Storie di progetti del Programma CENTRAL EUROPE
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa
Pubblicato da:
CENTRAL EUROPE Programme
Joint Technical Secretariat
Museumstrasse 3/A/III
1070 Vienna
Austria
Progettazione e redazione: Assistente editoriale: Testi e immagini: Grafica:
Carta:
Aggiornamento:
CENTRAL EUROPE Programme
Tom Popper
CENTRAL EUROPE Projects
Hermann Kienesberger
Biotop (FSC-certified)
Maggio 2013
Sebbene si sia profuso il massimo impegno per assicurare
l’accuratezza e veridicità delle informazioni riportate nella
presente pubblicazione, il Programma CENTRAL EUROPE
non potrà in alcun caso essere ritenuto responsabile
dell’accuratezza e veridicità delle informazioni provenienti
da fonti esterne, né di eventuali imprecisioni tecniche, refusi
e altri errori. Le informazioni e i link possono nel frattempo
essere cambiati senza preavviso.
La presente pubblicazione è finanziata dal programma CENTRAL EUROPE Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR).
Storie di progetti del Programma CENTRAL EUROPE
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa
Indice
CENTRAL EUROPE
Cooperare attraverso le frontiere per le regioni
Cooperare nel settore dell’innovazione nell’EUROPA CENTRALE
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa
ACCESS – L’approccio settoriale incoraggia l’innovazione
ACT CLEAN – Per un’Europa centrale pulita e competitiva
AutoNet – Guidare il settore dell’automobile verso l’innovazione
CEBBIS – Trasformare la ricerca in impresa
CENTROPE CAPACITY – Cooperare per creare una regione integrata
centrope_tt – Liberare il potenziale di ricerca e sviluppo
CERIM – Immettere sul mercato le innovazioni ad alto contenuto tecnologico
CLUSTERS-CORD – Portare i cluster ad un livello superiore
CNCB – Cluster locali per una competitività globale
C-PLUS – Cluster più forti per una maggiore competitività
FLAME – Un approccio materiale all’innovazione
FREE – Collegare innovazione e impresa
I3SME – Scintille d’innovazione in centinaia di PMI
IDEA – Lavoratori ad alto potenziale mantengono le imprese competitive
INNOTRAIN IT – La tecnologia dell’informazione per una migliore innovazione
InTraMed-C2C – L’innovazione ispirata dai problemi dei pazienti
PROINCOR – Innescare l’innovazione per la competitività delle imprese più piccole
Le prossime storie di progetti
4
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
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Editoriale
L’innovazione è la forza trainante della competitività
regionale a tutti i livelli. Mentre il mondo del business diventa sempre più complesso e la competizione si intensifica,
le imprese scoprono nell’innovazione uno dei pochi mezzi
affidabili per conseguire un vantaggio competitivo.
Molte regioni dell’Europa centrale sono ancora immerse
nella sfida rappresentata dalla fragilità di condizioni che
stentano a supportare l’innovazione. La spesa per la ricerca
e lo sviluppo tecnologico è relativamente bassa, e la partecipazione di attori non urbani ai cluster cooperativi è scarsa.
Per trarre vantaggio dall’innovazione, le imprese necessitano
di un trasferimento tecnologico più efficiente ed efficace, di
mezzi finanziari di pronta disponibilità e di adeguate competenze imprenditoriali.
I progetti CENTRAL EUROPE affrontano queste sfide adoperandosi per migliorare i collegamenti tra gli attori regionali.
Il progetto Centrope_tt (p. 24), per esempio, è finalizzato
al miglioramento dei sistemi di gestione dell’innovazione a
livello regionale, mentre il progetto CNCB (p. 30) crea opportunità per l’internazionalizzazione dei cluster. ACCESS (p.
14) punta al potenziale dell’innovazione settoriale mentre il
progetto C-PLUS (p. 32) contribuisce all’attuazione di misure
finalizzate all’eccellenza dei cluster.
I progetti CENTRAL EUROPE si adoperano in favore delle
piccole e medie imprese affinché esse liberino il proprio
potenziale d’innovazione e promuovano lo sfruttamento dei
risultati della ricerca per la creazione di opportunità impren-
ditoriali. Ciò avviene anche attraverso la sperimentazione di
strumenti per l’innovazione e il trasferimento tecnologico,
come nel caso del progetto CEBBIS (p. 20).
PROINCOR (p. 46) è un progetto che fornisce supporto alle
imprese per la gestione dell’innovazione, mentre INNOTRAIN
IT (p. 42) s’impegna nel potenziamento del capitale umano
nel processo d’innovazione; l’obiettivo di CERIM (p. 26),
invece, è il reperimento di fondi per il finanziamento delle
idee innovative.
La presente pubblicazione presenta la storia dei progetti
CENTRAL EUROPE dalle origini a oggi, concentrandosi in
particolare sui 17 progetti per l’innovazione cofinanziati
a seguito dei primi due bandi per la presentazione di idee
progettuali del 2008 e 2009. Ci auguriamo che questo
documento possa essere un valido punto di partenza per la
discussione dei risultati dei nostri progetti e che sia d’ispirazione per lo sviluppo di nuove idee sulle possibili azioni
future e sulle strade da seguire per il prossimo periodo
2014-2020.
Christiane Breznik
Città di Vienna,
Autorità di Gestione di
CENTRAL EUROPE
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
5
CENTRAL
EUROPE
Cooperare attraverso le
frontiere per le regioni
Le città e le regioni rurali dell’Europa centrale sono accomunate dalla storia e da
reciproche analogie socioculturali. L’area si estende per oltre un milione di chilometri
quadrati, dal Mar Baltico a nord fino al Mar Mediterraneo a sud, con confini sfumati a
est e a ovest. I 150 milioni di persone che popolano l’area sono i beneficiari cui si rivolge
la cooperazione transnazionale avviata dal Programma CENTRAL EUROPE.
Pur nella comunanza di molte caratteristiche, le regioni dell’Europa centrale si distinguono reciprocamente per
diversi aspetti. Le differenze maggiori si notano in termini di
condizioni climatiche, utilizzo del suolo, insediamenti e strutture economiche, accessibilità e sfide ambientali. Vi sono
inoltre significative differenze nella strutturazione dei sistemi
politici e amministrativi, tra i più eterogenei in seno all’Unione europea. La sfida consiste nello sfruttare le diversità
che coesistono nell’Europa centrale come opportunità per la
promozione di uno sviluppo più sostenibile nell’intera area,
sollecitando una maggiore cooperazione tra la vasta gamma
di attori dei diversi Stati e regioni.
Il Programma CENTRAL EUROPE
Il Programma CENTRAL EUROPE genera ampie opportunità per una più stretta cooperazione tra gli enti pubblici, le
istituzioni e le imprese private dei nove Paesi dell’Europa
centrale: Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria,
Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina. Mediante gli
oltre 120 progetti cofinanziati, il programma CENTRAL EUROPE contribuisce a migliorare il livello d’innovazione locale
e regionale, ad accrescere l’accessibilità dei luoghi, a tutelare
6
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
l’ambiente e a promuovere la competitività e l’attrattività
delle regioni centroeuropee.
Dal 2007, anno d’inizio del periodo di programmazione
attualmente in corso, il programma CENTRAL EUROPE ha
investito più di 230 milioni di Euro in progetti transnazionali
sui seguenti temi:
trasferimento tecnologico e innovazione per
l’impresa
trasporto pubblico e logistica sostenibili
gestione del rischio ambientale e del cambiamento climatico
efficienza energetica ed energie rinnovabili
cambiamento demografico e sviluppo della
conoscenza
patrimonio culturale e risorse creative
CENTRAL EUROPE
Finanziamento FESR: € 231 milioni
Durata: 2007 – 2013
Sito internet: www.central2013.eu
Programma:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
7
498 000 000
Euro l’ammontare degli investimenti in preparazione
a cura dei progetti CENTRAL EUROPE
22
centesimi di Euro il costo annuale pro capite per
il finanziamento dei progetti CENTRAL EUROPE
1331
i partner coinvolti nei progetti
CENTRAL EUROPE
Cooperare per i cittadini
I progetti CENTRAL EUROPE prevedono, senza eccezione,
l’impegno congiunto degli stakeholder dei diversi Paesi. Tale
approccio mira a migliorare la vita quotidiana dei cittadini
affrontando problemi che non si esauriscono necessariamente entro i confini nazionali. I problemi sono affrontati
a livello territoriale là dove emergono, ovvero nelle regioni
dell’Europa centrale. La cooperazione transnazionale consente ai partner di beneficiare del valore aggiunto dell’agire
insieme, con l’effetto di evitare la duplicazione delle azioni
e di rendere più rapidi gli sviluppi positivi, con un impatto
maggiore.
In concreto, i progetti CENTRAL EUROPE:
implementano investimenti e azioni pilota
catalizzano nuovi investimenti
e contributi finanziari
propongono nuove strategie economiche e
coinvolgono le comunità locali
aumentano l’efficienza a vari livelli
migliorano l’utilizzo dei fondi pubblici
supportano l’adeguamento delle direttive UE ai
contesti regionali
rafforzano le reti regionali e coinvolgono le
comunità locali
influenzano l’agenda politica a tutti i livelli
8
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Dobbiamo far tesoro della ricca e
validissima esperienza che ci viene
assolutamente evidente che la serie
di sfide che ci si pone non può essere
affrontata individualmente dai singoli
Stati Membri ne’ dalle singole regioni
Foto: ©iStockphoto.com / EHStock
dalla cooperazione transnazionale. È
ma va affrontata in un
contesto transnazionale.
Nell’ambito del programma CENTRAL EUROPE, la cooperazione transnazionale è saldamente radicata nel quadro
delle politiche strategiche recentemente lanciate a livello
europeo, nazionale e regionale. Molti dei progetti CENTRAL
EUROPE stanno già manifestando concretamente il proprio
contributo alla Strategia Europa 2020 e ai suoi obiettivi
(mutualmente interdipendenti), volti a una crescita europea intelligente, inclusiva e sostenibile. Tale approccio allo
sviluppo mira a condurre l’UE e gli Stati Membri a livelli di
occupazione, produttività e coesione sociale maggiori. Le
azioni della Strategia 2020 si pongo obiettivi ambiziosi in 5
diverse aree: occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, clima ed energia. Il programma CENTRAL EUROPE, generando cooperazione di livello transnazionale tra
gli attori coinvolti, ha un ruolo fondamentale nel conseguimento degli obiettivi a livello regionale, pur impiegando
solo lo 0,07 percento del budget stanziato per la Politica di
coesione dell’UE.
CENTRAL EUROPE 2014-2020
Foto: © industrieblick - Fotolia.com
Contributo a Europa 2020
Foto: ©iStockphoto.com / Fred Froese
Johannes Hahn,
Commissario europeo per le Politiche Regionali
Nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020 il
Programma CENTRAL EUROPE continuerà la propria opera
di supporto alla cooperazione regionale tra i Paesi centroeuropei. L’area geografica eleggibile, le priorità tematiche, il
budget e le altre (numerose) variabili del nuovo programma
sono attualmente in discussione, anche con il coinvolgimento degli stakeholder attraverso apposite consultazioni.
Il nuovo Programma Operativo dovrebbe essere approvato
dalla Commissione Europea nella prima metà del 2014,
con la pubblicazione di un bando per la presentazione di
proposte progettuali a seguire nello stesso anno.
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
9
COOPERAZIONE NEL
SETTORE DELL‘INNOVAZIONE
NELL‘EUROPA CENTRALE
L’EUROPA CENTRALE IN BREVE
STATI, REGIONI/CITTÀ E ABITANTI INTERESSATI
80
148
9
città e regioni
milioni di cittadini
Stati
PROGETTI PER L’INNOVAZIONE COFINANZIATI
31
progetti perl‘innovazione
su un totale di 124
1
313
dei 6 temi
del programma
partner nel settore
dell’innovazione
su 1331 partner in totale
DURATA DEL PROGRAMMA
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
DENARO PUBBLICO BEN INVESTITO
BUDGET INVESTITO
54 = 23 %
millioni di euro
Con una spesa annua
pro capite di circa
0.05
del budget complessivo
del programma pari a 231 milioni di euro
1
il programma:
397
370
ha preparato,
attraverso i vari progetti,
11
milioni di euro
di investimenti futuri
10
0.34 ha investito, tramite i progetti,
millioni un totale di
di euro
ha istituito
217 reti di
cooperazione
permanenti
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
217
ha creato
397 posti
di lavoro
ha attuato,
tramite i
progetti,
370 attività
pilota a livello locale
PROGETTI
CONTRIBUTO A EUROPA 2020
CENTRAL CENTRAL EUROPE contribuisce alla Strategia
2020 dell’Unione europea e al conseguimento dei suoi
obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile.
Si sono stabiliti, a livello europeo, degli obiettivi concreti
per l’occupazione, l’innovazione, l’istruzione, l’inclusione
sociale, il cambiamento climatico e l’energia; i risultati
dei progetti CENTRAL EUROPE contribuiscono al
conseguimento di tali obiettivi a livello locale e regionale.
1
Agenda per le nuove
competenze e i posti di lavoro digitali
Numero dei contributi di progetto alle priorità di UE 2020
22
5
Iniziative per
un’Europa efficiente
sotto il profilo delle risorse
Agende digitali
13
Unione
innovativa
Numero
dei contributi
dei progetti alle
iniziative faro
di UE 2020
1
17
Politiche
industriali
per la globalizzazione
17
Crescita
inclusiva
Crescita
intelligente
Design: studioQ.at
4
Crescita
sostenibile
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Data: Marzo 2013
11
Trasferimento tecnologico
e innovazione d’impresa
Cooperare per migliorare il collegamento
tra gli attori regionali
Cooperare per accrescere l’innovazione
nelle imprese regionali
12
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
STORIE DI PROGETTI
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
13
L’approccio settoriale
incoraggia l’innovazione
Le piccole e medie imprese (PMI) sono spesso la forza trainante dell’innovazione,
specialmente in alcuni settori fortemente dipendenti dalla tecnologia. Il rallentamento
dell’economia, tuttavia, rende difficile mantenere vivo lo slancio dell’innovazione nelle
PMI. Il progetto ACCESS mira a dare una soluzione diversa a questa sfida: l’adozione di
un approccio specifico a ciascun settore per incoraggiare un’innovazione che possa
stimolare l’economia.
Il progetto ACCESS si concentra su tre settori in cui
storicamente l’innovazione ha fatto la differenza:
biotecnologie, meccatronica e agroalimentare. Undici
partner da otto Pesi dell’Europa centrale collaborano al
progetto per stimolare l’innovazione ricercando la risposta a
due domande chiave:
quali strumenti e tecniche di gestione regionale
dell’innovazione potrebbero potenziare la capacità
d’innovazione?
qual è il potenziale di miglioramento che un
approccio orientato settorialmente offre alla gestione
dell’innovazione?
l
l
14
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Più specificamente, il progetto mira a chiarire quale
tipo d’impatto sia prodotto dall’innovazione nei settori
d’interesse, in che modo al momento si incoraggi
l’innovazione e con quali risultati. Il progetto mira inoltre a
definire di quale supporto gli attori dei settori considerati
necessitino per procedere sulla via dell’innovazione.
In virtù del proprio carattere transnazionale, il progetto
ACCESS può realizzare degli “audit” per la valutazione delle
capacità d’innovazione degli specifici settori avvalendosi
delle conoscenze e competenze disponibili nell’intera
regione. Tale approccio è utile a individuare i migliori
strumenti di gestione dell’innovazione e le migliori tecniche
per favorire l’emergere di nuove idee in ciascun settore.
Questi strumenti e queste tecniche possono quindi essere
presentati ai relativi gruppi target.
le autorità di governo regionali
e nazionali e gli altri stakeholder del
% la quota delle piccole e medie imprese
(PMI) del settore dell’UE 27
settore perché creino un ambiente che
fornisca supporto e incoraggiamento
allo spirito d’innovazione.
200
Janja Kokolj Prošek,
Ministro dell’agricoltura e dell’ambiente –
Programma globale di sviluppo delle campagne e
rinnovamento dei villaggi (CCDVR), Slovenia
le interviste sul campo condotte dai ricercatori
di ACCESS
3
Condivisione delle conoscenze
ACCESS considera prioritaria la condivisione dei risultati
della propria attività di ricerca nel campo dell’innovazione.
La condivisione è diretta naturalmente agli stakeholder
dell’Europa centrale, incluse le autorità di governo, i
ricercatori e i manager coinvolti nei settori esaminati.
Utilizzando le informazioni raccolte, i partecipanti ad
ACCESS offrono uno speciale corso di “addestramento
alla gestione transnazionale dell’innovazione” per
assicurare la più ampia disseminazione delle conoscenze
elaborate. Gli esperti formati da questo corso saranno in
grado di formulare raccomandazioni alle amministrazioni
competenti e ad altri attori su come supportare i sistemi
d’innovazione e potranno offrire ai manager dei settori delle
biotecnologie, della meccatronica e dell’agroalimentare
informazioni utili per migliorare i sistemi d’innovazione e
introdurre misure di sostegno all’innovazione. I ricercatori
dei settori d’interesse contribuiscono alla condivisione delle
conoscenze mediante la “metodologia di revisione tra pari”
(peer review) dei progetti ACCESS, in cui i professionisti
che hanno proceduto alla disamina delle innovazioni
della regione s’incontrano e discutono quanto hanno
rilevato con i loro pari, ovvero con attori del governo e
delle amministrazioni locali, istituti di ricerca universitari e
privati, organizzazioni d’intermediazione per l’innovazione
e la tecnologia, investitori in capitale di rischio e imprese
private. La conoscenza è stata condivisa in occasione di
eventi quali i tre meeting regionali per i professionisti del
settore alimentare, i quattro meeting per i professionisti
della meccatronica e i tre meeting per il settore delle
biotecnologie. Queste e altre attività sul campo hanno
l’effetto di incoraggiare un approccio sistematico alla
promozione dell’innovazione, radunando al contempo una
varietà di stakeholder che possono collaborare a mantenere
attivo lo scambio e il trasferimento delle conoscenze ben
oltre la durata del progetto.
le azioni pilota di ACCESS nei settori
biotecnico, meccatronico e agroalimentare
Foto: ©iStockphoto.com / RainerPlendl
Foto: ©iStockphoto.com / DNY59
99
Il progetto può servire a orientare
Progetto: Finanziamento FESR:
Durata: Sito internet: ACCESS
€ 1 578 642
2010 – 2013
www.central-access.eu
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
15
Per un’Europa centrale
pulita e competitiva
L’Europa centrale potrebbe ridurre significativamente gli effetti negativi prodotti
sull’ambiente dalle singole imprese e dal sistema produttivo nel suo complesso,
sfruttando la tecnologia d’avanguardia. Per assicurare alle imprese locali la conoscenza
di cui necessitano per essere più ecologiche, il progetto ACT CLEAN ha creato la prima
rete d’area per una produzione più pulita.
La rete ACT CLEAN funziona grazie alla cooperazione dei
“punti di contatto” nazionali ACT CLEAN (PCN), che hanno
sviluppato strutture stabili di cooperazione e servizi permanenti a supporto delle piccole e medie imprese (PMI) nell’uso
e nell’applicazione di tecnologie di produzione e sistemi di
gestione più puliti.
L’accidentato sentiero della conformità agli standard UE
Una produzione più pulita non solo aumenta l’efficienza e
riduce l’inquinamento, ma costituisce anche un obbligo legale: le direttive e i regolamenti UE impongono alle imprese
16
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
di conformarsi alle norme ambientali e di assicurare processi
di produzione efficienti in termini di rispetto dell’ambiente.
Molte PMI non hanno accesso alle tecnologie di “produzione più pulita” sviluppate e implementate da altre regioni.
Al contempo, molte PMI capaci di fornire tali tecnologie ai
propri clienti non hanno un adeguato accesso al mercato.
ACT CLEAN affronta questi problemi offrendo alle PMI una
gamma di prodotti e servizi utili a rendere i processi produttivi più efficienti in termini ambientali e ad assicurare la
conformità alla legislazione UE.
Per esempio, in qualità di partner del progetto, l’Università
Corvinus (Ungheria) ha compiuto un’opera di adeguamento
Foto: iStock
La rete ACT CLEAN ha introdotto
le nostre imprese a questioni ad
alto contenuto d’innovazione, cui ora
le aziende lavorano. Il concetto di ‘ecodesign’ si è dimostrato particolarmente
interessante e ha portato a iniziative
concrete quali l’organizzazione di eventi
formativi con cadenza regolare.
rete può anche accogliere richieste specifiche dalle PMI e
affrontare ogni possibile argomento pertinente il tema della
“produzione più pulita”.
Promozione della “produzione più pulita” su scala
regionale
Il progetto ha inoltre sviluppato l’agenda transnazionale ACT
CLEAN, attualmente promossa come strumento a supporto
delle politiche per il potenziamento, sviluppo e sfruttamento
della “produzione più pulita”. Il piano d’azione dell’agenda
si concentra su tre aree:
facilitazione delle attività di rete,
disseminazione delle informazioni sulle soluzioni per una
“produzione più pulita”,
miglioramento del quadro finanziario.
l
Carlotta Ranieri, CNA Bologna,
Confederazione nazionale per l’artigianato e le piccole e
medie imprese,
Coordinatrice per le politiche, l’energia e l’ambiente, Italia
di uno degli strumenti forniti dal Cleaner Production Center
slovacco, il database dei regolamenti UE “Complex”, creando un database più semplice, il “Greenlex”, uno strumento
interattivo che consente alle PMI di consultare rapidamente i
regolamenti UE e le norme ungheresi e quindi di verificare la
propria conformità.
Non serve reinventare la ruota
Oltre a raccogliere strumenti nel “toolbox” di ACT CLEAN,
il progetto ha individuato e propagandato esempi di buone
prassi. Molto si può apprendere dallo scambio transnazionale di queste buone prassi, denominate “Cleaner Production
Highlights”.
In uno degli esempi proposti, una società tedesca ha sviluppato un refrigeratore ad “adsorbimento”, una tecnologia
di raffreddamento solare che utilizza molta meno elettricità rispetto alle usuali tecniche di raffreddamento ad aria
condizionata. L’acqua sostituisce il consueto refrigerante,
un idrofluorocarburo altamente dannoso per il riscaldamento globale. In inverno, il dispositivo può fungere anche da
pompa di calore a supporto dell’impianto di riscaldamento.
Ne risulta non solo una maggiore sicurezza ambientale ma
anche una maggiore efficienza in termini energetici, con un
immediato risparmio per le PMI.
ACT CLEAN ha raccolto e valutato esempi analoghi e ha
costruito un pool di soluzioni innovative per le PMI. Per il database del progetto sono stati selezionati circa 500 esempi,
disseminati anche mediante opuscoli e altri strumenti.
Il supporto diretto degli eventi di “matching”
l
l
Le raccomandazioni di ogni singolo piano d’azione sono
indirizzate all’istituzione responsabile dell’eventuale implementazione.
Come proseguire?
Il meccanismo di cooperazione della rete ACT CLEAN è
ormai sufficientemente consolidato e robusto da poter
continuare anche dopo la conclusione del progetto che l’ha
generato. Il sito di ACT CLEAN rimarrà attivo e continuerà a
fungere da interfaccia tra i Paesi e le imprese centroeuropei.
Le raccomandazioni dei piani d’azione saranno accolte per
plasmare e migliorare ulteriormente il quadro della “produzione più pulita” nell’Europa centrale. La continua sensibilizzazione delle imprese è necessaria non solo per educare le
PMI alla “produzione più pulita” ma anche per promuovere
e commercializzare gli strumenti già sviluppati.
1990
Anno in cui l’UNEP ha coniato l’espressione
“produzione più pulita”
ACT CLEAN
Finanziamento FESR: € 2 146 606
Durata: 2008 – 2012
Sito internet: www.act-clean.eu
Progetto:
La rete ACT CLEAN ha stabilito un programma ininterrotto
di workshop di settore e formazione B2B sulla “produzione
più pulita”. Negli ultimi tre anni gli argomenti principali di
tali eventi sono stati l’efficienza in termini di risorse, i sistemi
di gestione dei rifiuti e di gestione ambientale, tuttavia la
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
17
Guidare il settore
dell’automobile verso
l’innovazione
L’innovazione è la miglior forza trainante per dare la giusta direzione al futuro
dell’industria automobilistica dell’Europa centrale. Le aziende automobilistiche
orientate al futuro e gli istituti di ricerca posso mantenere competitive le proprie regioni
lavorando insieme allo sviluppo di nuovi processi, materiali e prodotti. AutoNet unisce
gli attori del settore automobilistico dell’Europa centrale e non solo, per far “partire in
quarta” l’innovazione.
AutoNet si propone di creare una rete stabile di aziende,
centri di ricerca, università, organizzazioni internazionali
e istituzioni pubbliche che possano lavorare insieme per
promuovere l’innovazione nei vari ambiti del settore
automobilistico. Il progetto introduce nel settore degli attori
chiave perché procedano allo scambio di conoscenza e
possano collaborare proficuamente.
Tra le varie attività intraprese, AutoNet ha organizzato
tre “Seminari di scambio delle esperienze” a livello
internazionale tenutisi a Nitra (Slovacchia), Reggio Emilia
(Italia) e Rzesdow (Polonia). Tali eventi hanno visto
svolgersi dibattiti tematici tra i 172 partecipanti, tra i quali
18
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
rappresentanti delle imprese, dirigenti, decisori politici
ed enti intermediari interessati a uno sviluppo orientato
all’innovazione e basato su un network dell’industria
automobilistica.
Il “matching” degli attori
AutoNet si è inoltre specializzato nella produzione di
strumenti e nell’organizzazione di incontri finalizzati al
“matching” per la creazione di partenariati a lungo termine
tra gli attori europei coinvolti nel settore automobilistico.
Il database MatchMaking facilita e velocizza la ricerca di
Foto: ©iStockphoto.com / mattjeacock
L’UE è il maggior produttore
di motoveicoli al mondo; il set-
database MatchMaking e ad altre attività di networking
sostenibile.
tore impiega una quantità di lavoratori qualificati ed è un fattore chiave
dello sviluppo della conoscenza e
dell’innovazione. Giudico le opportunità
di networking e cooperazione offerte
da AutoNet come le migliori
470
le voci del database MatchMaking
dell’Europa centrale.
800
Andrea Hrčková,
Project manager, SIM PLAN, Slovacchia
partner online. Attualmente il database contiene i dati di più
di 470 organizzazioni, un numero in continua crescita grazie
alla continua iscrizione di piccole e medie imprese, istituti
di ricerca e sviluppo, università e altre entità coinvolte nelle
attività del settore automobilistico. I potenziali partner che si
iscrivono al database non vengono solo dall’Unione europea
ma anche da altre nazioni caratterizzate da una forte
industria automobilistica quali Ucraina, Turchia e Russia.
Per aiutare gli utenti a sfruttare al meglio il database
MatchMaking, AutoNet ha tenuto 27 incontri di formazione
in nove regioni dell’area centroeuropea. Più di 800
partecipanti hanno avuto l’opportunità di una panoramica
di prima mano sul database e le sue funzioni.
Il progetto ha inoltre facilitato la conduzione di attività di
networking in prima persona da parte degli interessati: i 12
MatchMaking organizzati (nove in diverse regioni dell’UE
e gli altri tre in Turchia, Ucraina e Russia), hanno portato
all’avvio di cooperazioni concrete. Questi eventi hanno
riunito più di 550 partecipanti e portato alla stipula di sei
accordi di partenariato a lungo termine per lo sviluppo di
soluzioni dedicate all’industria automobilistica.
gli utenti che hanno ricevuto formazione
sull’uso del database MatchMaking
1 300
gli incontri bilaterali in occasione degli eventi
MatchMaking
Il networking di AutoNet
Per migliorare il livello di collaborazione tra gli attori del
settore automobilistico, AutoNet si impegna in modo diretto
in attività finalizzate alla promozione della cooperazione,
per esempio lavorando allo sviluppo di sinergie con gli
AUTOCLUSTERS (si veda www.autoclusters.eu). AutoNet
ha inoltre siglato accordi con il CLEPA, l’Associazione
europea dei fornitori di componenti automobilistici, e
l’EASN (European Automotive Strategy Network), che mira a
rafforzare l’industria automobilistica dell’UE migliorandone
la competitività e la sostenibilità a lungo termine.
Le opportunità di networking create da AutoNet si
protrarranno anche oltre il termine del progetto grazie al
Progetto:
AutoNet
€ 1 520 644
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.autonet-central.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
19
Trasformare la ricerca in
impresa
Le scoperte scientifiche e tecnologiche delle università europee possono fornire
entusiasmanti opportunità di business per le piccole e medie imprese (PMI) orientate al
futuro. Le aziende, d’altro canto, possono beneficiare delle ultime innovazioni solo se ne
vengono a conoscenza. Il progetto CEBBIS mira a promuovere l’innovazione nelle PMI
migliorando la comunicazione tra università e impresa.
Il progetto CEBBIS comprende un partenariato che riunisce
centri di ricerca e parchi tecnologici di sette Paesi dell’Europa
centrale ed è stato ideato per abbattere le barriere comunicative tra i ricercatori e gli imprenditori. Come dimostrano
le ricerche condotte nell’ambito del progetto, tali barriere
generano incomprensioni tra ricercatori e imprenditori,
portano all’istituzione di sistemi per il finanziamento degli
istituti scientifici e delle università lacunosi e alla creazione di
sistemi di gestione delle università non adeguati.
Per contribuire a risolvere questi problemi, CEBBIS sta
organizzando una serie di workshop e conferenze volti a
favorire la comunicazione e ad agevolare i professionisti e gli
stakeholder della regione nella condivisione della conoscen-
20
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
za su come sia possibile migliorare la comunicazione per
promuovere l’innovazione.
La condivisione delle esperienze
Il progetto ha esordito con un incontro battezzato “Prague
Summer Conference on Intellectual Property & Innovation”
(Conferenza estiva di Praga sulla proprietà intellettuale e
l’innovazione), cui hanno partecipato professionisti leader
nel campo del trasferimento tecnologico e rappresentanti
del mondo dell’industria e dei capitali di rischio. I partecipanti alla conferenza hanno contribuito a individuare le sfide
collegate allo scopo del progetto di rendere più efficace la
Foto: ©iStockphoto.com / Stefan Thamm
Abbiamo finalmente
l’opportunità, in tutti i Paesi partner, di avvantaggiarci dell’esperienza
degli altri partner. Ci scambiamo regolarmente informazioni ed esperienze in
materia di innovazione. La rete internazionale genera inoltre opportunità di
cooperazione.
Stephen Taylor,
Direttore esecutivo del trasferimento tecnologico di
AREA Science Park, Trieste, Italia
comunicazione tra università e azienda per tradurre le nuove
idee in imprese commercialmente fattibili.
La conferenza ha consentito ai partecipanti provenienti
dall’intera regione di scambiare idee sul trasferimento tecnologico e ha dato l’avvio ad attività che i partner di CEBBIS
hanno poi continuato ognuno nel proprio Paese.
Per esempio, il progetto ha portato alla creazione di un
servizio di Strategic Technology Roadmapping offerto alle
organizzazioni del settore pubblico e del settore privato dal
Parco scientifico e tecnologico italiano AREA. L’approccio
del “roadmapping” tecnologico implica la creazione di piani
specifici che consentano di trarre beneficio dalle nuove
tecnologie: si tratta di un approccio strategico per tradurre
la scienza in realtà pratica. AREA ha sviluppato 16 diversi
strumenti per favorire tale conversione, inclusi alcuni strumenti utili nell’ambito della gestione della progettazione dei
prodotti, la valutazione della domanda, la visualizzazione in
3D e la “business intelligence”.
Un’altra iniziativa del progetto è stata l’organizzazione di
tavole rotonde tra i rappresentanti delle maggiori aziende
locali e internazionali ed esperti dell’Università Tecnica della
Repubblica Ceca. Inovacentrum, l’ufficio per il trasferimento
tecnologico di detta università, ha organizzato sette dibattiti
con oltre 200 partecipanti provenienti da società del calibro
di Siemens, Skoda, Bosch, ecc. L’opportunità di un dibattito
aperto tra il mondo accademico e i professionisti dell’industria ha consentito una migliore comprensione reciproca e si
è tradotto in una quantità di ordini commerciali.
I Paesi partner del progetto (Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia e Slovenia), hanno tenuto
una serie di incontri e conferenze per lo scambio di buone
prassi. Per favorire la condivisione della conoscenza generata da tali eventi, i membri della rete CEBBIS si sono tenuti
reciprocamente aggiornati circa i risultati delle proprie attività. I partecipanti al progetto hanno superato il divario tra
università e imprenditoria e traducono le innovazioni migliori
in applicazioni commerciali.
5
i centri di competenza creati da CEBBIS per
rendere l’innovazione disponibile alle imprese
16
i nuovi strumenti sviluppati per il
miglioramento del trasferimento tecnologico
38
i seminari e workshop organizzati per incoraggiare lo sfruttamento commerciale delle nuove
tecnologie
Progetto:
CEBBIS
€ 1 654 712
Durata: 2010 – 2012
Sito internet: www.cebbis.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
21
Cooperare per creare una
regione integrata
Posta all’intersezione tra Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, “Centropa”
emerge come nuova regione transnazionale. Fin dalla prima riunione dei partner per
l’avvio dell’idea di Centropa nel 2003, varie regioni e città, per un totale di 16, hanno
dato il proprio contribuito al rafforzamento della cooperazione all’interno della
regione. Il progetto CENTROPE CAPACITY sviluppa ulteriormente il quadro generale di
tale cooperazione e promuove iniziative trainanti in campi tematici chiave in cui le
regioni possono sviluppare reciproche collaborazioni.
Con 6,5 milioni di abitanti, mercati complementari e una
mobilità transfrontaliera, la regione di Centropa rappresenta
un modello d’integrazione europea di successo. La regione
vanta 25 università e centinaia di istituti di ricerca, la competitività di un’imprenditoria innovativa e aperta e la creatività
di persone che vivono nel punto di confluenza di lingue e
culture diverse.
La regione centroeuropea di Centropa ha il potenziale
necessario a conseguire gli obiettivi di una crescita sostenibile e di una maggiore vivibilità per mezzo di uno sviluppo
equilibrato in un’area priva di confini e policentrica.
Per liberare questo potenziale, CENTROPE CAPACITY ha
22
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
organizzato incontri al vertice di massimo livello a cadenza
semestrale che hanno creato un nuovo quadro politico per
la definizione di un’agenda comune. Con il supporto di
un’agenzia transnazionale (con uffici dedicati in tutti e quattro i Paesi partner e un ufficio di coordinamento), la cooperazione nell’ambito di Centropa consente alle regioni e città
coinvolte di tradurre la propria leadership in un programma
di sviluppo dalle diverse sfaccettature. L’agenzia, nel corso
del processo, elabora idee per nuovi progetti, sviluppa piani,
coinvolge gli stakeholder e promuove pubblicamente il
concetto di Centropa.
Foto: centrope agency
All’inizio abbiamo individuato la
questione delle infrastrutture e
della mutua accessibilità come prioritaria
per la regione Centropa. La nostra agenda è ambiziosa e presto i nostri cittadini
potranno beneficiare di servizi di trasporto pubblico tra le regioni migliorati e più
attenti a loro
Pavol Frešo,
Presidente della Regione autonoma di Bratislava,
Slovacchia
l
creazione del portale del turismo di Centropa, che costituisce un nuovo strumento per il marketing delle destinazioni
nei confronti sia dei turisti sia dei residenti.
Queste iniziative pilota vanno anche a sostegno del processo
politico generale di rafforzamento dei collegamenti tra le
regioni dell’Europa centrale. Per esempio, i risultati dell’iniziativa pilota INAT sono stati utilizzati per un saggio che
esorta alla formulazione e implementazione di una strategia
di trasporto complessiva. In modo analogo, i risultati delle
relazioni sullo sviluppo regionale agevoleranno le attività di
rafforzamento della cooperazione transnazionale nel campo
della ricerca, della tecnologia e dell’innovazione.
16
le regioni e città che cooperano
nell’ambito di Centropa
Le attività si concentrano in quattro aree di cooperazione
strategica:
l
l
l
l
6 500 000
gli abitanti della regione di Centropa
conoscenze regionali
capitale umano
integrazione spaziale
turismo e cultura
Il progetto CENTROPE CAPACITY costituisce la piattaforma
che consente a gruppi di lavoro, simposi e circoli di esperti
di sviluppare un insieme di progetti trainanti multilaterali da
implementarsi nei prossimi anni. Si è attuato un processo
di branding professionale per definire le pietre miliari di
un brand di coesione regionale che specifichi gli elementi
chiave dell’identità di Centropa (punti vendita mono-brand,
valori del brand); il risultato è lo slogan “Meet Europe. Meet
Centrope” (Incontra l’Europa, incontra Centropa). Su questo
brand emergente si costruiranno le future azioni di marketing dei partner di Centropa.
60
i km di dividono le due capitali di Centropa,
Bratislava e Vienna
2003
l’anno d’inaugurazione della regione di
Centropa
Attività pilota
Per incoraggiare lo sviluppo dell’agenda di Centropa sono
state intraprese tre attività pilota di larga scala:
preparazione di relazioni sullo sviluppo regionale (Regional
Development Report, RDR) per procedere periodicamente
all’analisi e fornire raccomandazioni politiche in vista di
un’area economica altamente integrata;
creazione di uno strumento di valutazione dei bisogni infrastrutturali (INAT, Infrastructure Needs Assessment Tool),
per indicare i “colli di bottiglia” più urgenti nell’ambito dei
collegamenti del trasporto transfrontaliero e intraprendere
i primi passi verso un’associazione integrata del trasporto
pubblico nella regione di Centropa;
l
l
CENTROPE CAPACITY
Finanziamento FESR: € 3 628 358
Durata: 2009 – 2012
Sito internet: www.centrope.com
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
23
Liberare il potenziale di
ricerca e sviluppo
La regione denominata “Centropa”, un quadrilatero all’intersezione tra Austria,
Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, si caratterizza per l’alta densità di istituti di
ricerca, università, centri d’innovazione e imprese orientate alla ricerca e allo sviluppo
(R&S). La ricca conoscenza così prodotta può essere utilizzata per aiutare i quattro Paesi
di Centropa ad affrontare le sfide del momento. Per mettere in atto il vero potenziale
della regione è tuttavia necessario un approccio coordinato.
Per attingere al patrimonio di conoscenza di Centropa, il
progetto Centrope_tt ha creato un comunità internazionale
di esperti a supporto dell’innovazione e incoraggia il trasferimento tecnologico all’interno della regione. Sostenuti da un
finanziamento di 2 milioni di Euro e sotto la guida dell’Agenzia per l’Imprenditoria della Bassa Austria (Ecoplus), le 13
entità partner di Centrope_tt hanno creato diversi strumenti
atti a stimolare il trasferimento tecnologico, a livello transnazionale, tra imprese e università o istituti di ricerca.
Per facilitare la comprensione dell’enorme potenziale dei
contatti R&S nella regione di Centropa, gli esperti di Centrope_tt hanno sviluppato un database online che elenca più
di 2.400 istituti di ricerca e sviluppo e le imprese correlate. I
24
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
dirigenti delle aziende e gli scienziati degli istituti di ricerca
possono condurre ricerche nel database filtrando i risultati
per regione e per disciplina in modo da ottenere rapidamente informazioni mirate sui fornitori di servizi di ricerca nelle
regioni adiacenti.
Sulla scorta di questo database, il progetto ha preparato un
opuscolo intitolato “Guida all’innovazione per le PMI” di
Centrope-tt. L’opuscolo contiene circa 100 profili dettagliati
di istituti di R&S di Centropa e riporta preziose informazioni
sugli ambiti di ricerca, i progetti principali, i risultati conseguiti, ecc., oltre alle informazioni di contatto.
Non basta sapere quali ricerche d’avanguardia siano disponibili: le imprese devono anche essere pronte a investire
sulle idee innovative. A tal fine, Centrope_tt ha sviluppato un voucher, inteso come strumento finanziario per la
promozione della cooperazione transnazionale tra imprese
e ricercatori. Entro 10 mesi dal ricevimento del voucher, le
PMI possono proporsi per il finanziamento di attività quali
lo sviluppo di nuovi prodotti o prototipi, la creazione di
business plan, la preparazione di eventi di formazione sulle
nuove tecnologie o l’analisi del potenziale di trasferimento
tecnologico. In totale, Centrope_tt ha così finanziato circa
35 iniziative di cooperazione e si prepara ora a mantenere
attivi tali servizi anche oltre la durata del progetto.
40
i “manager in ricerca, tecnologia e innovazione”
(RTI) formati
2 400
gli istituti di ricerca e sviluppo e le imprese
registrati nel database di Centropa
Centrope_tt academy per la formazione di esperti in R&S
Per instaurare cooperazioni transnazionali interdisciplinari di
successo è spesso necessario ricorrere a intermediari che conoscano in profondità i bisogni specifici di ogni branca della
ricerca e dell’industria. La rete Centrope_tt ha perciò fondato
un proprio istituto per la formazione di esperti in materia di
ricerca a sviluppo che sappiano come operare per l’istituzione
di partenariati transnazionali, superare eventuali ostacoli culturali e reperire potenziali fonti di finanziamento per i progetti
nella regione di Centropa. I corsi si tengono in quattro sessioni, in tutti i quattro Paesi di Centropa, e prevedono attività
quali incontri con i leader dell’innovazione, con gli esperti
locali e le start-up di successo. Finora sono 40 gli esperti
di R&S che hanno superato con successo la formazione e
hanno sostenuto l’esame online per ottenere la qualifica di
“manager in ricerca, tecnologia e innovazione” (o, in breve,
“manager RTI”). L’obbiettivo è ora consolidare l’esperienza
della Centrope_tt Academy per ottenerne il riconoscimento,
in Europa, come istituto di formazione permanente.
35
le aziende e le istituzioni finanziate dai voucher
centrope_tt
Foto: STU Bratislava
Foto: iStock
Il voucher di Centrope_tt : uno strumento finanziario
transnazionale
Il voucher Centrope_tt ci ha consentito di istituire una rete virtuale di aziende attive nel settore aerospaziale nella regione di Centropa. Con il
supporto finanziario del voucher abbiamo ottenuto una panoramica dettagliata sui diversi mercati aerospaziali, la loro
domanda e le loro esigenze in
materia di cooperazione.
Heike Koch,
CEO di MD-K Consulting
and Mechanical Engineering, Germania
centrope_tt
Finanziamento FESR: € 1 389 262
Durata: 2009 – 2012
Sito internet: www.centrope-tt.info
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
25
Immettere sul mercato
le innovazioni ad alto
contenuto tecnologico
Le imprese possono beneficiare del lavoro dei ricercatori solo se sono informate
dell’esistenza delle attività di ricerca. Per incoraggiare lo sfruttamento commerciale
dell’innovazione prodotta dalla ricerca, dieci enti per il trasferimento tecnologico si sono
riuniti nel progetto CERIM per migliorare le condizioni di commercializzazione dei
risultati della ricerca.
I partner del progetto hanno esaminato e valutato oltre
100 studi che presentavano i risultati di alcune attività di
ricerca e hanno individuato 20 ricerche dal buon potenziale
commerciale. Il progetto ha contribuito allo sviluppo di strategie per la proprietà intellettuale e la commercializzazione e
ha supportato la costituzione di 10 start-up.
Il trasferimento tecnologico: un obiettivo sfidante
L’innovazione è essenziale per la competitività nell’economia
globale; è chiaro quindi l’educazione universitaria e post
universitaria e gli istituti di ricerca possono pertanto dare
26
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
un contributo vitale all’economia europea. Sebbene i Paesi
e le regioni dell’Europa centrale abbiano un forte interesse
a creare sistemi d’innovazione che portino alla commercializzazione dei risultati della ricerca accademica, l’esperienza
dimostra che il processo concreto costituisce una vera sfida.
In particolare, vi è l’opacità dei quadri politici e legali, che
determina incertezza nell’individuazione delle responsabilità
per il trasferimento tecnologico. Manca inoltre la motivazione, negli enti di ricerca pubblici, a impegnarsi nel trasferimento tecnologico, e vi è una marcata carenza di personale
qualificato per la gestione del trasferimento tecnologico.
Esistono tuttavia anche alcuni network forti e ben struttu-
passi da gigante nel processo di
commercializzazione delle nostre inven-
le start-up costituite con il supporto di CERIM
zioni. Abbiamo tratto ampio beneficio
dalle conoscenze specifiche dei partner
100
in materia di trasferimento tecnologico
e continueremo a collaborare con loro
in futuro.
i casi di commercializzazione valutati da
CERIM, di cui 15 selezionati per un ulteriore
sviluppo strategico
Prof. Dr. Saleh Ibrahim,
Capo della ricerca presso la start-up Immungenetics,
Germania
rati che riuniscono enti regionali, nazionali e internazionali,
partner industriali ed esperti di trasferimento tecnologico e
investitori in capitale di rischio.
Al trasferimento tecnologico servono partenariati forti
I partner di CERIM si sono trovati di fronte a questa sfida:
inparticolare, lamentavano la mancanza di pacchetti di
servizi per il trasferimento tecnologico completi, dallo screening delle innovazioni all’individuazione dei compratori e/o
potenziali investitori. Il progetto ha contribuito ad affrontare
la sfida. I partner hanno osservato che la capacità di offrire
servizi più ampi e in generale migliori è cresciuta significativamente proprio grazie al progetto. Il miglioramento si
rispecchia con evidenza nell’elevato numero di casi ad alto
potenziale analizzati e nel carattere promettente delle startup finanziate. La maggior parte dei risultati chiave di CERIM
consistono in un insieme di strumenti già collaudati e ormai
regolarmente utilizzati dai partner del progetto. Un esempio
significativo è l’Università di Žilina, che ha beneficiato degli
effetti di CERIM con l’accrescimento delle proprie competenze in materia di trasferimento tecnologico. Sebbene abbia
un buon background nell’ambito delle previsioni tecnologiche, questa università ancora non aveva elaborato un approccio concettuale alla totalità del processo, dalla selezione
delle idee alla commercializzazione. La partecipazione a CERIM ha consentito all’Università di Žilina di ricevere preziose
informazioni su come selezionare le idee innovative, come
stabilirne l’ordine di priorità e come promuovere i progetti
ad alto potenziale d’innovazione. Sulla base delle metodologie proposte da CERIM, l’Università di Žilina ha ulteriormente sviluppato il proprio “indice di commercializzazione” per
la valutazione del potenziale commerciale delle innovazioni.
Foto: Pavel Losevsky - Fotolia.com
Foto: Nikolaj Kondratenko - Fotolia.com
10
Grazie a CERIM abbiamo compiuti
Progetto:
CERIM
€ 2 485 326
Durata: 2008 – 2011
Sito internet: www.cerim.org
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
27
Portare i cluster ad un
livello superiore
Fin dalla sua divulgazione all’inizio degli anni Novanta, la reciproca vicinanza geografica
dei partner è stata intesa come un requisito implicito nel concetto di “business cluster”,
indicante un gruppo di imprese e istituzioni correlate che collaborano l’una con l’altra
per aumentare il proprio livello d’innovazione e competitività. CLUSTER-CORD cerca
invece di sfruttare il comprovato potere d’innovazione dei cluster a livello internazionale
creando dei “meta cluster”.
I governi hanno oramai compreso l’importanza di sostenere i cluster industriali al fine di consentire a imprese e
ricercatori di collaborare e alimentarsi l’un l’altro, potenziando di conseguenza l’innovazione e la competitività. Il potenziale che i cluster hanno di potenziare i settori industriali
innovativi è ben dimostrato dai centri a tecnologia avanzata
quali la Silicon Valley negli USA o il Baden-Württemberg in
Germania.I cluster hanno, per lo più, la funzione di aiutare
le regioni a rimanere competitive nell’economia globale.
Anche l’Unione Europea si adopera per rimanere competitiva e deve pertanto fare sì che i benefici creati dai cluster
si diffondano oltre i confini regionali. La cooperazione tra
28
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
professionisti nell’ambito di un settore può implicare il
coinvolgimento di diversi Paesi, riuniti in meta-cluster, che
costruiscano cooperazioni internazionali continuando al
contempo ad assistere i gestori dei cluster locali. Questo è
appunto ilo concetto promosso da CLUSTER-CORD.
La cooperazione al servizio dell’innovazione
L’obiettivo generale del progetto è rafforzare la cooperazione tra stakeholder geograficamente distanti ma operanti
nello stesso settore, per sostenere la cooperazione internazionale nella ricerca e sviluppo, incoraggiando al contempo
Foto: ©iStockphoto.com / Wittelsbach bernd
CLUSTERS-CORD mi ha dato la
possibilità di entrare in contatto
con altri cluster manager del settore
5
i meta-cluster creati da CLUSTERS-CORD
energia e ambiente e mi ha aperto nuove possibilità di cooperazione internazionale e di scambio d’esperienze.
Břetislav Skácel,
presidente di CREA HydroEnergy Cluster,
Brno, Repubblica Ceca
32
i cluster coinvolti nei cinque gruppi di lavoro
del progetto
la conversione dei concetti innovativi in prodotti concreti.
L’obiettivo è stato raggiunto con lo sviluppo di cinque “piani
di cooperazione strategica” e la conseguente creazione di
cinque meta-cluster. Sulla base dell’analisi condotta su 70
cluster in dieci regioni europee, il progetto ha selezionato
cinque settori chiave da sottoporre a un esame ravvicinato:
tecnologie dell’informazione e comunicazione, turismo,
scienze sanitarie, trasformazione alimentare, energia e
ambiente.
Tra i partecipanti al progetto vi sono trentadue cluster
manager, situazione che accresce il valore di CLUSTER-CORD
come piattaforma per l’aumento della cooperazione internazionale su progetti di ricerca e sviluppo e la commercializzazione delle innovazioni.
70
i cluster analizzati negli studi di benchmarking
Scambio di idee
Il progetto ha organizzato forum tematici per lo scambio di
idee nei vari settori d’interesse. Tali incontri hanno riunito i
cluster manager e gli altri stakeholder, dando loro occasione di discutere liberamente dell’istituzione di cooperazioni
internazionali e del potenziamento della competitività sul
mercato globale.
I partecipanti al progetto si adoperano per il potenziamento
degli ambienti dell’innovazione e per il miglioramento delle
condizioni per la ricerca e lo sviluppo delle diverse regioni.
Si scambiano know-how ed esperienze sulle politiche dei
cluster regionali (essenziali al miglioramento delle condizioni
per l’innovazione a livello regionale), e lavorano con i decisori al miglioramento di tali politiche.
Tra i risultati durevoli del progetto vi è la creazione di cinque
meta-cluster, i cui membri hanno siglato accordi di futura
cooperazione che definiscono i principali obiettivi dello sviluppo continuo. Questi meta-cluster sono aperti ad accogliere nuovi membri che possano aumentare le opportunità di
una proficua collaborazione. Un altro risultato chiave che si
auspica il progetto raggiunga è la capacità di ispirare iniziative di cooperazione analoghe in diversi settori industriali per
innalzare il livello dell’innovazione in tutta l’Unione europea.
CLUSTERS-CORD
Finanziamento FESR: € 1 112 941
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.clusterscord.eu
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
29
Cluster locali per una
competitività globale
Un cluster incoraggia la cooperazione tra le aziende e gli istituti di ricerca che lavorano
in campi correlati, promuovendo in tal modo l’innovazione e accrescendo la
competitività dei partecipanti. Nell’intento di realizzare il pieno potenziale dei cluster in
Europa, CNCB supporta i cluster manager e promuove l’adesione a reti internazionali.
La formazione è essenziale per i cluster manager, perché
un cluster è più efficiente ed efficace se la cooperazione tra
i suoi membri è coordinata da un professionista qualificato.
L’impegno a sostegno della cooperazione internazionale
mira anche a fornire ai cluster nuovi strumenti di miglioramento. I cluster tendono a raggrupparsi per area geografica,
come per il settore automobilistico nella zona del BadenWürttenberg in Germania, perché la vicinanza facilita la
formazione di centri per l’innovazione. I cluster manager,
tuttavia, sono anche consapevoli dei benefici dell’internazionalizzazione, ovvero dal coinvolgere partner di Paesi
confinanti.
30
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Per delineare un quadro più preciso delle necessità dei
cluster, il progetto si è servito di un’indagine online che ha
consentito di analizzare 96 diversi cluster in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia e Slovenia.
Le informazioni dedotte da tale analisi sono confluite in
un manuale teso a individuare le basi per lo sviluppo di un
percorso formativo adeguato per i cluster manager. Auspicabilmente, questo percorso formativo dovrebbe portare
una forma di certificazione standardizzata. La definizione di
standard riconoscibili, infatti, è un importante per la valorizzazione della professione di cluster manager e per renderla
più attraente agli occhi di manager di talento.
Foto: ©iStockphoto.com / Fred Froese
Il piano pilota di ottimizzazione
del progetto CNCB è stato molto
utile per migliorare le nostre abilità or-
275
i cluster mappati da CNCB
ganizzative e gestionali come anche per
le nostre relazioni con i partner centroeuropei.
96
le indagini sui cluster analizzate da CNCB
Petra Papp,
Coordinatrice del Cluster BIB, Ungheria
57
Il bisogno di formazione
Il risultato dell’indagine svolta ha mostrato un bisogno reale
di formazione specifica: il 57 percento dei cluster manager
ha espresso un forte interesse a ricevere una formazione immediata, mentre il 37 percento ha affermato di vedere come
più proficua un’eventuale formazione “futura”.
Dall’indagine risulta che gli argomenti ritenuti più significativi per la formazione del cluster manager sono i seguenti:
gestione dell’innovazione,
pianificazione strategica,
internazionalizzazione,
gestione dei progetti e
marketing e relazioni pubbliche.
L’indagine ha inoltre rivelato il desiderio di una maggiore
“internazionalizzazione” tra i cluster: i cluster manager
sperano di poter sfruttare i benefici della cooperazione con i
cluster di altri Paesi.
% i cluster manager che hanno partecipato
all’indagine di CNCB indicando un forte interesse a ricevere formazione immediata
l
l
l
l
l
Ulteriore lavoro con tre cluster
Sulla base dell’indagine svolta, il progetto CNCB ha scelto
per le future iniziative pilota tre cluster, ovvero:
Biotechnology Innovation Base Cluster di Pécs, Ungheria,
Tourism Cluster di Smolenice, Slovacchia,
Euro Centrum – Cluster of Energy saving Technologies di
Katowice, Polonia.
Il progetto ha formato un gruppo di esperti che aiuteranno
questi cluster a sviluppare i propri piani d’azione e le strategie future per l’ottimizzazione delle attività, dei processi e
delle performance, in modo che possano posizionarsi meglio
sul mercato.
I tre cluster menzionati sono inoltre stati supportati nell’attività di “internazionalizzazione” da un altro gruppo di
esperti, anch’esso istituito dal progetto CNCB. I cluster sono
stati esortati a reclutare membri internazionali e a creare un
meta-cluster transnazionale che riunisca due o più cluster
regionali e/o ad avviare pratiche internazionali nell’ambito di
cluster regionali.
l
l
l
Progetto:
CNCB
€ 1 377 786
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.cncb.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
31
Cluster più forti per una
maggiore competitività
La cooperazione nell’ambito di un cluster regionale consente a imprese ed enti di agire
come un unico soggetto, in modo che ogni singolo componente accresca la propria
competitività e innovatività. Purtroppo, molti cluster europei mancano della massa
critica e della capacità d’innovazione necessarie a creare veri centri d’eccellenza. C-PLUS
si adopera per incoraggiare una più efficace integrazione tra potenziali innovatori.
Secondo lo European Cluster Observatory, vi sono in
Europa circa 2.000 cluster, molti dei quali tuttavia non sono
efficaci quanto potrebbero nel creare poli regionali per
l’innovazione. Le maggiori debolezze dei cluster consistono nella segmentazione del mercato: ciò significa che le
imprese operanti nei settori correlati ai cluster non stanno
traendo vantaggio dai benefici che potrebbero ricevere dalla
cooperazione reciproca. La scarsità dei collegamenti tra il
mondo imprenditoriale e quello della ricerca costituisce un
altro punto debole, che ostacola la trasformazione delle
innovazioni accademiche in idee capaci di generare profitti.
Inoltre, la carenza o inadeguatezza dei cluster manager
32
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
professionisti indebolisce ulteriormente i cluster.
Persuaso che i cluster possono rafforzare il livello di innovazione e di competitività mediante l’integrazione delle imprese, C-PLUS impiega una varietà di metodologie per studiare
la cooperazione all’interno dei cluster e individuare buone
prassi che tutti possano seguire.
La ricerca sui cluster
In Austria, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Ungheria e
Polonia si sono studiati otto cluster e, in ognuno di essi, 25
PMI. I cluster e le aziende sono stati comparati mediante
ter molto forte per i semilavorati,
un valore aggiunto per l’industria calza-
le aziende studiante mediante analisi di
benchmarking
turiera moderna e contemporanea. Se
guardiamo alle passerelle di Milano,
29
Parigi, Londra o New York, molte delle
calzature che vi fanno bella mostra
hanno elementi che provengono
le azioni pilota concretamente implementate a
livello locale
dal nostro territorio.
Cesare Casadei, CEO e Direttore creativo di Casadei
Calzaturificio SpA, Italia
analisi di benchmarking mirate a individuare le prassi e le
performance di ciascuna azienda.
I cluster sono stati studiati anche con altri metodi, tra cui
metodologie d’indagine sul coordinamento territoriale, la
“European Scenario Workshop Methodology for Partecipatory Planning and Increased Awareness”, focus group e
interviste mirate a rilevare le caratteristiche del sistema territoriale, le relazioni tra le reti e le politiche di sviluppo locale.
Oltre a raccogliere dati mediante tale ricerca, il progetto
ha anche raccolto conoscenze favorendo lo scambio di
buone prassi tra diversi cluster dell’Europa centrale. Sulla
base di tutte queste informazioni, il progetto ha definito
un piano d’azione comune e ha istituito una “task force”
che comprende anche i cluster manager. Questa task force
ha il compito di monitorare i cluster per assicurarne il buon
funzionamento e per verificare che le relazioni all’interno di
ciascun cluster siano efficaci ai fini del trasferimento della
conoscenza derivata dalla ricerca e dall’applicazione delle
buone prassi ai sistemi produttivi locali.
Il progetto prevede numerose azioni pilota di livello locale
volte a stimolare l’innovazione. Di seguito si elencano le
attività tipiche, raggruppate secondo i cinque “pilastri” del
piano d’azione transnazionale:
Eccellenza dei cluster: promozione di una migliore rappresentazione del settore, potenziamento della cooperazione
tra gli attori del settore, migliorie ai servizi per i membri del
cluster e migliorie alla gestione del cluster.
Cluster marketing: padronanza delle attività di cluster marketing, promozione dei membri del cluster e promozione
delle regioni.
Ricerca e innovazione: promozione dell’innovazione da
parte delle PMI del cluster e istituzione di una piattaforma di
“matching” per il trasferimento tecnologico.
Promozione della cooperazione in un “triangolo” innovativo: con il coinvolgimento di aziende, ricercatori e cluster
manager.
Istruzione e formazione: iniziative formative rivolte ai membri
del cluster e azioni per il “matching” tra studenti e imprese.
300
gli stakeholder coinvolti mediante gli European Awareness Scenario Worskhops per una
pianificazione strategica comune
Foto: ©iStockphoto.com / BanksPhotos
Foto: ©iStockphoto.com / EHStock
257
San Mauro Pascoli vanta un clus-
Progetto:
C-PLUS
€ 1 603 915
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.projectc-plus.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
33
Un approccio materiale
all’innovazione
Viviamo in un mondo materiale in cui le nuove idee nell’ambito dei metalli, delle
ceramiche, dei conduttori elettrici e dei biomateriali contribuiscono a generare attività
di impresa orientate al futuro. Nell’Europa centrale, tuttavia, le piccole e medie imprese
(PMI) nel settore dei materiali si trovano di fronte vere e proprie sfide nell’incoraggiare
l’innovazione e acquisire della clientela internazionale. Il progetto FLAME mira a
liberare il pieno potenziale del settore.
La scienza e l’ingegneria dei materiali sono presenti in
moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana, poiché si occupano di tutte le categorie di materiali adottando un punto
di vista unificato, con particolare attenzione ai collegamenti
tra la struttura interna, le proprietà e le performance di
ciascun materiale.
La scienza dei materiali può costituire un fortissimo fattore
trainante per l’innovazione, la competitività e la crescita
economica; i risultati conseguiti dalla ricerca europea nel
campo sono infatti eccellenti. Purtroppo, la competenza
scientifica non si traduce sempre in nuovi prodotti e nuove
quote di mercato. Il problema è la scarsità del flusso del
34
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
know-how, del sapere e delle competenze tecnologiche, cui
si aggiunge la carenza, presso le PMI, di risorse da investire
in ricerca e sviluppo. Il problema è particolarmente evidente
nell’Europa centrale, dove alcune regioni costituiscono veri e
propri “punti caldi” nel campo delle scienze dei materiali e
dell’innovazione, mentre altre restano decisamente arretrate
in tal senso.
I Future Lab alla testa dell’innovazione
Per fronteggiare la debolezza nell’innovazione e migliorare
la competitività nel campo della scienza e dell’ingegneria dei
240
gli attori nel campo della scienza e
dell’ingegneria dei materiali individuati nel
“Competence and Innovation Landscape” del
progetto
3
i Future Lab per incoraggiare l’adozione di
nuove tecnologie
20
i coach facilitatori per la comunicazione tra
imprese e ricerca
Foto: © industrieblick - Fotolia.com
materiali, il partenariato di FLAME ha sviluppato un nuovo
modello di cooperazione denominato Future Lab. I Future
Lab sono tre, in Veneto, Stiria e Slovenia, e offrono servizi
per il trasferimento tecnologico e la cooperazione. Ogni Future Lab fornisce servizi diversi e complementari secondo le
caratteristiche locali e la tipologia della clientela di ciascuna
regione.
I Future Lab operano mediante una rete di “coach”
facilitatori (20 giovani professionisti formati nell’ambito
del progetto FLAME), i quali agiscono da collegamento e
intermediazione tra le PMI e gli istituti di ricerca e sviluppo. I
“coach” svolgono un ruolo attivo nello scambio di informazioni e nella promozione della collaborazione tra ricercatori
e imprenditori in progetti a base tecnologica. Lavorano per
avvicinare il mercato alla scienza e aiutano a trasformare i
risultati della ricerca in applicazioni industriali stimolando
la conoscenza reciproca e approfondita tra PMI (incluse le
start-up) da una parte e università e centri di ricerca dall’altra. I “coach” facilitatori sono specificamente addestrati
all’utilizzo di un linguaggio comune al mondo industriale
e al mondo scientifico e ad aiutare ciascuna delle parti a
comprendere i bisogni dell’altra.
I Future Lab sono intesi come punti di riferimento a livello
europeo in virtù della loro capacità di indicare strade per
concretizzare la collaborazione e l’innovazione. Più i risultati
della ricerca e dell’innovazione sono trasparenti e accessibili
a livello transnazionale, più le imprese hanno la possibilità
di aumentare la propria competitività. Al contempo, le unità
di ricerca e sviluppo tecnologico delle imprese individuano
nuovo partner e approfondiscono i bisogni del mercato per
rendersi anch’esse più competitive. Incoraggiando questo
processo, il progetto FLAME fornisce supporto nel passaggio
a un’economia basata sulla conoscenza. Inoltre, il modello
sviluppato da FLAME per la scienza e l’ingegneria dei materiali può essere impiegato per incoraggiare l’innovazione in
altri settori e in altre regioni europee.
Il progetto FLAME, mediante
l’azione dei «coach» facilitatori
può aiutarci a diffondere la conoscenza
di quanto facciamo nelle nostre università, che è molto più che ricerca di base,
per quanto le imprese esterne alla nos-
FLAME
tra area sembrino non rendersene
Progetto:
conto.
Finanziamento FESR:
Professor Laura E. Depero,
Direttrice del laboratorio della chimica per la tecnologia
dell’Università di Brescia, Italia
€ 1 474 631
Durata: 2010 – 2012
Sito internet: www.flameurope.eu
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
35
Collegare innovazione
e impresa
I ricercatori spesso elaborano concetti innovativi che potrebbero recar beneficio alle
imprese; le loro scoperte tuttavia possono essere messe a frutto solo se le imprese ne
sono informate. Il progetto FREE si adopera per favorire lo sfruttamento commerciale
delle nuove idee e dei progressi tecnologici promuovendo la conoscenza delle attività di
ricerca da parte delle imprese e incoraggiando l’adozione, da parte di queste ultime, di
prassi che agevolino l’innovazione.
È certamente necessario stabilire condizioni favorevoli alla
ricerca e allo sviluppo, tuttavia bisogna ricordare che ciò,
di per sé, non basta a incoraggiare l’innovazione; bisogna
infatti anche assicurare che le imprese procedano all’applicazione pratica dei risultati della ricerca. Come risulta dal
titolo completo del progetto, “From Research to Enterprise”
(dalla ricerca all’impresa), l’idea trainante di FREE è l’implementazione di azioni capaci di portare i risultati della ricerca
europea sempre più vicini al mondo dell’industria. Otto partner da Ungheria, Slovenia, Italia, Repubblica Ceca e Polonia
hanno elaborato metodi utili a ispirare a università e altri
enti attività di ricerca e sviluppo che prendano in considera-
36
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
zione le necessità delle imprese.
Il progetto ha inoltre evidenziato delle buone prassi per il
trasferimento della conoscenza e ha intrapreso azioni pilota
studiate per mettere in collegamento ricercatori, imprenditori e decisori politici.
ResearchDirectory.eu: le “pagine gialle” di Ricerca &
Sviluppo
Dopo aver raccolto informazioni sui gruppi di ricerca e sui
risultati delle attività di ricerca nella propria regione, i partner del progetto hanno redatto un inventario transnazionale
diverse conferenze regionali sul tema del trasferimento tecnologico. Il “Technology Transfer Day”, una delle conferenze più
importanti, tenutasi a Bruxelles, aveva l’obbiettivo di fornire
una panoramica della situazione del trasferimento tecnologico nell’Europa centrale. Alla conferenza sono stati presentati
anche altri risultati del progetto FREE, che hanno costituito un
utile punto di partenza per la tavola rotonda in cui gli esperti
hanno discusso di nuovi possibili metodi per facilitare l’innovazione e il trasferimento tecnologico.
nuove opportunità. Ci ha messo a
disposizione un’eccellente piattaforma per
lo scambio di idee favorendo il coinvolgimento di altri ricercatori e imprenditori.
La directory di ricerca online si è dimostrata uno strumento davvero molto
1 051
utile.
Gábor Zachuczky,
CEO, UD-GenoMed Medical Genomic Technologies Ltd.,
Ungheria
le descrizioni di enti di ricerca, mediatori per
l’innovazione, tecnologie e servizi consultabili su
www.researchdirectory.eu
consistente in un sito internet con opzioni di ricerca multifunzione. ResearchDirectory.eu consente di esplorare online
tre categorie: enti di ricerca, tecnologie e servizi, mediatori
per l’innovazione. La consultazione è gratuita e il database
può essere ulteriormente esteso per includere i dati di un
maggior numero di enti impegnati nel campo di ricerca,
sviluppo e innovazione.
479
i mediatori per l’innovazione formati dalla rete
FREE
Le guide all’innovazione
I partner di progetto hanno inoltre studiato sistemi, servizi
e metodologie orientati all’innovazione, elaborati nell’Europa centrale e nel resto dell’UE. Dopo aver analizzato le
varie prassi riscontrate, il progetto ha redatto delle guide
che descrivono nel dettaglio i migliori servizi e sistemi per
l’innovazione a supporto del trasferimento tecnologico,
con particolare enfasi su approcci in grado di soddisfare le
necessità delle piccole e medie imprese (PMI). Per esempio, si descrive un approccio di tipo competitivo, in cui le
aziende che collaborano con le università sui temi di ricerca
e sviluppo assegnano un premio al “miglior ricercatore”,in
modo da stimolare una più stretta collaborazione reciproca.
Le guide sono state distribuite ai maggiori esperti in tema
d’innovazione affinché anche altri enti possano beneficiare
delle buone prassi in esse descritte. Un altro tipo di supporto, più mirato, ha portato alla realizzazione di circa 40
studi di fattibilità che hanno aiutato molte PMI mostrando
loro le possibili applicazioni commerciali di specifici prodotti,
processi e servizi innovativi.
40
gli studi di fattibilità eseguiti per le PMI di
FREE
Foto: Dreamstime
Foto: Dreamstime
FREE ci ha aperto la via verso tante
Mediatori e formazione
FREE ha anche istituito una rete di “mediatori per l’innovazione”, per il potenziamento della comunicazione tra centri
di ricerca e PMI. Sulla base delle guide prodotte, i mediatori
hanno tenuto seminari di formazione nelle regioni dei partner
di progetto. Nel contesto di altre attività finalizzate creare un
collegamento tra ricercatori e PMI, il progetto ha organizzato
Progetto:
FREE
€ 1 495 346
Durata: 2008 – 2011
Sito internet: www.free.unideb.hu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
37
Scintille d’innovazione in
centinaia di PMI
Le piccole e medie imprese (PMI) sono di gran lunga il tipo di azienda più comune
nell’Unione europea. Varie ricerche dimostrano, infatti, che nell’UE nove aziende su
dieci hanno meno di dieci dipendenti. Le PMI sono vitali per la nostra economia, tuttavia
sono restie a investire nella ricerca e nell’innovazione. I3SME ha coinvolto più di 800
aziende nel tentativo di aumentare il sostegno all’innovazione.
Per incoraggiare le imprese a mettere a frutto le nuove
idee e gli approcci innovativi, I3SME ha condotto una comparazione tra le prassi adottate dalle varie PMI, ha offerto
formazione ai facilitatori perché agevolino lo sfruttamento
delle innovazioni e ha avviato progetti pilota consentendo
alle imprese di sperimentare nuovi approcci.
Individuazione e condivisione delle buone prassi
Uno dei conseguimenti del progetto è stato lo studio di
benchmarking volto a misurare e comparare l’innovatività
38
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
e competitività di 802 PMI in Austria, Germania, Ungheria,
Italia, Polonia e Slovenia. Alla ricerca di “campioni nascosti”
nel campo dell’innovazione, lo studio ha misurato fattori
quali strategie, investimenti e finanziamenti, potenziale dei
datori di lavoro, strutture di ricerca e output delle innovazioni. I fattori misurati per quantificare la competitività sono
l’orientamento al cliente e al servizio, l’impiego di tecnologie
attuali e materiali ottimizzati, l’efficienza negli acquisti e la
gestione della qualità.
Le buone prassi individuate dallo studio sono state implementate in una serie di progetti pilota che hanno coinvolto alme-
progetto è molto positiva. Ci ha
le PMI centroeuropee oggetto dello studio di
benchmarking di I3SME per la quantificazione di
innovazione e competitività
consentito di individuare veri ‘campioni
nascosti’ che oggi, grazie a una maggiore
consapevolezza, possono affrontare le
64
avversità del mercato con maggiore
coraggio.
i “campioni nascosti” individuati nel catalogo
di I3SME
Luciano Ranieri,
Amministratore Unico Eurtronic studioerre srl. Castel
Maggiore (Bologna), Italia
18
i facilitatori d’innovazione internazionali
formati da I3SME
no una decina di PMI in ciascuna delle regioni del progetto.
Queste imprese hanno ricevuto sostegno per promuovere
una maggiore apertura all’utilizzo di strumenti innovativi
per la gestione della produzione e delle risorse umane, la
partecipazione a progetti di ricerca e sviluppo, l’utilizzo di
soluzioni tecnologiche d’informazione e comunicazione e altri approcci positivi individuati dallo studio di benchmarking.
Per diffondere ulteriormente tali prassi, il progetto ha anche
formato 18 facilitatori incaricati di fornire supporto alle PMI
nelle azioni per l’innovazione e di migliorare l’utilizzo delle
conoscenze esistenti. La comunità di facilitatori per l’innovazione presso le PMI è stata formata nel corso di tre sessioni
internazionali di training.
Foto: Wesco Taubert
Foto: Ross Petukhov - Fotolia.com
802
La nostra impressione generale sul
L’approccio transnazionale
La natura transnazionale del programma CENTRAL EUROPE
è stata fondamentale per il successo del progetto I3SME.
Lo studio delle buone prassi e le comparazioni eseguite
hanno consentito ai ricercatori di formare una rete ampia
e di raccogliere esempi utili da sei diversi Paesi. Ora tramite
CENTRAL EUROPE le PMI possono sfruttare questi studi, che
mostrano l’utilità dell’investire tempo e capitali nell’innovazione della produzione, della gestione, della distribuzione e
di altri aspetti dell’impresa.
Progetto:
I3SME
€ 1 828 374
Durata: 2008 – 2011
Sito internet: www.i3sme.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
39
Lavoratori ad alto
potenziale mantengono
le imprese competitive
Lo sviluppo economico in Europa dipende sempre più dall’innovazione, dalle aziende ad
alta tecnologia e pertanto dal potenziale delle risorse umane. Per questo motivo, le
regioni europee si sono impegnate in una sorta di “corsa demografica” alla ricerca di
lavoratori adeguatamente formati. IDEA aiuta le regioni colpite dalla “fuga dei cervelli”
introducendo nuovi approcci congiunti di livello transnazionale per la promozione del
capitale umano.
Le competenze he le aziende richiedono ai giovani in cerca
d’impiego e ai ricercatori si sono fatte sempre più complesse
negli ultimi anni. L’approccio del progetto IDEA consiste
nell’affrontare il problema sperimentando diversi modi di
supportare la forma di networking più adeguata a produrre
un miglior allineamento tra domanda e offerta nel mercato
del lavoro. Il progetto incoraggia ambo le parti all’azione,
sensibilizzando gli istituti d’istruzione ai bisogni delle aziende e sensibilizzando le imprese alla necessità di supportare
programmi di formazione.
Il progetto si concentra in modo particolare sulle imprese
di piccole e medie dimensioni, che spesso sono la forza
40
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
trainante dell’innovazione ma altrettanto spesso dispongono di fondi limitati per lo sviluppo delle risorse umane,
e si concentra in particolare su quei settori industriali che
tendono ad anticipare la domanda futura: il manifatturiero,
il settore della gestione dell’energia e delle risorse e quello
delle tecnologie d’informazione e comunicazione. Per
quanto concerne la tipologia della formazione, il progetto
si concentra sull’orientamento al lavoro per chi è alla ricerca
del primo impiego, sull’istruzione pre-laurea e sulla formazione continua del personale.
Il progetto ha implementato misure e impiegato strumenti
collaudati in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Polonia,
come azione pilota all’interno del
progetto IDEA ci ha dato l’opportunità
milioni gli abitanti delle regioni partner di IDEA
di entrare in contatto con futuri studenti e di motivarli ad avviare una
300 000
carriera nella nostra azienda
Jette Fichtner, Marketing Manager,
AMS Gesellschaft für Angewandte Mess und Systemtechnik mbH, Germania
gli studenti futuri lavoratori nelle regioni
di IDEA
Ungheria, Slovenia, Italia, Austria e Germania. Tali strumenti
offrono buone prassi facilmente trasferibili a tutte le regioni
dell’Europa centrale.
25
Migliorare la formazione per ridurre la migrazione
Come molte regioni centroeuropee hanno già imparato,
gli effetti del cambiamento demografico possono essere
esasperati dal mancato incontro tra domanda e offerta di
competenze lavorative. È pertanto necessario che i datori
di lavori e gli enti di istruzione e formazione agiscano di concerto per allineare l’offerta della formazione professionale
avanzata della regione con la domanda delle aziende locali
per il presente e il prossimo futuro. A questo scopo, IDEA
incoraggia lo scambio e il dibattito tra aziende e formatori
sui nuovi requisiti della formazione professionale avanzata e
sulla necessità che le aziende creino posti di lavoro e mantengano i lavoratori migliori anche quando il loro business
plan è solo nella fase iniziale.
I risultati di tale dibattito sono stati raccolti e presentati in
modo tale da offrire agli studenti e ai lavoratori provvisti
di un adeguato livello di istruzione un quadro più chiaro
delle posizioni lavorative disponibili nella loro regione, con
particolare attenzione alle attrattive della regione, ai settori
tecnologici che ne rappresentano la forza e ai vantaggi di
lavorare in una PMI. Mediante la condivisione dei risultati il
progetto contribuisce a incoraggiare i lavoratori a rimanere
nella propria regione d’origine, prevenendo la migrazione e
la “fuga dei cervelli”.
il totale delle misure e degli strumenti sperimentati per individuare, vincolare e sviluppare
il potenziale dei lavoratori
Foto: CWE Chemnitzer Wirtschaftsförderungs- und Entwicklungsgesellschaft mbH
Foto: © lassedesignen - Fotolia.com
6.36
Il «Geocaching» implementato
Il documento strategico: sintesi delle raccomandazioni
Il documento strategico di IDEA raccoglie le esperienze
delle attività di networking intraprese in ciascuna regione
e propone raccomandazioni per misure e strumenti che
possano promuovere in futuro lo sviluppo della conoscenza
nelle regioni centroeuropee. Il documento si concentra sul
lungo termine, offrendo ai decisori strumenti per far fronte
ai cambiamenti demografici, che devono infatti essere
affrontati correttamente per garantire la futura disponibilità
di lavoratori competenti.
Progetto:
IDEA
€ 1 658 342
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.idea-strategy.eu
Finanziamento FESR:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
41
La tecnologia
dell’informazione per una
migliore innovazione
Perché le aziende possano sfruttarla al meglio, la tecnologia avanzata deve essere
calibrata sulle loro particolari esigenze. Le imprese hanno riconosciuto la necessità di
dotarsi di una gestione informatica dei servizi di qualità e costruita sulla base delle loro
esigenze. INNOTRAIN IT si rivolge alle imprese dell’Europa centrale che dispongono di
risorse limitate e si adopera perché esse possano beneficiare di una gestione informatica
dei servizi.
Offrendo alle piccole e medie imprese (PMI) l’aiuto di
cui necessitano per la gestione informatica dei servizi , il
progetto INNOTRAIN IT facilita in modo efficace l’utilizzo
delle tecnologie avanzate. A tale scopo, il progetto rende
disponibile uno specifico metodo di gestione informatica dei
servizi,atto a supportare le PMI nello sforzo di ottimizzare i
propri processi in modo da liberare risorse utili ad aumentare
la capacità d’innovazione. Il progetto inoltre sviluppa modelli
di gestione su base informatica nelle lingue locali e ha
creato un portale di formazione online. INNOTRAIN IT offre
anche formazione frontale per circa 1.000 professionisti
informatici a vari livelli.
42
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
L’indagine su sfide e benefici
Il progetto ha svolto un’indagine presso le PMI allo scopo di
determinare il motivo per cui molte di esse non abbiano adottato un sistema di gestione informatica dei servizi L’indagine
ha rilevato la presenza di ostacoli all’utilizzo di tali sistemi di
gestione, ostacoli tra i quali figurano la mancanza di conoscenza, la complessità dei contesti di riferimento, la mancanza
di competenze e risorse indotta dal pesante carico di lavoro
che spesso il personale delle PMI deve sobbarcarsi.
I potenziali benefici dell’approccio alla gestione informatica
dei servizi comprendono la trasparenza e la riduzione dei
processo complesso. Ora il direttore generale mi consulta sul potenziale
gli eventi di formazione nelle regioni
partecipanti
dei nuovi prodotti e sulle strategie di
1000
vendita. Raccomando a tutti di avvalersi
di INNOTRAIN IT per creare innovazione
le PMI che hanno beneficiato della formazione
di INNOTRAIN IT
Günter Strolz,
Responsabile IT di SWARCO TRAFFIC SYSTEMS GmbH,
Germania
100
le pagine digitali dedicate alla formazione
costi, vantaggi che l’impresa può conseguire concentrandosi
sulle mansioni IT fondamentali ed esternalizzando le altre
funzioni . La gestione informatica dei servizi contribuisce
inoltre a standardizzare e ottimizzare i processi IT e ha un
impatto positivo sui processi aziendali della creazione di
valore e sulla capacità di renderli più innovativi e flessibili.
Sulla base di quanto rilevato dall’indagine, INNOTRAIN IT
ha messo a punto un metodo per la gestione informatica
dei servizi in grado di aiutare le aziende a liberare risorse,
mantenere standard qualitativi elevati durante il processo e
introdurre metodi di valutazione atti a migliorare il monitoraggio dei processi.
Il modello di gestione e la formazione
L’intento del modello di gestione che il progetto propone
quale strumento è assistere le PMI nel processo di gestione
informatica dei servizi ed è pienamente integrato in una
piattaforma di formazione online di livello transnazionale,
disponibile all’indirizzo www.innotrain-it.eu, che consente
un approccio “fai da te” alla formazione. Lo strumento è
completato da workshop frontali a cadenza regolare che si
svolgono nelle sei regioni partecipanti al progetto. Le sessioni di formazione frontale forniscono quanto segue:
conoscenze di base sulla gestione informatica dei servizie
l’innovazione innescata da tali servizi;
acquisizione di familiarità con gli scenari tipici;
discussioni facilitate da moderatori;
monitoraggio dei processi d’apprendimento e relativo
feedback;
scambio interregionale di esperienze tramite piattaforma
online con il supporto di un moderatore.
Intraprendendo questi passi per la promozione dei metodi di
gestione informatica dei servizi i presso le PMI, INNOTRAIN
IT rafforza le capacità d’innovazione nell’Europa centrale
e consente ai responsabili IT delle PMI di dare un’impronta
fortemente orientata ai servizi al proprio lavoro; infine, il
progetto facilita la cooperazione tra i fornitori di servizi
informatici e le PMI utenti.
Foto: ©iStockphoto.com / AKodisinghe
Foto: ©iStockphoto.com / Jim Jurica
120
Diventare innovatore è stato un
l
l
l
l
l
INNOTRAIN IT
Finanziamento FESR: € 1 537 356
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.innotrain-it.eu
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
43
L’innovazione ispirata dai
problemi dei pazienti
Il personale delle strutture ospedaliere può, potenzialmente, fornire un ampio
contributo allo sviluppo di prodotti, processi e servizi innovativi che migliorino i servizi
di cura. InTraMed-C2C aiuta medici, infermieri e tecnici a condividere le proprie idee con
le piccole e medie imprese (PMI) fornitrici degli enti presso cui essi operano. Questa
condivisione porta alla realizzazione di prodotti che migliorano i servizi sanitari.
Quando le idee sono comunicate in modo efficace dal personale medico alle PMI e trasformate in prodotti commerciali, il settore sanitario può fornire servizi e cure di qualità
più elevata. L’ottimizzazione delle funzionalità e le migliorie
ai sistemi di lavoro e amministrazione consentono ai medici
di dedicare più tempo al singolo paziente, mentre altri tipi
d’innovazione forniscono strumenti diagnostici migliori e
spesso anche nuove soluzioni di cura. Un migliore trasferimento dell’innovazione, dall’ideazione all’applicazione commerciale, non solo è utile alle cliniche ma anche alle PMI, le
quali possono così mantenersi competitive. E cure mediche
migliori significano guadagno per l’intera società.
44
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Migliorare il lavoro quotidiano
Il processo d’innovazione nel settore medico può trasformare il problema di un paziente in un prodotto utile ed economicamente sostenibile. Quando un paziente si presenta
presso una struttura medica, il processo di risoluzione del
suo problema inizia con una visita e spesso prosegue con
degli accertamenti diagnostici, in un processo che coinvolge
una certa quantità di personale. In ogni fase di tale processo, il personale medico può ricercare possibili miglioramenti
che aumentino la qualità del servizio prestato. Implementando le idee del personale sanitario, le imprese possono creare
i posti letto ospedalieri nell’UE27 ogni
100.000 abitanti
53
le idee commerciali finora raccolte tramite il
database InTraMed-C2C
Condivisione dell’innovazione
I rappresentanti delle PMI e del personale medico possono
incontrarsi e discutere le proprie idee di persona in occasione degli workshop organizzati da InTraMed-C2C. La loro
collaborazione inizia con la stipula di un accordo, per passare poi alla discussione dell’aspetto finanziario, all’esecuzione
di test e alla selezione delle tecnologie. Il personale medico
e le relative unità di lavoro forniscono l’esperienza e la conoscenza necessarie agli eventi formativi, all’analisi dei vincoli
legali e normativi e a individuare il mercato di riferimento.
L’azienda implementa l’idea del personale medico, il quale
rimane il creatore del prodotto, e il prodotto viene offerto
ad altre unità sanitarie.
Tramite il progetto InTraMed-C2C queste innovazioni possono raggiungere i mercati dell’Europa recando beneficio
alle aziende e alle cliniche coinvolte nonché, naturalmente,
ai pazienti. Infine, si ricorda che le migliorie ai servizi sanitari
vanno a beneficio di tuta la comunità.
Foto: ©iStockphoto.com / Johnny Greig
Foto: ©iStockphoto.com / Nick M. Do
538
prodotti utili ai pazienti. I medici e gli infermieri che hanno
suggerimenti utili a migliorare la funzionalità dei propri
strumenti di lavoro possono condividere le proprie idee sulle
modifiche da apportare ai processi in essere o sviluppare
soluzioni completamente nuove utilizzando il database
InTraMed-C2C all’indirizzo http://database.intramed-c2c.eu/.
Il processo di conversione delle idee del personale medico in
prodotti richiede un’azione di sviluppo da parte di un’azienda del campo medicale che sia sufficientemente piccola tra
poter trarre beneficio dall’innovazione di nicchia, quale una
PMI, un tipo di azienda notoriamente. vitale per la crescita
delle economie regionali. Le PMI vengono quindi incoraggiate a consultare il database InTraMed-C2C, per mettere a
frutto le idee elaborate dal personale medico e coinvolgere
detto personale nello sviluppo del prodotto.
La creatività fa sì che anche una
piccola idea possa diventare una
soluzione valida applicata su
larga scala.
Joanna Czajka,
Animacja Reklamowa, Bassa Slesia, Polonia
InTraMed-C2C
Finanziamento FESR: € 1 710 479
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.intramed-c2c.eu
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
45
Innescare l’innovazione
per la competitività delle
imprese più piccole
Implementando sistemi di trasferimento della tecnologia adeguati, le piccole e medie
imprese (PMI) possono trasformare le nuove idee in business e contribuire a mantenere
competitiva la loro regione. Il progetto PROINCOR offre “audit per l’innovazione” a
centinaia di PMI del corridoio Baltico-Adriatico, per mostrare come facilitare
l’accoglimento delle nuove idee e sviluppare i sistemi necessari per fare innovazione.
Sono diverse e prassi quotidiane che una PMI può adottare per migliorare il “trasferimento tecnologico”, ovvero il
processo che porta un’idea dal laboratorio fino al mercato.
Grazie agli “audit per l’innovazione”, le PMI ricevono ampi
benefici dalla valutazione dei propri processi e dalle raccomandazioni per formulate dai consulenti di PROINCOR.
PROINCOR ha coinvolto partner di un’ampia area dell’Europa centrale che si estende dal Mar Baltico al Mare Adriatico,
per sviluppare una regione economica basata sulla conoscenza. Il processo di supporto alle PMI è iniziato con la
mappatura dei processi d’innovazione.
46
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Gli audit sondano la capacità d’innovazione
I consulenti PROINCOR hanno assistito PMI del settore
manifatturiero e dei servizi industriali, mediante l’utilizzo di
strumenti per l’innovazione e un approccio alla valutazione
dell’innovazione sviluppato in un contesto di cooperazione
transnazionale. Gli esperti di PROINCOR hanno condotto
presso le PMI degli “audit per l’innovazione”, un servizio
di consulenza gratuito ma estremamente valido. L’audit
individua i punti di forza e debolezza della gestione interna
dell’innovazione presso la PMI, con un triplice scopo:
le PMI cui il progetto si è rivolto
l
400
l
le misure dirette intraprese dai consulenti esperti per aiutare le varie imprese ad affrontare
le specifiche sfide dell’innovazione
50
le PMI che ne ricaveranno prodotti e processi
ottimizzati o nuovi
La cooperazione transnazionale
Sebbene il processo d’innovazione abbia luogo principalmente per effetto dell’interazione locale e regionale tra
imprese e istituti di ricerca, la collaborazione transnazionale
incoraggiata da PROINCOR accompagna il processo assicurando il flusso di informazioni e conoscenza tra le regioni
dell’Europa centrale. Il gruppo di consulenti per l’innovazione di PROINCOR stabilisce collegamenti tra i sistemi di
supporto all’innovazione delle dieci regioni che partecipano
al progetto e fornisce accesso a tecnologie e competenze di
alto livello. Ogni regione coinvolta nella cooperazione può
inoltre beneficiare dell’attività dei gruppi di consulenza per
l’innovazione di livello regionale, in modo da assicurare la
sostenibilità del progetto e dei suoi risultati. Questi ultimi saranno analizzati nel dettaglio per preparare raccomandazioni e suggerimenti per il miglioramento delle attuali politiche
per l’innovazione, specialmente di quelle a supporto delle
PMI del corridoio Baltico-Adriatico.
Foto: ©iStockphoto.com / Damir Cudic
Foto: ©Fotolia.com
5 000
rendere l’impresa consapevole dello stato delle sue prassi e
dei suoi processi per l’innovazione, mediante una valutazione accurata;
valutare la “curva d’innovazione” dell’impresa, ovvero
misurarne punti di forza e punti di debolezza per individuare le aree di successo e le aree da migliorare mediante
l’applicazione di processi per l’innovazione;
produrre un insieme di misure e raccomandazioni che
consentano all’impresa di progredire nello sviluppo di un
proprio cammino verso l’innovazione.
Quando un audit indica la necessità di ulteriore assistenza,
si richiede ai partner del sistema regionale di supporto all’innovazione di prestare assistenza nei processi di ricerca, di
trasferimento tecnologico, di lancio del nuovo prodotto o di
sviluppo di un progetto. PROINCOR si è rivolta a 5.000 PMI
e ha eseguito audit presso 500 di queste. Le imprese hanno
ricevuto assistenza di conseguenza per il miglioramento
della propria gestione interna dell’innovazione e hanno così
potuto sviluppare nuovi prodotti e nuovi progetti. L’assistenza fornita prevede anche la preparazione di investimenti e
l’istituzione di nuove cooperazioni transnazionali.
l
È facile farsi venire delle idee, ma
renderle concretamente utili è
molto difficile. L’audit per l’innovazione
è stato davvero utile per la nostra azienda e per il nostro progetto di motoriruota per le auto elettriche
Gorazd Lampič, CEO,
Elaphe d.o.o., Slovenia
PROINCOR
Finanziamento FESR: € 2 435 128
Durata: 2010 – 2013
Sito internet: www.proincor.eu
Progetto:
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
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LE PROSSIME STO
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Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
TORIE DI PROGETTI
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
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Foto: Roberto Barnabà
Foto: © iStock
Come collegare la ricerca sulle fonti
d’illuminazione alternativa e le
imprese Progetto CENILS
Rendiamo più puliti i processi
produttivi delle PMI
Progetto:
Progetto:
Le regioni come laboratori per
l’innovazione
Innovazione aperta per le scienze
della vita
Progetto:
Foto: © Shutterstock / Franz Metelec
CENILS
internet: www.central2013.eu/innovation
Foto: © Janez Kotar
CEEM
internet: www.ceemproject.eu
Progetto:
CentralCommunity
internet: www.central-community.eu
Foto: Alex Loidl
CentraLab
internet: www.centralivinglab.eu
La cooperazione tra cluster per una
maggiore competitività delle regioni
Nuovi concetti di cluster per nutrire i
settori emergenti
Progetto:
Progetto:
Migliore accesso alla tecnologia per
PMI di successo
Progetto:
ESSENCE
internet: www.essence-project.eu
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Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
Foto: © Dreamstime
CluStrat
internet: www.clustrat.eu
Foto: © buero zwo
ClusterCOOP
internet: www.clustercoopproject.eu
Aiutiamo le imprese a trarre il
massimo dall’innovazione
Progetto:
FORT
internet: www.project-fort.com
Aiutare le PMI a misurare e ridurre il
consumo energetico
Progetto:
Progetto:
LiCEA
internet: www.licea.eu
Foto: ©iStockphoto.com / dra_schwartz
InoPlaCe
internet: www.inoplace.eu
Alimentare lo sviluppo con le
nanotecnologie
Progetto:
Una plastica di migliore qualità riduce
i rifiuti prodotti
Progetto:
Prodotti più verdi con minore
impiego di risorse
Progetto:
PRESOURCE
www.central2013.eu/innovation
Foto: Astrid Bartl
PLASTiCe
internet: www.plastice.org
Foto: ©iStockphoto.com / Maros Markovic
NANOFORCE
internet: www.nanoforceproject.eu
internet:
Foto: Andrea Kurucz
Foto: ©iStockphoto.com / annedde
Facilitare il cammino dei giovani
innovatori per un futuro più
luminoso
Cooperare per l’innovazione per
costruire imprese migliori
Progetto:
SMART FRAME
internet: www.smart-frame.eu
Trasferimento tecnologico e innovazione d’impresa nell’EUROPA CENTRALE
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Il Segretariato Tecnico Congiunto (STC) del programma CENTRAL
EUROPE ha sede a Vienna (Austria) e d è possibile contattarlo in qualsiasi
momento per domande relative ai finanziamenti, alla gestione dei progetti e alla comunicazione.
Potete contattarci anche per telefono o e-mail.
Con la speranza e l’augurio di una cooperazione proficua,
CENTRAL EUROPE Programme
Joint Technical Secretariat
Museumstrasse 3/A/III, A-1070 Vienna, Austria
Phone: +43-1-4000-76 142
Fax: +43-1-4000-99 76 141
[email protected]
www.central2013.eu
www.facebook.com/CentralEuropeProgramme
La traduzione italiana di questa pubblicazione è stata curata dal
Punto di Contatto Nazionale del Programma CENTRAL EUROPE.
Regione del Veneto – Unità di Progetto Cooperazione Transfrontaliera
Dorsoduro 3494/A – 30123 Venezia
Tel. +39-041 279.1495/1497
Fax +39-041 279.1490
[email protected]
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