“Valhalla” di Peter Madsen
A partire dal 1979, il disegnatore
danese Peter Madsen ha dato il via a
una serie di albi che riscrivono in
chiave comica i miti nordici. La
struttura narrativa dei singoli miti
viene sostanzialmente rispettata, ma
il disegno trasforma la narrazione in
evento grottesco, contraddicendo
così la “lettera” del racconto
mitologico.
Lupo cosmico o cucciolotto?
Nel primo albo della serie, Ulven er løs (Il lupo è libero,
1979), si raccontano le vicissitudini degli dei con il lupo
Fenrir – il lupo che divorerà Odino alla fine dei tempi presentato però come un
simpatico, per quanto
ingombrante, cucciolone.
Conformemente al tono
scanzonato del racconto, al
termine dell’albo viene
mostrato un Fenrir ancora
libero, nutrito di nascosto
da un bambino.
Travestimenti e travestitismi
Il secondo albo della serie, Thors brudefaerd (Il
viaggio di nozze di Thor, 1980) riscrive il carme eddico
Þrymskviða, in cui il dio Thor si traveste da Freyja
fingendosi disposto a sposare il gigante Þrymr che si è
impossessato del suo martello.
Già il carme eddico insiste sull’aspetto comico del
possente dio del tuono che si traveste da dea della
bellezza e si comporta poi come un guerriero vorace
durante le feste di nozze, che si concludono
naturalmente con l’uccisione del gigante e il recupero
del martello.
A questa comicità “originaria” il fumetto
aggiunge quella che nasce dal contrasto tra il
corpulento Thor, contrariato dal dover
indossare abiti femminili, e Loki che, invece,
pare divertirsi del gioco seduttivo del
travestimento.
Top10 di Alan Moore e l’ironia sul mito
L’inglese Alan Moore è uno dei più importanti e innovativi
scrittori per fumetti attualmente attivi. A lui si deve
Watchmen (1985), la graphic novel che ha radicalmente
cambiato l’immagine dei supereroi. Tra le serie
attualmente scritte da Moore, particolarmente
interessante appare Top10, ambientata in una città tutta
popolata da supereroi, e che tuttavia ha l’aspetto di un
qualsiasi slum metropolitano. Le caratteristiche
superumane dei protagonisti potenziano anzi gli aspetti di
squallore e, quindi, di denuncia sociale del fumetto.
Nel settimo episodio di Top10 (aprile 2000) la squadra
investigativa supereroica viene chiamata al Bar degli Dei
per risolvere un caso di omicidio:
la vittima è “un certo Baldur
Wodenson; di professione dio
della bellezza”. Le indagini
proseguono tra un andirivieni di
diverse divinità, e grazie alla
testimonianza di Hod, il
responsabile viene individuato in
Loki. Al termine della storia
Baldur resuscita, e l’agente John
commenta: “be’, gli dei sono
simboli che ricorrono in eterno,
sono storie. La morte di Baldur è
iniziata prima del tempo e
succederà di nuovo domani.”
In Top 10 l’effetto di comicità nasce dunque da:
- discrepanza tra linguaggio mitico e linguaggio del noir.
Quando Hod esclama addolorato “Dov’è Baldur? Dov’e’ il
fratello che ho ucciso?”, l’agente che conduce le indagini
risponde “Ahm… è da questa parte, signore. E senta,
forse non dovrebbe dire niente finché non le leggiamo i
diritti, okay?”
- struttura atemporale del mito e susseguirsi temporale
della narrazione.
Agente: “Un momento, mi scusi Mr. Woden, ma suo figlio
Baldur… è mai stato assassinato prima?”
Woden: “Baldur? Oh, sì. Viene assassinato sempre. E’ un
continuo affanno per sua madre e per me.”
Mito, parodia, comicità
In conclusione, quali sono i meccanismi utilizzati dalle
parodie fumettistiche del racconto mitico e leggendario
per creare un effetto comico?
- rovesciamento di ruoli
- contrasto tra linguaggi
- assunzione del racconto mitico all’interno di una
dimensione ciclica preesistente nel fumetto
- contrasto tra mito e altri tipi di narrazione
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“Valhalla” di Peter Madsen