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TUMORE DEL PANCREAS, 1.200 NUOVE DIAGNOSI ALL’ANNO IN CAMPANIA.
NAPOLI È IN PRIMA FILA PER SOSTENERE LA PREVENZIONE
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Napoli, 7 ottobre 2014
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OTTOBRE 2014
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http://www.medinews.it/pub/fotoNapoli/ nome utente: medinews
password: Quah4aiL 07-10-2014
(Sito AIOM dedicato alla campagna di informazione sul cancro al pancreas) http://www.tumorepancreas.org/news‐leggi.php?ID=260 Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in
Campania. Napoli e' in prima fila per sostenere la
prevenzione - 07/10/2014
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200
persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto
diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il
proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa,
voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un
centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof.
Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più
grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica
esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e
verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno
dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli
oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia
di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo
dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale
Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie
anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio,
per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È
un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono
quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento,
distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’
torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali
FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –.
Siamo da sempre impegnati nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva
e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo
medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli
Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il
nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già
disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le
più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta
una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci
auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN,
anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
LETTORI
27.000
http://www.medinews.it/ TUMORE DEL PANCREAS, 1.200 NUOVE DIAGNOSI
ALL’ANNO IN CAMPANIA. NAPOLI È IN PRIMA FILA PER
SOSTENERE LA PREVENZIONE
Napoli, 7 ottobre 2014 – Sesta tappa del tour nazionale voluto da AIOM e ‘Insieme contro il cancro’,
che tocca sette città
Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva
e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in
merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi
Napoli per la sua sesta tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro
il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi –
afferma il prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi di Napoli e
Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare.
Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone
che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei
pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo
uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due
opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se
vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione
con altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli
oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica
dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio:
solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice bianco’,
soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58%
dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott. Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della
Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della
Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia,
perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare
precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con
‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”. “FAVO, AIMaC e la Fondazione
‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti
Istituzionali FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –. Siamo da sempre impegnati
nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria
chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo medico”. “La ricerca scientifica sta
finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi cittadina –. È stato infatti approvato in
Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile
nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La
nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –, consentendo di
prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto
rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
(Il sito ufficiale alla campagna della Fondazione Insieme contro il cancro) http://www.lalottaalcancrononhacolore.org/notizie‐leggi.php?id=120
Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi
all'anno in Campania. Napoli e' in prima fila per
sostenere la prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in
Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini
non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in
merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe
interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di
sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta
tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di
riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof. Fortunato Ciardiello,
Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi di Napoli e
Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale
perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente
importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle
persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco.
Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro
fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia
le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo
intervenire”. Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla
prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se vogliamo
aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo
rafforzare la collaborazione con altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme
metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott.
Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica
dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e
possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”. Creare
informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice
bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura.
“Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ –
aggiunge il dott. Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di
Medicina Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un processo
che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici.
Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al
centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con
‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° –
sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali FAVO e la dott.ssa
Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –. Siamo da sempre impegnati
nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è
l’occasione per una vera e propria chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni,
le altre Associazioni e il mondo medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando
importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare –
spiega il dott. Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università
degli Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nabpaclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel
trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito
di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico
– conclude il prof. Ciardiello –, consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con
metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal
SSN, anche per questa nuova indicazione”.
08-10-2014
http://www.napolitoday.it/economia/tumore‐pancreas‐dati‐campania.html Tumore al pancreas: alta diffusione in Campania
Tumore al pancreas: il 10% dei malati è
campano
Si tratta di una forma di cancro molto aggressiva e diffusa, ma poco
conosciuta come evidenziato da "PanCrea: creiamo informazione", che
ha tenuto alcuni convegni a Napoli, nell'ambito di una campagna di
sensibilizzazione sulla malattia
Il tumore del pancreas si sta diffondendo pericolosamente in Campania dove colpisce ogni anno quasi 1.200
persone, sulle 12mila in totale in Italia.
Si tratta di una forma di cancro molto aggressiva e diffusa, ma poco conosciuta dai cittadini come evidenziato da
"PanCrea: creiamo informazione", che ha tenuto alcuni convegni a Napoli, nell'ambito di una campagna di
sensibilizzazione volta a informare le persone su tale terribile malattia.
Gli aspetti più importante sono indubbiamente la prevenzione e uno stile di vita sano, oltre all'abbandono
dell'utilizzo della sigaretta, dato che il 23% di coloro che fumano sviluppano la terribile malattia.
Nell'ambito della campagna "PanCrea" sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione
e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi.
07-10-2014
(Piattaforma virtuale di scambio di opinioni e informazioni tra i maggiori opinion leader in campo oncologico) http://www.innovareinoncologia.net/
Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in
Campania. Napoli e' in prima fila per sostenere la
prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200
persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto
diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il
proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa,
voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un
centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof.
Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più
grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica
esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e
verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno
dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli
oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia
di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo
dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale
Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie
anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio,
per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È
un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono
quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento,
distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’
torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali
FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –.
Siamo da sempre impegnati nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva
e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo
medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli
Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il
nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già
disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le
più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta
una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci
auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN,
anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
(Sito dedicato all’immunoterapia in oncologia) http://www.immunoncologiatarget.it/news.php?ID=204 07.10.2014 / Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in Campania
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200
persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto
diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il
proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa,
voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un
centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof.
Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più
grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica
esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e
verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno
dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli
oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia
di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo
dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale
Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie
anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio,
per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È
un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono
quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento,
distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’
torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali
FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –.
Siamo da sempre impegnati nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva
e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo
medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli
Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il
nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già
disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le
più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta
una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci
auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN,
anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
http://www.goldwebtv.it/it/news/napoli‐1200‐persone‐allanno‐colpite‐in‐campania‐dal‐tumore‐al‐pancreas‐leggi‐il‐sondaggio NAPOLI. 1200 PERSONE ALL'ANNO COLPITE IN CAMPANIA DAL TUMORE AL PANCREAS, LEGGI IL
SONDAGGIO...
07/10/2014
Parliamo di tumore al pancreas, di seguito alcuni estratti del comunicato stampa pervenuto in redazione in merito
all'argomneto: "Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in Campania, 12mila in Italia. È una
forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma
l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di
sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli- si legge - per la sua sesta tappa, voluta
dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro” in sette
Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi –
afferma il prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi
di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché
punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente- continua - importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di
cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una
condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta:
infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia
le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti - prosegue - non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
07-10-2014
http://www.ilritrattodellasalute.org Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in Campania. Napoli e' in prima fila per
sostenere la prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in Campania, 12mila in
Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il
77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio
medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla
campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua
sesta tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il
cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa
50 nuovi casi – afferma il prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –. Il tour è
fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente
importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario
per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al
sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei
pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con
regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti,
su cui dobbiamo intervenire”. Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai
pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare
a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti: l’approccio
multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi –
afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica
dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai
medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni
a rischio, attuando strategie di prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove terapie,
fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male
incurabile’ – aggiunge il dott. Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di
Medicina Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della Penisola
deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un processo che coinvolge anche i medici di
famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il
management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia
praticamente misconosciuta”. “FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali FAVO e la dott.ssa Paola
Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –. Siamo da sempre impegnati nel campo della
prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria
chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo medico”. “La
ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto
difficili da affrontare – spiega il dott. Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nabpaclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel trattamento del
cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La
nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nabpaclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
Sito della onlus presieduta dal prof. Sergio Pecorelli http://www.healthyfoundation.org Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in Campania. Napoli e' in
prima fila per sostenere la prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in
Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non
sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il
97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a
saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa, voluta
dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro”
in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo
circa 50 nuovi casi – afferma il prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica
della Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto
sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare.
Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma,
secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata
serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il
23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci
mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo
intervenire”. Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo incondizionato
di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai
pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi
precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con
altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità
Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli –.
Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro
conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando
strategie di prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove
terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non
è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott. Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della
Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il
100% degli abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un
processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti
oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare precocemente gli
assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico.
Con ‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”. “FAVO,
AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° – sottolineano il dott.
Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali FAVO e la dott.ssa Paola Boccia,
dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –. Siamo da sempre impegnati nel campo della
prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una
vera e propria chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il
mondo medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le
neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott. Ferdinando De Vita,
Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi cittadina –. È stato infatti
approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in
nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico,
che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta una
nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –, consentendo di prolungare
la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa
essere presto rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
(Sito della prima fondazione che unisce medici e pazienti, presieduta dal prof. Francesco Cognetti) http://www.insiemecontroilcancro.net/ Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in
Campania. Napoli e' in prima fila per sostenere la prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in Campania, 12mila in Italia. È una
forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi,
l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe
interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea:
creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica
(AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di
riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof. Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia
Medica della Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –. Il
tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante
quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di
cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro
fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure
raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”. Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa
possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla
prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e
provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti: l’approccio
multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott.
Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale Loreto Mare di
Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono
perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”. Creare
informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i
tumori, grazie anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il
cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott. Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società
Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della Penisola
deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché
ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare
precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con
‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”. “FAVO, AIMaC e la Fondazione
‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti
Istituzionali FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –. Siamo da sempre impegnati
nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e
propria chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo medico”. “La ricerca
scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare
– spiega il dott. Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi cittadina –. È stato
infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un
farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di
nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa
essere presto rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
http://www.cancronograzie.org/news.php?ID=69 Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in Campania
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200
persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto
diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il
proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa,
voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un
centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof.
Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più
grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica
esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e
verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno
dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli
oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia
di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo
dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale
Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie
anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio,
per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È
un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono
quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento,
distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’
torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali
FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –.
Siamo da sempre impegnati nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva
e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo
medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli
Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il
nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già
disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le
più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta
una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci
auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN,
anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
(Sito dedicato ai tumori di rene, prostata, vescica e testicoli) http://www.tumorigenitourinari.net/news‐leggi.php?ID=127
Tumore del pancreas, 1.200 nuove diagnosi all'anno in Campania. Napoli
e' in prima fila per sostenere la prevenzione
Napoli, 7 ottobre 2014 – Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200
persone in Campania, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto
diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il
proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione
“PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa,
voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione
“Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un
centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma il prof.
Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for
Medical Oncology) –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la
popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è
necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta
equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più
grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica
esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e
verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo
incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno
dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli
oncologi. “Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia
di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco
frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il dott. Alberto D’Agostino, chirurgo
dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale
Loreto Mare di Napoli –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo
particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di
prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il
collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie
anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio,
per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina
Generale (SIMG) –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli
abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È
un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono
quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di
malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento,
distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’
torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”.
“FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a
360° – sottolineano il dott. Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti Istituzionali
FAVO e la dott.ssa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS” –.
Siamo da sempre impegnati nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva
e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo
medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dott.
Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli
Studi cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il
nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già
disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le
più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta
una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Ciardiello –,
consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci
auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN,
anche per questa nuova indicazione”.
07-10-2014
http://www.campaniasuweb.it/story/27063-tumore-pancreas-alcuni-consigli-prevenire-male
Tumore al pancreas, alcuni consigli
per prevenire il male
Fa tappa a Napoli la campagna “PanCrea”, che intende informare i
cittadini a prevenire una delle forme di cancro più pericolose
Il tumore del pancreas colpisce ogni anno 12mila persone in Italia, di cui quasi 1.200 in Campania. È
una forma di cancro aggressiva e molto diffusa, eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il
77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato
con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del
sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”,
che tocca oggi Napoli per la sua sesta tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica
(AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere.
I PERICOLI – «Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi –
afferma il prof. Fortunato Ciardiello, professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda
Università degli Studi di Napoli e Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology) –
Il tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione,
particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile
di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49%
delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco.
Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro
fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le
porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo
intervenire».
Ilritrattodella
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IL
ritratto
DELLA
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SALUTE
NEWS
Il quotidiano della prevenzione dal tuo medico di famiglia
ANNO III, NUMERO 183
Consulenza
scientifica
HEALTHY FOUNDATION
Con il patrocinio di
Presidenza
del Consiglio
dei Ministri
MERCOLEDÌ
08
SOCIETÀ ITALIANA
DI MEDICINA GENERALE
CERCACI SU
OTTOBRE 2014
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A NAPOLI LA SESTA TAPPA DI “PANCREA”, IL TOUR NAZIONALE VOLUTO DA AIOM, ICC, SIMG E AIMAC
Oncologi e medici di famiglia scendono in campo
per la prevenzione dei tumori
Il 77% non conosce i sintomi,
l’88% non ha mai letto nulla in
merito e il 97% non ne ha mai
parlato con il proprio medico di
famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i
dati del sondaggio sul tumore del
pancreas promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazio-
DORMIRE BENE
Disturbi del sonno?
Affidiamoci alla
fitoterapia
Dormire bene è fondamentale
per essere sempre al top. Spesso però il sonno è disturbato
da preoccupazioni, problemi di
respirazione, ansie. In questo
periodo dell’anno, poi, l’arrivo
dell’autunno e del primo freddo
può aggravare il disturbo. Per
contrastare i problemi di insonnia
è importante seguire una dieta
sana, bere molta acqua, svolgere
attività fisica e soprattutto dotarsi di un materasso adatto alle
proprie esigenze. Ma oltre a uno
stile di vita sano, la natura ci viene in aiuto con la fitoterapia, che
prevede l’utilizzo delle erbe per la
cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. Per le nostre notti insonni, in particolare,
possiamo affidarci agli estratti a
base di foglie di melissa, escolzia,
maggiorana, lavanda e valeriana,
le piante maggiormente utilizzate come ingredienti di prodotti
naturali utili a conciliare un fisiologico sonno distensivo.
ne “PanCrea: creiamo informazione”, che ha toccato ieri Napoli,
voluta dall’Associazione Italiana
di Oncologia Medica (AIOM), dalla Fondazione “Insieme contro il
cancro” e dalla Società Italiana
di medicina Generale (SIMG). “Il
nostro è un centro di riferimento – afferma il prof. Fortunato
Ciardiello dell’Oncologia Medica della Seconda Università di
Napoli e Presidente Eletto ESMO
– e questo tour è fondamentale
perché punta a informare la popolazione sulla prevenzione, particolarmente importante quando
si tratta di questo tumore”. La
campagna PanCrea è resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene. “Se vogliamo
aumentare le diagnosi precoci e
cambiare la storia di questo tumore – sottolinea il dott. Alberto
D’Agostino, chirurgo dell’Unità
Operativa di Chirurgia Generale
ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli
– dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti”. “Il
100% degli italiani deve sapere
che oggi le neoplasie si possono
scon�iggere - aggiunge il dott.
Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della
SIMG -. È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia,
perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici”. “La ricerca scienti�ica sta �inalmente segnando importanti passi avanti
contro le neoplasie del pancreas
– spiega il dott. Ferdinando De
Vita, Ricercatore di Oncologia
Medica della Seconda Università
cittadina –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa
patologia, il nab-paclitaxel, un
farmaco che sfrutta le più recenti
scoperte in ambito di nanotecnologia”.
OBESITÀ “PIÙ CARA” DI FUMO E ALCOLISMO
Quanto costa l’eccesso di peso?
CERVELLO AL TOP
Mente sempre
giovane con il Sudoku
Secondo l’Università di Washington (USA) il Sudoku è utile per
esercitare la mente degli over
65.200 volontari di età media di
77 anni sono stati sottoposti per
16 settimane, 15 ore alla settimana, a vari esercizi di brain training,
come parole crociate e Sudoku. I
risultati? Stupefacenti. Gli anziani sono risultati molto più aperti
a nuovi modi di pensare, allegri
e propensi a conoscere altre persone. Il Sudoku e gli altri giochi
enigmistici, quindi, mantengono
il cervello giovane, con risultati
duraturi. Ma, per evitare il fisiologico declino cognitivo, gli esercizi
di logica da soli non bastano: sono
da associare a una vita attiva e a
una forte socialità.
Il grave eccesso di peso aumenta il rischio di incorrere in gravi malattie. Ma
non solo. L’obesità e le sue complicanze contribuiscono in modo rilevante
alla spesa sanitaria delle nazioni. Ai costi sanitari diretti (visite mediche, ricoveri, operazioni, farmaci) vanno aggiunti quelli derivanti da una ridotta produttività lavorativa (sia i giorni di lavoro persi che l’inabilità a svolgere alcune
mansioni), l’aumento degli incidenti sul lavoro e il pensionamento anticipato.
L’obesità e il sovrappeso generano una spesa più elevata di quella provocata
da fumo, alcolismo e povertà. In Italia i costi sanitari diretti annui riconducibili
all’obesità sono di circa 23 miliardi di euro, di cui 11 a carico del servizio sanitario nazionale. I costi indiretti sono circa il triplo (65 miliardi di euro).
Editore: Intermedia srl
Direttore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina Smerrieri
Consulenza Scientifica: Healthy Foundation
Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012
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08/10/2014
13-10-2014
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http://www.quotidianosanita.it/scienza‐e‐farmaci/articolo.php?articolo_id=23688 Tumore del pancreas: un big killer poco
conosciuto
Dodicimila casi in Italia ogni anno, con una sopravvivenza media che spesso non supera
l’anno. E’ un tumore insidioso perché dà sintomi sfumati e tardivi: metà dei casi alla
diagnosi è già in fase metastatica. Dagli anni ’90 ad oggi, su 33trialclinici di terapie contro
questo tumore, solo 3 hanno prodotto risultati soddisfacenti. Le speranze sono adesso
appuntate sull’ultimo arrivato, il nab-paclitaxel.
13 OTT
- E’ un tumore ‘Cenerentola’, poco noto al grande pubblico perché non se ne parla molto. Purtroppo però è anche
uno dei grandi big killer in ambito oncologico, come rivelano i dati epidemiologici. Il tumore del pancreas è infatti l’unico
tumore per il quale i dati di incidenza e quelli di prevalenza coincidono. I pazienti infatti muoiono in genere a meno di un
anno dalla diagnosi e, ancora prima, quelli che alla diagnosi si presentano già in fase metastatica (mediana di
sopravvivenza 3-6 mesi), che sono poi oltre la metà dei casi. Il tumore del pancreas rappresenta attualmente la quarta
causa di morte per tumore in Europa con oltre 80 mila decessi l’anno, subito alle spalle del tumore della mammella (oltre
88 mila decessi l’anno), entrambi preceduti dai due big killerper eccellenza: il tumore del colon-retto oltre 167 mila
decessi l’anno) e del polmone (circa 270 mila decessi l’anno).
“Di tutti i tumori – ricorda il professor Afredo Carrato, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Ospedale
Universitario ‘Ramon y Cajal’ di Madrid – quello del pancreas è l’unico che continua ad essere associato
a trend sfavorevoli sia negli uomini che nelle donne ed è anche l’unico a mostrare un aumento della mortalità tra gli
uomini. I principali fattori di rischio per tumore del pancreas sono l’obesità, il fumo di sigaretta e la familiarità; altri fattori di
minor importanza sono rappresentati dall’età, il sesso maschile, l’essere affetti da diabete, l’esposizione occupazione ad
alcuni solventi e al nickel, una dieta ricca di grassi e di carni rosse processate.”
Lo scorso mese di marzo, è stato pubblicato l’European Pancreatic Cancer Index (EPCI), il primo report mai realizzato in
Europa sulla gestione del tumore del pancreas nei Paesi europei. Dai risultati è evidente come a questo tumore, che fa
un numero di morti vicino a quelli causati dal cancro della mammella, non viene dedicata grande attenzione in generale;
manca addirittura il monitoraggio degli esiti delle terapie in 4 Paesi su 5. L’EPIC ha dunque stilato, basandosi su 30
indicatori (dai diritti dei pazienti, alle cure palliative, dalla diagnosi all’accessibilità alle cure, ecc) una sorta di classifica dei
Paesi più virtuosi nella gestione complessiva di questo tumore, nella quale l’Italia occupa un dignitoso decimo posto.
Nella ‘top five’ si trovano invece Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Irlanda, Regno Unito. Un esercizio che non serve solo
ad individuare i primi della classe: i pazienti dei Paesi nei posti alti di questa classifica hanno una probabilità di
sopravvivenza doppia rispetto agli altri.
“E’ fondamentale migliorare l’awareness della popolazione e dei medici di famiglia su questo tipo di tumore –
sostiene Carrato - anche alla luce del fatto che il tumore del pancreas è destinato a diventare la seconda causa di
morte per tumore in Europa entro il 2020. Spesso questo tumore viene diagnosticato in fase già metastatica; ma anche
quelli ancora trattabili chirurgicamente possono avere una prognosi sfavorevole; la diagnosi precoce e un trattamento
tempestivo rimangono un must”.
“E proprio per aumentare le conoscenze e la consapevolezza su questo tumore – spiega Fortunato Ciardiello,
Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi di Napoli e Presidente eletto dell’ESMO
(European Society of Medical Oncology) - l’AIOM ha promosso l’iniziativa ‘PanCrea: creiamo informazione’, in
collaborazione con AIMaC, FAVO e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’. Si tratta della prima campagna nazionale di
informazione e sensibilizzazione sul tumore del pancreas che si articola attraverso la distribuzione di opuscoli informativi,
sondaggi tra gli oncologi e i cittadini, un sito web dedicato (www.tumorepancreas.org) e untour in sette Regioni, partito
all’inizio dell’anno (il 7 ottobre c’è stata la ‘tappa’ napoletana). L’iniziativa, che coinvolge gli specialisti oncologi, i medici di
famiglia della SIMG, le associazioni dei pazienti e le istituzioni, si avvale del supporto incondizionato di Celgene.
Il tumore del pancreas non è un tumore raro – prosegue Ciardiello – visto che colpisce circa 12 mila italiani ogni anno;
viene purtroppo diagnosticato in genere in fase avanzata (localmente avanzata o addirittura metastatica), perché è un
organo profondo retroperitoneale, che dà una sintomatologia clinica molto tardiva e aspecifica; non più del 20% dei
pazienti viene diagnosticato in tempo per andare incontro ad un intervento chirurgico potenzialmente curativo. La
situazione è resa ancora più grave dall’assenza di un programma discreening. Non resta dunque altro da fare che
sensibilizzare i medici all’esistenza di questa forma tumorale e la popolazione generale all’importanza della prevenzione
primaria: dieta mediterranea, esercizio fisico, poco alcool e niente sigarette ”.
Esistono al momento solo tre farmaci approvati per il trattamento del carcinoma del pancreas in fase metastatica; e non
per mancanza di ricerche in questo campo. Dagli anni ’90 ad oggi si è infatti assistito al ‘naufragio’ di una trentina
ditrial clinici di fase 3 sul tumore del pancreas, che non hanno dato i risultati sperati. Solo 3 hanno dato risultati positivi.
“Prima del 1997 – ricorda Carrato – esisteva solo la monoterapia con il 5-fluorouracile; poi è arrivata la gemcitabina
che, dimostrando di poter migliorare la sopravvivenza, è diventa lo standard di cura. Siamo dovuti arrivare al 2007 per
trovare un altro farmaco, l’erlotinib, che associato alla gemcitabina ne migliorasse la performance (ma l’aumento della
sopravvivenza è stato in media di appena 15 giorni). Nel 2011 lo schema FOLFIRINOX (5-fluorouracile, irinotecan,
oxaliplatino) ha dimostrato un miglioramento dei tassi di risposta e di sopravvivenza, ma è anche associato ad una
maggiore tossicità. Infine nel 2013, il trialMPACT ha imposto l’associazione di Nab-paclitaxel con gemcitabina come la
terapia più efficace per il carcinoma del pancreas in fase metastatica”.
“In generale – spiega il professor Ciardiello – il tumore del pancreas è poco sensibile ai farmaci citotossici
chemioterapici e anche gran parte dei tentativi fatti finora con farmaci a bersaglio molecolare, i moderni biologici, non
hanno portato a grandi risultati. Per molti anni abbiamo utilizzato solo la gemcitabina, che migliorava la qualità di vita del
paziente, agendo soprattutto sui sintomi, in particolare sul dolore, e aveva un modesto impatto sulla sopravvivenza. I
pazienti in fase metastatica avevano comunque un’aspettativa di vita di 6-15 mesi. Negli ultimi tempi le cose sono un po’
cambiate, con l’introduzione in terapia dello schema FOLFIRINOX, che però essendo molto tossico può essere utilizzato
solo nei pazienti con un buonperformance status di base. L’altra novità degli ultimi tempi è rappresentata dal Nabpaclitaxel (paclitaxel legato alla nano-albumina). Già registrato da qualche tempo per il carcinoma della mammella
metastatico, si è dimostrato molto efficace sull’aumento di sopravvivenza, in combinazione con la gemcitabina, in prima
linea di terapia nel carcinoma del pancreas metastatico. In un piccolo gruppo di pazienti (il 5-10% del totale) con
carcinoma del pancreas in fase metastatico, si riesce a fare una buona terapia di prima linea e anche una seconda linea;
questo ha portato la sopravvivenza anche a 20-24 mesi.
In futuro – conclude Ciardiello - sono attesi i risultati di uno studio in adiuvante (dopo chirurgia radicale) che confronta
la gemcitabina all’associazione gemcitabina con Nab-paclitaxel. Nonostante la complessità biologica della malattia inoltre
si sta tentando di capire sempre meglio quali sono i geni alterati, i pathwaymolecolari importanti in questo tumore, per
cercare di identificare dei sottogruppi di pazienti che possano giovarsi meglio di un approccio più personalizzato con dei
farmaci a bersaglio molecolare specifico.
Purtroppo per questo tumore non abbiamo al momento alcuna terapia a bersaglio che funzioni”.
Maria Rita Montebelli
13 ottobre 2014
10-10-2014
http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=40970 Campania, lotta al tumore del Pancreas
di a cura di Mario Caruso
Il tumore del pancreas colpisce ogni anno quasi 1.200 persone in Campania, 12mila in
Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i
sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe
interessato a saperne di più.
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha lanciato la campagna ‘PanCrea’, per sensibilizzare cittadini, clinici e Istituzioni. .
Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi
Napoli per la sua sesta tappa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il
cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 50 nuovi casi – afferma
il professore Fortunato Ciardiello, Professore Ordinario di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi di Napoli e
Presidente Eletto ESMO (European Society for Medical Oncology)”.
“Il tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si
tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del
pancreas”.
“Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non
sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio
fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui
dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli
informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi. “Se vogliamo aumentare
le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti:
l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi – afferma il
dottore Alberto D’Agostino, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed epatobiliopancreatica dell’Ospedale Loreto Mare di
Napoli”.
“Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia
dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”. Creare informazione e dibattito è
fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove
terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ –
aggiunge il dottore Giovanni Arpino, Presidente della sezione campana della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG)”.
“Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono
sconfiggere. È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve
riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul
territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente
misconosciuta”.
FAVO, AIMaC e la Fondazione
“Insieme contro il cancro affrontano questi temi a 360° – sottolineano il dottore Davide De Persis, Responsabile dei Rapporti
Istituzionali FAVO e la dottoressa Paola Boccia, dell’Associazione “In nome di Concetta ONLUS”. Siamo da sempre impegnati nel
campo della prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata
alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni e il mondo medico”.
“La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da
affrontare – spiega il dottore Ferdinando De Vita, Ricercatore di Oncologia Medica della Seconda Università degli Studi cittadina –. È
stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un
farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di
nanotecnologia”.
“La nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il professoreCiardiello –, consentendo di
prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto
rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.
Fattori di rischio
• Fumo di sigaretta: rappresenta il fattore di rischio principale. I tabagisti presentano un rischio di incidenza da doppio a triplo
rispetto ai non fumatori. La proporzione di carcinoma pancreatico attribuibile al fumo è dell’ordine del 20-30% nei maschi e del 10%
nelle femmine
• Stili di vita scorretti, obesità (alto consumo di grassi saturi), ridotta attività fisica, scarsa assunzione di frutta e verdura fresca,
abuso di alcol
• Altre patologie, pancreatite cronica, diabete mellito, pregressa gastrectomia
Mortalità Il carcinoma pancreatico, con il 7% dei decessi, entra tra le prime 5 cause di morte per tumore soltanto nel sesso
femminile, ma nelle età centrali della vita occupa il quarto posto tra gli uomini (7%) e le donne (7%).
Sopravvivenza
Si tratta di una delle neoplasie a prognosi più infausta: solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza
sensibili scostamenti negli ultimi 20 anni.
Prevalenza
Il numero relativamente ristretto di persone affette da questa patologia (9.636, pari allo 0,4% di tutti i pazienti oncologici, equamente
distribuiti tra maschi e femmine), è direttamente collegabile all’aggressività e alla conseguente breve sopravvivenza di questo tipo di
tumore.
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Conferenza stampa Rassegna Stampa