Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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INDICE
1. Introduzione
2. Destinatari
3. Obiettivo
4. Campo di applicazione
5. Glossario di riferimento
5.1 documenti di riferimento
6. Descrizione dell’attività
6.1 analisi del contesto
6.2 la valutazione del rischio cadute
6.3 coinvolgimento interventi formativi informativi ed educativi
6.4 utilizzo di ausili di contenzione
6.5 modalità di segnalazione cadute
6.6 Algoritmo cadute
6.7 la gestione del paziente caduto
7. Responsabilità
8. Formazione / informazione
9. Monitoraggio operativo e parametri di controllo
10. Revisione
Allegato 1 – Scala di Conley
Allegato 2 – Esempio di istruzioni operative
Allegato 3 – Scheda di segnalazione cadute
Allegato 4 – Scheda di rivalutazione delle conseguenze
Allegato 4 – Tabella delle responsabilità
BIBLIOGRAFIA
Deplianti informativo
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1. INTRODUZIONE
Le cadute dei pazienti durante le pratiche di cura costituiscono un problema significativo nel contesto
ospedaliero. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che le cadute, e i danni derivati,
rappresentano uno dei maggiori problemi di salute che i sistemi sanitari, in Europa e in tutto il mondo,
devono affrontare. Esso colpisce in particolare la popolazione anziana e assume un’importante
rilevanza, visto il rapido incremento dell’aspettativa di vita osservato durante il ventesimo secolo.
Approssimativamente il 30% della popolazione over 65 cade ogni anno e, di questo, una percentuale
più elevata riguarda la popolazione over 75. Il 20 – 30% delle persone cadute ha sequele invalidanti
che, conseguentemente, si traducono in una riduzione della mobilità e dell’autonomia ed un aumento
del rischio di morte prematura. La letteratura internazionale riconosce nel tasso delle cadute dei
pazienti un indicatore qualitativo fondamentale dell’assistenza e della qualità delle cure.
In Italia uno studio condotto nel 2000 presso l’Ulss 22 della Regione Veneto ha evidenziato che la
frequenza delle cadute accidentali è pari allo 0,86% su tutti i ricoveri. Un altro studio condotto dall’A.O.
S.Orsola Malpighi nel 2002 stima che le cadute accidentali si verificano nel 5% dei ricoveri nei reparti
selezionati per lo studio e nell’1% circa del numero totale dei ricoveri del Presidio Ospedaliero. In
Regione Lombardia il dato valutato nel 2004 è del 4,09 (su 1000 ricoveri ospedalieri, in tutte le Aziende.
Ospedaliere della Regione. La Regione Toscana evidenzia che le sole cadute con danni (lesioni o
decessi) sono gradualmente aumentate a livello regionale da 1012 nel 2003 a 1222 nel 2005, da 1
decesso nel 2003 a 5 decessi nel 2005
Nel complesso le cadute rappresentano il più comune evento avverso (inteso come evento inatteso
correlato al processo assistenziale che comporta un danno al Paziente) e la stima evidenzia che circa il
14% delle cadute in ospedale sia classificabile come accidentale, l’8% come imprevedibile e il 78%
rientra tra le cadute prevedibili per fattori di rischio identificabili delle persone.
Sono presenti nella letteratura internazionale importanti studi che forniscono strumenti validati per la
prevenzione e gestione delle cadute dei pazienti in ospedale; alcune esperienze nazionali hanno
contestualizzato tali strumenti e raccomandazioni.
2. DESTINATARI
Questa procedura è diretta a medici, infermieri e operatori sanitari, tecnici e amministrativi dei Reparti e
Servizi del Comprensorio Amedeo di Savoia – Birago di Vische e dell’Ospedale Maria Vittoria.
3. OBIETTIVO
L’obiettivo generale della procedura è quello di ridurre l’incidenza delle cadute in ospedale. In relazione
alla mancanza di un sistema di rilevazione delle cadute pre–esistente e/o consolidato da lungo tempo,
è verosimile, nonché auspicabile, che in una prima fase continui a verificarsi un aumento dell’incidenza
per incremento delle segnalazioni.
I sotto obiettivi di risultato, che hanno guidato il percorso operativo, sono rappresentati da:
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- Analisi del contesto, con riferimento alla situazione strutturale e agli arredi/attrezzature presenti negli
Ospedali, produzione di una mappa del rischio cadute dei pazienti, visitatori e personale e richiesta e
pianificazione di bonifica per le situazioni che costituiscono una minaccia alla sicurezza delle persone,
in collaborazione con il Servizio Tecnico e il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale.
- Analisi degli strumenti di rilevazione del rischio cadute da applicare all’accettazione del paziente in
reparto, scelta di uno strumento, implementazione nei reparti dei due ospedali.
- Analisi delle modalità di segnalazione delle cadute e produzione di un sistema uniforme di
segnalazione e gestione delle stesse, in riferimento anche alle modalità ministeriali e regionali di
segnalazione degli eventi sentinella.
- Formazione/informazione degli operatori, dei pazienti e degli utenti sul rischio cadute e sulle
modalità di prevenzione e gestione delle stesse e implementazione delle linee di indirizzo.
4. CAMPO D’APPLICAZIONE
Comprensorio Amedeo di Savoia – Birago di Vische e Ospedale Maria Vittoria
5. GLOSSARIO DI RIFERIMENTO
Evento: Accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di dare origine a un danno non intenzionale
e/o non necessario nei riguardi di un paziente.
Caduta: evento in cui il paziente/visitatore/operatore viene trovato seduto o giacente al suolo o riferisce
di essere caduto e di essere riuscito a ritornare nel letto o sulla sedia/poltrona.
Caduta prevenibile/prevedibile: cadute di assistiti che hanno fattori di rischio predisponenti alla
caduta (ad esempio pazienti con difficoltà nella deambulazione, disorientamento, incontinenza).
Caduta non prevenibile/prevedibile: cadute in conseguenza di cambiamenti fisici, non prevedibili fino
al momento della caduta (ad esempio la caduta determinata da una frattura patologica.)
Caduta accidentale: cadute non volute cioè assolutamente non intenzionali (ad esempio scivolare sul
pavimento bagnato oppure inciampare quando si utilizza un presidio medico difettoso.)
Caduta senza danno: caduta che non comporta conseguenze fisiche al paziente.
Caduta con danno: caduta che esita in frattura o altre lesioni dei tessuti molli che richiedono
trattamento sanitario (scala di danno a 5 punti: 1. Assenza di danno apparente; 2. Danno minore –
contusione o abrasione 3. Danno moderato – danno che causa una dislocazione di cannula o di linee
d’infusione o una frattura o una ferita che richiede sutura 4. Danno maggiore – che richiede intervento
chirurgico o il trasferimento del paziente in terapia intensiva 5. Morte).
Evento Sentinella: evento avverso di particolare gravità, potenzialmente evitabile, che può comportare
morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del
servizio sanitario. Il verificarsi di un solo caso è sufficiente per dare luogo a un’indagine conoscitiva
diretta ad accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate
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misure correttive da parte dell’organizzazione. Per la Regione Piemonte e per il problema cadute si
considera evento sentinella quello che ha determinato morte, disabilità permanente, coma, trauma
maggiore, trasferimento ad unità di terapia intensiva o semintensiva, necessità d’intervento chirurgico,
rianimazione cardio-respiratoria.
5.1 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
WHO – WORLD HEALTH ORGANIZATION EUROPE. What are the main risk factors for falls
amongst older people and what are the most effective interventions to prevent these falls?
GENEVE: WHO, 2004
CENTRO STUDI EBN- A.O. BOLOGNA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI. Servizio
infermieristico e tecnico “Stop alla caduta libera”. BOLOGNA 2002.
NICE (National Institute of Clinical Excellence) “Clinical practice guideline for the assestment and
prevention of falls in hospital” 2007.
RNAO (Registered Nursis’ Association of Ontario) Guidelines for “Prevention of fallas and Falls
Injuries in the Older Adult”- 2005.
NPSA ( National patient Safety agency) The third report from the Patient Safety Observatory
“Slips, trips and falls in hospital”- 2010.
Ministero della Salute . Osservatorio Nazionale sugli eventi sentinella. Protocollo per il
monitoraggio degli eventi sentinella. Evento n. 9: Morte o grave danno per caduta di paziente.
Marzo 2008,
Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani. Linee Guida PNLG Maggio 2007
Ministero della Salute Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del
paziente nelle strutture sanitarie – Raccomandazione n. 13 Novembre 2011
Determina Dirigenziale Regione Piemonte n. 45/DB2000 del 27 gennaio 2014 (assunta al prot.
ASL TO2 con n. 9624/14)
6. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
6.1 Analisi del contesto
Relativamente alla sicurezza di ambienti e presidi, nelle raccomandazioni di prevenzione delle cadute
rilasciate da autorevoli organismi internazionali, l’intervento sull’ambiente e sui presidi è indicato come
prioritario sia per le strutture per acuti sia per le residenze sanitarie assistite. In collaborazione con il
Servizio di Prevenzione e Protezione, in prima istanza all’Ospedale Amedeo di Savoia nell’anno 2011,
è stata prodotta una checklist e sono stati valutati nello stesso anno tutti gli ambienti e i presidi del
Comprensorio, con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio più rilevanti e le aree d’intervento
prioritarie (acquisti e ristrutturazioni). Per le successive valutazioni di monitoraggio del rischio
ambientale, effettuate con la collaborazione del personale sanitario di ogni settore, il S.P.P. ha previsto
di adottare in alcuni settori la scheda di valutazione proposta dalla Regione Piemonte (d’uso più snello)
e solo dove necessario un esame più approfondito la check list predisposta nel 2011 e con questa
modalità sono state eseguite nell’anno 2015 le valutazioni di tutti gli ambienti dell’Ospedale Maria
Vittoria.
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Si rimanda ai documenti di valutazione e monitoraggio del rischio specifico, di competenza del S.P.P.,
per le risultanze dei sopralluoghi conoscitivi.
È responsabilità dei Coordinatori Infermieristici, controllare il buono stato e la non manomissione dei
presidi/ausili dei settori di competenza e richiedere le necessarie manutenzioni, sostituzioni e fuori uso
secondo le procedure aziendali, di quelli non più confacenti.
È fatto assoluto divieto a ogni dipendente manomettere i presidi e i dispositivi medici in dotazione di
propria iniziativa.
Sulla base del riscontro, gli organismi di competenza di ogni singolo settore/struttura devono
provvedere a richiedere la messa in sicurezza delle condizioni di rischio, ove possibile e con le
opportune tempistiche dei servizi coinvolti.
6.2 La valutazione del rischio cadute
La valutazione del rischio di cadute attraverso l’uso di strumenti di rilevazione fa parte del programma
preventivo da attuare. I professionisti della salute necessitano, nella gestione del rischio di cadute in
ospedale, di strumenti validi e affidabili (RNAO, 2005; NICE, 2004; CHIARI, 2004.)
Questi strumenti devono possedere la maggiore efficacia in termini di sensibilità, specificità e valore
predittivo in relazione allo specifico setting ospedaliero e alla popolazione, ma devono anche
possedere caratteristiche di semplicità d’uso e sostenibilità nel tempo.
In letteratura esistono numerose scale di valutazione del rischio di caduta, ma la loro efficacia è basata
su studi assolutamente variabili fra loro, sia metodologicamente sia per il contesto d’uso.
Gli innumerevoli fattori di rischio evidenziati e i diversi contesti in cui questi si possono manifestare
rendono arduo il compito di costruire e validare una scala che possa predire il rischio di cadute.
Spesso le scale difettano sottostimando o sovrastimando il rischio di caduta.
In sintesi i punti chiave contenuti nel report dell’NPSA basati sull’analisi dei dati afferiti al sistema
nazionale di Incident Reporting oltre che sulla revisione sistematica della letteratura, sono:
• l’attribuzione di punteggi di rischio di caduta non è un aspetto essenziale della politica di prevenzione
delle cadute
• una verifica diretta che identifichi e tratti fattori di rischio modificabili è maggiormente efficace
• anche il miglior strumento sottostimerà o sovrastimerà il rischio / previsione di caduta
• qualsiasi strumento si utilizzi è necessario testarlo nello specifico contesto di cura
• se si utilizzano strumenti d’identificazione pazienti a rischio, è comunque necessaria una seconda
valutazione per individuare fattori di rischio modificabili.
Le linee guida internazionali indicano come”falls risk management” un approccio olistico al problema
con valutazione multidimensionale del paziente attraverso:
• la valutazione clinica completa (articolata in una molteplicità di valutazioni, dallo stato cognitivo alla
forza muscolare, ecc.)
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• l’uso di strumenti di screening come scale di valutazione globale delle autonomie del paziente (es.
Barthel), scale relative al rischio d’insorgenza di lesioni da decubito con sezione relativa alle capacità
motorie (es. Norton); scale specificamente volte all’inquadramento del rischio caduta, specialmente
infermieristici (es. Morse, Conley, Stratify, Hendrich ecc.);
• l’uso di strumenti d’inquadramento funzionale (valutazione della mobilità, es. Berg Bilance Test o
Tinetti Performance).
Per il maggior grado di sensibilità, soprattutto in ambito degenziale medico, e dopo aver testato lo
strumento in reparti pilota del Comprensorio Ospedaliero Amedeo di Savoia/BIrago di Vische, è stata
scelta per l’adozione omogenea e diffusa in tutti i reparti la scala Conley (Allegato n. 1),
applicando le raccomandazioni evidenziate dalle linee guida internazionali che indicano come gold
standard l’uso di valutazioni multidimensionali. La scheda di valutazione è già stata da qualche tempo
estesa anche ai reparti dell’Ospedale Maria Vittoria. Per la particolarità dei pazienti la scheda non può
essere applicata nelle strutture di area neonatale e pediatrica e per la scelta dello strumento di
valutazione del rischio caduta in pazienti ricoverati in queste aree si demanda al singolo reparto
l’individuazione di quello più idoneo tra quelli esistenti in letteratura (si cita ad esempio la HDES –
Humpty Dumpty Falls Scale )
La valutazione deve essere effettuata per ogni paziente ricoverato in Ospedale in regime di ricovero
ordinario e d’urgenza, Day Hospital e Day Surgery, preferibilmente all’accettazione e comunque entro e
non oltre le prime 24 ore dall’ingresso in reparto. Essa viene a costituire parte integrante della cartella
clinica. La rivalutazione deve essere prevista al variare delle condizioni cliniche e dopo ogni caduta.
Riassumendo la valutazione/rivalutazione del paziente con la scala di Conley dovrà essere effettuata:
□ all’ingresso il reparto (entro 24 ore)
□ al trasferimento di reparto (al momento dell’arrivo del paziente nel reparto accettante)
□ alla dimissione
□ a ogni cambiamento dei fattori di rischio
□ A ogni cambiamento delle condizioni del paziente
□ dopo ogni caduta anche se il paziente non ha riportato danni.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica è riconosciuto dalla letteratura nazionale e internazionale
che l’assunzione di più di quattro farmaci, nonché particolari categorie di farmaci (sedativi agenti sul
SNC tipo barbiturici, ipnotici, antidepressivi triciclici, neurolettici antipsicotici, antiparkinson, analgesici,
ansiolitici, anticonvulsivi; farmaci attivi sul sistema cardiovascolare tipo diuretici, antiaritmici,
antipertensivi, vasodilatatori, cardioattivi glicosidi; tutti i farmaci ad azione lassativa) possono
aumentare il rischio caduta, particolarmente in pazienti anziani. Per tale motivo è necessaria l’attenta
valutazione da parte dei clinici nelle prescrizioni terapeutiche e, affinché sia ben evidente il problema, è
necessario che nelle schede uniche di terapia compaia sul frontespizio un evidente “richiamo
d’attenzione”:
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ATTENZIONE: valutare nella prescrizione della terapia che aumentano il rischio caduta l’assunzione di
più di 4 farmaci, molti farmaci agenti sul SNC (es. sedativi), sul sistema cardiovascolare e i lassativi
L’identificazione precoce del Paziente a rischio non è fine a se stessa, ma comporta la conseguente
necessaria adozione delle azioni di prevenzione dell’evento caduta ritenute più idonee per il caso
specifico, secondo istruzioni operative che ogni Dipartimento/Struttura Complessa/Servizio dovrà
predisporre strutturandole in schede adeguate al proprio contesto e che permettano una rapida e
agevole attestazione delle misure di contenimento del rischio adottate per il singolo Paziente.
Anche l’area materno-infantile, come riconosciuto dalla letteratura, è interessata dalla problematica
cadute per i piccoli pazienti, per il quali è necessario che i reparti interessati predispongano specifici
interventi non solo rivolti direttamente al neonato e al bambino, ma anche di formazione/informazione
per i genitori.
[ a scopo esemplificativo e sicuramente non esaustivo, si citano ad esempio:
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Assicurare un’attenta sorveglianza e/o un mezzo di contenzione (per esempio, seggiolino
con cintura di sicurezza) quando si deve mettere un neonato/bambino piccolo su di una
superficie elevata (per esempio, tavolo, seggiolone).
Rimuovere qualsiasi oggetto che permetta ai bambini piccoli di accedere a superfici elevate.
Utilizzare culle idonee con spondine non apribili o dotate di chiusura di sicurezza;
Posizionare correttamente il neonato sul fasciatoio (perpendicolare al lato aperto e non
sporgente con nessuna parte del corpo) e non lasciarlo mai da solo;
Utilizzare bilancia pesa-neonati idonea, posizionata su superficie stabile e non lasciare mai
da solo il neonato;
Istruire i genitori sulla corretta movimentazione dei neonati durante il ricovero (sempre nella
culla e non in braccio);
Aprire le sponde laterali delle incubatrici solo in caso di assoluta necessità e non lasciarle
mai aperte se non alla presenza di un operatore;
Sensibilizzare la mamma a non tenere il bambino nel letto di degenza se non durante
l’allattamento;
Provvedere periodicamente alla pulizia e alla manutenzione delle ruote delle culle;
Utilizzare corretti sistemi di sostegno per la marsupioterapia dei neonati, con istruzione,
sorveglianza e aiuto dei genitori da parte del personale durante l’esecuzione di tale
procedura;
Prevedere momenti di formazione/ informazione per i genitori;
Predisporre opuscoli/fogli informativi per i genitori... ].
6.3 Coinvolgimento, interventi formativi ed educativi a operatori, pazienti
e familiari
Il coinvolgimento e la formazione di operatori, pazienti e familiari rappresentano componenti
fondamentali della presente procedura, con l’obiettivo di agire sia sul versante organizzativo sia su
quello culturale. Idoneo piano formativo, come già avvenuto in passato, deve essere predisposto a cura
della Direzione Sanitaria e Infermieristica, in collaborazione con i redattori del presente documento, al
fine di creare le condizioni necessarie affinchè informazioni e conoscenze siano possedute, rinnovate e
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utilizzate. In ogni reparto, nell’ambito delle riunioni interne dovrà essere rinnovata l’attenzione al
problema, con valutazione critica interna dei casi eventualmente verificatisi.
Le istruzioni operative per la prevenzione delle cadute, secondo le best-practice disponibili, sono parte
integrante del pacchetto formativo e della presente procedura. (Allegato. n. 2)
L’educazione del paziente e dei familiari, nell’ambito della prevenzione delle cadute, è parte integrante
del suo piano di cura e assistenza. E’ stato predisposto specifico materiale informativo illustrato da
consegnare a pazienti e familiari da inserire anche sul sito aziendale.
6.4 L’utilizzo degli ausili di contenzione
L’utilizzo della contenzione fisica come strumento di prevenzione delle cadute non trova riscontro negli
studi condotti. Ci si riserva comunque di produrre specifica procedura, non finalizzata alla gestione del
rischio cadute, per affrontare la problematica nel rispetto della normativa.
6.5 La modalità di segnalazione della caduta
Il sistema di segnalazione delle cadute permette di poter descrivere e monitorare il fenomeno, le
caratteristiche degli eventi, gli effetti delle cadute e i fattori contribuenti. In tal senso è così possibile
attivare azioni preventive e correttive. La caduta è un accadimento/evento che occorre nel corso della
degenza e, come per ogni altro, deve conservarsene traccia nella documentazione sanitaria.
La scheda di segnalazione prodotta e sperimentata (Allegato n. 3) contiene un set minimo di dati
finalizzati all’analisi epidemiologica, e un set esteso di dati finalizzati all’analisi delle cause, dei fattori di
rischio e delle azioni di prevenzione.
L’originale della scheda viene conservato in cartella clinica. Una copia viene inviata in Direzione
Sanitaria, per gli adempimenti del caso (protocollo e invio). Sarà cura della Direzione Sanitaria
trasmettere una copia della scheda di segnalazione, eventualmente con una relazione dell’esito
dell’indagine se eseguita, al referente per il risk management. Compete alla Direzione Sanitaria la
valutazione sull’opportunità di trasmissione delle segnalazioni all’Ufficio Legale/Assicurazioni e sulla
necessità di attivare un’indagine interna. La Direzione Sanitaria, inoltre, sulla base delle risultanze
dell’analisi di quanto riportato nella scheda di segnalazione cadute, provvederà, se riterrà opportuno,
alla rivalutazione delle conseguenze dell’evento sul paziente, tramite intervista al reparto/servizio di
norma a 48 ore dall’accadimento (fac-simile della scheda da utilizzare Allegato 4), salvo differente
definizione della tempistica.
Per quanto riguarda la gestione degli Eventi Caduta riconosciuti come Eventi Sentinella, si fa
riferimento a quanto previsto nelle raccomandazioni aziendali per la gestione e la comunicazione degli
eventi avversi pubblicato sul sito internet aziendale.
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6.6 Algoritmo cadute
Il paziente accede
in ospedale
Valutazione con scala
di Conley per tutti i
pazienti ricoverati
Documentazione
risultato
Paziente a
rischio
NO
Mantenere la
sorveglianza
Caduto
NO
Istruzioni
operative
Rivalutazione
SI
Completamento
valutazione
clinica
SI
Fine
Documentazione
valutazione
clinica
Attivazione
interventi
preventivi
Documentazione
interventi
preventivi
Caduto
SI
Descrizione e
valutazione
evento
NO
Rivalutazione
al variare delle
condizioni
li i h
Rivalutazione
con scala di
Conley
Scheda di
segnalazione
evento
Fine
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6.7 La gestione del paziente caduto
Di seguito sono riportate le principali valutazioni e attività, seguenti a una caduta:
1. Valutazione stato di coscienza; ed eventuale applicazione protocollo BLSD
2. prima di mobilizzare la persona, valutare se ha riportato lesioni in caso di sospetto trauma
cranico o traumi determinanti sospetto di fratture;
3. comunicare al medico la caduta del paziente al fine di consentire una rapida valutazione clinica
4. valutare e registrare i parametri vitali;
5. documentare le circostanze della caduta relativamente al luogo, all’orario, alla attività svolta
6. informare la famiglia della caduta;
7. osservare la persona per le complicanze tardive nel caso di trauma cranico o frattura;
8. compilare la scheda di denuncia post-caduta e inoltrarla alla Direzione Sanitaria, trattenendone
copia in cartella;
9. documentare le azioni di follow-up.
In caso di caduta nelle aree comuni attivare immediatamente:
-
per il Comprensorio Amedeo di Savoia/Birago di Vische il Servizio Accettazione e Ambulanze;
-
per l’Ospedale Maria Vittoria il pronto soccorso e il reparto di pertinenza o, in caso di paziente
critico il numero rosso 3590.
7. RESPONSABILITA’
Le responsabilità sono riassunte nello specifico allegato (Allegato n. 5), rimanendo comunque vincolanti
quelle previste di legge.
8. FORMAZIONE/INFORMAZIONE
È compito della Direzione Medica Ospedaliera e del S.P.S. provvedere a dare la necessaria
informazione ai Direttori di S.C. e ai Coordinatori Infermieristici del settore di pertinenza, i quali a loro
volta dovranno dare informazione/diffusione capillare al proprio personale.
Compito della Direzione Medica Ospedaliera e del S.P.S. è anche l’organizzazione di interventi
formativi specifici, se ritenuti necessari.
9. MONITORAGGIO OPERATIVO E PARAMETRI DI CONTROLLO
Gli indicatori possibili per il monitoraggio operativo sono:
- pazienti con caduta in rapporto al numero di pazienti dimessi
- percentuale di schede di valutazione rischio di caduta presenti nella documentazione di cura
- percentuale di rivalutazioni del rischio caduta effettuate rispetto alle rivalutazioni previste
- percentuale di interventi effettuati per risolvere i problemi ambientali intercettati
- numero di pazienti caduti rispetto al numero di giornate di degenza nei reparti elegibili
- numero di pazienti valutati a rischio caduta effettivamente caduti rispetto al numero di pazienti
valutati a rischio
La valutazione verrà effettuata a cura del gruppo redattore.
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10. REVISIONE
Questa procedura è sottoposta a revisione, a cura della SoSD Vigilanza sui D.M. e Risk
Management assieme al gruppo redattore, quando e se necessario, valutate anche le richieste ed i
suggerimenti dell’amministrazione, degli operatori e delle segnalazioni dell’utenza e tenuto conto dei
dati della letteratura e dell’esperienza acquisita sul tema
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. Allegato 1
Scala di Conley
SCALA DI CONLEY
UNITA’ OPERATIVA___________________________________________________________________
COGNOME_______________________________ NOME_________________________________Letto__________
Istruzioni: le prime tre domande devono essere rivolte solo al paziente: possono essere rivolte ad un familiare , al caregiver o all’infermiere, solo se il paziente ha severi deficit cognitivi o fisici che gli impediscono di rispondere.
Barrare il valore corrispondente alla risposta fornita. Sommare i valori positivi.la risposta “Non so” è da considerare
come una risposta negativa.
Data
______________
Data
______________
Data
______________
Si
No
Si
No
Si
No
2
0
2
0
2
0
1
0
1
0
1
0
C3 – Le è mai capitato di perdere urine o feci mentre si
recava in bagno? (negli ultimi tre mesi)
1
0
1
0
1
0
Deterioramento cognitivo (osservazione infermieristica)
Si
No
Si
No
Si
No
C4 – Compromissione della marcia, passo strisciante,
ampia base d’appoggio, marcia instabile
1
0
1
0
1
0
C5 – Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria,
solitamente non finalizzata ed associato ad agitazione
interiore. es: incapacità a stare seduto fermo, si muove con
irrequietezza, si tira i vestiti, ecc.)
C6 – Deterioramento della capacità di giudizio/mancanza
del senso di pericolo
2
0
2
0
2
0
3
0
3
0
3
0
Precedenti cadute (domande al paziente/caregiver/infermiere)
C1 – E’ caduto nel corso degli ultimi tre mesi
C2 – Ha mai avuto vertigini o capogiri? (negli ultimi tre
mesi
PUNTEGGIO 0: nessun rischio
PUNTEGGIO 8: massimo rischio
PUNTEGGIO DI CUT-OFF. 2
TOT._______
TOT._______
TOT._______
FIRMA OPERATORE
N.B.: in caso di paziente risultante a rischio caduta è necessario che nella documentazione
sanitaria siano evidenti i provvedimenti adottati.
Rivalutazione in base a quanto dettagliato nella procedura.
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. Allegato 2
Esempio di istruzioni operative
Le seguenti raccomandazioni possono essere applicate in relazione al contesto ed a quanto esita
dalla valutazione clinico-assistenziale
Area clinico assistenziale
Valutare:
□ patologie neuromuscolari
□ infezioni del tratto urinario
□ ipossia
□ disidratazione
□ bisogni nutrizionali
□ ipotensione ortostatica.
Valutare:
□ livello di autonomia nelle attività di vita quotidiana
□ equilibrio
□ marcia
□ umore
□ terapia farmacologica
□ in caso di elevato rischio caduta, documentare e comunicare il livello di rischio a tutta
l’équipe assistenziale ed evidenziare il dato alla dimissione, per garantire la continuità
assistenziale
Area sicurezza ambientale
□ Mantenere in ordine gli ambienti di cura rimuovendo qualsiasi oggetto che possa intralciare
la marcia
□ Identificare qualsiasi caratteristica strutturale/ambientale che possa aumentare il rischio di
caduta (ad es. mancanza di cancelletti per protezione scale / pavimento bagnato)
□ Garantire una corretta illuminazione degli ambienti ed in particolare dell’unità paziente e
del bagno
□ Rendere stabili con fermi o freni, qualsiasi presidio utilizzato nell’unità paziente o per la
mobilizzazione
Area sicurezza paziente
□ Identificare i bisogni di sicurezza del paziente sulla base delle sue condizioni fisiche,
cognitive e abitudini comportamentali
□ Evitare l’uso di qualsiasi mezzo di contenzione
□ Favorire la presenza di familiari
□ Collocare il paziente a rischio di caduta in camere più facilmente osservabili
□ Mostrare al paziente la stanza di degenza, il bagno, il reparto
□ Mostrare al paziente come si suona il campanello
□ Assicurare l’accesso al campanello, assicurarsi che questo funzioni e che vi sia pronta
risposta alla chiamata
□ In caso di elevato rischio di caduta, spiegare al paziente l’importanza di informare
l’infermiere ogni volta che si reca in bagno o si allontana dal reparto, abbassare il letto il
più possibile e considerare la possibilità di posizionare un materasso per terra se il
paziente è particolarmente confuso
14
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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Area mobilizzazione
□ Verificare che il paziente indossi abiti e scarpe della giusta misura e che non costituiscano
intralcio al movimento prima della deambulazione
□ Non utilizzare calzature aperte e con suola scivolosa
□ Se il paziente è portatore di pannolone, verificare che questo sia ben posizionato
□ Non utilizzare presidi per la mobilizzazione con predelle fisse e/o senza freni
□ Se il paziente è in carrozzina, utilizzare apposite cinture di sicurezza e/o cuscini
antidecubito/tavolini che impediscano lo scivolamento
□ Mantenere correttamente funzionanti i presidi e gli ausili utilizzati per la mobilizzazione
Area eliminazione
□ Collocare il paziente con emergenza evacuativa in unità degenza vicino ai servizi igienici
□ Ridurre la distanza tra il letto o la sedia usati dal paziente e il bagno
□ Accompagnare periodicamente i pazienti deambulanti in bagno
□ Invitare il paziente ad urinare prima del riposo notturno
□ Controllare i pazienti in trattamento farmacologico con diuretici o lassativi
Area educazione terapeutica
□ Informare il paziente, parenti e caregiver dei fattori di rischio per l’evento caduta
□ Consegnare il materiale informativo predisposto e commentarlo
□ Informare circa le modalità di passaggi posturali corretti
□ Informare sulle modalità di mobilizzazione in caso di ipotensione ortostatica:
 far alzare lentamente il paziente seduto, e se, in stazione eretta, compaiono
vertigini, farlo sedere immediatamente
 prima di camminare, far alternativamente flettere i piedi e spostare il proprio peso,
dondolando
 dopo i pasti, se insorge ipotensione postprandiale, invitare il paziente a riposare
prima di camminare.
Per le Strutture sanitarie che utilizzano la tassonomia NANDA la diagnosi infermieristica di riferimento è
“Rischio di cadute” (cod. 00155), con i relativi obiettivi ed interventi
15
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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Allegato 3 Scheda di segnalazione cadute
Alla Direzione Sanitaria
Oggetto: Segnalazione caduta accidentale
OSPEDALE:...................................
Caduta: evento in cui il paziente/visitatore/operatore viene trovato seduto o giacente
al suolo o riferisce di essere caduto e di essere riuscito a ritornare nel letto o sulla
sedia/poltrona:
Vanno segnalate tutte le cadute, quelle con danno e quelle senza danno.
SERVIZIO/REPARTO:
……………………………………………
IDENTIFICAZIONE DELL’INFORTUNATO:
□RICOVERATO
□VISITATORE
□OPERATORE
COGNOME ………………………………………..
NOME………………………………………..
SESSO: □M
□F
DATA DI RICOVERO ………………..
DATA DI NASCITA ………………………………………..
REGIME ASSISTENZIALE:
□ Ricovero
□ Day Hospital
□ Ambulatorio
□ Altro .................
SELEZIONATO A RISCHIO CADUTE: □ NO
□ SI
□ Day Surgery
Punteggio Scala di Conley ……….
Se paziente a rischio: misure attuate e documentate in cartella clinica
□ NO
□ SI
DATA CADUTA………………………………………..
ALLA PRESENZA DI: □Solo
ORA CADUTA………………………………………..
□Altri pazienti
□Familiari
Il paziente è in grado di fornire informazioni sulla caduta:
LUOGO DELL’ EVENTO: □stanza di degenza
□sala diagnostica
□ambulatorio □androne
MODALITA’ CADUTA:
□Personale sanitario
□SI
□NO
□corridoio □bagno
□scale
□viali
□altro…………………………..........
□dalla posizione eretta
□dalla posizione seduta: ◊comoda ◊carrozzina ◊sedia
□caduta dal letto: ◊con spondina ◊senza spondina
□caduta dalla barella
□altro…………………………………………
DINAMICA DELL’EVENTO:
□non rilevato
□effettuava l’igiene personale
□durante la movimentazione assistita
□camminava
□scendeva/saliva dal letto
□scendeva/si alzava da
carrozzina/sedia/comoda
□durante la minzione/evacuazione
□si stava vestendo/svestendo
□stava raggiungendo il campanello
□aspettava in sedia a rotelle
□aspettava in barella
□stava dormendo e/o cambiando
posizione a letto
□altro.........................................
MECCANISMO DELLA CADUTA:
□perdita di forza
□non rilevato
□inciampato
□perdita di equilibrio
□scivolato
□perdita di coscienza
□capogiro
□svenimento
□altro…………………………….
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Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
FATTORI CONTRIBUENTI DEL PAZIENTE:
□nessuno
□mobilità alterata
□condizioni cliniche
□problemi di alvo e
□stato mentale
diuresi
□terapie farmacologiche
□cadute pregresse
□alterazione dei sensi
□abbigliamento
FATTORI CONTRIBUENTI AMBIENTALI:
□nessuno
□pavimento bagnato
□illuminazione scarsa
□pavimentazione dissestata
□bagno senza corrimano/maniglioni
Pagina 17 di 25
□calzature
□drenaggi/cateteri che
hanno intralciato
□altro…………………………….
□presenza di elementi ambientali di
inciampo (quali…………………………………….)
□spondina abbassata
□spondina alzata
□altro………………………………………………………
DESCRIZIONE DEL DANNO
SEDE DEL DANNO____________________________________________
SOSPETTO DEL TIPO DI DANNO:
□escoriazione
□ferita
□contusione
□distorsione
□ematoma
CONSEGUENZE immediate : □nessuna
□sospetto trauma
cranico
□ sospetta frattura
□perdita di coscienza □altro……………………………
ACCERTAMENTI RICHIESTI: □nessuno
□Rx
□TAC
□visita specialistica
INTERVENTI EFFETTUATI: □nessuno □medicazione □sutura
□osservazione/monitoraggio
□altro ……………………………………………………………………………………
INVIATO IN DEA: □SI
□NO
INVIATO IN ACCETTAZIONE:
□SI
□NO
ALTRE INFORMAZIONI RITENUTE UTILI_________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
________________________________________________________________
DATI DEL SEGNALATORE/I :
Cognome e nome: …………………………………………………………
Cognome e nome: …………………………………………………………
Qualifica: □Medico
□Infermiere
□ Altro (specificare………………………………)
Data
Firma/e
……………………………………..
…………………………………………………………
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Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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Allegato 4
SCHEDA DI RIVALUTAZIONE DELLE CONSEGUENZE
EVENTO CADUTA DEL PAZIENTE SIG.:……………………………………….
A CURA DELLA DIREZIONE SANITARIA OSPEDALIERA
INTERVISTA AL REPARTO/SERVIZIO A ………… ORE DALL’EPISODIO
CONSEGUENZE RIPORTATE: ……………………………………………………………………………....................
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Data
Firma/e
…………………………………
………………………………………………
………………………………………………
………………………………………………
N.B.: l’intervista è previsto avvenga a 48 ore dall’evento caduta, salvo diversa
definizione della Direzione Sanitaria Ospedaliera.
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Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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Allegato 5
TABELLA DELLE RESPONSABILITÀ
Attori
Responsabilità attribuite
Direzione
Medica
Ospedaliera e S.P.S.
-
Diffusione delle presenti linee d’indirizzo
Identificazione ed attuazione di eventuali interventi formativi sulla materia
Gestione delle segnalazioni
Inserimento dei dati nel database e conseguenti valutazioni
Segnalazione all’Ufficio Legale/Assicurazioni
Direttori S.C. e S.S.
-
Diffusione al personale del settore di pertinenza della presente procedura e vigilanza
in merito all’applicazione
Fornire informazioni ed indicazioni sulla materia della gestione delle cadute in
ospedale
Coordinatori
Infermieristici
Tecnici
e
-
Diffusione al personale del settore di pertinenza della presente procedura e vigilanza
in merito all’applicazione
Fornire informazioni ed indicazioni sulla materia della gestione delle cadute in
ospedale
Adozione della propria scheda “istruzioni operative” da utilizzare per attestare le
azioni adottate nei singoli pazienti identificati a rischio
Personale
medico,
infermieristico e di
assistenza
-
Corretta applicazione della presente procedura
Formazione/ informazione ai pazienti e agli utenti
Segnalazione tempestiva di condizioni di pericolo
SoSD
Vigilanza
Dispositivi Medici e
referente
Risk
Management OMV e
ADS/BDV
-
Gestione delle segnalazioni
-
Revisione della procedura
Restano invariate le responsabilità:
•
previste di legge;
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Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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BIBLIOGRAFIA:
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Clearinghouse 2006. http://www.guideline.gov/summary/pdf.aspx?doc_id=4833&stat=1&string=
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Surgeons Panel on Falls Prevention. Guideline for the prevention of falls in older persons. J Am Geriatr
Soc 2001 May;49(5):664-72.
Chiari P. Suggerimenti di pratica clinica per la prevenzione delle cadute dei pazienti in ospedale.
Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S.Orsola Malpighi, Centro Sudi EBN, Bologna, dicembre
2004
Chiari P, Mosci D, Fontana S. Valutazione di due strumenti di misura del rischio di caduta dei pazienti.
Assist Inferm Ric 2002 July;21(3):117-24
CENTRO STUDI EBN- A.O. BOLOGNA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI. Servizio infermieristico
e tecnico “Stop alla caduta libera”. BOLOGNA 2002
Gates S., Smith L.A,Fisher J, Lamb S.;”Sistematyc review of accuracy of screening instruments for
predicting fall risk among independently living older adults”JRRD.2008;45:1105-1116.
Gestione Rischio Clinico- Regione Toscana, “La prevenzione delle cadute in ospedale”Campagne
2006-2007 per la sicurezza dei pazienti Progetto regionale ,Testo definitivo – 13 marzo 2007
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Midwifery - Australia; http://www.joannabriggs.edu.au/
://www.gaslini.org/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=8882&idCat=17087&ID=
://www.salute.gov.it/qualita/paginaInternaQualita.jsp?id=238&menu=
http://www.salute.toscana.it/sst/grc/La_prevenzione_delle_cadute_in_ospedale.pdf Campagne 2006 2007 per la Sicurezza dei pazienti
Mappatura dei sinistri RCT/O Regione Piemonte ASL TO2 2005 – 2008 Marsh
Ministero della Salute Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente
nelle strutture sanitarie – Raccomandazione n. 13 Novembre 2011
NICE - National Institute for Clinical Excellence Falls. The assessment and prevention of falls in older
people. Clinical Guideline 21, 2004. .nice.org.uk/
NICE (National Institute of Clinical Excellence) “Clinical practice guideline for the assestment and
prevention of falls in hospital” 2007
NPSA - National Patient Safety Agency, NHS. Building a memory: preventing harm, reducing risks and
improving patient safety. 2005
NPSA (National patient Safety agency) The third report from the Patient Safety Observatory “Slips, trips
and falls in hospital”- 2010.
Oliver D, Papaioannou A, Giangregorio L, et all ” A sistematyc review and a meta-analysis of studies
using the STRATIFY tool for prediction of falls in hospital patient: how well does it work?” Age aging,
2008;37:621
20
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
Pagina 21 di 25
RNAO - Registered Nurses' Association of Ontario. Prevention of Falls and Fall Injuries in the Older
Adult. (Revised). http://www rnao org/bestpractices/PDF/BPG_Falls_rev05 pdf 2005
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Tinetti ME: “Performance-oriented assessement of mobility problems in elderly patients”. JAGS
1986;34:119-126)
WHO – WORLD HEALTH ORGANIZATION EUROPE. What are the main risk factors for falls amongst
older people and what are the most effective interventions to prevent these falls? GENEVE: WHO,
2004
D.D. n. 45/DB2000 del 27 gennaio 2014 Regione Piemonte “ Linee d’indirizzo per la prevenzione delle
cadute nelle strutture sanitarie e la sicurezza in sala operatoria. Azioni 18.1.2, 18.1.3, 18.1.6 e 18.1.7
del Programma 18 dei programmi operativi 2013-2015”
Bulechek G M, Butcher H K, Dochterman J M, Wagner C M. Classificazione NIC degli interventi
infermieristici. Edizione 2013. Casa Editrice Ambrosiana, 138-139.
Johnson M, Moorhead S, Bulechek G, Butcher H, Maas M, Swanson E. Collegamenti NANDAInternational con NIC e NOC. Sostenere il ragionamento clinico e la qualità dell’assistenza. Edizione
2014. Casa Editrice Ambrosiana, 330.
21
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
Pagina 22 di 25
DEPLIANT INFORMATIVO:
LA PREVENZIONE DELLE
CADUTE
IN OSPEDALE
Alcuni consigli per prevenire il rischio delle cadute
accidentali
22
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
STILE DI VITA
Alzatevi dal letto lentamente e state seduti qualche
minuto sul letto prima di alzarvi in piedi.
Non state seduti a lungo e se succede alzate ed
abbassate ritmicamente le caviglie
Sedetevi immediatamente se avvertite vertigini
E’ opportuno seguire una DIETA BILANCIATA,
adatta alle vostre esigenze. E’ opportuno concordare
con il personale sanitario eventuali alimenti che si
vogliono portare da casa.
INDOSSATE ABITI PRATICI e COMODI e
SCARPE ADEGUATE, CHIUSE, possibilmente senza
lacci e con velcro. DEVONO ESSERE EVITATE
ciabatte o scarpe con suola scivolosa.
Se usate il pannolone, questo deve essere sempre
ben posizionato, in modo tale che non scenda
durante la marcia.
Pagina 23 di 25
Alcune medicine o la
combinazione tra di loro
può
provocare
sonnolenza o vertigini
aumentando
così
la
possibilità di cadere: al
vostro
ingresso
in
reparto ricordatevi di
comunicare al personale
sanitario
tutti
i
medicinali che assumete
a casa.
ASSISTENZA
DI PERSONALE
ESPERTO
Rivolgetevi al personale
sanitario per consigli ed
interventi
utili
per
ridurre la paura di
cadere.
Ricordatevi di indossare occhiali e/o apparecchio
acustico, se ne fate uso.
23
Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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DURANTE IL
RICOVERO
AUSILI SANITARI
Utilizzate gli AUSILI che vi
servono per camminare (bastoni,
sedie a rotelle, deambulatori) anche
con l’aiuto del personale.
Non utilizzare sostegni con appoggi
instabili per alzarsi e muoversi, ma
chiamare sempre il personale di
assistenza.
Al vostro ingresso in reparto,
verrete
sottoposti
ad
una
VALUTAZIONE, da uno o più
professionisti sanitari, sui rischi
di caduta per adottare idonei
provvedimenti per affrontare il
problema.
Prestate
attenzione
alle
indicazioni fornite.
In particolare:
- Accendete le luci nelle ore
notturne prima di scendere
dal letto
- Evitate di camminare sui
pavimenti bagnati
- Usate il campanello per
chiamare
il
personale
sanitario
- Prima
di
utilizzare
le
carrozzine per gli spostamenti
chiedete al personale
- Non ingombrate il pavimento
con oggetti
- In bagno o nella doccia
appoggiatevi
sempre
al
corrimano, se presente
…e RICORDATEVI di
INFORMARE il PERSONALE ogni
volta che VI ALLONTANATE dal
reparto.
… IN CASO DI CADUTA:
AVVISARE
SUBITO
IL
PERSONALE
SANITARIO per consentire una valutazione
clinica e definire i provvedimenti necessari.
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Procedura:
PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE
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Una caduta può provocare danni anche molto gravi a qualsiasi età.
Il rischio è maggiore con l’aumentare dell’età e con il ricovero
ospedaliero, sia per la natura di alcune malattie, sia perché l’ambiente
non è conosciuto e sia per i medicinali.
Si cade più facilmente quando si è affaticati, deboli e confusi; quando si
ha difficoltà a camminare, a mantenere l’equilibrio, a compiere i normali
atti quotidiani; quando si hanno disturbi della vista e dell’udito; quando
non si conosce bene l’ambiente dove ci si muove; quando si usano
calzature poco sicure o si usano male gli ausili (carrozzine, girelli,
deambulatori).
Le zone dove è più frequente cadere è accanto al letto e nella stanza di
ricovero: alzandosi o sedendosi dalle sedie, alzandosi o scendendo dal
letto, raccogliendo oggetti caduti in terra o sporgendosi per
raggiungere oggetti distanti come il campanello per chiamare il
personale. È anche frequente la caduta nei bagni e nei corridoi del
reparto.
L’episodio di una caduta può far aumentare la paura di cadere,
compromettendo maggiormente la sicurezza dei movimenti
Alcuni semplici accorgimenti possono ridurre il rischio di cadere.
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la prevenzione delle cadute in ospedale