plinata dallo studio severo della storia. Era classico nel pensiero e romantico nel gusto. Sin da giovanetto, per la dimestichezza con Ruskin, era legato col purismo europeo e sinceramente portato a capire e valutare l'arte cristiana medioevale. « Si danno edifici — egli scriveva nell'opuscolo giovanile « L'avvenire dei monumenti » •— quelli del classico Rinascimento, fra gli altri, il cui concetto generale è tutto ; chi volesse scendere ai particolari ne rimarrebbe sconfortato. Di diversa natura è l'opera delle età precedenti. Non un pollice di lavoro somiglia al vicino : l'artista concepisce, eseguisce, adatta come gli sembra meglio, ci dà tutta l'anima sua trasfusa nel marmo ». Se il gusto personale portava Boni verso i monumenti del Medioevo, la coltura classica e storica gli permetteva di comprendere i più delicati segreti dell'arte greco-sicula, mentre l'esperienza del costruttore gli impediva di misconoscere il valore precipuo delle opere di ogni età. Era in lui la duttilità necessaria per passare dall'esame di una grotta basiliana a quella di un colonnato greco o di una cupola secentesca. Educato alla pratica dell'arte, aveva assimilato i criteri e i modi del metodo storico, e, pur tenendo sopra ogni cosa alla bellezza, sapeva valutare anche i caratteri e i documenti propri delle varie età. Una sana curiosità intellettuale lo portava a indagare ogni fatto della vita: la razza, la lingua e il pensiero delle popolazioni con cui veniva a contatto non gli piacevano meno dei loro monumenti. Le vicende appunto dei popoli e delle signorie che s'eran susseguiti nelle Puglie, in Sicilia, in Calabria, egli anelava a ridestare dinanzi alla mente degli Italiani, quando motu proprio chiese al Ministro Boselli di compiere un giro d'esplorazione nelle provincie meridionali. L'incarico ufficiale gli permetteva di agire con autorità là dove non sarebbero riusciti sufficienti il fascino personale e la potenza della sua persuasione. La prima visita nelle Puglie e in Lucania fu nell'agosto del 1888, pochi mesi dopo aver assunto l'ufficio di ispettore. I monumenti di Barletta e Venosa, il mausoleo di Boemondo furono subito oggetto delle sue cure. Di una visita al Castello di Lagopesole