Passeggiate da fiaba in Alta Valsugana ITINERARIO DI SILVIA VERNACCINI Da Levico Terme a Vetriolo Terme ALTA VALSUGANA: Alla scoperta dei segreti dell’acqua miracolosa Partendo dal cuore della cittadina di Levico Terme (520 m), questa passeggiata risale il Monte Fronte per raggiunge Vetriolo Terme che, con le sue sorgenti di acque curative, ha contribuito allo sviluppo turistico della zona. Dal moderno Centro Termale imboccate via Roma e superate l’inconfondibile Torre Belvedere con scala esterna a spirale (la Tor; restauri al termine, “adottata” dal FAI): risalente alla prima metà dell’Ottocento, venne realizzata e affrescata imitando i bassorilievi lapidei per volontà Panoramica sul Lago di Levico. www.risparmiolandia.it dell’allora podestà Emilio degli Avancini. Giunti in piazza M. Libardoni, antico nucleo rurale del paese, piegate in salita per via Montel, via Fonda poi, superando la S.P. 11 salite sulla Strada del baron (già del barone Sordeaux) che attra- Passeggiate da fiaba in Alta Valsugana versa la tenuta di Maso Rosso, ancora segnata da un vecchio muretto di pietre e da coltivazioni di frutta: un ambiente che funse da spunto anche a opere letterarie del romanziere e storico Avancino degli Avancini nei primi decenni del Novecento. Eccovi ora sbucare nella boscosa località Guizza (684 m; 0.30 ore), toponimo derivante forse da wizza, pascolo della comunità, posta sulla sinistra del Rio Maggiore, il rivo che attraversa l’abitato. Vi trovate sull’incrocio stradale per Vetriolo, del quale a voi spetta la Strada del Ronco, che ricalca il sentiero Sat n. 305/E5 lungo le pendici del Monte Fronte, il rilievo che ripara la cittadina dai venti freddi del nord garantendole un piacevole microclima. In costante salita e superando attraverso il bosco lontani gruppi di masi, giungete a Vetriolo Terme (1.500 m; 2.45 ore), la più piccola frazione di Levico Terme. Un tempo quasi un piccolo paese, oggi località turistica immersa nel verde – in inverno campo-base per gli impianti sciistici della Panarotta (fino a una ventina di anni fa vi partiva la cabinovia per Panarotta 2002) – Vetriolo Terme già nel 1838 contava ben 10 alberghi. Il primo edificio balneare venne costruito nel 1814, ampliato nel 1936 e in seguito più volte rinnovato; ancora oggi le Terme di Vetriolo risultano essere le più in quota d’Europa (1.500 m). Lo stabilimento termale, che raggiungete piegando subito a sinistra, offre bagni termali, inalazioni, fisioterapia; una fonte dell’acqua di Vetriolo viene invece imbottigliata e venduta come acqua medicinale oligominerale naturale, con etichetta “Levico Casara”. La scoperta di queste sorgenti di acque minerali arsenicali-ferruginose risale al Seicento per opera dei minatori Knappen/Canopi, chiamati dal Principe vescovo di Trento per estrarre i minerali del ferro, rame, piombo dalle viscere della montagna; questi, scavando, trovarono la grotta dell’Acqua Forte, per tanto soprannominata Canopa, e col tempo, sperimentato da contadini e pastori quanto bene facesse agli animali, anche le autorità sanitarie presero a valutarne le proprietà curative. Nel 1782 si ha la prima relazione medica e così di seguito sorsero anche gli stabilimenti; poi però, per ovviare alla disagevole posizione geografica per i mezzi di allora, l’acqua venne in parte canalizzata a Levico posta 1000 metri più in basso. Levico Terme, dunque, cresce quale elegante esempio di ville d’eau In questa pagina: scorcio di Levico Terme. Passeggiate da fiaba in Alta Valsugana termale ottocentesca, nella quale amava soggiornare la famiglia imperiale degli Asburgo certa di ricevere beneficio dalle sue fonti d’acqua. Le vicende proseguono narrando che nel 1860 viene fondata da un gruppo di levicensi la prima “Società Balneare” e costruito il cosiddetto Stabilimento Vecchio; nel 1897 vi subentra l’internazionale “Società Berlinese” che, con lo Stabilimento Nuovo e il Parco delle Terme, dà vita all’attuale realtà termale. Apprezzato a livello europeo, il Centro termale di Levico e Vetriolo (convenzionato con il sistema sanitario nazionale) si caratterizza dunque per un’acqua ad alta concentrazione di sali di ferro e arsenico, indicata contro le affezioni delle vie respiratorie; i fanghi, invece, curano artrosi e reumatismi. Così la storia, i racconti popolari vogliono invece che furono le lacrime dei figli di re Fravort, il re della montagna, a far nascere le sorgenti di acqua termale di LevicoVetriolo. Per salvarli dalla morte, in quanto rei di cattivi comportamenti, il padre rinchiude infatti i figli maschi Sidero (ferro), Colbalto (arsenico), Cupro (rame) in una grotta e la Nella foto grande sopra: il Parco delle Terme di Levico; sotto, la Torre Belvedere. A sinistra, dall’alto: sulla Strada del Michelotto; segnaletica sul sentiero. Passeggiate da fiaba in Alta Valsugana figlia Ocra in una’altra. Pentiti, questi piangono lacrime amare, malgrado il padre li conforti ogni giorno, a mezzanotte, raccontando loro quanto bene facciano le loro lacrime/acque. Le acque di Vetriolo si distinguono dunque in “forte” e “debole” in base alla concentrazione di minerali: la Grotta dell’Acqua Forte sta più in alto (1.490 m; nei pressi dell’Albergo Roma, a monte della chiesetta della Maria Vergine ad Nives), la Caverna dell’Ocra, con l’acqua “debole”, 100 metri più in basso (nei pressi dell’Albergo Al Maso Vetriolo Vecchio; pedana per lancio per voli con parapendio o deltaplano, bus navetta che riporta a Vetriolo). Dallo stabilimento termale, dopo aver dato Levico Terme, APT: tel. 0461 727700; www. visitvalsugana.it Centro termale di Lévico: tel. 0461 706077 da fine aprile a inizi novembre; www.termedilevico.it Centro termale di Vetriolo: tel. 0461 701835 da metà giugno a fine agosto Levico, Imperial Grand Hotel Terme: tel. 0461 702330 da metà aprile a fine ottobre un’occhiata alla fertile piana dell’Alta Valsugana dal piazzale panoramico, si prosegue diritti fino a piegare a sinistra di nuovo nel bosco seguendo l’indicazione del Sentiero della Pace, che coincide con il sentiero Sat n. 303. Al bivio per Compet potete scegliere di continuare sulla strada e raggiungere Compet (1.383 m; 0.30 ore) località residenziale frazione di Vignola-Falesina per poi riprendere sulla Strada del Michelotto il n. 303 direzione Tamazo, oppure puntare direttamente sempre nel bosco riagganciandovi al succitato sentiero: si tratta di comodi tracciati che ricalcano l’antica viabilità prima della costruzione della strada provinciale. Scesi a Tamazo (768 m; 1.30 ore) attraversate la S.P. 11 – per gli appassionati questa strada è una Salita del ciclismo mitico (Compet è gemellata con Alpe d’Huez) – e continuate in discesa direzione Salina (550 m), località residenziale, quindi Levico (1.30 ore). In totale, andata e ritorno da Levico Terme a Vetriolo Terme richiede 6.30 ore. Dall’alto: panoramica sul Monte Forte; devozione lungo il cammino; decorazione della facciata della chiesetta di Vetriolo Terme.