I PORTI DEL MEZZOGIORNO. LA COMPETITIVITA’ DI UN SISTEMA COME LEVA DI SVILUPPO LOCALE Francesco Saverio Coppola - Anna Arianna Buonfanti XI Riunione Scientifica SIET Università degli Studi di Trieste 17 giugno 2009 L’Advisory Board Istituzioni, Associazioni di categoria e mondo finanziario: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, Direzione Generale Porti CONFITARMA ASSOPORTI ASSOLOGISTICA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI UNIONE INTERPORTI RIUNITI L’Advisory Board Global operator: GALLOZZI Group GRIMALDI Group MAERSK LINE TCT, EVERGREEN Group MSC - MEDITERRANEAN SHIPPING COMPANY OBIETTIVI DEL PAPER Analisi dello scenario internazionale e nazionale Inquadrare ruolo e potenzialità del sistema portuale del Mezzogiorno Individuazione delle criticità Formulazione delle proposte Alcuni segnali della crisi sul trasporto marittimo -12%: è la riduzione di traffico registrata dai porti marittimi cinesi nel 1° trimestre 2009 -24%: la riduzione di traffico nel canale di Suez nel febbraio 2009 rispetto al febbraio 2008. In forte calo rinfusiere (-44%); car carrier (-43,4%) e portacontainer (-32%) -52%: la riduzione della domanda mondiale di nuove navi nel 2008 rispetto all’anno precedente 663: il valore del Baltic Dry index (la media dei noli delle navi delle principali 24 linee marittime internazionali) il 5/12/2008, il valore più basso degli ultimi anni. L’11/6/2009 è risalito a 4.320. Massimo storico: 11.171 il 21/5/2008 8: le navi da 6.500 teus che Maersk ha ritirato dal servizio -35%: la riduzione del traffico merci in container registrata dal porto di Barcellona nel primo quadrimestre del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 Alcuni dei principali numeri di scenario - Nel 2007 il sistema portuale italiano ha contribuito al PIL con oltre 6,8 miliardi di euro, generando un’occupazione complessiva, tra risorse dirette e indirette, di 71.000 unità -Nel 2006 il gettito fiscale di pertinenza delle Autorità Portuali è stato quasi pari a 86 milioni di euro - Con 268,2 milioni di tonnellate il nostro Paese è al primo posto, nell’interscambio europeo via mare con le altre grandi aree mondiali - L’Italia primeggia in Europa per i traffici di short sea shipping e consistenti sono i volumi di merci movimentate con tecnica Ro Ro. Lo scenario nazionale L’andamento del traffico: Crescita del traffico merci nei principali porti del Mezzogiorno e del Centro-Nord. Anni 2002-2007 290.000 Merci (migliaia di tonnellate) 270.000 250.000 230.000 210.000 190.000 170.000 2002 2003 Porti Mezzogiorno Fonte: SRM su dati Confetra e Assoporti, 2008 2004 2005 Porti Centro Nord 2006 2007 Lo scenario nazionale L’andamento del traffico: Crescita del traffico container nei principali porti del Mezzogiorno e del Centro-Nord. Anni 2002-2008 6.000 Teu (migliaia) 5.000 4.000 3.000 2002 2003 2004 Porti Mezzogiorno Fonte: SRM su dati Confetra e Autorità Portuali, 2009 2005 2006 Porti Centro Nord 2007 2008 Lo scenario nazionale Il peso del trasporto marittimo in Italia EXPORT T rasporto aereo 0,4% Altro mezzo di trasporto o non dichiarato 16,9% 45,2% EXPORT T rasporto stradale 34,6% T rasporto ferroviario 2,9% T rasporto marittimo 45,2% IMPORT T rasporto stradale 12,9% T rasporto ferroviario 3,6% 62% IMPORT T rasporto marittimo 62,0% T rasporto aereo 0,1% Altro mezzo di trasporto o non dichiarato 21,5% Il ruolo attuale e le potenzialità dei porti del Mezzogiorno Il patrimonio infrastrutturale del Mezzogiorno 12 Autorità Portuali (porti polifunzionali e hub) che rappresentano il: 47% delle rinfuse liquide 44% delle rinfuse solide 47% delle merci varie 53% dei teu Punti di forza del Sistema Portuale del Mezzogiorno 1. Collegamenti con le principali aree economiche mondiali Aree economiche Nord Europa Canada USA Atlantico America Centrale USA Pacifico Sud America Atlantico Africa Occidentale Sud Africa Golfo Arabico-India Sud Est Asiatico Cina-Far East Australia Totale Gioia Tauro Napoli Salerno Taranto 6 3 7 1 2 3 2 1 13 9 7 3 1 6 2 9 1 1 1 2 54 3 1 4 1 5 5 5 1 33 Fonte: C-Log su dati Containerisation International, 2008 1 3 3 12 13 Punti di forza del Sistema Portuale del Mezzogiorno 3. Potenzialità connesse alle Autostrade del Mare Tra Sicilia, Campania e Puglia è concentrato oltre il 75% delle Autostrade del Mare OPPORTUNITA' CRITICITA' - Costi inferiori rispetto al tutto strada - Costi complessivi non sempre nel caso di imbarco sui traghetti dei competitivi rispetto al tutto strada nel soli semirimorchi sulle distanze caso di trasporto accompagnato; medio-lunghe; - Tempi di consegna più brevi grazie - Numero limitato di linee all'innovazione tecnologica; economicamente fattibili; - Riduzione delle esternalità negative - Friction cost e barriere all'entrata connesse al tutto strada; legati alla complessità organizzativa della catena logistica efficiente ed efficace per trasportatori di piccola e media dimensione; - Investimenti relativamente contenuti - Difficoltà nell'organizzare il per l'ammodernamento o la bilanciamento dei traffici marittimi e realizzazione di nuove banchine stagionalità dei traffici, con il portuali e per il completamento delle conseguente rischio di sovracapacità o infrastrutture necessarie per di scarsità di offerta. accogliere questa tipologia di traffico. Punti di forza del Sistema Portuale del Mezzogiorno 4. Presenza di porti hub di primo livello 5. Presenza di infrastrutture con cui potenzialmente integrarsi (interporti ed aeroporti) 6. Inizio di una mentalità di “sistema” Criticità del sistema portuale, fenomeni in atto e trasformazioni richieste 1. Criticità normative: Inerzia legislativa 2. Criticità strutturali: Fusioni, alleanze tra i grandi carrier 3. Criticità nell’efficienza di sistema: Necessità di aumento della qualità dei servizi 4. Criticità di interconnessione: Necessità di integrazione infrastrutturale Criticità del sistema portuale, fenomeni in atto e trasformazioni richieste 1. Revisione della normativa - Legge 84/94: da rivedere - Autonomia finanziaria: da definire... anzi da chiarire Criticità del sistema portuale, fenomeni in atto e trasformazioni richieste 2. Fusioni e alleanze tra i grandi carrier Aumento del fenomeno del gigantismo 60% 50% Hanjin/Senator (Korea) 40% NYK (Japan) CSCL (Shanghai) APL (Singapore) COSCO Container L. (China) 30% Hapag-Lloyd (Germany) Evergreen Group (Taiwan) CMA CGM Group (France) MSC (Switzerland) 20% A.P. Möller-Maersk (Denmark) 10% 0% 2000 2008 Fonte: AXS Alphaliner, 2008 Criticità del sistema portuale, fenomeni in atto e trasformazioni richieste Necessità di adeguare i fondali Porti Italiani Ancona Augusta Bari Brindisi Cagliari Catania Civitavecchia Genova Gioia Tauro La Spezia Livorno Napoli Palermo Piombino Ravenna Salerno Savona Taranto Trieste Profondità Fondali (metri) fino a 12 fino a 22 fino a 13 Porto interno: fino a 9 Porto medio: fino a 14 fino a 16 fino a 9,5 fino a 18 fino a 18 fino a 18 pescaggio fino a 14,5 fino a 13 fino a 15 fino ad 11 fino a 13 fino a 10,5 fino a 11,5 fino a 20 pescaggio fino a 23 fino a 18 Fonte: SRM su dati Autorità Portuali, 2008 Porti europei Profondità Fondali (metri) Northern range Amburgo Costanza Felixstowe Göteborg Rotterdam fino a 16,7 fino a 19 fino a 15 fino a 20,5 fino a 24 Southern range Barcellona Valencia Malta Pireo fino a 16 fino a 16 fino a 12 fino a 16 Criticità del sistema portuale, fenomeni in atto e trasformazioni richieste 3. Necessità di aumento della qualità dei servizi 4. Necessità di integrazione infrastrutturale Porti Esistenti Bari Brindisi INTERPORTI In realizzazione/ completamento Interporto Regionale della Puglia Interporto Regionale della Puglia Interporto di Cagliari Cagliari Interporto di Gioia Tauro Gioia Tauro Napoli Palermo Salerno Taranto In fase di progetto Interporto Campano Interporto Sud Europa Interporto di Termini Imerese Interporto di Salerno Fonte: SRM su dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 2006 Potenzialità del Sud IMPERATIVI STRATEGICI Le Proposte di SRM: Indirizzare gli investimenti verso il consolidamento delle infrastrutture già esistenti Definizione normativa più netta di Autonomia Finanziaria Definizione più codificata delle tariffe portuali Creazione di un sistema di agevolazioni che favorisca l’integrazione logistica e la creazione di sistemi tra porti IMPERATIVI STRATEGICI Le Proposte dell’Advisory Board: a) Interventi di breve periodo - Adeguamento del quadro normativo - Completa attuazione dell’autonomia finanziaria delle Autorità Portuali - Incentivare la partecipazione di risorse private b) Interventi di medio-lungo periodo - Superare il gap infrastrutturale dell’Italia - Piano di sviluppo del sistema portuale italiano - Porto attore principale del distretto logistico Grazie per l’attenzione