CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI STORIA DELLA MEDICINA IN ONORE DI CAMILLO GOLGI A 100 ANNI DAL CONFERIMENTO DEL PREMIO NOBEL PAVIA 19-22 SETTEMBRE 2006 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA GIORNALE DI STORIA DELLA MEDICINA JOURNAL OF HISTORY OF MEDICINE Fondato da / Founded by Luigi Stroppiana QUADRIMESTRALE / EVERY FOUR MONTHS NUOVA SERIE / NEW SERIES VOL. 19 - No 2 ANNO / YEAR 2007 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 337-352 Journal of History of Medicine Articoli/Articles CHIRURGIA DEI NERVI PERIFERICI E CHIRURGIA CRANICA NEGLI SCRITTI E NELLE LEZIONI DI ANTONIO SCARPA NICOLÒ NICOLI ALDINI Università degli Studi di Verona Polo didattico di Rovereto, I SUMMARY PERIPHERAL NERVES AND CRANIAL SURGERY IN ANTONIO SCARPA (1752-1832) A. Scarpa was chairman of Anatomy and Surgery in the University of Pavia for thirty years. An important part of his investigations was directed towards the anatomy of the peripheral nervous system, publishing several masterly works. On the contrary, little is known about his thoughts and activity on peripheral nerves and cranial surgery. With respect to these topics, useful notices can be found respectively in an essay entitled “Ragguaglio sulla neuralgia cubito-digitale che afflisse il cav. Viviani” published in 1832, and in the student’s notes from the Courses of Surgical Operations, in which he lectured about the skull trephining. It is interesting to remark a statement in which Scarpa emphasized the different outcome of “rationality” and “utility” in a surgical procedure. Indeed, the originality of these contributions is not related to innovative surgical techniques, but to the severe criticism and discussion of the guidelines that must direct the surgeon, based on strict pathological and clinical arguments. Le ricerche anatomiche sul sistema nervoso periferico rappresentano una parte importante dell’opera di Antonio Scarpa1, e sono state oggetto di approfondito studio2 e di numerosi commenti3. Key Words: History of surgery - Peripheral nerve surgery –Trephining - Medical education 337 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 353-360 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LORENZO TENCHINI (1852-1906): NEUROANATOMY AND CRIMINAL ANTHROPOLOGY 1LORENZO LORUSSO, 2CARLO CRISTINI, 3ALESSANDRO PORRO Neurologia, A. O. “M. Mellini”, Chiari (Brescia) 2Psicologia Generale, Università degli Studi di Brescia, I 3Storia della Medicina, Università degli Studi di Brescia, I 1U.O. SUMMARY Lorenzo Tenchini was born in Brescia and studied Medicine in Pavia where he became lecturer of Anatomy in 1880. In 1881, at the age of 29 years, he was appointed Professor of Anatomy at the University of Parma. In this city Tenchini began to study the morphology of the brains of criminals, later founding the “Museum of Criminal Anthropology”. He collected brains of delinquents and their wax masks and studied the relationship between neuroanatomy and criminality. He promoted the building of a lunatic asylum in the province of Parma and was interested in social medicine, including the pellagra scourge in Northern Italy. Tenchini conducted important research work in the field of neuropsychiatry and anthropology. He was one of the founders of criminal anthropology in Italy and sought to explain criminal behavior through the study of neuroanatomy. Introduction At the end of the 19th century Phrenology was very popular in society and in Medicine1. However, the lack of scientific bases precluded further development of the correlation between skull conformation and personality. During the same period, the Italian Cesare Lombroso (1835-1909) proposed a new approach to the study of cranial conformation and its influence on society, particuKeywords: Criminal anthropology – Neuroanatomy – Delinquents - Wax masks 353 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 361-372 Journal of History of Medicine Articoli/Articles UN TEMA D’ATTUALITA’ NELLA LOMBARDIA DEL 1906: LA RIGENERAZIONE DEI NERVI BRUNO FALCONI Dipartimento di Specialità Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Medico Forensi, Università degli Studi di Brescia, I SUMMARY A TOPICAL SUBJECT IN THE LOMBARDY OF 1906: THE REGENERATION OF NERVES The author informs about a manuscript containing a communication of Agostino Gemelli’s to the Brescia University (1906). He analyzes end compares it with a similar communication given by Gemelli to the Lombard Institute in Milan, concerning the regeneration of peripheral nerves. Fra Agostino Gemelli – novizio francescano Padre Agostino Gemelli (al secolo Edoardo) nasce a Milano il 18 gennaio 1878 e ivi muore il 15 luglio 1959; terminata l’istruzione primaria, ricevuta a Milano in parte presso le scuole elementari di via S. Damiano e in parte in quelle di S. Orsola1, frequenta il liceo ginnasio Parini. Si iscrive quindi nell’anno accademico 1896-1897 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, e significativo e determinante nel suo percorso formativo scientifico pavese, sarà proprio l’incontro e l’essere alunno del professore Camillo Golgi. Da Golgi Gemelli riceverà l’indottrinamento del metodo della ricerca, in particolar modo nel campo dell’istologia e della fisiopatologia. Gemelli è un grande studioso2 e questa sua smisurata applicazione verrà premiata con l’ammirazione del maestro e l’ammissione da Key words: Communication – Nerves - Regeneration 361 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 373-386 Journal of History of Medicine Articoli/Articles TRA OPERE A STAMPA E MANOSCRITTI INEDITI: GIROLAMO FABRICI D’ACQUAPENDENTE SUL SISTEMA NERVOSO MONICA PANETTO, GIORGIO ZANCHIN Biblioteca “V. Pinali” – Sez. Antica Università degli Studi di Padova, I SUMMARY PRINTED WORKS AND UNPUBLISHED MANUSCRIPTS. G.F. D’ACQUAPENDENTE ON THE NERVOUS SYSTEM Fabrici gives limited description of neurological interest only in the treatises (De visione voce auditu, Pentateuchum Chirurgicum and Operationes chirurgicae). Therefore, apart the collection of 21 coloured paintings preserved in the Marciana Library, neither a systematic description nor an iconographic record regarding the nervous system have been published by Fabrici. However, two lists of manuscripts, respectively contained in the testament of 1615 and in a letter of 1622 written by the Rettori to the Riformatori dello Studio di Padova, demonstrate that Fabrici had composed neurological works. We found three manuscripts bearing the name of Fabrici d’Acquapendente. The first is titled Consilia medica; the second De ulceribus; the third De methodo anatomico Excellentissimi Aquapendentis and De anathomia quaedam excerpta sub Excellentissimo Aquapendente. The authors began studying the latter of them. It probably deals with a collection of notes taken at a lecture by an unknown student, but its interest remains noticeable, because it constitutes the only written description, although indirect, of neuroanatomical structures by Fabrici. Key Words: Fabrici – Manuscripts – Books – Nervous system 373 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 387-404 Journal of History of Medicine Articoli/Articles PRIMA DELL’EROTOMANIA: LETTERE, CURA DEL CORPO E MAL D’AMORE IN ETÀ MODERNA VALENTINA GAZZANIGA Sezione di Storia della Medicina Dip. di Medicina Sperimentale Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, I SUMMARY LITERATURE, CARE OF THE BODY AND LOVE SICKNESS IN MODERN AGE A short italian text dating the end of XVIII century examines the problem of convulsions of women relating them to the ancient topic of love sickness. Ancient Greek and Roman medical and non medical literature, together with literary texts are used by the author Giovanni Pirani to draw the picture of a moral illness strictly related to a physical dimension. Introduzione: una storia del mal d’amore? La storia del mal d’amore, ‘patologia’ che le fonti mediche e letterarie catalogano come una delle tipologie in cui si manifesta la malattia malinconica, è, come è noto, storia ben più antica della sistematizzazione di una serie di sintomi nella categoria nosologica dell’erotomania1. Testi greci, letteratura latina, novelle e opere mediche arabe, tradizione medievale2 consegnano al primo Evo moderno una storia di durata e coerenza ideologica veramente straordinaria, in cui donne e uomini si ammalano coniugando il sintomo fisico con l’alterazione della dimensione spirituale e della vita morale, sicché il mal d’amore può diventare, al pari della malincoKey Words: Love sickness – Melancholy – History of medicine 387 Valentina Gazzaniga nia, il luogo ideale per studiare le relazioni intercorrenti tra malattia del corpo e malattia dell’anima3. Pur coerente, l’idea medica e letteraria antica non espone né una teoria eziologica né una storia clinica univoca: qualsiasi tipo di summa, pertanto, è destinata a semplificare all’eccesso e, peggio, ad attribuire un’organicità al tema che il tema, in sé, non possiede. Possiamo solo accennare al noto: alla prima sistematizzazione scientifica aristotelica del tema della relazione esistente tra corpo ed anima4, secondo la quale la vista di un oggetto gradevole produce una specifica reazione fisiologica, che consiste nell’ebollizione del sangue che è intorno al cuore e nella generazione di un appetito, che è una tendenza dell’anima sensitiva5. La tradizione medica antica che si interessa della malattia d’amore, che affonda le sue radici nella discussione sulla malinconia della Vita Hippocratis, organizza una riflessione sul tema dai casi clinici narrati da Galeno e dall’opera di Areteo6, ma solo a partire dai testi arabi classifica sintomi e manifestazioni del male come epifania possibile della malinconia, descrivendone la sua forma estrema nella licantropia7. Solo in Albucasis si struttura un aspetto in cui il mal d’amore è presentato come una malattia del cervello che altera le facoltà animali, e che può assumere due forme, l’una fisica, causata da un eccesso di umori che vanno espulsi, l’altra psichica, motivata dall’eccesso del desiderio; nelle altre fonti la malattia d’amore è descritta come patologia caratterizzata da un eccesso di secchezza del corpo, in cui il calore, aumentato a causa di una passione violenta, brucia tutti gli umori corporei ad eccezione di quello freddo ed umido, la bile nera, che risale, di conseguenza, dagli ipocondri al cervello o direttamente o nella forma di vapori che ne ‘offuscano’ le capacità. I sintomi della malattia sono variabili: un aspetto scavato, occhiaie, occhi febbricitanti, alterazione del colorito della pelle e del battito del polso che derivano da un aumentato calore corporeo e da una perturbato moto del pneuma8. L’eccesso sanguigno, la degenerazione biliosa e l’innaturale inclinazione del corpo all’accumulo di calore ed umidità sono, in evo moderno, eziologia di elezione della malattia amorosa: frutto di abitudini errate più che di una costituzione 388 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna innata, essa colpisce facilmente - anche se non esclusivamente esponenti di ceti che, a causa di un regime ricco e di una vita pigra e libera, tendono al surriscaldamento del corpo e, a causa dell’applicazione allo studio ed alla riflessione, secondo un modello aristotelico e ficiniano, predispongono la mente ad essere colpita da immagini false ed induttrici di insanità9. Data la premessa, spero sia perdonato a questo contributo l’enorme salto di contesto cronologico e culturale, che dalle radici antiche di un’idea conduce alla fine del XVIII secolo: esso è storicamente giustificabile solo in relazione alla ‘longue durée’ che caratterizza, nella teoria medica, l’idea del mal d’amore. Il delirio amoroso, per usare parole da altri dedicate alla storia della sua forma più generale, la malinconia, va certamente considerato, in una storia della medicina intesa come storia delle idee, un fenomeno medico ed una forza culturale, un insieme di sintomi attribuibili ad una causa nota con conseguenze riconosciute, e nello stesso tempo un focus - straordinario - di idee sulla personalità… la natura… l’idea stessa di una società10. Il testo Il libro che presentiamo è un testo del 1789, edito a Venezia per i tipi della Stamperia Graziosi a S. Apollinare, opera di Giovanni Pirani, un avvocato di Cento vissuto tra Bologna, Roma e Venezia. Il libello è parte integrante di una trilogia a carattere filosoficomorale, in cui le altre trattazioni sono dedicate ai mali fisici e morali che affliggono le donne - in particolare, una alle loro lacrime, l’altra alle donne inferme ricoverate in un letterario “Ospedale delle Voluttà”11. Dello stesso autore, negli stessi anni, compaiono a Roma opuscoli moralizzatori contro il celibato e trattati dedicati alla provvisione della mendicità dei poveri12. Il libro, apparentemente un prodotto destinato alla fustigazione dei costumi femminili corrotti dalle novità del ‘secolo innovatore’, sfrutta abilmente un artificio che lo vuole far apparire come un trattatello medico; l’autore intende esaminare uno dei ‘mali del secolo illuminato’, quelle convulsioni che trasformano l’antica forma della 389 Valentina Gazzaniga malattia isterica in uno dei temi ampiamente dibattuti dall’anatomia neurologica e dalla medicina clinica. Giovanni Pirani sceglie il suo paziente ‘tipo’: donne belle, relativamente giovani, di ottima estrazione sociale, che condividono abitudini patogene di vita, quali ‘l’affettar letteratura’, la coltivazione narcisistica dell’immagine personale, l’inclinazione eccessiva alle passioni del cuore che inducono il mal d’amore. La conseguenza visibile e spesso mortale di tali abitudini è un male il cui principale sintomo è la crisi convulsiva, frutto dello sconcerto de’ solidi, o de’ fluidi del corpo: la discrasia fisica è parallela e diacronica con l’insorgere e lo sviluppo di mali dello spirito, a loro volta prodotto dello sconcerto tra ragione e inclinazioni sentimentali. Le convulsioni sono indicate come manifestazione di una perturbazione della ragione, la cui sede materiale è localizzata nel cervello; subito l’opera del non medico Pirani si apre, dal piano squisitamente retorico, ad una ricchezza assolutamente inattesa di suggestioni di tipo scientifico; la descrizione dell’organo cerebrale è effettuata seguendo un modello ‘a celle’ che richiama una conoscenza diretta della teoria dei ventricoli cerebrali non solo basata sui testi antichi, ma su un’eco aggiornata delle opere di Willis, Malpighi, Morgagni ed in genere dei neuroanatomisti; come Stensen nell’anatomia normale e Morgagni e Cabanis per i folli ed i minorati13, Pirani denuncia la consistenza molle della materia cerebrale, che se dal punto di vista anatomico costituisce il principale ostacolo denunciato alla certezza della formulazione di una descrizione corretta (“Ogni anatomista che si è occupato della dissezione del cervello dimostra con l’esperienza quello che ne dice: la mollezza della sostanza gli è talmente obbediente che senza neanche pensarci, le mani formano le parti a seconda che la mente se le è prima immaginate”14), qui motiva la facile plasmabilità dell’organo da parte di stimoli esterni, fino alla produzione di modifiche della sua struttura in senso patologico. Il cervello è organo in stretta relazione, per la via di nervi e midollo, con il cuore; anche questo tema non è nuovo, essendo il centro concettuale attorno a cui aveva ruotato, quasi due secoli 390 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna avanti, l’opera di Jean Ferrand, primo tentativo di “anatomizzare i canali di simpatia e i mezzi della comunicazione che legano corpo e anima”; ma in realtà concetto ben più antico, ove si pensi, per esempio, alla tripartizione platonica del corpo e delle facoltà (per cui il cervello comanda ed il cuore è un intermediario con le parti inferiori del corpo), o alla citata teoria aristotelica del ribollimento del sangue che circonda il cuore come causa immediata di un aumento di calore che porta allo sconcerto umorale ed alla patologia ‘passionale’; o, ancora, alle strette interrelazioni esistenti nella teoria galenica tra cuore e rete mirabilis, struttura nella quale si raffina il pneuma di qualità inferiore che arriva al cervello dall’organo cardiaco - nonché alla complicata esposizione che di tali interrelazioni, nella forma di spostamento di vapori, fornisce Avicenna15. Le convulsioni sono, dunque, un male che affligge una o più parti del corpo, ma insieme sono un male dello spirito: L’abbondanza dunque degl’effluvj, o spiriti, che dagl’umori, fermenti e sughi de’ corpi di queste signore scaturiscono, e la loro qualità, come viene ad influire su i loro costumi, così produce i loro caratteri, e questi caratteri le convulsioni16. Pirani si colloca direttamente sul solco di tutta una tradizione che, dall’antico, arriva a Juan Huarte17, a Ferrand stesso (“Se l’anima è afflitta dall’amore, è per via della mutua simpatia tra corpo e anima”), fino al cartesiano scambio per cui “la materia sullo spirito influisce per quel strettissimo non inteso commercio, che tra lor passa”. Le passioni si traducono in un sintomo che muta; il mal d’amore, come abbiamo accennato in apertura, ha un’altra tradizione sintomatologica, che non include le convulsioni e che contempla invece secchezza generale del corpo, eritemi, secchezza degli occhi, aspetto consunto, fino al “delirio di metamorfosi”18. La malattia diventa espressione di un mutamento, che non è solo quello del corpo fisico, ma anche quello del corpo sociale. Il corpo fornisce, inoltre, uno strumento per la conoscenza dell’anima (richiamiamo, ancora una volta, Galeno: l’anatomia del cervello è anche una psicologia, perché indaga una delle sedi dell’ani391 Valentina Gazzaniga ma, quella razionale); è per questo che il non medico Pirani propone al pubblico dei lettori una evidenza scientifica, l’anatomia di una passione, cioè la cronaca di tre storie dissettive, personalmente effettuate, sulla scia di una tradizione celebre il cui antecedente più immediato è facilmente individuabile nell’Anatomy of melancholy di Robert Burton, in cui l’anatomia è “apertura, dissezione e ispezione metodiche che mette a nudo il male”19. L’anatomia scientifica, così, è presentata come strumento di conoscenza dotato di un suo preciso senso metodologico, che è quello di “limitare l’errore”: essa, infatti, verificando attraverso i fatti, svela le cause di malattia: … che fosse fatta la sezion del cadavere, giacché delle tante ragioni, che conducevano i medici, non era verun persuaso, senza che fossero trovate veridiche col fatto: troppo sicuri, dicevan essi, de’ grandissimi sbagli, che prendono, e della insussistenza delle loro opinioni, che sì ostinatamente han per costume difendere con una lunghissima serie di termini medici, i quali sanno ben’eglino, che giuoco lor fanno, perché da nessuno o da pochissimi intesi20. Echeggiano insieme, qui, la coeva discussione dei Galatei medici sul lessico che il medico deve usare perché la sua comunicazione sia intesa dai pazienti, in uno sforzo etico che è proprio di tutta la tradizione clinica Non si deve tollerare tale modo di esprimersi, che a mala pena si può ammettere nella bocca dei ciarlatani e degli imbonitori. Chi usa questo linguaggio mira ad ingannare i malati, non a curarli21. ma, soprattutto, l’opera di Morgagni, in cui la possibilità e la capacità stabilire la causa di malattia attribuisce un nuovo significato all’anatomia, non più disciplina descrittiva ma clinica, indispensabile alla cura dei viventi22. Non pare una casualità, dunque, che Pirani affermi: Quando si è accertata la causa di malattia, anche coll’esperienze anatomiche ciò che sarebbe desiderabile, che facessero tutti i medici, e che pochissimi, quasi niuno fa, ragionevolmente si può allora sperare efficace quel rimedio, e quel metodo, che vien stabilito per assicurare una vita sana, e per allontanare più che possibile la morte medesima23. 392 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna Si cita, disordinatamente, dalle dediche del De sedibus: Poiché noi non possiamo sanare le malattie con l’arte se non conosciamo e i morbi e le cause prossime, le quali non solo producono le malattie, ma eziandio le differenze ch’esistono in ognuna delle medesime24; Quanto poi le dissezioni dei cadaveri riescano giovevoli ai medici e, mediante essi, parimente a tutto l’uman genere, aggiunte alle storie delle malattie di coloro morti in seguito di quelli…25. Ancora Morgagni, … indicai in qual maniera, praticando le dissezioni, si possa col mezzo di queste facilmente giudicare della sede e della causa delle malattie, ed evitare in tal modo il pericolo di cadere in errore26. Pirani fa eco al grande anatomista, sostenendo l’anatomia patologica come mezzo per difendersi dagli errori della medicina. Metodo morgagnano e conoscenza delle fonti antiche, dunque, applicate a tre storie tipo: la prima, quella di una paziente quarantenne, la dissezione del cui cadavere rivela un cuore dilatato, pieno d’aria e sangue conglutinato a foggia di bacche di cipresso. Quella che pare, a prima vista, una dimensione puramente metaforica rivela, all’approfondimento, le sue radici nella teoria scientifica; il cuore è dilatato per effetto del pneuma alterato che genera malattia malinconica, il sangue all’intorno è rappreso come accade al latte dopo una prolungata ebollizione. La lesione dell’organo non ha senso se non correlata ad una storia (clinica; di vita; medicina e metafora slittano e scambiano i loro piani) e se non denuncia una causa di malattia: che qui è rappresentata dall’innaturale propensione femminile per la docenza e per l’eloquio in pubblico, cui seguono le critiche dei conservatori e l’inasprimento dell’animo non compreso. La disposizione dello spirito, di nuovo, rimanda ad una reazione somatica; la dissezione rivela straordinarie quantità di fiele, metafora dell’irritazione ma anche, sul piano anatomico, bile gialla, umore che nell’aristotelismo tardo genera la malinconia degli ipocondri. Il cuore della paziente è, nella parte destra, lacerato da una ferita che denuncia la passione non corrisposta per un uomo “che aveva fatto voto di non amar mai le donne”; secoli di letteratura sul desiderio non realizzato, sulla tensione dell’anima incompresa 393 Valentina Gazzaniga verso l’oggetto amato, sono divenute necessità di localizzazione organica del male: la malattia d’amore, al pari delle altre patologie, è lesione osservabile della parte e difetto o interruzione della sua funzione27. Dal cuore, “per le vie che arrivano al cervello”28, l’improvvisato ma colto anatomista arriva ai ventricoli cerebrali, per trovarli intasati dalle arie del Metastasio, da molta storia sacra e profana con narrazione di amori celebri, da passi del Pastor Fido29 che trasformano la sede anatomica in una biblioteca ingombra al punto da rischiare la rottura delle sue pareti. Pirani pare aver scelto di seguire, la tradizione peripatetica del XXX Probl. che, nella più generale forma della malinconia, tende a vedere una dimensione emozionale legata all’erudizione ed al sapere filosofico30. La narrazione prosegue; la storia clinica della seconda paziente anticipa la cronaca della dissezione del suo corpo giovane, afflitto in vita da una febbre lenta, da una cachessia crescente, da sintomi gravi di consunzione. La dissezione, qui, assume il carattere della perizia, richiesta al medico dai molti amanti della defunta: e questa volta rivela un cuore sottodimensionato, traforato come un alveare dalle delusioni passionali e smaltato per gli effetti della polvere di Cipro inalata durante le sedute di bellezza31. Il cervello è disseccato, ridotto in dimensione al punto da pensarlo inesistente; la voce aspra del moralizzatore non riesce a nascondere qui l’eco dell’antica teoria per cui la secchezza è il prodotto immediato dell’azione della bile nera, responsabile della fissazione delle immagini dell’oggetto d’amore, percepite dagli occhi ed elaborate dal senso interno. Il modo innaturalmente duraturo in cui tali immagini si fissano è quello che genera l’ossessione, sintomo denunciato nelle cronache dei manicomi, nei cui corridoi vagano le ‘folli d’amore’32. Nei ventricoli ristretti e secchi, resta un poco velo di Francia, di cinabro e di biacca e,“presso il nervo ottico” (che è l’organo che nella psicologia aristotelica trasmette le immagini esterne perché divengano senso interno), si annidano fioretti d’oro ed un vasetto d’acqua profumata: il mal d’amore può avere come oggetto non solo persone, ma cose o animali; basti richiamare la novella boccaccesca di Federigo degli Alberghi, in cui il bambino innamorato 394 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna del falcone muore per il grande dolore di averlo perso. Sono, come dice Pirani, “effetti della fantasia e dei giuochi dell’impressione”: si tratta certo di una fantasia aristotelica, di un’immaginazione interna, come quella cui accenna Cicerone nella Tuscolanae Disputationes33; ma anche di qualcosa che richiama il disordine degli spiriti animali che in Thomas Willis genera problemi dell’immaginazione e modificazioni effettive dell’anima sensitiva34 e che innesca il dibattito sei e settecentesco sull’alterazione del giudizio che è alla base della patologia malinconica. Il testo si conclude con una terza storia clinica, che ha per soggetto una donna cinquantenne, non arresa all’avanzare dell’età, non domata nelle passioni dell’anima nemmeno dalla nascita di un figlio “mezzo stolido”35. Il cuore rivela il consueto ristagno di sangue che rimanda ad Aristotele ed Avicenna; il cervello, “piccolo come una noce”, è pieno di ritratti di uomini, di cartigli con brani da Voltaire “cosparsi di dolcissimo veleno”, di interi passi di trattati sull’amore di stile seicentesco (Guerin meschino e Coloandro fedele: “io risi quasi mezz’ora”36). Le cose apprese sono troppe, ed intasano gli organi ricettivi in una fisicità che dilata e modifica le parti che le accolgono; corpo ed anima, in strettissima relazione, generano salute, malattia e morte; i “sughi ed i fluidi del corpo” influenzano le passioni e dalle passioni sono influenzati: in tutti questi casi, ed altri all’incirca di questa fatta, si scuote in esso loro tutto quel tumultuante popolo di effluvj, sconcertatore di tutta l’armonia dei fluidi, che attaccando battaglia co’ loro cuori, e conseguentemente co’ loro cervelli, sempre per lo spiegato consenso ne rimane, e corpo, e spirito tutto agitato, ed esse dalle più violente convulsioni afflittissime, ed oppresse37. Per concludere: il secolo delle donne? La patologia è, dunque, mortale, ma potenzialmente curabile; l’allattamento dei figli, l’abito sobrio, l’assenza di trucco, il ripudiare lo studio e la lettura sono garanzia di salute per generazioni di donne che, lungi dall’essersi affrancate dallo stigma della malattia isterica, vedono trasformarsi i sintomi causati da un utero vagante in un altrettanto inquietante nuovo processo patologico, caratterizzato dalla crisi convulsiva38. 395 Valentina Gazzaniga Le passioni generano malattia nervosa, follia, malinconia, mal d’amore, delirio religioso; e, tra le passioni, va annoverato l’eccesso di studio. L’asserzione della patogenicità di una applicazione intellettuale eccessiva deriva dalla teoria fisiologica classica per cui l’attività mentale induce un aumento del calore corporeo, per accumulo del sangue che circonda il cuore ed alterazione conseguente dello stato dello pneuma circolante. Nell’interpretazione della malattia femminile non c’è spazio per la ‘rilettura’ positiva che la tradizione rinascimentale fa del dogma antico39; i filosofi ed i geni appartengono ad un genere fisiologicamente in grado di temperare, con un calore innato, l’eccesso di bile nera; il male colpisce le donne come caratterizza tutti gli esclusi40; l’affezione della sensibilità e la “femminilizzazione” della malattia d’amore diventano solo uno strumento in più nella mani di chi desidera negare una potenza intellettuale sulla base di un perdurante assunto di incompiutezza anatomica e fisiologica41. L’evo moderno si arricchisce solo di un dato; il problema dell’incremento delle donne letterate, che data molto precedentemente a questo trattato, al punto di istruire una ben nota discussione sull’opportunità di educare culturalmente le donne. Dalla messa in scena delle Femmes Savants di Molière, all’adattamento teatrale di Thomas Wright, alla messa in opera di Salieri42, la letteratura è piena di riferimenti ad un dibattito che dalla Francia, con le sue salonnières, passa all’Italia. Le donne oggetto degli strali di Pirani sono le medesime delle quali l’abate Fleury, nel Trattato sulla scelta e sul metodo degli studi, del 1686, dice che “le più istruite, spesso son divenute odiose alle altre donne e disprezzate dagli uomini”. I salotti frequentati dalla tre pazienti di Pirani adombrano, in una dimensione provincialmente ridotta, i salotti letterari che tra Sei e Settecento contribuiscono a creare uno “spazio dell’opinione pubblica”, diffondono le idee illuministiche, modificano il gusto letterario e formano una coscienza ‘politica’ contro la società di corte dei sovrani assoluti43; la lamentela del Pirani riecheggia il violento attacco dell’Emilio alle donne saccenti44 o le parole di De Laclos, nel Saggio sull’educazione femminile del 1783: 396 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna Speriamo che ella acquisterà tanto equilibrio da non ostentare le sue conoscenze, di cui parlerà solo con i suoi amici più intimi, per così dire confidenzialmente45. L’insospettata difesa del genere femminile avanzata da Giacomo Casanova non è accolta dall’avvocato di Cento, e se il grande seduttore cita proprio la fisiologia come testimone contro la credenza in un’immaturità mentale destinata alla incurabilità Se le donne danno in stravaganze è perché la loro natura, più debole della nostra, è resa ancor più debole dall’educazione. Malgrado ciò, sarà facile dimostrare che esse fanno nel mondo bene più degli uomini, e minor male, e che, quando il loro utero si affatica, sono agitate, irritate e degne di pietà. Ma che questo influisca sulla loro capacità di pensare, non è più credibile dell’affermazione per cui lo sperma ha un’influenza sulla natura dell’anima46. la polemica moralizzatrice del nostro autore ne fa l’uso esattamente contrario. Il suo attacco alle donne letterate (aristotelicamente definite “vago difetto di natura”), in un contesto culturale che si colloca tra Bologna e Padova, non pare casuale47, come casuale non è la dedica ai cicisbei, alla luce del documentato e studiato rapporto tra il tema dell’amore, quello delle salonnières e quello del cicisbeismo; quello che sembra veramente notevole è, invece, da un lato la trasformazione che qui subisce l’eredità antica sul tema dell’isteria e della malattia malinconica48; dall’altro, il modo in cui un testo nato a scopo non scientifico si collochi perfettamente sullo sfondo di una discussione tecnica (si vedano Morgagni e Cabanis, tra gli altri) sul legame diretto tra i “difetti di armonia delle funzioni intellettuali”49, l’alterazione dell’organo e della sua funzionalità e la qualità della vita morale dell’individuo che è affetto dal male. BIBLIOGRAFIA E NOTE 1. DE CLERAMBAULT G. G., Le Psychoses Passionelles, 1921. In: IDEM, Oeuvre psychiatrique. Paris, Presses universitaires de France, 1942. Del mal d’amore, per citare solo 397 Valentina Gazzaniga 2. 3. 4. 5. 6. alcuni degli autori che si occupano del tema nella tradizione medica, parla Paracelso in De origine morborum invisibilium; G. Rondelet (1507-1566) nel Methodus curandorum omnium morborum corporis humani; P. Forest negli Observationum et curationum medicinalium libri tres; D. Sennert (1572-1637) nella Practica medicinae. Il tema interessa in primo luogo i letterati: Valerio Massimo e Plutarco lo riprendono nella narrazione della storia di Antioco, innamorato della matrigna Stratonice, curato da Erasistrato. Da qui prendono avvio due distinte tradizioni, che spesso si intersecano: quella letteraria, che va da Cicerone, Tusc. Disp. (l’amore è in sé una forma di fiacchezza morale, controllata dalle facoltà razionali fino a quando non diventa patologia), ad Appiano, da Luciano ed Ovidio a Giuliano l’Apostata, dall’Aegritudo Perdiccae alla Vita di Ippocrate dello pseudo Sorano, dalle Mille e una notte, al Decameron (nella storia di Giachetto) fino a tutta la tradizione narrativa romantica. Tra tutti ricordiamo la teoria lucreziana per cui non l’amore ma la passione amorosa è una malattia, causata da una alterazione ‘atomica’ del corpo che riceve una sensazione. CRIGNON-De OLIVEIRA C., SAAD M., La mélancolie et l’unité matèrielle de l’homme: XVIIe et XVIIIe siècles: introduction. Gesnerus 2006; (63): 6-11. Per il dibattutissimo tema della malinconia, cfr. almeno i classici KLIBANSKI R., PANOFSKY E., SAXL F., Saturn and Melancholy. Studies in the History of Natural Philosophy, Religion and Art. London, Nelson, 1964 (trad. it. Torino, Einaudi, 1983) e STAROBINSKI J., Histoire du traitement de la mélancolie des origines à 1900. Basel, J.R. Geigy, 1960; BRILLI A. (a cura di), La malinconia nel Medioevo e nel Rinascimento. Urbino, Quattro Venti, 1982. JACKSON S.W., Melancholia and depression. From Hippocratic times to Modern Times. New Haven and London, Yale University Press, 1986. RADDEN J. (ed.), The nature of Melancholy. From Aristotle to Kristeva. Oxford, Oxford University Press, 2000. FRABOTTA B. (a cura di), Arcipelago malinconia. Scenari e parole dell’interiorità. Roma, Donzelli, 2001. SIMONAZZI M., La malattia inglese. La melanconia nella tradizione filosofica e medica dell’Inghilterra moderna. Bologna, Il Mulino, 2004. Sul mal d’amore, CIAVOLELLA M., La malattia d’amore dall’Antichità al Medioevo. Roma, Bulzoni, 1975. MAZZINI I., Didone abbandonata: innamorata o pazza? La psichiatria antica, una chiave di lettura per il IV Libro dell’Eneide. Latomus 1995;54:92-105; IDEM, Il folle da amore. In: AAVV, Il poeta elegiaco e il viaggio d’amore. Dall’innamoramento alla crisi. Bari, 1990, pp. 39-83. CLAIR J. (ed.), Mélancolie. Genié et folie en Occident. Paris, Gallimard, 2005. Si veda anche lo pseudo aristotelico Probl. XXX; ma già in Platone l’amore era associato alla malattia nella sua forma sessuale, ed alla salute nella sua forma divina. Dunque non della ragione, che tende sempre alla verità. Si citi, uno per tutti, l’episodio narrato da Galeno relativamente alla donna il cui polso 398 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna varia alla vista del giovane Pilade di cui è innamorata ed alla rivelazione della sua malattia attraverso l’analisi di una serie di sintomi fisici: De praenot. ad Posth. 6, K. XIV, pp. 631-634; Oribasio correla il mal d’amore all’anoressia; Paolo di Egina ne individua la causa in un eccesso di pensiero, come nel caso della malinconia. Per Galeno, cfr. GOUREVITCH D., Galien et la mauvaise malade. Medicina nei Secoli 1997;9/2: 249-260. 7. Rhazes vede la malattia come una delle sottoforme di malinconia, la licantropia, caratterizzata da secchezza del corpo estrema, sete, desiderio di trascorrere la notte al cimitero; Ali Abbas definisce malinconia, licantropia e mal d’amore come la stessa malattia; Avicenna sostiene che l’amore sia in sé una malattia caratterizzata da un ‘pensiero fisso e malinconico’. 8. In Arnaldo di Villanova il tema viene collegato ad un eccesso di calore corporeo, che provoca un aumento del sangue localizzato nelle parti genitali; tale aumento deriva da eccessi alimentari o da vita sedentaria ed impedisce la capacità del corpo di bruciare gli umori in eccesso. Il sintomo è attribuito ad una variazione della facoltà estimativa, che ha sede nella parte dorsale del ventricolo mediano; essa altera a sua volta la facoltà immaginativa, che è quella che regola il naturale fissarsi delle immagini nella memoria. L’alterazione dell’anima da eccesso di calore causa il frequente sospirare dovute alla ‘distrazione’ dell’anima, che dimentica di muovere i muscoli pettorali e fa così aumentare ulteriormente il calore interno - e le variazioni del polso. 9. ALTBAUER-RUDNIK M., Love, Madness and Social order: Love Melancholy in France and England in the Late Sixteenth and early Seventeenth Centuries. Gesnerus 2006; 63: 33-45. 10. INGRAM A., Death in Life and Life in Death: Melancholy and the Enlightenment. Gesnerus 2006; 63: 90-102, in part. p. 91. 11. PIRANI G., Le convulsioni delle Signore di Bello Spirito di quelle che affettano letteratura e dell’altre attaccate dalla dolce passione d’amore malattia di questo secolo. Con l’anatomia di alcuni Cuori, e Cervelli di esse. In Venezia, nella Stamperia Graziosi a S. Apollinare, 1789. IDEM, Le donne belle del secolo 18°. Inferme nello spedale della Volutta visitate dalla Ragione. In Venezia, Stamperia Graziosi a Sant’Apollinare, 1793; IDEM, Le lagrime delle donne del Sig. avvocato Giovanni Pirani di Cento…Opera filosofico morale, che forma il compimento di tutta l’opera sopra le donne divisa in questi tre opuscoli. In Venezia, nella Stamperia Graziosi a S. Apollinare, 1793. 12. PIRANI G., Discorso pronunziato dal cittadino avvocato Giovanni Pirani nel Gran Circolo costituzionale concernente l’urgenza di provvedere alla mendicità de’ più poveri tra li poveri che ne chiese la stampa nel di 23 piovoso anno 6 repubblicano. In Bologna, per le stampe del Genio democratico, 1798; IDEM, Censura del cittadi- 399 Valentina Gazzaniga 13. 14. 15. 16. 17. 18. no avvocato Giovanni Pirani di Cento a una lettera anonima stampata in Bologna contro il celibato e contemporanea risposta ad un foglio che pur videsi giorni sono in Bologna stampato contro lo stesso celibato e ne’ pubblici luoghi affisso. Bologna, si vende in Bologna dal Nerozzi sotto il Portico delle Scuole, 1798. SAAD M., La mélancholie entre le cerveau et les circonstances: Cabanis et la nouvelle science de l’homme. Gesnerus 2006; 63: 113-126. MAZZOLINI R.G., Schemi e modelli della macchina pensante (1662-1762). In: La fabbrica del pensiero. Milano, Electa, 1989, pp. 68-83, in part. p. 68. FERRAND J., De la maladie d’amour ou mélancholie érotique. Discours curieux qui enseigne à cognoitre l’essence, les causes, les signes et les remedes de ce mal fantastique. Paris Denis Moreau, 1623 (la prima edizione del testo è del 1610) (Ed. italiana a cura di CIAVOLELLA M., Malinconia erotica: trattato sul mal d’amore. Venezia, Marsilio Editori, 1991). In Ferrand la malinconia erotica proviene dal sangue adusto, o da eccesso di bile gialla e nera nei ventricoli cerebrali. Esistono due malinconie, una fredda e secca, caratteristica della testa, ed una calda e secca, quella propriamente definibile come malinconia erotica, che ha sede negli ipocondri - in particolare nel fegato - ed è quindi derivata da un’alterazione del sangue. Una ‘debolezza di costituzione’ innata genera la malattia, che diventa un’alterazione degli spiriti vitali, prodotti nel plesso coroideo, bolliti nei ventricoli cerebrali e raffinati nella rete mirabile. Questi spiriti si alterano per contatto con umori adusti, arrivano al cuore e ne condizionano la capacità di vedere lucidamente l’oggetto amato. Malinconia, follia erotica e furore uterino (negli uomini satiriasi) sono, per Ferrand, tre forme del medesimo stato patologico. PIRANI G., Le convulsioni… op. cit. p. 32. Juan Huarte (1529-1588) scrive, nel 1575, un trattato dedicato all’esame dell’ingegno attraverso le scienze, condannato nel 1581 dall’inquisizione di Lisbona e Madrid per teorie materialiste dell’anima; nel testo si studiano i temperamenti e si stabilisce, molti anni prima di Descartes, l’esistenza di una relazione e sostanziale continuità tra anima e corpo. L’anima è parte divina del corpo e pertanto uguale in tutti gli uomini, quindi le sue differenze dipendono dal corpo; in essa si strutturano tre facoltà dell’anima: la memoria, determinata dall’umidità, l’immaginazione, dal calore, la ragione, dalla sottigliezza-secchezza. I caratteri dipendono dalla variazione qualitativa e le malattie, alterando gli umori del corpo, possono esercitare un risentimento sulle facoltà dell’anima. Il mal d’amore ha due cause possibili: l’adustione degli umori, fumosità, offuscamento del cervello; la fissazione aristotelica dell’immagine dell’amato nel cervello, secco e freddo a causa dell’insonnia (il sonno è un regolatore naturale dello stato di umidità nel corpo) e dall’ossessione. PIGEAUD J., Délires de métamorphose. Gesnerus 2006; 63: 73-89. 400 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna 19. STAROBINSKI J., Democrito parla. L’utopia malinconica. Introduzione a: BURTON R., Anatomia della malinconia. Venezia, Marsilio, 1983, pp. 7-43. L’anatomia ‘democritea’ è il metodo che la filosofia adotta per ricercare le cause della follia; medicina e filosofia corrono parallelamente per ottenere l’una la liberazione dai mali dell’anima, l’altra la salvezza dai mali del corpo: “io penso che la conoscenza della filosofia sia sorella della medicina e viva sotto lo stesso tetto; in effetti, la filosofia libera l’anima dalle passioni e la medicina il corpo dalle malattie”. 20. PIRANI G., op. cit., p. 48. 21. BALDINI M., MALAVASI A. (a cura di), I Galatei del medico e del paziente. Roma, Viviani Editore, 2006. 22. L’opera di Morgagni è del 1761; l’ambiente, tra Cento, Bologna,Venezia è certo molto vicino a quello morgagnano. 23. PIRANI G., op. cit. p. 50. 24. Lettera all’illustre Gio. Federico Schreiber, Libro IV. 25. Lettera al celebre Crist. Jacopo Trew, Lib. I 26. Ibidem. 27. MORGAGNI G.B., De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis. Venetiis, 1761. 28. PIRANI G., op. cit. 29. PIRANI G., op. cit., p. 38. Si allude al poema di Giovan Battista Guarini, 1585, musicato da Handel nel 1712 su libretto di Giacomo Rossi. 30. CRIGNON-de OLIVEIRA C., SAAD M., La mélancolie et l’unité matèrielle… op. cit. nota 2. La tradizione aristotelica ammette però, come è noto, sulla base della variabilità reattiva dei corpi, la possibilità che la bile nera possa condurre, variando le sue proporzioni, anche all’espressione della genialità. 31. Cfr. MORGAGNI G.B., De sedibus et causis…op. cit. Lib. I, 9 sulle polveri che si depositano nel cervello. 32. ROSCIONI L., Il governo della follia. Ospedali, medici e pazzi nell’età moderna. Milano, Mondadori, 2003, pp. 3-19. 33. Cfr. Cicerone, Tusc. Disp. “l’amore è in sé frutto dell’immaginazione”. 34. PIGEAUD J., Délires de métamorphose. Gesnerus 2006: 73-90, in part. p. 80. Su Th. Willis cfr. SIMONAZZI M., La malattia inglese. La malinconia nella tradizione filosofica e medica dell’Inghilterra moderna. Bologna, Il Mulino, 2004. 35. Non dimentichiamo di avere a che fare con un testo che sostiene la responsabilità morale del male fisico; per la discussione sulla responsabilità delle madri e nascita di figli handicappati, rimando a V. GAZZANIGA, S. MARINOZZI, “Nati due volte”. Genitori e figli di fronte all’handicap: il contributo della letteratura. Rivista di Storia della medicina, 2006, in press. 401 Valentina Gazzaniga 36. Si allude alle opere di Andrea da Barberino, 1410 e di Giovanni Ambrogio Marini, 1640-41, quest’ultima messa in opera nel 1677 da Paolo Lorenzani. 37. PIRANI G., op. cit. p. 49. 38. Ancora una volta il dato morale si mescola al suggerimento di tipo scientifico; sul legame esistente nella storia della ginecologia antica tra organi della riproduzione femminile e mammelle, produzione del latte e salute cfr. almeno DEAN JONES L., Women’s Bodies in Classical Greek Science. Oxford, Clarendon Press, 1993. Sulla formazione culturale delle donne nel Settecento, cfr. almeno RICALDONE L., La scittura nascosta: donne di lettere e loro immagini tra Arcadia e Restaurazione. Edizioni Cadmo, 1996, p. 42 e sgg. e 113 sgg; RAO A., Il sapere velato. L’educazione delle donne nel dibattito italiano di fine Settecento. In: MILANO A., (a cura di), La donna vista e malvista nella cultura occidentale. Roma, Edizioni Dehoniane, 1992, pp. 243-310. 39. FICINO M., come è noto, nel De studiosorum sanitate tuenda individua il malinconico dotto, che ha caratteristiche positive perché la sua malattia assume forme temperate in cui gli effetti negativi della bile nera si associano all’azione positiva del sangue, che induce introversione, capacità riflessiva, e quella serenità d’animo che deriva dal possedere in sé una ‘zona riservata’, non accessibile al mondo. 40. Si è parlato di “tradizione contestativa che passa attraverso la figura del malinconico”. Cfr. anche STAROBINSKI J., Democrito parla. In: BURTON R., Anatomia della malinconia. Venezia, Marsilio, 20032, p. 36 sgg. 41. LAWLOR C., ‘Long Grief, dark Melancholy, hopeless natural Love’. Clarissa, Cheyne and narratives of Body and Soul. Gesnerus 2006:103-113. 42. MOLIERE J.B. P., Les Femmes Savantes, rappresentato per la prima volta al Palais Royal l’11 Marzo 1672. 43. QUENNEL P., Affairs of the mind: the Salon in Europe and America from the 18th to the 20th Century. Washington, N. Rep., 1980. LOUNGEE C., Le paradis des Femmes. Women, salons and social stratification in 17th century France. Princeton University Press, 1976. NATIVEL C. (a cura di), Femmes savantes, savoir des femmes. Genève, Droz, 1999. 44. ROUSSEAU E., Emile ou De l’éducation, 1762: “una donna saccente è il flagello del marito, dei figli, degli amici, dei domestici, di tutti… queste donne dai gran talenti non riescono a imporsi che agli sciocchi… si sa bene quale discreto uomo di lettere possa aver suggerito loro gli oracoli che pronunciano”. 45. DE LACLOS P.A.F.C., L’educazione femminile, 1783. Ed. a cura di FRAUENFELLER E., Palermo, Sellerio 1999, p. 144. 46. CASANOVA G., Lana Caprina, 1772. Sallia, Bibliotheca Casanoviana 4.8. 47. Non pare un caso il suo attacco alle donne letterate, nella città di Bologna: dopo la 402 Lettere, cura del corpo e mal d’amore in età moderna prima donna lureata a Padova, Lucrezia Cornaro Piscopia, 1678, caso che innescherà il dibattito italiano sull’opportunità degli studi femminili, Bologna è la città che nel ‘700 apre università e Accademie (della Scienza e Clementina) alle donne; se Maria Vittoria Dosi non riuscì a laurearsi in giurisprudenza, infatti, dagli anni ’30 le istituzioni di cultura paiono aprire anche a donne di ceti non nobili. Tra queste rimangono celebri i nomi di Laura Bassi, laureata in Filosofia ma con una Lettura universitaria – seppure onoraria – in fisica, concessa nel 1732 per protezione di Benedetto XIV, Cardinal Lambertini; la cattedra si trasforma in posto di professore di fisica sperimentale all’Accademia delle Scienze solo nel 1776, pur avendo cessato il suo carattere di straordinariato a partire dal 1741; altro nome è quello di Maria Gaetana Agnesi, con una Lettura onoraria di matematica, se pure mai effettivamente onorata; Cristina Roccati, laureata in filosofia nel 1751, che nella sua prolusione di laurea cita Bologna come città illuminata per accogliere le donne allo studio; Anna Morandi Manzolini, lettrice di anatomia nel 1755, fino al 1765, del cui materiale museale Galvani tesse le lodi nel 1777. Cfr. CAVAZZA M., Dottrici e lettrici nell’Università di Bologna nel Settecento. Annali di Storia delle Università Italiane, 1997;1. 48. Per il tema della malattia melanconica nella medicina antica si cfr. almeno PIGEAUD J., La maladie de l’âme: étude sur la relation de l’âme et du corps dans la tradition médico-philosophique antique. Paris, Les Belles Lettres, 1981; IDEM, Trois maladies sur la longue durée: prolégomènes à une histoire de la mélancolie. Histoire, Economie et Société 1984;4: 501-510; IDEM, De la mélancolie et de quelques autres maladies dans les “Etymologies IV” d’Isidore de Seville. Saint-Étienne, Université de Saint-Étienne, 1984; DANDREY P. (ed.), Anthologie de l’humeur noire: écrits sur la mélancolie d’Hippocrate à l’Encyclopédie. Paris, Promeneur, 2005. RADDEN J. (ed.), The nature of melancholy: from Aristotle to Kristeva. New York, Oxford University Press, 2000. 49. SAAD M., La mélancolie entre le cerveau et les circonstances: Cabanis et la nouvelle science de l’homme. Gesnerus 2006:113-127. Correspondence should be addressed to: [email protected] 403 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 405-424 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LA QUESTIONE DELLE EMOZIONI: CHARLES FRANÇOIS-FRANCK (1849-1921) CONTRO LA TEORIA DI JAMES-LANGE LIBORIO DIBATTISTA Seminario di Storia della Scienza, Università di Bari, I SUMMARY FRANÇOIS FRANCK AGAINST THE JAMES-LANGE THEORY The controversy which followed the theory of emotions outlined by William James and Carl Lange saw also the active involvement of Charles FrancoisFranck, Professor of Physiology at the “Collège de France”. Nevertheless his refusal of the aforementioned theory is as yet unknown to the audience. In the light of his previous work on the vascular innervation of the organs, the French physiologist rejected firmly Lange’s hemodynamics version, hence anticipating on many points the work of W.B. Cannon. Alla morte di Etienne Jules Marey (1830-1904) la cattedra di Storia Naturale dei Corpi Organizzati del Collège de France1 passò al suo allievo François-Franck. In realtà questi da ventiquattro anni sostituiva il maestro, prima come remplaçant (1880-1887) poi come suppléant (1887-1904). Appunto come supplente di Marey, FrançoisFranck dedicò i corsi tenuti al CdF dal 1900 al 1902 allo studio delle espressioni emotive. La prima parte del corso fu rivolta, in particolare, allo studio dei caratteri esteriori delle manifestazioni emozionali, attraverso una schedatura di fisionomie, posture, attitudini, grafismi, ottenuta fotografando soggetti reclutati negli ospedali ed in particolare nei ricoveri di alienati, come quello di Villejuif. Key Words: C. François Franck - Emotions – James Lange Theory – Physiology 405 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 425-436 Journal of History of Medicine Articoli/Articles UN’OPERAZIONE CULTURALE PER LA SALVAGUARDIA DEL S. NICCOLÒ DI SIENA FRANCESCA VANNOZZI Sezione Storia della Medicina, Dip. Medicina Interna, Cardiovascolare e Geriatrica Università degli Studi di Siena, I SUMMARY A WIDE-RANGING PROJECT TO THE BEST USE OF S. NICCOLÒ PSYCHIATRIC HOSPITAL The S. Niccolò Psychiatric Hospital was one of the most important health institutions not only for Siena but for the entire Tuscan district and beyond. It was known to serve all the catchment area for mentally ill patients coming from other cities. At a national level, it is also one of the most beautiful models of hospital architecture of the “village” type, the expression of a late nineteenth-century tendency to perceive mental disorders as illnesses that could be improved and cured through “moral treatment”, with work and distraction as the principal therapeutic instruments. The closure of the psychiatric hospital in Siena provided for by the Italian psychiatric reform of 1978 actually took place over an extremely long period of time. It was definitively closed only on 30 September 1999 and was the last psychiatric hospital in Tuscany to cease its activity. Its history, the importance it had for the considerable number of committed patients, the extension of the area of the hospital over 183,574 m2 and its organization in 16 edifices, mean that S. Niccolò is now an architectonic complex of great value and interest but also subject to progressive deterioration. This reality, together with the urgency of salvaging the collections of books from its very rich library and its archives of administrative documents and medical records, has led the Key Words: Pyschiatric hospital - Moral treatment - Mental disorders 425 Francesca Vannozzi author to prepare a wide-ranging and extremely complex project that aims at the best use of S. Niccolò. Thanks to the collaboration of a group of experts from various Faculties of the University of Siena, and beginning with a multidisciplinary study of S. Niccolò’s history, the project proceeds to the identification of concrete actions of cultural policy as well. Introduzione L’Ospedale Psichiatrico S. Niccolò è stato una delle più importanti istituzioni sanitarie non solo per Siena, ma per l’intero comprensorio toscano e oltre, inteso quale bacino di raccolta di malati di mente provenienti da altre città, quali Grosseto, Arezzo, Livorno, Pisa, Roma, Perugia. A livello nazionale, esso è inoltre uno dei più bei modelli di architettura ospedaliera a tipologia di ‘villaggio manicomiale’, espressione di una tendenza di fine Ottocento di intendere i disturbi psichici quali malattie da poter curare e recuperare tramite la ‘cura morale’ che vedeva nel lavoro e nello svago gli strumenti terapeutici principali. La chiusura dello psichiatrico senese, prevista dalla riforma psichiatrica del 1978, in realtà si è realizzata in un lasso di tempo estremamente lungo, portando alla sua definitiva conclusione solo il 30 settembre 1999, quale ultimo manicomio a cessare in Toscana la propria attività. La sua storia, l’importanza assunta anche per il notevole numero di internati (intorno al 1870, il 6% dei 12.000 ricoverati nei manicomi italiani) provenienti da varie parti d’Italia anche relativamente lontane, l’estensione dell’area manicomiale su una superficie di 183.574 mq., la sua articolazione in 16 stabilimenti su circa 15.000 mq. di edificato in padiglioni secondo il modello del villaggio “diffuso” con aree per la degenza, laboratori artigianali, colonie agricole, scuole, servizi vari fanno oggi del S. Niccolò un complesso architettonico di grandissimo valore ed interesse, ma soggetto anche ad un progressivo suo deterioramento. Oggi infatti, insieme ad edifici recuperati come quelli di proprietà dell’Ateneo Senese (ex lavanderia ed edificio centrale), ne esistono altri in penoso stato di degrado, in un contesto comunque generale di disattenzione ed abbandono. Tale realtà, congiuntamente all’urgenza del recupero del patri426 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 437-456 Journal of History of Medicine Articoli/Articles IL CUORE VA ALLA GUERRA: RIVISITAZIONE DELLA SINDROME DETTA “CUORE DEL SOLDATO” O “CUORE IRRITABILE DEL SOLDATO” ANTONIA FRANCESCA FRANCHINI Dipartimento di Scienze Mediche, Sezione di Storia della Medicina Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano, I SUMMARY THE HEART GOES TO THE WAR: A REVIEW OF THE SO-CALLED “SOLDIER’S HEART” OR “IRRITABLE HEART OF SOLDIERS” SYNDROME The paper deals with a form of functional heart disorder that caused substantial disability among men in military service. By viewing the condition through the dual lenses of history and modern medical knowledge we can analyse the syndrome and trace the changing medical and social attitudes to it. The disorder is still now present after harrowing events, including natural disasters, assault of individuals, episods of mass violence and combat. A historical review of the syndrome is also useful in extending our understanding of the natural history of stress reactions, their prognostic indicators and the way in which we can intervene to reduce the effects of trauma. Introduzione Lo spunto per il presente lavoro nasce dalla recente lettura di una pubblicazione di E. Maragliano (1849-1940) intitolata “Lezioni di Clinica Medica tenute nella R. Università di Padova ai militari studenti di medicina”, stampata a Milano nel 1920. Maragliano aveva avuto l’incarico dal Ministero della Pubblica Istruzione di tenere a Key Words: Da Costa’s syndrome War and anxiety disorders - History of cardiology – History of psichiatry 437 - MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 457-474 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LA PSICOCHIRURGIA DI A.M. FIAMBERTI NELLA STAMPA DI INFORMAZIONE DI METÀ NOVECENTO GIUSEPPE ARMOCIDA Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica Università dell’Insubria Varese, I SUMMARY A.M FIAMBERTI AND ‘PSYCOSURGERY’ A.M. Fiamberti has been the Director of Psychiatric Hospital in Varese from its opening to 1964, allowing the structure to gain an important role in the history of Psychiatric Hospitals in Northen Italy in 20th century. Fiamberti has been the ‘inventor’ of a discussed therapeutical technique of ‘psycosurgery’ he began to use in 1937. The article analyzes the history and characters of this surgical technique at the light of testimonies in contemporary journals and reviews. Key Words: A.M. Fiamberti – Psycosurgery – Psychiatric Hospitals 457 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 475-480 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LA PATOBIOGRAFIA E IL CASO TORQUATO TASSO PIER LUIGI CABRAS, DONATELLA LIPPI Università di Firenze, I SUMMARY PATHOBIOGRAPHY AND TORQUATO TASSO’ S CASE The Authors report the hypotheses about Torquato Tasso psychiatric illness, formulated along two centuries. Correspondence, more tran his poetic works, and his good interpersonal relations also with people ho shut him in Sant’Anna, suggest the diagnosis of an Affective Disorder: “Bipolar Disorder with mood incongruent delusions” or “Schizoaffective Disorder”. Karl Jaspers1 afferma che una profonda conoscenza psicopatologica ed una disposizione alla critica storica sono le condizioni essenziali ai fini della realizzazione di una patografia ovvero delle “biografie che intendono presentare allo psicopatologo i lati interessanti della vita psichica, chiarendo il significato delle sue manifestazioni e dei suoi processi per la genesi delle opere di un individuo”; ed aggiunge: “La patografia è una cosa difficile” e con molta cautela e modestia si accinge a realizzare la patografia di Van Gogh2. Nonostante tutte queste cautele, il genere della patografia conobbe, nella età positivistica, un successo documentato dalla notevole mole della produzione medico-storica di quel periodo. La storia della patografia del Tasso potrebbe iniziare nel 1610 con Alessandro Battista Guarini3 che ne “Il Farnetico Savio ovvero il Tasso” realizza un immaginario dialogo fra Cesare Caporali, Key Words: Pathobiography -Torquato Tasso. 475 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 481-494 Journal of History of Medicine Articoli/Articles TOMMASO CAMPAILLA: MATERIA DEI SOGNI E IPOCONDRIA DI UN ECLETTICO ALDO GERBINO Dipartimento di Medicina Sperimentale- Sezione di Istologia ed Embriologia “Arcangelo Pasqualino di Marineo” Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Palermo, I SUMMARY TOMMASO CAMPAILLA: DREAM STUFF AND THE HYPOCHONDRIA OF AN ECLECTIC Born on 7th April 1668 in Modica, Ciceronian ‘Agrum Motucanum’, the Modican county of Chiaramontes and Chiabreras, Tommaso Campailla, a poet and a physician, is mostly known as the author of a philosophical poem in octaves – Adam or the Created World. In his 1727 Problemi naturali [Natural Problems], his essay Del disordinato discorso dell’uomo [On Man’s Disorderly Discourse] distinguishes itself by its intellectual wit on both the speculative and the experimental research aspects. He formulates concepts on the darkness which often reason has to fare through; he substantializes the body/soul syncretic dimension, and underlines how this disrupts the perfect bodily mechanism. His observations are born in a scientific and historical period which was absorbed within an iatromechanical scenario of which they are reliable proofs and physiological foundations. If on the one hand he reduces the spiritual (psychical) stance to a physical one, on the other hand he gives substance to his questioning his own inner torments, his own hypochondriac being. He died of apoplexy aged 72, on 7th February 1740. Patrizio di orribile aspetto, “alto e brutto nella persona, guercio degli occhi, e segaligno”: così è descritto Tommaso Campailla1, in Key Words: Tommaso Campailla - Hypochondria 481 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 495-502 Journal of History of Medicine Articoli/Articles OSCAR GIACCHI E LA “MALINCONIA SPERMATICA” MASSIMO ALIVERTI Università degli Studi di Milano-Bicocca, I SUMMARY OSCAR GIACCHI AND ‘SPERMATIC MALINCHOLY’ Oscar Giacchi was the Director of the Psychiatric Hospital in Racconigi. In one of this works, he presented the clinical case of a malinconic patient affected by a jealousy delirium. The article analyzes the text in the light of Giacchi’s scientific production and according to the principal psychiatric theories at the and of XIX century. Oscar Giacchi, nato a Monsummano (PT) nel 1834 e morto a Racconigi (CN) nel 1907, fu un esponente non secondario della psichiatria italiana di fine Ottocento, attivo dapprima nel manicomio di Fermo e poi nel manicomio di Racconigi dove fu Direttore dal 1879 fino al momento della morte. Oltre che nel quotidiano lavoro di psichiatra manicomiale si distinse come divulgatore scientifico, mettendo la sua brillante ed accattivante scrittura al servizio della propaganda igienista. Fu comunque autore di numerose pubblicazioni di interesse psichiatrico, tra cui resoconti di casi clinici e perizie medicolegali, come risulta dagli estratti tuttora conservati dagli eredi. Uno dei suddetti estratti, relativo ad un lavoro pubblicato nel gennaio 1887 su “Lo Sperimentale. Giornale italiano di scienze mediche”1, reca il titolo “Melanconia spermatica” e riguarda un caso osservato personalmente dall’autore. Key Words: Melancoly – Sexual abstinence – Oscar Giacchi – History of psychiatry 495 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 503-512 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LE CRITICHE DI ARRIGO TAMASSIA ALLE CONCLUSIONI PERITALI DEL PROCESSO GUITEAU (1882-1883) DANIELE BLASOTTA, OMAR FERRARIO Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica,Varese, I SUMMARY ARRIGO TAMASSIA AND THE JUDICIAL TRIAL OF CH. J. GUITEAU The international reputation of the judicial trial of Ch. J. Guiteau, the killer of the U.S.A. President J.A.Garfield led Arrigo Tamassia, professor of Legal Medicine of the University of Pavia, to harshly criticized the work of the judicial court. Capita sovente nella storia, e in particolar modo nella storia della psichiatria forense, che il dibattito su questioni dottrinarie fondamentali prenda le mosse da un processo che, per una ragione o per l’altra, mette a nudo anche i problemi di un’epoca, di una particolare temperie culturale, di Weltanschauung ormai obsolete che faticano a cedere il passo alle nuove teorie psichiatriche. Può anche avvenire che nelle aule di giustizia di ieri si trattino tematiche che, sia pure sotto nuove vestigia, ricompaiono anche ai nostri giorni. I grandi processi del passato insegnano sulla psicologia di popoli e di epoche più di interi trattati filosofici o di storia. Il processo a Charles J. Guiteau è diventato famoso, e non solo oltreoceano, come esempio delle problematiche della perizie in materia di imputabilità nonché del corretto comportamento da parte degli esperti di scienze forensi. Trattavasi di un crimine commesso Key Words: Ch.J. Guiteau – A. Tamassia – University of Pavia 503 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 513-520 Journal of History of Medicine Articoli/Articles SUL “MECCANISMO D’AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA” D. VANNI E P. BENVENUTI Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche Università degli Studi di Firenze, I SUMMARY THE MECHANISM OF OPERATION OF THE MALARIATHERAPY This article intends to synthetically introduce a meaningful Italian monographic contribution to the debate of the years ‘30 relatively to the mechanism of operation of the malariatherapy on the “paralytic” subjects to the light of the laboratory investigation own of neuropsychiatric medicine in that age. Introduzione La monografia che presentiamo fu pubblicata nel 1933 a firma del prof. Marino Benvenuti1,2, a quel tempo Assistente e Docente presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali della R. Università di Pisa. L’ autore aveva svolto gli studi universitari proprio a Pisa, era stato “allievo interno” negli anni 1924-25 della Clinica Medica Generale, diretta dal Senatore Prof. G. B. Queirolo. Benvenuti conseguì il diploma di laurea medicina e l’abilitazione nel 1925. Il 1° gennaio 1926 fu nominato assistente volontario nella Clinica Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Pisa diretta dal Prof. G. B. Pelizzi. A seguito di concorso per esami divenne in seguito assistente effettivo presso la stessa clinica, dove ricoprì tale ufficio fino al 1° settembre 1939 con piena soddisfazione del nuovo direttore Prof. G. Ayala che subentrò a Pelizzi nell’anno accademiKey Words: Marino Benvenuti – Malariatherapy - Metasyphilis. 513 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 521-544 Journal of History of Medicine Articoli/Articles THE MEDICI PROJECT FIRST ANTHROPOLOGICAL AND PALEOPATHOLOGICAL RESULTS OF THE EXPLORATION OF THE MEDICI TOMBS IN FLORENCE GINO FORNACIARI, ANGELICA VITIELLO, SARA GIUSIANI, VALENTINA GIUFFRA, ANTONIO FORNACIARI*, NATALE VILLARI** Department of Oncology, Transplants and Advanced Technologies in Medicine Division of Paleopathology, University of Pisa, I. *Department of Archeology and History of Arts, Section of Medieval Archeology University of Siena, I. **Department of Clinical Physiopathology, Section of Clinical Radiology University of Florence, I. SUMMARY Within the framework of the Medici Project, a paleopathological team of experts from the University of Pisa, the University of Florence and the Superintendence for Florentine Museums, is carrying out a study on 49 tombs of some of the Medici family members (16th-18th centuries) housed in the so-called Basilica of San Lorenzo in Florence. The project involves disciplines such as paleopathology, funerary archeology, physical anthropology, paleonutrition, parasitology, histology, histochemistry, immuno-histochemistry, electron microscopy, molecular biology, and identification of ancient pathogens. The most recent biomedical imaging technologies have been employed to obtain as much information as possible about the genetic make-up, eating habits, life styles and diseases of these important rulers of Renaissance Florence. The first anthropological and paleopathological results are presented here. Introduction Starting from the 14th century, the Medici gradually became one of the most powerful families of Italian Renaissance accumulating Key Words: Medici – Florence – Anthropology - Paleopathology 521 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 545-560 Journal of History of Medicine Articoli/Articles IL PACIFISMO DI HENRY DUNANT R. OTTAVIANI (°), P.VANNI (*), M. BARRA (**) (°) Vice direttore Ufficio storico C.R.I. Toscana (*) Delegato nazionale per la storia della CRI (**) Presidente Nazionale C.R.I. SUMMARY THE PACIFISM OF HENRY DUNANT From various writings of the founder of the International Red Cross and above all from his late work L’avenir sanglant it is deduced as the Dunant anticipating and prophetically interpreting the curse of the war is an internationalist (for some aspects a romantic anarchist) and a convinced pacifist. We show therefore how much has been false and backbiters the defamations that followed to the attribution of the first Nobel prize for the peace. Introduzione Si è cercato di delineare e capire meglio la figura e l’opera di H.Dunant, il fondatore della Croce Rossa, dopo il ritrovamento delle sue Memorie1. Anche il gruppo fiorentino di studi storici della C.R. si é interessato di H. Dunant “scrittore”2 e di H.Dunant “folle”3, ma rimangono da scoprire altri aspetti importanti della sua personalità. Uno dei caratteri basilari di quest’uomo, apparso spesso discutibile, o almeno non chiaro alle stesse persone di Croce Rossa, apparentemente contraddittorio anche secondo la storiografia ufficiale, è la sua vocazione pacifista. Durante il periodo in cui nacque il movimento pacifista, la Croce Rossa era considerata troppo legata all’azione di guerra. Sembrava chiaro a molti che se non Key Words: Henry Dunant – International Red Cross - Nobel for the peace 545 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 561-576 Journal of History of Medicine Articoli/Articles TRA PAVIA E BRESCIA: IL CASO DI LUIGI PORTA (1800-1875) ALESSANDRO PORRO1, ANTONIA FRANCESCA FRANCHINI2 di Specialità Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Medico Forensi, Sezione di Scienze Umane e Medico Forensi, Università degli Studi di Brescia, I 2Dipartimento di Scienze Mediche, Sezione di Storia della Medicina, Università degli Studi di Milano, I 1Dipartimento SUMMARY BETWEEN PAVIA AND BRESCIA: LUIGI PORTA (1800-1875) The authors present two records from the Ateneo di Brescia, about Luigi Porta (1800-1875), surgeon at Pavia University (1832-1875). They were written by Bartolomeo Gualla (1810-1870), Porta’s student and surgeon in Brescia. A manuscript concerning Porta’s lessons on surgery, written by Martino Tommasi, student at Pavia in 1844, and other records concerning another student and surgeon, Antonio Rota (1838-1897), are presented too. All these records allow us to define precisely some aspect of Porta’s bioergography, and advance some problem concerning history of Pavia’s surgical milieu in 19th century. Introduzione La presenza nella città di Brescia di realtà ospedaliere, assistenziali ed accademiche di primo rilievo, ha sempre favorito, nell’età della Restaurazione, un privilegiato rapporto con l’Università di Pavia, unica allora della Lombardia (ed anche, naturalmente, con quella di Padova, unica università del Veneto). Il clinico chirurgo pavese Luigi Porta (1800-1875) formò, nel Key Words: Surgery – History – 19th century – Porta Luigi (1800-1875) – Gualla Bartolomeo (1810-1870) – Rota Antonio (1838-1897). 561 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 577-588 Journal of History of Medicine Articoli/Articles LE BOTTI DI GUJACO TRA SCIENZA ED ESOTERISMO: TOMMASO CAMPAILLA, GENIUS LOCI MARIA BUSCEMI Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Istologia Università di Palermo, I SUMMARY THE GUIACUM BARRELS BETWEEN SCIENCE AND ESOTERISM: TOMMASO CAMPAILLA GENIUS LOCI Tommaso Campailla, as a typical man of his time, had a good humanistic and scientific education. He was born in Modica in 1886 from an aristocratic family. When he was sixteen years old he moved to Catania to study law, but in a short time he came back to his native town where he preferred to study as an autodidact. He got married and had children and was elected senator seven times. In spite of his particular look, he was appreciated for his vast culture and his great sensibility. Giovanna Finocchiaro Chimirri noticed his very kind soul and called him: “the christian and Italian Lucretio”. In addition, he was a friend of the Arcadian poet Girolama Lorefice Grimaldi. Campailla was a very good medical doctor, although he was an autodidact, and he was very able to inculcate love for medical studies in many students. He fought syphilis rheumatism in a “modern” way, using the “guaiacum barrels” or “vapour stovens” that he had invented. He died in 1740 in Modica. Nel testo di Giuseppe Pitrè: Medici, Chirurghi, Barbieri e Speziali in Sicilia - Secoli XIII e XVIII, si legge all’inizio del Capitolo IV: Key Words: Tommaso Campailla - Guiacum - Barrels - Vapour - Stoven 577 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 589-608 Journal of History of Medicine Articoli/Articles GRAFFITI DELLO STERI DI PALERMO E CONOSCENZE MEDICHE RENATO MALTA, ALFREDO SALERNO Dipartimento di Biopatologia Medica e Metodologie Biomediche Università degli Studi di Palermo, I SUMMARY STERI’S GRAFFITI OF PALERMO AND MEDICAL KNOWLEDGES The graffiti left by prisoners in the Inquisition gaols of Palermo’s represent a testimony of the historical period between 1600 to 1793. In that period, by order of the viceroy Caracciolo, all the testimonies were removed at the same time in which the Inquisition court was suppressed. In this work the historical subdivision between sacred and profane themes is analyzed with the purpose to study human body in an anthropological key as a language in condition of limited freedom and under torture. Many of the profane graffiti are devoted to medical knowledge suggesting that doctors were involved in the activities of this religious court likewise happened in civil courts. Giovanni Filippo Ingrassia, the well-known proto-medical physician of the kingdom, in his treatise, wrote in 1578 and entitled Methodus dandi relationes … reports many examples of the role of medical doctors in attesting fitness to torture of inquired people or the necessity of graduating torture when they were hill or in a morbid conditions. Lo Steri di Palermo e la sua storia Il prestigioso palazzo Chiaramonte in Palermo, per eccellenza detto Steri1, oggi sede del Rettorato dell’Università degli Studi, offre alla cultura siciliana un patrimonio che si origina dalla sua stessa storia. Costruito per volere di Manfredi I Chiaromonte2 nell’odierno centro Key Words: Palermo - Graffiti - Inquisition - G. F. Ingrassia 589 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 609-626 Journal of History of Medicine Articoli/Articles ASPETTI MEDICO - SANITARI, ETICI E SOCIO ECONOMICI DELL’ATTIVITA’ SOLFIFERA IN SICILIA (1791 - 1964) MALTA R.1, MAIRA G.2, SALERNO A.1 Dipartimento di Biopatologia Medica e Metodologie Biomediche1 Università degli Studi, Palermo, I INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro2 SUMMARY MEDICAL, SOCIAL AND ECONOMICS ASPECTS IN THE SULPHUR MINES IN SICILY (1791 - 1964) In Sicily the sulphur extraction represented an occasion of economic growth and a development for the dignity of the workers. The “carusi”, young boys from 6 to 14 years old, were given up by their parents in return of a hardly payed of loan; it was the so called “soccorso morto” (dead aid). They were submitted to an enormous very hard physical work that caused severe damage to the skeleton and this was the reason of their inability to military service. The anthropometric surveys of “carusi” and pupils highlight for the first ones a reduced increase of the height and for the second ones the presence of “gibbo”. For this reasons the inhabitans of Racalmuto were called “racalmutesi immiruti” which means that people who lives in Racalmuto were hunchbackted. Nowadays it’s possible to say that dietary and nutritional causes determined metabolic damages to the skeleton. A comparison between people who have been declared unable for military service belonged to the two lower clones of farmers and miners showed a lower incidence of the first ones. The law of 1866 on child labour assigned to medical doctors the task of certifying their suitability to work: the first step of normalisation on a medical care basis. Key Words: Sulphur miners - “Carusi” - Skeleton pathology 609 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 627-640 Journal of History of Medicine Articoli/Articles PREFORMAZIONE ED EPIGENESI NELL’ OPERA DI M. MALPIGHI GIULIANA CINGOLI Bologna, I SUMMARY PREFORMATION AND EPIGENESIS IN THE WORKS OF M. MALPIGHI The article analyzes the scientific debate arosen between Marcello Malpighi and Giovan Battista Trionfetti about the possibility of ‘preformation’ in plants and living organisms, the existence of spontaneous generation and the meaning and usefullness of particular structures in plants, as ‘folia seminalia’. Tra le opere di Marcello Malpighi che la tradizione bolognese custodisce con cura, ve n’è una di particolare interesse per lo studio dell’iter formativo e della ricerca condotta, nel ’600, dallo scienziato nell’ambito della prestigiosa sede universitaria. Si tratta della sua autobiografia, contenuta nel volume delle opere postume1, indirizzata, sotto forma di lunga epistola, Magnae Societati Regiae Anglicanae. Un interessante percorso dell’impegno del medico bolognese, collocato nello spaccato della vita culturale del tempo, in cui si intrecciano spunti fortemente innovativi, di tipo sperimentale-induttivo, e inveterati attaccamenti ad una tradizione dalla quale si accettano deduttivamente le conclusioni, fornendone spiegazioni legate a premesse indimostrate. Molti i problemi di carattere medico biologico considerati dal Malpighi, che tocca talora anche analisi di anatomia patologica, Key Words: M. Malpighi - Embryology - Preformation - Spontaneous generation 627 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 641-646 Journal of History of Medicine Articoli/Articles HELICOBACTER PYLORI, LA STORIA MARIO MILCO D’ELIOS Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze, I SUMMARY HELICOBACTER PYLORI, THE STORY SO FAR Helicobacter pylori is a bacterial pathogen infecting the gastric antrum of half the population worldwide. H. pylori has been discovered in 1982 by J. Robin Warren and Barry J. Marshall as the major cause of gastroduodenal pathologies, including gastric and duodenal ulcer, gastric cancer and gastric B-cell lymphoma of mucosa-asssociated lymphoid tissue. For this great discovery Warren and Marshall deserved the Nobel Prize for Medicine and Physiology in 2005. La storia La prima descrizione scientifica di batteri spiraliformi (Helicobacter) nello stomaco di “…animali del tutto sani…” fu presentata da Giulio Bizzozzero l’8 marzo 1892 a Torino presso l’Accademia di Medicina1. Bizzozzero, pur non sospettando che questi batteri potessero essere importante causa di patologie gastroduodenali, percepì che questi organismi non fossero dei semplici saprofiti. … Li ho riscontrati nello stomaco di tutti i cani esaminati… in numero di 1-4 spirilli all’interno del protoplasma… talvolta in vacuoli. In molti casi si può osservare che gli spirilli penetrano direttamente dal lume ghiandolare dando origine ad una cavità cellulare che comunica con il lume… gli spirilli, riscontrati pressoché costantemente all’interno dello stomaco dei cani, sono numerosi nello strato mucoso che ricopre la Key Words: Helicobacter pylori – Urease – Gastric cancer – Therapy – T cells 641 MEDICINA NEI SECOLI ARTE E SCIENZA, 19/2 (2007) 647-652 Journal of History of Medicine Articoli/Articles IL NEUROLOGO ANGELO DE VINCENTI E LE TERME DI SALICE ILARIA GORINI Dottorato in Sanità Pubblica, Scienze Sanitarie e Formative, Università degli Studi di Pavia, I. SUMMARY ANGELO DE VINCENTI AND THE HISTORY OF NEUROLOGY Angelo De Vincenti was been considereded are of the pioneers of neurology in Italy. He left few printed works and of testimonies of his clinical and managerial activity; this article deals in particolar with De Vincenti’s fundamental promoting the therapeutical role in value of Terme di Salice in the first years of xx XIX century. Desideriamo presentare in questo congresso qualche nota sopra le terme di Salice che furono riscoperte ed organizzate secondo nuovi criteri scientifici negli anni a cavallo tra Otto e Novecento. Si tratta di un capitolo assai interessante sia per gli aspetti specificatamente storico-idrologici di queste fonti, sia per le figure dei medici che legarono il proprio nome alla ripresa di questa stazione termale nel periodo in cui ancora la medicina confidava fortemente nella forza curativa delle acque. Principale protagonista del nuovo corso delle Terme di Salice fu Angelo De Vincenti, un medico milanese di cui la nostra storiografia, sostanzialmente, non si era occupata prima di alcuni recenti contributi1. Nato il 10 marzo 1848, a Ligurno, presso Varese, laureato in medicina a Pavia nel 1871 e formatosi poi alla autorevole scuola Key Words: History neurologo – A. De Vincenti – Terme di Salice 647