BOLLETTINO PER I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI ALLA SICUREZZA UIL DEL SERVIZIO SVILUPPO SOSTENIBILE UIL - UFFICIO SICUREZZA
LAVORO
a cura di Guido Bianchini Impaginazione e invio: Roberto Calzolari
SUL
Anno II giugno 2013 n.17
DOCUMENTAZIONE
PUBBLICAZIONI
LEGISLAZIONE ACCORDI
SENTENZE
QUESITI
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SENTENZA ETERNIT: CONDANNA A 18 ANNI PER DISASTRO
AMBIENTALE DOLOSO PER CASALE M., BAGNOLI E RUBIERA
SENTENZA SU PROCESSO ETERNIT RICHIAMO PER ISTITUZIONI
Comunicato stampa UIL PaoloCarcassi:
La sentenza di oggi della Corte della Corte d’appello di Torino, dichiara Paolo
Carcassi Segretario Confederale UIL, che ha condannato a 18 anni di carcere l'ex
manager svizzero della Eternit Stephan Schmidheiny, richiama tutte le istituzioni
Nazionali e Territoriali a lavorare con maggiore tenacia e puntualità affinchè
tragedie del genere, che hanno colpito le popolazioni e i lavoratori particolarmente
in alcune realtà, non accadano mai più.
EDITORIALE
Ricordiamo, conclude Paolo Carcassi, che a causa dell’amianto, muoiono ogni anno
in Italia 3000 persone, più di tre volte di tutti i morti per infortuni sul lavoro ed il
fenomeno rischia di essere per i prossimi anni in crescita.
Il Governo deve considerare questa una emergenza che deve avere risposte concrete
ed immediate attraverso misure sia sull’aspetto sanitario che su quello della
prevenzione e dei risarcimenti
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PUBBLICAZIONI
SUVA LE NUOVE REGOLE PER CHI LAVORA IN QUOTA
Pubblicato da SUVA un vademecum su “Nove regole vitali per chi lavora su tetti e
facciate”.
La pubblicazione presenta illustrazioni e schemi esplicativi con le principali misure di
sicurezza da adottare quando si lavora su un’impalcatura o su un tetto. Esempio:
1. Mettere in sicurezza le aperture nel tetto
2. Realizzare accessi sicuri
3. Ispezionare preventivamente i ponteggi per poter individuare eventuali pericoli
4. Utilizzare imbracatura e altri DPI solo previa e adeguata formazione
Il vademecum è strutturato come una sorta di check-list. Utile sia ai Datori di lavoro sia
ai lavoratori
Fonte SUVA
PUBBLICAZIONI
http://download.acca.it/Download/BibLus-net/Sicurezza/SUVA_8_regole_DPI_Anticaduta.pdf
GUIDA ANCE PER LA SICUREZZA NELLE IMPRESE EDILI: LE
RESPONSABILITÀ DEL DATORE DI LAVORO E LA DELEGA DI
FUNZIONI, CON 13 MODELLI DI INCARICO
Garantire adeguati livelli di sicurezza sul lavoro nell’ambito di un’impresa edile è
un’operazione complessa che richiede un’apposita organizzazione che deve collaborare
con il datore di lavoro.
Con la delega di funzioni il D.Lgs. n.81/2008 ha introdotto un importante istituto che
permette di delineare i ruoli e le responsabilità all’interno di un’azienda. La delega di
funzioni è per definizione un atto organizzativo interno all’impresa, con il quale il
datore di lavoro (delegante) trasferisce ad un altro soggetto (delegato) doveri
originariamente gravanti su di lui, il cui omesso o negligente adempimento può dare
luogo a responsabilità penali. Il D.lgs n.81/2008 prevede che la delega di funzioni:
1. Risulti da atto scritto recante data certa;
2. Sia affidata a personale dotato di tutti i requisiti di professionalità ed esperienza
richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;
3. Attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti
dalla specifica natura delle funzioni delegate;
4. Attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle
funzioni delegate;
5. Sia accettata dal delegato per iscritto.
Con l’obiettivo di fornire agli imprenditori edili le indispensabili indicazioni sulla
delega in materia di sicurezza sul lavoro, l’ANCE ha pubblicato l’opuscolo “La
responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro”.
La guida fornisce un quadro dettagliato sui ruoli e sulle responsabilità tracciate dal
D.Lgs. n. 81/2008.
Questi gli argomenti trattati:
1. Le figure previste dal Testo Unico Sicurezza e le relative posizioni di garanzia
(il datore di lavoro, il dirigente, il preposto, il responsabile del servizio di
prevenzione e protezione.)
2. La delega di funzioni: (i requisiti di validità, la posizione del delegante, modelli di
organizzazione e gestione, la posizione del delegato, la subdelega.)
3. Applicazione della disciplina al settore dei lavori in edilizia:
4. Imprese esecutrici ed impresa affidataria: (il datore di lavoro dell’impresa
esecutrice, dirigenti e preposti nei cantieri, l’impresa affidataria.)
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Nel documento sono inoltre presenti 13 esempi di lettere di incarico e di delega in
materia di sicurezza, utilizzabili direttamente dai datori di lavoro
Fonte Biblus
http://www.acca.it/biblus-net/articolocompleto/tabid/80/ItemID/2582/View/Details/Default.aspx
STRESS E NUOVE TECNOLOGIE: AA.VV. Giornale Italiano Medicina Lavoro
Fonte ANMIL
http://www.anmil.it/Portals/0/Immagini/Fondazione/tesi%20vincitrici/Giorgia_Murri.pdf
SICUREZZA LAVORO SPIEGATA IN BIBLIOTECA, “DI SICURO AL
SICURO”, REPORT PROGETTO INAIL
Pubblicato da Inail Di sicuro… al sicuro. La salute e la sicurezza entrano in
biblioteca, rivista-report che raccoglie l’esperienza formativa svolta nel 2012
dall’Istituto nelle scuole della capitale, in collaborazione con le Biblioteche di Roma.
Fonte ANFOS-INAIL
PUBBLICAZIONI
http://www.quotidianosicurezza.it/formazione/progetti-formazione/di-sicuro-al-sicuro.htm
RISCHI ESPOSIZIONE NANOMATERIALI E PROTEZIONE LAVORATORI,
IL PROGETTO SANOWORK
Si segnala il progetto SANOWORK – Safe nano worker exposure scenario, - progetto
europeo riguardante la “Protezione dei lavoratori e strategie di gestione del rischio di
esposizione nella produzione, uso e smaltimento di nano materiali”.
Si tratta di un progetto triennale (cofinanziato per un valore complessivo di circa 4,8
milioni di euro dalla Commissione europea nell’ambito del 7° Programma Quadro per
la Ricerca Scientifica e Tecnologica), avviato nel marzo 2012, che coinvolge istituti di
ricerca e realtà produttive di 8 Paesi europei e il NIOSH degli Stati Uniti.
Fonte Sanowork.
http://www.ispesl.it/ricercheosh/ext/sanowork.asp
VALUTAZIONE RISCHI AZIENDA, RICHIESTE PER CATEGORIA E
LAVORATORI, STUDIO PMI SERVIZI
Sono stati pubblicati i dati di una ricerca condotta dal PMI Servizi Srl, riguardante la
valutazione dei rischi.
Fonte PMI Servizi srl ANFOS
http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/ricerche/valutazione-rischi-studio-pmi.htm
EU-OSHA, AFFRONTARE LA DIVERSITÀ CULTURALE NEL POSTO DI
LAVORO PUÒ ESSERE DI GRANDE IMPATTO SULLA SICUREZZA E LA
SALUTE SUL LAVORO
Secondo una nuova relazione dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul
lavoro (EU-OSHA), affrontare la diversità culturale nel posto di lavoro può essere di
grande impatto sulla sicurezza e la salute sul lavoro.
Fonte Eu-Osha.
https://osha.europa.eu/it/press/press-releases/diverse-cultures-at-work
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LEGISLAZIONE – ACCORDI
Legislazione ---Accordi
Legislazione
Accordi
Legislazione
Accordi
Comunitaria – Nazionale - Regionale
ASCOLI PICENO SIGLATO IN PREFETTURA IL PROTOCOLLO SICUREZZA NEI
LUOGHI DI LAVORO
Sono 28 i soggetti interessati dal Prefetto Graziella Patrizi - Ascoli - Oggi con la
sigla del protocollo per la "Sicurezza nei luoghi di lavoro" il Prefetto Graziella Patrizi
ha iniziato un percorso per abbattere gli infortuni sul lavoro.
Erano 28 i soggetti cofirmatari del Protocollo: Provincia, Comune, Carabinieri,
Guardia di Finanza, Inps, Inail, Inpdap, Asur 5, Ufficio provinciale del lavoro, tutte le
associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali, gli Ordini professionali degli
Architetti e degli Ingegneri oltre che il Collegio provinciale dei geometri, le Casse
edili. Forte l'impegno del Prefetto di Ascoli Piceno sul tema.
I dati ufficiosi e provvisori sull’andamento degli infortuni sul lavoro denunciati nella
provincia di Ascoli Piceno nel 2012 denotano un significativo calo del 9,10%
(nell'anno 2011 3.615 infortuni, nell'anno 2012 3.286 infortuni).
Al contrario continua ed anzi si incrementa notevolmente il trend di crescita delle
denunce di malattia professionale, aumentate dalle 598 del 2011 alle 838 del 2012
(+40%).
Se da un lato il calo degli infortuni è dovuto solo in parte al miglioramento delle
condizioni di sicurezza e forse più consistentemente alla contrazione delle attività
produttive che ha determinato un minor numero di ore lavorate, per altro verso il
considerevole aumento delle denunce di malattia professionale non è assolutamente da
ascrivere ad un peggioramento delle condizioni di salubrità nei luoghi di lavoro, ma
alla progressiva emersione di un fenomeno per lungo tempo sottostimato. Un solo
infortunio mortale è avvenuto nel 2012, nel settore del trasporto pubblico, per un
tragico incidente avvenuto all’interno di un deposito. Gli ultimi dati ufficiali
sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali sono relativi all’anno
2011.
Fonte SINDACALE
http://www.osservatorequotidiano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1582:firmato-il-protocollo-per-la-sicurezza-sullavoro&catid=20:cronache&Itemid=108
INTESA REGIONE UMBRIA E INAIL ASSISTENZA TECNOPATICI E
INFORTUNATI SUL LAVORO
Siglato da Inail e Regione Umbria un accordo riguardante l’erogazione di prestazioni
sanitarie e riabilitative a persone colpite da infortunio sul lavoro e affette da malattia
professionale.
Fonte Inail.
http://sicurezzasullavoro.inail.it/CanaleSicurezza/homePage.html#wlp_homePage
GIUNTA PROVINCIALE DI TORINO - ADUNANZA 5 GIUGNO 2012
Protocollo d’intesa per la definizione e attuazione di interventi e progetti per il
reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, esclusi dai benefici
previsti dalla legge 68/1999.
Fonte Provincia Torino.
http://www.provincia.torino.gov.it/attiweb/consiglio/2012/20120605/2012_20012.pdf
REINSERIMENTO LAVORATIVO DEGLI INVALIDI DEL LAVORO
Protocollo d’intesa per il reinserimento lavorativo degli invalidi del lavoro tra l’INAIL
di Rovigo e la Provincia di Rovigo.
Fonte Provincia di Rovigo.
http://lavoro.provincia.rovigo.it/nqcontent.cfm?a_id=2329&tt=cpi
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PROTOCOLLO PMI INAIL UMBRIA
Protocollo d`intesa INAIL Umbria - Associazione PMI Umbria in materia di
prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Fonte Labortre
http://labortre.wordpress.com/2013/05/28/protocollo-dintesa-inail-regione-umbria-in-materia-di-assistenza-sanitaria/
VALLE D'AOSTA: PROTOCOLLO D'INTESA PER L'EROGAZIONE DI
PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SANITARIA
L'accordo si propone con la collaborazione tra Inail e Regione autonoma di migliorare
l'assistenza fornita agli infortunati sul lavoro e ai tecnopatici del territorio.
Fonte INSIC
Legislazione - Accordi
http://www.insic.it/Salute-e-sicurezza/Notizie/Valle-d-Aosta-siglato-protocollo-d-intesa-per-l-erogazione-d/205e62ec-1b67-41dc-a94c-742e4edb81de
D.LGS N.81/2008: DISPONIBILE IL TESTO AGGIORNATO A MAGGIO 2013
Disponibile on line il testo coordinato del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con le disposizioni
integrative e correttive introdotte dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106.
Fonte Ministero del Lavoro.
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/PrimoPiano/20130527_testounico.htm
INTERVENTI DI BONIFICA MANUFATTI AMIANTO REGIONE DELLA
SARDEGNA
Destinati dalla Regione Sardegna 2 milioni di euro per la bonifica dei manufatti in
amianto.
Fonte Regione Sardegna.
http://www.provincia.cagliari.it/ProvinciaCa/it/bonifica_amianto.page;jsessionid=50657E3920715F7BBD873A59F6593AFF
PRESTAZIONI SANITARIE E DOPO INFORTUNIO LAVORO, ACCORDO
INAIL E REGIONE VENETO
Siglato da Regione Veneto e INAIL un protocollo d’intesa riguardante l’erogazione di
prestazioni sanitarie agli assistiti dell’Istituto in strutture pubbliche e private accreditate
con il Servizio sanitario regionale.
Fonte Inail.
http://salastampa.inail.it/internet/salastampa/SalastampaContent/PeriGiornalisti/news/p/dettaglioNews/index.html?
wlpnewPage_contentDataFile=UCM_081495&_windowLabel=newPage STRESS
LAVORO
CORRELATO
FENOMENO
COMUNE,
DATI
SONDAGGIO EU-OSHA SICUREZZA LAVORO
La metà dei lavoratori europei pensa che lo stress lavoro correlato sia qualcosa di
comune e quattro lavoratori su dieci ritengono che lo stress nei luoghi di lavoro non sia
gestito bene. Questo uno dei dati maggiori emersi dall’ultimo sondaggio d’opinione
paneuropeo sulla salute e la sicurezza sul lavoro appena pubblicato da Eu-Osha e
Ipsos Mori.
Precarietà e riorganizzazione del lavoro sono tra i fattori preponderanti che i
lavoratori europei ritengono responsabili di situazioni di stress. Questo emerge
dall’indagine che l’Agenzia ha condotto su 31 Paesi europei. Fattori che vengono
affiancati alla percezione della scarsità di programmi e politiche che garantiscano il
lavoro fino alla pensione o dopo di essa.
Ancora, oltre alla metà dei lavoratori che percepisce lo stress come comune sui luoghi
di lavoro, emerge un 16% che lo percepisce come molto comune, molto presente. Del
51% dei lavoratori che definisce lo stress comune, il 49% è rappresentato da uomini, il
51% da donne; il 53% sono lavoratori compresi tra i 18 e i 54 anni, il 44% oltre i 55
anni.
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Legislazione - Accordi
Le cause: il 72% imputa lo stress a insicurezza del lavoro e prospettive di
riorganizzazione, il 66% a ore e carico di lavoro. Incide ovviamente anche la
situazione economica dei Paesi. Negli Stati con elevato debito pubblico il 73% dei
lavoratori ritiene la precarietà de lavoro causa di stress, contro il 66% dei lavoratori
negli Stati con debito minore.
Citati nel rapporto anche bullismo e molestie. Il 59% dei lavoratori ritiene questi
deprecabili comportamenti sul lavoro come fonte di stress, a seguire incidono la
mancanza di sostegno tra colleghi e superiori (57%), la mancanza di chiarezza su
ruoli e responsabilità (52%), poche opportunità nella gestione di modelli di lavoro
(46%).
Quindi l’invecchiamento attivo. “In tutta Europa, la metà degli intervistati (52%)
prevede un aumento della percentuale di lavoratori di età superiore ai 60 anni nel
proprio luogo di lavoro entro il 2020, mentre il 43% lo ritiene improbabile. Rispetto
ai lavoratori appartenenti alla fascia di età compresa tra 35 e 54 anni (54%) e ai
lavoratori più giovani, tra i 18 e i 34 anni (45%), i lavoratori di età superiore ai 55
anni sono più propensi a ritenere che nel 2020 il numero di persone di età superiore a
60 anni nel loro luogo di lavoro sarà aumentato (59%)”.
Fonte Psicologia del Lavoro – Eu/Osha.
http://www.psicologiadellavoro.org/?q=content/news-sondaggio-eu-osha-sicurezza-lavoro-sullo-stress-lavoro-correlato-09052013
ELETTROMAGNETICI, ACCORDO UE SU PROPOSTA MODIFICA
2004/40/EC
Il Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento e la Commissione europea in data 26
marzo hanno raggiunto un accordo su una proposta di direttiva in merito alla
protezione dei lavoratori dai rischi potenziali connessi con i campi elettromagnetici.
Fonte UE ONAPS
http://www.onaps.it/accordo-ue-su-proposta-modifica-200440ec-nuove-regole-esposizione-a-campi-magnetici/
VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO:
NUOVA CIRCOLARE
Con la Circolare n. 18/2013 recante "D.M. 11 aprile 2011 concernente la Disciplina
delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'All. VII del
D.lgs n.81/2008, n. 81, nonché i criteri per l'abilitazione dei soggetti di cui
all'art.71, comma 13, del medesimo Decreto Legislativo - Chiarimenti", vengono
fornite indicazioni in merito all'applicazione del D.M. 11 aprile 2011, tenuto conto
delle circolari n. 21/2011, 11/2012, 23/2012 e 9/2013 del Ministero del Lavoro.
Consulta la Circolare n. 18 del 23 maggio 2013
Fonte Safety Concept
http://www.safetyconcept.it/EasyBlog/normativa/attrezzature­circolare­n182013­modalita­di­effettuazione­delle­verifiche­
periodiche.html
REACH E CLP: LE INDICAZIONI PER LE SANZIONI AMMINISTRATIVE
La Regione Lombardia approva precise indicazioni operative per l'irrogazione delle
sanzioni amministrative disposte in materia di sostanze chimiche. Le procedure di
accertamento, le contestazioni delle violazioni e la trasmissione del rapporto.
Fonte Regione Lombardia – PUNTO SICURO
http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-contenuto-C-6/vigilanza-controllo-C-66/reach-clp-le-indicazioni-per-le-sanzioniamministrative-AR-12830/?utm_source=iscritti&utm_medium=email&utm_content=articolo_2&utm_campaign=Numero+del+2013-05-10
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ARTICOLI
PIROTECNICI,
DIRETTIVA
PARLAMENTO
UE
ARMONIZZAZIONE PRODUZIONE E CONSUMO
Approvata il 22 maggio dal Parlamento europeo la proposta di direttiva che
armonizza la legislazione europea sull’immissione sul mercato degli articoli
pirotecnici.
Fonte UE.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=­//EP//TEXT+REPORT+A7­2012­
0375+0+DOC+XML+V0//IT&language=it
GAZZETTA UFFICIALE: DECRETO IN MATERIA DI PRESE DI FORZA
DEI TRATTORI E RELATIVA PROTEZIONE
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il "Recepimento della Direttiva 2012/24/UE in materia
di prese di forza dei trattori e relativa protezione emanato dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero delle Politiche agricole
alimentari e forestali".
Fonte Olympus.
Legislazione
http://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9211:2013traspdm5313&catid=5:normativa-italiana&Itemid=59
AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE : AL VIA DAL 13 GIUGNO
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto recante il regolamento per l'autorizzazione
unica ambientale. La nuova autorizzazione arriverà a sostituire fino a sette diverse
procedure diverse: la normativa e le procedure per ottenerla.
Fonte Sole24ore.
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/news/2013/05/in­gazzetta­dal­13­giugno­al­via­lautorizzazione­
unica­ambientale.htm
l LAVORI SOTTO TENSIONE, L'ELENCO DELLE AZIENDE AUTORIZZATE
Il decreto direttoriale 30 maggio 2013 contiene l'elenco delle aziende autorizzate, ai
sensi del D.lgs.81/2008 e in base ai criteri del DM 04/02/11.
Fonte INSIC.
lavori sotto tensione, l'elenco delle aziende autorizzate
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Documentazione
DOCUMENTAZIONE
ANDAMENTO INFORTUNI MORTALI: I DATI AGGIORNATI AD APRILE
2013 DELL'OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA
ENGINEERING
Analisi statistica, aggiornata al mese di Aprile 2013, delle "morti bianche" accadute
nel territorio nazionale, con classifica per indice di incidenza per singola provincia.
Nei primi quattro mesi del 2013 sono stati registrati in totale 125 casi. Emilia
Romagna e Lombardia sono le regioni più colpite, in termini assoluti, con 14
infortuni mortali. Seguite da Sicilia, Piemonte, Lazio. L’Osservatorio sicurezza sul
lavoro di Vega Engineering registra ed analizza i casi di morte sul lavoro avvenuti
nell’anno in corso in Italia. Le analisi statistiche sugli infortuni mortali sono
elaborate considerando anche le cause dell’infortunio: uno strumento utile per
l’identificazione e la valutazione del rischio nei luoghi di lavoro, nonché per
identificare le adeguate misure di sicurezza da attuare. Dall'analisi statistica sono
esclusi gli infortuni mortali in itinere e gli infortuni connessi alla circolazione
stradale.
Commento ai dati aggiornati ad Aprile 2013.
Nel mese di Aprile del 2013 sono stati registrati 51 casi di infortuni mortali sul
lavoro. Dall'inizio dell'anno sono stati registrati in totale 125 casi. Dai valori degli
indici di incidenza, relativi ai casi di morte per regione rispetto a un milione di
occupati, si nota che le regioni con indice più elevato sono Calabria (con indice di
incidenza pari a 13,9), Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria, Abruzzo.
L’indice di incidenza medio nazionale, ovvero il numero di infortuni mortali ogni
milione di occupati, risulta pari a 5,4.
Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni più colpite da infortuni mortali sul
lavoro sul totale dei casi (14 casi). A seguire Sicilia (13), Piemonte (12 casi), Lazio
(10).
Il Centro registra la maggior casistica di infortuni mortali: 39 casi con un’influenza
del 31,2% sul totale. A seguire Nord-ovest (29 casi), Sud (25), Isole (17) e il Nordest (15). Considerando l’incidenza sul numero di infortuni mortali ogni milione di
occupati, le Isole occupano il primo posto con un indice pari a 8,4.
Le principali cause di morte sono per caduta di persona dall’alto e per ribaltamento
veicolo/mezzo in movimento con entrambe il 24% dei casi sul totale. A seguire
caduta di gravi/schiacciamento con il 21,6%. I settori più colpiti sono agricoltura,
caccia, pesca, silvicoltura con il 40,8% dei casi sul totale e il settore delle costruzioni
con il 20,8%.
In 10 infortuni mortali è stata coinvolta una lavoratrice. Mentre i casi di morte in cui
è stato coinvolto un lavoratore straniero sono 12, con un’incidenza pari al 9,6%.
Le fasce di età più colpite sono dai 55 ai 64 anni con il 32% dei casi sul totale. A
seguire la fascia di età dai 65 anni in su (22,4%). I lavoratori stranieri coinvolti in
infortuni mortali provenivano soprattutto dalla Romania. Il giorno della settimana in
cui sono avvenuti più infortuni è il venerdì (20,8% sul totale dei casi). La Provincia
con il maggior indice di incidenza è Oristano (52), a seguire Trapani, Foggia, Ferrara,
Frosinone
Fonte Vega Engineering
Analisi statistiche casi di morte sul lavoro aggiornate mensilmente
Graduatoria delle Province Italiane in base all’indice di incidenza
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LE CAUSE COMUNI DELLO STRESS DA LAVORO
Un nuovo sondaggio dell’EU-Osha rivela che la precarietà dell'impiego o la
riorganizzazione del lavoro sono considerate le cause più comuni dello stress legato
all'attività lavorativa.
Fonte Eu-Osha.
Documentazione
http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-rischio-C-5/psicosociale-C-35/le-cause-comuni-dello-stress-da-lavoro-AR-12836/?
utm_source=iscritti&utm_medium=email&utm_content=articolo_4&utm_campaign=Numero+del+2013-05-14
APPROCCIO SISTEMICO NELL’INSEGNAMENTO DELLA SICUREZZA
LAVORO A SCUOLA, RELAZIONE EU-OSHA
Pubblicata da EU-OSHA la relazione Occupational safety and health and education: a
whole school approach, studio che affronta l’educazione al rischio e la promozione
della salute e della sicurezza sul lavoro a scuola.
Il documento analizza diversi progetti scolastici e individua nell’approccio sistemico
una strategia formativa efficace e necessaria. Secondo questo approccio insegnare la
salute e sicurezza a scuola implica non solo uno specifico impegno sul contenuto
dell’insegnamento, ma anche sui luoghi dove l’insegnamento viene realizzato:
l’educazione al rischio deve avvenire in un luogo sano e sicuro e passare attraverso la
partecipazione attiva di bambini e ragazzi alla gestione della sicurezza e della salute.
Con l’approccio sistemico la SSL viene quindi insegnata attraverso il fare,
integrandone i principi in tutte le attività scolastiche e affidandone la gestione a
bambini e ragazzi in prima persona.
Ai ragazzi viene richiesto di individuare e segnalare i pericoli, valutare i rischi e
adottare soluzioni. Sviluppando questa metodologia a livelli diversi gli studenti
possono impegnarsi non solo nella cura delle strutture e delle attrezzature, ma
occuparsi anche delle procedure, della gestione, e incidere nella stessa cultura
dell’istituto di istruzione.
Insegnare in questo modo la salute e sicurezza agli alunni vuol dire aiutare bambini e
ragazzi a sviluppare le loro conoscenze e la loro capacità di identificazione del pericolo
e di controllo del rischio, sia a scuola che fuori, e allo stesso tempo vengono rafforzate
le loro competenze per quanto riguarda la responsabilità e la partecipazione in
generale.
Da sottolineare inoltre che questo tipo di approccio coinvolge tutto il personale
scolastico e rende competenti e responsabili sia tutti i docenti che il personale ausiliario
innescando dei circoli virtuosi di comunicazione e collaborazione tra tutti i soggetti
coinvolti.
In ultimo la ricchezza di questo insegnamento può facilmente aprirsi a temi correlati e
divenire strumento privilegiato per realizzare progetti di promozione della salute,
prevenire il bullismo e la violenza a scuola, e affrontare tematiche attuali quali lo
sviluppo sostenibile e le questioni ambientali.
Fonte QUOTIDIANO SICUREZZA – EU OSHA
https://osha.europa.eu/it/teaser/new-eu-osha-report-looks-at-the-whole-school-approach-to-osh-and-education
SICUREZZA ALIMENTARE: PROPOSTE DI RIFORMA IN TEMA DI
SALUTE E SICUREZZA LUNGO TUTTA LA FILIERA AGROALIMENTARE.
La Commissione Europea ha adottato una serie di provvedimenti per rafforzare
l'applicazione delle norme in tema di salute e sicurezza lungo tutta la catena
agroalimentare.
Il pacchetto normativo è composto da quattro proposte di Regolamento, in materia di
riforma dei controlli pubblici ufficiali nell'Unione Europea; salute animale; salute delle
piante e commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale.
10
In particolare, per quanto riguarda i controlli ufficiali, la proposta COM (2013) 265
intende modificare il quadro generale dei controlli ufficiali stabilito dal Regolamento
(CE) n. 882/2004.
Sotto il profilo dei soggetti pubblici, per i laboratori ufficiali sarà mantenuto l'obbligo
di essere dichiarati conformi alla norma ISO 17025 da parte dell'Ente di
accreditamento (art. 36 della proposta), sebbene saranno previste, a seconda dei casi,
misure transitorie e deroghe temporanee o permanenti.
Ad esempio, la designazione temporanea di un laboratorio ufficiale per l'uso di un
metodo non incluso nel suo ambito di accreditamento sarà possibile (per un periodo
di un anno, rinnovabile una volta), quando l'uso di tale metodo sia derivato da recenti
riforme legislative, in situazioni di emergenza o in caso di rischi. Il richiamo all’ISO
17025 si applicherà anche nel caso dei laboratori di riferimento dell'Unione Europea,
i quali dovranno contribuire al miglioramento e all'armonizzazione dei metodi di
analisi da utilizzare.
Fonte UE OSHA.
Documentazione
https://osha.europa.eu/it/publications/reports/107
BUONE PRASSI PER UN SISTEMA EFFICACE DI SEGNALAZIONE
DELLE ANOMALIE
Una buona prassi validata dalla Commissione Consultiva presenta un sistema
informatizzato per la segnalazione di situazioni pericolose e la prevenzione di
incidenti. L’obiettivo della buona prassi, l’inserimento dei dati e l’efficacia dei
risultati.
Fonte Commissione Consultiva Permanente.
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MS/BuonePrassi/Buone_prassi_CCP.htm
BUONE PRASSI PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN PIANO E
DALL’ALTO
Una buona prassi validata dalla Commissione Consultiva presenta un progetto nato
per diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende con riferimento alle cadute in
piano e alle cadute dall’alto. Il progetto e un estratto del questionario allegato.
Fonte Commissione Consultiva Permanente.
http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/SicurezzaLavoro/MS/BuonePrassi/Buone_prassi_CCP.htm
INAIL: COME SCEGLIERE E COME USARE I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTIPOLVERE
Nelle lavorazioni con esposizione a materiale aerodisperso in forma di particelle
(polveri, fibre, fumi, nebbie) è necessario l’uso di specifici Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI) per le vie respiratorie.
Tra le varie tipologie disponibili, i DPI più utilizzati sono i facciali filtranti
antipolvere, detti anche semimaschere filtranti antipolvere, molto apprezzati dai
lavoratori per la loro praticità e la facilità di manutenzione, la struttura leggera, la
bassa resistenza respiratoria e scarsa limitazione del campo visivo.
Allo scopo di fornire agli operatori informazioni di base su caratteristiche, specifiche
e scelta dei facciali, il Dipartimento Igiene del Lavoro dell’INAIL ha prodotto uno
specifico factsheet (scheda sulla sicurezza) dal titolo "Dispositivi di protezione
individuale delle vie respiratorie: i facciali filtranti antipolvere”
Fonte BIBLUS.
http://www.acca.it/biblus-net/articolocompleto/tabid/80/ItemID/2587/View/Details/Default.aspx
INAIL: ESPOSIZIONE A SILICE LIBERA CRISTALLINA NELLO SCAVO
DI GALLERIE
11
Per la sicurezza dei lavoratori impegnati nello scavo di gallerie è importante la
valutazione e la riduzione del rischio da esposizione a polveri silicotigene. Il progetto
condotto sui cantieri e le principali misure di prevenzione e protezione.
inail: esposizione a silice libera cristallina nello scavo di gallerie
INAIL MARCHE GUIDA OPERATIVA SGLS
Inail Marche, “ Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di Gestione
della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”, pubblicazione realizzata da Inail
Direzione regionale per le Marche.
http://sicurezzasullavoro.inail.it/PortalePrevenzioneWeb/wcm/idc/groups/prevenzione/documents/document/cp_228609.pdf
INAIL: LA DEFIBRILLAZIONE PRECOCE NEI LUOGHI DI LAVORO
Un factsheet dell’Inail si sofferma sull’importanza della presenza e utilizzo dei
defibrillatori semiautomatici (DAE) nei luoghi di lavoro. L’importanza della velocità
dei soccorsi e i luoghi dove installare i DAE.
Documentazione
Documentazione
inail: la defibrillazione precoce nei luoghi di lavoro
INAIL: STRESS LAVORO-CORRELATO, LA PRECARIETÀ TRA LE
CAUSE PIÙ COMUNI
Per sette lavoratori su 10 in Italia le cause principali dello stress lavoro-correlato
sono la precarietà o la riorganizzazione dell'impiego, seguite dalle ore o dal carico di
lavoro (65%), dalla mancanza di supporto da parte di colleghi o superiori (63%),
dalla poca chiarezza di ruoli e responsabilità (63%) e da comportamenti inaccettabili
come il bullismo o le molestie (62%). Questi i principali risultati relativi al nostro
Paese che sono emersi dalla terza edizione del sondaggio d'opinione paneuropeo
condotto dall’Ipsos Mori per conto dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute
sul lavoro (Eu-Osha) in 31 nazioni europee (gli attuali 27 Stati membri dell'Ue
insieme a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Le interviste realizzate tra novembre e febbraio Le risposte dei lavoratori italiani
riflettono le opinioni raccolte nel resto d'Europa. La precarietà dell'impiego o la
riorganizzazione del lavoro, infatti, sono considerate le cause più comuni di stress
legato al lavoro in tutto il continente. Oltre la metà (51%) del campione interpellato,
attraverso 16.622 interviste realizzate tra il 23 novembre e il 5 febbraio, ritiene
inoltre che lo stress lavoro-correlato sia comune nel proprio luogo di lavoro, mentre il
16% degli intervistati lo ritiene "molto comune".
La percezione del problema più alta tra giovani e donne Rispetto ai lavoratori di
sesso maschile, le lavoratrici sono più propense a considerarlo un fenomeno comune
(54% contro il 49%). Lo stesso accade per i lavoratori di età compresa tra 18 e 54
anni (53%) rispetto ai lavoratori di oltre 55 anni (44%). La percezione dello stress da
attività lavorativa varia anche a seconda del settore: il primo a indicare i casi di stress
lavoro-correlato come un fenomeno comune è quello sociosanitario (61%, compreso
il 21% che ritiene che tali casi siano "molto comuni").
La gestione del fenomeno bocciata soprattutto nelle aziende più grandi Il 41%
dei lavoratori in Europa dichiara che lo stress non viene gestito adeguatamente sul
luogo di lavoro e, fra questi, il 15% ritiene che sia gestito in modo "del tutto
inadeguato". In Italia il 55% dei lavoratori ritiene comuni i casi di stress legati
all'impiego, ma il 60% sostiene che il problema è gestito bene sul posto di lavoro,
rispetto al 34% che pensa che il fenomeno non sia adeguatamente controllato. Questa
percentuale, però, varia sensibilmente in base alle dimensioni delle imprese: in quelle
che impiegano più di 10 lavoratori, infatti, i lavoratori che bocciano la gestione dello
stress sono più di quattro su dieci, mentre nelle realtà produttive più piccole lo stesso
dato scende al 26%.
Fonte INAIL
http://salastampa.inail.it/internet/salastampa/SalastampaContent/PeriGiornalisti/news/p/dettaglioNews/index.html?
wlpnewPage_contentDataFile=UCM_084047&_windowLabel=newPage
12
Documentazione
DALL'INAIL LA GUIDA SU COME VALUTARE IL RISCHIO BIOLOGICO
NELLA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
Il problema dell'inquinamento dei suoli e delle falde acquifere da parte dei
contaminanti organici di svariata natura chimica (idrocarburi, naftoli, pesticidi) è
particolarmente rilevante in numerose zone dell'Italia e molto spesso è aggravato
dall’elevata persistenza e tossicità di questi composti.
Allo scopo di offrire agli operatori coinvolti in questo tipo di attività precisi indirizzi
in materia di prevenzione, valutazione e gestione dei rischi lavorativi, l'INAIL ha
realizzato la pubblicazione "Il rischio biologico nel settore della bonifica dei siti
contaminati". La monografia fornisce importanti indicazioni per le diverse fasi
operative, dal sopralluogo conoscitivo alla fase di allestimento del cantiere ed alle
operazioni di bonifica vera e propria.
Di particolare interesse le sezioni del documento dedicate ai seguenti argomenti:
• Classificazione degli agenti biologici (infettività, patogenicità, trasmissibilità,
neutralizzabilità)
• Criteri di individuazione, identificazione, la valutazione e la gestione del
rischio
• Tipi di esposizione nelle varie tecniche di bonifica
• Casistica epidemiologica
• Sorveglianza sanitaria
Fonte INAIL BIBLUS
http://download.acca.it/Download/BibLus-net/Sicurezza/Inail_Rischio_Biologico_Siti_Contaminati.pdf
ASL BERGAMO
Primo soccorso aziendale – Check list gestione aziendale dei casi di infortunio e/o
malore.
Fonte UILTUCS ASL BG
http://www.uiltucs.it/pdf/salute-sicurezza/Nota_informativa_sul_P.S.aziendale_approvata_19_settembre_2012_77_1775.pdf
EU-OSHA, TOOLKIT PER REALIZZARE CAMPAGNE SULLA SALUTE E
LA SICUREZZA SUL LAVORO
Pubblicata da Eu-Osha una guida online per la realizzazione di campagne sulla salute
e la sicurezza sul lavoro.
Fonte Eu-Osha.
eu-osha, toolkit per realizzare campagne sulla salute e la sicurezza sul lavoro
ECHA PUBBLICA PIANO STRATEGICO 2014-2018 MAWP E INVITA
CONSULTAZIONE PUBBLICA
Pubblicato dall’Echa il Multi-Annual Work Programme (MAWP) 2014-2018, piano
strategico che definisce gli obiettivi dell’Agenzia per i prossimi cinque anni.
Fonte SIRIO Echa.
http://www.sirio.conform.it/comunicazione/news/rss_quotidianosicurezza.aspx
PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI:
OBBLIGATORIE DAL 1° GIUGNO 2013
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sottolinea, in una nota del 15 maggio scorso,
“come a far data dal 1° giugno 2013 verrà meno la possibilità, per le aziende fino a 10
lavoratori, di autocertificare l’avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi. E’
necessario, quindi, che le aziende che fino ad oggi si siano avvalse della facoltà di ‘auto
dichiarare’ la valutazione dei rischi si muniscano di un vero e proprio documento di
valutazione dei rischi.
Fonte UIL
http://www.uil.it/newsamb/circolare46-2013.htm
13
SENTENZE
Fonte Olympus
http://olympus.uniurb.it/
CASSAZIONE PENALE SEZIONE IV – SENTENZA N.9491 27 FEBBRAIO
2014
Sulla responsabilità del preposto di fatto per un infortunio del lavoratore.
CORTE DI CASSAZIONE 19 MARZO 2012, N. 4324
Risarcimento del danno sofferto per attività lavorativa in condizioni di stress.
CORTE DI CASSAZIONE 5 DICEMBRE 2011, N. 25978
Ictus e stress lavorativo: collegamento causale.
CORTE DI CASSAZIONE 8 MARZO 2011, N. 5437
Usura da stress psicofisico a causa effettuazione di un numero rilevante e
continuativo di ore di straordinario e valutazione medico legale del danno biologico.
SENTENZE
CORTE DI CASSAZIONE 15 MAGGIO 2013, N. 11727
Il dipendente dell’ASL che effettua turni di reperibilità ha diritto al riposo
compensativo, a prescindere da un’effettiva chiamata.
CASSAZIONE PENALE 7 MAGGIO 2013, N. 19505
Negli appalti, gli obblighi di sicurezza gravano su tutti coloro che esercitano i lavori.
CORTE DI CASSAZIONE - PENALE SEZ. 4 –SENTENZA N. 9505 DEL 27
FEBBRAIO 2013
Validità di una delega di funzioni e omissione di vigilanza e controllo da parte del
delegante.
VIOLAZIONE NORME ANTINFORTUNISTICHE E SEQUESTRO
PREVENTIVO D’AZIENDA
La Cassazione nella sentenza n.18603 del 24 aprile 2013 precisa che il sequestro può
riguardare anche l'intera azienda se anche solo attraverso un suo bene si è commesso
reato.
CORTE DI CASSAZIONE - PENALE SEZ. 4 –20 MAGGIO 2013 N. 21628
Infortunio mortale a seguito del crollo di una balla di cellulosa e responsabilità
dell’intero CDA. RSPP e delega di funzioni.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. 4, 26 APRILE 2013, N. 18639
Autogrù priva i un sistema di sicurezza e infortunio in una fiera.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. 4, 06 MAGGIO 2013, N. 19389
Infortunio mortale per mancanza di DPI e della rete di protezione antri caduta e
responsabilità di un preposto e di un direttore di cantiere.
CORTE D’APPELLO DI NAPOLI, SEZ. 6 PENALE 09 GENNAIO 2013
Operazioni di pulizia del rullo e mancanza di informazione e formazione.
TRIBUNALE DI NUOVO 14 LUGLIO 2012
14
Infortunio di un’addetta alle pulizie: omessa formazione e mancanza di scarpe
antiscivolo.
SENTENZA ATTIVITÀ SOA E ODC - DIVIETO DI ESERCIZIO
CONGIUNTO DI ATTIVITÀ DI ATTESTAZIONE E CERTIFICAZIONE.
La Corte Costituzionale ha dichiarato, nella sentenza n. 93 del 2013, che le società
di certificazione non possono detenere quote di capitale delle SOA (Società
Organismi di Attestazione).
Il divieto di esercizio congiunto di attività di attestazione e certificazione è
giustificato, infatti, secondo la Consulta, dall'esigenza di garantire il trasparente,
imparziale e indipendente esercizio di una funzione di natura pubblica.
SENTENZE
CONSIGLIO DI STATO AD. PLENARIA 19 APRILE 2013, N. 7
Riconosciuto il danno biologico del dipendente pubblico per mancata reiterata
concessione del riposo settimanale
15
QUESITI
QUESITI
QUESITI
NUOVO INTERPELLO SULLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS
La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva ha fornito risposta al quesito relativo alla
valutazione del rischio stress lavoro-correlato, disciplinata dall'art. 28, comma 1 e
comma l-bis, D.Lgs. n. 81/2008.
Il quesito avanzato alla Commissione dalla FIM CISL, chiede un chiarimento circa la
possibilità da parte del datore di lavoro di delegare quest'attività a terzi, così come
previsto dall'art. 17 c.l lettera a), del D.1gs. n. 81/2008.
“Al riguardo va premesso che l'articolo 28, comma l, del D.Lgs. n. 81/2008 e
successive modifiche e integrazioni, prevede che la valutazione dei rischi debba
riguardare tutti i rischi da lavoro, "ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori
esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato".
Il successivo comma l-bis dell'articolo in commento dispone, di seguito, che la relativa
valutazione del rischio da stress lavoro-correlato è effettuata nel rispetto delle
indicazioni fomite dalla Commissione consultiva di cui all'art. 6 del D.Lgs. n.
8112008, approvate da tale organismo in data 17 novembre 2010.
Il legislatore ha poi fissato il principio di generale di delegabilità con l'art. 16, comma
1, del D.Lgs. n. 81/2008, il quale può incontrare eccezioni solo nei casi in cui la
delega sia "espressamente esclusa". Le deroghe tassativamente previste segnano,
pertanto, i limiti giuridici di trasferibilità delle funzioni in materia prevenzionistica, e
così, individuano gli obblighi del datore di lavoro aventi natura strettamente personale.
Tutto ciò premesso la Commissione fornisce le seguenti indicazioni.
La valutazione dello stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione del
rischio e, pertanto, ad essa si applica integralmente la pertinente disciplina (articoli 17,
28 e 29 del D.Lgs. n. 81/2008). In particolare, l'art. 17 del D.Lgs. n. 81/2008 individua
la valutazione dei rischi tra gli adempimenti non delegabili da parte del datore di
lavoro, anche qualora il datore di lavoro decida di avvalersi di soggetti in possesso di
specifiche competenze in materia.”
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Commissione per gli interpelli –
Interpello n. 5 del 2 maggio 2013 - art. 12, D.Lgs. n. 81/2008 e successive modifiche
ed integrazioni - risposta al quesito relativo alla valutazione del rischio stress lavorocorrelato, disciplinata dall'art. 28, comma 1 e comma l-bis, D.Lgs. n. 8112008 e
successive modificazioni e integrazioni.
http://www.insic.it/Salute-e-sicurezza/Notizie/Datori-di-lavoro-valutazione-del-rischio-stress-delegabile/2189e14e-3e21-4740-a2e6-3f9726b71674
I COSTI DELLA VISITA PRESSO IL MEDICO COMPETENTE E IL TEMPO
DI VIAGGIO E TRASPORTI SONO TUTTI A CARICO DELL’AZIENDA?
Si ricorda che l’art. 15 comma 2 del Dlgs n. 81/08, stabilisce che:
“Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non
devono in nessun caso
comportare oneri finanziari per i lavoratori”.
Ci sono aziende che riconoscono i costi della visita e non quelle del trasporto e del
tempo impiegato.
Altre Aziende, invece, fanno una distinzione tra le visite disposte dall’azienda e quelle
che il medico competente dispone a seguito di richiesta dei lavoratori.
Ovvero le prime applicalo le disposizioni di cui al Dlgs n.81/2008 mentre le seconde,
sostenendo che sono a richiesta del dipendente non riconoscono né il tempo impiegato
né i costi del trasporto.
A nostro avviso questi non sono comportamenti legittimi poiché.
1. Il primo perché in contrasto con l’art 15 già ricordato.
16
QUESITI
2. Il secondo perché l’art 41 comma 2 lettera c Dlgs n. 81/08, chiarisce che il medico
competente effettua la visita medica su richiesta del lavoratore solo in caso la
stessa visita “ sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali
o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività
lavorativa svolta, al fine di esprimere giudizio di idoneità alla mansione
specifica”. Tali visite in quanto disposte dal medico competente, perché correlate
ai rischi lavorativi, sono quindi da considerarsi a tutti gli effetti comprese nella
sorveglianza sanitaria che è una delle misure generali di tutela (art 15 comma 1
lettera i).
Ricordiamo che tutte le altre misure inerenti la sicurezza sul lavoro definite dal
datore di lavoro, quindi anche queste visite non devono, comportare oneri per i
lavoratori.
In presenza di situazioni di questo genere si invitano i lavoratori contattare i propri
RLS o RSA/RSU o le organizzazioni sindacali.
I LAVORATORI SOSPESI DALL’ATTIVITÀ LAVORATIVA E I CORSI DI
FORMAZIONE
A quali corsi si deve potere accedere da parte dei lavoratori sospesi dall’attività
lavorativa e beneficiari di una prestazione di sostegno del reddito in costanza di
rapporto di lavoro, di cui al comma 40* dell’art. 4 della L. 92/2012 (Disposizioni in
materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, entrate in
vigore il 18 luglio 2012)?
La domanda è della Confindustria, e questa è la risposta della Commissione Interpelli
(pubblicato il 22 maggio 2013).
Sono inclusi:
• I corsi finalizzati al trasferimento o cambiamento di mansioni o all’introduzione di
nuove attrezzature o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi
**;
• I corsi di aggiornamento quinquennali previsti dall’accordo del 21 dicembre 2011.
• Non sono da includere invece:
• I corsi relativi alla formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico … in
occasione della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione
qualora si tratti di somministrazione di lavoro (art. 37, c. 4, lett. a) del TU 81/08.)
La Commissione spiega che “nella formazione indicata dalla L. n. 92/2012 possano
farsi rientrare i soli corsi di aggiornamento e formazione erogati nel corso del
rapporto di lavoro, funzionali al reinserimento lavorativo e alla salvaguardia dei
livelli occupazionali. E aggiunge che “lo scopo tipico della formazione contemplata
dalla L. n. 92/2012 riguarda la capacità professionale del lavoratore in relazione o al
lavoro dal quale risulta momentaneamente sospeso o alla nuova attività alla quale
accederà in virtù della riqualificazione lavorativa”.
Ed è uno scopo diverso da quello insito nel D.lgs n. 81/08 che introduce l’obbligo
della formazione in capo al lavoratore, affinché “lo stesso sia consapevole dei rischi
insiti nella propria attività e sia in grado di svolgere la propria prestazione in
sicurezza”.
* Il lavoratore sospeso dall’attività lavorativa e beneficiario di una prestazione di
sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro…decade dal trattamento qualora
rifiuti di essere avviato ad un corso di formazione o di riqualificazione o non lo
frequenti regolarmente senza un giustificato motivo”.
** I corsi sono previsti dall’articolo 37 comma 4, lett. b) e c) del D.lgs n. 81/08.
Fonte Iinterpello Ministero Lavoro
http://www.lavoro.gov.it/lavoro/strumenti/interpello/
17
LA PARTECIPAZIONE DEGLI RLS A SEMINARI SU TEMI SPECIFICI,
O LA PARTECIPAZIONE A CONVEGNI PUÒ' ESSERE CONSIDERATA
COME FORMAZIONE AGGIUNTIVA A QUELLA PREVISTA DAL D.
Lgs. 81/2008? SI POSSONO UTILIZZRE PER TALI EVENTI I PERMESSI
RETRIBUITI SPETTANTI AI RLS.
No. La norma sulla formazione degli RLS è regolamentata dall’art. 37 del D.lgs
n.81/2008 che disciplina sia l’attività formativa di base (32 ore), sia quella
dell’aggiornamento obbligatorio annuale di 4 o 8 ore a seconda della dimensione
dell’azienda. Ovviamente la contrattazione può migliorare queste condizioni
minime previste dalla legge.
Circa la partecipazione dell’RLS a seminari, convegni etc., in materia di sicurezza
sul lavoro questa è possibile ed auspicabile. Circa i permessi retribuiti sia gli
accordi interconfederali, sia i CCNL prevedono un preciso monte ore e modalità di
fruizione.
QUESITI EVENTI
EVENTI
SANIT 2013, A ROMA DECIMA EDIZIONE FORUM INTERNAZIONALE
DELLA SALUTE
Giunge alla decima edizione SANIT Forum Internazionale della salute, che si svolgerà
a Roma presso il Palazzo dei Congressi all’Eur dal 18 al 21 giugno 2013.
Fonte Sanit F.I.
REGOLAMENTO COSMETICI CE 1223/2009, CONVEGNO MINISTERO
SALUTE A ROMA
Organizzato dal Ministero della Salute in collaborazione con Unipro si svolto presso
l’Auditorium del Ministero della Salute a Roma il 6 giugno 2013 il convegno Il
Regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30
novembre 2009 sui prodotti cosmetici.
Fonte Ministero
UN SEMINARIO CONTRO LE “DANZE IMMOBILI” SULLA
PREVENZIONE
Si è tenuto il 27 maggio a Bologna il seminario “Contro le ‘danze immobili’ sulla
prevenzione nei luoghi di lavoro”. Il Programma Interdisciplinare di Ricerca sui
rapporti tra lavoro organizzato e salute, Organization and Well-being, è basato sulla
Teoria dell'Agire Organizzativo (TAO), ed è fondato e coordinato da Bruno Maggi,
già titolare di Teoria dell’Organizzazione nella Facoltà di Economia dell’Università di
Bologna e nella Facoltà di Giurisprudenza Università Studi di Milano.
Fonte TAO.
RISCHIO SOVRACCARICO BIOMECCANICO, IN PUGLIA IL VII
SEMINARIO INTERNAZIONALE EPM
Si terrà a Giovinazzo, il 13 e 14 giugno il seminario internazionale Prevenzione e
gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico in agricoltura e edilizia,
organizzato da EPM Unità di ricerca ergonomia della postura e del movimento di
Milano, che per l’occasione trasferisce in Puglia il suo annuale seminario
internazionale. Parteciperanno Regione Puglia, Asl Bari, direzioni regionali Inail
Puglia e Basilicata, in collaborazione Oms, Iea, Sie, Snop, Edilcassa Basilicata.
Fonte EPM.
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TUMORI PROFESSIONALI E PATOLOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE,
CONVEGNO ASUR MARCHE A JESI
Si terrà a Jesi, provincia di Ancona, il 6 giugno, il convegno Tumori professionali e
patologie muscolo-scheletriche, convocato da Asur Marche 2, Inail, Formacentro e
patrocinato dall’Ordine medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Ancona.
SETTORE CHIMICO: PREMIATE LE MIGLIORI ESPERIENZE
AMBIENTALI
Il 15 maggio si è svolta la Giornata nazionale Sicurezza Salute e Ambiente e la
presentazione del programma Responsabile Care per lo sviluppo sostenibile
dell'industria chimica.
Fonte Federchimica
EVENTI
DUPONT, PARTNER EUROPEO DELLA CAMPAGNA 2012/2013
“LAVORIAMO INSIEME PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI”
La Dupont ha organizzato per il 4 luglio a Roma un seminario dal titolo “La cultura
della sicurezza in azienda: l’esperienza di Dupont”.
Fonte FOP Italia EU-OSHA
DAL 5 AL 7 GIUGNO A MATERA “LA SETTIMANA DELLA SICUREZZA
SUL LAVORO”
Dal 5 al 7 giugno a Matera si svolgerà la Settimana della sicurezza sul lavoro.
Fonte Prov. Matera
SICUREZZA NELLO SCAVO DI GALLERIE, A BOLOGNA IL WORKSHOP
NAZIONALE “NIR 2013″
Si svolgerà il 4 e 5 luglio presso Scuola di ingegneria civile e architettura,
dell’Università di Bologna, il workshop nazionale NIR 2013.
Fonte NIR 013.
RELAZIONE ANNUALE ACCREDIA
Si è tenuta il 15 maggio a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico,
l'Assemblea dei Soci ACCREDIA. Il Presidente Grazioli ha illustrato i dati più
significativi dell'attività svolta nel 2012.
Fonte Accredia.
UNA CAMPAGNA DI PREVENZIONE CONTRO I MORSI DA CANE AI
PORTALETTERE
“Mi fido di Fido” è una nuova campagna di informazione e prevenzione per
sensibilizzare i proprietari di animali domestici a vigilare con maggiore attenzione i
loro amici a quattro zampe durante la consegna della corrispondenza.
Fonte: TNT Post Italia
SICUREZZA SUL LAVORO: SCEGLIERE LE PROTEZIONI SECONDO IL
GENERE
Il 26 giugno si terrà a Chieti un convegno gratuito di studio per presentare una ricerca
e favorire una scelta oculata, che tenga conto anche delle differenze di genere, dei
dispositivi di protezione individuali nei luoghi di lavoro.
Fonte Comitato Donne di AiFOS.
19
ITAL
UILSERVIZI
http://www.ital-uil.it/
INAIL. RIVALUTAZIONE PRESTAZIONI 1° LUGLIO 2013
Le rendite e le altre prestazioni economiche erogate dall’Inail per infortunio sul lavoro
e malattia professionale per i settori industria, agricoltura, per i medici radiologi e
tecnici sanitari di radiologia autonomi saranno aumentate, a decorrere dal 1° luglio
2013, del 3,02%.
Si comunicano i nuovi limiti retributivi, sulla base dei dati forniti dall’Inail con
Determina del Presidente n. 105 del 18/4/ 2013, in attesa della pubblicazione dei
previsti decreti ministeriali.
Settore industria
La retribuzione media giornaliera risulta pari a euro 76,11; la retribuzione annua
minima risulta di euro 15.983,10 e la retribuzione annua massima di euro 29.682,90.
Entro tali limiti saranno riliquidate le rendite in corso di godimento al 1° luglio 2013.
Coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni:
- per il 2011 e precedenti 1,0302;
- per il 2012 e 1° semestre 2013 1.0000;
Settore agricoltura: La retribuzione annua convenzionale è fissata in euro 24.122,02.
Marittimi
I nuovi massimali retributivi risultano i seguenti: a) per i comandanti e capi
macchinisti, euro 42.743,38; b) per i primi ufficiali di coperta e di macchina, euro
36.213,14; c) per gli altri ufficiali, euro 32.948,02.
Assegno per l’assistenza personale continuativa e assegno “una tantum “ in caso di
morte
Dal 1° luglio 2013 sono rivalutati anche l’”assegno per l’assistenza personale
continuativa” il cui importo è di euro 526,26 e l’assegno “una tantum” in caso di morte
di euro 2.108,62, per entrambi i settori industriale e agricolo.
Inoltre l’Inail comunica le retribuzioni annue convenzionali per i medici radiologi e per
i tecnici sanitari di radiologia autonomi, nonché gli importi degli assegni continuativi
mensili per il settore industria e agricoltura.
Anche l'importo mensile dell'assegno di incollocabilità a decorrere dal 1° luglio 2013 è
rivalutato nella misura di euro 253,04 (DETPRES n. 107 del 23/4/ 2013).
20
La tutela INAIL per infortuni e Malattie Professionali
Quando un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro o contrae una malattia professionale,
sono molte le cose che deve conoscere per ottenere il loro riconoscimento e le eventuali
prestazioni.
Il patronato ITAL UIL tutela e offre assistenza gratuita ai lavoratori, per presentare le domande
delle prestazioni e seguire gli sviluppi della pratica.
Il diritto alla Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e quello alla tutela assicurativa sono diritti
fondamentali che devono essere rispettati.
► L'assicurazione INAIL
► I lavoratori assicurati
► L’automaticità delle prestazioni
► La Denuncia dell’Infortunio
► La denuncia della Malattia Professionale
► Le prestazioni economiche dell’assicurazione INAIL
► L’assicurazione INAIL nel settore agricoltura
► La tutela degli infortuni in ambito domestico
ILSERVIZI
UILSERVIZI
U
Il patronato ITAL Uil è a tua disposizione per offrirti gratuitamente informazioni,
consulenza e assistenza per la tutela dei tuoi diritti.
Rivolgiti all'ITAL troverai personale in grado di aiutarti a raccogliere la
documentazione necessaria e seguiremo tutto l'iter della pratica, avvalendoci
anche di Consulenti medico legali, sino al riconoscimento dell'origine
professionale dell'infortunio o della malattia ed alla conseguente erogazione delle
prestazioni da parte dell'INAIL
Clicca qui per trovare l’ufficio più vicino a te
Numero verde 800 085303
21
APPROFONDIAMO
Art.28 e RLS
(articolo tratto da Diritti & Lavoro Centro Studi Diritti & Lavoro Firenze)
UNA
RECENTE PRONUNCIA DEL
TRIBUNALE
DI
FIRENZE (DECRETO
POSSIBILITÀ DI ATTIVARE IL RICORSO EX ART.
DEL
28, STATUTO
RISPETTATE LE PREROGATIVE RICONOSCIUTE DALLA LEGGE AL
APPROFONDIAMO
COLLABORIAMO
15
DEI
APRILE
2013,
ESTENSORE
DAVIA)
HA RICONOSCIUTO LA
LAVORATORI, ANCHE NEL CASO IN CUI NON SIANO STATE
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
(RLS).
La decisione si inserisce in un dibattito presente all’interno della giurisprudenza di merito,
fatto di poche decisioni, distanti nel tempo e tra di loro contrastanti.
IL CASO DI FIRENZE
Il decreto ex art. 28 Statuto dei Lavoratori in commento scaturisce dal ricorso promosso
dall’associazione sindacale FLMU di Firenze e Provincia e relativo al caso di un
rappresentante di tale sindacato in seno a Telecom Italia spa.
Quest’ultimo era stato eletto come membro dell’RSU aziendale e nell’ambito delle medesime
elezioni aveva visto eleggersi anche come RLS.
Nel corso di tale mandato l’azienda datrice di lavoro aveva omesso di consultarlo, in via
preventiva, in merito ad una serie di aspetti particolarmente rilevanti nell’attuazione della
normativa antinfortunistica (d.lgs. n. 81/2008).
Nello specifico, Telecom non aveva provveduto a consultarlo: sulla nomina dei soggetti
aziendali preposti alla responsabilità ed attuazione della normativa antinfortunistica; in
ordine alle decisioni prese in materia di gestione delle emergenze (procedure
standardizzate, date e modalità di svolgimento delle prove pratiche di attuazione delle
procedure stesse); in ordine alle attività di formazione svolte a favore dei dipendenti.
L’azienda non aveva altresì provveduto a consegnare copia dei DUVRI (Documento Unico
per la Valutazione dei Rischi da Interferenze) connessi ai contratti di appalto, d’opera e di
somministrazione in essere presso la Regione Toscana, nonostante un’apposita richiesta
dell’RLS stesso.
Ritenendo che tale comportamento aziendale costituisse condotta antisindacale,
l’associazione cui appartiene l’RLS ha provveduto a promuovere ricorso ex art. 28 Statuto
dei Lavoratori.
LE PREROGATIVE DEL RLS
Nell’accogliere il ricorso presentato dal sindacato, il Tribunale di Firenze ha accertato, in
primo luogo, l’illegittimità del comportamento aziendale per violazione degli artt. 50 e 26,
d.lgs. n. 81/2008.
L’art. 50, rubricato Attribuzioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza , individua
le cosiddette “prerogative” di quest’ultimo soggetto, affermando, tra l’altro, l’obbligo per il
datore di lavoro di consultare preventivamente e tempestivamente l’RLS in ordine alla
valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della
prevenzione nella azienda o unità produttiva (lettera b); di consultarlo sulla designazione
del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione
incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente
(lettera c); di consultarlo in merito all'organizzazione della formazione di cui all'articolo 37,
d.lgs. n. 81/2008 (lettera d), ovvero quella espletata in favore dei dipendenti ed inerente,
ovviamente, la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’art. 26, d.lgs. n. 81/2008, riconosce invece, al comma 5, il diritto dell’RLS a ricevere, su
richiesta, copia dei DUVRI connessi ai contratti di appalto, di somministrazione e d’opera
stipulati dall’azienda datrice di lavoro.
Constatata la veridicità di quanto denunciato dal sindacato, il giudice fiorentino ha così
dichiarato l’illegittimità del comportamento aziendale per negazione delle suddette
prerogative.
E’ ANTISINDACALE LA VIOLAZIONE DELLE PREROGATIVE DEL RLS?
Accertata la violazione degli artt. 50 e 26, d.lgs. n. 81/2008, il Tribunale di Firenze è stato
chiamato a decidere se tale negazione possa integrare, a norma dell’art. 28 Statuto dei
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APPROFONDIAMO
Lavoratori, una condotta antisindacale, come tale reprimibile sulla base della procedura
prevista dalla medesima disposizione dello Statuto.
Come anticipato, la questione è stata già affrontata in passato dalla giurisprudenza di
merito, la quale ha in prevalenza riconosciuto la natura antisindacale dei comportamenti
aziendali di questo tipo (cfr. Tribunale di Oristano del 26 luglio 2001, Pretore di
Campobasso del 10 febbraio 1999, Pretore di Milano del 2 luglio 1997; Tribunale di Bresci
del 15 giugno 2000), anche se non mancano decisioni contrarie (Tribunale di Belluno del 23
ottobre 2002; Tribunale Santa Maria Capua di Vetere del 26 aprile 2005). Il Tribunale di
Firenze ha deciso di seguire l’orientamento prevalente ritenendo che la configurabilità della
condotta antisindacale emerga sia dal fatto che lo stesso art. 50, d.lgs. n. 81/2008 estende
all’RLS tutte le tutele previste dalla legge per le RSU (la disposizione afferma che l’RLS “ Non
può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi
confronti si applicano le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali “),
dunque anche quella dell’art. 28; sia dalle caratteristiche intrinseche dell’attività espletata
dall’RLS diretta alla realizzazione e tutela di prerogative che trascendono i singoli, ed hanno
ad oggetto vicende ed interessi collettivi e di gruppo.
Proprio su quest’ultimo aspetto si sono incentrate le divergenze nella giurisprudenza di
merito. Secondo taluni giudici infatti, essendo l’art. 28 Statuto dei Lavoratori uno strumento
eccezionale nel nostro ordinamento, previsto a tutela dell’interesse del sindacato al libero
esercizio dell’attività sindacale e del diritto di sciopero (costituzionalmente protetto; artt. 39
e 40, Costituzione), non potrebbe essere attivato qualora si punti ad ottenere la tutela di un
diritto individuale quale è quello alla sicurezza sul lavoro.
In realtà, pare più corretto quanto sostenuto dal Tribunale di Firenze. L’art. 50, d.lgs. n.
81/2008 individua infatti prerogative proprie dell’RLS e strettamente inerenti l’attività dal
medesimo svolta. Non si tratta, pertanto, di diritti che spettano ai singoli, il cui diritto alla
salute riceve , in questo caso, solo indirettamente e collettivamente una tutela, cioè razie
all’attività dell’RLS.
Il fatto che l’attività dell’RLS costituisca a tutti li effetti un’attività sindacale, quindi di tutela
rappresentanza degli interessi di un gruppo di lavoratori, trova poi conferma da un’analisi
complessiva della normativa in materia.
In primo luogo, lo stesso Statuto dei Lavoratori riconosce, all’art. 9, il diritto dei lavoratori a
controllare l’applicazione della normativa antinfortunistica. Nel riconoscere tale diritto dei
dipendenti, afferma però che il relativo esercizio può avvenire solo “ mediante le loro
rappresentanze”. Il riferimento pare essere, anche per coerenza sistematica, alle
rappresentanze indicate nello stesso Statuto, quindi quelle aziendali (RSA/RSU). E ciò è
stato confermato da recente giurisprudenza Penale nel riconoscere il diritto del sindacato a
costituirsi parte civile nei processi penali per infortunio sul lavoro (cfr. Cassazione, Sezione
Penale IV, n. 9923/2011; in particolare, la stessa Cassazione Penale è arrivata a parlare di
un vero e proprio “diritto soggettivo” del sindacato a controllare il rispetto della normativa
sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro).
La legge, quindi, attribuisce al sindacato un ruolo fondamentale ovvero quello di
“rappresentare” i lavoratori nell’esercizio del diritto a controllare il rispetto della normativa
antinfortunistica, che spetta sì ai singoli individui ma che può essere esercitato solo
collettivamente e attraverso le loro rappresentanze, di fatto “sindacalizzando” tale diritto.
Tale dato trova poi altresì conferma nell’attuale art. 47, comma 4, d.lgs. n. 81/2008, il quale
prevede che nelle aziende sopra i 15 dipendenti l’RLS è eletto “ nell’ambito delle RSU”, oltre
che nel comma 5 dell’art. 47 stesso che rinvia alla contrattazione collettiva la definizione
delle modalità di elezione e designazione dell’RLS, nonché l’individuazione del tempo
retribuito e degli strumenti per l’espletamento delle funzioni di quest’ultimo.
Di fronte a tale quadro e posto che l’attività (sindacale) dell’RLS si esprime principalmente
attraverso l’esercizio di quelle prerogative individuate all’art. 50, d.lgs. n. 81/2008, se ne
deduce che l’eventuale negazione di queste ultime da parte dell’azienda non può che
tradursi in “comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio della libertà e dell’attività
sindacale”, come tali reprimibili con la procedura di cui all’art. 28 Statuto dei Lavoratori.
La decisione del Tribunale di Firenze pare, in conclusione, corretta e riconosce un
importante strumento di tutela per chi è chiamato a rappresentare i lavoratori nell’ambito
della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
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