Anno 3 - Numero 10 - Novembre 2006
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
LA FESTA
DELLE OLIVE
Manifestazione
SEMPRE PIÙ
3
Oliolive!
di Paolo Muzi
Il 3, 4 e 5 Novembre si è tenuta a Castel Madama la manifestazione “Oliolive”.
Momento importante con numerosi eventi ed iniziative
che hanno visto un’ampia partecipazione
Oliolive è da qualche tempo uno degli appuntamenti che caratterizzano la stagione invernale, nonostante quest’anno sia stata anticipata di un mese non si può dire che il freddo non
sia stato uno dei protagonisti. Ma Oliolive è
stato molto altro: le numerose iniziative,
abbinate alla grande partecipazione di istituzioni, media, operatori, rappresentanti dei
paesi gemellati e del pubblico, hanno caratterizzato la manifestazione come momento
importante della politica culturale ed economica del nostro paese. Oliolive come momento
di festa e di sviluppo, come “vetrina” per
Castel Madama, come luogo di promozione
delle sue lavorazioni e diffusione dell’alto
tasso di qualità della trasformazione locale
dell’oliva da tavola.
La manifestazione è stata il risultato della collaborazione di diversi settori della nuova
amministrazione che si sono impegnati a
fondo sia nell’organizzazione sia nel reperimento delle risorse necessarie.
La piazza principale del paese, ornata da una
importante sceneggiatura appositamente realizzata, ha visto la presenza degli stand degli
operatori elaiotecnici, di un azienda agricola e
di artigiani locali, sette fra le migliori eccellenze artigianali della provincia di Roma, tutti i
rioni del Palio Madama Margarita d’Austria,
numerose associazioni locali (gruppi folcloristici, scuole di danza) e gli stand della Pro Loco,
del Centro Anziani e dell’Unione dei Comuni.
Tra le attività in programma, che state
numerose e differenziate, si possono ricordare
le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione, i 4 concerti in piazza di musica
popolare “coordinati” dal gruppo locale di
musica popolare “Bella Piazza” (più uno di
musica classica presso il Castello Orsini), gli
spettacoli teatrali per bambini, le importanti
mostre artistiche (fra le quali quella di stimati
pittori del novecento), gli stage di degustazione di birra, vino e olio ed i momenti di
promozione dell’oliva presso bar locali con
l’organizzazione dell’angolo aperitivo. La presenza di alcune troupe televisive (di noti programmi del settore) che si aggiravano per il
paese sta a dimostrare la grande attenzione riservata alla comunicazione e alla promozione
dell’evento.
4
Manifestazione
Oliolive ha visto anche la celebrazione del
ventennale del gemellaggio con Oudenaarde;
la splendida cerimonia di rinnovo del patto
del gemellaggio, si è tenuta nel parco dei
Collicelli ed è stata resa suggestiva dalla
partecipazione della delegazione de la Roda di Andalucia e delle rappresentanze dei
rioni e dallo sventolare delle bandiere degli
Sbandieratori.
La (prossima) conclusione dell’iter per l’ottenimento del certificato dop del nostro olio ha
reso Oliolive anche un momento di intenso
dibattito e riflessione sull’importanza, per lo
sviluppo per il nostro territorio, non solo delle
olive da tavola, ma anche dell’olio d’oliva. A
tal fine domenica mattina si è svolto un convegno cui hanno preso parte, oltre a tecnici ed
operatori del settore, il vice presidente della
Regione Lazio, l’Assessore alle attività produttive della provincia di Roma e l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. È stato poi diffuso un opuscolo illustrato con la storia del
nostro territorio e delle lavorazione dell’oliva
e le schede sulle principali aziende elaiotecniche provenienti da Castel Madama.
Guardando al futuro ci saranno certamente
aspetti che potranno essere migliorati (quali ad
esempio l’ampliamento della manifestazione
all’intero centro storico e la maggiore presenza degli operatori agricoli produttori dell’olio
d’oliva) ma siamo sin da ora certi che il valore
dell’evento spingerà tutti gli attori coinvolti ad
operare per rendere Oliolive appuntamento
imperdibile e fondamentale per la crescita e lo
sviluppo della nostra comunità.
“La Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Vicolo Giustini, n. 10
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849
Anno 3, n. 10 - Novembre 2006
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta
Capo Redazione: Carla Santolamazza
Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,
Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,
Ramona Pompili, Paolo Muzi,
Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
Veronica Moro, Valentina Torella, Gualtiero Todini,
Flavia De Bellis, Ivo Santolamazza, Wolfango Astorri,
Aurora Fratini
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis
Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama
Chiuso in redazione il 16/11/2006 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
E-mail: [email protected]
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ
DALLE ORE 18 ALLE 20
SOMMARIO
• Sempre più Oliolive
pag.
3
• Intervista a Domenico Fabiani
»
5
• Intervento di Wolfango Astorri
»
7
• San Michele aveva un gallo
»
9
• I giovani artigiani
»
10
• Notizie in breve
»
12
• IX Comunità Montana
»
14
• In ... Forma
»
16
• Inserto fotografico
»
19
• Vicovaro
»
23
• Sambuci
»
27
• Tivoli
» 28/29
• Tradizioni popolari
»
31
• Il segno comune
»
33
• Sport
»
34
• Nuoto
»
36
• Libri
»
37
• Cinema
»
38
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
Politica
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Intervista a Domenico Fabiani
nuovo segretario DS
di Alessandra De Santis
“Nel numero precedente la redazione del
“la Piazza” ha avviato un dibattito sulla
costituzione delle due formazioni sovrapartitiche di centro-sinistra e di sinistra,
rispettivamente sul Partito Democratico e
sulla Sinistra Europea. Attraverso quali
processi, anche a Castel Madama, si realizzerà il Partito Democratico e quale sarà
il ruolo dei Democratici di Sinistra?”
Ringrazio, anzitutto, la redazione del giornale la Piazza e l’associazione Albatros, editrice, per gli attestati di stima e simpatia dimostrata nei miei confronti, anche, in virtù
della consapevolezza della difficoltà nell’espletamento del mandato ricevuto da tutto il
gruppo dirigente del Partito dei Democratici
di Sinistra. L’idea del Partito Democratico
nasce dalla necessità, dimostrata in più tornate elettorali, di unione di quell’area di
centrosinistra a cui appartengono i partiti di
ispirazione cristiano-sociale e del socialismoriformista, comprendendo in ciò, naturalmente, oltre a D.L. (Margherita) e D.S. anche
lo S.D.I., i Verdi, L’Italia dei Valori. Questo ci
chiedono gli elettori. Questa è la naturale
conseguenza dell’essere partiti di governo;
la doverosa semplificazione del panorama
politico per risolvere più semplicemente le
importanti scelte che potranno fare del
paese, Castel Madama e l’Italia, un paese più
moderno e attento ai bisogni e alle aspettative delle individualità che ci compongono. Il
cammino è iniziato, anche se il percorso non
è privo di ostacoli. Il Partito dei Democratici
di Sinistra auspica fortemente la nascita del
Partito Democratico, a tutti i livelli, e non da
ultimo a quello locale, come chiaramente
indicato nei documenti approvati dal Partito
e ulteriormente sviluppati nell’assemblea
del 28.10.2006. Il costante confronto con la
Margherita e con le altre forze politiche, che
ci auguriamo vogliano partecipare a questo
importante laboratorio politico, risolverà le
difficoltà derivanti dalla diversa provenienza
e permetterà di costruire quel rapporto, di
dialogo e mediazione, necessario a poter
convergere in un solo Partito.
“L’equilibrio politico della Giunta a seguito della costituzione del Partito dei
Democratici potrà essere messo in discussione. Pensa che questo fatto possa rappresentare un problema per la maggioranza del governo cittadino?”
La convergenza nel Partito Democratico, ed
in tal senso noi lavoreremo, di più forze
politiche appartenenti all’area cristianosociale e del socialismo riformista non potrà
che costituire un arricchimento delle potenzialità del centrosinistra, tale da sviluppare
meglio le nostre idee, per amministrare il
territorio con procedimenti chiari, equi e
con tempi di realizzazione definiti. Questa
è la sfida che attende l’Amministrazione
comunale ed in ciò non possiamo permetterci di fallire.
“La sua nomina a segretario del circolo ha
ricucito posizioni diverse e articolate presenti nel suo partito. In che modo adesso i
DS, primo partito della maggioranza,
faranno valere il proprio peso nell’amministrazione?”
I Democratici di Sinistra hanno indubbiamente avuto un positivo riscontro dalla elezioni
della primavera-estate scorsa. L’affermazio-
6
Politica
ne avuta in termini elettorali non è frutto del
caso ma di un processo di costruzione dell’alternanza che ci ha visto discutere, a volte
anche aspramente, ma senza mai oltrepassare il limite della dialettica democratica. Ciò
ha rivitalizzato la nostra capacità di sviluppare nuove proposte, nuove idee, permettendo
il necessario rinnovamento generazionale e
sviluppare un’ulteriore capacità di sintesi,
tale da consentire di confrontarci nel Partito e
nella Coalizione per la ricerca delle migliori
soluzioni possibili ai tanti problemi di Castel
Madama. Il nostro peso politico, la nostra capacità di governare, di discutere insieme e
progettare il futuro, insieme alle altre componenti la coalizione, sarà posto al servizio dell’attuazione, nel più breve tempo possibile,
del patto programmatico proposto ai cittadini. Su ciò si fonda l’azione dell’Amministrazione che noi ci impegniamo a sostenere con
lealtà e pari dignità con tutte le forze che la
compongono. Questa è la base su cui intendiamo sviluppare tutte le azioni di impulso e
stimolo a soluzione di tutte le problematiche
che ci siamo impegnati a definire.
“Sviluppo industriale e urbanistica sono
due tematiche che sono particolarmente
care al suo partito che ha infatti le deleghe per i due assessorati inerenti. Quale è
la politica della nuova segreteria circa
due questioni fondamentali per un paese
come Castel Madama?”
Non esiste una nuova politica della nuova
segreteria, ma solo un diverso modo nell’approccio alle tante tematiche. Favoriscono
questo nuovo clima anche le mutate condizioni e i chiarimenti che il Partito, nel suo
complesso, ha saputo sviluppare. Non ritengo, altresì, possano esistere amministrazioni
divise in compartimenti stagni, le determinazioni della Giunta Comunale e del Consiglio Comunale nello svolgimento delle funzioni di indirizzo debbono necessariamente
possedere la forza della condivisione di
tutte le parti della coalizione. Non esistono
posizioni che non siano condivise, perché
non avrebbero la forza per affermarsi in
seno all’Amministrazione.
“Nel presente la frattura tra società civile e quella politica è sempre più ampia
anche in un paese come Castel Madama,
che sta perdendo la dimensione paesana
per assumerne una cittadina. Quale visione ha e quale uso intende fare la nuova
segreteria degli Istituti partecipativi che
si possono intendere quali strumenti idonei a superare detta frattura?”
Premesso che i Democratici di Sinistra hanno
voluto, per la scelta del candidato a Sindaco
le elezioni primarie e che l’attuale segretario, allora in posizione minoritaria, si è battuto perché la scelta avvenisse non solo
attraverso le primarie, ma che chiunque
esprimesse una rappresentanza all’interno
della coalizione, potesse parteciparvi e proporsi come candidato, la posizione è evidente, intendeva affermare il principio della più
ampia partecipazione democratica, nella
trasparente scelta della persona più convincente ed adatta al ruolo. Tutto ciò è comunque avvenuto, seppure sul merito del metodo scelto dai partiti ho espresso perplessità,
tanto che è mio impegno, da segretario, di
ampliare all’interno e all’esterno del Partito
la più ampia dialettica possibile.
Non condivido la visione dualistica di una
società, divisa in due realtà contrapposte. Il
problema è, secondo me, quello di una effettiva rappresentanza. Occorre pensare e realizzare forme di coinvolgimento tali che, le
varie parti della società, ed in particolare i
giovani, siano protagonisti della politica e
dotati di rappresentanza e responsabilità,
possano incidere effettivamente sul futuro.
In conclusione ritengo che gli istituti democratici con la partecipazione diretta sono la
più alta forma di democrazia, anche come
principio connaturato nelle consultazioni
elettorali, ma come tutti i metodi o processi, occorre arrivare alla applicazione pratica
della teoria per poter concretizzare le proprie convinzioni.
Politica
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PARTITO DEMOCRATICO, VA BENE. MA QUALE?
Intervento di Wolfango Astorri
Gentile Moreschini Ivano,
il suo articolo apparso nell’ultimo numero del periodico la Piazza intitolato “Partito Democratico, va bene, ma
quale?”, mi permette di porre
in essere alcune considerazioni che, mi auguro, possano contribuire a sviluppare
un dibattito di non poco
conto: il futuro della sinistra
a Castel Madama in rapporto
alla creazione del Partito
Democratico.
A livello locale, la sconfitta del centro-destra induce a
pensare che la lunga stagione
dell’antipolitica sia giunta al capolinea. Esiste nel
paese una forte domanda di democrazia, ossia di
una politica forte ma dotata di misura, capace di
favorire e organizzare la partecipazione dei cittadini ed allo stesso tempo di definire ed indicare
una direzione di marcia, una prospettiva, un orizzonte. È un’esigenza che viene, d’altronde, corroborata dalla percezione che anche sul terreno
nazionale siamo dinanzi ad un cambiamento di
fase. Sono le vicende del nostro paese che ci parlano della necessità di dare vita in Italia e, a caduta, nel nostro centro di un grande partito della sinistra, e che ci impongono a costruire non un nuovo
partito ma un partito nuovo, cioè una forza capace
di interpretare le novità della nostra epoca e di
cogliere le opportunità della fase che si sta aprendo. Le profonde divisioni sociali (nuovi poveri e
nuovi ricchi), culturali (incomunicabilità tra le
varie anime socialiste) e politiche (presenza egemonica dei DS) contribuiscono non poco alla
creazione di valichi insormontabili.
Perché i paletti possano essere spazzati via,
occorre affrontare un nodo ineludibile, la cui
importanza è persino superiore a quella delle
regole e delle tappe del processo unitario: il nodo
della cultura politica. Se vorrà essere un organismo vitale e duraturo, il nuovo partito della sinistra dovrà affondare le sue radici in una nuova
cultura politica, ossia definire una propria visione del paese e dei processi ad esso correlati,
affrontare la questione dei valori e dei principi,
delineare un “programma
fondamentale”. Uno sforzo
di revisione ed elaborazione
che possa vedere impegnate
tutte le forze socialiste riformiste, ambientaliste, democratiche e della sinistra radicale. Il terreno dell’incontro
sarà la percezione che si
fonda sul riconoscimento
del reciproco rispetto della
diversità d’origine, ma
comune la visione che riconosce e valorizza l’uomo
uguale all’altro uomo, e che
ci caratterizzi dalle forze
conservatrici. Non quindi
somma aritmetica DS + Margherita = Partito
Democratico, ma processi unitari, ognuno nel
proprio alveo, e solo successivamente confronto
tra una sinistra unita e forze democratiche,
comunque riconducibili al centro del panorama
politico.
A Castel Madama c’è una stagnazione politica
la cui responsabilità i DS portano per non poco
conto. Dopo la splendida vittoria all’elezioni
amministrative la dialettica politica è come svanita: i partiti chiusi in se stessi, gli amministratori
che navigano a vista. I Democratici di Sinistra,
che le elezioni hanno premiato più degli altri partiti (quattro su quattro), e che anche per questo
hanno maggiori responsabilità verso l’elettorato,
solo da un mese hanno rieletto il segretario, optando, a mio avviso, non per la scelta migliore, ma,
sicuramente, per la più intelligente: Fabiani è persona preparata e garbata, politico navigato con
esperienze conflittuali già vissute e che conosce le
insidie del difficile equilibrio tra le parti.
Ben venga, quindi, il sasso nello stagno, se
potrà servire a riavviare il confronto; ben venga il
sasso nello stagno, se invoglierà le forze di sinistra
a cercare più ciò che le unisce piuttosto di quello
che le divide; ben vengano le persone che, lungi
dall’essere faziose, si adoperano a ricercare il dialogo, poiché, altrimenti, tutto questo discorrere
resterà solamente un esercizio intellettuale che io
e Lei, purtroppo, sovente abbiamo messo in arte
senza costrutto.
Società
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San Michele aveva un Gallo
di Ivo Santolamazza
San Michele aveva un gallo … a
molti non dice nulla, per altri un
vecchio film, per altri ancora è una
filastrocca; per i giovani di Castel
Madama è il nome del locale che fa
da cornice alla fontana di piazza
Mazzini. Non parliamo del solito
“pub”, ma di un locale accogliente,
un posto in cui le persone vanno
per stare serene e per incontrare gli amici, un
ambiente in cui si può stare tranquilli gustando qualsiasi tipo di bevanda, dove la buona birra va per la
maggiore. Questo locale non vuole sostituire un bar,
e non è in competizione con i bar.
L’idea di aprire il locale parte sette anni fa quando i
due proprietari Fabrizio Cipriani e Angelo Mancini
decidono di sostenere questo progetto arduo cominciando da zero. Molte sono state le difficoltà per
affrontare le spese e mettere in piedi un progetto che
nasceva dal nulla, ma sicuramente tutti questi sacrifici sono stati utili per realizzare uno dei pochissimi
spazi per i giovani nel territorio di Castel Madama.
Le dicerie popolari a volte possono influire negativamente su progetti di questo tipo, perché l’opinione pubblica tende a sminuire o giudicare il
lavoro e l’idea del locale inteso come birreria.
Dovremmo sicuramente tranquillizzare molti, che
forse potrebbero pensare o giudicare malsani questi locali per i giovani, e invitarli ad entrare e giu-
dicare solo dopo aver visto la serenità e la giovialità che regnano nella birreria.
Quando si arriva in prossimità della birreria “San
Michele aveva un gallo” non si può non notare lo
scorcio del centro storico, a molti sconosciuto, ma
ricco di storia; c’è la fontana che scandisce il tempo
e le mura del castello che fermano il tempo. E questo è l’intento del locale in cui ci addentriamo: un
ambiente familiare in cui il caos e il ritmo frenetico
della vita si annullano per lasciare spazio alla tradizione, al pensiero, alla civiltà.
La birreria con il tempo si è anche ingrandita, infatti ora può ospitare al suo interno molte persone, oltre
alla sala del bancone troviamo una sala interna
molto caratteristica, dove nel soffitto vediamo appesi oggetti di vario genere, da strumenti musicali a
bottiglie. La musica gioca un
ruolo importante per il locale e
nel corso degli anni non sono
mancate serate particolari con
sound scelti non a caso oppure
esibizioni di gruppi musicali.
Da qualche anno il locale propone l’esplorazione dell’aperto, soprattutto nel periodo estivo, offrendo situazioni musicali, di ristoro o altro nello
spazio esterno al locale. In
progetto e in fase di sviluppo
ci sono serate e piccoli concerti in allestimento di cui ne potranno godere solo coloro che
vorranno, entrando o curiosando nel locale, che ha un nome
insolito, di una musicalità che
ne ricorda una filastrocca, un
film o un ballo … San Michele
aveva un gallo.
10
Società
I GIOVANI ARTIGIANI
di Ramona Pompili
Chicca Jess, classe ’81, artigiano
Con questa intervista proseguiamo un percorso che ha l’obiettivo di ascoltare la voce di
giovani artigiani, che con passione e tenacia entrano nel
mondo del lavoro per continuare antichi mestieri che rischiano di scomparire, proponendosi
al mercato con l’originalità
delle loro creazioni.
L’intervistato di questo numero
della Piazza è Jess, che ha
intrapreso il mestiere di calzolaio, inusuale per un ragazzo di
soli 25 anni. Nel corso dell’intervista ci ha illustrato con
quanta pazienza e notevole
impegno opera, pur non rinunciando al suo hobby che è quello del ciclismo, che pratica sin
da bambino.
La sua bravura non si limita
alla riparazione delle calzature,
infatti realizza dei manufatti,
che abbiamo ammirato durante
la manifestazione più suggestiva che si svolge a Castel Madama “Il Palio”.
Il tuo lavoro è inusuale per un
giovane, vuoi dirci come hai
iniziato questa attività?
Ho iniziato ad intraprendere
l’attività di calzolaio all’età di
14 anni, finite le scuole.
Dove pratichi questa attività?
Nel mio negozio, che si trova
in via della Missione n. 36 a
Tivoli.
Quali attrezzi e macchine utilizzi per la riparazione delle
calzature?
Come attrezzi utilizzo il martello, la subbia, il coltello, le forbici, le pinze e le tenaglie, mentre
come macchinari utilizzo la
“Singer” per cucire la pelle e la
“Black” per cucire il cuoio, il
banco di finissaggio che comprende: la fresa, la tela smeriglio e le spazzole per lucidare
ed infine la pressa per il pressaggio delle suole.
Le tecniche che utilizzi si differenziano a seconda della
diversità dei materiali e della
forma delle scarpe?
Si, per esempio per risuolare in
gomma una scarpa, procedo
smerigliando la sottosuola vecchia per poi incollare la nuova
suola in gomma. Mentre per
risuolare in cuoio una scarpa,
tolta la vecchia sottosuola,
vado ad incollare e ricucire la
nuova suola in cuoio. Ultimati
questi interventi si procede con
la rifinitura.
Società
Nel tuo lavoro Jess, che è di precisione e di utilità, hai anche il
tempo di realizzare creazioni
personali? Quali sono?
Le creazioni sono cinte in cuoio
da uomo e donna che riesco a
fare nel mio poco tempo libero.
Hai creato delle calzature o
degli oggetti delle epoche passate per manifestazioni o
rievocazioni storiche, quali?
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In occasione del Palio di Castel
Madama ho fatto dei foderi in
cuoio per le spade, cinte per i
tamburi e dei sandali da bambino con la juta.
Vorresti trasmettere questa
attività artigianale insegnando ai giovani, affinché non
vada perso questo antico
mestiere?
Nei tuoi progetti futuri intendi ampliare questa attività
rendendola una impresa per
la realizzazione di accessori o
vestiario in pelle?
Se ci sarà l’occasione saprò ben
sfruttarla.
Perché no!
Il mestiere di calzolaio oltre
ad essere soddisfacente e gratificante è anche un mestiere
di prima utilità e secondo me
è un mestiere che non scomparirà mai.
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NOTIZIE BREVI
I PENDOLARI DELLA A24
PACE E GIUSTIZIA
IN MEDIO ORIENTE
Si prevedono ancora anni di sofferenza per chi ogni
mattina percorre la A24, direzione Roma e tenta di
raggiungere il posto di lavoro. È in programma l’apertura per aprile 2007 del casello di Ponte di Nona
che riverserà sull’autostrada il traffico proveniente
dal nuovo quartiere, in fase di ultimazione del costruttore romano Caltagirone, di 60 mila abitanti e dal
nuovo Centro Commerciale Metropolitano. Per il
Nord-Est sarà caos, forse la soluzione nel 2013 con la
realizzazione delle complanari. L’Associazione Pendolari Valle dell’Aniene è già pronta a combattere con
azioni legali, denunce ed esposti agli enti competenti
e alla Procura. Più volte il problema è stato portato
all’attenzione di tutti e sono state presentate proposte
risolutive tra cui la declassazione dell’autostrada nel
tratto dalla barriera di Lunghezza al Verano per consentire ai pullman di utilizzare la corsia di emergenza
come preferenziale, ma l’apertura di questo casello
non migliora certo la situazione anzi la peggiora ulteriormente. Anche i Sindaci dei comuni di Castel
Madama, Vicovaro, Guidonia, Tivoli sono contrari a
qualsiasi iniziativa non migliorativa della viabilità
verso Roma e non sono disposti a firmare accordi con
il comune di Roma senza avere in cambio condizioni
favorevoli per i pendolari.
Il Comune di Castel Madama ha aderito alla Manifestazione nazionale per la pace e la giustizia in Medio
Oriente che si è svolta il 18 novembre a Milano promossa da: Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani,
Action for Peace, Articolo 21, Consulta provinciale
della pace (Milano), Coordinamento “La pace in
Comune” (Milano), Arci, Acli, Agesci, Cgil, Cisl,
Beati i Costruttori di pace, Cipsi, Volontari nel Mondo
Focsiv, Legambiente, Libera, Associazione per la
Pace, Banca Etica, Ics, Emmaus Italia, Manitese, Pax
Christi, Centro per la pace Forlì-Cesena, Peacelink,
Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Forum
Trentino per la Pace, Cnca-Coordinamento Nazionale
delle Comunità di Accoglienza, Movimento Federalista Europeo (primi firmatari 25 ottobre 2006)
Pensieri e commenti sulla pace:
“Non ci sarà pace nel mondo finché non regnerà in
quelle terre piena pace. E tutti gli sforzi di pace in
quelle terre avranno una ripercussione straordinaria
sul pianeta intero.”
Parole del Cardinale Carlo Maria Martini.
A ognuno di fare qualcosa. Il tempo di fare pace è
adesso.
“Questo è il tempo in cui bisogna pensare nuovo,
bisogna pensare in grande, senza pregiudizi, senza
vecchi modi di reagire, senza tutta quella zavorra di
sciocchezze che oggi assordano i giovani e li rendono sempre più delusi e senza speranza”.
Il giornalista Tiziano Terzani
Il circolo del cinema
LO STATO DELLE COSE
Piazza Europa Unita, 1 - Mandela (Roma)
CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI
[email protected]
PROGRAMMAZIONE DI DICEMBRE
01 - LA GUERRA DI MARIO
di Antonio Capuano con Valeria Golino
e Marco Grieco
08 - UN BACIO APPASSIONATO
di Ken Loach con Atta Yaqub
e Eva Birthistle
15 - NIENTE DA NASCONDERE
di Michael Haneke con Daniel Auteuil
e Juliette Binoche
22 - KING KONG
di Peter Jackson con Naomi Watts
e Adrien Brody
29 - LO STATO DELLE COSE
di Wim Wenders con Roger Corman
e Patrick Bauchau
Comune: 0774-45001
Carabinieri: 0774-447002
Vigili Urbani: 0774-447305
Ospedale Tivoli: 0774-335086
Farmacia: 0774-447001
Vigili del Fuoco: 115
Servizio Guardia Medica: 118
Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938
Protezione Civile: 0774-4500243
Biblioteca Comunale: 0774-4500209
U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868
Per pagamento Ticket
CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G
sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009
Notizie Brevi
“Amo l’olivo,,
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CONCORSO MINIPRESEPI
Amo Castel Madama per il suo clima,
amo sto’ Paese sempre vivo,
amo le sue vigne con molta stima,
amo il suo albero d’olivo,
Quando guardo sta’ pianta carica de frutto
nel mio condominio al Pratarello,
sembra che me vo’ parla’ e dimme tutto,
e dimme che l’olio bono sta’ a Castello.
Allora penso com’è fatta la natura
che c’ha dato sto’ frutto verde scuro,
perché, quando lo porti alla spremitura,
esce l’olio extravergine de sicuro.
Ecco perché su ai collicelli di Castello,
ogni anno si fa’ la festa dell’“Oliolive,,
per celebrare quest’olio novello.
Ora ecco il desiderio di chi ve scrive.
“Vorrei campa’ tanto perché è bello
e non vorrei morir troppo in fretta
perché vorrei vede’ qui a Castello
una bella sacra della bruschetta
Aldo Timperi (detto Er Caciara)
L’Assessorato alla Cultura del Comune di
Castel Madama e l’Associazione Pro Loco
organizzano un Concorso di Minipresepi per
le festività natalizie.
L’esposizione si terrà presso il castello Orsini
dal 23 dicembre 2006 al 6 gennaio 2007, nei
giorni sabato e festivi dalle ore 10:00 - 13:00
e dalle ore 17:00 - 20:00. I concorrenti saranno suddivisi in due sezioni: adulti e bambini
con età non superiore ai 14 anni. La quota di
iscrizione è di 8,00 euro.
Tutti i concorrenti riceveranno un attestato di
partecipazione, i primi tre classificati di ogni
sezione saranno premiati, sabato 6 gennaio
alle ore 17:00, il primo con una medaglia
d’oro, il secondo ed il terzo con una d’argento. La misura del presepe non dovrà essere
superiore a cm 100x100.
PROPOSTA DI UNA COOPERATIVA DELL’OLIO
In tema di raccolta e festa delle olive riportiamo la proposta del Dott. Guido Grassi, agronomo residente a
Castel Madama che ritiene importante costituire una Cooperativa tra le varie aziende olearie della Valle dell’Aniene. Infatti nei comuni vicini a Castel Madama ci sono più di 30 frantoi e centinaia di ettari coltivati ad
olive. L’intento è quello di far conoscere fuori dalla nostra zona l’olio prodotto, che ha una qualità superiore
rispetto a tanti altri in commercio, in quanto raccolto manualmente e trattato con spremitura a freddo e utilizzando solo varietà di piante come la Rosciola, la Carboncella, la Brocanica senza mescolare olive di bassa qualità e basso costo provenienti da altre zone d’Italia.
PRIMA PERSONALE
Si è tenuta nella Galleria d’Arte di Cerreto Laziale, dal 4
al 12 novembre, la prima mostra personale di Giovanni
De Luca. L’artista originario di Benevento, da qualche
anno vive e risiede a Castel Madama. Dei sui lavori
abbiamo potuto apprezzare un’anteprima con l’esposizione che da qualche tempo tiene nella saletta del Bar
Moreschini e per la quale ha ricevuto numerosi consensi.
Con questa mostra ha fatto un salto qualitativo che gli
può aprire nuovi spazi. La mostra ha avuto un buon successo di pubblico.
La Galleria d’Arte di Cerreto Laziale è associata con il
gruppo 100 Artisti di via Margutta e fa parte di un circuito espositivo che accoglie anche i lavori di artisti già
affermati a livello nazionale.
Da sinistra: Federci Mario Vicepreside dell’I.C. di Cerreto Laziale,
Serpietri Orlando artista e titolare della Galleria d’Arte e Giò De Luca
14
Comunità Montana
IX COMUNITÀ MONTANA
a cura di Fausta Faccenna
ANCORA OLIVI PER IL NOSTRO TERRITORIO
Come ogni anno, in questo periodo, la
Comunità Montana distribuisce agli agricoltori locali piante di olivo di almeno 18 mesi
ed allevate in vaso da almeno 12, di altezza
compresa tra 100 e 120 cm.
Proseguendo nella politica di valorizzazione
della olivicoltura locale, che ha visto questo
Ente tra i promotori - trascinatori del riconoscimento della DOP Terre Tiburtine che è
in dirittura di arrivo, la Comunità Montana,
assecondando la vocazione territoriale, ha
distribuito nel mese di ottobre circa 13.550
piantine di olivo.
Nei mesi precedenti, con bando pubblico,
erano stati invitati gli olivicoltori a inoltrare
domanda nella quale dovevano essere specificate anche le varietà richieste nel rispetto
delle tradizioni agricole locali.
Le varietà fornite — leccino, frantoio pendolino, itrana, rosciola, carboncella e rotonda
di Tivoli — sono quelle che rispondono meglio
alle condizioni pedoclimatiche del nostro
territorio del resto ben interpretate dai
nostri agricoltori che sanno coniugare tradizione e innovazione, facendo emergere una
cultura agricola sedimentata nel corso dei
millenni durante i quali l’olivicoltura ha contribuito alla ridefinizione del paesaggio rurale, oltre a fornire un prezioso olio di grande
qualità.
La raccolta delle olive. Riproduzione grafica di un’immagine di un vaso attico a figure nere.
Del resto la vocazione olivicola dell’Italia
centrale preappenninica è attestata già in
età tardo repubblicana poiché la coltivazione dell’olivo rientrò nel programma produttivo delle villae rusticae dove la produzione
di olio fu incrementata e migliorata. Con la
rivoluzione agricola medievale ad opera
degli ordini monastici, l’olivo divenne il
motore economico più importante perché
con l’olio il nostro territorio ebbe l’opportunità di aprirsi a mercati più vasti; ciò non
sfuggì alle attenzioni dei baroni locali che
imposero l’obbligo di corrispondere la decima parte del prodotto- olio e non olive e di
utilizzare i frantoi baronali con ulteriore
aggravio degli oneri.
Oggi che il mangiar sano è al centro dell’interesse dei consumatori, incrementare l’olivicoltura significa non solo contribuire alla
prevenzione dei rischi di abbandono del territorio montano, ma anche concorrere in
modo indiretto all’educazione alimentare
dei cittadini più giovani per i quali i legami
con la propria terra sono più labili e incerti.
Comunità Montana
15
LAVORI PUBBLICI SUL TERRITORIO MONTANO
Nell’ambito degli interventi relativi ai lavori pubblici in questi ultimi due mesi sono stati messi in
cantiere numerosi e significativi interventi volti al
miglioramento del patrimonio edilizio e rurale del
territorio.
Questo Ente, infatti, nel corso degli anni ha cercato di operare sempre per la conservazione, la tutela del proprio patrimonio produttivo, ambientale e
storico-artistico, cercando di concorrere non solo
ad una valorizzazione dei beni strumentali presenti sul territorio, ma anche attraverso interventi di
tutela attiva che passano necessariamente attraverso opere di consolidamento, restauro e fruizione di quei beni che saranno tutelati solo se conosciuti e fruiti.
Gli interventi che si elencano, pur nella loro diversità, si prefiggono tutti lo scopo di operare per uno
sviluppo del territorio montano che non può prescindere dalla partecipazione delle popolazioni
che sono gli attori del successo di operazioni di
sviluppo integrato di un territorio.
In data 04.09.2006 e in data 12.10.2006 sono
stati stipulati i contratti di appalto per la realizzazione delle seguenti opere da realizzarsi con fondi
propri della Comunità Montana (40%) e del GAL
Aniene Tiburtino (fondi Leader+, 60%):
- Lavori di restauro delle facciate del palazzo
comunale di San Vito Romano. Importo delle
opere Euro 48.143,82.
- Lavori di recupero di un contenitore edilizio
in via dei Torrioni nel Comune di Pisoniano.
Importo delle opere Euro 47.931,84.
- Lavori di completamento dell’intervento di
recupero delle mura poligonali in comune di
Castel San Pietro. Importo delle opere Euro
48.427,75.
- Lavori di ristrutturazione di un campo sportivo polivalente nel Comune di Poli. Importo
delle opere Euro 60.729,19.
- Lavori di ristrutturazione dell’ex Edificio
scolastico da destinare ad ostello in Comune di
Rocca di Cave. Importo delle opere Euro
57.050,99.
- Lavori di ristrutturazione e riqualificazione
del Giardino Comunale tra piazza Nardi ed il
sottostante parcheggio pubblico e completamento dell’edificio da adibirsi a ristoro nel
Comune di Sant’angelo Romano. Importo delle
opere Euro 79.509,39.
Museo della canapa di Pisoniano
In data 13.10.2006 é stato altresì stipulato il
contratto di appalto dei lavori di ristrutturazione, completamento e nuovo ampliamento del
museo della Canapa nel Comune di Pisoniano,
per un importo di Euro 179.989,99. Le suddette opere sono state finanziate per il 90% con
fondi europei di cui al DOCUP ob. 2 Regione
Lazio e 10% con fondi del bilancio della Comunità Montana.
Con fondi propri dell’Ente sono state appaltate in
questi ultimissimi giorni opere di manutenzione
e restauro dei fontanili rurali ricadenti nel territorio comunitario e la sistemazione di varie strade
rurali:
a Moricone della strada di Colle della
Muratella,
a Nerola Strada di Monte Lago e strada
della Grotta Signora Giovanna
IX COMUNITÀ MONTANA
Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli
tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915
www.comunitamontanativoli.org
16
Scuola
Scuola
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Vicovaro
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VENTENNALE DEL CENTRO ANZIANI
“DON ANGELO FRANCORSI”
di Roberto Bontempi
Vicovaro abbraccia i suoi nonni
Domenica 22 ottobre il Centro
Anziani di Vicovaro, intitolato
al compianto don Angelo Francorsi, ha festeggiato il ventennale della propria fondazione.
Per l’occasione, coincisa tra
l’altro con la quinta “Giornata
dell’anziano” organizzata dal
Comune, sono state organizzate
diverse iniziative.
Il coro del Centro, diretto dalla
professoressa Tiziana Schiavetti, ha animato la messa della
mattina alla quale hanno preso
parte le autorità civili e un
nutrito numero di fedeli. All’uscita dalla chiesa, la Banda
“Gioacchino Rossini”, diretta
dal maestro Flavio Troiani, ha
accolto i membri del Centro
con un repertorio gioioso,
accompagnandoli verso la sede
di via delle scuole dove è stato
allestito un pranzo sociale al
quale, insieme al sindaco Thomas, all’assessore alle politiche
sociali Coccia e agli assessori
De Simone, Fabri e Schiavetti,
ha partecipato anche il vostro
cronista insieme ai ragazzi del
giornalino della Biblioteca.
Durante il pranzo il Comune
ha consegnato diverse targhe
ricordo: al presidente “storico”
del Centro, Romeo Maugliani,
agli inscritti più anziani, alle
coppie più longeve, ai primi
presidenti e ai politici che,
vent’anni fa, resero possibile
la nascita del Centro, tra i quali
Violenzio Ziantoni, vicovarese
DOC, ex Presidente della
Provincia di Roma, presente
in compagnia della deliziosa
madre, la novantanovenne signora Margherita.
Terminato il pranzo, i presenti
si sono poi scatenati in danze e
canti fino a sera.
È facile scadere nella retorica e
nella banalità in circostanze
simili, ma devo riconoscere che
segue a pag. 24
24
Vicovaro
si è trattato senza dubbio un’esperienza arricchente: oltre ad
apprezzare l’attenzione delle
istituzioni nei confronti dei
depositari della memoria, c’è
da rimanere stupiti di fronte
alla vitalità di alcuni di questi
“ragazzi” la cui capacità di
divertirsi e stare insieme nella
semplicità può essere un piccolo insegnamento per le nuove
generazioni. Proprio la presenza di adulti e giovani mi è parsa
particolarmente significativa:
era come guardare in faccia la
storia, ricapitolare passato e
presente in un insieme unico.
Mi è sembrato un bel colpo
assestato all’«ideologia del presente», come l’antropologo
Marc Augé chiama quella specie di ossessione per l’attimo
presente che troppo spesso fa
dimenticare agli uomini del
XXI secolo che, per avere uno
sguardo aperto ad una proget-
tualità futura, è necessario riconoscere l’importanza di ciò che
è accaduto prima di noi come
imprescindibile giustificazione
del nostro stesso essere qui e
ora. È proprio questo che i più
anziani ci comunicano, anche
in silenzio, con la loro stessa
esistenza. E proprio per questo,
a ben guardare, negli occhi dei
più anziani si possono già scorgere le bozze di un futuro che
tocca a noi riempire di colori.
VICOVARO, LA CULTURA... È QUI!
di Roberto Bontempi
VII Premio Arte: musica, teatro e conferenze, ce n’è per tutti i gusti.
Sul prossimo numero de “La Piazza” tutti i nomi dei vincitori
Continuano, nella ex chiesa di Santa Maria di
Vicovaro, le iniziative in programma per il VII
Premio Arte “Marcantonio Sabellico”.
Nel frattempo sono andati in archivio i due eventi
musicali in cartellone. Si è cominciato sabato
21 ottobre con lo splendido concerto per oboe e
quartetto d’archi eseguito dall’Ensemble Ludos
che si è cimentato in un repertorio di Antonio Vivaldi. Da segnalare che l’oboista dell’Ensemble è il maestro Flavio Troiani, vicovarese, direttore del
Complesso Bandistico “Gioacchino Rossini”.
Si è proseguito il sabato successivo con l’esibizione di tre
cori polifonici del nostro territorio: la corale di Santa Caecilia di Vicovaro, diretta dal maestro Roberto Proietti, e i cori
“Serafino Pasqualini” di Licenza e “Francesco Mannelli” di
Tivoli, diretti e accompagnati
all’organo dal maestro Manuele Orati. La corale di Vicovaro
si è concentrata su un repertorio cinquecentesco, sacro e profano, in omaggio al periodo
Rinascimentale, mentre i due cori di Licenza e
Tivoli hanno presentato brani di diversi periodi
storici, anche contemporanei. Il gustoso concerto
si è chiuso con un esibizione dei tre cori diretti da
Roberto Proietti ed accompagnati all’organo dal
maestro Orati, che hanno eseguito insieme lo
struggente Ave Verum Corpus di Mozart.
Vicovaro
Chiusa la pagina musicale toccherà adesso agli
altri avvenimenti la maggior parte dei quali, quando leggerete queste pagine, si sarà già svolta. Mi
riferisco ai due eventi che mirano alla riscoperta
dei meriti letterari dell’illustre umanista vicovarese, le Premiazioni del concorso di Poesia e Pittura,
lo spettacolo teatrale “La Veneziana”, e il Certamen di traduzione delle opere latine di Marcantonio Sabellico riservato alle scuole superiori. Di
tutto questo darò un resoconto dettagliato sul
prossimo numero.
25
ERRATA CORRIGE
Sullo scorso numero de “La Piazza” (ottobre 2006), nell’articolo intitolato “Partito il Premio Arte Marcantonio
Sabellico” e pubblicato a pagina 23, ho sbagliato l’indicazione della data relativa alle Premiazioni del Concorso
di poesia e pittura, segnalando il giorno 19 invece del 12.
Chiedo scusa ai lettori interessati che sono stati sviati
dalla errata informazione (Roberto Bontempi)
“A OTTOBRE PIOVONO LIBRI”
Anche Vicovaro ha risposto all’appello del Ministero per i Beni e le Attività Culturali aderendo
all’iniziativa di promozione e diffusione della lettura denominata “A ottobre piovono libri”.
Nei quattro martedì di ottobre, l’associazione culturale “La bottega dei Varii” in collaborazione con
l’Assessorato alla Cultura, ha curato e allestito
una lettura drammatizzata di racconti scelti divisi
per fasce d’età. Alessandra Zibellini e i ragazzi del
suo corso di recitazione, hanno centrato il primo
incontro sulle fiabe per bambini, il secondo sui
gialli per ragazzi, il terzo sul romanzo “Novecento” di Alessandro Baricco e il quarto su brani tratti dai testi di Heinrich Böll.
26
Vicovaro
ATTUALITÀ VICOVARESE
TRA MEMORIA E TECNOLOGIA
di Roberto Bontempi
Festeggiamenti del 4 novembre
Il 4 novembre 1918, all’indomani della presa di
Trento e Trieste da parte dell’esercito italiano, a
Villa Giusti, presso Padova, l’Austria e l’Italia
firmarono l’armistizio che segnò, per la nostra
nazione, la fine del primo, terribile, conflitto
mondiale.
In ricordo di quella data le autorità civili e religiose di Vicovaro, insieme con l’Associazione Reduci e Combattenti del presidente Gino Ventura,
hanno formato un corteo, accompagnato dalla
Banda del paese, ed hanno deposto due corone al
milite ignoto e al monumento che ricorda l’eccidio delle Pratarelle.
Inaugurato il sito del Comune
www.comunedivicovaro.it
Già on line in fase sperimentale da qualche mese,
ora è ufficialmente attivo il nuovo sito internet del
Comune di Vicovaro www.comunedivicovaro.it,
realizzato grazie al contributo della Regione
Lazio. Giovedì 9 novembre nella ex chiesa di
Santa Maria, il sindaco Thomas, l’assessore al
Turismo Maurizio Moltoni e il curatore del sito
Giuseppe Dante, hanno inaugurato questo nuovo
canale di comunicazione che il Comune mette a
disposizione dei cittadini.
Gli amministratori hanno voluto sottolineare l’importanza di tale investimento, soprattutto al fine di
garantire una sempre maggiore trasparenza della
loro attività e per proporre alla società civile un
ulteriore strumento di conoscenza e fruibilità dei
servizi ad essa offerti.
Il sito è ancora in fase di completamento, ma già
da ora ospita informazioni di grande interesse ed
utilità. Si possono trovare le delibere della Giunta,
i Bandi di concorso indetti dal Comune e i recapiti e gli indirizzi e-mail di tutti gli uffici tecnici e
amministrativi. Oltre a ciò esistono ampi spazi
dedicati alle indicazioni turistiche e agli
avvenimenti che si
tengono a Vicovaro
nel corso dell’anno.
Tra gli obiettivi a
medio e lungo termine
vi sono l’inserimento
on line del Piano Regolatore Generale e di
un’ampia sezione sulla modulistica, nonché
la creazione di una
newsletter mediante la
quale sarebbe il Comune stesso che, tramite la posta elettronica, potrebbe informare
l’opinione pubblica
sulle novità, le iniziative, le scadenze e
tutto ciò che riguarda i
rapporti tra istituzioni
e società.
Sambuci
27
A Sambuci sboccia a novembre “Il Fiore di Loto”
di Aurora Fratini e Ramona Pompili
È pervenuta alla sua IV edizione la rassegna letteraria
e poetica “Il Fiore di Loto” che il laboratorio letterario
“Antelitteram” dell’Associazione Culturale Terzo
Millennio di Sambuci tiene ogni anno, nel mese di
novembre, all’interno della bellissima cornice di castello Theodoli.
Quest’anno la rappresentazione si terrà sabato 25
novembre alle ore 17.00.
La scelta di realizzare l’iniziativa nel mese di novembre
non è casuale, infatti la rassegna propone un percorso
tematico inerente al flusso dei ricordo, alla meditazione
sulla vita, sull’amore e sulla morte, per celebrare la
memoria dell’assenza attraverso quella forma sublimata e universalmente intima che è la Poesia. Del resto, il
mese di novembre è tradizionalmente dedicato al culto
e alla memoria dei defunti, e lo scopo è trasmettere l’alto valore di rito collettivo che tale flusso della memoria
riveste nella nostra cultura.
Nelle edizioni precedenti sono stati letti e recitati dagli
attori dell’A.C. Terzo Millennio brani di autori famosi di
ogni tempo e luogo che hanno dato voce a questo
straordinario sentimento del finire attraverso la mediazione lirica. Quest’anno gli attori stessi hanno desiderato tentare l’sperimento alchemico del laboratorio poetico, mescolando sensazioni, sentimenti, nostalgie,
attese, espressi in lingua e in dialetto.
L’inquietante viaggio della mente dentro se stessi e
dentro la Storia ha sortito una miscela variegata di versi
e di pensieri, in cui il pianto si mescola col riso, la delusione alla speranza, l’amore al dolore, la vita alla
morte, in una continua tensione verso la ricerca di una
significazione del sé, del nostro fine ultimo, delle ragioni della nostra esistenza. Un lavoro che ha richiesto
non solo sensibilità e sentimento, ma anche momenti di
studio sul significato strutturale della poesia, sul suo
valore semantico, sul suo potere evocativo, sulla sua
musicalità, sulla sua anima.
Sulla base di quanto prodotto, i nuovi poeti del laboratorio letterario dell’A.C. Terzo Millennio, guidati dal
Presidente Aurora Fratini, che cura anche la direzione
artistica dell’iniziativa, si sono proposti di dividere gli
elaborati in tre sezioni: l’Uomo, la Storia, lo Spirito, per
dare coerenza ad un percorso interiore che parte dall’uomo, attraversa la storia e arriva ai massimi gradi di
spiritualità.
Il loro impegno sta nello sforzo di comunicare tutto l’amore che muove il cerchio della vita, dove nulla si
disperde, dove tutto ritorna, dove ciò che sembra inesorabilmente allontanarsi per sempre si ricongiunge,
dove ciò che sembra spezzato ricrea costantemente
l’equilibrio sottile e fortissimo di frammenti di Anime,
che fanno il grande respiro del mondo.
È il loro umile e sentito dono, (così come quello che,
ancora oggi in Sicilia, i morti portano ai bambini) scevro
da pretese accademiche, un canto alla vita, alla morte,
all’armonia universale, espresso con la passione istintiva che ci muove a condividere con gli altri la nostra
storia, individuale e collettiva.
Leggeranno e reciteranno le poesie: Cinzia Berti, Carlo
Disint, Loredana Fratini, Patrizia Fratini, Serena Giulianella, Pierina Nicoletti, Matteo Panatta, Francesca Polzelli,
Anna Maria Proietti, Simone Proietti, Sara Proietti.
Le coreografie sono di Sara Proietti e Aurora Fratini. Le
selezioni letterarie e musicali, la direzione artistica e la
regia di Aurora Fratini.
Il costo del biglietto è di Euro 5,00.
Come ogni anno, gli incassi saranno devoluti
all’Associazione Italiana per la
Mucopolisaccaridosi e Malattie Affini (Onlus),
patologia di cui è affetta una giovane di Sambuci.
28
Tivoli
Lavori in corso: Tivoli cresce
di Valentina Torella
Se in questo periodo si parla di
città in fase di rinascita e di rinnovamento di sicuro tra queste c’è
Tivoli, da sempre ridente e qualificata cittadina che, ultimamente, si
sta ancor più migliorando e sviluppando per rendersi maggiormente
accogliente e adeguata alle esigenze dei suoi abitanti e dei suoi
visitatori. Molti interventi sono stati
già avviati e conclusi nel 2005,
come quelli che hanno riguardato
scuole, strade, parchi, piazze,
giardini, viabilità, cultura, igiene
ambientale, sport, economia, tempo libero; altri, invece, saranno terminati nel 2006.
E proprio grazie a quanto già realizzato Tivoli può puntare sempre
più in alto, anche servendosi della
collaborazione della Provincia di
Roma e della Regione Lazio.
I progetti sono davvero molti: tra i
più importanti la creazione di un
traforo stradale che colleghi la
cosiddetta “curva dei regressi” alla
zona del cimitero; la realizzazione
di un parcheggio interrato di 1000
posti a Piazza Garibaldi; la costruzione di una metropolitana di
superficie che colleghi Tivoli Terme
al centro cittadino.
E tra gli obiettivi maggiori, come si
sarà già capito, c’è proprio la
creazione di centinaia di nuovi
Il progetto della futura Piazza Garibaldi con parcheggio sotterraneo
posti auto ottenibili tramite la costruzione di nuovi parcheggi: oltre
a quello suddetto di Piazza Garibaldi, quello di Piazza Massimo
(vicino la mutua) con la costruzione di un nuovo parking multipiano,
con due livelli interrati, da 350
posti auto.
Quest’opera verrà a costare 2,5
milioni di euro e sarà terminata nel
2008. Ed è stato già concluso,
come previsto, il nuovo parcheggio di Via Tiburto: 142 posti auto
su tre piani di cui due interessati e
riservati a box da cedere in comodato ai cittadini che ne faranno
richiesta.
Un altro settore
di rilevante importanza è quello dei
restauri e delle
riqualificazioni, a
partire dal progetto di recupero
dell’Anfiteatro di
Bleso fino ad arrivare all’intervento
su “Palazzo Coccanari”, che ospiterà una biblioteIl progetto del parcheggio di Piazza Massimo
ca, un museo e
un centro culturale. E tra questi il
più rilevante è sicuramente il progetto riguardante “Piazza Garibaldi”, una delle principali piazze di
Tivoli, sia per la sua maestosità che
per la copiosità della spesa impiegata per la sua realizzazione. Il progetto è stato redatto dall’architetto
Giuseppe Petrocchi e dal suo staff.
L’idea principale è stata quella di
ricreare la cosiddetta “porta di
accesso”, una volta denominata
“Porta Santa Croce”, attraverso la
realizzazione di una piazza con
alberi e panchine, al centro della
quale due elementi scultorei in travertino simboleggeranno la porta
ormai scomparsa. Questo progetto
prevede, inoltre, il rifacimento di
tutte le pavimentazioni, la sostituzione degli elementi di arredo urbano e gli interventi sulle facciate per
ottenere un tessuto urbano omogeneo, senza dimenticare l’importante eliminazione delle barriere architettoniche, l’installazione di speciali
cassonetti a scomparsa per i rifiuti
e la creazione di un nuovo impianto
di illuminazione pubblica.
Ora è certo: Tivoli è veramente una
città rinata!
Tivoli
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DUE NUOVI CENTRI ANZIANI
IN ARRIVO
di Veronica Moro
“Per la nostra amministrazione comunale i servizi
per gli anziani sono una delle priorità”.
Con queste semplici e chiare parole il sindaco
Marco Vincenzi ha commentato l’apertura di due
nuovi centri sociali per anziani che andranno ad
aggiungersi ai tre già presenti sul territorio a Tivoli Centro, Villa Adriana e Tivoli Terme.
Infatti, il 26 ottobre scorso la Giunta Comunale
di Tivoli ha deliberato l’apertura di un quarto
centro, nel quartiere Empolitano e di un quinto a
Campolimpido.
Ha dichiarato ancora Vincenzi: “Con l’apertura di
queste due nuove strutture abbiamo voluto rendere
più agevole la partecipazione alle attività dei centri già esistenti per gli anziani che vivono in altre
zone della città, in modo tale che non saranno più
costretti a spostarsi.”
Questa affermazione mette in evidenza due questioni che stanno condizionando la crescita e i mutamenti della nostra città: la prima inerente all’espansione e, quindi, al decentramento delle abitazioni e
la seconda in merito all’aumento della fascia della
terza età che necessita di attenzioni particolari.
Secondo i dati, relativi al 14° censimento regionale del 2001, elaborati dal Sistar (Sistema statistico
regionale) e forniti dall’Istat, Tivoli risulta tra i
Comuni più grandi della provincia di Roma con
circa 50.000 abitanti.
Inoltre, la provincia di Roma è al primo posto
per la percentuale di donne sopra i 75 anni di età,
al terzo – dopo Viterbo e Rieti – per indice di
vecchiaia (130,97) e al quarto – dopo Rieti, Viterbo e Frosinone – per il numero di anziani ogni
bambino (3,31).
Tuttavia, la nostra provincia, sempre secondo gli
stessi dati, risulta essere tra quelle con la minor
percentuale di anziani dipendenti (26,0).
Questi dati risultano perfettamente in linea con la
necessità di sviluppare nuovi spazi per i “nonni”
che vivono più a lungo, sono sempre di più e chiedono – giustamente – delle strutture adeguate alle
proprie esigenze.
Infatti, l’amministrazione comunale ha già ricevuto più di 250 preadesioni dai soli anziani del quartiere di Campolimpido che sembrano aver accolto
con molto entusiasmo questo nuovo progetto.
Dopotutto ormai è un dato di fatto che il termine
“terza età” non significhi più necessariamente
stanchezza, malattia e mancanza di energie, ma –
al contrario – molti anziani dimostrano di avere
ancora parecchio da dare e vivono a pieno questa
fase matura della vita.
C’è chi fa sport, chi cura i nipoti meglio degli figli,
chi si innamora e chi si iscrive all’università per
imparare nuove cose o per prendere quella laurea
che non è stato possibile prendere prima.
Insomma si coltivano vecchie passioni e se ne
scoprono delle nuove, l’importante è non arrendersi mai e riaccendere la grinta del bambino
che si è stati, per non spegnere mai la curiosità di
sperimentarsi.
Tradizioni popolari
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Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi
selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini
Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini
In questa puntata proseguiamo con la lettura dei proverbi castellani che Vittorio raccolse e pubblicò nella sua tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama”. Il primo proverbio in cui ci imbattiamo è tratto dall’esperienza di un mondo agricolo, che conosce bene le leggi che ne regolano
la convivenza; nello specifico, il contadino che “va in opera” sa bene che, prima di riscuotere,
deve aver lavorato sodo: il pane te lo devi guadagnare, insomma, perché nessuno ti regala niente; se vuoi la paga, prima devi aver zappato. E infatti:
Prima se zappa, eppò se paca.
C’è un soprannome a Castel Madama, che sembra – sottolineare – di una persona la caratteristica – del parlar poco (o il pregio del non parlare a vanvera?): “Parlapocu”. E il proverbio che Vittorio
ha raccolto dice espressamente che, se parli poco, poi patisci poca pena. Ma il fascino del proverbio sta nella sua scultoreità, nella scansione di un verso endecasillabo davvero martellante:
Chi pocu parla, minu pena pate.
Nei tempi antichi (ma oggi chissà quanto le cose sono cambiate!) cacciatori e pescatori non avevano grande credito: si trattava spesso di personaggi poco affidabili, fanfaroni e autoincensatori
delle proprie capacità piscatorie e venatorie. Di costoro si raccontava che, piuttosto che tornare a
casa a mani vuote, passavano in negozio, a Tivoli, ad acquistare pesci o volatili, per non farsi beffeggiare da parenti ed amici. Comunque, andare a caccia o a pesca significava, poi, non avere
grano da vendere:
Chi se ‘nammora de pesce e de penne, non tè mmai cranu da venne.
Il proverbio che segue denota una notevole capacità di analisi psicologica, sottolineando come chi è stato colpito da qualche grave incidente
rimane senza fiato anche di fronte ad un evento insignificante: se sei stato investito da un’automobile,
hai paura anche della bicicletta che ti sfiora; se ti ha
morso una serpe, hai paura anche della lucertola (“frucetta” è la classica alterazione dialettale ispirata al fruscìo dell’animale che sguscia via):
Chi è statu moccecatu dalla serpe, ha paura puru della frucetta.
Dicevano i latini che le cose scritte rimangono e le parole volano (scripta manent, verba
volant). Nel proverbio la volatilità delle parole è addirittura immersa in un’aura musicale, davvero poetica:
Le parole della sera ju ventu se lle mena.
Magari era successo che la madre, martedì al mercato da Amircare, aveva messo gli occhi
addosso ad un bel tegame con i suoi bei manici ad ansa e, dopo averci pensato un po’ sopra,
aveva deciso di acquistarlo. Se lo è portato a casa e si mette a lavarlo, come si fa con le nuove
suppellettili. Accidenti! Un’occhiata in tralìce, per vedere che sta facendo Micchilino accovacciato in terra e, patatrac, “la pigna se rompe”. È propria veru! L’ara dì s’è mortu ju fiju de Dargisa
che tenea do’ anni e ju nonno che ne tè novandasei ancora va girenno pe’ lla casa. Aoh, la robba
nova se rompe e vella vecchia, macara ‘ntronata, dura ‘n’eterno!
La pigna ‘ntronata, va cent’anni pe’ lla casa.
Archivio
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IL SEGNO COMUNE
di Flavia De Bellis
Una mostra curata dall’Archivio Storico Comunale
In occasione della manifestazione OliOlive l’Archivio Storico Comunale ha curato una mostra dal
titolo Il segno comune – Timbri, stemmi, carte
intestate e gonfalone del Comune di Castel Madama nel corso della storia.
Questo sia pur curioso e godibile excursus cronologico attraverso i segni grafici ed iconografici
impressi sulle carte pubbliche può apparire insolito rispetto al taglio fortemente contenutistico finora adottato nelle varie iniziative culturali che l’Archivio ha proposto alla cittadinanza.
A prima vista sembrerebbe infatti che in questo
caso si sia voluta decisamente privilegiare la forma
a discapito del valore storico del contenuto, l’iconografia in se stessa a discapito della storiografia,
il gusto del collezionismo a discapito dell’organicità di un serio approfondimento scientifico.
Eppure, anche l’aspetto apparentemente secondario dell’impostazione grafica dell’intestazione
della carta usata per gli atti ufficiali o, addirittura,
il mutamento nel tempo della raffigurazione di
S. Michele nello stemma impresso sui timbri, ci
possono condurre attraverso un percorso di corretta ricostruzione delle vicende storiche del
paese in rapporto a quelle della storia nazionale
ed internazionale.
L’immagine che il Comune si dà per mezzo di un
simbolo grafico è infatti un segno linguistico
dotato di forte potenza comunicativa e di notevole
impatto sociale: attraverso il particolare segno
distintivo posto nel proprio stemma il Comune
veicola l’immagine di se stesso in quanto istitu-
zione esistente ed operante nel tempo, e la collettività in quanto organismo partecipante si identifica e si riconosce in quel particolare emblema.
In alcuni casi è anche l’assenza del segno ad
assumere un forte valore di testimonianza storica.
Si pensi soltanto ai tanti secoli di governo baronale e pontificio, agli anni del governo napoleonico:
Castel Madama non possedeva un proprio stemma, un proprio segno in cui identificarsi, semplicemente perché la sua esistenza come Comune
indipendente non era riconosciuta ed i cittadini
non erano considerati individui in possesso di
pieni diritti e libertà, bensì semplici sudditi dei
vari poteri sovracomunali.
Soltanto dal 1851 il Comune e la collettività svilupperanno propri segni identificativi che varieranno nel corso del tempo in rapporto alle successive vicende storiche, come viene illustrato nella
mostra proposta.
Accanto alle immagini dei timbri, delle intestazioni e degli stemmi, tutte tratte da documenti conservati presso l’Archivio, si è voluta creare una
piccola sezione costituita dagli strumenti concreti
che hanno apposto fisicamente sulle carte quei
segni: una serie di timbri orginali, alcuni anche
piuttosto antichi e di fattura pregevole, rinvenuti
grazie alla collaborazione di alcuni uffici comunali, che testimoniano il lavoro di generazioni di
dipendenti pubblici che nel corso del tempo hanno
materialmente servito la collettività operando, per
così dire, dietro le quinte della Casa Comune.
34
Sport
A.S.D. Castel Madama
NOVE PUNTI IN SETTE PARTITE
di Ivo Santolamazza
Nelle prime sette gare del girone di andata del
campionato di promozione, nel girone B, la squadra di Castel Madama conquista solo tre vittorie:
una fuori casa contro Monterotondo Scalo per 0-1
nella seconda giornata l’altra contro il Palocco in
casa per 2-1 nella terza giornata di campionato e
ieri sempre in casa la terza vittoria per 2-0.
La prima sconfitta avviene nella prima giornata in
casa contro Tor De Cenci per 2-4.
Le altre gare con esito negativo sono le ultime tre:
il Castel Madama perde 3-0 contro Pescatori
Ostia, 2-3 contro Pro Calcio Sabina e 2-1 contro
Alessandrino.
La rosa dei giocatori non è al completo, ci sono
molti infortunati e in queste prime gare del campionato l’allenatore Fabrizio Volpe è costretto a
schierare molti giovani che, a volte, peccano di
inesperienza perdendo ad esempio le ultime due
partite nei minuti di recupero.
La squadra però è impegnata anche nella Coppa
Italia e prosegue il suo corso passando il turno.
A.S.D. Castel Madama (foto Blow up)
CLASSIFICA - Girone B
(aggiornata al 13/11/2006)
Tor de Cenci
Fiumicino
Pro Sabina
Tor Lupara
N.S. Maria Mole
Alessandrino
Monter. Scalo
Tor Sapienza
Riano
Castel Madama
Pescatori Ostia
Roviano
Casette
Fonte Nuova
Pro Calcio Acilia
Palocco
14
13
12
12
11
10
10
9
9
9
8
7
7
6
6
1
7
7
7
7
6
7
7
7
7
7
7
6
7
7
7
7
4
3
3
3
3
3
3
2
2
3
2
1
1
0
1
0
2
4
3
3
2
1
1
3
3
0
2
4
4
6
3
1
1
0
1
1
1
3
3
2
2
4
3
1
2
1
3
6
12
8
12
10
11
8
6
10
11
10
10
7
7
6
5
4
6
4
10
9
4
10
8
7
12
13
8
5
10
7
9
15
Sport
35
F.C. Pro Castel Madama vince ancora
di Ivo Santolamazza
Ancora una vittoria contro Gerano, nella partita
disputata il 5 novembre, per la Pro Castel Madama
che si aggiudica la gara con il punteggio di 2 a 1.
Continua la scalata in classifica per la squadra di
Castel Madama, impegnata nel campionato di
Seconda Categoria, che nelle sei partite finora
affrontate ne perde soltanto una fuori casa contro
il Borussia per 2-0.
Già nelle prime due giornate la squadra batte il
Real Turania fuori casa per 1-3 e Nuova
Lunghezza per 2-0.
Poi la corsa si ferma la terza giornata contro il
Borussia e continua nella quarta e nella quinta
giornata di campionato con due pareggi: 1-1 in
casa contro Real Casilino e 1-1 fuori casa contro
La Vetrice.
Arriviamo poi alla sesta giornata dove la Pro
Castel Madama si aggiudica in casa la vittoria
contro Gerano conquistando un’alta posizione in
classifica.
CLASSIFICA Girone H
(aggiornata al 13/11/2005)
La Vetrice
Pibe de oro
Gerano
Cerreto
Arsoli
Pro Castel Madama
Borussia
N. Lunghezza
N. Agosta
Aud. Olimpica
Poli
Real Casilino
Res Roma
Vicovaro
Real Turania
Fortitudo RM
16
15
15
15
13
12
11
11
10
10
9
7
4
4
0
0
PALLAVOLO MASCHILE:
AMICHEVOLE TRA A.D.G.S. CASTEL MADAMA E VIVIVILLALBA.
Il 7 novembre la squadra di Castel Madama
incontra fuori casa il Vivivillalba per una partita
amichevole nell’attesa della partenza del campionato. La gara si conclude con il punteggio di 3
set a 2 a favore del Vivivillalba che con fatica
riesce a conquistare la vittoria.
I ragazzi di Catel Madama nonostante l’impegno
non riescono ad entrare in partita e collezionano
molti errori uno dopo l’altro. Ma la partita è stata
molto equilibrata e ricca di bellissimi scambi tra
le due squadre. Il primo set si conclude con il punteggio di 25-23 per la squadra di casa.
Il Castel Madama si aggiudica invece il secondo ed il terzo set senza fatica con punteggio 20-25 e 1925. Gli ultimi due set vanno al Vivivillalba che con il quarto set a 25-21 e l’ultimo set a 15-12 si aggiudica la partita.
L’allenatore del Castel Madama, Simone Ricci, ha schierato in campo tutti
i giocatori a disposizione, cercando di sperimentare tutti i possibili schemi
di gioco per trovare il giusto assetto di squadra, utile al campionato che
partirà tra circa un mese. “Ho provato tutti i giocatori in diversi ruoli e
diverse posizioni” spiega il mister del Castel Madama “e questa sconfitta
ci dà lo stimolo per impegnarci ancora di più e dare il meglio nelle
prossime gare”.
36
Nuoto
CAMPIONATO UISP:
L’EMPOLUM RIPARTE CON SLANCIO
di Ivano Moreschini
Dopo i buoni risultati avuti nei
campionati nazionali dello scorso
anno, tenutisi a Pesaro, l’Empolum si ripresenta con la sua
squadra agonistica ai campionati
regionali Umbro Laziali della
UISP. L’Unione Italiana Sport per
tutti, che è il significato della
sigla appena citata, è una associazione amatoriale, che però ha raggiunto un gran numero di piscine
aderenti in tutta Italia. Anche se
amatoriale, pertanto, per il gran
numero di iscritti riesce ad organizzare campionati molto competitivi. La sorella maggiore della
Uisp è la FIN, Federazione Italiana Nuoto: ebbene, quest’anno il
settore agonistica dell’Empolum
ha selezionato dei bambini e dei
ragazzi per partecipare anche ai
campionati organizzati dalla Fin.
Questo significa che i ragazzi
potranno competere con i futuri
campioni, e magari, se ne hanno
la capacità e la voglia, diventare
dei campioni anche loro.
La lunga premessa serve anche
a ricordare i veri motivi che ci
portano a scrivere queste cronache: la diffusione dello sport,
agonistico o solo per mantenersi
in forma, è una pratica salutare.
Ci sembra giusto quindi cercare
di puntare i nostri piccoli riflettori su una realtà locale come l’Empolum, che con tenacia ed impegno cerca di inserire la nostra
zona in circuiti di più ampio
respiro, in un settore importante
come il nuoto.
Il 5 novembre scorso a Terni per
il campionato Uisp hanno debuttato per il nuovo anno di gare gli
esordienti A e B, maschi e femmine. Si tratta di bambini e ragazzi, maschi e femmine, di età
compresa tra gli otto e i tredici
Nicola Mariotti pirmo nel dorso e secondo nello stile libero
anni. Le altre categorie, che domenica 5 novembre non erano in
gara, sono gli esordienti C (bambini con meno di otto anni), i
ragazzi (più di tredici anni) e gli
assoluti (oltre i sedici).
La squadra dell’Empolum ha
ottenuto diversi buoni piazzamenti. Vediamone qualcuno:
primo posto di Daniela del Vecchio nei 50 dorso esordienti “B”
femmine. Daniela ha nove anni,
ma ha già vinto molte gare, e
quest’anno fa parte della squadra che parteciperà alle gare Fin.
Proietti Mattia, esordiente B
maschi ha conquistato un ottimo
secondo posto nei 50 dorso.
Gli impianti sportivi di Terni
Davvero bravo, e con enormi
progressi rispetto allo scorso
anno, è stato Mariotti Nicola,
che è arrivato primo nei 100
dorso esordienti A e secondo nei
cento stile libero. Sempre brillante anche Trusiani Michael,
esordiente B, che è arrivato
secondo nei 50 metri farfalla.
Bruschi David, esordiente B, è
invece arrivato terzo nei cinquanta stile libero.
Oltre a coloro che hanno avuto
risultati così brillanti, ci sono
anche gli altri bambini e ragazzi
che si impegnano in queste simpatiche avventure, per avere
magari in altre occasioni risultati
migliori. Mastrantonio Greta,
Moreschini Camilla, Proietti
Rella Paola, Pani Elena, Gubinelli Matteo, Mattei Daniele,
sono gli altri componenti della
squadra degli esordienti A e B,
presenti alla trasferta di Terni.
Una menzione finale va sempre
al gruppo di allenatori: Poggi
Massimo, Frattini Mimmo e Salinetti Guseppina. Come anche a
tutti i genitori i quali, vista l’ovvia mancanza di un pullman della
squadra, accompagnano i bambini in giro per l’Umbria e per il
Lazio.
Libri
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VOLEVO LA LUNA
recensione di Ivano Moreschini
IL TERRIBILE
ED ESALTANTE NOVECENTO
DI INGRAO
Pietro Ingrao
Volevo la luna
Einaudi, 2006
Euro 18,50
È la stagione della memoria per
i grandi vecchi della sinistra
italiana. Dopo la Rossanda,
Pietro Ingrao consegna alle
stampe un libro di ricordi,
personali e politici.
Ingrao nasce a Lenola,
un grosso borgo rurale vicino a
Fondi, nel 1915. Il nonno, di
origine siciliana, era stato
garibaldino, e rivestì anche la
carica di sindaco di Lenola.
Al seguito del padre, per motivi
di lavoro, negli anni trenta
Ingrao approda a Roma.
Prende la laurea in giurisprudenza, ma controvoglia.
Descrive invece una stagione
affascinante di passioni artistiche, il cinema soprattutto, e
letterarie. Partecipa ai Littoriali,
manifestazione culturale
inventata dal fascismo, e vince
un premio di poesia.
Nella Roma degli anni trenta
vi erano anche reti di
antifascismo. La guerra di
Spagna, unita ad alcune letture
e contatti umani, lo convincono
ad entrare nell’organizzazione
comunista clandestina.
Da quel momento sarà difficile
distinguere vita e militanza
politica, in quell’Europa che
precipitava nella guerra. Le
vicende della guerra lo
costringono a nascondersi
in varie parti d’Italia:
l’organizzazione era stata
scoperta: le colline piemontesi,
i Monti della Sila.
Nel gruppo romano conosce la
compagna della sua vita, Laura
Lombardo Radice, scomparsa di
recente.
La caduta del fascismo lo vede
a Milano, impegnato nella
redazione de l’Unità
clandestina. La resistenza, il
rientro di Togliatti, la
Repubblica e la Costituente, la
guerra fredda. Continua a
lavorare a l’Unità, ne diviene
direttore. Descrive il suo
rapporto con Togliatti, figura
storica passata attraverso il ferro
e il fuoco dell’URSS staliniana
degli anni trenta.
La seconda parte del libro
racconta le vicende politiche
e sociali di
un’Italia in cui il
PCI assume un
ruolo centrale.
Il 1956 ed i fatti
d’Ungheria, il
boom-economico, le analisi sul
neocapitalismo.
Dopo la morte di
Togliatti, nel
1964, si avvia la
discussione tra
Amendola ed
Ingrao per la
direzione del
partito: un
confronto tra
due letture
diverse della
società italiana.
Al congresso del
1966 Ingrao
viene sconfitto, e
la sua attenzione
ai movimenti
sociali rimarrà
sempre minoritaria nel PCI.
Dopo l’invasione
sovietica di
Praga, lo scontro
interno si riacutizza: il gruppo
del Manifesto, vicino ad Ingrao,
viene espulso. Ingrao rimane
nel partito.
Gli anni settanta lo vedono
Presidente della Camera, dopo
la grande avanzata del PCI. Egli
chiude il libro sull’assassinio di
Moro: non rimanda come
Rossanda ad un seguito.
È questa l’impressione che
in fondo egli dà, adesso che
interviene in modo testardo: è
cosciente che il suo secolo, il
novecento, è finito. Che tutto è
cambiato. Però c’è una costante
che rimane: un’isola in cui
ritrarsi non esiste. Il libro si
chiude su questa immagine.
38
Cinema
LA SCONOSCIUTA
di Giuseppe Tornatore
recensione di Gualtiero Todini
Irena, la protagonista del film, è sconosciuta
anche come attrice (Ksenia Rappoport, ucraina), ma piace per quei suoi sguardi e comportamenti enigmatici; accanto a lei si muovono
attori famosi in parti più o meno piccole,
come Piera degli Esposti, Angela Molina e
Michele Placido, in un ruolo insolito: un cinico e violento “pappone” .
Irena con un passato da prostituta nel suo
paese di origine e nell’Italia meridionale,
adesso cerca lavoro in una città del Nord
come donna delle pulizie e finalmente riesce
a trovarlo presso una orefice benestante (al
contrario di tantissimi orefici italiani!), che le
affiderà anche la figlioletta nelle ore libere
dalla scuola. Questo lavoro, in questa casa,
Irena lo ha fortemente voluto, perché crede di
sapere che la figlioletta, una bimba adottata,
sia sua figlia: almeno così le era stato fatto credere dal pappone.
Ma il film non scorre via liscio con la madre
vera che riconosce sua figlia ed è riconosciuta.
Presto la narrazione si fa drammatica, perché il
pappone che Irena aveva creduto di aver ucciso, portandogli via il denaro, ricompare in tutta
la sua invadente violenza. E, alla fine, la nostra
protagonista, in preda alla disperazione, lo
ucciderà. Immancabili gli anni di carcere,
mentre perdura il suo amore per la ragazzina,
la cui madre adottiva è morta in un incidente
d’auto; ma di cui si scoprirà che neanche Irena
è la madre; l’amore, comunque, sarà ricambiato e, scontata la pena, le due donnesi guardano amorevolmente e finalmente potranno –
presumibilmente – riabbracciarsi.
Allora? Dalla trama sommariamente esposta
che cosa avete capito? Si tratta di un film thriller? Di un poliziesco? o di un film melodrammatico? O di tutte queste cose insieme e,
quindi, troppa carne è stata messa sul fuoco?
Diversi critici propendono per quest’ultima
ipotesi. A me, a parte qualche tono troppo
fosco e qualche sdolcinatura sentimentale, il
film è piaciuto; si tratta di una realtà dei nostri
giorni, che Tornatore racconta con i toni che
gli sono propri: passionali, qualche volta
sovraccarichi, visivamente plastici. Se un rilievo particolare debbo condividere con la critica è che un po’ troppo sangue scorre sul volto
e sul corpo dei poveri malcapitati (picchiati o
uccisi): dove si legge un’eccessiva voglia
“barocca” di stupire il pubblico.
Polizia e magistratura, alla fine (e finalmente
dico io) hanno la meglio sulla malavita. Alcuni
critici hanno trovato da ridire anche su questo
aspetto (troppo buonismo, hanno detto); invece io non ci trovo niente di male. E voi?
Il racconto, ecco una particolarità da sottolineare, punta molto sul flashback, contraddistinto dalla rapidità sfocata con cui scorrono le
immagini; la musica di Ennio Morricono sottolinea marcatamente i passaggi più forti.
Buona visione, se lo vedrete.
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Novembre - La Piazza