Anno XLII - GIUGNO 2015 - Una copia
Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti
e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non
nascerà un nuovo senso del dovere. (Aldo Moro)
3,00
6/2015
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Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
VINO
A REGOLA
D’ARTE
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Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429
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6/2015
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I sette eletti della provincia BAT:
Caracciolo, Mennea, Santorsola,
Zinni, Di Bari, Marmo e Ventola
Elezioni regionali
I sette eletti della Provincia BAT
Caracciolo il più votato nella Bat
Mennea, lavoreremo nell’interesse collettivo dello sviluppo e della legalità
12
La Grande Guerra
Ritrovare nella memoria l’identità della
città
13
14
Una mostra al Castello per ricordare i
cento anni della I Guerra Mondiale
15
L’Editrice Rotas al Salone del Libro con
l’orgoglio di rappresentare la città
di Renato Russo
16
Salone del Libro
“La signora col ventaglio” di G. Lagrasta
presentato al Salone del Libro a Torino
Capitaneria di Porto
L’estate sta arrivando…
di Piera Ornella Barracchia
13
17
18
21
Una mostra al Castello per ricordare i cento anni della Prima Guerra
Mondiale
Prefettura
S.E. il Prefetto conferisce onorificenze in
occasione della Festa della Repubblica
di Raffaella Delpiano
Vita amministrativa
Conto consuntivo 2014 nella relazione del
sindaco Cascella
Centenario
“L’Esercito marciava” tappa nelle città della provincia BAT
di Giampiero De Marcus
23
Agricoltura
V Giornata Nazionale del vino e dell’olio
per parlare di identità, territorio e mercati
di Luciana Doronzo
24
Porto
Imminente il dragaggio del porto a servizio
della nostra realtà commerciale
di Stefania Patella
1529
25
L’Editrice Rotas al Salone del Libro
con l’orgoglio di rappresentare la
città
Chiesa
Messaggio dell’arcivescovo in occasione
della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
29
Libri
Il Maggio dei Libri a Barletta promosso
dalla Biblioteca Comunale
31
Il Gen. Nanula presenta al Castello l’ultimo saggio di Russo sulla Disfida
di Raffaella Delpiano
32
I maschietti nascono sotto i cavoli, le femminucce, a volte, sotto le zucchine
di Paola Russo
33
34
35
La storia della città attraverso le sue epigrafi: uno studio di M. Filannino
Brevi di scuola
Scuola
S.E. “G. MODUGNO”: Una risata inclusi-
17
In occasione della Festa della Repubblica conferite in Prefettura onorificenze al merito
21
va… per una scuola inclusiva
di Maria Antonia Annacondia
43
Convegno
Boemondo d’Altavilla. Presentati gli Atti
del Convegno di Canosa del 2011
di Renato Russo
45
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a
Barletta
di Franco Lamonaca
47
48
50
Arte
Pippo Madè a Santa Croce a Firenze
51
L’angolo della poesia
- Idillio barlettano, di P. Di Gaeta
- Tramonto, di E. Dicuonzo
- Addio città mia, di S. De Marco
36
37
I.C. “MENNEA”: Le ragioni del fare coro
di Maria Teresa Nesta
39
Musica
Eccellente serata finale del 18° concorso
internazionale di esecuzione pianistica
Storia
Eraclio… e se fosse venuto via terra?
A portarcelo, Federico II
di Renato Russo
40
Ricordo
Mauro Di Pinto maestro d’arte e di vita,
testimone di un secolo
di Renato Russo
42
Arte
Mimma Picardi Coliac, il suo impegno tenace e costante
di Angela Battaglia Monterisi
29
“L’Esercito marciava”: i tedofori
dell’82° reggimento Fanteria “Torino” toccano le città della BAT
40
51
8
9
Brevi di sport
Vernacolo
D’vit d’ balneazion alternat
di M’arress
26
52
Ricordo di Mauro Di Pinto, maestro
d’arte e di vita. Testimone di un secolo
-
-
-
-
L’orologio di S. Giacomo, di Dibenedetto
Crepuscolo d’estate, di S. Tupputi
Scioglie il vento, di R. Ceci
A Giuseppe Carli, di R. Carli
RUBRICHE
Lettere al direttore
- Sessant’anni fa la Madonna in volo
- Carlo Fanara memore
- La ripresa? Si potrebbe attraverso la
cultura, se…
- Che fine fa la carta riciclata?
- Ebrei internati a Barletta
- Quando la sede della Capitaneria di
Porto?
- Sono un barlettano trapiantato a Torino…
- Le epigrafi di Barletta del prof. Filannino
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6 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
IL FIERAMOSCA
7
Lettere al direttore
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Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti
e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non
nascerà un nuovo senso del dovere. (Aldo Moro)
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Sessant’anni fa la Madonna in volo
Carlo Fanara memore
Caro direttore,
vi mando un articolo del 13 luglio 1955, è la cronaca di un avvenimento straordinario: l’arrivo in volo
- in elicottero - del quadro della Madonna dello Sterpeto, dal Santuario sul campo sportivo “Lello Simeone”.
Ad accoglierla, circa 10.000 tifosi, pardon!, fedeli e
numerose autorità fra cui l’arcivescovo mons. Reginaldo Addazi, il sindaco Carlo Ettore Borgia, gli assessori Maresca, Grimaldi, Filannino e Romanelli, il
presidente del Comitato dei festeggiamenti assessore
Sabino Pastore. Dallo stadio comunale si è poi formata
una lunga processione diretta al monastero di S. Ruggero per prelevare il Santo Patrono e insieme dirigersi
verso la Cattedrale dove il rettore del Santuario - Mario Crispoldi - ha tenuto un discorso (…).
Carissimo direttore,
desidero ringraziarti non solo per
mandarmi il Fieramosca ormai da vent’anni
consentendomi di non interrompere il
mio cordiale rapporto con la vostra città,
ma anche per la graditissima citazione
nell’articolo sulla Cattedrale. Ti seguo
sempre con interesse. Io cerco, come il
Falcone citato nell’Arte venandi cum
Avibus di usare sempre di più l’ala rivolta
verso il cielo…
Con memore affetto
Mensile di cultura, informazione e attualità
n° 6 - giugno 2015
anno XLII
Direttore responsabile
RENATO RUSSO
Spedizione
in abbonamento postale 45%
Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
su carta ecologica riciclata
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Direzione, Redazione
e Amministrazione
Editrice Rotas s.r.l.
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Tel. 0883.536323
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BARLETTA
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ISSN 1722-8972
ASSOCIATO
Nicola Ricchitelli
Bellissimo l’articolo, ma sarebbe stato anche interessante avere una foto-ricordo dell’evento. Una particolarità: nei titoli due citazioni del Santo Patrono di
Barletta: una volta S. Ruggiero con la i, una volta S.
Ruggero senza la vocale. Fin d’allora motivo di contendere, già all’interno stesso della Gazzetta…
Carlo Fanara
Il prefetto Carlo Fanara, negli
ultimi tempi del suo mandato, si prodigò
moltissimo perché fossero completate
tre opere pubbliche in restauro che
diversamente avrebbero aspettato chi sa
quanto altro tempo, e mi riferisco al Teatro
Curci, al Castello e alla Cattedrale. Non
solo, ma si interessò “attivamente” anche
per altri contenitori culturali della città,
come il sito archeologico di Canne per il
quale non solo partecipò ad un importante
convegno organizzato dal Lions Club
Barletta (2 giugno 1996) ma prese anzi
spunto da questo coinvolgimento per
un fattivo intervento per il rilancio del
sito presso la Sovrintendenza ai Beni
Culturali. La sua gestione commissariale
fu certo la più produttiva di risultati per la
città di quante Barletta ne ha vissute nel
dopoguerra, e non sono poche.
accedi a
Il Fieramosca
on line
La ripresa? Si potrebbe
attraverso la cultura, se…
Che fine fa
la carta riciclata?
Quando la sede della
Capitaneria di Porto?
Caro direttore,
ci sono delle città che, pur
avendo un modesto campionario di reperti archeologici, riescono a farli fruttare attraverso
un ragionevole investimento.
Mentre noi, che abbiamo alcuni eventi storici memorabili
come la battaglia di Canne (e
il personaggio Annibale) e la
disfida di Barletta (e il personaggio Ettore Fieramosca) non
riusciamo a realizzare adeguati
investimenti nella prospettiva
di buoni ritorni economici ed
occupazionali. Senza dimenticare alcuni grandi monumenti
come il Castello nella molteplicità delle sue numerose facies;
la Cattedrale di S. Maria (ma
numerosi altri antichi templi
come S. Ruggero, S. Sepolcro,
S. Giacomo, S. Andrea), e sontuosi palazzi come Della Marra
(che ospita la Pinacoteca De
Nittis) o palazzo Bonelli. Senza dire del Teatro Curci o della
sua celebrata statua da poco restituita al godimento di cittadini e turisti, parliamo di Eraclio,
un po’ il simbolo monumentale
più rappresentativo di Barletta.
Quante iniziative prende il
Comune e quante associazioni
culturali abbiamo a Barletta,
… e tuttavia non se ne cava un
ragno dal buco. Perché?!
… Ma poi, la differenziata
segue il suo iter? cioè il suo
riuso? Prendiamo per esempio
la carta raccolta, che percorso
segue per rientrare nel nostro
uso quotidiano?
Quattro anni fa al Porto di
Barletta venne riconosciuto il
livello amministrativo di Capitaneria di Porto e fu designata
come sede il vecchio mercato
del pesce presso Porta Marina.
Dopo di allora non se n’è saputo più nulla. A che punto stanno le cose?
Antonio Rizzi
Per tre motivi: 1) perché
manca un piano organico di ampio respiro; 2) le risorse economiche sono molto esigue; 3) il
dirigente ha tre comparti da seguire, mentre non le basterebbe
il tempo se solo avesse da seguire quello turistico-culturale.
COME ABBONARSI
• c/c postale n. 13433701 intestato
a Editrice Rotas S.r.l.
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per le Americhe 110,00
8 IL FIERAMOSCA
Barletta 2 giugno 1996, Circolo Unione.
Convegno su Canne. Da sinistra il dott. Cesare Canfora, il prof. Raffaele Iorio, il dott.
Giuseppe Dibenedetto e il commissario prefettizio dott. Carlo Fanara
GIUGNO
2015
La dirigente alla Cultura Santa
Scommegna
GIUGNO
2015
Giuseppe Corcella
Il processo di riciclizzazione
della carta si suddivide in quattro fasi: la prima è costituita
dalla raccolta differenziata dei
rifiuti. Nella seconda vengono
eliminati i materiali estranei
come ferro, plastica, vetro o altro e la carta viene pressata e
compressa in grosse balle per il
trasporto. La terza operazione
è il “riciclo” che avviene nella
cartiera dove le balle di carta
o cartone vengono scaricate in
enormi “pulper” cioè spappolatori dove l’acqua e la carta sono
frullate; in un secondo momento
l’impasto viene completato da
una macchina che trasforma il
prodotto ancora grezzo, in fogli
asciutti. La quarta e ultima fase
avviene nella cartiera o nella
cartotecnica: nella cartiera si
ricavano fogli di carta che vengono confezionati in risme; nella cartotecnica i fogli vengono
trasformati in cartoncino e quindi in scatole mediante l’uso di
grandi fustellatrici.
Ebrei internati a Barletta
Ho letto che nelle ultime
fasi della seconda guerra mondiale (a partire dall’autunno del
‘43) furono internati in Puglia
quasi diecimila ebrei. Anche da
noi, dalle nostre parti?
Ruggiero Dicorato
Gli ebrei internati in Italia
dopo la caduta del fascismo furono 9462, dai registri della Croce
Rossa Internazionale compilati
dal Ministero dell’Interno. Nella
provincia BAT se ne rifugiarono
98 secondo i dati ricavati dalla
ricercatrice Anna Pizzuti: ad
Andria 57, a Barletta 22 (giunti
il 21 marzo ‘45), a Bisceglie 12,
a Trani 7. Erano originari della
Germania, Russia, Austria, Polonia e Jugoslavia.
Luigi Paolillo
In questi giorni è stata espletata la gara di appalto per l’adeguamento dell’immobile dell’ex
mercato ittico.
Sono un barlettano
trapiantato a Torino…
Sono un barlettano trapiantato a Torino… Che piacere ritrovare ogni anno la mia città
al Salone del Libro attraverso
la vostra presenza, ma ancora
di più quando, ogni mese, ricevo la rivista “Il Fieramosca”
che contiene numerose notizie
su Barletta. Peccato solo che
da oltre un anno non leggo
più il bollettino del Comune,
ch’era ricchissimo di notizie
sulla città e sull’Amministrazione comunale e mi sembra
assurdo che a interromperne la
collaborazione (come m’è parso di capire) sia stato proprio il
sindaco, giornalista e addetto
stampa del presidente Napolitano!
Almeno si sarà congratulato con la ROTAS a Torino
ambasciatrice della cultura di
Barletta nel mondo! (…)
gen. Giuseppe Gorgoglione
Noi abbiamo circa trecento
abbonati, in Italia. Non sono
tanti ma non sono neppure pochi, e tutti - come lei - ci sono
grati per contribuire a mantenere vivo il rapporto del lega-
me con la città di origine. Ora,
il sindaco è consapevole che,
senza la collaborazione del Comune, il periodico è a rischio di
chiusura, ma non sembra che
gliene importi granché. Peccato. Quanto a congratularsi con
la nostra presenza a Torino,
non ci avrà pensato, preso da
altre cose - ma che a scordarsene siano state anche vecchie
amiche come l’assessore e la
dirigente alla cultura, questo
sì è veramente mortificante.
Le epigrafi di Barletta
del prof. M. Filannino
Caro Direttore,
ho partecipato alla presentazione del libro “Le epigrafi di
Barletta” del prof. Michelangelo Filannino (ETET Edizioni
, Andria aprile 2015): opera interessantissima e encomiabile,
che elenca le iscrizioni ancora
presenti a Barletta e quelle inesistenti, tramandateci dai nostri
storici. Al libro è accluso un
DVD contenente le foto delle
epigrafi.
Ero talmente interessato
alla raccolta e alla traduzione
delle epigrafi, che anni or sono
ne avevo proposto la stesura
a due insegnanti di latino, ma
con risposta negativa.
Come ha scritto l’Autore,
“il messaggio in esse contenuto è in larga parte indecifrabile
e incomprensibile per la quasi
totalità dei lettori”.
Per una più completa conoscenza da parte dei Barlettani,
fedeli e visitatori delle nostre
chiese, proporrei di affiggere,
nel modo più appropriato accanto alle varie lapidi, la traduzione in italiano o, se questo
ha qualche controindicazione,
sarebbe più opportuno fornirne la traduzione mettendo a
disposizione fotocopie all’ingresso della chiesa. Qualora si
consideri la seconda proposta,
suggerirei di specificare la collocazione della lapide, indicando poi il primo rigo dell’epigrafe in latino, seguito dalla
traduzione.
Antonio F.G. Pignatelli
IL FIERAMOSCA
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Elezioni regionali
Elezioni regionali
I SETTE ELETTI DELLA PROVINCIA BAT
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i si aspettava l’elezione di cinque consiglieri
regionali nella provincia BAT, mentre, per l’effetto trascinante delle votazioni amministrative ad
Andria e Trani, la percentuale dei votanti in provincia
Mennea
è aumentata, facendo così scattare due seggi in più Caracciolo
in danno - crediamo - della provincia di Brindisi che di
seggi regionali ne ha conquistati solo quattro!
Così la distribuzione: due al PD: Filippo Caracciolo, 11.400 voti e Ruggiero Mennea, 6.976 di Barletta;
Santorsola
uno al Movimento Vendoliano Noi a sinistra: Mimmo
Santorsola di Trani, 5.684; uno alla lista Emiliano: Sabino Zinni di Andria, 8.716; uno al movimento Cinque
Stelle: Grazia Di Bari di Andria, 5.057; uno a Forza
Zinni
Di Bari
Italia: Nino Marmo di Andria, 6.386 voti; uno al movimento Oltre con Fitto: Francesco Ventola di Canosa
con 8.130 voti.
Territorialmente dunque due esponenti di Barletta,
Marmo
Ventola
tre di Andria, uno di Trani ed uno di Canosa.
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Le preferenze dei candidati barlettani
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ià lo aveva dichiarato più volte, nel corso
dei suoi comizi, dei suoi incontri con gli
elettori, al cinema Paolillo: “Se la politica serve a risolvere i problemi della gente, credo di aver interpretato il mio ruolo di consigliere regionale finalizzandolo alla soluzione dei nostri problemi, ai problemi
delle nostre città e della nostra terra”. E proprio per
dare un senso di concretezza alle sue parole, aveva
ispirato il suo messaggio elettorale ad un impegno
fattivo, CONTANO I FATTI, come aveva detto sulla
copertina dell’opuscolo elettorale, precisando, a piè
di pagina: “Consuntivo del mio lavoro in regione
nei primi cinque anni da consigliere regionale”. Così
come del resto, nella prefazione, lo aveva presentato
Elena Gentile: “Progetti e risultati”, così come aveva confermato lui stesso nelle parole conclusive del suo messaggio introduttivo: “In
questa impostazione, ispirata da una esigenza di concretezza operativa, ho capito che
il ruolo di consigliere regionale deve essere rivolto sempre alla soluzione dei problemi
della gente”.
Impegno che lo aveva assorbito già da componente della seconda e terza commissione, ma ancora di più da presidente della quinta commissione, con un ampio spettro
di attività: ambiente, ecologia, tutela del territorio e delle risorse naturali, difesa del
suolo, urbanistica, lavori pubblici, trasporti, edilizia residenziale.
Per l’immediato, Filippo Caracciolo ha ringraziato il suo elettorato, quanti hanno
creduto in lui, impegnandosi con la città di Barletta (che lo ha gratificato con 6400
consensi) e le altre città della provincia Barletta-Andria-Trani (11.400 consensi complessivamente) in un impegno ancora maggiore per il difficile futuro che ci attende.
Ed ecco le sue prime dichiarazioni rilasciate alla stampa all’indomani del suo exploit elettorale.
Un onore ed una responsabilità
“Il consenso mi stimola a lavorare nel segno della continuità. Ringrazio i cittadini
e gli elettori della provincia Bat per avermi sostenuto confermandomi la loro fiducia.
Si tratta per me di un onore ed insieme di una grande responsabilità. Interpreto
l’attestazione di stima e di consenso raccolto in maniera omogenea sull’intero territorio
provinciale come un segno di apprezzamento per l’operato svolto durante il mio primo
mandato da consigliere regionale. Il successo elettorale ottenuto è frutto di un lavoro di
squadra e rappresenta per me un nuovo punto di partenza.
L’esperienza già sviluppata tra i banchi del Consiglio Regionale della Puglia mi
aiuterà ad entrare da subito nel vivo delle attività che caratterizzeranno l’impegno
del nuovo presidente della Regione e di tutti gli eletti. La vittoria netta di Michele
Emiliano con l’elezione a presidente della Regione ci mettono nelle condizioni di
muoverci nel solco di un programma scritto con la piena partecipazione e condivisione
dei pugliesi. Nutro un grande senso di gratitudine verso tutti i cittadini della BAT che
hanno partecipato, dimostrandomi tutto il loro affetto, alle numerosissime iniziative da
me promosse in campagna elettorale.
Si tratta di un grande patrimonio, umano prima ancora che politico, di cui farò
tesoro. Sento nei confronti del territorio il dovere di continuare ad operare nel segno
della continuità. Ringrazio i volontari e gli attivisti del Partito Democratico che con
grande generosità hanno animato la campagna elettorale rendendo virtuoso il confronto
con i cittadini e gli elettori.
L’auspicio è che la provincia BAT abbia nella fase che sta per aprirsi un peso
commisurato ai risultati importanti giunto dall’esito delle elezioni regionali”.
GIUGNO
2015
MENNEA, POST ELEZIONE
Lavoreremo
nell’interesse collettivo
dello sviluppo
e della legalità
N
on ho mai smesso di credere che
il lavoro svolto in questi anni con
passione e dedizione potesse essere premiato
dai cittadini, che mi hanno sostenuto senza
chiedere nulla in cambio. Dopo l’ufficialità
del risultato ho incontrato i miei sostenitori
e in tanti mi hanno detto che con me hanno
vinto l’onestà, la serietà e la competenza.
La stima e la fiducia degli elettori è
una gratificazione dal
valore inestimabile che
mi spinge a tornare al
lavoro sin da subito con
estremo
entusiasmo
e grande carica per il
mio territorio, come ho
sempre fatto. In questo
periodo ho avuto modo
di approfondire diverse
tematiche nelle città della
provincia, verso le quali
ho assunto impegni ben
precisi. Ribadirò quegli
impegni nei prossimi giorni, quando girerò
i comuni della BAT per ringraziare la gente
che mi ha sostenuto. E per quegli obiettivi
mi metterò all’opera immediatamente.
Sono
stato premiato poiché probabilmente ritenuto
una risorsa per la comunità provinciale.
E la mia riconferma è motivo di grande
responsabilità che mi sprona a rappresentare
al meglio questo territorio, convogliando
su di esso quanto più valore possibile. In
campagna elettorale ho spesso ricordato che
i fondi europei 2014-2020 saranno gli ultimi
di cui potrà godere la nostra regione.
Per questo dobbiamo essere abili e
preparati a sfruttare al massimo questa
ultima opportunità e ottenere finanziamenti.
In questo senso l’elezione di sette consiglieri
regionali della BAT è un viatico eccezionale.
Insieme dovremo fare squadra, andando al
di là degli steccati e dei colori politici, per il
bene della provincia. Con Emiliano c’è una
grande sintonia culturale e intellettuale.
Lavoreremo per proseguire e migliorare
quanto già realizzato negli anni precedenti,
nel solco dell’interesse collettivo, dello
sviluppo e della legalità.
IL FIERAMOSCA
11
La Grande Guerra
La Grande Guerra
Una mostra al Castello per ricordare
i cento anni della I Guerra Mondiale
Ritrovare nella memoria l’identità della città
L’INTERVENTO DEL SINDACO PASQUALE CASCELLA
C
i ritroviamo qui, davanti a mura segnate dalla
storia, non per celebrare ma per ritrovare nella
memoria l'identità di questa città - la città della Disfida
- indissolubilmente legata all’Italia una e indivisibile.
E siamo grati al ministro della Difesa per essere oggi
a Barletta in ideale continuità con la commemorazione
dell’altro giorno a Monte San Michele in quel di Gorizia,
ricomponendo il tormentato percorso compiuto dal
primo conflitto mondiale fino alle missioni che oggi
sostanziano il principio del ripudio della guerra con
l’impegno per la pace.
Si sa quale sanguinoso contributo sia stato versato
dai ragazzi del nostro Sud sulle terre lontane del Carso,
che cento anni fa apparivano al giovane Giuseppe Carli
persino più povere della campagna in cui abitava la sua
famiglia. Ma quanti sanno che quel soldato voglioso
di riscattare le proprie “origini cafonesche”, credendo Il sindaco Pasquale Cascella mentre legge il suo discorso
come Giuseppe Di Vittorio nella “guerra di liberazione
europea, di civiltà e umanità”, fu la prima Medaglia d’Oro quartiere marinaro.
al Valor Militare di quel conflitto?
Quanti sanno delle tante ferite che altri conflitti hanno
Quanti sanno che sul Carso combattè una Brigata con ancora inferto nel corpo della città? Persino il monumento
il nome di questa città, ripreso dal reggimento di volontari ai caduti fu dal fascismo mutilato del bronzo dedicato al
guidato da Raffaele Lacerenza entrato al seguito di Garibaldi ricordo del sacrificio e del dolore anziché all’esaltazione
il 21 luglio del 1866 a Bezzecca, libera e italiana, con la bellica del regime.
bandiera che Menotti Garibaldi volle consegnare a Barletta
Quanti sanno che dopo il Piave mormorò l’Ofanto e che
per onorarne lo spirito patriottico in cui oggi possiamo proprio davanti alla stele spogliata del richiamo alla pietà,
ritrovarci?
a Barletta, il 12 settembre del ‘43, si consumò una barbara
Quanti sanno che all’alba del 24 maggio di cento anni fa rappresaglia nazista?
fu proprio il Sud che l’impero austroungarico
Sono tutti episodi, segni, vicende fin qui
volle “punire” per il suo irredentismo?
considerate microstorie rispetto alla tragica
Il fronte era anche questo castello,
dimensione di due conflitti mondiali. Ma
bombardato dall’esploratore asburgico
abbiamo il dovere, prima ancora dell’orgoglio, di
Helgoland: un vero e proprio atto
ricomprenderli nella storia dei sentimenti umani
di guerra, che ha lasciato le
e delle passioni civili che hanno riscattato gli
brecce profonde illuminate nel
orrori della guerra con i valori costituzionali della
giorno del centenario con i
comune appartenenza all’Italia e all’Europa.
colori - i tre colori - della
Abbiamo bisogno di conoscere e riconoscerci
bandiera che svettava
in un nuovo sforzo condiviso per far tornare il
sul cacciatorpediniere
paese a crescere nel suo insieme.
Turbine
quando
Abbiamo bisogno di conoscere e riconoscere
fermò
l’attacco
il principio della solidarietà tra i popoli, ora che
proditorio prima
la guerra torna a incombere come strumento di
che rovinasse la
offesa in un mondo sempre più globalizzato, per
Cattedrale e il
continuare a costruire la pace e il progresso.
Questa è la storia che vogliamo consegnare
tutta intera alle nuove generazioni, perché
sappiano riscattare quel passato nel futuro.
21 luglio 1866, III Guerra di Indipendenza, battaglia di Bezzecca. La bandiera italiana della Brigata Barletta
12 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
S
i sono concluse, con la visita del ministro della Difesa,
senatrice Roberta Pinotti e del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito generale Danilo Errico, le manifestazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale nel ricordo della partecipazione della città a quel grande conflitto. Al centro dell’importante
appuntamento centenario, la mostra “L’Italia chiamò. Barletta e la
grande guerra”. Teatro dell’evento commemorativo, lo splendido
scenario del castello all’interno del torrione di S. Maria. Lungo il
viale di accesso all’ingresso del rivellino, schieramento dei reparti
militari e la banda militare della Brigata Pinerolo. Proprio davanti
alla lapide commemorativa murata sul rivellino, sindaco e ministro hanno deposto una corona d’alloro.
Ad accogliere gli illustri ospiti, con il sindaco Pasquale Cascella
e il mondo politico-amministrativo cittadino e provinciale, i sindaci
delle città della nuova provincia nonché il loro presidente Francesco Spina; e inoltre alti gradi delle Forze Armate, associazioni combattentistiche e una nutrita partecipazione di scolaresche nonché di
personalità del mondo della cultura. Fra le autorità, il presidente
della Commissione difesa del Senato Nicola Latorre e il prefetto
Clara Minerva.
Quindi i discorsi: quello del sindaco Pasquale Cascella, del presidente della Provincia Francesco Spina, del presidente della Commissione difesa del Senato Nicola Latorre, l’intervento del pronipote della Medaglia d’Oro Giuseppe Carli, la relazione del prof. Mario
Spagnoletti, la lettura della lettera della Medaglia d’Oro Giuseppe
Carli scritta pochi giorni prima che morisse sulle balze del Carso. Da
ultimo l’intervento del ministro sen. Roberta Pinotti che ha saputo
conciliare il ricordo del ragazzo-eroe, con le ragioni più profonde di
quella guerra e dell’attuale situazione di crisi internazionale.
Quindi inaugurazione della mostra allestita nel bastione di S.
Maria, l’esposizione di numerosi documenti originali che cento
anni fa segnarono i fatti più rilevanti di quel grande conflitto che
avrebbe sconvolto la storia dei popoli e causato milioni di morti.
GIUGNO
2015
Circa 800 i barlettani, fra morti e
dispersi. Tra i cimeli più importanti esposti, la bandiera italiana
emblema della Brigata Barletta
che alla battaglia di Bezzecca
(21 luglio 1866, III Guerra di
Indipendenza) si coprì di gloria.
Da poco restaurata, rappresenta
la continuità ideale con la Brigata che con lo stesso nome nacque
nel marzo del 1915, alla vigilia
della Grande Guerra.
Sugli spalti, è stata poi scoperta una targa commemorativa
del Centenario. Nel quadro delle iniziative promosse per ricordare il Centenario della 1a Guerra
Mondiale, il sindaco ha promosso la stampa di un opuscolo: 48
pagine fra documenti coevi e foto d’epoca. Dopo una breve incisiva citazione di Franco Marini (presidente del Comitato Storico
Scientifico per gli Anniversari di Interesse Nazionale) e una breve introduzione di Costantino Foschini (L’Ofanto e lo spirito del
Piave), in ordine, interventi di Mario Spagnoletti (Barletta prima
città italiana esposta al fuoco nemico), Renato Russo (La città
negli anni del conflitto), Luigi Di Cuonzo (La Brigata Barletta
dal Risorgimento alla Grande Guerra), Michele Grimaldi (Giuseppe Carli prima Medaglia d’Oro della Grande Guerra e Il monumento spogliato), Giuseppe Carli, la sua lettera autografa con
commento di Marco Brando.
Dopo le testimonianze sulla guerra, un’apertura sulla pace
nell’intervento conclusivo di Ugo Villani (Le vie della pace: dal
“dogma” dello Stato sovrano all’integrazione europea). Numerosi i manifesti che arricchiscono la monografia, corredata da diverse foto d’epoca.
IL FIERAMOSCA
13
Salone del Libro
Salone del Libro
L’EDITRICE ROTAS AL SALONE DEL LIBRO
“La signora col ventaglio” di G. Lagrasta
presentato al Salone del Libro a Torino
CON L’ORGOGLIO DI RAPPRESENTARE LA CITTÀ
di Renato Russo
G
iuseppe Lagrasta, preside del Liceo Classico “A. Casardi” e grande animatore di iniziative culturali del suo istituto, anche quest’anno, con la casa Editrice Rotas, ha partecipato
al Salone Internazionale del Libro, a Torino. Il suo romanzo, “La
signora col ventaglio”, è stato presentato da Alessandro Masi,
presidente nazionale della società Dante Alighieri. Come si arguisce dal titolo, il libro è dedicato al grande artista barlettano del
quale l’autore intende - con quest’opera - valorizzarne l’attualità,
la personalità, nella penombra nella quale è ancora avvolta la sua
figura umana e artistica. Basti dire che, nonostante da qualche
anno gli sia stata dedicata la Pinacoteca a Palazzo della Marra,
sono ancora pochi i barlettani che ne conoscono la vita e le opere.
Dunque un’operazione letteraria mediatica, un modo indiretto
per dirigere sull’artista barlettano un intenso fascio di luce per
coglierne gli aspetti più significativi. Un’operazione in fondo tardiva, un vuoto che l’Amministrazione comunale sta cercando di
colmare attraverso una serie di iniziative espositive.
Autore versatile, ma anche problematico e inquieto nelle sue
peregrinazioni letterarie (viene da una lunga stagione dedicata alla
poesia), Lagrasta continua con questa sua seconda opera letteraria
(la prima era intitolata “Il viaggio e il mal d’inchiostro”) a ripercorrere un tragitto sperimentale: la contestualizzazione di un fatto,
nel contesto di una trama i cui fili si raccordano ad una rappresentazione scenica, sospesa fra l’influsso narrativo di Italo Calvino e
il dubbio esistenziale di Luigi Pirandello. La schematizzazione del
racconto, la sua semplificazione per scene successive (quasi l’anticipazione di una trama per una rappresentazione teatrale), i personaggi appena delineati, sfuggenti, in una dinamica narrativa intrigata fra imprevedibili sviluppi che anche al suo epilogo, lasciano il
lettore perplesso di fronte ad una scelta ancora indefinita, aperta a
possibili imprevedibili sviluppi lasciati alla sua fantasia.
Lo stile, asciutto, essenziale. I personaggi, appena delineati. Il
contesto, sfumato sul fondale di una ricostruzione appena abboz-
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14 IL FIERAMOSCA
E
zata. La trama, semplice, schematica (il furto di una tela del grande artista barlettano in una ricostruzione a tratti onirica), attorno
ad una giovane barlettana, un pretesto per sfiorare discorsi sulla
pittura denittisiana, ma anche sforare, attraverso l’occhio di una
immaginaria cinepresa, una città nei suoi vicoli, nei suoi slarghi,
nei suoi angoli più nascosti appena illuminati da una luce fioca e
intermittente, alla maniera di certe tele del nostro grande artista.
Dunque ancora un “tentativo”, su una strada narrativa che incuriosisce e lascia aperto il discorso su futuri sviluppi narrativi.
Come un maggior approfondimento dei suoi attori, una più realistica consistenza degli “esterni” dove la trama si snoda in una
serie di inquadrature legate al loro tempo e alle loro atmosfere sospese fra una realtà urbana ed una visione artisticamente astratta.
Il romanzo dice e non dice, e per capirlo bisognerebbe leggere
la lunga intervista rilasciata - a pagina piena - dall’autore alla
“Gazzetta del Mezzogiorno” di giovedì 14 maggio, dove egli svela alcuni pensieri inespressi. Ma - ne siamo certi - già proiettati
sul prossimo romanzo.
GIUGNO
2015
anche quest’anno, con grande
sforzo economico ed organizzativo, siamo stati presenti al Salone Internazionale del Libro, a Torino, a rappresentare la Puglia con altre 26 case editrici,
l’unica per la provincia di Barletta Andria
Trani. Una presenza resa possibile dalla
intesa collaborativa con l’APE, (l’Associazione Editori Pugliesi) che da anni (col
sostegno della Regione Puglia) consente
alla editoria pugliese di essere presente a
questa come alle altre mostre sui libri organizzate in Italia.
Nell’ambito del Padiglione Puglia abbiamo presentato la nostra recente produzione e in particolare un libro e un autore:
di Giuseppe Lagrasta La signora col ventaglio, introdotto dal presidente nazionale
della Società “Dante Alighieri”, Alessandro Masi. Un omaggio a Giuseppe De
Nittis, ma anche alla città che ha dato i
natali al grande artista, contestualmente
presente all’EXPO di Milano - in questi
giorni - attraverso una delle sue tele più
famose, Colazione in giardino. Una partecipazione, quella torinese, che fa ormai
parte, da qualche anno, del nostro orizzonte editoriale e noi siamo venuti al Salone con l’orgoglio di testimoniare - attraverso i nostri libri - la nostra storia, la storia della
nostra città e dei suoi eventi più famosi, dei nostri protagonisti più
rappresentativi.
L’orgoglio di ricevere, nella nostra modesta postazione, all’interno dello Stand Puglia, i numerosi visitatori venuti da ogni parte
d’Italia, specialmente i Pugliesi e i Barlettani coi quali è bello ritrovarsi e parlare della propria città, della propria terra. Una vetrina - in questa come nelle altre fiere dove siamo presenti - dove
rappresentare, attraverso le copertine dei nostri libri, la nostra
storia, la nostra cultura, i luoghi del nostro turismo culturale e
della nostra cultura turistica: la battaglia di Canne, la Disfida di
Barletta, le nostre chiese più famose (cattedrale di S. Maria, Santo Sepolcro, S. Andrea, S. Giacomo), i nostri palazzi più eleganti
(Palazzo della Marra, Palazzo Bonelli, il teatro Curci), il rinomato
Castello e il busto di Federico II, senza dire della statua di Eraclio
e dell’epopea dei Templari, ancora oggi ignota ai più (presso di
noi) ordine cavalleresco primaziale del Sud per 150 anni (mentre
sui Templari fasulli Hollywood si è fatta i miliardi).
Che sarebbe della nostra storia, della storia di Barletta, se con
un colpo di spugna cancellassimo tutti i nostri titoli dal catalogo
GIUGNO
2015
della Rotas, da quando l’abbiamo fondata? I titoli con i quali abbiamo valorizzato la città nelle sue vicende plurisecolari,
espressione di Autori e di Associazioni che
diversamente non avrebbero avuto modo di
manifestarsi…
Pensiamo alla collana di libri sulla Resistenza e sulla Memoria realizzati a cura
di Luigi Di Cuonzo, che hanno portato la
nostra vicenda storica resistenziale all’attenzione nazionale, fra le prime città del meridione d’Italia; ai testi sulla Shoah pubblicati
con noi da Francesco Lotoro che hanno fatto
il giro del mondo; ai libri di storia pubblicati
dall’ing. Duilio Maglio e dal prof. Peppino
Savasta; e in campo letterario ai testi pubblicati per Matteo Bonadies, Giuseppe Lagrasta, Enza Piccolo ed altri (tutti e tre presentati a Torino in questi anni), senza dire della
poetessa Rosa Spera.
E vogliamo dimenticare di essere gli
editori della Curia arcivescovile di Trani?
Testi ai quali non ci limitiamo a dare l’imprimatur del nostro logo editoriale ma
anche la vivacità di un originale tratto di
stampa.
Una casa editrice che non trascura anche edizioni scolastiche a beneficio dei nostri ragazzi (Eraclio,
De Nittis, Federico II, la Disfida) perché conoscano la storia della
propria città e della propria terra.
* * *
Questa riflessione e molte altre ci sono passate per la mente
mentre stavamo a Torino, confusi fra la moltitudine chiassosa e variegata di case editrici, mimetizzati con altri mille editori italiani.
E come non esprimere la nostra delusione se pensiamo alla
solitudine con la quale conviviamo nella nostra città dove siamo
ostentatamente ignorati - quando non apertamente avversati - da
quanti, in primis, dovrebbero accorgersi della nostra presenza, del
nostro lavoro, della nostra azione promozionale alla lettura e alla
conoscenza della nostra città.
Così anche quest’anno - magra consolazione - ce ne siamo tornati a casa con le numerose gratificazioni di estimatori che si accorgono di noi in Fiera, congratulandosi per ritenerci ambasciatori
della città a Torino e nel mondo… Consolante che qualcuno se ne
sia accorto (extra moenia!)
IL FIERAMOSCA
15
Capitaneria di Porto
Prefettura
L’ESTATE STA ARRIVANDO…
S.E. IL PREFETTO CONFERISCE ONORIFICENZE
IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA REPUBBLICA
Ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di porto di Barletta
di Raffaella Delpiano
di Piera Ornella Barracchia
C
l 28 maggio 2015, presso la Sala Rossa del Castello,
nell’imminenza dell’apertura della stagione balneare,
si è tenuta una conferenza stampa, nella quale è stata spiegata
agli ospiti dal Comandante C.F. Pierpaolo Pallotti “L’ordinanza
di sicurezza balneare della Capitaneria di Porto di Barletta n°
22/2015 del 12 maggio 2015”.
La normativa sancisce l’“Operazione mare sicuro 2015”,
i cui obiettivi prevedono la rapidità di intervento, il controllo
dell’ambiente e attività preventive della Capitaneria.
All’incontro hanno partecipato innanzitutto i titolari degli
stabilimenti balneari, diretti interessati alla normativa vigente.
Aspetto fondamentale, sottolineato dal comandante Pallotti,
è quello di garantire una maggiore tutela per la sicurezza dei Il tavolo dei relatori. Il comandante C.F. Pierpaolo Pallotti illustra l’orbagnanti, che ogni giorno frequentano le nostre spiagge, tute- dinanza di sicurezza balneare
landoli con norme sicure e garantendo una più assidua presenza
di unità mobili della Capitaneria, sia in mare che a terra.
diventato per la Capitaneria di Porto e la Guardia Costiera, eleL’ordinanza prevede la possibilità di dotarsi all’interno degli mento fondante, che ricorda i consigli di massima per essere in
stabilimenti balneari, di defibrillatore con personale specializzato, completa sicurezza nell’approssimarsi delle spiagge, oggetto anche si è rivelato negli ultimi anni di fondamentale importanza per che di conferenze in istituti scolastici, come informativa capillare
soccorrere i bagnanti, a volte soggetti a malori improvvisi.
nei confronti dei giovani, più predisposti ad un uso meno corretEssa disciplina, inoltre, i vari sport acquatici (come jet fly e paraca- to delle norme basilari di balneazione, che testimoniano il forte
dutismo acquatico), diffusi negli ultimi tempi, introducendo apposite impegno della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera, nel
corsie di lancio, per tutelare i bagnanti e allo stesso tempo consentire rendere sicure la balneazione e le nostre spiagge”.
agli appassionati di usufruirne. Viene abolito il divieto di adoperare gli
Ancora una volta dobbiamo essere grati alla Capitaneria di
acqua-scooter in determinate fasce orarie, che dovranno però navigare Porto per essersi adoperata per garantire le nostre coste e i nostri
ad una distanza maggiore rispetto agli anni passati (500 m).
mari e cautelare i bagnanti, permettendo loro di usufruire a pieno
Quanto alla sicurezza in mare, è stata predisposta una moto- e nel migliore dei modi di ciò che di più bello ci offrono i nostri
vedetta disponibile 24 ore su 24. “Abbiamo inserito, inoltre, - ha litorali.
detto il Comandante - il cosiddetto ‘decalogo del bagnante’, ormai
ome ogni anno, anche questo 2 giugno, Festa della Repubblica, si è svolta in Prefettura - nella splendida cornice dell’atrio interno del palazzo Real Monte di Pietà - una cerimonia nel corso della quale il prefetto, Clara Minerva, ha consegnato
Medaglie d’Oro e Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Insigniti alla memoria della Medaglia di Onore
cittadini internati nei campi di concentramento (il conferimento è
avvenuto ai familiari): Domenico Morra, Alberto Sergio, Giovanni Di Nunno, Giuseppe Di Cuonzo. Insigniti della Onorificenza
dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: dott. Vincenzo
Liso, sig. Angelo Barbaro, m.llo Rocco Bovalina, brigadiere Salvatore D’Avanzo, m.llo Matteo Distaso, mar.llo Leonardo Lionetti, maestro Francesco Lotoro, ing. Domenico Mastrapasqua e sig.
Luciano Zagaria.
E inoltre sono stati fatti oggetto di una particolare menzione quanti hanno, a vario titolo, contribuito alla celebrazione, nei
giorni scorsi, del Centenario della prima Guerra Mondiale, in particolare all’allestimento della mostra “L’Italia chiamò. Barletta e
la Grande Guerra”, una mostra che, attraverso documenti d’epoca,
ha fatto riaffiorare dal tempo quel drammatico conflitto nel corso del quale persero la vita milioni di persone, fra combattenti e
civili.
Di grande interesse la lettura del messaggio del Presidente
della Repubblica, ai signori prefetti, come le relazioni di S.E. il
Prefetto Clara Minerva che con grande semplicità ha intrattenuto
i presenti con argomentazioni di stringenti attualità, sul difficile
momento attraversato dal nostro Paese, ma anche sugli spiragli
che si intravedono per una positiva prossima ripresa.
Alla cerimonia, molto partecipata, era presente il presidente
della Provincia Francesco Spina e inoltre i sindaci di Barletta, An-
Gabbiani in volo sulla litoranea di Ponente (Fotorudy)
Il Piccolo Coro Stabile dell’Istituto Comprensivo “Pietro Paolo
Mennea” in un momento dell’esibizione
I
16 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
Prefettura di Barletta, 2 giugno. Da sinistra il consigliere regionale
Francesco Ventola, il presidente della Provincia Francesco Spina, il
prefetto Clara Minerva, il sindaco di Barletta Pasquale Cascella e il
sindaco di Andria Nicola Giorgino
dria, Canosa e il commissario prefettizio di Trani, nonché esponenti delle Pubbliche Amministrazioni e numerosi alti ufficiali
delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine.
Ma come non chiudere questa cronaca ricordando la esibizione
del “Piccolo Coro Stabile” dell’Istituto Comprensivo “Pietro Paolo Mennea” che ha intrattenuto i presenti con una serie di intonatissimi canti e famosi motivi musicali, brillantemente diretto dalla
maestra Maria Teresa Nesta.
Il Maestro Francesco Lotoro insignito dell’onorificenza di Cavaliere
OMRI con il prefetto Clara Minerva e il sindaco Pasquale Cascella
IL FIERAMOSCA
17
Vita amministrativa
Vita amministrativa
CONTO CONSUNTIVO 2014
NELLA RELAZIONE DEL SINDACO CASCELLA
S
iamo a un nuovo Consuntivo al
Consiglio Comunale, questa volta relativo a un intero anno - il 2014 - di
esercizio di questa Amministrazione e di
questa Assemblea consiliare. E sottolineo
il binomio perché credo possiamo tutti legittimamente rivendicare il virtuosismo finanziario che - diversamente da realtà amministrative anche a noi vicine, quale ne
sia la colorazione politica - mette al riparo
il Comune dal rischio di dissesto, consente di onorare i debiti pregressi, preserva le
risorse necessarie per rispondere a bisogni
sociali resi particolarmente acuti dalla crisi economica e occupazionale, garantisce
i servizi pubblici essenziali e soprattutto
consente di concretizzare le opere di urbanizzazione attese da tempo nelle nuove
aree urbane della città.
Qui e ora mi preme sottolineare che,
pur dovendo fare i conti con consistenti tagli ai trasferimenti dello Stato - basti pensare che quelli erariali del 2010 ammontavano a 25.139.544,40 euro si è arrivati al
Fondo di solidarietà comunale del 2014 di
8.315.001,32 euro, quindi con una perdita
secca di oltre 16,8 milioni di euro - il nostro
Comune è riuscito a sopperire e a mettersi
al passo della repentina innovazione - se
si vuole, dell’imposizione - della IUC (Imposta Unica Comunale) volta a sorreggere
i servizi cosiddetti indivisibili con la Tasi e
quelli dell’igiene urbana con la Tari.
Fatto è che nonostante i Comuni abbiano avuto pochi margini di manovra per
esenzioni, riduzioni e agevolazioni, i margini comunque disponibili sono stati utilizzati
per ogni possibile soluzione perequativa a
tutela delle fasce di contribuenti meno abbienti e per impostare - anche con le recenti
intese con l’Agenzia delle Entrate, l’INPS
e la Guardia di finanza - un sistema tributario che, anche per la capacità di contrastare
evasori ed elusori fiscali, sia coerente con la
reale capacità contributiva dei cittadini.
Poi, certo, c’è la gestione che implica
scelte la cui sostanza, tutta politica, sottende i termini contabili del consuntivo
di bilancio. Ho troppa considerazione per
18 IL FIERAMOSCA
i colleghi sindaci che hanno compiuto opzioni diverse nella articolazione della applicazione della IUC per avventurarmi in
una disputa sul terreno dell’autonomia impositiva: rispetto le loro così come chiedo
rispetto per le nostre scelte. Lo scorso anno
avevo proposto all’opposizione di chiedere insieme all’Anci una comparazione tecnica obiettiva. Un raffronto è stato fatto da
altri soggetti terzi e conferma che il nostro
Comune è tra i più virtuosi della Provincia,
della regione e del Mezzogiorno. Lo dico
solo perché è giusto riconoscere che, pur
rispondendo a concezioni della politica calibrate per una diversa rappresentanza degli
interessi sociali, per noi resta fermo l’interesse generale nel conseguire obiettivi per
tanti aspetti ardui: a cominciare dal rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita Interno per chiudere con quell’avanzo di amministrazione - di 7.503.351,34 euro - che
ci consente di far fronte al riaccertamento
straordinario dei residui attivi e passivi,
richiesto dai nuovi principi dell’armonizzazione, senza lasciarci condizionare oltre
misura dalle rigidità strutturali.
Abbiamo già dimostrato di non temere
di esporci anche a scelte impopolari pur di
perseguire la coesione sociale, tanto più
necessaria per agganciare le opportunità
di crescita e sostenere nuove prospettive
di occupazione. Ma vorremmo incontrare
lungo questa strada la più ampia consapevolezza - pur nella dinamica propria della
democrazia maggioritaria - della criticità della situazione economica e sociale e
dei rischi di regressione delle condizioni
di vita di strati sempre più larghi della cittadinanza. Solo così ciascuno di noi potrà
ancora - per la parte che gli compete e
nella responsabilità di chi sente di doverla
assumere - dare valore ai sacrifici che pure
i cittadini stanno compiendo con spirito
di solidarietà per affermare il primato del
bene comune e della convivenza civile.
Siamo stati accusati di essere troppo rigorosi e di inseguire una politica di
austerità - che semmai andrebbe assunta
come modello, almeno se la si associa alla
L’intervento del sindaco durante il Consiglio
Comunale
concezione che fu di Enrico Berlinguer,
scomparso proprio in questi giorni (il 7
giugno) di 21 anni fa, di lotta agli sprechi
e di linearità morale - come se ancora si
possa cedere alla sconcertante noncuranza
per i costi che inevitabilmente si scaricano sulle nostre comunità. Ma il nostro è,
per dirla con Tommaso Fiore, un “popolo
di formiche”: gente che conosce il valore
dello sforzo previdente, e sa che solo se si
è conseguenti, come con la netta soluzione
di continuità che ha consentito di cominciare a pagare i vecchi debiti fuori bilancio
senza accumularne di nuovi, una Amministrazione può dirsi solida e virtuosa e onorare anche i debiti di socialità e di civiltà
rimasti in una condizione precaria.
Dunque, l’obiettivo del Patto di Stabilità è stato raggiunto con un saldo positivo
di 64 mila euro, anche grazie all’attenta
e costante attività di monitoraggio delle
spese, soprattutto quelle per investimenti.
Dobbiamo proprio dirlo che l’interramento degli elettrodotti (Terna e Ferrovie Italiane), che pure costituisce la base per le
opere di urbanizzazione attese nella 167, è
stato possibile solo perché siamo riusciti a
GIUGNO
2015
svincolare i 3,1 milioni di euro impantanatisi nei precedenti patti di stabilità?
Quel rigore tanto denigrato da certe
parti ci ha consentito di ottenere in corso
d’anno “spazi finanziari” che hanno garantito i pagamenti di opere pubbliche. Da una
parte, l’utilizzo del Patto regionale verticale incentivante, ha permesso al Comune
di rideterminare il proprio saldo obiettivo
recuperando 4,8 milioni di euro; dall’altra, con gli spazi concessi dalla Legge di
Stabilità 2014, ulteriori 4,7 milioni di euro
sono stati finalizzati ai pagamenti di spese
in conto capitale.
Questo abbiamo “scelto” di fare. Citando fior da fiore: acquisire la quota di minoranza della Barsa per avere, con il nuovo
statuto e il regolamento di controllo analogo che ci accingiamo a deliberare in una
prossima seduta, una realtà aziendale che
si misuri sempre più con servizi pubblici di
qualità, a cominciare da quelli dell’igiene
urbana a cui la cittadinanza è particolarmente sensibile anche perché ne deve sopportare interamente il costo; consolidare
le politiche sociali con servizi aggiuntivi
- e sono ormai prossimi anche i cantieri
di cittadinanza - del Piano sociale di zona;
avviare lavori di manutenzione ordinaria
e straordinaria dei beni pubblici - da piazza Marina a Eraclio, dai plessi scolastici
allo stadio Puttilli - con la consapevolezza
dell’incalzare dell’urgenza di questi e di
tanti altri interventi.
Sentiamo tutta la responsabilità di non
vanificare finanziamenti preziosi. Anche
GIUGNO
2015
per questo per primi avvertiamo il peso
dell’unico dei 10 parametri che misurano
l’efficacia delle azioni dei Comuni che lo
scorso anno non si è riusciti a centrare:
quello riguardante i residui passivi delle
spese correnti in rapporto agli impegni che
a Barletta è del 45,10% anziché del 40%.
È un punto critico dell’efficienza di una
Amministrazione pubblica, anche se va rilevato che l’altro parametro, quello riguardante le spese di investimento impegnate,
è pari al 53,67%, segno che i sacrifici e gli
sforzi compiuti per assicurare l’affidabilità istituzionale e la stabilità finanziaria del
Comune stanno comunque cominciando a
dare risultati. Esattamente nella direzione
auspicata dalle linee di mandato.
Ma proprio perché non intendiamo sottrarci ai “compiti” di finanza pubblica che
ci vengono assegnati dal governo centrale,
compreso quello dei termini di pagamento,
abbiamo ben il diritto di contestare a nostra volta le criticità particolarmente gravi
di un Patto di Stabilità che limita pesantemente le spese di investimento che pure
saremmo in grado di sostenere con la liquidità disponibile, determinando riflessi
paradossali sul “sistema imprese” e l’economia locale.
Proprio per rendere evidenti gli assi
portanti delle politiche di finanza pubblica,
abbiamo voluto, nonostante il legislatore
avesse spostato la scadenza, approvare per
tempo il bilancio di previsione. E su questa
strada intendiamo andare avanti, con scelte
rispettose delle effettive condizioni econo-
miche e sociali della nostra comunità.
Di qui l’attenta considerazione per
l’Avanzo di amministrazione, che nel bilancio di previsione 2015, approvato dal
Consiglio il 13 aprile, era presunto di quasi
2,5 milioni di euro, e destinato essenzialmente alla copertura delle possibili passività pregresse, giacché degli oltre 8 milioni
di euro rilevati al momento dell’insediamento, restano da valutare - dopo quel che
è stato riconosciuto, finanziato e pagato dal
luglio 2013 a dicembre 2014 - posizioni,
appunto, per circa 2,5 milioni di euro.
Possiamo oggi confermare che, anche
con i nuovi indicatori, non abbiamo un
disavanzo tecnico da coprire. Per cui gli
impegni assunti in sede di bilancio di previsione saranno mantenuti.
Dal riaccertamento straordinario fin
qui compiuto l’avanzo di amministrazione
di 7,5 milioni di euro, definito sulla base
delle norme vigenti al 31 dicembre 2014,
è stato rideterminato, sulla base dei nuovi
principi contabili operanti a decorrere dal
1° gennaio 2015, in 20,4 milioni di euro,
di cui 12 milioni di euro vincolati per effetto della reimputazione delle spese per
opere pubbliche già precedentemente impegnate; mentre per la restante parte: 3,4
milioni di euro vengono accantonati per
legge al Fondo crediti di dubbia esigibilità,
calcolato secondo le modalità previste nei
principi contabili; 184 mila euro, derivanti
da entrate incassate a fine esercizio 2014,
confluiscono obbligatoriamente nell’avanzo vincolato per legge; 1,8 milioni di euro
vengono accantonati per la copertura dei
possibili debiti fuori bilancio, come già
previsto nel bilancio di previsione 2015 approvato ad aprile scorso; mentre opportuni
e prudenziali accantonamenti per i potenziali rischi legati al contenzioso pregresso,
su cui sono già intervenuti pronunciamenti
giudiziari, sono stati effettuati sulla base
della ricognizione effettuata dall’Avvocatura e di quanto già previsto in sede di approvazione del Rendiconto 2014.
Si può e si deve certamente fare di più
e meglio. In sede di prima variazione al
bilancio di previsione 2015 contiamo di
avere i dati stabilizzati dal riaccertamento
che ci consentano di continuare lungo l’asse del “fare”: sbloccando opere pubbliche
ancorate da anni a lungaggini burocratiche
ancora da risolvere attraverso la programmazione, la condivisione e la concertazione degli obiettivi, sempre con la necessaria
assunzione di responsabilità che vincola
tutte le espressioni dell’ente al rispetto dei
sani principi di trasparenza e corretta amministrazione.
IL FIERAMOSCA
19
Centenario
“L’ESERCITO MARCIAVA”
tappa nelle città della provincia BAT
di Giampiero De Marcus*
I
l progetto commemorativo per il Centenario della Prima
Guerra Mondiale “L’Esercito marciava” - ispirato all’inno
del Piave - con la staffetta ha attraversato la provincia di Barletta
Andria Trani, toccando i centri di Barletta, Margherita di Savoia,
Trinitapoli e San Ferdinando lungo un percorso che ha esaltato le
bellezze paesaggistiche e monumentali del territorio. Accolti da
un bagno di folla della popolazione che ha risposto con entusiasmo all’iniziativa, i tedofori dell’82° Reggimento Fanteria “Torino” hanno percorso in totale 52 km e a margine di ogni cambio
di staffetta si è svolta, alle presenza delle Autorità civili e militari
locali, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, e delle Associazioni sportive e di volontariato, la cerimonia di deposizione
della corona d’alloro o di un mazzo di fiori, al monumento dedicato ai Caduti.
In piazza Caduti a Barletta, è stata allestita una mostra statica
di mezzi e materiali, stand Info-Team, concerto della banda della
Brigata Meccanizzata “Pinerolo” e si sono svolti eventi socio-promozionali come la consegna da parte del Colonnello Nicola Serio
(Comandante dell’82° Reggimento Fanteria) dei fogli Matricolari/Attestati di servizio agli eredi dei Caduti in Trincea a 5 giovani alunni di due istituti scolastici della città di Barletta, la S. E.
“Massimo d’Azeglio” e il Liceo Scientifico “Carlo Cafiero”. Alle
scolaresche convenute, accompagnate dal personale Info-Team,
sono state presentate le attività della F.A. per il Centenario della
Grande Guerra, illustrata l’importanza del documento “Stato di
Servizio” un approfondimento storico dell’evento più interessante
fra quelli emersi dagli Stati di Servizio. Quindi, nel pomeriggio,
dopo l’arrivo del tedoforo, c’è stato un concerto della Banda “Pinerolo” e poi la visita allo stand espositivo ed alla mostra itinerante storico-fotografica.
Questo progetto commemorativo è stata un’occasione per
condividere con la popolazione i sentimenti, gli ideali e il sacrificio dei nostri avi, gli stessi che animano oggi l’Esercito italiano
e rafforzare l’affetto della gente nei confronti della nostra Forza
Armata. La commemorazione si è conclusa in piazza della Costituzione a San Ferdinando con alcuni spettacoli organizzati dagli
studenti delle scuole primarie e con il concerto della fanfara offerto dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.
Da sinistra il ten. col. Giampiero De Marcus, il sindaco Pasquale
Cascella, il prefetto Clara Minerva, il vice presidente della Provincia
Gigi Antonucci, il colonnello Nicola Serio
Stand e mostra statica in piazza Caduti
* Tenente colonnello 82° Reggimento Fanteria “Torino”
Il tedoforo passa davanti alla statua di Eraclio
20 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
Il sindaco di Barletta Pasquale Cascella stringe la mano al tedoforo
mar. Nannola
IL FIERAMOSCA
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Agricoltura
V Giornata Nazionale del vino e dell’olio
PER PARLARE DI IDENTITÀ, TERRITORIO E MERCATI
PEDICO
di Luciana Doronzo
S
i è svolta con successo la V edizione
della Giornata Nazionale
del Vino e dell’Olio, che ha
visto come scenario ideale
il castello di Barletta dove
produttori, esperti ed appassionati si sono confrontati sulle potenzialità di due
prodotti simbolo dell’agroalimentare pugliese.
L’evento, organizzato
dall’Ais (Associazione italiana sommelier) dal tema “I
A sinistra. Il tavolo dei relatori: Marina De Tullio delegata Ais Bat Svevia; Sebastiano de Corato, Presidente
vini e gli oli della Terra di
Movimento Turismo del Vino; Michele Peragine, presidente AGAP; Vito Sante Cecere Presidente Ais Puglia e
Federico: territori, progetGiuseppe Baldassarre, medico e sommelier Ais. A destra una esposizione di prodotti (FOTO LUCIANA DORONZO)
ti, comunicazione e mercati”, che si è svolto contemporaneamente
Moderato da Michele Peragine, giorna- l’economia locale”. “Siamo arrivati a Barin diverse città d’Italia, vuole sottolineare
l’importanza del vino e dell’extravergine e lista e presidente dell’AGAP, Associazione letta, ha aggiunto Cecere, per celebrare nel
della loro cultura e tradizione millenarie, che Giornalisti Agroalimentare Puglia, sono migliore dei modi la giornata nazionale,
ancora oggi scandiscono le stagioni della ci- intervenuti Vito Sante Cecere Presidente con l’auspicio che questa splendida cornice
Ais Puglia, Giuseppe Baldassarre, medico si trasformi nella sede in cui l’Ais Svevia
viltà contadina e di tutti noi.
Sin dalla prima edizione, infatti, la ma- e sommelier Ais, per il Progetto Territori potrà organizzare una serie di eventi dedinifestazione gode della medaglia di rap- del Nero di Troia, Marina De Tullio dele- cati alle eccellenze del territorio”.
Numerosi i calici distribuiti durante la
presentanza dell’allora presidente della gata Ais Bat Svevia, il Sindaco di Barletta
Repubblica Giorgio Napolitano, che con Pasquale Cascella e Sebastiano de Corato, serata ad un pubblico interessato alle produzioni di qualità, con 100 etichette di vini
questa onorificenza ha voluto sottolineare Presidente Movimento Turismo del Vino.
l’importanza dell’evento, voluto proprio
“Nel nome di Federico II - ha dichiara- “Nero di Troia” e “Bombino”, tanti oli di
per parlare di vino e di olio extravergine to il sindaco Cascella - in questo castello cultivar “Coratina”, salumi e formaggi di
d’oliva, come patrimonio agroalimentare s’intrecciano storia ed enogastronomia per Castel del Monte.
unico e inimitabile per il nostro Paese.
far sì che i prodotti locali siano volano per
Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio
Barletta
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RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
tel. 0883 347741
IL FIERAMOSCA
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Porto
Chiesa
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
Imminente il dragaggio del porto
Messaggio dell’arcivescovo mons. Giovan Battista Pichierri
Domenica 17 maggio 2015, nelle parrocchie dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie,
come in tutte le diocesi del mondo, è stata celebrata la “Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali”
di Stefania Patella
N
el corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città, il
sindaco Cascella ha illustrato l’imminente intervento di
dragaggio al porto di Barletta per migliorare la capacità operativa
dello scalo. In particolare si tratta di opere manutentive dirette al
ripristino delle quote preesistenti all’imboccatura del porto. L’intervento sui fondali portuali - ha precisato il sindaco - è solo un
momento parziale rispetto ad una problematica più complessa, per
un problema che investe la vita commerciale della nostra città, da
sempre legata alla efficienza del suo porto.
Le caratteristiche del fondale portuale hanno comportato, negli
ultimi anni, la formazione di accumuli di sedimento non solo all’imboccatura, ma anche all’interno del bacino portuale con la conseguente graduale riduzione della profondità operativa. Com’è facile
comprendere, questa situazione comporta non solo una maggiore
difficoltà di accesso al porto, ma anche una precaria possibilità di
movimento per le navi. Ed ecco che questo intervento consentirà di
migliorare l’operatività del bacino portuale e di adeguare gli standard di sicurezza ottimizzando la gestione delle attività commerciali. Certo sarebbe stato auspicabile - ha rilevato il presidente dell’Autorità Portuale del Levante Francesco Mariani - che l’intervento
fosse a più ampio raggio, ma gli elevati costi di gestione hanno consigliato un intervento preliminarmente circoscritto all’imboccatura
portuale, vista la situazione di urgenza. Attualmente la profondità
del fondale varia da un minimo di 5.50 metri in corrispondenza del
molo di Ponente, ad un massimo di 8 metri in corrispondenza della
diga di Levante. Il canale di accesso attualmente è di 145 metri con
una disponibilità media di movimento di circa 6.70 metri per cui
oggi sono autorizzati ad entrare in porto navi con una stazza massima di 6.000 tonnellate e pescaggio di 6 metri. Man mano che ci si
inoltra all’interno del porto, il pescaggio gradualmente aumenta.
Il carico della spesa del finanziamento di quest’opera se l’è assunta la Autorità portuale il cui presidente, Francesco Mariani, ha
Piazza Marina 52
(centro storico)
24 IL FIERAMOSCA
C
Un momento dell’incontro
ricordato come l’ultimo intervento sia stato compiuto trent’anni fa
e come attualmente in Italia su 130 porti, solo quelli di Barletta e
Ravenna stanno sopportando un onere così gravoso. Del resto era
diventato problematico continuare con quelle ridotte possibilità di
fruizione, per un territorio così ampio come quello che corrisponde alla nuova realtà provinciale, rappresentata, all’incontro, della
presenza del presidente Francesco Spina.
Sono intervenuti altresì all’incontro il presidente della V Commissione Consiliare Filippo Caracciolo che del problema ha investito la sua Commissione, e il comandante del Porto Pallotti,
che ha approfittato dell’occasione, per rappresentare ai presenti il
problema delle lungaggini burocratiche che stanno rallentando la
realizzazione della trasformazione e l’adeguamento del vecchio
mercato ittico a nuova sede della Capitaneria di Porto.
Lupo di Mare al mare
(lido bella venezia)
Lit. Pietro Mennea 4
BARLETTA
tel. 0883 885 040
arissimi,
anche quest’anno, in occasione della 49a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che è stata celebrata il 17 maggio
2015, Solennità dell’Ascensione del Signore, sottopongo alla vostra attenzione riflessioni, che traggono ispirazione dal messaggio
del Santo Padre Francesco: “Comunicare la famiglia: ambiente
privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”.
Naturalmente, e con viva forza, vi invito a leggere il testo integrale che, pur nella brevità, riesce ad evidenziare il valore della
famiglia come insostituibile ‘grembo’ di relazioni e di incontri vissuti all’insegna dell’accoglienza e della solidarietà: “Nella famiglia
- scrive Papa Francesco - è soprattutto la capacità di abbracciarsi,
sostenersi, accompagnarsi, decifrare gli sguardi e i silenzi, ridere e
piangere insieme, tra persone che non si sono scelte e tuttavia sono
così importanti l’una per l’altra, a farci capire che cosa è veramente la comunicazione come scoperta e costruzione di prossimità”.
La famiglia è per così dire il luogo e l’archetipo per imparare
la sana comunicazione e gli stili di relazione con l’altro, così importanti nella vita ordinaria e sociale di tutti i giorni; una sorta di
“comunità comunicante”, come ama dire il Papa.
Per molti versi, la famiglia oggi è in crisi! Non sono qui a voler
fare un’analisi dello stato di salute di essa. Da questo punto di vista
ci attendiamo molto dalla riflessione e dal confronto nella prossima
Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” che si terrà a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015.
Come ci attendiamo molto, se lo sguardo abbraccia la nostra
realtà di Chiesa particolare anche dal Sinodo Diocesano in via di
svolgimento nella nostra Arcidiocesi che sulla famiglia ha già effettuato una profonda riflessione. Ho seguito con attenzione i lavori
assembleari e ho colto un rinnovato interesse verso la famiglia che
rimane ambito pastorale prioritario per il futuro della nostra pastorale unitaria e organica.
Qui mi preme mettere in evidenza quello che non pochi osservatori ed esperti rilevano: nella società contemporanea, a livelli
diversi, soprattutto in ambito culturale e politico, stanno prendendo piede proposte e provvedimenti che, a medio e lungo termine,
specie nelle nuove generazioni, contribuiranno a creare e a radicare
una mentalità dai ‘rapporti brevi e liquidi’. La qual cosa renderà la
famiglia sempre meno coesa e instabile. Che strana contraddizione!
Chi opera nel mondo dei ragazzi e dei giovani si forma la convinzione che deviazioni, disagi, malessere dei figli trovano spesso la
causa in una famiglia frantumata, sconnessa, talvolta inesistente.
E poi, capita a livello di istituzioni civili che hanno il compito di
difendere e salvare l’istituto familiare, quale cellula fondamentale
della società, di sancire provvedimenti che vanno in tutt’altro senso, come quello del ‘matrimonio breve’.
Purtroppo, l’attenzione è rivolta perlopiù alla soluzione del contenzioso e poco o nulla alla cultura per la quale, quando i dinamismi affettivi o la comunicazione in una coppia si affievoliscono o
si frantumano, le possibilità di recupero e di rinascita dovrebbero
avere il primato nella soluzione dei problemi.
Si ha l’impressione che, a fondamento di certi provvedimenti,
ci sia la cultura “del tutto subito ed espresso”, e non la conoscenza
autentica della creatura umana in tutte le sue dimensioni. Da questo
punto di vista molto ci si attende dalla grande assise del V Convegno ecclesiale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre su “In
Cristo il nuovo umanesimo”, al quale parteciperà una delegazione
diocesana di otto rappresentanti.
A tutti rivolgo l’invito a riflettere su queste problematiche e a sapere portare e testimoniare la nostra visione nell’agorà del mondo.
Benedico l’impegno delle famiglie cristiane e degli operatori
della pastorale familiare.
X Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie
www.lupodimarebarletta.it
[email protected]
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
IL FIERAMOSCA
25
In città
In città
NOTIZIE IN BREVE
TRANSENNATA LA FONTANA DI SAN RUGGERO
PER PERICOLO DI CROLLO
In esecuzione di un’ordinanza del Comune di Barletta, operai della Barsa hanno provveduto a transennare provvisoriamente l’accesso alla storica Fontana di San Ruggero (sec. XII) minacciata
da pericolo di crollo. Con notifica ufficiale, al proprietario è stato
ingiunto di provvedere all’immediata messa in sicurezza del sito.
Nell’ordinanza si legge: “Il sopralluogo eseguito dal tecnico del
Settore edilizia pubblica e privata, su disposizioni dell’ing. Bernardini, a seguito della segnalazione del dirigente ing. Gianro(BARLETTANEWS)
dolfo Dibari del settore Lavori Pubblici e Manutenzioni presso
il fondo agricolo sito nei pressi dell’area vincolata di Canne della
Battaglia, ove è ubicata la Fontana di San Ruggero, ha constatato
che la struttura costituente la suddetta Fontana si presenta in pessimo stato di manutenzione così come si evince da fessurazioni e
lesioni su gran parte della stessa che risulta non idonea anche per
quanto riguarda l’aspetto igienico-sanitario”.
A TRANI LA 14a EDIZIONE
DEL CONVIVIO DELLE DIFFERENZE
Dal 28 al 30 aprile 2015, a Trani, presso la Sala Convegni dei Padri
Barnabiti, Piazza Tiepolo, si è tenuta la 14a edizione del “Convivio
delle differenze”, sul tema “Apocalissi bibliche e nuove apocalissi:
prospettive teologiche e geo-politiche. Dialogo pluridisciplinare”,
promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trani.
L’iniziativa - rinomato e puntuale appuntamento annuale di natura
26 IL FIERAMOSCA
culturale nel territorio nordbarese - quest’anno coincide con la
Seconda Settimana Biblica Diocesana ed è stata organizzata
in collaborazione col SAB, Settore Apostolato Biblico
dell’Arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie.
Particolare caratteristica di questa edizione è un dialogo
pluridisciplinare in cui docenti dell’ISSR, ognuno per le proprie
competenze, offrono spunti di riflessione e linee di approfondimento
scientifico legati al tema principale e riguardanti le prospettive
teologiche e geo-politiche di Apocalissi bibliche e nuove apocalissi
a cui sono dedicate le tre relazioni principali della prima sessione.
Le due sessioni successive, con le dodici comunicazioni e i due
briefing previsti, oltre a illuminare in uno stile agile, le diverse
prospettive pluridisciplinari, aprono un percorso che, dai testi
biblici del vangelo della Misericordia, si pongono in quel cammino
verso l’Anno Santo indetto da Papa Francesco a cinquant’anni dal
Vaticano II.
CITTADINANZA ITALIANA, DA OGGI
BASTA UN CLICK PER LA RICHIESTA
Con il sistema informatizzato curato dal Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione stop ai modelli cartacei. È da oggi
attiva la nuova modalità informatica che prevede l’invio on line
dell’istanza di cittadinanza, messa a punto dal dipartimento per
le Libertà Civili e l’Immigrazione-Direzione centrale per i Diritti
civili, la Cittadinanza e le Minoranze.
Cosa deve fare il cittadino
Il richiedente compilerà la domanda, utilizzando le credenziali
d’accesso ricevute a seguito di registrazione sul portale dedicato
al seguente indirizzo https://cittadinanza.dlci.interno.it, e la trasmetterà in formato elettronico, insieme ad un documento di riconoscimento, agli atti formati dalle autorità del Paese di origine
(atto di nascita e certificato penale) e alla ricevuta del pagamento
del contributo di euro 200,00 previsto dalla legge n. 94/2009.
APULIA ARTE FESTIVAL:
SIPARIO DANZA A BARLETTA
Il 29 aprile (Giornata Mondiale della Danza) con la partecipazione
GIUGNO
2015
di tutte le scuole di danza di Barletta, è stato organizzato un evento
che ha visto numerosi aspiranti danzatori esibirsi in flash-mob,
installazioni presso boutiques cittadine, all’interno dei cinema
nonché lezioni aperte all’interno del Teatro.
Il 1° maggio con “Preludi di danza” le scuole di danza di Barletta
hanno vissuto una serata di danza corale cittadina.
Il 9 maggio è arrivato dall’Olanda il “Korzo Theater”, casa della
danza olandese - che ha presentato al pubblico il famoso coreografo Samir Calixto.
Il 23 maggio la compagnia Naturalis Labor ha proposto in prima
ed esclusiva regionale “La Catedral”, un lavoro che mescola milonga e danza contemporanea.
LE DIMISSIONI DELL’ING. GIANRODOLFO DI BARI
DIRIGENTE AI LAVORI PUBBLICI
L’ing. Gianrodolfo di Bari si è dimesso da dirigente del settore lavori pubblici, le sue dimissioni diventeranno operative dal 30 giugno prossimo. Motivo del recesso dall’incarico, il contrasto con il
contenuto di una delibera di giunta riguardante il ripristino della
agibilità degli alloggi per anziani istruita dallo stesso dirigente e
non condivisa dall’esecutivo in merito ai tempi di intervento sul
riattamento degli ambienti destinati a funzioni sociali.
INCONTRO CON GLI OPERATORI
PER IL RILANCIO DELLA DISFIDA
Si è tenuto presso la libreria Cialuna una presentazione dei risultati dei focus group tematici che si sono incontrati nei mesi scorsi
per allestire l’evento Disfida del 2015. I promotori dell’incontro,
nel loro indirizzo di invito, hanno precisato: “La Disfida di Barletta è un patrimonio della cultura e dell’identità cittadina che deve
essere valorizzato e può diventare un’importante occasione di sviluppo e di visibilità. Il territorio possiede intelligenze, esperienze
e talenti che possono essere messi al servizio di questo obiettivo.
A febbraio abbiamo firmato degli incontri per raccogliere idee,
spunti e proposte. Con un metodo molto pragmatico e aperto, abbiamo cominciato un percorso partecipativo e costruttivo di elaborazione. Oggi vogliamo condividere i dati che abbiamo raccolto
e un’idea di progetto per gli anni a venire”. A firmare l’invito gli
esperti Giampiero Borgia, Margherita Cristiani, Francesco Gorgoglione e Victor Rivera Magos.
ASSEGNATI UFFICIALMENTE AGLI
ANZIANI AVENTI DIRITTO I SEDICI ALLOGGI
NELL’AREA DELL’EX DISTILLERIA
Si è proceduto, presso gli uffici del settore Demanio, Patrimonio/
Ufficio Casa del Comune di Barletta, all’assegnazione agli anziani
aventi diritto dei sedici alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica
in locazione, realizzati nell’area inclusa nel Programma di Recupero Urbano dell’ex distilleria di Barletta, occupati abusivamente
nel 2009.
A seguito dello sgombero dello scorso 8 aprile e della riconsegna
dell’immobile da parte della magistratura all’Amministrazione
comunale, si è potuto procedere alla scelta da parte dei legittimi
assegnatari delle unità abitative, sulla base del punteggio conseguito nella graduatoria redatta a conclusione del procedimento in
esecuzione della determinazione dirigenziale del n. 385 del 19
marzo 2015.
A ciascun assegnatario è stata consegnata la bozza del contratto
di locazione. La consegna materiale avverrà a conclusione degli
interventi di manutenzione resisi necessari per garantire la piena
funzionalità abitativa.
Si conferma, così, la volontà dell’Amministrazione di operare per
la coesione sociale nel rispetto della legalità.
GIUGNO
2015
LAVORI DI RECUPERO E
RIQUALIFICAZIONE PIAZZA MARINA
La Giunta ha approvato l’utilizzo delle economie di gara per i lavori di sistemazione dell’area circostante la Porta Marina, per un
importo complessivo di e 80.600,00. Il progetto, da sottoporre
all’approvazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
per il Paesaggio della Puglia, prevede di migliorare la recinzione,
la visibilità e la manutenzione della rotonda al centro della piazza
che comprende una antica fontana/pozzo. Porta Marina sarà invece interessata dalla pulizia e restauro delle murature interne e
della volta, dall’adeguamento e riattivazione del sistema di illuminazione interna; dalla sistemazione del basolato interno; dall’installazione di dissuasori. Previsto, inoltre, il completamento del
marciapiedi antistante la Chiesa San Cataldo.
PROBLEMATICHE AMBIENTALI E SANITARIE
NELL’AREA INDUSTRIALE: IL SINDACO CASCELLA
HA INCONTRATO IL DIRETTORE ASL BAT NARRACCI
Si è svolto a Palazzo di Città un incontro tra il sindaco, Pasquale
Cascella, e il direttore dell’ASL BAT, Ottavio Narracci, a seguito
della richiesta di un’azione straordinaria e coordinata di controlli
e di analisi delle problematiche ambientali e sanitarie nell’area
industriale segnalate anche da cittadini e organi di stampa.
Nell’assicurare la disponibilità dell’ASL, il dott. Narracci ha offerto un primo riscontro alle preoccupazioni rappresentate dal
sindaco comunicando di aver già incaricato la propria Unità di
Epidemiologia e Statistica di effettuare uno studio sulla prevalenza di patologie cronico/degenerative nel territorio, i cui risultati
saranno messi in relazione con i dati disponibili sulle patologie
oncologiche.
Il sindaco Cascella ha ringraziato il dirigente dell’ASL per l’attenzione così manifestata e ha auspicato che il confronto in atto con
gli enti preposti possa al più presto approdare a un comune protocollo operativo in grado di offrire ogni necessario chiarimento e
individuare misure adeguate per far fronte alle criticità ambientali
e sanitarie della città.
Barsa. Presentata dall’avv. Diciollo una
petizione sulla raccolta differenziata
L’Avv. Diciollo, invece, ha illustrato i punti salienti della petizione
organizzata dall’Associazione Casa del consumatore Puglia, di cui
è presidente, condivisa e sostenuta da Ruggiero Mennea. “Sulla
base delle moltissime lamentele che ci stanno pervenendo dalla
cittadinanza, chiediamo la modifica di alcuni orari e modalità di
conferimento per agevolare l’utenza. Vogliamo che le sanzioni,
come prescritto peraltro dalla legge, siano elevate, in caso di
inadempienze, solo alle persone fisiche ed in loro presenza, non
certo alle persone giuridiche, come i condomìni. Perché così si
penalizza anche chi ha conferito in maniera adeguata e conforme.
Di conseguenza chiediamo che vengano restituiti i soldi delle
multe nulle ed illegittime comminate alle persone giuridiche. E,
fondamentale, chiediamo che i cittadini possano entrare nella
valutazione dei servizi pubblici di cui sono fruitori diretti, come
sancito dall’art. 2 comma 461 della Legge Finanziaria del 2008 n.
244/2007, che introduce la valutazione civica dei servizi erogati
da enti pubblici. E come previsto dalla convenzione sottoscritta
dal Presidente della Regione Puglia e dall’Anci per incentivare il
recepimento del comma 461 da parte dei singoli comuni, ancora
restii a metterlo in pratica”.
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27
ILILFIERAMOSCA
FIERAMOSCA
Libri
IL MAGGIO DEI LIBRI A BARLETTA
promosso dalla Biblioteca Comunale
A
nche quest’anno “Maggio dei Libri”, alla sua quinta
edizione, una grande campagna nazionale di promozione alla lettura (“leggere fa crescere”, questo il motto ispirativo dell’iniziativa). La manifestazione libraria, diretta alla
promozione di una lettura in calo, iniziata il 23 aprile (con la
Giornata Mondiale del Libro) si è protratta fino al 31 maggio.
Un evento nazionale nel quale si organizzano, in ogni parte
di Italia, incontri, notti bianche, maratone, dibattiti, reading,
eventi speciali.
Anche Barletta ha aderito a questa iniziativa attraverso
la nostra Biblioteca Comunale “S. Loffredo”. Il programma
ha contemplato “Letture creative” nella Sezione Ragazzi in
quattro appuntamenti per bimbi di età compresa fra i 6 e i
9 anni (5, 12, 19, 26 maggio). Ogni lezione, un’ora e trenta,
durante la quale stimolare la fantasia dei bambini soprattutto
attraverso il racconto della storia della propria città e dei suoi
personaggi più rappresentativi, come Eraclio oppure la Disfida di Barletta. Insomma un aiuto alla scuola con la quale relazionarsi, utilizzando anche il contributo di strutture esterne
come la Biblioteca per Ragazzi “Mirabilia” o la Casa Editrice
Rotas, che in questi anni sta producendo pubblicazioni per
bambini (su Eraclio, sul giovane De Nittis, sulla Disfida di
Barletta ed altro).
Per i ragazzi dagli 11 ai 13 anni, altri stimoli alla lettura,
da parte dell’Associazione Mirabilia, attraverso la sua infaticabile promotrice Licia Di Vincenzo, che questa volta ha
proposto “letture clandestine, una storia in ogni storia”.
Ma il “Maggio dei Libri” non è solo circoscritto al mondo
della prima infanzia e adolescenza. Il 14 maggio Tommy Dibari ha proposto un percorso di creatività “dalla scrittura al teatro”, mettendo a frutto la sua esperienza come autore televisivo
e romanziere, e per l’occasione ha presentato il suo ultimo libro
Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine.
E per gli appassionati di storia locale, il 22 incontro con
Renato Russo che ha presentato l’ultimo suo saggio storico,
La Disfida di Barletta, fonti storiche e letterarie del Cinquecento introdotto dal generale Gaetano Nanula.
Ancora un incontro con i bambini, nella notte tra il 23 e il
24 maggio, in biblioteca. Numero massimo - su prenotazione
- 25 partecipanti con iscrizione gratuita. Tema dell’incontro
“La notte è piccola per noi. Notte bianca per lettori insonni”.
I bambini, nel corso di questa bella esperienza, hanno anche partecipato ad attività di laboratorio creativo di art-attak,
visite guidate… notturne alla Biblioteca e spettacoli di letture
animate.
Un apprezzamento per l’Amministrazione Comunale,
ma in particolare per il suo solerte animatore “bibliotecario”
Emanuele Romallo.
28 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
Tante le iniziative
di Mirabilia a favore
del libro e della lettura
D
a vent’anni l’associazione Mirabilia, è impegnata nella
promozione e diffusione del libro e della lettura fin dalla
prima infanzia. Anche quest’anno, per il “Maggio dei Libri”, ha
promosso giornate dedicate alla lettura, una giornata patrocinata
dal Comune di Barletta con la partecipazione del Club Unesco e
delle scuole cittadine e della Biblioteca Comunale “S. Loffredo”.
Principale iniziativa, un grande raduno di alunni davanti al Teatro Curci (erano presenti circa 8000 bambini). Mirabilia anche
questa volta ha messo a disposizione la sua consistenza libraria, la
“Biblioteca dei Ragazzi”, ospite della scuola elementare Giovanni
Paolo II. E ancora, a scuola senza zaino ma libri e letture preferite in classe, bookcrossing, scambio di libri, per incontrare nuovi
autori e generi letterari diversi. Ma le iniziative dell’associazione
Mirabilia non finiscono qui! Tante altre ne sono state realizzate
durante tutto il mese di maggio, un lungo percorso fra libri, letture, laboratori, incontri, che l’associazione ha portato avanti fino a
fine maggio aderendo, come ogni anno a “Il Maggio dei Libri”, la
campagna nazionale di promozione alla lettura.
IL FIERAMOSCA
29
Libri
Il Gen. Nanula presenta al Castello
l’ultimo saggio di Russo sulla Disfida
di Raffaella Delpiano
N
el quadro delle iniziative de
“Il Maggio dei Libri”, organizzato dalla Biblioteca Comunale
“S. Loffredo” di Barletta, presentato
nell’emeroteca del Castello l’ultimo
saggio scritto da Renato Russo su La
Disfida di Barletta nelle fonti storiche
e letterarie del Cinquecento, per i tipi
della Rotas. A illustrare l’opera il generale Gaetano Nanula.
Dopo aver sottolineato la feconda produzione dell’autore sulla Disfida ed essersi soffermato sulla sua
attenzione per il risvolto divulgativo
specialmente in ambito scolastico, il
gen. Nanula è entrato nel merito della
monografia della quale ha evidenziato
specialmente il contributo di alcuni
- dei numerosi autori citati nel testo
- ai fini di una più attendibile verosimiglianza dei fatti ricordati, come la
lettera del Gran Capitano Consalvo
da Cordova scritta ad un amico lucano proprio il giorno dopo della contesa, cioè il 14 febbraio 1503.
Ma non meno interessanti sono le lettere scritte dal Galateo al suo
amico Crisostomo, tanto più veritiere perché di un dignitario della corte di re Ferdinando d’Aragona che aveva conosciuto Ettore
Fieramosca presso la corte aragonese, da giovinetto, apprezzandone qualità e virtù. E che dire - fra gli storici - l’apprezzamento
che della Disfida e del suo esito fa il grande storico Francesco
Guicciardini nella sua celebrata Storia d’Italia. Ma la parte più significativa dell’opera è nell’allegata copia anastatica della cronaca
che dell’evento fa l’Anonimo Autore di Veduta che vi prese parte
e che Russo ha avuto l’avvedutezza di stampare nella versione,
che dell’Anonimo, ne diede lo stampatore napoletano Nazareno
Scoriggio nell’edizione del 1633, che rappresenta al tempo stesso
un punto di equilibrio fra le edizioni precedenti e quelle successive dell’Anonimo. In conclusione di serata, Russo ha colto l’occasione per ritornare - senza però polemizzare - sulla necessità di
una convivenza fra dotta ricerca circoscritta agli addetti ai lavori,
e i divulgatori presso il grosso pubblico dei lettori, adulti e bambini, ma specialmente questi ultimi che - ancora oggi - ne sono
ampiamente disinformati perché, nelle scuole (cominciando dalle
elementari) la storia locale non si insegna!
Egregio direttore,
ho ricevuto e letto la tua ultima (si fa per dire!) ricerca sulla Disfida di Barletta, argomento che ormai studi da moltissimi anni alternando saggi storici a pubblicazioni divulgative
a beneficio dei lettori comuni e dei ragazzi. Da studiosa di
storia mi compiaccio vivamente che il tuo volume contenga
trascritta la fonte dell’Anonimo. Ogni studioso o lettore ha il
diritto e dovere professionale di studiare le fonti. Solo successivamente, saldando il suo sapere su queste, potrà farsi ed
esprimere dei pareri. Ecco quindi la seconda parte del tuo testo, nel quale racconti, da studioso e da storico, la celebre disfida, conducendo per mano il lettore attraverso le numerose
testimonianze coeve per giungere a quelle rappresentate dalle
immagini. Un volume snello di piacevole ed originale veste
editoriale che dovrebbe essere presente in tutte le biblioteche,
specialmente quelle comunali, regionali, ma anche nazionali. Smettiamola con i campanilismi separatisti. Dobbiamo far
conoscere la nostra storia dalle Alpi, lungo gli Appennini,
fino alle nostre splendide isole. La Disfida di Barletta è un
tassello importante di questo grande mosaico storico nazionale, europeo e mondiale. Se non si guarda alla storia, letta
come fai tu alle fonti documentarie, ma con una metodologia
di cultura divulgativa, o “diffusa”, come dice Franco Cardini, ci si condanna ad uno sterile soliloquio, circoscritto agli
addetti ai lavori.
Auguri per le tue ricerche e ancora grazie.
P.S. Il mio volume di atti del convegno “Solidarietà: le confraternite ebraiche, cristiane e musulmane a confronto” va in
stampa la prossima settimana. Te ne farò tenere copia.
Un momento della presentazione. Da sinistra l’autore Renato Russo e
il generale Gaetano Nanula
30 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
Liana Bertoldi Lenoci
Presidente del Centro Studi Storici
e socio-religiosi in Puglia - Bari
3131
IL IL
FIERAMOSCA
FIERAMOSCA
Libri
Libri
La storia della città attraverso le sue epigrafi
I maschietti nascono sotto i cavoli,
le femminucce, a volte, sotto le zucchine
UNO STUDIO DI MICHELANGELO FILANNINO
TOMMY DIBARI AL SUO TERZO LIBRO RACCONTA
LA STORIA DI UN’ADOZIONE MOLTO SPECIALE
di Paola Russo
Cose che sapevo di Tommy Dibari
• è nato nel 1974 a Barletta
• è stato mio compagno alle scuole medie
• è il marito di Doriana
• è uno scrittore
• è sempre stato un bel ragazzo
• ha scritto La Cambusa e Non ho tempo
da perdere insieme a Fabio Di Credico
(lo so perché li ho letti, La Cambusa anche in due edizioni diverse)
• è un autore televisivo
• è un padre innamorato
• quando scrive punta dritto al cuore
Cose di Tommy Dibari
che ora so meglio
Tommy Dibari sa fare arrivare le parole
nel punto in cui le gambe incontrano i jeans
e tu non puoi che leggere la storia che ti
sta raccontando tutta d’un fiato con quella
sensazione ininterrotta di pelle d’oca, con
picchi più acuti quando Dibari scrittore
cede il passo a papà Tommy scrivendo lettere al futuro - e anche al passato - della
sua bambina. Fino al momento in cui chiudi il libro, riprendi fiato, ti asciughi quella
lacrima piena di riconoscenza e mandi un
sms a sua moglie perché, anche se il suo
nome non compare in copertina, stavolta
la coautrice è lei.
Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine è, come dice il sottotitolo, la Storia di un’adozione. La storia vera
di una coppia che fa un percorso come
tante coppie: corteggiamento, fidanzamento, mettere su casa, matrimonio, viaggio
di nozze, vita frizzante e nuova da marito
e moglie, cene a casa degli amici, pranzi
domenicali dai suoceri, week-end fuori,
regali per gli anniversari. E poi a un certo
punto arriva quel desiderio di genitorialità che si affaccia con timidezza, come se
aspettasse il permesso per entrare. Ma sì ne
abbiamo fatte abbastanza di cene con gli
amici e viaggetti e serate a tirar tardi un po’
32 IL FIERAMOSCA
brilli e brillanti per le vie di una città dove
tornare è sempre casa, da cui allontanarsi è
spesso necessario. È il momento: facciamo
un bambino.
Ma la coppia di questa storia, come
tante altre coppie, si trova a fare i conti con
un’imprevedibile sentenza della biologia.
Da quel momento inizia un pellegrinaggio
pieno di volontà e impegno, in cui i chilometri segnano gli infiniti segmenti del desiderio e si infrangono nei tentativi falliti.
Entrare con i protagonisti nelle sale
d’aspetto di quegli ospedali richiede più
pudore che affacciarsi nella loro camera da
letto, il posto in cui, che facciano l’amore,
mangino pop-corn o passino una notte intera a parlare sul bordo del letto, senti che
c’è tutto quello che serve a quella famiglia.
Ascoltandosi anche nei silenzi, Tommy e
Doriana individuano la complicata ma inevitabile rotta che li porterà a Martina, una
bambina da adottare, una bambina che li
sta aspettando.
Tommy un giorno su Facebook ha dato
il lieto annuncio: avrebbe pubblicato un
libro, la storia dell’adozione di una figlia
tanto voluta. Con la stessa partecipazione
che si vive per l’attesa di un bimbo da parte di una coppia di amici, abbiamo seguito
il susseguirsi di questi mesi. Ogni tanto
avevamo un’anticipazione, contavamo i
giorni che passavano, sapevamo quando
i capitoli crescevano di numero, poi il regalo di poche righe all’improvviso, la foto
di un lembo di bozza come l’ecografia di
quella gestazione letteraria, la notizia della
cianografica liberata, il conto alla rovescia,
la fine del travaglio, la foto di copertina e
gli auguri di tutti con tanti tanti selfie con
il libro in mano e citazioni delle frasi che
ognuno ha già più a cuore.
È incredibile quanto sia facile riconoscersi in questa storia: nell’amica che
deve gestire l’imbarazzo nel dare la notizia
Tommy Dibari
SARÒ VOSTRA FIGLIA SE NON MI
FATE MANGIARE LE ZUCCHINE
Cairo Publishing 2015
e 13,00 - pp. 216
di una nuova gravidanza, nel coro sempre
attivo e prodigo di consigli e rimedi, nelle
famiglie dei mancati genitori attente a dosare parole ed aspettative, nelle altre coppie
di sale d’attesa interminabili, in quelle che
lottano nei modi che sanno, nei modi che
possono, in quelle che scattano la foto di un
miracolo avvenuto per ringraziare i medici
che quel miracolo hanno reso possibile, in
quelle che piangono senza rimedio, in quelle che posseggono la grande bellezza di saper abbracciare una vita nata altrove.
Se è vero che un libro è come un figlio
per un autore, allora questo libro di Tommy
Dibari è un figlio ancor più caro. Le lettere
che scrive per Martina sono messaggi universali, senza tempo, sono pagine da ricordare, da raccontare, da leggere, rileggere,
fare proprie. Sono una dote inestimabile.
Tommy Dibari ha scritto un piccolo grandissimo libro.
Gli studi epigrafici a Barletta
Lo studio delle epigrafi di Barletta vanta precedenti significativi.
Già nel Settecento il pioniere degli studi storici in ambito locale,
Francesco Paolo De Lèon trascrisse alcune epigrafi.
A metà dell’Ottocento, Giuseppe Seccia realizzò la prima, autentica ricognizione sulle epigrafi
di tutti i monumenti di Barletta.
Quest’opera, tuttora inedita, costituì la base per il volume di Filippo
De Leone edito nel 1889.
Le epigrafi della Cattedrale
sono state studiate in modo specifico da Salvatore Santeramo.
Nel 1997, Maria Cecilia D’Ercole ha catalogato e studiato il
materiale lapìdeo del Castello di Barletta, inserendo per la prima
volta la traduzione dei testi epigrafici.
In questo volume, come già fece Filippo De Leone alla fine
dell’Ottocento, le epigrafi sono presentate in sequenza, come in
una passeggiata nelle diverse zone della città.
I siti più importanti sono preceduti da una nota introduttiva
storico-artistica, curata dalla dott.ssa Luisa Filannino.
Le fotografie mirano a facilitare l’identificazione e l’osservazione delle singole epigrafi.
Criteri di numerazione
Ogni epigrafe è contrassegnata da un numero di quattro o, raramente, cinque cifre: le prime due indicano la Zona, le altre il
numero di successione all’interno di quella Zona.
Avevo deciso che non avrei fatto fare
all’emozione ma al caso. Allora ecco, apro
una pagina tra tante e cito una delle frasi di
Martina che introducono ogni capitolo: “Papi,
a Natale voglio fare i regali a tutti quelli che
non li fanno: così capiscono! M.”.
2015
Ad esempio, il numero 1122 indica la zona 11 e la ventiduesima epigrafe di quel luogo.
L’asterisco (*) accanto al numero in alto a sinistra in ciascuna
scheda sta ad indicare, secondo l’opinione dell’autore, la particolare rilevanza dell’epigrafe.
Fotografie delle epigrafi
Il DVD allegato contiene le fotografie che riportano la stessa
numerazione delle epigrafi. Le immagini curate da Federico Cappabianca sono contrassegnate dal suo watermark.
Trascrizione del testo
Il testo di ciascuna epigrafe è riportato in maiuscole e con lo
scioglimento delle abbreviature. Le parole o gli elementi onomastici abbreviati sono resi espliciti trascrivendo la parte sottintesa fra
parentesi tonde. Ad esempio D.O.M. è trascritto D(EO) O(PTIMO)
M(AXIMO): in tal modo il lettore può distinguere le lettere effettivamente incise da quelle aggiunte. Lo scioglimento di abbreviatura dubbio è indicato con parentesi tonde e punto interrogativo. Ad
esempio TOP. = TOP(ARCA?). Il testo dell’epigrafe è trascritto con
la fine del rigo indicata da un trattino obliquo (/). Le lacune sono
indicate da parentesi quadre con puntini […]. Le ipotesi di soluzione delle lacune sono fra parentesi quadre: ad es. MEN[SE]. Se vi è
dubbio, è aggiunto il punto interrogativo. Ad es. SER[GI?].
Bibliografia relativa alle epigrafi
Per ogni epigrafe è indicata l’opera più antica in cui risulta già
trascritta. Le fonti posteriori non sono elencate, se non in presenza
di varianti significative. Nelle note alle singole epigrafi sono indicati altri riferimenti bibliografici specifici.
La sigla CDB indica il “Codice Diplomatico Barlettano” tredici volumi, di cui i primi quattro a cura di Salvatore Santeramo, i
voll. V-XII a cura di Carlo Ettore Borgia ed il XIII, l’Indice, a cura
di Alfredo Basile.
Non fate passare molto tempo, non
aspettate Natale. Leggendo Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine
capirete un sacco di cose.
GIUGNO
Barletta, come si sa, è una città molto prolifica come densità
di autori. Basti pensare che ne vantiamo, oggi anno, fra i trenta
e i quaranta. Non tutti i libri sono naturalmente destinati a salvarsi dall’usura del tempo. Ogni tanto, però, ne viene stampato
uno che si distingue dagli altri, destinato a essere collocato fra
quelli che contano per davvero nella bibliografia della città. Le
epigrafi di Barletta è uno di questi. Il titolo potrebbe trarre in
inganno, come di un testo pesante come la pietra nella quale le
iscrizioni sono scolpite. E invece è estremamente interessante e
catturerà certamente la vostra attenzione. Oltre tutto la ricerca è
agevolata da una sistemazione organica topografica ai fini della
loro ricerca (per zone e per chiese) con testo in maiuscoletto e
relativa trascrizione (M. FILANNINO, Le epigrafi di Barletta,
Etet edizioni, 15 euro)
GIUGNO
2015
IL FIERAMOSCA
33
Scuola
Grande partecipazione, alla “R. Girondi”,
per l’evento-progetto “Gio.Mo.Vi”
Grande partecipazione, degli alunni delle classi della S.E. “R.
Girondi”, al progetto “GIO.MO.VI” cioè Gioco-Movimento-Vita,
un evento ludico promosso dalla dirigente della scuola Serafina
Ardito e organizzato proprio nella giornata nazionale dedicata a
Scuola
che va sotto il nome di “Capitan Eco” organizzato sei mesi fa dalla
BARSA, e che consisteva nel coinvolgimento di tutte le scuole
primarie cittadine i cui alunni dovevano raccogliere buste piene di
carta e portarle all’Ecocentro di Via Callano. La consistenza dei
conferimenti era certificata dalla timbratura di speciali cartellini di
cui erano dotati i concorrenti. Dopo una lunga gara durata mesi,
alla fine a spuntarla come vincitori sono risultati in particolare gli
alunni della classe V A della Scuola Musti.
Aldilà del gioco, è evidente che l’iniziativa mirava a sensibilizzare le famiglie e a coinvolgerle in questa presa di coscienza
che ha come obiettivo una città più pulita.
Scuola elementare “N. Fraggianni”
“Scuola e legalità”. Alla spensierata giornata, dedicata al gioco e
allo sport, oltre alla dirigente, ai docenti e ai familiari degli alunni,
ha aderito il prof. Luigi Terrone, già dirigente della stessa scuola
negli anni passati e delegato del coordinatore dell’Ufficio educazione fisica e sportiva del Provveditorato degli Studi di Bari.
In apertura della mattinata, le parole della dirigente e “il giuramento” da parte di un alunno. Sullo sfondo, l’inno della Girondi e poi quello nazionale eseguito fra lo sventolio di centinaia di
bandierine tricolori che hanno dato un senso patriottico alla scena.
Prima dell’inizio delle gare e delle performances, vi è stata un’esibizione di balli di gruppo.
Anche quest’anno una notte
in Biblioteca (terza edizione per
bambini fra gli 8 e i 10 anni)
Anche quest’anno, organizzata dalla Biblioteca Comunale “S.
Loffredo”, la terza edizione di “Una notte in biblioteca”, per alunni fra gli otto e i dieci anni. Una bella esperienza, indimenticabile
per chi l’ha vissuta, di grande suggestione. Una iniziativa realizzata con la finalità di invogliare i ragazzi alla lettura, in collaborazione con i responsabili della Biblioteca, la cooperativa Lilith
2000, l’associazione “Mirabilia” e la compagnia teatrale “Fatti di
sogni”. In attesa di andare a dormire, i ragazzi hanno realizzato dei
progetti predisposti dagli organizzatori, come la realizzazione di
manufatti di carta e la conoscenza dei libri, specialmente di quelli
destinati alla loro età. Poi tutti a letto nei sacchi a pelo. Al loro
risveglio, la vicesindaco Anna Francabandiera, l’assessore Giusy
Caroppo e il responsabile della Biblioteca Emanuele Romallo, che
hanno sottolineato come motivo di questa iniziativa è quella di
avvicinare i ragazzi alla lettura.
I bimbi della V A della S.E. “R. Musti”
promotori della “dif ferenziata”
Gli alunni della V A della Scuola Elementare “R. Musti” si
sono particolarmente distinti, in queste ultime settimane che ci
dividono dalla chiusura dell’anno scolastico, per aver suscitato interesse - con la loro gioiosa animazione - nelle strade del quartiere
della loro scuola. Il motivo? Interessare le famiglie all’utilità della
“raccolta differenziata”. Dando innanzitutto l’esempio cominciando essi stessi a fare la pulizia nel cortile della loro scuola. Quindi
sfilando in un corteo d’auto dalle quali si affacciavano per gridare
alla gente del quartiere “noi facciamo la differenza!”. Un progetto
34 IL FIERAMOSCA
Gli alunni della scuola elementare “N. Fraggianni” alle prese
con la storia della città, cominciando da una vivace ricostruzione
della storia (un po’ mitizzata) del nostro grande colosso, Eraclio, la
grande statua in bronzo sul piedistallo in pietra davanti alla chiesa
del Santo Sepolcro. I tratti grafici dei bimbi sono molto elementari,
e tuttavia danno proprio l’idea del mitico imperatore bizantino.
Gli alunni della scuola “Papa
Giovanni XXIII” di Margherita di
Savoia vincono il primo premio
del Progetto Qualità Vallelata
Gli alunni delle classi prime della scuola primaria “Papa
Giovanni XXIII” di
Margherita di Savoia
hanno vinto il primo
premio del concorso nazionale Progetto
Qualità, promosso dalla Vallelata, consistente in 3.000 euro, che
saranno utilizzati per la
bonifica dell’area verde
degradata prospiciente
le loro aule scolastiche, per trasformarla in orto-giardino didattico,
in cui potranno condurre esperienze di coltivazione.
Gli alunni della classe 1a E della scuola primaria margheritana
hanno incontrato quelli della 3aA dell’Istituto omnicomprensivo
Galileo Galilei, con sede ad Addis Abeba (Etiopia). Per promuovere la conoscenza reciproca, gli alunni delle due classi si sono
scambiati foto, notizie e materiali sulle specifiche tipicità, tra cui
i libricini della bellissima collana alimentare per bambini, pubblicata dalla casa editrice Rotas: Bianca e Petra, Gioconda nel
Regno del Sale e Nereo Pane da Museo, la storia di un pane in
fuga dalla Puglia per approdare, guarda caso, proprio in Africa e
risolvere la piaga della fame nel mondo.
GIUGNO
2015
ALLA SCUOLA ELEMENTARE “GIOVANNI MODUGNO”
Una risata inclusiva… per una scuola inclusiva
di Maria Antonia Annacondia
21
maggio 2015: Uccio De Santis è stato alla scuola Primaria “Giovanni Modugno” di Barletta in compagnia
della collega e attrice inseparabile Antonella Genga.
Il motivo è stato uno dei più singolari: i piccoli alunni della
classe IV C durante l’evento “La risata inclusiva” hanno ripercorso
il significato del sorriso come espressione di felicità, tenerezza, ottimismo, comicità, medicina, terapia…
Il sorriso è certamente una delle cose più semplici e spontanee,
che una persona è portata a fare nella sua giornata e nella sua vita,
è un potente strumento per relazionarsi. È un qualcosa di straordinario che ha del magico.
Un sorriso è la chiave maestra che apre qualsiasi porta, ed è il
miglior strumento per abbattere barriere insormontabili. Il Sorriso,
questo piccolo schizzo disegnato sulla bocca, ha una forza incalcolabile nelle relazioni perché facilita la comunicazione, il dialogo
fra le persone, anche se sono degli sconosciuti gli uni agli altri, ed
anche se non parlano la stessa lingua, perché il sorriso è internazionale. Tutti abbiamo la facoltà di ridere, indipendentemente dalla
cultura a cui apparteniamo o dalla parte del mondo in cui viviamo.
Dovremmo tutti imparare a dispensare sorrisi come fiori e a
lasciare che il nostro sorriso diventi un invito, per gli altri, a conoscerci. Perché, ricordiamoci che anche un piccolo sorriso è un
grande dono che offriamo agli altri, e soprattutto a noi stessi.
Gli alunni hanno scosso un po’ gli animi dei presenti quando
hanno evidenziato che più si diventa adulti e meno si sorride. I
bambini ridono in media 400 volte al giorno, gli adulti 15 volte.
La domanda giusta non è da rivolgere ai bambini: “Perché ridi?”,
ma da rivolgere agli adulti: “Perché non ridi più?”. Che significa
questo? Che crescendo, gli adulti, perdono la naturale purezza e
la spontaneità mettendosi sul volto una maschera per non apparire
quello che sono. Ma non per questo si deve rinunciare a sorridere in
ogni momento e in ogni situazione.
Durante l’evento gli alunni, impegnati dall’inizio dell’anno
nell’apprendimento della Lingua Italiana dei Segni, hanno “segnato”
un brano musicale che invita ad affrontare i problemi della vita e le
difficoltà con un sorriso, un inno all’ottimismo: Sorridere sempre!
Recupero anni scolastici
DEL 20%
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GIUGNO
2015
In alto: Uccio De Santis e la dirigente Eleonora Iuliano. In basso, gli
alunni della scuola in un momento della loro esibizione
Un bellissimo testo segnato che ha toccato il cuore e commosso
i presenti. Una tenerezza condivisa con l’umorista Uccio De Santis
che in prima fila, sorrideva e apprezzava e che alla fine della “lezione speciale” si è unito ai piccoli alunni per sceneggiare alcuni
momenti esilaranti.
“La presenza di un artista di fama nazionale quale è il comico
Pugliese Uccio De Santis dà valore aggiunto alle nostre attività scolastiche” ha evidenziato la dirigente scolastica professoressa Eleonora Iuliano “la nostra è un’iniziativa che rientra nell’ambito del
Progetto regionale VERSO UNA SCUOLA AMICA attraverso la
quale cerchiamo di abbattere le barriere della comunicazione; donare un sorriso non costa nulla ed arricchisce chi lo riceve, inoltre avere la capacità di far sbocciare un sorriso sul volto del nostro interlocutore è una qualità che cerchiamo di sviluppare in noi stessi da
adulti, ma anche nei nostri piccoli alunni perché così si stemperano
le tensioni e si agevola una comunicazione serena ed efficace.”
L’auditorium della Scuola “Modugno è stato un tripudio di insegnanti, genitori, giornalisti che hanno apprezzato l’iniziativa e
gustato l’esibizione dei piccoli alunni gioiosi.
Tanti sorrisi in una giornata che questi fanciulli non dimenticheranno facilmente!
IL FIERAMOSCA
35
Scuola
Storia
LE RAGIONI DEL FARE CORO
IL CORO È UNA GRANDE OCCASIONE PER CONOSCERE SE STESSI
di Maria Teresa Nesta*
M
i piacerebbe arrivare alle prove con
la ricetta giusta, ma così non è…
L’inserimento di giovani voci, che nel
nostro coro avviene con cadenza annuale,
può per un certo periodo, destabilizzare
l’omogeneità vocale, faticosamente conquistata dal gruppo più maturo, ma essendo necessario per il coro (finita la scuola primaria
alcuni si trasferiscono in nuovi quartieri e
frequenteranno altre scuole) i cantori più
esperti, si armano di pazienza, accolgono le
nuove voci con disponibilità e, prova dopo
prova, ripercorrendo insieme la strada già
tracciata, si arriva… per poi ricominciare.
Ovvio, che lavorare con voci così giovani (dai 5 ai 12 anni) richiede una “umana
sperimentazione” sulle loro pazienti ugole, soprattutto se il repertorio è a due, tre
o quattro voci, ma, la semplicità del fare,
delle volte, è una complessità risolta…
L’esperienza, dunque, diventa sorprendente, entusiasmante, costruttiva, tanto da
permettere alla Musica di diventare veicolo di scoperte culturali, nella città e sul
territorio nazionale e il canto, viene vissuto
come momento attivo, sia nella dimensione
educativa e scolastica, sia in quella sociale.
Il confronto, infatti, tra esperienze e provenienze diverse amplifica la portata didattica
di ognuno dei percorsi di studio.
Così il canto si trasforma, muta la sua
veste e la “mission” di un progetto che
si poneva come obiettivo lo studio degli
aspetti di natura prettamente tecnico-vocale, diventa anche la “mission” di quelli
psicologico/relazionali e, allora… bisogna
motivare i propri coristi; individuare le
strategie che facilitano l’apprendimento e il
mantenimento della concentrazione; risolvere i contrasti interni che influiscono negativamente sulle attività del coro; gestire
l’ansia del gruppo in occasione dei concerti;
le relazioni pubbliche e altro ancora… Ne
consegue che la sinergia e la condivisione
di pensiero che si crea all’interno del gruppo, sono la dimostrazione e il presupposto
per continuare ad investire attivamente su
questo tipo di iniziative i cui destinatari per
eccellenza, i bambini, ne percepiscono la
bontà e la bellezza.
Protagonista dell’evento inaugurale
del nuovo Istituto Comprensivo intitolato
a “P.P. Mennea”, della Giornata dell’Unità
Nazionale e delle Forze Armate, di varie
manifestazioni natalizie; si afferma a pieno
titolo nella seconda metà dell’anno scolastico, proclamandosi 1° CLASSIFICATO al
Concorso Musicale Nazionale “SI…VIAGGIA…RE” - Rionero in Vulture - (PZ); 1°
CLASSIFICATO - CAT. CORI - al Concorso Nazionale “Città di Castel di Sangro”
(AQ); al medesimo Concorso Nazionale,
ancora 1° CLASSIFICATO nella categoria
scuole primarie.
Ha partecipato alla rassegna di cori
“Festa dell’Europa 2015”, presso l’I.I.S.S.
“Marco Polo” di Bari; alla Manifestazione
cittadina “Sogno di una notte di fine scuola”
presso l’anfiteatro dei giardini del Castello
Svevo di Barletta.
Il giorno 2 giugno è stato ospite in Prefettura per la Cerimonia “Festa della Repubblica”, dove ha onorato la nostra Nazione
eseguendo l’Inno di Mameli e, successivamente, ha allietato le Onorificenze con un
“Gioioso Concerto”; infine, il giorno 3 giugno si è onorato di ricevere la Targa commemorativa dal Ministro Stefania Giannini
e dal prof. Luigi Berlinguer, Presidente del
Comitato Nazionale per l’apprendimento
pratico della Musica per tutti gli studenti,
nel Cortile della Minerva al Ministero della Pubblica Istruzione (Roma), per essersi
classificato al 3° POSTO al Concorso Nazionale “Indicibili (In)Canti”.
Eraclio… e se fosse venuto via terra?
A portarcelo, Federico II
di Renato Russo
M
entre ancora oggi gli studiosi non sono d’accordo sulla attribuzione della identità di Eraclio,
limitandosi a convenire che si tratta in ogni caso di un imperatore bizantino, scontate fin qui sembravano almeno le
modalità del suo arrivo a Barletta. Vuole infatti la tradizione, risalente a una cronaca del 1600 del gesuita Giovanni
Paolo Grimaldi, che, trafugata durante l’occupazione di
Costantinopoli del 1204 da parte dei Crociati, la statua fosse stata stivata all’interno di una nave diretta a Venezia,
naufragata di fronte al litorale di Barletta. I nostri marinai
avrebbero allora imbracato il Colosso e tirato a riva e qui,
trasportato e deposto sul molo portuale, ricostruzione ripresa dal prof. Pasquale Testini.
Ma a mettere in dubbio questa versione, qualche anno
fa, ci ha pensato il prof. Gianfranco Purpura, ordinario
di Storia del Diritto dell’Università di Palermo, il quale,
nel corso di un Convegno internazionale dell’Accademia
Costantiniana (cfr. Atti del convegno studi, Spello 1990)
contestò l’improbabile ricostruzione fatta dal padre G. P.
Il Piccolo Coro Stabile primo classificato al Concorso Musicale Nazionale “SI…VIAGGIA…RE” in Rionero in Vulture. A sinistra Maria Teresa
Nesta, direttore del Coro
Grimaldi che l’avrebbe acquisita da una generica “antica
tradizione” secondo la quale sarebbero stati i Veneziani a
prelevare a Costantinopoli la statua raffigurante l’imperatore Eraclio modellato da un tale Polifobo. Un ipotetico
naufragio nei pressi del litorale di Barletta della nave veneziana che la trasportava, ne avrebbe determinato così
la sua acquisizione. Pasquale Testini, pur prendendo le
distanze da questa spiegazione da lui considerata una storiella di carattere umanistico, escogitata dal Grimaldi, tuttavia
ammette almeno un margine di veridicità alla ricostruzione di questo racconto che appare essere l’unica versione
finora proposta.
Ed è proprio in alternativa a questa tradizionale ricostruzione, che il Purpura ne adombra un’altra, cioè l’ipotesi che il colosso di bronzo, sarebbe stato scoperto a Ravenna dall’imperatore Federico II e trasportato a Barletta
via terra agli inizi del 1232.
Perché Federico? (sempre lui!) e perché il monarca svevo si trovava in quel di Ravenna? Perché nell’estate del
1231 i Comuni lombardi avevano riconfermato il patto per la Lega e avevano deliberato di organizzare un forte esercito per
rinnovare i fasti della vittoriosa battaglia di
Legnano contro il grande Federico Barbarossa (29 maggio 1176). Per scoraggiare sul
nascere la fronda antimperiale, accompagnato da Berardo di Castacca e Tommaso
d’Aquino, ai primi di novembre del 1231
Federico si portò a Ravenna dove fissò una
dieta, cioè una grande assemblea, di principi italiani e tedeschi per il 25 dicembre.
Frattanto, nell’attesa degli eventi, il sovrano veniva informato da un cavaliere
di nome Riccardo che in un tratto di campagna non lontano dalla città affioravano,
fra l’incolta vegetazione, dei sassi che tradivano forse - a suo dire - la presenza di
un sottostante ritrovamento archeologico.
Pur dubbioso, Federico, appassionato di
antichi cimeli, anche per tenere impegnati i suoi uomini, avviò veri e propri scavi
nei pressi dell’antica città dei re goti e degli
imperatori bizantini.
Dopo circa tre-quattro mesi, affiorava
alla
luce, in buono stato, il Mausoleo di
Il Mausoleo di Galla Placidia affiorato alla luce dagli scavi ordinati da Federico II,
Galla
Placidia e accanto una gigantesca
presso Ravenna, nei primi mesi del 1232 (disegno di Rosa Acito)
36 IL FIERAMOSCA
GIUGNO
Il coro è una grande occasione
per conoscere se stessi…
Così l’Istituto Comprensivo “P.P. Mennea”, diretto dal prof. Antonio Catapano,
ha costituito quella “solidarietà organica”
dove, così come sottolineava E. Durkheim,
“le persone che ne fanno parte, semmai,
sono unite tra loro da legami che spingono
beni al di là delle circostanze, più o meno
occasionali, in cui esse interagiscono” ed il
“Piccolo Coro” si afferma, ancora una volta, preziosa risorsa per la coesione e l’integrazione sociale attraverso la Musica.
E per finire…
Grazie…, grazie a tutti coloro (politici,
insegnanti, genitori, alunni) che credono
che la crescita individuale e collettiva dei
futuri cittadini si possa alimentare anche e
soprattutto nell’esperienza del fare Musica
insieme, tutte e tutti.
* Docente dell’I.C. “P.P. Mennea”
Direttore del Piccolo Coro Stabile
GIUGNO
2015
2015
IL FIERAMOSCA
37
Musica
Storia
statua di un imperatore bizantino, presumibilmente Teodosio il Grande, padre di Galla.
Sulle modalità degli scavi effettuati da Federico II siamo
informati da un dettagliato resoconto fornito nel 1275 da frate Tommaso da Pavia che nel 1253 era stato in Romagna ed
essendo amico dell’arcivescovo ravennate Filippo, gli aveva
circostanziatamente riferito i particolari del ritrovamento (il
testo integrale, in latino, è riportato dal Purpura nella sua
relazione). Nulla però, naturalmente, il frate riferisce circa
l’identità dell’imperatore bizantino e sulle circostanze e i
tempi della sua fusione. A parere dello studioso palermitano
è evidente che i problemi relativi alla provenienza, trasporto e collocazione originaria, sono strettamente connessi alla
identificazione del personaggio e dell’avvenimento storico
che ha determinato l’erezione della statua.
Secondo Purpura quella statua potrebbe essere stata
eretta a Ravenna intorno al 438, anno della promulgazione del codice teodosiano (Teodosio II, 401-450) da Valentiniano III in onore del nonno Teodosio I il Grande (347-395)
padre di Galla Placidia. Collocata inizialmente davanti al
palazzo di Valentiniano, la statua sarebbe stata successivamente traslata accanto al Mausoleo di Galla.
Federico II avrebbe allora disposto il trasporto della
statua a Barletta, il che confermerebbe la grande predilezione del sovrano verso la nostra città. Deposta sul molo,
avrebbe atteso circa sessant’anni prima che Carlo II d’Angiò, nel 1309, se ne accorgesse per prometterla ai domenicani di Manfredonia. Com’è confermato dall’unico documento fin qui certificato - sulla vicenda -, un editto con
il quale il sovrano angioino concedeva la statua deposta
presso la dogana portuale per fonderla e cavarne bronzo
per la campana della chiesa in costruzione presso Siponto
Carolus cedebat religiosis viris fratribus predicatoribus in Manfredonia morantibus seu ipsorum nunciis ymaginem de metallo
existentem in dohana Baroli… in subsidium campanae della
chiesa in costruzione presso Siponto (il testo dell’editto
nell’Archivio di Stato di Napoli, Regestri Angioini, Regesto
n. 185 del 1309 B, foglio 245, riprodotto in LOFFREDO,
Storia della città di Barletta, I, Vecchi-Trani 1893 e in TESTINI, La statua di bronzo o Colosso di Barletta, in Vetera Christianorum 10/1973, 129,2).
Nonostante la distruzione prevista della statua per la
fabbricazione della campana, essa è giunta fino a noi sostanzialmente integra, essendo stato accertato in occasione del restauro del 1980 (a cura di G.B. De Tommasi) che
almeno la testa ed il busto fossero coevi e facessero parte
della stessa originaria fusione. Il che lascerebbe supporre
- secondo la tradizione - che, dato il modesto pescaggio
dell’imbarcazione, essi abbiano potuto imbarcare soltanto
gambe e braccia della statua, rinviando ad un viaggio successivo il completamento del carico.
Il trasporto della statua dell’imperatore bizantino a
Barletta rientrerebbe nel novero di simili operazioni compiute dal sovrano già prima e dopo quel ritrovamento. Sui
tempi del trasporto e sulle modalità, Purpura non si pronuncia. Suppone solo che potrebbe essere avvenuto subito
dopo il riscoprimento, oppure dopo la presa di Ravenna
del 1240 - da parte dello Svevo - quando dispose l’invio,
in Puglia, di diverse opere, incaricando del trasporto il camerarius imperiale Riccardo di Montefuscolo, addetto alla
cura dei beni regi (omonimo dello stesso funzionario al
quale Federico, in quello stesso periodo, aveva dato l’incarico di iniziare la costruzione di Castel del Monte). I documenti relativi a questa costruzione erano andati distrutti
nella disfatta di Parma (1247), può darsi che in quei carteggi ci fossero anche i documenti relativi al trasferimento
di questa statua.
Resta in ogni caso il dubbio del perché sarebbe stata
scaricata presso la dogana del porto e non in luogo più
dignitoso, come - per esempio - nell’atrio interno del Castello. Ma questa è un’altra storia.
Barletta, 6 gennaio 1954. Festa della matricola. A sinistra foto ricordo della
manifestazione. Sul palco, da sinistra il commissario Francesco Buttiglione (col
cappello a tesa larga), il sindaco Giovanni Paparella, l’avv. Francesco Capacchione. Quindi, l’avv. Giuseppe Sarcina, Giovannino Ceci, Mauro Mazzola (col
pullover bianco), Vincenzo De Sario al di qua della transenna. A destra sul capo
di Eraclio la feluca, emblema goliardico universitario
38 IL FIERAMOSCA
Eccellente serata finale del 18° concorso
internazionale di esecuzione pianistica
2° PREMIO EX-AEQUO ALLA PIANISTA GIAPPONESE HIRAYAMA ASAMI
E ALLA PIANISTA UCRAINA TETIANA SHAFRAN
V
irtuosismi raffinati e talenti della tastiera con l'esecuzione
di capolavori pianistici, sono stati questi i punti focali della
serata conclusiva della 18.ma Edizione del Concorso Internazionale
di Esecuzione pianistica “Premio Mauro Paolo Monopoli”.
I quattro finalisti, hanno dovuto superare le 3 giornate di selezione, distinguendosi per tecnica, interpretazione e grinta, dagli
altri semifinalisti, ottenendo degli ottimi consensi da parte della
Giuria Internazionale.
Durante la serata, presentata in maniera impeccabile dalla giornalista Floriana Tolve, i riflettori erano puntati su questi giovani talenti che sono rimasti affascinati e commossi dalla bellezza del Teatro
Curci e soprattutto dalla calorosissima accoglienza del pubblico.
E in un teatro stracolmo, sotto i riflettori i 4 Finalisti: la giapponese Asami Hirayama, 30 anni, il giovanissimo pianista canadese
Jean Luc Therrien, 22 anni, l’ucraina Tetiana Shafran, 26 anni e la
giapponese Maya Ando, 28 anni, giovani e brillanti interpreti della
tastiera che nei giorni precedenti si sono sfidati con altri pianisti
provenienti da tutto il mondo, scelti, tra i 10 ammessi alla semifinale, il pianista giapponese Kozuta Kanji di 29 anni, a cui è stato
assegnato il 5° Premio, il pianista taiwanese Yu Fan, di 25 anni,
la pianista Coreana Jeong Ha Young, di 25 anni, la pianista russa
Maria Anikina, di 29 anni, l'italiana Luana Struppa di 36 anni, e il
pianista estone Karl Peterson di 23 anni, dalla prestigiosa Giuria,
formata dal m° Roberto Corlianò, pianista di fama internazionale,
già vincitore del Premio Mauro Paolo Monopoli, nel 2001, e docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica “T. Schipa” di
Lecce, il m° Susan Shu Cheng Lin, docente di prestigio internazionale presso la National Taiwan Normal University, il m° Radomir
Melmuka, prestigioso concertista e docente presso il Conservatorio
di Praga, la grande pianista russa Oxana Yablonskaya, già docente
presso la famosissima Julliard School di New York e concertista di
grande fama e prestigio e il m° Francesco Monopoli, Direttore Arti-
NUOVO CENTRO PRELIEVI
GIUGNO
2015
GIUGNO
2015
BARLETTA
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stico e Fondatore del Concorso, artista di fama internazionale.
Novità della serata è stata la presenza della pianista coreana
Ye Seul Kim, vincitrice del Primo Premio nell’ambito della 16.ma
Edizione del Premio Mauro Paolo Monopoli 2013 che è stata accompagnata dall’Orchestra Soundiff, formata da giovani musicisti
e da docenti di conservatorio con alle spalle una grande carriera
nelle più importanti orchestre. A dirigere l’Orchestra il m° Giuseppe Monopoli, direttore di fama internazionale che ha calcato già i
palcoscenici più famosi e di prestigio in tutto il mondo, che con il
suo gesto misurato e impeccabile, ci ha regalato una raffinata serata
all’insegna della buona musica .
Una serata ricca di sorprese che dall’Inno Italiano, attraverso
l’esibizione dei finalisti, attraverso un omaggio al giovane Mozart,
fino alla impeccabile esecuzione del Concerto K 414 di Mozart
della giovane pianista coreana Ye Seul Kim, che ha lasciato con
il fiato sospeso il pubblico, attento e partecipe, per quasi due ore,
per le sonorità continuamente cercate e la sensibilità continuamente
espressa.
Anche quest’anno non è mancato il voto della Giuria Popolare,
con l’Assegnazione del “Premio Speciale del Pubblico”, offerto,
per questa Edizione, dal Rotary Club di Barletta, grazie alla collaborazione del suo Presidente, il generale Carmelo Mancarella,
che come ha chiaramente espresso nel suo intervento, ha voluto
sottolineare l'importanza della diffusione della musica classica, e
la necessità di supportare questi giovani musicisti che ogni anno
arrivano nella nostra città.
Difficile è stata la scelta anche per il pubblico, pochi i voti di
differenza fra i 4 musicisti.
A spuntarla è stato comunque il più giovane, il canadese Jean
- Luc Therrien, che nonostante la giovanissima età ha tenuto bordoIL FIERAMOSCA
39
Ricordo
ne agli altri pianisti. A lui è stato assegnato
il diploma, la medaglia e il premio di 500
euro offerto dal Rotary Club di Barletta.
Fondamentale, come ogni anno, l’apporto degli Sponsor istituzionali come la
Buzzi Unicem e la Fondazione Megamark,
che insieme al Comune di Barletta e alla
Regione Puglia hanno reso possibile, ancora una volta, la realizzazione della manifestazione.
Durante tutto il concorso intenso è stato
il lavoro della Giuria Internazionale, che, al
termine della serata, ha assegnato il secondo premio ex aequo alla giapponese Asami
Hirayama e alla ucraina Tetiana Shafran,
(vincitrici anche di vari concerti premio e
che potremo ascoltare nelle prossime stagioni concertistiche), mentre alla giapponese Maya Ando e al giovanissimo pianista
canadese Jean Luc Therrien è andato il 3°
Premio ex-aequo.
Il quinto premio andato al pianista giapponese Kozuta Kanji è stato offerto dalla
Direzione Artistica.
A consegnare i Premi sono intervenuti la
dott.ssa Giusy Caroppo, che ha sottolineato
la qualità e la rilevanza di una manifestazione di tale prestigio, che ha reso Barletta
fulcro culturale e musicale; il dott. Vincenzo Di Domenico, Direttore della Buzzi
Unicem, Stabilimento di Barletta, che ha
voluto evidenziare come l’internazionalità della manifestazione ben si sposa alla
internazionalità del gruppo Buzzi Unicem
che possiede stabilimenti in tutto il mondo
e che continua a credere nel valore aggiunto del supporto alle attività culturali di un
certo rilievo e prestigio e il dott. Carmelo
Mancarella, che ci è sembrato commosso e
felice di essere partecipe di questo sodalizio
culturale.
Un ringraziamento particolare è stato
rivolto dal Direttore Artistico della manifestazione, maestro Francesco Monopoli al
dott. Michele Sardone, e alla Fondazione
Megamark (ex Nicolaus) che insieme alla
Buzzi Unicem rappresentano i due pilastri
del Concorso dedicato a Mauro Paolo Monopoli e un grandissimo grazie è stato rivolto al Sindaco Pasquale Cascella, alla Regione Puglia, e soprattutto, un grazie speciale
è stato rivolto alla città di Barletta, che ogni
anno accoglie con enorme attenzione e cura
gli oltre 2500 turisti che i Concorsi riescono a far convergere nella città.
La grande festa musicale che l’Associazione Curci realizza ogni anno, per ricordare Mauro Paolo, ha assunto negli anni, per
i suoi familiari, una importanza ancora più
profonda e vissuta, quasi una grande festa
per non dimenticarlo mai.
Un arrivederci a maggio 2016 con una
nuova avventura musicale.
Ricordo
La scomparsa del maestro
Mauro Di Pinto
Testimone
di un secolo
di Renato Russo
Mauro Di Pinto
S
cherzosamente, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, ventidue
anni fa, agli amici che lo festeggiavano, Mauro Di Pinto usò scaramanticamente un’espressione di commiato, quasi l’annuncio di un imminente
congedo dalla sua lunga e feconda stagione artistica. E invece da quella data
quante altre primavere egli ha vissuto in una mai esausta stagione creativa,
realizzando ancora un gran numero di tele, sculture, grafiche.
La sua centenaria esistenza ci riporta ad un esordio ormai remotissimo, nel
lontano 1929, quando, allievo della Scuola d’Avviamento (Via Pappalettere),
appena quindicenne cominciava a produrre le sue prime figure, pastelli, acquerelli, disegni a matita e china, schizzi seppure abbozzati che però già rivelavano nel loro autore un tratto caratteristico, una precisa personalità artistica.
Ma le prime impegnative prove egli le affrontò quattro anni dopo quando
il prof. Ceci, colpito dalla precocità del suo allievo più promettente, lo invitò
a realizzare un busto di Francesco Saverio Baldacchini, noto uomo politico e
letterato barlettano al quale era intitolata la scuola.
Il risultato fu eccellente, e fu in quella circostanza che il giovanissimo Mauro conobbe mons. Salvatore Santeramo, in quegli anni autore di numerose
opere storiche sulla città, il quale ne apprezzerà presto, oltre che le doti artistiche, anche umane, e il giovane studente e il maturo studioso inizieranno
una frequentazione che durerà tutta una vita. E sarà il dotto arciprete della
Cattedrale che spingerà il giovanissimo allievo, già allora appassionato cultore
di storia locale, ad iscriversi e a frequentare l’associazione Amici dell’Arte e
della Storia Barlettana (dal 1935 Società di Storia Patria per la Puglia di cui
era il socio più longevo). In ricordo di mons. Santeramo - nel 2006 - Mauro Di
Pinto scriverà delle note autobiografiche pubblicate a cura della Società di Sto-
GIUGNO
GIUGNO
della storia della sua città.
Ne fanno fede le numerose monografie artistiche, ma soprattutto le tele
che, sia pur con tecniche diverse, egli
ha dedicato ad alcuni degli scorci più
significativi della città, a cominciare dal
Paraticchio quand’era toccato dal mare,
oppure la inedita rappresentazione di
piazza Roma, quando c’era ancora la
chiesa dello Spirito Santo; e le numerose
ville e masserie in fondo a via Madonna
della Croce, la casa del pittore Gabbiani
prima che fosse abbattuta per far posto
alle nuove costruzioni abitative: una raccolta di quaranta fra disegni e acquerelli,
Barletta com’era, un’opera eccezionale,
un amarcord della sua intensa vita di artista, data alle stampe pochi anni fa.
1979. Circolo Unione, mostra di pittura e scultura. Da sinistra: Mauro Di Pinto, Giuseppe Davino, Mimma Picardi Coliac, Luciano Ricci,
Elena Finocchiaro (madrina della manifestazione), Paolo Vitali, Maria Maresca (presidente della FIDAPA), Lucio Garribba, Michele Chieco,
Camillo Maddonni, Alfredo Verdolocco, Mauro Mazzola (coll. M. Di Pinto)
1953. Il maestro Mauro Di Pinto davanti al busto di mons. Salvatore Santeramo
40 IL FIERAMOSCA
ria Patria mentre due anni dopo - nel
2008 - ne fonderà in bronzo un busto
straordinario per fisiognomica rassomiglianza, collocato nei giardini del
Castello. Ma accanto a quello del noto
storico, quanti altri busti il maestro Di
Pinto ha realizzato, lasciandoci un patrimonio ritrattistico di assoluto valore, una galleria di personaggi fra i più
noti e rappresentativi della cultura del
nostro Novecento cittadino, quelli del
prof. Michele Cassandro, del dott. Vito
Lattanzio, di don Luigi Scuro, di mons.
Francesco Stellatelli, di Antonio Turi, a
parte la cospicua ritrattistica familiare.
Pittore raffinato, padrone del disegno nelle sfumature più ricercate, i
suoi colori sono tenui, la sua vena ispirativa inesauribile. Ne fanno fede i numerosi quadri che fanno bella mostra
di sé in numerose case e studi di professionisti non solo barlettani. Come
nel suo stesso studio, e nella sua abi-
tazione, veri atelier di un protagonista
della nostra storia artistica del Novecento, che ha dedicato una vita all’arte
nelle sue molteplici espressioni.
Nella maturità della sua molteplice produzione, il maestro Di Pinto si
cimentò, infatti, anche nelle incisioni
grafiche, e come al solito non si fermò
a esperimenti estemporanei, ma ci si
dedicò con passione e severa applicazione, realizzando una memorabile
raccolta di 25 opere, intitolata “Graffiti”, introdotte da una elegantissima prefazione di
Raffaele Iorio, che recuperano le attività lavorative artigianali nostrane, non una
mera riesumazione folcloristica condita di paesane oleografie, ma la consapevole
realizzazione di un progetto
che oltre ad essere artistico,
è anche culturale.
Culturale, ma per certi
versi anche didattico. Perché
il maestro Di Pinto ha insegnato una vita intera negli
istituti barlettani: alla Baldacchini, alla De Nittis, allo
Scientifico, in ciascuna di
queste scuole lasciando l’orma indelebile non solo del
suo insegnamento artistico,
ma soprattutto umano.
Pensieroso, distaccato, incurante delle piccole cose che ci affliggono quotidianamente, misurato nelle pur numerose
relazioni che hanno segnato una così
lunga e intensa esistenza, il maestro Di
Pinto è stato un appassionato amante
2015
2015
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ILFIERAMOSCA
FIERAMOSCA
IL
Arte
Convegno
Mimma Picardi Coliac,
Boemondo d’Altavilla. Presentati gli
Atti del Convegno di Canosa del 2011
il suo impegno tenace e costante
di Renato Russo
di Angela Battaglia Monterisi
L’
amicizia, ormai di lunga data, che mi lega a Mimma mi sollecita ad esprimere alcuni miei pensieri e sentimenti ispirati
dalle sue opere più recenti e soprattutto dalla considerazione per il
suo impegno tenace e costante: un’attività multiforme che in Maria
Picardi Coliac, una delle persone più care tra quelle che frequento
abitualmente, si traduce in lavori sempre nuovi ed accattivanti.
Quando le chiedo di visitare il suo studio di pittrice, non mi
sfugge la sua gioia nel mostrarmi i frutti del suo lavoro, che so essere quotidiano ed instancabile.
Ancor più che nelle tante occasioni delle sue 131 mostre oggi
apprezzo nei suoi quadri l’arte e l’abilità con cui esprime quel suo
bisogno incontenibile di comunicare il suo sentire estetico e una
vitalità che si condensano in immagini di grande forza.
Non dico che questo prepotente sentire vitalistico sia rimasto
intatto a sfida negli anni, ma forse si è come rafforzato, volontariamente, contendendo al tempo le energie e le impressioni vivide che
affida al suo pennello.
Quella della pittrice, Mimma, è una sfida della sensibilità interna sui sensi esterni, che subiscono, come è naturale, gli attacchi che
anche alla tempra più forte il tempo impone.
Nonostante qualche problema agli occhi, che recentemente è
stata una dura prova per l’artista, oltre che per la persona, Mimma continua il suo lavoro, come scelta di vita, trovando per la sua
tavolozza i colori più nuovi e suggestivi che immaginario, abilità
tecnica e sensibilità le suggeriscono in una continua ricerca di novità e di originalità.
Dai suoi quadri spiccano mazzi di fiori, dipinti in mille fogge,
con un tripudio di colori e di forme che comunicano un costante
senso dell’armonia e della gioia. Infonde su una gamma cromatica, allietata da pennellate di bianco e di sfumature rosate, un senso
nuovo della profondità e della vastità.
I paesaggi, siano essi marini o murgiani, hanno delle suggestioni nuove e tanto più stupefacenti perché sono rappresentati su tele
di piccolo e medio formato.
I cieli, il mare non appaiono mai contratti nella esiguità delle
tele, ma sembrano dilatarsi al di là da quelle per acquistare una
dimensione di sogno e di poesia.
Questi paesaggi rimandano la memoria ad una natura antica, ma
non statica, prorompente invece di vitalità, come momenti e squarci
di luce e di gloria che danno piacere: una natura consolatoria che
non tradisce l’uomo, che pure oggi non sembra esserle grato per i
suoi doni e la sua bellezza.
Una cifra particolarmente significativa assumono oggi le figure
femminili: Mimma ne ha sempre rappresentato il fascino e la seduttività, catturandone i momenti di grazia e di giovinezza e facendone
icone di bellezza e di perfezione, sia che vogliano suggerire l’eterno
valore della maternità, sia la flessuosità e l’armonia della giovinezza e dell’amore.
Oggi i suoi volti femminili dagli sguardi lucenti sembrano
42 IL FIERAMOSCA
emergere dalle piccole tele con una nuova intensità, da leggere, mi
sembra, come la rappresentazione di un sogno nostalgico, ma anche
di un desiderio/augurio che l’immagine della donna non venga deturpata dalla violenza e che nell’universo incarni invece un valore
positivo, come un miracolo della creazione, capace di esprimere un
invito universale alla dolcezza e alla bellezza.
La scelta di condensare la sua ispirazione in immagini più contenute - le piccole e medie tele - rispetto ai grandi quadri, che la
pittrice ha creato nella sua lunga attività, non è riduttiva: mi spiegava, anzi, che mentre su una grande tela il pennello scivola facile ed
energico, nella piccola dimensione, invece, il tratto pittorico deve
essere più dosato, misurato, intenso ma leggero e studiato quasi
con la cura e l’attenzione del miniaturista per ottenere, comunque,
quegli effetti di sublime e di grandiosità che sono intrinseci nella
ispirazione e nella chiave interpretativa dell’artista, a cui auguro
ancora per molto di poter far dono ai suoi estimatori della sua arte
e della sua opera.
Paesaggio della nostra campagna
P
resentati a Canosa, nell’austera Basilica
Cattedrale di S. Sabino, gli atti del Convegno Internazionale su “Boemondo I di Altavilla un
normanno tra Occidente e Oriente” celebrato nella Sala Convegni “Oasi Mons. Minerva” quattro
anni fa (maggio 2011) per ricordare i novecento
anni della morte del famoso condottiero normanno
(1111-2011), organizzato sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano e patrocinato dal Ministero per i Beni Culturali. E come in quella circostanza, anche questa volta
a segnare inconfondibilmente il ricco pomeriggio
di studi canosini, la qualificatissima presenza del
prof. Cosimo Damiano Fonseca che ha introdotto
e concluso questo pregevolissimo volume che dà il
suo senso storico a quelle tre giornate di studi, non
facendone smarrire, nel tempo, le significative testimonianze documentali attraverso gli interventi di
accreditati storici come Jean-Marie Martin, Andreas Kiesewetter, Pietro Dalena, Giancarlo e Cristina Andenna, Vera Von Falkenhausen, Fulvio delle
Donne, Pasquale Cordasco, Gioia Bertelli, Francesco Panarelli e altri.
Dopo la Santa Messa celebrata da mons. Felice
Bacco, che già dall’altare ha preannunciato l’impor-
tanza dell’evento, è
seguita la deposizione dei resti mortali
di Boemondo nel
Mausoleo adiacente alla Basilica Cattedrale alla quale
hanno presenziato
i Cavalieri dell’Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di
Gerusalemme.
Quindi la brillante esecuzione di
una marcia trionfale di Giacomo Tartaglia, “Boemondo
alla prima Crociata” (1882) eseguita dalla banda
musicale “G. Verdi” sotto la direzione del maestro
Giuseppe Lentini sulla partitura ricostruita e revisionata dal maestro Salvatore Pica.
A introdurre la serata l’intervento del sindaco Ernesto La Salvia che, oltre a porgere il saluto della
città, ha dato lettura della delibera consiliare del Comune di Canosa con la quale veniva riconosciuta al
prof. Fonseca la cittadinanza onoraria.
Quindi ha preso la parola Pasquale Ieva presidente del Comitato per le celebrazioni del IX Centenario della morte di Boemondo nonché presidente
della locale Sezione della Società di Storia Patria,
vero promotore della pubblicazione di questi atti,
unitamente al prof. Cosimo d’Angela, presidente
della Società di Storia Patria che già nel convegno
del maggio 2011 aveva promesso il suo concreto interessamento per la pubblicazione degli Atti. Dopo
il saluto del prof. Pasquale Cordasco, direttore del
Centro Studi Normanno-Svevi, la relazione della
serata è stata svolta dal prof. Francesco Sportelli
dell’Università degli Studi della Basilicata che ha
puntualmente e rigorosamente ricostruito, in una
efficacissima sintesi, il volume degli Atti. A concludere la serata, con la sua abituale padronanza del
linguaggio e del merito degli Atti convegnistici, il
prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei
Lincei.
Il Mausoleo di Boemondo a Canosa
GIUGNO
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GIUGNO
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IL FIERAMOSCA
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Enigmistica
Un agente Reale è sempre con te.
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
A ricordo d’un secolo fa. Effigiato a centro-schema, nella scultura di Nunzio Saracino, è l’Eroe bersagliere Prima Medaglia d’Oro della Grande Guerra (Barletta, 10 febbraio 1896 - Monte Mrzlivrk, 1° giugno 1915) la cui
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Al centro, tu.
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Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) Sul restante territorio:
44 ILt.FIERAMOSCA
Andria
0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803
Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47
17
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16
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Subagenzie di Barletta:
Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia
Promot. Finanziario t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 Lattanzio t. 347 645 7257 - Rizzitelli t. 339 420 6003
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Agenzia generale del Nord Barese:
BARLETTA - Corso Garibaldi, 142 - tel. 0883 532 982
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Orizzontali
Verticali
1. La grafica della vignetta. - 10. Una commissione per controversie. - 19. Sdegnata, crucciata. - 20. Mercurio greco. - 22.
Rivista mensile di finanza e costume. - 23. Supporti per schermitori. - 24. Segue il vertice cattolico. - 26. Cornicione d’edifici.
- 27. La Papas, soprano. - 28. Pianta officinale antinevrotica.
- 30. Erudita, sapiente. - 31. I colossi della strada. - 32. Chiude
la preghiera. - 34. Quelle scure minacciano pioggia. - 36. Un
ufficio turistico regionale. - 37. Dio greco della guerra. - 39. Parità nelle ricette. - 40. Un brusco richiamo. - 41. Gli ambienti
dell’appartamento. - 42. Nord-Est. - 43. Convertitore di segnali
digitali. - 45. Un orto coperto. - 47. Enrico Caruso. - 48. Naufragata, distrutta. - 49. Avversata, detestata. - 51. Il religioso Lorenzo, compositore di opere sacre. - 52. Irta, irsuta. - 54. Beffato,
schernito. - 55. La classica salsa di pomodoro. - 62. Zittire, star
muto. - 64*. L’effigie a centro-schema. - 67. Scuole di prima infanzia. - 68. Attacco di malattia cerebrale. - 69. Grande squadra
milanese. - 70. Filtrano il sangue. - 71. Lesione murale. - 72. Il
nome d’un recente treno. - 73. Fiume e dipartimento della Francia settentrionale.
1. Marittimo di lungo corso. - 2. Unirsi, partecipare. - 3. Tutt’altro
che piangere. - 4. Lo stato di Teheran. - 5. Frastuono, gridìo rissoso.
- 6. La dea dell’inganno. - 7. Taranto. - 8. Squadra madrilena. - 9.
Si suonano pizzicando. - 10. Si sollevano in palestra. - 11. Vendita
all’incanto. - 12. Novantanove romani. - 13. Un macchinario ospedaliero. - 14. Eroici, leggendari. - 15. Una spezia in cucina. - 16. Il
“Bel Paese”. - 17. Tra bionde e brune. - 18. Pregiato vino rosso dolciastro. - 21. Stazione spaziale russa. - 24. Lo stato americano con
l’omonimo canale. - 25. Molto avanti nell’età. - 28. I corregionali
del Nord-Est. - 29. Suonatori d’antichi flauti. - 33. Ritmico ballo degli anni sessanta. - 35. Donne da caffè. - 38. Grossi pesci… abrasivi.
- 41. Il colle di San Pietro. - 44. È sull’omonimo golfo del nuorese.
- 46. Volatili artigliosi. - 48. Il fisico francese Jean Baptiste premio
Nobel nel 1926. - 50. Elevati, costruiti. - 51. Son di corrente per le
spine. - 53. Città francese sul delta del Rodano. - 54. Grande fiume
dell’Europa centrale. - 55. Si accoppia con il sale. - 56. Il carburante
dell’Eni. - 57. Zona boschiva calabrese. - 58. Né mie né tue. - 59. I
campioni dello sport. - 60. Una prova attitudinale. - 61. La capitale
di Samoa. - 63. Altro nome dell’Irlanda. - 65. Segue il bis. - 66. Il
sistema digitale della nostra TV.
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2015
IL FIERAMOSCA
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Arte
Maestro Dunnel
Conte Cagliostro
PIPPO MADÈ A SANTA
CROCE A FIRENZE
Continua con successo il tour dell’artista
palermitano. Prossima tappa, Vienna, a ottobre
P
ubblico delle grandi occasioni, quello che sabato 23 maggio, alle 17, ha accolto Pippo Madè nella Sala del Cenacolo
di Santa Croce, prima per la presentazione del volume “La Divina
Commedia dipinta” scritto, per le edizioni Thule Cultura, da Tommaso Romano, per poi spostarsi, sempre all’interno di Santa Croce,
nella Cappella dei Cerchi, dove sono state esposte, a cura dell’Associazione Culturale Festina lente di Monreale, le opere realizzate
dall’artista palermitano e di proprietà del Centro Studi Danteschi
di Ravenna.
Mostra di immagini che riassumono l’esperienza di vita e di
impegno di un autore che nel suo percorso artistico ha coniugato lo
stile più autentico e profondo della sua terra di Sicilia con lo spirito
più intimo del poeta più conosciuto al mondo. Diventa infatti l’isola siciliana il riferimento geografico e storico del componimento
dantesco in un travolgente riassunto enciclopedico di personaggi
e vicende. Dagli spazi francescani di Santa Croce che ospiteranno
la mostra, il giovane Dante poté assistere nel 1295 alla posa della
prima pietra di quella che rimarrà come la più vasta basilica francescana nel mondo. Sarà infine nel 1865, proprio con l’inaugurazione
di una statua a Dante nel centro della piazza di Santa Croce, che
Firenze troverà la sua consacrazione di madrina di un’Italia che farà
definitivamente sua la lingua del sommo poeta.
A relazionare, alla presenza del Rappresentante del Ministero
ai Beni Culturali, Prefetto Maria Giovanna Iurato e del numeroso
pubblico fiorentino e di amici venuti un po’ da ogni parte d’Italia,
come Antonio Falcone sindaco di San Vitaliano e Ruggero Ruggeri
Vice Presidente dello Skal International Italia, lo storico dell’arte
Adriana Mastrangelo Adorno, la quale ha percorso, nel suo racconto, la vita di Madè, sottolineando le esperienze e gli incontri che ne
hanno consentito una così prestigiosa carriera.
La manifestazione si è aperta con il saluto di Giuseppe De Micheli, direttore dell’Opera di Santa Croce e di Padre Roberto Berni-
ni Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Firenze,
tutto mentre lo stesso Madè
disegnava in diretta, con la
sua mano proiettata sullo
schermo appositamente allestito. Ha moderato Rosario
Lo Cicero presidente della
“Festina lente”.
Madè, molto emozionato ma felice, ci ha detto:
“Una tappa importante, della mia ormai lunga carriera
che cade, guarda caso, proprio alla vigilia del mio 79°
compleanno. Oltre che per
il successo e l’accoglienza
riservatami da Firenze, sono
felice anche per la testimonianza pubblica che alcuni cittadini del capoluogo toscano, mi hanno voluto tributare alla fine della presentazione”.
Le opere di Madè resteranno esposte in Santa Croce sino al
prossimo 24 giugno, poi, nel prossimo ottobre, a Vienna, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura della Capitale austriaca,
verranno esposte nella Minoritenkirche, la Basilica di San Francesco d’Assisi, meglio nota come “Chiesa degli Italiani”.
GIUSEPPE LO CICERO, in arte MADÈ nasce a Palermo nei
terribili anni dell’ultima guerra. Da autodidatta, pur cresciuto in
una famiglia di umili origini, ha ben presto scoperto una grande
passione per il disegno e per la pittura unite ad una grande voglia
di sapere, acume intellettuale e vivacità di spirito che lo hanno
portato a dialogare con artisti di fama come Renato Guttuso, Orfeo Tamburi e Domenico Purificato. I sessanta anni di vita artistica del Maestro Madè sono caratterizzati da una tensione etica
che ha portato l’artista a farsi testimone dei drammi dell’emigrazione, dell’emarginazione, della droga, della pedofilia e del
terrorismo. Egli analizza, nella sua copiosa produzione artistica
la “violenza” declinata nelle sue infinite sfaccettature, attraverso
avvenimenti sociali e storici, attraverso la favola o anche temi
spirituali per arrivare all’impresa di ricostruire per immagini la
“Divina Commedia”.
Madè ha saputo esprimersi attraverso innumerevoli forme espressive: dalla lavorazione del vetro, alla terracotta, alla pietra lavica
ceramizzata, al bulino, l’acquaforte e l’incisione, portando le sue
opere nelle più importanti città italiane, europee e americane.
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Il mago dell’amore, Maestro Dunnel,
Conte Cagliostro, Capurso Giuseppe
astrologo, parapsicologo, chiromante, erborista, ecc.
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Esponete il vostro problema,
massima riservatezza e segretezza.
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Brevi di sport
Ciclismo
Due successi della
“Fieramosca” Barletta
Due medaglie tricolori per i ciclisti del gruppo sportivo
Team “Fieramosca” Barletta al campionato italiano della
montagna riservato ai cicloamatori. La gara si è svolta a
Campitello Matese (Campobasso) nello stesso giorno che
ha ospitato l’arrivo dell’ottava tappa del giro d’Italia vinta
dallo spagnolo Benat Intxausti. A vincere per i nostri colori
Michele Moscarelli e Vincenzo Dagnello. Grande la soddisfazione del presidente del G. S. Giuseppe Milillo.
Particolarmente brillante la prova dei due nostri rappresentanti sui 12 km della scalata verso Campitello Matese
(con una pendenza del 7%). Moscarelli si è imposto nella
categoria “supergentlemen B” mentre Dagnello si è imposto nella categoria “gentlemen”.
Ennio Leone alla
Granfondo Nove Colli
Il nostro ciclista più rappresentativo, Ennio Leone, ha preso
parte alla Granfondo Nove Colli
(Cesenatico, in Romagna, la città
natale di Marco Pantani), la competizione ciclistica più numerosa della storia, con i suoi 8.500
partecipanti e ben 48 nazioni
rappresentate. La gara, che si è
svolta intorno a un grande anello
con partenza e arrivo sul lungomare Carducci, ha visto la
Brevi di sport
vittoria di Igor Zanetti, sui 208 Km e di Matteo Cipriani sulla 130 km. alla quale ha preso parte il nostro atleta, che ha
percorso la distanza in un buon tempo, cinque ore esatte.
Ennio Leone, tesserato con il Gruppo Ciclistico D’Angeli
Rieti, questa volta non ha potuto però esprimere al meglio
il suo valore, perché ha sofferto il freddo e i crampi che
lo hanno attanagliato in una fase cruciale della gara. Sarà
per la prossima volta.
Sezione Arbitri Barletta
Premio Pasquale Gialluisi - AIA Barletta
L’11 giugno, presso la Sala
Rossa del Castello Svevo
di Barletta, si è tenuta la
III edizione del Premio
“Pasquale Gialluisi”. Il riconoscimento, istituito
dalla Sezione AIA di
Barletta e destinato ad
un dirigente nazionale
dell’Associazione Italiana
Arbitri, quest’anno è stato
assegnato al Responsabile
degli arbitri della CANA
Domenico Messina. Nel
corso della serata sono
stati assegnati altri premi,
in onore ai direttori di gara
barlettani prematuramente scomparsi, Pino Ricco e Nicola
Lotti.
Kickboxing
Campionati assoluti della WTKA
I ragazzi della asd “Federico II di Svevia” si sono distinti nei campionati assoluti di Kickboxing della WTKA tenutosi
a Napoli il 24 maggio 2015: Luigi Cavallo, Campione Italiano in due categorie di Semi Contact; Doriana Lacerenza,
Campionessa Italiana di Semi Contact e di Light Contact; Gianluca Andreula, Campione Italiano in una categoria e
terzo classificato di Semi Contact; Natalia Terrone, Campione Italiano di Light Contact; Carlo Gialfonso, Vice Campione
Italiani di Semi Contact e di Light Contact; Maddalena Mascolo, Vice campione di Italia e un terzo posto entrambi nel
Semi Contact; Fuzio, terzo posto nel Light Contact; Giuseppe Cafagna, Secondo Classificato nel Semi Contact e un terzo
posto nel Light Contact.
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2015
Canottaggio
cio per i campionati europei che si terranno in Estonia a
metà luglio.
Bella, convincente prova di Paola Piazzolla, al suo primo anno
tra le under 23 pesi leggeri, che
sul lago di Piediluco (Terni), ha
conquistato due brillanti terzi
posti nella seconda regata “Trio
2016”, la manifestazione sportiva organizzata dalla Federazione Italiana Canottaggio riservata a vogatori senior del gruppo
olimpico: la prima medaglia
conquistata nel doppio, l’altra
nel quattro di coppia. Ottimista
il suo allenatore - Cosimo Damiano Piazzolla - sulle prospettive della stagione appena al suo avvio, a cominciare
dagli imminenti campionati italiani under 23 sul Lago di
Patria (Napoli), in previsione del grande appuntamento
agonistico dell’anno, i campionati mondiali under 23, a
fine luglio, in Bulgaria.
Tiro con l’arco
Due bronzi per
Paola Piazzolla
Atletica Leggera
Incantalupo ottimo secondo posto a Napoli
Incantalupo ha
conseguito
un
buon
secondo posto nella
fase regionale
campana
del
Campionato di
società assoluto
su pista, nei 400
metri - la sua
specialità - con
un ottimo tempo
(47.61) preceduto solo dal suo compagno di squadra Giuseppe Leonardi (47.45). Tempo di assoluto valore nazionale, per la sua
categoria, di poco superiore al suo “personale” di 47.16
realizzato due anni fa a Napoli. Dopo l’incerta e contraddittoria annata 2014, questa prestazione è di buon auspi-
GIUGNO
2015
Tre grandi medaglie, per tre piccoli arcieri
A Lecce si sono recentemente svolti i campionati regionali
del tiro con l’arco del “Trofeo Pinocchio”. Tre le medaglie
conquistate dai nostri piccoli atleti (dell’Archery Team
Barletta) nella competizione organizzata dall’Associazione Sportiva “Valle della Cupa”, mentre due ragazzi hanno
ottenuto la qualificazione per la fase nazionale. In cima
alla graduatoria di merito, Alessandro Albanese che nella
gara ha ottenuto l’eccellente punteggio di 408. Secondo
posto per Angelo Raffaele Mascolo nell’arco olimpico ragazzi prima media e terzo posto per Azzurra Carabotto
nell’arco olimpico ragazze seconda media.
Intanto a Venosa un altro arciere barlettano, Walter Inglese, si distingueva in una gara interregionale vincendo la
sua prova (nella categoria allievi) conquistando un eccellente primo posto nella graduatoria finale.
Motociclismo
Diviccaro torna a vincere
Dopo un lungo periodo di digiuno, Cosimo Diviccaro, il nostro campione
centauro, è tornato alla vittoria, in sella alla
sua BMW Hp4,
a
Vallelunga,
aggiudicandosi
la seconda tappa della Coppa
Italia (categoria
Super bike). Al
traguardo ha preceduto Alessandro Simoneschi, leader
della corsa. Alla prima tappa non aveva preso punti perché ritiratosi, adesso ci sono ancora cinque gare da disputare e quindi la possibilità di vincere questo ambito
trofeo. Una vittoria a lungo attesa (quest’anno non aveva
vinto ancora nulla) di buon auspicio per il proseguo del
campionato.
IL FIERAMOSCA
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Vernacolo
L’angolo della poesia
D’vit d’ balneazion alternat
di M’arress
Via Ferdinando d’Aragona, 88 - BARLETTA
tel. 0883 331 566
barletta@otticalamusta
www.otticalamusta.it
Andò s’è vist mè!
M’arress tutt i matein,
quenn va scì a ponent o mar,
ca mech’n chian d’ombrelloun,
salvaggent, pal, palett e asciugaman,
và passè do Comoun e d’abbesc’ và gredè:
“Pasquà, pozz scì iosc’ a ponent
a scetterm a mar?
A sciout a fè l’anal’s?
C’ cos’dic’n?
I colibattar e gli enterococch intestinal,
a c’ l’vell iann arruat?”.
M’arress, da quenn Pasqual è meis
u d’vit d’ balneazion alternat,
nan s’pot scettè chiù d’ cap satta mar,
a fè i cozz’l rizz, cuquighje, vangh’l
e fers na bella spaghettat.
Na volt all’enn a Barlett van,
c’ brutta sort ca l’è captat!
Avest a fè sti checchie d’anal’s,
a colp ià di nghiumaredd
e da salzizza m’bumat
ca s’ meng’n tutt’i dei i barlettan!
Dè a mett’ i d’vit, caro Pasqual.
L’ha fè mangè in biench
E nu picch l’ggir,
nu brodein d’palumbidd, e do mozzarell.
I barlettan janna stè a dit!
Soltent dacchessì, pour
c’ i depuratour nan funzion’n,
i purcarei a mar nan vann chiù
e finalment M’arress s’pot fè
i begn in senta pac’
e mangers, senza alcun problam,
na tianedd d’ patan e cozz’ arrecanat!
Attenzion, c’nan truat
i palumbidd che fè u brodein,
sciat a pighjè i cuzzcumm’n
reipa reip o canalon,
cuc’netl ch’ nu picch d’ughje,
ieghje e frann dall’or,
fann ban a penz e, sa ancor chiù bon!
Idillio barlettano
Tanto, di te, Barletta, vorrei cantare,
de’ tuoi prischi, radiosi fasti, de’ tuoi [aprichi, ubertosi campi,
del tuo palpitante, pescoso mare;
de’ tuoi prodi figli, de’ garruli pargoli,
[di muliebre beltade,
gaudio m’è ognor saperti olente
[fiore all’occhiello
dell’appule contrade.
Dal glauco mare, ad orto, il sol
[vermiglio destandosi
ti accarezza,
adagiandosi, all’occàso, e molcendoti
[ei ti fa tenerezza;
dalla Sterpetum Virgo, patrocinata [sempre, e da San Ruggero,
saetta venificata fu o strale uman
[di oscur destin foriero.
Matrigna e il guardo arcigno, dicon,
[hai avuto,
quando, nel grembo, i tuoi figli hai
[mal rattenuto;
ma in serbo, te, hai voluto tacita soffrir,
quando, per l’opra o l’armi, quei figli
[hai visto partir.
No, non ti crucciar se, come un tempo, [più non esplodi
per le vestigia e gli allori di Fieramosca
e de’ suoi dodici Prodi;
intriso hai nel lor sangue l’amore
[e l’ardimento,
tal che ne hai fatto di essi un firmamento.
Or, fulgidi astri il tuo ciel costellano,
[non punti inani,
se la Gloria si crogiolò in De Gennaro, [Conteduca, Carli,
Casardi, Coletta e Vitrani.
Essi non disdegnaron mai pugnar per te
[e per un’Italia bella,
se proseliti ebbero: Chieffi, Rizzitelli, [Sernia,
Boccassini e Stella.
Pietro Di Gaeta
Tramonto
Oltre i vetri della finestra,
oltre le case in fondo,
oltre la campagna,
oltre la fascia terrena,
nella degradante fisionomia dei piani,
dai primissimi, nei dettagli nitidi
e nei colori,
fino ai lontani limiti, imprecisati e confusi,
oltre i pensieri attenti e turbati,
oltre le premure e le inezie,
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2015
GIUGNO
2015
e i timori, e i sogni, e gli abbandoni,
oltre l’impegno del momento,
e la misura, e la fantasia,
un sole, ora meno abbagliante,
sempre di più s’incupisce.
Gradatamente nel suo rossore irrora
di tinte sfumate l’arco che lo circonda,
e, inesorabile, lontano s’inabissa.
E lo insegue una tenerezza,
una tenerezza che prelude la sera.
Emanuele Dicuonzo
Addio città mia
Son qui, alla stazione.
Quante volte ci son stato spensierato,
con gli amici o in compagnia.
Ora ho il valigione,
terribile è la voglia di non andar via.
Mai come ora vedo bella la mia città:
le passeggiate sui viali, le corse in riva
[al mare,
le feste con gli amici,
ridere, scherzare,
tutte cose fatte fino a poco tempo fa.
Son ricordi che transitano nella mente
di chi ha l’angoscia nel cuore,
e nell’animo già scosso dal dolore,
vi rimangono, tristemente.
Un pensiero mi dà coraggio,
mi fa rinascere per un momento:
un giorno farò a ritroso questo viaggio
e finirà il tormento.
Ritroverò casa mia,
correrò ancora verso il mare…
Ma l’annuncio del capostazione
[mi fa ridestare.
Coraggio. Addio, città mia,
devo, purtroppo, andare.
Salvatore De Marco
L’orologio di san Giacomo
Odo ancora i tuoi lenti rintocchi,
o torre del mio paese,
e rammento quando nell’ingenua puerizia
lieto li udivo, desideroso che
il tempo scandito veloce scorresse.
Ingenuo volere di quell’età felice
che piena di sogni e fantasiose chimere,
d’amore sincero e vita giuliva,
tutto trascura e tanto anela
pur di rincorrere le sue chimere.
Odo sovente i tuoi lenti rintocchi
ed un cupo sentimento m’assale quando
m’accorgo che il tempo scandito veloce
rincorro e sicuro m’avvicino alla
meta finale che di certo m’attende.
Giuseppe Dibenedetto
Crepuscolo d’estate
Il crepuscolo d’estate
dissolve i colori della campagna
e il tramonto, dopo la calura
di una giornata assolata, indugia
sulla bruciatura delle stoppie
mentre la sera sorprende il colono
intento all’ultima fatica.
Il crepitìo del fuoco
sul lastricato sconnesso dell’aia
crea come un clima festoso…
Per un attimo il villano
s’attarda a guardare,
sul tenue filo dell’orizzonte,
le prime luci della città,
così s’affretta a raccogliere
gli ultimi attrezzi, mentre
già pensa che tra non molto
- sulla piazza cittadina incontrerà compagni di lavoro
per parlar della vendemmia settembrina.
Sabino Tupputi
Scioglie il vento
Scioglie il vento
un abbraccio
e già un altro
il tempo
annoda
che l’eterno
promette.
E fugge via.
Rita Ceci
A Giuseppe Carli
Una testimonianza nel Centenario
della sua scomparsa
Il bersagliere barlettano
molto giovane e dal cuore sano,
lasciò la sua città ancora adolescente,
inconsapevole del suo prossimo presente!
Molto presto arruolato,
per il destino della sua Patria ha lottato.
L’unico ricordo, l’ultima lettera
[che ci ha lasciato!
Carica di nostalgia, rabbia, dolore
e ormai cruda consapevolezza
della dura realtà
che ahimé l’aspetta!
Sul monte Mrzlivzk è caduto,
il suo corpo mai restituito!
“Non vi curate di me: andate! andate!”.
Le sue ultime parole mai dimenticate!
Il sangue da lui versato
nei nostri cuori si è rigenerato!
né sarà da noi mai dimenticato.
1 giugno 2015
Raffaella Carli
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IL FIERAMOSCA
FIERAMOSCA
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INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
329 8449777
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
FOTORUDY
SERVIZI SOCIALI
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
0883 527859
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230
A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
0883 521686
Casa di riposo “R. Margherita”
0883 522446
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181
Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
0883 572557
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387
Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395
Curia Arcivescovile 0883 531274
Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
TAXI - AUTOAMBULANZE
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
GIUGNO
2015
0883 531274
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza - servizio di pubblica utilità117
- Gruppo Barletta
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Prefettura - centralino
0883 539111
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
IL FIERAMOSCA
53
ORARIO FERROVIARIO fino al 12 dicembre 2015
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.41 4.42 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.42 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30
7.52 8.30 8.40 8.50 10.42 10.59 11.36* 12.43 12.58 13.10 13.37* 13.48* 14.02 14.10*
14.22 14.44* 15.01 15.02 15.17 15.59 16.10* 16.49* 17.03 17.04 17.15 17.43* 17.46
18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.02 21.03
21.36* 21.44* 22.16* 22.44 22.52 23.03*
Da Bari a Barletta: 0.01* 4.05 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00
8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.10 12.30 12.38*
13.05 13.17* 13.27 13.38* 13.50 14.04* 14.101* 14.16 14.27 14.38* 15.15 15.38*
16.05* 16.33 16.40 17.05 17.15 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 20.05
20.15 20.30 21.10 21.15 21.33* 22.06 22.13 23.09*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.53 5.11 6.02* 6.43* 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50* 8.56
9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.30 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08*
14.21 14.48* 14.54 15.08* 15.09 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.28 17.37 18.02 18.22
18.45* 18.57* 19.50 20.51 21.02 21.13 21.21 21.58 22.03 22.21* 22.54 22.58 23.57*
Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.53* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.48 7.10
7.57 10.00 10.15 11.05* 12.00 12.15 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.15* 14.20* 15.20
15.38* 16.17* 16.22* 16.34 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25
19.46* 20.14* 20.20* 21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI GIUGNO e LUGLIO 2015
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
2 Giugno
TURNO A 27-28 Giugno
25-26 Luglio
IP
ESSO
ESSO
TAMOIL
ESSO
via L. Da Vinci
via R. Margherita
p.za 13 febbr. 1503
via S. Samuele
via Trani
13-14Giugno
TURNO B
6-7Giugno
4-5Luglio
AGIP
IP
ERG
TOTALERG
TOTALERG
via Canosa
via Trani
via Parrilli
lit. di Ponente
via Barberini
20-21 Giugno
TURNO C 11-12 Luglio
TURNO D 18-19 Luglio
ERG
AGIP
IP
IP
Q8
ERG
ERG
TOTAL
AGIP
Q8
via Canosa, 84
via Foggia
via Andria
lit. di Ponente
via Trani
54 IL FIERAMOSCA
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
CARMINE 17.00
via Mura del Carmine
CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
OSPEDALE CIVILE 9.00
PURGATORIO 19.309.00 19.30
corso Garibaldi
S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 18.30
9.00 10.30 11.30 18.30
via M. Bruno
S. BENEDETTO 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. CATALDO 10.00
20.00
via Mura S. Cataldo
S. DOMENICO 19.30 19.30
corso Garibaldi, 198
S. FILIPPO NERI 19.00 7.30 9.30 11.30 19.00
via Mons. Dimiccoli, 116
S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00
via Cialdini, 70
S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth
S. NICOLA
19.00 8.15 11.00 19.30
via Canne, 195 12.15
S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. RUGGERO 7.30
via Cialdini
SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00
via Canosa, 143
SANTA M. MAGGIORE
11.00
via Duomo
SANTO SEPOLCRO
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. CROCIFISSO 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. TRINITÀ 19.00
10.00 11.00 19.00
via Palmitessa, 38
GIUGNO
2015
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