MOSTRA SUL TURISMO TERMALE NELL’ARCO ALPINO L EVICO TRA XIX E XX SECOLO EXHIBITION ON SPA TOURISM IN THE ALPS LEVICO BETWEEN THE 19TH AND THE 20TH CENTURIES STRONG PURE SALUBRIOUS WATER UN TEMA, UNA MOSTRA A THEME, AN EXHIBITION L e fonti di acqua minerale rappresentano un’importante risorsa naturale del territorio alpino da un punto di vista sia socio-economico, sia socioculturale. Oltre all’imbottigliamento e alla commercializzazione delle acque, numerose località dell’arco alpino hanno beneficiato nella loro storia dell’aumentato flusso turistico alimentato dalla crescente attrazione esercitata dall’efficacia delle cure termali. Anche il Trentino vanta alcuni luoghi il cui sviluppo si è legato a simili componenti e fra questi vi è sicuramente Levico Terme, la cui struttura urbanistica ha conosciuto dalla fine dell’Ottocento significative e radicali trasformazioni proprio per effetto dello sfruttamento delle sue fonti d’acqua. Da borgo a vocazione fondamentalmente rurale Levico si è elevata lentamente al livello di centro urbano sul modello di altre famose stazioni termali mitteleuropee quali, ad esempio, Bad Gastein, Ischl, Franzensbad, Marienbad. La mostra Forte pura salubre acqua ha inteso proporre una lettura di questo passaggio, soffermandosi soprattutto sul periodo compreso fra gli anni settanta dell’Ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale. La furia distruttiva delle due guerre, ma anche interventi dell’uomo non sempre ben ponderati, hanno cancellato nel corso del Novecento parte di questo passato. Molte delle prime strutture di accoglienza, come, ad esempio l’hotel Regina, o lo Stabilimento vecchio, o del tempo libero, come il cinema Varietà, oggi esistono solo nella testimonianza di qualche sbiadita immagine o nelle indagini di chi ne ha ricostruito le vicende. Motivo sufficiente perché questa pagina di storia ritorni a vivere per diventare patrimonio di conoscenze condiviso da cittadini e amministratori, turisti e residenti, imprenditori e lavoratori, studiosi e semplici curiosi. I n the Alps, mineral water springs are a very important natural resource from the social, economic and cultural viewpoint. In addition to the bottling and sale of mineral water, many alpine resorts benefited throughout their history from the increase in tourism brought about by the growing attraction and effectiveness of the thermal spring spas. Trentino too can boast several locations whose development occurred thanks to these same elements, such as Levico Terme, the town-planning structure of which at the end of the 19th century was significantly and radically transformed in function of the exploitation of its water springs. From being a fundamentally farming town, Levico slowly grew to become an urban centre based on the model posed by other famous central European spa towns such as Bad Gastein, Ischl, Franzensbad and Marienbad, for example. The purpose of the exhibition «Forte pura salubre acqua» is to showcase a specific interpretation of this transformation, focusing on the period from the 1870s to the start of WWI. In the course of the 20th century, the destructive fury of the two world wars, as well as man’s not always well thought-out interventions, have wiped out part of this past. Many of the first establishments, such as the Regina Hotel or the Stabilimento Vecchio old spa, for example, and the Varietà cinema, today exist only in a few old photos or in the investigations of those who reconstructed their vicissitudes. This is reason enough to bring this page of history back to life and return it to the collective memory of citizens and administrations, tourists and residents, commercial operators and workers, scholars and curious bystanders. 1903: tracciato della galleria progettata per la conduzione dell’acqua minerale leggera da Vetriolo a Levico, secondo il disegno elaborato dall’ingegnere montano Max von Isser (Levico Terme, Biblioteca comunale, Archivio Storico del Comune, Carteggio ed Atti 1895-1914, AA 168 /f 1-5) 1903: Plan of the tunnel designed to conduct the light mineral water from Vetriolo to Levico, according to the drawings drafted by the mountain engineer Max von Isser (Levico Terme, City Library, Municipal Historical Archives, Carteggio ed Atti 1895-1914, AA 168 /f 1-5) 1888 circa: «L’acqua forte: scaturisce abbondantemente, nella quantità di circa 11 litri al minuto primo, dal fondo di una grotta artificiale di 120 metri, detta caverna dell’acqua forte, posta venti minuti al disopra dello stabilimento di Vetriolo, a metri 1490 sul livello del mare […]. Quest’acqua […] raccolta alla fonte più profonda in bottiglie viene usata per bibita e messa in commercio sotto il nome di acqua di Levico forte. L’acqua leggiera: scaturisce da una grotta profonda solo pochi metri, posta 5 minuti al disotto dello stabilimento di Vetriolo, e detta caverna dell’ocra, perché dalle acque che escono dalla medesima si ricava, al disotto, l’ocra, usata a Vetriolo per le fangature. È acqua adoperata solo per bibita» (Fortunato Fratini, Vetriolo: stabilimento balneare-climatico, Milano, Vallardi) 1888 circa: «The ‘forte’ (strong) water surfaces abundantly, about 11 litres per minute, from the bottom of an artificial cave 120 metres deep, called ‘Caverna dell’acqua forte’, located twenty minutes above the Vetriolo establishment, at an altitude of 1490 metres above sea level […]. This water […] collected from the deeper spring in bottles is used for drinking and sold under the name of ‘Acqua di Levico forte’. The ‘leggera’ (light) water surfaces from a cavern only a few metres deep, located five minutes below the Vetriolo establishment and is called ‘Caverna dell’ocra’, because its waters are used to produce the ochre clay used in Vetriolo for mud baths. The water is used only for drinking» (Fortunato Fratini, Vetriolo: stabilimento balneare-climatico, Milan, Vallardi) ALLA SCOPERTA DELLE FONTI TERMALI Il progressivo sviluppo delle discipline mediche si accompagna nel corso del Settecento a una concezione della natura più positiva, poiché in grado di soccorrere l’uomo nell’emergenza della malattia e nel recupero della salute. È in questa fase che cominciano a rafforzarsi l’interesse nei confronti dell’idroterapia e della crenoterapia e a diffondersi le prime guide mediche in cui si promuovono le proprietà terapeutiche e curative di alcune acque. Ovunque, in Europa, si sviluppano, intorno alle più rinomate sorgenti, dei centri termali ed è quanto accade anche in Trentino, dove località come Vetriolo, Levico e Roncegno in Valsugana, Comano nelle valli Giudicarie, Pejo e Rabbi in val di Sole, raggiungono nell’Ottocento un discreto livello di notorietà e sono interessate da importanti processi di sviluppo edilizio e riqualificazione urbanistica. Si costruiscono soprattutto strutture di accoglienza dove alloggiare i numerosi ospiti stranieri, ma si disegnano anche ampi parchi e nuovi spazi sociali dove consentire lo svago. In alcuni casi (Levico, Roncegno, Pejo e Rabbi) s’incrementa anche la commercializzazione delle acque minerali attivando processi d’imbottigliamento industriale. Nuove guide medico-turistiche pubblicizzano in varie lingue i luoghi di cura, fornendo informazioni sia storico-geografiche sia medico-curative, e contribuiscono ad alimentare, grazie anche a collegamenti sempre più rapidi ed efficienti, il flusso turistico. La prima guerra mondiale e i gravi danni inferti a molti alberghi e pensioni ridimensioneranno notevolmente tale flusso. La successiva ripresa, lenta e difficile, non raggiungerà mai i livelli conosciuti in precedenza: la clientela italiana, infatti, colmerà solo in parte gli spazi lasciati vuoti dalla facoltosa e affezionata clientela mitteleuropea. The progressive development of medical science during the 18th century was accompanied by a more positive concept of Nature seen as capable of helping mankind when sickness strikes and during health recovery. This is when the interest in hydrotherapy and crenotherapy started to grow and when the first medical guides promoting the curative and therapeutic properties of several water springs started to circulate. Throughout Europe, spas started to rise around the more famous springs. This happened in Trentino too, where places like Vetriolo, Levico and Roncegno in Valsugana, Comano in the Valli Giudicarie, Pejo and Rabbi in Val di Sole, became moderately famous in the 19th century and underwent important building developments and town renewal works. Mostly hotel establishments were built in order to accommodate the numerous foreign guests, as well as large parks and new common spaces for leisure time. In some cases (Levico, Roncegno, Pejo and Rabbi), the sale of mineral water was increased thanks to the start up of industrial bottling plants. New medical/tourist guides promoted the health resorts in various languages, providing both historical and geographic information and medical and therapeutic indications, thus contributing in incrementing the flow of tourists who started using the increasingly faster and more efficient travel connections. World War I and the severe damage brought to many of the hotel buildings and boarding homes considerably cut down this flow. The subsequent slow and difficult recovery never reached the levels previously enjoyed. The Italian clients, in fact, managed to fill up only in part the spaces left empty by the rich and loyal central European clientele. magnesiaca PURA ferruginosa SAL calcica iposodica 1910-1920: «Bagni di Comano» (riproduzione di una cartolina, Trento, Marchetto, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC8-0014) 1910-1920: «Comano Baths» (reproduction of a postcard, Trento, Marchetto, as per the original preserved in Trento, City Library, TIC8-0014) clorur 1935: «Antica Fonte Pejo Staz. Climatica Estiva m 1500 Gli Alberghi» (riproduzione di una cartolina, Brescia, Micheletti, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC7-0085) 1935: «Ancient Springs of Pejo Summer Resort m 1500 The Hotels» (reproduction of a postcard, Brescia, Micheletti, as per the original preserved in Trento, City Library, TIC7-0085) 1905 circa: «Stabilimento Rabbi in una cartolina, Trento, Marchetto, Trento, Biblioteca comunale, TIC7- 1905 circa: «Rabbi Spa entranc of a postcard, Trento, Marchett in Trento, City Library, TIC7-00 flu THE DISCOVERY OF THERMAL SPRINGS salsobromiodica Fonti termali nella Provincia autonoma di Trento Thermal springs in the Autonomous Province of Trento 1 Peio, Fontanino di Cellentino 2 Peio, Fontanino di Peio 3 Peio, Fonte di San Camillo 4 Peio, Sorgente Antica Fonte 5 Peio, Sorgente Alpina 6 Peio, Sorgente Alpina 7 Rabbi, Sorgente del Fontanon di Val Cercena 8 Rabbi, Sorgente del Tof dell’Acqua forte 9 Rabbi, Sorgente del Fontanin del Coler 10 Rabbi, Fonte antica, Fonte nuova 11 Rabbi, Fonte Antica 12 Bresimo - Rotonda, Sorgente delle Frataze 13 Bresimo Bagni, Acqua dei Trozi e Acqua dei Tovati 14 Rumo - Mocenigo, Sorgente A le Ache 15 Fondo, Sorgente del Sass 16 Nanno, Sorgente dell’Aca de la féver 17 Flavon, Val della Tresenga, sorgente delle Acque forti 18 Campitello di Fassa, Sorgente Zipperla 19 Canazei, Sorgente solforosa 20 Pozza di Fassa, Sorgente A le Aghe 21 Tesero, Sorgente di Pampeago 22 Carano, Sorgente di Ceva 23 Tesero, Sorgente alla Pontara 24 Panchià - Cavelonte, Sorgente Al Stol 25 Siror, Sorgente di Val della Vecia 26 Primiero, Bagni di San Cristoforo 27 Ragoli, Campo Carlo Magno, delle Grotte 28 Carisolo, Sorgente al Prà de l’era 29 Caderzone, Sorgente dell’Acqua di San Giuliano 30 Caderzone, Sorgente dell’Acquafòrte di Sant’Antonio 31 Strembo - Nieze, Acqua della Costa LUBRE FORTE ro sodica 32 Breguzzo, Sorgente dell’Acquafòrte 33 Villa Rendena, Sorgente al Pec 34 Tione, Sorgente Le Acque 35 Bleggio Superiore, Sorgente dell’Acqua Santa 36 Comano, Sorgente termale 37 Calavino, Sorgente di Toblino 38 Vezzano, Sorgente da Ronch 39 Baselga di Piné, Sorgente dell’Acqua debole 40 Baselga di Piné, Sorgente dell’Acqua forte 41 Sant’Orsola Terme, Sorgente di Val Pegara 42 Fierozzo, Sorgente di Vaicava 43 Vetriolo, Sorgente dell’Acqua forte, Sorgente dell’Acqua debole, Sorgente Cappuccio (con stabilimenti a Levico) 44 Vetriolo, Sorgente Casara 45 Roncegno, Sorgente di Tesobo 46 Borgo Valsugana, Sorgenti di Sella 47 Borgo Valsugana, Fonte di Zaberle 48 Borgo Valsugana, Sorgenti di Prae 49 Bieno, Acqua di Presene 50 Caldonazzo, Sorgente Alle Acque 51 Centa, Sorgente dell’Acqua Santa 52 Condino, Sorgente dell’Acqua forte 53 Condino, Sorgente dell’Acqua di San Lorenzo 54 Pieve di Ledro, Sorgente dei Frassini 55 Tenno, Acqua dei Malai 56 Dro, Acqua de le Bene 57 Besenello, Sorgente dell’Acquaviva 58 Volano, Sorgente Albiola 59 Mori, Sorgenti di Drom e dell’Acqua Santa 60 Brentonico, Sorgente Alle Moiette (Sorgente delle Some) 61 Ala, Sorgente dei Motori carbonica sodica ngresso alla Fonte» (riproduzione di come da esemplare conservato a -0081) 1925 circa: palace Hotel di Roncegno (riproduzione di una cartolina, Roncegno, Montibeller, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC3-0007) ce to the Springs» (reproduction to, as per the original preserved 081) 1925 circa: Palace Hotel of Roncegno (reproduction of a postcard, Roncegno, Montibeller, as per the original preserved in Trento, City Library, TIC3-0007) uorata 1935 circa: albergo e stabilimento bagni delle acque minerali di Sant'Orsola (riproduzione di una cartolina come da esemplare pubblicato nel volume Mala e S. Orsola-Aichberg. Sul Monte... La storia, a cura di Lino Beber, Sant'Orsola, Comune di Sant'Orsola Terme, 2012, p. 376) 1935 circa: Hotel and mineral water Baths of Sant'Orsola (reproduction of a postcard as per the original published in the book Mala e S. Orsola-Aichberg. Sul Monte... La storia, edited by Lino Beber, Sant'Orsola, City of Sant'Orsola Terme, 2012, p. 376 ALLA SCOPERTA DELLE FONTI TERMALI THE DISCOVERY OF THE Tipi di sorgente (per 2 qualità la scala cronologica è suddivisa in due) Spring types (for two types, the time scale is split in two) Fonte sulfurea Sulphur spring Fonte iodifera Iodine spring Fonte o bagno salino Salt spring or bath Bagno di fango Mud bath Fonte minerale Mineral water spring Fonte di calcio (TR) Calcic spring (TR) Fonte metallifera (soprattutto ferro, TC 2 con arsenico, BY 13 con rame) Metalliferous spring (especially iron, TC 2 with arsenic, BY 13 with copper) Fonte radioattiva (BY 21 con rubidio, S 46 + 47 con rado) Radioactive spring (BY 21 with rubidium, S46 + 47 with radon) Fonte oligominerale, bagno popolare Oligomineral spring, popular bath Cura Kneipp, cura di latte, bagno d'erbe (scelta, senza stazioni climatiche) Bagno termale senz'altra specifica qualità fisico -chimica Kneipp cure, Milk cure, Herbal Bath (choice, without spas) Spa without any specific physical/chemical feature Epoche in cui è testimoniato l'uso terapeutico Historical ages in which therapeutic use of mineral waters has been documented Oggi in attività XX secolo XIX secolo Epoca moderna (XVI-XVIII sec.) Medioevo Antichità romana (o prima) Località e numero del bagno (cfr. elenchi per provincia di Trento nella pagina precedente) Currently in use 20th century 19th century Modern Age (16th-18th century) Middle Ages Ancient Roman Times (or prior to) Location and number code of bath (cf. lists for Trento and environs on previous page) Allorché sia conosciuto il tipo d'uso, ma non la sua durata, il cerchio che indica la posizione della fonte assume il relativo colore. Bagni di cui è conosciuta l'esistenza, ma non il tipo né l'epoca d'utilizzazione, non sono presi in considerazione. When the type of use but not the time range are known, the circle indicating the position of the spring takes on the corresponding colour. Those baths whose existence is known but not so as regards its type or period of use, have not been taken into consideration. Tratto da: Le Alpi: luogo di cura e di riposo, Bolzano 1991. Inoltre: «Carte storiche dell'Arco Alpino», a cura della Arge-Aip, Commissione Il/ l Cultura, Foglio l, Monaco di Baviera 1991. Taken from: Le Alpi: luogo di cura e di riposo, Bolzano 1991. Also: «Carte storiche dell'Arco Alpino», edited by Arge-Alp, Commissione Il/ l Cultura, Foglio l, Munich 1991. Distribuzione storica delle fonti di acqua minerale e termale nel settore alpino comprendente l’attuale Land Tirol e le province dell’Alto Adige e del Trentino (libera rielaborazione sulla base della cartina allegata al volume Le Alpi: luogo di cura e riposo, Bolzano, Athesia, 1994) Historical distribution of the mineral water and hot water springs in the Alpine area that included what is currently the Land Tirol and the South Tyrol and Trentino provinces (free adaptation based on the map attached to the book Le Alpi: luogo di cura e riposo, Bolzano, Athesia, 1994) ERMAL SPRINGS Affluenza ad alcuni stabilimenti idroterapici del Trentino fra il 1825 e il 1839 così come registrata nelle relazioni annuali del Protomedico provinciale (Innsbruck, Tiroler Landesarchiv, Jüngeres Gubernium, Sanität, Sanitätsberichte, 1820-1830, busta 2438 e Sanitäsberichte, 1831-1840, busta 2458; pubblicata e rielaborata in: Rodolfo Taiani, Il governo dell’esistenza: organizzazione sanitaria e tutela della salute pubblica in Trentino nella prima metà del XIX secolo, Bologna, Il mulino, 1995, p. 296) Flow of visitors to several Trentino water cure establishments in 1825 and 1839 as recorded in the annual reports of the province’s public health official (Innsbruck, Tiroler Landesarchiv, Jüngeres Gubernium, Sanität, Sanitätsberichte, 1820-1830, envelope 2438 and Sanitätsberichte, 18311840, envelope 2458; published and edited in: Rodolfo Taiani, Il governo dell’esistenza: organizzazione sanitaria e tutela della salute pubblica in Trentino nella prima metà del XIX secolo, Bologna, Il mulino, 1995, p. 296) La Società balneare di Levico fu costituita l’11 marzo 1860. Fu la prima società a ottenere in concessione, per quarant’anni, la gestione delle acque minerali: tra le sue principali realizzazioni vi fu la costruzione di uno stabilimento a ovest di Levico, vicino al rio Maggiore, denominato Grand Hotel Levico des Levico’s Società balneare was established on 11 March 1860, the first to obtain a forty year concession for the exploitation of mineral water. One of its main projects was the construction of a building west of Levico, close to Rio Maggiore, called the ‘Grand Hotel Levico des Bains’, further enlarged in 1871. LA SOCIETÀ BALNEARE Bains, ulteriormente ampliato già nel 1871. Nel 1900, al momento della scadenza della concessione d’utilizzo, concorse per il rinnovo, oltre alla Balneare, anche la nuova società Levico-VetrioloHeilquellen, fondata da Julius Adrian Pollacsek. La suddetta società, indicata familiarmente come la Berlinese, poiché aveva sede a Berlino, ottenne la gestione delle acque per i successivi quarant’anni, ma ben presto, contrasti interni, costrinsero il direttore Pollacsek ad abbandonare la carica nel 1901, sostituito da Anton Heimbach. La società segnò sicuramente un punto di svolta nella storia di Levico: incrementò, infatti, il commercio delle bottiglie di acqua minerale in tutta Europa, fece conoscere Levico a livello internazionale, costruì il nuovo stabilimento balneare Grand hotel, uno splendido parco e il magazzino delle acque minerali vicino alla stazione ferroviaria. Dopo la pausa forzata imposta dal primo conflitto mondiale, la società, anche a causa delle precarie condizioni finanziarie in cui versava, fu rilevata dal Comune che tentò di risanare il bilancio e rilanciare la società creando, nel 1919, l’Azienda Fonti. Nel 1929 il Consiglio dei Ministri, presieduto da Mussolini, approvò un decreto per la demanializzazione delle terme e il 6 marzo 1930 si costituì la società Regie-Terme di Levico-Vetriolo. Nel 1952 le terme passarono dallo Stato alla regione Trentino Alto-Adige, che costruì il nuovo Palazzo delle terme al posto dell’ex albergo Regina. La gestione passò poi alla Provincia autonoma di Trento e infine alla privata Levicofin. 1910 circa: maestranze femminili all’interno del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali di Levico (Trento, Biblioteca comunale, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, Trento, Scotoni e Vitti) 1910 circa: Women workers inside the warehouse for the bottling and shipment of mineral water of Levico (Levico Terme, City Library, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m dans le Tyrol meridional, Trento, Scotoni e Vitti) In 1900, when the concession expired, another company, called Levico-Vetriolo-Heilquellen, newly founded by Julius Adrian Pollacsek, competed together with the Balneare for its renewal, and won. This new company, locally known as the La Berlinese, the «Berliner», because of its Berlin headquarters, obtained the spring water exploitation contract for the next forty years, but soon enough internal contrasts led the director, Julian Adrian Pollacsek, to resign in 1901, and Anton Heimbach took his place. The company certainly marked a turning point in the history of Levico, by expanding the sale of bottles of mineral water to all of Europe, launching Levico onto the international market. It also built the new baths, called the Grand Hotel, as well as a beautiful park and the mineral water warehouse close to the railway station. After its forced shutdown due to World War 1, the company, that was also in dire financial straits, was bought out by the municipality of Levico that attempted to put it on its feet again and to relaunch it by creating the company called Azienda Fonti in 1919. In 1929, the Council of Ministers, headed by Mussolini, approved a decree for the State ownership of the springs and on 6 March 1930 the company Regie-Terme di Levico-Vetriolo was established. In 1952 the springs passed from the hands of the State to those of the Trentino South Tyrol region that built the new spa palace in place of the former Regina Hotel. Its management was then taken up by the Autonomous Province of Trento and finally by the private company Levicofin. THE BATHS COMPANY 1898: tavole del progetto relativo alla costruzione del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, Archivio storico comunale, Atti e carteggi, 1898, AA 169) 1898: Tables of the project concerning the construction of the warehouse for the bottling and shipment of mineral water of Levico (Levico Terme, City Library, City’s historical archives, Deeds and documents, 1898, AA 169) 1930: vista da est del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali presso la stazione ferroviaria di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, 146) 1930: View from the East of the warehouse for the bottling and shipment of mineral water at the Levico railway station (Levico Terme, City Library, 146) 1905: vista da ovest del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali presso la stazione ferroviaria di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, 145) 1905: View from the West of the warehouse for the bottling and shipment of mineral water at the Levico railway station (Levico Terme, City Library, 145) NORME DI IMBOTTIGLIAMENTO La conduzione delle acque minerali lontane dalle sorgenti da cui sgorgavano e il supposto conseguente indebolimento delle proprietà originali suggerì nel corso del tempo l’adozione di alcune misure cautelative specie nelle operazioni d’imbottigliamento. Già nel 1812 la Commissione di sanità del Dipartimento dell’Alto Adige ordinò, su proposta del medico Domenico Mattassoni, di riempire le bottiglie immergendole nell’acqua e, una volta tappate con il sughero, di suggellarle in due tempi con una miscela di pece, resina e cera. In seguito, nel 1824, il Capitanato del Circolo di Trento consigliava di servirsi delle speciali bottiglie di vetro e del sistema di chiusura già in uso a Recoaro, ossia un turacciolo in sughero protetto da una capsula di piombo legata con doppio fil di ferro intorno al collo della bottiglia stessa. Una nuova normativa del 26 marzo 1852 tornava sull’otturazione delle bottiglie e la sua disciplina. Il sughero usato come tappo doveva essere della migliore qualità e riportare sull’estremità interna, marchiato a fuoco, il nome della sorgente; una lamina di stagno, applicata intorno alla parte superiore del collo della bottiglia e con impresso il nome del proprietario e l’anno d’imbottigliamento, doveva ricoprire esternamente il turacciolo a sua volta sigillato con della pece. Per lo smercio infine si doveva far uso solo di recipienti di vetro, fermo restando il divieto introdotto già nel 1834 di ricorrere per tale scopo a vasi di coccio. BOTTLING REGULATIONS The transfer of mineral waters away from their springs and the alleged consequential weakening of their original properties eventually led to the adoption of several protection measures, especially with regard to the bottling process. As far back as 1812, the Health Commission of the South Tyrol Department issued, at the suggestion of the physician Dr. Domenico Mattassoni, an order stating that the bottles were to be filled by immersion and that, once sealed with cork stoppers, they were to be sealed twice further with a mixture of pitch, resin and wax. A few years later, in 1824, the Captaincy of the Circle of Trento suggested the use of special glass bottles and of the stoppering system already being used in Recoaro, namely a cork stopper protected by a lead capsule tied down with double metal wire around the neck of the bottle. New regulations dated 26 March 1852 revisited the topic of bottle sealing and its discipline. The cork used as a stopper was to be of the very best quality and was to bear a fire brand with the name of the spring on its internal end. A thin tin plate was to be applied around the upper section of the neck of the bottle bearing the name of the owner and the year of bottling and arranged so as to cover the stopper in turn sealed with pitch. As regards the sale, only glass vessels could be used, without prejudice to the 1834 ban on the use of clay vases for the same purpose. IL MAGAZZINO D’IMBOTTIGLIAMENTO THE BOTTLING HOUSE Il progetto di rilancio di Levico, elaborato da Julius Adrian Pollacsek, prevedeva anche la costruzione, nei pressi della stazione ferroviaria, di un edificio per l’imbottigliamento delle acque sorgive trasportate da Vetriolo attraverso un’apposita conduttura. La struttura, disegnata nel 1898 fu realizzata nel 1899. Il numero di bottiglie etichettate e vendute passò così dalle 25.542 del 1879 alle oltre 657.739 del 1913. La commercializzazione delle acque divenne una delle principali voci attive del bilancio della società LevicoVetriolo-Heilquellen. The project for launching Levico, planned by Julius Adrian Pollacsek, also envisaged the construction, close to the railway station, of a building for the bottling of the spring waters transported from Vetriolo via a special pipeline. The building, designed in 1898, was built in 1899. The number of labelled bottles sold thus rocketed from 25,542 in 1879 to over 657,739 in 1913. The sale of water became one of the major asset items of the Levico-Vetriolo-Heilquellen company’s financial statements. 1910 circa: maestranze femminili impegnate nel lavoro di etichettaggio ed imballaggio delle bottiglie all’interno del magazzino d‘imbottigliamento e spedizione delle acque minerali di Levico (Levico Terme, Biblioteca comunale, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m dans le Tyrol méridional, Trento, Scotoni e Vitti) 1910 circa: Women workers labelling and packing the bottles inside the warehouse for the bottling and shipment of mineral water of Levico (Levico Terme, City Library, Levico-Vetriolo 520 m 1500 m dans le Tyrol meridional, Trento, Scotoni e Vitti) LO STABILIMENTO DI VETRIOLO La prima documentazione scritta relativa allo staTHE VETRIOLO SPA bilimento termale di Vetriolo risale al 1804, anno in cui furono eretti sul monte Fronte, in vicinanza delle sorgenti, due piccoli edifici per la balneoterapia. Le proprietà benefiche dell’acqua termale di Vetriolo, attestate nel corso dell’Ottocento da numerose analisi chimiche, suggerirono il miglioramento di quelle strutture. Interventi di riqualificazione furono, così, previsti già in alcuni progetti del 1847, ma fu solo nel 1882 che si realizzò una nuova costruzione. La vera svolta si registrò nel 1900 quando giunse a Levico l’imprenditore berlinese Julius Adrian Pollacsek. Costui, principale animatore della società Levico-Vetriolo-Heilquellen (La Berlinese), sostenne la fabbricazione di un nuovo stabilimento in località Vetriolo Vecchio. Per favorirvi l’accesso fu aperta anche una nuova strada carrozzabile tra Levico a Vetriolo, mentre il progetto di una cremagliera di collegamento non ebbe mai seguito. Accadde, però, che un violento incendio sviluppatosi l’8 febbraio 1910 distruggesse lo stabilimento termale, interrompendo ogni altro sviluppo. Si dovette attendere il 1936 prima che lo stabilimento di Vetriolo, edificato solo provvisoriamente nel 1923, fosse definitivamente ripristinato, anche se in altro luogo. The first written mention of the Vetriolo spa dates back to 1804, the year in which on Mount Fronte, close to the springs, two small buildings for balneotherapy were built. The beneficial properties of Vetriolo’s spring waters, proven in the 19th century by many chemical tests, suggested the improvement of the building structures. Renovation operations had already been planned in several 1847 projects, but a new building was erected only later on, in 1882. The real turning point arrived in 1900 when the Berlin businessman Julius Adrian Pollacsek arrived in Levico. Pollacsek, the guiding spirit of the Levico-Vetriolo-Heilquellen (La Berlinese) company, funded the construction of a new plant in the Vetriolo Vecchio location. Access to it was improved with the construction of a new carriage road joining Levico to Vetriolo, while the plans for a connecting rack rail never took off. A violent fire on 8 February 1910 destroyed the spa building, putting a stop to any further development until, in 1936, the Vetriolo building built on a temporary basis was finally completed in 1923 albeit in another location. Il collegamento Levico-Vetriolo The Levico-Vetriolo junction Il collegamento Levico-Vetriolo fu attivo solo agli inizi del Novecento (la prima automobile giunse a Vetriolo nel 1906), quando fu inaugurata la nuova carrozzabile. Prima di allora lo stabilimento di Vetriolo non era facilmente raggiungibile. Per tale motivo e per consentire ai turisti di arrivarvi comunque comodamente, la Società balneare pensò di organizzare un curioso sistema di trasporto. La salita era effettuata con speciali sedie su ruote trainate da muli, mentre la discesa avveniva attraverso slitte in tutto e per tutto simili a quelle usate dalla popolazione locale per il trasporto a valle di merci e foraggi. Si può intuire come tale sistema sia divenuto esso stesso motivo di attrazione turistica. The Levico-Vetriolo junction was viable only in the course of the early 20th century (the first automobile arrived in Vetriolo in 1906), when the new carriage road was opened. Before then, the Vetriolo building was rather difficult to reach. For this reason, and in order to allow tourists to reach it comfortably, the baths company decided to organize a rather odd means of transportation: the ascent was made on special chairs pulled by mules, while the descent was made on sleds entirely similar to those used by the locals for the transport of goods and fodder to the valley bottom. Obviously this system became a tourist attraction in its own right. 1902 circa: una turista fotografata sulla slitta utilizzata per la discesa da Vetriolo (riproduzione di una cartolina, particolare, come da esemplare pubblicato nel volume Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline 1893-1942, di Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 120) 1902 circa: Photograph of a tourist on the sled used to descend from Vetriolo (reproduction of a postcard, detail, as per the original published in the book Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline 1893-1942, by Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 120) 1900 circa: alcuni turisti fotografati sulle speciali sedie su ruote trainate da muli utilizzate per la salita a Vetriolo (fotografia, come da esemplare conservato a Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 163) 1900 circa: Photograph of several tourists sitting in the special wheeled chairs towed by mules, used for climbing up to Vetriolo (photograph, as per the original preserved in Levico Terme, City Library, n. 163) 1905 circa: stabilimento balneare di Vetriolo (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1905 circa: Vetriolo baths (reproduction of a postcard, as per the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) LO STABILIMENTO DI VETRIOLO THE VETRIOLO Piano di situazione 1847: situazione planimetrica relativa al luogo di costruzione del primo stabilimento di Vetriolo (riproduzione, Trento, Archivio di Stato, Giudizio Distrettuale di Levico, Sanità, 1848, busta 30, «Casa pel custode delle acque e progetto di un nuovo Stabilimento di Bagni») Situation plan 1847: Map of the location for the construction of the first Vetriolo Spa establishment (reproduction, Trento, State Archives, Giudizio Distrettuale di Levico, Sanità, 1848, envelope 30, «House of the spring custodian and plan for the new Spa») Stabilimento Vetriolo 1847: ipotesi progettuale per l’intervento di copertura e la realizzazione del piano terra e del primo piano dello Stabilimento di Vetriolo (riproduzione, Trento, Archivio di Stato, Giudizio Distrettuale di Levico, Sanità, 1848, busta 30, «Casa pel custode delle acque e progetto di un nuovo Stabilimento di Bagni») Vetriolo Spa 1847: Idea for the construction plan of the roof and of the ground and first floors of the Vetriolo Spa establishment (reproduction, Trento, State Archives, Giudizio Distrettuale di Levico, Sanità, 1848, envelope 30, «House of the spring custodian and plan for the new Spa») SPA 1910: Grand hotel des Alpes (Stabilimento alpino) di Vetriolo dopo l’ampliamento del 1888 (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC4-0175) 1910: Grand Hotel des Alpes (Alpine Spa) of Vetriolo following expansion works in 1888 (reproduction of a postcard, as per the original preserved in Trento, City Library, TIC4-0175) 1923: edificio provvisorio dello stabilimento balneare costruito dal comune di Levico, dopo la prima guerra mondiale (riproduzione, come da esemplare conservato a Levico Terme, Biblioteca comunale, 175) 1923: Temporary spa building built by the municipality of Levico, after WWI (reproduction, as per the original preserved in Levico Terme, City Library, 175) 1936: il nuovo Stabilimento termale di Vetriolo (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Levico Terme, Biblioteca comunale, 176) 1936: The new Vetriolo Spa establishment (reproduction of a postcard, as per the original preserved in Levico Terme, City Library, 176) Senza data: «Grand Hotel Milano Vetriolo, Valsugana Trentino 1500 Metres» (riproduzione di una litografia, Trento, L.T. Scotoni e Vitti, come da esemplare conservato a Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W6248) No date: «Grand Hotel Milano Vetriolo, Valsugana Trentino 1500 Metres» (reproduction of a lithographic print, Trento, L.T. Scotoni and Vitti, as per the original preserved in Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W6248) 1913: stabilimento balneare di Vetriolo (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Levico, collezione Fabio Recchia). 1913: Vetriolo Spa (reproduction of a postcard, as per the original preserved in Levico, Fabio Recchia collection). LEVICO E LE SUE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE Lo sviluppo per certi versi frenetico conosciuto dall’abitato di Levico nei primi anni del Novecento impose all’amministrazione comunale un radicale ripensamento dell’impianto urbanistico cittadino. Nel 1910 fu pertanto affidata all’architetto Emilio Paor la realizzazione di un nuovo piano regolatore. Questo piano conteneva alcune indicazioni urbanistiche che hanno inciso profondamente sul successivo sviluppo edilizio di Levico, anche se non tutte le proposte avanzate, come ad esempio la viabilità di scorrimento esterno al centro abitato, furono portate a termine. Fra gli interventi realizzati vi furono il macello comunale (1900), lo stabilimento Salus (1900 circa), il cosiddetto Stradone imperiale (via Dante, 1900), la rete fognaria (1910), il collegamento elettrico (1906), il Salone Varietà (1910) e il nuovo edificio scolastico (1912 circa). LEVICO IN NUMERI LEVICO IN NUMBERS Metà Ottocento Mid 19th century 1870 5.280 abitanti/citizens 1.049 famiglie/families 463 case/homes 11 6 10 5 838 24 58 2.077 79 360 130 cavalli/horses muli/mules asini/donkeys tori/bulls vacche/heifers buoi/oxen vitelli/alves pecore/sheep capre/goats maiali/pigs oltre a/as well as alveari/hives 1891 1900 6.106 abitanti/citizens 881 case/homes 480 possessori di bovini che allevavano/cattle owners who bred 992 capi/heads of cattle 480 possessori di pecore, con sheep owners who bred, with 1.294 capi, e/heads of sheep, and 55 possessori di capre, con/goat owners who bred, with 79 capi/goats 6.342 abitanti/citizens 1.313 famiglie/families 1.072 case/homes LEVICO AND ITS TOWN-PLANNING TRANSFORMATIONS The somewhat frenetic development of the town of Levico in the first years of the 20th century required the city administration to adopt a radical overturning of the urban layout. In 1910, therefore, the architect Emilio Paor was retained to draft an entirely new town-planning scheme. The scheme contained several town-planning indications that deeply affected the subsequent building construction history of Levico, although not all of the proposals, such as the ring road, were adopted. Among those that were put in place, there is the city slaughter house (1900), the Salus baths (1900 circa), the so-called «Imperial avenue» (Via Dante, 1900), the sewage system (1910), the electricity distribution grid (1906), the Salone Varietà (1910) and the new school building (1912 circa). 1930 circa: una donna attinge l’acqua col bazilo (doppio secchio a bilanciere) alla fontana dei Leoni nell’omonima piazza. La piazza scomparve alla fine degli anni cinquanta, quando fu costruita la «variante», l’attuale corso Centrale (fotografia, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 123) 1930 circa: A woman draws water using the so-called bazilo (two buckets suspended from a shoulder yoke) from the Leoni fountain in the square by the same name. The square disappeared in the late Fifties with the construction of the current Corso Centrale (main street) (photograph, Levico Terme, City Library, n. 123) LEVICO E LE SUE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE 1931: inserzione pubblicitaria dell’albergo Rocchetti, già hotel Voltolini (illustrazione pubblicata nella guida RR Terme Levico-Vetriolo, Levico, senza editore, 4 luglio 1931) 1931: Advertisement for the Rocchetti Hotel, formerly the Voltolini Hotel (picture published in the guide RR Terme Levico-Vetriolo, Levico, unknown publisher, 4 July 1931) 1 7 5 2 8 11 1 1901: vista del Grand hotel Levico (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia). Testo manoscritto sul recto: «Un saluto da Adolfo Sordo e altrettanti dall'amico Aldo Dal Lago, 12/07/'901»; testo manoscritto sul verso: «Al Sig. Giuseppe Chieccher. Romano Delladio […] N. 35 Bolzano Tirol» 1901: View of the Grand Hotel Levico (reproduction of a postcard as per the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection). Handwritten on the back: «Greetings from Adolfo Sordo and also from the friend Aldo Dal Lago, 12 July 1901»; handwritten on the front: «To Mr. Giuseppe Chieccher. Romano Delladio […] N. 35 Bolzano Tirol» 10 4 2 6 3 3 7 9 1900 circa: la piazza parrocchiale con la vecchia fontana e sullo sfondo l'hotel Corona (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC 4-201) 1880 circa: veduta di Levico; in primo piano l’hotel Bellevue (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Trento, Fondazione Museo storico del Trentino ) 1880 circa: View of Levico; Hotel Bellevue in the foreground (reproduction of a postcard as per the original preserved in Trento, Trentino History Museum Foundation) 6 1900 circa: The Parish church square with the old fountain and Hotel Corona in the background (reproduction of a postcard as per the original preserved in Trento, City Library, TIC 4-201) 4 5 1907: l’hotel Germania visto dal ponte sul rio Maggiore (riproduzione di una cartolina, come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, TIC 4-0215) 1910 circa: inserzione pubblicitaria dell’albergo Eden-hotel Caliari (riproduzione come da esemplare conservato a Trento, Biblioteca comunale, T II op d 663) 1907: Hotel Germania seen from the bridge over Rio Maggiore (reproduction of a postcard, as per the original preserved in Trento, City Library, TIC 4-0215) 1910 circa: Advertisement for the Eden-Hotel Caliari (reproduction as per the original preserved in Trento, City Library, T II op d 663) 1941: il Caffè concerto e via Dante Alighieri; sulla sinistra il primo distributore di benzina di Levico (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia). Testo manoscritto sul verso: «Dottor Camillo de Buoi, Casalgrande, Reggio Emilia. Levico 10-8-41. Caro papà, per quell’affare o poca speranza di riuscire, purtuttavia voglio ritentare ancora, perché non ho nessuna intenzione di varcare il fosso come c’è il pericolo. Spero di andare a Trento per la questione dei denti de quali molti dovranno essere levati. Quanto prima spero darti buone nuove. Saluti Franco». 1941: Caffé Concerto and Via Dante Alighieri; on the left Levico’s first petrol pump (reproduction of a postcard as per the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection). Handwritten on the back: «Dr. Camillo de Buoi, Casalgrande, Reggio Emilia. Levico, 10 April 1941. Dear Father, I do not have much hope for that affair, because I have no intention of crossing the gap that is dangerous. I hope to be going to Trento to take care of my teeth, although many of them are to be pulled out. I hope to be able to give you good news soon. Sincerely, Franco ». LEVICO AND ITS TOWN-PLANNING TRANSFORMATIONS L’ospitalità a Levico e a Vetriolo nei primi anni del Novecento (1903) 1888 circa: inserzione pubblicitaria dell’albergo e trattoria alla Concordia (illustrazione pubblicata nell’opuscolo Guida ai bagni salutari delle acque minerali-rameico-ferrudi Levico nel Trentino, di 10 ginoso-arsenicali C. Melori, Monaco, tip. Wolf & figlio, 1888?) 1888 circa: Advertisement for the Hotel and Restaurant Concordia (picture published in the guide to the baths Guida ai bagni salutari delle acque minerali-rameicoferruginoso-arsenicali di Levico nel Trentino, di C. Melori, Munich, printed by Wolf & son, 1888?) 11 1908 circa: i bagni di terza classe Salus, destinati alla clientela meno abbiente (riproduzione di una fotografia pubblicata nel volume Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline 18931942, di Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 113) 1908 circa: The «Salus» third class baths, destined for the less wealthy (reproduction of a photograph published in the book Tanti saluti dalla Valsugana: cartoline 1893-1942, by Maurizio Scudiero, Scurelle, Silvy, 2012, p. 113) 9 1916: veduta dei due edifici scolastici (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Trento, Fondazione Museo storico del Trentino, 6032) 1916: View of the two school buildings (reproduction of a postcard as per the original preserved in Trento, Trentino History Museum Foundation, 6032) 1930 circa: il grande albergo Regina (riproduzione di una cartolina come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 8 1930 circa: The grand Hotel Regina (reproduction of a postcard as per the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) Levico 8 hotel 8 hotels Grand Hotel Stabilimento Nuovo new spa establishment Stabilimento Vecchio old spa establishment Hotel Belle vue Eden Hotel Caliari Hotel Germania Hotel Voltolini Hotel Concordia Hotel Corona 5 alberghi 5 «alberghi» hotels Schweizerhof/pensione Svizzera Albergo al Sole Albergo Aquila Bianca Albergo Levico Albergo Nazionale 8 ville 8 villas Villa Prunner Villa Romanese Villa Tonelli-Grandi Villa Meloyer Villa Miralgo Villa Bosco Villa Dalla Torre Villa Vittoria 8 trattorie 8 inns Trattoria alla Rosa Trattoria alla Stella d’Oriente Trattoria Enrico Avancini Trattoria Giocondo Bosco Trattoria Huber Trattoria Enrico Avancini Trattoria Giulio Castelpietra Trattoria Alla Rosa 52 case private 52 private homes Roberto Antoniolli Ferruccio Prati Beniamino Ciola Francesco Maffei Maria Gabrielli Carlo Moggioli Maria Magnago Clementina vedova Paldaof Sabina Antolini Giuseppe Uez Giuseppe Ognibeni Damiano Occoffer Giuseppe Galler Marsilio Bertoldi Hospitality in Levico and in Vetriolo in the early 20th century (1903) Giovanni Dalla Maria Carlotta vedova Moschen Cesare Tomedi Anna vedova Ognibeni Paolo Groff Maria Graser Giulia Sevignani Guglielmo Colmano Giorgio Moschen Giuseppe Martinelli Maria Moschen Domenica Libardoni Giuditta vedova Prettol Giuseppe Meer Giuseppe Recchia Clemente Fontana Carlo Avancini Beniamino Motter Erardo Fruet Giuseppa Tomasi Elia Taddei Luigi Cipolla Amelia Cipolla Augusto Bortoluzzi Antonio Perina Ernesto Fontana Pietro Ceola Pietro Avancini Geltrude Biasiotti Maria Libardi Pietro Vettorazzi Francesco Vettorazzi Fortunata Lucchi Lucia vedova Taddei Giordano Valentini Elvira Libardoni Rosina Perisciutti Don R. Lucchi Vetriolo 3 hotel 3 hotels Hotel Pension Trento Grand Hotel Milano Hotel Monte Fronte 1 albergo 1 «albergo» hotel Albergo All’Avvenire 4 ville 4 villas Villa Gabrielli Villa Montel Villa Romanese Villa Rosminda 1 casa privata 1 private home Casa privata al Zuc Il Grand hotel, o Stabilimento nuovo, fu costruito a Levico per volontà di Julius Adrian Pollacsek, dopo l’acquisto, nel 1898, da Lazzaro de Slucca Matteoni, di dodici ettari di terreno in località Caodigne. L’edificio, progettato dall’architetto berlinese Otto Stahn (1859-1930), fu costruito in soli otto mesi e inaugurato il 16 giugno 1900. IL GRAND HOTEL DI LEVICO Il grande albergo, composto di più piani, era dotato di cabine per le cure termali, una sala per la ginnastica, un reparto per bagni di luce ed elettroterapia, salotti medici, due ascensori, riscaldamento a vapore, illuminazione a luce elettrica, cento camere per alloggio e numerose sale di servizio. Era collegato a un padiglione mediante un passaggio pedonale coperto; tale padiglione serviva da sala da pranzo, sala per le feste e zona soggiorno. Il tutto era inserito in un grande parco, dove si svolgevano le attività all’aperto e dal quale, attraverso un viale, si accedeva direttamente alla stazione ferroviaria. Agli inizi degli anni trenta furono fatte alcune modifiche che ne alterarono in parte l’aspetto originario: all’ingresso furono aggiunte due scalette laterali; i due cavedi interni furono totalmente trasformati, cancellando così anche i fregi che adornavano le rispettive pareti. L’ultimo lavoro di restauro, dopo il passaggio di proprietà alla Provincia autonoma di Trento, avvenuto nel 1973, risale agli anni 1987-1993. 1910: sala da pranzo dello Stabilimento vecchio (fotografia pubblicata nella guida da Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, senza luogo, senza editore) 1910: The dining room of the old Spa (photograph published in the guide Levico-Vetriolo 520 m 1500 m nel Trentino, place and publisher unknown) 1898: tavola del progetto relativo alla costruzione dello stabilimento balneare di Levico (riproduzione, Levico Terme, Biblioteca comunale, Archivio storico del Comune, Carteggio ed Atti, 1897-1900, AA 169) The Grand hotel, or Stabilimento Nuovo (new spa establishment), was built in Levico by will of Julius Adrian Pollacsek, once Lazzaro de Slucca Matteoni had sold to him twelve hectares of land in the Caodigne locality in 1898. The building was designed by the Berlin architect Otto Stahn (1859-1930), built in only eight months THE GRAND HOTEL OF LEVICO 1913 circa: locale «principesco» per i bagni presso il Grand hotel (fotografia pubblicata nella guida Levico-Vetriolo 520 m 1500 m: nel Trentino, senza luogo, senza editore) 1913 circa: The «princely» hall for the baths at the Grand Hotel (photograph published in the guide Levico-Vetriolo 520 m 1500 m: nel Trentino, place and publisher unknown) 1898: Table of the project for the construction of the Levico spa (reproduction, Levico Terme, City Library, Historical Archives of Levico Terme, Deeds and Documents, 1897-1900, AA 169) and officially opened on 26 June 1900. The large establishment consisted of various storeys and was equipped with cabins for thermal spring treatments, a fitness room, an area dedicated to light baths and electrotherapy, medical surgeries, two lifts, a steam-driven heating system, electricity-driven lighting system, one hundred hotel rooms and a large number of service rooms. It was joined to a pavilion via a covered walkway. The pavilion served as dining room, ballroom and lounge. The entire complex stood within a grand park where open-air activities were performed and from which guests could reach the railway station directly along a special avenue. Several changes were made to the building in the early 1930s that partly changed its exterior: two lateral stairways were added to the main entrance, the two inner courts were entirely transformed, an operation that also cancelled the friezes that embellished the respective walls. The last restoration works, after the building’s passage into the hands of the Autonomous Province of Trento in 1973, date back to the years 1987-1993. 1930 circa: salone di lettura del Grand hotel di Levico Terme (fotografia di Enrico Unterveger, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 101) 1930 circa: The reading room at the Grand Hotel of Levico Terme (photograph by Enrico Unterveger, Levico Terme, City Library, n. 101) LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA DI LEVICO: ALCUNI PROTAGONISTI Gerolamo Avancini (1808-1880) Medico termale, fu uno dei principali divulgatori delle proprietà terapeutiche dell’acqua minerale di Levico e Vetriolo. S’impegnò concretamente anche per la sua commercializzazione, investendo consistenti risorse personali. Fu uno dei principali azionisti privati della Società balneare costituita nel 1860. Collaborò più volte con il medico Giuseppe Pacher per la redazione di pubblicazioni sulle acque di Levico: fra queste si ricordano Il Bagno di Levico nel Trentino e relazione sulla stagione balneare del 1872 e Le acque ferruginose di Levico nel Trentino dette del Vetriolo: cenni storici-geograficiterapeutici (1861). Gerolamo Avancini (1808-1880) A thermal physician who was one of the main popularisers of the therapeutic properties of the Levico and Vetriolo spring waters. He was also very active in their marketing, by investing considerable personal resources. He was a majority stockholder of the Società balneare Baths Company established in 1860. He worked repeatedly with the physician Dr. Giuseppe Pacher in the drafting of publications regarding Levico waters. Among the more widely circulated are: Il Bagno di Levico nel Trentino e relazione sulla stagione balneare del 1872 and Le acque ferruginose di Levico nel Trentino dette del Vetriolo: cenni storici-geografici-terapeutici (1861). Georg Ziehl (Berlino? 1873-Bolzano 1953) Esperto di architettura dei giardini e profondo conoscitore di piante esotiche, operò a Levico Terme fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Qui progettò e seguì la realizzazione del grande parco a coronamento del Grand Hotel voluto dall’imprenditore berlinese Julius Adrian Pollacsek. Georg Ziehl disegnò tale parco in uno stile informale e con particolare attenzione per i principi della climatoterapia. Inserì, infatti, nel progetto grandi spazi aperti per l’elioterapia e una rete di vialetti per le passeggiate, a beneficio di tutti coloro che da ogni parte d’Europa giungevano a Levico per curarsi o per trascorrere un periodo di riposo. Negli anni trascorsi a Levico la sua abitazione fu villa Paradiso. Musicista per diletto, suonava il Zitter (cetra tedesca), decise, nel 1947, dopo la morte della seconda moglie Angelina, di trasferirsi a Bolzano. Qui morì negli anni cinquanta. Georg Ziehl (Berlin? 1873-Bolzano 1953) An expert in garden architecture and a great connoisseur of exotic plants, he worked in Levico Terme between the late 19th century and the early 20th century, where he planned and supervised the construction of the grand park surrounding the Grand Hotel envisaged by the Berlin businessman Julius Adrian Pollacsek. Georg Ziehl designed the park in an informal style with special attention paid to the principles of climate therapy. To this end, he inserted in the project wide open spaces for heliotherapy and a network of footpaths, to the benefit of all those guests who came to Levico from all over Europe to take the waters or spend some leisure time. While in Levico he lived in Villa Paradiso. An amateur musician, he played the zither (a German string instrument). In 1947, following the death of his second wife Angelina, he decided to move to Bolzano, where he died in the 1950s. Julius Adrian Pollacsek (Budapest 1850dopo il 1921) Figlio di commerciante trascorse i suoi primi anni di vita a Debrecen (Ungheria), dove iniziò a lavorare dapprima come insegnante e poi come direttore di una scuola commerciale. Si trasferì successivamente a Schleswig, in Ger- Julius Adrian Pollacsek (Budapest 1850after 1921) The son of a shopkeeper, he spent his childhood in Debrecen (Hungary), where he started working first as a teacher and then as the principal of a vocational school. He later moved to Schleswig, in Germany, where he TOWN-PLANNING CHANGES IN LEVICO: SOME OF THE MAIN CHARACTERS mania, dove fondò una banca e un’agenzia commerciale. Nel 1884, rivolti i suoi interessi agli aspetti più commerciali del termalismo, acquistò i Bagni Westerland nell’isola di Sylt nel mare del Nord. In seguito divenne Kurdirektor a Wenningstedt, sempre nell’isola di Sylt, e infine, nel 1894, decise di spostarsi temporaneamente a Levico. Qui fondò la Società Levico-Vetriolo-Heilquellen, assumendone la direzione, e promosse il lancio su scala internazionale delle terme di Levico. Trascorse gran parte della sua vita dopo il 1893 fra Berlino e San Pietroburgo dedicandosi anche alla sua vera grande passione, quella della scrittura. Di lui restano alcuni libri firmati con lo pseudonimo di Adrian Polly. founded a bank and a trade agency. In 1884, being interested in the more commercial aspects of thermal spring establishments, he purchased the Westerland Baths in the island of Sylt in the North Sea. He was nominated Kurdirektor in Wenningstedt, again on the island of Sylt until, finally, in 1894, he decided to move for a short time to Levico. Here he founded the Levico-Vetriolo-Heilquellen company and took on its management, promoting Levico as a spa town on an international level. After 1893, he spent most of his life travelling between Berlin and Saint Petersburg, dedicating his time to another of his great passions, writing. He wrote several books under the pseudonym Adrian Polly. Franz Pohl (Niederhainichen 1872-Levico 1946) Fu chiamato a Levico agli inizi del Novecento da Julius Adrian Pollacsek con l’incarico, in qualità di Machinenmeister, di occuparsi della struttura termale levicense da un punto di vista idraulico ed elettrotecnico. A lui competé la supervisione sulla costruzione delle condotte idriche e degli impianti di riscaldamento. Inoltre, su incarico del sindaco Costa, gli fu affidata anche la revisione e il controllo della rete elettrica levicense nonché l’ispezione dei trasformatori della rete elettrica che partiva dalla centrale del Tesino. Con lo scoppio della prima guerra mondiale fu trasferito a Innsbruck dove, fra il 1915 e il 1919, fu dirigente dell’Officina protesi presso la Casa di cura per invalidi di guerra. Nel 1919 fece ritorno a Levico dove tornò a ricoprire le funzioni di dirigente e ispettore delle diverse attrezzature tecniche del centro termale. Franz Pohl (Niederhainichen 1872-Levico 1946) Franz Pohl was called to Levico by Julius Adrian Pollacsek in the early years of the 20th century with the task, as Machinenmeister, of supervising the hydraulics and electro-technical functioning of Levico’s spa. He is the one who supervised the construction of the hydraulic pipelines and of the heating system. Commissioned by the mayor, Mr. Costa, Pohl was also entrusted with the revision and control of Levico’s electrical system and with the inspection of the electricity grid transformers departing from the Tesino power plant. At the outbreak of WWI he was transferred to Innsbruck where, between 1915 and 1919, he directed the Prostheses Workshop at the Nursing Home for War Invalids. He returned to Levico in 1919 to resume his role as director and supervisor of the various technical structures of the spa. Erardo Ognibeni (Levico 1847-Levico 1912) Terzo e ultimo figlio di Beniamino Ognibeni e di Carlotta Baruchelli, diplomato a pieni voti al Regio Liceo di Vicenza, ottenne la laurea in Giurisprudenza all’Università di Padova. Durante il suo percorso formativo coltivò un profondo interesse soprattutto per gli studi di diritto, di storia d’Italia e delle materie umanistiche in generale. Erardo Ognibeni (Levico 1847-Levico 1912) The third and last son of Beniamino Ognibeni and of Carlotta Baruchelli, an A student at the Regio Liceo of Vicenza, he obtained his law degree from the University of Padua. During his student years he focussed his attention on the study of law, of Italian history and of classical studies in general. He covered the role of podestà for Ricoprì la carica di podestà per circa vent’anni, dal 1875 al 1884 e dal 1887 al 1902, guidando l’amministrazione comunale nel periodo di maggiore trasformazione di Levico. Fu tra i più autorevoli estimatori e sostenitori di Julius Adrian Pollacsek e della decisione di affidare alla Società da lui diretta lo sfruttamento delle acque minerali. Fra gli episodi più importanti accaduti durante la sua permanenza in carica si ricorda l’elevazione di Levico al rango di città per decisione dell’Imperatore Francesco Giuseppe (1 aprile 1894) e l’inaugurazione della ferrovia della Valsugana (26 aprile 1896). about twenty years, from 1875 to 1884 and from 1887 to 1902, guiding the local government in Levico’s period of major transformation. He was one of the most authoritative admirers and supporters of Julius Adrian Pollacsek and backed the decision of assigning the exploitation of Levico’s spring waters to his company. Among the more important episodes occurred during his term of office, noteworthy is the elevation of Levico to the rank of city by decision of the Emperor Franz Joseph (1 April 1894) and the inauguration of the Valsugana railway (26 April 1896). Emilio Paor (1863-1935) Fu un apprezzato architetto, esponente della cosiddetta corrente storicista, che ha lasciato in territorio trentino numerose ed evidenti tracce del suo passaggio. Fra le sue realizzazioni di gusto italico si ricordano, a titolo d’esempio, nella città di Trento, il palazzo della Filarmonica, l’edificio degli ex bagni e cucina popolare di piazza Garzetti, l’excinema Manzoni (ora, 2013, sala Manzoni della Biblioteca comunale), la Camera di Commercio, la chiesa del Santissimo, il restauro e rifacimento della facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore. Emilio Paor (1863-1935) A renowned architect, he was a member of the so-called historicist movement and left many notable signs of his passage in Trentino. The Italic style of his works can still be seen in Trento in the Filarmonica building, in the building of the former paupers’ kitchen and baths in piazza Garzetti square, in the former Manzoni cinema (now, 2013, Sala Manzoni of the City Library), in the Chamber of Commerce, in the Church of the Holy Sacrament, in the restoration and remake of the façade of the church of Saint Mary Major. Giuseppe Pacher (Roncegno 1815-Levico? 1884) Fu allievo del sacerdote Francesco dall’Orsola a Borgo, proseguì gli studi a Trento e frequentò le Università di Padova, Praga e Vienna. Proprio a Vienna si laureò in medicina nel 1842 e in chirurgia l’anno successivo. Ritornato in patria, dopo aver visitato numerose cliniche all’estero, esercitò la professione dapprima a Strigno e a Roncegno e poi, dal 1848, a Levico, dove aveva ottenuto la titolarità della condotta medica e la direzione del locale stabilimento termale. Coltivò un crescente interesse personale per gli studi idrotermali e terapici e contribuì a diffondere la conoscenza delle acque termali di Levico. Pubblicò vari testi tra cui i resoconti medici delle stagioni balneari dal 1872 al 1883. Fece stampare anche le analisi sulla composizione chimica delle acque di Levico eseguite da Barth e Weidel. Giuseppe Pacher (Roncegno 1815-Levico? 1884) A former pupil of the priest Francesco dall’Orsola in Borgo, he continued his studies in Trento and attended the Universities of Padua, Prague and Vienna. In Vienna he obtained a degree in general medicine in 1842 and in surgery in 1843. After visiting a large number of clinics abroad, once back in his home country he worked as a physician first in Strigno and in Roncegno and then, after 1848, in Levico, where he had obtained the qualification for working as a physician and for directing the local spa. His personal interest in hydrothermal and therapeutic studies grew over time and he helped in the divulgation of the beneficial properties of Levico’s spring waters. He published various books, including several medical reports concerning the bath seasons from 1872 to 1883. He also commissioned the printing of the chemical composition tests of the waters of Levico performed by Barth and Weidel. 1910: mercato in piazza della Chiesa (fotografia, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 68) 1910: Street market in Piazza della Chiesa (photograph, Levico Terme, City Library, n. 68) 1930 circa: donna che prepara la legna e bambini che lavano le botti per la vendemmia presso la fontana di piazza Fiera, attuale (2013) piazza Venezia (fotografia, Levico Terme, Biblioteca comunale, n. 118) 1930 circa: Woman preparing the firewood and children washing the grape harvest casks near the fountain of Piazza Fiera, today (2013) Piazza Venezia (photograph, Levico Terme, City Library, n. 118) LA PROMOZIONE TURISTICA E I MANIFESTI Il manifesto, come mezzo di comunicazione, fece la sua comparsa nella Francia degli inizi dell’Ottocento. I primi esempi conosciuti sono in bianco e nero e furono pensati per reclamizzare prodotti industriali. Il passaggio ai colori, grazie all’invenzione della cromolitografia, si ebbe ancora in Francia a partire dagli anni trenta del medesimo secolo e trovò applicazione soprattutto a Parigi nel mondo dello spettacolo. Solo in seguito la cartellonistica fu utilizzata per promuovere il flusso turistico verso determinate località e fra queste, in particolare, quelle termali. È quanto accade, seppur tardivamente rispetto ad altre realtà europee, anche in Trentino. Uno dei più vecchi manifesti conosciuti, relativo a località trentine, riguarda la stazione termale di Roncegno. Il manifesto datato 1910, opera di Elio Ximenes (1855-1926), rappresenta due donne che conversano all’ombra della veranda di un albergo che dà sulle montagne. L’immagine ricorda i modi e i toni, nonché i colori, della pittura a cavalletto. La scrittura è separata rispetto al resto dell’immagine e ne costituisce la cornice. La grafica è semplice e lineare. I toni sono tenui e delicati. Il messaggio che traspare dall’immagine, ricorrente anche in altri esempi posteriori, afferma chiaramente il potere curativo insito sia nell’acqua sia nell’incontaminata bellezza dei luoghi circostanti. Le terme assumono così una sorta di aura sacrale, dove l’energia della natura preserva la vita umana, fisica e spirituale, dalle peggiori insidie della moderna vita cittadina. THE PROMOTION OF TOURISM AND THE POSTERS The poster first made its appearance as a means of communication in France in the early 19th century. The first known examples were in black and white and were conceived to promote industrial products. The invention of chromolithography signed the onset of coloured posters yet again in France in the 1930s and found its ideal grounds in Paris in the world of entertainment. Later on, posters were used to catch the eye of travellers and direct them towards specific travel destinations, especially thermal spring spas. Albeit much later than in other European venues, this happened in Trentino too. One of the oldest posters known regarding Trentino is the one promoting the Roncegno spa. Dated 1910, made by Elio Ximenes (1855-1926), it depicts two women chatting in the shade of a hotel veranda looking out onto the mountains. The picture’s mood, colours and tones remind one of an easel painting. The printed text remains separate from the rest of the picture and acts as its frame. The graphics are simple and linear, the tones are delicate and soft. The message brought home, found in other later examples, underlines the clearly curative powers of the water and of the pristine beauty of the natural surroundings. The baths acquire an almost sacred aura, in which Nature’s energy protects human physical and spiritual life from the worst dangers of the modern city lifestyle. 1931: etichette usate per l’imbottigliamento e la commercializzazione sia in Italia che in vari paesi europei delle acque minerali forte e leggera (Levico Terme, collezione Adelio Moschen) 1931: Labels used for the bottling and sale in Italy and in various European countries of the ‘strong’ and ‘light’ mineral waters (Levico Terme, Adelio Moschen collection) 1931: una bottiglia usata per l’imbottigliamento dell’acqua forte di Levico con l’indicazione di uso esterno per irrigazioni vaginali (Levico Terme, collezione Giancarlo Tognoli) 1931: One of the bottles used for bottling the ‘forte’ Levico mineral water with the indication of external use for vaginal irrigation (Levico Terme, Giancarlo Tognoli collection) 1895 circa: etichetta usata per l’imbottigliamento dell’acqua minerale di Vetriolo e Levico (Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W10750) 1895 circa: Label used for the bottling of the Vetriolo and Levico mineral water (Innsbruck, Ferdinandeum Landesmuseum, W10750) Secoli XIX-XX: bottiglie di varia tipologia, datazione e provenienza usate per l’imbottigliamento e la commercializzazione di acque minerali (Trento, collezione Enrico Bolognani; Trento, Fondazione Museo storico del Trentino; Levico Terme, Levico Acque S.r.l.) 19th-20th centuries: Bottles of various kinds, age and origin used for the bottling and sale of mineral water (Trento, Enrico Bolognani collection; Trento, Trentino History Museum Foundation); Levico Terme, Levico Acque S.r.l.) IL PARCO DEL GRAND HOTEL DI LEVICO Il parco fu creato alla fine del XIX secolo per iniziativa dell’imprenditore Julius Adrian Pollacseck e per inventiva del giardiniere paesaggista Georg Ziehl. Costui curò il progetto e la realizzazione di un grande parco termale, un Kurpark, dotato di una rete di passeggiate per il diletto degli ospiti/pazienti e di un’area dove si potesse praticare l’elioterapia (terapia del sole da praticarsi nudi su lettini disposti nella zona est del parco). Il disegno del parco s’ispirava a un modello informale, vagamente all’inglese, con ampi spazi aperti alternati a gruppi di piante e alberi singoli monumentali e un reticolo di vialetti per il passeggio che si snodavano liberamente nell’area, originariamente molto più fitti rispetto alla situazione attuale (2013). Il progettista e giardiniere-capo Georg Ziehl fece piantare specie arboree esotiche, come la sequoia gigante della California Sequoiadendron giganteum, deceduta per cause naturali nel 2007. Furono piantati anche magnolie (Magnolia sempervirens) e conifere, in particolare cedri, alcuni esemplari della rara Picea orientalis, l’abete del Caucaso, sequoie giganti della specie Sequoiadendron giganteum, esemplari di Abies cephalonica e il maestoso e raro esemplare di pino californiano Pinus sabiniana. L’imponente faggio rosso (Fagus sylvatica purpurea) vive nel parco dal 1900. Nel dopoguerra è continuata l’operazione d’impianto di nuove specie arboree. In occasione di un recente restauro sono stati piantati circa 80.000 bulbi per la fioritura primaverile, oltre a una serie di bordure tematiche di rose, cornus, viburnum, peonie e spiree. La pratica della passeggiata una delle principali attività che tiene occupati i turisti nel periodo di soggiorno a Levico quanto in altre località termali è sicuramente rappresentata dalle passeggiate. Gli ampi e incontaminati spazi verdi permettono di vivere strettamente a contatto con la natura celebrando il rito purificatore della camminata. Un movimento finalizzato alla rigenerazione tanto del corpo quanto dello spirito, consentendo a chi lo pratica di distaccarsi dalle passioni umane e dalle preoccupazioni della vita lavorativa. 1910 circa: scorcio del parco con dettaglio del cancello d'ingresso (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1910 circa: View of the park with details of the front gate (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) THE PARK OF LEVICO’S GRAND HOTEL 1954: scorcio del viale principale del parco di Levico (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1954: View of the central lane of Levico park (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) The park was created at the end of the 19th century, commissioned by the businessman Julius Adrian Pollacsek and thanks to the genius of the landscape gardener Georg Ziehl. Ziehl supervised the design and construction of a large thermal park, a Kurpark, providing it with a network of footpaths for the delight of the guests/patients and with an area for the practice of heliotherapy (i.e. sun therapy, carried out in the nude on sunbeds arranged in the eastern part of the park). The layout of the park was based on an informal, vaguely British, model consisting of wide open spaces alternated with groups of plants and single monumental trees and a network of footpaths for walking throughout the area, originally much denser than the current one (2013). The designer and head gardener Georg Ziehl brought in exotic plant species such as the giant California sequoia Sequoiadendron giganteum, that died for natural causes in 2007. He also wanted magnolias (Magnolia sempervirens) and conifers, especially cedars, a few rare Picea orientalis, Caucasian firs, giant sequoias of the Sequoiadendron giganteum species, specimens of Abies cephalonica and of the rare and majestic California pine tree Pinus sabiniana. The imposing copper beech (Fagus sylvatica purpurea) has populated the park since 1900. After the war, new tree species continued to be introduced. On the occasion of recent restoration works, about 80,000 flower bulbs were planted in time for Spring, in addition to various thematic flower borders of roses, dogwood, viburnum, peonies and spireas. The benefits of walkings One of the most popular activities of Levico guests and of spa town guests in general is definitely the taking of walks. The wide and pristine landscapes allow them to enjoy a very close contact with nature through the purifying ritual of walking. This type of movement is aimed at the regeneration of the body and of the spirit, allowing the walkers to detach themselves from human passions and from the worries of everyday working life. A walk is an occasion for exploring an unknown environment Passeggiata quindi come occasione per indagare un ambiente, ma soprattutto come metafora della scoperta del sé, in una fase della storia, quella fra Otto e Novecento, in cui la nuova scienza della psicanalisi, che inizia timidamente ad affermarsi, offre nuove suggestioni per leggere e interpretare il complesso divenire dell’esistenza umana. and above all a metaphor of discovery of one’s ego, in a phase of history that straddles the 19th and 20th centuries, in which the initially timid onset of the new science of psychoanalysis offers new ideas for reading and interpreting the complex transformation of human nature. 1902: scorcio del parco del Grand hotel con le piante di recente messe a dimora (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1902: View of the park of the Grand Hotel with the recently landscaped plants (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) 1941: viale che dalla stazione ferroviaria conduce al Grand hotel (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1941: Street that runs from the railway station to the Grand hotel (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) 1950: scorcio del parco con dettaglio del cancello d'ingresso (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1950: View of the park with details of the front gate (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) 1929: scorcio del parco con il chiosco dei concerti (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1902: sviluppo del parco del Grand hotel con l'ingresso in primo piano (cartolina, riproduzione come da esemplare conservato a Levico Terme, collezione Fabio Recchia) 1902: Plan of the Grand Hotel park with the entrance in the foreground (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) 1929: View of the park with the concert pagoda (postcard, reproduction of the original preserved in Levico Terme, Fabio Recchia collection) La sede della mostra: Villa Paradiso nel parco di Levico The Exhibition site: Villa Paradiso in the Park of Levico La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Levico Terme e i Servizi Attività culturali e Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento The exhibition has been organized by the Trentino History Museum Foundation with the assistance of the Culture & Tourism Council of the City of Levico Terme and the Cultural Activities, Nature Conservation and Environment Enhancement Department of the Autonomous Province of Trento. con la partecipazione di / Assisted by Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Levico Acque s.r.l, Terme di Levico e Vetriolo con il patrocinio di / Sponsored by Euregio Tirolo Alto Adige Trentino a cura di / Edited by Francesco Filippi, Fabrizio Fronza, Elena Libardi, Laura Motter e Rodolfo Taiani coordinamento organizzativo e supervisione scientifica / Organization and scientific supervision Rodolfo Taiani e Fabrizio Fronza progetto allestitivo / Layout Claudio Battisti, Studiobbs, Trento progetto grafico / Graphics Sonia Lunardelli – Mugrafik, Trento composizione musicale / Music Emilio Galante, Trento interviste e realizzazioni video / Interviews and videos Carlo Gottardi e Piergiorgio Bertoldi (Associazione videoamatori Valsugana, Levico Terme) tour virtuale / Virtual tour Royal 360, Trento stampe serigrafiche / Serigraphy Digital service, Egna (BZ) realizzazione allestimenti / Installations Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, Squadra allestimenti della Fondazione Museo storico del Trentino hanno collaborato / Assistants Il Gabbiano, cooperativa sociale di solidarietà, Trento, GTE Elettrica di Pedrolli Tiziano, Trento, Videoerre di Rizzato Roberto, Trento coordinamento attività di allestimento / Installation activity coordination Claudio Marconi testimoni / Witnesses Adelia Cetto, Cesare Conci, Germano Libardi, Luca Libardi, Fabio Recchia, Giancarlo Tognoli prestatori / Lenders Sandra Andreatta Pohl, Levico Terme - Nicola Angeli, Trento - Archivio di Stato, Trento Archivio provinciale, Trento - Archivio storico comunale, Levico Terme - Gerico Bellucci, Brescia - Francesca Bertamini, Trento - Biblioteca comunale, Levico Terme - Biblioteca comunale, Trento - Enrico Bolognani, Trento - Donatella Bommassar, Levico Terme - Centro Don Ziglio, Levico Terme - Circolo culturale ricreativo di Panchià - Claudio Clamer, Trento - Mariapia Cunico, Trento - Nicola Curzel, Trento Giovanni Dalmaso, Levico Terme - Famiglia Romanese, Levico Terme - Ferdinandeum LandesMuseum, Innsbruck - Fondazione Museo storico del Trentino, Trento - Renzo Frisanco, Levico Terme - Famiglia Galvan, Hotel Bellavista, Levico Terme - Levico Acque S.r.l., Levico Terme - Levicofin S.r.l., Levico Terme - Ciro Libardi, Levico Terme Magnifica Comunità di Fiemme, Cavalese - Museo civico Luigi Bailo, Treviso - Museo provinciale del Turismo, Merano - Markus Polly-Pollacsek, Amburgo - Fabio Recchia, Levico Terme - Lorena Sartori, Trento - Servizio geologico della Provincia autonoma di Trento, Trento - Giancarlo Tognoli, Levico Terme si ringraziano / Acknowledgements Tommaso Acler, Carolina Arriagada Cattoni, Valeria Balassone, Lino Beber, Arturo Benedetti, Giacomo Bianchi, Ruggero Bolognani, Compagnia Nonsoloteatro Levico, Alessandro Cont, Innocenzo Coppola, Laura Dalprà, Luca Dalla Rosa, Manuela Dalmeri, Luciano Decarli, Chiara Defrancesco, Marco Defrancesco, Alberto Felicetti, Chiara Felicetti, Giuseppe Ferrandi, Sandro Flaim, Mauro Franzoni, Franco Frisanco, Prisca Giovannini, Miriam Goio, Cornelia Goss, Silvano Groff, Mauro Hausbergher, Fabrizio Leonardelli, Michela Luise, Claudio Martinelli, Maddalena Natalicchio, Veronica Nicolini, Massimo Nicolussi, Cristina Pasolli, Gianpiero Passamani, Giovanni Passerini, Alessandro Pedrotti, Francesca Rocchetti, Paul Rösch, Ernesto Santuliana, Laura Spazian, Monica Tamanini, Caterina Tomasi, Leonardo Vinciguerra, Paola Visintainer