UST/UFAFP/ARE (editore)
Misurare lo sviluppo sostenibile
Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio
Agosto 2002
Indice
Indice
Indice
Editoriale
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Materiali
Indice/sigla editoriale
MONET, misura dello sviluppo sostenibile
Introduzione
Misurare lo sviluppo sostenibile
Definire lo sviluppo sostenibile
Postulati come linea d’orientamento
12 esempi
Comportamento in relazione alla salute: movimento
Quota di donne al Consiglio nazionale
Disponibilità ad aumentare l’aiuto allo sviluppo
Tempo dedicato alla formazione permanente
Accesso a Internet
Produttività del lavoro
Corruzione
Working poor
Consumo di energia nei trasporti
Rifiuti solidi urbani
Concentrazione di polveri fini
Superficie d’insediamento
Elenco degli indicatori
Sistemi di indicatori dello sviluppo sostenibile e fonti
Sigla editoriale
Sigla editoriale
Ufficio federale di statistica (UST)
Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e
del paesaggio (UFAFP)
Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE)
UST, UFAFP, ARE (editore)
Misurare lo sviluppo sostenibile
Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero
di monitoraggio
Neuchâtel, agosto 2002
Contatto
Ufficio federale di statistica (UST)
Sezione ambiente, Progetto MONET
10, Espace de l’Europe
CH-2010 Neuchâtel
Produzione
ecos ag, Basilea, Daniel Wiener, Edda Greiner
Traduzioni
Marie-Françoise Dörig-Moiroud;
www.texttranslate.ch
Concezione grafica
rébus Basilea, Sybil Weishaupt, Hans Sommer
Crediti fotografici
Foto di copertina: Emanuel Ammon/AURA, Lucerna
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
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Editoriale
MONET, misura dello sviluppo sostenibile
Dal 26 agosto al 4 settembre 2002 si terrà a Johannesburg (Sudafrica) il «Vertice mondiale sullo sviluppo
sostenibile», convocato in occasione del decimo anniversario della «Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo» di Rio de Janeiro. A Rio
179 Stati hanno firmato un piano d’intervento globale
per uno sviluppo sostenibile nel 21° secolo: l’Agenda 21.
Il vertice di Johannesburg verificherà la realizzazione
delle decisioni prese nel 1992.
La Conferenza di Rio ha riconosciuto il ruolo determinante che svolgono gli indicatori per lo sviluppo sostenibile e li ha fatti confluire nell’Agenda 21. Il capitolo
40 di questo documento finale chiede la definizione di
indicatori a livello nazionale e internazionale, in modo
da contribuire ad analizzare la situazione e fungere da
base per le decisioni e i provvedimenti da prendere.
Con l’adozione dell’Agenda 21 e della dichiarazione di
Rio, la Svizzera ha espresso il suo impegno a favore di
uno sviluppo sostenibile. L’inserimento di un articolo
sullo sviluppo sostenibile nella revisione della
Costituzione federale del 1999 è un’ulteriore prova della volontà di perseguire tale obiettivo. Per ancorare tale
volontà nell’operato politico, il Consiglio federale ha
presentato nella primavera 2002 un secondo documento strategico sullo sviluppo sostenibile in Svizzera. Tale
strategia definisce le grandi linee della politica del
Consiglio federale in questo settore per i prossimi anni
e contiene un piano d’azione con 22 misure concrete.
Una di queste è il monitoraggio dello sviluppo sostenibile attraverso uno strumento di misurazione basato su
diversi indicatori. Tale strumento dovrà permettere di
verificare fino a che punto la Svizzera soddisfa il mandato costituzionale dello sviluppo sostenibile e potrà
essere anche d’aiuto nella valutazione delle misure prese dal Consiglio federale.
co e li inserisce in un sistema volto a offrire una panoramica dello sviluppo sostenibile in Svizzera. I dati
MONET indicano inoltre come il nostro Paese si colloca nel raffronto internazionale.
Nel contesto della Conferenza di Johannesburg, questo
opuscolo presenta il sistema di indicatori MONET e
risponde ai seguenti interrogativi:
• Come e perché lo sviluppo sostenibile viene misurato mediante indicatori?
• Su quale definizione e interpretazione concreta dello sviluppo sostenibile si basa il sistema di indicatori?
• Cos’è un indicatore, cosa può esprimere e cosa no?
L’opuscolo è destinato ad alimentare il dibattito sugli
indicatori come base decisionale in generale e sul sistema di misurazione sviluppato da MONET in particolare. I 12 esempi di indicatori (da p. 8 di quest’opuscolo) forniscono una prima informazione concreta sul
metodo di monitoraggio dello sviluppo sostenibile.
Dall’autunno 2002 si pubblicheranno gradualmente su
Internet i restanti indicatori. La relazione finale sarà
invece pronta nella primavera 2003.
Ufficio federale di statistica (UST)
Adelheid Bürgi-Schmelz, direttrice
Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP)
Philippe Roch, direttore
Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE)
L’obiettivo del progetto MONET (monitoraggio dello
sviluppo sostenibile) è di creare una base per la misurazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera. L’Ufficio
federale di statistica, l’Ufficio federale dell’ambiente,
delle foreste e del paesaggio e l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale elaborano insieme questo sistema di
indicatori per lo sviluppo sostenibile. Il sistema è destinato alla popolazione e ai responsabili del mondo politico e amministrativo. MONET definisce e rileva i
parametri dello sviluppo sociale, economico ed ecologi-
Pierre-Alain Rumley, direttore
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
1
Introduzione
Misurare lo sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile ha lo scopo di soddisfare le esigenze
attuali, senza pregiudicare alle generazioni future la possibilità di coprire le proprie. La Comunità internazionale e
anche la Svizzera hanno dichiarato lo sviluppo sostenibile
come principio per affrontare il nostro futuro.
Durante il cammino verso lo sviluppo sostenibile occorre
fare un bilancio della situazione a intervalli regolari: siamo
sulla via giusta? Dove abbiamo realizzato dei successi? Dove
bisogna ancora agire? Quali potrebbero essere le nuove sfide
che ci riserva il futuro? Per rispondere a queste domande e
adottare decisioni fondate, occorre uno strumento di misurazione adeguato. Lo sviluppo sostenibile può essere infatti
promosso in modo mirato solo se viene anche misurato.
2
Che cos’è un indicatore di sostenibilità?
Per misurare lo sviluppo sostenibile, ci si può avvalere di una
base di conoscenze sempre più vasta su temi che hanno un
influsso su un tale sviluppo. Affinché queste conoscenze
possano essere sfruttate nel processo decisionale quotidiano,
occorre prima tradurle in «unità d’informazione funzionali».
Gli indicatori costituiscono tali unità d’informazione. Un
indicatore fornisce un quadro semplificato di un fenomeno
complesso. Esso segnala in modo puntuale una determinata
caratteristica della quale si sa o si suppone che fornisca
informazioni sul fenomeno al posto di altre caratteristiche. È
quindi paragonabile alla temperatura corporea che, al posto
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Introduzione
di altri sintomi, indica lo stato di salute di una persona.
Osservato in un determinato arco di tempo, l’indicatore può
segnalare una tendenza, così come più misurazioni della
temperatura formano il diagramma della febbre.
Gli indicatori devono essere però utilizzati con prudenza: il
messaggio attribuito a un indicatore è sempre il risultato di
un’interpretazione. Di conseguenza è opportuno verificare
sempre con occhio critico la validità di ogni indicatore.
Un indicatore tira l’altro
Il benessere di una persona non può essere giudicato solamente misurando la temperatura corporea. Accanto alla
salute, vi sono altri fattori rilevanti come la felicità, il benessere materiale, ecc. Lo stesso vale per lo sviluppo sostenibile:
un solo indicatore non può fornire un quadro completo, ma
solo un piccolo tassello. Per questo motivo occorre un siste-
ma dotato di diversi indicatori che combinati tra di loro
compongano l’intero mosaico.
Per poter diventare uno strumento utile sul lungo periodo, il
sistema di indicatori deve essere costantemente verificato e
migliorato. In presenza di nuove conoscenze in campi rilevanti per la sostenibilità, può rendersi necessario introdurre
nella misurazione nuovi indicatori, mentre vecchi indicatori
possono rivelarsi col tempo superflui. Il sistema di indicatori è quindi variabile.
Il sistema di indicatori per la Svizzera
Dalla primavera del 2000 si sta elaborando un sistema di
indicatori per monitorare lo sviluppo sostenibile in Svizzera
(vedi riquadro «MONET»). Nella selezione e produzione
degli indicatori si è attribuita grande importanza al coinvolgimento di esperti e gruppi d’interesse, al fine di garantire la
qualità e l’adesione al sistema di indicatori. Gli indicatori
scelti devono inoltre soddisfare diversi criteri: essere significativi e comprensibili, basarsi su dati affidabili e, possibilmente, prestarsi a un raffronto internazionale.
Il criterio principale è che siano significativi per lo sviluppo
sostenibile in Svizzera. Ogni indicatore deve permettere di
valutare come la Svizzera si colloca rispetto al passato (o ad
altri Paesi). La premessa per la selezione di questi indicatori
è una precisa definizione e sufficiente concretizzazione del
concetto di sviluppo sostenibile.
MONET
Il progetto MONET (Monitoring der Nachhaltigen Entwicklung – monitoraggio dello sviluppo sostenibile) sta mettendo
a punto, dalla primavera 2000, un sistema di indicatori per
monitorare lo sviluppo sostenibile in Svizzera. Lo scopo è di
ottenere informazioni sullo stadio attuale e sull’evoluzione
della Svizzera in riferimento agli aspetti sociali, economici ed
ecologici dello sviluppo sostenibile, segnalando anche come
la Svizzera si colloca nel raffronto internazionale.
Il sistema di indicatori rappresenta una piattaforma di informazioni per la popolazione, la politica e l’amministrazione.
Dall’autunno 2002 gli indicatori verranno gradualmente
pubblicati in Internet e in futuro saranno regolarmente
aggiornati con dati più recenti.
Il sistema di indicatori serve a monitorare lo sviluppo sostenibile, cioè osservare condizioni e sviluppi momentanei. Il
monitoraggio si distingue dal controlling, che viene impiegato per valutare il raggiungimento di obiettivi e provvedimenti concreti e prefissati.
MONET è un progetto comune dell’Ufficio federale di statistica, dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del
paesaggio e dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale.
Link: http://www.monet.admin.ch
La combinazione di dati diversi fa luce su fenomeni
complessi: per osservare lo sviluppo sostenibile occorrono
strumenti di misurazione adatti (nell’illustrazione: Osservatorio di geofisica e meteorologia di Davos).
© Emanuel Ammon/AURA
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
3
Introduzione
Definire lo sviluppo sostenibile
Definizione
Il concetto di «sviluppo sostenibile» risale al rapporto «Il
futuro di noi tutti» pubblicato nel 1987 dalla Commissione
mondiale dell’ambiente e dello sviluppo (UNCED) e chiamato anche «Rapporto Brundtland». In questo studio lo sviluppo sostenibile è definito come uno «sviluppo in grado di
garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte
ai loro bisogni». Questa definizione, riconosciuta a livello
mondiale, è stata presa come punto di partenza per il sistema di indicatori.
Un concetto di valori
Lo sviluppo sostenibile è un concetto basato su norme e
valori. Per scegliere gli indicatori atti a descrivere lo sviluppo
sostenibile, è necessario interpretare e concretizzare la definizione data dal rapporto Brundtland.
Lo sviluppo sostenibile, analogamente alla libertà e alla giustizia, è un concetto ampio, al quale si possono dare solo
interpretazioni temporanee e contestuali. L’interpretazione
qui proposta non è quindi il punto d’arrivo, ma solo il proseguimento degli sforzi destinati a dare a questo concetto un
significato valido per la Svizzera.
Qui di seguito vogliamo spiegare e concretizzare gradualmente il concetto di «sviluppo sostenibile» (vedi grafica
pag. 5). A partire dalla definizione Brundtland si procede a
un’interpretazione e si definiscono poi le varie dimensioni
obiettivo (vedi riquadro blu). Le dimensioni obiettivo vengono poi precisate tramite postulati (vedi pagg. 6–7).
Interpretazione
Il principio dello sviluppo sostenibile, inteso come il mantenimento della possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni, viene precisato nel seguente principio
base:
Lo sviluppo sostenibile include l’inalienabilità dei diritti
umani in ogni luogo e momento nel senso di
• creare e assicurare un’esistenza dignitosa per tutti gli
esseri umani che vivono oggi e in futuro
e
• mantenere e garantire a lungo termine le condizioni di
vita ecologiche, materiali e culturali necessarie per sviluppare liberamente la propria personalità.
importante «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te» rappresenta una delle regole più universali.
Autodeterminazione, ma equa per tutti
Il concetto di sviluppo sottintende che, sul cammino verso
la sostenibilità, non venga preclusa la libertà di decisione e
azione alle persone. Il mantenimento delle opzioni affinché
tutti possano soddisfare i propri bisogni richiede un’equa
ripartizione del capitale ecologico, economico e sociale
necessario a tale scopo. La ripartizione è equa dal punto di
vista della filosofia morale e del diritto, quando viene
massimizzato il beneficio per le persone più svantaggiate. In
tutte le considerazioni sulla distribuzione dei beni occorre
quindi attribuire la massima importanza al soddisfacimento delle esigenze dei meno privilegiati. Le differenze di reddito sono pertanto ammissibili, fintanto che la rinuncia alla
«parità di salari per tutti» consente un’economia fiorente
che va a vantaggio anche dei più poveri. Anche gli scambi
nord-sud rientrano nella logica dello sviluppo sostenibile
quando rappresentano un beneficio soprattutto per il Paese
più povero.
Risorse limitate
La realizzazione del suddetto principio implica anche che
il capitale venga impiegato solo quando ciò non pregiudica
le possibilità dei più svantaggiati tra le generazioni attuali e
future. Tuttavia, le risorse naturali della terra sono limitate.
Di conseguenza, ogni consumo di risorse deve essere
accompagnato da un equivalente investimento nel futuro.
Per la biodiversità, invece, dove le possibilità di sostituzione sono limitate, occorre un ampio intervento di conservazione.
In linea con «Rio» e con la Costituzione federale
La suddetta interpretazione di sviluppo sostenibile rispecchia i valori di base contenuti nei documenti ufficiali del
Vertice di Rio, la Dichiarazione di Rio e l’Agenda 21. Essa è
anche conforme ai valori sanciti dalla Costituzione federale, che all’art. 2 si riferisce esplicitamente alla promozione
dello sviluppo sostenibile e all’impegno per «la conservazione duratura delle basi naturali della vita» e all’art. 73
chiede di «operare a favore di un rapporto durevolmente
equilibrato tra la natura, la sua capacità di rinnovamento e
la sua utilizzazione da parte dell’uomo».
«Non fare agli altri quello che non vorresti
fosse fatto a te»
Il diritto a una vita dignitosa e al libero sviluppo della personalità nonché il dovere di garantire lo stesso diritto al
prossimo trovano una cornice eticamente motivata nei
diritti umani. Poiché questi ultimi si limitano all’essenziale
nel senso del «diritto etico» e rinunciano al «bene morale»
con determinati connotati culturali e religiosi, essi sono
riconosciuti a livello mondiale – almeno in linea di principio – a prescindere dall’origine culturale. Il principio più
4
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Introduzione
Dimensioni obiettivo
Lo sviluppo sostenibile
Per coprire le esigenze non occorrono solo sufficienti
risorse naturali, ma anche un’economia efficiente e un
ambiente sociale gradevole. Lo sviluppo sostenibile non si
riferisce quindi solo alla protezione dell’ambiente, come è
opinione ancora molto diffusa, ma abbraccia società,
ambiente ed economia. Questi tre settori sono interconnessi da interfacce e influssi reciproci di grande importanza. Per questo motivo non ha senso considerare i tre settori come pilastri separati. Il concetto richiede piuttosto
obiettivi qualitativi che sottolineano l’interdipendenza dei
tre settori. Questi obiettivi sono «solidarietà sociale», «efficienza economica» e «responsabilità ecologica». Essi sono
equiparati e validi nella società come nell’economia e nell’ambiente. Ciò significa, per esempio, che le misure di
protezione dell’ambiente devono essere economicamente
efficienti o che la promozione dell’economia deve essere
socialmente giusta.
1.
Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo in grado di
garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali, senza
compromettere la capacità delle generazioni future di
far fronte ai loro bisogni.
2.
Lo sviluppo sostenibile significa la garanzia di condizioni
di vita dignitose, nel rispetto dei diritti umani, attraverso
la creazione e il mantenimento di numerose opzioni per
poter disegnare liberamente il proprio progetto di vita.
Nello sfruttamento delle risorse ecologiche, economiche
e sociali si deve tenere presente il principio dell’equità
inter- e intragenerazionale in Svizzera, come pure nei
confronti dell’estero.
3.
La realizzazione di questo obiettivo richiede un’ampia
salvaguardia della diversità biologica, indispensabile
come base vitale, che abbraccia la diversità genetica,
degli ecosistemi e delle specie.
4.
Come dimensioni obiettivo si definiscono le tre intenzioni plurisettoriali di solidarietà sociale, efficienza economica e responsabilità ecologica. Si applica il principio
della parità d’importanza delle tre dimensioni obiettivo:
a lungo termine gli obiettivi ecologici, economici e
sociali non devono essere raggiunti a scapito l’uno dell’altro.
Il percorso dalla definizione agli indicatori
dello sviluppo sostenibile
MONET
Sviluppo sostenibile
Solidarietà
sociale
Efficienza
economica
Postulati su
•
•
•
•
•
Responsabilità
ecologica
Postulati su
condizioni di vita
pari opportunità
coesione sociale
solidarietà internazionale
tutela del capitale
umano
•
•
•
•
•
•
sistema economico
efficienza e competitività
flessibilità/stabilità
produzione/consumo
impiego
commercio
internazionale
Postulati su
•
•
•
•
•
impiego delle risorse
rifiuti e sostanze
rischi
rapidità dei
cambiamenti
paesaggi naturali
e coltivati
Indicatori dello sviluppo sostenibile
Rendere misurabile lo sviluppo sostenibile: l’applicazione del concetto astratto in postulati concreti è una conditio sine
qua non per la scelta di indicatori funzionali.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
5
Introduzione
Postulati come linea d’orientamento
Le situazioni concrete sono difficili da valutare unicamente
in base alle dimensioni obiettivo – i margini di interpretazione sono infatti troppo grandi. Per questo motivo la definizione di sviluppo sostenibile e le sue dimensioni obiettivo
sono concretizzate in base a dei postulati. Questi postulati
rappresentano una cornice di riferimento che permette di
collocare gli sviluppi osservati nell’ottica della sostenibilità.
Allo stesso tempo i postulati consentono una selezione possibilmente coerente e trasparente degli indicatori: ogni indicatore deve riferirsi almeno a un postulato.
Tutti i postulati, oltre a essere in rapporto diretto con la definizione e le dimensioni obiettivo, hanno una validità generale e a lungo termine che non si riferisce a un determinato
luogo o spazio. Per questa loro caratteristica non contengono misure o soluzioni attuali.
Dal punto di vista tematico, i postulati sono attribuiti alle
dimensioni obiettivo «solidarietà sociale», «efficienza economica» e «responsabilità ecologica» e sono suddivisi in 20 settori. Essi forniscono informazioni sul soddisfacimento dei
bisogni, sulla conservazione degli stock di capitale e sul grado di efficienza ed equità nell’appagamento dei bisogni e
nello sfruttamento delle risorse.
I postulati si basano in gran parte su pubblicazioni della
Confederazione. Nonostante una messa a punto accurata e
possibilmente equilibrata, la scelta è legata in una certa
misura a giudizi di valore. L’insieme dei postulati non ha
quindi la pretesa di fornire un quadro completo di una
Svizzera orientata alla sostenibilità.
Postulati per la solidarietà sociale
1 Principio generale
a Ogni individuo ha diritto ad una vita dignitosa e al libero sviluppo della propria personalità. La democrazia, la certezza del diritto e la diversità culturale sono garantite.
b La possibilità di sviluppo individuale non deve pregiudicare la dignità umana di altri
individui, appartenenti alle generazioni presenti e future.
2 Condizioni di vita oggettive
a Occorre garantire a lungo termine il soddisfacimento dei bisogni elementari della popolazione. Gli individui devono disporre di un sufficiente margine di manovra per coprire i
bisogni materiali e immateriali che vanno oltre i bisogni elementari.
b La salute degli esseri umani va protetta e favorita.
c Una vita dignitosa esclude la povertà. Gli individui che vivono nell’indigenza ricevono prestazioni di solidarietà.
3 Condizioni di vita soggettive a La gioia di vivere e la felicità delle generazioni presenti e future vanno rispettate e stimolate.
b L’evoluzione socioeconomica e i cambiamenti ambientali non devono ripercuotersi negativamente sul benessere fisico e psichico degli individui.
6
4 Equa ripartizione,
pari opportunità
a Nessuno dev’essere discriminato per le sue caratteristiche interiori o esteriori.
b Ogni individuo della società deve avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. Occorre mirare
ad una ripartizione più equa delle risorse.
c Va incoraggiata l’integrazione delle regioni e dei gruppi sociali sfavoriti nella vita economica,
sociale, culturale e politica.
5 Rafforzamento della
coesione sociale
a Poiché il buon funzionamento e la sopravvivenza della società dipendono essenzialmente
dalla solidarietà esistente tra i suoi membri, occorre promuovere gli scambi e la comprensione
tra i singoli individui e i gruppi.
b La partecipazione sociale e politica va incoraggiata.
6 Solidarietà internazionale
a Nei Paesi in via di sviluppo e in transizione occorre promuovere lo sviluppo sostenibile
lottando contro la povertà. Occorre sostenere in via prioritaria i Paesi, le regioni e i gruppi
sociali più poveri.
b La coesistenza pacifica dei popoli e delle nazioni e il rispetto dei diritti umani e delle strutture
democratiche devono essere incoraggiati.
7 Sviluppo e tutela del
capitale umano
a Il sapere collettivo e l’eredità socioculturale vanno tutelati e valorizzati a lungo termine.
b Occorre garantire la libera circolazione delle informazioni e la libertà d’opinione e
d’espressione.
c La capacità di assimilare ed elaborare le informazioni va incoraggiata.
d I bambini e i giovani in particolare devono poter vivere in un ambiente aperto e stimolante,
che offra loro prospettive per il futuro.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Introduzione
Postulati per l’efficienza economica
8 Principio generale
Il sistema economico deve soddisfare effettivamente ed efficacemente i bisogni degli
individui e della società. Le condizioni economiche generali vanno strutturate in modo
da stimolare l’iniziativa individuale e mettere l’interesse personale al servizio del bene
comune, allo scopo di garantire il benessere delle generazioni presenti e future.
9 Sistema economico
a L’allocazione dei beni deve basarsi essenzialmente sui principi del libero mercato. Sono
giustificati interventi se il mercato non svolge la sua funzione o se si è in presenza di beni che
hanno un interesse pubblico prevalente (beni meritori).
b I prezzi devono riflettere la rarità e il continuo calo delle risorse e inglobare i costi esterni. Il
principio di causalità va applicato coerentemente, eccetto per i beni meritori.
c Gli interventi sul libero mercato si fondano in primo luogo su strumenti economici.
10 Efficienza e competitività
a Occorre preservare a lungo termine l’efficienza economica di una società e il suo capitale produttivo, sociale e umano, che non dovrebbe continuare a crescere solo in termini quantitativi,
bensì, e soprattutto, in termini qualitativi.
b Le condizioni generali dell’economia di mercato devono essere impostate in modo da stimolare le innovazioni e mantenere o rafforzare i mercati già operativi. La competitività e la
qualità della piazza economica devono essere conservate e migliorate.
c Occorre incoraggiare le attività di ricerca e di sviluppo che rafforzano lo sviluppo sostenibile.
d L’indebitamento pubblico dev’essere possibile unicamente se non pregiudica alle generazioni
future la possibilità di soddisfare i bisogni individuali e sociali.
11 Flessibilità e stabilità
a Le condizioni generali dell’economia di mercato devono essere impostate in modo da favorire
l’orientamento a lungo termine e agevolare gli sviluppi sociali necessari per affrontare le sfide
future. Occorre che vi sia la possibilità di prevedere nuove misure.
b La rapidità o la lentezza dei cambiamenti delle condizioni generali del sistema economico non
devono rappresentare un pericolo per la pace sociale.
12 Produzione e consumo
di beni e servizi
a Occorre minimizzare l’inquinamento ambientale prodotto dalle imprese attive nel settore
produttivo e i rischi connessi, e ottimizzare i flussi di energia e di materiali.
b Il consumo di beni e servizi deve soddisfare i criteri di equità sociale e di compatibilità
ambientale.
c All’interno e all’esterno di imprese produttive devono essere messi a punto sistemi di
informazione (ad esempio sistemi di gestione ambientale) che permettano di garantire per
quanto possibile una produzione e un consumo sostenibili.
13 Impiego
14 Commercio internazionale
Il sistema economico deve permettere alle persone che desiderano esercitare un’attività
lavorativa di trovare un impiego che le valorizzi e che permetta loro di soddisfare i propri
bisogni.
a Il sistema commerciale multilaterale deve favorire la gestione parsimoniosa delle risorse
naturali e promuovere le tecnologie che permettano lo sfruttamento razionale delle risorse
ecologiche e favoriscano la giustizia sociale.
b Il sistema commerciale multilaterale deve incentivare la copertura dei bisogni individuali e
sociali di una nazione senza pregiudicare i bisogni di altre nazioni.
Postulati per la responsabilità ecologica
15 Principio generale
a Occorre preservare a lungo termine le basi vitali naturali e porre rimedio ai danni
esistenti.
b La diversità dinamica della natura va preservata.
16 Impiego delle risorse
a L’impiego di risorse rinnovabili va mantenuto al di sotto del loro livello di rigenerazione.
b L’impiego delle risorse non rinnovabili va mantenuto al di sotto del potenziale di
sviluppo delle risorse rinnovabili.
17 Rifiuti e sostanze
a Il carico ambientale causato dai rifiuti e dalle emissioni biodegradabili va ridotto al minimo.
L’inquinamento non deve in nessun caso superare la capacità di assorbimento degli ecosistemi.
b Le emissioni di agenti inquinanti non biodegradabili nell’ambiente va evitata nel limite del
possibile.
18 Rischi
a Ogni pregiudizio alla natura va compensato adottando provvedimenti che preservino la
diversità biologica e la qualità dei biotopi e garantiscano la continuità degli ecosistemi.
b I rischi di incidenti con ampie ripercussioni sull’uomo e sulla biosfera sono tollerabili solo nella
misura in cui non causano danni persistenti per più di una generazione, anche per gli
incidenti della massima gravità.
c È necessario prevenire danni ambientali gravi e irreversibili anche quando non vi è ancora
alcuna certezza scientifica assoluta sui rischi effettivi.
19 Rapidità dei cambiamenti
Gli interventi antropici sull’ambiente naturale devono essere proporzionati al tempo necessario all’ambiente per reagire con processi naturali e rigenerarsi.
20 Paesaggi naturali e coltivati
La sistemazione degli ambienti naturali umani deve ispirarsi ai diritti dell’uomo. La dignità
umana esige paesaggi naturali e coltivati convenienti.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
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Esempi
12 esempi
Nel presente capitolo si illustrano brevemente 12 indicatori
del sistema. Questa selezione contiene indicatori riferiti al
settore sociale, economico ed ecologico. Gli esempi sono
destinati a facilitare la comprensione della tematica e non
offrono un quadro completo dello sviluppo sostenibile in
Svizzera.
Per ottenere un messaggio coerente occorre considerare il
sistema di indicatori nel suo insieme. Gli indicatori sono
stati scelti per il loro riferimento ai postulati dello sviluppo
sostenibile. L’interpretazione degli indicatori al di fuori di
questo contesto può condurre a risultati contraddittori. Gli
indicatori consentono di seguire un determinato sviluppo
nella retrospettiva. Negli indicatori «ideali» i dati numerici
risalgono abbastanza indietro nel tempo da permettere di
illustrare chiaramente i trend di sviluppo sull’arco di diversi anni o addirittura decenni. Nel caso invece di indicatori
relativamente «nuovi», per i quali esistono solo poche misurazioni, è meno facile definire con certezza un determinato
trend. Nonostante ciò, ogni indicatore è stato dotato di un
simbolo che valuta l’evoluzione nel periodo in esame. Il
simbolo mostra l’evoluzione dell’indicatore, il colore esprime la valutazione della sostenibilità (vedi riquadro giallo).
La variazione necessaria per indicare un incremento/calo è
stata definita separatamente per ogni indicatore. Ulteriori
informazioni sono disponibili nel testo esplicativo di ogni
indicatore, così come eventuali conflitti d’interesse con altri
aspetti dello sviluppo sostenibile.
La salute svolge un ruolo essenziale nello sviluppo
sostenibile: chi pratica un’attività fisica regolare contribuisce a raggiungere questo obiettivo.
© Emanuel Ammon/AURA
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Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Simbolo
Evoluzione dell’indicatore
Valutazione sulla sostenibilità
Incremento
Miglioramento (maggiore sostenibilità)
Incremento
Peggioramento (minore sostenibilità)
Calo
Miglioramento (maggiore sostenibilità)
Calo
Peggioramento (minore sostenibilità)
Nessuna variazione di rilievo
Nessuna variazione di rilievo
Sviluppo sostenibile in un’occhiata: le frecce rosse significano che l’evoluzione si allontana dalla sostenibilità, le frecce verdi che la Svizzera in questo campo si è avvicinata all’ideale dello sviluppo sostenibile. Se non si riscontrano cambiamenti di rilievo, il simbolo è blu.
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
1
1.1
1.2
1.3
1.4
Sicurezza sociale e benessere materiale
Reddito delle economie domestiche
Indice Gini della distribuzione dei redditi
Persone sotto la soglia della povertà
Persone sotto la soglia della povertà
secondo il sesso
Reddito di trasferimento delle economie
domestiche private
Flusso finanziario netto delle
assicurazioni sociali
1.5
1.6
2
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
3
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
5
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
5.6
5.7
6
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
6.8
6.9
7
7.1
7.2
7.3
8
8.1
8.2
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
2a,c
4b
2c
2c, 4a,b
2c
2c, 10a
Salute
Speranza di vita in buona salute
2b
Benessere psichico
2b, 3b
Comportamento in relazione alla
salute: movimento
2b
Consumo di stupefacenti/generi
Comportamento in2b
voluttuari: fumo
Costi della salute
2a,b, 8
relazione alla salute:
Spese per la prevenzione
2a,b
movimento
Gradiente sociale
della speranza di vita in
buona salute
2b, 10a
Condizioni di vita soggettive
Tasso di suicidi
Soddisfazione generale nei confronti
della vita
Soddisfazione generale nei confronti della
vita secondo l’età
Soddisfazione generale nei confronti della
vita secondo le regioni linguistiche
Persone con una persona di fiducia
Ambiente che crea un’identità
Abitazione
Superficie abitabile pro capite
Soddisfazione nei confronti dell’ambiente
abitato
Incidenza dell’abitazione sul reddito
Attività di rinnovo nella costruzione di
abitazioni
Densità abitativa
2b, 3a
3a
3a, 4b
3a,4b
5a
20
2a, 16b
2b, 3a,b
2a, 4b
16b, 17a
2a
Cultura e tempo libero
Uso regolare di una seconda lingua nazionale 5a
Spese pubbliche per la cultura
2a, 7a,d, 10d
Persone con tempo libero a sufficienza
3a
Viaggi in aeroplano
16b, 17
Quota del traffico lento sul traffico del
tempo libero
17a
Offerta di svago nell’ambiente di residenza
2a,b, 3a
Partecipazione a manifestazioni culturali
7a, 5a
Coesione sociale e partecipazione
Partecipazione attiva ad associazioni
5a,b
Quota di aventi diritto di voto sulla
popolazione totale
5b
Volontariato
5a,b, 10a
Quota di donne negli organi legislativi
4a–c, 5b
Indice del carico sociodemografico
dei Cantoni
4c
Disparità fiscali Quota di donne al4c
Durata previstaConsiglio
di frequenza scolastica
nazionale
per gli stranieri/svizzeri
4a,b
Tasso di naturalizzazioni
4c, 5b
Possibilità di partecipazione a processi locali 5a,b
Cooperazione allo sviluppo
Disponibilità ad aumenAiuto pubblico allo sviluppo
6a
l’aiuto
Aiuto pubblico tare
allo sviluppo
per i allo
Paesi sviluppo
poveri
6a
Quota della popolazione che «vorrebbe
aumentare l’aiuto allo sviluppo della Svizzera»6a
8.5
8.6
Istruzione e scienza
Competenza in lettura dei quindicenni
7a,c,d
Gradiente sociale della competenza in
lettura dei quindicenni
4a,b, 7d
Tempo
dedicato
alla
Durata prevista di frequenza scolastica
7a,c, 10a
permanente
Durata previstaformazione
di frequenza scolastica
secondo il sesso
4a,b, 7a,c, 10a
Spese pubbliche per l’istruzione
7a,c, 10
Ore di formazione permanente
7a,c, 10a
9
9.1
9.2
Informazione
Utilizzazione dei media
Accesso
Accesso a Internet
8.3
8.4
7a-c, 10a
a Internet7a-c,
10a
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
9.3
9.4
9.5
Accesso a Internet secondo il sesso
Diversità della stampa
Sistemi di gestione ambientale
4a,b
7a,b
12c
17.5
10
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
10.6
Sicurezza fisica
Reati con lesioni personali
Incidenti rilevanti
Morti e feriti della circolazione stradale
Aziende pericolose
Danni provocati da catastrofi naturali
Violenza domestica
Movimenti di atterraggio / chilometri di
volo degli svizzeri
Numero di economie domestiche con
almeno un’automobile
10a, 16, 17
17.7
17.8
17.9
17.10
Raggiungibilità dei trasporti pubblici
Consumo finale di energia dei trasporti
Tonnellate o persone-chilometri / PIL
Costo totale dei trasporti
4b, 4c, 12a, 16
12a,12b,16,17
12a,12b,16,17
9b
18
18.1
18.2
18.3
18.4
18.5
18.6
18.7
Sostanze, rifiuti
effetti
neiedtrasporti
Persone esposte al rumore
2b
Carico di metalli pesanti nei fanghi
di depurazione
15a, 17b
Rifiuti radioattivi
15a, 17b
Rifiuti solidi urbani
12a,b
Produzione di rifiuti speciali
12a,b, 17b
Tasso di riciclaggio dei rifiuti
12a,b, 16a,b
Carico di radiazioni
non solidi
ionizzantiurbani 2b
Rifiuti
19
19.1
19.2
19.3
19.4
19.5
19.6
Suolo
Carico di metalli pesanti nel suolo
Carico di IPA nel suolo
Suoli coltivabili
Apporto di sostanze nocive nel suolo
Costipamento del suolo
Rischio di erosione
20
20.1
20.2
20.3
20.4
2a,b
2a,b 18b,c
2a,b
2a,b, 18b,c
2a,b, 3b
2b, 3a
Commercio internazionale e competitività
internazionale
Apertura del mercato
10b
Quota di esportazioni verso Paesi dell’OCSE 10b
Debito pubblico
10d, 10b
Produttività del lavoro
Quota del deficit
10d, 10b
Quota fiscale
10b
Produttività del lavoro
10a
Investimenti netti o lordi
10a
Quota di importazioni esenti da dazio
10b
Corruzione
10b
Quota di mercato dei prodotti del
commercio equo
14a, 12b
allo sviluppo per rafforzare
11.11 Aiuto pubblico Corruzione
6a
le capacità commerciali
10a
11.12 Stock di capitale
11
11.1
11.2
11.3
11.4
11.5
11.6
11.7
11.8
11.9
11.10
12
12.1
12.2
12.3
12.4
12.5
12.6
12.7
12.8
Mercati interni
Livello generale dei prezzi
Quota del mercato sul PIL
Imposte ambientali
Ecologizzazione del sistema fiscale
Grado d’internalizzazione per i combustibili
e carburanti fossili
Densità di regolamentazione dei mercati
Sovvenzioni dannose per l’ambiente
Sovvenzioni a favore dell’ambiente
9a
9a
9b
9c
9b
9a, c
9b
9b, c
13
13.1
13.2
13.3
13.4
13.5
13.6
13.7
13.8
Lavoro
Tasso di disoccupazione
13
Soddisfazione nei confronti del lavoro
13, 3a
Tasso di attività
13
Creazione di posti di lavoro
13
Working Poor
13, 2c
Differenze salariali uomo/donna
4a,b
Segregazione verticale sul mercato del lavoro 4a,b
Carico orario dovuto
al lavoropoor
remunerato,
Working
domestico e famigliare secondo il sesso
4a,b
14
14.1
14.2
14.3
Ricerca, sviluppo e tecnologia
Domande di brevetti
Quota di scienziati sugli occupati
Totale delle spese per la ricerca e lo
sviluppo (pubbliche e private)
10a–c
10a–c
9, 10
15
15.1
15.2
15.3
15.4
Produzione
PIL (corretto l’influsso della congiuntura)
10a
Superficie agricola utile
10a
Investimenti netti
10a
Consumo finale di energia nei settori
secondario e terziario
12a
13.4 Creazione di posti di lavoro
10a
11.6 Produttività del lavoro
10a
15.5 Efficienza energetica nei settori secondario
e terziario
12a
15.6 Agricoltura biologica
12a
11.12 Stock di capitale
10a
15.7 Intensità di materiale dell’economia nazionale 12a
16
16.1
Consumo
Spese di consumo (corretto l’influsso del
potere d’acquisto)
11.10 Quota di mercato dei prodotti del
commercio equo
16.2 Quota di mercato dei prodotti bio
16.3 Tasse ambientali
16.4 Quota di mercato dei beni non food
contrassegnati con label ecologici
17
17.1
17.2
17.3
17.4
2a
12b
12b
9b, 12b
12b
Mobilità
Prestazione di trasporto nel traffico passeggeri2a, 10a, 16
Quota di trasporti pubblici e traffico lento 10a, 12a, b,
nel traffico passeggeri
16, 17
Prestazione di trasporto nel traffico merci
10a, 12a, 16
Quota di trasporti terrestri di merci
10a, 11a,
su ferrovia
12a,b, 16, 17
17.6
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
10a,b, 16, 17
Consumo di energia
17b, 18c
17b, 18c
10a, 16a
17b, 18a,c
16a,b
16a,b
20.5
Acqua
Consumo d’acqua
Tenore di nitrati nelle acque sotterranee
Tenore di fosforo nei laghi
Spese per la depurazione delle acque
di scarico
Fabbisogno di spazio dei corsi d’acqua
21
21.1
21.2
21.3
21.4
21.5
21.6
Aria
Persone esposte a immissioni eccessive
2b
Concentrazione di biossido di azoto
17a
Concentrazione di ozono
2b, 17a, 18c
Concentrazione di polveri fini
2b, 17a
17a
Emissioni di NOx, NH3, NMVOC
Consumo di combustibili e carburanti fossili 16b
22
22.1
22.2
22.3
Clima
polveri fini
Temperatura annua media in Svizzera
Emissioni di gas a effetto serra
Intensità di carbonio nei trasporti
22.4
Intensità di carbonio nell’economia
nazionale
23
23.1
15.2
23.2
23.3
23.4
23.5
23.6
Utilizzazione del territorio
Superfici d’insediamento
Superfici agricole utili
Diversità paesaggistica,
risp. immagine
Superficie
del paesaggio
Crescita degli d’insediamento
insediamenti
Grado di sfruttamento
Zone edificabili separate
Sviluppo disordinato
20
2a, 16b, 19, 20
2a, 16b
2a, 16b
16b, 20
24
24.1
24.2
24.3
24.4
24.5
24.6
Biodiversità
Diversità delle specie
Bilancio della variazione della minaccia
Diversità degli habitat
Razze e varietà utili
Zone protette nazionali
Superfici di compensazione ecologica
18a, 19,
18a, 19,
18a, 19,
18a, 19,
16b, 19
18a
25
25.1
25.2
25.3
25.4
25.5
25.6
25.7
Energia
Consumo di energia utile
Potenza installata delle centrali
Consumo finale di energia
Efficienza energetica dell’economia
nazionale
Energie rinnovabili
Edifici Minergie
Energia grigia
12a, 16a,b,17a
16a,b
12c
2a,16a,b, 17a
26
26.1
26.2
26.3
26.4
26.5
Foreste
Superficie boscata
Prossimità del bosco allo stato naturale
Stato del bosco di protezione
Utilizzazione dell’incremento in legno
Sovvenzioni per il bosco
2a, 15a,b
18a, 19
2a,b, 3b
16a
10d
2a, 16a, 19
17a
17a
12a,b, 17a,b
18a,b, 20
Concentrazione di
18c, 19
17a, 18c, 19
17a, 18c, 19,
12a,b
17a, 18c, 19,
12a,b
2a, 16b, 20
2a,15a,16b,20
20
20
20
20
2a, 16a,b, 17a
2a, 10a
2a, 16a,b, 17a
Indicatori selezionati di MONET: questo opuscolo si sofferma su 12 esempi di parametri di sostenibilità. L’elenco completo
degli indicatori è riportato alle pagine 23 e 24.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
9
Esempi
Tema: salute
Comportamento in relazione
alla salute: movimento
Definizione
Quota di persone (rispetto alla popolazione di età superiore ai 14 anni) che, nel tempo libero, fa del moto almeno una volta alla
settimana e suda durante gli esercizi.
Riferimento alla sostenibilità
Uno degli aspetti principali dello sviluppo sostenibile è la
salute dell’essere umano (postulato 2b). Un comportamento
sano, come un’alimentazione equilibrata e sufficiente movimento, contribuisce a promuovere il benessere e la salute
nonché a contenere gli effetti delle malattie. L’indicatore
mostra quante persone si impegnano attivamente per la loro
salute, facendo del moto durante il tempo libero. Il movimento è considerato un fattore determinante per una vita
sana.
Postulato: 2b
intervistati dichiara di sudare meno di una volta alla settimana in seguito a un’attività fisica, indica una mancanza di
movimento in seno alla popolazione.
Osservazione
L’indicatore offre solo informazioni parziali sul comportamento della popolazione in rapporto alla salute, poiché il
fatto di «sudare» non costituisce un criterio necessariamente probante. La raccomandazione minima per un comportamento sano è almeno mezz’ora al giorno di movimento sotto forma di attività quotidiane o sport attraverso le quali si è
un po’ affannati senza dover ad ogni costo sudare1.
Evoluzione
Nel periodo trascorso fra la prima (1992/93) e la seconda
indagine sulla salute in Svizzera (1997) la percentuale di persone che svolgevano un’attività fisica almeno una volta alla
settimana è leggermente calata. In base ai dati disponibili
non è possibile valutare se questa sia una tendenza a lungo
termine o meno. A tal scopo bisognerà aspettare i risultati di
altri sondaggi sulla salute. Il fatto che oltre un terzo degli
1 Raccomandazioni comuni dell’Ufficio federale dello sport, dell’Ufficio federale della sanità pubblica e della «Rete svizzera salute e
movimento» (www.hepa.ch).
Comportamento in relazione alla salute: movimento
Quota di persone che, nel tempo libero, fa del moto almeno
una volta alla settimana e suda durante gli esercizi
MONET
100
80
64,3
60,7
%
60
40
20
0
1992/1993
1997
Fonte: Ufficio federale di statistica, indagine sulla salute in Svizzera
10
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: coesione sociale e partecipazione
Quota di donne al Consiglio nazionale
Definizione
Quota delle donne elette al Consiglio nazionale rispetto al totale delle persone elette.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
L’eguaglianza dei sessi, come espressione delle pari opportunità e di un’equa ripartizione (postulato 4) è uno dei principali obiettivi dello sviluppo sostenibile. La quota di donne in
Parlamento riflette la disponibilità della società a lasciarsi
rappresentare dalle donne e la possibilità offerta alle donne
di impegnarsi politicamente. Un’adeguata rappresentanza
delle donne negli organi legislativi promuove inoltre l’inserimento dell’aspetto «pari opportunità» nelle decisioni politiche e sociali, determinante per la realizzazione dell’eguaglianza fra uomo e donna.
In occasione delle prime elezioni al Consiglio nazionale
dopo l’introduzione del diritto di voto per le donne (1971),
le donne elette ammontavano al 5%: allora 10 donne riuscirono a raggiungere la camera alta. Fino al 1999, la quota delle donne elette ha segnalato una continua crescita, fino a raggiungere il 23,5%. Nei 30 anni trascorsi dall’introduzione del
diritto di voto per le donne, la loro percentuale al Consiglio
nazionale si è quintuplicata. Il maggiore incremento è stato
registrato nella seconda metà degli anni ottanta e nella prima metà degli anni novanta.
Postulati: 1, 4a, 4b, 4c, 5b
Osservazione
Accanto alla quota di donne fra gli eletti, la loro presenza
sulle liste elettorali è passata dal 16% (1971) al 35% (1999).
Per una donna la «chance statistica» di essere eletta è della
metà rispetto a un uomo. Gli ostacoli per entrare al Consiglio nazionale si riscontrano per una donna sia al momento dell’elezione che in quello della selezione come candidata.
Quota di donne al Consiglio nazionale
MONET
100
80
%
60
40
20
0
5,0
7,5
1971
1975
10,5
11,0
1979
1983
14,5
1987
17,5
1991
21,5
23,5
1995
1999
Fonte: Ufficio federale di statistica, statistica delle elezioni al Consiglio nazionale
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
11
Esempi
Tema: cooperazione allo sviluppo
Disponibilità ad aumentare
l’aiuto allo sviluppo
Definizione
Quota degli aventi diritto di voto a favore di un aumento delle spese della Confederazione per l’aiuto allo sviluppo.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
La lotta contro la povertà nei Paesi di sviluppo e in transizione è di importanza decisiva per lo sviluppo sostenibile (postulato 6a). L’indicatore evidenzia l’atteggiamento
della popolazione nei confronti dell’impegno della Confederazione in tale settore. La volontà di aumentare gli
aiuti dimostra la responsabilità del Paese ricco Svizzera
nei confronti dei Paesi poveri ed è da considerarsi un segnale positivo.
Nella seconda metà degli anni ottanta oltre un terzo degli
aventi diritto di voto riteneva necessario un aumento degli
aiuti allo sviluppo da parte della Confederazione. Tale gruppo di persone si è notevolmente rimpicciolito nel corso degli
anni 90. Dal 1999 si è registrato nuovamente un lieve incremento; solo in futuro si potrà tuttavia constatare se ciò rappresenta una svolta nel trend negativo.
Osservazione
Postulato: 6a
L’indicatore fornisce un’idea dell’atteggiamento della popolazione nei confronti degli aiuti stanziati dalla Confederazione (ma non un quadro completo). Un altro indicatore del sistema dà informazioni sull’entità reale delle
prestazioni.
Quota degli aventi diritto di voto a favore
di un aumento dell’aiuto allo sviluppo
MONET
100
80
%
60
40
36
37
27
20
0
25
20
1984
1989
1994
1999
2001
Fonte: GfS-Forschungsinstitut/Direzione per lo sviluppo e la cooperazione
12
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: istruzione e scienza
Tempo dedicato
alla formazione permanente
Definizione
Il tempo dedicato annualmente e pro capite alla formazione permanente (popolazione fra i 20 e i 74 anni).
La formazione permanente comprende anche corsi di formazione professionale e di sviluppo personale.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Una società che si sviluppa in modo sostenibile ha il compito di conservare e promuovere il capitale umano, ossia il
know how e le conoscenze. Questo rappresenta infatti la
materia prima indispensabile per una società innovativa ed
efficiente, ma anche la chiave per lo sviluppo e la realizzazione personale. In un mondo in continua trasformazione,
la formazione di base da sola non è più sufficiente. Il know
how e le conoscenze acquisite perdono rapidamente il loro
valore. La formazione permanente costituisce una possibilità di soddisfare nuove esigenze. Migliora la capacità di
affrontare i cambiamenti e di meglio capire le mutazioni in
atto nella nostra società. La formazione permanente è infine
una fonte di divertimento e una piacevole occasione di
incontro con persone che condividono interessi simili.
Il tempo medio dedicato alla formazione permanente ha
subito un lieve calo fra il 1996 e il 1999. I dati disponibili (2
anni) non permettono però di trarre conclusioni probanti su
questa evoluzione.
Osservazione
Segnaliamo che uomini e donne consacrano più o meno lo
stesso numero di ore alla formazione permanente, ma che gli
uomini hanno una netta preferenza per i corsi di formazione professionale.
Postulati: 7a, 7c, 10a
Tempo dedicato annualmente e pro
capite alla formazione permanente
MONET
100
Ore/capite
80
60
66,5
60,6
40
20
0
1996
1999
Fonte: Ufficio federale di statistica, rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
13
Esempi
Tema: informazione
Accesso a Internet
Definizione
Quota di persone (della popolazione di età superiore a 14 anni) che negli ultimi 6 mesi hanno utilizzato almeno una volta
Internet (= più ampia utenza di Internet).
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Lo sviluppo sostenibile non può prescindere da un libero
accesso a Internet e dalla possibilità di procurarsi informazioni (postulati 7b, 7c). Una fonte d’informazione che sta
acquistando sempre maggiore importanza e che sta soppiantando, almeno in parte, altri mezzi d’informazione, è
Internet. L’accesso a questa nuova tecnologia – sia all’attrezzatura adeguata che al know how necessario per utilizzarla – è quindi di grande rilevanza per uno sviluppo
sostenibile. L’indicatore informa sul numero degli utenti
che hanno accesso a Internet e che lo utilizzano (almeno
saltuariamente).
Dal 1997 l’utilizzo di Internet ha conosciuto una forte crescita. Nel 1997 solo il 15% della popolazione aveva utilizzato Internet almeno una volta negli ultimi 6 mesi. Tale proporzione ha registrato un rapido incremento nei quattro
anni seguenti e si è più che triplicata, passando all’inizio del
2001 a una persona su due. Oltre la metà della popolazione
residente in Svizzera ha quindi in qualche modo accesso a
Internet. Per il momento non si prospetta la fine di questo
trend al rialzo.
Osservazione
Il profilo del tipico utente di Internet: sesso maschile, buon
livello di istruzione, giovane. Negli ultimi anni tale categoria
ha perso leggermente di importanza a favore delle donne e
di altre fasce di età. Aumentano invece le differenze nell’utilizzo di Internet fra gruppi demografici con un livello di
istruzione basso e quelli con livello elevato. L’indicatore offre
solo informazioni sommarie sull’accesso a Internet, perché
non include le persone che avrebbero la possibilità di accedere, ma non lo fanno.
Postulati: 7a, 7b, 7c, 10a
Utilizzo di Internet
Quota della popolazione di età superiore a 14 anni che negli
ultimi 6 mesi hanno utilizzato almeno una volta Internet
MONET
100
80
%
60
52,1
47,1
40
40,6
34,0
30,2
24,8
20
15,1
0
1997
19,7
1/1998 2/1998 1/1999 2/1999 1/2000 2/2000 1/2001
Fonte: WEMF/Ufficio federale di statistica, indicatori sulla società dell’informazione in Svizzera
14
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: produzione
Produttività del lavoro
Definizione
Rapporto fra il valore aggiunto lordo e le ore di lavoro effettuate.
Il valore aggiunto viene espresso in prezzi costanti (anno di riferimento 1990).
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
La preservazione dell’efficienza economica è una premessa
importante per lo sviluppo sostenibile (postulato 10a).
L’obiettivo è di produrre il più possibile con un determinato
impiego di capitale, risorse ambientali, conoscenze scientifiche e per l’appunto lavoro. La produttività del lavoro misura l’efficienza con la quale si impiega la forza lavoro nel processo di produzione. A pari livello di produzione, un
aumento della produttività lavorativa corrisponde a una
diminuzione del volume di lavoro. Se la società vuole evitare un calo occupazionale, l’incremento di produttività deve
essere compensato dalla crescita economica. La crescita economica cela però anche il pericolo di un maggiore consumo
di risorse ambientali ed energetiche. Se un Paese riesce ad
aumentare sensibilmente la sua produttività lavorativa, conquista anche una più grande competitività. Il vantaggio di
un’economia nazionale fiorente, con un basso tasso di disoccupazione, si scontra però con un tasso occupazionale in
ribasso a livello globale.
Fra il 1997 e il 1999 la produttività del lavoro è aumentata da
49,2 a 49,8 franchi all’ora. Questo importo, apparentemente
modesto, rappresenta invece un incremento rilevante.
L’aumento di produttività è stato particolarmente accentuato nei settori dell’agricoltura e silvicoltura, dell’estrazione di
minerali non energetici, dell’industria della carta, del cartone, dell’editoria e della stampa, della fabbricazione di apparecchi elettronici e informatici, delle telecomunicazioni e
delle attività finanziarie.
Osservazione
In seguito a un cambiamento della metodologia di rilevazione, i dati numerici risalgono solo fino al 1997.
Postulato: 10a
Produttività del lavoro
MONET
Franchi/ora di lavoro prestata
100
80
60
49,2
49,6
49,8
1997
1998
1999
40
20
0
Fonte: Ufficio federale di statistica, contabilità nazionale, produttività del lavoro in Svizzera 1999
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
15
Esempi
Tema: commercio internazionale e competitività internazionale
Corruzione
Definizione
Corruption Perceptions Index (CPI, indice della corruzione percepita). Il CPI riflette il grado di corruzione percepito in un Paese.
L’indice è composto dai risultati di diversi sondaggi condotti fra analisti del rischio, ricercatori e uomini d’affari residenti in
Svizzera e all’estero. Il CPI si concentra sul settore pubblico e definisce la corruzione come abuso di potere per utilità propria,
come ad es. corruzione di funzionari pubblici, tangenti per l’ottenimento di appalti pubblici. Nel 2001 sono stati esaminati 91
Paesi.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Lo sviluppo sostenibile richiede il mantenimento della competitività e la qualità della piazza finanziaria Svizzera (postulato 10b). La corruzione ha ripercussioni sulla qualità di una
piazza economica. La corruzione nel settore pubblico antepone gli interessi personali a quelli della comunità ed è quindi in contrasto con i principi di uno sviluppo economico
sostenibile (postulato 8).
Dal 1995 la Svizzera si colloca nella fascia di 8 a 9 punti (il
valore massimo di 10 punti corrisponde a «estremamente
pulito», 0 punti a «estremamente corrotto»). Il grado di corruzione percepita può quindi essere considerato basso.
Postulati: 8, 10b
Osservazione
Nella classifica internazionale, la Svizzera occupa dal 1995
fra l’8° e il 12° posto (il 1° posto appartiene al Paese meno
corrotto) su un totale di 91 Paesi analizzati. Nella classifica
del 2001, la Finlandia si situa al primo posto, seguita dalla
Danimarca e dalla Nuova Zelanda.
Il paragone dei dati da un anno all’altro deve essere preso
con beneficio d’inventario, poiché la metodologia per il calcolo del CPI viene continuamente adeguata a nuovi criteri
(fonti disponibili).
Corruption Perceptions Index
Indice della corruzione percepita
MONET
10
10 = estremamente pulito
8,8
8,8
8,6
1995
1996
1997
8
8,9
8,9
8,6
8,4
2000
2001
6
4
2
0
1998
1999
0 = estremamente corrotto
Fonte: Transparency International (organizzazione non governativa operante a livello mondiale
che si concentra sulla lotta contro la corruzione. http://www.transparency.org)
16
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: lavoro
Working poor
Definizione
La quota di working poor tra la popolazione attiva in età dai 20 ai 59 anni (quota di working poor). I working poor sono le
persone che svolgono un lavoro retribuito, ma la cui famiglia vive al di sotto della soglia di povertà. La soglia di povertà
viene calcolata sommando il minimo esistenziale (in base alla Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale, CSIAS)
ai canoni di locazione e ai premi delle casse malati (assicurazione di base) per la relativa famiglia.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Condurre una vita al riparo dalla povertà è uno dei bisogni
fondamentali che deve esser soddisfatto nello sviluppo
sostenibile (postulato 2c). Inoltre, uno dei requisiti a cui
deve adempiere un sistema economico è di consentire un’attività lavorativa tale da garantire ad ogni persona il proprio
sostentamento (postulato 13).
La quota di working poor è aumentata nel corso degli anni
Novanta. Un netto salto si è osservato fra il 1995 e il 1996.
Questo balzo è imputabile essenzialmente agli sviluppi in
atto sul mercato del lavoro, come l’aumento di contratti di
lavoro a tempo determinato che alimentano il pericolo di
povertà. A questo si aggiunge l’evoluzione dei salari nel
periodo in esame: nel 1996 il salario medio è diminuito in
termini reali del 2% rispetto all’anno precedente e poi è
rimasto più o meno costante. L’incremento della quota di
working poor evidenzia che anche in Svizzera il lavoro retribuito non protegge dalla povertà.
Postulati: 2c, 13
Osservazione
La quota di working poor è particolarmente elevata tra le
donne e le persone di nazionalità straniera. I gruppi più colpiti sono le famiglie monoparentali e quelle con numerosi
figli.
Quota di working poor
La quota di working poor tra la popolazione attiva nella fascia di età fra 20 e 59 anni
MONET
10
8
7,5
7,3
7,6
6,8
5,3
%
6
5,8
4,7
4,9
4
2
0
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
Fonte: Ufficio federale di statistica, working poor in Svizzera, Neuchâtel 2002
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
17
Esempi
Tema: mobilità
Consumo di energia nei trasporti
Definizione
Consumo finale di energia nei trasporti pro capite. Viene determinato in base alle vendite di benzina, diesel e carburante per
aerei nonché al consumo di elettricità delle ferrovie. I trasporti includono l’intero traffico di persone e merci, privato e pubblico, su strada e rotaia, navigazione e aviazione.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Lo sviluppo sostenibile richiede che nella produzione e nel
consumo di beni e servizi si riduca al minimo il carico
ambientale e il consumo di risorse non rinnovabili e si ottimizzino i flussi di energia (postulati 12a, 12b, 16). L’aumento
del traffico e, di conseguenza, del consumo di energia è un’
espressione di prosperità economica, di un crescente livello
di vita, di un calo dei prezzi del petrolio e di insediamenti
sparsi. Al contempo si osserva però un maggiore consumo di
risorse naturali e un crescente impatto sull’ambiente sotto
forma di rumore, inquinamento atmosferico ed emissioni di
gas a effetto serra. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile consiste nel garantire il benessere attraverso un migliore sfruttamento dell’energia ed evitare un ulteriore incremento del
consumo energetico.
Il consumo di energia nei trasporti ha registrato un continuo
incremento negli ultimi anni e decenni. Fra il 1980 e il 2000
il consumo è aumentato di quasi il 70% nonostante un
costante miglioramento dell’efficienza energetica. Nel 2000
il consumo finale di energia pro capite ammonta a 42 gigajoules, che corrispondono all’energia generata da circa 1300
litri di benzina.
Postulati: 12a, 12b, 16, 17
Osservazione
Dal 1980 i prodotti a base di petrolio rappresentano oltre il
95% del consumo totale di energia nei trasporti. Il resto è
l’elettricità necessaria alle ferrovie. Per il calcolo del consumo finale di prodotti petroliferi si utilizzano le cifre di
vendita in Svizzera (lo stesso metodo impiegato anche al
livello internazionale). A causa della differenza di prezzo, circa il 10% dell’energia venduta in Svizzera viene consumata
all’estero. Nel diesel la proporzione è esattamente inversa.
Consumo finale di energia
nei trasporti pro capite
MONET
100
Gigajoule/capite
80
60
40
20
0
1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000
Fonte: Ufficio federale dell’energia, statistica globale sull’energia in Svizzera 2000
Ufficio federale di statistica, statistica dello stato annuale della popolazione (ESPOP)
18
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: sostanze, rifiuti ed effetti
Rifiuti solidi urbani
Definizione
Peso dei rifiuti solidi urbani prodotti dalle famiglie e altri rifiuti di composizione simile (ad es. provenienti da commercio e
industria) pro capite e all’anno (esclusa la raccolta separata).
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Lo sviluppo sostenibile presuppone che la produzione e il
consumo di beni e servizi siano compatibili con l’ambiente
(postulati 12a, 12b). Ciò significa evitare i rifiuti nella misura del possibile. Un grosso quantitativo di rifiuti comporta
infatti uno sperpero di risorse e il loro smaltimento rappresenta un carico per l’ambiente.
Sino alla fine degli anni Ottanta, la quantità di rifiuti è
costantemente aumentata, per poi registrare una lieve flessione nella prima metà degli anni Novanta. Questa diminuzione è imputabile da un lato al peggioramento della situazione congiunturale e, dall’altro, alla diffusione di sistemi di
separazione dei rifiuti e all’introduzione di tasse sui sacchi
dell’immondizia. Dal 1996 la quantità di rifiuti sembra stabilizzarsi a circa 350 kg pro capite all’anno.
Postulati: 12a, 12b
Osservazione
A differenza dei rifiuti domestici smaltiti, la quantità dei
rifiuti raccolti separatamente e riciclabili (vetro, carta, ecc.) è
in forte aumento. Ciò fa sì che la quantità totale dei rifiuti
urbani continui ad aumentare. Anche i rifiuti riciclabili dovrebbero essere possibilmente evitati.
Rifiuti solidi urbani pro capite
MONET
500
450
400
kg/capite
350
300
250
200
150
100
50
0
1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000
Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, statistica dei rifiuti
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
19
Esempi
Tema: aria
Concentrazione di polveri fini
Definizione
Valori annuali medi di concentrazione di PM10 in tipiche stazioni di misurazione. I PM10 sono polveri fini, le cui particelle
hanno un diametro aerodinamico inferiore a 10 micrometri (Particulate Matter < 10 µm). A differenza del particolato più
grande, le polveri fini respirate possono penetrare fino ai polmoni: per questo sono chiamate anche «polveri respirabili».
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Sviluppo sostenibile significa proteggere e promuovere la
salute delle persone (postulato 2b). Ciò significa ridurre al
minimo il carico ambientale causato da emissioni nocive.
Numerosi studi condotti negli ultimi anni hanno confermato che le polveri respirabili sospese nell’aria rappresentano
un serio pericolo per la salute umana. Le polveri fini hanno
un potenziale cancerogeno, possono causare malattie alle vie
respiratorie e disturbi di circolazione, aumentano il rischio
d’infarto e limitano la funzione polmonare.
Negli ultimi anni si è osservata una tendenziale diminuzione nella concentrazione di polveri fini. Nonostante questi
miglioramenti, i limiti di emissione per PM10, stabiliti nella
revisione dell’Ordinanza sull’inquinamento atmosferico
entrata in vigore nel 1998, continuano ad essere superati, talvolta in misura anche massiccia. Ciò vale soprattutto in aree
urbane molto transitate.
Osservazione
Nelle aree urbane ad alto transito le immissioni derivano
fino al 60% dal traffico stradale, il resto è imputabile a riscaldamenti, impianti industriali, cantieri e agricoltura.
Postulati: 2b, 17a
Concentrazione di PM10
(valore medio all’anno)1
MONET
100
µg/m3
80
Berna (centro città, strada)
60
Basilea (agglomerato)
Payerne (zona rurale, < 1000 m s.l.m.)
40
Rigi (zona rurale, >1000 m s.l.m.)
Valore limite (20 µg/m3)
20
0
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Fonte: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, rete nazionale d’osservazione degli inquinanti atmosferici (NABEL)
1 Prima del 1997: calcolato da polveri totali in sospensione (PTS)
20
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Esempi
Tema: utilizzazione del territorio
Superficie d’insediamento
Definizione
Superficie d’insediamento in m2 pro capite. La superficie d’insediamento comprende aree edificate, aree industriali, superfici
d’insediamento speciali (cantieri, discariche e impianti di approvvigionamento), zone verdi e di riposo nonché superfici del
traffico.
Riferimento alla sostenibilità
Evoluzione
Il suolo è una base vitale per esseri umani, animali e piante,
ma anche una risorsa limitata da preservare per le generazioni future. Un aumento delle superfici d’insediamento
significa una perdita di prezioso terreno agricolo. I maggiori conflitti di sfruttamento si manifestano nell’Altipiano,
dove su ottimo terreno coltivabile si trova anche la maggior
parte degli insediamenti. Estrapolando i valori relativi all’attuale perdita di terreno coltivabile, la scorta di terreno agricolo verrebbe esaurita dopo 380 anni. In questo modo scompare una delle principali basi vitali per le generazioni future.
In 12 anni (periodo fra la prima e la seconda statistica sulla
superficie, dal 1979/1985 al 1992/1997) la superficie d’insediamento pro capite è aumentata complessivamente del
3,8%. La maggior parte è sfruttata a scopo abitativo. La causa di questo fenomeno non è imputabile esclusivamente
all’aumento demografico, ma anche al maggior livello di vita
e all’edificazione sparsa. In Svizzera, ogni secondo scompare
1,3 m2 di terreno coltivabile, di cui due terzi deve lasciare
spazio a nuove aree residenziali.
Osservazione
Postulati: 2a, 16b, 19, 20
Il 6,8% della superficie complessiva della Svizzera è destinata oggi agli insediamenti. Di questi il 49,3% è costituito da
aree edificate e il 32% da superfici destinate ai trasporti.
Particolarmente elevato è il consumo di terreno nell’Altipiano svizzero, dove la quota degli insediamenti è aumentata
il doppio rispetto alla media nazionale. Come numero di
abitanti abbiamo preso la popolazione residente annuale al
momento del rilevamento.
Superficie d’insediamento pro capite
MONET
1000
m2/capite
800
600
400
382
397
1979/1985
1992/1997
200
0
Anni di rilevamento
Fonte: Ufficio federale di statistica, statistica della superficie 1979/1985, 1992/1997
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
21
Indicatori
Elenco degli indicatori
La struttura del sistema di indicatori è stata sviluppata in
modo tale da permettere una selezione possibilmente sistematica e trasparente degli indicatori. Gli indicatori coprono
complessivamente 26 temi. Per ogni tema si sono rilevati
aspetti significativi per lo sviluppo sostenibile: il grado di
soddisfacimento delle esigenze sociali e l’onere necessario a
tale scopo, lo stato attuale delle risorse nonché l’efficienza e
l’equità del loro sfruttamento.
Il modello sviluppato si riallaccia ai modelli diffusi a livello
internazionale per la misurazione dello sviluppo sostenibile.
22
Il presente elenco è da considerarsi un risultato intermedio.
Trattandosi di un sistema aperto si renderanno necessari
continue modifiche e adeguamenti (aggiunta, cancellazione
o modifica di indicatori).
La seguente tabella contiene gli indicatori ordinati per temi.
Nella colonna «Rimando ai postulati dello sviluppo sostenibile» si fa riferimento ai postulati più importanti per il
rispettivo indicatore (vedi pagg. 6–7). In corsivo sono segnalati gli indicatori che per il momento non sono realizzabili,
ad es. per mancanza di concetti di misurazione e/o per
carenza di dati.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
Indicatori
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
1
1.1
1.2
1.3
1.4
Sicurezza sociale e benessere materiale
Reddito delle economie domestiche
Indice Gini della distribuzione dei redditi
Persone sotto la soglia della povertà
Persone sotto la soglia della povertà
secondo il sesso
Reddito di trasferimento delle economie
domestiche private
Flusso finanziario netto delle
assicurazioni sociali
1.5
1.6
2
2.1
2.2
2.3
2.4
Salute
Speranza di vita in buona salute
Benessere psichico
Comportamento in relazione alla
salute: movimento
Consumo di stupefacenti/generi
voluttuari: fumo
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
2a,c
4b
2c
2c, 4a,b
2c
2c, 10a
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
2.5
2.6
2.7
Costi della salute
Spese per la prevenzione
Gradiente sociale della speranza di vita in
buona salute
2a,b, 8
2a,b
3
3.1
3.2
Condizioni di vita soggettive
Tasso di suicidi
Soddisfazione generale nei confronti
della vita
Soddisfazione generale nei confronti della
vita secondo l’età
Soddisfazione generale nei confronti della
vita secondo le regioni linguistiche
Persone con una persona di fiducia
Ambiente che crea un’identità
3.3
3.4
2b
2b, 3b
2b
2b
3.5
3.6
4
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
5
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
5.6
5.7
6
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
6.8
6.9
7
7.1
7.2
7.3
8
8.1
8.2
© Emanuel Ammon/AURA
2b, 3a
3a
3a, 4b
3a,4b
5a
20
2a, 16b
2b, 3a,b
2a, 4b
16b, 17a
2a
Cultura e tempo libero
Uso regolare di una seconda lingua nazionale 5a
Spese pubbliche per la cultura
2a, 7a,d, 10d
Persone con tempo libero a sufficienza
3a
Viaggi in aeroplano
16b, 17
Quota del traffico lento sul traffico del
tempo libero
17a
Offerta di svago nell’ambiente di residenza
2a,b, 3a
Partecipazione a manifestazioni culturali
7a, 5a
Coesione sociale e partecipazione
Partecipazione attiva ad associazioni
Quota di aventi diritto di voto sulla
popolazione totale
Volontariato
Quota di donne negli organi legislativi
Indice del carico sociodemografico
dei Cantoni
Disparità fiscali
Durata prevista di frequenza scolastica
per gli stranieri/svizzeri
Tasso di naturalizzazioni
Possibilità di partecipazione a processi locali
5a,b
5b
5a,b, 10a
4a–c, 5b
4c
4c
4a,b
4c, 5b
5a,b
Cooperazione allo sviluppo
Aiuto pubblico allo sviluppo
6a
Aiuto pubblico allo sviluppo per i Paesi
poveri
6a
Quota della popolazione che «vorrebbe
aumentare l’aiuto allo sviluppo della Svizzera»6a
8.5
8.6
Istruzione e scienza
Competenza in lettura dei quindicenni
Gradiente sociale della competenza in
lettura dei quindicenni
Durata prevista di frequenza scolastica
Durata prevista di frequenza scolastica
secondo il sesso
Spese pubbliche per l’istruzione
Ore di formazione permanente
9
9.1
9.2
9.3
9.4
9.5
Informazione
Utilizzazione dei media
Accesso a Internet
Accesso a Internet secondo il sesso
Diversità della stampa
Sistemi di gestione ambientale
7a–c, 10a
7a–c, 10a
4a,b
7a,b
12c
10
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
10.6
Sicurezza fisica
Reati con lesioni personali
Incidenti rilevanti
Morti e feriti della circolazione stradale
Aziende pericolose
Danni provocati da catastrofi naturali
Violenza domestica
2a,b
2a,b 18b,c
2a,b
2a,b, 18b,c
2a,b, 3b
2b, 3a
8.3
8.4
Una buona formazione libera dall’emarginazione: promuovere il potenziale degli stranieri contribuisce allo sviluppo sostenibile di una società.
Abitazione
Superficie abitabile pro capite
Soddisfazione nei confronti dell’ambiente
abitato
Incidenza dell’abitazione sul reddito
Attività di rinnovo nella costruzione di
abitazioni
Densità abitativa
2b, 10a
7a,c,d
4a,b, 7d
7a,c, 10a
4a,b, 7a,c, 10a
7a,c, 10
7a,c, 10a
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
23
Indicatori
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
N.
Nome
(in corsivo: indicatori non ancora realizzabili)
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
17.7
17.8
17.9
17.10
Raggiungibilità dei trasporti pubblici
Consumo finale di energia dei trasporti
Tonnellate o persone-chilometri/PIL
Costo totale dei trasporti
4b, 4c, 12a, 16
12a,12b,16,17
12a,12b,16,17
9b
18
18.1
18.2
18.3
18.4
18.5
18.6
18.7
Sostanze, rifiuti ed effetti
Persone esposte al rumore
Carico di metalli pesanti nei fanghi
di depurazione
Rifiuti radioattivi
Rifiuti solidi urbani
Produzione di rifiuti speciali
Tasso di riciclaggio dei rifiuti
Carico di radiazioni non ionizzanti
15a, 17b
15a, 17b
12a,b
12a,b, 17b
12a,b, 16a,b
2b
9a
9a
9b
9c
19
19.1
19.2
19.3
19.4
19.5
19.6
Suolo
Carico di metalli pesanti nel suolo
Carico di IPA nel suolo
Suoli coltivabili
Apporto di sostanze nocive nel suolo
Costipamento del suolo
Rischio di erosione
17b, 18c
17b, 18c
10a, 16a
17b, 18a,c
16a,b
16a,b
9b
9a, c
9b
9b, c
20
20.1
20.2
20.3
20.4
20.5
Acqua
Consumo d’acqua
Tenore di nitrati nelle acque sotterranee
Tenore di fosforo nei laghi
Spese per la depurazione delle acque
di scarico
Fabbisogno di spazio dei corsi d’acqua
21
21.1
21.2
21.3
21.4
21.5
21.6
Aria
Persone esposte a immissioni eccessive
2b
Concentrazione di biossido di azoto
17a
Concentrazione di ozono
2b, 17a, 18c
Concentrazione di polveri fini
2b, 17a
Emissioni di NOx, NH3, NMVOC
17a
Consumo di combustibili e carburanti fossili 16b
10a–c
10a–c
22
22.1
22.2
22.3
Clima
Temperatura annua media in Svizzera
Emissioni di gas a effetto serra
Intensità di carbonio nei trasporti
9, 10
22.4
Intensità di carbonio nell’economia
nazionale
23
23.1
15.2
23.2
23.3
23.4
23.5
23.6
Utilizzazione del territorio
Superfici d’insediamento
Superfici agricole utili
Diversità paesaggistica, risp. immagine
del paesaggio
Crescita degli insediamenti
Grado di sfruttamento
Zone edificabili separate
Sviluppo disordinato
20
2a, 16b, 19, 20
2a, 16b
2a, 16b
16b, 20
24
24.1
24.2
24.3
24.4
24.5
24.6
Biodiversità
Diversità delle specie
Bilancio della variazione della minaccia
Diversità degli habitat
Razze e varietà utili
Zone protette nazionali
Superfici di compensazione ecologica
18a, 19,
18a, 19,
18a, 19,
18a, 19,
16b, 19
18a
25
25.1
25.2
25.3
25.4
25.5
25.6
25.7
Energia
Consumo di energia utile
Potenza installata delle centrali
Consumo finale di energia
Efficienza energetica dell’economia
nazionale
Energie rinnovabili
Edifici Minergie
Energia grigia
26
26.1
26.2
26.3
26.4
26.5
Foreste
Superficie boscata
Prossimità del bosco allo stato naturale
Stato del bosco di protezione
Utilizzazione dell’incremento in legno
Sovvenzioni per il bosco
Rimando ai postulati dello sviluppo
sostenibile (secondo pagg. 6–7)
11
Commercio internazionale e competitività
internazionale
11.1 Apertura del mercato
10b
11.2 Quota di esportazioni verso Paesi dell’OCSE 10b
11.3 Debito pubblico
10d, 10b
11.4 Quota del deficit
10d, 10b
11.5 Quota fiscale
10b
11.6 Produttività del lavoro
10a
11.7 Investimenti netti o lordi
10a
11.8 Quota di importazioni esenti da dazio
10b
11.9 Corruzione
10b
11.10 Quota di mercato dei prodotti del
commercio equo
14a, 12b
11.11 Aiuto pubblico allo sviluppo per rafforzare
le capacità commerciali
6a
11.12 Stock di capitale
10a
12
12.1
12.2
12.3
12.4
12.5
12.6
12.7
12.8
Mercati interni
Livello generale dei prezzi
Quota del mercato sul PIL
Imposte ambientali
Ecologizzazione del sistema fiscale
Grado d’internalizzazione per i combustibili
e carburanti fossili
Densità di regolamentazione dei mercati
Sovvenzioni dannose per l’ambiente
Sovvenzioni a favore dell’ambiente
13
13.1
13.2
13.3
13.4
13.5
13.6
13.7
13.8
Lavoro
Tasso di disoccupazione
13
Soddisfazione nei confronti del lavoro
13, 3a
Tasso di attività
13
Creazione di posti di lavoro
13
Working Poor
13, 2c
Differenze salariali uomo/donna
4a,b
Segregazione verticale sul mercato del lavoro 4a,b
Carico orario dovuto al lavoro remunerato,
domestico e famigliare secondo il sesso
4a,b
14
14.1
14.2
14.3
Ricerca, sviluppo e tecnologia
Domande di brevetti
Quota di scienziati sugli occupati
Totale delle spese per la ricerca e lo
sviluppo (pubbliche e private)
15
15.1
15.2
15.3
15.4
Produzione
PIL (corretto l’influsso della congiuntura)
10a
Superficie agricola utile
10a
Investimenti netti
10a
Consumo finale di energia nei settori
secondario e terziario
12a
13.4 Creazione di posti di lavoro
10a
11.6 Produttività del lavoro
10a
15.5 Efficienza energetica nei settori secondario
e terziario
12a
15.6 Agricoltura biologica
12a
11.12 Stock di capitale
10a
15.7 Intensità di materiale dell’economia nazionale 12a
16
16.1
Consumo
Spese di consumo (corretto l’influsso del
potere d’acquisto)
11.10 Quota di mercato dei prodotti del
commercio equo
16.2 Quota di mercato dei prodotti bio
16.3 Tasse ambientali
16.4 Quota di mercato dei beni non food
contrassegnati con label ecologici
17
17.1
17.2
17.3
17.4
17.5
17.6
24
2a
12b
12b
9b, 12b
12b
Mobilità
Prestazionedi trasporto nel traffico passeggeri 2a, 10a, 16
Quota di trasporti pubblici e traffico lento 10a, 12a, b,
nel traffico passeggeri
16, 17
Prestazione di trasporto nel traffico merci 10a, 12a, 16
Quota di trasporti terrestri di merci
10a, 11a,
su ferrovia
12a,b, 16, 17
Movimenti di atterraggio/chilometri di
volo degli svizzeri
10a,b, 16, 17
Numero di economie domestiche con
almeno un’automobile
10a, 16, 17
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
2b
2a, 16a, 19
17a
17a
12a,b, 17a,b
18a,b, 20
18c, 19
17a, 18c, 19
17a, 18c, 19,
12a,b
17a, 18c, 19,
12a,b
2a, 16b, 20
2a,15a,16b,20
20
20
20
20
2a, 16a,b, 17a
2a, 10a
2a, 16a,b, 17a
12a, 16a,b,17a
16a,b
12c
2a,16a,b, 17a
2a, 15a,b
18a, 19
2a,b, 3b
16a
10d
Materiali
Sistemi di indicatori dello sviluppo sostenibile (selezione)
Indicators of Sustainable Development (United Nations Commission on Sustainable Development, UNCSD)
http://www.un.org/esa/sustdev/isd.htm
Measurement and Indicators for Sustainable Development (IISDnet, International Institute for Sustainable Development)
http://www.iisd.org/measure/default.htm
Measuring progress towards a more sustainable Europe (Eurostat)
http://www.europa.eu.int/comm/eurostat/
Gran Bretagna: Sustainable Development – Indicators (UK Government)
http://www.sustainable-development.gov.uk/indicators/index.htm
Francia: Les indicateurs de développement durable (Institut Français de l’Environnement, IFEN)
http://www.ifen.fr/pages/idd.htm
Svezia: Sustainable Development Indicators for Sweden – a first set 2001 (Statistics Sweden)
http://www.scb.se/eng/omscb/eu/e_eu9.asp
Germania: 21 Indikatoren als Gradmesser der Nachhaltigkeit (Die Bundesregierung)
http://www.dialog-nachhaltigkeit.de/html/infos.htm#indikatoren
Fonti
Ordinazione dell’opuscolo «Misurare lo sviluppo sostenibile»
Ulteriori esemplari del presente opuscolo a cura di UST/UFAFP/ARE: Misurare lo sviluppo sostenibile: Uno sguardo su
MONET – il sistema svizzero di monitoraggio, Neuchâtel, agosto 2002 (28 pagine), sono disponibili gratuitamente in italiano,
francese, tedesco e inglese presso:
Ufficio federale di statistica (UST), Servizio pubblicazioni, 10, Espace de l’Europe, CH-2010 Neuchâtel,
tel. ++41 (0)32 713 60 60, fax ++41 (0)32 713 60 61, e-mail: [email protected],
Misurare lo sviluppo sostenibile
Nachhaltige Entwicklung messen
Mesurer le développement durable
Measuring Sustainable Development
n. ordinazione: 519-0200, ISBN 3-303-21003-9
n. ordinazione: 518-0200, ISBN 3-303-21002-0
n. ordinazione: 517-0200, ISBN 3-303-21001-2
n. ordinazione: 520-0200, ISBN 3-303-21004-7
Ordinazione degli altri opuscoli della stessa collana
Consiglio federale: Strategia per uno sviluppo sostenibile 2002, Berna, marzo 2002 (44 pagine), disponibile gratuitamente in
italiano, francese, tedesco e inglese presso:
Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, UFCL, CH-3003 Berna,
www.bbl.admin.ch/bundespublikationen, N. ordinazione 812.014.i (o f/t/ing.).
IDARio (a cura di): Un avvenire per la Svizzera, Berna, agosto 2001 (32 pagine), in italiano, francese, tedesco e inglese è
disponibile gratuitamente presso:
DSC-Centro di distribuzione, casella postale, CH-3000 Berna 23,
fax ++41 (0)31 324 13 48, e-mail: [email protected], www.deza.admin.ch.
Per tutte le ordinazioni indicare: titolo della pubblicazione, numero di esemplari, lingua desiderata.
Consiglio federale: 10 Jahre nach Rio – Die Schweiz auf dem Weg zu einer Politik der Nachhaltigen Entwicklung, Berna,
luglio 2001 (32 pagine), in francese, tedesco e inglese è disponibile gratuitamente presso:
DSC-Centro di distribuzione (vedi referenza citata).
Internet
Il presente opuscolo può essere richiamato al sito www.monet.admin.ch in italiano, francese, tedesco e inglese e scaricato in
formato PDF. Sullo stesso sito verranno pubblicati gradualmente anche gli indicatori del sistema di monitoraggio e saranno
disponibili anche ulteriori informazioni su MONET.
All’indirizzo www.johannesburg2002.ch sono richiamabili tutti i suddetti opuscoli in francese, tedesco, inglese e, se disponibili, in italiano e possono essere scaricati in formato PDF. Il sito www.johannesburg2002.ch contiene anche un elenco di link con
fonti d’informazioni centralizzate sullo sviluppo sostenibile e rimandi a rapporti di base o a bibliografia di approfondimento.
Il sito www.are.ch offre una panoramica delle attività della Confederazione, dei cantoni e dei comuni nel campo dello sviluppo
sostenibile. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) è una piattaforma di coordinamento della Confederazione per
la politica di sviluppo sostenibile in Svizzera.
Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET – il sistema svizzero di monitoraggio / Agosto 2002
25
Johannesburg 2002
«L’umanità è giunta a un momento cruciale della
sua storia: il mondo è afflitto dal dilagare della
povertà, della fame, delle malattie e dell’analfabetismo nonché dal degrado dell’ecosistema, da cui
dipende il nostro benessere. Le disparità fra i ricchi
e i poveri persistono.
L’unico modo per garantirci un futuro sicuro e
prospero è quello di considerare congiuntamente le
tematiche di sviluppo e ambiente, conferendo ad
ognuna la giusta importanza. (...) Si tratta di un
compito che nessun Paese è in grado di assolvere
da solo, ma che necessita della riunione di tutte le
nostre forze, spiegate a favore di uno sviluppo
sostenibile.»
Così inizia l’Agenda 21, il piano d’azione per
l’attuazione di uno sviluppo sostenibile approvato in occasione della Conferenza delle
Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo di Rio
de Janeiro nel 1992. Il fatto che i capi di Stato e
di governo del mondo intero ed eminenti rappresentanti della cultura, dell’economia e delle
organizzazioni non governative abbiano riconosciuto la necessità di un nuovo approccio a
livello di riflessione e d’azione ha trasformato il
Vertice sulla Terra in una delle pietre miliari
della storia. Ciò vale anche per il secondo Vertice sulla Terra, in programma a Johannesburg
(Sudafrica) alla fine di agosto 2002, che si concentrerà sulla politica dello sviluppo sostenibile
e sulla sua integrazione in tutti i settori.
Tre uffici federali si sono posti l’obiettivo di
osservare lo sviluppo sostenibile in Svizzera.
Nell’ambito del progetto «Monitoraggio dello
sviluppo sostenibile» (abbreviazione: MONET
dal tedesco Monitoring der Nachhaltigen Entwicklung) e in collaborazione con altri esperti,
hanno elaborato un elenco di parametri (indicatori). Nella presente pubblicazione, gli uffici
illustrano la loro impostazione e 12 esempi di
indicatori tratti da svariati campi. Entro la primavera del 2003 intendono mettere a disposizione della popolazione e degli ambienti politici le basi per una prima valutazione d’insieme.
Inoltre, nella sua strategia sullo sviluppo sostenibile del marzo 2002, il Consiglio federale ha
annunciato l’aggiornamento dei dati e il perfezionamento del sistema di misurazione.
Informazioni sull’andamento della discussione
nazionale e internazionale sullo sviluppo sostenibile sono pubblicate regolarmente agli indirizzi www.johannesburg2002.ch e
www.are.admin.ch.
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Misurare lo sviluppo sostenibile. Uno sguardo su MONET