UST/UFAFP/ARE (editore) Misurare lo sviluppo sostenibile Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio Agosto 2002 Indice Indice Indice Editoriale Parte 1 Parte 2 Parte 3 Materiali Indice/sigla editoriale MONET, misura dello sviluppo sostenibile Introduzione Misurare lo sviluppo sostenibile Definire lo sviluppo sostenibile Postulati come linea d’orientamento 12 esempi Comportamento in relazione alla salute: movimento Quota di donne al Consiglio nazionale Disponibilità ad aumentare l’aiuto allo sviluppo Tempo dedicato alla formazione permanente Accesso a Internet Produttività del lavoro Corruzione Working poor Consumo di energia nei trasporti Rifiuti solidi urbani Concentrazione di polveri fini Superficie d’insediamento Elenco degli indicatori Sistemi di indicatori dello sviluppo sostenibile e fonti Sigla editoriale Sigla editoriale Ufficio federale di statistica (UST) Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) UST, UFAFP, ARE (editore) Misurare lo sviluppo sostenibile Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio Neuchâtel, agosto 2002 Contatto Ufficio federale di statistica (UST) Sezione ambiente, Progetto MONET 10, Espace de l’Europe CH-2010 Neuchâtel Produzione ecos ag, Basilea, Daniel Wiener, Edda Greiner Traduzioni Marie-Françoise Dörig-Moiroud; www.texttranslate.ch Concezione grafica rébus Basilea, Sybil Weishaupt, Hans Sommer Crediti fotografici Foto di copertina: Emanuel Ammon/AURA, Lucerna Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 1 2 2 4 6 8 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 25 Editoriale MONET, misura dello sviluppo sostenibile Dal 26 agosto al 4 settembre 2002 si terrà a Johannesburg (Sudafrica) il «Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile», convocato in occasione del decimo anniversario della «Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo» di Rio de Janeiro. A Rio 179 Stati hanno firmato un piano d’intervento globale per uno sviluppo sostenibile nel 21° secolo: l’Agenda 21. Il vertice di Johannesburg verificherà la realizzazione delle decisioni prese nel 1992. La Conferenza di Rio ha riconosciuto il ruolo determinante che svolgono gli indicatori per lo sviluppo sostenibile e li ha fatti confluire nell’Agenda 21. Il capitolo 40 di questo documento finale chiede la definizione di indicatori a livello nazionale e internazionale, in modo da contribuire ad analizzare la situazione e fungere da base per le decisioni e i provvedimenti da prendere. Con l’adozione dell’Agenda 21 e della dichiarazione di Rio, la Svizzera ha espresso il suo impegno a favore di uno sviluppo sostenibile. L’inserimento di un articolo sullo sviluppo sostenibile nella revisione della Costituzione federale del 1999 è un’ulteriore prova della volontà di perseguire tale obiettivo. Per ancorare tale volontà nell’operato politico, il Consiglio federale ha presentato nella primavera 2002 un secondo documento strategico sullo sviluppo sostenibile in Svizzera. Tale strategia definisce le grandi linee della politica del Consiglio federale in questo settore per i prossimi anni e contiene un piano d’azione con 22 misure concrete. Una di queste è il monitoraggio dello sviluppo sostenibile attraverso uno strumento di misurazione basato su diversi indicatori. Tale strumento dovrà permettere di verificare fino a che punto la Svizzera soddisfa il mandato costituzionale dello sviluppo sostenibile e potrà essere anche d’aiuto nella valutazione delle misure prese dal Consiglio federale. co e li inserisce in un sistema volto a offrire una panoramica dello sviluppo sostenibile in Svizzera. I dati MONET indicano inoltre come il nostro Paese si colloca nel raffronto internazionale. Nel contesto della Conferenza di Johannesburg, questo opuscolo presenta il sistema di indicatori MONET e risponde ai seguenti interrogativi: • Come e perché lo sviluppo sostenibile viene misurato mediante indicatori? • Su quale definizione e interpretazione concreta dello sviluppo sostenibile si basa il sistema di indicatori? • Cos’è un indicatore, cosa può esprimere e cosa no? L’opuscolo è destinato ad alimentare il dibattito sugli indicatori come base decisionale in generale e sul sistema di misurazione sviluppato da MONET in particolare. I 12 esempi di indicatori (da p. 8 di quest’opuscolo) forniscono una prima informazione concreta sul metodo di monitoraggio dello sviluppo sostenibile. Dall’autunno 2002 si pubblicheranno gradualmente su Internet i restanti indicatori. La relazione finale sarà invece pronta nella primavera 2003. Ufficio federale di statistica (UST) Adelheid Bürgi-Schmelz, direttrice Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) Philippe Roch, direttore Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) L’obiettivo del progetto MONET (monitoraggio dello sviluppo sostenibile) è di creare una base per la misurazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera. L’Ufficio federale di statistica, l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio e l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale elaborano insieme questo sistema di indicatori per lo sviluppo sostenibile. Il sistema è destinato alla popolazione e ai responsabili del mondo politico e amministrativo. MONET definisce e rileva i parametri dello sviluppo sociale, economico ed ecologi- Pierre-Alain Rumley, direttore Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 1 Introduzione Misurare lo sviluppo sostenibile Lo sviluppo sostenibile ha lo scopo di soddisfare le esigenze attuali, senza pregiudicare alle generazioni future la possibilità di coprire le proprie. La Comunità internazionale e anche la Svizzera hanno dichiarato lo sviluppo sostenibile come principio per affrontare il nostro futuro. Durante il cammino verso lo sviluppo sostenibile occorre fare un bilancio della situazione a intervalli regolari: siamo sulla via giusta? Dove abbiamo realizzato dei successi? Dove bisogna ancora agire? Quali potrebbero essere le nuove sfide che ci riserva il futuro? Per rispondere a queste domande e adottare decisioni fondate, occorre uno strumento di misurazione adeguato. Lo sviluppo sostenibile può essere infatti promosso in modo mirato solo se viene anche misurato. 2 Che cos’è un indicatore di sostenibilità? Per misurare lo sviluppo sostenibile, ci si può avvalere di una base di conoscenze sempre più vasta su temi che hanno un influsso su un tale sviluppo. Affinché queste conoscenze possano essere sfruttate nel processo decisionale quotidiano, occorre prima tradurle in «unità d’informazione funzionali». Gli indicatori costituiscono tali unità d’informazione. Un indicatore fornisce un quadro semplificato di un fenomeno complesso. Esso segnala in modo puntuale una determinata caratteristica della quale si sa o si suppone che fornisca informazioni sul fenomeno al posto di altre caratteristiche. È quindi paragonabile alla temperatura corporea che, al posto Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Introduzione di altri sintomi, indica lo stato di salute di una persona. Osservato in un determinato arco di tempo, l’indicatore può segnalare una tendenza, così come più misurazioni della temperatura formano il diagramma della febbre. Gli indicatori devono essere però utilizzati con prudenza: il messaggio attribuito a un indicatore è sempre il risultato di un’interpretazione. Di conseguenza è opportuno verificare sempre con occhio critico la validità di ogni indicatore. Un indicatore tira l’altro Il benessere di una persona non può essere giudicato solamente misurando la temperatura corporea. Accanto alla salute, vi sono altri fattori rilevanti come la felicità, il benessere materiale, ecc. Lo stesso vale per lo sviluppo sostenibile: un solo indicatore non può fornire un quadro completo, ma solo un piccolo tassello. Per questo motivo occorre un siste- ma dotato di diversi indicatori che combinati tra di loro compongano l’intero mosaico. Per poter diventare uno strumento utile sul lungo periodo, il sistema di indicatori deve essere costantemente verificato e migliorato. In presenza di nuove conoscenze in campi rilevanti per la sostenibilità, può rendersi necessario introdurre nella misurazione nuovi indicatori, mentre vecchi indicatori possono rivelarsi col tempo superflui. Il sistema di indicatori è quindi variabile. Il sistema di indicatori per la Svizzera Dalla primavera del 2000 si sta elaborando un sistema di indicatori per monitorare lo sviluppo sostenibile in Svizzera (vedi riquadro «MONET»). Nella selezione e produzione degli indicatori si è attribuita grande importanza al coinvolgimento di esperti e gruppi d’interesse, al fine di garantire la qualità e l’adesione al sistema di indicatori. Gli indicatori scelti devono inoltre soddisfare diversi criteri: essere significativi e comprensibili, basarsi su dati affidabili e, possibilmente, prestarsi a un raffronto internazionale. Il criterio principale è che siano significativi per lo sviluppo sostenibile in Svizzera. Ogni indicatore deve permettere di valutare come la Svizzera si colloca rispetto al passato (o ad altri Paesi). La premessa per la selezione di questi indicatori è una precisa definizione e sufficiente concretizzazione del concetto di sviluppo sostenibile. MONET Il progetto MONET (Monitoring der Nachhaltigen Entwicklung – monitoraggio dello sviluppo sostenibile) sta mettendo a punto, dalla primavera 2000, un sistema di indicatori per monitorare lo sviluppo sostenibile in Svizzera. Lo scopo è di ottenere informazioni sullo stadio attuale e sull’evoluzione della Svizzera in riferimento agli aspetti sociali, economici ed ecologici dello sviluppo sostenibile, segnalando anche come la Svizzera si colloca nel raffronto internazionale. Il sistema di indicatori rappresenta una piattaforma di informazioni per la popolazione, la politica e l’amministrazione. Dall’autunno 2002 gli indicatori verranno gradualmente pubblicati in Internet e in futuro saranno regolarmente aggiornati con dati più recenti. Il sistema di indicatori serve a monitorare lo sviluppo sostenibile, cioè osservare condizioni e sviluppi momentanei. Il monitoraggio si distingue dal controlling, che viene impiegato per valutare il raggiungimento di obiettivi e provvedimenti concreti e prefissati. MONET è un progetto comune dell’Ufficio federale di statistica, dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale. Link: http://www.monet.admin.ch La combinazione di dati diversi fa luce su fenomeni complessi: per osservare lo sviluppo sostenibile occorrono strumenti di misurazione adatti (nell’illustrazione: Osservatorio di geofisica e meteorologia di Davos). © Emanuel Ammon/AURA Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 3 Introduzione Definire lo sviluppo sostenibile Definizione Il concetto di «sviluppo sostenibile» risale al rapporto «Il futuro di noi tutti» pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale dell’ambiente e dello sviluppo (UNCED) e chiamato anche «Rapporto Brundtland». In questo studio lo sviluppo sostenibile è definito come uno «sviluppo in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai loro bisogni». Questa definizione, riconosciuta a livello mondiale, è stata presa come punto di partenza per il sistema di indicatori. Un concetto di valori Lo sviluppo sostenibile è un concetto basato su norme e valori. Per scegliere gli indicatori atti a descrivere lo sviluppo sostenibile, è necessario interpretare e concretizzare la definizione data dal rapporto Brundtland. Lo sviluppo sostenibile, analogamente alla libertà e alla giustizia, è un concetto ampio, al quale si possono dare solo interpretazioni temporanee e contestuali. L’interpretazione qui proposta non è quindi il punto d’arrivo, ma solo il proseguimento degli sforzi destinati a dare a questo concetto un significato valido per la Svizzera. Qui di seguito vogliamo spiegare e concretizzare gradualmente il concetto di «sviluppo sostenibile» (vedi grafica pag. 5). A partire dalla definizione Brundtland si procede a un’interpretazione e si definiscono poi le varie dimensioni obiettivo (vedi riquadro blu). Le dimensioni obiettivo vengono poi precisate tramite postulati (vedi pagg. 6–7). Interpretazione Il principio dello sviluppo sostenibile, inteso come il mantenimento della possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni, viene precisato nel seguente principio base: Lo sviluppo sostenibile include l’inalienabilità dei diritti umani in ogni luogo e momento nel senso di • creare e assicurare un’esistenza dignitosa per tutti gli esseri umani che vivono oggi e in futuro e • mantenere e garantire a lungo termine le condizioni di vita ecologiche, materiali e culturali necessarie per sviluppare liberamente la propria personalità. importante «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te» rappresenta una delle regole più universali. Autodeterminazione, ma equa per tutti Il concetto di sviluppo sottintende che, sul cammino verso la sostenibilità, non venga preclusa la libertà di decisione e azione alle persone. Il mantenimento delle opzioni affinché tutti possano soddisfare i propri bisogni richiede un’equa ripartizione del capitale ecologico, economico e sociale necessario a tale scopo. La ripartizione è equa dal punto di vista della filosofia morale e del diritto, quando viene massimizzato il beneficio per le persone più svantaggiate. In tutte le considerazioni sulla distribuzione dei beni occorre quindi attribuire la massima importanza al soddisfacimento delle esigenze dei meno privilegiati. Le differenze di reddito sono pertanto ammissibili, fintanto che la rinuncia alla «parità di salari per tutti» consente un’economia fiorente che va a vantaggio anche dei più poveri. Anche gli scambi nord-sud rientrano nella logica dello sviluppo sostenibile quando rappresentano un beneficio soprattutto per il Paese più povero. Risorse limitate La realizzazione del suddetto principio implica anche che il capitale venga impiegato solo quando ciò non pregiudica le possibilità dei più svantaggiati tra le generazioni attuali e future. Tuttavia, le risorse naturali della terra sono limitate. Di conseguenza, ogni consumo di risorse deve essere accompagnato da un equivalente investimento nel futuro. Per la biodiversità, invece, dove le possibilità di sostituzione sono limitate, occorre un ampio intervento di conservazione. In linea con «Rio» e con la Costituzione federale La suddetta interpretazione di sviluppo sostenibile rispecchia i valori di base contenuti nei documenti ufficiali del Vertice di Rio, la Dichiarazione di Rio e l’Agenda 21. Essa è anche conforme ai valori sanciti dalla Costituzione federale, che all’art. 2 si riferisce esplicitamente alla promozione dello sviluppo sostenibile e all’impegno per «la conservazione duratura delle basi naturali della vita» e all’art. 73 chiede di «operare a favore di un rapporto durevolmente equilibrato tra la natura, la sua capacità di rinnovamento e la sua utilizzazione da parte dell’uomo». «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te» Il diritto a una vita dignitosa e al libero sviluppo della personalità nonché il dovere di garantire lo stesso diritto al prossimo trovano una cornice eticamente motivata nei diritti umani. Poiché questi ultimi si limitano all’essenziale nel senso del «diritto etico» e rinunciano al «bene morale» con determinati connotati culturali e religiosi, essi sono riconosciuti a livello mondiale – almeno in linea di principio – a prescindere dall’origine culturale. Il principio più 4 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Introduzione Dimensioni obiettivo Lo sviluppo sostenibile Per coprire le esigenze non occorrono solo sufficienti risorse naturali, ma anche un’economia efficiente e un ambiente sociale gradevole. Lo sviluppo sostenibile non si riferisce quindi solo alla protezione dell’ambiente, come è opinione ancora molto diffusa, ma abbraccia società, ambiente ed economia. Questi tre settori sono interconnessi da interfacce e influssi reciproci di grande importanza. Per questo motivo non ha senso considerare i tre settori come pilastri separati. Il concetto richiede piuttosto obiettivi qualitativi che sottolineano l’interdipendenza dei tre settori. Questi obiettivi sono «solidarietà sociale», «efficienza economica» e «responsabilità ecologica». Essi sono equiparati e validi nella società come nell’economia e nell’ambiente. Ciò significa, per esempio, che le misure di protezione dell’ambiente devono essere economicamente efficienti o che la promozione dell’economia deve essere socialmente giusta. 1. Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai loro bisogni. 2. Lo sviluppo sostenibile significa la garanzia di condizioni di vita dignitose, nel rispetto dei diritti umani, attraverso la creazione e il mantenimento di numerose opzioni per poter disegnare liberamente il proprio progetto di vita. Nello sfruttamento delle risorse ecologiche, economiche e sociali si deve tenere presente il principio dell’equità inter- e intragenerazionale in Svizzera, come pure nei confronti dell’estero. 3. La realizzazione di questo obiettivo richiede un’ampia salvaguardia della diversità biologica, indispensabile come base vitale, che abbraccia la diversità genetica, degli ecosistemi e delle specie. 4. Come dimensioni obiettivo si definiscono le tre intenzioni plurisettoriali di solidarietà sociale, efficienza economica e responsabilità ecologica. Si applica il principio della parità d’importanza delle tre dimensioni obiettivo: a lungo termine gli obiettivi ecologici, economici e sociali non devono essere raggiunti a scapito l’uno dell’altro. Il percorso dalla definizione agli indicatori dello sviluppo sostenibile MONET Sviluppo sostenibile Solidarietà sociale Efficienza economica Postulati su • • • • • Responsabilità ecologica Postulati su condizioni di vita pari opportunità coesione sociale solidarietà internazionale tutela del capitale umano • • • • • • sistema economico efficienza e competitività flessibilità/stabilità produzione/consumo impiego commercio internazionale Postulati su • • • • • impiego delle risorse rifiuti e sostanze rischi rapidità dei cambiamenti paesaggi naturali e coltivati Indicatori dello sviluppo sostenibile Rendere misurabile lo sviluppo sostenibile: l’applicazione del concetto astratto in postulati concreti è una conditio sine qua non per la scelta di indicatori funzionali. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 5 Introduzione Postulati come linea d’orientamento Le situazioni concrete sono difficili da valutare unicamente in base alle dimensioni obiettivo – i margini di interpretazione sono infatti troppo grandi. Per questo motivo la definizione di sviluppo sostenibile e le sue dimensioni obiettivo sono concretizzate in base a dei postulati. Questi postulati rappresentano una cornice di riferimento che permette di collocare gli sviluppi osservati nell’ottica della sostenibilità. Allo stesso tempo i postulati consentono una selezione possibilmente coerente e trasparente degli indicatori: ogni indicatore deve riferirsi almeno a un postulato. Tutti i postulati, oltre a essere in rapporto diretto con la definizione e le dimensioni obiettivo, hanno una validità generale e a lungo termine che non si riferisce a un determinato luogo o spazio. Per questa loro caratteristica non contengono misure o soluzioni attuali. Dal punto di vista tematico, i postulati sono attribuiti alle dimensioni obiettivo «solidarietà sociale», «efficienza economica» e «responsabilità ecologica» e sono suddivisi in 20 settori. Essi forniscono informazioni sul soddisfacimento dei bisogni, sulla conservazione degli stock di capitale e sul grado di efficienza ed equità nell’appagamento dei bisogni e nello sfruttamento delle risorse. I postulati si basano in gran parte su pubblicazioni della Confederazione. Nonostante una messa a punto accurata e possibilmente equilibrata, la scelta è legata in una certa misura a giudizi di valore. L’insieme dei postulati non ha quindi la pretesa di fornire un quadro completo di una Svizzera orientata alla sostenibilità. Postulati per la solidarietà sociale 1 Principio generale a Ogni individuo ha diritto ad una vita dignitosa e al libero sviluppo della propria personalità. La democrazia, la certezza del diritto e la diversità culturale sono garantite. b La possibilità di sviluppo individuale non deve pregiudicare la dignità umana di altri individui, appartenenti alle generazioni presenti e future. 2 Condizioni di vita oggettive a Occorre garantire a lungo termine il soddisfacimento dei bisogni elementari della popolazione. Gli individui devono disporre di un sufficiente margine di manovra per coprire i bisogni materiali e immateriali che vanno oltre i bisogni elementari. b La salute degli esseri umani va protetta e favorita. c Una vita dignitosa esclude la povertà. Gli individui che vivono nell’indigenza ricevono prestazioni di solidarietà. 3 Condizioni di vita soggettive a La gioia di vivere e la felicità delle generazioni presenti e future vanno rispettate e stimolate. b L’evoluzione socioeconomica e i cambiamenti ambientali non devono ripercuotersi negativamente sul benessere fisico e psichico degli individui. 6 4 Equa ripartizione, pari opportunità a Nessuno dev’essere discriminato per le sue caratteristiche interiori o esteriori. b Ogni individuo della società deve avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. Occorre mirare ad una ripartizione più equa delle risorse. c Va incoraggiata l’integrazione delle regioni e dei gruppi sociali sfavoriti nella vita economica, sociale, culturale e politica. 5 Rafforzamento della coesione sociale a Poiché il buon funzionamento e la sopravvivenza della società dipendono essenzialmente dalla solidarietà esistente tra i suoi membri, occorre promuovere gli scambi e la comprensione tra i singoli individui e i gruppi. b La partecipazione sociale e politica va incoraggiata. 6 Solidarietà internazionale a Nei Paesi in via di sviluppo e in transizione occorre promuovere lo sviluppo sostenibile lottando contro la povertà. Occorre sostenere in via prioritaria i Paesi, le regioni e i gruppi sociali più poveri. b La coesistenza pacifica dei popoli e delle nazioni e il rispetto dei diritti umani e delle strutture democratiche devono essere incoraggiati. 7 Sviluppo e tutela del capitale umano a Il sapere collettivo e l’eredità socioculturale vanno tutelati e valorizzati a lungo termine. b Occorre garantire la libera circolazione delle informazioni e la libertà d’opinione e d’espressione. c La capacità di assimilare ed elaborare le informazioni va incoraggiata. d I bambini e i giovani in particolare devono poter vivere in un ambiente aperto e stimolante, che offra loro prospettive per il futuro. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Introduzione Postulati per l’efficienza economica 8 Principio generale Il sistema economico deve soddisfare effettivamente ed efficacemente i bisogni degli individui e della società. Le condizioni economiche generali vanno strutturate in modo da stimolare l’iniziativa individuale e mettere l’interesse personale al servizio del bene comune, allo scopo di garantire il benessere delle generazioni presenti e future. 9 Sistema economico a L’allocazione dei beni deve basarsi essenzialmente sui principi del libero mercato. Sono giustificati interventi se il mercato non svolge la sua funzione o se si è in presenza di beni che hanno un interesse pubblico prevalente (beni meritori). b I prezzi devono riflettere la rarità e il continuo calo delle risorse e inglobare i costi esterni. Il principio di causalità va applicato coerentemente, eccetto per i beni meritori. c Gli interventi sul libero mercato si fondano in primo luogo su strumenti economici. 10 Efficienza e competitività a Occorre preservare a lungo termine l’efficienza economica di una società e il suo capitale produttivo, sociale e umano, che non dovrebbe continuare a crescere solo in termini quantitativi, bensì, e soprattutto, in termini qualitativi. b Le condizioni generali dell’economia di mercato devono essere impostate in modo da stimolare le innovazioni e mantenere o rafforzare i mercati già operativi. La competitività e la qualità della piazza economica devono essere conservate e migliorate. c Occorre incoraggiare le attività di ricerca e di sviluppo che rafforzano lo sviluppo sostenibile. d L’indebitamento pubblico dev’essere possibile unicamente se non pregiudica alle generazioni future la possibilità di soddisfare i bisogni individuali e sociali. 11 Flessibilità e stabilità a Le condizioni generali dell’economia di mercato devono essere impostate in modo da favorire l’orientamento a lungo termine e agevolare gli sviluppi sociali necessari per affrontare le sfide future. Occorre che vi sia la possibilità di prevedere nuove misure. b La rapidità o la lentezza dei cambiamenti delle condizioni generali del sistema economico non devono rappresentare un pericolo per la pace sociale. 12 Produzione e consumo di beni e servizi a Occorre minimizzare l’inquinamento ambientale prodotto dalle imprese attive nel settore produttivo e i rischi connessi, e ottimizzare i flussi di energia e di materiali. b Il consumo di beni e servizi deve soddisfare i criteri di equità sociale e di compatibilità ambientale. c All’interno e all’esterno di imprese produttive devono essere messi a punto sistemi di informazione (ad esempio sistemi di gestione ambientale) che permettano di garantire per quanto possibile una produzione e un consumo sostenibili. 13 Impiego 14 Commercio internazionale Il sistema economico deve permettere alle persone che desiderano esercitare un’attività lavorativa di trovare un impiego che le valorizzi e che permetta loro di soddisfare i propri bisogni. a Il sistema commerciale multilaterale deve favorire la gestione parsimoniosa delle risorse naturali e promuovere le tecnologie che permettano lo sfruttamento razionale delle risorse ecologiche e favoriscano la giustizia sociale. b Il sistema commerciale multilaterale deve incentivare la copertura dei bisogni individuali e sociali di una nazione senza pregiudicare i bisogni di altre nazioni. Postulati per la responsabilità ecologica 15 Principio generale a Occorre preservare a lungo termine le basi vitali naturali e porre rimedio ai danni esistenti. b La diversità dinamica della natura va preservata. 16 Impiego delle risorse a L’impiego di risorse rinnovabili va mantenuto al di sotto del loro livello di rigenerazione. b L’impiego delle risorse non rinnovabili va mantenuto al di sotto del potenziale di sviluppo delle risorse rinnovabili. 17 Rifiuti e sostanze a Il carico ambientale causato dai rifiuti e dalle emissioni biodegradabili va ridotto al minimo. L’inquinamento non deve in nessun caso superare la capacità di assorbimento degli ecosistemi. b Le emissioni di agenti inquinanti non biodegradabili nell’ambiente va evitata nel limite del possibile. 18 Rischi a Ogni pregiudizio alla natura va compensato adottando provvedimenti che preservino la diversità biologica e la qualità dei biotopi e garantiscano la continuità degli ecosistemi. b I rischi di incidenti con ampie ripercussioni sull’uomo e sulla biosfera sono tollerabili solo nella misura in cui non causano danni persistenti per più di una generazione, anche per gli incidenti della massima gravità. c È necessario prevenire danni ambientali gravi e irreversibili anche quando non vi è ancora alcuna certezza scientifica assoluta sui rischi effettivi. 19 Rapidità dei cambiamenti Gli interventi antropici sull’ambiente naturale devono essere proporzionati al tempo necessario all’ambiente per reagire con processi naturali e rigenerarsi. 20 Paesaggi naturali e coltivati La sistemazione degli ambienti naturali umani deve ispirarsi ai diritti dell’uomo. La dignità umana esige paesaggi naturali e coltivati convenienti. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 7 Esempi 12 esempi Nel presente capitolo si illustrano brevemente 12 indicatori del sistema. Questa selezione contiene indicatori riferiti al settore sociale, economico ed ecologico. Gli esempi sono destinati a facilitare la comprensione della tematica e non offrono un quadro completo dello sviluppo sostenibile in Svizzera. Per ottenere un messaggio coerente occorre considerare il sistema di indicatori nel suo insieme. Gli indicatori sono stati scelti per il loro riferimento ai postulati dello sviluppo sostenibile. L’interpretazione degli indicatori al di fuori di questo contesto può condurre a risultati contraddittori. Gli indicatori consentono di seguire un determinato sviluppo nella retrospettiva. Negli indicatori «ideali» i dati numerici risalgono abbastanza indietro nel tempo da permettere di illustrare chiaramente i trend di sviluppo sull’arco di diversi anni o addirittura decenni. Nel caso invece di indicatori relativamente «nuovi», per i quali esistono solo poche misurazioni, è meno facile definire con certezza un determinato trend. Nonostante ciò, ogni indicatore è stato dotato di un simbolo che valuta l’evoluzione nel periodo in esame. Il simbolo mostra l’evoluzione dell’indicatore, il colore esprime la valutazione della sostenibilità (vedi riquadro giallo). La variazione necessaria per indicare un incremento/calo è stata definita separatamente per ogni indicatore. Ulteriori informazioni sono disponibili nel testo esplicativo di ogni indicatore, così come eventuali conflitti d’interesse con altri aspetti dello sviluppo sostenibile. La salute svolge un ruolo essenziale nello sviluppo sostenibile: chi pratica un’attività fisica regolare contribuisce a raggiungere questo obiettivo. © Emanuel Ammon/AURA 8 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Simbolo Evoluzione dell’indicatore Valutazione sulla sostenibilità Incremento Miglioramento (maggiore sostenibilità) Incremento Peggioramento (minore sostenibilità) Calo Miglioramento (maggiore sostenibilità) Calo Peggioramento (minore sostenibilità) Nessuna variazione di rilievo Nessuna variazione di rilievo Sviluppo sostenibile in un’occhiata: le frecce rosse significano che l’evoluzione si allontana dalla sostenibilità, le frecce verdi che la Svizzera in questo campo si è avvicinata all’ideale dello sviluppo sostenibile. Se non si riscontrano cambiamenti di rilievo, il simbolo è blu. N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) 1 1.1 1.2 1.3 1.4 Sicurezza sociale e benessere materiale Reddito delle economie domestiche Indice Gini della distribuzione dei redditi Persone sotto la soglia della povertà Persone sotto la soglia della povertà secondo il sesso Reddito di trasferimento delle economie domestiche private Flusso finanziario netto delle assicurazioni sociali 1.5 1.6 2 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7 3 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 4 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 6 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 6.6 6.7 6.8 6.9 7 7.1 7.2 7.3 8 8.1 8.2 Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 2a,c 4b 2c 2c, 4a,b 2c 2c, 10a Salute Speranza di vita in buona salute 2b Benessere psichico 2b, 3b Comportamento in relazione alla salute: movimento 2b Consumo di stupefacenti/generi Comportamento in2b voluttuari: fumo Costi della salute 2a,b, 8 relazione alla salute: Spese per la prevenzione 2a,b movimento Gradiente sociale della speranza di vita in buona salute 2b, 10a Condizioni di vita soggettive Tasso di suicidi Soddisfazione generale nei confronti della vita Soddisfazione generale nei confronti della vita secondo l’età Soddisfazione generale nei confronti della vita secondo le regioni linguistiche Persone con una persona di fiducia Ambiente che crea un’identità Abitazione Superficie abitabile pro capite Soddisfazione nei confronti dell’ambiente abitato Incidenza dell’abitazione sul reddito Attività di rinnovo nella costruzione di abitazioni Densità abitativa 2b, 3a 3a 3a, 4b 3a,4b 5a 20 2a, 16b 2b, 3a,b 2a, 4b 16b, 17a 2a Cultura e tempo libero Uso regolare di una seconda lingua nazionale 5a Spese pubbliche per la cultura 2a, 7a,d, 10d Persone con tempo libero a sufficienza 3a Viaggi in aeroplano 16b, 17 Quota del traffico lento sul traffico del tempo libero 17a Offerta di svago nell’ambiente di residenza 2a,b, 3a Partecipazione a manifestazioni culturali 7a, 5a Coesione sociale e partecipazione Partecipazione attiva ad associazioni 5a,b Quota di aventi diritto di voto sulla popolazione totale 5b Volontariato 5a,b, 10a Quota di donne negli organi legislativi 4a–c, 5b Indice del carico sociodemografico dei Cantoni 4c Disparità fiscali Quota di donne al4c Durata previstaConsiglio di frequenza scolastica nazionale per gli stranieri/svizzeri 4a,b Tasso di naturalizzazioni 4c, 5b Possibilità di partecipazione a processi locali 5a,b Cooperazione allo sviluppo Disponibilità ad aumenAiuto pubblico allo sviluppo 6a l’aiuto Aiuto pubblico tare allo sviluppo per i allo Paesi sviluppo poveri 6a Quota della popolazione che «vorrebbe aumentare l’aiuto allo sviluppo della Svizzera»6a 8.5 8.6 Istruzione e scienza Competenza in lettura dei quindicenni 7a,c,d Gradiente sociale della competenza in lettura dei quindicenni 4a,b, 7d Tempo dedicato alla Durata prevista di frequenza scolastica 7a,c, 10a permanente Durata previstaformazione di frequenza scolastica secondo il sesso 4a,b, 7a,c, 10a Spese pubbliche per l’istruzione 7a,c, 10 Ore di formazione permanente 7a,c, 10a 9 9.1 9.2 Informazione Utilizzazione dei media Accesso Accesso a Internet 8.3 8.4 7a-c, 10a a Internet7a-c, 10a N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) 9.3 9.4 9.5 Accesso a Internet secondo il sesso Diversità della stampa Sistemi di gestione ambientale 4a,b 7a,b 12c 17.5 10 10.1 10.2 10.3 10.4 10.5 10.6 Sicurezza fisica Reati con lesioni personali Incidenti rilevanti Morti e feriti della circolazione stradale Aziende pericolose Danni provocati da catastrofi naturali Violenza domestica Movimenti di atterraggio / chilometri di volo degli svizzeri Numero di economie domestiche con almeno un’automobile 10a, 16, 17 17.7 17.8 17.9 17.10 Raggiungibilità dei trasporti pubblici Consumo finale di energia dei trasporti Tonnellate o persone-chilometri / PIL Costo totale dei trasporti 4b, 4c, 12a, 16 12a,12b,16,17 12a,12b,16,17 9b 18 18.1 18.2 18.3 18.4 18.5 18.6 18.7 Sostanze, rifiuti effetti neiedtrasporti Persone esposte al rumore 2b Carico di metalli pesanti nei fanghi di depurazione 15a, 17b Rifiuti radioattivi 15a, 17b Rifiuti solidi urbani 12a,b Produzione di rifiuti speciali 12a,b, 17b Tasso di riciclaggio dei rifiuti 12a,b, 16a,b Carico di radiazioni non solidi ionizzantiurbani 2b Rifiuti 19 19.1 19.2 19.3 19.4 19.5 19.6 Suolo Carico di metalli pesanti nel suolo Carico di IPA nel suolo Suoli coltivabili Apporto di sostanze nocive nel suolo Costipamento del suolo Rischio di erosione 20 20.1 20.2 20.3 20.4 2a,b 2a,b 18b,c 2a,b 2a,b, 18b,c 2a,b, 3b 2b, 3a Commercio internazionale e competitività internazionale Apertura del mercato 10b Quota di esportazioni verso Paesi dell’OCSE 10b Debito pubblico 10d, 10b Produttività del lavoro Quota del deficit 10d, 10b Quota fiscale 10b Produttività del lavoro 10a Investimenti netti o lordi 10a Quota di importazioni esenti da dazio 10b Corruzione 10b Quota di mercato dei prodotti del commercio equo 14a, 12b allo sviluppo per rafforzare 11.11 Aiuto pubblico Corruzione 6a le capacità commerciali 10a 11.12 Stock di capitale 11 11.1 11.2 11.3 11.4 11.5 11.6 11.7 11.8 11.9 11.10 12 12.1 12.2 12.3 12.4 12.5 12.6 12.7 12.8 Mercati interni Livello generale dei prezzi Quota del mercato sul PIL Imposte ambientali Ecologizzazione del sistema fiscale Grado d’internalizzazione per i combustibili e carburanti fossili Densità di regolamentazione dei mercati Sovvenzioni dannose per l’ambiente Sovvenzioni a favore dell’ambiente 9a 9a 9b 9c 9b 9a, c 9b 9b, c 13 13.1 13.2 13.3 13.4 13.5 13.6 13.7 13.8 Lavoro Tasso di disoccupazione 13 Soddisfazione nei confronti del lavoro 13, 3a Tasso di attività 13 Creazione di posti di lavoro 13 Working Poor 13, 2c Differenze salariali uomo/donna 4a,b Segregazione verticale sul mercato del lavoro 4a,b Carico orario dovuto al lavoropoor remunerato, Working domestico e famigliare secondo il sesso 4a,b 14 14.1 14.2 14.3 Ricerca, sviluppo e tecnologia Domande di brevetti Quota di scienziati sugli occupati Totale delle spese per la ricerca e lo sviluppo (pubbliche e private) 10a–c 10a–c 9, 10 15 15.1 15.2 15.3 15.4 Produzione PIL (corretto l’influsso della congiuntura) 10a Superficie agricola utile 10a Investimenti netti 10a Consumo finale di energia nei settori secondario e terziario 12a 13.4 Creazione di posti di lavoro 10a 11.6 Produttività del lavoro 10a 15.5 Efficienza energetica nei settori secondario e terziario 12a 15.6 Agricoltura biologica 12a 11.12 Stock di capitale 10a 15.7 Intensità di materiale dell’economia nazionale 12a 16 16.1 Consumo Spese di consumo (corretto l’influsso del potere d’acquisto) 11.10 Quota di mercato dei prodotti del commercio equo 16.2 Quota di mercato dei prodotti bio 16.3 Tasse ambientali 16.4 Quota di mercato dei beni non food contrassegnati con label ecologici 17 17.1 17.2 17.3 17.4 2a 12b 12b 9b, 12b 12b Mobilità Prestazione di trasporto nel traffico passeggeri2a, 10a, 16 Quota di trasporti pubblici e traffico lento 10a, 12a, b, nel traffico passeggeri 16, 17 Prestazione di trasporto nel traffico merci 10a, 12a, 16 Quota di trasporti terrestri di merci 10a, 11a, su ferrovia 12a,b, 16, 17 17.6 Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 10a,b, 16, 17 Consumo di energia 17b, 18c 17b, 18c 10a, 16a 17b, 18a,c 16a,b 16a,b 20.5 Acqua Consumo d’acqua Tenore di nitrati nelle acque sotterranee Tenore di fosforo nei laghi Spese per la depurazione delle acque di scarico Fabbisogno di spazio dei corsi d’acqua 21 21.1 21.2 21.3 21.4 21.5 21.6 Aria Persone esposte a immissioni eccessive 2b Concentrazione di biossido di azoto 17a Concentrazione di ozono 2b, 17a, 18c Concentrazione di polveri fini 2b, 17a 17a Emissioni di NOx, NH3, NMVOC Consumo di combustibili e carburanti fossili 16b 22 22.1 22.2 22.3 Clima polveri fini Temperatura annua media in Svizzera Emissioni di gas a effetto serra Intensità di carbonio nei trasporti 22.4 Intensità di carbonio nell’economia nazionale 23 23.1 15.2 23.2 23.3 23.4 23.5 23.6 Utilizzazione del territorio Superfici d’insediamento Superfici agricole utili Diversità paesaggistica, risp. immagine Superficie del paesaggio Crescita degli d’insediamento insediamenti Grado di sfruttamento Zone edificabili separate Sviluppo disordinato 20 2a, 16b, 19, 20 2a, 16b 2a, 16b 16b, 20 24 24.1 24.2 24.3 24.4 24.5 24.6 Biodiversità Diversità delle specie Bilancio della variazione della minaccia Diversità degli habitat Razze e varietà utili Zone protette nazionali Superfici di compensazione ecologica 18a, 19, 18a, 19, 18a, 19, 18a, 19, 16b, 19 18a 25 25.1 25.2 25.3 25.4 25.5 25.6 25.7 Energia Consumo di energia utile Potenza installata delle centrali Consumo finale di energia Efficienza energetica dell’economia nazionale Energie rinnovabili Edifici Minergie Energia grigia 12a, 16a,b,17a 16a,b 12c 2a,16a,b, 17a 26 26.1 26.2 26.3 26.4 26.5 Foreste Superficie boscata Prossimità del bosco allo stato naturale Stato del bosco di protezione Utilizzazione dell’incremento in legno Sovvenzioni per il bosco 2a, 15a,b 18a, 19 2a,b, 3b 16a 10d 2a, 16a, 19 17a 17a 12a,b, 17a,b 18a,b, 20 Concentrazione di 18c, 19 17a, 18c, 19 17a, 18c, 19, 12a,b 17a, 18c, 19, 12a,b 2a, 16b, 20 2a,15a,16b,20 20 20 20 20 2a, 16a,b, 17a 2a, 10a 2a, 16a,b, 17a Indicatori selezionati di MONET: questo opuscolo si sofferma su 12 esempi di parametri di sostenibilità. L’elenco completo degli indicatori è riportato alle pagine 23 e 24. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 9 Esempi Tema: salute Comportamento in relazione alla salute: movimento Definizione Quota di persone (rispetto alla popolazione di età superiore ai 14 anni) che, nel tempo libero, fa del moto almeno una volta alla settimana e suda durante gli esercizi. Riferimento alla sostenibilità Uno degli aspetti principali dello sviluppo sostenibile è la salute dell’essere umano (postulato 2b). Un comportamento sano, come un’alimentazione equilibrata e sufficiente movimento, contribuisce a promuovere il benessere e la salute nonché a contenere gli effetti delle malattie. L’indicatore mostra quante persone si impegnano attivamente per la loro salute, facendo del moto durante il tempo libero. Il movimento è considerato un fattore determinante per una vita sana. Postulato: 2b intervistati dichiara di sudare meno di una volta alla settimana in seguito a un’attività fisica, indica una mancanza di movimento in seno alla popolazione. Osservazione L’indicatore offre solo informazioni parziali sul comportamento della popolazione in rapporto alla salute, poiché il fatto di «sudare» non costituisce un criterio necessariamente probante. La raccomandazione minima per un comportamento sano è almeno mezz’ora al giorno di movimento sotto forma di attività quotidiane o sport attraverso le quali si è un po’ affannati senza dover ad ogni costo sudare1. Evoluzione Nel periodo trascorso fra la prima (1992/93) e la seconda indagine sulla salute in Svizzera (1997) la percentuale di persone che svolgevano un’attività fisica almeno una volta alla settimana è leggermente calata. In base ai dati disponibili non è possibile valutare se questa sia una tendenza a lungo termine o meno. A tal scopo bisognerà aspettare i risultati di altri sondaggi sulla salute. Il fatto che oltre un terzo degli 1 Raccomandazioni comuni dell’Ufficio federale dello sport, dell’Ufficio federale della sanità pubblica e della «Rete svizzera salute e movimento» (www.hepa.ch). Comportamento in relazione alla salute: movimento Quota di persone che, nel tempo libero, fa del moto almeno una volta alla settimana e suda durante gli esercizi MONET 100 80 64,3 60,7 % 60 40 20 0 1992/1993 1997 Fonte: Ufficio federale di statistica, indagine sulla salute in Svizzera 10 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: coesione sociale e partecipazione Quota di donne al Consiglio nazionale Definizione Quota delle donne elette al Consiglio nazionale rispetto al totale delle persone elette. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione L’eguaglianza dei sessi, come espressione delle pari opportunità e di un’equa ripartizione (postulato 4) è uno dei principali obiettivi dello sviluppo sostenibile. La quota di donne in Parlamento riflette la disponibilità della società a lasciarsi rappresentare dalle donne e la possibilità offerta alle donne di impegnarsi politicamente. Un’adeguata rappresentanza delle donne negli organi legislativi promuove inoltre l’inserimento dell’aspetto «pari opportunità» nelle decisioni politiche e sociali, determinante per la realizzazione dell’eguaglianza fra uomo e donna. In occasione delle prime elezioni al Consiglio nazionale dopo l’introduzione del diritto di voto per le donne (1971), le donne elette ammontavano al 5%: allora 10 donne riuscirono a raggiungere la camera alta. Fino al 1999, la quota delle donne elette ha segnalato una continua crescita, fino a raggiungere il 23,5%. Nei 30 anni trascorsi dall’introduzione del diritto di voto per le donne, la loro percentuale al Consiglio nazionale si è quintuplicata. Il maggiore incremento è stato registrato nella seconda metà degli anni ottanta e nella prima metà degli anni novanta. Postulati: 1, 4a, 4b, 4c, 5b Osservazione Accanto alla quota di donne fra gli eletti, la loro presenza sulle liste elettorali è passata dal 16% (1971) al 35% (1999). Per una donna la «chance statistica» di essere eletta è della metà rispetto a un uomo. Gli ostacoli per entrare al Consiglio nazionale si riscontrano per una donna sia al momento dell’elezione che in quello della selezione come candidata. Quota di donne al Consiglio nazionale MONET 100 80 % 60 40 20 0 5,0 7,5 1971 1975 10,5 11,0 1979 1983 14,5 1987 17,5 1991 21,5 23,5 1995 1999 Fonte: Ufficio federale di statistica, statistica delle elezioni al Consiglio nazionale Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 11 Esempi Tema: cooperazione allo sviluppo Disponibilità ad aumentare l’aiuto allo sviluppo Definizione Quota degli aventi diritto di voto a favore di un aumento delle spese della Confederazione per l’aiuto allo sviluppo. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione La lotta contro la povertà nei Paesi di sviluppo e in transizione è di importanza decisiva per lo sviluppo sostenibile (postulato 6a). L’indicatore evidenzia l’atteggiamento della popolazione nei confronti dell’impegno della Confederazione in tale settore. La volontà di aumentare gli aiuti dimostra la responsabilità del Paese ricco Svizzera nei confronti dei Paesi poveri ed è da considerarsi un segnale positivo. Nella seconda metà degli anni ottanta oltre un terzo degli aventi diritto di voto riteneva necessario un aumento degli aiuti allo sviluppo da parte della Confederazione. Tale gruppo di persone si è notevolmente rimpicciolito nel corso degli anni 90. Dal 1999 si è registrato nuovamente un lieve incremento; solo in futuro si potrà tuttavia constatare se ciò rappresenta una svolta nel trend negativo. Osservazione Postulato: 6a L’indicatore fornisce un’idea dell’atteggiamento della popolazione nei confronti degli aiuti stanziati dalla Confederazione (ma non un quadro completo). Un altro indicatore del sistema dà informazioni sull’entità reale delle prestazioni. Quota degli aventi diritto di voto a favore di un aumento dell’aiuto allo sviluppo MONET 100 80 % 60 40 36 37 27 20 0 25 20 1984 1989 1994 1999 2001 Fonte: GfS-Forschungsinstitut/Direzione per lo sviluppo e la cooperazione 12 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: istruzione e scienza Tempo dedicato alla formazione permanente Definizione Il tempo dedicato annualmente e pro capite alla formazione permanente (popolazione fra i 20 e i 74 anni). La formazione permanente comprende anche corsi di formazione professionale e di sviluppo personale. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Una società che si sviluppa in modo sostenibile ha il compito di conservare e promuovere il capitale umano, ossia il know how e le conoscenze. Questo rappresenta infatti la materia prima indispensabile per una società innovativa ed efficiente, ma anche la chiave per lo sviluppo e la realizzazione personale. In un mondo in continua trasformazione, la formazione di base da sola non è più sufficiente. Il know how e le conoscenze acquisite perdono rapidamente il loro valore. La formazione permanente costituisce una possibilità di soddisfare nuove esigenze. Migliora la capacità di affrontare i cambiamenti e di meglio capire le mutazioni in atto nella nostra società. La formazione permanente è infine una fonte di divertimento e una piacevole occasione di incontro con persone che condividono interessi simili. Il tempo medio dedicato alla formazione permanente ha subito un lieve calo fra il 1996 e il 1999. I dati disponibili (2 anni) non permettono però di trarre conclusioni probanti su questa evoluzione. Osservazione Segnaliamo che uomini e donne consacrano più o meno lo stesso numero di ore alla formazione permanente, ma che gli uomini hanno una netta preferenza per i corsi di formazione professionale. Postulati: 7a, 7c, 10a Tempo dedicato annualmente e pro capite alla formazione permanente MONET 100 Ore/capite 80 60 66,5 60,6 40 20 0 1996 1999 Fonte: Ufficio federale di statistica, rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 13 Esempi Tema: informazione Accesso a Internet Definizione Quota di persone (della popolazione di età superiore a 14 anni) che negli ultimi 6 mesi hanno utilizzato almeno una volta Internet (= più ampia utenza di Internet). Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Lo sviluppo sostenibile non può prescindere da un libero accesso a Internet e dalla possibilità di procurarsi informazioni (postulati 7b, 7c). Una fonte d’informazione che sta acquistando sempre maggiore importanza e che sta soppiantando, almeno in parte, altri mezzi d’informazione, è Internet. L’accesso a questa nuova tecnologia – sia all’attrezzatura adeguata che al know how necessario per utilizzarla – è quindi di grande rilevanza per uno sviluppo sostenibile. L’indicatore informa sul numero degli utenti che hanno accesso a Internet e che lo utilizzano (almeno saltuariamente). Dal 1997 l’utilizzo di Internet ha conosciuto una forte crescita. Nel 1997 solo il 15% della popolazione aveva utilizzato Internet almeno una volta negli ultimi 6 mesi. Tale proporzione ha registrato un rapido incremento nei quattro anni seguenti e si è più che triplicata, passando all’inizio del 2001 a una persona su due. Oltre la metà della popolazione residente in Svizzera ha quindi in qualche modo accesso a Internet. Per il momento non si prospetta la fine di questo trend al rialzo. Osservazione Il profilo del tipico utente di Internet: sesso maschile, buon livello di istruzione, giovane. Negli ultimi anni tale categoria ha perso leggermente di importanza a favore delle donne e di altre fasce di età. Aumentano invece le differenze nell’utilizzo di Internet fra gruppi demografici con un livello di istruzione basso e quelli con livello elevato. L’indicatore offre solo informazioni sommarie sull’accesso a Internet, perché non include le persone che avrebbero la possibilità di accedere, ma non lo fanno. Postulati: 7a, 7b, 7c, 10a Utilizzo di Internet Quota della popolazione di età superiore a 14 anni che negli ultimi 6 mesi hanno utilizzato almeno una volta Internet MONET 100 80 % 60 52,1 47,1 40 40,6 34,0 30,2 24,8 20 15,1 0 1997 19,7 1/1998 2/1998 1/1999 2/1999 1/2000 2/2000 1/2001 Fonte: WEMF/Ufficio federale di statistica, indicatori sulla società dell’informazione in Svizzera 14 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: produzione Produttività del lavoro Definizione Rapporto fra il valore aggiunto lordo e le ore di lavoro effettuate. Il valore aggiunto viene espresso in prezzi costanti (anno di riferimento 1990). Riferimento alla sostenibilità Evoluzione La preservazione dell’efficienza economica è una premessa importante per lo sviluppo sostenibile (postulato 10a). L’obiettivo è di produrre il più possibile con un determinato impiego di capitale, risorse ambientali, conoscenze scientifiche e per l’appunto lavoro. La produttività del lavoro misura l’efficienza con la quale si impiega la forza lavoro nel processo di produzione. A pari livello di produzione, un aumento della produttività lavorativa corrisponde a una diminuzione del volume di lavoro. Se la società vuole evitare un calo occupazionale, l’incremento di produttività deve essere compensato dalla crescita economica. La crescita economica cela però anche il pericolo di un maggiore consumo di risorse ambientali ed energetiche. Se un Paese riesce ad aumentare sensibilmente la sua produttività lavorativa, conquista anche una più grande competitività. Il vantaggio di un’economia nazionale fiorente, con un basso tasso di disoccupazione, si scontra però con un tasso occupazionale in ribasso a livello globale. Fra il 1997 e il 1999 la produttività del lavoro è aumentata da 49,2 a 49,8 franchi all’ora. Questo importo, apparentemente modesto, rappresenta invece un incremento rilevante. L’aumento di produttività è stato particolarmente accentuato nei settori dell’agricoltura e silvicoltura, dell’estrazione di minerali non energetici, dell’industria della carta, del cartone, dell’editoria e della stampa, della fabbricazione di apparecchi elettronici e informatici, delle telecomunicazioni e delle attività finanziarie. Osservazione In seguito a un cambiamento della metodologia di rilevazione, i dati numerici risalgono solo fino al 1997. Postulato: 10a Produttività del lavoro MONET Franchi/ora di lavoro prestata 100 80 60 49,2 49,6 49,8 1997 1998 1999 40 20 0 Fonte: Ufficio federale di statistica, contabilità nazionale, produttività del lavoro in Svizzera 1999 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 15 Esempi Tema: commercio internazionale e competitività internazionale Corruzione Definizione Corruption Perceptions Index (CPI, indice della corruzione percepita). Il CPI riflette il grado di corruzione percepito in un Paese. L’indice è composto dai risultati di diversi sondaggi condotti fra analisti del rischio, ricercatori e uomini d’affari residenti in Svizzera e all’estero. Il CPI si concentra sul settore pubblico e definisce la corruzione come abuso di potere per utilità propria, come ad es. corruzione di funzionari pubblici, tangenti per l’ottenimento di appalti pubblici. Nel 2001 sono stati esaminati 91 Paesi. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Lo sviluppo sostenibile richiede il mantenimento della competitività e la qualità della piazza finanziaria Svizzera (postulato 10b). La corruzione ha ripercussioni sulla qualità di una piazza economica. La corruzione nel settore pubblico antepone gli interessi personali a quelli della comunità ed è quindi in contrasto con i principi di uno sviluppo economico sostenibile (postulato 8). Dal 1995 la Svizzera si colloca nella fascia di 8 a 9 punti (il valore massimo di 10 punti corrisponde a «estremamente pulito», 0 punti a «estremamente corrotto»). Il grado di corruzione percepita può quindi essere considerato basso. Postulati: 8, 10b Osservazione Nella classifica internazionale, la Svizzera occupa dal 1995 fra l’8° e il 12° posto (il 1° posto appartiene al Paese meno corrotto) su un totale di 91 Paesi analizzati. Nella classifica del 2001, la Finlandia si situa al primo posto, seguita dalla Danimarca e dalla Nuova Zelanda. Il paragone dei dati da un anno all’altro deve essere preso con beneficio d’inventario, poiché la metodologia per il calcolo del CPI viene continuamente adeguata a nuovi criteri (fonti disponibili). Corruption Perceptions Index Indice della corruzione percepita MONET 10 10 = estremamente pulito 8,8 8,8 8,6 1995 1996 1997 8 8,9 8,9 8,6 8,4 2000 2001 6 4 2 0 1998 1999 0 = estremamente corrotto Fonte: Transparency International (organizzazione non governativa operante a livello mondiale che si concentra sulla lotta contro la corruzione. http://www.transparency.org) 16 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: lavoro Working poor Definizione La quota di working poor tra la popolazione attiva in età dai 20 ai 59 anni (quota di working poor). I working poor sono le persone che svolgono un lavoro retribuito, ma la cui famiglia vive al di sotto della soglia di povertà. La soglia di povertà viene calcolata sommando il minimo esistenziale (in base alla Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale, CSIAS) ai canoni di locazione e ai premi delle casse malati (assicurazione di base) per la relativa famiglia. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Condurre una vita al riparo dalla povertà è uno dei bisogni fondamentali che deve esser soddisfatto nello sviluppo sostenibile (postulato 2c). Inoltre, uno dei requisiti a cui deve adempiere un sistema economico è di consentire un’attività lavorativa tale da garantire ad ogni persona il proprio sostentamento (postulato 13). La quota di working poor è aumentata nel corso degli anni Novanta. Un netto salto si è osservato fra il 1995 e il 1996. Questo balzo è imputabile essenzialmente agli sviluppi in atto sul mercato del lavoro, come l’aumento di contratti di lavoro a tempo determinato che alimentano il pericolo di povertà. A questo si aggiunge l’evoluzione dei salari nel periodo in esame: nel 1996 il salario medio è diminuito in termini reali del 2% rispetto all’anno precedente e poi è rimasto più o meno costante. L’incremento della quota di working poor evidenzia che anche in Svizzera il lavoro retribuito non protegge dalla povertà. Postulati: 2c, 13 Osservazione La quota di working poor è particolarmente elevata tra le donne e le persone di nazionalità straniera. I gruppi più colpiti sono le famiglie monoparentali e quelle con numerosi figli. Quota di working poor La quota di working poor tra la popolazione attiva nella fascia di età fra 20 e 59 anni MONET 10 8 7,5 7,3 7,6 6,8 5,3 % 6 5,8 4,7 4,9 4 2 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Fonte: Ufficio federale di statistica, working poor in Svizzera, Neuchâtel 2002 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 17 Esempi Tema: mobilità Consumo di energia nei trasporti Definizione Consumo finale di energia nei trasporti pro capite. Viene determinato in base alle vendite di benzina, diesel e carburante per aerei nonché al consumo di elettricità delle ferrovie. I trasporti includono l’intero traffico di persone e merci, privato e pubblico, su strada e rotaia, navigazione e aviazione. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Lo sviluppo sostenibile richiede che nella produzione e nel consumo di beni e servizi si riduca al minimo il carico ambientale e il consumo di risorse non rinnovabili e si ottimizzino i flussi di energia (postulati 12a, 12b, 16). L’aumento del traffico e, di conseguenza, del consumo di energia è un’ espressione di prosperità economica, di un crescente livello di vita, di un calo dei prezzi del petrolio e di insediamenti sparsi. Al contempo si osserva però un maggiore consumo di risorse naturali e un crescente impatto sull’ambiente sotto forma di rumore, inquinamento atmosferico ed emissioni di gas a effetto serra. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile consiste nel garantire il benessere attraverso un migliore sfruttamento dell’energia ed evitare un ulteriore incremento del consumo energetico. Il consumo di energia nei trasporti ha registrato un continuo incremento negli ultimi anni e decenni. Fra il 1980 e il 2000 il consumo è aumentato di quasi il 70% nonostante un costante miglioramento dell’efficienza energetica. Nel 2000 il consumo finale di energia pro capite ammonta a 42 gigajoules, che corrispondono all’energia generata da circa 1300 litri di benzina. Postulati: 12a, 12b, 16, 17 Osservazione Dal 1980 i prodotti a base di petrolio rappresentano oltre il 95% del consumo totale di energia nei trasporti. Il resto è l’elettricità necessaria alle ferrovie. Per il calcolo del consumo finale di prodotti petroliferi si utilizzano le cifre di vendita in Svizzera (lo stesso metodo impiegato anche al livello internazionale). A causa della differenza di prezzo, circa il 10% dell’energia venduta in Svizzera viene consumata all’estero. Nel diesel la proporzione è esattamente inversa. Consumo finale di energia nei trasporti pro capite MONET 100 Gigajoule/capite 80 60 40 20 0 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 Fonte: Ufficio federale dell’energia, statistica globale sull’energia in Svizzera 2000 Ufficio federale di statistica, statistica dello stato annuale della popolazione (ESPOP) 18 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: sostanze, rifiuti ed effetti Rifiuti solidi urbani Definizione Peso dei rifiuti solidi urbani prodotti dalle famiglie e altri rifiuti di composizione simile (ad es. provenienti da commercio e industria) pro capite e all’anno (esclusa la raccolta separata). Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Lo sviluppo sostenibile presuppone che la produzione e il consumo di beni e servizi siano compatibili con l’ambiente (postulati 12a, 12b). Ciò significa evitare i rifiuti nella misura del possibile. Un grosso quantitativo di rifiuti comporta infatti uno sperpero di risorse e il loro smaltimento rappresenta un carico per l’ambiente. Sino alla fine degli anni Ottanta, la quantità di rifiuti è costantemente aumentata, per poi registrare una lieve flessione nella prima metà degli anni Novanta. Questa diminuzione è imputabile da un lato al peggioramento della situazione congiunturale e, dall’altro, alla diffusione di sistemi di separazione dei rifiuti e all’introduzione di tasse sui sacchi dell’immondizia. Dal 1996 la quantità di rifiuti sembra stabilizzarsi a circa 350 kg pro capite all’anno. Postulati: 12a, 12b Osservazione A differenza dei rifiuti domestici smaltiti, la quantità dei rifiuti raccolti separatamente e riciclabili (vetro, carta, ecc.) è in forte aumento. Ciò fa sì che la quantità totale dei rifiuti urbani continui ad aumentare. Anche i rifiuti riciclabili dovrebbero essere possibilmente evitati. Rifiuti solidi urbani pro capite MONET 500 450 400 kg/capite 350 300 250 200 150 100 50 0 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, statistica dei rifiuti Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 19 Esempi Tema: aria Concentrazione di polveri fini Definizione Valori annuali medi di concentrazione di PM10 in tipiche stazioni di misurazione. I PM10 sono polveri fini, le cui particelle hanno un diametro aerodinamico inferiore a 10 micrometri (Particulate Matter < 10 µm). A differenza del particolato più grande, le polveri fini respirate possono penetrare fino ai polmoni: per questo sono chiamate anche «polveri respirabili». Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Sviluppo sostenibile significa proteggere e promuovere la salute delle persone (postulato 2b). Ciò significa ridurre al minimo il carico ambientale causato da emissioni nocive. Numerosi studi condotti negli ultimi anni hanno confermato che le polveri respirabili sospese nell’aria rappresentano un serio pericolo per la salute umana. Le polveri fini hanno un potenziale cancerogeno, possono causare malattie alle vie respiratorie e disturbi di circolazione, aumentano il rischio d’infarto e limitano la funzione polmonare. Negli ultimi anni si è osservata una tendenziale diminuzione nella concentrazione di polveri fini. Nonostante questi miglioramenti, i limiti di emissione per PM10, stabiliti nella revisione dell’Ordinanza sull’inquinamento atmosferico entrata in vigore nel 1998, continuano ad essere superati, talvolta in misura anche massiccia. Ciò vale soprattutto in aree urbane molto transitate. Osservazione Nelle aree urbane ad alto transito le immissioni derivano fino al 60% dal traffico stradale, il resto è imputabile a riscaldamenti, impianti industriali, cantieri e agricoltura. Postulati: 2b, 17a Concentrazione di PM10 (valore medio all’anno)1 MONET 100 µg/m3 80 Berna (centro città, strada) 60 Basilea (agglomerato) Payerne (zona rurale, < 1000 m s.l.m.) 40 Rigi (zona rurale, >1000 m s.l.m.) Valore limite (20 µg/m3) 20 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, rete nazionale d’osservazione degli inquinanti atmosferici (NABEL) 1 Prima del 1997: calcolato da polveri totali in sospensione (PTS) 20 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Esempi Tema: utilizzazione del territorio Superficie d’insediamento Definizione Superficie d’insediamento in m2 pro capite. La superficie d’insediamento comprende aree edificate, aree industriali, superfici d’insediamento speciali (cantieri, discariche e impianti di approvvigionamento), zone verdi e di riposo nonché superfici del traffico. Riferimento alla sostenibilità Evoluzione Il suolo è una base vitale per esseri umani, animali e piante, ma anche una risorsa limitata da preservare per le generazioni future. Un aumento delle superfici d’insediamento significa una perdita di prezioso terreno agricolo. I maggiori conflitti di sfruttamento si manifestano nell’Altipiano, dove su ottimo terreno coltivabile si trova anche la maggior parte degli insediamenti. Estrapolando i valori relativi all’attuale perdita di terreno coltivabile, la scorta di terreno agricolo verrebbe esaurita dopo 380 anni. In questo modo scompare una delle principali basi vitali per le generazioni future. In 12 anni (periodo fra la prima e la seconda statistica sulla superficie, dal 1979/1985 al 1992/1997) la superficie d’insediamento pro capite è aumentata complessivamente del 3,8%. La maggior parte è sfruttata a scopo abitativo. La causa di questo fenomeno non è imputabile esclusivamente all’aumento demografico, ma anche al maggior livello di vita e all’edificazione sparsa. In Svizzera, ogni secondo scompare 1,3 m2 di terreno coltivabile, di cui due terzi deve lasciare spazio a nuove aree residenziali. Osservazione Postulati: 2a, 16b, 19, 20 Il 6,8% della superficie complessiva della Svizzera è destinata oggi agli insediamenti. Di questi il 49,3% è costituito da aree edificate e il 32% da superfici destinate ai trasporti. Particolarmente elevato è il consumo di terreno nell’Altipiano svizzero, dove la quota degli insediamenti è aumentata il doppio rispetto alla media nazionale. Come numero di abitanti abbiamo preso la popolazione residente annuale al momento del rilevamento. Superficie d’insediamento pro capite MONET 1000 m2/capite 800 600 400 382 397 1979/1985 1992/1997 200 0 Anni di rilevamento Fonte: Ufficio federale di statistica, statistica della superficie 1979/1985, 1992/1997 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 21 Indicatori Elenco degli indicatori La struttura del sistema di indicatori è stata sviluppata in modo tale da permettere una selezione possibilmente sistematica e trasparente degli indicatori. Gli indicatori coprono complessivamente 26 temi. Per ogni tema si sono rilevati aspetti significativi per lo sviluppo sostenibile: il grado di soddisfacimento delle esigenze sociali e l’onere necessario a tale scopo, lo stato attuale delle risorse nonché l’efficienza e l’equità del loro sfruttamento. Il modello sviluppato si riallaccia ai modelli diffusi a livello internazionale per la misurazione dello sviluppo sostenibile. 22 Il presente elenco è da considerarsi un risultato intermedio. Trattandosi di un sistema aperto si renderanno necessari continue modifiche e adeguamenti (aggiunta, cancellazione o modifica di indicatori). La seguente tabella contiene gli indicatori ordinati per temi. Nella colonna «Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile» si fa riferimento ai postulati più importanti per il rispettivo indicatore (vedi pagg. 6–7). In corsivo sono segnalati gli indicatori che per il momento non sono realizzabili, ad es. per mancanza di concetti di misurazione e/o per carenza di dati. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 Indicatori N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) 1 1.1 1.2 1.3 1.4 Sicurezza sociale e benessere materiale Reddito delle economie domestiche Indice Gini della distribuzione dei redditi Persone sotto la soglia della povertà Persone sotto la soglia della povertà secondo il sesso Reddito di trasferimento delle economie domestiche private Flusso finanziario netto delle assicurazioni sociali 1.5 1.6 2 2.1 2.2 2.3 2.4 Salute Speranza di vita in buona salute Benessere psichico Comportamento in relazione alla salute: movimento Consumo di stupefacenti/generi voluttuari: fumo Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 2a,c 4b 2c 2c, 4a,b 2c 2c, 10a N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 2.5 2.6 2.7 Costi della salute Spese per la prevenzione Gradiente sociale della speranza di vita in buona salute 2a,b, 8 2a,b 3 3.1 3.2 Condizioni di vita soggettive Tasso di suicidi Soddisfazione generale nei confronti della vita Soddisfazione generale nei confronti della vita secondo l’età Soddisfazione generale nei confronti della vita secondo le regioni linguistiche Persone con una persona di fiducia Ambiente che crea un’identità 3.3 3.4 2b 2b, 3b 2b 2b 3.5 3.6 4 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 6 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 6.6 6.7 6.8 6.9 7 7.1 7.2 7.3 8 8.1 8.2 © Emanuel Ammon/AURA 2b, 3a 3a 3a, 4b 3a,4b 5a 20 2a, 16b 2b, 3a,b 2a, 4b 16b, 17a 2a Cultura e tempo libero Uso regolare di una seconda lingua nazionale 5a Spese pubbliche per la cultura 2a, 7a,d, 10d Persone con tempo libero a sufficienza 3a Viaggi in aeroplano 16b, 17 Quota del traffico lento sul traffico del tempo libero 17a Offerta di svago nell’ambiente di residenza 2a,b, 3a Partecipazione a manifestazioni culturali 7a, 5a Coesione sociale e partecipazione Partecipazione attiva ad associazioni Quota di aventi diritto di voto sulla popolazione totale Volontariato Quota di donne negli organi legislativi Indice del carico sociodemografico dei Cantoni Disparità fiscali Durata prevista di frequenza scolastica per gli stranieri/svizzeri Tasso di naturalizzazioni Possibilità di partecipazione a processi locali 5a,b 5b 5a,b, 10a 4a–c, 5b 4c 4c 4a,b 4c, 5b 5a,b Cooperazione allo sviluppo Aiuto pubblico allo sviluppo 6a Aiuto pubblico allo sviluppo per i Paesi poveri 6a Quota della popolazione che «vorrebbe aumentare l’aiuto allo sviluppo della Svizzera»6a 8.5 8.6 Istruzione e scienza Competenza in lettura dei quindicenni Gradiente sociale della competenza in lettura dei quindicenni Durata prevista di frequenza scolastica Durata prevista di frequenza scolastica secondo il sesso Spese pubbliche per l’istruzione Ore di formazione permanente 9 9.1 9.2 9.3 9.4 9.5 Informazione Utilizzazione dei media Accesso a Internet Accesso a Internet secondo il sesso Diversità della stampa Sistemi di gestione ambientale 7a–c, 10a 7a–c, 10a 4a,b 7a,b 12c 10 10.1 10.2 10.3 10.4 10.5 10.6 Sicurezza fisica Reati con lesioni personali Incidenti rilevanti Morti e feriti della circolazione stradale Aziende pericolose Danni provocati da catastrofi naturali Violenza domestica 2a,b 2a,b 18b,c 2a,b 2a,b, 18b,c 2a,b, 3b 2b, 3a 8.3 8.4 Una buona formazione libera dall’emarginazione: promuovere il potenziale degli stranieri contribuisce allo sviluppo sostenibile di una società. Abitazione Superficie abitabile pro capite Soddisfazione nei confronti dell’ambiente abitato Incidenza dell’abitazione sul reddito Attività di rinnovo nella costruzione di abitazioni Densità abitativa 2b, 10a 7a,c,d 4a,b, 7d 7a,c, 10a 4a,b, 7a,c, 10a 7a,c, 10 7a,c, 10a Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 23 Indicatori N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) N. Nome (in corsivo: indicatori non ancora realizzabili) Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 17.7 17.8 17.9 17.10 Raggiungibilità dei trasporti pubblici Consumo finale di energia dei trasporti Tonnellate o persone-chilometri/PIL Costo totale dei trasporti 4b, 4c, 12a, 16 12a,12b,16,17 12a,12b,16,17 9b 18 18.1 18.2 18.3 18.4 18.5 18.6 18.7 Sostanze, rifiuti ed effetti Persone esposte al rumore Carico di metalli pesanti nei fanghi di depurazione Rifiuti radioattivi Rifiuti solidi urbani Produzione di rifiuti speciali Tasso di riciclaggio dei rifiuti Carico di radiazioni non ionizzanti 15a, 17b 15a, 17b 12a,b 12a,b, 17b 12a,b, 16a,b 2b 9a 9a 9b 9c 19 19.1 19.2 19.3 19.4 19.5 19.6 Suolo Carico di metalli pesanti nel suolo Carico di IPA nel suolo Suoli coltivabili Apporto di sostanze nocive nel suolo Costipamento del suolo Rischio di erosione 17b, 18c 17b, 18c 10a, 16a 17b, 18a,c 16a,b 16a,b 9b 9a, c 9b 9b, c 20 20.1 20.2 20.3 20.4 20.5 Acqua Consumo d’acqua Tenore di nitrati nelle acque sotterranee Tenore di fosforo nei laghi Spese per la depurazione delle acque di scarico Fabbisogno di spazio dei corsi d’acqua 21 21.1 21.2 21.3 21.4 21.5 21.6 Aria Persone esposte a immissioni eccessive 2b Concentrazione di biossido di azoto 17a Concentrazione di ozono 2b, 17a, 18c Concentrazione di polveri fini 2b, 17a Emissioni di NOx, NH3, NMVOC 17a Consumo di combustibili e carburanti fossili 16b 10a–c 10a–c 22 22.1 22.2 22.3 Clima Temperatura annua media in Svizzera Emissioni di gas a effetto serra Intensità di carbonio nei trasporti 9, 10 22.4 Intensità di carbonio nell’economia nazionale 23 23.1 15.2 23.2 23.3 23.4 23.5 23.6 Utilizzazione del territorio Superfici d’insediamento Superfici agricole utili Diversità paesaggistica, risp. immagine del paesaggio Crescita degli insediamenti Grado di sfruttamento Zone edificabili separate Sviluppo disordinato 20 2a, 16b, 19, 20 2a, 16b 2a, 16b 16b, 20 24 24.1 24.2 24.3 24.4 24.5 24.6 Biodiversità Diversità delle specie Bilancio della variazione della minaccia Diversità degli habitat Razze e varietà utili Zone protette nazionali Superfici di compensazione ecologica 18a, 19, 18a, 19, 18a, 19, 18a, 19, 16b, 19 18a 25 25.1 25.2 25.3 25.4 25.5 25.6 25.7 Energia Consumo di energia utile Potenza installata delle centrali Consumo finale di energia Efficienza energetica dell’economia nazionale Energie rinnovabili Edifici Minergie Energia grigia 26 26.1 26.2 26.3 26.4 26.5 Foreste Superficie boscata Prossimità del bosco allo stato naturale Stato del bosco di protezione Utilizzazione dell’incremento in legno Sovvenzioni per il bosco Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile (secondo pagg. 6–7) 11 Commercio internazionale e competitività internazionale 11.1 Apertura del mercato 10b 11.2 Quota di esportazioni verso Paesi dell’OCSE 10b 11.3 Debito pubblico 10d, 10b 11.4 Quota del deficit 10d, 10b 11.5 Quota fiscale 10b 11.6 Produttività del lavoro 10a 11.7 Investimenti netti o lordi 10a 11.8 Quota di importazioni esenti da dazio 10b 11.9 Corruzione 10b 11.10 Quota di mercato dei prodotti del commercio equo 14a, 12b 11.11 Aiuto pubblico allo sviluppo per rafforzare le capacità commerciali 6a 11.12 Stock di capitale 10a 12 12.1 12.2 12.3 12.4 12.5 12.6 12.7 12.8 Mercati interni Livello generale dei prezzi Quota del mercato sul PIL Imposte ambientali Ecologizzazione del sistema fiscale Grado d’internalizzazione per i combustibili e carburanti fossili Densità di regolamentazione dei mercati Sovvenzioni dannose per l’ambiente Sovvenzioni a favore dell’ambiente 13 13.1 13.2 13.3 13.4 13.5 13.6 13.7 13.8 Lavoro Tasso di disoccupazione 13 Soddisfazione nei confronti del lavoro 13, 3a Tasso di attività 13 Creazione di posti di lavoro 13 Working Poor 13, 2c Differenze salariali uomo/donna 4a,b Segregazione verticale sul mercato del lavoro 4a,b Carico orario dovuto al lavoro remunerato, domestico e famigliare secondo il sesso 4a,b 14 14.1 14.2 14.3 Ricerca, sviluppo e tecnologia Domande di brevetti Quota di scienziati sugli occupati Totale delle spese per la ricerca e lo sviluppo (pubbliche e private) 15 15.1 15.2 15.3 15.4 Produzione PIL (corretto l’influsso della congiuntura) 10a Superficie agricola utile 10a Investimenti netti 10a Consumo finale di energia nei settori secondario e terziario 12a 13.4 Creazione di posti di lavoro 10a 11.6 Produttività del lavoro 10a 15.5 Efficienza energetica nei settori secondario e terziario 12a 15.6 Agricoltura biologica 12a 11.12 Stock di capitale 10a 15.7 Intensità di materiale dell’economia nazionale 12a 16 16.1 Consumo Spese di consumo (corretto l’influsso del potere d’acquisto) 11.10 Quota di mercato dei prodotti del commercio equo 16.2 Quota di mercato dei prodotti bio 16.3 Tasse ambientali 16.4 Quota di mercato dei beni non food contrassegnati con label ecologici 17 17.1 17.2 17.3 17.4 17.5 17.6 24 2a 12b 12b 9b, 12b 12b Mobilità Prestazionedi trasporto nel traffico passeggeri 2a, 10a, 16 Quota di trasporti pubblici e traffico lento 10a, 12a, b, nel traffico passeggeri 16, 17 Prestazione di trasporto nel traffico merci 10a, 12a, 16 Quota di trasporti terrestri di merci 10a, 11a, su ferrovia 12a,b, 16, 17 Movimenti di atterraggio/chilometri di volo degli svizzeri 10a,b, 16, 17 Numero di economie domestiche con almeno un’automobile 10a, 16, 17 Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 2b 2a, 16a, 19 17a 17a 12a,b, 17a,b 18a,b, 20 18c, 19 17a, 18c, 19 17a, 18c, 19, 12a,b 17a, 18c, 19, 12a,b 2a, 16b, 20 2a,15a,16b,20 20 20 20 20 2a, 16a,b, 17a 2a, 10a 2a, 16a,b, 17a 12a, 16a,b,17a 16a,b 12c 2a,16a,b, 17a 2a, 15a,b 18a, 19 2a,b, 3b 16a 10d Materiali Sistemi di indicatori dello sviluppo sostenibile (selezione) Indicators of Sustainable Development (United Nations Commission on Sustainable Development, UNCSD) http://www.un.org/esa/sustdev/isd.htm Measurement and Indicators for Sustainable Development (IISDnet, International Institute for Sustainable Development) http://www.iisd.org/measure/default.htm Measuring progress towards a more sustainable Europe (Eurostat) http://www.europa.eu.int/comm/eurostat/ Gran Bretagna: Sustainable Development – Indicators (UK Government) http://www.sustainable-development.gov.uk/indicators/index.htm Francia: Les indicateurs de développement durable (Institut Français de l’Environnement, IFEN) http://www.ifen.fr/pages/idd.htm Svezia: Sustainable Development Indicators for Sweden – a first set 2001 (Statistics Sweden) http://www.scb.se/eng/omscb/eu/e_eu9.asp Germania: 21 Indikatoren als Gradmesser der Nachhaltigkeit (Die Bundesregierung) http://www.dialog-nachhaltigkeit.de/html/infos.htm#indikatoren Fonti Ordinazione dell’opuscolo «Misurare lo sviluppo sostenibile» Ulteriori esemplari del presente opuscolo a cura di UST/UFAFP/ARE: Misurare lo sviluppo sostenibile: Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio, Neuchâtel, agosto 2002 (28 pagine), sono disponibili gratuitamente in italiano, francese, tedesco e inglese presso: Ufficio federale di statistica (UST), Servizio pubblicazioni, 10, Espace de l’Europe, CH-2010 Neuchâtel, tel. ++41 (0)32 713 60 60, fax ++41 (0)32 713 60 61, e-mail: [email protected], Misurare lo sviluppo sostenibile Nachhaltige Entwicklung messen Mesurer le développement durable Measuring Sustainable Development n. ordinazione: 519-0200, ISBN 3-303-21003-9 n. ordinazione: 518-0200, ISBN 3-303-21002-0 n. ordinazione: 517-0200, ISBN 3-303-21001-2 n. ordinazione: 520-0200, ISBN 3-303-21004-7 Ordinazione degli altri opuscoli della stessa collana Consiglio federale: Strategia per uno sviluppo sostenibile 2002, Berna, marzo 2002 (44 pagine), disponibile gratuitamente in italiano, francese, tedesco e inglese presso: Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, UFCL, CH-3003 Berna, www.bbl.admin.ch/bundespublikationen, N. ordinazione 812.014.i (o f/t/ing.). IDARio (a cura di): Un avvenire per la Svizzera, Berna, agosto 2001 (32 pagine), in italiano, francese, tedesco e inglese è disponibile gratuitamente presso: DSC-Centro di distribuzione, casella postale, CH-3000 Berna 23, fax ++41 (0)31 324 13 48, e-mail: [email protected], www.deza.admin.ch. Per tutte le ordinazioni indicare: titolo della pubblicazione, numero di esemplari, lingua desiderata. Consiglio federale: 10 Jahre nach Rio – Die Schweiz auf dem Weg zu einer Politik der Nachhaltigen Entwicklung, Berna, luglio 2001 (32 pagine), in francese, tedesco e inglese è disponibile gratuitamente presso: DSC-Centro di distribuzione (vedi referenza citata). Internet Il presente opuscolo può essere richiamato al sito www.monet.admin.ch in italiano, francese, tedesco e inglese e scaricato in formato PDF. Sullo stesso sito verranno pubblicati gradualmente anche gli indicatori del sistema di monitoraggio e saranno disponibili anche ulteriori informazioni su MONET. All’indirizzo www.johannesburg2002.ch sono richiamabili tutti i suddetti opuscoli in francese, tedesco, inglese e, se disponibili, in italiano e possono essere scaricati in formato PDF. Il sito www.johannesburg2002.ch contiene anche un elenco di link con fonti d’informazioni centralizzate sullo sviluppo sostenibile e rimandi a rapporti di base o a bibliografia di approfondimento. Il sito www.are.ch offre una panoramica delle attività della Confederazione, dei cantoni e dei comuni nel campo dello sviluppo sostenibile. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) è una piattaforma di coordinamento della Confederazione per la politica di sviluppo sostenibile in Svizzera. Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002 25 Johannesburg 2002 «L’umanità è giunta a un momento cruciale della sua storia: il mondo è afflitto dal dilagare della povertà, della fame, delle malattie e dell’analfabetismo nonché dal degrado dell’ecosistema, da cui dipende il nostro benessere. Le disparità fra i ricchi e i poveri persistono. L’unico modo per garantirci un futuro sicuro e prospero è quello di considerare congiuntamente le tematiche di sviluppo e ambiente, conferendo ad ognuna la giusta importanza. (...) Si tratta di un compito che nessun Paese è in grado di assolvere da solo, ma che necessita della riunione di tutte le nostre forze, spiegate a favore di uno sviluppo sostenibile.» Così inizia l’Agenda 21, il piano d’azione per l’attuazione di uno sviluppo sostenibile approvato in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992. Il fatto che i capi di Stato e di governo del mondo intero ed eminenti rappresentanti della cultura, dell’economia e delle organizzazioni non governative abbiano riconosciuto la necessità di un nuovo approccio a livello di riflessione e d’azione ha trasformato il Vertice sulla Terra in una delle pietre miliari della storia. Ciò vale anche per il secondo Vertice sulla Terra, in programma a Johannesburg (Sudafrica) alla fine di agosto 2002, che si concentrerà sulla politica dello sviluppo sostenibile e sulla sua integrazione in tutti i settori. Tre uffici federali si sono posti l’obiettivo di osservare lo sviluppo sostenibile in Svizzera. Nell’ambito del progetto «Monitoraggio dello sviluppo sostenibile» (abbreviazione: MONET dal tedesco Monitoring der Nachhaltigen Entwicklung) e in collaborazione con altri esperti, hanno elaborato un elenco di parametri (indicatori). Nella presente pubblicazione, gli uffici illustrano la loro impostazione e 12 esempi di indicatori tratti da svariati campi. Entro la primavera del 2003 intendono mettere a disposizione della popolazione e degli ambienti politici le basi per una prima valutazione d’insieme. Inoltre, nella sua strategia sullo sviluppo sostenibile del marzo 2002, il Consiglio federale ha annunciato l’aggiornamento dei dati e il perfezionamento del sistema di misurazione. Informazioni sull’andamento della discussione nazionale e internazionale sullo sviluppo sostenibile sono pubblicate regolarmente agli indirizzi www.johannesburg2002.ch e www.are.admin.ch.