EDIZIONE 2012-2013 Tutti i diritti riservati a norma di legge pag. 7 Chi è Aemcom pag. 10 Cari Genitori pag. 12 Lo spazio del sapere: nel web alla ricerca di informazioni pag. 16 Lo spazio della comunicazione: in Internet per dialogare pag. 24 Lo spazio dello scambio: in rete per condividere contenuti pag. 28 Lo spazio dell’e-commerce: fare acquisti online pag. 32 Cosa fare in caso di...… La Rete rappresenta un mondo sempre più vasto e complesso nel quale è necessario entrare conoscendo fino in fondo potenzialità e limiti. Questo è ancora più vero per le giovani generazioni sempre più attratte dal mondo del web. Aemcom è un operatore locale di telecomunicazioni e, quindi, il suo lavoro è fondamentalmente legato a Internet. Oggi l’azienda rappresenta un partner tecnologico sicuro ed affidabile in grado di supportare enti, aziende e cittadini delle province dove opera il gruppo LGH (Cremona, Pavia, Lodi, Brescia) nell’approccio con le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Tra i suoi compiti prioritari l’alfabetizzazione informatica e telematica di tutti coloro che vogliono familiarizzare con le nuove tecnologie. Da qui la nascita del progetto didattico “Odissea nello spazio web, come navigare in Internet senza rischi” e della guida che si rivolge ai giovani e alle loro famiglie con consigli, suggerimenti e risposte ai tanti quesiti che quotidianamente ci poniamo surfando tra le pagine web. Un grazie sentito a tutti gli insegnanti che con entusiasmo hanno offerto la loro collaborazione per la miglior riuscita dell’iniziativa didattica, che ha ottenuto i patrocini del Comune di Cremona e della Polizia di Stato. Gerardo Paloschi Direttore Generale Aemcom Mirko Grasselli Presidente Aemcom 3 4 Chi è Aemcom Cremona e provincia: un’eccellenza tecnologica È la società che realizza e gestisce le infrastrutture tecnologiche per l’accesso a Internet a banda larga nella città di Cremona e nella provincia e che offre servizi ad alto valore aggiunto a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Nata nel 2002 per volontà di AEM Cremona (la società del Comune di Cremona che si occupa dell’erogazione di tutti i servizi di pubblica utilità sul territorio), dal 2010 fa parte del gruppo LGH, la multiutility fondata dalle aziende municipalizzate di Cremona (AEM) Pavia (ASM), Lodi (ASTEM), Rovato (COGEME) e Crema (SCS/SCRP). La città di Cremona dispone di una tra le reti di telecomunicazioni per l’accesso a Internet più evolute d’Europa, capace di offrire a cittadini e imprese connessioni alla rete a larghissima banda. Si posiziona come la seconda città italiana, dopo Milano, per livello di penetrazione della fibra ottica che permette una veloce connessione a Internet. Basti pensare che il sottosuolo di Cremona è attraversato da ben 200 chilometri di fibra ottica. In totale, considerando anche gli interventi nell’hinterland e in provincia, sono stati posati circa 10.500 chilometri di fibra ottica. In questi anni Aemcom ha fatto molto dal punto di vista sociale per i cittadini di Cremona e della sua provincia, investendo su un territorio che era stato lasciato da parte dai grandi operatori delle telecomunicazioni e che quindi rischiava, senza accesso a Internet con la banda larga, di rimanere ai margini della Società dell’Informazione, acuendo il divario tecnologico tra i residenti dei maggiori centri urbani e gli abitanti dei piccoli paesi. Aemcom ha portato il servizio di connettività a banda larga anche in quei comuni dove l’operazione risultava economicamente svantaggiosa perché considera Intenet un servizio di pubblica utilità, al pari dell’erogazione di acqua e gas. Grazie ad Aemcom, Cremona e la sua provincia godono oggi di una situazione privilegiata e costituiscono a livello nazionale una vera e propria eccellenza. Ma Aemcom non si è limitata a investire in infrastrutture tecnologiche. In questi anni ha anche promosso una serie di innovativi servizi a banda larga a tutto vantaggio dei cittadini cremonesi e della loro qualità di vita. Ma non è tutto. Aemcom ha anche realizzato la più estesa rete wireless d’Italia collegando a Internet tutti i 115 comuni della Provincia di Cremona e arrivando addirittura a coprirne ben 211 se si considerano quelli delle zone limitrofe alle province confinanti (Lodi, Bergamo, Brescia, Piacenza, Mantova). Un risultato che fa di Cremona una delle poche province italiane ad aver superato il fenomeno del divario tecnologico (il cosiddetto digital divide), consentendo a tutte le comunità locali di connettersi a Internet con la banda larga. Non va dimenticato, invece, che sono ancora molti i comuni che in Italia non sono sostenuti da adeguate infrastrutture tecnologiche e che, di conseguenza, non possono sfruttare le opportunità offerte da Internet. 5 e disabili e Digital Connect che consente al Tribunale di Cremona di attivare videoconferenze durante i processi con un notevole risparmio di costi. Si segnala infine come a Cremona Comune, Provincia, Camera di Commercio, Asl, Biblioteca Statale e ospedali utilizzino le connessioni veloci messe a disposizione da Aemcom con ricadute positive nella gestioni dei servizi per i cittadini: ad esempio la rete provinciale wireless ha consentito a moltissimi medici di aderire al progetto della carta regionale dei servizi a tutto vantaggio dei loro assistiti. I tanti servizi di Aemcom per la comunità Sanità, giustizia, pubblica amministrazione, cultura, imprese, sicurezza, mobilità sostenibile, integrazione sociale, categorie svantaggiate: sono tanti gli ambiti in cui Aemcom interviene ideando innovativi servizi per il sociale, resi possibili dall’investimento in infrastrutture tecnologiche per la città e la provincia. Ad esempio, la capillare presenza della fibra ottica a Cremona ha consentito la realizzazione di un complesso sistema di telecamere per la video-sorveglianza utilizzate dalla Polizia Municipale. Sul fronte della mobilità sostenibile Aemcom ha realizzato un sistema di gestione del traffico e dei mezzi pubblici basata sulla semaforizzazione intelligente. Inoltre, i cittadini hanno accesso a informazioni in tempo reale sul trasporto pubblico locale, grazie a delle paline che dialogano con il sistema centrale attraverso la rete ad alta velocità. Tra i fiori all’occhiello citiamo i seguenti progetti: Vitas, uno speciale servizio di video-tele assistenza per anziani Il Wi-Fi in città Le principali piazze della città di Cremona (piazza del Comune, piazza Stradivari, piazza della Pace e i giardini pubblici di piazza Roma) e lo SpazioComune-Urp sono stati dotati di collegamento wireless: grazie a questo sistema Wi-Fi è possibile navigare gratuitamente in Internet da dispositivi mobili (come computer portatili e cellulari). Per i turisti, inoltre, sono state preparate delle audio-guide da scaricare sul proprio cellulare o sul computer portatile, dedicate agli edifici e ai monumenti d’interesse storico. Un altro luogo pubblico in cui si può navigare senza fili è il tempio della cultura cremonese: la Biblioteca statale di Cremona. Qui in tutte le cinque sale è possibile accedere a Internet col Wi-Fi in maniera gratuita. Delle 46 biblioteche statali italiane, Cremona diventa la prima ad avere una connessione Wi-Fi dell’intera superficie della biblioteca. 6 MINIGLOSSARIO Banda larga Termine usato dalla Commissione europea come sinonimo di connessione alla rete Internet più veloce di quella assicurata da un normale modem analogico. La più tipica banda larga è quella assicurata dalla connessione tramite fibre ottiche. Il concetto di banda larga è sempre relativo e in continua evoluzione con l’avanzamento tecnologico. Fibra ottica Sono filamenti di materiali vetrosi o polimerici realizzati in modo da poter condurre la luce e normalmente disponibili sotto forma di cavi. Sono utilizzati per trasmissioni a larga banda attraverso segnali ottici anziché elettrici. Rappresentano una delle principali innovazioni tecnologiche nelle telecomunicazioni: rispetto ai tradizionali cavi in rame presentano infatti notevoli vantaggi per la connessione a Internet. Cremona cablata: un’opportunità per tutti Wireless Dall’inglese “senza fili”, indica una comunicazione tra dispositivi elettronici che si serve di onde elettromagnetiche. In pratica grazie alla tecnologia wireless (come per es. Wi-Fi e Wi-Max) è possibile connettere il proprio computer a Internet senza bisogno di collegarlo a cavi. L’offerta di Aemcom è rivolta agli utenti residenziali con i servizi Internet e telefono, mentre per le imprese (pubbliche e private) vi sono proposte specifiche rivolte a negozi, professionisti, aziende e mondo della scuola. Tra le possibilità che, grazie al cablaggio di Cremona, Aemcom mette a disposizione, si segnalano: la comunicazione multimediale interattiva (videotelefonia, videoconferenza, teledidattica), il commercio elettronico, il remote banking, l’informazione/intrattenimento (video on demand), il telelavoro e lavoro cooperativo, la telesorveglianza, servizi su protocollo IP (es.voce), telefonia tradizionale, LAN (rete locale di computer), VPN (Reti Private Virtuali), Reti Private Permutate. Digital divide Termine usato per indicare le disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie della società dell’informazione (personal computer e Internet), disuguaglianze che si ripercuotono in un divario di sviluppo a livello economico, culturale e sociale. In Italia il Digital divide si può individuare nell’esclusione di milioni di cittadini dal collegamento veloce a Internet garantito dalla banda larga, considerata un fondamentale fattore di crescita economica e occupazionale. 7 te dunque il computer (sarebbe meglio non posizionarlo nella camera dei bambini, ma in una stanza d’uso comune come il salotto per favorire il dialogo), sedetevi accanto a loro e iniziate a navigare insieme, seguendo i consigli pratici che vi suggeriamo sia nella sezione a voi dedicata, sia in quella che abbiamo preparato per i vostri figli (lì è un simpatico personaggio di nome Pixie a parlare). Cari genitori Questa Guida è un prezioso aiuto che Aemcom vi mette a disposizione per accompagnare i vostri figli alla scoperta della Rete. Oggi negare l’accesso a Internet non è più possibile: vorrebbe dire privare i ragazzi, veri e propri “nativi digitali”, di tutte le opportunità offerte dalla Rete. Internet è diventato lo spazio del sapere, della comunicazione, della condivisione, degli acquisti: online si possono trovare informazioni su ogni ambito della conoscenza, si possono stringere nuove amicizie, si possono scambiare foto, video, musica, fare compere, ecc. Ma come evitare che la navigazione in Rete dei nostri figli si trasformi in una odissea? Proprio come nella vita di tutti i giorni insegnate loro quali atteggiamenti adottare per evitare brutte esperienze, allo stesso modo i vostri consigli sono indispensabili affinché i piccoli internauti imparino in sicurezza a muovere i primi passi in Internet. Come educarli all’uso consapevole e critico delle nuove tecnologie? In questa Guida trovate vari spunti che potranno esservi d’aiuto proprio per condurre per mano i vostri figli alla scoperta delle opportunità e dei pericoli della Rete. Accende- Insieme potete sperimentare la ricerca di temi che li interessano, parlando con loro di ciò che vedono e che possono trovare. Potete sollecitarli ad avventurarsi con voi nei social network per i più piccoli (ve ne proponiamo alcuni) così, quando in futuro apriranno un account tutto loro su Facebook o su Myspace (ci vogliono 13 anni), già sapranno che bisogna inserire commenti, foto, video con estrema prudenza. Per affrontare coi nostri giovani internauti temi delicati come la protezione della pricacy, il cyberbullismo o l’adescamento online vi suggeriamo una serie di simpatici spot da guardare e commentare insieme. Potete anche dedicarvi alla sicurezza del computer di famiglia istallando o aggiornando antivirus e antispam. Se poi i vostri figli sono appassionati di film e di musica sarà bello trascorrere qualche serata con loro scaricando materiali audio e video dai siti che vi proponiamo, senza nessun timore di violare il copyright. 8 Che ne dite poi di darvi insieme alle compere online? Per i nostri figli sarà divertente, ma anche molto istruttivo. Prima, naturalmente, leggete i consigli che abbiamo preparato: eviterete così brutte sorprese! SAFER INTERNET È un progetto dalla Commissione Europea lanciato nel 2005 per promuovere un uso più sicuro di Internet e delle altre tecnologie di comunicazione, al fine di adottare adeguate misure a tutela dei minori. “Safer Internet” sostiene in tutti i paesi dell’Unione varie iniziative volte a sensibilizzare il pubblico (soprattutto bambini, genitori e insegnanti) sulle opportunità e sui rischi delle nuove tecnologie. Ogni anno, a inizio febbraio, si celebra a livello europeo il Safer Internet Day, una giornata interamente dedicata all’argomento. Nel nostro Paese, nell’ambito del Programma Safer Internet, è attivo il Centro Italiano per la Sicurezza in Rete (www.sicurinrete.it), coordinato da Save the Children e Adiconsum. Insomma quello che vi proponiamo non è una Guida da leggere tutta d’un fiato e mettere in un cassetto, ma da tenere sempre a portata di mano e da utilizzare ogni volta che vorrete condividere coi ragazzi l’esperienza della navigazione in Rete. Per concludere, cari genitori, vi annunciamo che con questo progetto editoriale Aemcom dà il via a un percorso di promozione sul territorio cremonese del programma europeo “Safer Internet”, il cui obiettivo è proprio quello di sensibilizzare i minori e i loro genitori all’uso sicuro di Internet e dei nuovi media. Questa Guida non rappresenta dunque una iniziativa isolata, ma si colloca all’interno di un più ampio servizio di promozione della sicurezza in Rete che Aemcom intende offrire alla comunità cremonese. 9 LO SPAZIO DEL SAPERE Nel web alla ricerca di informazioni: opportunità, rischi, consigli CAPITOLO 1 Il web è una vera finestra sul mondo: offre ai nostri figli straordinarie occasioni di conoscenza su ogni sfera del sapere. Con un semplice click i giovani internauti possono leggere informazioni, guardare video, ascoltare audio su qualsiasi argomento di loro interesse: dalle tematiche affrontate a scuola e da approfondire per una ricerca, alle news sulla star del mo- mento, dalle anteprime del film più cult a curiosità a volte imbarazzanti… Insomma non c’è che dire: in Internet i nostri figli hanno davvero l’opportunità di compiere viaggi interessanti navigando da un link all’altro. Ma come evitare che questi viaggi virtuali si trasformino in odissea nel web? ATTENZIONE AI BUCHI NERI mente compariranno centinaia di link che rimandano a siti in cui è presente la parola chiave digitata. Ma come scegliere tra questa miriade di informazioni le più appropriate? I nostri figli di fronte a questa eccessiva mole di contenuti possono avere difficoltà a orientarsi e a valutare l’attendibilità delle notizie riportate. I rischi a cui possono andare incontro i nostri figli mentre navigano Contenuti inappropriati Ai giovani internauti può capitare di venire in contatto con contenuti illeciti (ad es. pornografici o che invitano a commettere vari tipi di reato) o inadeguati alla loro età come immagini violente, scene di sesso, messaggi pubblicitari ingannevoli o messaggi razzisti. Inoltre anche altre insidie potrebbero trasformare il loro viaggio virtuale alla ricerca di contenuti in una vera e propria odissea. Ad esempio, potrebbero scaricare file coperti da diritto d’autore o inserire dati personali in form d’iscrizione di particolari siti, andando così incontro a un possibile furto dell’identità. Per maggiori dettagli su questi argomenti si vedano i capitoli numero 2 e 3. Difficoltà nel circoscrivere la ricerca e nel valutare le fonti Fare una ricerca sul web è molto semplice: basta inserire in un motore di ricerca l’argomento di nostro interesse e immediata10 SOS pornografia e pedopornografia I nostri figli potrebbero imbattersi involontariamente in materiale pornografico o addirittura pedopornografico, perché alcuni file vengono associati a nomi di film o di canzoni famose o persino a nomi di cartoni animati. I giovani internauti che sono alla ricerca del loro cantante o attore preferito finiscono così, aprendo il file, per trovarsi davanti a materiale illecito o non adatto alla loro età. È fondamentale illustrare ai nostri figli a quali rischi possono andare incontro navigando in rete e spiegare loro che se si dovessero imbattere in contenuti inappropriati devono subito avvisarci senza alcun imbarazzo. È importante spiegare ai ragazzi come valutare in modo critico le informazioni contenute nei siti, sollecitandoli a porsi alcune domande sull’obiettivo del sito che stanno consultando e sulla sua affidabilità. A tal fine un particolare motore di ricerca può essere utile: si tratta di www.checkdomain.com che ci sa dire da chi è stato registrato il sito, consentendoci così di risalire all’autore o al proprietario. È opportuno insegnare ai nostri figli a utilizzare le varie opzioni offerte dai motori di ricerca che permettono di restringere il campo di ciò che si sta cercando. Ad esempio se si mettono le parole chiave tra virgolette si ottiene una ricerca letterale: cioè il motore di ricerca fornirà un elenco dei soli siti in cui è riportata l’esatta frase di nostro interesse. Se si vuole effettuare una ricerca più sofisticata è necessario entrare nella pagina “ricerca avanzata” del motore di ricerca dove è possibile scegliere tra una serie di parametri. Un’altra possibilità è la ricerca per categoria: selezionando ad esempio “immagini” o “video” ci verrà fornito solo un elenco di immagini o di video che avranno come parola chiave quella da noi indicata. Infine, nel caso in cui i nostri figli navighino da soli, è raccomandata, anche se con alcune accortezze, l’installazione sul compu- Che fare? Un sito dai contenuti o dalle immagini illegali va segnalato/denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni presso cui è stato istituito il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet (vedi capitolo numero 5). Contro il drammatico fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori su Internet sono scese in campo due associazioni da sempre in prima linea nella tutela dei bambini: Terre des Hommes che ha attivato il sito http://www.ioproteggoibambini.it (lanciando l’omonima campagna per la prevenzione degli abusi sui bambini) e Save the Children Italia che gestisce www.stop-it.org. Il sito spiega come prevenire le situazioni a rischio e raccoglie segnalazioni (anche in forma anonima) che poi gira alla Polizia Postale e delle Comunicazioni. 11 Quando il web è a misura di bimbo ter di strumenti di “parental control”, cioè di filtri di sicurezza che permettono a noi adulti di controllare e indirizzare l’esplorazione del web da parte dei bambini. Sono tre i siti che in Italia si sono aggiudicati il concorso per il miglior contenuto online per bambini promosso dal Programma Internet Sicuro della Commissione Europea: - 1° classificato www.navediclo.it, sito rivolto ai bimbi dai 6 agli 11 anni che propone loro in sei sezioni tante attività per imparare divertendosi. Sulla nave, metafora della rete, i bambini scoprono il web aiutati da un simpatico equipaggio. È stato ideato da Silvia Carbotto. - 2° classificato www.meraweb.it, sito che rappresenta il prolungamento dell’attività editoriale del mensile il Messaggero dei Ragazzi. - 3° classificato www.trool.it, portale dedicato ai ragazzi per promuovere l’uso di Internet, sicuro e consapevole. È un progetto della Regione Toscana realizzato dall’Istituto degli Innocenti di Firenze. I FILTRI: EFFICACE SOLUZIONE? I software di filtraggio (ve ne sono a pagamento, ma anche a uso gratuito o integrati nel sistema operativo) sono sistemi che limitano l’accesso al web e funzionano principalmente in due modi: o non consentono di aprire i siti inseriti in una lista nera o consentono all’opposto di aprire solo certi siti specificati. Esistono programmi che consentono anche di controllare i contatti online dei bambini, evitando che comunichino con sconosciuti. Se si decide di istallare un filtro è importante tener presente che la sicurezza in rete non si può certo delegare a questo software. È inoltre utile ricordare che il filtro va adattato all’età dei bambini e ai loro bisogni di conoscenza altrimenti il rischio, soprattutto nell’età adolescenziale, è di escluderli dall’accesso a una serie di contenuti, informazioni e materiali per loro interessanti e non dannosi, creando conflittualità in famiglia. UNA VALANGA DI LINK: COME ORIENTARSI? I motori di ricerca, una volta inserita la parola chiave, ci restituiscono pagine e pagine di link “estraendole” dal proprio archivio costantemente aggiornato dagli spiders (ragni), cioè da programmi che continuamente analizzano i siti web. Ma in base a quali criteri posizionano un sito nella lista che ci forniscono? Ciò dipende dalla formula statistico-matematica utilizzata che, considerando vari fattori (come ad es. la qualità dei contenuti testuali, la popolarità, le parole chiave), elabora una classifica dei siti, posizionando più in alto quelli che più corrispondono alla richiesta fatta dall’utente. Allora i siti posti in cima alla lista sono i migliori? Non sempre. Potrebbero infatti essere siti che sono stati ottimizzati, cioè Per farsi un’idea sul mondo dei software di “parental control” molto utile è il sito www.ilfiltro.it gestito dall’Associazione Centro ELIS che propone un confronto tra i principali filtri per le famiglie, spiegando nel dettaglio le caratteristiche di ognuno. 12 siti che sono stati realizzati in modo tale da “sfruttare” a proprio vantaggio gli algoritmi usati dai motori di ricerca e ottenere così posizioni migliori nella lista. Inoltre, spesso in cima alla lista e a volte anche a destra, compaiono siti sponsorizzati o annunci: si tratta di link a pagamento, cioè il proprietario del sito ha pagato il motore di ricerca per essere posizionato ai primi posti dell’elenco. Come riconoscere se un sito è ottimizzato o sponsorizzato? Nel primo caso non c’è alcuna possibilità, mentre i siti sponsorizzati vengono opportunamente segnalati dal motore di ricerca che, per differenziarli, ce li presenta anche su uno sfondo colorato. il re dei motori di ricerca Google, la cui versione italiana si trova su www.google.it, è il motore di ricerca più utilizzato a livello mondiale. In sintesi cerchiamo di capire come funziona. Come gli altri motori di ricerca analizza i contenuti del web e li classifica nel suo “archivio” in base a formule statistico-matematiche. E proprio qui sta la differenza rispetto ai concorrenti. I suoi fondatori, Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell’Università di Stanford (USA), ebbero l’intuizione, alla fine degli anni Novanta, di ideare un motore di ricerca basato sull’analisi matematica delle relazioni tra i siti web. In pratica, detto in poche parole, Google classifica un sito non solo in base al contenuto, ma anche in base al numero di link che rimandano a quel sito partendo dall’assunto che più un sito è citato sul web più sarà importante e quindi otterrà una migliore posizione nell’elenco stilato da Google che ci appare al momento della ricerca. CHE COS’È L’URL L’URL (Uniform Resource Locator) rappresenta l’indirizzo di un sito o di una pagina web. Si tratta, in pratica, della stringa da inserire nel nostro browser (il software che ci permette di navigare nel web come ad esempio Explorer, Mozilla Firefox, Safari, Opera) affinché questo cerchi il sito all’interno dei server e lo visualizzi sul nostro computer. Nell’URL è indicato il luogo in cui è localizzata la pagina e il protocollo utilizzato per la trasmissione delle informazioni. Nel caso di Aemcom è http://www. aemcom.net dove http:// indica il protocollo mentre www.aemcom.net è l’indirizzo composto a sua volta da www, che indica che quello che cerchiamo è su un server web; da .net che rappresenta il dominio di primo livello, cioè definisce la classe di appartenenza del sito (.net è usato per gli organismi legati a Internet, altri domini sono .it per i siti italiani, .org per le organizzazioni, .gov per gli organismi di carattere governativo, .com per i siti commerciali); da aemcom che rappresenta il dominio di secondo livello, cioè il nome scelto dal proprietario del sito. Da segnalare che oggi Google non è solo un motore di ricerca. I suoi due ideatori hanno fondato un vero impero nel web lanciando vari servizi come ad esempio la posta elettronica (Gmail) e la visualizzazione delle mappe geografiche (GoogleMaps) per citare solo alcuni dei servizi più conosciuti. 13 LO SPAZIO DELLA COMUNICAZIONE In Internet per dialogare: opportunità, rischi, consigli CAPITOLO 2 Dalle e-mail ai blog, dalle chat all’istant messaging e ai forum fino ai popolarissimi social network come Facebook e Twitter: su Internet i nostri figli hanno a disposizione tutto ciò per comunicare coi loro compagni, per stringere nuove amicizie, per entrare a far parte di una community dove condividere i propri interessi senza muoversi da casa. Insomma, non c’è che dire, i nostri figli vivono in un’epoca in cui le nuove tecnologie hanno davvero rivoluzionato le modalità di relazione. Ma come evitare che, comunicando online, finiscano per vivere un’odissea? IL GLOSSARIO DEL WEB E-mail: è un sistema che permette di ricevere e inviare messaggi di testo tra due o più utenti dotati di un indirizzo di posta elettronica (chiamato anche account). Ai messaggi si possono allegare file. Instant messaging: è un sistema di messaggistica istantanea che consente, via computer, di scambiare in tempo reale messaggi (ma anche file) tra gli utenti inseriti nei propri contatti. Tra i più noti software figurano ICQ, Msn Messenger e Skype, con quest’ultimo è possibile anche telefonare e videochiamare. Si possono scaricare tutti gratuitamente da Internet. Chat: è uno spazio virtuale in cui i partecipanti dialogano tra loro in tempo reale via computer, scambiandosi messaggi. All’interno di una chat vi sono generalmente diversi canali (o stanze) che si differenziano per i contenuti tematici trattati. Online community: è una comunità virtuale formata da persone che condividono gli stessi interessi e che dialogano scambiandosi messaggi in Internet attraverso chat, forum, instant messaging o tramite i social network o i blog. Forum: è un luogo virtuale di discussione. Si distingue dalla chat perché nel forum il botta e risposta possono avvenire in momenti diversi, mentre in chat la comunicazione avviene nello stesso momento. 14 IL BLOG: QUANDO IL DIARIO È ONLINE IL BOOM DEI SOCIAL NETWORK Sono finiti i tempi del diario segreto chiuso a chiave in un cassetto e gelosamente custodito. Ora il diario si scrive online e tutti lo possono leggere. Si chiama BLOG ed è estremamente semplice da creare e da tener aggiornato, anche da chi non ha competenze in campo informatico: basta accedere online a una qualsiasi piattaforma per blog (come splinder http://www.splinder.com/ o wordpress http://it.wordpress.org/) e inserire i propri contenuti (ogni articolo è chiamato post) identificandoli con parole chiave (i tag). Chi vuole può aggiungere un proprio commento e ciò rende il blog un diario interattivo. L’insieme di tutti i blog esistenti in rete – si parla di svariati milioni – viene definito blogosfera. Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 negli USA e si è affermato in Italia dal 2001. Oggi online si trovano blog di tutti i tipi: da quelli personali, a quelli tematici, a quelli giornalistici e di attualità. Il blog più seguito in Italia è quello di Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it). Facebook, Badoo, Myspace, Twitter, Flickr, Youtube: sono questi i principali social network che in Italia spopolano tra i giovani. Secondo la ricerca “EU Kids Online”, finanziata dal Programma Internet Sicuro della Commissione Europea nel biennio 2009-2011, nel nostro Paese il 57% dei ragazzi fra i 9 e 16 anni ha un profilo su un social network. Anche il rapporto Eurispes - Telefono Azzurro (Indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2011) fotografa un’alta crescita dell’uso del social network: ben l’82,6% dei ragazzi dai 12 ai 15 anni utilizza Facebook, una percentuale che aumenta fino al 90,9% tra i 16 e18 anni. Se i nostri figli hanno un proprio blog o ne vogliono attivare uno è molto importante dire loro che non devono mai pubblicarvi informazioni personali che possano permettere a chiunque di identificarli, cioè di sapere dove abitano o che scuola frequentano. È bene far loro presente che ciò che pubblicano sul blog potrà essere visto da tutti e utilizzato anche contro la loro volontà (salvando e diffondendo testi o immagini), attenzione quindi a inserire confidenze e foto. Infine ai giovani internauti va spiegato che, per non trasgredire la Legge, quando postano sul loro blog non devono mai inserire contenuti offensivi o pubblicare materiali coperti da copyright (vedi cap. n.4). Come funzionano? I social network permettono di entrare a far parte di una comunità online dove si può chattare, inviare messaggi, pubblicare e condividere testi, foto, video, musica. Per utilizzare un social network è necessario registrarsi e compilare il proprio profilo personale con una serie di informazioni (età, sesso, nome o nickname, indirizzo, scuola, immagini e video). Dopodiché con un semplice click si entra in contatto con chi è già iscritto alla comunità. A livello mondiale il social network più diffuso è Facebook, ma grande successo stanno riscuotendo anche Twitter (dove è possibile aggiornare la propria pagina con messaggi di testo della lunghezza massi15 ma di 140 caratteri) e LinkedIn (dedicato ai professionisti). Inoltre molto usati sono pure Flickr e Youtube: il primo consente di condividere le foto, il secondo i video. tempo anche una guida (permette di leggere i suggerimenti lasciati da altri utenti, propone una serie di attività interessanti da fare in un luogo preciso) e un gioco. Molti altri geo social network stanno nascendo: c’è ad esempio Groupon che permette di scoprire quali offerte ci sono nei paraggi, c’è Yelp che offre proposte su misura dal ristorante allo shopping. Infine tutto italiano è il sito www.risparmiosuper.it: il sistema su smartphone riconosce dove ci troviamo e ci suggerisce il posto più vicino ed economico per fare acquisti. L’ultima novità sono i geo social netwok, cioè quei siti che permettono di condividere con altri utenti la propria presenza in un determinato luogo in tempo reale (in gergo si dice fare check-in), sia via computer, ma soprattutto via cellulare (con smartphone e iPhone). Il geo social network più diffuso, attivo dal 2009, è Foursquare che è al con- il re dei social network costruire il proprio profilo personale (si possono mettere varie informazioni, anche foto o video ed è sempre aggiornabile). A questo punto non resta che invitare i propri amici, richiedendone l’amicizia, e scambiando poi con loro messaggi privati o pubblici, condividendo foto o video. Via via, poi, la cerchia di amici si allarga agli amici degli amici e i contatti aumentano. La rete sociale online più vasta al mondo (si parla di oltre 800 milioni di utenti registrati, ma i dati sono in costante aumento e si possono consultare su www.insidefacebook.com) è stata fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg, all’epoca studente diciannovenne presso l’università di Harvard, con l’aiuto di alcuni amici. Inizialmente lo scopo dell’ideatore era quello di creare un sistema che servisse a far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo. Ma il successo fu tale che ben presto si diffuse anche fuori dall’ambito studentesco, fino a diventare non solo il social network più diffuso, ma anche uno tra i siti più visitati al mondo. In Italia Facebook ha conosciuto un vero boom nel 2008 e conta oggi, secondo i dati forniti dallo stesso social network e riferiti a maggio 2012, oltre 21 milioni di utenti registrati. Vietato ai minori di 13 anni In teoria l’iscrizione a Facebook non è possibile per chi ha meno di 13 anni. Però, come hanno confermato alcune ricerche, molti ragazzi e ragazze falsificano la data di nascita per riuscire così a usare il social network. Una curiosità: sul fenomeno Facebook è stato girato nel 2010 il film The Social Network e nella primavera 2011 è uscito il libro Facebook, la storia (edito da Hoepli) scritto Come si entra in Facebook? Dopo esser- da David Kirkpatrick, giornalista statunitensi registrati su www.facebook.com, occorre se specializzato in tecnologia. 16 ATTENZIONE AI BUCHI NERI FALSE IDENTITÀ Sui social network, in chat, nei forum c’è chi modifica la propria identità (ad esempio un adulto che si finge un ragazzo, un uomo che si presenta come un’avvenente signorina) e chi, addirittura, si finge un’altra persona, falsificando la propria identità. Si parla a questo proposito di profili o account fake (falso). Il social network Twitter, sul quale si sono verificati vari episodi di falsificazione d’identità (tra le vittime anche alcuni vip come Barack Obama, il Dalai Lama, Britney Spears), è corso ai ripari attivando una procedura per verificare l’autenticità delle persone che si registrano. I rischi a cui possono andare incontro i nostri figli mentre comunicano online Divulgare in modo imprudente i propri dati personali Comunicando online i nostri giovani internauti sono spesso invogliati a dare informazioni su di loro, anche riservate, a persone sconosciute incontrate in chat o nei forum che si conquistano la loro fiducia. Altre volte mettono online con leggerezza i propri dati personali o le proprie confidenze, pubblicandoli nel loro blog o sulla loro pagina di Facebook. Diffondendo in questo modo i propri dati personali i nostri figli danno la possibilità a malintenzionati di identificarli e molestarli. Numerose anche le false identità su Facebook. Ad esempio in Italia nei primi mesi del 2011, come riportato da punto-informatico.it, due trentenni hanno creato una fake relativa al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, account che dopo pochi giorni di vita ha raggiunto quota 5 mila amici. Ora rischiano una pena pari a un anno di carcere. Commettono un reato anche coloro che creano un account di posta elettronica con falsa identità. Lo ha stabilito nel 2007 la Corte di Cassazione penale (sentenza n° 46674). Essere soggiogati da adulti a fini sessuali Si parla a questo proposito di adescamento online (chiamato anche grooming dall’inglese to groom “prendersi cura”) ed è una vera e propria tecnica di manipolazione psicologica messa in atto dai pedofili con le nuove tecnologie. Essere vittima di cyberbulli Dialogando online può capitare ai nostri figli di essere presi di mira da un proprio coetaneo che, approfittando spesso dall’anonimato che Internet gli garantisce, infastidisce, minaccia, offende, diffama, perseguita. 17 resto di 63 persone e alla denuncia di altre 600, per reati connessi alla pedopornografia. Una situazione allarmante fotografata anche dal “10° Rapporto Nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza” di Telefono Azzurro e Eurispes, secondo il quale ben al 40% degli adolescenti, tra i 12 e i 19 anni, è stato chiesto un incontro da parte di uno sconosciuto e al 47% è stato chiesto di lasciare il proprio nome, cognome e indirizzo. Fissare incontri con persone conosciute su Internet La curiosità spesso spinge i nostri figli a voler incontrare di persona l’amico/a che hanno conosciuto chattando. Il rischio, però, è che dietro a un coetaneo si nasconda un adulto malintenzionato, poiché online è facile fingersi un’altra persona. Infettare il proprio computer con virus Aprendo allegati di e-mail inviate da mittenti sconosciuti i nostri giovani internauti potrebbero essere vittima di un attacco informatico per la presenza di virus. Chi sono gli adescatori e come agiscono? Si tratta soprattutto di uomini tra i 30 e i 40 anni che, come evidenziato da uno studio dall’Università di Lancashire, manipolano il minore online seguendo precise fasi: prima lusingano e raggirano i giovani internauti, dialogando con loro in chat o nei forum e cercando di diventare loro confidenti, poi introducono discorsi sulla sessualità (chiedendo l’invio di foto a sfondo sessuale), fino ad arrivare a invitarli a un incontro offline. SOS Cosa prevede la legge? La Camera ha approvato nel gennaio 2010 il Disegno di Legge n. 2326 di ratifica della Convenzione di Lanzarote che prevede nuove norme contro la pedofilia in Rete. ADESCAMENTO ONLINE Come spiegarlo ai nostri figli? Per affrontare l’argomento dell’adescamento coi più piccoli, da segnalare il simpatico spot “A volte bisogna saper dire no” a cui si accede da www.ioproteggoibambini.it, il sito della campagna sulla tutela dei minori promossa dall’associazione Terre des Hommes. Per scendere nello specifico dell’adescamento online è utile guarda- I dati della Polizia Postale e delle Comunicazioni non lasciano dubbi: negli ultimi anni sono sempre di più i pedofili che utilizzano Internet per contattare i minori. Dal 2000 al 2007 questi casi sono passati dal 10% al 21%. E nel 2010 sono state svolte 66 operazioni, sotto copertura, che hanno portato all’ar18 re insieme ai nostri figli il video prodotto dall’Interpol che si trova su You Tube, digitando come parole chiave “Spot Interpol prevenzione grooming”. È invece adatto a ragazzi più grandi il video lanciato da Save the Children all’interno del progetto REACT che ha per protagonista un ragazzo elegante, dall’aria accattivante. Si trova su Youtube digitando “REACT Save the children”. A chi rivolgersi? L’adescamento online va denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni (vedi capitolo numero 5). IL BULLISMO AL TEMPO DI INTERNET A chi rivolgersi? I dati raccolti da Telefono Azzurro (“10° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza”), parlano di un fenomeno in crescita: il 9,4% dei ragazzi tra i 12 e 19 anni ha ricevuto messaggi, foto o video offensivi o minacciosi. Percentuali maggiori di ragazzi (26,9%) dicono di aver trovato informazioni false sul proprio conto, mentre il 5,2% è stato escluso intenzionalmente da gruppi online. Telefono Azzurro mette a disposizione il suo Centro nazionale di ascolto: telefonando al numero 196-96 i bambini o gli adolescenti possono trovare un esperto (psicologo o pedagogista) che li aiuterà ad affrontare la situazione di disagio. In caso di minacce gravi o molestie sessuali ci si deve rivolgere alla Polizia o ai Carabinieri. Chi sono e come agiscono i cyberbulli? Hanno un’età compresa tra i 10 e i 16 anni, una competenza informatica superiore alla media e spesso senza rivelare la propria identità prendono di mira un proprio coetaneo (può essere un estraneo o un compagno), usando le nuove tecnologie in diversi modi: inviandogli messaggi offensivi e minacciosi via e-mail o in chat, diffondendo in Internet informazioni false sul suo conto, escludendolo da gruppi online o rubandogli l’identità per mandare messaggi ingiuriosi al fine di screditarlo. 19 se hanno degli allegati non vanno assolutamente aperti e se hanno dei link non bisogna mai cliccarvi. (ulteriori consigli si trovano nella sezione bambini). UN CENTRO DI SICUREZZA ONLINE L’ha creato il motore di ricerca Google, in collaborazione con Telefono Azzurro, Save the Children e Terre des Hommes, associazioni in prima fila nella tutela dei minori anche online. Si tratta di uno spazio dove i genitori possono trovare utili suggerimenti e consigli su come proteggere i figli dai rischi della Rete. Per accedervi digitare http://www.google.it/familysafety/advice. html Se i ragazzi desiderano entrare in una chat, in un forum o aprire un loro profilo su un social network, è estremamente utile, prima di acconsentire alla loro richiesta, visitare le community insieme a loro per comprenderne i meccanismi e aiutarli a relazionarsi online in modo corretto, illustrando loro i possibili pericoli a cui potrebbero andare incontro (falsa identità, richiesta di appuntamenti). È inoltre fondamentale far capire ai nostri figli l’importanza di tutelare la propria privacy e quella altrui illustrando loro che si tratta di un aspetto tanto cruciale della propria vita da essere addirittura previsto dalla Legge (il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”). Nella guida per ragazzi ai capitoli 2 e 3, si trovano inoltre utili consigli rivolti ai giovani internauti, affinché evitino di diffondere con leggerezza i propri dati (per esempio non inserire informazioni personali dettagliate nel proprio profilo o utilizzare un nome di fantasia quando si chatta). SPIEGALO CON UN VIDEO Infine, anche per quanto riguarda l’uso delle e-mail, è necessario prendere alcune precauzioni: innanzitutto istallare un software antivirus (ve ne sono anche di gratuiti che si possono scaricare da Internet) e tenerlo sempre aggiornato. Poi è bene dire ai nostri figli di prestare molta attenzione alle e-mail inviate loro da mittenti sconosciuti: Come affrontare temi delicati come la protezione della privacy e il cyberbullismo? Per introdurre l’argomento si possono guardare insieme ai nostri figli gli spot di “Posta con la testa”, un canale 20 amici online del loro figlio. Inoltre l’amicizia su Mypage.it non è virtuale: per diventare amico di un bambino bisogna conoscere la sua Parola Magica, che i ragazzi devono scambiarsi nella vita reale. Su Mypage, oltre a creare la propria pagina, personalizzandola in modo creativo, i piccoli utenti hanno a disposizione una vasta gamma di attività online: possono disegnare, colorare, leggere, scrivere, giocare, guardare video. su Youtube (l’indirizzo è http://www.youtube.com/user/PostaConLaTesta) legato a un’omonima campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani, promossa in Italia nell’ambito del programma europeo Internet Sicuro. Altri interessanti spunti di riflessione si trovano nei video del canale Youtube “Sicurezza in Rete” (l’indirizzo è http://www.youtube.com/user/sicurezzainrete): si tratta di interviste a esperti di social network realizzate in occasione della Settimana Nazionale della Sicurezza in Rete. IL SOCIAL NETWORK ITALIANO A MISURA DI BAMBINI Per accedere basta collegarsi al sito http://www.mypage.it ed effettuare la registrazione che deve poi essere confermata da un genitore, con un’apposita procedura per permettere a Mypage di verificarne l’esatta identità. Un altro social network per ragazzi dai 6 ai 13 anni, ma che per ora è solo in lingua inglese, si trova al seguente indirizzo www. kibooku.com Richiede il pagamento di un piccolo canone mensile (1,95 sterline cioè 2,30 euro) e al momento dell’iscrizione vanno forniti dati personali, l’indirizzo mail di un genitore e i dati della sua carta di credito per permettere la tracciabilità dell’identità della persona. I genitori sono chiamati inoltre periodicamente a monitorare i comportamenti dei propri figli sulla piattaforma. Si chiama Mypage.it e, sebbene il nome sia in inglese, è stato interamente sviluppato in Italia da un team di lavoro che da oltre 10 anni si occupa della produzione di contenuti multimediali per l’infanzia con la consulenza di psicologi e psicoterapeuti infantili. Si tratta insomma del primo social network italiano pensato e sviluppato per i bambini e le bambine dai 5 anni in su. Come spiegano sul blog gli ideatori, Mypage.it funziona come i social network per adulti. I giovani internauti, una volta creato il loro profilo personale, possono trasferire online la loro rete di amicizie, ma con maggiori garanzie di sicurezza per evitare brutti incontri. Grazie al sistema di Parental Control di Mypage, per esempio, i genitori sanno in ogni momento chi sono gli 21 LO SPAZIO DELLO SCAMBIO In Internet per condividere contenuti: opportunità, rischi, consigli CAPITOLO 3 Musica, foto, film, video e testi si possono scambiare online, a costo zero, con un semplice software di file sharing, Lo sanno bene i nostri giovani internauti che sempre più spesso, stando alle statistiche, usano la rete soprattutto per scaricare file d’ogni genere e condividerli coi propri amici. Insomma, non c’è che dire, grazie al sistema Peer to Peer (P2P) in Internet i nostri figli possono scambiarsi in modo gratuito i più svariati contenuti. Ma come evitare che, condividendo file online, finiscano per vivere un’autentica odissea? IL GLOSSARIO DEL WEB Software di file sharing: sono programmi per la condivisione di file (dall’inglese “to share” che vuol dire condividere) e sono necessari per creare un sistema P2P. Permettono di trasferire file da un computer ad un altro su Internet. Tra i software più conosciuti c’è eMule (in italiano chiamato Mulo) che si scarica gratuitamente e utilizza i network peer to peer eDonkey e Kad. Download: termine inglese che significa scaricare. Viene usato per indicare l’azione di prelevare dalla rete un file, trasferendolo sul proprio computer. L’azione inversa è detta upload. Peer to Peer (P2P): è un sistema che, una volta istallato un software di file sharing, permette a due o più utenti collegati a Internet di condividere e scambiarsi file gratuitamente senza passare da un server centrale. Il termine deriva dall’inglese “peer” e letteralmente vuol dire “rete paritaria”. In pratica con questo sistema i computer sono tutti alla pari e si scambiano i dati direttamente tra loro, senza passare da un computer principale. Le più famose reti di peer-to-peer sono: Gnutella, OpenNap, Bittorrent, eDonkey, Kademlia. Come avviene lo scambio col P2P? La procedura è la seguente: innanzitutto si scarica gratuitamente un software di file sharing e lo si istalla sul proprio pc. Il programma creerà nel computer una “cartella condivisa” il cui accesso è disponibile a chiunque nel mondo utilizzi quel software. A nostra volta noi potremo accedere ai file che altri utenti hanno inserito nella loro cartella di condivisione e scaricarli. In che modo? Basta inserire una parola chiave (ad esempio il nome di un cantante) e immediatamente compariranno tutti i relativi file (in questo caso musica e immagini) presenti in tutte le cartelle di condivisione di chi usa lo stesso nostro software di file sharing. A questo punto non ci resta che selezionare il file desiderato e scaricarlo sul nostro computer. 22 ATTENZIONE AI BUCHI NERI I rischi a cui possono andare incontro i nostri figli mentre condividono contenuti online Violare la legge sul diritto d’Autore I file scaricati o messi in condivisione (soprattutto musica e film) potrebbero essere coperti da copyright. Si tratta di due azioni illegali, secondo la normativa vigente sul diritto d’Autore, che prevede sanzioni amministrative e penali. È fondamentale far capire ai nostri figli quanto sia importante non trasgredire la legge sul diritto d’autore, non solo per le sanzioni a cui possono andare incontro, ma anche per il danno che, trasformandosi in pirati del web, fanno agli artisti, privandoli della loro legittima retribuzione. Va spiegato loro che online si possono solo scaricare o condividere file non coperti da copyright, come musica o video autoprodotti o file rilasciati con licenze Creative Commons che hanno molte meno restrizioni in fatto di diffusione e condivisione. Scaricare inconsapevolmente contenuti pornografici o pedopornografici Vedi capitolo numero 1. Mettere in pericolo la propria privacy I nostri figli potrebbero, senza accorgersi, inserire nella cartella di condivisione del sistema P2P file personali che, così facendo, risulterebbero visibili a tutti coloro che nel mondo utilizzano lo stesso software di file sharing. È molto importante che i ragazzi sappiano che non sempre il contenuto di un file corrisponde al suo nome e che ci avvisino senza imbarazzo se si ritrovano salvati sul computer contenuti inappropriati. È anche necessario spiegare loro che se usano un sistema P2P non va assolutamente condiviso tutto l’hard disk. Devono inoltre prestare attenzione ai file che inseriscono nella cartella di condivisione per evitare di diffondere dati personali. Infine, è opportuno ricordare che ogni file scaricato deve essere scansionato con l’antivirus prima di essere aperto, al fine di non ritrovarsi il computer infettato da virus o spyware. Infettare il computer con virus o con altri software dannosi In particolare molto pericolosi sono gli spyware: si tratta di programmi “spia” che, senza il consenso dell’utente, raccolgono informazioni sulle sue attività online e le trasmettono via Internet a soggetti che le utilizzano per trarne profitto, solitamente attraverso l’invio di pubblicità mirata. In alcuni casi gli spyware riescono addirittura a carpire informazioni sensibili come il numero di carta di credito e le password. 23 COS’È IL DIRITTO D’AUTORE MUSICA DIGITALE: UN’UTILE GUIDA In Italia c’è una legge (la n°633 del 1941) che tutela gli autori di opere d’ingegno, cioè opere letterarie, cinematografiche, musicali, teatrali, figurative, architettoniche, attribuendo loro una serie di diritti morali e di utilizzazione economica (come il diritto di riproduzione, esecuzione, diffusione, distribuzione). A essere tutelati sono anche gli esecutori e i produttori dell’opera. Prendiamo il caso di un brano musicale: la legge tutela l’autore del brano, l’artista che lo esegue e la casa discografica che lo produce. Il Copyright dura tutta la vita dell’autore e fino a 76 anni e 8 mesi dopo la sua morte. Viene segnalato da una sigla (©) e dalla scritta “Tutti i diritti riservati”. In Italia è la SIAE che concede le autorizzazioni per l’utilizzazione delle opere protette e riscuote i compensi per conto degli autori che vi aderiscono. Per maggiori informazioni www.siae.it Si chiama “I giovani, la musica e Internet”: l’ha realizzata il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per aiutare genitori e insegnanti a orientarsi nel mondo del Peer to Peer che tanto piace ai ragazzi. In modo semplice la guida spiega i principali rischi della condivisione online di file (in particolare di file musicali) e dà utili consigli per affrontare l’argomento del file sharing in famiglia. La guida si può scaricare in pdf dal sito del ministero (www.istruzione.it) digitando il titolo (“I giovani, la musica e Internet”) nell’apposito campo di ricerca. MUSICA ONLINE: due siti per trovare quella legale Si possono scaricare brani musicali coperti da copyright senza trasgredire la legge? Sì, ma solo a patto che si vada sui siti autorizzati e che si paghi per i brani che si scaricano. Una lista completa di siti che vendono musica in modo legale è disponibile su www.pro-music.it, dove si può scaricare anche un’utile guida per i genitori dedicata alla musica digitale. COPYRIGHT ONLINE: COSA PREVEDE LA LEGGE Secondo la normativa vigente, non si può scaricare materiale coperto da copyright, né lo si può condividere. È permessa solo la copia privata: si può cioè copiare sul proprio computer un cd regolarmente acquistato, ma la copia non si può né dare a un amico né condividere su Internet. Un altro utile sito è www.jamendo.com da cui si possono scaricare legalmente e in modo gratuito migliaia e migliaia di brani di musica libera. Si tratta di musica copyleft che viene tutelata con licenze Creatives Commons e per la quale non si devono quindi pagare i diritti alla Siae. 24 Cosa sono le licenze Creative Commons? QUANDO IL COPYRIGHT NON C’È Si tratta di licenze, alternative al copyright totale, che permettono all’autore di tutelare la sua opera, ma che al contempo danno più libertà di diffusione e condivisione a chi la utilizza. In pratica con queste licenze, l’autore indica come può essere utilizzata la sua opera: si va dalla licenza più ampia (che permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta la paternità dell’opera all’autore), a quella più restrittiva (che consente soltanto di scaricare e condividere i lavori originali a condizione che non vengano modificati né utilizzati a scopi commerciali, sempre attribuendo la paternità dell’opera all’autore). Un’opera protetta dal Creative Commons è segnalata dal seguente simbolo In Internet ci sono programmi che si possono scaricare gratuitamente senza violare alcuna legge. Ne esistono di tre tipi: programmi freeware (software distribuiti in modo gratuito), programmi shareware (software che sono gratuiti solo per un periodo di tempo, scaduto il quale devono essere registrarti e pagati alla casa produttrice) e programmi liberi (software che possono essere liberamente utilizzati, modificati e redistribuiti). Online si trovano anche foto, video, musica, testi da scaricare in modo legale e gratuito. Com’è possibile? Semplice: gli autori hanno scelto di mettere a disposizione le loro opere tutelandole con licenze di diritto d’autore chiamate Creative Commons. Tra i siti che ospitano gratuitamente lavori sotto licenze Creative Commons ci sono www.flickr.com (per le foto) e www.jamendo.com (per la musica). Per maggiori informazioni http://creativecommons.it/ I DANNI DELLA PIRATERIA DIGITALE Secondo uno studio indipendente realizzato da TERA Consultants a causa della pirateria (e principalmente da quella digitale) le industrie creative dell’Unione Europea, vale a dire cinema, musica, televisione e software hanno subito nel 2008 perdite pari a 10 miliardi di euro e un totale di 185.000 posti di lavoro in meno. Solo in Italia i danni sono stati di 1,4 miliardi di euro con 22.400 posti di lavoro perduti. 25 LO SPAZIO DELL’ E-COMMERCE Fare acquisti online: opportunità, rischi, consigli CAPITOLO 4 Online è possibile comprare praticamente di tutto: bastano pochi click del mouse per trovare l’oggetto desiderato, confrontare i prezzi in più negozi di e-commerce, metterlo nel carrello e pagarlo con la carta di credito. Ci verrà poi comodamente recapitato a casa. Internet ha davvero modificato il nostro modo di fare shopping, ma se per noi genitori l’e-commerce rappresenta una vera rivoluzione, dai nostri figli è invece considerata una modalità d’acquisto del tutto normale anche se magari non l’hanno ancora sperimentata in prima persona, non possedendo una carta di credito. Vediamo come evitare possibili rischi. IL BOOM DELLO SHOPPING ONLINE ATTENZIONE AI BUCHI NERI L’e-commerce cresce a tassi decisamente superiori a quelli del commercio sui canali tradizionali. Lo dicono i dati dell’Osservatorio promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano con la collaborazione di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico. Nel 2011 le vendite su Internet sono state pari a 8 miliardi e gli acquirenti online hanno raggiunto quota 10 milioni negli ultimi tre mesi 2012 (+11% rispetto ad aprile 2011). Dati ancor più positivi sono quelli riportati dal report di Casaleggio Associati, secondo il quale il 2011 si è chiuso con un business digitale a quota 18,97 miliardi di euro (inteso come fatturato delle vendite online), in aumento del 32% rispetto all’anno precedente (il gioco d’azzardo online vale oltre la metà del mercato, seguito da turismo e assicurazioni). I rischi a cui possono an- dare incontro i nostri figli mentre fanno acquisti online Truffe online Finte vendite all’asta con merci mai inviate ai clienti, offerta di servizi gratis su Internet che poi si rivelano a pagamento, vendita di prodotti che, una volta pagati, non vengono poi consegnati o, ancora, invio di prodotti diversi da quelli selezionati online. Queste alcune delle principali truffe telematiche segnalate sul sito della Polizia. Molto diffusa è inoltre la truffa chiamata “phishing”. 26 Phishing È un modo di promuovere prodotti e servizi considerato illegale perché viola la privacy. Una curiosità: il termine nasce da una presa in giro alla carne in scatola Spam per l’assidua pubblicità che la marca era solita condurre. Se vi arriva in posta elettronica una mail di un istituto di credito, con tanto di grafica e loghi ufficiali, in cui vi si chiede di inserire nell’apposito sito dati e codici personali, non fidatevi: si tratta di un tentativo di phishing. A inviare la mail non è l’istituto di credito, ma un truffatore che cerca di “pescarvi”, cioè di carpirvi i dati facendoveli inserire su un sito del tutto simile all’originale. Per mettersi al riparo da questo tipo di truffa è utile attivare il filtro anti-phishing del proprio browser che blocca l’accesso a siti web contraffatti. È bene mettere in guardia i nostri figli dalle possibili truffe online (in particolare dal phishing) ed è anche fondamentale spiegare loro come verificare la serietà dei siti di e-commerce. Per controllarne la reputazione è utile, ad esempio, cercare il nome del rivenditore su un motore di ricerca o leggere i commenti di persone che già hanno comprato da quel sito. Inoltre, per sapere a chi fa capo, si può controllare su www.checkdomain.com da chi è stato registrato (vedi capitolo n.1). È estremamente importante che i ragazzi sappiano come accertarsi che il sito di e-shopping, da cui stanno comprando, adotti sistemi di sicurezza per la protezione dei dati. Per scoprirlo, appena prima di procedere al pagamento, bisogna prestare attenzione a due dettagli: - l’indirizzo della pagina inserito nella barra di navigazione che generalmente inizia con http:// deve diventare https:// (“s” indica sicuro) - deve comparire un lucchetto chiuso o in basso a destra o sulla barra di navigazione. Clonazione della carta di credito Quando il sistema di pagamento online non è dotato di opportuni sistemi di sicurezza è facile che qualcuno possa clonare la nostra carta di credito, con le disastrose conseguenze che possiamo ben immaginare. Se non si è sicuri del sito sul quale stiamo acquistando è meglio utilizzare una carta prepagata, caricata con poche decine di euro. Successivamente, se va tutto bene si potranno azzardare acquisti più importanti. Consigliamo di non trasmettere i dati delle carte neanche al telefono. Spam Anche se i vostri figli, almeno per ora, non fanno ancora acquisti online, può però capitare che nella loro casella di posta elettronica arrivino decine e decine di messaggi pubblicitari non richiesti: si tratta di spam. 27 no il contenuto del nostro carrello della spesa e ciò consente al sito di costruire un nostro profilo e inviarci pubblicità mirata. Per fortuna sbarazzarsi dei cookie si può: basta scegliere l’opportuna impostazione del browser. Attenzione però: se si decide di non accettare i cookie si potrebbero verificare problemi nella visione di alcuni siti. Per ridurre l’arrivo di messaggi pubblicitari non richiesti, insieme ai vostri figli attivate il servizio antispam messo a disposizione dal server di posta elettronica o istallate un apposito software antispam (ce ne sono anche di gratuiti). Gli antispam funzionano principalmente in due modi: o rifiutano i messaggi provenienti dai server conosciuti come spammer o analizzano in modo automatico il contenuto dei messaggi e-mail ed eliminano o spostano in una cartella speciale quelli che somigliano a spam. Oltre ai cookie ci sono anche i meno noti sniffer: sono software per intercettare i dati che transitano in una rete telematica e che possono essere usati illegalmente per carpire password o altre informazioni sensibili. Vengono anche utilizzati per recuperare dati sulle abitudini dei consumatori al fine di pianificare campagne di marketing. Un esempio di sniffer è Facebook Controller (opera di un hacker indiano), un software che permette di controllare account altrui su Facebook, un’azione che, come abbiamo già spiegato, è illegale. Come difendersi dagli sniffer? È complicato perché bisogna agire sul protocollo della rete, operazione da addetti ai lavori. È necessario porre molta attenzione quando si accede ad Internet da una postazione WiFi pubblica. Se non siete sicuri evitate di utilizzarle per controllare la vostra posta elettronica. UN UTILE OPUSCOLO Si chiama “La sicurezza è un diritto anche quando si compra online” ed è stato realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con PayPal, società del gruppo eBay. In modo semplice e chiaro vi sono elencati alcuni consigli pratici per evitare brutte sorprese mentre si fa e-shopping. ATTENZIONE AGLI SPIONI I più conosciuti sono i “cookie” (letteralmente il termine inglese significa biscottini): si tratta di blocchi di dati inviatici a nostra insaputa da un sito e che si istallano sul nostro computer. Ogni volta che ci connettiamo al sito i cookie inviano delle informazioni su di noi: ad esempio nel caso di siti di e-commerce i cookie comunica28 PAGARE ONLINE CON PAYPAL associandovi la propria carta di credito (si può usare anche quella prepagata). Quando si deve pagare su un sito di e-shopping si inserisce la password del proprio account di PayPal e il proprio indirizzo di posta elettronica. In pratica i dati della carta di credito vengono comunicati solo a PayPal che funge da intermediario tra noi e il negozio di e-commerce. PayPal è stata fondata nel 1998 e nel 2002 è stata acquistata da eBay, il sito di e-commerce più conosciuto al mondo. In Italia è presente dal 2005 e, a livello mondiale, vanta 248 milioni di conti attivi. Inserire i dati della propria carta di credito ogni volta che si fa un acquisto su un sito, col timore perenne che qualcuno se ne possa appropriare? Un’alternativa c’è: si chiama PayPal. È un sistema di pagamento online che permette di effettuare transazioni senza comunicare i dati della propria carta di credito al destinatario finale del pagamento. Come funziona? Ci si registra gratuitamente su www.paypal.it e si crea un account il re del commercio elettronico resse, alle vendite a prezzo fisso. In merito al pagamento sono vigenti due regole fondamentali: le spese di spedizione sono sempre a carico dell’acquirente e l’invio della merce avviene solo dopo il pagamento. Ma come essere sicuri che il venditore una volta ricevuto il denaro (si può pagare con PayPal, vaglia postale, bonifico bancario, assegno, carta di credito) ci invierà la merce? È fondamentale controllare la reputazione del venditore: su eBay al termine di ogni transazione l’acquirente può lasciare un feedback (positivo, negativo, neutro) e un breve commento che può servire proprio per valutare l’affidabilità. Fondato in California nel 1995, è diventato in pochi anni il più conosciuto sito d’aste online al mondo e oggi è il primo sito di commercio elettronico a livello mondiale. Su eBay è possibile vendere e comprare praticamente di tutto: dall’elettronica e informatica all’abbigliamento, dagli accessori per auto a quelli per la casa, dai libri agli oggetti d’arte e d’antiquariato, dalle attrezzature per ogni tipo di sport ai prodotti gastronomici… Ma chi può comprare e chi può vendere? Su eBay chiunque, dopo l’iscrizione gratuita al sito, può diventare un acquirente o un venditore (c’è una distinzione tra venditore non professionale, utente privato, e professionale per chi ha la partita IVA). Il contatto avviene sulla piattaforma di eBay dove sono previste varie modalità di scambio: dall’asta in cui bisogna fare un’offerta per aggiudicarsi l’oggetto di proprio inte- Per evitare che acquirenti e venditori siano vittime di truffe, eBay ha creato un apposito spazio sicurezza accessibile sia dal sito http://sicurezza.ebay.it sia dall’indirizzo www.compraconbuonsenso.it 29 COSA FARE IN CASO DI... CAPITOLO 5 In questa Guida abbiamo più volte detto che ogni contenuto o comportamento illegale, effettivo o sospetto, deve essere segnalato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni ma, in concreto, cosa dovete fare? Ecco un vademecum operativo su come muovervi e quali informazioni fornire alla Polizia Postale e delle Comunicazioni per metterla nelle condizioni di avviare le indagini in modo proficuo. SEGNALARE, DENUNCIARE O QUERELARE? termini stabiliti dalla legge). Si può presentare personalmente o attraverso un procuratore speciale: -al Pubblico Ministero (quindi depositandola in Tribunale); - a un Ufficiale di Polizia Giudiziaria presente negli uffici delle Forze di Polizia, o in forma orale (in tal caso l’Ufficiale redigerà un verbale con la descrizione dei fatti avvenuti) o con un atto scritto, firmato da chi presenta la denuncia o dal procuratore speciale. La denuncia presentata per iscritto si può redigere autonomamente o utilizzando gli appositi moduli disponibili sul portale del Commissariato di PS online (www. commissariatodips.it). L’atto già predisposto verrà ratificato con un verbale dall’Ufficiale di PG. Dipende dall’episodio nel quale vi siete imbattuti e dal grado di gravità e coinvolgimento. La segnalazione va fatta, anche in forma anonima, quando ci si imbatte online in materiale illecito o pericoloso. Può essere effettuata: - attraverso il portale del Commissariato di PS online (www.commissariadodips.it) o il sito della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it); - via e-mail ai Comparti e alle Sezioni della Polizia Postale e delle Comunicazioni competenti per territorio (per Cremona: [email protected]). La querela va presentata quando si è subito un danno e spetta esclusivamente alla persona offesa da un reato. Tale diritto deve essere esercitato entro tre mesi dalla notizia del fatto che costituisce reato. La querela può essere presentata, personalmente o attraverso un procuratore speciale, agli stessi incaricati a ricevere la denuncia e con le medesime modalità. In qualsiasi momento è possibile ritirare la querela. La denuncia va presentata quando si è stati spettatori di un reato commesso a danni di altre persone. Si può decidere in piena libertà quando e se sporgere denuncia (a meno che non si tratti di casi per i quali deve necessariamente essere resa entro i 30 QUALI INDICAZIONI E DOCUMENTAZIONI FORNIRE filo e ogni indicazione di riferimento, stampe (o copia su CD o pendrive) dei post diffamatori / ingiuriosi. QUERELA PER TRUFFA TRAMITE ANNUNCIO DI VENDITA: nome del servizio di vendita usato, dati del venditore, e-mail comprensive di header relative ai contatti intrattenuti con il truffatore, indicazione del sistema di pagamento utilizzato. SITO WEB: nome del sito, stampa del contenuto, se il sito non è pedopornografico (per contenuti con immagini di minorenni è sufficiente il nome della pagina web). Attenzione! Non scaricate mai sul computer materiale pedopornografico: la sua detenzione è illegale. DENUNCIA PER SOSTITUZIONE DI PERSONA: nome del servizio attivato a nome del denunciante, documentazione relativa all’attività illecita compiuta. MESSAGGI IN NEWSGROUP: indicazione del nome del newsgroup e del modo in cui poterlo reperire, stampa del messaggio, se questo non è pedopornografico (se contiene immagini di minorenni è sufficiente spiegare come poterlo reperire). DENUNCIA PER USO INDEBITO DI CARTA DI CREDITO/DEBITO: copia estratto conto della carta di credito o lista dei movimenti disconosciuti effettuati con il bancomat. E-MAIL: copia della e-mail, comprensiva dell’header (intestazione) del messaggio e degli allegati (anche se sono relativi a immagini pedopornografiche). QUERELA PER INGIURIA/DIFFAMAZIONE: copia del contenuto illecito (copia del sito, del messaggio o dell’e-mail comprensiva di header). CHAT: giorno e ora della chat, nome della chat utilizzata, nick name dell’utente con cui si è conversato, dati della stanza in cui è avvenuta la conversazione (ad esempio il nome del server e del canale in IRC, la stanza in C6, l’UIN universal ICQ Number in ICQ), testo della conversazione, log relativi alla conversazione in chat, files inviati durante la chat. QUERELA PER ACCESSO ABUSIVO A UN SISTEMA INFORMATICO: file di log relativi agli accessi; tipo e versione del sistema in uso, descrizione del tipo di operazioni illecite e dei danni accertati, nominativi delle persone informate sui fatti, backup dei file interessati dalle modifiche contenenti informazioni relative all’attacco. QUERELA PER FRODE INFORMATICA AVVENUTA CON IL DIROTTAMENTO DI CHIAMATE VERSO CODICI 899 SATELLITARI E INTERNAZIONALI: lista delle chiamate disconosciute, copia della bolletta telefonica, indicazioni su come è stato scaricato il dialer e su come si adopera e si protegge il computer. FILE SHARING: giorno e ora del collegamento, nome del file sharing adoperato, nick name dell’utente, file che è stato scaricato, log relativi alla divulgazione illecita. DIFFAMAZIONI, INGIURIE, SOSTITUZIONI DI PERSIONA SUI SOCIAL NETWORK: data del fatto, nome del pro31 Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Per maggiori informazioni: www.poliziadistato.it Chi è la Polizia Postale e delle Comunicazioni? Il commissariato di PS online È l’organo centrale del Ministero dell’Interno per la sicurezza e la regolarità dei servizi di telecomunicazioni. Svolge un’azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione. È formata da un’équipe di professionisti impegnati nell’attività di contrasto ai crimini nel settore delle telecomunicazioni come la pedofilia online, l’adescamento online, il cyberbullismo, le truffe online… Sul sito www.commissariatodips.it è presente un ufficio Internet gestito dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, per ricevere informazioni o fare segnalazioni/ denunce di reati che avvengono su Internet (hacking, phishing, e-commerce, bancomat e carte di credito, spamming, pedofilia online, diritto d’autore, telefonia). Si possono anche consultare approfondimenti, richiedere informazioni specifiche, denunciare reati informatici, leggere le news e le domande più frequenti e accedere al forum telematico. Il principale sforzo operativo della Polizia Postale e delle Comunicazioni è nella direzione del continuo adeguamento della propria risposta alle nuove frontiere tecnologiche della delinquenza. La Polizia Postale e delle Comunicazioni è presente su tutto il territorio nazionale attraverso i Compartimenti, con competenza regionale, e le Sezioni con competenza provinciale, coordinati a livello centrale dal Per entrare nell’ufficio Internet gestito dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni basta digitare il seguente indirizzo www.commissariatodips.it e cliccare sulla sezione “sicurezza telematica”. Per effettuare una segnalazione o una denuncia è necessario registrarsi e fornire i dati richiesti. LA SEZIONE DI CREMONA Indirizzo: via Verdi n. 1, Cremona Telefono: 0372593588 E-mail: [email protected] Posta Elettronica Certificata (P.E.C.): [email protected] Orario per il pubblico: dal lunedì al venerdì 08.30-13.00 32 SITOGRAFIA bibliografia Safer Internet Programme (http://ec.europa.eu/information_society/activities/sip/index_en.htm), iniziativa della Commissione Europea. SicuramenteWeb (www.microsoft. com/italy/about/citiz-ship/sicurezza/ web/default.mspx), un iniziativa ideata da Microsoft Italia focalizzata sui temi della navigazione protetta dei minori sul Web e della sicurezza informatica. Polizia di Stato (www.poliziadistato.it). Commissariato di Pubblica Sicurezza online (www.commissariatodips.it), sito della Polizia di Stato con una sezione dedicata alla sicurezza telematica. Sicuri in rete (www.sicurinrete.it), sito del Centro Italiano per la sicurezza in rete a cura di Save the Children e Adiconsum. Il web per amico (www.ilwebperamico.it) iniziativa di SicuramenteWeb (Microsoft Italia) e Moige (Movimento Italiano Genitori). NavigareSicuri (http://navigaresicuri.telecomitalia.it), iniziativa di Telecom Italia rivolta a bambini, educatori, genitori. Non cadere nella rete (www.noncaderenellarete.it), campagna informativa promossa da Moige (Movimento Italiano Genitori) e Polizia Postale e delle Comunicazioni. Posta con la testa (www.youtube.com/ user/PostaConLaTesta), Canale You Tube con spot per aiutare i giovani a riflettere e a utilizzare Internet e cellulari in modo consapevole. Stop-it (www.stop-it.org), sito per la lotta alla pedopornografia curato da Save the Children Italia. Safer Internet (www.saferinternet.org, in inglese), network europeo di promozione della sicurezza in rete per i minori. 33 http://www.microsoft.com/italy/csr/ lavoro_responsabile/sicurezza.aspx Ricerche citate nella Guida Altre fonti online Eu Kids Online (www2.lse.ac.uk/ media@lse/research/EUKidsOnline/ Home.aspx), ricerca europea sull’uso di Internet da parte dei minori. http://attivissimo.blogspot.com http://www.cyberbullismo.com http://creativecommons.it I media personali nell’era digitale, Nono Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, 2011. http://www.facebook.com http://www.google.it 10° Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, Telefono Azzurro e Eurispes, 2009. www.ilfiltro.it www.pc-facile.com Cittadini e nuove tecnologie, Istat, 2010. http://www.pro-music.it Pubblicazioni sulla sicurezza in Internet http://www.punto-informatico.it http://www.siae.it http://www.youtube.it Internet: informarsi per navigare serenamente ed evitare i nuovi pericoli della rete. Fa parte della collana “I quaderni di Telefono Azzurro”. http://www.vincos.it/osservatorio-facebook www.wikipedia.it Internet Sicuro. Storia inedita, pubblicata sul numero 2660 di “Topolino”, dedicata al tema dell’esplorazione protetta del Web. È frutto della collaborazione tra Microsoft Italia e Disney Publishing. Le reti nella Rete - i pericoli di Internet dal cyberbullismo alle sette proana, Michele Facci, Trento, Edizioni Centro Studi Erickson, 2010. Educazione e Nuovi Media, Walter Nanni (a cura di), Progetto EAST2, EDIThink s.r.l., 2009. 34 35 stampato su carta “revive natural Offset” voce dati internet larga banda Aemcom srl Via Persico, 31/a - 26100 Cremona tel. 0372442311- fax. 037244234 4 www.aemcom.net www.sicurinelweb.it