“Vividness effect”: l’influenza del formato delle informazioni sulla scelta e sul giudizio dei consumatori Tedeschi M1., Rubaltelli E1., Baghi I2., Rumiati R. 3 Abstract Numerosi studi hanno dimostrato che l’informazione vivida è maggiormente persuasiva e capace di influenzare atteggiamenti e giudizi. Più vivido e specifico è il messaggio, più questo viene percepito come attraente dal destinatario. Nello specifico, quando gli individui si trovano a dover effettuare una scelta tra due alternative rispettivamente caratterizzate da informazioni pallide o vivide, la loro attenzione è catturata dalle informazioni vivide e, di conseguenza, la loro preferenza ricadrà sull’alternativa associata ad esse. Allo stesso modo, quando si richiede agli individui di esprimere un giudizio, le informazioni vivide sembrano avere un’influenza su questo tipo di processo risultando più persuasive di quelle pallide. L’obiettivo del presente studio è quello di dimostrare che la presentazione di messaggi e informazioni vivide ai consumatori ha una influenza sulle loro scelte e sui loro giudizi. Ai partecipanti allo studio sono state presentate tre coppie di prodotti che sostenevano, attraverso la donazione di una percentuale del prezzo, tre diversi programmi di beneficenza. I prodotti scelti erano una confezione di spaghetti, un dentifricio e una ricarica telefonica di un gestore di telefonia mobile. All’interno di ciascuna coppia i due prodotti erano identici per prezzo e attributi e differivano solamente per la descrizione del progetto di beneficenza: il primo prodotto era associato ad una descrizione pallida dello scopo benefico e il secondo ad una descrizione vivida dello stesso scopo benefico. A diversi gruppi di partecipanti sono stati assegnati tre differenti compiti: un compito di scelta tra i due prodotti, un compito di giudizio espresso tramite la disponibilità a pagare il prodotto associato alle informazioni vivide e un compito di giudizio sociale dove si richiedeva ai partecipanti di indicare la percentuale di persone che avrebbero scelto il prodotto associato alle informazioni vivide. I risultati mostrano che i partecipanti allo studio hanno scelto con maggiore frequenza il prodotto associato alla descrizione vivida del programma di beneficenza rispetto a quello associato alla descrizione pallida, hanno una disponibilità a pagare più elevata per il prodotto associato alla descrizione vivida e stimano, anche, in una percentuale più elevata le persone disposte a scegliere lo stesso prodotto. In accordo con i risultati ottenuti dal presente studio, i processi di scelta e giudizio dei consumatori appaiono influenzati dalle informazioni vivide usate nella descrizione dei progetti di beneficenza associati ai prodotti presentati. 1 Università di Modena e Reggio Emilia 2 Università di Venezia 3 Università di Padova Parole chiave Effetto vividezza; disponibilità; scelta; giudizio. 1 Il contesto teorico di riferimento E’ opinione diffusa, tra quanti si occupano di processi decisionali, e, in particolare, degli effetti del formato delle informazioni, che la comunicazione di un messaggio è più convincente, persuasiva e facilmente memorizzabile se il suo contenuto è espresso attraverso informazioni vivide (Dickson 1982; Kisielius and Sternthal 1984, 1986; Nisbett and Ross 1980; Taylor and Thompson 1982). Per questa ragione, molto spesso, informazioni ad alto contenuto emotivo, descrizioni concrete, specifiche e facilmente immaginabili sono utilizzate nella comunicazione pubblicitaria per descrivere le caratteristiche dei prodotti/servizi e attirare l’attenzione dei consumatori. Tuttavia, i differenti metodi adottati per studiare il concetto stesso di vividezza e i suoi effetti sui processi decisionali ed inferenziali degli individui rendono questo fenomeno un’area di studio e di dibattito particolarmente vivace. Se, da un lato, emerge un orientamento generalmente condiviso nel considerare quali caratteristiche rendono una informazione vivida, dall’altro, non si è ancora affermata una prospettiva univoca in relazione agli effetti prodotti sulla persuasività dei messaggi, e sul processo decisionale. Nisbett and Ross (1980) individuano nella vividezza dell’informazione un importante fattore di influenza sulle procedure inferenziali e cognitive che caratterizzano l’attività decisionale umana. Un messaggio viene definito vivido se è in grado di attirare e mantenere l’attenzione e di stimolare l’immaginazione dei destinatari. In questa prospettiva, dunque, l’informazione è ritenuta vivida se risulta: (a) emozionalmente rilevante, (b) concreta e capace di stimolare immagini mentali, (c) vicina in senso spaziale e temporale al destinatario del messaggio (Nisbett e Ross, 1980). Ciò che rende un messaggio più o meno vivido sarebbe, dunque, la capacità delle informazioni in esso contenute di coinvolgere emotivamente il destinatario, di richiamare concetti, fenomeni o oggetti concreti, facilmente visualizzabili nella mente del destinatario, e di descrivere eventi, o luoghi, vicini in senso spaziale e/o temporale. L’analisi degli effetti delle informazioni vivide sul comportamento è peraltro sostenuto anche da altri autori che spostano, però, il focus dell’indagine sulle capacità persuasive della comunicazione. In quest’ottica Paivio e Caspio (1973) sostengono che un messaggio con attributi concreti e figurativi fornisce una maggior quantità di informazioni rilevanti e utili, rispetto ad un messaggio pallido e astratto, risultando di conseguenza più convincente. La spiegazione avanzata da Paivio e Caspio (1973) riguarda, in particolare, il processo di codifica dell’informazione. Essi sostengono, infatti, che gli stimoli possono ricevere un doppio livello di codifica, verbale e figurativa, fornendo un accesso facilitato alle informazioni addizionali, tanto lessicali quanto visive, già possedute dal soggetto. I risultati ottenuti sembrano sostenere l’ipotesi che le informazioni verbali e visive operano in modo congiunto migliorando le performance legate al recupero rapido ed efficace delle informazioni già conservate nella memoria. Gli stessi autori sostengono, peraltro, che il riferimento a concetti, oggetti o persone concrete, reali e tangibili porta ad un processo di codifica in forma tanto verbale quanto figurata mentre, al contrario, l’adozione di parole/concetti astratti, non collegate a qualcosa di visualizzabile, è codificata solo in forma verbale. Sulla base di questi risultati, l’elaborazione delle informazioni e la loro maggiore disponibilità in memoria sono facilitate quando esse contengono elementi concreti, 2 immaginabili e vividi rispetto alla condizione in cui la stessa informazione è caratterizzata da elementi pallidi e astratti. Sebbene questi autori indaghino i processi di codifica elaborazione e memorizzazione delle informazioni linguistiche, l’effetto “vividezza”, rimane però un fenomeno piuttosto controverso: in tutte le analisi in cui gli atteggiamenti o la persuasione sono stati assunti come metro per valutare l’impatto di una comunicazione vivida, i risultati sono apparsi poco convincenti e non risolutivi. Come sottolineano in maniera alquanto significativa Taylor e Thompson (1982), “ … siamo tutti convinti che le informazioni presentate in maniera vivida siano efficaci e persuasive ….il problema di questa affermazione autoevidente, tuttavia, è che il risultati disponibili sull’argomento suggeriscono che non è vero! (1982 p.152)” Altri autori (Fiske e Taylor 1991; Taylor e Thompson, 1982), individuano i meccanismi cognitivi e gli aspetti motivazionali attraverso i quali le informazioni vivide influenzano e orientano i processi decisionali degli individui. Essi sostengono che questo tipo di informazioni riceve maggiore attenzione da parte del destinatario che, a causa del loro maggiore impatto emotivo, le elabora in modo più approfondito; tali informazioni vengono quindi, memorizzate e ricordate più facilmente (Petty e Cacioppo, 1979). Il processo di elaborazione degli stimoli informativi si basa infatti sull’attivazione di legami e associazioni tra significati, all’interno di un sistema di conoscenze strutturate, come gli schemi e gli script, disponibili in memoria. Questo processo permette un recupero delle informazioni utili alla comprensione e interpretazione dello stimolo ricevuto (Anderson, 1983). In questa prospettiva le informazioni vivide facilitano questo processo proprio perché contengono un numero maggiore di connotati specifici, concreti e facilmente immaginabili che supportano il processo di comprensione, associazione e memorizzazione. La disponibilità delle informazioni vivide è quindi maggiore rispetto a quella di altre informazioni e, di conseguenza, esse verranno più facilmente recuperate e utilizzate quando ai soggetti è richiesto un compito di giudizio o scelta . L’ipotesi relativa alla disponibilità delle informazioni è sostenuta, tra gli altri, da Kisielius e Sternthal (1986). La rapidità e la facilità con cui vengono richiamate alla mente le informazioni, in altri termini la loro disponibilità mnestica, rappresenta una vera e propria risorsa che puo’ essere impiegata tanto nel processo di scelta quanto in quello di giudizio. Anche Shadler & Manis (1986) indagano il ruolo di questa particolare tipologia di informazioni ed il loro effetto sui processi di giudizio. In una serie di studi sperimentali riscontrano una sostanziale differenza tra le valutazioni espresse da soggetti a cui erano state fornite, rispettivamente, informazioni concrete, specifiche e immaginabili e informazioni pallide ed astratte relative alla descrizione di un campus universitario. In particolare ai soggetti veniva richiesto di visionare opuscoli informativi corredati di informazioni verbali e fotografie (vivide vs pallide) e di stimare la percentuale di iscritti maschi o femmine. I risultati ottenuti confermavano l’ipotesi di una significativa interazione tra la vividezza informativa e giudizio. La spiegazione del fenomeno veniva ricondotta al forte legame tra i meccanismi che sottostanno alla vividezza ed i processi inferenziali tipici dell’euristica della disponibilità (Tversky & Kahneman 1973). 3 A livello metodologico il principale problema, con il quale si sono confrontati i precedenti studi sull’effetto vividness, riguarda l’assenza di una reale possibilità di misurare il grado di vividezza dgli stimoli proposti (Taylor and Thompson 1982). Senza stabilire dei criteri di definizione e misurazione di quanto una informazione è percepita come vivida dai soggetti è difficile riuscire ad osservare il reale impatto di questa su scelte e giudizi e, di conseguenza, verificare gli effetti prodotti dalla manipolazione in senso vivido degli stimoli (Kisielius and Sternthal 1984; Reyes, Thompson, and Bower 1980; Dikinson 1982) L’approccio sperimentale più utilizzato per indagare questa tipologia di fenomeno, consiste nella somministrazione di messaggi e stimoli che contengono elementi lessicali più o meno specifici e concreti. In alcune ricerche sono stati usati anche formati di supporto (audio, video o fotografici) per aumentare l’impatto emotivo delle informazioni presentate e stimolare i soggetti a produrre immagini mentali. Dopo la somministrazione degli stimoli, i soggetti intervistati giudicano o scelgono tra diverse opzioni; in alternativa può essere misurato il loro atteggiamento o può essere richiesto un giudizio o un commento che sia indicativo del loro grado di coinvolgimento nei confronti delle informazioni contenute nei messaggi manipolati. I risultati sperimentali prodotti possono essere suddivisi in tre categorie. Nel primo gruppo rientrano una serie di esperimenti dai quali sembra emergere che la vividezza non può essere considerata un fattore influente nella formulazione di giudizi o atteggiamenti. In questi casi gli stimoli venivano manipolati sia in termini di concretezza e specificità lessicale (Borgida 1979; Gottlieb; Taylor & Ruderman 1977), sia attraverso altre forme di comunicazione (immagini fotografiche o video) (Borgida 1979; Edell & Staelin 1983; Keating & Latanè 1976; Nisbett & Borgida 1977; Wright & Rip 1980). Un secondo insieme di esperimenti indica, invece, che i processi di giudizio subiscono l’influenza della vividezza delle informazioni. Tuttavia non emerge con chiarezza se questi effetti sono da imputare alla vividezza in sé o ad altri fattori. Questo tipo di risultati è stato ottenuto in una serie di esperimenti in cui le informazioni venivano fornite attraverso la descrizione di un evento (case history) o, piuttosto, attraverso una serie di dati di tipo numerico-statistico (Dickson 1982; Nisbett & Ross 1980). Il maggiore effetto degli stimoli costruiti come case-history rispetto a quello delle informazioni statistiche può essere ricondotto al maggiore impatto emotivo della descrizione dell’evento, all’inabilità dei soggetti di elaborare correttamente informazioni di tipo statistico o alla minore capacità delle informazioni numeriche di trasferire significati. (Taylor & Thompson 1982). Lo stesso tipo di incertezza sugli effetti prodotti degli stimoli vividi, emerge dai risultati di esperimenti basati sulla manipolazione verbale dello stimolo accompagnato ad un supporto video. In questi studi non è stato possibile determinare con certezza se l’effetto ottenuto sui giudizi dipende dal potenziale emotivo delle immagini o dalla manipolazione lessicale in termini di vividezza dei messaggi e delle informazioni proposte (Mitchell & Olson 1981; Carroll 1978). L’utilizzo di formati audio o video a sostegno delle informazioni presentate, può essere considerato un ulteriore elemento di vividezza del messaggio, ma potrebbe anche essere un elemento di disturbo che non permette di isolare nello specifico i meccanismi cognitivi coinvolti nell’elaborazione dello stimolo lessicale vs audio e video. Nel terzo, ed ultimo, gruppo rientrano quelle ricerche i cui risultati sostengono l’effetto delle caratteristiche vivide di un messaggio sui giudizi dati in particolari condizioni o 4 contesti. Reyes, Thompson & Brower (1980) hanno riscontrato un effetto marcato della vividezza sulla costruzione di giudizi e opinioni quando questi venivano richiesti ai soggetti dopo aver lasciato trascorrere un determinato lasso di tempo dalla somministrazione dello stimolo vivido. Dai risultati ottenuti attraverso una serie di test effettuati a distanza di tempo dalla somministrazione degli stimoli, emerge con chiarezza che i giudizi espressi sono sostanzialmente diversi a seconda che ai soggetti fosse stato in precedenza somministrato uno stimolo vivido piuttosto che pallido. I risultati di questo studio sostengono che la magnitudo dei messaggi vividi ha un effetto maggiore sui giudizi posticipati, rispetto alla presentazione del messaggio, piuttosto che sui giudizi immediati. Sembrerebbe che gli stimoli vividi abbiano bisogno di tempo per essere “metabolizzati” ed elaborati, ma che il loro utilizzo in sede di recupero, ricordo e formulazione di un giudizio sia senza dubbio facilitato. Obiettivo del presente studio è la dimostrazione che i messaggi vividi, grazie ad una migliore disponibilità in memoria e ad una maggiore ricchezza di informazioni contenute, sono in grado di influenzare i processi di scelta e giudizio dei consumatori. L’obbiettivo principale è quello di verificare se una descrizione vivida associata ad un prodotto ha un impatto più rilevante in termini di preferenza e di giudizio rispetto ad una descrizione pallida associata allo stesso prodotto. La prima fase del lavoro (pre-test) ha avuto come obiettivo la definizione del materiale da usare come stimolo nella fase sperimentale successiva. La seconda fase ha visto la realizzazione dell’esperimento vero e proprio il cui obiettivo era indagare l’influenza sulle scelte e sui giudizi di una comunicazione vivida associata ad un prodotto. Fase di pre-analisi: la definizione degli stimoli vividi/pallidi Sono state proposte tre differenti campagne umanitarie associate ad altrettante tipologie di prodotti diversi. Ciò ha permesso la messa a punto degli stimoli vividi/pallidi secondo le tre principali modalità di riconoscimento del carattere vivido dell’informazione (Nisbett e Ross Metodo Partecipanti: hanno partecipato alla fase di pre-test 273 studenti della facoltà di scienze della comunicazione dell’università di Modena e Reggio Emilia (45% maschi; età media 23 anni). Materiale e Procedura A un primo gruppo di partecipanti (N 87) è stata presentata la descrizione vivida di tre progetti di beneficenza ed è stato chiesto loro di indicare, su una scala Likert a 7 punti quanto percepivano quei progetti emotivamente rilevanti, immaginabili e vicini in senso spaziale e temporale (1 = “poco emozionante” “poco immaginabile” “lontano” e 7= “molto emozionante”, “immaginabile” “vicino in senso spaziale e/o temporale”). Ad un secondo gruppo (N 86) è stato richiesto lo stesso compito, ma la descrizione dei progetti era nel formato pallido. 5 Il primo progetto di beneficenza proposto ai soggetti descriveva una campagna umanitaria per combattere “la fame nel mondo” ed è stato manipolato in senso vivido in modo da enfatizzarne l’aspetto emotivo. Nella condizione vivida il programma umanitario era finalizzato all’aiuto delle “popolazioni malnutrite dell’Etiopia” mentre nella condizione pallida esso era presentato come una generica campagna contro la “fame nel mondo”. Il secondo progetto di beneficenza aveva come obiettivo il sostegno della ricerca medica ed è stato manipolato per essere descritto in modo chiaramente immaginabile e concreto. Nella condizione vivida si trattava di un contributo a sostegno della “ ricerca medica per individuare nuove cure contro il cancro” mentre nella condizione pallida era descritto come un generico sostegno alla “ricerca medica”. Il terzo progetto era finalizzato alla ricostruzione post-maremoto nelle regioni del SudEst Asiatico. Questo programma è stato scelto e descritto nella condizione vivida per sfruttare la prossimità temporale dell’evento, realmente accaduto, poche settimane prima della realizzazione dell’esperimento. Nella condizione vivida il programma umanitario aveva come scopo la “ricostruzione di scuole e ospedali distrutti dal maremoto nel Sud-Est Asiatico” mentre nella condizione pallida lo stesso programma era descritto come un generico contributo alla “ricostruzione post maremoto”. Infine ad un terzo gruppo di partecipanti (N 100) è stata fornita la descrizione dei tre progetti elencati ed una lista di 12 parole tra le quali 5 dovevano essere selezionate e ordinate in modo da enfatizzarne l’emotività (“fame nel mondo”), l’immaginabilità (“ricerca medica”) e la vicinanza spaziale e temporale (“ricostruzione post-maremoto”). Risultati. Nel primo compito, ai due gruppi di soggetti (N 87; N 86), è stato chiesto di valutare, in termini di emotività, immaginabilità e vicinanza, la descrizione dei progetti di beneficenza presentati, al primo, nella versione vivida e al secondo in quella pallida. I risultati ottenuti da questa prima fase non hanno evidenziato una significativa differenza tra i formati vividi e pallidi. Nello specifico, la descrizione della campagna contro la fame nel mondo nella versione vivida non è stata valutata dai soggetti come più emotivamente rilevante (media 4,62) rispetto alla versione pallida (media 4,03; t(56)=1,455; p=0,151). Analogamente la campagna per la ricostruzione post maremoto non è stata valutata come significativamente più vicina in senso temporale rispetto alla descrizione nel formato pallido (5,79 vs 6,45; t(56)=-1,868; p=0,68) e anche la descrizione del progetto di sostegno alla ricerca medica non è stato valutato significativamente più immaginabile (4,31) rispetto a quello presentato nella condizione pallida (4,17; t(56)=0,363; p=0,717) (tabella 1). 6 Tab. 1: Punteggio medio assegnato al grado di vividezza percepito dai soggetti Progetto “fame nel mondo” Descrizione vivida (gruppo 1, N 87) 4,62 Descrizione pallida (gruppo 2; N 86) 4,03 “ricerca medica” 4,31 4,17 “ricostruzione post maremoto” 5,79 6,45 T test/sig. T(56)=1,455; p=0,151 T(56)=0.717 p=0.717 T(56)=-1,868 p=0,68 Il compito svolto da un terzo gruppo di soggetti (N 100) ha permesso di ottenere una lista di vocaboli ritenuti emotivamente rilevanti, immaginabili e vicini. Dalla lista proposta sono stati selezionati e ordinati i seguenti vocaboli e sono stati attribuiti loro i seguenti punteggi in base alla posizione ottenuta nel compito di ordinamento (1 molto rilevante, 5 poco rilevante): “fame nel mondo”: “malnutrito” (media 2.43), “affamato” (2.64), “vittima” (2.78), “carenze alimentari” (2.33); “ricerca medica” “ricerca” (media 2.09), “laboratori” (2.4), “cancro” (2.44) “strumentazioni mediche” (2.5); “ricostruzione post maremoto”: “Tsunami” (2.39), “Natale” (2.4)1. Tabella 2 Indice di rilevanza delle parole selezionate “fame nel mondo” Malnutrito Affamato Vittima Aiutare Carenze alimentari mangiare Beni prima neces.tà Sottopeso Povero Etiopia Deboli Indice di rilevanza 2,43 2,64 2,78 2,89 2,33 3,00 3,30 3,29 3,73 3,75 3,85 “ricerca medica” Ricerca Laboratori Cancro Apparech.mediche Cura Malattia Scoperta scientifica Microscopio Ricercatori Ospedali Strum. mediche 1 Indice di rilevanza 2,09 2,4 2,44 2,50 2,68 2,86 2,95 3,13 3,15 3,18 3,50 ricostruzione post maremoto Tsunami Natale Un mese fa 26 Dicembre Calamità naturale Distruzione Emergenza Infrastrutture Di recente Scuole Bambini La ricerca si è svolta nel Gennaio 2005 poco tempo dopo il disastroso Tsunami che ha colpito le regioni del Sud-Est Asiatico nel Natale 2004. 7 Indice di rilevanza 2,39 2,40 2,41 2,49 2,75 3,11 3,12 3,40 3,63 3,80 3,87 Esperimento: Vividness effect I risultati ottenuti nella fase di pre-analisi hanno permesso di modificare le descrizioni vivide/pallide dei progetti di beneficenza. La nuova manipolazione degli stimoli è stata effettuata includendo nella descrizione vivida delle campagne di beneficenza le parole individuate dai soggetti come maggiormente emotive, immaginabili e vicine. L’obiettivo dell’esperimento è stato la verifica dell’effetto della comunicazione vivida sulla scelta e sul giudizio. In relazione a quest’ultimo elemento è stato indagato sia una forma di giudizio personale (disponibilità a pagare) sia una forma di giudizio sociale espresso come un’opinione sul comportamento di altre persone. Le ipotesi sottoposte a verifica sono le seguenti: Ipotesi 1: nel compito di scelta i soggetti dovrebbero preferire i prodotti a cui sono associati progetti di beneficenza descritti con informazioni vivide. Ipotesi 2: La disponibilità a pagare, espressione di un giudizio di valore, dovrebbe essere sistematicamente maggiore per quei prodotti a cui sono associati programmi di beneficenza descritti con parole vivide. Ipotesi 3: L’opinione sul comportamento di scelta di altre persone dovrebbe essere influenzato dalla descrizione del programma di beneficenza associato al prodotto. Metodo Partecipanti: Hanno partecipato all’esperimento 610 studenti della facoltà di scienze della comunicazione dell’università di Modena e Reggio Emilia (37,7% maschi; età media 22 anni). Disegno e procedura: Ai partecipanti allo studio è stata presentata una di tre coppie di prodotti: due confezioni da 500 gr. di spaghetti (marca A e marca B), due dentifrici sbiancanti (marca A e marca B); due ricariche prepagate di telefonia mobile (gestore A e gestore B). Alle tipologie di prodotto erano associati i prezzi (uguali per il prodotto A e prodotto B) e la descrizione di un progetto di beneficenza (descrizione pallida per prodotto A e descrizione vivida prodotto B) in favore del quale veniva devoluto parte del prezzo di vendita. All’interno della coppia, quindi, i prodotti erano identici per prezzo e differivano solamente per la descrizione pallida o vivida del progetto al quale erano associati. In particolare il prodotto “spaghetti” era associato nel formato vivido (marca B) alla “campagna internazionale in aiuto delle popolazioni malnutrite e affamate dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari” mentre nel formato pallido (marca A) il prodotto era associato alla “campagna internazionale contro la fame nel mondo”. Il prodotto dentifricio sbiancante veniva associato nella versione vivida (marca B) ad un programma di raccolta fondi per “l’acquisto di apparecchiature mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica che lavorano a nuove cure contro il cancro” mentre nella variante pallida (marca A) era associato ad un generico programma di raccolta fondi a favore della “ricerca medica”. Infine per la ricarica prepagata di telefonia mobile il 8 progetto prevedeva, nella variante vivida (gestore B) la devoluzione di parte del prezzo pagato a favore dei “progetti di ricostruzione di scuole e ospedali distrutti dallo Tsunami che ha colpito le regioni del Sud est Asiatico nel Natale 2004”; nella variante pallida (marca A) si descriveva il progetto umanitario in termini di “sostegno alle regioni del Sud est Asiatico colpite dal maremoto”. I partecipanti sono stati suddivisi in 9 gruppi (67 soggetti circa). A ciascun gruppo è stato assegnato uno di tre compiti tra scelta, giudizio personale (disponibiltà a pagare) e giudizio sociale su una sola coppia di prodotti (spaghetti, dentifricio, ricarica). Nel compito di scelta i soggetti dovevano indicare quale prodotto avrebbero acquistato tra quello associato alla descrizione vivida (marca B) e quello associato alla descrizione pallida (marca A). Nel compito di giudizio personale i soggetti dovevano indicare il prezzo massimo che erano disposti a pagare per il prodotto associato alla descrizione vivida del progetto (il prezzo del prodotto associato alla descrizione pallida veniva indicato). Infine, nel compito di giudizio sociale, ai soggetti veniva chiesto di stimare la percentuale di persone disposte ad acquistare il prodotto associato alla descrizione vivida del progetto di beneficenza. L’esperimento è stato, in conclusione, disegnato su tre compiti per tre prodotti (tab.3) Tab. 3 Disegno sperimentale Scelta Confezione di spaghetti da 500 gr. Dentifricio sbiancante Ricarica prepagata di telefonia mobile Gruppo 1 (N 68) Gruppo 4 (N 68) Gruppo 7 (N 68) Giudizio personale (WTP) Gruppo 2 (N 68) Gruppo 5 (N 68) Gruppo 8 (N 68) Giudizio sociale Gruppo 3 (N 66) Gruppo 6 (N 68) Gruppo 9 (N 68) Risultati del compito di scelta: i partecipanti hanno scelto con frequenza maggiore i prodotti associati alla descrizione vivida della campagna di beneficenza. La maggioranza dei partecipanti ha optato, per il prodotto spaghetti, la marca (B) associata alla descrizione vivida del progetto umanitario (63% vs 36%), (χ2 (1, 47) = 3.40; p = .058). Per il prodotto dentifricio sbiancante, l’88% dei partecipanti ha scelto di acquistare la marca vivida mentre solo il 12% ha scelto di acquistare la marca pallida (χ2 (1, 50) = 28.88; p = .001); Infine, quando i partecipanti hanno dovuto scegliere tra le due ricariche di telefonia mobile, la maggioranza (79,2%) ha preferito l’opzione vivida alla pallida (21,8%) (χ2 (1, 48) = 16.33; p = .001). Dai risultati ottenuti, quindi, si conferma la prima ipotesi secondo cui il formato vivido delle informazioni ha influenza sui processi di scelta dei consumatori (Tab.4) 9 Tab. 4: Risultati del compito di scelta Prodotti Spaghetti (marca A) %scelta χ2/sig. Spaghetti (marca B) 36% Dentifricio (marca A) Dentifricio (marca B) 12% 88% 63% Ricarica (marca B) 21% 79% χ2 (1, 48)=16,33; p=0,001 χ2 (1, 50)=28,88; p=0,001 χ2 (1, 47)=3,40; p=0,058 Ricarica (marca A) Risultati del compito di giudizio personale (WTP): i soggetti hanno indicato, in tutte le alternative, una maggiore “disponibilità a pagare” il prodotto associato alla descrizione vivida del progetto. Il prezzo massimo che i partecipanti sono disposti a pagare la confezione di spaghetti (B) è significativamente più elevato del prezzo della confezione concorrente (A) (€0.82 vs €0.65; t (49) = 3.43; p = 0.001); per il dentifricio, nella versione vivida, i partecipanti hanno indicato un prezzo massimo pari a € 2,54 (vs €2,10 ; t (46) = 5.44; p = 0.000); anche per la ricarica telefonica (B), la disponibilità a pagare è significativamente più elevata (€30,31 vs €25,0; t (48) = 3.20; p = 0.002). I risultati dei compiti di giudizio personale indicano che il processo di giudizio espresso dai consumatori è influenzato dalla presentazione vivida delle informazioni associate ai prodotti (Tab.5). Risultati del compito di giudizio personale Prodotti Spaghetti (marca A) Spaghetti (marca B) Dentifricio (marca A) Dentifricio (marca B) Ricarica (marca A) Ricarica (marca B) Prezzo (A)/ Wtp (B) € 0,65 € 0,82 € 2,10 € 2,54 € 25,00 € 30,31 t-test/sig t(49)=3,43; p=0,001 t (46)=5,44; p=0,000 t (48)=3,20; p=0,002 Risultati del compito di giudizio sociale: coerentemente con l’ipotesi 3, gli individui sovrastimano la percentuale (superiore al 50%) di persone che scelgono di acquistare il prodotto associato alla descrizione vivida della campagna di beneficenza. I partecipanti allo studio hanno ritenuto che, posti di fronte ad un problema di scelta come quello descritto, “altre persone” avrebbero preferito la confezione di spaghetti (B) rispetto all’alternativa (A) in una percentuale pari al 59,27% (t (47) = 19.62; p = 0.001); analogamente, una percentuale pari al 69,31% delle “altre persone” dovrebbe preferirebbero il dentifricio vivido rispetto quello pallido (t (47) = 25.44; p = 0.001) e una percentuale pari al 65,95% delle “altre persone” dovrebbe preferire la ricarica telefonica 10 “vivida” a quella “pallida” (t (46) = 24.37; p. = 0.001). Anche i processi di giudizio sociale, sembrano essere influenzati dall’effetto vividezza (Tab.6). Tab. 6: Risultati del compito di giudizio sociale Prodotti Spaghetti (marca B) Dentifricio (marca B) Ricarica (marca B) Stima della scelta di “altri” 59,27% 69,31% 65,95% T-test/sig (50%) t(47)=19.,6; p=0,000 t(47)=25.44; p=0,001 t(46)=24.37; p=0,001 Discussione L’obbiettivo del presente studio è stato la verifica dell’influenza prodotta dal formato vivido di presentazione delle informazioni relative ai prodotti sulle scelte dei consumatori e sui loro giudizi. La manipolazione delle informazioni è stata realizzata avendo come criterio di riferimento l’individuazione di una categoria generale (la versione pallida) ed una sottocategoria specifica (versione vivida). I termini, adottati per le rispettive descrizioni sono state tratte da un ordinamento della rilevanza percepita di alcuni termini lessicali realizzato nella fase di pre-test. I risultati ottenuti confermano le ipotesi: i soggetti partecipanti sono portati a scegliere i prodotti associati a comunicazioni vivide più frequentemente, sono disposti a pagare prezzi più elevati e ritengono che, anche le preferenze di altre persone, sottoposte a compiti di scelta analoghi, siano influenzate dalla modalità di descrizione adottata. Da un punto di vista strettamente utilitaristico i risultati evidenziano, tuttavia, una dinamica di comportamento irrazionale. Secondo la prospettiva delle decisioni economiche razionali le persone dovrebbero, infatti, tendere ad una sorta di ottimizzazione delle proprie risorse economiche e preferire, quindi, i programmi di beneficienza “pallidi” che assicurano un più ampio effetto in termini di beneficio sociale. Si tratta, infatti, di programmi più generali che contengono al loro interno molte sottocategorie più specifiche di intervento. Un progetto che ha per obiettivo “la lotta contro la fame nel mondo”, data la sua generalità, presuppone un intervento in tutte le aree geografiche colpite. Al contrario un programma di intervento in “aiuto delle popolazioni malnutrite e affamate dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari”, come proposto in una delle manipolazioni vivide, rappresenta invece una localizzazione limitata e puntuale. Anche se i risultati hanno confermato le ipotesi formulate è bene valutare alcuni elementi che possono aver prodotto una interazione significativa. Si deve, infatti, considerare che negli esperimenti condotti le caratteristiche del prodotto ed i fattori della vividezza erano strettamente interconnessi. Gli effetti osservati, in termini di preferenze e giudizio, potrebbero quindi risentire, almeno in parte, di questo legame. Questo aspetto del fenomeno necessita, quindi, di ulteriori approfondimenti che dovranno 11 essere orientati alla variazione in modo casuale dell’associazione tra prodotto e stimolo vivido (ad esempio detersivo + fame nel mondo) Il fenomeno della vividness non è onnipresente. Non sembra infatti essere un effetto riconducibile ad una semplice distorsione cognitiva come ampiamente descritto in tutta la letteratura relativa alle “euristiche e distorsioni”. Comporta spesso una componente emotiva che emerge ed evolve in funzione dell’uso del linguaggio, del contesto di riferimento e della rappresentazione mentale che ne deriva. Sebbene i risultati ottenuti nel presente studio lascino intendere che l’effetto vividness si manifesta tanto nei compiti di scelta, quanto in quelli di giudizio, la sua natura “contest dependent” sembra renderlo un fenomeno più evidente e prevedibile nell’ambito della scelte. I giudizi delle persone sono, infatti, meno sensibili alla natura contestuale degli stimoli e, per questo motivo, almeno in tendenza, più stabili. Per quanto concerne le implicazioni di marketing, appare evidente il legame con le strategie di comunicazione pubblicitaria il cui scopo è quello di far conoscere e riconoscere il prodotto, costruire un immagine positiva e credibile dello stesso e creare un valore immateriale aggiuntivo percepito dai consumatori. Le informazioni vivide relative ai prodotti sembrano essere usate nella comunicazione pubblicitaria proprio per la loro capacità di “attirare e mantenere l’attenzione e di stimolare l’immaginazione” (Nisbett and Ross 1981). Una comunicazione emotivamente rilevante, capace di produrre immagini mentali e che racconta eventi vicini al proprio destinatario, risulta essere più efficace, perché viene ricordata meglio e più facilmente riutilizzata quando sono necessarie informazioni per compiere una scelta o formulare un giudizio (Nisbett and Ross 1981; Kisielius and Sternthal 1986; Shedler and Manis 1986). Se si accetta la considerazione che la natura di questo fenomeno sia sostanzialmente legata alla caratteristiche del contesto, come suggerito precedentemente, ne consegue che la manipolazione della comunicazione può produrre risultati significativi laddove questa è finalizzata ad influenzare il consumatore durante la fase di acquisto o di consumo dei prodotti. Al contrario, la manipolazione del linguaggio adottato nella comunicazione per influenzare gli atteggiamenti o il grado di persuasione potrebbe produrre risultati inefficaci o almeno ambigui. 12 Bibliografia Anderson, John R. 1983, The Architecture of cognition, Cambridge, MA: Harward Press Borgida, E., 1979, Charachter proof and the fireside induction, in Law and Human Behaviour, 3, 189-202 Borgida, E., Nisbett, R.E.1975, The differential impact of abstract vs. concrete information on decision, Journal of Applied Social Psychology, 7,3, pp.258-271 Caiken, S., A., Eagley, H. 1979, Communication modality as a determinant of message persuasiveness and message comprehensibility, Journal of Personality and Social Psychology, 36, pp 605-614 Carroll, J., 1978, The effect of imagining an event on expectation for the event: an interpretation in terms of the availability heuristic, Journal of Experimental Social Psychology, 14, 88-96 Dikinson, P., 1982, The impact of enriched case and statistical information on consumer judgment, Journal of consumer research, 8 pp 398-406 Edell, J., Staelin, R. 1983, The information processing of picture in print advertisements, Journal of Consumer Research, 10, 45-61 Fiske, S. T., Taylor, S.E., 1991, Social cognition (2nd ed.), New York, Mc Grow-Hill. Frey, Kurt P., Eagly, Alice, H., 1993, Vividness can undermine the persuasiveness of message, Journal of Personality and social Psychology, 65, pp 32-44 Gottlieb, D. E., Shelley, E., Taylor, and Ruderman, A., 1977, Cognitive bases of children’s moral judgments, in Development Psychology, volume 13, 547-556 Keating, J., Latanè, J. 1976, Politicians on Tv: the image is the message, Journal of Social Issue, 32, 116-132 Kelley, C. A., 1989, A study of selected issues in vividness research: the role of attention and elaboration enhancing cues., Advances in Consumer Research, 16, pp.574-580. Kim, J., Kardes, F.R., Herr, P.M., 1991, Consumer expertise and the vividness effect: implication for judgment and inference, Advances in Consumer Research, 18 pp.90-93. Kisielius, J., Sternthal, B., 1986, Examining the vividness controversy: an AvailabilityValence Interpretation, Journal of consumer research 12, 1986, pp 418-431 Manis, M.; Dovalina, I.; Avis, N., E.; Cardoze, S., 1980, Base rates can affect individual predictions, Journal of Personality and Social Psychology, 32, pp231-248 Mc Gill, A.L., Anand, P., 1989, The effect of vivid attributes on the evalutation of alternatives: the role of differential attention and cognitive elaboration, Journal of consumer research, 16, pp 188-196 Mitchell, A., Olson, C., 1981, Are product attribute belief the only mediator of advertisement effects on brand attitude?, Journal of Marketing Research, 18, 318-332 Nisbett, R.E., Ross, L., 1989, Human inference: strategies and shortcomings of social judgment, Englewood Cliff, NJ; Prentice-Hall. Paivio, A., Caspio, K., 1973, Picture superiority in free recall: imagery or dual coding?, Cognitive Psychology, 5 pp.176-206 Reyes, R., Thompson, W.C., Bower, G.H., 1980, Judgmental biases resulting from differing availability of arguments, Journal of Personality and Social Psychology, 39, 212 13 Scholdrer Ellen, P., Fitzgerald Bone, P., 1991, Measuring communication-evoked imagery processing, Advances in Consumer Research, 18, pp.806-812 Shedler, J. Manis, M., 1986, Can the avalaibility heuristic explain vividness effect, Journal of Personality and Social Psychology, 51 pp.26-36 Slovic, P.; Fischhoff, B.; Lichtenstein, S.; Layman, M., Judged frequency of letal events, Journal of Experimental Psychology: Human learning memory, 4, pp 551-578 Taylor, S. E., Thompson, S. C., 1982, Stalking the elusive vividness effect, Psychological Review, 89 pp.155-181 Taylor, S. E., Wood, J.V., 1983, The vivdness effect: making a mountain out of Molehill?, Advances in Consumer Research, 10, pp.540-542 Tversky, A. Slovic, P. Kahneman, D., 1990, The causes of preference reversal, American Economic Review, 1, March, pp 204-217. Tversky, A., Kahneman, D., 1973, Avability: a heuristic for judging frequency and probability, Cognitive Psychology, 5, pp.250-232 Tversky, A., Kahneman, D., 1982, Extesional versus intuitive reasoning: the conjunction fallacy inprobability judgement, Psychological Review, 90, pp.293-315 Williams, E., 1975, Medium or message: Communication medium as a determinant of interpersonal evaluation, Sociometry, 38, pp 119-130 Wright, P. Rip, P., 1980, Product class advertising effect on first-time buyers’ decision strategy, Journal of Consumer Research, 7, 176-188. 14 Appendice 1 Materiale esperimento 1-gruppo 1 1) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “La campagna internazionale in aiuto delle popolazioni malnutrite dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario possa avere un “impatto emotivo” o sia per te emotivamente coinvolgente. 1 poco emotivo 2 3 4 mediamente emotivo 5 6 7 molto emotivo 2) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “Campagna di raccolta fondi per finanziare l’acquisto di strumentazioni mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica che lavorano a nuove cure per sconfiggere il cancro” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario sia per te “immaginabile” ossia capace di evocarti immagini mentali precise 1 poco immaginabile 2 3 4 mediamente immaginabile 15 5 i 7 molto immaginabile 3) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “La campagna internazionale di raccolta fondi per finanziare i progetti di ricostruzione delle scuole e degli ospedali distrutti dal maremoto che ha colpito il Sud est Asiatico” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario faccia riferimento ad eventi “vicini” ossia avvenuti in un arco temporale recente. 1 poco vicini 2 3 4 mediamente vicini 16 5 6 7 molto vicini Materiale esperimento 1- gruppo 2 1) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “La campagna internazionale contro la fame nel mondo” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario possa avere un “impatto emotivo” o sia per te emotivamente coinvolgente 1 poco emotivo 2 3 4 mediamente emotivo 5 6 7 molto emotivo 2) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “Campagna di raccolta fondi per finanziare l’acquisto di strumentazioni mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario sia per te “immaginabile” ossia capace di evocarti immagini mentali precise 1 poco immaginabile 2 3 4 mediamente immaginabile 5 6 7 molto immaginabile 3) Hai deciso di devolvere in beneficenza una piccola somma di denaro per aiutare le associazioni nel mondo impegnate in progetti umanitari e sociali. Ti si presentano numerose possibilità e tra queste rimani colpito dalla seguente campagna benefica: “La campagna internazionale di raccolta fondi per finanziare i progetti di ricostruzione delle infrastrutture civili distrutte dal maremoto che ha colpito le regioni del Sud est Asiatico” Indica sulla scala da 1 a 7, di seguito, quanto pensi che questo progetto umanitario faccia riferimento ad eventi “vicini” ossia avvenuti in un arco temporale recente. 1 poco vicini 2 3 4 mediamente vicini 17 5 6 7 molto vicini Materiale esperimento 1-gruppo 3 1) La comunicazione sociale di un prodotto deve descrivere il progetto socio-umanitario finanziato. Prodotto: pasta Campagna: lotta alla fame nel mondo Il prodotto indicato sostiene i progetti umanitari che lottano per combattere la fame nel mondo. Tra i vocaboli riportati di seguito seleziona e ordina dal più emotivo (1) al meno emotivo (5) cinque vocaboli che useresti per aumentare l’impatto emotivo della descrizione del progetto. Se nella lista non compaiono vocaboli secondo te adatti puoi aggiungerli negli spazio vuoti. | mangiare | malnutrito | povero | carenze alimentari | aiutare | deboli | sottopeso | Etiopia | beni di prima necessità | vittima | malnutrizione | affamato | __________ | __________ | __________ 18 2) La comunicazione sociale di un prodotto deve descrivere il progetto socio-umanitario finanziato 2 Prodotto: dentifricio Campagna: raccolta fondi per la ricerca medica Il prodotto indicato sostiene i progetti umanitari che si occupano di reperire fondi per finanziare i laboratori di ricerca medica italiani. Tra i vocaboli riportati di seguito seleziona e ordina dal più immaginabile (1) al meno immaginabile (5) cinque vocaboli che useresti per rendere la descrizione del progetto più immaginabile (ossia la capace di evocarti immagini mentali precise). Se nella lista non compaiono vocaboli secondo te adatti puoi aggiungerli negli spazio vuoti. | cura | scoperta scientifica | ricerca | malattia | laboratori | ospedali | strumentazioni mediche | ricercatori | microscopio | cancro | malattie genetiche | apparecchiature mediche | __________ | __________ | __________ 19 3) La comunicazione sociale di un prodotto deve descrivere il progetto socio-umanitario finanziato 3 Prodotto: gestore telefonico Campagna: progetti di ricostruzione delle regioni colpite dal maremoto Il prodotto indicato sostiene i progetti umanitari che si occupano di finanziare la ricostruzione nelle regioni del Sud est asiatico colpite dal maremoto. Tra i vocaboli riportati in seguito seleziona e ordina dal più vicino (1) al meno vicino (5) cinque vocaboli che useresti per sottolineare il senso di “vicinanza temporale” degli eventi e del progetto sostenuto. Se nella lista non compaiono vocaboli secondo te adatti puoi aggiungerli negli spazio vuoti. | calamità naturale | un mese fa | infrastrutture | Tsunami | Natale | 26 Dicembre | distruzione | scuole | bambini | di recente | emergenza | __________ | __________ | __________ 20 Materiale esperimento 2-compiti di scelta 1) Leggi attentamente e rispondi segnando con una croce il prodotto che intendi acquistare: Devi acquistare una confezione di pasta. Quale scegli tra le seguenti alternative di prodotto? - Confezione 500g di spaghetti marca A € 0,65 (La marca A si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale contro la fame nel mondo) - Confezione 500g di spaghetti marca B € 0,65 (La marca B si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale in aiuto delle popolazioni malnutrite e affamate dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari) 2) Leggi attentamente e rispondi segnando con una croce il prodotto che intendi acquistare: Devi acquistare un dentifricio. Quale scegli tra le seguenti alternative di prodotto? - Dentifricio sbiancante marca A € 2,10 (La marca A si impegna a finanziare con il 5% del prezzo l’attività di ricerca medica) - Dentifricio sbiancante marca B € 2,10 (La marca B si impegna a finanziare con il 5% del prezzo di vendita del prodotto l’acquisto di apparecchiature mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica che lavorano a nuove cure contro il cancro) 21 3) Leggi attentamente e rispondi segnando con una croce il prodotto che intendi acquistare: Hai deciso di cambiare il contratto telefonico del tuo cellulare affidandoti ad un nuovo gestore. A parità di tariffe applicate, quale scegli tra le seguenti alternative? - Carta ricaricabile pre pagata gestore A € 25,00 (Il gestore di telefonia mobile A si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica a sostegno delle regioni del Sud est Asiatico colpite dal maremoto) - Carta ricaricabile pre pagata gestore B € 25,00 (Il gestore di telefonia mobile B si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica per finanziare i progetti di ricostruzione di scuole e ospedali distrutti dallo Tsunami che ha colpito le regioni del Sud est Asiatico nel Natale 2004) Materiale esperimento 2-compito di giudizio personale 1) Leggi attentamente le seguenti alternative di prodotto e completa indicando il prezzo massimo al quale saresti disposto ad acquistare il prodotto della marca B: - Confezione 500g di spaghetti marca A € 0,65 (La marca A si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale contro la fame nel mondo) - Confezione 500g di spaghetti marca B € _____ (La marca B si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale in aiuto delle popolazioni malnutrite e affamate dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari) 2) Leggi attentamente le seguenti alternative di prodotto e completa indicando il prezzo massimo al quale sei disposto ad acquistare il prodotto della marca B: - Dentifricio sbiancante marca A € 2,10 (La marca A si impegna a finanziare con il 5% del prezzo l’attività di ricerca medica) - Dentifricio sbiancante marca B € _____ (La marca B si impegna a finanziare con il 5% del prezzo di vendita del prodotto l’acquisto di apparecchiature mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica che lavorano a nuove cure contro il cancro) 22 3) Leggi attentamente le seguenti alternative di prodotto e completa indicando il prezzo massimo al quale sei disposto ad acquistare il prodotto della marca B: - Carta ricaricabile pre-pagata gestore A € 25,00 (Il gestore di telefonia mobile A si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica a sostegno delle regioni del Sud est Asiatico colpite dal maremoto) - Carta ricaricabile pre-pagata gestore B €_____ (Il gestore di telefonia mobile B si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica per finanziare i progetti di ricostruzione di scuole e ospedali distrutti dallo Tsunami che ha colpito le regioni del Sud est Asiatico nel Natale 2004) Materiale esperimento 2-giudizio sociale 1) Immagina che a 100 persone siano state sottoposte le seguenti alternative di prodotto: - Confezione 500g di spaghetti marca A € 0,65 (La marca A si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale contro la fame nel mondo) - Confezione 500g di spaghetti marca B € 0,65 (La marca B si impegna a devolvere il 5% del prezzo di vendita del prodotto a sostegno della campagna internazionale in aiuto delle popolazioni malnutrite e affamate dell’Etiopia vittime di gravi carenze alimentari) Indica nello spazio vuoto quante delle 100 persone pensi abbiano scelto il prodotto della marca B: _________% 2) Immagina che a 100 persone siano state sottoposte le seguenti alternative di prodotto: - Dentifricio sbiancante marca A € 2,10 (La marca A si impegna a finanziare con il 5% del prezzo l’attività di ricerca medica) - Dentifricio sbiancante marca B € 2,10 23 (La marca B si impegna a finanziare con il 5% del prezzo di vendita del prodotto l’acquisto di apparecchiature mediche avanzate per i laboratori italiani di ricerca medica che lavorano a nuove cure contro il cancro) Indica nello spazio vuoto quante delle 100 persone pensi abbiano scelto il prodotto della marca B: _______% 3) Immagina che a 100 persone siano state sottoposte le seguenti alternative di prodotto: - Carta ricaricabile pre-pagata gestore A € 25,00 (Il gestore di telefonia mobile A si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica a sostegno delle regioni del Sud est Asiatico colpite dal maremoto) - Carta ricaricabile pre-pagata gestore B € 25,00 (Il gestore di telefonia mobile B si impegna a devolvere il 5% del prezzo della ricarica per finanziare i progetti di ricostruzione di scuole e ospedali distrutti dallo Tsunami che ha colpito le regioni del Sud est Asiatico nel Natale 2004) Indica nello spazio vuoto quante delle 100 persone pensi abbiano scelto il prodotto della marca B: ________% 24