COME AFFRONTARE
LA POTATURA DEL NOCE
(Juglans regia L.)
Provincia di Arezzo
Con la potatura si interviene in un sistema complesso di interazioni tra pianta,
ambiente, cure colturali e altri alberi dell’impianto
per ottenere legname di pregio
Andamento
climatico
Altezza
della falda
Micorrize
Gelate
tardive o precoci
Caratteristiche
del terreno
Siccità
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Allagamenti
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Interazione con
gli altri alberi
della piantagione
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Qualità della
piantina
Tecniche
d’impianto
Noce
Patrimonio genetico della pianta
Lavorazioni
del terreno
Irrigazioni
Concimazioni
Patologie
virali
Danni da
selvaggina
Danni da
Insetti
Danni da
funghi
Danni da lavorazioni o da palo
tutore
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Potatura
1. SENZA POTATURA NON SI
RAGGIUNGE L’OBIETTIVO COLTURALE
Obiettivo colturale
Accrescimenti in diametro regolari
Ottenere Fusti di
elevato pregio
commerciale
(si ottengono consentendo alla pianta di
occupare spazi progressivamente maggiori)
Altri interventi colturali
(lavorazioni, concimazioni, diradamenti... ecc.)
Diametro in punta maggiore o
Potatura
Con la potatura ad astone si producono fusti
senza nodi o cicatrici
nel cilindro centrale
Nodi o alterazioni di colore sono raccolti in un cilindro centrale
(che rappresenta il fusto della pianta da giovane). Più piccolo è il
diametro della porzione di fusto con nodi, cicatrici o alterazioni e
maggiore è il valore commerciale del legname.
uguale a 30 cm
fusto da lavoro: dritto, cilindrico
di lunghezza maggiore o uguale a
250 cm
Potatura ad astone
(scacchio)
Potatura replicativa
Potatura progressiva
250 cm
Potatura progressiva e
replicativa possono consentire di ottenere fusti
più lunghi di quella ad
astone (scacchio)
Struttura architettonica con chioma
allargata determinata dalla potatura ad astone (scacchio)
Struttura architettonica con chioma
slanciata determinata dalla potatura
progressiva e da quella replicativa
La potatura permette di orientare lo sviluppo della pianta verso una delle strutture
architettoniche che consentono di produrre fusti di pregio
2. LA GIUSTA INTENSITA’ DI POTATURA E’ UN EQUILIBRIO
TRA ESIGENZE CONTRASTANTI
Obiettivi colturali da
ottenere nel minor
tempo possibile
Un fusto più lungo
possibile (compatibilmente con la potenzialità
della pianta)
Un diametro maggiore
possibile (compatibilmente con la potenzialità della
pianta)
Una potatura troppo debole se da
un lato consente di avere piante
vigorose, meccanicamente stabili e
con accrescimenti diametrali del
fusto più consistenti, dall’altro non
permette di produrre fusti lunghi e
con nodi racchiusi in un cilindro
centrale piccolo.
Nodi ed altri difetti collocati in un cilindro centrale più piccolo possibile.
Una potatura troppo forte può provocare
un rapido allungamento del fusto, ma
anche molti problemi, tra cui:
1. instabilità meccanica della pianta, che può
piegarsi o addirittura stroncarsi con il vento;
2. forte riduzione dell’apparato fogliare
che può portare a:
a) tempi più lunghi per la cicatrizzazione
delle potature;
b) emissione di ricacci indesiderati;
c) stress nella pianta e, di conseguenza, più
facile ingresso di patogeni;
d) tempi più lunghi per ottenere il diametro
minimo nel fusto.
giusta
intensità della
potatura deve
essere scelta
albero per
albero tenendo
La
conto del vigore che
ognuno presenta e
cercando un compromesso tra l’esigenza
di ottenere rapidamente un fusto lungo
e quella di non sottoporre a stress eccessivi la pianta
Il noce reagisce sempre ai condizionamenti che subisce, sia naturali che artificiali.
La reazione varia in funzione della vigoria della pianta, del periodo d’intervento,
del tipo e dell’intensità della potatura.
3. COME E QUANDO EFFETTUARE
IL TAGLIO DI POTATURA
Il noce reagisce in maniera diversa a
seconda del periodo dell’anno in cui
si effettua la potatura.
Se si pota in giugno-luglio,
quando la pianta è in vegetazione, è generalmente più difficile che l’intervento induca l’emissione di ricacci.
Taglio
Se si pota a marzo, quando la
pianta è in riposo vegetativo,
è più facile che in prossimità
del taglio vengano emessi
ricacci.
Cercine
Attenzione! Quando si intende
eliminare un ramo in maniera
completa è importante che il
taglio venga effettuato rasente al
cercine, ma senza intaccarlo.
Così facendo la ferita si rimargina prima.
un anno dopo il taglio con pianta
in vegetazione (giugno - luglio)
un anno dopo il taglio con pianta in
riposo vegetativo (marzo - aprile)
In certi casi si può scegliere di asportare solo parzialmente uno o più rami con un taglio di ritorno per non
ridurre eccessivamente la chioma della pianta.
Se da questa pianta, in cui si
è intervenuti in ritardo, fossero stati asportati contemporaneamente tutti i rami grossi si
sarebbe provocato un forte
stress. Con i tagli di ritorno si
è attenuato lo stress della
potatura e si è ridotta la possibilità che i grossi rami sottraessero troppa energia alla
cacciata apicale.
Attenzione! E’
importante non lasciare “moncherini”, poiché deprezzano il
fusto!
Taglio di ritorno
Attenzione! Il
taglio di ritorno
deve essere effettuato in prossimità di
una grossa gemma
situata nella parte
inferiore del ramo.
un anno dopo il taglio di ritorno
Nel noce il periodo dell’anno e il punto del ramo in cui viene effettuato
il taglio determinano reazioni differenti
4. LA SCELTA DEGLI STRUMENTI
PER LA POTATURA DEL NOCE
Non ci sono strumenti per la potatura che possono essere impegati in ogni occasione. Ognuno di
loro esplica il massimo delle sue potenzialità
soltanto in determinate condizioni.
I troncarami, grazie ai lunghi manici e
a sistemi di leve più o meno complessi, consentono di tagliare rami con
diametri di 45-50 mm fino ad un’altezza di 60-80 cm superiore a quella
del potatore.
Le forbici da potare (cesoie) consentono
di tagliare rami fino ad un massimo di
25-30 mm di diametro e fino ad un’altezza di circa 50-60 cm superiore a
quella del potatore.
I seghetti con denti a scalpello non
hanno limitazioni per quanto riguarda il diametro dei rami da tagliare,
ma, come le forbici da potare, non
consentono di intervenire ad altezze
superiori ai 50-60 cm rispetto a
quella del potatore.
Gli svettatoi consentono di tagliare rami di
40-50 mm di diametro ad altezze variabili da
2 a 5 m senza l’ausilio di scale. Ciò facilita
gli spostamenti da una pianta all’altra, riduce
il rischio di incidenti e accelera i tempi di esecuzione della potatura.
Il potatore deve scegliere lo strumento adatto a seconda delle dimensioni e
dell’altezza dal suolo del ramo da tagliare
5. LE TECNICHE DI POTATURA DEL NOCE
Potatura Progressiva
Potatura Replicativa
Potatura ad Astone
(o a Scacchio)
L’arboricoltore prima lascia sviluppare
la pianta e poi interviene eliminando i
rami che ne limitano il potenziale
produttivo
L’arboricoltore condiziona la struttura
architettnonica della pianta per
raggiungere l’obiettivo prefissato
L’arboricoltore condiziona fortemente
la struttura architettonica della pianta
per raggiungere l’obiettivo
Stazioni da mediocri a buone
Stazioni ottime o buone
Notevoli o buoni getti apicali
Stazioni ottime
Notevoli getti apicali
(superiori ai 100 cm)
Principali vantaggi
La pianta non viene stressata è più stabile e non necessita di tutori
La pianta non viene stressata.
Difetti concentrati in un cilindro centrale ridotto rispetto alla progressiva.
Abbastanza facile da eseguire.
Tempi abbastanza brevi per raggiungere la lunghezza del fusto potenziale.
Assenza di un cilindro centrale con
difetti. Facile da eseguire
Tempi brevi per raggiungere la
lunghezza del toppo
Principali svantaggi
• potatori con notevole professionalità
• tempi di esecuzione più lunghi
• più anni per raggiungere la lunghezza
del toppo desiderata
• cilindro centrale con difetti più sviluppato
rispetto agli altri tipi di potatura
Potatori con un minimo di
professionalità.
Talvolta necessita di una canna per
indirizzare la freccia apicale
Come si interagisce con la pianta
Condizioni minime per
la realizzazione
Provoca notevoli stress alla pianta
Necessita di tutori robusti
Nei primi anni la pianta reagisce con
incrementi diametrici limitati.
Il vigore della pianta condiziona la tecnica e l’intensità della potatura
6. APPROCCIO ALLA POTATURA PROGRESSIVA
Con la potatuta progressiva i rami vengono eliminati se:
• hanno un angolo d’inserzione sul
fusto molto acuto, tendono ad assumere un andamento quasi verticale
e/o ad entrare in competizione con la
cacciata apicale;
• sono sul punto di raggiungere
dimensioni diametriche eccessive;
• la loro potatura consente di conferire
una miglior simmetria alla chioma;
• la loro potatura non provoca eccessivi stress alla pianta e consente contemporaneamente di alzare la chioma e
ridurre le dimensioni del cilindro centrale del fusto che presenterà nodi e
cicatrici.
Prima della
potatura
Primo
anno
Dopo la
potatura
Secondo anno
Osservazioni:
• Se si eliminano grossi rami o rami assurgenti in competizione con la cacciata apicale, questa continuerà ad allungarsi formando gradualmente un fusto dritto, lungo
e meccanicamente stabile.
Dopo la
potatura
Prima della
potatura
Terzo anno
• I rami rilasciati contribuiranno a produrre linfa elaborata per la pianta fino a che le
loro dimensioni non saranno tali (diametro
3-4 cm) da suggerirne l’eliminazione per
non deprezzare troppo il legname
Prima della
potatura
Dopo la
potatura
Quarto anno
Con la potatura progressiva è il noce che guida l’arboricoltore nella scelta dei rami
da tagliare per valorizzare al massimo le potenzialità della pianta
7. APPROCCIO ALLA POTATURA REPLICATIVA
• Per effettuare una potatura
replicativa di media intensità è
necessario che il noce presenti
una cacciata apicale di almeno
70-100 cm
• Nel giugno-luglio di ogni
anno è necessario effettuare la
“scoronatura” che consiste nell’eliminare i rami che hanno la
gemma apicale posta al di sopra
dell’inizio della cacciata stessa
(C)
• L’eliminazione dei rami può
avvenire nel periodo di giugnoluglio (contemporaneamente
alla scoronatura) oppure nel
marzo successivo. Nel primo
caso verranno eliminati tutti i
rami che hanno circa 1,5 anni,
nel secondo caso gli stessi rami
che però avranno raggiunto i 2
anni (2 stagioni vegetative).
• la struttura architettonica a
cui si punta può essere scompo-
Prima della
potatura
Dopo la
potatura
sta in quattro parti:
1) una cacciata apicale (C)
lunga e libera dalla competizione altri rami;
2) la parte di fusto di due anni
caratterizzata da molti rami di
piccole dimensioni in grado di
irrobustire il tronco e di produrre un’elevata superficie fotosintetizzante (R1);
3) la parte di fusto caratterizzata
da rami di un 1,5 o 2 anni (R2).
4) un fusto robusto con tanti
piccoli nodi facilmente cicatrizzabili (F).
Prima della
potatura
Con la potatura replicativa i
rami vengono eliminati quando:
• alla ripresa vegetativa saranno in grado di
ostacolare la formazione e il normale sviluppo di
nuovi rami nella cacciata apicale;
• la loro eliminazione permette di contenere le
dimensioni del cilindro centrale con nodi e cicatrici senza correre il rischio di sottoporre la pianta a stress eccessivi
Prima della
potatura
Dopo la
potatura
2 anni
R2
3 anni
F
4 anni
F
5 anni
F
2 anni
R2
R1
3 anni
F
2 anni
1 anno
F
R1
R1
3 anni
C
2 anni
C
1 anno
C
1 anno
Terzo anno
4 anni
Secondo anno
Nel secondo anno di vita le cacciate apicali che si sono sviluppate libere dalla competizione per la luce con i rami sottostanti,
tendono a produrre numerosi rami di piccole dimensioni. Questi saranno facili da
potare, produrranno piccoli nodi che la
pianta cicatrizzerà rapidamente, irrobustiranno il fusto e produrranno linfa elaborata
che favorirà il vigore e la resistenza della
pianta agli stress.
Quarto anno
C
Primo
anno
Reazione della cacciata
apicale del noce
Dopo la
potatura
1 anno
Quando e come
effettuare una
replicativa di media
intensità?
Sui rami di circa 3 mesi si interviene,
in giugno-luglio, solo per eliminare
quelli la cui gemma apicale supera l’altezza a cui si trova l’inizio dell’ultima
cacciata del fusto (scoronatura) .
I rami di questa porzione di fusto vengono eliminati tutti assieme in giugnoluglio o nel marzo successivo.
Lunghezza
commerciale
minima
Con la potatura replicativa si stimola la pianta a replicare più volte la stessa
struttura architettonica fino al raggiungimento della lunghezza di fusto desiderata
8. REPLICATIVA A BASSA INTENSITA’
Secondo anno
Terzo anno
Come cambia la struttura architettonica?
• con questa intensità di potatura replicativa si ottiene una
struttura architettonica della
pianta che, prima dell’intervento, può essere scomposta in
cinque parti:
1) una cacciata apicale lunga e
libera dalla competizione con
altri rami (C);
2) la parte di fusto di due anni
caratterizzata da molti rami di
Quarto anno
4 anni
F
R3
F
5 anni
1 anno
R2
3 anni
2 anni
R1
4 anni
R2
1 anno
F
R1
2 anni
R1
C
3 anni
F
1 anno
C
2 anni
C
C
piccole dimensioni (R1);
3) la parte di fusto caratterizzata da rami di 1,5 o 2 anni
(R2);
4) la parte di fusto caratterizzata da rami di 2,5 o 3 anni
(R3);
5) un fusto robusto con piccoli
nodi facilmente cicatrizzabili
(F).
1 anno
Primo
anno
• Per non provocare eccessivi
stress alla pianta e consentirle
di acquistare maggior vigore, si
eliminano i rami di 2,5 (giugno-luglio) o 3 anni (marzo
successivo), anziché di 1,5 o 2
anni, come invece si fa nella
replicativa a media intensità.
Ciò non dovrebbe provocare la
produzione di nodi troppo grossi sul fusto poiché, se la pianta è
effettivamente in condizioni di
scarso vigore, l’incremento diametrico dei rami sarà limitato.
• Il periodo d’intervento ottimale è generalmente compreso
tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate (giugno-luglio)
per limitare l’emissione di ricacci, oppure nel marzo successivo.
2 anni
• Una replicativa a bassa intensità si può rendere necessaria in
stazioni non ottimali per il
noce o in piante che hanno
subito traumi (es. gelate, siccità... ecc.). In tali piante
Come cambia la
replicativa?
3 anni
un’intensità di potatura media
o, peggio, elevata, potrebbe
provocare ulteriori gravi stress.
• Per effettuare una potatura
replicativa, anche se di bassa
intensità, è necessario che il
noce presenti una cacciata apicale di almeno 50-70 cm. Con
cacciate inferiori conviene
attendere un anno o effettuare
una potatura progressiva molto
debole.
Quando conviene
effettuare una
replicativa a bassa
intensità?
L’intensità della potatura replicativa deve essere calibrata in relazione al tipo di reazione
e al vigore che manifesta la pianta
9. REPLICATIVA AD ELEVATA INTENSITA’
Quando è possibile
effettuare una
replicativa ad
elevata intensità?
• Una replicativa ad elevata
intensità può essere effettuata
solo in stazioni ottimali e in
impianti condotti in maniera
intensiva.
• Per effettuare una potatura
replicativa ad elevata intensità
è necessario che il noce presenti una cacciata apicale di almeno 100-150 cm.
Come cambia la
replicativa?
• In questo caso si può intervenire potando in anticipo tutti i
rami di 1 anno durante la fase
di riposo vegetativo (marzo),
anziché di 1,5 anni (giugnoluglio) o 2 (marzo successivo)
come invece si fa con la replicativa di media e bassa intensità.
• Con la potatura durante il
riposo vegetativo aumenta il
rischio di emissione di ricacci.
Per questo motivo è importante
effettuare uno o più interventi
per eliminarli precocemente.
• Nel periodo compreso tra
giugno e luglio, come per gli
interventi a media e bassa
intensità, è necessario intervenire per eliminare i rami in
competizione con la cacciata
apicale (scoronatura). Tale
intervento, in questo caso, consente inoltre di evitare pericolosi restringimenti del fusto
(collo di bottiglia) fra la parte
di 2 anni e quella di 1 anno.
• Anticipando a marzo una fase
della potatura replicativa si riorienta il vigore della pianta
sulla cacciata apicale e sui rami
di nuova emissione. Il risultato
è un accrescimento longitudinale maggiore e un cilindro
centrale, con nodi e cicatrici, di
minori dimensioni.
• con questa intensità di potatura replicativa si ottiene una
struttura architettonica della
pianta che, prima dell’interven-
to, può essere scomposta in tre
parti:
1) una cacciata apicale lunga e
libera dalla competizione con
altri rami (C);
2) la parte di fusto di due anni
caratterizzata da molti rami di
piccole dimensioni (R1);
3) un fusto robusto con tanti
piccoli nodi facilmente cicatrizzabili (F).
C
Terzo anno
F
4 anni
3 anni
F
F
F
5 anni
2 anni
F
4 anni
F
1 anno
R1
R1
2 anni
1 anno
F
C
3 anni
C
2 anni
C
1 anno
R1
2 anni
Secondo anno
3 anni
Primo
anno
1 anno
Quarto anno
Attenzione
alla stabilità
meccanica
della pianta!
Quando si effettuano potature a
elevata intensità
la pianta tende a
filare (allungandosi molto in
altezza). Ciò può
determinare problemi di stabilità e
di verticalità del
fusto. Se questo si
dovesse verificare
potrebbe essere
utile l’installazione di un tutore
adeguato
alle
dimensioni della
pianta per indirizzarla e/o sorreggerla.
L’intensità della potatura replicativa deve essere calibrata in relazione al tipo di reazione
e al vigore che manifesta la pianta
10. APPROCCIO ALLA POTATURA AD ASTONE (SCACCHIO)
Primo Secondo Terzo
anno anno anno
Quarto anno
Cosa fare se la pianta
non ha reagito positivamente alla potatura
ad astone?
• la potatura ad astone può provocare uno stress molto forte alla
pianta. Soltanto soggetti estremamente vigorosi riescono a reagire come auspicato con lunghe
e robuste cacciate apicali.
• Quando la pianta produce
cacciate apicali deboli o
comunque nettamente inferiori
rispetto a quelle degli anni precedenti, significa che non è
stata in grado di reagire con sufficiente vigore allo stress causato dalla potatura. In questi casi
è importante non perseverare
con la potatura ad astone e passare a tecniche che consentano
un’intensità d’intervento gra-
duabile.
• Nell’esempio sottostante si
passa da una potatura ad astone
ad una replicativa di bassa
intensità per consentire alla
pianta di recuperare vigore.
• La replicativa, in questi casi, è
la tecnica più indicata poiché
consente di calibrare l’intensità
in funzione del vigore della
pianta.
Se la pianta reagisce allo scacchio con cacciate deboli è necessario
passare ad una replicativa
Primo Secondo
anno
anno
Terzo
anno
Quarto anno
Quinto anno
C
R1
R2
F
5 anni
F
6 anni
R3
2 anni 1 anno
La pianta reagisce con vigorose cacciate
talvolta possono emettere nuovi
ricacci anche successivamente.
• Con questa potatura è assolutamente indispensabile l’adozione
di un palo tutore di dimensioni
adeguate.
• La potatura ad astone, durante
la sua esecuzione, determina una
struttura architettonica composta
da due parti:
1) una lunga cacciata apicale (A);
2) un fusto libero da rami (D).
3 anni
• Una potatura ad astone può
essere effettuata solo in stazioni
ottimali e in impianti condotti in
maniera intensiva.
• Per effettuare una potatura ad
astone è necessario che il noce
presenti una cacciata apicale di
almeno 100-150 cm.
• La potatura ad astone consiste
nell’eliminazione sistematica e
ripetuta dei germogli lungo il fusto
fino almeno al raggiungimento
della lughezza minima per la trancia (250 cm). Tale intervento si
svolge generalmente dall’inizio
della stagione vegetativa fino a
giugno-luglio. E’ tuttavia importante controllare le piante poiché
4 anni
Quando e come è
possibile effettuare
la potatura
ad astone?
Condizionare la pianta a concentrare il proprio vigore sulla cacciata apicale per raggiungere
prima possibile la lunghezza minima per il fusto da trancia
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Prima di intervenire su piante mal impostate è importante
riconoscere le cause che hanno ostacolato
il potenziale produttivo della pianta
La lunga cacciata di questo noce potrebbe suggerire un notevole vigore da parte della pianta ed invitare a proseguire con una potatura molto intensa.
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di una condizione di stress e ad elevato rischio di
instabilità meccanica.
Per non indebolire troppo la pianta, forzandola ad accrescersi in lunghezza con un ridotto apparato fogliare, e non accrescerne l’instabilità meccanica si è scelto di passare da una condizione di astone ad una struttura
architettonica più vicina a quella indotta dalla potatura replicativa.
...quando le dimensioni dei rami
presenti sul fusto commerciale sono
tali da ridurne il valore.
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La struttura architettonica è mal impostata quando non
consente di valorizzare al massimo il
potenziale della
pianta, cioè...
...quando si sarebbe potuto ottenere un
fusto più lungo, ma la chioma è inserita, con grossi rami, troppo in basso.
12. IN CERTI CASI
CONVIENE ASPETTARE!
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11. COME INTERVENIRE SU
PIANTE MAL IMPOSTATE
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...quando si sarebbe potuto ottenere
un fusto più dritto e cilindrico.
Con ogni pianta si possono raggiungere
obiettivi diversi a seconda di come questa reagisce alle condizioni ambietali e
agli interventi dell’arboricoltore
Alla fine della stagione vegetativa,
vista la risposta non vigorosa della
cacciata apicale della pianta, sarà
auspicabile prevedere per l’anno successivo l’impostazione di una potatura replicativa a bassa intensità.
La lunga cacciata libera dalla
competizione con altri rami ha
prodotto numerosi rametti che
pur non essendo molto vigorosi
dovrebbero aver consentito alla
pianta di recuperare vigore e
stabilità meccanica.
13. PREVEDERE LA REAZIONE DELLA PIANTA PER
SCEGLIERE I RAMI GIUSTI DA POTARE
Rami che possono ostacolare l’emissione o lo sviluppo di nuovi
rametti lungo la cacciata apicale.
Ramo assurgente che potrebbe ostacolare lo sviluppo dei
rami soprastanti ed ingrossare producendo un nodo di
notevoli dimensioni
La pianta presenta un marcato restringimento del
fusto nel punto di inserzione dei due grossi rami.
Rami che potrebbero limitare la lunghezza del fusto
se non venissero eliminati.
Stessa pianta, in marzo, dopo
l’intervento di potatura
Dopo una stagione vegetativa dall’intervento di potatura la pianta ha
riorientato le proprie risorse producendo una struttura architettonica
che consentirà di produrre un fusto
più lungo, qualitativamente migliore
e una pianta più stabile
14. ACCRESCERE LA POSSIBILITA’ DI SCELTA
CON LA POTATURA
Questo ramo assurgente
(con tendenza ad assumere
un portamento verticale)
copre una parte della cacciata e, se non eliminato,
ostacolerà l’emissione e lo
sviluppo dei rami su di essa.
Per questa pianta
l’obiettivo è quello
di ricreare una
chioma più folta
per consentirle
di rinvigorirsi.
La pianta ha una cacciata
lunga, ma non robusta.
La chioma presenta pochi rami
di cui uno di grosse dimensioni
che, se non eliminato, potrebbero costituire il primo palco della
chioma definitiva.
Dopo una stagione vegetativa la
pianta ha ricostituito una chioma
più equilibrata e la lunghezza
potenziale del fusto è stata portata da 160 cm a 300 cm.
Pianta subito
dopo la potatura
Pianta in
settembre
Ricacci di una
precedente
potatura da
eliminare.
La potatura “dal basso”, come si faceva per molte conifere, non è
adatta a controllare la struttura architettonica del noce. Con la
potatura “dal basso” infatti è stata alzata eccessivamente la chioma, la pianta si è indebolita ed ha reagito ingrossando alcuni
rami per costituire i primi palchi della chioma definitiva.
Con la nuova struttura
architettonica della pianta
è l’arboricoltore a scegliere
dove “impalcare” la chioma.
15. A MALI ESTREMI... LA CEDUAZIONE
Quando la pianta è sufficientemente giovane e
vigorosa e quando il fusto non è recuperabile
con interventi di potatura conviene ceduare il
noce a marzo e sucessivamente, a giugno-
La pianta ha cacciate lunghe che
denotano una buona vigoria.
luglio, scegliere uno o due polloni da
utilizzare per produrre un nuovo fusto.
La mancanza di un adeguato tutore e il
forte allungamento iniziale di questa
pianta hanno provocato l’incurvamento
dell’intero fusto.
La pianta presenta numerose cacciate lungo il fusto che denotano una
sufficiente vigoria.
Il fusto della pianta ha una
curvatura causata da un
trauma (probabilmente una
gelata) che ha ridotto fortemente il potenziale tronco
da lavoro.
Prima di
ceduare
attenzione!!!
Per gli impianti realizzati
con finanziamenti pubblici
Pollone della
stessa pianta
il novembre
successivo alla
ceduazione
è necessario
acquisire la
preventiva
autorizzazione dell’ente
competente.
Attenzione!!! Quando
il ricaccio è molto vigoroso
è importante affiancare al
pollone scelto un sostegno
per non incorrere in piegamenti indesiderati del fusto.
P e r
s a p e r n e
AA.VV., 1995 - L’arboricoltura da legno in Toscana.
ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo
Agricolo-forestale della Toscana);
BECQUEY J., 1997 - Les noyers à bois. IDF Paris
BIDINI C., CASINI L., 2000 - Ricacci e potature nel noce
comune (Juglans regia L.). Sherwood n°57 (6/00).
BIDINI C., CASINI L., 2000 - La corretta impostazione
del taglio nelle potature in arboricoltura da legno
di pregio: le cesoie. Sherwood n°58 (7/00).
BIDINI C., CASINI L., 2000 - La corretta impostazione
del taglio nelle potature in arboricoltura da legno
di pregio: il seghetto. Sherwood n°61 (10/00).
BIDINI C., CASINI L., 2000 - La corretta impostazione
del taglio nelle potature in arboricoltura da legno
di pregio: gli strumenti ad asta. Sherwood n°62
d i
p i ù
(11/00).
BURESTI E., BIDINI C., MORI P., 2001 - Una nuova tecnica
per il noce: la potatura replicativa. Sherwood n°66
(4/2001).
FALCIONI S., DE MEO I., BURESTI E., 1996 - La potatura
del noce: descrizione delle tecniche più utilizzate.
Sherwood n°12 (5/96).
FALCIONI S., 1998 - La potatura del noce: guida pratica per gli operatori. Manualetto realizzato dalla
Compagnia delle Foreste per conto del Consorzio
Forestale Padano (Casalmaggiore - CR).
HUBERT M., COURRAUD R., 1994 - Elagage et tailles de
formation des arbres forestiers. IDF Paris.
I n f o r m a z i o n i
Questo opuscolo è stato pubblicato nell’ambito del
progetto “Potature e valorizzazione degli impianti di
noce in provincia di Arezzo” finanziato
dall’Assessorato Agricoltura e Foreste, Caccia, Pesca,
Sport, Trasporti della Provincia di Arezzo.
Autori
ENRICO BURESTI
(Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo)
CLAUDIO BIDINI
PAOLO MORI (Compagnia delle Foreste - Arezzo)
Coordinamento Scientifico
Enrico Buresti
(Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo)
Stampa
Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. (PG)
Si Ringraziano
Progetto Grafico e impaginazione
Paolo Mori (Compagnia delle Foreste)
E
Impaginazione copertina e fotoritocco
Elena Palazzini
Si ringraziano per la preziosa lettura critica STEFANO
BONCOMPAGNI e NICOLA VISI dell’Assessorato Agricoltura e
Foreste, Caccia, Pesca, Sport, Trasporti della Provincia di
Arezzo e ANTONIO FAINI dell’Agenzia Regionale per lo
Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale
(ARSIA).
Editore: Compagnia delle Foreste ©
sede operativa: Via P. Aretino 8, 52100 Arezzo - tel./fax 0575.370846
e-mail [email protected] Sito Internet: www.compagniadelleforeste.it
2002 © Tutti i diritti sono riservati
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LA POTATURA DEL NOCE