Anno 3 - Numero 10 - Novembre 2006 Periodico dell’Associazione Culturale Albatros LA FESTA DELLE OLIVE Manifestazione SEMPRE PIÙ 3 Oliolive! di Paolo Muzi Il 3, 4 e 5 Novembre si è tenuta a Castel Madama la manifestazione “Oliolive”. Momento importante con numerosi eventi ed iniziative che hanno visto un’ampia partecipazione Oliolive è da qualche tempo uno degli appuntamenti che caratterizzano la stagione invernale, nonostante quest’anno sia stata anticipata di un mese non si può dire che il freddo non sia stato uno dei protagonisti. Ma Oliolive è stato molto altro: le numerose iniziative, abbinate alla grande partecipazione di istituzioni, media, operatori, rappresentanti dei paesi gemellati e del pubblico, hanno caratterizzato la manifestazione come momento importante della politica culturale ed economica del nostro paese. Oliolive come momento di festa e di sviluppo, come “vetrina” per Castel Madama, come luogo di promozione delle sue lavorazioni e diffusione dell’alto tasso di qualità della trasformazione locale dell’oliva da tavola. La manifestazione è stata il risultato della collaborazione di diversi settori della nuova amministrazione che si sono impegnati a fondo sia nell’organizzazione sia nel reperimento delle risorse necessarie. La piazza principale del paese, ornata da una importante sceneggiatura appositamente realizzata, ha visto la presenza degli stand degli operatori elaiotecnici, di un azienda agricola e di artigiani locali, sette fra le migliori eccellenze artigianali della provincia di Roma, tutti i rioni del Palio Madama Margarita d’Austria, numerose associazioni locali (gruppi folcloristici, scuole di danza) e gli stand della Pro Loco, del Centro Anziani e dell’Unione dei Comuni. Tra le attività in programma, che state numerose e differenziate, si possono ricordare le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione, i 4 concerti in piazza di musica popolare “coordinati” dal gruppo locale di musica popolare “Bella Piazza” (più uno di musica classica presso il Castello Orsini), gli spettacoli teatrali per bambini, le importanti mostre artistiche (fra le quali quella di stimati pittori del novecento), gli stage di degustazione di birra, vino e olio ed i momenti di promozione dell’oliva presso bar locali con l’organizzazione dell’angolo aperitivo. La presenza di alcune troupe televisive (di noti programmi del settore) che si aggiravano per il paese sta a dimostrare la grande attenzione riservata alla comunicazione e alla promozione dell’evento. 4 Manifestazione Oliolive ha visto anche la celebrazione del ventennale del gemellaggio con Oudenaarde; la splendida cerimonia di rinnovo del patto del gemellaggio, si è tenuta nel parco dei Collicelli ed è stata resa suggestiva dalla partecipazione della delegazione de la Roda di Andalucia e delle rappresentanze dei rioni e dallo sventolare delle bandiere degli Sbandieratori. La (prossima) conclusione dell’iter per l’ottenimento del certificato dop del nostro olio ha reso Oliolive anche un momento di intenso dibattito e riflessione sull’importanza, per lo sviluppo per il nostro territorio, non solo delle olive da tavola, ma anche dell’olio d’oliva. A tal fine domenica mattina si è svolto un convegno cui hanno preso parte, oltre a tecnici ed operatori del settore, il vice presidente della Regione Lazio, l’Assessore alle attività produttive della provincia di Roma e l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. È stato poi diffuso un opuscolo illustrato con la storia del nostro territorio e delle lavorazione dell’oliva e le schede sulle principali aziende elaiotecniche provenienti da Castel Madama. Guardando al futuro ci saranno certamente aspetti che potranno essere migliorati (quali ad esempio l’ampliamento della manifestazione all’intero centro storico e la maggiore presenza degli operatori agricoli produttori dell’olio d’oliva) ma siamo sin da ora certi che il valore dell’evento spingerà tutti gli attori coinvolti ad operare per rendere Oliolive appuntamento imperdibile e fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra comunità. “La Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 3, n. 10 - Novembre 2006 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna, Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Paolo Muzi, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Veronica Moro, Valentina Torella, Gualtiero Todini, Flavia De Bellis, Ivo Santolamazza, Wolfango Astorri, Aurora Fratini Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 16/11/2006 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 SOMMARIO • Sempre più Oliolive pag. 3 • Intervista a Domenico Fabiani » 5 • Intervento di Wolfango Astorri » 7 • San Michele aveva un gallo » 9 • I giovani artigiani » 10 • Notizie in breve » 12 • IX Comunità Montana » 14 • In ... Forma » 16 • Inserto fotografico » 19 • Vicovaro » 23 • Sambuci » 27 • Tivoli » 28/29 • Tradizioni popolari » 31 • Il segno comune » 33 • Sport » 34 • Nuoto » 36 • Libri » 37 • Cinema » 38 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli Politica 5 Intervista a Domenico Fabiani nuovo segretario DS di Alessandra De Santis “Nel numero precedente la redazione del “la Piazza” ha avviato un dibattito sulla costituzione delle due formazioni sovrapartitiche di centro-sinistra e di sinistra, rispettivamente sul Partito Democratico e sulla Sinistra Europea. Attraverso quali processi, anche a Castel Madama, si realizzerà il Partito Democratico e quale sarà il ruolo dei Democratici di Sinistra?” Ringrazio, anzitutto, la redazione del giornale la Piazza e l’associazione Albatros, editrice, per gli attestati di stima e simpatia dimostrata nei miei confronti, anche, in virtù della consapevolezza della difficoltà nell’espletamento del mandato ricevuto da tutto il gruppo dirigente del Partito dei Democratici di Sinistra. L’idea del Partito Democratico nasce dalla necessità, dimostrata in più tornate elettorali, di unione di quell’area di centrosinistra a cui appartengono i partiti di ispirazione cristiano-sociale e del socialismoriformista, comprendendo in ciò, naturalmente, oltre a D.L. (Margherita) e D.S. anche lo S.D.I., i Verdi, L’Italia dei Valori. Questo ci chiedono gli elettori. Questa è la naturale conseguenza dell’essere partiti di governo; la doverosa semplificazione del panorama politico per risolvere più semplicemente le importanti scelte che potranno fare del paese, Castel Madama e l’Italia, un paese più moderno e attento ai bisogni e alle aspettative delle individualità che ci compongono. Il cammino è iniziato, anche se il percorso non è privo di ostacoli. Il Partito dei Democratici di Sinistra auspica fortemente la nascita del Partito Democratico, a tutti i livelli, e non da ultimo a quello locale, come chiaramente indicato nei documenti approvati dal Partito e ulteriormente sviluppati nell’assemblea del 28.10.2006. Il costante confronto con la Margherita e con le altre forze politiche, che ci auguriamo vogliano partecipare a questo importante laboratorio politico, risolverà le difficoltà derivanti dalla diversa provenienza e permetterà di costruire quel rapporto, di dialogo e mediazione, necessario a poter convergere in un solo Partito. “L’equilibrio politico della Giunta a seguito della costituzione del Partito dei Democratici potrà essere messo in discussione. Pensa che questo fatto possa rappresentare un problema per la maggioranza del governo cittadino?” La convergenza nel Partito Democratico, ed in tal senso noi lavoreremo, di più forze politiche appartenenti all’area cristianosociale e del socialismo riformista non potrà che costituire un arricchimento delle potenzialità del centrosinistra, tale da sviluppare meglio le nostre idee, per amministrare il territorio con procedimenti chiari, equi e con tempi di realizzazione definiti. Questa è la sfida che attende l’Amministrazione comunale ed in ciò non possiamo permetterci di fallire. “La sua nomina a segretario del circolo ha ricucito posizioni diverse e articolate presenti nel suo partito. In che modo adesso i DS, primo partito della maggioranza, faranno valere il proprio peso nell’amministrazione?” I Democratici di Sinistra hanno indubbiamente avuto un positivo riscontro dalla elezioni della primavera-estate scorsa. L’affermazio- 6 Politica ne avuta in termini elettorali non è frutto del caso ma di un processo di costruzione dell’alternanza che ci ha visto discutere, a volte anche aspramente, ma senza mai oltrepassare il limite della dialettica democratica. Ciò ha rivitalizzato la nostra capacità di sviluppare nuove proposte, nuove idee, permettendo il necessario rinnovamento generazionale e sviluppare un’ulteriore capacità di sintesi, tale da consentire di confrontarci nel Partito e nella Coalizione per la ricerca delle migliori soluzioni possibili ai tanti problemi di Castel Madama. Il nostro peso politico, la nostra capacità di governare, di discutere insieme e progettare il futuro, insieme alle altre componenti la coalizione, sarà posto al servizio dell’attuazione, nel più breve tempo possibile, del patto programmatico proposto ai cittadini. Su ciò si fonda l’azione dell’Amministrazione che noi ci impegniamo a sostenere con lealtà e pari dignità con tutte le forze che la compongono. Questa è la base su cui intendiamo sviluppare tutte le azioni di impulso e stimolo a soluzione di tutte le problematiche che ci siamo impegnati a definire. “Sviluppo industriale e urbanistica sono due tematiche che sono particolarmente care al suo partito che ha infatti le deleghe per i due assessorati inerenti. Quale è la politica della nuova segreteria circa due questioni fondamentali per un paese come Castel Madama?” Non esiste una nuova politica della nuova segreteria, ma solo un diverso modo nell’approccio alle tante tematiche. Favoriscono questo nuovo clima anche le mutate condizioni e i chiarimenti che il Partito, nel suo complesso, ha saputo sviluppare. Non ritengo, altresì, possano esistere amministrazioni divise in compartimenti stagni, le determinazioni della Giunta Comunale e del Consiglio Comunale nello svolgimento delle funzioni di indirizzo debbono necessariamente possedere la forza della condivisione di tutte le parti della coalizione. Non esistono posizioni che non siano condivise, perché non avrebbero la forza per affermarsi in seno all’Amministrazione. “Nel presente la frattura tra società civile e quella politica è sempre più ampia anche in un paese come Castel Madama, che sta perdendo la dimensione paesana per assumerne una cittadina. Quale visione ha e quale uso intende fare la nuova segreteria degli Istituti partecipativi che si possono intendere quali strumenti idonei a superare detta frattura?” Premesso che i Democratici di Sinistra hanno voluto, per la scelta del candidato a Sindaco le elezioni primarie e che l’attuale segretario, allora in posizione minoritaria, si è battuto perché la scelta avvenisse non solo attraverso le primarie, ma che chiunque esprimesse una rappresentanza all’interno della coalizione, potesse parteciparvi e proporsi come candidato, la posizione è evidente, intendeva affermare il principio della più ampia partecipazione democratica, nella trasparente scelta della persona più convincente ed adatta al ruolo. Tutto ciò è comunque avvenuto, seppure sul merito del metodo scelto dai partiti ho espresso perplessità, tanto che è mio impegno, da segretario, di ampliare all’interno e all’esterno del Partito la più ampia dialettica possibile. Non condivido la visione dualistica di una società, divisa in due realtà contrapposte. Il problema è, secondo me, quello di una effettiva rappresentanza. Occorre pensare e realizzare forme di coinvolgimento tali che, le varie parti della società, ed in particolare i giovani, siano protagonisti della politica e dotati di rappresentanza e responsabilità, possano incidere effettivamente sul futuro. In conclusione ritengo che gli istituti democratici con la partecipazione diretta sono la più alta forma di democrazia, anche come principio connaturato nelle consultazioni elettorali, ma come tutti i metodi o processi, occorre arrivare alla applicazione pratica della teoria per poter concretizzare le proprie convinzioni. Politica 7 PARTITO DEMOCRATICO, VA BENE. MA QUALE? Intervento di Wolfango Astorri Gentile Moreschini Ivano, il suo articolo apparso nell’ultimo numero del periodico la Piazza intitolato “Partito Democratico, va bene, ma quale?”, mi permette di porre in essere alcune considerazioni che, mi auguro, possano contribuire a sviluppare un dibattito di non poco conto: il futuro della sinistra a Castel Madama in rapporto alla creazione del Partito Democratico. A livello locale, la sconfitta del centro-destra induce a pensare che la lunga stagione dell’antipolitica sia giunta al capolinea. Esiste nel paese una forte domanda di democrazia, ossia di una politica forte ma dotata di misura, capace di favorire e organizzare la partecipazione dei cittadini ed allo stesso tempo di definire ed indicare una direzione di marcia, una prospettiva, un orizzonte. È un’esigenza che viene, d’altronde, corroborata dalla percezione che anche sul terreno nazionale siamo dinanzi ad un cambiamento di fase. Sono le vicende del nostro paese che ci parlano della necessità di dare vita in Italia e, a caduta, nel nostro centro di un grande partito della sinistra, e che ci impongono a costruire non un nuovo partito ma un partito nuovo, cioè una forza capace di interpretare le novità della nostra epoca e di cogliere le opportunità della fase che si sta aprendo. Le profonde divisioni sociali (nuovi poveri e nuovi ricchi), culturali (incomunicabilità tra le varie anime socialiste) e politiche (presenza egemonica dei DS) contribuiscono non poco alla creazione di valichi insormontabili. Perché i paletti possano essere spazzati via, occorre affrontare un nodo ineludibile, la cui importanza è persino superiore a quella delle regole e delle tappe del processo unitario: il nodo della cultura politica. Se vorrà essere un organismo vitale e duraturo, il nuovo partito della sinistra dovrà affondare le sue radici in una nuova cultura politica, ossia definire una propria visione del paese e dei processi ad esso correlati, affrontare la questione dei valori e dei principi, delineare un “programma fondamentale”. Uno sforzo di revisione ed elaborazione che possa vedere impegnate tutte le forze socialiste riformiste, ambientaliste, democratiche e della sinistra radicale. Il terreno dell’incontro sarà la percezione che si fonda sul riconoscimento del reciproco rispetto della diversità d’origine, ma comune la visione che riconosce e valorizza l’uomo uguale all’altro uomo, e che ci caratterizzi dalle forze conservatrici. Non quindi somma aritmetica DS + Margherita = Partito Democratico, ma processi unitari, ognuno nel proprio alveo, e solo successivamente confronto tra una sinistra unita e forze democratiche, comunque riconducibili al centro del panorama politico. A Castel Madama c’è una stagnazione politica la cui responsabilità i DS portano per non poco conto. Dopo la splendida vittoria all’elezioni amministrative la dialettica politica è come svanita: i partiti chiusi in se stessi, gli amministratori che navigano a vista. I Democratici di Sinistra, che le elezioni hanno premiato più degli altri partiti (quattro su quattro), e che anche per questo hanno maggiori responsabilità verso l’elettorato, solo da un mese hanno rieletto il segretario, optando, a mio avviso, non per la scelta migliore, ma, sicuramente, per la più intelligente: Fabiani è persona preparata e garbata, politico navigato con esperienze conflittuali già vissute e che conosce le insidie del difficile equilibrio tra le parti. Ben venga, quindi, il sasso nello stagno, se potrà servire a riavviare il confronto; ben venga il sasso nello stagno, se invoglierà le forze di sinistra a cercare più ciò che le unisce piuttosto di quello che le divide; ben vengano le persone che, lungi dall’essere faziose, si adoperano a ricercare il dialogo, poiché, altrimenti, tutto questo discorrere resterà solamente un esercizio intellettuale che io e Lei, purtroppo, sovente abbiamo messo in arte senza costrutto. Società 9 San Michele aveva un Gallo di Ivo Santolamazza San Michele aveva un gallo … a molti non dice nulla, per altri un vecchio film, per altri ancora è una filastrocca; per i giovani di Castel Madama è il nome del locale che fa da cornice alla fontana di piazza Mazzini. Non parliamo del solito “pub”, ma di un locale accogliente, un posto in cui le persone vanno per stare serene e per incontrare gli amici, un ambiente in cui si può stare tranquilli gustando qualsiasi tipo di bevanda, dove la buona birra va per la maggiore. Questo locale non vuole sostituire un bar, e non è in competizione con i bar. L’idea di aprire il locale parte sette anni fa quando i due proprietari Fabrizio Cipriani e Angelo Mancini decidono di sostenere questo progetto arduo cominciando da zero. Molte sono state le difficoltà per affrontare le spese e mettere in piedi un progetto che nasceva dal nulla, ma sicuramente tutti questi sacrifici sono stati utili per realizzare uno dei pochissimi spazi per i giovani nel territorio di Castel Madama. Le dicerie popolari a volte possono influire negativamente su progetti di questo tipo, perché l’opinione pubblica tende a sminuire o giudicare il lavoro e l’idea del locale inteso come birreria. Dovremmo sicuramente tranquillizzare molti, che forse potrebbero pensare o giudicare malsani questi locali per i giovani, e invitarli ad entrare e giu- dicare solo dopo aver visto la serenità e la giovialità che regnano nella birreria. Quando si arriva in prossimità della birreria “San Michele aveva un gallo” non si può non notare lo scorcio del centro storico, a molti sconosciuto, ma ricco di storia; c’è la fontana che scandisce il tempo e le mura del castello che fermano il tempo. E questo è l’intento del locale in cui ci addentriamo: un ambiente familiare in cui il caos e il ritmo frenetico della vita si annullano per lasciare spazio alla tradizione, al pensiero, alla civiltà. La birreria con il tempo si è anche ingrandita, infatti ora può ospitare al suo interno molte persone, oltre alla sala del bancone troviamo una sala interna molto caratteristica, dove nel soffitto vediamo appesi oggetti di vario genere, da strumenti musicali a bottiglie. La musica gioca un ruolo importante per il locale e nel corso degli anni non sono mancate serate particolari con sound scelti non a caso oppure esibizioni di gruppi musicali. Da qualche anno il locale propone l’esplorazione dell’aperto, soprattutto nel periodo estivo, offrendo situazioni musicali, di ristoro o altro nello spazio esterno al locale. In progetto e in fase di sviluppo ci sono serate e piccoli concerti in allestimento di cui ne potranno godere solo coloro che vorranno, entrando o curiosando nel locale, che ha un nome insolito, di una musicalità che ne ricorda una filastrocca, un film o un ballo … San Michele aveva un gallo. 10 Società I GIOVANI ARTIGIANI di Ramona Pompili Chicca Jess, classe ’81, artigiano Con questa intervista proseguiamo un percorso che ha l’obiettivo di ascoltare la voce di giovani artigiani, che con passione e tenacia entrano nel mondo del lavoro per continuare antichi mestieri che rischiano di scomparire, proponendosi al mercato con l’originalità delle loro creazioni. L’intervistato di questo numero della Piazza è Jess, che ha intrapreso il mestiere di calzolaio, inusuale per un ragazzo di soli 25 anni. Nel corso dell’intervista ci ha illustrato con quanta pazienza e notevole impegno opera, pur non rinunciando al suo hobby che è quello del ciclismo, che pratica sin da bambino. La sua bravura non si limita alla riparazione delle calzature, infatti realizza dei manufatti, che abbiamo ammirato durante la manifestazione più suggestiva che si svolge a Castel Madama “Il Palio”. Il tuo lavoro è inusuale per un giovane, vuoi dirci come hai iniziato questa attività? Ho iniziato ad intraprendere l’attività di calzolaio all’età di 14 anni, finite le scuole. Dove pratichi questa attività? Nel mio negozio, che si trova in via della Missione n. 36 a Tivoli. Quali attrezzi e macchine utilizzi per la riparazione delle calzature? Come attrezzi utilizzo il martello, la subbia, il coltello, le forbici, le pinze e le tenaglie, mentre come macchinari utilizzo la “Singer” per cucire la pelle e la “Black” per cucire il cuoio, il banco di finissaggio che comprende: la fresa, la tela smeriglio e le spazzole per lucidare ed infine la pressa per il pressaggio delle suole. Le tecniche che utilizzi si differenziano a seconda della diversità dei materiali e della forma delle scarpe? Si, per esempio per risuolare in gomma una scarpa, procedo smerigliando la sottosuola vecchia per poi incollare la nuova suola in gomma. Mentre per risuolare in cuoio una scarpa, tolta la vecchia sottosuola, vado ad incollare e ricucire la nuova suola in cuoio. Ultimati questi interventi si procede con la rifinitura. Società Nel tuo lavoro Jess, che è di precisione e di utilità, hai anche il tempo di realizzare creazioni personali? Quali sono? Le creazioni sono cinte in cuoio da uomo e donna che riesco a fare nel mio poco tempo libero. Hai creato delle calzature o degli oggetti delle epoche passate per manifestazioni o rievocazioni storiche, quali? 11 In occasione del Palio di Castel Madama ho fatto dei foderi in cuoio per le spade, cinte per i tamburi e dei sandali da bambino con la juta. Vorresti trasmettere questa attività artigianale insegnando ai giovani, affinché non vada perso questo antico mestiere? Nei tuoi progetti futuri intendi ampliare questa attività rendendola una impresa per la realizzazione di accessori o vestiario in pelle? Se ci sarà l’occasione saprò ben sfruttarla. Perché no! Il mestiere di calzolaio oltre ad essere soddisfacente e gratificante è anche un mestiere di prima utilità e secondo me è un mestiere che non scomparirà mai. 12 NOTIZIE BREVI I PENDOLARI DELLA A24 PACE E GIUSTIZIA IN MEDIO ORIENTE Si prevedono ancora anni di sofferenza per chi ogni mattina percorre la A24, direzione Roma e tenta di raggiungere il posto di lavoro. È in programma l’apertura per aprile 2007 del casello di Ponte di Nona che riverserà sull’autostrada il traffico proveniente dal nuovo quartiere, in fase di ultimazione del costruttore romano Caltagirone, di 60 mila abitanti e dal nuovo Centro Commerciale Metropolitano. Per il Nord-Est sarà caos, forse la soluzione nel 2013 con la realizzazione delle complanari. L’Associazione Pendolari Valle dell’Aniene è già pronta a combattere con azioni legali, denunce ed esposti agli enti competenti e alla Procura. Più volte il problema è stato portato all’attenzione di tutti e sono state presentate proposte risolutive tra cui la declassazione dell’autostrada nel tratto dalla barriera di Lunghezza al Verano per consentire ai pullman di utilizzare la corsia di emergenza come preferenziale, ma l’apertura di questo casello non migliora certo la situazione anzi la peggiora ulteriormente. Anche i Sindaci dei comuni di Castel Madama, Vicovaro, Guidonia, Tivoli sono contrari a qualsiasi iniziativa non migliorativa della viabilità verso Roma e non sono disposti a firmare accordi con il comune di Roma senza avere in cambio condizioni favorevoli per i pendolari. Il Comune di Castel Madama ha aderito alla Manifestazione nazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente che si è svolta il 18 novembre a Milano promossa da: Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Action for Peace, Articolo 21, Consulta provinciale della pace (Milano), Coordinamento “La pace in Comune” (Milano), Arci, Acli, Agesci, Cgil, Cisl, Beati i Costruttori di pace, Cipsi, Volontari nel Mondo Focsiv, Legambiente, Libera, Associazione per la Pace, Banca Etica, Ics, Emmaus Italia, Manitese, Pax Christi, Centro per la pace Forlì-Cesena, Peacelink, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Forum Trentino per la Pace, Cnca-Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Movimento Federalista Europeo (primi firmatari 25 ottobre 2006) Pensieri e commenti sulla pace: “Non ci sarà pace nel mondo finché non regnerà in quelle terre piena pace. E tutti gli sforzi di pace in quelle terre avranno una ripercussione straordinaria sul pianeta intero.” Parole del Cardinale Carlo Maria Martini. A ognuno di fare qualcosa. Il tempo di fare pace è adesso. “Questo è il tempo in cui bisogna pensare nuovo, bisogna pensare in grande, senza pregiudizi, senza vecchi modi di reagire, senza tutta quella zavorra di sciocchezze che oggi assordano i giovani e li rendono sempre più delusi e senza speranza”. Il giornalista Tiziano Terzani Il circolo del cinema LO STATO DELLE COSE Piazza Europa Unita, 1 - Mandela (Roma) CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI [email protected] PROGRAMMAZIONE DI DICEMBRE 01 - LA GUERRA DI MARIO di Antonio Capuano con Valeria Golino e Marco Grieco 08 - UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach con Atta Yaqub e Eva Birthistle 15 - NIENTE DA NASCONDERE di Michael Haneke con Daniel Auteuil e Juliette Binoche 22 - KING KONG di Peter Jackson con Naomi Watts e Adrien Brody 29 - LO STATO DELLE COSE di Wim Wenders con Roger Corman e Patrick Bauchau Comune: 0774-45001 Carabinieri: 0774-447002 Vigili Urbani: 0774-447305 Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868 Per pagamento Ticket CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009 Notizie Brevi “Amo l’olivo,, 13 CONCORSO MINIPRESEPI Amo Castel Madama per il suo clima, amo sto’ Paese sempre vivo, amo le sue vigne con molta stima, amo il suo albero d’olivo, Quando guardo sta’ pianta carica de frutto nel mio condominio al Pratarello, sembra che me vo’ parla’ e dimme tutto, e dimme che l’olio bono sta’ a Castello. Allora penso com’è fatta la natura che c’ha dato sto’ frutto verde scuro, perché, quando lo porti alla spremitura, esce l’olio extravergine de sicuro. Ecco perché su ai collicelli di Castello, ogni anno si fa’ la festa dell’“Oliolive,, per celebrare quest’olio novello. Ora ecco il desiderio di chi ve scrive. “Vorrei campa’ tanto perché è bello e non vorrei morir troppo in fretta perché vorrei vede’ qui a Castello una bella sacra della bruschetta Aldo Timperi (detto Er Caciara) L’Assessorato alla Cultura del Comune di Castel Madama e l’Associazione Pro Loco organizzano un Concorso di Minipresepi per le festività natalizie. L’esposizione si terrà presso il castello Orsini dal 23 dicembre 2006 al 6 gennaio 2007, nei giorni sabato e festivi dalle ore 10:00 - 13:00 e dalle ore 17:00 - 20:00. I concorrenti saranno suddivisi in due sezioni: adulti e bambini con età non superiore ai 14 anni. La quota di iscrizione è di 8,00 euro. Tutti i concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione, i primi tre classificati di ogni sezione saranno premiati, sabato 6 gennaio alle ore 17:00, il primo con una medaglia d’oro, il secondo ed il terzo con una d’argento. La misura del presepe non dovrà essere superiore a cm 100x100. PROPOSTA DI UNA COOPERATIVA DELL’OLIO In tema di raccolta e festa delle olive riportiamo la proposta del Dott. Guido Grassi, agronomo residente a Castel Madama che ritiene importante costituire una Cooperativa tra le varie aziende olearie della Valle dell’Aniene. Infatti nei comuni vicini a Castel Madama ci sono più di 30 frantoi e centinaia di ettari coltivati ad olive. L’intento è quello di far conoscere fuori dalla nostra zona l’olio prodotto, che ha una qualità superiore rispetto a tanti altri in commercio, in quanto raccolto manualmente e trattato con spremitura a freddo e utilizzando solo varietà di piante come la Rosciola, la Carboncella, la Brocanica senza mescolare olive di bassa qualità e basso costo provenienti da altre zone d’Italia. PRIMA PERSONALE Si è tenuta nella Galleria d’Arte di Cerreto Laziale, dal 4 al 12 novembre, la prima mostra personale di Giovanni De Luca. L’artista originario di Benevento, da qualche anno vive e risiede a Castel Madama. Dei sui lavori abbiamo potuto apprezzare un’anteprima con l’esposizione che da qualche tempo tiene nella saletta del Bar Moreschini e per la quale ha ricevuto numerosi consensi. Con questa mostra ha fatto un salto qualitativo che gli può aprire nuovi spazi. La mostra ha avuto un buon successo di pubblico. La Galleria d’Arte di Cerreto Laziale è associata con il gruppo 100 Artisti di via Margutta e fa parte di un circuito espositivo che accoglie anche i lavori di artisti già affermati a livello nazionale. Da sinistra: Federci Mario Vicepreside dell’I.C. di Cerreto Laziale, Serpietri Orlando artista e titolare della Galleria d’Arte e Giò De Luca 14 Comunità Montana IX COMUNITÀ MONTANA a cura di Fausta Faccenna ANCORA OLIVI PER IL NOSTRO TERRITORIO Come ogni anno, in questo periodo, la Comunità Montana distribuisce agli agricoltori locali piante di olivo di almeno 18 mesi ed allevate in vaso da almeno 12, di altezza compresa tra 100 e 120 cm. Proseguendo nella politica di valorizzazione della olivicoltura locale, che ha visto questo Ente tra i promotori - trascinatori del riconoscimento della DOP Terre Tiburtine che è in dirittura di arrivo, la Comunità Montana, assecondando la vocazione territoriale, ha distribuito nel mese di ottobre circa 13.550 piantine di olivo. Nei mesi precedenti, con bando pubblico, erano stati invitati gli olivicoltori a inoltrare domanda nella quale dovevano essere specificate anche le varietà richieste nel rispetto delle tradizioni agricole locali. Le varietà fornite — leccino, frantoio pendolino, itrana, rosciola, carboncella e rotonda di Tivoli — sono quelle che rispondono meglio alle condizioni pedoclimatiche del nostro territorio del resto ben interpretate dai nostri agricoltori che sanno coniugare tradizione e innovazione, facendo emergere una cultura agricola sedimentata nel corso dei millenni durante i quali l’olivicoltura ha contribuito alla ridefinizione del paesaggio rurale, oltre a fornire un prezioso olio di grande qualità. La raccolta delle olive. Riproduzione grafica di un’immagine di un vaso attico a figure nere. Del resto la vocazione olivicola dell’Italia centrale preappenninica è attestata già in età tardo repubblicana poiché la coltivazione dell’olivo rientrò nel programma produttivo delle villae rusticae dove la produzione di olio fu incrementata e migliorata. Con la rivoluzione agricola medievale ad opera degli ordini monastici, l’olivo divenne il motore economico più importante perché con l’olio il nostro territorio ebbe l’opportunità di aprirsi a mercati più vasti; ciò non sfuggì alle attenzioni dei baroni locali che imposero l’obbligo di corrispondere la decima parte del prodotto- olio e non olive e di utilizzare i frantoi baronali con ulteriore aggravio degli oneri. Oggi che il mangiar sano è al centro dell’interesse dei consumatori, incrementare l’olivicoltura significa non solo contribuire alla prevenzione dei rischi di abbandono del territorio montano, ma anche concorrere in modo indiretto all’educazione alimentare dei cittadini più giovani per i quali i legami con la propria terra sono più labili e incerti. Comunità Montana 15 LAVORI PUBBLICI SUL TERRITORIO MONTANO Nell’ambito degli interventi relativi ai lavori pubblici in questi ultimi due mesi sono stati messi in cantiere numerosi e significativi interventi volti al miglioramento del patrimonio edilizio e rurale del territorio. Questo Ente, infatti, nel corso degli anni ha cercato di operare sempre per la conservazione, la tutela del proprio patrimonio produttivo, ambientale e storico-artistico, cercando di concorrere non solo ad una valorizzazione dei beni strumentali presenti sul territorio, ma anche attraverso interventi di tutela attiva che passano necessariamente attraverso opere di consolidamento, restauro e fruizione di quei beni che saranno tutelati solo se conosciuti e fruiti. Gli interventi che si elencano, pur nella loro diversità, si prefiggono tutti lo scopo di operare per uno sviluppo del territorio montano che non può prescindere dalla partecipazione delle popolazioni che sono gli attori del successo di operazioni di sviluppo integrato di un territorio. In data 04.09.2006 e in data 12.10.2006 sono stati stipulati i contratti di appalto per la realizzazione delle seguenti opere da realizzarsi con fondi propri della Comunità Montana (40%) e del GAL Aniene Tiburtino (fondi Leader+, 60%): - Lavori di restauro delle facciate del palazzo comunale di San Vito Romano. Importo delle opere Euro 48.143,82. - Lavori di recupero di un contenitore edilizio in via dei Torrioni nel Comune di Pisoniano. Importo delle opere Euro 47.931,84. - Lavori di completamento dell’intervento di recupero delle mura poligonali in comune di Castel San Pietro. Importo delle opere Euro 48.427,75. - Lavori di ristrutturazione di un campo sportivo polivalente nel Comune di Poli. Importo delle opere Euro 60.729,19. - Lavori di ristrutturazione dell’ex Edificio scolastico da destinare ad ostello in Comune di Rocca di Cave. Importo delle opere Euro 57.050,99. - Lavori di ristrutturazione e riqualificazione del Giardino Comunale tra piazza Nardi ed il sottostante parcheggio pubblico e completamento dell’edificio da adibirsi a ristoro nel Comune di Sant’angelo Romano. Importo delle opere Euro 79.509,39. Museo della canapa di Pisoniano In data 13.10.2006 é stato altresì stipulato il contratto di appalto dei lavori di ristrutturazione, completamento e nuovo ampliamento del museo della Canapa nel Comune di Pisoniano, per un importo di Euro 179.989,99. Le suddette opere sono state finanziate per il 90% con fondi europei di cui al DOCUP ob. 2 Regione Lazio e 10% con fondi del bilancio della Comunità Montana. Con fondi propri dell’Ente sono state appaltate in questi ultimissimi giorni opere di manutenzione e restauro dei fontanili rurali ricadenti nel territorio comunitario e la sistemazione di varie strade rurali: a Moricone della strada di Colle della Muratella, a Nerola Strada di Monte Lago e strada della Grotta Signora Giovanna IX COMUNITÀ MONTANA Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915 www.comunitamontanativoli.org 16 Scuola Scuola 17 Vicovaro 23 VENTENNALE DEL CENTRO ANZIANI “DON ANGELO FRANCORSI” di Roberto Bontempi Vicovaro abbraccia i suoi nonni Domenica 22 ottobre il Centro Anziani di Vicovaro, intitolato al compianto don Angelo Francorsi, ha festeggiato il ventennale della propria fondazione. Per l’occasione, coincisa tra l’altro con la quinta “Giornata dell’anziano” organizzata dal Comune, sono state organizzate diverse iniziative. Il coro del Centro, diretto dalla professoressa Tiziana Schiavetti, ha animato la messa della mattina alla quale hanno preso parte le autorità civili e un nutrito numero di fedeli. All’uscita dalla chiesa, la Banda “Gioacchino Rossini”, diretta dal maestro Flavio Troiani, ha accolto i membri del Centro con un repertorio gioioso, accompagnandoli verso la sede di via delle scuole dove è stato allestito un pranzo sociale al quale, insieme al sindaco Thomas, all’assessore alle politiche sociali Coccia e agli assessori De Simone, Fabri e Schiavetti, ha partecipato anche il vostro cronista insieme ai ragazzi del giornalino della Biblioteca. Durante il pranzo il Comune ha consegnato diverse targhe ricordo: al presidente “storico” del Centro, Romeo Maugliani, agli inscritti più anziani, alle coppie più longeve, ai primi presidenti e ai politici che, vent’anni fa, resero possibile la nascita del Centro, tra i quali Violenzio Ziantoni, vicovarese DOC, ex Presidente della Provincia di Roma, presente in compagnia della deliziosa madre, la novantanovenne signora Margherita. Terminato il pranzo, i presenti si sono poi scatenati in danze e canti fino a sera. È facile scadere nella retorica e nella banalità in circostanze simili, ma devo riconoscere che segue a pag. 24 24 Vicovaro si è trattato senza dubbio un’esperienza arricchente: oltre ad apprezzare l’attenzione delle istituzioni nei confronti dei depositari della memoria, c’è da rimanere stupiti di fronte alla vitalità di alcuni di questi “ragazzi” la cui capacità di divertirsi e stare insieme nella semplicità può essere un piccolo insegnamento per le nuove generazioni. Proprio la presenza di adulti e giovani mi è parsa particolarmente significativa: era come guardare in faccia la storia, ricapitolare passato e presente in un insieme unico. Mi è sembrato un bel colpo assestato all’«ideologia del presente», come l’antropologo Marc Augé chiama quella specie di ossessione per l’attimo presente che troppo spesso fa dimenticare agli uomini del XXI secolo che, per avere uno sguardo aperto ad una proget- tualità futura, è necessario riconoscere l’importanza di ciò che è accaduto prima di noi come imprescindibile giustificazione del nostro stesso essere qui e ora. È proprio questo che i più anziani ci comunicano, anche in silenzio, con la loro stessa esistenza. E proprio per questo, a ben guardare, negli occhi dei più anziani si possono già scorgere le bozze di un futuro che tocca a noi riempire di colori. VICOVARO, LA CULTURA... È QUI! di Roberto Bontempi VII Premio Arte: musica, teatro e conferenze, ce n’è per tutti i gusti. Sul prossimo numero de “La Piazza” tutti i nomi dei vincitori Continuano, nella ex chiesa di Santa Maria di Vicovaro, le iniziative in programma per il VII Premio Arte “Marcantonio Sabellico”. Nel frattempo sono andati in archivio i due eventi musicali in cartellone. Si è cominciato sabato 21 ottobre con lo splendido concerto per oboe e quartetto d’archi eseguito dall’Ensemble Ludos che si è cimentato in un repertorio di Antonio Vivaldi. Da segnalare che l’oboista dell’Ensemble è il maestro Flavio Troiani, vicovarese, direttore del Complesso Bandistico “Gioacchino Rossini”. Si è proseguito il sabato successivo con l’esibizione di tre cori polifonici del nostro territorio: la corale di Santa Caecilia di Vicovaro, diretta dal maestro Roberto Proietti, e i cori “Serafino Pasqualini” di Licenza e “Francesco Mannelli” di Tivoli, diretti e accompagnati all’organo dal maestro Manuele Orati. La corale di Vicovaro si è concentrata su un repertorio cinquecentesco, sacro e profano, in omaggio al periodo Rinascimentale, mentre i due cori di Licenza e Tivoli hanno presentato brani di diversi periodi storici, anche contemporanei. Il gustoso concerto si è chiuso con un esibizione dei tre cori diretti da Roberto Proietti ed accompagnati all’organo dal maestro Orati, che hanno eseguito insieme lo struggente Ave Verum Corpus di Mozart. Vicovaro Chiusa la pagina musicale toccherà adesso agli altri avvenimenti la maggior parte dei quali, quando leggerete queste pagine, si sarà già svolta. Mi riferisco ai due eventi che mirano alla riscoperta dei meriti letterari dell’illustre umanista vicovarese, le Premiazioni del concorso di Poesia e Pittura, lo spettacolo teatrale “La Veneziana”, e il Certamen di traduzione delle opere latine di Marcantonio Sabellico riservato alle scuole superiori. Di tutto questo darò un resoconto dettagliato sul prossimo numero. 25 ERRATA CORRIGE Sullo scorso numero de “La Piazza” (ottobre 2006), nell’articolo intitolato “Partito il Premio Arte Marcantonio Sabellico” e pubblicato a pagina 23, ho sbagliato l’indicazione della data relativa alle Premiazioni del Concorso di poesia e pittura, segnalando il giorno 19 invece del 12. Chiedo scusa ai lettori interessati che sono stati sviati dalla errata informazione (Roberto Bontempi) “A OTTOBRE PIOVONO LIBRI” Anche Vicovaro ha risposto all’appello del Ministero per i Beni e le Attività Culturali aderendo all’iniziativa di promozione e diffusione della lettura denominata “A ottobre piovono libri”. Nei quattro martedì di ottobre, l’associazione culturale “La bottega dei Varii” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, ha curato e allestito una lettura drammatizzata di racconti scelti divisi per fasce d’età. Alessandra Zibellini e i ragazzi del suo corso di recitazione, hanno centrato il primo incontro sulle fiabe per bambini, il secondo sui gialli per ragazzi, il terzo sul romanzo “Novecento” di Alessandro Baricco e il quarto su brani tratti dai testi di Heinrich Böll. 26 Vicovaro ATTUALITÀ VICOVARESE TRA MEMORIA E TECNOLOGIA di Roberto Bontempi Festeggiamenti del 4 novembre Il 4 novembre 1918, all’indomani della presa di Trento e Trieste da parte dell’esercito italiano, a Villa Giusti, presso Padova, l’Austria e l’Italia firmarono l’armistizio che segnò, per la nostra nazione, la fine del primo, terribile, conflitto mondiale. In ricordo di quella data le autorità civili e religiose di Vicovaro, insieme con l’Associazione Reduci e Combattenti del presidente Gino Ventura, hanno formato un corteo, accompagnato dalla Banda del paese, ed hanno deposto due corone al milite ignoto e al monumento che ricorda l’eccidio delle Pratarelle. Inaugurato il sito del Comune www.comunedivicovaro.it Già on line in fase sperimentale da qualche mese, ora è ufficialmente attivo il nuovo sito internet del Comune di Vicovaro www.comunedivicovaro.it, realizzato grazie al contributo della Regione Lazio. Giovedì 9 novembre nella ex chiesa di Santa Maria, il sindaco Thomas, l’assessore al Turismo Maurizio Moltoni e il curatore del sito Giuseppe Dante, hanno inaugurato questo nuovo canale di comunicazione che il Comune mette a disposizione dei cittadini. Gli amministratori hanno voluto sottolineare l’importanza di tale investimento, soprattutto al fine di garantire una sempre maggiore trasparenza della loro attività e per proporre alla società civile un ulteriore strumento di conoscenza e fruibilità dei servizi ad essa offerti. Il sito è ancora in fase di completamento, ma già da ora ospita informazioni di grande interesse ed utilità. Si possono trovare le delibere della Giunta, i Bandi di concorso indetti dal Comune e i recapiti e gli indirizzi e-mail di tutti gli uffici tecnici e amministrativi. Oltre a ciò esistono ampi spazi dedicati alle indicazioni turistiche e agli avvenimenti che si tengono a Vicovaro nel corso dell’anno. Tra gli obiettivi a medio e lungo termine vi sono l’inserimento on line del Piano Regolatore Generale e di un’ampia sezione sulla modulistica, nonché la creazione di una newsletter mediante la quale sarebbe il Comune stesso che, tramite la posta elettronica, potrebbe informare l’opinione pubblica sulle novità, le iniziative, le scadenze e tutto ciò che riguarda i rapporti tra istituzioni e società. Sambuci 27 A Sambuci sboccia a novembre “Il Fiore di Loto” di Aurora Fratini e Ramona Pompili È pervenuta alla sua IV edizione la rassegna letteraria e poetica “Il Fiore di Loto” che il laboratorio letterario “Antelitteram” dell’Associazione Culturale Terzo Millennio di Sambuci tiene ogni anno, nel mese di novembre, all’interno della bellissima cornice di castello Theodoli. Quest’anno la rappresentazione si terrà sabato 25 novembre alle ore 17.00. La scelta di realizzare l’iniziativa nel mese di novembre non è casuale, infatti la rassegna propone un percorso tematico inerente al flusso dei ricordo, alla meditazione sulla vita, sull’amore e sulla morte, per celebrare la memoria dell’assenza attraverso quella forma sublimata e universalmente intima che è la Poesia. Del resto, il mese di novembre è tradizionalmente dedicato al culto e alla memoria dei defunti, e lo scopo è trasmettere l’alto valore di rito collettivo che tale flusso della memoria riveste nella nostra cultura. Nelle edizioni precedenti sono stati letti e recitati dagli attori dell’A.C. Terzo Millennio brani di autori famosi di ogni tempo e luogo che hanno dato voce a questo straordinario sentimento del finire attraverso la mediazione lirica. Quest’anno gli attori stessi hanno desiderato tentare l’sperimento alchemico del laboratorio poetico, mescolando sensazioni, sentimenti, nostalgie, attese, espressi in lingua e in dialetto. L’inquietante viaggio della mente dentro se stessi e dentro la Storia ha sortito una miscela variegata di versi e di pensieri, in cui il pianto si mescola col riso, la delusione alla speranza, l’amore al dolore, la vita alla morte, in una continua tensione verso la ricerca di una significazione del sé, del nostro fine ultimo, delle ragioni della nostra esistenza. Un lavoro che ha richiesto non solo sensibilità e sentimento, ma anche momenti di studio sul significato strutturale della poesia, sul suo valore semantico, sul suo potere evocativo, sulla sua musicalità, sulla sua anima. Sulla base di quanto prodotto, i nuovi poeti del laboratorio letterario dell’A.C. Terzo Millennio, guidati dal Presidente Aurora Fratini, che cura anche la direzione artistica dell’iniziativa, si sono proposti di dividere gli elaborati in tre sezioni: l’Uomo, la Storia, lo Spirito, per dare coerenza ad un percorso interiore che parte dall’uomo, attraversa la storia e arriva ai massimi gradi di spiritualità. Il loro impegno sta nello sforzo di comunicare tutto l’amore che muove il cerchio della vita, dove nulla si disperde, dove tutto ritorna, dove ciò che sembra inesorabilmente allontanarsi per sempre si ricongiunge, dove ciò che sembra spezzato ricrea costantemente l’equilibrio sottile e fortissimo di frammenti di Anime, che fanno il grande respiro del mondo. È il loro umile e sentito dono, (così come quello che, ancora oggi in Sicilia, i morti portano ai bambini) scevro da pretese accademiche, un canto alla vita, alla morte, all’armonia universale, espresso con la passione istintiva che ci muove a condividere con gli altri la nostra storia, individuale e collettiva. Leggeranno e reciteranno le poesie: Cinzia Berti, Carlo Disint, Loredana Fratini, Patrizia Fratini, Serena Giulianella, Pierina Nicoletti, Matteo Panatta, Francesca Polzelli, Anna Maria Proietti, Simone Proietti, Sara Proietti. Le coreografie sono di Sara Proietti e Aurora Fratini. Le selezioni letterarie e musicali, la direzione artistica e la regia di Aurora Fratini. Il costo del biglietto è di Euro 5,00. Come ogni anno, gli incassi saranno devoluti all’Associazione Italiana per la Mucopolisaccaridosi e Malattie Affini (Onlus), patologia di cui è affetta una giovane di Sambuci. 28 Tivoli Lavori in corso: Tivoli cresce di Valentina Torella Se in questo periodo si parla di città in fase di rinascita e di rinnovamento di sicuro tra queste c’è Tivoli, da sempre ridente e qualificata cittadina che, ultimamente, si sta ancor più migliorando e sviluppando per rendersi maggiormente accogliente e adeguata alle esigenze dei suoi abitanti e dei suoi visitatori. Molti interventi sono stati già avviati e conclusi nel 2005, come quelli che hanno riguardato scuole, strade, parchi, piazze, giardini, viabilità, cultura, igiene ambientale, sport, economia, tempo libero; altri, invece, saranno terminati nel 2006. E proprio grazie a quanto già realizzato Tivoli può puntare sempre più in alto, anche servendosi della collaborazione della Provincia di Roma e della Regione Lazio. I progetti sono davvero molti: tra i più importanti la creazione di un traforo stradale che colleghi la cosiddetta “curva dei regressi” alla zona del cimitero; la realizzazione di un parcheggio interrato di 1000 posti a Piazza Garibaldi; la costruzione di una metropolitana di superficie che colleghi Tivoli Terme al centro cittadino. E tra gli obiettivi maggiori, come si sarà già capito, c’è proprio la creazione di centinaia di nuovi Il progetto della futura Piazza Garibaldi con parcheggio sotterraneo posti auto ottenibili tramite la costruzione di nuovi parcheggi: oltre a quello suddetto di Piazza Garibaldi, quello di Piazza Massimo (vicino la mutua) con la costruzione di un nuovo parking multipiano, con due livelli interrati, da 350 posti auto. Quest’opera verrà a costare 2,5 milioni di euro e sarà terminata nel 2008. Ed è stato già concluso, come previsto, il nuovo parcheggio di Via Tiburto: 142 posti auto su tre piani di cui due interessati e riservati a box da cedere in comodato ai cittadini che ne faranno richiesta. Un altro settore di rilevante importanza è quello dei restauri e delle riqualificazioni, a partire dal progetto di recupero dell’Anfiteatro di Bleso fino ad arrivare all’intervento su “Palazzo Coccanari”, che ospiterà una biblioteIl progetto del parcheggio di Piazza Massimo ca, un museo e un centro culturale. E tra questi il più rilevante è sicuramente il progetto riguardante “Piazza Garibaldi”, una delle principali piazze di Tivoli, sia per la sua maestosità che per la copiosità della spesa impiegata per la sua realizzazione. Il progetto è stato redatto dall’architetto Giuseppe Petrocchi e dal suo staff. L’idea principale è stata quella di ricreare la cosiddetta “porta di accesso”, una volta denominata “Porta Santa Croce”, attraverso la realizzazione di una piazza con alberi e panchine, al centro della quale due elementi scultorei in travertino simboleggeranno la porta ormai scomparsa. Questo progetto prevede, inoltre, il rifacimento di tutte le pavimentazioni, la sostituzione degli elementi di arredo urbano e gli interventi sulle facciate per ottenere un tessuto urbano omogeneo, senza dimenticare l’importante eliminazione delle barriere architettoniche, l’installazione di speciali cassonetti a scomparsa per i rifiuti e la creazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica. Ora è certo: Tivoli è veramente una città rinata! Tivoli 29 DUE NUOVI CENTRI ANZIANI IN ARRIVO di Veronica Moro “Per la nostra amministrazione comunale i servizi per gli anziani sono una delle priorità”. Con queste semplici e chiare parole il sindaco Marco Vincenzi ha commentato l’apertura di due nuovi centri sociali per anziani che andranno ad aggiungersi ai tre già presenti sul territorio a Tivoli Centro, Villa Adriana e Tivoli Terme. Infatti, il 26 ottobre scorso la Giunta Comunale di Tivoli ha deliberato l’apertura di un quarto centro, nel quartiere Empolitano e di un quinto a Campolimpido. Ha dichiarato ancora Vincenzi: “Con l’apertura di queste due nuove strutture abbiamo voluto rendere più agevole la partecipazione alle attività dei centri già esistenti per gli anziani che vivono in altre zone della città, in modo tale che non saranno più costretti a spostarsi.” Questa affermazione mette in evidenza due questioni che stanno condizionando la crescita e i mutamenti della nostra città: la prima inerente all’espansione e, quindi, al decentramento delle abitazioni e la seconda in merito all’aumento della fascia della terza età che necessita di attenzioni particolari. Secondo i dati, relativi al 14° censimento regionale del 2001, elaborati dal Sistar (Sistema statistico regionale) e forniti dall’Istat, Tivoli risulta tra i Comuni più grandi della provincia di Roma con circa 50.000 abitanti. Inoltre, la provincia di Roma è al primo posto per la percentuale di donne sopra i 75 anni di età, al terzo – dopo Viterbo e Rieti – per indice di vecchiaia (130,97) e al quarto – dopo Rieti, Viterbo e Frosinone – per il numero di anziani ogni bambino (3,31). Tuttavia, la nostra provincia, sempre secondo gli stessi dati, risulta essere tra quelle con la minor percentuale di anziani dipendenti (26,0). Questi dati risultano perfettamente in linea con la necessità di sviluppare nuovi spazi per i “nonni” che vivono più a lungo, sono sempre di più e chiedono – giustamente – delle strutture adeguate alle proprie esigenze. Infatti, l’amministrazione comunale ha già ricevuto più di 250 preadesioni dai soli anziani del quartiere di Campolimpido che sembrano aver accolto con molto entusiasmo questo nuovo progetto. Dopotutto ormai è un dato di fatto che il termine “terza età” non significhi più necessariamente stanchezza, malattia e mancanza di energie, ma – al contrario – molti anziani dimostrano di avere ancora parecchio da dare e vivono a pieno questa fase matura della vita. C’è chi fa sport, chi cura i nipoti meglio degli figli, chi si innamora e chi si iscrive all’università per imparare nuove cose o per prendere quella laurea che non è stato possibile prendere prima. Insomma si coltivano vecchie passioni e se ne scoprono delle nuove, l’importante è non arrendersi mai e riaccendere la grinta del bambino che si è stati, per non spegnere mai la curiosità di sperimentarsi. Tradizioni popolari 31 Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini In questa puntata proseguiamo con la lettura dei proverbi castellani che Vittorio raccolse e pubblicò nella sua tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama”. Il primo proverbio in cui ci imbattiamo è tratto dall’esperienza di un mondo agricolo, che conosce bene le leggi che ne regolano la convivenza; nello specifico, il contadino che “va in opera” sa bene che, prima di riscuotere, deve aver lavorato sodo: il pane te lo devi guadagnare, insomma, perché nessuno ti regala niente; se vuoi la paga, prima devi aver zappato. E infatti: Prima se zappa, eppò se paca. C’è un soprannome a Castel Madama, che sembra – sottolineare – di una persona la caratteristica – del parlar poco (o il pregio del non parlare a vanvera?): “Parlapocu”. E il proverbio che Vittorio ha raccolto dice espressamente che, se parli poco, poi patisci poca pena. Ma il fascino del proverbio sta nella sua scultoreità, nella scansione di un verso endecasillabo davvero martellante: Chi pocu parla, minu pena pate. Nei tempi antichi (ma oggi chissà quanto le cose sono cambiate!) cacciatori e pescatori non avevano grande credito: si trattava spesso di personaggi poco affidabili, fanfaroni e autoincensatori delle proprie capacità piscatorie e venatorie. Di costoro si raccontava che, piuttosto che tornare a casa a mani vuote, passavano in negozio, a Tivoli, ad acquistare pesci o volatili, per non farsi beffeggiare da parenti ed amici. Comunque, andare a caccia o a pesca significava, poi, non avere grano da vendere: Chi se ‘nammora de pesce e de penne, non tè mmai cranu da venne. Il proverbio che segue denota una notevole capacità di analisi psicologica, sottolineando come chi è stato colpito da qualche grave incidente rimane senza fiato anche di fronte ad un evento insignificante: se sei stato investito da un’automobile, hai paura anche della bicicletta che ti sfiora; se ti ha morso una serpe, hai paura anche della lucertola (“frucetta” è la classica alterazione dialettale ispirata al fruscìo dell’animale che sguscia via): Chi è statu moccecatu dalla serpe, ha paura puru della frucetta. Dicevano i latini che le cose scritte rimangono e le parole volano (scripta manent, verba volant). Nel proverbio la volatilità delle parole è addirittura immersa in un’aura musicale, davvero poetica: Le parole della sera ju ventu se lle mena. Magari era successo che la madre, martedì al mercato da Amircare, aveva messo gli occhi addosso ad un bel tegame con i suoi bei manici ad ansa e, dopo averci pensato un po’ sopra, aveva deciso di acquistarlo. Se lo è portato a casa e si mette a lavarlo, come si fa con le nuove suppellettili. Accidenti! Un’occhiata in tralìce, per vedere che sta facendo Micchilino accovacciato in terra e, patatrac, “la pigna se rompe”. È propria veru! L’ara dì s’è mortu ju fiju de Dargisa che tenea do’ anni e ju nonno che ne tè novandasei ancora va girenno pe’ lla casa. Aoh, la robba nova se rompe e vella vecchia, macara ‘ntronata, dura ‘n’eterno! La pigna ‘ntronata, va cent’anni pe’ lla casa. Archivio 33 IL SEGNO COMUNE di Flavia De Bellis Una mostra curata dall’Archivio Storico Comunale In occasione della manifestazione OliOlive l’Archivio Storico Comunale ha curato una mostra dal titolo Il segno comune – Timbri, stemmi, carte intestate e gonfalone del Comune di Castel Madama nel corso della storia. Questo sia pur curioso e godibile excursus cronologico attraverso i segni grafici ed iconografici impressi sulle carte pubbliche può apparire insolito rispetto al taglio fortemente contenutistico finora adottato nelle varie iniziative culturali che l’Archivio ha proposto alla cittadinanza. A prima vista sembrerebbe infatti che in questo caso si sia voluta decisamente privilegiare la forma a discapito del valore storico del contenuto, l’iconografia in se stessa a discapito della storiografia, il gusto del collezionismo a discapito dell’organicità di un serio approfondimento scientifico. Eppure, anche l’aspetto apparentemente secondario dell’impostazione grafica dell’intestazione della carta usata per gli atti ufficiali o, addirittura, il mutamento nel tempo della raffigurazione di S. Michele nello stemma impresso sui timbri, ci possono condurre attraverso un percorso di corretta ricostruzione delle vicende storiche del paese in rapporto a quelle della storia nazionale ed internazionale. L’immagine che il Comune si dà per mezzo di un simbolo grafico è infatti un segno linguistico dotato di forte potenza comunicativa e di notevole impatto sociale: attraverso il particolare segno distintivo posto nel proprio stemma il Comune veicola l’immagine di se stesso in quanto istitu- zione esistente ed operante nel tempo, e la collettività in quanto organismo partecipante si identifica e si riconosce in quel particolare emblema. In alcuni casi è anche l’assenza del segno ad assumere un forte valore di testimonianza storica. Si pensi soltanto ai tanti secoli di governo baronale e pontificio, agli anni del governo napoleonico: Castel Madama non possedeva un proprio stemma, un proprio segno in cui identificarsi, semplicemente perché la sua esistenza come Comune indipendente non era riconosciuta ed i cittadini non erano considerati individui in possesso di pieni diritti e libertà, bensì semplici sudditi dei vari poteri sovracomunali. Soltanto dal 1851 il Comune e la collettività svilupperanno propri segni identificativi che varieranno nel corso del tempo in rapporto alle successive vicende storiche, come viene illustrato nella mostra proposta. Accanto alle immagini dei timbri, delle intestazioni e degli stemmi, tutte tratte da documenti conservati presso l’Archivio, si è voluta creare una piccola sezione costituita dagli strumenti concreti che hanno apposto fisicamente sulle carte quei segni: una serie di timbri orginali, alcuni anche piuttosto antichi e di fattura pregevole, rinvenuti grazie alla collaborazione di alcuni uffici comunali, che testimoniano il lavoro di generazioni di dipendenti pubblici che nel corso del tempo hanno materialmente servito la collettività operando, per così dire, dietro le quinte della Casa Comune. 34 Sport A.S.D. Castel Madama NOVE PUNTI IN SETTE PARTITE di Ivo Santolamazza Nelle prime sette gare del girone di andata del campionato di promozione, nel girone B, la squadra di Castel Madama conquista solo tre vittorie: una fuori casa contro Monterotondo Scalo per 0-1 nella seconda giornata l’altra contro il Palocco in casa per 2-1 nella terza giornata di campionato e ieri sempre in casa la terza vittoria per 2-0. La prima sconfitta avviene nella prima giornata in casa contro Tor De Cenci per 2-4. Le altre gare con esito negativo sono le ultime tre: il Castel Madama perde 3-0 contro Pescatori Ostia, 2-3 contro Pro Calcio Sabina e 2-1 contro Alessandrino. La rosa dei giocatori non è al completo, ci sono molti infortunati e in queste prime gare del campionato l’allenatore Fabrizio Volpe è costretto a schierare molti giovani che, a volte, peccano di inesperienza perdendo ad esempio le ultime due partite nei minuti di recupero. La squadra però è impegnata anche nella Coppa Italia e prosegue il suo corso passando il turno. A.S.D. Castel Madama (foto Blow up) CLASSIFICA - Girone B (aggiornata al 13/11/2006) Tor de Cenci Fiumicino Pro Sabina Tor Lupara N.S. Maria Mole Alessandrino Monter. Scalo Tor Sapienza Riano Castel Madama Pescatori Ostia Roviano Casette Fonte Nuova Pro Calcio Acilia Palocco 14 13 12 12 11 10 10 9 9 9 8 7 7 6 6 1 7 7 7 7 6 7 7 7 7 7 7 6 7 7 7 7 4 3 3 3 3 3 3 2 2 3 2 1 1 0 1 0 2 4 3 3 2 1 1 3 3 0 2 4 4 6 3 1 1 0 1 1 1 3 3 2 2 4 3 1 2 1 3 6 12 8 12 10 11 8 6 10 11 10 10 7 7 6 5 4 6 4 10 9 4 10 8 7 12 13 8 5 10 7 9 15 Sport 35 F.C. Pro Castel Madama vince ancora di Ivo Santolamazza Ancora una vittoria contro Gerano, nella partita disputata il 5 novembre, per la Pro Castel Madama che si aggiudica la gara con il punteggio di 2 a 1. Continua la scalata in classifica per la squadra di Castel Madama, impegnata nel campionato di Seconda Categoria, che nelle sei partite finora affrontate ne perde soltanto una fuori casa contro il Borussia per 2-0. Già nelle prime due giornate la squadra batte il Real Turania fuori casa per 1-3 e Nuova Lunghezza per 2-0. Poi la corsa si ferma la terza giornata contro il Borussia e continua nella quarta e nella quinta giornata di campionato con due pareggi: 1-1 in casa contro Real Casilino e 1-1 fuori casa contro La Vetrice. Arriviamo poi alla sesta giornata dove la Pro Castel Madama si aggiudica in casa la vittoria contro Gerano conquistando un’alta posizione in classifica. CLASSIFICA Girone H (aggiornata al 13/11/2005) La Vetrice Pibe de oro Gerano Cerreto Arsoli Pro Castel Madama Borussia N. Lunghezza N. Agosta Aud. Olimpica Poli Real Casilino Res Roma Vicovaro Real Turania Fortitudo RM 16 15 15 15 13 12 11 11 10 10 9 7 4 4 0 0 PALLAVOLO MASCHILE: AMICHEVOLE TRA A.D.G.S. CASTEL MADAMA E VIVIVILLALBA. Il 7 novembre la squadra di Castel Madama incontra fuori casa il Vivivillalba per una partita amichevole nell’attesa della partenza del campionato. La gara si conclude con il punteggio di 3 set a 2 a favore del Vivivillalba che con fatica riesce a conquistare la vittoria. I ragazzi di Catel Madama nonostante l’impegno non riescono ad entrare in partita e collezionano molti errori uno dopo l’altro. Ma la partita è stata molto equilibrata e ricca di bellissimi scambi tra le due squadre. Il primo set si conclude con il punteggio di 25-23 per la squadra di casa. Il Castel Madama si aggiudica invece il secondo ed il terzo set senza fatica con punteggio 20-25 e 1925. Gli ultimi due set vanno al Vivivillalba che con il quarto set a 25-21 e l’ultimo set a 15-12 si aggiudica la partita. L’allenatore del Castel Madama, Simone Ricci, ha schierato in campo tutti i giocatori a disposizione, cercando di sperimentare tutti i possibili schemi di gioco per trovare il giusto assetto di squadra, utile al campionato che partirà tra circa un mese. “Ho provato tutti i giocatori in diversi ruoli e diverse posizioni” spiega il mister del Castel Madama “e questa sconfitta ci dà lo stimolo per impegnarci ancora di più e dare il meglio nelle prossime gare”. 36 Nuoto CAMPIONATO UISP: L’EMPOLUM RIPARTE CON SLANCIO di Ivano Moreschini Dopo i buoni risultati avuti nei campionati nazionali dello scorso anno, tenutisi a Pesaro, l’Empolum si ripresenta con la sua squadra agonistica ai campionati regionali Umbro Laziali della UISP. L’Unione Italiana Sport per tutti, che è il significato della sigla appena citata, è una associazione amatoriale, che però ha raggiunto un gran numero di piscine aderenti in tutta Italia. Anche se amatoriale, pertanto, per il gran numero di iscritti riesce ad organizzare campionati molto competitivi. La sorella maggiore della Uisp è la FIN, Federazione Italiana Nuoto: ebbene, quest’anno il settore agonistica dell’Empolum ha selezionato dei bambini e dei ragazzi per partecipare anche ai campionati organizzati dalla Fin. Questo significa che i ragazzi potranno competere con i futuri campioni, e magari, se ne hanno la capacità e la voglia, diventare dei campioni anche loro. La lunga premessa serve anche a ricordare i veri motivi che ci portano a scrivere queste cronache: la diffusione dello sport, agonistico o solo per mantenersi in forma, è una pratica salutare. Ci sembra giusto quindi cercare di puntare i nostri piccoli riflettori su una realtà locale come l’Empolum, che con tenacia ed impegno cerca di inserire la nostra zona in circuiti di più ampio respiro, in un settore importante come il nuoto. Il 5 novembre scorso a Terni per il campionato Uisp hanno debuttato per il nuovo anno di gare gli esordienti A e B, maschi e femmine. Si tratta di bambini e ragazzi, maschi e femmine, di età compresa tra gli otto e i tredici Nicola Mariotti pirmo nel dorso e secondo nello stile libero anni. Le altre categorie, che domenica 5 novembre non erano in gara, sono gli esordienti C (bambini con meno di otto anni), i ragazzi (più di tredici anni) e gli assoluti (oltre i sedici). La squadra dell’Empolum ha ottenuto diversi buoni piazzamenti. Vediamone qualcuno: primo posto di Daniela del Vecchio nei 50 dorso esordienti “B” femmine. Daniela ha nove anni, ma ha già vinto molte gare, e quest’anno fa parte della squadra che parteciperà alle gare Fin. Proietti Mattia, esordiente B maschi ha conquistato un ottimo secondo posto nei 50 dorso. Gli impianti sportivi di Terni Davvero bravo, e con enormi progressi rispetto allo scorso anno, è stato Mariotti Nicola, che è arrivato primo nei 100 dorso esordienti A e secondo nei cento stile libero. Sempre brillante anche Trusiani Michael, esordiente B, che è arrivato secondo nei 50 metri farfalla. Bruschi David, esordiente B, è invece arrivato terzo nei cinquanta stile libero. Oltre a coloro che hanno avuto risultati così brillanti, ci sono anche gli altri bambini e ragazzi che si impegnano in queste simpatiche avventure, per avere magari in altre occasioni risultati migliori. Mastrantonio Greta, Moreschini Camilla, Proietti Rella Paola, Pani Elena, Gubinelli Matteo, Mattei Daniele, sono gli altri componenti della squadra degli esordienti A e B, presenti alla trasferta di Terni. Una menzione finale va sempre al gruppo di allenatori: Poggi Massimo, Frattini Mimmo e Salinetti Guseppina. Come anche a tutti i genitori i quali, vista l’ovvia mancanza di un pullman della squadra, accompagnano i bambini in giro per l’Umbria e per il Lazio. Libri 37 VOLEVO LA LUNA recensione di Ivano Moreschini IL TERRIBILE ED ESALTANTE NOVECENTO DI INGRAO Pietro Ingrao Volevo la luna Einaudi, 2006 Euro 18,50 È la stagione della memoria per i grandi vecchi della sinistra italiana. Dopo la Rossanda, Pietro Ingrao consegna alle stampe un libro di ricordi, personali e politici. Ingrao nasce a Lenola, un grosso borgo rurale vicino a Fondi, nel 1915. Il nonno, di origine siciliana, era stato garibaldino, e rivestì anche la carica di sindaco di Lenola. Al seguito del padre, per motivi di lavoro, negli anni trenta Ingrao approda a Roma. Prende la laurea in giurisprudenza, ma controvoglia. Descrive invece una stagione affascinante di passioni artistiche, il cinema soprattutto, e letterarie. Partecipa ai Littoriali, manifestazione culturale inventata dal fascismo, e vince un premio di poesia. Nella Roma degli anni trenta vi erano anche reti di antifascismo. La guerra di Spagna, unita ad alcune letture e contatti umani, lo convincono ad entrare nell’organizzazione comunista clandestina. Da quel momento sarà difficile distinguere vita e militanza politica, in quell’Europa che precipitava nella guerra. Le vicende della guerra lo costringono a nascondersi in varie parti d’Italia: l’organizzazione era stata scoperta: le colline piemontesi, i Monti della Sila. Nel gruppo romano conosce la compagna della sua vita, Laura Lombardo Radice, scomparsa di recente. La caduta del fascismo lo vede a Milano, impegnato nella redazione de l’Unità clandestina. La resistenza, il rientro di Togliatti, la Repubblica e la Costituente, la guerra fredda. Continua a lavorare a l’Unità, ne diviene direttore. Descrive il suo rapporto con Togliatti, figura storica passata attraverso il ferro e il fuoco dell’URSS staliniana degli anni trenta. La seconda parte del libro racconta le vicende politiche e sociali di un’Italia in cui il PCI assume un ruolo centrale. Il 1956 ed i fatti d’Ungheria, il boom-economico, le analisi sul neocapitalismo. Dopo la morte di Togliatti, nel 1964, si avvia la discussione tra Amendola ed Ingrao per la direzione del partito: un confronto tra due letture diverse della società italiana. Al congresso del 1966 Ingrao viene sconfitto, e la sua attenzione ai movimenti sociali rimarrà sempre minoritaria nel PCI. Dopo l’invasione sovietica di Praga, lo scontro interno si riacutizza: il gruppo del Manifesto, vicino ad Ingrao, viene espulso. Ingrao rimane nel partito. Gli anni settanta lo vedono Presidente della Camera, dopo la grande avanzata del PCI. Egli chiude il libro sull’assassinio di Moro: non rimanda come Rossanda ad un seguito. È questa l’impressione che in fondo egli dà, adesso che interviene in modo testardo: è cosciente che il suo secolo, il novecento, è finito. Che tutto è cambiato. Però c’è una costante che rimane: un’isola in cui ritrarsi non esiste. Il libro si chiude su questa immagine. 38 Cinema LA SCONOSCIUTA di Giuseppe Tornatore recensione di Gualtiero Todini Irena, la protagonista del film, è sconosciuta anche come attrice (Ksenia Rappoport, ucraina), ma piace per quei suoi sguardi e comportamenti enigmatici; accanto a lei si muovono attori famosi in parti più o meno piccole, come Piera degli Esposti, Angela Molina e Michele Placido, in un ruolo insolito: un cinico e violento “pappone” . Irena con un passato da prostituta nel suo paese di origine e nell’Italia meridionale, adesso cerca lavoro in una città del Nord come donna delle pulizie e finalmente riesce a trovarlo presso una orefice benestante (al contrario di tantissimi orefici italiani!), che le affiderà anche la figlioletta nelle ore libere dalla scuola. Questo lavoro, in questa casa, Irena lo ha fortemente voluto, perché crede di sapere che la figlioletta, una bimba adottata, sia sua figlia: almeno così le era stato fatto credere dal pappone. Ma il film non scorre via liscio con la madre vera che riconosce sua figlia ed è riconosciuta. Presto la narrazione si fa drammatica, perché il pappone che Irena aveva creduto di aver ucciso, portandogli via il denaro, ricompare in tutta la sua invadente violenza. E, alla fine, la nostra protagonista, in preda alla disperazione, lo ucciderà. Immancabili gli anni di carcere, mentre perdura il suo amore per la ragazzina, la cui madre adottiva è morta in un incidente d’auto; ma di cui si scoprirà che neanche Irena è la madre; l’amore, comunque, sarà ricambiato e, scontata la pena, le due donnesi guardano amorevolmente e finalmente potranno – presumibilmente – riabbracciarsi. Allora? Dalla trama sommariamente esposta che cosa avete capito? Si tratta di un film thriller? Di un poliziesco? o di un film melodrammatico? O di tutte queste cose insieme e, quindi, troppa carne è stata messa sul fuoco? Diversi critici propendono per quest’ultima ipotesi. A me, a parte qualche tono troppo fosco e qualche sdolcinatura sentimentale, il film è piaciuto; si tratta di una realtà dei nostri giorni, che Tornatore racconta con i toni che gli sono propri: passionali, qualche volta sovraccarichi, visivamente plastici. Se un rilievo particolare debbo condividere con la critica è che un po’ troppo sangue scorre sul volto e sul corpo dei poveri malcapitati (picchiati o uccisi): dove si legge un’eccessiva voglia “barocca” di stupire il pubblico. Polizia e magistratura, alla fine (e finalmente dico io) hanno la meglio sulla malavita. Alcuni critici hanno trovato da ridire anche su questo aspetto (troppo buonismo, hanno detto); invece io non ci trovo niente di male. E voi? Il racconto, ecco una particolarità da sottolineare, punta molto sul flashback, contraddistinto dalla rapidità sfocata con cui scorrono le immagini; la musica di Ennio Morricono sottolinea marcatamente i passaggi più forti. Buona visione, se lo vedrete.