BAMBINI E RAGAZZI FUORI DELLA PROPRIA FAMIGLIA ABSTRACT La legge, ma anche la nostra responsabilità di operatori sociali e ancora prima la nostra responsabilità di adulti, ci indicano come sia necessario assicurare la tutela e la cura dei minori, che sono il fondamento e lo sviluppo della società. Un’importante azione in tal senso, cui hanno fatto seguito la ricerca sui minori fuori dalla propria famiglia e il Programma nazionale P.I.P.P.I., è stata la promozione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del primo progetto Nazionale di promozione dell’affidamento familiare -“Un percorso nell’affido”, impostato nel 1997, cioè nel primo anno successivo a quello che la legge 184 del 1983 c.m. dalla legge 149/2001 del 2001 prevedeva come anno per la chiusura degli istituti, indicando, inoltre, che nelle situazioni in cui occorra, per garantire la tutela e la cura, allontanare temporaneamente un bambino dalla sua famiglia, l’affidamento familiare sia lo strumento prioritario. “Un percorso nell’affido” è stato curato da una Cabina di Regia presieduta dal Ministero Politiche Sociali e costituita da Dipartimento per le politiche della famiglia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI, ANCI, CNSA e Centro nazionale documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza e la sua realizzazione è stata affidata al Comune di Genova in quanto allora segreteria del CNSA. Il progetto è nato e si è sviluppato via via, andando ben al di là di quanto inizialmente prospettato, a partire dalle esperienze concrete dei servizi e delle realtà nazionali che lavorano per l’affidamento familiare, facendo emergere buone prassi, riflessioni, proposte e promuovendo iniziative di confronto e formazione professionale, all’interno di un percorso nazionale, coordinato e monitorato: -‐ Costruzione della mappa nazionale dei Servizi e Associazioni per l’affido -‐ Stesura e stampa del nuovo opuscolo informativo nazionale -‐ Seminari tematici nazionali o Affidamento... Affidamenti o I Centri e i Servizi per l’affido familiare o Linee guida e prassi per l’affidamento familiare o Servizi, Affido e Autorità Giudiziaria -‐ Scambi interregionali e convegni regionali -‐ Stesura delle “Linee d’indirizzo” – documento di livello tecnico-politico: costruzione di un sapere condiviso, rivolto in particolare ad amministratori e livelli istituzionali. Le linee d’indirizzo sono poi state approvate con un accordo in Conferenza Unificata fra Stato Regioni e Comuni, diventando così strumento d’orientamento nazionale condiviso con le amministrazioni decentrate, e sono “affidate” ai territori per validarle nei contenuti e nella metodologia e per migliorarle. “Un percorso nell’affido” si è basato sulla conoscenza e la valorizzazione dell’esistente e ha utilizzato un metodo partecipato di scambio di esperienze concrete già sperimentate positivamente: obiettivi erano l’attivazione, il consolidamento e la manutenzione di reti che andassero oltre i limiti temporali del progetto. Queste connessioni, interfaccia, comunicazioni hanno cominciato a crearsi e il loro consolidamento, manutenzione e ampliamento sono obiettivi che si ritrovano nel successivo progetto “Parole nuove per l’affido”, ora in corso di attuazione e che prevede: Ø l’applicazione sperimentale delle Linee d’indirizzo, attraverso un protocollo di monitoraggio che coinvolge 9 città (tre del Nord, tre del Centro e tre del Sud) più Genova come città studio, protocollo seguito dalla Cabina di regia e curato dal LabRIEF, Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare, del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia, Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova (si è partiti dall’analisi degli assetti organizzativi delle 10 città, per lavorare sulla presentazione e confronto delle relative pratiche di intervento messe in atto, con un monitoraggio dell’applicazione delle Linee d’indirizzo e un confronto e valutazione sugli esiti); Ø la stesura del “Sussidiario” – documento di livello operativo-gestionale-professionale destinato a operatori e famiglie e a chiunque sia interessato al percorso (attraverso l’estensione, l’ampliamento e il sostegno dei concetti e degli orientamenti espressi nelle Linee d’indirizzo, definisce le diversità degli affidamenti possibili, l’organizzazione dei servizi, la regolamentazione e programmazione dei rapporti con l’autorità giudiziaria, le esperienza dei territori e gli strumenti operativi). Questi progetti e i materiali prodotti, oltre alla ricchezza costituita dalle buone pratiche e dagli scambi di esperienze, sono un punto essenziale per un migliore e più ampio sviluppo e consolidamento dell’affidamento familiare, tenendo conto che l’affidamento familiare è un “intervento di rete” nel quale devono essere previsti e mantenuti alcuni indispensabili criteri metodologici e rispetto al quale, nel “supremo interesse del bambino”, è importante sviluppare sempre migliori capacità di: -‐ impostazione e conduzione dei processi, degli assetti e degli strumenti, -‐ dare ruolo e voce ai bambini e ragazzi, alle loro famiglie, agli affidatari; -‐ valutazione delle situazioni e degli esiti, -‐ documentazione dell’operato. Elementi comuni alle Linee d’indirizzo e al protocollo per la loro applicazione, la ricerca sui minori fuori dalla propria famiglia e la sperimentazione PIPPI, sono la volontà di conoscere per poter meglio affrontare i temi e portare avanti gli interventi corretti e di verificare e valutare come possono meglio svilupparsi i servizi e gli interventi, attraverso l’integrazione fra i diversi soggetti – la famiglia del bambino/ragazzo, gli affidatari, gli operatori dei Comuni e delle ASL, le scuole, il terzo settore e il volontariato, il territorio nelle sue diverse articolazioni. CURRICULUM VITAE Burlando Liana - nata a Genova il 27/10/1959 e residente a Genova – Educatore Professionale Dopo le prime esperienze lavorative (educatrice c/o colonie e campeggi estivi, supplenze c/o Civico Istituto Superiore, coordinamento di una Comunità alloggio per minori) dal 1982 è dipendente del Comune di Genova. Attualmente è P.O. Responsabile dell’U.O.C. Minori e famiglia, affidamento familiare e adozione (progettazione, innovazione e regolazione di servizi sociali e socio-educativi per minori e famiglie). È referente Cittadina del Programma Nazionale P.I.P.P.I. e del Progetto Nazionale per l’inclusione sociale dei minori Rom, Sinti, Camminanti e componente della Cabina di regia del Progetto nazionale “Parole nuove per l’affido”. Nell’Ente è stata Responsabile dell’Area disabilità, minori e anziani, del Servizio Affido, dell’Ufficio Coordinamento dei Distretti Sociali, Coordinatrice Asili Nido e Vicedirettrice di Soggiorno Estivo per adolescenti. Si è occupata di progettazione e attuazione di programmi innovativi d’intervento in base al DPR 309 e alla Legge 285/97, della gestione del Centro di documentazione dei Servizi Sociali ed è stata Operatrice in Laboratorio di lettura e scrittura per le scuole e c/o un Centro Ragazzi comunale. Ha esperienza come formatore e nell’organizzazione di eventi formativi e curato diverse pubblicazioni su temi inerenti i suoi ambiti di lavoro. Rif: Comune di Genova - Area Servizi – Direzione Politiche Sociali – Settore Promozione Sociale e Integrazione sociosanitaria 0105577388 – 3355699492 – fax 0105577389-306 [email protected]