Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 2 di 25 INDICE 1. Introduzione 2. Destinatari 3. Obiettivo 4. Campo di applicazione 5. Glossario di riferimento 5.1 documenti di riferimento 6. Descrizione dell’attività 6.1 analisi del contesto 6.2 la valutazione del rischio cadute 6.3 coinvolgimento interventi formativi informativi ed educativi 6.4 utilizzo di ausili di contenzione 6.5 modalità di segnalazione cadute 6.6 Algoritmo cadute 6.7 la gestione del paziente caduto 7. Responsabilità 8. Formazione / informazione 9. Monitoraggio operativo e parametri di controllo 10. Revisione Allegato 1 – Scala di Conley Allegato 2 – Esempio di istruzioni operative Allegato 3 – Scheda di segnalazione cadute Allegato 4 – Scheda di rivalutazione delle conseguenze Allegato 4 – Tabella delle responsabilità BIBLIOGRAFIA Deplianti informativo pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag pag. pag pag. pag 3 3 3 4 4 5 5 5 6 8 9 9 10 11 11 11 11 12 13 14 16 18 19 20 22 2 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 3 di 25 1. INTRODUZIONE Le cadute dei pazienti durante le pratiche di cura costituiscono un problema significativo nel contesto ospedaliero. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che le cadute, e i danni derivati, rappresentano uno dei maggiori problemi di salute che i sistemi sanitari, in Europa e in tutto il mondo, devono affrontare. Esso colpisce in particolare la popolazione anziana e assume un’importante rilevanza, visto il rapido incremento dell’aspettativa di vita osservato durante il ventesimo secolo. Approssimativamente il 30% della popolazione over 65 cade ogni anno e, di questo, una percentuale più elevata riguarda la popolazione over 75. Il 20 – 30% delle persone cadute ha sequele invalidanti che, conseguentemente, si traducono in una riduzione della mobilità e dell’autonomia ed un aumento del rischio di morte prematura. La letteratura internazionale riconosce nel tasso delle cadute dei pazienti un indicatore qualitativo fondamentale dell’assistenza e della qualità delle cure. In Italia uno studio condotto nel 2000 presso l’Ulss 22 della Regione Veneto ha evidenziato che la frequenza delle cadute accidentali è pari allo 0,86% su tutti i ricoveri. Un altro studio condotto dall’A.O. S.Orsola Malpighi nel 2002 stima che le cadute accidentali si verificano nel 5% dei ricoveri nei reparti selezionati per lo studio e nell’1% circa del numero totale dei ricoveri del Presidio Ospedaliero. In Regione Lombardia il dato valutato nel 2004 è del 4,09 (su 1000 ricoveri ospedalieri, in tutte le Aziende. Ospedaliere della Regione. La Regione Toscana evidenzia che le sole cadute con danni (lesioni o decessi) sono gradualmente aumentate a livello regionale da 1012 nel 2003 a 1222 nel 2005, da 1 decesso nel 2003 a 5 decessi nel 2005 Nel complesso le cadute rappresentano il più comune evento avverso (inteso come evento inatteso correlato al processo assistenziale che comporta un danno al Paziente) e la stima evidenzia che circa il 14% delle cadute in ospedale sia classificabile come accidentale, l’8% come imprevedibile e il 78% rientra tra le cadute prevedibili per fattori di rischio identificabili delle persone. Sono presenti nella letteratura internazionale importanti studi che forniscono strumenti validati per la prevenzione e gestione delle cadute dei pazienti in ospedale; alcune esperienze nazionali hanno contestualizzato tali strumenti e raccomandazioni. 2. DESTINATARI Questa procedura è diretta a medici, infermieri e operatori sanitari, tecnici e amministrativi dei Reparti e Servizi del Comprensorio Amedeo di Savoia – Birago di Vische e dell’Ospedale Maria Vittoria. 3. OBIETTIVO L’obiettivo generale della procedura è quello di ridurre l’incidenza delle cadute in ospedale. In relazione alla mancanza di un sistema di rilevazione delle cadute pre–esistente e/o consolidato da lungo tempo, è verosimile, nonché auspicabile, che in una prima fase continui a verificarsi un aumento dell’incidenza per incremento delle segnalazioni. I sotto obiettivi di risultato, che hanno guidato il percorso operativo, sono rappresentati da: 3 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 4 di 25 - Analisi del contesto, con riferimento alla situazione strutturale e agli arredi/attrezzature presenti negli Ospedali, produzione di una mappa del rischio cadute dei pazienti, visitatori e personale e richiesta e pianificazione di bonifica per le situazioni che costituiscono una minaccia alla sicurezza delle persone, in collaborazione con il Servizio Tecnico e il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale. - Analisi degli strumenti di rilevazione del rischio cadute da applicare all’accettazione del paziente in reparto, scelta di uno strumento, implementazione nei reparti dei due ospedali. - Analisi delle modalità di segnalazione delle cadute e produzione di un sistema uniforme di segnalazione e gestione delle stesse, in riferimento anche alle modalità ministeriali e regionali di segnalazione degli eventi sentinella. - Formazione/informazione degli operatori, dei pazienti e degli utenti sul rischio cadute e sulle modalità di prevenzione e gestione delle stesse e implementazione delle linee di indirizzo. 4. CAMPO D’APPLICAZIONE Comprensorio Amedeo di Savoia – Birago di Vische e Ospedale Maria Vittoria 5. GLOSSARIO DI RIFERIMENTO Evento: Accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di dare origine a un danno non intenzionale e/o non necessario nei riguardi di un paziente. Caduta: evento in cui il paziente/visitatore/operatore viene trovato seduto o giacente al suolo o riferisce di essere caduto e di essere riuscito a ritornare nel letto o sulla sedia/poltrona. Caduta prevenibile/prevedibile: cadute di assistiti che hanno fattori di rischio predisponenti alla caduta (ad esempio pazienti con difficoltà nella deambulazione, disorientamento, incontinenza). Caduta non prevenibile/prevedibile: cadute in conseguenza di cambiamenti fisici, non prevedibili fino al momento della caduta (ad esempio la caduta determinata da una frattura patologica.) Caduta accidentale: cadute non volute cioè assolutamente non intenzionali (ad esempio scivolare sul pavimento bagnato oppure inciampare quando si utilizza un presidio medico difettoso.) Caduta senza danno: caduta che non comporta conseguenze fisiche al paziente. Caduta con danno: caduta che esita in frattura o altre lesioni dei tessuti molli che richiedono trattamento sanitario (scala di danno a 5 punti: 1. Assenza di danno apparente; 2. Danno minore – contusione o abrasione 3. Danno moderato – danno che causa una dislocazione di cannula o di linee d’infusione o una frattura o una ferita che richiede sutura 4. Danno maggiore – che richiede intervento chirurgico o il trasferimento del paziente in terapia intensiva 5. Morte). Evento Sentinella: evento avverso di particolare gravità, potenzialmente evitabile, che può comportare morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario. Il verificarsi di un solo caso è sufficiente per dare luogo a un’indagine conoscitiva diretta ad accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate 4 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 5 di 25 misure correttive da parte dell’organizzazione. Per la Regione Piemonte e per il problema cadute si considera evento sentinella quello che ha determinato morte, disabilità permanente, coma, trauma maggiore, trasferimento ad unità di terapia intensiva o semintensiva, necessità d’intervento chirurgico, rianimazione cardio-respiratoria. 5.1 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO WHO – WORLD HEALTH ORGANIZATION EUROPE. What are the main risk factors for falls amongst older people and what are the most effective interventions to prevent these falls? GENEVE: WHO, 2004 CENTRO STUDI EBN- A.O. BOLOGNA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI. Servizio infermieristico e tecnico “Stop alla caduta libera”. BOLOGNA 2002. NICE (National Institute of Clinical Excellence) “Clinical practice guideline for the assestment and prevention of falls in hospital” 2007. RNAO (Registered Nursis’ Association of Ontario) Guidelines for “Prevention of fallas and Falls Injuries in the Older Adult”- 2005. NPSA ( National patient Safety agency) The third report from the Patient Safety Observatory “Slips, trips and falls in hospital”- 2010. Ministero della Salute . Osservatorio Nazionale sugli eventi sentinella. Protocollo per il monitoraggio degli eventi sentinella. Evento n. 9: Morte o grave danno per caduta di paziente. Marzo 2008, Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani. Linee Guida PNLG Maggio 2007 Ministero della Salute Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie – Raccomandazione n. 13 Novembre 2011 Determina Dirigenziale Regione Piemonte n. 45/DB2000 del 27 gennaio 2014 (assunta al prot. ASL TO2 con n. 9624/14) 6. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ 6.1 Analisi del contesto Relativamente alla sicurezza di ambienti e presidi, nelle raccomandazioni di prevenzione delle cadute rilasciate da autorevoli organismi internazionali, l’intervento sull’ambiente e sui presidi è indicato come prioritario sia per le strutture per acuti sia per le residenze sanitarie assistite. In collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione, in prima istanza all’Ospedale Amedeo di Savoia nell’anno 2011, è stata prodotta una checklist e sono stati valutati nello stesso anno tutti gli ambienti e i presidi del Comprensorio, con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio più rilevanti e le aree d’intervento prioritarie (acquisti e ristrutturazioni). Per le successive valutazioni di monitoraggio del rischio ambientale, effettuate con la collaborazione del personale sanitario di ogni settore, il S.P.P. ha previsto di adottare in alcuni settori la scheda di valutazione proposta dalla Regione Piemonte (d’uso più snello) e solo dove necessario un esame più approfondito la check list predisposta nel 2011 e con questa modalità sono state eseguite nell’anno 2015 le valutazioni di tutti gli ambienti dell’Ospedale Maria Vittoria. 5 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 6 di 25 Si rimanda ai documenti di valutazione e monitoraggio del rischio specifico, di competenza del S.P.P., per le risultanze dei sopralluoghi conoscitivi. È responsabilità dei Coordinatori Infermieristici, controllare il buono stato e la non manomissione dei presidi/ausili dei settori di competenza e richiedere le necessarie manutenzioni, sostituzioni e fuori uso secondo le procedure aziendali, di quelli non più confacenti. È fatto assoluto divieto a ogni dipendente manomettere i presidi e i dispositivi medici in dotazione di propria iniziativa. Sulla base del riscontro, gli organismi di competenza di ogni singolo settore/struttura devono provvedere a richiedere la messa in sicurezza delle condizioni di rischio, ove possibile e con le opportune tempistiche dei servizi coinvolti. 6.2 La valutazione del rischio cadute La valutazione del rischio di cadute attraverso l’uso di strumenti di rilevazione fa parte del programma preventivo da attuare. I professionisti della salute necessitano, nella gestione del rischio di cadute in ospedale, di strumenti validi e affidabili (RNAO, 2005; NICE, 2004; CHIARI, 2004.) Questi strumenti devono possedere la maggiore efficacia in termini di sensibilità, specificità e valore predittivo in relazione allo specifico setting ospedaliero e alla popolazione, ma devono anche possedere caratteristiche di semplicità d’uso e sostenibilità nel tempo. In letteratura esistono numerose scale di valutazione del rischio di caduta, ma la loro efficacia è basata su studi assolutamente variabili fra loro, sia metodologicamente sia per il contesto d’uso. Gli innumerevoli fattori di rischio evidenziati e i diversi contesti in cui questi si possono manifestare rendono arduo il compito di costruire e validare una scala che possa predire il rischio di cadute. Spesso le scale difettano sottostimando o sovrastimando il rischio di caduta. In sintesi i punti chiave contenuti nel report dell’NPSA basati sull’analisi dei dati afferiti al sistema nazionale di Incident Reporting oltre che sulla revisione sistematica della letteratura, sono: • l’attribuzione di punteggi di rischio di caduta non è un aspetto essenziale della politica di prevenzione delle cadute • una verifica diretta che identifichi e tratti fattori di rischio modificabili è maggiormente efficace • anche il miglior strumento sottostimerà o sovrastimerà il rischio / previsione di caduta • qualsiasi strumento si utilizzi è necessario testarlo nello specifico contesto di cura • se si utilizzano strumenti d’identificazione pazienti a rischio, è comunque necessaria una seconda valutazione per individuare fattori di rischio modificabili. Le linee guida internazionali indicano come”falls risk management” un approccio olistico al problema con valutazione multidimensionale del paziente attraverso: • la valutazione clinica completa (articolata in una molteplicità di valutazioni, dallo stato cognitivo alla forza muscolare, ecc.) 6 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 7 di 25 • l’uso di strumenti di screening come scale di valutazione globale delle autonomie del paziente (es. Barthel), scale relative al rischio d’insorgenza di lesioni da decubito con sezione relativa alle capacità motorie (es. Norton); scale specificamente volte all’inquadramento del rischio caduta, specialmente infermieristici (es. Morse, Conley, Stratify, Hendrich ecc.); • l’uso di strumenti d’inquadramento funzionale (valutazione della mobilità, es. Berg Bilance Test o Tinetti Performance). Per il maggior grado di sensibilità, soprattutto in ambito degenziale medico, e dopo aver testato lo strumento in reparti pilota del Comprensorio Ospedaliero Amedeo di Savoia/BIrago di Vische, è stata scelta per l’adozione omogenea e diffusa in tutti i reparti la scala Conley (Allegato n. 1), applicando le raccomandazioni evidenziate dalle linee guida internazionali che indicano come gold standard l’uso di valutazioni multidimensionali. La scheda di valutazione è già stata da qualche tempo estesa anche ai reparti dell’Ospedale Maria Vittoria. Per la particolarità dei pazienti la scheda non può essere applicata nelle strutture di area neonatale e pediatrica e per la scelta dello strumento di valutazione del rischio caduta in pazienti ricoverati in queste aree si demanda al singolo reparto l’individuazione di quello più idoneo tra quelli esistenti in letteratura (si cita ad esempio la HDES – Humpty Dumpty Falls Scale ) La valutazione deve essere effettuata per ogni paziente ricoverato in Ospedale in regime di ricovero ordinario e d’urgenza, Day Hospital e Day Surgery, preferibilmente all’accettazione e comunque entro e non oltre le prime 24 ore dall’ingresso in reparto. Essa viene a costituire parte integrante della cartella clinica. La rivalutazione deve essere prevista al variare delle condizioni cliniche e dopo ogni caduta. Riassumendo la valutazione/rivalutazione del paziente con la scala di Conley dovrà essere effettuata: □ all’ingresso il reparto (entro 24 ore) □ al trasferimento di reparto (al momento dell’arrivo del paziente nel reparto accettante) □ alla dimissione □ a ogni cambiamento dei fattori di rischio □ A ogni cambiamento delle condizioni del paziente □ dopo ogni caduta anche se il paziente non ha riportato danni. Per quanto riguarda la terapia farmacologica è riconosciuto dalla letteratura nazionale e internazionale che l’assunzione di più di quattro farmaci, nonché particolari categorie di farmaci (sedativi agenti sul SNC tipo barbiturici, ipnotici, antidepressivi triciclici, neurolettici antipsicotici, antiparkinson, analgesici, ansiolitici, anticonvulsivi; farmaci attivi sul sistema cardiovascolare tipo diuretici, antiaritmici, antipertensivi, vasodilatatori, cardioattivi glicosidi; tutti i farmaci ad azione lassativa) possono aumentare il rischio caduta, particolarmente in pazienti anziani. Per tale motivo è necessaria l’attenta valutazione da parte dei clinici nelle prescrizioni terapeutiche e, affinché sia ben evidente il problema, è necessario che nelle schede uniche di terapia compaia sul frontespizio un evidente “richiamo d’attenzione”: 7 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 8 di 25 ATTENZIONE: valutare nella prescrizione della terapia che aumentano il rischio caduta l’assunzione di più di 4 farmaci, molti farmaci agenti sul SNC (es. sedativi), sul sistema cardiovascolare e i lassativi L’identificazione precoce del Paziente a rischio non è fine a se stessa, ma comporta la conseguente necessaria adozione delle azioni di prevenzione dell’evento caduta ritenute più idonee per il caso specifico, secondo istruzioni operative che ogni Dipartimento/Struttura Complessa/Servizio dovrà predisporre strutturandole in schede adeguate al proprio contesto e che permettano una rapida e agevole attestazione delle misure di contenimento del rischio adottate per il singolo Paziente. Anche l’area materno-infantile, come riconosciuto dalla letteratura, è interessata dalla problematica cadute per i piccoli pazienti, per il quali è necessario che i reparti interessati predispongano specifici interventi non solo rivolti direttamente al neonato e al bambino, ma anche di formazione/informazione per i genitori. [ a scopo esemplificativo e sicuramente non esaustivo, si citano ad esempio: • • • • • • • • • • • • Assicurare un’attenta sorveglianza e/o un mezzo di contenzione (per esempio, seggiolino con cintura di sicurezza) quando si deve mettere un neonato/bambino piccolo su di una superficie elevata (per esempio, tavolo, seggiolone). Rimuovere qualsiasi oggetto che permetta ai bambini piccoli di accedere a superfici elevate. Utilizzare culle idonee con spondine non apribili o dotate di chiusura di sicurezza; Posizionare correttamente il neonato sul fasciatoio (perpendicolare al lato aperto e non sporgente con nessuna parte del corpo) e non lasciarlo mai da solo; Utilizzare bilancia pesa-neonati idonea, posizionata su superficie stabile e non lasciare mai da solo il neonato; Istruire i genitori sulla corretta movimentazione dei neonati durante il ricovero (sempre nella culla e non in braccio); Aprire le sponde laterali delle incubatrici solo in caso di assoluta necessità e non lasciarle mai aperte se non alla presenza di un operatore; Sensibilizzare la mamma a non tenere il bambino nel letto di degenza se non durante l’allattamento; Provvedere periodicamente alla pulizia e alla manutenzione delle ruote delle culle; Utilizzare corretti sistemi di sostegno per la marsupioterapia dei neonati, con istruzione, sorveglianza e aiuto dei genitori da parte del personale durante l’esecuzione di tale procedura; Prevedere momenti di formazione/ informazione per i genitori; Predisporre opuscoli/fogli informativi per i genitori... ]. 6.3 Coinvolgimento, interventi formativi ed educativi a operatori, pazienti e familiari Il coinvolgimento e la formazione di operatori, pazienti e familiari rappresentano componenti fondamentali della presente procedura, con l’obiettivo di agire sia sul versante organizzativo sia su quello culturale. Idoneo piano formativo, come già avvenuto in passato, deve essere predisposto a cura della Direzione Sanitaria e Infermieristica, in collaborazione con i redattori del presente documento, al fine di creare le condizioni necessarie affinchè informazioni e conoscenze siano possedute, rinnovate e 8 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 9 di 25 utilizzate. In ogni reparto, nell’ambito delle riunioni interne dovrà essere rinnovata l’attenzione al problema, con valutazione critica interna dei casi eventualmente verificatisi. Le istruzioni operative per la prevenzione delle cadute, secondo le best-practice disponibili, sono parte integrante del pacchetto formativo e della presente procedura. (Allegato. n. 2) L’educazione del paziente e dei familiari, nell’ambito della prevenzione delle cadute, è parte integrante del suo piano di cura e assistenza. E’ stato predisposto specifico materiale informativo illustrato da consegnare a pazienti e familiari da inserire anche sul sito aziendale. 6.4 L’utilizzo degli ausili di contenzione L’utilizzo della contenzione fisica come strumento di prevenzione delle cadute non trova riscontro negli studi condotti. Ci si riserva comunque di produrre specifica procedura, non finalizzata alla gestione del rischio cadute, per affrontare la problematica nel rispetto della normativa. 6.5 La modalità di segnalazione della caduta Il sistema di segnalazione delle cadute permette di poter descrivere e monitorare il fenomeno, le caratteristiche degli eventi, gli effetti delle cadute e i fattori contribuenti. In tal senso è così possibile attivare azioni preventive e correttive. La caduta è un accadimento/evento che occorre nel corso della degenza e, come per ogni altro, deve conservarsene traccia nella documentazione sanitaria. La scheda di segnalazione prodotta e sperimentata (Allegato n. 3) contiene un set minimo di dati finalizzati all’analisi epidemiologica, e un set esteso di dati finalizzati all’analisi delle cause, dei fattori di rischio e delle azioni di prevenzione. L’originale della scheda viene conservato in cartella clinica. Una copia viene inviata in Direzione Sanitaria, per gli adempimenti del caso (protocollo e invio). Sarà cura della Direzione Sanitaria trasmettere una copia della scheda di segnalazione, eventualmente con una relazione dell’esito dell’indagine se eseguita, al referente per il risk management. Compete alla Direzione Sanitaria la valutazione sull’opportunità di trasmissione delle segnalazioni all’Ufficio Legale/Assicurazioni e sulla necessità di attivare un’indagine interna. La Direzione Sanitaria, inoltre, sulla base delle risultanze dell’analisi di quanto riportato nella scheda di segnalazione cadute, provvederà, se riterrà opportuno, alla rivalutazione delle conseguenze dell’evento sul paziente, tramite intervista al reparto/servizio di norma a 48 ore dall’accadimento (fac-simile della scheda da utilizzare Allegato 4), salvo differente definizione della tempistica. Per quanto riguarda la gestione degli Eventi Caduta riconosciuti come Eventi Sentinella, si fa riferimento a quanto previsto nelle raccomandazioni aziendali per la gestione e la comunicazione degli eventi avversi pubblicato sul sito internet aziendale. 9 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 10 di 25 6.6 Algoritmo cadute Il paziente accede in ospedale Valutazione con scala di Conley per tutti i pazienti ricoverati Documentazione risultato Paziente a rischio NO Mantenere la sorveglianza Caduto NO Istruzioni operative Rivalutazione SI Completamento valutazione clinica SI Fine Documentazione valutazione clinica Attivazione interventi preventivi Documentazione interventi preventivi Caduto SI Descrizione e valutazione evento NO Rivalutazione al variare delle condizioni li i h Rivalutazione con scala di Conley Scheda di segnalazione evento Fine 10 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 11 di 25 6.7 La gestione del paziente caduto Di seguito sono riportate le principali valutazioni e attività, seguenti a una caduta: 1. Valutazione stato di coscienza; ed eventuale applicazione protocollo BLSD 2. prima di mobilizzare la persona, valutare se ha riportato lesioni in caso di sospetto trauma cranico o traumi determinanti sospetto di fratture; 3. comunicare al medico la caduta del paziente al fine di consentire una rapida valutazione clinica 4. valutare e registrare i parametri vitali; 5. documentare le circostanze della caduta relativamente al luogo, all’orario, alla attività svolta 6. informare la famiglia della caduta; 7. osservare la persona per le complicanze tardive nel caso di trauma cranico o frattura; 8. compilare la scheda di denuncia post-caduta e inoltrarla alla Direzione Sanitaria, trattenendone copia in cartella; 9. documentare le azioni di follow-up. In caso di caduta nelle aree comuni attivare immediatamente: - per il Comprensorio Amedeo di Savoia/Birago di Vische il Servizio Accettazione e Ambulanze; - per l’Ospedale Maria Vittoria il pronto soccorso e il reparto di pertinenza o, in caso di paziente critico il numero rosso 3590. 7. RESPONSABILITA’ Le responsabilità sono riassunte nello specifico allegato (Allegato n. 5), rimanendo comunque vincolanti quelle previste di legge. 8. FORMAZIONE/INFORMAZIONE È compito della Direzione Medica Ospedaliera e del S.P.S. provvedere a dare la necessaria informazione ai Direttori di S.C. e ai Coordinatori Infermieristici del settore di pertinenza, i quali a loro volta dovranno dare informazione/diffusione capillare al proprio personale. Compito della Direzione Medica Ospedaliera e del S.P.S. è anche l’organizzazione di interventi formativi specifici, se ritenuti necessari. 9. MONITORAGGIO OPERATIVO E PARAMETRI DI CONTROLLO Gli indicatori possibili per il monitoraggio operativo sono: - pazienti con caduta in rapporto al numero di pazienti dimessi - percentuale di schede di valutazione rischio di caduta presenti nella documentazione di cura - percentuale di rivalutazioni del rischio caduta effettuate rispetto alle rivalutazioni previste - percentuale di interventi effettuati per risolvere i problemi ambientali intercettati - numero di pazienti caduti rispetto al numero di giornate di degenza nei reparti elegibili - numero di pazienti valutati a rischio caduta effettivamente caduti rispetto al numero di pazienti valutati a rischio La valutazione verrà effettuata a cura del gruppo redattore. 11 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 12 di 25 10. REVISIONE Questa procedura è sottoposta a revisione, a cura della SoSD Vigilanza sui D.M. e Risk Management assieme al gruppo redattore, quando e se necessario, valutate anche le richieste ed i suggerimenti dell’amministrazione, degli operatori e delle segnalazioni dell’utenza e tenuto conto dei dati della letteratura e dell’esperienza acquisita sul tema 12 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 13 di 25 . Allegato 1 Scala di Conley SCALA DI CONLEY UNITA’ OPERATIVA___________________________________________________________________ COGNOME_______________________________ NOME_________________________________Letto__________ Istruzioni: le prime tre domande devono essere rivolte solo al paziente: possono essere rivolte ad un familiare , al caregiver o all’infermiere, solo se il paziente ha severi deficit cognitivi o fisici che gli impediscono di rispondere. Barrare il valore corrispondente alla risposta fornita. Sommare i valori positivi.la risposta “Non so” è da considerare come una risposta negativa. Data ______________ Data ______________ Data ______________ Si No Si No Si No 2 0 2 0 2 0 1 0 1 0 1 0 C3 – Le è mai capitato di perdere urine o feci mentre si recava in bagno? (negli ultimi tre mesi) 1 0 1 0 1 0 Deterioramento cognitivo (osservazione infermieristica) Si No Si No Si No C4 – Compromissione della marcia, passo strisciante, ampia base d’appoggio, marcia instabile 1 0 1 0 1 0 C5 – Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria, solitamente non finalizzata ed associato ad agitazione interiore. es: incapacità a stare seduto fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti, ecc.) C6 – Deterioramento della capacità di giudizio/mancanza del senso di pericolo 2 0 2 0 2 0 3 0 3 0 3 0 Precedenti cadute (domande al paziente/caregiver/infermiere) C1 – E’ caduto nel corso degli ultimi tre mesi C2 – Ha mai avuto vertigini o capogiri? (negli ultimi tre mesi PUNTEGGIO 0: nessun rischio PUNTEGGIO 8: massimo rischio PUNTEGGIO DI CUT-OFF. 2 TOT._______ TOT._______ TOT._______ FIRMA OPERATORE N.B.: in caso di paziente risultante a rischio caduta è necessario che nella documentazione sanitaria siano evidenti i provvedimenti adottati. Rivalutazione in base a quanto dettagliato nella procedura. 13 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 14 di 25 . Allegato 2 Esempio di istruzioni operative Le seguenti raccomandazioni possono essere applicate in relazione al contesto ed a quanto esita dalla valutazione clinico-assistenziale Area clinico assistenziale Valutare: □ patologie neuromuscolari □ infezioni del tratto urinario □ ipossia □ disidratazione □ bisogni nutrizionali □ ipotensione ortostatica. Valutare: □ livello di autonomia nelle attività di vita quotidiana □ equilibrio □ marcia □ umore □ terapia farmacologica □ in caso di elevato rischio caduta, documentare e comunicare il livello di rischio a tutta l’équipe assistenziale ed evidenziare il dato alla dimissione, per garantire la continuità assistenziale Area sicurezza ambientale □ Mantenere in ordine gli ambienti di cura rimuovendo qualsiasi oggetto che possa intralciare la marcia □ Identificare qualsiasi caratteristica strutturale/ambientale che possa aumentare il rischio di caduta (ad es. mancanza di cancelletti per protezione scale / pavimento bagnato) □ Garantire una corretta illuminazione degli ambienti ed in particolare dell’unità paziente e del bagno □ Rendere stabili con fermi o freni, qualsiasi presidio utilizzato nell’unità paziente o per la mobilizzazione Area sicurezza paziente □ Identificare i bisogni di sicurezza del paziente sulla base delle sue condizioni fisiche, cognitive e abitudini comportamentali □ Evitare l’uso di qualsiasi mezzo di contenzione □ Favorire la presenza di familiari □ Collocare il paziente a rischio di caduta in camere più facilmente osservabili □ Mostrare al paziente la stanza di degenza, il bagno, il reparto □ Mostrare al paziente come si suona il campanello □ Assicurare l’accesso al campanello, assicurarsi che questo funzioni e che vi sia pronta risposta alla chiamata □ In caso di elevato rischio di caduta, spiegare al paziente l’importanza di informare l’infermiere ogni volta che si reca in bagno o si allontana dal reparto, abbassare il letto il più possibile e considerare la possibilità di posizionare un materasso per terra se il paziente è particolarmente confuso 14 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 15 di 25 Area mobilizzazione □ Verificare che il paziente indossi abiti e scarpe della giusta misura e che non costituiscano intralcio al movimento prima della deambulazione □ Non utilizzare calzature aperte e con suola scivolosa □ Se il paziente è portatore di pannolone, verificare che questo sia ben posizionato □ Non utilizzare presidi per la mobilizzazione con predelle fisse e/o senza freni □ Se il paziente è in carrozzina, utilizzare apposite cinture di sicurezza e/o cuscini antidecubito/tavolini che impediscano lo scivolamento □ Mantenere correttamente funzionanti i presidi e gli ausili utilizzati per la mobilizzazione Area eliminazione □ Collocare il paziente con emergenza evacuativa in unità degenza vicino ai servizi igienici □ Ridurre la distanza tra il letto o la sedia usati dal paziente e il bagno □ Accompagnare periodicamente i pazienti deambulanti in bagno □ Invitare il paziente ad urinare prima del riposo notturno □ Controllare i pazienti in trattamento farmacologico con diuretici o lassativi Area educazione terapeutica □ Informare il paziente, parenti e caregiver dei fattori di rischio per l’evento caduta □ Consegnare il materiale informativo predisposto e commentarlo □ Informare circa le modalità di passaggi posturali corretti □ Informare sulle modalità di mobilizzazione in caso di ipotensione ortostatica: far alzare lentamente il paziente seduto, e se, in stazione eretta, compaiono vertigini, farlo sedere immediatamente prima di camminare, far alternativamente flettere i piedi e spostare il proprio peso, dondolando dopo i pasti, se insorge ipotensione postprandiale, invitare il paziente a riposare prima di camminare. Per le Strutture sanitarie che utilizzano la tassonomia NANDA la diagnosi infermieristica di riferimento è “Rischio di cadute” (cod. 00155), con i relativi obiettivi ed interventi 15 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 16 di 25 Allegato 3 Scheda di segnalazione cadute Alla Direzione Sanitaria Oggetto: Segnalazione caduta accidentale OSPEDALE:................................... Caduta: evento in cui il paziente/visitatore/operatore viene trovato seduto o giacente al suolo o riferisce di essere caduto e di essere riuscito a ritornare nel letto o sulla sedia/poltrona: Vanno segnalate tutte le cadute, quelle con danno e quelle senza danno. SERVIZIO/REPARTO: …………………………………………… IDENTIFICAZIONE DELL’INFORTUNATO: □RICOVERATO □VISITATORE □OPERATORE COGNOME ……………………………………….. NOME……………………………………….. SESSO: □M □F DATA DI RICOVERO ……………….. DATA DI NASCITA ……………………………………….. REGIME ASSISTENZIALE: □ Ricovero □ Day Hospital □ Ambulatorio □ Altro ................. SELEZIONATO A RISCHIO CADUTE: □ NO □ SI □ Day Surgery Punteggio Scala di Conley ………. Se paziente a rischio: misure attuate e documentate in cartella clinica □ NO □ SI DATA CADUTA……………………………………….. ALLA PRESENZA DI: □Solo ORA CADUTA……………………………………….. □Altri pazienti □Familiari Il paziente è in grado di fornire informazioni sulla caduta: LUOGO DELL’ EVENTO: □stanza di degenza □sala diagnostica □ambulatorio □androne MODALITA’ CADUTA: □Personale sanitario □SI □NO □corridoio □bagno □scale □viali □altro………………………….......... □dalla posizione eretta □dalla posizione seduta: ◊comoda ◊carrozzina ◊sedia □caduta dal letto: ◊con spondina ◊senza spondina □caduta dalla barella □altro………………………………………… DINAMICA DELL’EVENTO: □non rilevato □effettuava l’igiene personale □durante la movimentazione assistita □camminava □scendeva/saliva dal letto □scendeva/si alzava da carrozzina/sedia/comoda □durante la minzione/evacuazione □si stava vestendo/svestendo □stava raggiungendo il campanello □aspettava in sedia a rotelle □aspettava in barella □stava dormendo e/o cambiando posizione a letto □altro......................................... MECCANISMO DELLA CADUTA: □perdita di forza □non rilevato □inciampato □perdita di equilibrio □scivolato □perdita di coscienza □capogiro □svenimento □altro……………………………. 16 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE FATTORI CONTRIBUENTI DEL PAZIENTE: □nessuno □mobilità alterata □condizioni cliniche □problemi di alvo e □stato mentale diuresi □terapie farmacologiche □cadute pregresse □alterazione dei sensi □abbigliamento FATTORI CONTRIBUENTI AMBIENTALI: □nessuno □pavimento bagnato □illuminazione scarsa □pavimentazione dissestata □bagno senza corrimano/maniglioni Pagina 17 di 25 □calzature □drenaggi/cateteri che hanno intralciato □altro……………………………. □presenza di elementi ambientali di inciampo (quali…………………………………….) □spondina abbassata □spondina alzata □altro……………………………………………………… DESCRIZIONE DEL DANNO SEDE DEL DANNO____________________________________________ SOSPETTO DEL TIPO DI DANNO: □escoriazione □ferita □contusione □distorsione □ematoma CONSEGUENZE immediate : □nessuna □sospetto trauma cranico □ sospetta frattura □perdita di coscienza □altro…………………………… ACCERTAMENTI RICHIESTI: □nessuno □Rx □TAC □visita specialistica INTERVENTI EFFETTUATI: □nessuno □medicazione □sutura □osservazione/monitoraggio □altro …………………………………………………………………………………… INVIATO IN DEA: □SI □NO INVIATO IN ACCETTAZIONE: □SI □NO ALTRE INFORMAZIONI RITENUTE UTILI_________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ DATI DEL SEGNALATORE/I : Cognome e nome: ………………………………………………………… Cognome e nome: ………………………………………………………… Qualifica: □Medico □Infermiere □ Altro (specificare………………………………) Data Firma/e …………………………………….. ………………………………………………………… 17 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 18 di 25 Allegato 4 SCHEDA DI RIVALUTAZIONE DELLE CONSEGUENZE EVENTO CADUTA DEL PAZIENTE SIG.:………………………………………. A CURA DELLA DIREZIONE SANITARIA OSPEDALIERA INTERVISTA AL REPARTO/SERVIZIO A ………… ORE DALL’EPISODIO CONSEGUENZE RIPORTATE: …………………………………………………………………………….................... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Data Firma/e ………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… ……………………………………………… N.B.: l’intervista è previsto avvenga a 48 ore dall’evento caduta, salvo diversa definizione della Direzione Sanitaria Ospedaliera. 18 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 19 di 25 Allegato 5 TABELLA DELLE RESPONSABILITÀ Attori Responsabilità attribuite Direzione Medica Ospedaliera e S.P.S. - Diffusione delle presenti linee d’indirizzo Identificazione ed attuazione di eventuali interventi formativi sulla materia Gestione delle segnalazioni Inserimento dei dati nel database e conseguenti valutazioni Segnalazione all’Ufficio Legale/Assicurazioni Direttori S.C. e S.S. - Diffusione al personale del settore di pertinenza della presente procedura e vigilanza in merito all’applicazione Fornire informazioni ed indicazioni sulla materia della gestione delle cadute in ospedale Coordinatori Infermieristici Tecnici e - Diffusione al personale del settore di pertinenza della presente procedura e vigilanza in merito all’applicazione Fornire informazioni ed indicazioni sulla materia della gestione delle cadute in ospedale Adozione della propria scheda “istruzioni operative” da utilizzare per attestare le azioni adottate nei singoli pazienti identificati a rischio Personale medico, infermieristico e di assistenza - Corretta applicazione della presente procedura Formazione/ informazione ai pazienti e agli utenti Segnalazione tempestiva di condizioni di pericolo SoSD Vigilanza Dispositivi Medici e referente Risk Management OMV e ADS/BDV - Gestione delle segnalazioni - Revisione della procedura Restano invariate le responsabilità: • previste di legge; 19 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 20 di 25 BIBLIOGRAFIA: Agency for Healthcare Research and Quality. Fall prevention for older adults. National Guideline Clearinghouse 2006. http://www.guideline.gov/summary/pdf.aspx?doc_id=4833&stat=1&string= American Geriatrics Society, British Geriatrics Society, and American Academy of Orthopaedic Surgeons Panel on Falls Prevention. Guideline for the prevention of falls in older persons. J Am Geriatr Soc 2001 May;49(5):664-72. Chiari P. Suggerimenti di pratica clinica per la prevenzione delle cadute dei pazienti in ospedale. Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S.Orsola Malpighi, Centro Sudi EBN, Bologna, dicembre 2004 Chiari P, Mosci D, Fontana S. Valutazione di due strumenti di misura del rischio di caduta dei pazienti. Assist Inferm Ric 2002 July;21(3):117-24 CENTRO STUDI EBN- A.O. BOLOGNA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI. Servizio infermieristico e tecnico “Stop alla caduta libera”. BOLOGNA 2002 Gates S., Smith L.A,Fisher J, Lamb S.;”Sistematyc review of accuracy of screening instruments for predicting fall risk among independently living older adults”JRRD.2008;45:1105-1116. Gestione Rischio Clinico- Regione Toscana, “La prevenzione delle cadute in ospedale”Campagne 2006-2007 per la sicurezza dei pazienti Progetto regionale ,Testo definitivo – 13 marzo 2007 Guideline: Falls in Hospitals, 1998. 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Building a memory: preventing harm, reducing risks and improving patient safety. 2005 NPSA (National patient Safety agency) The third report from the Patient Safety Observatory “Slips, trips and falls in hospital”- 2010. Oliver D, Papaioannou A, Giangregorio L, et all ” A sistematyc review and a meta-analysis of studies using the STRATIFY tool for prediction of falls in hospital patient: how well does it work?” Age aging, 2008;37:621 20 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 21 di 25 RNAO - Registered Nurses' Association of Ontario. Prevention of Falls and Fall Injuries in the Older Adult. (Revised). http://www rnao org/bestpractices/PDF/BPG_Falls_rev05 pdf 2005 . Tinetti ME: “Performance-oriented assessement of mobility problems in elderly patients”. JAGS 1986;34:119-126) WHO – WORLD HEALTH ORGANIZATION EUROPE. What are the main risk factors for falls amongst older people and what are the most effective interventions to prevent these falls? GENEVE: WHO, 2004 D.D. n. 45/DB2000 del 27 gennaio 2014 Regione Piemonte “ Linee d’indirizzo per la prevenzione delle cadute nelle strutture sanitarie e la sicurezza in sala operatoria. Azioni 18.1.2, 18.1.3, 18.1.6 e 18.1.7 del Programma 18 dei programmi operativi 2013-2015” Bulechek G M, Butcher H K, Dochterman J M, Wagner C M. Classificazione NIC degli interventi infermieristici. Edizione 2013. Casa Editrice Ambrosiana, 138-139. Johnson M, Moorhead S, Bulechek G, Butcher H, Maas M, Swanson E. Collegamenti NANDAInternational con NIC e NOC. Sostenere il ragionamento clinico e la qualità dell’assistenza. Edizione 2014. Casa Editrice Ambrosiana, 330. 21 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 22 di 25 DEPLIANT INFORMATIVO: LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN OSPEDALE Alcuni consigli per prevenire il rischio delle cadute accidentali 22 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE STILE DI VITA Alzatevi dal letto lentamente e state seduti qualche minuto sul letto prima di alzarvi in piedi. Non state seduti a lungo e se succede alzate ed abbassate ritmicamente le caviglie Sedetevi immediatamente se avvertite vertigini E’ opportuno seguire una DIETA BILANCIATA, adatta alle vostre esigenze. E’ opportuno concordare con il personale sanitario eventuali alimenti che si vogliono portare da casa. INDOSSATE ABITI PRATICI e COMODI e SCARPE ADEGUATE, CHIUSE, possibilmente senza lacci e con velcro. DEVONO ESSERE EVITATE ciabatte o scarpe con suola scivolosa. Se usate il pannolone, questo deve essere sempre ben posizionato, in modo tale che non scenda durante la marcia. Pagina 23 di 25 Alcune medicine o la combinazione tra di loro può provocare sonnolenza o vertigini aumentando così la possibilità di cadere: al vostro ingresso in reparto ricordatevi di comunicare al personale sanitario tutti i medicinali che assumete a casa. ASSISTENZA DI PERSONALE ESPERTO Rivolgetevi al personale sanitario per consigli ed interventi utili per ridurre la paura di cadere. Ricordatevi di indossare occhiali e/o apparecchio acustico, se ne fate uso. 23 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 24 di 25 DURANTE IL RICOVERO AUSILI SANITARI Utilizzate gli AUSILI che vi servono per camminare (bastoni, sedie a rotelle, deambulatori) anche con l’aiuto del personale. Non utilizzare sostegni con appoggi instabili per alzarsi e muoversi, ma chiamare sempre il personale di assistenza. Al vostro ingresso in reparto, verrete sottoposti ad una VALUTAZIONE, da uno o più professionisti sanitari, sui rischi di caduta per adottare idonei provvedimenti per affrontare il problema. Prestate attenzione alle indicazioni fornite. In particolare: - Accendete le luci nelle ore notturne prima di scendere dal letto - Evitate di camminare sui pavimenti bagnati - Usate il campanello per chiamare il personale sanitario - Prima di utilizzare le carrozzine per gli spostamenti chiedete al personale - Non ingombrate il pavimento con oggetti - In bagno o nella doccia appoggiatevi sempre al corrimano, se presente …e RICORDATEVI di INFORMARE il PERSONALE ogni volta che VI ALLONTANATE dal reparto. … IN CASO DI CADUTA: AVVISARE SUBITO IL PERSONALE SANITARIO per consentire una valutazione clinica e definire i provvedimenti necessari. 24 Procedura: PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Pagina 25 di 25 Una caduta può provocare danni anche molto gravi a qualsiasi età. Il rischio è maggiore con l’aumentare dell’età e con il ricovero ospedaliero, sia per la natura di alcune malattie, sia perché l’ambiente non è conosciuto e sia per i medicinali. Si cade più facilmente quando si è affaticati, deboli e confusi; quando si ha difficoltà a camminare, a mantenere l’equilibrio, a compiere i normali atti quotidiani; quando si hanno disturbi della vista e dell’udito; quando non si conosce bene l’ambiente dove ci si muove; quando si usano calzature poco sicure o si usano male gli ausili (carrozzine, girelli, deambulatori). Le zone dove è più frequente cadere è accanto al letto e nella stanza di ricovero: alzandosi o sedendosi dalle sedie, alzandosi o scendendo dal letto, raccogliendo oggetti caduti in terra o sporgendosi per raggiungere oggetti distanti come il campanello per chiamare il personale. È anche frequente la caduta nei bagni e nei corridoi del reparto. L’episodio di una caduta può far aumentare la paura di cadere, compromettendo maggiormente la sicurezza dei movimenti Alcuni semplici accorgimenti possono ridurre il rischio di cadere. 25