TEMPO DI BILANCI per la CPO 2004-2008.
Dall’insediamento dell’attuale commissione sono ormai trascorsi tre anni e mezzo,
nel corso dei quali sono stati presentati al Consiglio Comunale tre programmi
annuali, discussi e condivisi dalle componenti della CPO, dalle componenti esterne,
dalle presidenti delle precedenti commissioni e dalle consigliere. Le problematiche
affrontate sono state poste, approfondite e sviluppate nell’arco di questi tre anni con
l’intento non tanto del fare o dell’apparire quanto del raccogliere riflessioni e
materiali di lavoro per la stessa CPO, per le Istituzioni e sollecitare una cultura delle
pari opportunità che stenta ad affermarsi.
Durante la sua attività la CPO ha tessuto proficue relazioni con Enti, Istituzioni ed
Associazioni, proponendo una lettura della vita sociale, politica e familiare in
un’ottica di piena condivisione tra uomini e donne, tenendo conto che la democrazia
paritaria è la precondizione di una vera e partecipata democrazia, che la
suddivisione delle responsabilità dei carichi familiari è finalizzata ad una forma di
convivenza rispettosa delle esigenze di entrambi i sessi. La collaborazione con gli
Assessorati è stata di reciproco interesse ed ha prodotto efficaci iniziative, così
come la collaborazione con le CPO presenti sul territorio provinciale e le consigliere
di parità provinciali e regionali. Proficua anche la valorizzazione di tutte le forme di
volontariato che interagiscono con le problematiche femminili, soprattutto in
relazione agli approfondimenti sul tema della violenza e della solitudine.
Le direzioni in cui si è mossa la CPO sono sostanzialmente riconducibili alle aree
• del diritto: diritto di famiglia, di cittadinanza e di rappresentanza;
• dell’educazione al rispetto tra i generi;
• della violenza sulle donne, fenomeno diffuso e non ancora adeguatamente
affrontato;
• delle donne immigrate;
• della solitudine, fenomeno emergente nell’attuale società.
Nell’ambito delle aree indicate sono stati raccolti materiali informativi, assegnate
relazioni a professionisti/professioniste competenti, ascoltate testimonianze di donne
e uomini del nostro territorio, con scopi non solo divulgativi, ma anche formativi,
nella consapevolezza che le modalità di convivenza possono trarre beneficio
dall’apporto di donne e uomini consapevoli di sé sia nella sfera privata che in quella
socio-politica.
Oltre a dare ampia risonanza a tutti gli eventi pubblici, la documentazione relativa è
stata conservata con cura grazie al prezioso lavoro di segreteria, anche in una
eventuale prospettiva di consultazione o di ulteriori approfondimenti.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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Preziosa la collaborazione con esperti/e che hanno messo a disposizione della CPO
le loro competenze, spesso gratuitamente o quasi, innescando processi di gratuità
utili a convalidare la fondatezza di una ricerca comune.
Nell’individuare le priorità programmatiche la CPO ha anche preso visione della
tabella di marcia 2006-2010, proposta dalla Commissione Europea che ha
individuato 6 settori di intervento prioritari nei Paesi aderenti alla Comunità Europea:
• realizzare un’uguale indipendenza economica tra uomini e donne;
• migliorare la conciliazione tra vita lavorativa, privata e familiare;
• promuovere l’uguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi decisionali;
• combattere la violenza basata su ragioni di sesso e la tratta di esseri umani;
• eliminare gli stereotipi di genere presenti nella società;
• promuovere l’uguaglianza di genere al di fuori dell’Unione Europea.
Agli ambiziosi traguardi indicati dalla Road map, la “Carta europea per l’uguaglianza e la
parità delle donne e degli uomini nella vita locale”, elaborata dal Consiglio dei Comuni e
delle Regioni d’Europa, sottoscritta il 12 Maggio 2006, detta i principi da seguire per il
superamento degli stereotipi sessuali, nonché la partecipazione equilibrata delle donne
e degli uomini alle decisioni in ogni campo d’azione dell’ente locale, partendo proprio
dalla politica; delinea le direttive specifiche che ogni Ente locale deve seguire per
mettere in pratica la parità tra uomo e donna.
E’ una questione aperta e non risolta, sottolineata anche dal Presidente della
Repubblica in occasione dell’8 marzo e posta all’attenzione della pubblica opinione
con il riferimento alle quote rosa, alla richiesta del 30% di rappresentanza femminile
in tutte le istituzioni, al 50 e 50 richiesto dall’UDI. Sul territorio provinciale
l’assemblea delle elette, rappresentativa delle donne di tutti i partiti presenti in
consiglio provinciale e nei consigli comunali, ha ribadito la richiesta di
rappresentanza oltre che nei rispettivi consigli, anche nelle nomine di secondo livello
di competenza delle amministrazioni. L’obiettivo della rappresentanza è una priorità:
la struttura di potere di molti ambienti infatti è così cristallizzata che non ci si può
aspettare una naturale evoluzione della situazione e, dunque, se si vuole far valere i
diritti delle donne, occorrono interventi di rottura dell’equilibrio esistente.
Anche nei rapporti interpersonali, crescere nella consapevolezza di un’appartenenza
di genere significa educare ed educarsi al riconoscimento, al rispetto, all’ascolto;
non siamo semplicemente accanto l’uno all’altra, individui indifferenti e incuranti, ma
siamo insieme consapevoli del nostro e dell’altrui valore. Il contesto familiare
costituisce sicuramente il primo ambito di riconoscimento e di apprendimento del
valore dell’alterità, accanto alla scuola che offre ulteriori potenzialità di educazione
alla convivenza orientata a rispettare valori quali la pari dignità uomo-donna, il
dialogo basi sicure della convivenza.
Quali oggi le criticità che interpellano donne e uomini?
Prima di tutto una caduta di interesse, da parte delle giovani generazioni, verso una
definizione, una ricerca di se stessi, alla luce di un pensiero che offre percorsi sia di
formazione che di autoformazione. Le donne immigrate ci interrogano e si ha
l’impressione che, oltre a stabilire con loro relazioni, sia indispensabile agire sulla
famiglia affinchè si inserisca in un contesto di norme e di adeguati sevizi. La
bioetica ci pone interrogativi sui quali uomini e donne sono chiamati a dare risposte
condivise: anche in questo ambito l’etica del limite, frutto di importanti riflessioni sulla
maternità, può offrire un punto di partenza.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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Proposte di Servizi.
Emerge in modo chiaro la richiesta di incrementare servizi già esistenti e di trovare
concrete soluzioni a domande espresse nel corso di indagini quali “Donne e
solitudine” e nel corso degli incontri con le donne immigrate. Sintetizzando appaiono
evidenti:
• la domanda di un luogo fisico in cui le donne, immigrate e non, abbiano la
possibilità di incontrarsi;
• uno sportello donna in cui offrire consulenze di primo e secondo livello;
• un punto di ascolto in cui venga offerta la consulenza psicologica, accanto a quella
legale già attiva.
-°In questa Commissione Pari Opportunità si sono impegnate diverse donne: le
componenti della stessa Commissione, le volontarie e alcune invitate permanenti,
accomunate dall’impegno a diffondere il concetto che le pari opportunità non sono un
problema di donne ma una questione di democrazia e di equità sociale che riguarda
tutti, donne e uomini.
Come componenti: Gabriella Contini, Paola Ruggiero, Manuela Begnozzi, Greta
Bergianti, Tamara Calzolari, Annalisa Castaldo, Odette De Caroli, Sabrina Del Viscovo,
Marcella Ferrari, Flavia Fiocchi, Claudia Galli, Cristina Luppi, Marta Morselli, Ilyas
Nosheen, Laura Parenti, Rossella Piana.
Come volontarie: Elena Barbieri, Elisetta Bellelli, Donata Berni, Emidia Dondi, Candida
Lugli, Silvia Parmeggiani, Anna Pelliciari.
Come invitate permanenti: Francesca Cocozza, Daniela Depietri, Isa Ferraguti.
La Commissione, al suo interno, ha lavorato su quattro aree, con il confronto dei diversi
punti di vista e la promozione di iniziative:
• sanità, sociale, infanzia, sport
• lavoro, economia
• scuola, cultura, storia delle donne, informazione
• diritto, giustizia, solidarietà.
In corrispondenza di queste aree problematiche hanno lavorato quattro gruppi formati
da componenti della Commissione e da esterne: i progetti che ne sono usciti sono stati
discussi e approvati in CPO.
Sono anche stati programmati incontri con assessorati, enti e associazioni allo scopo di
definire ambiti, limiti e priorità del lavoro.
Nel 2005 ha organizzato:
•
un convegno in tre serate “Il diritto di famiglia trent’anni dopo”, in occasione del
trentennale dall’introduzione della legge 151 per affrontare l’evoluzione della famiglia, i
temi salienti del diritto di famiglia, individuare i cambiamenti introdotti dalla riforma,
esaminare le procedure di separazione e divorzio. Relatrice principale l’avvocata
Renata Bergonzoni del Gruppo Donne e Giustizia di Modena, che la CPO ricorda per la
sua grande professionalità e disponibilità;
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
3
•
in occasione dell’otto marzo è stato distribuito il quaderno “Dov’è finita Madame
Curie?”, destinato a rimarcare un ritardo e una disattenzione nel segnalare nomi
femminili nella toponomastica della nostra città. A distanza di più di due anni,
l’Amministrazione ha mediamente intitolato un maggior numero di vie alle donne, ma,
dagli atti della Giunta 12.2.2007, si rileva che rimane alto il divario: solo 9 aree di
circolazione, su un totale di 35, sono dedicate alle donne;
•
un convegno su donne e occupazione “Orientate al lavoro”, mirato ad individuare le
criticità del lavoro femminile a Carpi, le modalità di selezione nell’accesso al lavoro e la
crisi del tessile; sono stati raccolti dati, in seguito elaborati e discussi con Associazioni
imprenditoriali, Sindacati, Centri per l’impiego e Consigliere di parità. Il lavoro di
approfondimento si è sviluppato su disoccupazione, in occupazione, occupazione
precaria, condizioni di lavoro e tutela dei diritti.
•
un corso sull’educazione alla differenza di genere “Non è sempre la solita storia”,
rivolto alle insegnanti di scuola primaria, che si è concluso nel 2006 con due incontri con
i genitori.
Nel 2006 la Commissione pari opportunità con l’Assessorato, ha aderito al programma
provinciale per il sessantesimo del voto alle donne, promuovendo eventi che lo
ricordassero:
•
l’incontro della Commissione con le responsabili di Distretto sanitario, Consultorio e
Assessorato alle politiche sociali per affrontare il tema della maternità tra desiderio e
difficoltà socioeconomiche, l’attuazione della legge 194, educazione e prevenzione
rivolte alle ragazze e ai ragazzi;
•
la conferenza “Tempo di bilanci”, in collaborazione con il Centro Documentazione
Donna, che è stata insieme memoria storica e proiezione sull’attuale capacità di
rappresentanza politica femminile. All’incontro sono state invitate tutte le donne che
hanno ricoperto cariche istituzionali e anche coloro che hanno fatto parte delle
commissioni Pari Opportunità;
•
la mostra “Manifesto donna” dell’archivio del Centro Documentazione Donna, ha
ripercorso, attraverso manifesti storici e recenti dell’8 marzo, la presenza del Centro
Italiano Femminile e dell’Unione Donne d’Italia all'interno della società;
•
l’incontro della Commissione con le associazioni di volontariato, con lo scopo di
avviare una collaborazione costruttiva su progetti di comune interesse, in
considerazione del carattere volontario del lavoro della Commissione e del
riconoscimento delle altre espressioni di volontariato attive sul territorio.
•
“Lo sport in rosa”, al Palazzetto dello sport:, è stato un evento pensato per offrire uno
spazio di aggregazione alle donne, alle adolescenti non professioniste, che si sono
organizzate in squadre di pallavolo e calcetto dando vita ai tornei. L’evento, molto
partecipato, ha consentito alla Commissione di raggiungere un considerevole numero di
donne di varia estrazione. Il dibattito sul rapporto donne – sport, spazi sportivi progettati
per donne, ha fatto emergere problematiche legate all’attività agonistica delle donne e
alla difficile conciliazione sport-maternità.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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•
Violenza sulle donne: cosa fare?
Il tema della violenza, introdotto già nel programma del 2005, è stato centrale nella
riflessione della Commissione che, dopo averne individuato la complessità, ha articolato
il relativo progetto attuativo in alcune tappe, iniziando con lo studio del problema, la
visita alla Casa delle donne maltrattate di Modena, l’incontro con le operatrici e
l’individuazione delle priorità.
13 settembre e 15 novembre 2006.
In seguito l’insediamento del Tavolo di confronto sul tema “Violenza sulle donne: cosa
fare?” promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Carpi ha registrato
una largo consenso e significativa partecipazione da parte dei soggetti, enti ed istituzioni
coinvolte. Sono stati due gli incontri interlocutori attraverso i quali è emersa la volontà
non solo di promuovere una sensibilizzazione diffusa intorno al fenomeno, ma anche la
necessità di coordinare gli interventi da parte dei Servizi direttamente interessati: Forze
dell’Ordine, Servizi Sanitari e Sociali.
Nei mesi successivi la discussione si è estesa, su sollecitazione della Prefettura, a
livello provinciale e nel nostro territorio, con un odg presentato in Consiglio comunale, è
stato istituito il Tavolo istituzionale attraverso il quale è stato promosso un corso per
Operatrici/Operatori del settore.
25 novembre 2006. Giornata Internazionale contro la violenza alle donne L’incontro,
svoltosi nella sala del Consiglio Comunale di Carpi, alla presenza delle autorità e di un
pubblico motivato e partecipe, ha rappresentato la prima tappa di un percorso attraverso
il quale la Commissione Pari Opportunità e le Istituzioni si sono rivolte alla Città per
offrire strumenti di lettura e comprensione di un fenomeno spesso considerato privato,
da trattare a livello familiare e non rilevante sul piano culturale, sociale e penale. Questo
primo convegno, attraverso gli interventi di Tiziana Bartolini (“Dalle offese al
femminicidio – Tutte le sfumature della violenza”) e Marco Deriu (“La violenza maschile
nella relazione tra i sessi”), ha colto le cause del fenomeno sul piano sociologico e
culturale.
Nel 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti, la Commissione Pari
Opportunità ha continuato a lavorare sul diritto di famiglia, sul tema della violenza, ha
ripetuto lo “Sport in Rosa” e ha lavorato sulla ricerca “Donne e Solitudine”.
La riforma dell’affidamento dei figli: 24 febbraio 2007.
Il convegno è stato organizzato unitamente all’Assessorato alle Politiche sociali,
tenendo conto degli aspetti giuridici dell’affido condiviso, delle ricadute sui figli e del
ruolo educativo dei genitori. Come era disciplinata prima la materia sull’affidamento, i
criteri per la determinazione dell’assegno di mantenimento, cosa fare se non viene
pagato l’assegno o se cambiano le condizioni economiche delle parti; l’affidamento
congiunto, modalità di applicazione, effetto retroattivo, i cambiamenti.
Un avvocato, una pedagogista e la mediatrice familiare del Centro per le Famiglie
hanno svolto le relazioni di competenza. La coordinatrice del Servizio legale gratuito ha
moderato gli interventi.
24 Marzo 2007. Il secondo convegno “Una catena da spezzare – aspetti giuridici” è
stato rivolto ad una conoscenza più approfondita delle leggi in vigore e dei progetti di
legge presentati in Parlamento, per cogliere eventuali lacune e le proposte dirette a
colmarle. L’avvocata Ethel Carri ha svolto la relazione “La violenza contro le donne:
tipologie e strategie di contrasto”; Eleonora De Marco, Presidente di Sezione del
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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Tribunale di Modena, ha sviluppato “La tutela normativa: carenze e prospettive”, con
riferimenti alle recenti iniziative legislative. In ambedue gli incontri sono intervenuti
Dirigenti dell’Azienda sanitaria e delle Forze dell’ordine.
24 Novembre 2007. Nel terzo convegno “Una catena da spezzare – stalking e
violenza in famiglia” , sono stati affrontati altri aspetti della violenza, quali i
comportamenti persecutori che si concretizzano in telefonate e pedinamenti,
fenomeni spesso sottovalutati che, in alcuni casi, possono precedere violenze ed atti
più gravi. Alle Responsabili delle Case di accoglienza è stata richiesta una
testimonianza sulla loro realtà, sulle casistiche significative, sui percorsi di accesso,
sulle modalità organizzative, sul sostegno che consente alle donne di riprendere il
loro percorso di vita.
Progetto “Donne e solitudine”.
La Commissione Pari Opportunità del Comune di Carpi da tempo voleva indagare
nel complesso tema della solitudine femminile per prendere in esame la condizione
sociale delle donne che vivono da sole o sole con figli sul territorio del Comune di
Carpi. Preso atto che nella fascia di età più avanzata, dai 65 anni in poi, erano già
state condotte approfondite ricerche, ha privilegiato la fascia 25-64 anni, poco
indagata fino ad oggi. Privilegiando lo sguardo sulla condizione sociale delle donne
che vivono da sole o sole con figli, è stata portata attenzione a un fenomeno
emergente della società italiana: quello delle famiglie monogenitoriali, in costante
aumento su tutto il territorio italiano.
Risulta la stessa tendenza nella regione Emilia Romagna dove, tra le donne a
rischio di povertà, rientra la tipologia familiare “madre sola con figli” che è in
costante aumento.
Relativamente alla realtà carpigiana, sono state intervistate e ascoltate donne che
vivono da sole perché uscite dalla casa genitoriale o perché separate-divorziate e
quindi rappresentanti famiglie unipersonali o capofamiglia con figli; da loro sono
state formulate richieste, suggerimenti e proposte al fine di sostenere la
realizzazione di azioni a favore di tutte le donne che si trovano in una condizione di
solitudine sociale.
Nel corso della presentazione della ricerca, avvenuta il 4 dicembre 2007, il dr.
Martinelli ne ha sottolineato la validità non solo ai fini della conoscenza dei
mutamenti in atto nella società carpigiana ma anche ai fini di azioni e scelte politiche
adeguate; Caterina Liotti Presidente del Centro Documentazione Donna di Modena,
ha dato il suo contributo evidenziando le criticità del fenomeno a livello regionale.
I significati della solitudine femminile: la solitudine è stata descritta come una
condizione dalle molteplici sfaccettature. In particolare sono stati richiamate alcune
dimensioni fondamentali della solitudine: una dimensione individuale, che riguarda
una mancanza a livello emotivo, personale; una dimensione sociale concernente
una mancanza a livello relazionale e una dimensione pratica o gestionale, riferita
alla mancanza di sostegno concreto nella quotidianità.
In stretta connessione a questa classificazione è stata operata una distinzione tra i
significati sociali ed i significati individuali che acquista la condizione di solitudine. In
particolare la rappresentazione sociale è apparsa ancora orientata allo stereotipo
della donna sola intesa negativamente come la “zitella” che ha fallito nell’obiettivo di
costruirsi una famiglia e fare funzionare un matrimonio, i significati individuali sono
risultati ricchi di sfumature, sia negative che positive. Se dal punto di vista della
società la donna sola è stata ancora vista prevalentemente come un indicatore di
insuccesso o di devianza, sul piano individuale si sono rilevati i vantaggi in termini di
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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conquista di spazi personali per la riflessione e la rielaborazione di sé che la
condizione di solitudine consente.
Proposte di servizi. I temi e le riflessioni emerse sono stati posti in stretta
connessione con il tema dei servizi e delle azioni possibili per le donne sole.
Partendo dalla constatazione per cui tra le donne sole è diffusa la necessità di
servizi ed azioni specifiche per la propria fascia sociale, le donne coinvolte sono
state chiamate a formulare proposte concrete per migliorare i servizi già esistenti o
attivarne di nuovi. E’ stata formulata una distinzione tra bisogni economici,
psicologici e relazionali, in accordo con le dimensioni della solitudine individuate: se
la mancanza di luoghi di ritrovo per la promozione dell’aggregazione e della socialità
è apparso un dato trasversale a tutte le donne coinvolte, la mancanza di sostegno
psicologico è stata sollevata soprattutto dalle signore separate o divorziate, mentre
le giovani donne con figli hanno rilevato la necessità di maggiori sostegno
economico e gestionale.
“Sport in rosa”.
E ‘ datata 7 ottobre 2007 la riedizione dell’evento sportivo, organizzato in
considerazione delle richieste delle partecipanti, della collaborazione interna alla
CPO e con il supporto dell’ufficio Sport e delle Società sportive. Grazie alla fattiva
collaborazione delle partecipanti e all’interesse rilevato, sono forse poste le
premesse per mantenere in calendario questo appuntamento rivolto
prevalentemente alla fascia giovanile femminile.
Parco Matto di Cibeno.
Già le precedenti Commissioni si erano occupate di verde pubblico, in particolare
della riqualificazione delle aree attrezzate per i bambini e della sicurezza e igiene dei
giochi. La realizzazione di un nuovo parco pubblico, nel quartiere PEEP di via Tre
Ponti, è stata quindi l’occasione per partecipare agli incontri preparatori promossi
dagli Assessorati alla Pubblica Istruzione, al Verde Pubblico e ai Lavori Pubblici, e
formulare proposte in merito alla consultazione dei cittadini e delle scolaresche.
“Non è sempre la solita storia.”
La CPO ha approvato la pubblicazione di un testo che riprende i contenuti del Corso di
Educazione alla Differenza di Genere, condotto da Elisabetta Musi e cofinanziato
dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche e Servizi Educativi del Comune di Carpi.
Il saggio “Non è sempre la solita storia” è nato dal corso di formazione svoltosi
nell’anno scolastico 2005/2006 e rivolto ad insegnanti di Nido, Scuola d’infanzia e
Scuola elementare. In presenza di un calo di attenzione verso una progettualità e
una didattica che favoriscano processi identitari maschili e femminili, la CPO ha
ritenuto opportuno offrire percorsi di consapevolezza e formazione, indispensabili a
diventare uomini e donne. Articolato in tappe, il corso ha dapprima privilegiato un
confronto e una riflessione rivolti alle insegnanti, per poi coinvolgere bambine e
bambini con laboratori mirati ad individuare stereotipi, luoghi comuni e
condizionamenti; anche i genitori sono stati interpellati in relazione alle tematiche
affrontate. L’impegno profuso ha inteso promuovere la consapevolezza che le
relazioni si possono costruire solo nel rispetto reciproco: questo genera stima tra
bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
L’elaborazione di Elisabetta Musi, conduttrice del corso, riporta le fasi del lavoro,
soffermandosi più approfonditamente su alcuni passaggi concettuali e metodologici
sostenuti da un ricco apparato bibliografico, non solo pedagogico. Grazie al suo
lavoro il testo risulta valido per ogni ordine di scuola e per i genitori.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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La presentazione della pubblicazione è avvenuta l’11 marzo 2008 ed è stata curata
da Marco Deriu, che ha condotto in passato un’importante indagine a Carpi su “La
Fragilità dei Padri” e da Vanna Iori, che dal 1995 conduce l’Osservatorio Famiglie
del Comune di Reggio Emilia.
Il testo, già valorizzato nel corso di aggiornamento promosso nel corrente anno
scolastico dall’Assessorato alle politiche scolastiche, è stato adottato nel corso di
Educazione alla differenza di genere tenuto da Elisabetta Musi presso l’ Università
Cattolica di Piacenza.
2008: Anno europeo del dialogo tra le culture.
11 maggio 2008 – Percorsi della differenza per imperare a vivere insieme.
Vedere le diversità come risorsa, l’educazione al rispetto dei diritti umani, alla
legalità, ad una cultura di pace è ciò che ci ha spinto ad intraprendere il cammino
fatto di incontri con Istituzioni, Sindacati, Carpi-Formazione, Associazioni ed Enti che
si occupano di immigrazione.
Nella nostra Città sono il 48% le donne sul totale della popolazione immigrata.
Il 21.5.2007 è stato presentato alla stampa dopo un lungo lavoro l’opuscolo “La
salute delle donne”, materiale divulgativo in quattro lingue straniere, sulla
prevenzione del tumore al seno, progetto iniziato dalla precedente C.P.O. in
collaborazione con A.U.S.L. di Modena Distretto di Carpi.
Insieme ad A.U.S.L. e Consultorio abbiamo promosso un pomeriggio di festa nel
chiostro di San Rocco, nel corso del quale si sono svolte danze, canti, sono state
portate testimonianze sia da rappresentanti delle istituzioni che da donne e uomini
stranieri, per diffondere la cultura della prevenzione della salute e della cura del
proprio corpo, per richiamare il valore della legalità e della correttezza nei rapporti
tra le varie culture, nel rispetto delle diversità.
CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA DI MODENA
Tra la CPO e il Centro Documentazione Donna di Modena nel triennio, è stata stipulata
e rinnovata la convenzione per la consulenza scientifica da fornirsi da parte del CDD per
la progettazione e la realizzazione di iniziative volte a diffondere la storia, le esperienze
e il pensiero delle donne e a fornire supporto documentario e bibliografico alla CPO.
Il Centro Documentazione Donna, attraverso un patto con le Istituzioni locali, ha una
rile4vanza a livello regionale; grazie al ricco patrimonio librario e documentario e a
competenze specifiche, offre consulenze a molte città della nostra regione, anche
finalizzate alla preparazione del personale addetto agli sportelli donna, all’apertura di
siti sulla conciliazione e alla partecipazione politica delle donne.
Nel 2006 ha fornito supporto agli eventi organizzati dalla C.P.O. sul sessantesimo del
voto alle donne, ha diffuso il dvd rivolto ai giovani “La camera ingombra”, mirato
all’educazione all’amore.
Nel 2007 è stata coinvolta dalla Commissione Pari Opportunità in alcune iniziative e ha
attuato un ciclo di incontri sulla comunicazione politica “Esprimersi e con-vincere” che si
è svolto a Carpi, rivolto a donne che vogliono comprendere i linguaggi della politica. Ha
aderito al corso un significativo numero di donne.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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SERVIZIO DI CONSULENZA LEGALE
E' un Servizio promosso dalla CPO, che ha sede presso il Centro per le Famiglie, e
rivolto a tutti, donne e uomini. Ogni anno viene elaborata una sintesi del lavoro
svolto, con riferimento al sesso, all'età e alla professione delle/degli utenti: sono dati
che confermano la validità e la necessità del Servizio sul quale è stata svolta una
verifica congiunta e una verifica interna dalla quale è scaturita la nomina della
Responsabile e un Disciplinare che regola il Servizio.
Le/Gli Avvocate/i che fanno parte del servizio di consulenza offrono la loro
professionalità dimostrando attenzione e disponibilità verso i problemi della città.
Segue la relazione dell’attività 2007 della Avv.Laica Montanari, Referente del
servizio.
“BREVE RELAZIONE CIRCA L’ANDAMENTO DEL SERVIZIO DI CONSULENZA
LEGALE NELL’ANNO 2007
Nell’anno 2007 si è verificato un notevole incremento dell’utenza, pari quasi al 25%.
In particolare, hanno usufruito del servizio di consulenza legale gratuita n° 154
soggetti di cui n° 104 femmine, n° 30 maschi e n° 9 coppie di coniugi.
La maggior parte degli utenti provengono dal Comune di Carpi (75%), mentre il
restante 25% da altri comuni, perlopiù limitrofi. Il 90% sono cittadini italiani, mentre il
restante 10% sono stranieri.
Si rivolgono al servizio cittadini di tutte le fasce d’età. Gli utenti di età compresa tra i
30 anni e i 50 anni rappresentano ben il 63%; mentre oltre i 50 anni sono
rappresentati dal 28% dell’utenza ed il restante 9% è rappresentato da soggetti con
età inferiore ai 30 anni.
Come per gli anni passati, usufruiscono del servizio in una percentuale molto
elevata gli impiegati (32%) gli operai (28%) e i pensionati (20%). Il restante 20% è
rappresentato da: disoccupati (10%) e casalinghe (10%).
In ordine allo stato civile le percentuali non sono cambiate rispetto agli anni passati e
cioè: ben il 50% del servizio è frequentato da soggetti coniugati, il 12% da separati, il
10% da nubili/celibi, il 8% da divorziati, il 8% da vedovi ed il restante 12% da
conviventi.
Gli argomenti in ordine ai quali viene richiesta la consulenza sono i seguenti:
prime informazioni circa il regime delle separazioni
informazioni relativamente a problemi successori
informazioni circa i diritti ed i doveri delle famiglie di fatto
informazioni circa il regime patrimoniale della famiglia
informazioni circa l’affidamento dei figli nella separazione
informazioni circa il riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio
amministrazione di sostegno
mantenimento della prole
mantenimento ed assistenza dei genitori anziani ”.
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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Nella speranza di avere interpretato il sentire delle donne e degli uomini i Carpi su
temi così importanti che toccano la vita privata e pubblica delle persone, la CPO
ringrazia tutti coloro che hanno in qualche modo collaborato.
Sicuramente la Commissione delle Terre d’Argine, rappresentativa di un territorio più
vasto, saprà continuare un lavoro sostenuto da ben 6 Commissioni Pari Opportunità
ed iniziato nel novembre 1989.
p. la Commissione P.O.
Gabriella Contini
Commissione Pari Opportunità – Relazione finale
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