Storie di progetti del Programma CENTRAL EUROPE Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa Pubblicato da: CENTRAL EUROPE Programme Joint Technical Secretariat Museumstrasse 3/A/III 1070 Vienna Austria Progettazione e redazione: Assistente editoriale: Testi e immagini: Grafica: Carta: Aggiornamento: CENTRAL EUROPE Programme Tom Popper CENTRAL EUROPE Projects Hermann Kienesberger Biotop (FSC-certified) Maggio 2013 Sebbene si sia profuso il massimo impegno per assicurare l’accuratezza e veridicità delle informazioni riportate nella presente pubblicazione, il Programma CENTRAL EUROPE non potrà in alcun caso essere ritenuto responsabile dell’accuratezza e veridicità delle informazioni provenienti da fonti esterne, né di eventuali imprecisioni tecniche, refusi e altri errori. Le informazioni e i link possono nel frattempo essere cambiati senza preavviso. La presente pubblicazione è finanziata dal programma CENTRAL EUROPE Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Storie di progetti del Programma CENTRAL EUROPE Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa Indice CENTRAL EUROPE Cooperare attraverso le frontiere per le regioni Cooperare nel settore dell’innovazione nell’EUROPA CENTRALE Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa ACCESS – L’approccio settoriale incoraggia l’innovazione ACT CLEAN – Per un’Europa centrale pulita e competitiva AutoNet – Guidare il settore dell’automobile verso l’innovazione CEBBIS – Trasformare la ricerca in impresa CENTROPE CAPACITY – Cooperare per creare una regione integrata centrope_tt – Liberare il potenziale di ricerca e sviluppo CERIM – Immettere sul mercato le innovazioni ad alto contenuto tecnologico CLUSTERS-CORD – Portare i cluster ad un livello superiore CNCB – Cluster locali per una competitività globale C-PLUS – Cluster più forti per una maggiore competitività FLAME – Un approccio materiale all’innovazione FREE – Collegare innovazione e impresa I3SME – Scintille d’innovazione in centinaia di PMI IDEA – Lavoratori ad alto potenziale mantengono le imprese competitive INNOTRAIN IT – La tecnologia dell’informazione per una migliore innovazione InTraMed-C2C – L’innovazione ispirata dai problemi dei pazienti PROINCOR – Innescare l’innovazione per la competitività delle imprese più piccole Le prossime storie di progetti 4 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 6 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 Editoriale L’innovazione è la forza trainante della competitività regionale a tutti i livelli. Mentre il mondo del business diventa sempre più complesso e la competizione si intensifica, le imprese scoprono nell’innovazione uno dei pochi mezzi affidabili per conseguire un vantaggio competitivo. Molte regioni dell’Europa centrale sono ancora immerse nella sfida rappresentata dalla fragilità di condizioni che stentano a supportare l’innovazione. La spesa per la ricerca e lo sviluppo tecnologico è relativamente bassa, e la partecipazione di attori non urbani ai cluster cooperativi è scarsa. Per trarre vantaggio dall’innovazione, le imprese necessitano di un trasferimento tecnologico più efficiente ed efficace, di mezzi finanziari di pronta disponibilità e di adeguate competenze imprenditoriali. I progetti CENTRAL EUROPE affrontano queste sfide adoperandosi per migliorare i collegamenti tra gli attori regionali. Il progetto Centrope_tt (p. 24), per esempio, è finalizzato al miglioramento dei sistemi di gestione dell’innovazione a livello regionale, mentre il progetto CNCB (p. 30) crea opportunità per l’internazionalizzazione dei cluster. ACCESS (p. 14) punta al potenziale dell’innovazione settoriale mentre il progetto C-PLUS (p. 32) contribuisce all’attuazione di misure finalizzate all’eccellenza dei cluster. I progetti CENTRAL EUROPE si adoperano in favore delle piccole e medie imprese affinché esse liberino il proprio potenziale d’innovazione e promuovano lo sfruttamento dei risultati della ricerca per la creazione di opportunità impren- ditoriali. Ciò avviene anche attraverso la sperimentazione di strumenti per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, come nel caso del progetto CEBBIS (p. 20). PROINCOR (p. 46) è un progetto che fornisce supporto alle imprese per la gestione dell’innovazione, mentre INNOTRAIN IT (p. 42) s’impegna nel potenziamento del capitale umano nel processo d’innovazione; l’obiettivo di CERIM (p. 26), invece, è il reperimento di fondi per il finanziamento delle idee innovative. La presente pubblicazione presenta la storia dei progetti CENTRAL EUROPE dalle origini a oggi, concentrandosi in particolare sui 17 progetti per l’innovazione cofinanziati a seguito dei primi due bandi per la presentazione di idee progettuali del 2008 e 2009. Ci auguriamo che questo documento possa essere un valido punto di partenza per la discussione dei risultati dei nostri progetti e che sia d’ispirazione per lo sviluppo di nuove idee sulle possibili azioni future e sulle strade da seguire per il prossimo periodo 2014-2020. Christiane Breznik Città di Vienna, Autorità di Gestione di CENTRAL EUROPE Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 5 CENTRAL EUROPE Cooperare attraverso le frontiere per le regioni Le città e le regioni rurali dell’Europa centrale sono accomunate dalla storia e da reciproche analogie socioculturali. L’area si estende per oltre un milione di chilometri quadrati, dal Mar Baltico a nord fino al Mar Mediterraneo a sud, con confini sfumati a est e a ovest. I 150 milioni di persone che popolano l’area sono i beneficiari cui si rivolge la cooperazione transnazionale avviata dal Programma CENTRAL EUROPE. Pur nella comunanza di molte caratteristiche, le regioni dell’Europa centrale si distinguono reciprocamente per diversi aspetti. Le differenze maggiori si notano in termini di condizioni climatiche, utilizzo del suolo, insediamenti e strutture economiche, accessibilità e sfide ambientali. Vi sono inoltre significative differenze nella strutturazione dei sistemi politici e amministrativi, tra i più eterogenei in seno all’Unione europea. La sfida consiste nello sfruttare le diversità che coesistono nell’Europa centrale come opportunità per la promozione di uno sviluppo più sostenibile nell’intera area, sollecitando una maggiore cooperazione tra la vasta gamma di attori dei diversi Stati e regioni. Il Programma CENTRAL EUROPE Il Programma CENTRAL EUROPE genera ampie opportunità per una più stretta cooperazione tra gli enti pubblici, le istituzioni e le imprese private dei nove Paesi dell’Europa centrale: Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina. Mediante gli oltre 120 progetti cofinanziati, il programma CENTRAL EUROPE contribuisce a migliorare il livello d’innovazione locale e regionale, ad accrescere l’accessibilità dei luoghi, a tutelare 6 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE l’ambiente e a promuovere la competitività e l’attrattività delle regioni centroeuropee. Dal 2007, anno d’inizio del periodo di programmazione attualmente in corso, il programma CENTRAL EUROPE ha investito più di 230 milioni di Euro in progetti transnazionali sui seguenti temi: trasferimento tecnologico e innovazione per l’impresa trasporto pubblico e logistica sostenibili gestione del rischio ambientale e del cambiamento climatico efficienza energetica ed energie rinnovabili cambiamento demografico e sviluppo della conoscenza patrimonio culturale e risorse creative CENTRAL EUROPE Finanziamento FESR: € 231 milioni Durata: 2007 – 2013 Sito internet: www.central2013.eu Programma: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 7 498 000 000 Euro l’ammontare degli investimenti in preparazione a cura dei progetti CENTRAL EUROPE 22 centesimi di Euro il costo annuale pro capite per il finanziamento dei progetti CENTRAL EUROPE 1331 i partner coinvolti nei progetti CENTRAL EUROPE Cooperare per i cittadini I progetti CENTRAL EUROPE prevedono, senza eccezione, l’impegno congiunto degli stakeholder dei diversi Paesi. Tale approccio mira a migliorare la vita quotidiana dei cittadini affrontando problemi che non si esauriscono necessariamente entro i confini nazionali. I problemi sono affrontati a livello territoriale là dove emergono, ovvero nelle regioni dell’Europa centrale. La cooperazione transnazionale consente ai partner di beneficiare del valore aggiunto dell’agire insieme, con l’effetto di evitare la duplicazione delle azioni e di rendere più rapidi gli sviluppi positivi, con un impatto maggiore. In concreto, i progetti CENTRAL EUROPE: implementano investimenti e azioni pilota catalizzano nuovi investimenti e contributi finanziari propongono nuove strategie economiche e coinvolgono le comunità locali aumentano l’efficienza a vari livelli migliorano l’utilizzo dei fondi pubblici supportano l’adeguamento delle direttive UE ai contesti regionali rafforzano le reti regionali e coinvolgono le comunità locali influenzano l’agenda politica a tutti i livelli 8 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Dobbiamo far tesoro della ricca e validissima esperienza che ci viene assolutamente evidente che la serie di sfide che ci si pone non può essere affrontata individualmente dai singoli Stati Membri ne’ dalle singole regioni Foto: ©iStockphoto.com / EHStock dalla cooperazione transnazionale. È ma va affrontata in un contesto transnazionale. Nell’ambito del programma CENTRAL EUROPE, la cooperazione transnazionale è saldamente radicata nel quadro delle politiche strategiche recentemente lanciate a livello europeo, nazionale e regionale. Molti dei progetti CENTRAL EUROPE stanno già manifestando concretamente il proprio contributo alla Strategia Europa 2020 e ai suoi obiettivi (mutualmente interdipendenti), volti a una crescita europea intelligente, inclusiva e sostenibile. Tale approccio allo sviluppo mira a condurre l’UE e gli Stati Membri a livelli di occupazione, produttività e coesione sociale maggiori. Le azioni della Strategia 2020 si pongo obiettivi ambiziosi in 5 diverse aree: occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, clima ed energia. Il programma CENTRAL EUROPE, generando cooperazione di livello transnazionale tra gli attori coinvolti, ha un ruolo fondamentale nel conseguimento degli obiettivi a livello regionale, pur impiegando solo lo 0,07 percento del budget stanziato per la Politica di coesione dell’UE. CENTRAL EUROPE 2014-2020 Foto: © industrieblick - Fotolia.com Contributo a Europa 2020 Foto: ©iStockphoto.com / Fred Froese Johannes Hahn, Commissario europeo per le Politiche Regionali Nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020 il Programma CENTRAL EUROPE continuerà la propria opera di supporto alla cooperazione regionale tra i Paesi centroeuropei. L’area geografica eleggibile, le priorità tematiche, il budget e le altre (numerose) variabili del nuovo programma sono attualmente in discussione, anche con il coinvolgimento degli stakeholder attraverso apposite consultazioni. Il nuovo Programma Operativo dovrebbe essere approvato dalla Commissione Europea nella prima metà del 2014, con la pubblicazione di un bando per la presentazione di proposte progettuali a seguire nello stesso anno. Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 9 COOPERAZIONE NEL SETTORE DELL‘INNOVAZIONE NELL‘EUROPA CENTRALE L’EUROPA CENTRALE IN BREVE STATI, REGIONI/CITTÀ E ABITANTI INTERESSATI 80 148 9 città e regioni milioni di cittadini Stati PROGETTI PER L’INNOVAZIONE COFINANZIATI 31 progetti perl‘innovazione su un totale di 124 1 313 dei 6 temi del programma partner nel settore dell’innovazione su 1331 partner in totale DURATA DEL PROGRAMMA 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 DENARO PUBBLICO BEN INVESTITO BUDGET INVESTITO 54 = 23 % millioni di euro Con una spesa annua pro capite di circa 0.05 del budget complessivo del programma pari a 231 milioni di euro 1 il programma: 397 370 ha preparato, attraverso i vari progetti, 11 milioni di euro di investimenti futuri 10 0.34 ha investito, tramite i progetti, millioni un totale di di euro ha istituito 217 reti di cooperazione permanenti Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 217 ha creato 397 posti di lavoro ha attuato, tramite i progetti, 370 attività pilota a livello locale PROGETTI CONTRIBUTO A EUROPA 2020 CENTRAL CENTRAL EUROPE contribuisce alla Strategia 2020 dell’Unione europea e al conseguimento dei suoi obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Si sono stabiliti, a livello europeo, degli obiettivi concreti per l’occupazione, l’innovazione, l’istruzione, l’inclusione sociale, il cambiamento climatico e l’energia; i risultati dei progetti CENTRAL EUROPE contribuiscono al conseguimento di tali obiettivi a livello locale e regionale. 1 Agenda per le nuove competenze e i posti di lavoro digitali Numero dei contributi di progetto alle priorità di UE 2020 22 5 Iniziative per un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse Agende digitali 13 Unione innovativa Numero dei contributi dei progetti alle iniziative faro di UE 2020 1 17 Politiche industriali per la globalizzazione 17 Crescita inclusiva Crescita intelligente Design: studioQ.at 4 Crescita sostenibile Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Data: Marzo 2013 11 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa Cooperare per migliorare il collegamento tra gli attori regionali Cooperare per accrescere l’innovazione nelle imprese regionali 12 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE STORIE DI PROGETTI Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 13 L’approccio settoriale incoraggia l’innovazione Le piccole e medie imprese (PMI) sono spesso la forza trainante dell’innovazione, specialmente in alcuni settori fortemente dipendenti dalla tecnologia. Il rallentamento dell’economia, tuttavia, rende difficile mantenere vivo lo slancio dell’innovazione nelle PMI. Il progetto ACCESS mira a dare una soluzione diversa a questa sfida: l’adozione di un approccio specifico a ciascun settore per incoraggiare un’innovazione che possa stimolare l’economia. Il progetto ACCESS si concentra su tre settori in cui storicamente l’innovazione ha fatto la differenza: biotecnologie, meccatronica e agroalimentare. Undici partner da otto Pesi dell’Europa centrale collaborano al progetto per stimolare l’innovazione ricercando la risposta a due domande chiave: quali strumenti e tecniche di gestione regionale dell’innovazione potrebbero potenziare la capacità d’innovazione? qual è il potenziale di miglioramento che un approccio orientato settorialmente offre alla gestione dell’innovazione? l l 14 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Più specificamente, il progetto mira a chiarire quale tipo d’impatto sia prodotto dall’innovazione nei settori d’interesse, in che modo al momento si incoraggi l’innovazione e con quali risultati. Il progetto mira inoltre a definire di quale supporto gli attori dei settori considerati necessitino per procedere sulla via dell’innovazione. In virtù del proprio carattere transnazionale, il progetto ACCESS può realizzare degli “audit” per la valutazione delle capacità d’innovazione degli specifici settori avvalendosi delle conoscenze e competenze disponibili nell’intera regione. Tale approccio è utile a individuare i migliori strumenti di gestione dell’innovazione e le migliori tecniche per favorire l’emergere di nuove idee in ciascun settore. Questi strumenti e queste tecniche possono quindi essere presentati ai relativi gruppi target. le autorità di governo regionali e nazionali e gli altri stakeholder del % la quota delle piccole e medie imprese (PMI) del settore dell’UE 27 settore perché creino un ambiente che fornisca supporto e incoraggiamento allo spirito d’innovazione. 200 Janja Kokolj Prošek, Ministro dell’agricoltura e dell’ambiente – Programma globale di sviluppo delle campagne e rinnovamento dei villaggi (CCDVR), Slovenia le interviste sul campo condotte dai ricercatori di ACCESS 3 Condivisione delle conoscenze ACCESS considera prioritaria la condivisione dei risultati della propria attività di ricerca nel campo dell’innovazione. La condivisione è diretta naturalmente agli stakeholder dell’Europa centrale, incluse le autorità di governo, i ricercatori e i manager coinvolti nei settori esaminati. Utilizzando le informazioni raccolte, i partecipanti ad ACCESS offrono uno speciale corso di “addestramento alla gestione transnazionale dell’innovazione” per assicurare la più ampia disseminazione delle conoscenze elaborate. Gli esperti formati da questo corso saranno in grado di formulare raccomandazioni alle amministrazioni competenti e ad altri attori su come supportare i sistemi d’innovazione e potranno offrire ai manager dei settori delle biotecnologie, della meccatronica e dell’agroalimentare informazioni utili per migliorare i sistemi d’innovazione e introdurre misure di sostegno all’innovazione. I ricercatori dei settori d’interesse contribuiscono alla condivisione delle conoscenze mediante la “metodologia di revisione tra pari” (peer review) dei progetti ACCESS, in cui i professionisti che hanno proceduto alla disamina delle innovazioni della regione s’incontrano e discutono quanto hanno rilevato con i loro pari, ovvero con attori del governo e delle amministrazioni locali, istituti di ricerca universitari e privati, organizzazioni d’intermediazione per l’innovazione e la tecnologia, investitori in capitale di rischio e imprese private. La conoscenza è stata condivisa in occasione di eventi quali i tre meeting regionali per i professionisti del settore alimentare, i quattro meeting per i professionisti della meccatronica e i tre meeting per il settore delle biotecnologie. Queste e altre attività sul campo hanno l’effetto di incoraggiare un approccio sistematico alla promozione dell’innovazione, radunando al contempo una varietà di stakeholder che possono collaborare a mantenere attivo lo scambio e il trasferimento delle conoscenze ben oltre la durata del progetto. le azioni pilota di ACCESS nei settori biotecnico, meccatronico e agroalimentare Foto: ©iStockphoto.com / RainerPlendl Foto: ©iStockphoto.com / DNY59 99 Il progetto può servire a orientare Progetto: Finanziamento FESR: Durata: Sito internet: ACCESS € 1 578 642 2010 – 2013 www.central-access.eu Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 15 Per un’Europa centrale pulita e competitiva L’Europa centrale potrebbe ridurre significativamente gli effetti negativi prodotti sull’ambiente dalle singole imprese e dal sistema produttivo nel suo complesso, sfruttando la tecnologia d’avanguardia. Per assicurare alle imprese locali la conoscenza di cui necessitano per essere più ecologiche, il progetto ACT CLEAN ha creato la prima rete d’area per una produzione più pulita. La rete ACT CLEAN funziona grazie alla cooperazione dei “punti di contatto” nazionali ACT CLEAN (PCN), che hanno sviluppato strutture stabili di cooperazione e servizi permanenti a supporto delle piccole e medie imprese (PMI) nell’uso e nell’applicazione di tecnologie di produzione e sistemi di gestione più puliti. L’accidentato sentiero della conformità agli standard UE Una produzione più pulita non solo aumenta l’efficienza e riduce l’inquinamento, ma costituisce anche un obbligo legale: le direttive e i regolamenti UE impongono alle imprese 16 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE di conformarsi alle norme ambientali e di assicurare processi di produzione efficienti in termini di rispetto dell’ambiente. Molte PMI non hanno accesso alle tecnologie di “produzione più pulita” sviluppate e implementate da altre regioni. Al contempo, molte PMI capaci di fornire tali tecnologie ai propri clienti non hanno un adeguato accesso al mercato. ACT CLEAN affronta questi problemi offrendo alle PMI una gamma di prodotti e servizi utili a rendere i processi produttivi più efficienti in termini ambientali e ad assicurare la conformità alla legislazione UE. Per esempio, in qualità di partner del progetto, l’Università Corvinus (Ungheria) ha compiuto un’opera di adeguamento Foto: iStock La rete ACT CLEAN ha introdotto le nostre imprese a questioni ad alto contenuto d’innovazione, cui ora le aziende lavorano. Il concetto di ‘ecodesign’ si è dimostrato particolarmente interessante e ha portato a iniziative concrete quali l’organizzazione di eventi formativi con cadenza regolare. rete può anche accogliere richieste specifiche dalle PMI e affrontare ogni possibile argomento pertinente il tema della “produzione più pulita”. Promozione della “produzione più pulita” su scala regionale Il progetto ha inoltre sviluppato l’agenda transnazionale ACT CLEAN, attualmente promossa come strumento a supporto delle politiche per il potenziamento, sviluppo e sfruttamento della “produzione più pulita”. Il piano d’azione dell’agenda si concentra su tre aree: facilitazione delle attività di rete, disseminazione delle informazioni sulle soluzioni per una “produzione più pulita”, miglioramento del quadro finanziario. l Carlotta Ranieri, CNA Bologna, Confederazione nazionale per l’artigianato e le piccole e medie imprese, Coordinatrice per le politiche, l’energia e l’ambiente, Italia di uno degli strumenti forniti dal Cleaner Production Center slovacco, il database dei regolamenti UE “Complex”, creando un database più semplice, il “Greenlex”, uno strumento interattivo che consente alle PMI di consultare rapidamente i regolamenti UE e le norme ungheresi e quindi di verificare la propria conformità. Non serve reinventare la ruota Oltre a raccogliere strumenti nel “toolbox” di ACT CLEAN, il progetto ha individuato e propagandato esempi di buone prassi. Molto si può apprendere dallo scambio transnazionale di queste buone prassi, denominate “Cleaner Production Highlights”. In uno degli esempi proposti, una società tedesca ha sviluppato un refrigeratore ad “adsorbimento”, una tecnologia di raffreddamento solare che utilizza molta meno elettricità rispetto alle usuali tecniche di raffreddamento ad aria condizionata. L’acqua sostituisce il consueto refrigerante, un idrofluorocarburo altamente dannoso per il riscaldamento globale. In inverno, il dispositivo può fungere anche da pompa di calore a supporto dell’impianto di riscaldamento. Ne risulta non solo una maggiore sicurezza ambientale ma anche una maggiore efficienza in termini energetici, con un immediato risparmio per le PMI. ACT CLEAN ha raccolto e valutato esempi analoghi e ha costruito un pool di soluzioni innovative per le PMI. Per il database del progetto sono stati selezionati circa 500 esempi, disseminati anche mediante opuscoli e altri strumenti. Il supporto diretto degli eventi di “matching” l l Le raccomandazioni di ogni singolo piano d’azione sono indirizzate all’istituzione responsabile dell’eventuale implementazione. Come proseguire? Il meccanismo di cooperazione della rete ACT CLEAN è ormai sufficientemente consolidato e robusto da poter continuare anche dopo la conclusione del progetto che l’ha generato. Il sito di ACT CLEAN rimarrà attivo e continuerà a fungere da interfaccia tra i Paesi e le imprese centroeuropei. Le raccomandazioni dei piani d’azione saranno accolte per plasmare e migliorare ulteriormente il quadro della “produzione più pulita” nell’Europa centrale. La continua sensibilizzazione delle imprese è necessaria non solo per educare le PMI alla “produzione più pulita” ma anche per promuovere e commercializzare gli strumenti già sviluppati. 1990 Anno in cui l’UNEP ha coniato l’espressione “produzione più pulita” ACT CLEAN Finanziamento FESR: € 2 146 606 Durata: 2008 – 2012 Sito internet: www.act-clean.eu Progetto: La rete ACT CLEAN ha stabilito un programma ininterrotto di workshop di settore e formazione B2B sulla “produzione più pulita”. Negli ultimi tre anni gli argomenti principali di tali eventi sono stati l’efficienza in termini di risorse, i sistemi di gestione dei rifiuti e di gestione ambientale, tuttavia la Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 17 Guidare il settore dell’automobile verso l’innovazione L’innovazione è la miglior forza trainante per dare la giusta direzione al futuro dell’industria automobilistica dell’Europa centrale. Le aziende automobilistiche orientate al futuro e gli istituti di ricerca posso mantenere competitive le proprie regioni lavorando insieme allo sviluppo di nuovi processi, materiali e prodotti. AutoNet unisce gli attori del settore automobilistico dell’Europa centrale e non solo, per far “partire in quarta” l’innovazione. AutoNet si propone di creare una rete stabile di aziende, centri di ricerca, università, organizzazioni internazionali e istituzioni pubbliche che possano lavorare insieme per promuovere l’innovazione nei vari ambiti del settore automobilistico. Il progetto introduce nel settore degli attori chiave perché procedano allo scambio di conoscenza e possano collaborare proficuamente. Tra le varie attività intraprese, AutoNet ha organizzato tre “Seminari di scambio delle esperienze” a livello internazionale tenutisi a Nitra (Slovacchia), Reggio Emilia (Italia) e Rzesdow (Polonia). Tali eventi hanno visto svolgersi dibattiti tematici tra i 172 partecipanti, tra i quali 18 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE rappresentanti delle imprese, dirigenti, decisori politici ed enti intermediari interessati a uno sviluppo orientato all’innovazione e basato su un network dell’industria automobilistica. Il “matching” degli attori AutoNet si è inoltre specializzato nella produzione di strumenti e nell’organizzazione di incontri finalizzati al “matching” per la creazione di partenariati a lungo termine tra gli attori europei coinvolti nel settore automobilistico. Il database MatchMaking facilita e velocizza la ricerca di Foto: ©iStockphoto.com / mattjeacock L’UE è il maggior produttore di motoveicoli al mondo; il set- database MatchMaking e ad altre attività di networking sostenibile. tore impiega una quantità di lavoratori qualificati ed è un fattore chiave dello sviluppo della conoscenza e dell’innovazione. Giudico le opportunità di networking e cooperazione offerte da AutoNet come le migliori 470 le voci del database MatchMaking dell’Europa centrale. 800 Andrea Hrčková, Project manager, SIM PLAN, Slovacchia partner online. Attualmente il database contiene i dati di più di 470 organizzazioni, un numero in continua crescita grazie alla continua iscrizione di piccole e medie imprese, istituti di ricerca e sviluppo, università e altre entità coinvolte nelle attività del settore automobilistico. I potenziali partner che si iscrivono al database non vengono solo dall’Unione europea ma anche da altre nazioni caratterizzate da una forte industria automobilistica quali Ucraina, Turchia e Russia. Per aiutare gli utenti a sfruttare al meglio il database MatchMaking, AutoNet ha tenuto 27 incontri di formazione in nove regioni dell’area centroeuropea. Più di 800 partecipanti hanno avuto l’opportunità di una panoramica di prima mano sul database e le sue funzioni. Il progetto ha inoltre facilitato la conduzione di attività di networking in prima persona da parte degli interessati: i 12 MatchMaking organizzati (nove in diverse regioni dell’UE e gli altri tre in Turchia, Ucraina e Russia), hanno portato all’avvio di cooperazioni concrete. Questi eventi hanno riunito più di 550 partecipanti e portato alla stipula di sei accordi di partenariato a lungo termine per lo sviluppo di soluzioni dedicate all’industria automobilistica. gli utenti che hanno ricevuto formazione sull’uso del database MatchMaking 1 300 gli incontri bilaterali in occasione degli eventi MatchMaking Il networking di AutoNet Per migliorare il livello di collaborazione tra gli attori del settore automobilistico, AutoNet si impegna in modo diretto in attività finalizzate alla promozione della cooperazione, per esempio lavorando allo sviluppo di sinergie con gli AUTOCLUSTERS (si veda www.autoclusters.eu). AutoNet ha inoltre siglato accordi con il CLEPA, l’Associazione europea dei fornitori di componenti automobilistici, e l’EASN (European Automotive Strategy Network), che mira a rafforzare l’industria automobilistica dell’UE migliorandone la competitività e la sostenibilità a lungo termine. Le opportunità di networking create da AutoNet si protrarranno anche oltre il termine del progetto grazie al Progetto: AutoNet € 1 520 644 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.autonet-central.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 19 Trasformare la ricerca in impresa Le scoperte scientifiche e tecnologiche delle università europee possono fornire entusiasmanti opportunità di business per le piccole e medie imprese (PMI) orientate al futuro. Le aziende, d’altro canto, possono beneficiare delle ultime innovazioni solo se ne vengono a conoscenza. Il progetto CEBBIS mira a promuovere l’innovazione nelle PMI migliorando la comunicazione tra università e impresa. Il progetto CEBBIS comprende un partenariato che riunisce centri di ricerca e parchi tecnologici di sette Paesi dell’Europa centrale ed è stato ideato per abbattere le barriere comunicative tra i ricercatori e gli imprenditori. Come dimostrano le ricerche condotte nell’ambito del progetto, tali barriere generano incomprensioni tra ricercatori e imprenditori, portano all’istituzione di sistemi per il finanziamento degli istituti scientifici e delle università lacunosi e alla creazione di sistemi di gestione delle università non adeguati. Per contribuire a risolvere questi problemi, CEBBIS sta organizzando una serie di workshop e conferenze volti a favorire la comunicazione e ad agevolare i professionisti e gli stakeholder della regione nella condivisione della conoscen- 20 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE za su come sia possibile migliorare la comunicazione per promuovere l’innovazione. La condivisione delle esperienze Il progetto ha esordito con un incontro battezzato “Prague Summer Conference on Intellectual Property & Innovation” (Conferenza estiva di Praga sulla proprietà intellettuale e l’innovazione), cui hanno partecipato professionisti leader nel campo del trasferimento tecnologico e rappresentanti del mondo dell’industria e dei capitali di rischio. I partecipanti alla conferenza hanno contribuito a individuare le sfide collegate allo scopo del progetto di rendere più efficace la Foto: ©iStockphoto.com / Stefan Thamm Abbiamo finalmente l’opportunità, in tutti i Paesi partner, di avvantaggiarci dell’esperienza degli altri partner. Ci scambiamo regolarmente informazioni ed esperienze in materia di innovazione. La rete internazionale genera inoltre opportunità di cooperazione. Stephen Taylor, Direttore esecutivo del trasferimento tecnologico di AREA Science Park, Trieste, Italia comunicazione tra università e azienda per tradurre le nuove idee in imprese commercialmente fattibili. La conferenza ha consentito ai partecipanti provenienti dall’intera regione di scambiare idee sul trasferimento tecnologico e ha dato l’avvio ad attività che i partner di CEBBIS hanno poi continuato ognuno nel proprio Paese. Per esempio, il progetto ha portato alla creazione di un servizio di Strategic Technology Roadmapping offerto alle organizzazioni del settore pubblico e del settore privato dal Parco scientifico e tecnologico italiano AREA. L’approccio del “roadmapping” tecnologico implica la creazione di piani specifici che consentano di trarre beneficio dalle nuove tecnologie: si tratta di un approccio strategico per tradurre la scienza in realtà pratica. AREA ha sviluppato 16 diversi strumenti per favorire tale conversione, inclusi alcuni strumenti utili nell’ambito della gestione della progettazione dei prodotti, la valutazione della domanda, la visualizzazione in 3D e la “business intelligence”. Un’altra iniziativa del progetto è stata l’organizzazione di tavole rotonde tra i rappresentanti delle maggiori aziende locali e internazionali ed esperti dell’Università Tecnica della Repubblica Ceca. Inovacentrum, l’ufficio per il trasferimento tecnologico di detta università, ha organizzato sette dibattiti con oltre 200 partecipanti provenienti da società del calibro di Siemens, Skoda, Bosch, ecc. L’opportunità di un dibattito aperto tra il mondo accademico e i professionisti dell’industria ha consentito una migliore comprensione reciproca e si è tradotto in una quantità di ordini commerciali. I Paesi partner del progetto (Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia e Slovenia), hanno tenuto una serie di incontri e conferenze per lo scambio di buone prassi. Per favorire la condivisione della conoscenza generata da tali eventi, i membri della rete CEBBIS si sono tenuti reciprocamente aggiornati circa i risultati delle proprie attività. I partecipanti al progetto hanno superato il divario tra università e imprenditoria e traducono le innovazioni migliori in applicazioni commerciali. 5 i centri di competenza creati da CEBBIS per rendere l’innovazione disponibile alle imprese 16 i nuovi strumenti sviluppati per il miglioramento del trasferimento tecnologico 38 i seminari e workshop organizzati per incoraggiare lo sfruttamento commerciale delle nuove tecnologie Progetto: CEBBIS € 1 654 712 Durata: 2010 – 2012 Sito internet: www.cebbis.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 21 Cooperare per creare una regione integrata Posta all’intersezione tra Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, “Centropa” emerge come nuova regione transnazionale. Fin dalla prima riunione dei partner per l’avvio dell’idea di Centropa nel 2003, varie regioni e città, per un totale di 16, hanno dato il proprio contribuito al rafforzamento della cooperazione all’interno della regione. Il progetto CENTROPE CAPACITY sviluppa ulteriormente il quadro generale di tale cooperazione e promuove iniziative trainanti in campi tematici chiave in cui le regioni possono sviluppare reciproche collaborazioni. Con 6,5 milioni di abitanti, mercati complementari e una mobilità transfrontaliera, la regione di Centropa rappresenta un modello d’integrazione europea di successo. La regione vanta 25 università e centinaia di istituti di ricerca, la competitività di un’imprenditoria innovativa e aperta e la creatività di persone che vivono nel punto di confluenza di lingue e culture diverse. La regione centroeuropea di Centropa ha il potenziale necessario a conseguire gli obiettivi di una crescita sostenibile e di una maggiore vivibilità per mezzo di uno sviluppo equilibrato in un’area priva di confini e policentrica. Per liberare questo potenziale, CENTROPE CAPACITY ha 22 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE organizzato incontri al vertice di massimo livello a cadenza semestrale che hanno creato un nuovo quadro politico per la definizione di un’agenda comune. Con il supporto di un’agenzia transnazionale (con uffici dedicati in tutti e quattro i Paesi partner e un ufficio di coordinamento), la cooperazione nell’ambito di Centropa consente alle regioni e città coinvolte di tradurre la propria leadership in un programma di sviluppo dalle diverse sfaccettature. L’agenzia, nel corso del processo, elabora idee per nuovi progetti, sviluppa piani, coinvolge gli stakeholder e promuove pubblicamente il concetto di Centropa. Foto: centrope agency All’inizio abbiamo individuato la questione delle infrastrutture e della mutua accessibilità come prioritaria per la regione Centropa. La nostra agenda è ambiziosa e presto i nostri cittadini potranno beneficiare di servizi di trasporto pubblico tra le regioni migliorati e più attenti a loro Pavol Frešo, Presidente della Regione autonoma di Bratislava, Slovacchia l creazione del portale del turismo di Centropa, che costituisce un nuovo strumento per il marketing delle destinazioni nei confronti sia dei turisti sia dei residenti. Queste iniziative pilota vanno anche a sostegno del processo politico generale di rafforzamento dei collegamenti tra le regioni dell’Europa centrale. Per esempio, i risultati dell’iniziativa pilota INAT sono stati utilizzati per un saggio che esorta alla formulazione e implementazione di una strategia di trasporto complessiva. In modo analogo, i risultati delle relazioni sullo sviluppo regionale agevoleranno le attività di rafforzamento della cooperazione transnazionale nel campo della ricerca, della tecnologia e dell’innovazione. 16 le regioni e città che cooperano nell’ambito di Centropa Le attività si concentrano in quattro aree di cooperazione strategica: l l l l 6 500 000 gli abitanti della regione di Centropa conoscenze regionali capitale umano integrazione spaziale turismo e cultura Il progetto CENTROPE CAPACITY costituisce la piattaforma che consente a gruppi di lavoro, simposi e circoli di esperti di sviluppare un insieme di progetti trainanti multilaterali da implementarsi nei prossimi anni. Si è attuato un processo di branding professionale per definire le pietre miliari di un brand di coesione regionale che specifichi gli elementi chiave dell’identità di Centropa (punti vendita mono-brand, valori del brand); il risultato è lo slogan “Meet Europe. Meet Centrope” (Incontra l’Europa, incontra Centropa). Su questo brand emergente si costruiranno le future azioni di marketing dei partner di Centropa. 60 i km di dividono le due capitali di Centropa, Bratislava e Vienna 2003 l’anno d’inaugurazione della regione di Centropa Attività pilota Per incoraggiare lo sviluppo dell’agenda di Centropa sono state intraprese tre attività pilota di larga scala: preparazione di relazioni sullo sviluppo regionale (Regional Development Report, RDR) per procedere periodicamente all’analisi e fornire raccomandazioni politiche in vista di un’area economica altamente integrata; creazione di uno strumento di valutazione dei bisogni infrastrutturali (INAT, Infrastructure Needs Assessment Tool), per indicare i “colli di bottiglia” più urgenti nell’ambito dei collegamenti del trasporto transfrontaliero e intraprendere i primi passi verso un’associazione integrata del trasporto pubblico nella regione di Centropa; l l CENTROPE CAPACITY Finanziamento FESR: € 3 628 358 Durata: 2009 – 2012 Sito internet: www.centrope.com Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 23 Liberare il potenziale di ricerca e sviluppo La regione denominata “Centropa”, un quadrilatero all’intersezione tra Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, si caratterizza per l’alta densità di istituti di ricerca, università, centri d’innovazione e imprese orientate alla ricerca e allo sviluppo (R&S). La ricca conoscenza così prodotta può essere utilizzata per aiutare i quattro Paesi di Centropa ad affrontare le sfide del momento. Per mettere in atto il vero potenziale della regione è tuttavia necessario un approccio coordinato. Per attingere al patrimonio di conoscenza di Centropa, il progetto Centrope_tt ha creato un comunità internazionale di esperti a supporto dell’innovazione e incoraggia il trasferimento tecnologico all’interno della regione. Sostenuti da un finanziamento di 2 milioni di Euro e sotto la guida dell’Agenzia per l’Imprenditoria della Bassa Austria (Ecoplus), le 13 entità partner di Centrope_tt hanno creato diversi strumenti atti a stimolare il trasferimento tecnologico, a livello transnazionale, tra imprese e università o istituti di ricerca. Per facilitare la comprensione dell’enorme potenziale dei contatti R&S nella regione di Centropa, gli esperti di Centrope_tt hanno sviluppato un database online che elenca più di 2.400 istituti di ricerca e sviluppo e le imprese correlate. I 24 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE dirigenti delle aziende e gli scienziati degli istituti di ricerca possono condurre ricerche nel database filtrando i risultati per regione e per disciplina in modo da ottenere rapidamente informazioni mirate sui fornitori di servizi di ricerca nelle regioni adiacenti. Sulla scorta di questo database, il progetto ha preparato un opuscolo intitolato “Guida all’innovazione per le PMI” di Centrope-tt. L’opuscolo contiene circa 100 profili dettagliati di istituti di R&S di Centropa e riporta preziose informazioni sugli ambiti di ricerca, i progetti principali, i risultati conseguiti, ecc., oltre alle informazioni di contatto. Non basta sapere quali ricerche d’avanguardia siano disponibili: le imprese devono anche essere pronte a investire sulle idee innovative. A tal fine, Centrope_tt ha sviluppato un voucher, inteso come strumento finanziario per la promozione della cooperazione transnazionale tra imprese e ricercatori. Entro 10 mesi dal ricevimento del voucher, le PMI possono proporsi per il finanziamento di attività quali lo sviluppo di nuovi prodotti o prototipi, la creazione di business plan, la preparazione di eventi di formazione sulle nuove tecnologie o l’analisi del potenziale di trasferimento tecnologico. In totale, Centrope_tt ha così finanziato circa 35 iniziative di cooperazione e si prepara ora a mantenere attivi tali servizi anche oltre la durata del progetto. 40 i “manager in ricerca, tecnologia e innovazione” (RTI) formati 2 400 gli istituti di ricerca e sviluppo e le imprese registrati nel database di Centropa Centrope_tt academy per la formazione di esperti in R&S Per instaurare cooperazioni transnazionali interdisciplinari di successo è spesso necessario ricorrere a intermediari che conoscano in profondità i bisogni specifici di ogni branca della ricerca e dell’industria. La rete Centrope_tt ha perciò fondato un proprio istituto per la formazione di esperti in materia di ricerca a sviluppo che sappiano come operare per l’istituzione di partenariati transnazionali, superare eventuali ostacoli culturali e reperire potenziali fonti di finanziamento per i progetti nella regione di Centropa. I corsi si tengono in quattro sessioni, in tutti i quattro Paesi di Centropa, e prevedono attività quali incontri con i leader dell’innovazione, con gli esperti locali e le start-up di successo. Finora sono 40 gli esperti di R&S che hanno superato con successo la formazione e hanno sostenuto l’esame online per ottenere la qualifica di “manager in ricerca, tecnologia e innovazione” (o, in breve, “manager RTI”). L’obbiettivo è ora consolidare l’esperienza della Centrope_tt Academy per ottenerne il riconoscimento, in Europa, come istituto di formazione permanente. 35 le aziende e le istituzioni finanziate dai voucher centrope_tt Foto: STU Bratislava Foto: iStock Il voucher di Centrope_tt : uno strumento finanziario transnazionale Il voucher Centrope_tt ci ha consentito di istituire una rete virtuale di aziende attive nel settore aerospaziale nella regione di Centropa. Con il supporto finanziario del voucher abbiamo ottenuto una panoramica dettagliata sui diversi mercati aerospaziali, la loro domanda e le loro esigenze in materia di cooperazione. Heike Koch, CEO di MD-K Consulting and Mechanical Engineering, Germania centrope_tt Finanziamento FESR: € 1 389 262 Durata: 2009 – 2012 Sito internet: www.centrope-tt.info Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 25 Immettere sul mercato le innovazioni ad alto contenuto tecnologico Le imprese possono beneficiare del lavoro dei ricercatori solo se sono informate dell’esistenza delle attività di ricerca. Per incoraggiare lo sfruttamento commerciale dell’innovazione prodotta dalla ricerca, dieci enti per il trasferimento tecnologico si sono riuniti nel progetto CERIM per migliorare le condizioni di commercializzazione dei risultati della ricerca. I partner del progetto hanno esaminato e valutato oltre 100 studi che presentavano i risultati di alcune attività di ricerca e hanno individuato 20 ricerche dal buon potenziale commerciale. Il progetto ha contribuito allo sviluppo di strategie per la proprietà intellettuale e la commercializzazione e ha supportato la costituzione di 10 start-up. Il trasferimento tecnologico: un obiettivo sfidante L’innovazione è essenziale per la competitività nell’economia globale; è chiaro quindi l’educazione universitaria e post universitaria e gli istituti di ricerca possono pertanto dare 26 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE un contributo vitale all’economia europea. Sebbene i Paesi e le regioni dell’Europa centrale abbiano un forte interesse a creare sistemi d’innovazione che portino alla commercializzazione dei risultati della ricerca accademica, l’esperienza dimostra che il processo concreto costituisce una vera sfida. In particolare, vi è l’opacità dei quadri politici e legali, che determina incertezza nell’individuazione delle responsabilità per il trasferimento tecnologico. Manca inoltre la motivazione, negli enti di ricerca pubblici, a impegnarsi nel trasferimento tecnologico, e vi è una marcata carenza di personale qualificato per la gestione del trasferimento tecnologico. Esistono tuttavia anche alcuni network forti e ben struttu- passi da gigante nel processo di commercializzazione delle nostre inven- le start-up costituite con il supporto di CERIM zioni. Abbiamo tratto ampio beneficio dalle conoscenze specifiche dei partner 100 in materia di trasferimento tecnologico e continueremo a collaborare con loro in futuro. i casi di commercializzazione valutati da CERIM, di cui 15 selezionati per un ulteriore sviluppo strategico Prof. Dr. Saleh Ibrahim, Capo della ricerca presso la start-up Immungenetics, Germania rati che riuniscono enti regionali, nazionali e internazionali, partner industriali ed esperti di trasferimento tecnologico e investitori in capitale di rischio. Al trasferimento tecnologico servono partenariati forti I partner di CERIM si sono trovati di fronte a questa sfida: inparticolare, lamentavano la mancanza di pacchetti di servizi per il trasferimento tecnologico completi, dallo screening delle innovazioni all’individuazione dei compratori e/o potenziali investitori. Il progetto ha contribuito ad affrontare la sfida. I partner hanno osservato che la capacità di offrire servizi più ampi e in generale migliori è cresciuta significativamente proprio grazie al progetto. Il miglioramento si rispecchia con evidenza nell’elevato numero di casi ad alto potenziale analizzati e nel carattere promettente delle startup finanziate. La maggior parte dei risultati chiave di CERIM consistono in un insieme di strumenti già collaudati e ormai regolarmente utilizzati dai partner del progetto. Un esempio significativo è l’Università di Žilina, che ha beneficiato degli effetti di CERIM con l’accrescimento delle proprie competenze in materia di trasferimento tecnologico. Sebbene abbia un buon background nell’ambito delle previsioni tecnologiche, questa università ancora non aveva elaborato un approccio concettuale alla totalità del processo, dalla selezione delle idee alla commercializzazione. La partecipazione a CERIM ha consentito all’Università di Žilina di ricevere preziose informazioni su come selezionare le idee innovative, come stabilirne l’ordine di priorità e come promuovere i progetti ad alto potenziale d’innovazione. Sulla base delle metodologie proposte da CERIM, l’Università di Žilina ha ulteriormente sviluppato il proprio “indice di commercializzazione” per la valutazione del potenziale commerciale delle innovazioni. Foto: Pavel Losevsky - Fotolia.com Foto: Nikolaj Kondratenko - Fotolia.com 10 Grazie a CERIM abbiamo compiuti Progetto: CERIM € 2 485 326 Durata: 2008 – 2011 Sito internet: www.cerim.org Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 27 Portare i cluster ad un livello superiore Fin dalla sua divulgazione all’inizio degli anni Novanta, la reciproca vicinanza geografica dei partner è stata intesa come un requisito implicito nel concetto di “business cluster”, indicante un gruppo di imprese e istituzioni correlate che collaborano l’una con l’altra per aumentare il proprio livello d’innovazione e competitività. CLUSTER-CORD cerca invece di sfruttare il comprovato potere d’innovazione dei cluster a livello internazionale creando dei “meta cluster”. I governi hanno oramai compreso l’importanza di sostenere i cluster industriali al fine di consentire a imprese e ricercatori di collaborare e alimentarsi l’un l’altro, potenziando di conseguenza l’innovazione e la competitività. Il potenziale che i cluster hanno di potenziare i settori industriali innovativi è ben dimostrato dai centri a tecnologia avanzata quali la Silicon Valley negli USA o il Baden-Württemberg in Germania.I cluster hanno, per lo più, la funzione di aiutare le regioni a rimanere competitive nell’economia globale. Anche l’Unione Europea si adopera per rimanere competitiva e deve pertanto fare sì che i benefici creati dai cluster si diffondano oltre i confini regionali. La cooperazione tra 28 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE professionisti nell’ambito di un settore può implicare il coinvolgimento di diversi Paesi, riuniti in meta-cluster, che costruiscano cooperazioni internazionali continuando al contempo ad assistere i gestori dei cluster locali. Questo è appunto ilo concetto promosso da CLUSTER-CORD. La cooperazione al servizio dell’innovazione L’obiettivo generale del progetto è rafforzare la cooperazione tra stakeholder geograficamente distanti ma operanti nello stesso settore, per sostenere la cooperazione internazionale nella ricerca e sviluppo, incoraggiando al contempo Foto: ©iStockphoto.com / Wittelsbach bernd CLUSTERS-CORD mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con altri cluster manager del settore 5 i meta-cluster creati da CLUSTERS-CORD energia e ambiente e mi ha aperto nuove possibilità di cooperazione internazionale e di scambio d’esperienze. Břetislav Skácel, presidente di CREA HydroEnergy Cluster, Brno, Repubblica Ceca 32 i cluster coinvolti nei cinque gruppi di lavoro del progetto la conversione dei concetti innovativi in prodotti concreti. L’obiettivo è stato raggiunto con lo sviluppo di cinque “piani di cooperazione strategica” e la conseguente creazione di cinque meta-cluster. Sulla base dell’analisi condotta su 70 cluster in dieci regioni europee, il progetto ha selezionato cinque settori chiave da sottoporre a un esame ravvicinato: tecnologie dell’informazione e comunicazione, turismo, scienze sanitarie, trasformazione alimentare, energia e ambiente. Tra i partecipanti al progetto vi sono trentadue cluster manager, situazione che accresce il valore di CLUSTER-CORD come piattaforma per l’aumento della cooperazione internazionale su progetti di ricerca e sviluppo e la commercializzazione delle innovazioni. 70 i cluster analizzati negli studi di benchmarking Scambio di idee Il progetto ha organizzato forum tematici per lo scambio di idee nei vari settori d’interesse. Tali incontri hanno riunito i cluster manager e gli altri stakeholder, dando loro occasione di discutere liberamente dell’istituzione di cooperazioni internazionali e del potenziamento della competitività sul mercato globale. I partecipanti al progetto si adoperano per il potenziamento degli ambienti dell’innovazione e per il miglioramento delle condizioni per la ricerca e lo sviluppo delle diverse regioni. Si scambiano know-how ed esperienze sulle politiche dei cluster regionali (essenziali al miglioramento delle condizioni per l’innovazione a livello regionale), e lavorano con i decisori al miglioramento di tali politiche. Tra i risultati durevoli del progetto vi è la creazione di cinque meta-cluster, i cui membri hanno siglato accordi di futura cooperazione che definiscono i principali obiettivi dello sviluppo continuo. Questi meta-cluster sono aperti ad accogliere nuovi membri che possano aumentare le opportunità di una proficua collaborazione. Un altro risultato chiave che si auspica il progetto raggiunga è la capacità di ispirare iniziative di cooperazione analoghe in diversi settori industriali per innalzare il livello dell’innovazione in tutta l’Unione europea. CLUSTERS-CORD Finanziamento FESR: € 1 112 941 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.clusterscord.eu Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 29 Cluster locali per una competitività globale Un cluster incoraggia la cooperazione tra le aziende e gli istituti di ricerca che lavorano in campi correlati, promuovendo in tal modo l’innovazione e accrescendo la competitività dei partecipanti. Nell’intento di realizzare il pieno potenziale dei cluster in Europa, CNCB supporta i cluster manager e promuove l’adesione a reti internazionali. La formazione è essenziale per i cluster manager, perché un cluster è più efficiente ed efficace se la cooperazione tra i suoi membri è coordinata da un professionista qualificato. L’impegno a sostegno della cooperazione internazionale mira anche a fornire ai cluster nuovi strumenti di miglioramento. I cluster tendono a raggrupparsi per area geografica, come per il settore automobilistico nella zona del BadenWürttenberg in Germania, perché la vicinanza facilita la formazione di centri per l’innovazione. I cluster manager, tuttavia, sono anche consapevoli dei benefici dell’internazionalizzazione, ovvero dal coinvolgere partner di Paesi confinanti. 30 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Per delineare un quadro più preciso delle necessità dei cluster, il progetto si è servito di un’indagine online che ha consentito di analizzare 96 diversi cluster in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Le informazioni dedotte da tale analisi sono confluite in un manuale teso a individuare le basi per lo sviluppo di un percorso formativo adeguato per i cluster manager. Auspicabilmente, questo percorso formativo dovrebbe portare una forma di certificazione standardizzata. La definizione di standard riconoscibili, infatti, è un importante per la valorizzazione della professione di cluster manager e per renderla più attraente agli occhi di manager di talento. Foto: ©iStockphoto.com / Fred Froese Il piano pilota di ottimizzazione del progetto CNCB è stato molto utile per migliorare le nostre abilità or- 275 i cluster mappati da CNCB ganizzative e gestionali come anche per le nostre relazioni con i partner centroeuropei. 96 le indagini sui cluster analizzate da CNCB Petra Papp, Coordinatrice del Cluster BIB, Ungheria 57 Il bisogno di formazione Il risultato dell’indagine svolta ha mostrato un bisogno reale di formazione specifica: il 57 percento dei cluster manager ha espresso un forte interesse a ricevere una formazione immediata, mentre il 37 percento ha affermato di vedere come più proficua un’eventuale formazione “futura”. Dall’indagine risulta che gli argomenti ritenuti più significativi per la formazione del cluster manager sono i seguenti: gestione dell’innovazione, pianificazione strategica, internazionalizzazione, gestione dei progetti e marketing e relazioni pubbliche. L’indagine ha inoltre rivelato il desiderio di una maggiore “internazionalizzazione” tra i cluster: i cluster manager sperano di poter sfruttare i benefici della cooperazione con i cluster di altri Paesi. % i cluster manager che hanno partecipato all’indagine di CNCB indicando un forte interesse a ricevere formazione immediata l l l l l Ulteriore lavoro con tre cluster Sulla base dell’indagine svolta, il progetto CNCB ha scelto per le future iniziative pilota tre cluster, ovvero: Biotechnology Innovation Base Cluster di Pécs, Ungheria, Tourism Cluster di Smolenice, Slovacchia, Euro Centrum – Cluster of Energy saving Technologies di Katowice, Polonia. Il progetto ha formato un gruppo di esperti che aiuteranno questi cluster a sviluppare i propri piani d’azione e le strategie future per l’ottimizzazione delle attività, dei processi e delle performance, in modo che possano posizionarsi meglio sul mercato. I tre cluster menzionati sono inoltre stati supportati nell’attività di “internazionalizzazione” da un altro gruppo di esperti, anch’esso istituito dal progetto CNCB. I cluster sono stati esortati a reclutare membri internazionali e a creare un meta-cluster transnazionale che riunisca due o più cluster regionali e/o ad avviare pratiche internazionali nell’ambito di cluster regionali. l l l Progetto: CNCB € 1 377 786 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.cncb.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 31 Cluster più forti per una maggiore competitività La cooperazione nell’ambito di un cluster regionale consente a imprese ed enti di agire come un unico soggetto, in modo che ogni singolo componente accresca la propria competitività e innovatività. Purtroppo, molti cluster europei mancano della massa critica e della capacità d’innovazione necessarie a creare veri centri d’eccellenza. C-PLUS si adopera per incoraggiare una più efficace integrazione tra potenziali innovatori. Secondo lo European Cluster Observatory, vi sono in Europa circa 2.000 cluster, molti dei quali tuttavia non sono efficaci quanto potrebbero nel creare poli regionali per l’innovazione. Le maggiori debolezze dei cluster consistono nella segmentazione del mercato: ciò significa che le imprese operanti nei settori correlati ai cluster non stanno traendo vantaggio dai benefici che potrebbero ricevere dalla cooperazione reciproca. La scarsità dei collegamenti tra il mondo imprenditoriale e quello della ricerca costituisce un altro punto debole, che ostacola la trasformazione delle innovazioni accademiche in idee capaci di generare profitti. Inoltre, la carenza o inadeguatezza dei cluster manager 32 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE professionisti indebolisce ulteriormente i cluster. Persuaso che i cluster possono rafforzare il livello di innovazione e di competitività mediante l’integrazione delle imprese, C-PLUS impiega una varietà di metodologie per studiare la cooperazione all’interno dei cluster e individuare buone prassi che tutti possano seguire. La ricerca sui cluster In Austria, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Ungheria e Polonia si sono studiati otto cluster e, in ognuno di essi, 25 PMI. I cluster e le aziende sono stati comparati mediante ter molto forte per i semilavorati, un valore aggiunto per l’industria calza- le aziende studiante mediante analisi di benchmarking turiera moderna e contemporanea. Se guardiamo alle passerelle di Milano, 29 Parigi, Londra o New York, molte delle calzature che vi fanno bella mostra hanno elementi che provengono le azioni pilota concretamente implementate a livello locale dal nostro territorio. Cesare Casadei, CEO e Direttore creativo di Casadei Calzaturificio SpA, Italia analisi di benchmarking mirate a individuare le prassi e le performance di ciascuna azienda. I cluster sono stati studiati anche con altri metodi, tra cui metodologie d’indagine sul coordinamento territoriale, la “European Scenario Workshop Methodology for Partecipatory Planning and Increased Awareness”, focus group e interviste mirate a rilevare le caratteristiche del sistema territoriale, le relazioni tra le reti e le politiche di sviluppo locale. Oltre a raccogliere dati mediante tale ricerca, il progetto ha anche raccolto conoscenze favorendo lo scambio di buone prassi tra diversi cluster dell’Europa centrale. Sulla base di tutte queste informazioni, il progetto ha definito un piano d’azione comune e ha istituito una “task force” che comprende anche i cluster manager. Questa task force ha il compito di monitorare i cluster per assicurarne il buon funzionamento e per verificare che le relazioni all’interno di ciascun cluster siano efficaci ai fini del trasferimento della conoscenza derivata dalla ricerca e dall’applicazione delle buone prassi ai sistemi produttivi locali. Il progetto prevede numerose azioni pilota di livello locale volte a stimolare l’innovazione. Di seguito si elencano le attività tipiche, raggruppate secondo i cinque “pilastri” del piano d’azione transnazionale: Eccellenza dei cluster: promozione di una migliore rappresentazione del settore, potenziamento della cooperazione tra gli attori del settore, migliorie ai servizi per i membri del cluster e migliorie alla gestione del cluster. Cluster marketing: padronanza delle attività di cluster marketing, promozione dei membri del cluster e promozione delle regioni. Ricerca e innovazione: promozione dell’innovazione da parte delle PMI del cluster e istituzione di una piattaforma di “matching” per il trasferimento tecnologico. Promozione della cooperazione in un “triangolo” innovativo: con il coinvolgimento di aziende, ricercatori e cluster manager. Istruzione e formazione: iniziative formative rivolte ai membri del cluster e azioni per il “matching” tra studenti e imprese. 300 gli stakeholder coinvolti mediante gli European Awareness Scenario Worskhops per una pianificazione strategica comune Foto: ©iStockphoto.com / BanksPhotos Foto: ©iStockphoto.com / EHStock 257 San Mauro Pascoli vanta un clus- Progetto: C-PLUS € 1 603 915 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.projectc-plus.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 33 Un approccio materiale all’innovazione Viviamo in un mondo materiale in cui le nuove idee nell’ambito dei metalli, delle ceramiche, dei conduttori elettrici e dei biomateriali contribuiscono a generare attività di impresa orientate al futuro. Nell’Europa centrale, tuttavia, le piccole e medie imprese (PMI) nel settore dei materiali si trovano di fronte vere e proprie sfide nell’incoraggiare l’innovazione e acquisire della clientela internazionale. Il progetto FLAME mira a liberare il pieno potenziale del settore. La scienza e l’ingegneria dei materiali sono presenti in moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana, poiché si occupano di tutte le categorie di materiali adottando un punto di vista unificato, con particolare attenzione ai collegamenti tra la struttura interna, le proprietà e le performance di ciascun materiale. La scienza dei materiali può costituire un fortissimo fattore trainante per l’innovazione, la competitività e la crescita economica; i risultati conseguiti dalla ricerca europea nel campo sono infatti eccellenti. Purtroppo, la competenza scientifica non si traduce sempre in nuovi prodotti e nuove quote di mercato. Il problema è la scarsità del flusso del 34 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE know-how, del sapere e delle competenze tecnologiche, cui si aggiunge la carenza, presso le PMI, di risorse da investire in ricerca e sviluppo. Il problema è particolarmente evidente nell’Europa centrale, dove alcune regioni costituiscono veri e propri “punti caldi” nel campo delle scienze dei materiali e dell’innovazione, mentre altre restano decisamente arretrate in tal senso. I Future Lab alla testa dell’innovazione Per fronteggiare la debolezza nell’innovazione e migliorare la competitività nel campo della scienza e dell’ingegneria dei 240 gli attori nel campo della scienza e dell’ingegneria dei materiali individuati nel “Competence and Innovation Landscape” del progetto 3 i Future Lab per incoraggiare l’adozione di nuove tecnologie 20 i coach facilitatori per la comunicazione tra imprese e ricerca Foto: © industrieblick - Fotolia.com materiali, il partenariato di FLAME ha sviluppato un nuovo modello di cooperazione denominato Future Lab. I Future Lab sono tre, in Veneto, Stiria e Slovenia, e offrono servizi per il trasferimento tecnologico e la cooperazione. Ogni Future Lab fornisce servizi diversi e complementari secondo le caratteristiche locali e la tipologia della clientela di ciascuna regione. I Future Lab operano mediante una rete di “coach” facilitatori (20 giovani professionisti formati nell’ambito del progetto FLAME), i quali agiscono da collegamento e intermediazione tra le PMI e gli istituti di ricerca e sviluppo. I “coach” svolgono un ruolo attivo nello scambio di informazioni e nella promozione della collaborazione tra ricercatori e imprenditori in progetti a base tecnologica. Lavorano per avvicinare il mercato alla scienza e aiutano a trasformare i risultati della ricerca in applicazioni industriali stimolando la conoscenza reciproca e approfondita tra PMI (incluse le start-up) da una parte e università e centri di ricerca dall’altra. I “coach” facilitatori sono specificamente addestrati all’utilizzo di un linguaggio comune al mondo industriale e al mondo scientifico e ad aiutare ciascuna delle parti a comprendere i bisogni dell’altra. I Future Lab sono intesi come punti di riferimento a livello europeo in virtù della loro capacità di indicare strade per concretizzare la collaborazione e l’innovazione. Più i risultati della ricerca e dell’innovazione sono trasparenti e accessibili a livello transnazionale, più le imprese hanno la possibilità di aumentare la propria competitività. Al contempo, le unità di ricerca e sviluppo tecnologico delle imprese individuano nuovo partner e approfondiscono i bisogni del mercato per rendersi anch’esse più competitive. Incoraggiando questo processo, il progetto FLAME fornisce supporto nel passaggio a un’economia basata sulla conoscenza. Inoltre, il modello sviluppato da FLAME per la scienza e l’ingegneria dei materiali può essere impiegato per incoraggiare l’innovazione in altri settori e in altre regioni europee. Il progetto FLAME, mediante l’azione dei «coach» facilitatori può aiutarci a diffondere la conoscenza di quanto facciamo nelle nostre università, che è molto più che ricerca di base, per quanto le imprese esterne alla nos- FLAME tra area sembrino non rendersene Progetto: conto. Finanziamento FESR: Professor Laura E. Depero, Direttrice del laboratorio della chimica per la tecnologia dell’Università di Brescia, Italia € 1 474 631 Durata: 2010 – 2012 Sito internet: www.flameurope.eu Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 35 Collegare innovazione e impresa I ricercatori spesso elaborano concetti innovativi che potrebbero recar beneficio alle imprese; le loro scoperte tuttavia possono essere messe a frutto solo se le imprese ne sono informate. Il progetto FREE si adopera per favorire lo sfruttamento commerciale delle nuove idee e dei progressi tecnologici promuovendo la conoscenza delle attività di ricerca da parte delle imprese e incoraggiando l’adozione, da parte di queste ultime, di prassi che agevolino l’innovazione. È certamente necessario stabilire condizioni favorevoli alla ricerca e allo sviluppo, tuttavia bisogna ricordare che ciò, di per sé, non basta a incoraggiare l’innovazione; bisogna infatti anche assicurare che le imprese procedano all’applicazione pratica dei risultati della ricerca. Come risulta dal titolo completo del progetto, “From Research to Enterprise” (dalla ricerca all’impresa), l’idea trainante di FREE è l’implementazione di azioni capaci di portare i risultati della ricerca europea sempre più vicini al mondo dell’industria. Otto partner da Ungheria, Slovenia, Italia, Repubblica Ceca e Polonia hanno elaborato metodi utili a ispirare a università e altri enti attività di ricerca e sviluppo che prendano in considera- 36 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE zione le necessità delle imprese. Il progetto ha inoltre evidenziato delle buone prassi per il trasferimento della conoscenza e ha intrapreso azioni pilota studiate per mettere in collegamento ricercatori, imprenditori e decisori politici. ResearchDirectory.eu: le “pagine gialle” di Ricerca & Sviluppo Dopo aver raccolto informazioni sui gruppi di ricerca e sui risultati delle attività di ricerca nella propria regione, i partner del progetto hanno redatto un inventario transnazionale diverse conferenze regionali sul tema del trasferimento tecnologico. Il “Technology Transfer Day”, una delle conferenze più importanti, tenutasi a Bruxelles, aveva l’obbiettivo di fornire una panoramica della situazione del trasferimento tecnologico nell’Europa centrale. Alla conferenza sono stati presentati anche altri risultati del progetto FREE, che hanno costituito un utile punto di partenza per la tavola rotonda in cui gli esperti hanno discusso di nuovi possibili metodi per facilitare l’innovazione e il trasferimento tecnologico. nuove opportunità. Ci ha messo a disposizione un’eccellente piattaforma per lo scambio di idee favorendo il coinvolgimento di altri ricercatori e imprenditori. La directory di ricerca online si è dimostrata uno strumento davvero molto 1 051 utile. Gábor Zachuczky, CEO, UD-GenoMed Medical Genomic Technologies Ltd., Ungheria le descrizioni di enti di ricerca, mediatori per l’innovazione, tecnologie e servizi consultabili su www.researchdirectory.eu consistente in un sito internet con opzioni di ricerca multifunzione. ResearchDirectory.eu consente di esplorare online tre categorie: enti di ricerca, tecnologie e servizi, mediatori per l’innovazione. La consultazione è gratuita e il database può essere ulteriormente esteso per includere i dati di un maggior numero di enti impegnati nel campo di ricerca, sviluppo e innovazione. 479 i mediatori per l’innovazione formati dalla rete FREE Le guide all’innovazione I partner di progetto hanno inoltre studiato sistemi, servizi e metodologie orientati all’innovazione, elaborati nell’Europa centrale e nel resto dell’UE. Dopo aver analizzato le varie prassi riscontrate, il progetto ha redatto delle guide che descrivono nel dettaglio i migliori servizi e sistemi per l’innovazione a supporto del trasferimento tecnologico, con particolare enfasi su approcci in grado di soddisfare le necessità delle piccole e medie imprese (PMI). Per esempio, si descrive un approccio di tipo competitivo, in cui le aziende che collaborano con le università sui temi di ricerca e sviluppo assegnano un premio al “miglior ricercatore”,in modo da stimolare una più stretta collaborazione reciproca. Le guide sono state distribuite ai maggiori esperti in tema d’innovazione affinché anche altri enti possano beneficiare delle buone prassi in esse descritte. Un altro tipo di supporto, più mirato, ha portato alla realizzazione di circa 40 studi di fattibilità che hanno aiutato molte PMI mostrando loro le possibili applicazioni commerciali di specifici prodotti, processi e servizi innovativi. 40 gli studi di fattibilità eseguiti per le PMI di FREE Foto: Dreamstime Foto: Dreamstime FREE ci ha aperto la via verso tante Mediatori e formazione FREE ha anche istituito una rete di “mediatori per l’innovazione”, per il potenziamento della comunicazione tra centri di ricerca e PMI. Sulla base delle guide prodotte, i mediatori hanno tenuto seminari di formazione nelle regioni dei partner di progetto. Nel contesto di altre attività finalizzate creare un collegamento tra ricercatori e PMI, il progetto ha organizzato Progetto: FREE € 1 495 346 Durata: 2008 – 2011 Sito internet: www.free.unideb.hu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 37 Scintille d’innovazione in centinaia di PMI Le piccole e medie imprese (PMI) sono di gran lunga il tipo di azienda più comune nell’Unione europea. Varie ricerche dimostrano, infatti, che nell’UE nove aziende su dieci hanno meno di dieci dipendenti. Le PMI sono vitali per la nostra economia, tuttavia sono restie a investire nella ricerca e nell’innovazione. I3SME ha coinvolto più di 800 aziende nel tentativo di aumentare il sostegno all’innovazione. Per incoraggiare le imprese a mettere a frutto le nuove idee e gli approcci innovativi, I3SME ha condotto una comparazione tra le prassi adottate dalle varie PMI, ha offerto formazione ai facilitatori perché agevolino lo sfruttamento delle innovazioni e ha avviato progetti pilota consentendo alle imprese di sperimentare nuovi approcci. Individuazione e condivisione delle buone prassi Uno dei conseguimenti del progetto è stato lo studio di benchmarking volto a misurare e comparare l’innovatività 38 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE e competitività di 802 PMI in Austria, Germania, Ungheria, Italia, Polonia e Slovenia. Alla ricerca di “campioni nascosti” nel campo dell’innovazione, lo studio ha misurato fattori quali strategie, investimenti e finanziamenti, potenziale dei datori di lavoro, strutture di ricerca e output delle innovazioni. I fattori misurati per quantificare la competitività sono l’orientamento al cliente e al servizio, l’impiego di tecnologie attuali e materiali ottimizzati, l’efficienza negli acquisti e la gestione della qualità. Le buone prassi individuate dallo studio sono state implementate in una serie di progetti pilota che hanno coinvolto alme- progetto è molto positiva. Ci ha le PMI centroeuropee oggetto dello studio di benchmarking di I3SME per la quantificazione di innovazione e competitività consentito di individuare veri ‘campioni nascosti’ che oggi, grazie a una maggiore consapevolezza, possono affrontare le 64 avversità del mercato con maggiore coraggio. i “campioni nascosti” individuati nel catalogo di I3SME Luciano Ranieri, Amministratore Unico Eurtronic studioerre srl. Castel Maggiore (Bologna), Italia 18 i facilitatori d’innovazione internazionali formati da I3SME no una decina di PMI in ciascuna delle regioni del progetto. Queste imprese hanno ricevuto sostegno per promuovere una maggiore apertura all’utilizzo di strumenti innovativi per la gestione della produzione e delle risorse umane, la partecipazione a progetti di ricerca e sviluppo, l’utilizzo di soluzioni tecnologiche d’informazione e comunicazione e altri approcci positivi individuati dallo studio di benchmarking. Per diffondere ulteriormente tali prassi, il progetto ha anche formato 18 facilitatori incaricati di fornire supporto alle PMI nelle azioni per l’innovazione e di migliorare l’utilizzo delle conoscenze esistenti. La comunità di facilitatori per l’innovazione presso le PMI è stata formata nel corso di tre sessioni internazionali di training. Foto: Wesco Taubert Foto: Ross Petukhov - Fotolia.com 802 La nostra impressione generale sul L’approccio transnazionale La natura transnazionale del programma CENTRAL EUROPE è stata fondamentale per il successo del progetto I3SME. Lo studio delle buone prassi e le comparazioni eseguite hanno consentito ai ricercatori di formare una rete ampia e di raccogliere esempi utili da sei diversi Paesi. Ora tramite CENTRAL EUROPE le PMI possono sfruttare questi studi, che mostrano l’utilità dell’investire tempo e capitali nell’innovazione della produzione, della gestione, della distribuzione e di altri aspetti dell’impresa. Progetto: I3SME € 1 828 374 Durata: 2008 – 2011 Sito internet: www.i3sme.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 39 Lavoratori ad alto potenziale mantengono le imprese competitive Lo sviluppo economico in Europa dipende sempre più dall’innovazione, dalle aziende ad alta tecnologia e pertanto dal potenziale delle risorse umane. Per questo motivo, le regioni europee si sono impegnate in una sorta di “corsa demografica” alla ricerca di lavoratori adeguatamente formati. IDEA aiuta le regioni colpite dalla “fuga dei cervelli” introducendo nuovi approcci congiunti di livello transnazionale per la promozione del capitale umano. Le competenze he le aziende richiedono ai giovani in cerca d’impiego e ai ricercatori si sono fatte sempre più complesse negli ultimi anni. L’approccio del progetto IDEA consiste nell’affrontare il problema sperimentando diversi modi di supportare la forma di networking più adeguata a produrre un miglior allineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Il progetto incoraggia ambo le parti all’azione, sensibilizzando gli istituti d’istruzione ai bisogni delle aziende e sensibilizzando le imprese alla necessità di supportare programmi di formazione. Il progetto si concentra in modo particolare sulle imprese di piccole e medie dimensioni, che spesso sono la forza 40 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE trainante dell’innovazione ma altrettanto spesso dispongono di fondi limitati per lo sviluppo delle risorse umane, e si concentra in particolare su quei settori industriali che tendono ad anticipare la domanda futura: il manifatturiero, il settore della gestione dell’energia e delle risorse e quello delle tecnologie d’informazione e comunicazione. Per quanto concerne la tipologia della formazione, il progetto si concentra sull’orientamento al lavoro per chi è alla ricerca del primo impiego, sull’istruzione pre-laurea e sulla formazione continua del personale. Il progetto ha implementato misure e impiegato strumenti collaudati in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Polonia, come azione pilota all’interno del progetto IDEA ci ha dato l’opportunità milioni gli abitanti delle regioni partner di IDEA di entrare in contatto con futuri studenti e di motivarli ad avviare una 300 000 carriera nella nostra azienda Jette Fichtner, Marketing Manager, AMS Gesellschaft für Angewandte Mess und Systemtechnik mbH, Germania gli studenti futuri lavoratori nelle regioni di IDEA Ungheria, Slovenia, Italia, Austria e Germania. Tali strumenti offrono buone prassi facilmente trasferibili a tutte le regioni dell’Europa centrale. 25 Migliorare la formazione per ridurre la migrazione Come molte regioni centroeuropee hanno già imparato, gli effetti del cambiamento demografico possono essere esasperati dal mancato incontro tra domanda e offerta di competenze lavorative. È pertanto necessario che i datori di lavori e gli enti di istruzione e formazione agiscano di concerto per allineare l’offerta della formazione professionale avanzata della regione con la domanda delle aziende locali per il presente e il prossimo futuro. A questo scopo, IDEA incoraggia lo scambio e il dibattito tra aziende e formatori sui nuovi requisiti della formazione professionale avanzata e sulla necessità che le aziende creino posti di lavoro e mantengano i lavoratori migliori anche quando il loro business plan è solo nella fase iniziale. I risultati di tale dibattito sono stati raccolti e presentati in modo tale da offrire agli studenti e ai lavoratori provvisti di un adeguato livello di istruzione un quadro più chiaro delle posizioni lavorative disponibili nella loro regione, con particolare attenzione alle attrattive della regione, ai settori tecnologici che ne rappresentano la forza e ai vantaggi di lavorare in una PMI. Mediante la condivisione dei risultati il progetto contribuisce a incoraggiare i lavoratori a rimanere nella propria regione d’origine, prevenendo la migrazione e la “fuga dei cervelli”. il totale delle misure e degli strumenti sperimentati per individuare, vincolare e sviluppare il potenziale dei lavoratori Foto: CWE Chemnitzer Wirtschaftsförderungs- und Entwicklungsgesellschaft mbH Foto: © lassedesignen - Fotolia.com 6.36 Il «Geocaching» implementato Il documento strategico: sintesi delle raccomandazioni Il documento strategico di IDEA raccoglie le esperienze delle attività di networking intraprese in ciascuna regione e propone raccomandazioni per misure e strumenti che possano promuovere in futuro lo sviluppo della conoscenza nelle regioni centroeuropee. Il documento si concentra sul lungo termine, offrendo ai decisori strumenti per far fronte ai cambiamenti demografici, che devono infatti essere affrontati correttamente per garantire la futura disponibilità di lavoratori competenti. Progetto: IDEA € 1 658 342 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.idea-strategy.eu Finanziamento FESR: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 41 La tecnologia dell’informazione per una migliore innovazione Perché le aziende possano sfruttarla al meglio, la tecnologia avanzata deve essere calibrata sulle loro particolari esigenze. Le imprese hanno riconosciuto la necessità di dotarsi di una gestione informatica dei servizi di qualità e costruita sulla base delle loro esigenze. INNOTRAIN IT si rivolge alle imprese dell’Europa centrale che dispongono di risorse limitate e si adopera perché esse possano beneficiare di una gestione informatica dei servizi. Offrendo alle piccole e medie imprese (PMI) l’aiuto di cui necessitano per la gestione informatica dei servizi , il progetto INNOTRAIN IT facilita in modo efficace l’utilizzo delle tecnologie avanzate. A tale scopo, il progetto rende disponibile uno specifico metodo di gestione informatica dei servizi,atto a supportare le PMI nello sforzo di ottimizzare i propri processi in modo da liberare risorse utili ad aumentare la capacità d’innovazione. Il progetto inoltre sviluppa modelli di gestione su base informatica nelle lingue locali e ha creato un portale di formazione online. INNOTRAIN IT offre anche formazione frontale per circa 1.000 professionisti informatici a vari livelli. 42 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE L’indagine su sfide e benefici Il progetto ha svolto un’indagine presso le PMI allo scopo di determinare il motivo per cui molte di esse non abbiano adottato un sistema di gestione informatica dei servizi L’indagine ha rilevato la presenza di ostacoli all’utilizzo di tali sistemi di gestione, ostacoli tra i quali figurano la mancanza di conoscenza, la complessità dei contesti di riferimento, la mancanza di competenze e risorse indotta dal pesante carico di lavoro che spesso il personale delle PMI deve sobbarcarsi. I potenziali benefici dell’approccio alla gestione informatica dei servizi comprendono la trasparenza e la riduzione dei processo complesso. Ora il direttore generale mi consulta sul potenziale gli eventi di formazione nelle regioni partecipanti dei nuovi prodotti e sulle strategie di 1000 vendita. Raccomando a tutti di avvalersi di INNOTRAIN IT per creare innovazione le PMI che hanno beneficiato della formazione di INNOTRAIN IT Günter Strolz, Responsabile IT di SWARCO TRAFFIC SYSTEMS GmbH, Germania 100 le pagine digitali dedicate alla formazione costi, vantaggi che l’impresa può conseguire concentrandosi sulle mansioni IT fondamentali ed esternalizzando le altre funzioni . La gestione informatica dei servizi contribuisce inoltre a standardizzare e ottimizzare i processi IT e ha un impatto positivo sui processi aziendali della creazione di valore e sulla capacità di renderli più innovativi e flessibili. Sulla base di quanto rilevato dall’indagine, INNOTRAIN IT ha messo a punto un metodo per la gestione informatica dei servizi in grado di aiutare le aziende a liberare risorse, mantenere standard qualitativi elevati durante il processo e introdurre metodi di valutazione atti a migliorare il monitoraggio dei processi. Il modello di gestione e la formazione L’intento del modello di gestione che il progetto propone quale strumento è assistere le PMI nel processo di gestione informatica dei servizi ed è pienamente integrato in una piattaforma di formazione online di livello transnazionale, disponibile all’indirizzo www.innotrain-it.eu, che consente un approccio “fai da te” alla formazione. Lo strumento è completato da workshop frontali a cadenza regolare che si svolgono nelle sei regioni partecipanti al progetto. Le sessioni di formazione frontale forniscono quanto segue: conoscenze di base sulla gestione informatica dei servizie l’innovazione innescata da tali servizi; acquisizione di familiarità con gli scenari tipici; discussioni facilitate da moderatori; monitoraggio dei processi d’apprendimento e relativo feedback; scambio interregionale di esperienze tramite piattaforma online con il supporto di un moderatore. Intraprendendo questi passi per la promozione dei metodi di gestione informatica dei servizi i presso le PMI, INNOTRAIN IT rafforza le capacità d’innovazione nell’Europa centrale e consente ai responsabili IT delle PMI di dare un’impronta fortemente orientata ai servizi al proprio lavoro; infine, il progetto facilita la cooperazione tra i fornitori di servizi informatici e le PMI utenti. Foto: ©iStockphoto.com / AKodisinghe Foto: ©iStockphoto.com / Jim Jurica 120 Diventare innovatore è stato un l l l l l INNOTRAIN IT Finanziamento FESR: € 1 537 356 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.innotrain-it.eu Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 43 L’innovazione ispirata dai problemi dei pazienti Il personale delle strutture ospedaliere può, potenzialmente, fornire un ampio contributo allo sviluppo di prodotti, processi e servizi innovativi che migliorino i servizi di cura. InTraMed-C2C aiuta medici, infermieri e tecnici a condividere le proprie idee con le piccole e medie imprese (PMI) fornitrici degli enti presso cui essi operano. Questa condivisione porta alla realizzazione di prodotti che migliorano i servizi sanitari. Quando le idee sono comunicate in modo efficace dal personale medico alle PMI e trasformate in prodotti commerciali, il settore sanitario può fornire servizi e cure di qualità più elevata. L’ottimizzazione delle funzionalità e le migliorie ai sistemi di lavoro e amministrazione consentono ai medici di dedicare più tempo al singolo paziente, mentre altri tipi d’innovazione forniscono strumenti diagnostici migliori e spesso anche nuove soluzioni di cura. Un migliore trasferimento dell’innovazione, dall’ideazione all’applicazione commerciale, non solo è utile alle cliniche ma anche alle PMI, le quali possono così mantenersi competitive. E cure mediche migliori significano guadagno per l’intera società. 44 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Migliorare il lavoro quotidiano Il processo d’innovazione nel settore medico può trasformare il problema di un paziente in un prodotto utile ed economicamente sostenibile. Quando un paziente si presenta presso una struttura medica, il processo di risoluzione del suo problema inizia con una visita e spesso prosegue con degli accertamenti diagnostici, in un processo che coinvolge una certa quantità di personale. In ogni fase di tale processo, il personale medico può ricercare possibili miglioramenti che aumentino la qualità del servizio prestato. Implementando le idee del personale sanitario, le imprese possono creare i posti letto ospedalieri nell’UE27 ogni 100.000 abitanti 53 le idee commerciali finora raccolte tramite il database InTraMed-C2C Condivisione dell’innovazione I rappresentanti delle PMI e del personale medico possono incontrarsi e discutere le proprie idee di persona in occasione degli workshop organizzati da InTraMed-C2C. La loro collaborazione inizia con la stipula di un accordo, per passare poi alla discussione dell’aspetto finanziario, all’esecuzione di test e alla selezione delle tecnologie. Il personale medico e le relative unità di lavoro forniscono l’esperienza e la conoscenza necessarie agli eventi formativi, all’analisi dei vincoli legali e normativi e a individuare il mercato di riferimento. L’azienda implementa l’idea del personale medico, il quale rimane il creatore del prodotto, e il prodotto viene offerto ad altre unità sanitarie. Tramite il progetto InTraMed-C2C queste innovazioni possono raggiungere i mercati dell’Europa recando beneficio alle aziende e alle cliniche coinvolte nonché, naturalmente, ai pazienti. Infine, si ricorda che le migliorie ai servizi sanitari vanno a beneficio di tuta la comunità. Foto: ©iStockphoto.com / Johnny Greig Foto: ©iStockphoto.com / Nick M. Do 538 prodotti utili ai pazienti. I medici e gli infermieri che hanno suggerimenti utili a migliorare la funzionalità dei propri strumenti di lavoro possono condividere le proprie idee sulle modifiche da apportare ai processi in essere o sviluppare soluzioni completamente nuove utilizzando il database InTraMed-C2C all’indirizzo http://database.intramed-c2c.eu/. Il processo di conversione delle idee del personale medico in prodotti richiede un’azione di sviluppo da parte di un’azienda del campo medicale che sia sufficientemente piccola tra poter trarre beneficio dall’innovazione di nicchia, quale una PMI, un tipo di azienda notoriamente. vitale per la crescita delle economie regionali. Le PMI vengono quindi incoraggiate a consultare il database InTraMed-C2C, per mettere a frutto le idee elaborate dal personale medico e coinvolgere detto personale nello sviluppo del prodotto. La creatività fa sì che anche una piccola idea possa diventare una soluzione valida applicata su larga scala. Joanna Czajka, Animacja Reklamowa, Bassa Slesia, Polonia InTraMed-C2C Finanziamento FESR: € 1 710 479 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.intramed-c2c.eu Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 45 Innescare l’innovazione per la competitività delle imprese più piccole Implementando sistemi di trasferimento della tecnologia adeguati, le piccole e medie imprese (PMI) possono trasformare le nuove idee in business e contribuire a mantenere competitiva la loro regione. Il progetto PROINCOR offre “audit per l’innovazione” a centinaia di PMI del corridoio Baltico-Adriatico, per mostrare come facilitare l’accoglimento delle nuove idee e sviluppare i sistemi necessari per fare innovazione. Sono diverse e prassi quotidiane che una PMI può adottare per migliorare il “trasferimento tecnologico”, ovvero il processo che porta un’idea dal laboratorio fino al mercato. Grazie agli “audit per l’innovazione”, le PMI ricevono ampi benefici dalla valutazione dei propri processi e dalle raccomandazioni per formulate dai consulenti di PROINCOR. PROINCOR ha coinvolto partner di un’ampia area dell’Europa centrale che si estende dal Mar Baltico al Mare Adriatico, per sviluppare una regione economica basata sulla conoscenza. Il processo di supporto alle PMI è iniziato con la mappatura dei processi d’innovazione. 46 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Gli audit sondano la capacità d’innovazione I consulenti PROINCOR hanno assistito PMI del settore manifatturiero e dei servizi industriali, mediante l’utilizzo di strumenti per l’innovazione e un approccio alla valutazione dell’innovazione sviluppato in un contesto di cooperazione transnazionale. Gli esperti di PROINCOR hanno condotto presso le PMI degli “audit per l’innovazione”, un servizio di consulenza gratuito ma estremamente valido. L’audit individua i punti di forza e debolezza della gestione interna dell’innovazione presso la PMI, con un triplice scopo: le PMI cui il progetto si è rivolto l 400 l le misure dirette intraprese dai consulenti esperti per aiutare le varie imprese ad affrontare le specifiche sfide dell’innovazione 50 le PMI che ne ricaveranno prodotti e processi ottimizzati o nuovi La cooperazione transnazionale Sebbene il processo d’innovazione abbia luogo principalmente per effetto dell’interazione locale e regionale tra imprese e istituti di ricerca, la collaborazione transnazionale incoraggiata da PROINCOR accompagna il processo assicurando il flusso di informazioni e conoscenza tra le regioni dell’Europa centrale. Il gruppo di consulenti per l’innovazione di PROINCOR stabilisce collegamenti tra i sistemi di supporto all’innovazione delle dieci regioni che partecipano al progetto e fornisce accesso a tecnologie e competenze di alto livello. Ogni regione coinvolta nella cooperazione può inoltre beneficiare dell’attività dei gruppi di consulenza per l’innovazione di livello regionale, in modo da assicurare la sostenibilità del progetto e dei suoi risultati. Questi ultimi saranno analizzati nel dettaglio per preparare raccomandazioni e suggerimenti per il miglioramento delle attuali politiche per l’innovazione, specialmente di quelle a supporto delle PMI del corridoio Baltico-Adriatico. Foto: ©iStockphoto.com / Damir Cudic Foto: ©Fotolia.com 5 000 rendere l’impresa consapevole dello stato delle sue prassi e dei suoi processi per l’innovazione, mediante una valutazione accurata; valutare la “curva d’innovazione” dell’impresa, ovvero misurarne punti di forza e punti di debolezza per individuare le aree di successo e le aree da migliorare mediante l’applicazione di processi per l’innovazione; produrre un insieme di misure e raccomandazioni che consentano all’impresa di progredire nello sviluppo di un proprio cammino verso l’innovazione. Quando un audit indica la necessità di ulteriore assistenza, si richiede ai partner del sistema regionale di supporto all’innovazione di prestare assistenza nei processi di ricerca, di trasferimento tecnologico, di lancio del nuovo prodotto o di sviluppo di un progetto. PROINCOR si è rivolta a 5.000 PMI e ha eseguito audit presso 500 di queste. Le imprese hanno ricevuto assistenza di conseguenza per il miglioramento della propria gestione interna dell’innovazione e hanno così potuto sviluppare nuovi prodotti e nuovi progetti. L’assistenza fornita prevede anche la preparazione di investimenti e l’istituzione di nuove cooperazioni transnazionali. l È facile farsi venire delle idee, ma renderle concretamente utili è molto difficile. L’audit per l’innovazione è stato davvero utile per la nostra azienda e per il nostro progetto di motoriruota per le auto elettriche Gorazd Lampič, CEO, Elaphe d.o.o., Slovenia PROINCOR Finanziamento FESR: € 2 435 128 Durata: 2010 – 2013 Sito internet: www.proincor.eu Progetto: Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 47 LE PROSSIME STO 48 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE TORIE DI PROGETTI Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 49 Foto: Roberto Barnabà Foto: © iStock Come collegare la ricerca sulle fonti d’illuminazione alternativa e le imprese Progetto CENILS Rendiamo più puliti i processi produttivi delle PMI Progetto: Progetto: Le regioni come laboratori per l’innovazione Innovazione aperta per le scienze della vita Progetto: Foto: © Shutterstock / Franz Metelec CENILS internet: www.central2013.eu/innovation Foto: © Janez Kotar CEEM internet: www.ceemproject.eu Progetto: CentralCommunity internet: www.central-community.eu Foto: Alex Loidl CentraLab internet: www.centralivinglab.eu La cooperazione tra cluster per una maggiore competitività delle regioni Nuovi concetti di cluster per nutrire i settori emergenti Progetto: Progetto: Migliore accesso alla tecnologia per PMI di successo Progetto: ESSENCE internet: www.essence-project.eu 50 Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE Foto: © Dreamstime CluStrat internet: www.clustrat.eu Foto: © buero zwo ClusterCOOP internet: www.clustercoopproject.eu Aiutiamo le imprese a trarre il massimo dall’innovazione Progetto: FORT internet: www.project-fort.com Aiutare le PMI a misurare e ridurre il consumo energetico Progetto: Progetto: LiCEA internet: www.licea.eu Foto: ©iStockphoto.com / dra_schwartz InoPlaCe internet: www.inoplace.eu Alimentare lo sviluppo con le nanotecnologie Progetto: Una plastica di migliore qualità riduce i rifiuti prodotti Progetto: Prodotti più verdi con minore impiego di risorse Progetto: PRESOURCE www.central2013.eu/innovation Foto: Astrid Bartl PLASTiCe internet: www.plastice.org Foto: ©iStockphoto.com / Maros Markovic NANOFORCE internet: www.nanoforceproject.eu internet: Foto: Andrea Kurucz Foto: ©iStockphoto.com / annedde Facilitare il cammino dei giovani innovatori per un futuro più luminoso Cooperare per l’innovazione per costruire imprese migliori Progetto: SMART FRAME internet: www.smart-frame.eu Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE 51 Il Segretariato Tecnico Congiunto (STC) del programma CENTRAL EUROPE ha sede a Vienna (Austria) e d è possibile contattarlo in qualsiasi momento per domande relative ai finanziamenti, alla gestione dei progetti e alla comunicazione. Potete contattarci anche per telefono o e-mail. Con la speranza e l’augurio di una cooperazione proficua, CENTRAL EUROPE Programme Joint Technical Secretariat Museumstrasse 3/A/III, A-1070 Vienna, Austria Phone: +43-1-4000-76 142 Fax: +43-1-4000-99 76 141 [email protected] www.central2013.eu www.facebook.com/CentralEuropeProgramme La traduzione italiana di questa pubblicazione è stata curata dal Punto di Contatto Nazionale del Programma CENTRAL EUROPE. Regione del Veneto – Unità di Progetto Cooperazione Transfrontaliera Dorsoduro 3494/A – 30123 Venezia Tel. +39-041 279.1495/1497 Fax +39-041 279.1490 [email protected]