A4312„, Jor ANNO XXIX 7 i PISA, 7 Aprile 1901 (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) 3- +2 Periodico Settimanale UFFICIO D' AMMINISTRAZIONE presso la Curia Arcivescovile. Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorché non pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Libri e Giornali spediti all'Ufficio. ALLELUIR! nte Iato Lenzno Cristo è risorto, alleluia! La sua divina figura sorge innanzi a noi fulgida, maestosa e sublime nella perfezione della Umanità rivestita da un Dio. Cristo è risorto e il mondo anela a risorgere con Lui! Come la primavera inghirlanda di fiori, e amrnanta di nuovo smeraldo gli annosi tronchi incurvati dalle tempeste, così oggi la Fede cristiana spande le rose celesti della Carità e della speranza sui popoli, i quali, pari al pellegrino del deserto, invocano l'oasi di pace, di quella pace invano cercata nella loro errabonda corsa verso i fosforescenti miraggi della libertà e di una scienza che allontanando da Dio ne abbandona poi senza conforto. È così aspra oggi la via, tanto triste l'ora che volge. Senza l'unica speranza che il Redentore ha portato sulla terra, senza la parola di Amore che Lui solo ha pronunziato quaggiù, senza la sua croce che ci salva, senza la sua divina promessa, che ci consola non c'è più nulla.... Tutto, in noi e intorno a noi, non è che una agitazione vana nella cupa notte del dubbio, un tenebroso viaggio di larve incontro alla morte. E la fede rinasce in un fremito di coscienze tormentate dal rimorso, in un pal pito di cuori assetato di felicità, in uno slancio di anime desiderose di divenire migliori, in un' angoscia di spiriti affranti che implorano aiuto. La divina figura di Gesù che 1' età nostra aveva obliata nel sofisma dell' errore, nella vanità dell' orgoglio, nella guerra delle passioni, ricompare più fulgida, più bel la che che mai, e dal nostro abisso continua a salire verso Lui un profondo e tenero senso di adorazione. Deh ! salga ancora questa prece, questo grido di pentimento e di fede che riassume le lotte e i dolori dell'umanità sfiduciata e delusa.... Salga vibrante all'osanna e all'Alleluia di Pasqua. Dio che tutto vede ed è pronto al perdono, accoglierà misericordioso questa aspirazione suprema e nelle parole di Gesù « Ego stan resurrectio et vita » benedirà alla nuova scintilla di fede che rinasce nelle anime, come la primavera nella ringiovanita natura, mentre il Cristo vincitor della morte risorge dal sepolcro in un trionfo eterno di gloria! Alleluia zio lire ,nte alla 0(3 auc od( leo Re 31Ir ncc OTO che retx una Dsta pe r tore iarc ido re. de cen COI alta, alto !ano utc>spe- in IkI E La Camera del Lavoro di Monza stespddiata. dai Governo! L' Italia Reale di Torino dice di avere da Roma da fonte autorevolissima la se, ., ietta ■ sapone )i è alla nacisti guente notizia: Sono in grado di assicurarvi, senza Pericolo di smentita, che proprio in questi giorni il Ministero dell' interno ha elargito alla Camera del Lavoro di Monza la sommetta di lire nzille. Il deputato che li ciò m'inforina ha veduto una letterina dell' ori. Cattolica ? . Noi non sappiamo davvero spiegare questa generosità di titolo perchè di cattolico quella parte non conserva altro che l' ombra, ma un' ombra più vanescente di quella del famoso asmatico Ira' Martino, terrore dei pescatori notturni nel fosso circostante ! Cattolica Talmente cattolica che quando il rabbino non volle nel cimitero ebraico un ebreo ateo, e ne aveva diritto, quel cadaere fu sepolto appunto nella sezione cattolica; talmente cattolica che i cadaveri ci sono portati indifferentemente da confraternite religiose e da associazioni laiche; talmente cattolica che se qualche ateo, massone o cremazionista non vi è deposto è perché si oppongono le famiglie o le associazioni o i compagni che li accompagnano cosiccha bisogna esser grati a questi soltanto se sono così generosi di permettere che il cadavere venga deposto in una sezione che è acattolica e non in quella che si dice cattolica ! Tolto questo caso estremo, i cadaveri vi sono portati, come abbiamo detto, indifferentemente da associazioni religiose e laiche. E allora percha conservare il nome di ? sezione cattolica ? Ma si dirà : badate, che se le associazioni laiche portano i cadaveri nella sezione cattolica non vuol sempre dire che quei cadaveri appartenessero a individui acattolici e che codesti individui non siano morti coi conforti religiosi; perchè spesse volte accade che specialmente all' ospedale qualche ammalato muore coi conforti religiosi e poi un' associaziune laica ne porta il cadavere al cimitero e nella sezione cattolica. Ebbene stando fermo che le associazioni I ANNUNZI un . . - • Otell~eIrt• • 311~" 31). rio le escludiamo) il quale avrebbe avuto tutto l' interesso • a non irritare i cattolici o invece si è sbizzarrito a suo talento creando così una ragiouo di meno r,er sperare l' aiuto loro nella prova delle urne, potrebbe essere una splendida piattaforma elettorale per i cattolici pisani ai quali deve premete sul serio che il terreno dove riposano le ossa dei loro cari non debba racchiudere alla distanza di due palmi di terra un credente ed un ateo. Ma di questo ci occuperemo presto. 11 carattere vero del Socialismo i — Esso apparisce odioso. Il socialismo professa di combattere la borghesia prepotente e ricca e sfruttatrice; ma la combatte solo nel lato esonomico; pel resto accetta tutti gli errori religiosi, filosofici, morali della borghesia scredente ; accetta pertanto le teorie delle quali l' efficenza etica ha condotto al dissesto ecitinomico cui dice di voler rimediare. Il socialismo fa anzi appello alla irreligiosità e immoralità della borghesia per impegnarla a non transigere colla religione e colla moralità,, e dicono, per esempio: « voi borghesi disonesti e scettici, zelate la religione e l'onestà dei vostri dipendenti ? Lasciate che i vostri dipendenti siano scimmie come voi !» « Il socialismo mentre ostenta odio alla borghesia, si prostra innanzi ad essa e. ne accetta il patrimonio materialistico della dottrina filosofica che ha intensificate e rallegrate le orgie borghesi ove spumeggia nei bicchieri il sangue dell' operaio. Nega quindi il libero arbitrio, il merito, la vita futura. Si è fatto questione se il socialismo sia immorale; la questione doveva essere su una tesi pregiudiziale: se cioè, il socialismo che non riconosce libero l' uomo e quindi non può ammettere leggi morali nè amorali, ma solo ha sui confini dell'azione sua il carabiniere e il medico, unici monitori e punitori, quando arrivano in tempo, — se il socialismo con tali teorie sia capace di possedere la nozione della moralità e della immoralità. E quando mai il bruto che il muso a terra va fiutando il fango, ha avuto notizia delle leggi dell' onestà? « Il socialismo accetta e pratica le forme tortuose di combattere la Chiesa e la fede, già. usate dai liberali; come i liberali svisa la storia, come i liberali hanno insultato e disperso a religiosi, i socialisti salutano ora la guerra massonica contro i religiosi, come un un benefico risveglio cieli' odio ant•cattolico. Il socialismo mentre proclama inefficace il cristianesimo a produrre il bene sociale, va foggiandosi un cristianesimo svisato per ingannare le menti grosse e gli spiriti poveri del partito. Il socialismo combatte le virtù cristiane; ma per ottenere di renderle invise ne falsa il concetto: così la rassegnazione, la pazienza, la continenza ecc. Una malafede profonda fa si che i socialisti presentino spregevoli umilianti, contro l'umana dignità e natura, le loro fantasie colla veste delle cristiane virtù. Senza ricorrere alle citazioni delle esplicite confessioni dei socialisti spiranti l'odio il più irrazionale e satanico contro la religione, citazioni che si trovano su tutti i libri e giornali dei socialisti — è bene che si - argomenti alla rabbia settaria socialista contro il cattolicismo, dalla essenza stessa delle dottrine socialiste. Il socialismo é la borghesia, scredente, scettica, esosa, la quale aspira '-■,•••■•• ..,Let 1 1.1.1•1•■■ . . laiche portano nella sezione detta cattolica anche i cadaveri di acattolici, per i cadaveri dei cattolici che pure esse vi portano valga guanto segue : Quando sorsero in Pisa queste associazioni laiche e si cominciarono ad occupare anche del trasporto dei defunti, la Misericordia che fino allora si era chiusa in un sistema troppo antico di servizio sentì il bisogno di svegliarsi. I Parroci riuniti, per evitare 1' inconveniente spiacevole che i cadaveri dei cattolici poveri, appunto perché poveri, fossero portati da associazioni laiche al camposanto, mandarono una circolare alle Confraternite religiose pregandole di assumere il servizio a carità pei defunti poveri delle varie parrocchie fino al Camposanto. A questo appello caritatevole rispose soltanto la Compagnia di S. Giuseppe dicendo che essa da qualche anno faceva il servizio a carità a varie parrocchie vicine; quella di S. Niccola dicendo che essa faceva il servizio a carità nella propria parrocchia; la Misericordia migliorando l' orario e il servizio per tutte le parrocchie e portando i cadaveri fino al Camposanto e non alla sola stanza di deposito come si faceva prima. Sembrava rimediato a tutto, quando nacquero degli abusi e allora invece di fare in modo, e si poteva fare molto facilmente, che questi non si verificassero, la Misericordia pur conservando l'orario e l'itinerario modificato tornò agli antichi e poco caritatevoli incerati e allora furono preferite in molti casi le associazioni laiche che avevano un servizio più decente, e l'inconveniente rinacque. Allora dietro interessamenti troppo isolati si strappò al Comune una deliberazione proibitiva ma così mal concepita e così poco seria che morì sullo stesso nascere_ !! Pochi mesi or sono il Cav. Prof. Marchionneschi Governatore della Misericordia e il Cav. F. Mecherini provveditore sentirono il bisogno di un miglioramento nuovo nel servizio introducendo, con consenso del Magistrato, pei morti a carità un carro a cavalli elegantissimo. Il miglioramento fece buona impressione ma... siamo da capo ! E allora ? Noi facciamo in modo che le famiglie dei cattolici poveri defluiti all'ospedale o nelle varie paraocchie, trovino le associazioni religiose pronte, a far la carità di portare i cadaveri al camposanto e non siano invece costrette a bussare alla porta delle associa7.10111 laiche e antireligiose. Ma non è ancora tutto: Le associazioni laiche portino pure i cadaveri degli acattolici ma li portina nella sezione acattolica; giacché una sezion3 la volete chiamare cattolica e ci dev'essere come e' è una sezione acattolica, sia riserbata soltanto ed esclusivamente pei cadaveri dei cattolici. Questo lo deve fare il Comune e i cattolici pisani ve lo debbono obbligare. E giacché il discorso vi cade su, anche questo argomento del Camposanto che è una violazione della libertà di coscienza, cominciata colla connivenza del partito moderato pisano (le iniziative individuali in contra- • . C,.) • coragi g I Q . . Anno . L. 8,00 — Per un Semestre . . L. 1,50. Per l'Estero aumento della spesa postale. e INSERZIONI Centesimi 15 per linea o spazio di linea. In Italia per Abbiamo letto il resoconto della Giunta Municipale e non ce ne occupiamo nè punto nè poco : lo faranno le ochette che hanno salvato tante volte il Palazzo Gambacorti ! Quello che ci interessa per oggi è una parola sola. Il resoconto, parlando dello stanziamento pei lavori ai Cimiteri chiama ancora sezione cattolica la parte maggiore del Camposanto suburbano. PISANA ABBONAMENTI E INSERZIONI Un Numero Centesimi Cinque COSE NOSTRE o ; XIII al Direttore (16 Ottob4 SI PUBBLICA LA DOMENICA Runchetti, sottosegretario di Stato all'interno colla quale partecipava ad un collega la notizia. Questo deputato mi disse: — E pensare che quando noi chiediamo sussidi per società monarchiche, per quanto benemerite ed attive anche nel campo sociale, ci si risponde quasi sempre con rifiuti, accusandoci la ristrettezza dei fondi; e quando poi si ottiene un centinaio di lire si passa per fortunati addirittura! » Se è vero che il Governo, proprio in questo periodo di tempo in cui la Camera del Lavoro di Monza si è mostrata di nuovo perturbatrice e fautrice di disordini e di scioperi prepotenti, l'ha sussidiata così larganiente, noi cominciamo a credere che nel Ministero attuale vi siano uomini che non hanno scrupolo di tradire il paese. e.) z.‘.? -44 < Benedico tutti gli associati alla Cnocz Deus vos benedica,t, dummodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur P. PP. IX. 11 NUM. ISANA eROCE PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA. LEONE -- 1-TZUMMEr -- I -- i >-> • • • - • 2•-• "Aumwesis1~~~ ~Ce" a divenire borghesia ricca, sfruttatrice, gaudente; il popolo è l' eterno pecorame che apre la bocca e beve le imposture socialiste, ed è tanto buono che ritiene che il paradiso arriverà a goderselo se obbedirà servilmente ai socialisti : paradiso in terra no, non l'avrà nessuno: ma danari e potere e godimenti materiali in terra, si, ci saranno ; ma non saranno per te, o popolo, che ti lasci infinocchiare dai socialisti, ci saranno invece per quegli altri che ti vanno turlupinando con tanta fortuna. Cosi il socialismo non è una dottrina, un fatto, un partito che miri al bene sociale, ma è la maschera di colore economico che nasconde la realtà anticattolica e quindi antisociale. A Monza la guerra alle tre monache dà questo risultato ultimo: vi erano operaie che volevano le suore come amiche e governanti nell'opificio, e il socialismo, calpestando la coscienza delle operaie, ha scacciato colla violenza dello sciopero le monache; in questo delitto migliaia di operai si sono fatti complici di un intellettuale. Le hanno le operaie cattoliche le monache che esse invocano? — No. — Perché non le hanno? — Perché il socialismo non vuole. — Perchè non vuole? — Perché le operaie sono cattoliche, hanno coscienza cattolica e le monache sono in armonia colle operaie cattoliche e colla loro coscienza. — Dunque è la tirannide che il socialismo esercita, la più turpe tirannide, poiché le operaie che non avessero voluto le monache potevano farne senza, e il padrone stesso pensava a accontentare e chi le voleva e chi non le voleva. Ma il socialismo è l' insulto alla religione, alla coscienza, alla libertà. A Milano, abbiamo visto alleato della massoneria che proibisce alle bambine di dire l'Ava Maria, il capo intellettuale del socialismo in un pubblico 'meeting. Così a Milano per il pretesto di rispettare la coscienza di cinque scolari su cento si proibisce la preghiera; a Monza collo stesso pretesto di rispettare la coscienza si sacrifica il novanta per cento delle operaie. a Il socialismo, parvenza economica sostanza antireligiosa, farà del danno ben grande alla società, poiché non mai senza effetti dolorosi si tolgono alle passioni i freni e si licenza la belva umana a malfare; i successi di codesta setta liberticida e impudente, non saranno però tali che abbiano a giustificarla o a rinvigorirla. I cattolici non devono lasciare che tanto sfogo di odio passi incontrastato. I liberali stessi che scorgono le conseguenze della dissoluzione da essi anzitutto propugnata, vi pensino seriamente. Fattaci ragione vera e piena del carattere del socialismo, si passi alle opere di efficace sollievo del popolo, si scenda tra il popolo a recargli lume alla mente, virtù al cuore, pane al corpo, protezione, difesa, senso di dignità e amore di libertà. Svegliatevi. E voi che avete cantato le nenie soporifere, quando sin dal principio gridavamo: a portiamoci al popolo, salviamolo dal socialismo ! » e ci avrete chiamati sovversivi e poco meno che ribelli, date voi ora fiato alle trombe che rimettano la vita negli spiriti che avete infiacchiti e spauriti. Non prevalga contro la libertà e la coscienza il socialismo forcaiolo. t DON ALBERTARIO. Dal resoconto stenografico di una Conferenza tenuta a Brescia in questi giorni. PRO MEMORIA sul BEATO GIOVANNI DELLA PACE Sotto questo titolo il Sac. Salvatore Barsotti, un giovane studioso ed appassionato ricercatore di memorie storiche pisane, ha pubblicato una dissertazione accurata e importante. Una ragione del suo lavoro, il Barsotti la da facendo notare la confusione e il buio da cui è circondata la figura del B. Giovanni della Pace, in quasi tutti i cronisti pisani con a capo il Totti e, naturalmente, in tutti quanti hanno attinto a queste fonti sospette. Fra Gzovanni di Pace pellicciaio e il Beato Giovanni, di cui nella nostra diocesi si celebra la festa il 12 novembre, sono due personaggi ben distinti : cosa che i cronisti e gli agiografi pisani non hanno saputo vedere. Essi avendo trovato in certe carte dei secoli XIV e XV notizie spettanti ad un individuo detto Giovanni di Pace ed anche frate Giovanni di Pace del Terzo Ordine di San Francesco, le accettarono come documenti preziosi per scrivere la vita dei predetto Beato e confusero i due personaggi in uno. Il Barsotti invece vuol collocare nella sua vera luce storica il Beato Giovanni e sulla scorta di documenti importanti comincia anzi tutto col delineare la vita di Fra Giovanni di Pace pellicciaio. In questa vita corregge vari errori dei cronisti e degli agiografi : il di Pace o Pacis del Testamento (docum. V.o) di Giovanni, non è il cognome suo, ne quello della nobile famiglia pisana della Pace, ma è il nome del babbo (conci" Pacis); Giovanni è già noto nel 1403 come pellipparius e non dopo il 1405 ; egli non ebbe figli, come risulta dal suo testamento, o se li ebbe non gli sopravvissero. Nel Gennaio del 1428 e gli apparisce frate et chommisso nele ordine de frati del terzo ordine di Sancto francescho ; nel 1430 sua moglie Donna Gabbriel la era ammessa in perpetuo Commessa ed oblata dell' opera di S. Maria Maggiore. Frate Giovanni di Pace nel 1433 si addormentò nel Signore e fu sepolto nel Camposanto della Chiesa Maggiore dove due anni dopo veniva deposta anche la salma di Donna Gabbriella. Fatto questo, il Barsotti si trova dinanzi la biografia del Beato Giovanni di Pace secondo gli agiografi, e ne fa un esame critico. Essi hanno asserito che Fra Giovanni pellipparius fosse il fondatore della compagnia dei disciplinati di S. Giovanni, cioè di quel B. Giovanni di cui abbiamo la festa il 12 Nov. Ma F. Giovanni non ha fondato oratori o confraternite di sorta, come risulta dal suo testamento e più chiaramente dalla descrizione dei beni immobili che egli possedeva in Pisa, nella quale necessariamente si dovrebbero riscontrare le case ed orti ad uso della Compagnia. E vi ha dipiù:Gl i agiografi asseriscono che egli eresse l'oratorio e la Confraternita « presso la sua casa, situata in Vie. S. Lorenzo alla rivolta« mentre quest' oratorio era nella periferia della cappella di Santa Trinità., i cui popolani poi furono aggregati alla Cappella di S. Paolo all' orto. Errore nato non solo dall' omonimia dei due personaggi, ma molto più, come fa notare il Barsotti, dall' avere avuto ambedue una casa in una Via di S. Lorenzo, si ma in diversa parrocchia e con diversa ubicazione I cronisti e gli agiografi col Totti a capo dicono fondata la Compagnia dei disciplinati dopo il 1405, mentre da un testamento apparisce già esistente nel 1848! E chi la fondò ? Il B. Giovanni della Pace rispondono quasi tutti, il quale poi per alcuni è morto nel 1250, per altri nel 1300 e perfino nel 1488! Della causa occasionale della fondazione il Totti parla con un insieme di scerpelloni e di fantasticherie; il Tronci e il Cardosi ne parlano in un modo affatto opportuno. Dopo questo, il Barsotti, tenendo ben distinta la verità storica dagli elementi tradizionali e fantastici, ricostruisce la vita genuina del B. Giovanni 11..A.PPENDIC gGelg IMll VGRO j I bellissimi capelli, legati sul capo da un nastro nero, scendevano ondeggianti sulle sue spalle; e la brezza marina sparpagliandogliene alcune ciocche intorno al collo, pareva %.olesse chiudere in un'urna di fili d'oro la bella croce e medaglia d' argento, appese alla ricca corona di grossi g ra nati, dalla quale esso era cinto. Portava una gonnella di saia nera piuttosto lunga. e di eguale stoffa forse erano gli scarpini donde risaltava maggiormente la candidezza delle calze. La vita poi era coperta dalla camicia di tela bianca, velata da un antico fichu nero, ricamato in seta; poteva in una parola dirsi davvero l'ideale più perfetto della fervida mente di un poeta. — La Baronessa impressionata da questa scena, comandò al cameriere di chiamarli sotto le finestre di quel salotto a terreno. Appena vi furono dimandò loro — Perché tacete? Il ragazzo data un'occhiata compassionevole alla sorella, l* "l fg e —.11111114.4■111r kat~Mig - - 111111F • verità. Abbiamo dato un sunto esteso dell'opuscolo riritenendo di esaurire l'argomento e per allontanare la possibilità di trattenerci sopra una materia che può essere discussa in riviste o periodici più opportuni del nostro. N. cl. r. Presso la nostra tipografia si trova rúlr Almanacco pisano, indispensabile. I Maestri Elementari. nsmaionsvizme certa autorità: è in relazione colle persone più influenti e distinte del luogo; deve abitare in una casa pulita e vestire decentemente. Per accrescere la sua cultura conviene che si procacci quelle pubblicazioni che parlano dei progressi conseguiti dalla scienza pedagogica nell'educazione dell'essere umano. — E con quarantacinque o cinquanta lire mensili può egli supplire a tali spese? — Si è pensato di aumentare lo stipendio ai professori delle scuole secondarie e superiori: tale provvedimento è stato giusto e degno di plauso. Ma fino ad ora non si ù voluto riconoscere la necessità di aumentare quello del maestro primario. — Questi, ancorchè qualche volta soffra, sia pago degli elogi che i filantropi gli prodigano. Ma cari amici, le lodi hanno un valore limitato: ciò che necessita a lui è il miglioramento della sua condizione economica. Egli non chiede il superfluo no, vuo:e il sufficiente. La questione dell'aumento del suo meschino stipsndio non a parole, sibbene con i fatti, si deve risolvere. Quando l'insegnante entra nell'aula scolastica ha bisogno di non essere turbato dalle gravi occupazioni della miseria: calma e serenità di spirito esige la missione dell' edncatore del popolo. Questi non chiede altro che pace, per poter attendere con tutta l'energia dell'anima all'ammaestramento dei sempre cari ed amati discepoli. Un insegnante. Il " Mosè „ di Perosi. L'altro ieri si è tenuta in Milano l' assemblea generale della Società del salone Porosi. Il salone sarà ultimato entro il settembre p. v. Nel mese di novembre sarà aperto per la prima esecuzione del « Mosè », poema biblico in un prologo e tre atti di Pietro Croci e Agostino Cameroiti, musica del M.° Perosi. Del nuovo lavoro di don Perosi, che sarà diretto dal M.° Toseanini, si annunciano quattro . esecuzioni. In tale occasione non sarà eseguito nessun altro lavoro. In seguito il salone Perosi sarà aperto per concerti di musica di vari autori, ed anche per lettura, conferenze, ecc. Alla Società del salone sono già pervenute varie richieste anello da Società orchestrali straniere. Cresciuti i bisogni dell' uomo si è vivamente sentita la necessità dell'aumento dei guadagni per sopperire ad essi. Non soltanto le professioni, ma ancora il lavoro dell'operaio vuole una migliore retribuzione. Queste sono esigenze giuste, poichè oggi chi sta applicato consacra al lavoro il maggior tempo della sua esistenza. Sono altresi auIl Tribunale Civile e Penale di Pisa mentati i sacrifizii, gli oneri di chiunque esercomunica la seguente circolare emanata dal cita un' arte od un mestiere: vi ha pertanto in lui un aumento di consumo di forze, massime giudice istruttore del Tribunale di Macerata. del sistema nerveo-muscolare: quindi, perché egli Nel mattino del 16 febbraio di quest'anno, fu possa constatare ristabilito un certo equilibrio trovato assassinato sullo stradale provinciale di tra le varie funzioni della sua vita fisica, è meCi vitanova Marche (Provincia di. Macerata) un stieri che procacci un maggior nutrimento all'af- uomo dell'apparente età di anni 35, alto centifaticato organismo. Tutto ciò c'insegna il pro- metri 165 con capelli neri, qua e la brizzolati, con gresso dell' igiene, la quale ci dice ancora che.l'esbaffi castagni: mancante dell'occhio destro per sere umano oltre al cielo ha bisogno di vesti e di antica estirpazione mediante atto operatorio. Invivere in un ambiente sano e bene aereato. Com- dossava mantello di panno color bigio, giacca di presi dalla verità della scienza, gli economisti panno color marrone scuro con fodera di cotone studiano di risolvere il problema economico, che a quadretti di vario colore, gilet di panno color tiene agitati gli spiriti nell'epoca presente. Il mimarrone chiaro, calzoni di egual panno, camicia gliore sistema di sociologia è quello che può con- di cotone flanellato a righe, mutande bianche di ciliare le diverse scuole, per averne la risultante cotone a maglia, fascia. di cotone colorato a fondo che ciascun individuo che lavora ricavi dalle sue rosso, maglia di cotone color cenere, una sola fatiche tanto che basti per i bisogni impellenti calza di color marrone, cappello nero a cencio e stivali di cuoio colore naturale con elastici gialli. della vita. I cultori delle discipline economiche hanno forse In tasca dell'ucciso furono trovati 2 fazzolétti dimenticata una classe benemerita di cittadini, di cotone bianco, di cui uno marcato colla iniche è molto malamente ricompensata ? — E quel- tziale G., altro fazzoletto di colore a quadretti con la de' maestri elementari che intendo loro indi- bordo bleu ed una pipa di legno. L'ucciso avrebcare. — Essa soffre non poco, poichè ciò che ribe dovuto portare anche un orologio d'argento ceve alla fine d'ogni mese è insufficiente a lui appeso al gilet con catena d'argento a filetti, ma ed alla sua famiglia. l'uno e l' altro sono scomparsi. Fino ad oggi lo sconosciuto non fu identificaIl maestro nel comune ove insegna esercita una Un assassinio misterioso. epoca in cui facciamo ritorno al paese. — Ed allora con che campate la vita? — Col guadagno fatto in que' mesi d'estate vendendo in molte città tutti gli oggetti di legno intarsiato e d'osso che solevan fare i nostri Genitori durante l'inverno — Finiva appena di dir ciò che la povera bambina, assalita da un gran tremito, dette in un pianto dirotto. — Tutte le signore si fecero a lei d'intorno, ac- cui guance dì pallidissime che erano parvero tingersi di cinabro, rispose sospirando: — È la prima volta che ci presentiamo a far musica in pubblico; epperò abbiam vergogna. Se non ce lo avesse comandato la Mamma che sta in letto, credete, o Signora, non saremmo qui venuti. — Poveri bambini I esclamarono commosse tutte e cinque le signore. — La Baronessa al cameriere: — Fateli subito entrare e conduceteli da noi. — Dopo brevi istanti infatti quella graziosa coppia trovavasi in mezzo a tanta nobiltà e ricchezza. Il ragazzo sebbene alquanto confuso, pure al suo entrare in quella stanza, tenendo nella destra mano il cappello e nella sinistra la chitarra, fece due o tre saluti col suo artistico capiti() nero, nero e ricciuto; ma la sorella cogli occhi gonfi di lacrime e rossa come bragia, reggendosi al braccio del fratello, rimase immobile quasi fosse stata una statua. La Baronessa e la Duchessa, volendo far loro coraggio a parlare, li presero per mano ambedue e con estrema dolcezza dimandarono: Donde venite ? — Ed il ragazzo subito — Da Roma. — Siete però veneziani ? replicò la Duchessa — Sì, o Signora — Quanti anni avete ? — Undici. — E la sorella? — La stessa età; siamo gemelli. — La Baronessa — Viaggiate tutto l'anno? — No, signore; soltanto dalla primavera alla fine di agosto, carezzandone la testa, abbracciandola e dimandandole perché piangesse. Mentre che ognuna prodigava attenzioni a quell'angelo in umane sembianze, s'accorsero dai singulti che anche il compito chitarrista, tenendo la faccia dentro il cappello, piangeva amaramente. — La Baronessa a tal vista non indugiò punto a temere esser quel pianto indizio di grave sciagura; ed iminantinente stringendo fra le sue braccia il fanciullo, gli chiese : Dimmi, dimmi, o caro, che cosa mai v'è accaduto ? — Ed egli, mal potendo parlare a causa del frequente singhiozzo, disse con tremula voce:, Non abbiamo più il babbo c la mamma è molto E qui invece di diminuire, andarono aumentando i gemiti di que' poveri orfani e le affettuose premure di quelle signore a loro riguardo. Calmati che furono, vollero che prendessero tuta tazza di brodo ristretto, mangiassero un poco di carne arrosto e dei biscotti inzuppati collo zabaione. . Continua. -191.11r gOill*I '.«..=1' 2a.ddifs~il‘asIZt ne~«Wrr,9:«rW ^ rr''-nr;2=ri _tt.tt~: iI t —— come a lui lo permettono i documenti che ha cura di esaminare e di citare. Il B. Giovanni nacque assai prima del 1348 ed ebbe a padre un tal Vanni, il Frate Giovanni di Pace nacque nel 1354 ed ebbe a padre tal Pace ; il B. Giovanni fu detto di Pace dalla lunga dimora che ebbe presso la porta della Pace, o probabilmente dal caritatevole ufficio di paciere che esercitò a lungo in Pisa ; Il Frate Giovanni di Pace abitò presso la cappella di S. Lorenzo alla Rivolta; il B. Giovanni di Vanni presso la Cappella di S. Trinita in Via S. Lorenzo alla Rivolta. La tradizione dice che il B. Giovanni visse sempre celibe e abitò fino alla morte in una cella presso l' oratorio di S. Giov. Evangelista ; Frate Giovanni di Pace visse in matrimonio e mai in una cella. Quindi il Barsotti esamina quanto vi sia di vero nei cronisti e negli agiografi ; che fanno il Beato Giovanni membro di questo o quell' altro ordine religioso ; ed equivocano sullo spedale o la Chiesa di S. Trinita ; se il B. Giovanni fondò una compagnia di disciplinati, e se appartenne alla famiglia della Pace. Questo in succintolil lavoro, come già dicemmo, condotto con accuratezza e a punta di critica storica, la cui importanza del resto non menoma qualche ripetizione quà e là, nè le molte citazioni in margine ampie e diffuse le quali appunto per questo e perchè qualche volta originano qualche nuova questioncella (p. es. le note 1 - 10 - 14 - 46 - 47 - 69 ecc. ecc.) le avremmo desiderate in luogo a parte senza torturare lo spazio riserbato al testo. Ed è con piacere che vediamo questo giovane sacerdote studiare e faticare solo per amore della ■Nry ••••••■•• 'ts ••• ?s•-••• s.s.'sérse- • Juar.„„r..a. i. ftrr-1211. - - P. — Arskt alb„.. "1 "~ .~~ . ..~~"..~~«~~~x~ezez"e& e-.m..S~adaZa -, , - -2 ione più itare in Per acprocacci rogress i ducazio:inque o re a tali tipend io iperiori: ?.gno di riconolel maehe volta t.ropi gli • un vamiglioica. Egli fficiente. hino sti, si deve colastica rravi ocdi spii popolo. ›oter at'ammaeepoli. regnante. 'osi. assem- Porosi. bre p. v. per la t biblico Croci e Perosi. ho sarà unciano one non In se- per coniche per L del saeste :tu- io s o. Pisa ata dal acerata. to, e perciò chiunque potesse fornire al proposito notizie, farà opera civile e giovevole ai fini della punitiva giustizia col presentarsi al locale ufficio di P. S. o al comando della stazione dei carabinieri dove potrà. anche prendere visione della fotografia dell'assassinato. Osservare l' avviso in 4. a pagina per l'adorazione di quel mistero ineffabile che è la SS. Eucaristia AI Duomo agli uffici delle tenebre la cappella diretta dal M.a Giulio Del Genovese ha fatto del suo meglio eseguendo musica dei MM. Benvenuti, Marcori e Marsili. Certo ,t per grintellettuali che sono attratti al Duomo soltanto per la musica, questa è stata una vera delusione! Ma si pensi di quali scarsi — (Nieto la Salutn fer elementi dispone attualmente la cappella e poi si dica che cosa essa avrebbe potuto far di più! E per questo tutte lo lance spezzate in questi giorni dalla stampa in proposito ci hanno fatto ridere, e avremmo desiderato che invece di perdersi in vane e stantie recriminazioni del passato avessero Il chiariss. Prof. VANNI della R. Università di Mointrapreso una campagna per la riforma dena, scrive : « Ebbi più della cappella stessa. È questo il vero punto « volte occasione di sperimentare il FERROdi partenza: nessun maestro, giova ricordarlo, « CI-IENA BISLERE e ne constatai notevoli « vantaggi come liqnuore eupeptico e te- potrà far mai nulla se non si comincia di lì. Il Duomo era illuminato a luce elettrica; « fico ».(3). di grande effetto il lampadario, detto di GaIdeo, ov'era imitata. l'antica illuminazione a olio. ancora più elegante. Il traduttore poi non si è attenuto al vecchio testo francese, un po' prolisso ma con buon criterio ha soppresso quà. e là passi meno importanti, senza però nulla togliere alla chiarezza. La traduzione italiana è abbastanza buona. 4;1 ,440g 41 ,wp,3,0,41,3p4,*, igg FERRO-CHINA BISLERI Pellegrinaggio regionale a Padova Cura Pripverile DENTI Siaino lieti di annunciar che alle approvazioni degli Eani Cardinali, Eccani Arcivescovi e Vescovi ci è dato di aggiungere l' altissima del S. Padre Leone X111. Avendo S. E. R.ma Mons. Vescovo di Padova supplicato il Sommo Pontefice perchè si degnasse di diminuire il numero delle Visite necessarie ad acquistare il S. Giubileo per --tutti gli ascritti al pellegrinaggio ; il S. Padre concesse che tutti i detti fedeli, assistendo alle S. Funzioni nel la Basilica del Santo, e visitando poi la Basilica Cattedrale, quella di 8, Giustina e la Chiesa delP Arcella soddisfino alle visite prescritte per lucrare il Santo Giubileo, purchè prima o dopo il pellegrinaggio visitino in tre giorni diversi le Chiese assegnate dall' Ordinario nella loro rispettiva Diocesi. ** Sua Ecc.za R.ma Mons. Vescovo di Padova accorda ai Sacerdoti, di qualunque Diocesi approvati per le confessioni del proprio Ordinano e facente parte del pellegrinaggio, la facoltà di ascoltare le confessioni e di assolvere anche dai casi riservati nella sua diocesi, senza eccezione, e rimettere in juis i fedeli dell' uno ed altro sesso che faranno parte del pellegrinaggio. Coloro che desiderano partecipare al pellegrinaggio, e godere dei straordinari ribassi ferroviari sono pregati di farsi sollecitamente iscrivere. È in facoltà dei pellegrini di partire coi treni ordinari dei giorni 27, 28, e 29, del corrente aprile; avvertendo che sono esc!usi dai treni diretti quelli di III classe, e dai direttissimi quelle di Le II. Ai Parrochi che formeranno un gruppo di 50 pellegrini tutti della propria parrocchia, sarà dato, a titolo d'incoraggiamento, un biglietto g;ratis di 111 classe per Padova. Chi desidera conoscere il programma del pellegrinaggio ne faccia domanda con biglietto da visita al Signor Alfonso Pederzoli, Via Riva Reno 79, Bologna, al quale pure potranno chiedere Tessere e schiarimenti. del Sangue ACQUA DI NOCERA UMBRA (Sorgente Angelica) Raccomandata da centinaia di attestati me- dici come la migliore fra le acque da tavola.BISLERI E C. MILANO- 4342*.,*. :\44*1&kr.~.1* , , - ,- Stampa raccomandata. La Cultura. Sociale del 31 marzo contiene: La Società di Cultura ai membri del comitato Nazionale, — La c. s., Postilla. — R. Murri. Una questione seria. — G. D. V. La giornata di otto ore. — I primi passi del socialismo in Italia. — A. Cantono. Le idee di un conservatore. — A. Boggiano, La Crisi Sociale. — Rivista politica. — L' Ateneo del 5 aprile contiene : P. Mattei Gentili. Il futuro contenuto dell'arte. — Saverio Fino. Sull' Alpi (sonetti). — Ezio Fiori. La Canzone di Garibaldi, di G. d'Annunzio. — Letterature straniere. G. Molteni. — La morte degli Dei. — Maria Cappello. Il sentimento religioso nei romanzi di E. Sienkiewicz. Domenico Russo. — La lirica politica in Italia durante il primo periodo delle preponderanze straniere. (Continuazione) L. Arnal do Nardou. — Miniature Maltesi (versi) — Dalle Riviste Parnasiani e Simbolisti. — In arte libertas? — Cento anni del romanzo francese. — I libri (Nediani, Balzani, d'Annunzio). — Note di letteratura e di arte. Giunta Provinciale Amministrativa. — Sotto la presidenza del Consigliere Delegato Com). Galleani si adunava la Giunta Provinciale Amministrativa. Furono approvati ah; n n i affari di ordinaria anirninistrazione. Concorso. — All' albo comunale trovasi affisso il decreto ministeriale n.0 5757 che indice un concorso per esami a u.0 80 posti di volontario delle dogane, e il programina dell'esame relativo. Richiamo di Classi. — Durante il periodo delle manovre di campagna, per rin- forzare i reggimenti saranno chiamate alle armi alcune classi in congedo. Si assicura però che tale chiamata sarà limitata al puro necessario ed il manifesto sarà pubblicato nel mese di aprile. I maestri. — I maestri hanno notnin i delegati per la Unioqe na:ioilale delle maestre e maestri italiani. Sono riusciti eletti i maestri Nelli e Niccoletti. Un dono. — La signora Emma Cristiani consorte al Sig. Adolfo Cristiani ha donato * *alle scuole comunali di S. Stefano extra Il Municipio di Padova mette a disposizione C1111111111111 1 1111111i idilfinTMITIBTRUTITEIMIMMINEE moenia un numero considerevole di libri i dei Pellegrini poveri i locali della Caserma del Carmine non che la paglia ed i pagliaricci occorquali dai maestri dovranno essere distribuiti Esami di licenza normale. — Per disposizione del Ministero della P. I. la 'L a sessione straordinaria di esami di licenza normale pei maestri e maestre di grado inferiore si aprirà presso tutte le scuole normali governativo nel Mefie di Maggio p. v.; la 5.a sessione nell'ottobre successi vo. I candidati dovranno presentare la domanda in carta da bollo da L. 0,60 al direttore della R. scuola normale maschile, le candidate alla. direzione della scuola normale femminile, unendovi i relativi documenti. Tiro a Segno. — Il giorno 14 corrente dalle ore 13 allo ore IO avrà luogo nel poligono del tiro a segno una gara straordinaria di apertura libera a tutti i tiratori iscritti nei ruoli della società. Distanza metri 300: fucile modello 1891. Bersaglio nero in campo bianco. Tre serie di 8 colpi da eseguirsi una per ciascuna posizione regolamentare. Il Telefono Pisa-Siena. — l stato inartgurato il telefono l'Ki Siena. Le comunica zioni importano una tassa di lire due ogni tre minuti. - Le vittime del Tram. — Lunedì sera il tram a vapore in partenza da Pomi tedera alle ,ore 18,15 investiva presso la stazione delle Fornace tte Fioretto Geni, figlio di braccianti. L'infelice ebbe la testa spiccata dal busto. La madre del piccino nel discendere le scale per raccogliere il figlio, sdrucciolava fratturandosi la gamba destra. Il cadavere, chiuso in un sacco, veniva trasportato al cimitero di Cascina. Il tram successivo venne preso a sassate dalla folla. Il triste fatto ha prodotto viva impressione. TON l il .0. — Indirizzi e concetti sociali all'esordire del secolo XX. - Con- PROF. lerenze — L 2, La Democrazia Cristiana. Che costi 0., clic cosa vuole. — 14. Don-. MUR R.I. — Battaglie d'oggi. - Criti- che e polemiche. -- Lire 2, UI). P. SENI ERIA — Conferenze sulla questione sociale — Lire 2,00 Si vendono alla " Libreria Filidei „ Borgo Largo. . 'anno, fu nciale di !rata) un lt,o eentiolati, con estro .per tono.. ringiacca di cotone nno color , camicia pianche di to a. fondo una sola cencio e ici gialli. Fazzoletti colla Midretti con iso avrebd 'argento i letti, ma identifica- illora con mesi di legno &ori du- zt povera la pianto orno, ac- Joie perenzioni a singulti ia dentro .ssa a tal nto india le sue ttro, che arlare a oce: Non t i gemiti luelle 'sinero che assero un zabaione. ntinua. renti. Le cucine economiche di Padova in occasioHe dei pellegrini daranno refezioni da L. 0,30 o da L. 0,50. I biglietti bisogna acquistarli in precedenza. Per domanda di biglietti d'alloggi gratuiti, per l' acquisto biglietti delle cucine economiche e e per indicazioni d' alloggi a pagamento, trattoria ecc. esclusivemente al Signor Antonio Canali Presidente del Circolo S. Antonio della G. C., Via del Santo PADOVA. BIBLIOGRAFIA. Mons. ABELLY. — Vita di San Vincenzo de' Paoli. Versione dal francese di Luigi Caturelli. — Elegante volume in-8 gr. illustrato di pag. 212. — Prezzo: L. 2. (Roma - Desclèe, Lefebvre e C.). — Fra le vite di questo eroe della carità - e sono tante - quella che porta il nome del vescovo di Rhodez, Luigi Abelly, come fu la prima a venire in luce, così rimane sempre una delle migliori. Essa infatti ha due pregi speciali che la fanno gustare tanto. Il primo è l'unzione che trasparisce ad ogni pagina. Lo scrittore - dovrei dire gli scrittori, perchè l' opera è dovuta ai più intimi discepoli del Santo - è un uomo di fede, di cuore e di carità, e alla luce di queste virtù descrivendo il suo eroe, lo fa amare e fa venire il desiderio d'imitarlo. L'altro pregio è quello di far parlare più che può il Santo; quindi il lettore non si trova già a contatto collo scrittore, • oana col Santo stesso, il quale così rivive sotto i suoi occhi, ed egli lo vede, ne ode la parola. Oggi che non si parla d'altro che, di democrazia, non sarà inutile la lettura della Vita di San Vincenzo; egli infatti a pro' dei poveri, dei diseredati operò cose che avrebbero dell' incredibile, se i documenti storici non lo attestassero; anzi, le, opere stesse da lui fondate lo attestano a sufficienza, esistendo ancora nella maggior parte. Si procurino pertanto il volume tutti coloro che amano la virtù, che vogliono fare del bene al prossimo. San Vincenzo de' Paoli, benchè prete, è un tipo imitabile non solo per i sacerdoti, ma per tutti coloro che vogliono il proprio bene e quello del prossimo. L'edizione è elegante, degna della casa editrice. e le illustrazioni quà e là interpolate la rendono ali Città DIARIO SACRO. >li • 7 Domenica della Resurrezione del N. S. Gesà Cristo, solennità principale e Pasqua nostra. S. Epifanio V. e M. Al Duomo messa in pontificale e Benedizione Papale. In S. Torpè, prima dell'alba, mattutino, messa cantata e processione. Le 40 ore in S. Giovanni al Gatano, in s. Stefano di Porta a Lucca, in S. Apollivare di Barbaricina, in S. JE1,2 copo alle Piagge, in S. Ermete, nella chiesa di Agnano e nella pieve di Cascina. In s. Chiara assoluzione pei terziari di S. Francesco. 8 Lun. di Pasqua. S. Edesio M. In S. Torpè circa ore 8 messa cantata e Benedizione Papale. 9 Mart. di Pasqua S. Procolo Diacono. Al Duomo a ore 11 ultima predica e Benedizione Papale che si dà pure al Carmine circa le ore 12. In S. Martino nella sera vespro e processione solenne per il termine delle 40 ore. 10 Mere. di Pasqua. S. Ezechiele profeta. Le 40 ore in S. Cristina. 11 Giov. dl Pasqua. S. Leone I P. e I. In S. Torpè novena di S. Francesco di Paola. 12 Ven. di Pasqua. S. Zenone V. e M. 13 Sab. in albi. S. Ennenegildo re e M. Le 40 ore in S. Chiara. La Settimana Santa. — È passata con la solenne mestizia del sacro rito eloquentissimo, con la celebrazione dei sublimi misteri ove la Chiesa diffonde la pompa della Sacra liturgia, l' eloquenza del linguaggio biblica ov' è tanta vena di alta poesia. E il popolo fedele vi ha Preso parte con l' umiltà dello spirito, dominato da quel sentiniento di alta meditazione che s'impone in questi giorni anche a coloro che affettano indifferenza. Ai Sepolcri è stato un accorrere di ogni sorta di persone: non per un sentimento curioso, noa per vedere gli addobbi, le veccie e le rose, che possono anche mancare, ma agli alunni. Università popolare. — Al seguito delle elezioni avvenute, il consiglio direttivo della università popolare per il secondo trimestre è stato composto come appresso: On. Battelli — Badoglio Vera — Bruno Agostino — Lessona Carlo — Calisse Carlo — Casavola Paolo — Collodi Giuseppe — Di Vesteít Maria — Fanny Brutto Gasperini Gustavo — Niccolini Ferruccio — Pacini Emnilii — Pozzolini Alfredo — Supino Raffaello — Zerboglio Adolfo. La Corte di Assise. — Il giorno 6 del prossimo mese di maggio si aprirà la corte di assise di Pisa. Per ora non si conosce il ruolo delle cause. La leva sui nati nel 1881. — Il ministero della guerra ha ordinato che sia eseguita la leva militare sui giovani nati nel 1881 ed in proposito ha disposto: Che a tutti gli effetti delle leggi sul reclutamento del regio esercito, approvato con regio decreto O agosto 1888, !a sessione di questa leva sia aperta il giorno 25 del mese di aprile corrente. Che l'estrazione a sorte abbia a cominciare dal giorno 7 del mese di maggio e sia compiuta senza ritardo: Che le sedute dei consigli di leva per l'esame definitivo ed arruolamento abbiano principio il giorno 18 del successivo mese di giugno. E che infine la sessione della leva sia chiusa il IO ottobre p. v. .1:nnnleg Sac. Alfredo Marrazzini Cancelliere della Curia Arcivescovile di Pisa. Pellegrini Prof. Antonio. INNIZMA — Guido Chiellini Via del gonte M. 3, Pi6a Assortimento completo di accessori inerenti a tale illuminazione. _ -1-3 rezígi modieissirni. Alla libreria Filidei trovansi i giornali Osservatore Cattolico Unità Cattol ica Cultura del popolo Vera Roma e Croce Pisana. PER LA CROCE SULLA VERRUCA DISCORSO del Dott. D' Antil io Pievano di Vicopisano; cent. 15. — Presso la Tipografia Orsolini-Prosperi. P. Finali, gerente responsabile gratuito. coshow~~~~~~~.~.9..9.....t..›.....g.~.~."-~v~e, rt al A 4 ICA.L.V: Geli ELISIRD(S,VINCAZODEPA01.1 Unico Prodotto snecaimen'e :1itorlua(o.1Fe O, Volo!) coli' ,11,10111! 2r1 ~1.~»:4 0, • qtíts"fa Per mformazioui diriger:4i alle SUORE ,1,1,.., CARITA.105,itue S..Dominique,Parigi. GUINET, Chimico-Farmacista, 1 , i assage Saulnier, Parigi. Depoltarl esclusivi lie l'italia : A. MANZONI ag C*, Milano-Roma. °mimil trucg a richiesta. Illid~~011110 ln vendita presso tutte le farmacie -§~~911111 r • VVIS Per la soppressione a Parma del Ginnasio Comunale (pareggiato ai Regi) il sottoscritto che v'insegnò per anni 30 consecutivi con lode, ora è disposto ad andare come precettore in qualche ramiglia signorile della città, o Provincia di Pisa, luogo ove è nato. Si possono chiedere informazioni in l'arma a qualunque Autorità Civile, Ecclesiastica e scolastica. Per isehiarirnenti rivolgersi al i irí557.icitígx-nra-.0-r~e.or,"Av.. -. 11M - ly, W411.11,~ .r tf I, t r XL. .r". I _••• Non più caduta nè Capelli bianchi Chentorfina, guarisce radicalmente i dell'i guasti e le gengive malate. Siffatta guarigione, che si ottiene in ogni età, si manifesA fin dal primo gio.:no ; e toglie gradatamente ed in poco tempo tutti i mali che affliggono i de:iti, vale a dire: 1.° li spoglia del taLaro, rendendoli puliti e candidi; 2.° fa cessare per sempre il dolore da qualunque causa pro7enga ; 3.° guarisce i ( enti che sentono l' impressione del care e del freddo, principio di carie; 4.° li corrobora, se deboli, rendendoli adatti alla masticazione; 5.° toglie la carie, e perciò non venendo più da essa consumati i denti dureranno perpe*JuaireAte ; 6.° guarisce le gengive a pe e,ione e piotegge i denti sani ed il :oro smalto. Vendei in tubetti da L. 2 l' uno. 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