BILANCIO SOCIALE 2008
A cura di
Flavia Curcio
Alessandro Guardigli
INDICE
INTRODUZIONE
La trasparenza quale migliore qualità
Cos’è il Bilancio Sociale
ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO
pag.6
Un po’ di storia…
Distribuzione sul territorio
pag.6
pag.8
STRUTTURA AZIENDALE
pag.10
Struttura associativa
Assemblea generale dei Soci
Consiglio di Amministrazione
Collegio Sindacale
Società di Revisione
Comitato Medico Scientifico
pag.11
pag.12
pag.12
pag.13
pag.13
Struttura operativa
Direzione
Volontari
Dipendenti
Collaboratori
Consulenti e Corrispondenti internazionali
pag.14
pag.14
pag.15
pag.17
pag.18
STAKEHOLDERS
pag.19
EROGAZIONI LIBERALI
pag.20
Agevolazioni fiscali
pag.21
ATTIVITA’
pag.23
La Ricerca Scientifica
Ricerca Traslazionale
Ricerca clinica in senso stretto
Ricerche di tipo epidemiologico e di educazione sanitaria
Ricerche in campo di radioterapia e terapie radiometaboliche
Ricerche in campo ematologico
Ricerche sulle forme di terapie palliative
pag.23
pag.24
pag.24
pag.25
pag.26
pag.26
L’attività di formazione
pag.27
La Psiconcologia
pag.28
Istituto Tumori della Romagna
pag.28
Registro Tumori della Romagna
pag.30
L’U.O. di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche
pag.31
LO IOR IN NUMERI
Provenienza delle risorse economiche
Destinazione delle risorse economiche
Stato Patrimoniale di pertinenza gestionale
Rendiconto gestionale a proventi e oneri
Rendiconto gestionale scalare
1
pag.2
pag.4
pag.32
pag.32
pag.33
pag.34
pag.35
pag.36
CANALI DI COMUNICAZIONE
pag.37
CONCLUSIONI
pag.38
La trasparenza quale migliore qualità
Uno degli obiettivi principali che l'Istituto Oncologico Romagnolo da 30 anni include sempre tra le sue
priorità è la trasparenza, nella gestione dei fondi raccolti, nei riguardi dei suoi Soci, degli Aderenti, dei
Volontari, nonché, ovviamente, nei confronti di tutta la popolazione. L'Istituto, infatti, si adopera per
fornire sempre una corretta informazione attraverso ogni suo opuscolo informativo e mediante altri
importanti canali di comunicazione quali il sito internet (www.ior-forli.it), il periodico trimestrale
“L'Informatore” e, non da meno, lo stesso Bilancio d'Esercizio.
La trasparenza, per lo IOR, è vitale ed imprescindibile: è una delle pochissime organizzazioni di
Volontariato ad avere, in Romagna, il Bilancio certificato (Bilancio sottoposto alla certificazione da
parte di una società di revisione per verificare la corretta osservanza alle disposizioni per la redazione
dello stesso).
Si è sempre preoccupato di rendere pubblici i risultati delle proprie iniziative e, annualmente, di
rendere noti i risultati di bilancio con la pubblicazione dei dati più significativi sul proprio periodico,
distribuito in circa 13.000 copie a Sostenitori, Volontari, Istituzioni, Collaboratori, ecc., e sugli organi di
stampa maggiormente diffusi a livello locale.
Lo IOR redige i propri bilanci in conformità ai principi stabiliti dalla Legislazione Italiana (come, ad
esempio, il principio di “prevalenza della sostanza sulla forma”, corollario della clausola generale della
“rappresentazione veritiera e corretta”). Questi vengono inviati a tutti i Soci e sono a disposizione di
tutti coloro che ne desiderino la visione o ne facciano richiesta.
In particolare: il Bilancio d'Esercizio, talvolta, può risultare poco chiaro e comprensibile ai non esperti
nella materia contabile, per questo motivo lo IOR redige un apposito bilancio di dominio pubblico,
definito “sociale”, all'interno del quale sono esposte tutte le modalità e gli indirizzi di destinazione dei
fondi raccolti. Lo strumento più indicato per rispondere alle domande del pubblico, sempre
assicurando la corretta informazione e la trasparenza, per lo IOR, è il Bilancio Sociale. Con questo
strumento, infatti, la Società rende conto dei propri comportamenti ai “portatori di interesse”, siano
essi interni o esterni.
Per rendere ancora più chiare le modalità in cui vengono utilizzate i fondi raccolti, riportiamo di seguito
una semplice rappresentazione grafica utilizzata dall'Istituto, espressa in percentuali:
Il grafico di fianco esposto mette in mostra
come la maggior parte dei fondi ricevuti sia
destinata al finanziamento delle attivitàobiettivo dell’Istituto, mentre la restante
parte viene suddivisa tra la gestione e l’attività
di informazione e promozione.
2
Lo sforzo di dare un’informazione economica il più possibile completa è
stato premiato nel 2001 con l’assegnazione dell’Oscar di Bilancio e della
Comunicazione non-profit, a riprova dello sforzo costante, perseguito dallo
IOR in tutti questi anni, di operare con la massima trasparenza.
3
Cos’è il Bilancio Sociale?
“Il bilancio sociale è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle
attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e
ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione
interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”
(Ministero dell’Interno, 2007).
Il bilancio sociale è un importantissimo strumento di comunicazione e di rendicontazione con il quale
un'organizzazione, che sia un'impresa, un ente pubblico, o un'associazione, comunica periodicamente
e in modo volontario come sono state impiegate le risorse in un determinato periodo di tempo.
Illustrando le attività svolte, i servizi erogati e i risultati raggiunti, informa sugli esiti e le modalità di
svolgimento delle sue attività e non si limita ai soli aspetti finanziari e contabili. Il Bilancio Sociale nasce
dalla consapevolezza che esistono diverse categorie di soggetti, definiti “stakeholders”, interessati
all’operato dell’Istituto e ai suoi risultati. Questo documento è, come prima accennato, uno strumento
volontario promosso e disciplinato dal Dipartimento Funzione Pubblica con Direttiva del 17 febbraio
2006. È frutto di un processo che deve coinvolgere sia la struttura interna che i “portatori di interessi”
della Società , i quali sono i beneficiari del suo agire e sono chiamati a comprendere e valutare la forma
e i contenuti della rendicontazione. La valutazione può portare ad una riprogrammazione delle risorse
e degli obiettivi ove necessario.
La principale finalità del Bilancio Sociale consiste nel rispondere in modo sistematico e periodico alle
esigenze conoscitive degli interessati garantendo trasparenza e veridicità. Lo IOR agisce per produrre
utilità sociale e il Bilancio Sociale diviene, pertanto, lo strumento per rafforzare la percezione pubblica
dell’importanza delle proprie azioni e per dare maggiore visibilità all’attività svolta, in modo da
accrescere la propria legittimazione nella comunità e il consenso a livello sociale. In particolare, è uno
strumento che consente di comprendere il ruolo svolto dalle attività dell’Istituto nella società e che
fornisce informazioni sul raggiungimento degli obiettivi sociali prefissati. Esso dimostra che il fine
dell’impresa è quello di fornire un valore aggiunto per la comunità. Attraverso il Bilancio Sociale, quale
momento di riflessione sull’impegno per migliorare la qualità dei servizi, si valorizzano le relazioni con i
portatori di interesse.
Il Bilancio Sociale dello IOR è strutturato in modo da rendere visibili sia le caratteristiche peculiari
dell’Istituto stesso quali: la mission, la storia, la distribuzione sul territorio, la struttura aziendale e gli
stakeholders; sia le attività nelle quali si è adoperato durante l’anno in esame. Nell’ultima parte di
questo documento è inoltre presente una parte numerica che contiene i dati relativi alla provenienza e
alla destinazione delle risorse economiche relative al 2008 e comparate agli anni precedenti, nonché i
bilanci sintetici. Quest’ultima parte è stata redatta per consentire, a chi ne avesse interesse, di avere
una visione chiara ed immediata di come i fondi raccolti vengano gestiti dallo IOR e di come vengano
ripartiti fra le varie attività e fra le varie spese relative alla struttura. In ultimo è possibile visionare un
paragrafo relativo ai “canali di comunicazione” dell’Istituto, ossia agli strumenti che lo IOR utilizza per
far conoscere al pubblico se stesso ed il proprio operato.
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5
ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO
L’Istituto Oncologico Romagnolo (I.O.R.) è una Cooperativa Sociale riconosciuta come ONLUS
(Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) di diritto dal D.Lgs 460/1997 e finalizzata a “sostenere
la promozione della persona e l’integrazione sociale dei cittadini”.
“La Società - così come formalizzato all’art. 4 dello Statuto IOR - ha lo scopo di perseguire l’interesse
generale della comunità alla promozione umana ed all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso la
gestione di servizi sociosanitari ed educativi ed in particolare attraverso l’azione di prevenzione, cura e
riabilitazione oncologica e di ricerca scientifica in campo oncologico”.
Impegnata anche nel campo delle Cure Palliative, si prefigge, pertanto, come obiettivo prioritario
quello di sostenere progetti di Ricerca scientifica e di offrire servizi di Assistenza a pazienti oncologici,
impegnando Gruppi Operativi guidati dai Primari Oncologici degli Ospedali delle città romagnole in cui
lo IOR ha sede.
La collaborazione di varie centinaia di Volontari, assieme al contributo di Soci ed Aderenti, conferisce
spessore alla presenza dell’Istituto nel sociale.
In sintesi, lo IOR è il catalizzatore della solidarietà romagnola nell’obiettivo della sconfitta della
malattia oncologica.
Un po' di storia...
? 18 luglio 1979:
l’Istituto Oncologico Romagnolo nasce come cooperativa a carattere popolare
per affiancare la Struttura Pubblica attraverso un rapporto di fattiva
collaborazione e per promuovere attività in settori non sufficientemente
coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, o privi di interventi specifici:
epidemiologia, prevenzione primaria, ricerca clinica e ambientale,
informazione medica e assistenza domiciliare a malati neoplastici;
1979 - SOCI FONDATORI:
SALVATORE LOMBARDO – Avvocato
DINO AMADORI – Medico Chirurgo
ANTONIO PATERNO’ di SESSA – Direttore di Banca
ALBERTO GHINI – Impiegato
BRUNA FOSCHI – Insegnante
CARLO ROSSI – Impiegato
FOSCO FOGLIETTA – Impiegato
ROBERTO VALENTINI – Assicuratore
FILIBERTO PERELLI – Libero Professionista
ROBERTO PINZA – Avvocato
GIACOMO LAGHI – Coltivatore Diretto
ARNALDO FOSCHI – Libero Professionista
VITTORIO TISON – Medico Chirurgo
MARIO BURIONI – Studente
NEVIO NERI – Pensionato
6
? 1984:
nasce Il Registro Tumori (RTRO) grazie ad un progetto di ricerca finanziato dallo
IOR e sviluppato dalla Divisione di Oncologia Medica dell'Ospedale Pierantoni
di Forlì. Viene esteso nel 1993 all’intero territorio romagnolo con lo scopo di
conoscere le cause che portano a contrarre il cancro. Accreditato nel 1995 dalla
Regione Emilia Romagna vede, ad oggi, tra i suoi Enti finanziatori: l’IRST di
Meldola, l’Istituto Oncologico Romagnolo, la Regione Emilia Romagna, l’AUSL
Forlì, l’AUSL di Cesena, l’AUSL di Rimini , l’AUSL di Ravenna e l‘AUSL di Imola.
? 1986:
istituisce il Servizio di Assistenza Domiciliare gratuita a Malati Neoplastici. Offre,
pertanto, a pazienti giunti ad una fase critica della malattia o che attraversano
momenti particolarmente difficili sul piano terapeutico, la possibilità di fruire
dell’assistenza sanitaria fra le mura domestiche. Il Servizio di Assistenza
Domiciliare è, oggi, totalmente sostenuto dalle AUSL, grazie ad una Legge
regionale ispirata, anche, all’esperienza dello IOR e al suo successo;
? 1990:
lo IOR fonda l’Unità Operativa di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche,
(UBSC), con il proposito di fornire il supporto metodologico e biostatistico per
una corretta pianificazione ed esecuzione della ricerca clinica;
? 1992:
riceve, per mano del Presidente della Repubblica la MEDAGLIA D’ORO AL
MERITO DELLA SANITA’ PUBBLICA che rappresenta un riconoscimento
importante al lavoro e alla collaborazione, ma soprattutto alla generosità di
tutte le famiglie che negli anni hanno scelto di donare;
? 1995:
assume la forma di Società Cooperativa Sociale in conformità alla legge
381/1991. Di seguito riportiamo l’art. 1 della suddetta legge;
Legge 8 novembre 1991, n. 381 - Disciplina delle cooperative sociali
Art.1 - Definizione.
1. Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione
umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso:
a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi;
b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate
all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
2. Si applicano alle cooperative sociali, in quanto compatibili con la presente legge, le norme relative al
settore in cui le cooperative stesse operano.
3. La denominazione sociale, comunque formata, deve contenere l’indicazione di “cooperativa sociale”.
7
? 1997:
viene riconosciuto di diritto come ONLUS. Acquisisce, quindi, il diritto di godere
di alcune agevolazioni fiscali e contributive, sia per la cooperativa stessa, che
per i suoi Donatori;
? 1999:
fonda a Milano insieme ad altre 21 Organizzazioni Non-Profit (salite a quota 62
nel 2008), la Federazione Cure Palliative (FCP) con lo scopo di assistere i malati
in fase terminale. Le Organizzazioni Non Profit aderenti alla FCP si sono alleate
per offrire a tutti coloro che ne abbiano necessità un supporto concreto, e a
fornire, in collaborazione con le altre Organizzazioni Non Profit e con le
Istituzioni, uno strumento di approfondimento delle tematiche volte ad evitare
la sofferenza inutile delle persone che, in Italia, muoiono ogni anno a causa
della malattia;
? 2000:
lo IOR è primo ideatore, Socio fondatore nonché principale finanziatore privato
dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST Srl)
avente sede a Meldola (FC) e diventato pienamente operativo nel 2008 come
centro di ricerca, ricovero e cura di rilevanza nazionale;
? 2001:
riceve il premio “OSCAR DI BILANCIO E DELLA COMUNICAZIONE NON PROFIT
2001 – CATEGORIA RICERCA”. Il suddetto premio è un’iniziativa della FERPI
(Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), in collaborazione con: Il Sole 24 Ore,
FIVOL (Fondazione Italiana per il Volontariato), SODALITAS (Associazione per lo
Sviluppo dell’Imprenditoria nel Sociale), VITA (Settimanale del Non-Profit) e il
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti;
? 2007:
la comunità scientifica internazionale riconosce al “Sistema Italia” un ruolo
fondamentale nella promozione di politiche “smoke-free”. Nel settembre del
2007 lo IOR, insieme ad altri Istituti di carattere scientifico riceve, infatti, il
premio di eccellenza della Global Smoke-free Partnership per "l'ottimo lavoro di
preparazione, applicazione e monitoraggio della normativa sul divieto di fumo
quale politica efficace per la tutela dei non fumatori e la promozione della
salute pubblica".
Distribuzione sul territorio
Dalla sua costituzione ad oggi, l’Istituto Oncologico Romagnolo ha avuto una diffusione capillare con
Sedi e Punti IOR nei territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. La sua attività si
distribuisce fra 8 Sedi e 69 Comuni e conta la presenza di oltre 100 “Punti IOR”. A questi si
accompagnano alcuni Gruppi di Volontari che, in accordo con la Sede di riferimento, si occupano delle
offerte e delle manifestazioni.
In dettaglio:
NUMERO SEDI IOR:
8
Sede centrale:
Forlì
Altre Sedi:
Meldola
Ravenna
Faenza
Rimini
Riccione
Cesena
Lugo
8
Per “Sede” si intende un luogo dedicato, in cui l’Istituto ha i suoi uffici. La Sede principale dell’Istituto è
a Forlì, dove si trovano la Direzione, l'Amministrazione generale ed altri servizi centralizzati.
Ogni Sede ha i suoi “Punti IOR”: punti di riferimento all’interno dei quali operano Gruppi di Volontari
che riferiscono direttamente ad un Responsabile di Sede e che si aggregano per organizzare e gestire le
varie attività per la raccolta fondi.
NUMERO PUNTI I. O. R. : 110
Comuni
Farmacie Comunali
9
Alfonsine (2)
Bagnacavallo (3)
Bagnara di Romagna
Barbiano
Bellaria Igea Marina
Bellariva
Brisighella (2)
Casola Valsenio
Castelbolognese (2)
Castiglione di Ravenna
Castrocaro Terme – Terra del
Sole
Cattolica
Cervia
Classe di Ravenna
Conselice
Coriano
Cotignola
Dovadola
Faenza
Filo d’Argenta
Forlimpopoli (2)
Fusignano (2)
Galeata
Gambettola
Giovecca
Godo di Russi
Lavezzola
Marradi
Massa Lombarda
Mezzano (2)
Miramare
Misano Adriatico
Modigliana
Mondaino
Ravenna (8)
Forlì (6)
Faenza (1)
Rimini (6)
Riccione (5)
Morciano di Romagna
Piangipane
Pilastro
Predappio
Riolo Terme
Rocca San Casciano
S.Agata sul Santerno
S.Alberto di Ravenna
Saludecio
San Bartolo di Ravenna
San Bernardino di Lugo
San Cassiano
San Giovanni in Marignano
San Mauro Pascoli
San Pancrazio
San Piero in Bagno
San Pietro in Vincoli (2)
Santarcangelo di Romagna
Santerno
Santo Stefano
Sarsina
Savana (2)
Savignano
Savio
San Zaccaria
Solarolo
Ravenna (5)
Rimini
Russi (2)
Torre Pedrera
Traversara
Tredozio
Villanova di Bagnacavallo
Villa Verucchio
Voltana
STRUTTURA AZIENDALE
Nonostante lo IOR sia un’Organizzazione di Volontariato la sua struttura interna può essere equiparata
a quella generica di impresa. Con questo paragrafo si intende dare un quadro schematico degli organi
che compongono lo IOR e delle relazioni che intercorrono tra gli stessi.
Di seguito, infatti, riportiamo l'organigramma aziendale, ossia la rappresentazione grafica e sintetica
delle componenti e dei rapporti gerarchici esistenti nell'ambito della nostra struttura.
Organigramma aziendale
Assemblea Generale dei Soci
Società di Revisione
(organo esterno)
Collegio
Sindacale
Consiglio
di Amministrazione
Comitato
Medico Scientifico
Direzione
Volontari
: struttura associativa
Dipendenti
: struttura operativa
Collaboratori
10
Struttura associativa
Assemblea Generale dei Soci
(numero membri attuali: 3.510)
Costituisce l’organo di indirizzo della società e rappresenta l’elemento caratterizzante dell’essere
cooperativa. È composta da tutti i Soci iscritti e non morosi. Viene convocata almeno una volta all’anno
e i suoi compiti riguardano: l’approvazione del bilancio e le scelte di destinazione degli utili; l’elezione
di alcune cariche sociali (es. Amministratori e membri del Collegio Sindacale) e le relative deliberazioni
sulle loro responsabilità/corrispettivi. Può, inoltre, deliberare su ogni argomento riservato alla sua
competenza dallo Statuto e dalla Legge.
COMPOSIZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI
1%3%1%
42%
UOMINI
53%
DONNE
ONP
ORG PROFIT
ORG PUBBLICHE
Il grafico mostra come l’Assemblea dei Soci sia costituita in piccola parte dalle Organizzazioni (Profit,
Non Profit, Pubbliche) e, in percentuale maggiore, dalle persone fisiche con una leggera predominanza
della presenza maschile rispetto a quella femminile.
SOCIO ONORARIO:
Prof. Rita Levi Montalcini
Premio Nobel per la Medicina 1986
11
Consiglio di Amministrazione (numero membri attuali: 13)
Costituisce l’organo esecutivo, ossia l’organo che gestisce la Cooperativa. Il Consiglio di
Amministrazione elegge il Presidente (il quale rappresenta legalmente la Società), due Vice –
Presidenti e il Segretario. I suoi membri sono tutti Soci e Volontari e non ricevono alcun compenso
quale testimonianza dell’adesione completa ai valori della Cooperativa.
Svolge compiti di programmazione, di indirizzo e di controllo delle attività della Società: prende in
considerazione tutto ciò che riguarda il personale dipendente, valuta l’ammissione di nuovi Soci,
svolge compiti che non sono di competenza di nessun altro organo della Società, redige il bilancio e la
relazione sull’andamento della stessa.
Presidente
Vice - Presidenti
Segretario
Consiglieri
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
dott. SERGIO MAZZI
rag. VINICIO PAGANINI – Sede di Rimini
dott. MARIO PRETOLANI – Sede di Ravenna
dott.ssa SERENA MARTISSA – Sede di Forlì
sig. ROSITANO TARLAZZI – Sede di Lugo
dott. GIORGIO VICINI – Sede di Cesena
dott. DOMENICO SCARPELLINI – Sede di Cesena
rag. MARIO PORCELLINI – Sede di Faenza
sig.ra BARBARA BONFIGLIOLI – Sede di Riccione
sig.ra ILVA MELOTTI – Sede di Riccione
sig. ALFIO LONGO – Sede di Ravenna
rag. RENATA CATIA PEDARZANI – Sede di Forlì
rag. SILVANA ARLOTTI – Sede di Rimini
Collegio Sindacale (numero membri attuali: 3)
Costituisce l’organo di controllo amministrativo. Si compone di tre membri effettivi e due supplenti
eletti dall’Assemblea anche tra i non Soci. Essi rimangono in carica tre anni, sono rieleggibili e devono
essere scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero della Giustizia.
Il Presidente del Collegio è nominato dall’Assemblea.
Il Collegio riferisce il suo operato all’Assemblea ed ha il compito di vigilare sull’osservanza della legge e
dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e, in particolare, sull’adeguatezza
dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e sul suo concreto funzionamento.
Presidente
Sindaci effettivi
Sindaci supplenti
COLLEGIO SINDACALE
dott. FABRIZIO VANITELLI - Forlì
rag. TEBALDO GENTILI – Cesena
dott.ssa PAOLA SBARAGLIA - Forlì
dott.ssa MARINA GALASSI
dott.ssa RAFFAELLA GAMBERINI
12
Società di Revisione
(organo esterno)
A testimonianza della completa trasparenza nella gestione dei fondi raccolti che da anni lo IOR
persegue, ogni suo Bilancio viene “certificato” da una Società di Revisione esterna. Essa costituisce
l’organo di controllo contabile e viene scelto dall’Assemblea generale dei Soci sentito il parere del
Collegio Sindacale. L’incarico, della durata di tre esercizi, si realizza nel controllo contabile svolto
essenzialmente tramite:
?
la verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di
gestione nelle scritture contabili;
?
la verifica della corrispondenza fra il bilancio d’esercizio, le scritture contabili e le norme
vigenti in materia.
Nel 2008, la Società di Revisione incaricata per il controllo del bilancio dell’Istituto è la FIDITAL
Revisione e Organizzazione Contabile S.r.l di Bologna (iscritta all’Albo speciale CONSOB).
Il bilancio dello IOR è redatto in conformità ai principi di chiarezza e trasparenza e rappresenta, in modo
veritiero e corretto, la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico della
Società.
Comitato Medico Scientifico (numero membri attuali: 13)
Costituisce l’organo consultivo della Società. Anch’esso non riceve compenso per le mansioni svolte
ma opera in maniera volontaria e propone i programmi ed ogni altro tipo di intervento nei settori di
competenza. In particolare, propone al Consiglio di Amministrazione il programma di attività annuale
della Società nel settore della Ricerca e dell’attività Medico Scientifica.
Il Comitato è composto da esperti e cultori della materia oncologica. I suoi membri devono essere Soci
e sono nominati dal Presidente su proposta vincolante dello stesso Comitato Medico Scientifico stesso
e, successivamente, secondo le modalità previste dal Regolamento.
Coordinatore
Membri
13
COMITATO MEDICO SCIENTIFICO
dott. GIORGIO CRUCIANI
dott. CLAUDIO DAZZI
dott. ERMANNO EMILIANI
dott.ssa MARINA FAEDI
dott. ANGELO GAMBI
dott. LORENZO GIANNI
dott. MARCO MALTONI
dott. CARLO MILANDRI
dott. CARLO NALDONI
dott. ENZO PASQUINI
dott. RUGGERO RIDOLFI
dott. PIETRO RIVA
dott. DINO AMADORI (in qualità di Direttore Scientifico IRST)
Struttura operativa
Direzione
(presso Sede centrale IOR di Forlì)
dott. Vincenzo Erroi
Il dott. Erroi è l’attuale direttore generale dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Laureatosi in
Giurisprudenza all’Università di Bologna intraprende l’attività di direttore presso lo IOR
successivamente all’esperienza decennale nella sfera del profit. Ha seguito diversi corsi di
specializzazione in gestione del personale, direct marketing, tecniche di comunicazione e pubblicità,
relazioni esterne e pubbliche. È stato Vice-Presidente della Federazione Italiana cure palliative di
Milano dal 1998 al 2006 e dal 2000 è Consigliere delegato dell’IRST Srl (Istituto Tumori della Romagna)
di Meldola (FC) di cui lo IOR è Socio fondatore.
Volontari (numero attuale: 991)
Il lavoro dei Volontari è un contributo fondamentale all’attività dello IOR. L’intensa partecipazione
consente di ottenere risultati crescenti di anno in anno. Le diverse tipologie di Volontari (interni,
raccolta fondi, screening, assistenza ospedaliera e hospice), non escludibili tra loro, si impegnano nello
svolgimento delle seguenti attività fondamentali:
VOLONTARIATO PER RACCOLTA FONDI
I Volontari che si occupano della raccolta dei fondi a favore dell’Istituto svolgono tale mansione attraverso attività
quali, ad esempio, la presenza alle esequie (solo sotto espressa richiesta dei Familiari), servizio attivo tutto l’anno
e tutti i giorni della settimana grazie alla disponibilità di alcuni Volontari che se ne fanno carico, o la partecipazione
alle manifestazioni “tradizionali” (quali Pasqua, Festa della Mamma, Commemorazione Defunti e Natale),
attraverso il contributo di Volontari che si occupano di ogni fase necessaria allo svolgimento di tale iniziativa a
partire dalla fabbricazione degli oggetti alla logistica dei mercatini allestiti. In particolare, durante il periodo
natalizio, i Volontari dello IOR gestiscono un apposito negozio di piccoli presenti situato nel centro di Rimini.
VOLONTARIATO PRESSO GLI UFFICI IOR
Tale attività è svolta costantemente dai Volontari ed il loro supporto, specialmente nelle Sedi più giovani, ha
praticamente un ruolo fondamentale nell’affiancare il personale dipendente. Grazie alla disponibilità dei
Volontari, infatti, alcune Sedi dello IOR rimangono aperte anche il Sabato mattina. Negli uffici dell’Istituto essi si
occupano principalmente di accogliere il pubblico per ricevere le offerte ed eseguire le relative
comunicazioni/ringraziamenti, inserire dati al computer, effettuare le spedizioni e curare la corrispondenza
giornaliera. In particolare, alcuni Volontari si applicano nella confezione di bomboniere commissionate dagli
interessati a fronte di contributi a favore dello IOR in occasione di: matrimoni, battesimi, lauree, comunioni, ecc.
(servizio centralizzato nella Sede di Forlì).
14
VOLONTARIATO A CASA
L’attività mette in risalto la sensibilità e la disponibilità dei Volontari in quanto mettono a disposizione le proprie
abitazioni per svolgere le mansioni indirizzate alla preparazione degli articoli da esporre durante le
manifestazioni. L’iniziativa, già impegnativa, si intensifica particolarmente nel periodo natalizio.
L’apporto dei Volontari in questo senso è fondamentale in quanto le manifestazioni tradizionali rappresentano
uno dei momenti più importanti per la raccolta fondi.
VOLONTARIATO IN OSPEDALE E A DOMICILIO
L’attività in questione consiste essenzialmente nell’accoglienza, nell’assistenza e nel supporto psicologico ai malati
oncologici durante la fase di gestione della loro malattia. I Volontari che si adoperano in questo senso, prima di
entrare direttamente in contatto con il paziente, seguono appositi corsi di formazione volti ad educarli sia da un
punto di vista meramente psicologico che conoscitivo. I corsi di formazione sono indispensabili per il Volontario in
quanto lo indirizza ad un corretto approccio sia nei confronti della malattia che del malato.
FORMAZIONE DEI VOLONTARI:
Lo IOR prevede corsi di formazione specifici sia per i Volontari che lavorano in ufficio che per
quelli a contatto con i Pazienti oncologici.
Per i primi viene organizzato all’esigenza un corso di 30 ore, tenuto dal personale dipendente,
all’interno del quale si trattano argomenti come l’informatica di base, l’uso di internet, la
gestione della posta elettronica ed i programmi base utilizzati negli uffici IOR.
Per i secondi, invece, il programma prevede un corso formativo di circa una decina di lezioni
della durata di 2 ore ognuna, organizzato dalla rispettiva sede di riferimento e a cura degli
psicologi/medici oncologi/personale ospedaliero/professionisti/ecc.
L’Istituto si affida a questa metodologia perché è fondamentale far nascere la consapevolezza
delle difficoltà e delle implicazioni psicologiche che possono derivare dal contatto con i
pazienti, in modo da evitare il sorgere di eventuali difficoltà o problemi che possono crearsi nei
rapporti con il malato.
Dipendenti
(numero attuale: 16)
PERSONALE DIPENDENTE AL 31/12/2008
15
N°
Dirigente
Impiegati tempo pieno
Impiegati part-time
1
6
9
Totale Dipendenti
16
In particolare:
Personale Sedi IOR:
Dirigente (1), Impiegati tempo pieno (3), Impiegati part-time (8);
Segreteria CMS:
Impiegata tempo pieno (1), Impiegata part-time (0,5);
Segreteria Cure Palliative:
Impiegata part-time (0,5);
Unità Operativa di Faenza:
Impiegati part-time (2).
FULL / PART TIME
38%
62%
IMPIEGATI FULL TIME
IMPIEGATI PART-TIME
La situazione sopra esposta mostra la frazione di personale impiegato a tempo pieno e quello
impiegato part-time nel nostro Istituto, rilevando una percentuale maggiore dei secondi rispetto ai
primi.
Di seguito riportiamo due grafici che rivelano le caratteristiche del lavoro dipendente nell’Istituto. In
particolare, entrambi sottolineano il grado di soddisfazione dei lavoratori, in quanto la maggior parte
di essi permane nella struttura per periodi molto lunghi (appartenenza alla struttura) e trascorre sul
posto di lavoro la maggior parte delle ore lavorative complessive (ore lavorate).
APPARTENENZA ALLA STRUTTURA
Per appartenenza alla struttura intendiamo il grado di anzianità dei dipendenti, ossia da quanto tempo
sono impiegati e lavorano presso l’Istituto.
APPARTENENZA ALLA STRUTTURA
19%
81%
MENO DI 2 ANNI DI ANZIANIA'
PIU' DI 2 ANNI DI ANZIANITA'
16
ORE LAVORATE
Con questo indice si vuole evidenziare la mancanza all’interno dell’Istituto di problemi come
l’assenteismo, in quanto i Dipendenti trascorrono sul posto di lavoro il 90 % circa delle ore lavorative.
ORE LAVORATE
ORE MALATTIA
ORE MATERNITA’
ORE INFORTUNIO
TOTALE
22.875
498
1.608
24.981
91,57 %
1,99 %
6,44 %
0,00 %
100,00 %
ORE LAVORATE
2% 6%
92%
ORE LAVORATE
Collaboratori
MALATTIA
MATERNITA'
(numero attuale: 32, di cui 7 CO.CO.PRO e COLLABORATORI TECNICO SCIENTIFICI)
Sono medici, infermieri, ricercatori e psicologi che operano nell’Assistenza Ospedaliera, nella Ricerca
Scientifica e presso il Registro Tumori della Romagna.
RISORSE UMANE DELL’ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO
SOCI
ADERENTI
N°
3.510
14.815
VOLONTARI
991
CO. CO. PRO E COLLABORATORI TECNICO SCIENTIFICI
(INTERNI ED ESTERNI)
7
Gli Aderenti sono persone che annualmente sostengono l’Istituto rispondendo alla nostra campagna
di raccolta fondi (mailing).
17
RISORSE UMANE DELLO IOR
5%
SOCI
0%
18%
77%
ADERENTI
VOLONTARI
CO.CO.PRO E COLLABORATORI TECNICO SCIENTIFICI (INTERNI ED ESTERNI)
Consulenti
Dott. ALBERTO ANGELI – Ospedale S. Luigi Gonzaga (Torino)
Dott.ssa EVA BUIATTI – Centro Studi Prevenzione Oncologica (Firenze)
Dott. PAOLO BRUZZI – Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori (Genova)
Prof. LUIGI DOGLIOTTI – Ospedale San Luigi Gonzaga (Torino)
Dott. MARCO GEDDES – Centro Studi Prevenzione Oncologica (Firenze)
Ing. LUCA GOGIOSO – Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori (Genova)
Dott. CLAUDIO LUGARESI – Osservatorio malattie delle Piante (Cesena)
Prof.ssa ROSSELLA SILVESTRINI – Istituto Nazionale Tumori (Milano)
Dott.ssa ELENA GIULOTTO – Dipartimento Genetica e Microbiologia Università di Pavia (Pavia)
Dott. ALFONSO ZACCARIA – Divisione Ematologia Ospedale Santa Maria delle Croci – Ravenna
Dott. GIANFRANCO BUZZI – Ravenna
Dott. EUGENIO PACI – Centro Studi Prevenzione Oncologica (Firenze)
Dott. AURELIANO SPINELLI – Servizio di Medicina Nucleare Ospedale Bufalini (Cesena)
Corrispondenti Internazionali
Prof. RENATO DULBECCO - Presidente Onorario – Premio Nobel per la Medicina 1975
M. D. MARC LIPPMAN – National Cancer Institute – Bethesda (USA)
M. D. ROBERT C. YOUNG – National Cancer Institute – Bethesda (USA)
M. D. JUAN ROSAI – Istituto Anatomia Patologica – Minneapolis (USA)
M. D. HELEN SMITH – Peralta Cancer Res. – Oackland (USA)
M. D. GARY SPITZER – Anderson Hospital – Houston (USA)
M.D. HARALD ZURHAUSEN – Deutsche Krebsfor Centr. Heidelberg
18
STAKEHOLDERS
Il termine stakeholders indica tutti coloro che “portano un interesse”, anche di natura non economica,
rispetto all’agire di un’organizzazione. Secondo una definizione classica si individua come portatore di
interesse “ogni gruppo o individuo che può influenzare o essere influenzato dall’attività
dell’organizzazione” – (Freeman, 1984).
Caratteristici stekeholders di un’organizzazione non profit sono:
Stakeholders interni:
i Soci;
il Personale retribuito (Dipendenti, Ricercatori e Collaboratori);
il Personale non retribuito (Volontari).
Stakeholders esterni:
i Pazienti e le proprie Famiglie;
i Donatori;
i Finanziatori;
gli Sponsor;
i Partners nella mission (Aziende USL, Istitutizioni Amministrative, Organizzazioni del Terzo Settore);
la Società.
19
EROGAZIONI LIBERALI
Continuità di partecipazione dei Donatori
La tabella si riferisce alla partecipazione dei soggetti alla raccolta fondi e alle attività dell’Istituto e
rilevano una continuità di questa collaborazione. Qui di seguito riportiamo i dati relativi al triennio
2006-2008.
ANNO
2006
2007
2008
ALTRI RICAVI E PROVENTI
2.828.020
2.868.625
4.085.692
La voce “altri ricavi e proventi” racchiude: offerte, quote di aderenti, proventi di manifestazioni,
promozionali, eredità/legati, ricerche e ricavi diversi.
In particolare nella voce relativa al 2008 è considerato anche il contributo 5 per mille riferito alla
dichiarazione relativa al 2006 e pari a 329.244 euro.
altri ricavi e proventi
2008
2007
2006
20
Agevolazioni Fiscali
Finalità di questo paragrafo è quella di fare il punto sulle agevolazioni fiscali al fine di permettere a
coloro che effettuano erogazioni liberali di cogliere le opportunità di risparmio di imposta previste dal
nostro ordinamento. Prima di tutto, è necessario soffermarci momentaneamente sulla differenza tra
detrazioni e deduzioni. Tale differenza è di natura sostanziale, infatti, mentre gli oneri detraibili
incidono in percentuale direttamente sull’imposta lorda (riducono, cioè, l’imposta dovuta dal
Contribuente), gli oneri deducibili sono spese che possono essere portate in diminuzione dal reddito
complessivo rilevante ai fini IRPEF, prima del calcolo dell’imposta.
Inoltre, per alcune finalità di interesse sociale, è possibile destinare una quota dell’IRPEF (pari al 5 per
mille) a determinate categorie di beneficiari: lo IOR rientra in quella delle Organizzazioni Non Lucrative
di Utilità Sociale (00893140400).
Sia che l’agevolazione consista in una detrazione d’imposta che in una deduzione dal reddito
imponibile, è possibile farla valere in occasione della dichiarazione dei redditi (modello 730, modello
UNICO o CUD). Le deduzioni e le detrazioni spettanti si calcolano tenendo conto delle erogazioni
liberali effettuate nell’anno cui si riferisce la dichiarazione (c.d. periodo d’imposta). È necessario,
inoltre, che il beneficiario dell’erogazione:
?
tenga scritture contabili che descrivano con completezza ed analiticità le operazioni
poste in essere nel periodo di gestione;
?
rediga, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, un apposito documento che
rappresenti adeguatamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria del
periodo di gestione, attività svolta dall’Istituto con estrema perizia.
Lo IOR esegue entrambe le mansioni con la massima meticolosità. Il rendiconto gestionale deve
indicare tipologia e qualità delle risorse, sia in entrata che in uscita. Ogni fatto gestionale dell’Istituto,
quindi, deve essere individuato con precisione.
Divieto di cumulo: la deduzione non può cumularsi con altre agevolazioni fiscali previste da altre
norme indipendentemente dall’importo erogato.
La scelta effettuata per un tipo di agevolazione si applica a tutto il periodo d’imposta.
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QUANDO SPETTA LO SCONTO FISCALE E IN CHE MISURA
Contribuente
Persone fisiche
Tipo di liberalità
Erogazioni in denaro e
in natura
Agevolazione spettante
- riferimenti normativi In alternativa, una delle seguenti:
a) deducibilità nel limite del 10% del reddito
complessivo dichiarato,
fino all’importo massimo di 70.000 euro
b) solo le erogazioni in denaro, detrazione dall’IRPEF
del 19% dell’erogazione (calcolata sul limite massimo
di 2.065,83 euro)
D.L. 35/2005 - art. 14, comma 1 - e successive
modificazioni e integrazioni
TUIR - art. 15, comma 1, lett. i-bis)
Erogazioni in denaro e
in natura
In alternativa, una delle seguenti:
a) deducibilità nel limite del 10% del reddito
complessivo dichiarato, fino all’importo massimo di
70.000 euro;
b) deducibilità, ma solo per le erogazioni in denaro,
dal reddito di impresa dichiarato nella misura
massima di 2.065,83 euro o del 2% del reddito di
impresa dichiarato
D.L. 35/2005 - art. 14, comma 1 - e successive
modificazioni e integrazioni
TUIR - art. 100, comma 2, lett. h)
Imprese
Cessione di prodotti
alimentari
e di farmaci
Costi deducibili dal reddito di impresa senza alcun
limite le cessioni non costituiscono ricavi o
plusvalenze
D. Lgs. n. 460 del 4 dicembre 1997 – art. 13, comma 2
Cessione di altri beni
prodotti e
scambiati dall’impresa
Il costo sostenuto per la produzione e l’acquisto non
deve essere superiore a 1.032,91 euro.
Il costo concorre, con le altre erogazioni in denaro
alle Onlus, alla formazione del limite di deducibilità
(2.065,83 euro o 2% del reddito di impresa
dichiarato)
D. Lgs. n. 460 del 4 dicembre 1997 – art. 13, comma 2
Spese per l’impiego di
lavoratori dipendenti
utilizzati per
prestazioni di servizio
erogate alle ONLUS
Deducibili dal reddito di impresa nel limite del cinque
per mille del costo totale di lavoro dipendente
risultante dalla dichiarazione dei redditi
TUIR - art. 100, comma 2, lett. i)
22
ATTIVITA’
Lo IOR è diventato un punto di riferimento per i Pazienti, per i giovani Ricercatori che si impegnano
nella lotta contro il cancro e per i tanti Volontari che, anno dopo anno, danno la loro disponibilità per le
attività di raccolta fondi svolte in occasione delle numerose manifestazioni organizzate dallo IOR e per i
lavori svolti nelle sue diverse sedi.
Le attività dell’Istituto sono principalmente volte al finanziamento di numerosi progetti di Ricerca in
ambito oncologico, alla diffusione delle Cure Palliative e alla promozione di una efficace cultura della
Prevenzione. Lo IOR è, altresì, impegnato nell’ambito dell'Assistenza psicologica a pazienti oncologici.
La Ricerca Scientifica
Nel corso degli anni in Romagna si sono fatti enormi progressi nel campo della ricerca oncologica, sia
essa clinica, epidemiologica o di base. Il livello di qualità dell’assistenza ai pazienti oncologici, inoltre, si
è significativamente elevato, confermando che dove si fa ricerca si garantisce anche una migliore e più
efficace assistenza clinica.
La struttura scientifica dello IOR nasce da una forte intesa con le Strutture Pubbliche, esempi concreti
di questa collaborazione sono:
? il Registro Tumori della Romagna (RTRO);
? l’Unità Operativa di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche (UBSC);
? i Laboratori di Biologia.
Nel 2000 lo IOR ha identificato sei aree di ricerca considerate strategiche, a capo di ciascuna delle quali
è presente un coordinatore con il compito di raccogliere i contributi ( idee ed esperienze) provenienti
da tutte le unità operative dello IOR. Tali contributi saranno poi elaborati in un “programma di ricerca”
che verrà proposto al Comitato Medico Scientifico e, successivamente, al Consiglio di Amministrazione
per poterne ottenere il relativo finanziamento.
Le sei aree tematiche prima citate sono le seguenti:
RICERCA TRASLAZIONALE
23
È considerata, fra tutte, l’area tematica più “strategica” in quanto grazie ad essa si ha la possibilità di
proporre e produrre ricerche originali ed innovative. Con il termine “traslazionale” si intende quella
ricerca che inizia sul banco del laboratorio biologico e si conclude, nelle migliori delle ipotesi, al letto
del malato per una sperimentazione clinica controllata. Si parla, quindi, di “Ricerca traslazionale” in
ambito oncologico quando la ricerca biomolecolare pre-clinica riesce a produrre risultati rapidamente
trasferibili all'attività clinica. In altre parole, questa area tematica rappresenta l'integrazione tra
l'attività di ricerca sperimentale e la pratica clinica.
Nel 2008 la Ricerca traslazionale è stata promossa sia nell’area biologica che in quella farmacologica e il
suo sviluppo è stato favorito dalla coesistenza di laboratori di ricerca e delle unità cliniche all’interno
della stessa istituzione.
RICERCA CLINICA IN SENSO STRETTO
La Ricerca clinica è sempre stata uno dei punti di forza delle Unità Operative afferenti allo IOR. In
particolare, essa è orientata in due direzioni: verso il miglioramento della cooperazione tra Ricerca
clinica e biologica e verso l’integrazione dei dipartimenti dell’Istituto in importanti gruppi
internazionali per la ricerca clinica e la creazione di un singolo gruppo operativo composto da tutti i
dipartimenti che compongono lo IOR.
A favore del secondo punto anche il 2008, come gli anni precedenti, ha visto grandi progressi quali: la
creazione de “ i giovani oncologi” (un nuovo sottogruppo di ricercatori nato all’interno di quello dei
ricercatori clinici); la costituzione della Commissione per il Controllo dei Protocolli (CPR), la quale
valuta le nuove proposte per la ricerca clinica e secondo le regole di Buona Pratica; la nascita di un
gruppo indipendente di statistici e data managers : monitora tutti i trial (procedimenti terapeutici in
fase di sperimentazione) dell’Istituto.
RICERCHE DI TIPO EPIDEMIOLOGICO E DI EDUCAZIONE SANITARIA
Quest’area tematica rappresenta uno dei “cavalli da battaglia” dello IOR ed è coordinata dal 2000 dal
Registro Tumori della Romagna (RTRO), il quale è fra i pochissimi, in Italia, che a distanza di diversi anni
continua a vivere e a fornire dati essenziali per una corretta programmazione sanitaria, infatti è in
parte finanziato dall’Assessorato alla Sanità della nostra Regione.
Anche nel 2008 , lo IOR, ha ampliato la strategia per promuovere l’EPIDEMIOLOGIA in due aspetti
principali: si è ampliato il ruolo dell’RTRO, tra le cui attività rientrano la partecipazione e la conduzione
di studi analitici, la valutazione di interventi preventivi contro il cancro e il monitoraggio della qualità e
dei risultati della cura del cancro. Non si occupa più, quindi, solo di fornire statistiche descrittive; è
stato fornito maggiore supporto scientifico per aiutare lo sviluppo della Ricerca Epidemiologica
nell’attuale Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il progetto di EDUCAZIONE SANITARIA, incentrato prevalentemente sui temi di prevenzione fumo ed
alcool nei giovani, ha riscosso favori a livello nazionale ed internazionale.
Lo IOR ha da sempre contribuito alla diffusione di una cultura della prevenzione, di cui si è fatto
promotore, anche nel 2008, con campagne di screening e di informazione per educare a stili di vita più
salutari.
Tale accezione ha portato alla progettazione di interventi di educazione alla salute e di promozione di
stili di vita sani per la prevenzione della malattia oncologica. Questa attività è incentrata specialmente
24
nelle scuole dove, attraverso il supporto di operatori e insegnanti formati, ci si propone di ricercare
nuovi strumenti di prevenzione fumo e alcool nei giovani e una strategia del controllo del tabagismo
anche attraverso lo studio dei disagi adolescenziali e dei comportamenti a rischio. Si prosegue, quindi,
con l’elaborazione e la successiva valutazione di efficacia dei progetti realizzati a partire dal contesto
iniziale di riferimento e con la realizzazione di eventi che rendano visibile il lavoro svolto nelle scuole,
tra le quali annoveriamo per importanza la Giornata Mondiale senza tabacco (31 Maggio).
Tra i principali progetti di educazione sanitaria intrapresi anche nel 2008 e volti alla prevenzione dal
fumo ricordiamo:
Progetto “Infanzia a Colori” (dal 2002): è diretto alla scuola primaria e dell’Infanzia ed ha come
obiettivo quello di far conoscere il fumo di tabacco anche come inquinante ambientale, avvalendosi,
per questo scopo, di strumenti quali il gioco, la favola e il disegno. Nell’attività sono coinvolti anche gli
insegnanti e le famiglie;
Progetto “Lasciateci puliti” (dal 1992): è svolta dagli insegnanti formati ed è rivolto agli alunni di
Seconda Media. Il suo obiettivo è quello di promuovere un’attività che abbia come fine quello di far
desistere i ragazzi dalle pressioni che li portano a fumare;
Progetto “Scuole libere dal fumo” (dal 1996): questo progetto si propone due finalità: la prima è quella
di fornire alle scuole superiori degli strumenti per rispettare il divieto di fumo a scuola; la seconda,
invece, si propone di dotare gli insegnanti di attività da poter inserire nelle lezioni per aumentare la
consapevolezza del rischio derivante dalla dipendenza da fumo di tabacco. All’interno di questo
progetto si svolge anche un’attività di “educazione alla pari”, in cui, ragazzi volontari che diventano
promotori di salute nella loro scuola attraverso corsi di formazione organizzate dal loro stesso Istituto,
svolgono, nelle classi prime, alcune attività che riguardano il rischio di diventare fumatori;
Progetto “Smoke free class competition”: si rivolge ai ragazzi della Scuola Media e di Prima Superiore
ed ha l’obiettivo di ritardare l’inizio dell’abitudine al fumo nei giovani e di far smettere chi avesse già
cominciato;
Progetto “Stili di vita e prevenzione oncologica”: è indirizzato alle classi quarte delle scuole
secondarie e si propone di far conoscere le caratteristiche della malattia neoplastica e di promuovere
nei ragazzi la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce.
RICERCHE IN CAMPO DI RADIOTERAPIA E TERAPIE RADIOMETABOLICHE
Sin dall’esordio dello IOR, l’Unità Operativa di Medicina Nucleare di Cesena, si è proposta come una
delle eccellenze del nostro Istituto. Nel tempo questa esperienza si è andata sviluppando sempre più e,
da qualche tempo, è stata affiancata come area di attività e di ricerca dalla radioterapia convenzionale.
Il programma di ricerca si sviluppa essenzialmente su tre direttive principali:
? Radioterapia Convenzionale;
? Terapia Radiometabolica, che rappresenta una terapia alternativa per i pazienti refrattari
25
alle chemioterapie convenzionali;
? Diagnostica Radiometabolica.
RICERCHE IN CAMPO EMATOLOGICO
Presso l’Ospedale di Ravenna è presente un’Unità Operativa di Ematologia. Tale Unità svolge un ruolo
di diagnosi e terapia delle malattie che interessano sia la composizione del sangue sia gli organi che lo
riproducono. Durante il 2008 questo settore ha continuato a svilupparsi in seno allo IOR. Tutte le
ricerche sono di nuova ideazione, frutto della stretta collaborazione fra i vari centri e, in parte, della
collaborazione con il gruppo di ricerche traslazionali.
RICERCHE SULLE FORME DI TERAPIE PALLIATIVE
Sostanziale è stato il supporto dello IOR allo sviluppo e al sostentamento della “Rete Cure Palliative” in
Romagna, anche attraverso il supporto di Volontari e di alcuni Medici e Psicologi. Essa rappresenta un
mix ideale fra assistenza domiciliare, medico di base, assistenza ospedaliera (day hospital),
ospedalizzazione (hospice) e il riconoscimento delle competenze e delle professionalità specifiche di
coloro che entrano in gioco nella composizione della “rete”: medici e paramedici, psicologi e
volontariato sociale.
Le cure palliative possono essere definite come "il trattamento del paziente affetto da patologie
evolutive ed irreversibili, attraverso il controllo dei suoi sintomi e delle alterazioni psicofisiche, più
della patologia che ne è la causa". Lo scopo principale è quello di migliorare anzitutto la qualità di vita
piuttosto che la sopravvivenza, assicurando ai pazienti e alle loro famiglie un’assistenza continua e
globale (Ventafridda, 1990).
La medicina delle cure palliative è (e rimane) un servizio alla salute che cura i sintomi e allevia i dolori e
si rivolge a tutta una serie di patologie considerate inguaribili. Quando non esiste più la possibilità di
"guarire", esiste infatti ancora la possibilità di "curare".
La missione delle Organizzazioni Non Profit attive nel campo delle cure palliative è principalmente
quella di sostenere in ogni modo possibile gli interventi a favore delle persone in fase avanzata della
malattia, e delle loro famiglie.
Lo IOR è anche uno dei Soci fondatori della Federazione Cure Palliative, nata nel 1999 per la tutela dei
diritti della persona morente e la qualità delle cure prestate, perché la qualità di vita della persona
malata va difesa fino all’ultimo. Le Organizzazioni Non Profit aderenti alla Federazione Cure Palliative si
sono alleate per offrire a tutti coloro che ne abbiano necessità un supporto concreto, e a fornire, in
collaborazione con le altre Organizzazioni Non Profit e le Istituzioni, uno strumento di
approfondimento delle tematiche volte ad evitare la sofferenza inutile delle persone che, in Italia,
muoiono ogni anno a causa della malattia.
L’Hospice fornisce supporto ed assistenza a chi si trova nella fase oncologica terminale, per consentirgli
di vivere la vita residua in pienezza e nel modo più confortevole possibile. Da un punto di vista
organizzativo l’Hospice è una struttura intraospedaliera o isolata nel territorio che ha in parte le
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caratteristiche della casa e in parte quelle dell’ospedale. È un luogo dove è possibile trattare i problemi
del paziente con ogni mezzo idoneo: medico, assistenziale, psicologico e spirituale, al fine di
migliorarne la qualità di vita. Favorisce una personalizzazione delle cure ed una presenza continua di
familiari e conoscenti vicini al malato. Infatti, i familiari possono essere presenti per tutto l'arco della
giornata e rivestono un ruolo importante nel progetto di cura interagendo in modo attivo con l'equipe
sanitaria.
È sotto la spinta dello IOR che nascono in Romagna 4 Hospice differenti dal punto di vista strutturale ed
organizzativo ma con la stessa filosofia di base condivisa dai loro operatori altamente motivati.
Attualmente lo IOR collabora con gli Hospice di Forlimpopoli, Savignano, Rimini e Lugo
La Formazione
Per quanto riguarda le attività svolte dallo IOR è di fondamentale importanza sottolineare il notevole
impulso dato ai progetti di formazione (per un totale complessivo di 35,5 ore nel 2008) rivolti
principalmente ai giovani medici e agli operatori sanitari.
EVENTI FORMATIVI ANNO 2008
Meet the professor: dott. Massimo Gion (Centro Regionale Indicatori Biochimici di Tumore, Consorzio
Istituto Oncologico Veneto IRCCS), “Biomarcatori 2008: dove siamo e dove stiamo andando”, Meldola,
19 febbraio 2008.
Convegno: “Le Neoplasie del distretto alto ORL”, Rimini, 23 febbraio 2008
Meet the professor: dott.ssa Alessandra Gennai (IST Genova), “HER-2 come indicatore di risposta alla
chemioterapia”.
Meet the professor: dott. Simone Mocellin (Clinica Chirurgica II, Dipartimento di Scienze Oncologiche
e Chirurgiche - Università degli Studi di Padova), “Melanoma Molecular Map Project: il portale
scientifico per il melanoma”, Meldola, 9 aprile 2008.
Meet the professor: prof. Giampiero Ausili – Cefalo (divisione di Radioterapia Oncologica e Medicina
Nucleare Policlinico Universitario SS. Annunziata, Chieti), “Il Ruolo della radioterapia nel paziente
anziano tra vecchi dubbi e nuove certezze”, Meldola, 29 aprile 2008.
Meet the professor: dott. Marco Merlano (Direttore U.O. Oncologia Medica, Ospedale Santa Croce,
Cuneo), “EGFR: un target ideale nei tumori della testa e del collo? L’associazione di anti EGFR con
radioterapia e/o chemioterapia ‘from bench to bedside’”, Meldola, 5 maggio 2008.
Meet the professor: dott. Giovanni Caprinico (Dipartimento di Biochimica “G.Moruzzi”, Università di
Bologna), ”I non – coding RNA: nuove prospettive nella ricerca oncologica”, Meldola, 5 maggio 2008.
Incontro di aggiornamento su “Il Carcinoma della Prostata”, Cattolica, 10 maggio 2008.
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Convegno: “Carcinoma mammario futuro terapeutico e caratterizzazione genetica”, Santarcangelo di
Romagna, 14 giugno 2008.
La Psiconcologia
Durante il 2008 ha avuto un ampio sviluppo la psiconcologia, nata in ambito IOR negli anni 80,
attraverso la creazione di un gruppo di psicologi, coordinato dal Prof. Grassi, professore di Psichiatria e
Presidente della Società Italiana di Psiconcologia. Tale gruppo ha elaborato nuovi progetti di ricerca
che verranno realizzati presso le nostre oncologie.
L’Istituto Tumori della Romagna
L’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) costituisce un polo di
eccellenza per la ricerca e per la cura dei tumori ed è il risultato dello sforzo finanziario dello IOR, delle 4
aziende USL della Romagna e di 5 Fondazioni bancarie (Cassa di Risparmio di Cesena, Banca del Monte
e Cassa di Risparmio di Faenza, Cassa dei Risparmi di Forli’, Cassa di Risparmio e Banca del Monte di
Lugo, Cassa di Risparmio di Ravenna). Il centro, sorto a Meldola (FC), rappresenta la sede esclusiva di
tutti i trattamenti innovativi e di tutte le attività di ricerca ad alta complessità tecnologica.
È anche il punto di riferimento della ricerca clinica di “Area Vasta Romagna” (AVR), che si propone di
fornire alla comunità un’ampia gamma di servizi che spaziano dalla prevenzione primaria alle cure
palliative per i malati terminali, approfondendo conoscenze in epidemiologia, ricerca (di base,
traslazionale e clinica), medicina radioterapia e radiometabolica, trattamenti innovativi come
immunoterapia, vaccini anticancro, terapia genica e cure palliative.
In appoggio alle attività già presenti in AVR sono previsti programmi di farmacologia clinica e
tossicologica e sono presenti le unità operative di radioterapia, medicina nucleare e farmacia
oncologica. Prezioso supporto alla realizzazione di qualsiasi tipo di studio condotto dall’IRST è l’U.O. di
Biostatistica e Sperimentazioni cliniche che interviene nella pianificazione e attuazione degli studi,
nel controllo sulla corretta conduzione, nel monitoraggio e nella elaborazione dei dati. Tutti gli ambiti
di ricerca non possono prescindere dal coinvolgimento della suddetta Unità.
La mission fondamentale dell’IRST è rappresentata dalle attività sperimentali e di ricerca clinica,
biologica e traslazionale, che consentono all’Istituto di assumere un ruolo di leadership, promuovendo
e orientando i diversi filoni di ricerca in ambito Regionale e Nazionale.
L’Istituto pone particolare attenzione a non duplicare servizi specialistici e territoriali già presenti nelle
istituzioni ospedaliere dell’AVR, ma mira ad integrarsi funzionalmente con essa.
L’IRST si presenta, quindi, come luogo a elevato potenziale tecnologico e scientifico, in grado di poter
dialogare con i più qualificati centri nazionali e internazionali, proponendosi quale soggetto ideale
per condurre ricerca ad alto livello.
28
Lo IOR detiene il 18,69 % delle partecipazioni in IRST (Istituto Scientifico per lo Studio e la Cura dei
Tumori), struttura di eccellenza in ambito di Ricerca. L’IRST ha attivato la procedura per ottenere il
riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) che gli consentirebbe di
poter fruire dei finanziamenti pubblici per la ricerca. Questi Istituti, insieme alle Unità Operative di
Oncologia Medica e ai Dipartimenti Oncologici, realizzano, in collaborazione con le strutture di tipo
assistenziale tradizionale, strategie di controllo del cancro. Tale strategia si propone di utilizzare in
modo integrato tutti gli strumenti attualmente disponibili per fronteggiare i diversi aspetti della
malattia, di seguito elencati:
? epidemiologia;
? prevenzione primaria;
? diagnosi precoce;
? ricerca preclinica e clinica;
? diagnosi;
? terapia;
? realizzazione delle cure palliative in oncologia.
La strategia di controllo del cancro si persegue attraverso l’individuazione, la programmazione, la
pianificazione e l’attuazione pratica di adeguati interventi di sanità pubblica in campo oncologico.
Attraverso tale metodologia possono essere raggiunti gli obiettivi primari del Piano Oncologico
Nazionale quali:
? riduzione dell’incidenza dei tumori;
? riduzione della mortalità;
? aumento della sopravvivenza e miglioramento della qualità di vita dei malati di cancro.
29
Nel corso del 2008 lo IOR, su indicazione del Comitato Medico Scientifico, ha proseguito un’azione
tendente a favorire la realizzazione di una rete oncologica della Romagna, coordinata dall’IRST,
attraverso incontri di aggiornamento, formazione e creazione di gruppi di studio. In collaborazione con
il prof. Amadori e il gruppo “Suono e Silenzio”, diretto dal prof. Manuel Katz, sono in corso di
formazione gruppi di patologia multicentrici con l’obiettivo di elaborare nuovi progetti di ricerca e di
uniformare elevati standard di trattamento in tutti i centri della Romagna. Un’importante risultato
derivante dalla suddetta collaborazione è stata la presentazione all’ASCO di Orlando (meeting
oncologico internazionale più importante al mondo) del risultato di una ricerca traslazionale in cui le
basi precliniche sono state definite dai biologi dell’IRST, mentre la parte clinica è stata sviluppata da
contrattisti IOR. Un passo ulteriore per la realizzazione della rete potrà derivare dall’applicazione
condivisa delle tecnologie informatiche in tutte le oncologie. Un primo traguardo è stato raggiunto con
la realizzazione del proposito di uniformare il planning dei Day Hospital, favorendo l’organizzazione
degli accessi dei malati alle strutture terapeutiche evitando inutili affollamenti, attese o ritardi nel
trattamento programmato.
Registro Tumori della Romagna
Il Registro Tumori della Romagna (RTRO) coordina l’Area Epidemiologica
della Ricerca dello IOR.
Viene istituito nel 1984 ed accreditato nel 1995 dalla Regione Emilia
Romagna. Tra gli Enti finanziatori del RTRO ci sono: IRST Meldola, Istituto
Oncologico Romagnolo, Regione Emilia Romagna, AUSL Forlì, AUSL
Cesena, AUSL Rimini , AUSL Ravenna e AUSL Imola. Esso nasce da un
progetto sperimentale finanziato dallo IOR e sviluppato dal Dipartimento
di Oncologia dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, con lo scopo di
conoscere, attraverso lo studio delle abitudini sociali, alimentari e
lavorative, le cause che portano a contrarre il cancro.
Originariamente all’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, dall’1 marzo
2007 il Registro Tumori è stato trasferito all’IRST di Meldola. Ne costituisce,
quindi, la sede principale dove sono raccolti i dati che descrivono
l’andamento della patologia oncologica in termini di incidenza, mortalità,
prevalenza e sopravvivenza (epidemiologia descrittiva).
Il Registro Tumori della Romagna copre le province di Forlì-Cesena, Rimini,
Ravenna e l’AUSL Imola (popolazione 1.159.218 abitanti). Tra i suoi obiettivi
principali ci sono la pubblicazione e la divulgazione dei dati di incidenza e di
sopravvivenza per tumori in tutta la Romagna. Collabora con strutture
interne ed esterne all’Azienda che costantemente lavorano nel campo
della prevenzione (screening), della diagnosi e della cura dei tumori.
Il Registro Tumori della Romagna partecipa alla valutazione dei programmi
di screening (esame sistematico di massa allo scopo di individuare un
carattere o una malattia) dei tumori della mammella, cervice uterina e
colon-retto.
I dati del Registro Tumori vengono pubblicati dall’Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro e dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori
(AIRT) che ne garantiscono la validità e la diffusione.
Negli ultimi anni il RTRO ha collaborato strettamente con il Dipartimento
Regionale della Salute dell’Emilia Romagna per quanto riguarda i
programmi di screening per il cancro alla mammella e all’utero, ed inoltre
opera al fianco con l’Unità di Biostatistica Medica e Sperimentazioni
Cliniche dello IOR.
30
L’U.O. di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche
L’Unità Operativa di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche, (UBSC), è stata
costituita dallo IOR nel 1990 con il proposito di fornire il supporto
metodologico e biostatistico per una corretta pianificazione ed esecuzione
della ricerca clinica.
Nell'Unità, trasferita all’IRST dall’1 marzo 2007, lavorano sempre fianco a
fianco lo Statistico Biomedico, che si occupa delle analisi dei dati prodotti
dagli studi clinici e dal laboratorio biologico, e il Data Manager (DM), figura
fondamentale nelle fasi intermedie di gestione e di raccolta dati. Il Data
Manager è quella figura professionale che più di ogni altro si occupa dei dati
clinici: dalla fase della raccolta a quella del loro trattamento ed elaborazione
fino al conclusivo trasferimento ai centri statistici.
Il gruppo dei DM dello IOR, che si riunisce regolarmente, ha prodotto linee
guida standardizzate riguardanti la modulistica, la computerizzazione e le
procedure operative che vengono applicate in ogni sede. Ha, inoltre,
impostato l’attività di monitoraggio per gli studi nell’ottica di migliorare lo
standard della ricerca.
Nel 1998 è nato il “Gruppo Italiano di Data Manager” (GIDM), fondato da un
data manager dello IOR. Il GIDM si è costituito per identificare e aggregare le
figure di Data Manager che operano nel nostro paese, per proporre ed
organizzare corsi di formazione ed aggiornamento professionale e per
ottenere il riconoscimento della figura professionale a livello nazionale.
L'UBSC collabora attivamente con i clinici, i data manager e gli statistici delle
altre unità operative oncologiche della Romagna per la stesura dei protocolli
relativi alle sperimentazioni terapeutiche e dell’analisi dei dati che derivano
da queste sperimentazioni o pervengono dal laboratorio biologico. L’Unità si
occupa anche della valutazione di efficacia delle terapie e collabora alla
redazione degli articoli scientifici.
Il centro svolge anche una qualificata attività formativa e realizza corsi
accreditati dal Ministero della Salute, collaborando, fra gli altri, con l’Istituto
di Biometria dell’Università di Milano, la Società Italiana di Statistica Medica
ed Epidemiologia clinica e il Gruppo Italiano Data Manager. Partecipa,
inoltre, a ricerche multicentriche nazionali ed internazionali ed è impegnato
nella didattica su temi riguardanti la pianificazione e la gestione delle
sperimentazioni cliniche.
31 Presso l’Unità Operativa sono effettuati anche tirocini per gli studenti del
Corso di Laurea in Statistica dell’Università degli Studi di Bologna.
LO IOR IN NUMERI
In rispetto al principio della trasparenza quale dovere per ogni organizzazione e quale aspetto
fondamentale dello IOR, che si evidenzia nei riguardi di tutti gli stakeholders, riportiamo di seguito: i
dati relativi alla provenienza e alla destinazione delle risorse economiche e modelli di rappresentazioni
aziendali basate su schemi di bilancio relativi al 2008.
PROVENIENZA DELLE RISORSE ECONOMICHE
2006
2007
Offerte
2.002.844
1.994.627
Eredità/Legati
368.290
22.427
Quote di adesione
61.000
61.513
Ricavi acquisiti
durante le
687.411
623.395
Manifestazioni
Convenzioni,
ricerche e altri
811.873
986.656
ricavi istituzionali
Totale
3.931.418
3.688.618
2008
2.171.901
686.895
65.215
686.593
145.864
3.756.468
Nel seguente paragrafo sono evidenziati esclusivamente i proventi derivanti dalla gestione tipica e non
quelli relativi anche alla gestione finanziaria (interessi attivi bancari e postali) o patrimoniale.
Sotto la voce “Offerte” sono comprese: erogazioni liberali; offerte in memoria; somme raccolte in
occasione della commemorazione dei defunti; gli “Auguri Solidali”, ossia offerte elargite in cambio di
biglietti augurali per feste natalizie.
Per “Quote di Adesione” si intendono le erogazioni elargite dagli aderenti.
P R O V E N IE N Z A D E L L E R IS O R S E
E C O N O M IC H E
2 5 0 0 0 0 0
2 0 0 0 0 0 0
1 5 0 0 0 0 0
1 0 0 0 0 0 0
5 0 0 0 0 0
0
2 0 0 6
2 0 0 7
O FFE R T E
E R E D IT A '/ LE G A T I
Q U O T E D I A D E S IO N E
M A N IFE S T A Z IO N I
C O N V E N Z IO N I, R IC E R C H E E A LT R I R IC A V I IS T IT U Z IO N A LI
2 0 0 8
32
Destinazione delle risorse economiche
È fondamentale per il nostro Istituto presentare un’informazione chiara e corretta delle attività
finanziate durante il 2008, mostrando in che direzione i fondi vengono destinati attraverso un grafico
relativo agli ultimi 3 anni
DESTINAZIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE
2006
2007
Ricerca Scientifica
2.029.969
2.224.000
Assistenza e Cure
304.122
409.000
Palliative
Prevenzione e RTR
21.638
31.000
Spese
364.433
321.000
Promozionali
Spese Gestionali
843.733
803.000
Totale
3.563.895
3.788.000
2008
1.252.473
417.360
137.606
357.071
398.249
2.562.759
In questo paragrafo abbiamo scelto di evidenziare esclusivamente gli oneri inerenti alla gestione tipica
e non quelli relativi anche alla gestione finanziaria ( interessi passivi bancari, spese bancarie/postali e
interessi su finanziamenti ricevuti) o patrimoniale.
Alla voce “Spese Promozionali” includiamo i costi sostenuti per le iniziative e le campagne di raccolta
fondi, costituiti in primo luogo dai costi delle manifestazioni e delle spese pubblicitarie;
Per “Spese Gestionali” intendiamo tutti gli oneri derivanti dall’impiego di risorse per il mantenimento
della struttura organizzativa e, in particolare, le spese riguardanti l’amministrazione e i servizi generali,
il personale amministrativo e le consulenze.
D E S T IN A Z IO N E D E L L E R IS O R S E
E C O N O M IC H E
100
80
60
40
20
0
2006
33
R IC E R C A S C IE N T IFIC A
P R E V E N Z IO N E
S P E S E G E S T IO N A LI
2007
2008
A S S IS T E N Z A E C U R E P A LLIA T IV E
S P E S E P R O M O Z IO N A LI
Stato Patrimoniale di pertinenza gestionale
Quantifica il patrimonio aziendale di gestione tipica, ossia espone i risultati derivanti dalla gestione caratteristica
(dati in migliaia di euro).
ATTIVITA’
I1
LIQUIDITA’ IMMEDIATA
Rappresenta le consistenze di denaro nei c/c e in cassa
1.482
INVESTIMENTI FINANZIARI
Quantificazione degli investimenti a breve termine
288
INVESTIMENTI CORRENTI
Raggruppa gli investimenti a medio/lungo termine (Clienti, Erario…)
652
INVESTIMENTI FISSI
Immobilizzazioni nette e cespiti decurtati delle quote di ammortamento
3.398
I2
II1
II3
TOTALE ATTIVITA’
5.820
PASSIVITA’
II1
FINANZIAMENTI INDIRETTI A BREVE GESTIONE CARATTERISTICA
Spese correnti per la gestione caratteristica istituzionale
(Fornitori,Debiti Tributari,Partecipazione all’IRST…)
1.754
FINANZIAMENTI INDIRETTI A MEDIO/LUNGO
GESTIONE CARATTERISTICA
(TFR maturato, fondo rischi…)
131
II2
PATRIMONIO NETTO
V1
CAPITALE SOCIALE
Valore nominale delle azioni sottoscritte e versate dai soci
181
RISERVE PATRIMONIALI
Somma dei risultati attivi di gestione formatasi con la destinazione degli utili pregressi
2.688
ARROTONDAMENTI IMPORTI EURO
2
V2
V2 BIS
RISULTATO GESTIONE GLOBALE POSITIVO
1.064
TOTALE PASSIVITA’
5.820
34
Rendiconto gestionale a proventi e oneri
(dati in migliaia di euro)
PROVENTI
Q
PROVENTI DA FLUSSO DI QUOTE, DONAZIONI, CONTRIBUZIONI
Proventi, donazioni ed i contributi con movimentazione unidirezionale
(a fondo cassa) di erogazioni monetarie
3.188
PROVENTI DA INIZIATIVE E CAMPAGNE DI FUND RAISING
Attività di raccolta fondi con il coinvolgimento dei volontari
752
PROVENTI DA ATTIVITA’ ISTITUZIONALI CON RELAZIONE ECONOMICA
Convenzioni con enti pubblici che contribuiscono parzialmente alla copertura
dei costi sostenuti per l’attività istituzionale
699
PROVENTI DA GESTIONE FINANZIARIA E PATRIMONIALE
Interessi bancari e sopravvenienze attive
68
F1
I2
P
TOTALE PROVENTI
4.707
ONERI
F1
COSTI SOSTENUTI PER ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI E CAMPAGNE PUBBLICITARIE
357
MAILING ANNUALE PER ADERENTI
21
F2
TOTALE F
378
ONERI PER INIZIATIVE E CAMPAGNE DI FUND RAISING
S1
ONERI GESTIONALI PER IL FUNZIONAMENTO DELL’ATTIVITA’
398
COMPETENZE PERSONALE AMMINISTRATIVO
418
S2
TOTALE S
816
ONERI PER ATTIVITA’ DI SUPPORTO GENERALE
I1
ONERI PER ATTIVITA’ TIPICA EROGATA GRATUITAMENTE
Ricerca scientifica istituzionale eseguita dalle varie unità operative
1.542
ONERI PER ATTIVITA’ ISTITUZIONALE TIPICA CON RELAZIONI ECONOMICHE
Attività istituzionale per la quale gli enti pubblici contribuiscono parzialmente con convenzioni
555
I2
TOTALE I
2.097
O1
ONERI GESTIONE FINANZIARIA, PATRIMONIALE, ISTITUZIONALE
(Costi bancari, oneri straordinari…)
TOTALE ONERI
RISULATO GESTIONE GLOBALE POSITIVO
TOTALE A PAREGGIO
35
351
3.642
1.065
4.707
Rendiconto gestionale scalare
Il risultato di questo rendiconto valuta la capacità dell’Istituto di finanziare la propria struttura e le
proprie attività istituzionali attraverso i contributi tipici, cioè la raccolta di offerte, contributi e la
gestione dei servizi (IN MIGLIAIA DI EURO).
Proventi per flusso di quote, donazioni, contributi
3.188
Proventi da iniziative e campagne di fund raising
752
Oneri per erogazioni monetarie di raccolta fondi
-378
Proventi attività tipica con scambio economico
699
Oneri attività tipica erogata gratuitamente
-1542
Oneri attività istituzionale con scambio economico
-555
Oneri attività di supporto generale
-816
RISULTATO GESTIONALE TIPICO – T –
1.348
Costi da gestione finanziaria - patrimoniale
-351
RISULTATO GESTIONE ACCESSORIO – A-
-351
RISULTATO GESTIONALE GLOBALE NEGATIVO – G=(T+A) -
997
36
CANALI DI COMUNICAZIONE
Così come accennato in precedenza, lo IOR, informa i “portatori di interesse” attraverso opuscoli
informativi e attraverso altri canali di comunicazione quali:
SITO INTERNET (www.ior-forli.it): all’interno del sito (costantemente aggiornato) è possibile trovare
qualsiasi informazione relativa all’attività dell’Istituto: dalle manifestazioni organizzate nel corso
dell’anno, alle proposte di formazione dei Volontari attraverso corsi specifici. È presente, inoltre, un
archivio contenente i bilanci della Società dal 1999 ad oggi.
L’INFORMATORE: è il periodico distribuito trimestralmente ai Sostenitori, Collaboratori, Volontari,
Istituzioni, ecc., con il quale si può restare informati circa le novità riguardanti le attività e i risultati
delle iniziative dello IOR.
BILANCIO D’ESERCIZIO DELLO IOR: il bilancio di esercizio è un documento che, attraverso una visione
di insieme dell’andamento gestionale, si pone la finalità di soddisfare le legittime esigenze informative
dei soggetti che sono “portatori di interessi” rispetto all’attività dell’organizzazione. È, quindi, uno
strumento di comunicazione e di gestione annualmente deliberato dall’Assemblea Generale dei Soci
ed è sottoposto a certificazione ufficiale da parte della Società di Revisione. Il bilancio d’esercizio è
sempre stato ritenuto dallo IOR un fondamentale strumento di informazione e, per tale motivo, viene
inviato a tutti i Soci IOR ed è disponibile a tutti coloro che ne desiderano la visione e lo richiedono.
Istituto Oncologico Romagnolo
Cooerativa Sociale ONLUS
BILANCIO D’ESERCIZIO
37
CONCLUSIONI
L’Istituto Oncologico Romagnolo considera importante mantenere partecipe la popolazione del
proprio operato. A tal fine utilizza strumenti comunicativi sempre il più possibile chiari e comprensibili.
Anche nello stesso Bilancio Sociale, infatti, si evince la sua volontà di sottolineare le modalità con cui i
fondi raccolti vengono utilizzati al fine ultimo di debellare la malattia oncologica.
In particolare, durante il 2008, l’Istituto ha constatato un aumento delle entrate rispetto all’anno
precedente in termini di offerte, eredità/legati, quote di adesione e manifestazioni, ciò a
dimostrazione della crescente sensibilità che, anno dopo anno, la popolazione romagnola ha riservato
all’Istituto e al suo operato.
Oltre al costante impegno nel finanziamento della Ricerca Scientifica (lo IOR ha mantenuto tutti i
contratti di ricerca precedentemente avviati), nell’anno di competenza si evince una diminuzione delle
risorse economiche destinate alle spese gestionali a fronte di un incremento dei fondi a favore
dell’attività di Prevenzione, strumento fondamentale ed imprescindibile per la sconfitta della malattia
oncologica.
L’Istituto redige i propri Bilanci con la massima trasparenza e correttezza e in conformità ai principi
stabiliti dalla Legislazione Italiana. Essi vengono sottoposti a Revisione e Certificazione.
Su questi presupposti, se un’Organizzazione Non-Profit come lo IOR opera nei migliori dei modi, lo
stesso Bilancio d’Esercizio può divenire un valido strumento di raccolta fondi. È fondamentale
sottolineare, infatti, la correttezza e la veridicità delle informazioni contenute in ogni documento
redatto dall’Istituto dal quale si possono evincere la validità e il successo del proprio operato.
38
www.ior-forli.it
[email protected]
c/c postale 10839470
Le Sedi dell’Istituto:
Forlì (sede centrale)
C.so Mazzini, 65 - tel. 0543 35929
Cesena
Via Uberti, 14/A-C - tel. 0547 24616
Meldola (c/o IRST)
Via P. Maroncelli, 40 - tel. 0543 739110
Ravenna
Via Salara, 36/38 - tel. 0544 34299
Faenza
C.so Mazzini, 153 - tel. 0546 661505
Lugo
Via Tellarini, 96 - tel. 0545 32033
Rimini
C.so D’Augusto, 216 - tel. 0541 29822
Riccione
P.zza Matteotti, 5 - tel. 0541 606060
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Bilancio sociale - Istituto Oncologico Romagnolo