SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA GARDESANA Dal 6 al 12 febbraio 2016 • da BRESCIA OGGI • dal GIORNALE DI BRESCIA • da L’ARENA • da L’ADIGE • dal TRENTINO • dalla GAZZETTA DI MANTOVA • dal CORRIERE DELLA SERA • ALTRE FONTI da BRESCIA OGGI venerdì 12 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 25 AMBIENTE&SICCITÀ. La pioggia e la neve in quota non compensano il lungo periodo di secca. Ceresa: «La misura tutela anche l'ecosistema» Il lago chiude i rubinetti per «sopravvivere» Il livello a 61 centimetri sopra lo zero idrometrico Le uscite di acqua ridotte a quantità mai viste prima Non sono giorni di passione solo per le Borse. Anche il lago di Garda ieri ha fatto registrare il suo record negativo: quello dei deflussi delle acque dagli edifici regolatori di Salionze al Mincio. Nonostante le piogge e la neve caduta sui Rassegna stampa gardesana rilievi nell'ultimo fine settimana che hanno aumentato di qualche centimetro il livello delle acque portandolo a 61 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera, l'Agenzia interregionale per il Po ha deciso in concerto con la Comunità del Garda di ridurre ulteriormente le uscite a soli 9 metri cubi di acqua al secondo. Mai in passato si era arrivati a questa soglia. Nello stesso giorno, l'11 febbraio del 2007, l'anno della grande siccità, il livello del lago si era attestato sui 67 centimetri con uscite a 15 metri cubi al secondo. Per comprendere meglio la portata della decisione, basti sapere che il 15 settembre del 2003, giorno del livello minimo mai registrato dal Garda, solo 8 centimetri sopra lo zero idrometrico, il volume dei deflussi era regolato a 15 metri cubi al secondo. «Questa è la situazione più critica degli ultimi anni - sottolinea Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda - ed è necessario mettere in campo tutte le misure possibili e necessarie per risparmiare fino all'ultima goccia di acqua: per questo motivo abbiamo concordato con Luigi Mille di evitare ulteriori sprechi abbassando ulteriormente la soglia della portata defluente del Benaco». Nello specifico, tutta l'acqua in uscita dal lago convoglierà nel fiume Mincio lasciando a secco i due canali irrigui Virgilio e Seriola. I 9 metri cubi al secondo servono anche a ossigenare i laghi di Mantova, patrimonio Unesco: senza l'apporto idrico minimo, («qualcuno dice 8 mc al secondo, altri 12 o 14», osserva Ceresa) andrebbero in eutrofizzazione. Con queste premesse, gli interessi turistici del Garda e quelli altrettanto legittimi degli agricoltori che devono irrigare entreranno fatalmente in rotta di collisione anche la prossima estate. A primavera Villa Mirabella, ospiterà un convegno sulla revisione delle datate norme del 1965 che regolano in flussi. Che sia la volta buona? giovedì 11 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 27 SALÒ. Per la prima volta una donna diventa presidente dell'istituzione Dopo 450 anni al maschile un fiocco rosa per l'Ateneo Elena Ledda sale al vertice e mette fine al quindicennio targato Giuseppe Mongiello Primo nodo palazzo Girardi Dopo 450 anni l'Ateneo di Salò ha un presidente donna. Si tratta di Elena Ledda, ex bibliotecaria del Vittoriale, studiosa di Gabriele D'Annunzio. Resterà in carica quattro anni. Vice Barbara Botti, ex sindaco. Il direttivo sarà composto da Gian Pietro Brogiolo di Polpenazze, professore ordinario di Archeologia Medievale all'Università di Padova, Fabrizio Galvagni di Vobarno, Giuseppe Piotti e due tra Francesca Stroppa di Toscolano Maderno, Claudia Dalboni e Alfredo Marzocchi, preside della Facoltà di Matematica della Cattolica.Avendo ottenuto lo stesso numero di preferenze, nella prossima riunione si deciderà chi verrà escluso.IL PRESIDENTE uscente, Giuseppe Mongiello, ex sindaco, nonché ex presidente della Comunità del Garda, è rimasto al vertice per 15 anni. Nel rassegnare le dimissioni, ha sollecitato ad allargare il consiglio da 40 a 80 persone, perché «bisogna aprire le porte ai giovani, altrimenti tutto si fossilizza».Fondato nel 1564 col nome di Accademia degli Unanimi dal letterato Giuseppe Meio (o Milio), detto Voltolina, e da altri 18 giovani, l'Ateneo, che ha sede a Palazzo Fantoni, vicino al Duomo, è la più antica istituzione culturale del lago di Garda. Fu un vero e proprio cenacolo, un collegio di amanti dello studio, sorto per spontanea volontà, e non aperto a chiunque (le domande di ammissione dovevano ottenere l'unanimità dei consensi). Nelle riunioni non si poteva bestemmiare, spergiurare, né giocare a carte o coi dadi. Ma col tempo gli Unanimi si dimostrarono litigiosi, tanto che nel 1761 nacque l'Accademia dei Discordi, poi trasformata in Accademia dei pescatori benacensi, e, alla fine, riassorbita dagli Unanimi, che dal 1786 cominciarono a dedicarsi all'agricoltura, e al modo di «trarre dalla terra maggior frutto in base alla diversa natura del suolo».Uno dei primi nodi che Ledda, Botti e il direttivo dovranno risolvere riguarda il futuro della proprietà più rilevante, Palazzo Girardi, nei pressi della Torre dell'orologio. Effettuato il recupero statico dopo il terremoto del 2004, ora bisognerà decidere se venderne una porzione per poter eseguire il rifacimento. Ma la situazione è intricata giovedì 11 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 27 L'INIZIATIVA. Tante le manifestazioni sportive inserite nel progetto Rassegna stampa gardesana «Sognando Olympia» ora sul Garda è realtà L'idea nata a cena con l'«oro» cubano Juantorena Lealtà, rispetto, solidarietà. Sono questi gli ideali di «Sognando Olympia», il progetto che riunisce, sul Garda, sotto il simbolo universale dell'Olimpiade, nell'anno di Rio 2016, manifestazioni sportive di varie discipline. L'IDEA NASCE nello scorso novembre in occasione dell'arrivo a Gargnano del leggendario campione cubano Alberto Juantorena, medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Montréal 1976 nei 400 e 800 metri piani. In quell'occasione fu invitato a festeggiare in riva al lago il compleanno dall'amico Ottavio Castellini, uomo della Iaaf che a Navazzo, ha allestito la biblioteca internazionale dell'Atletica. Durante la cena di gala, venne lanciata un'iniziativa nel segno della fratellanza tra i popoli, premiando l'atleta che si sarebbe distinto per spirito olimpico con la partecipazione a tutte le gare organizzate dal Gruppo sportivo Montegargnano: la Villa-San Valentino, in programma già domenica 14 febbraio, la Quater Pass a Gargnà (13 marzo), l'internazionale Diecimiglia del Garda di Navazzo (7 agosto) e il Miglio Olimpico di Gargnano (data da destinarsi) che lo scorso anno ha avuto tra i concorrenti, proprio Alberto Juantorena.Nel paniere podistico di «Sognando Olympia» rientrano anche la «Magnifica Salodium» (20 marzo) e la massacrante Bvg Trail (4 aprile).Significativo il contributo della vela con il Meeting di Pasqua del Cvg (25-27 marzo) e la presentazione delle attività legate alle Paralimpiadi, in collaborazione con il Cus Brescia. A seguire, il Trofeo Gorla (3-4 settembre) e la Centomiglia (10-11 settembre). Nelle acque di Campione, base a Univela, il Campionato italiano Flyng Dutchman (1518 settembre). A Toscolano Maderno «Sognando Olympia» raccoglie adesioni di ciclismo e nuoto. A partire dal Bike Fest (dal 13 al 22 maggio), con il Campionato provinciale giovanissimi e l'Urban Downhill, per continuare con la due giorni di XGardaMan di triathlon (11-12 giugno). Il 9 luglio la traversata a nuoto del lago da Maderno a Torri del Benaco. A Gardone Riviera aderisce la D'Annunzio Run&Bike (9 ottobre). Altro appuntamento la Salò eXtreme, con gare endurance di mountain bike e corsa a Villa di Salò (25 giugno). La chiusura del progetto sarà con la ChildrenWindCup, a Bogliaco. Magari, perché no, con la presenza di Alberto Juantorena. martedì 09 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 19 LIMONE. Cattura eccezionale nelle reti del professionista Bernardo Martinelli: l'esemplare misura quasi un metro. Ma per l'ambiente lacustre è un campanello d'allarme Lo storione «alieno» porta brutte notizie Luciano Scarpetta L'associazione pescatori: «Invasi da pesci estranei mentre le specie autoctone stanno scomparendo» Potrebbe essere un beluga o della varietà «Naccari» Pesca miracolosa, ma anche un po' preoccupante: nelle reti di Bernardo Martinelli, l'ultimo pescatore professionista di Limone, è finito uno storione delle dimensioni di un metro per il ragguardevole peso di 10 chili.Dovrebbe trattarsi della varietà «beluga»: un pesce sicuramente non autoctono, che nei fiumi dell'Europa centro-orientale arriva a misurare 6 o 7 metri di lunghezza, ma che nel Garda non ci dovrebbe stare. Ma anche se fosse un italianissimo e rarissimo storione del Naccari, è ben difficile che nel lago di Garda quel pesce ci sia nato.Ennesima testimonianza che il lago sta diventando uno zoo di pesci «alieni» mentre le specie autoctone stanno scomparendo.«BRUTTA NOTIZIA questa - commenta il presidente della locale associazione pescatori sportivi dilettanti Bernardo Tosi -. Da decenni ci battiamo con le altre associazioni per salvaguardare specie autoctone come la trota o il carpione, ma i nostri sforzi rischiano di essere vanificati».Ma come arrivano gli alieni nel lago? «Per la pesca sportiva con le esche vive - spiega Tosi - sono utilizzati frequentemente esemplari di specie non gardesane e questi sono i risultati. Purtroppo c'è chi non capisce quali danni si possono arrecare al nostro lago. Noi dell'associazione (una sessantina di aderenti) utilizziamo esche artificiali cercando di preservare gli habitat naturali delle freghe».È di questi giorni ad esempio, il deposito di frasche di arbusti sui fondali di Limone, per consentire la posa delle uova ai persici: «In passato avevamo chiesto alla Consulta di Brescia di eliminare la pesca col vivo: l'auspicio è che catture come queste possano portare a un Rassegna stampa gardesana ripensamento delle norme».E I «VERI» pesci del Garda? L'anguilla è vietata per cinque anni causa contaminazione da Pcb, e con la fine delle semine è destinata a sparire in pochi anni; l'alborella, dopo il crollo del 95% del pescato a metà anni 90, e tutt'ora sotto moratoria; per il carpione, a rischio estinzione, è in vigore da fine 2015 un divieto quinquennale: il luccio è definito «in sofferenza»; le trote sono un raro spettacolo. In compenso lo storione si concede oggi ai fotografi. martedì 09 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 19 Missione a Roma per il nuovo depuratore Nuovo collettore, anno zero. Prima assemblea ieri, nella sede della Comunità del Garda a Gardone Riviera, per la nuova Ats «Garda Ambiente», il braccio operativo della Comunità del Garda costituito per reperire i finanziamenti necessari alla realizzazione del nuovo depuratore e al rifacimento del collettore.Concretezza già dalle prime battute: «È urgente che l'Ats inizi a lavorare - ha dichiarato il presidente Giovanni Peretti, che è sindaco di Castelnuovo - e mi auguro di riuscire a compiere il percorso operativo per raggiungere gli obiettivi senza perdere tempo». SERVONO 240 MILIONI di euro. Magari non tutti in una botta, magari a «rate», ma per realizzare il progetto serviranno tutti: «Entro primavera - ha sottolineato - dovremo essere in grado di capire se ci sono gli spazi politici per arrivare ai finanziamenti necessari per sostituire impianti ormai obsoleti: se non sarà così, allora qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Nei giorni scorsi - continua il presidente Peretti - ho incontrato alcuni parlamentari dell'area benacense, Rotta, Zardini e Galperti».A BREVE sono in agenda altri incontri a Roma (confidando nella «forza d'urto» del presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini) e sul Benaco a Villa Mirabella. «A prescindere dal progetto, la priorità è capire se ci sono i soldi per realizzare un'opera che con l'eliminazione della condotta sub lacuale da Maderno a Torri, scongiurerebbe il rischio dello sversamento dei liquami a seguito di eventi dovuti anche a calamità naturali». Sono 32 sono per ora i Comuni aderenti su 51 totali del comprensorio. Solo 29 quelli facenti parte della Comunità del Garda. L.SCA. Torna all’elenco dei quotidiani Rassegna stampa gardesana dal GIORNALE DI BRESCIA Rassegna stampa gardesana Rassegna stampa gardesana Torna all’elenco dei quotidiani da L’ARENA giovedì 11 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 37 AMBIENTE. Prima assemblea dell'Ats Nuovo collettore Peretti: «Ora Roma dovrà ascoltarci» Il presidente: «La volontà deve tradursi in appoggio concreto» Concretezza e tempestività: sono le parole d'ordine di Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo e da tre settimane presidente dell'Associazione temporanea di scopo (Ats) «Garda Ambiente», l'organismo creato dalla Comunità del Garda e partecipato dai Comuni del comprensorio gardesano (per ora 32 su 51) con lo scopo di reperire i finanziamenti per realizzare il nuovo collettore del lago, il cui costo preventivato tra sponda veronese e bresciana è di 220 milioni di euro.La prima assemblea generale dell'Ats si è svolta nella sede della Comunità del Garda a Gardone Riviera, durante la quale è stato ufficializzato l'ingresso dei sindaci di Peschiera Orietta Gaiulli e Brenzone Tommaso Bertoncelli nel comitato di gestione dell'Ats, formato da quattro membri oltre al presidente (gli altri due sono i primi cittadini di Salò, Giampiero Cipani, designato vicepresidente, e di Padenghe Patrizia Avanzini). «Abbiamo iniziato a parlare di operatività», riferisce Peretti a margine della riunione, «a breve dovremo capire se la politica alta, a Roma, ci sostiene». Afferma di aver già incontrato i parlamentari del Pd Alessia Rotta e Diego Zardini (area veronese) e Guido Galperti (area bresciana) e di aver «percepito che la volontà c'è, ora voglio sia tangibile». Peretti è diretto: «Dobbiamo capire se e quanto il Garda è importante anche per i parlamentari. Forse sarà necessaria una legge speciale, perché l'ambito gardesano è diviso tra tre regioni e quattro province (Verona, Brescia, Trento e Mantova, ndr)», azzarda, «le leggi speciali di solito sono attribuite al sud: noi non vogliamo essere paragonati a una zona depressa, ma essere considerati» giovedì 11 febbraio 2016 – PROVINCIA – Pagina 36 BARDOLINO. Incontro stasera al «Caesius» Un patto sui sentieri Il turismo punta sulla mountain bike Consorzio Garda Veneto e associazione «Garba» intendono valorizzare il cicloescursionismo «Il Consorzio Lago di Garda Veneto amico della Mountain Bike»: è il titolo della serata in programma stasera alle 20.30 all'Hotel Caesius Thermae di Cisano di Bardolino, organizzato dal Consorzio di promozione turistica Lago di Garda Veneto per presentare la collaborazione avviata con l'associazione Garba Mountainbike con lo scopo di ampliare l'offerta turistica nel comprensorio gardesano sviluppando il turismo attivo su due ruote e il ciclo escursionismo.Nata nell'aprile 2015, Garba Mountainbike (il cui nome nasce dalla fusione di Garda e Baldo) è un'associazione non profit che promuove la pratica del ciclismo fuoristrada sia proponendo agli enti locali progetti di carattere turistico, didattico e informativo individuando sul territorio i principali tracciati, sia occupandosi direttamente della realizzazione, messa in sicurezza, manutenzione e promozione dei sentieri. La serata è aperta ad appassionati, stampa e operatori turistici: si aprirà con gli interventi del presidente del Consorzio Lago di Garda Veneto Paolo Artelio e del presidente di Garba Tiziano Cristofaletti.Seguiranno Maurizio Castellani, presidente dell'Unione montana Baldo-Garda; Anna Paola Perazzolo, responsabile dell'area monte Baldo dei Servizi forestali della Regione Veneto e Luca Picotti, direttore di Rassegna stampa gardesana Esev-Cpt, ente certificatore del corso per manutentore di sentieri a cui in dicembre hanno partecipato i volontari di Garba e che verrà riproposto con livelli di specializzazione crescente sabato 06 febbraio 2016 – SPORT – Pagina 48 VELA. Farà tappa anche sul lago il circuito che vede coinvolti altri grandi eventi come la Barcolana e la Centomiglia Il Garda «abbraccia» le barche d'epoca Luca Belligoli La stagione si aprirà il 25 aprile con la regata di Portese, a San Felice Il 12 giugno a Moniga Farà tappa sul Garda il circuito per le «Vele Classiche», che vede coinvolti i laghi italiani, grandi eventi come Barcolana e Centomiglia oltre a una serie di prestigiose tappe in Francia tra le quali il grande raduno di Brest.In queste flotte corrono anche barche di piccole e medie dimensioni con bellissimi 5.50 Metri, le tedesche Rennjollen, 20 e 40 mq, Lightining e Strale. Alcuni di questo straordinari scafi sono stati recentemente restaurati da un gruppo di appassionati del Benaco, un motivo in più per assistere a queste sfide molto appassionanti.La stagione 2016 si aprirà il 25 aprile sul Garda in quel di Portese San Felice con la «Veleggiata di Primavera». Il 17 e 21 maggio a Venezia ci sarà la nona edizione del Velaraid e poi il 22 maggio la nona Velalonga. Il 12 giugno si tornerà sul Garda a Moniga con il «Raduno Vele Classiche». Il 25 e 26 giugno le vele d'epoca si sposteranno sul lago d'Orta a San Giulio. Il 9 e il 10 luglio un'altra grande regata sul Garda con la «Centomiglia classica» preludio della competizione lacustre velica più ambita e affascinante d'Europa in calendario a settembre.«Il Circolo Vela Gargnano è onorato di poter far parte di questo interessante circuito - spiegano i responsabili del sodalizio gardesano- lo scorso anno la prima edizione della "Cento" classica venne vinta da Falcone barca del 1972, armata e restaurata dal cantiere della famiglia Dominici, vedremo chi salirà sul gradino più alto del podio nell'edizione che andrà in scena nel prossimo mese di luglio».La Centomiglia entra così in questo circuito internazionale di barche d'epoca, oltre a far parte della Coppa del Mondo delle long distance d'acqua dolce, la «quattro laghi» (4Lake) con le prove del Bol d'Or (Svizzera), Balaton (Ungheria) e Bodensee (Germania e Austria).Dal 13 al 19 luglio, per le barche a vela d'epoca, l'appuntamento in Francia sarà a Brest, sulla costa atlantica con il "Brest Maritimes Festival".L'altra regata in acque transalpine dal 19 al 24 luglio sarà il Festival Temps Fete di Douarnenez. Il 15 agosto sarà la volta della «Lagologa» a Caldonazzo in Trentino. Dal 2 al 4 settembre ci sarà la Verbano Classic Regata di Laveno sul lago Maggiore. Dal 16 al 18 settembre è in calendario il Trofeo Serbelloni di Pescallo sul lago di Como. Infine ad ottobre sontuosa chiusura con il Trofeo Città di Trieste e la Barcolana Classica, sfida legata alla più affollata regata europea Torna all’elenco dei quotidiani da L’ADIGE Una vetrina speciale per le «eBike» L'evento Al Bike Festival numero 23 (a fine aprile) grande spazio alle bici elettriche a pedalata assistita Con l'apertura ufficiale delle iscrizioni alla Marathon e allo Junior Trophy ha preso il via il lungo cammino che condurrà alla 23ª edizione del Bike Festival Garda Trentino in programma come sempre dal 29 aprile al 1° maggio. È l'appuntamento irrinunciabile per gli appassionati della mountain bike, la vera e propria apertura stagionale delle ruote grasse. In tre giorni a Riva del Garda si radunano circa 40mila appassionati, secondo i dati ufficiali riferiti all'edizione dell'anno scorso. L'evento è uno dei fiori all'occhiello del Garda Trentino, un territorio che viene considerato il paradiso dell'attività outdoor, diventato una delle mete predilette per i biker di tutto il mondo. Lo Ziener Bike Festival Garda Trentino è da sempre molto sensibile all'innovazione, come conferma l'attenzione al Rassegna stampa gardesana fenomeno «eBike» (le biciclette elettriche a pedalata assistita), uno dei motivi del successo e della crescita di questo evento. Dopo la prima assoluta della scorsa edizione, gli appassionati della bici a pedalata assistita potranno di nuovo mettersi alla prova in una competizione a loro dedicata, la MTB Marathon , in programma il 30 aprile prossimo. Gli ebiker stavolta potranno scegliere tra due percorsi Marathon: la Ronda Facile, consigliata per i principianti, con i suoi 28,6 chilometri di lunghezza e i 700 metri di dislivello; la Ronda Piccola, tracciato più impegnativo, con i suoi 44,2 chilometri di lunghezza e i 1.523 metri di dislivello in salita. Le iscrizioni alla Mtb Marathon epowered by Bosch sono aperte a chi dispone di pedelecs e eBike dotate di motore che consente velocità non superiori ai 25 chilometri orari e dispone di 250 watt come limite di potenza. L'altra novità importante riguarda chi non ha velleità agonistiche ma dimostra comunque interesse per questo settore in grande espansione. Gli organizzatori hanno approntato un percorso speciale dedicato ai test delle eBike: il tracciato ha una lunghezza di 15 chilometri ed è completamente segnalato, ideale per scoprire dal vivo le particolarità di queste biciclette nel massimo della sicurezza. In più, proprio le eBike (e relativi accessori) costituiranno una fetta cospicua delle bici in mostra durante l'Expo del Bike Festival a Riva del Garda. Nell'occasione saranno tutti da scoprire anche i 6 itinerari disegnati nel Garda Trentino dal guru della Mtb Uli Stanciu proprio per le bici a pedalata assistita. Insomma, un carnet di offerte unico per un'edizione del Bike Festival che promette di battere i suoi stessi record. 11/02/16 «Noi abbiamo operato correttamente» L'ex sindaco Veronesi: «L'edificio può risultare impattante» Ammette che il l'aspetto finale «può risultare impattante» ma difende il suo operato e quello dei colleghi politici e dei funzionari, Renato Veronesi, già sindaco di Arco, primo cittadino proprio negli anni cruciali delle decisioni sulla ricostruzione, tanto contestata, dell'ex sanatorio Argentina. Ora quel compendio immobiliare è finito anche nelle mire della magistratura: è stata avviata un'inchiesta per lottizzazione abusiva che mercoledì scorso ha portato al sequestro di buona parte della struttura residenziale situata nell'olivaia di Arco, sopra il parco arciducale. Risultano indagate dieci persone tra le quali la dirigente dell'area tecnica e l'attuale vicesindaco Stefano Bresciani. Veronesi, lei era sindaco all'epoca, che ne pensa dell'inchiesta della magistratura? «Mi dispiace - risponde Renato Veronesi, ora presidente senza firma della società municipale Amsa - perché in quella commissione edilizia, presa in esame dalla magistratura, al mio posto ci è andato Stefano Bresciani: mi dispiace per lui così come mi dispiace per i funzionari e anche i membri della commissione edilizia coinvolti. È una materia molto complessa e tecnica per cui preferisco non dire nulla e attendere che sia terminato l'iter processuale». Senta Veronesi, ma a lei piace l'Olivenheim? «Su questo punto condivido quanto affermato ieri su l'Adige dal sindaco Alessandro Betta e cioè che tutto il compendio è impattante per la zona in cui è collocato ma che di per sé, fuori contesto, non è brutto, può piacere o meno, questo sì. Vorrei anche chiarire una cosa: quando si lavora ai piani attuativi, non sempre si ha la percezione, fino in fondo di quello che sarà il risultato finale, come sarà l'edificio una volta che sarà terminato. Fuori dalla sua collocazione in quella zona, l'edificazione può avere una sua validità. Lì dove è situato ha una forza e una presenza che sono effettivamente innegabili». Lei era sindaco in quel periodo, era in mano a lei l'amministrazione municipale di Arco: non ha qualche rammarico su come è stata gestita l'intera operazione ex Argentina, sul fatto che si poteva seguire meglio, controllare? «Sull'Argentina si sono fermati gli occhi di più soggetti, ci hanno lavorato diverse persone. E non c'erano solo gli occhi dei politici ma di una serie di persone che ha studiato e preso in mano le carte. Noi come politici abbiamo lavorato al piano regolatore e al piano attuativo/piano di recupero che poi ha prodotto quell'edificio. Col senno di poi le cose magari le potevamo fare anche diversamente, con un risultato diverso, ma la politica ha fatto la sua parte: in consiglio comunale è arrivato il piano attuativo con le volumetrie. E comunque tutti i passaggi importanti sono stati corretti: la politica si è espressa con il piano attuativo/piano di recupero che è stato frutto di un lavoro intelligente e diligente, espressione della volontà politica della maggioranza. Rassegna stampa gardesana Oggi il prodotto finito può piacere o no, in ogni modo un suo impatto non lo nego. La traduzione nel concreto del lavoro fatto è dovuto alla progettazione e alle norme tecniche; quello che vediamo è sotto gli occhi di tutti e l'impatto c'è. Col senno di poi si può pensare che si sarebbe potuto limare o contenere; ma lo diciamo oggi». 07/02/16 Torna all’elenco dei quotidiani dal TRENTINO riva Afidi, al via il monitoraggio dei cipressi RIVA Da qualche tempo le piante di cipresso di tutta la Busa sono sottoposte a pesanti infestazioni di afidi che stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza degli stessi alberi. Le amministrazioni comunali sono dunque costrette a cercare delle contromisure per fermare il diffondersi della malattia ma finora i vari tentativi hanno registrato grandi difficoltà. La Fondazione Mach, in collaborazione con il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Padova, ha deciso di avviare un monitoraggio sulle piante coinvolgendo le municipalità maggiormente interessate al fenomeno. L'obiettivo è tenere sorvegliate le colonie di Cinara cupressi, l'agente che mette a repentaglio i cipressi, al fine di ricavare le necessarie informazioni con cui, poi, dare vita alle possibili misure contenitive. L'amministrazione comunale di Riva ha così deciso di aderire all'iniziativa della Fondazione Mach individuando due zone da sottoporre al monitoraggio, ovvero la fascia lago (sul lato a sud del parco della Miralago) e il parco della Libertà. Complessivamente verranno analizzate 20 piante di cipresso che saranno tenute sotto controllo per tutto il tempo che sarà necessario. Il periodo di monitoraggio si concentrerà in questi primi mesi dell'anno, quando le temperature sono più basse. Con il freddo è possibile ottenere l’effettivo dimensionamento del fenomeno. Nei due siti rivani saranno effettuati dei campionamenti e una volta raccolte le analisi ed elaborati i risultati il Comune potrà disporre dell’entità del rischio che corrono le proprie piante. La partecipazione al progetto della Fondazione comporta un costo per le amministrazioni comunali che decidono di aderirvi. Il comune di Riva dovrà pagare in totale circa 3.300 euro. 10/02/16 La diffida alla Provincia arriva direttamente da Turrini, Micheletti e Santini «Dopo 7 anni dall’entrata in vigore della legge non è stata istituita l’agenzia» «Il Distretto agricolo deve essere attivato» ALTO GARDA La Provincia deve attivarsi immediatamente per rendere operativo il Distretto agricolo dell’Alto Garda. È ciò che emerge da una lettera inviata al presidente della Provincia Ugo Rossi e firmata dai tre promotori della proposta di legge di iniziativa popolare a favore dell’istituzione del suddetto distretto, Duilio Turrini, Eligio Micheletti e Luigi Santini. I firmatari sono risoluti nel rendere presente quali debbano essere le azioni che la Provincia stessa deve mettere in campo a fronte del continuo procrastinare degli organi amministrativi del Garda Trentino. L’accusa è quella di ostacolare l’effettiva realizzazione del Distretto così come disciplinato dalla ben nota legge 15/2008, istituita proprio dalla Provincia in cui è disciplinato l’iter istitutivo e organizzativo del Distretto agricolo. Tale percorso si è scontrato nel corso degli anni con le rimostranze degli amministratori soprattutto per la gestione operativa del progetto e a niente sembra essere valso il contributo di 100 mila euro inserito nella finanziaria provinciale 2016 e che avrebbe dovuto dare il via definitivo per ultimare il progetto. Per Turrini, Michelotti e Santini anche su questi soldi c’è poca certezza oltre che chiarezza, ma ben più urgente risulta la costituzione del Distretto agricolo che non può più attendere i tempi di una certa politica e ricorda a Rossi quanto previsto dalla legge stessa. «I soggetti promotori del disegno di legge che ha portato all'emanazione della legge n. 15/2008 - si legge nel documento - invitano e diffidano la Provincia di Trento, Rassegna stampa gardesana in persona del Presidente della Giunta, in ragione delle proprie competenze, ad attivarsi immediatamente al fine di rendere operativo il Distretto agricolo del Garda Trentino, dando attuazione alla legge istitutiva, rammentando che l'eventuale ulteriore ed ingiustificata inerzia potrebbe configurarsi quale omissione di competenze e di doveri dell'Ufficio per violazione di un dovere d'ufficio previsto dalla legge». Nessun giro di parole e un forte monito per far sì che venga data finalmente la smossa decisiva. Spazio alla Provincia, quindi, come previsto dalla legge 16 giugno 2006, n. 3 e nello specifico rimarcato nell'art. 7 della legge n. 15 del 2008 che chiarisce come nel caso in cui la comunità non provveda ad istituire il Distretto entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge 15/08, la Provincia, previa diffida, può esercitare i poteri sostitutivi previsti dal vigente ordinamento. L’iter istitutivo ha avuto inizio con un tavolo di confronto e consultazione che ha tenuto la sua prima riunione a luglio 2011. Dopo due anni di assiduo lavoro nel febbraio 2013 si è giunti alla stesura della bozza di intesa istituzionale e della bozza di regolamento dell'agenzia. Da allora la Provincia non ha però provveduto alla sottoscrizione della suddetta intesa istituzionale. «Dopo oltre 7 anni dall'entrata in vigore della legge istitutiva del Distretto agricolo e dopo 3 anni dalla conclusione dei lavori del tavolo istituzionale, non si è pervenuti all'istituzione dell'agenzia e alla disciplina del Distretto agricolo a causa dell'inerzia e del tergiversare delle Amministrazioni coinvolte - Comunità Alto Garda, i comuni di Arco, Drena, Dro, Nago Torbole, Riva e Tenno - che in diverse occasioni hanno lasciato intendere la loro contrarietà al progetto». L’istituzione è necessaria per accedere poi ai corsi dell’Alta formazione Malossini: «Passo in avanti, ma adesso attendiamo il tavolo di lavoro» Alberghiera, si avvicina l’obiettivo del quinto anno di Leonardo Omezzolli wRIVA La speranza che il Cfp Enaip Alberghiero di Varone possa finalmente ottenere il 5° anno potrebbe essere avallata dalle recenti dichiarazioni della direttrice del dipartimento della conoscenza, Livia Ferrario, che nell’incontro di mercoledì a Riva Expo Hotel ha auspicato la costituzione del nuovo Polo turistico formativo di Alta formazione per il Garda Trentino. Un quinto anno che si preannuncia necessario a ottenere i requisiti d’accesso per quei futuri corsi capaci di restituire sul territorio profili professionali adeguati all’offerta turistica. Questo sarebbe reso possibile grazie all’acquisizione del decreto buona scuola che sarà recepito dalla Provincia nei prossimi mesi. È infatti prevista la possibilità di istituire un anno Ifts (Istruzione Formazione Tecnica Superiore) a completamento del percorso quadriennale, non equiparabile però a una maturità, ma che allo stesso tempo consenta il proseguo degli studi professionali specializzati senza abbandonare il proprio percorso professionalizzante. «Quello che è stato detto dalla Ferrario in merito al Polo è certamente positivo - ha commentato Massimo Malossini - perché viene riconosciuto il valore del nostra zona. Per essere ancor più fiducioso - ha proseguito il direttore dell’Alberghiero - aspetterò i tavoli di lavoro dove verrà definito chi fa cosa.» Una discussione che avrà delle ripercussioni anche per quanto concerne l’Alta formazione provinciale e non solo per il futuro Polo altogardesano. Si dovrà capire che impronta dare a queste specializzazioni anche a fronte di un accesso garantito, oltre che dalla maturità, anche dagli Ifts. Manuela Bottamedi, consigliera provinciale (Patt) si spinge poco oltre e sulla base del percorso che si è cominciati a tracciare immagina un proseguo formativo di tipo universitario «La direzione da tenere è questa - ha spiegato Bottamedi - arrivare a istituire un’accademia privata che lavori con le imprese e che possa riversare sul territorio Manager del turismo.» I primi passi intanto sembrano muoversi nella giusta direzione e nell’incontro di gennaio è stato consegnato al presidente della Provincia Ugo Rossi e alla direttrice Livia Ferrario un documento con un progetto di piano per il Polo Formativo. Firmatari sono il presidente di Gardascuola Carlo Modena, il direttore dell’Alberghiero Massimo Malossini, il presidente di Ingarda Marco Benedetti, il presidente di Fierecongressi Roberto Pellegrini, il direttore dell’hotel Du Lac et Du Parc Piero Brozzi e dell’hotel Lido Palace Paolo Pederzolli, la presidente dell’Asat Elisa Resegotti, il presidente dell’Ucts confcommercio Enzo Bassetti e il presidente del coordinamento degli imprenditori dell’Alto Garda Bruno Lunelli. Uniti nel sollevare la questione dell’impellenza di un polo formativo necessario per tutto il Trentino. 06/02/16 Torna all’elenco dei quotidiani Rassegna stampa gardesana dalla GAZZETTA DI MANTOVA Ok in commissione all’emendamento al “Milleproroghe” A fine agosto le nuove elezioni per il dopo-Pastacci Provincia longeva Tre mesi in più per il presidente di Sandro Mortari Si allunga di tre mesi il mandato del presidente della Provincia Alessandro Pastacci. Merito o colpa, a seconda di come si guardi la cosa, di un emendamento al decreto ‘Milleproroghe’ approvato venerdì scorso in commissione bilancio e affari costituzionali della Camera. La norma, infatti, ha prorogato la vita delle ultime Province (Mantova non è la sola a beneficiarne) e ha differito nel tempo la loro sostituzione con le nuove aree vaste che, con la riforma Delrio, saranno i nuovi enti intermedi tra i Comuni e le Regioni. «L’elezione del presidente della Provincia recita l’emendamento - deve avvenire entro 90 giorni (e non più 30 come stabilito oggi) dalla scadenza per fine del mandato o per decadenza o scioglimento anticipato degli organi provinciali». Scadenza. Ciò significa che Pastacci rimarrà in carica sino alla fine di agosto, visto che il suo mandato quinquennale sarebbe scaduto il prossimo 31 maggio. «È una proposta portata in commissione da un certo numero di deputati del Pd e consente di gestire al meglio l’elezione del nuovo organismo, considerato che in giugno ci sono le elezioni comunali» si limita a dire Pastacci. Malcontento. La decisione presa dalla commissione è destinata a scatenare la bufera nei dem mantovani in quanto i vertici vivono già con sofferenza l’alleanza con il civico Pastacci e la prosecuzione del rapporto viene vista come uno smacco. Soprattutto dopo la vicenda legata alla vendita del pacchetto azionario dell’A22 che sta letteralmente spaccando il partito tra chi appoggia la decisione del presidente di Palazzo di Bagno di andar cauto con la firma del protocollo con il ministero per il rinnovo della concessione ministeriale (sulla questione ha acceso i fari l’Autorità nazionale anticorruzione) e chi, invece, come la segretaria del partito Antonella Forattini, chiede a gran voce che si resti nell’Autobrennero e si firmi il protocollo. E per giovedì è in programma un’assemblea provinciale del Pd che si preannuncia molto calda perché si parlerà anche del «risultato» ottenuto dal gruppo consiliare dem in Provincia, che è riuscito a far passare una mozione della Lega e a non mettere in votazione la propria. Autobus. Il decreto “Milleproroghe” è quella sorta di autobus su cui salgono tutti a fine anno per portare all’attenzione del parlamento tutte quelle misure urgenti, a volte anche impopolari, che non si riescono a far approvare durante l’anno. Il decreto è stato varato a fine anno dal consiglio dei ministri, mentre adesso va riconvertito in legge (i 60 giorni scadono a breve e da lunedì è cominciato l’esame in aula). L’emendamento sulle Province si era reso necessario perché a giugno, probabilmente il 12, ci sono le elezioni comunali e si voleva che all’elezione dei nuovi presidenti partecipassero anche le nuove amministrazioni. Con i 90 giorni concessi in più, le nuove giunte e i nuovi consigli comunali entreranno in carica tra la fine di giugno e i primi di luglio; a quel punto potranno essere indette le elezioni che dovranno tenersi entro 40 giorni. Referendum. Ciò significa che si andrà alle urne a fine agosto (voteranno solo i sindaci e i consiglieri comunali in carica). Sempre che, nel frattempo, non vi sia un’ulteriore proroga: non va, infatti, dimenticato che ad ottobre è in programma il referendum costituzionale sulla riforma che abolirà le Province, con una campagna elettorale che si preannuncia di fuoco visto che non solo il centrodestra attribuisce al voto una carattere politico, un sì o un no al governo Renzi. Fibrillazione. Una corrente di pensiero, a questo punto, vorrebbe che si attendesse anche questa scadenza prima di eleggere i vertici di quelle che saranno le nuove aree vaste e di rimandare tutto al 2017, quando la riforma costituzionale sarà in vigore. Difficile ma non improbabile che ciò si verifichi; il solo pensiero che possa succedere rischia di mandare in fibrillazione i dem di casa nostra. Torna all’elenco dei quotidiani Rassegna stampa gardesana dal CORRIERE DELLA SERA Mercoledì 10 Febbraio, 2016 BRESCIA Bit, tutti contenti tranne il Garda Cerini: «Confinati in uno spazio non idoneo alla nostra importanza» Ma il Benaco punta a mettersi in mostra anche alla fiera di Monaco L’anno scorso Expo e la visibilità internazionale per le bollicine, quest’anno la passerella di Christo sul lago d’Iseo. Per la Franciacorta potrebbe essere l’anno della svolta, «perciò essere presenti alla Bit è doppiamente importante», spiega Lucia Barzanò. La presidente della Strada dei vini della Franciacorta non ha dubbi: la Borsa internazionale del turismo (Bit), che domani apre i battenti alla Fiera di Milano, è «un’opportunità» per tessere relazioni e fare affari. Della stessa idea la Comunità montana della Valtrompia che, al pari di altri 43 operatori e consorzi di promozione delle province lombarde, troverà ospitalità nello stand della Regione (600 metri quadrati). E se gli spazi sono limitati, l’obiettivo è far apprezzare ricchezze ambientali e culturali troppo spesso sconosciute anche alle stesse agenzie di viaggio. Insomma, la Bit rappresenta una «vetrina» che dà visibilità a tanti, ma non accontenta tutti. Gli operatori del lago di Garda, infatti, si sentono confinati in uno spazio non certo consono alla loro capacità di attrazione. «Alla Bit ci saremo anche noi — spiega Franco Cerini, presidente del consorzio Lago di Garda Lombardia — ma la nostra visibilità non corrisponde certo alla nostra importanza». Non si può infatti dimenticare che tre turisti su quattro, quando scelgono il distretto di Brescia, si dirigono verso il lago più grande d’Italia. È proprio sulla base di numeri e statistiche che il Garda fa notare che avrebbe diritto a spazi più adeguati, invece che essere parte di uno stand con tanti altri distretti lombardi. Appena tornato da Madrid (fiera del turismo religioso), Franco Cerini — che gestisce due alberghi di alto livello a Sirmione — ricorda che nella capitale spagnola il successo era garantito: «Eravamo presenti solo noi e la Regione Calabria». Andare all’estero paga: non ci sono certo problemi di spazi e offrire pacchetti turistici «a casa loro diventa più efficace che farlo qui in Italia» sottolinea Cerini. Ora, per questa settimana il Consorzio dovrà dividersi tra la fiera di Monaco di Baviera (in contemporanea) e la Bit. Con i suoi 1.500 buyers, che provengono da 100 diversi Paesi, la Borsa internazionale del turismo costituisce un appuntamento capace di attrarre 61.781 visitatori (sono i dati 2015) e offrire 40 mila incontri di business. Ecco perché in tanti — compresi Cooptur Iseo, Adamello Ski, Provincia di Brescia, DMO Valle Camonica — hanno scelto di partecipare. «Vogliamo incontrare personalmente i compratori e trasmettere loro la passione per il nostro territorio» spiega Aurora Ragone dell’ufficio turistico della Comunità montana della Valtrompia. La Valle del ferro, insieme a Maniva Ski e agli operatori del settore, partecipa da anni alla Bit per promuovere le proprie montagne. E pure Bresciatourism, pur non riuscendo a partecipare direttamente alla rassegna, sarà presente a Fiera Milano: «Ne condividiamo il percorso», assicura l’ad Valentino Righetti. Domenica 7 Febbraio, 2016 BRESCIA Il Garda scommette sul turismo religioso Censiti finora 23 siti. Possono anche essere abbinati a percorsi ciclabili o escursioni di trekking Un’idea non nuova ma che nell’anno del Giubileo inietta maggiore convinzione. Sul Garda bresciano si sta lavorando attorno alla valorizzazione di un turismo che abbia come obiettivo la conoscenza dei luoghi dell’arte e della fede. Un «turismo religioso» che ha visto fino ad oggi censire 23 siti, destinati ad aumentare. Rassegna stampa gardesana Per offrire un esempio del richiamo esercitato da questo settore, il direttore del Consorzio Garda–Lombardia Marco Girardi mostra l’immagine del Santuario di Montecastello di Tignale esposta alla fiera del Turismo di Madrid come sfondo allo stand gardesano: un successo di attrazione. Non basta, evidentemente, ma serve a confermare che la scelta di valorizzare anche i richiami della fede va oltre la spiritualità, pur non costituendo solamente una questione di mercato. Non passano inosservati i tesori artistici che molti edifici (non solo chiese) contengono e neppure il fatto che alcuni siti interessanti possono essere abbinati a passeggiate in trekking o mountain bike, dice il Presidente del Consorzio Franco Cerini, mentre altri si trovano nel bel mezzo di località turistiche. Ulteriore impulso può arrivare da Montichiari col santuario di Fontanelle o da Limone con San Daniele Comboni nonché dall’imponente apparato di edifici e chiese medievali a lungo studiate dall’archeologo Gianpietro Brogiolo. Ciliegia sulla torta: l’effetto di destagionalizzare il turismo gardesano conquistando quote di mercato che non sottostanno ai diktat stagionali dell’estate. Certo l’offerta di luoghi sacri sulla sponda bresciana del Benaco comprende autentici capolavori: basti pensare al Duomo di Salò, al Santuario della Madonna del Carmine di San Felice o all’eremo di San Valentino sopra Gargnano. Le proposte attorno alle quali si sta lavorando sono riferite alla pubblicazione di guide, opuscoli, cartine in diverse lingue, installazione di apposita segnaletica stradale, indicazione dei percorsi, organizzazione di convegni e l’invito a giornalisti stranieri, per un investimento di circa 150.000 euro da parte di Garda-Lombardia. Bruno Festa Torna all’elenco dei quotidiani ALTRE FONTI T ERRITORIO Depurazione: missione Roma Scritto da: redazione GardaPost 2016/02/09 10:33 PM GARDONE RIVIERA – «L’aggiornamento del sistema di depurazione del Garda è una priorità nazionale». È questo il grido d’allarme che Ats intende fare arrivare a Roma. «La depurazione del bacino benacense va ammodernata. È una priorità nazionale visti i numeri del turismo gardesano, fondamentali per il sistema Italia. È questo il grido d’allarme da fare arrivare a Roma». Così Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo e presidente della Associazione temporanea di scopo “Garda Ambiente”, costituita dai Comuni del lago per fare lobby e massa critica, al fine reperire le risorse per risolvere le criticità dell’attuale sistema di depurazione del lago. Lunedì scorso, l’8 febbraio, Peretti ha presieduto, nella sede della Comunità del Garda, la prima assemblea della Ats, e non ha nascosto la sua soddisfazione nel vedere i Comuni del lago, bresciani e veronesi, accantonare i campanilismi e far finalmente fronte comune con l’obiettivo di portare a casa i fondi per il nuovo progetto di depurazione, necessario per aggiornare un sistema vecchio di 40 anni e carico di punti critici, a cominciare dalla condotta sublacuale Maderno-Torri. Il progetto (preliminare) c’è già. Ora, però, comincia il difficile. «Il progetto – dice Peretti – è una scatolata vuota. Va riempita». Di soldi. Tanti: almeno 220 milioni. «La prima cosa da fare – conclude Peretti – è capire se c’è la volontà di Regioni, Governo e Unione Europea a finanziare questo progetto. Una verifica che intendo attuare in tempi brevi, diciamo entro la prossima primavera». Per Gianpiero Cipani, sindaco di Salò e componente del direttivo di Garda Ambiente, «è importante che di Ats Rassegna stampa gardesana facciano parte non solo i Comuni, ma anche i consorzi turistici e le associazioni ambientaliste, da Legambiente al Comitato Parco Colline Moreniche». Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo del Garda e presidente del comitato di gestione della Ats Garda Ambiente.. Una questione strategica. Attorno a questo progetto si intende creare grande condivisione, visto che si tratta di un problema vitale e di estremo interesse non solo nazionale ma anche europeo: le acque del lago di Garda (370 Kmq di superficie, circa 50 Km cubi di volume) rappresentano il 40% della risorsa idrica potabile disponibile della nazione. Cosa accadrebbe all’ecosistema gardesano e alla sua economia, nonché all’immagine dell’intero paese nel mondo, se la condotta sublacuale principale, che giornalmente trasporta i reflui lombardi nel depuratore di Peschiera, avesse problemi e versasse nel lago i liquami, rompendosi in qualche punto particolarmente delicato e pericoloso. Si tratterebbe di una catastrofe ambientale. Eppure per la depurazione del Garda non c’è il becco di un quattrino. Nonostante gli appelli, come quello che l’ex presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, aveva rivolto al premier Renzi (leggi qui la notizia). Appello, a quanto si sa, inascoltato. Per non dire della totale latitanza della Regioni su questo tema: in ambito Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) né il Veneto né la Lombardia hanno posto la questione depurazione del lago di Garda tra le priorità e le opere strategiche! Il progetto Come detto il progetto preliminare è già pronto. Prevede lo sdoppiamento delle reti: quella di sponda veronese manterrà l’uso del depuratore di Peschiera, mentre la sponda bresciana, previo rifacimento dell’intera tubazione, convoglierà invece gli scarichi in un nuovo collettore che li trasferirà al depuratore di Visano, che dovrà essere completamente riqualificato, o a un nuovo depuratore da realizzare in un’area di individuare. Complessivamente è prevista la posa in opera di circa 90 chilometri di tubazioni con relative stazioni di pompaggio sulla riviera bresciana e 60 in quella veronese. Lo sdoppiamento consentirà di eliminare la doppia condotta che attraversa il lago, posata sul fondo, fra Toscolano e Brancolino, ed altre più brevi condotte sublacuali nei tratti Brancolino-Villa Marzan, PergolanaPioppi, San Benedetto-Pioppi. Il costo dell’opera è stimato in circa 220 milioni.TERRITORIO Gardesana: le richieste al vice ministro 2016/02/12 2:31 PM SALO’ – Il vice ministro delle infrastrutture Riccardo Nencini questa mattina a Salò ha incontrato i sindaci dell’Alto Garda. Tema dell’incontro la Gardesana. Ecco le richieste del territorio. Rassegna stampa gardesana L’inadeguatezza della 45 bis, nel tratto Salò-Riva, al centro del summit. Da parte sua, il sen. Nencini ha assicurato la disponibilità alla costituzione di un tavolo tecnico ministeriale che si faccia carico del problema. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Intanto, ecco le richieste che il territorio ha avanzato, per voce del presidente della Comunità Montana dell’alto Garda Davide Pace, al vice ministro e al ministro Graziano Delrio, confidando nella partecipazione e risoluzione di problematiche infrastrutturali che insistono da decenni sul nostro territorio. “La Strada Statale 45 bis Gardesana Occidentale - spiega Pace - costituisce direttrice di eccezionale valenza turistica internazionale oltre che asse cardine sul quale gravita la sostenibilità socio-economica delle comunità del medio/alto Garda. Queste le tematiche che rivestono carattere di priorità. Viabilità nel tratto compreso tra l’abitato di Gargnano e il confine con la Provincia di Trento (Riva del Garda). Il tratto la cui costruzione risale agli anni 30 presenta un tracciato tortuoso con carreggiata che in alcuni punti non raggiunge i 6 metri di larghezza e scorre ai piedi di imponenti pareti rocciose in un continuo alternarsi di tratti all’aperto e in galleria. Oltre agli inconvenienti dovuti alle caratteristiche geometriche della strada, nei tratti all’aperto, si verificano frequenti cadute di massi, anche di notevole mole, specie in concomitanza con le precipitazioni atmosferiche, con grave pericolo per l’incolumità degli utenti. In questo tratto, di circa 20 Chilometri, si individuano due problematiche principali: la prima, più urgente e che necessita di un intervento immediato, è la realizzazione di una nuova galleria che sostituisca le prime tre (Acli, Eutemia e Ciclopi) in Comune di Gargnano.Tali gallerie, attualmente, hanno una larghezza massima della carreggiata inferiore m. 5,5 per quasi tutta la loro estensione. Questa strettoia rende impossibile lo scambio di mezzi pesanti e autobus al proprio interno creando così rallentamenti ed interminabili code soprattutto nel periodo estivo causando ingenti danni economici al turismo, attività principale del nostro territorio. Anni fa, per ovviare al problema, fu installato da ANAS un impianto semaforico “intelligente” per la lettura delle sagome, impianto che avrebbe dovuto permettere alternanza al transito dei mezzi pesanti all’interno delle predette gallerie; questa soluzione però, a causa di continui malfunzionamenti del sistema, non ha risolto nulla.Le amministrazioni comunali con l’ausilio della Provincia di Brescia, hanno individuato come unica soluzione possibile la realizzazione di una nuova galleria a due corsie di marcia parallela alle tre esistenti, a tal proposito i Comuni interessati si sono attivati per reperire i Fondi necessari per la redazione di una progettazione definitiva di tale opera prevedendo una somma di 1,8 milioni di euro all’interno del fondo per le opere strategiche riconosciuto ai Comuni di confine con le Province di Trento e di Bolzano.La nuova galleria avrà un costo stimato tra i 65 e i 70 milioni di euro, a tal proposito si chiede al Ministero l’impegno di inserire nelle priorità del decennale “interventi strategici ANAS” la somma complessiva prevista.La seconda è l’allargamento delle gallerie in roccia individuate nel tratto Tremosine sul Garda e Riva del Garda. Tale intervento, necessario per completare in modo decoroso la viabilità, potrebbe essere inserito nello stesso quadro economico dell’opera sopraccitata. Viabilità tra Toscolano Maderno e Salò. Ogni anno, soprattutto da marzo a ottobre, presenta gravi problemi di percorribilità: code e rallentamenti a causa dei numerosi passaggi pedonali a raso. La Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, in accordo con la Provincia di Brescia, realizzerà uno studio per risolvere dette problematiche individuando sottopassi o interventi alternativi. Si chiede pertanto l’attivazione di un Tavolo operativo a breve termine e anche l’inserimento di queste opere nelle priorità del decennale “interventi strategici ANAS”. Manutenzione ordinaria viabilità SS 45 bis. L’importanza turistica, paesaggistica e ambientale dell’arteria impone la necessità di garantire un elevato livello di decoro e di pulizia della piattaforma stradale e delle sue pertinenze, adeguato alla suggestione del territorio attraversato (unico al mondo) e rispettoso delle aspettative della numerosa e qualificata utenza, specialmente straniera, che annualmente frequenta la tratta lacuale del Benaco. A tal proposito la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano interviene con 70.000,00 euro all’anno, grazie ai finanziamenti della Provincia di Brescia e dei Comuni interessati, assicurando una manutenzione più che decorosa del tratto Roè Volciano – Limone sul Garda, sostituendosi a quella che dovrebbe essere l’ordinaria amministrazione ANAS. Si chiede, pertanto, che ANAS si faccia carico di manutenere in maniera decorosa la viabilità sopraccitata. Trasporti: Navigazione. Si auspica la costituzione di un Tavolo Operativo, che veda la sinergia di tutte le realtà interessate, con l’obiettivo di addivenire ad un efficace Piano di Navigazione Lacuale proprio al fine di garantire quelle necessarie condizioni alternative alla viabilità su strada, alleggerendo così il pesante traffico turistico che affligge la Gardesana durante i mesi primaverili ed estivi. Con la consapevolezza che un maggior coordinamento tra tutte le Amministrazioni interessate (Ministero, Regioni, Province Rassegna stampa gardesana e Comuni) possa davvero consentire a breve periodo la risoluzione di quelle problematiche che da decenni condizionano negativamente il nostro territorio. A Toscolano la scuola per mastri cartai 10/02/2016 Son 6 i giovani attualmente impegnati presso il Museo delle Cartiere di Toscolano nell’apprendimento dell’arte dei cartai. Da martedì infatti sono iniziate le lezioni per l’apprendimento dell’artigianato cartaio sotto la guida di un mastro cartaio d’eccezione: Sandro Tiberi, l’unico Maestro artigiano riconosciuto dalla Regione Marche. L’iniziativa in corso nasce da un progetto, Toscolano 1381, – coordinato da Filippo Cartoni -, scelto dalla Fondazione Telecom e scelto fra gli oltre 500 progetti presentati a livello nazionale. Il corso di apprendimento, che aprirà le porte ad un futuro molto interessante e volto alla produzione di “carta mano”, si tiene proprio in una delle vecchie, gloriose, cartiere, Maina Inferiore, nella Valle di Toscolano la cui produzione, conclusasi non più di una cinquantina di anni orsono, ebbe inizio nel 1500. Già da alcuni anni la vecchia cartiera, ora museo, iniziò a produrre carta con filigrana, rigorosamente fatta a mano, richiesta da diversi Enti ed aziende. Ora con il Mastro cartaio di Fabriano Tiberi, coadiuvato dai “lavoratori anziani” delle vecchie cartiere di Toscolano, agli allievi verrà data l’opportunità di apprendere anche l’arte della produzione della Carta mano con tutte le sue artistiche varianti. Prossimamente pubblicheremo, in esclusiva, le immagini della produzione della carte con le interviste, al coordinatore ed al mastro cartaio Sandro Tiberi Torna all’elenco dei quotidiani A cura dell’Ufficio Stampa della COMUNITÀ DEL GARDA Villa Mirabella Via dei Colli 15 25083 Gardone Riviera (BS) Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025