Introduzione All’Oriente Lezione 02 2205-1766 a.C. Dinastia Xia (夏) Prima dinastia cinese, in parte leggendaria. Il Grande Yu lasciò il trono al figlio Qi e ai suoi discendenti. L’ultimo di questa dinastia fu il re Jie detronizzato dagli Shang. 1766-1122 a.C. (Età del Bronzo) Dinastia Shang/Yin (商朝/殷代) Vengono introdotti i pittogrammi. 1122-770 a.C. Dinastia Zhou (周朝) Il regno è diviso in numerosi Stati, organizzati secondo strutture simili a quelle feudali, sempre in lotta fra loro. Codificazione della scrittura: nascono i primi caratteri della lingua cinese. Iscrizioni regali su bronzi sacrificali. 770-476 a.C. (Età del Ferro) Periodo Chunqiu Ossia, “Delle Primavere e degli Autunni“. I principi locali rafforzano la loro autorità Confucio (551-479 a.C.) diffonde la sua dottrina. Nascono i primi studi filosofici. L’Impero Cinese 476-221 a.C. Epoca Zhanguo (战国) L’epoca dei “Regni Combattenti". La Cina è divisa in una decina di principati feudali in guerra fra loro. Epoca delle Cento scuole: confucianesimo, taoismo e dai legisti. Di questo periodo sono Mencio e Lao Tsu. Rinasce l’arte del bronzo. È di quest’epoca La nobile dama, la più antica pittura cinese finora conosciuta. 221-210 a.C. Dinastia Qin (秦朝) Fondata da Qin Shi Huangdi, il primo imperatore Qin; unifica il territorio settentrionale, la lingua scritta, le leggi e comincia la costruzione della Grande Muraglia per proteggere il nuovo impero dalle incursioni dei nomadi. Inizia la riforma agraria: ai contadini vengono concesse in proprietà le terre da loro coltivate. Unifica i pesi, le misure e la lunghezza dell’asse dei carri, codifica la scrittura dei caratteri. Il primo ministro Li Si pubblica il primo catalogo ufficiale con 3300 caratteri. Distruzione dei libri confuciani. 206 a.C.- 220 d.C. Dinastia Han (汉朝) Fondata da Liu Bang con capitale Chang’an presso l’attuale Xi’an (Han occidentale) ed a Luoyang (Han orientale). Invenzione della carta (105 a.C.). L’impero comincia una politica di espansione nell’Asia centrale. Viene introdotto in Cina il buddhismo Mahayana, si apre La via della seta, vengono introdotti i monopoli di stato. Sviluppo dell’arte funeraria. Confucio Nell'insegnamento di Confucio, nei suoi principi morali religiosi, politici e sociali, si sono identificati sin dal secondo secolo A. C la maggioranza dei cinesi. Il confucianesimo diventò l’ideologia ufficiale della classe dominante dal 136 a.C. Nel suo pensiero il fine ultimo di un buon governo, doveva essere il benessere e la felicità dei popolo, perseguiti mantenendo inalterato l'uso delle antiche tradizioni. Nella sua scuola per la prima volta, fu enunciato il principio che l'insegnamento doveva essere esteso a tutte le classi sociali, senza distinzione di casta e che chiunque ne avesse la capacità poteva diventare letterato e servire il proprio principe e l'impero come funzionario. Proprio per la conservazione dei principio che doveri e norme di vita rispecchiassero l'ordine celeste si doveva amare e rispettare il sovrano, rappresentante legittimo dei Cielo, i genitori, i figli, il prossimo. Mantenendo inalterati questi principi, il pensiero confuciano, affermò una classe di letterati e funzionari che se ne servirono come strumento ideologico per l'affermazione e conservazione di un sistema assolutista e dispotico. Esami statali Nel 124 a.C. gli Han istituirono un’accademia per la preparazione dei futuri funzionari statali che, fin dall'inizio, si basò sullo studio dei testi confuciani; in questo modo senza ricorrere a metodi repressivi, scomparvero le altre scuole di pensiero. Il trionfo dei pensiero di Confucio fu legato al sorgere di una nuova classe, quella dei Funzionari Statali che erano nello stesso tempo uomini di lettere e proprietari terrieri; per secoli mantennero il controllo sul governo. La preparazione agli esami era però lunga e costosa ed in genere solo i ricchi potevano sostenerla. Ai Funzionari, conosciuti in occidente con il nome di Mandarini, spettava riscuotere il lavoro dei amministrare il Celeste lmpero riscuotendo i tributi, dirigendo i lavori pubblici (strade, bonifiche, opere idrauliche) ed i lavori collettivi. Le lunghe unghie dei mandarini erano la dimostrazione dei loro rifiuto nei confronti lavoro manuale. 220-265 d.C. Periodo dei Tre Regni (三国) 589-618 d.C. Alla caduta degli Han l’impero si divide in tre Stati: Wei al nord, Shu nel Sichuan, Wu al sud. L’unità culturale del Paese stabilita dagli Han con la creazione dello Stato confuciano, viene minacciata dall’introduzione di una religione straniera: il buddhismo. Il Taoismo si trasforma da dottrina politica in sistema filosofico-religioso. Alla fine trionfa il regno di Wei, che darà porrà le fondamenta per la dinastia dei Jin. Dinastia Sui (隋朝) 265-317 d.C. Dinastia Jin Occidentali La nuova dinastia favorisce Il buddhismo; nascono i primi grandi monasteri, inizia l’arte buddhista che lascerà capolavori come i templi rupestri di Yungang e Longmen. 317-420 d.C. Dinastia Jin Orientali 380-550 d.C. Dinastia Wei del nord Restaurazione; riunificazione politica dei vari Stati cinesi. Yangdi inizia i lavori del Canale imperiale che unirà il sud al nord. 618-927 d.C. Dinastia Tang (唐朝) L’impero cinese raggiunge la sua massima estensione e una notevole floridezza economica. Epoca d’oro della poesia e dell’arte; terracotta e porcellana. Invenzione della stampa e introduzione della carta moneta. Diffusione del buddhismo e del confucianesimo che con i suoi principi etici e politici permea la struttura statale. La reazione confuciana sfocia nella proibizione di costruire templi e monasteri buddhisti (626), di breve durata. La Via della seta si rianima di carovane. Nasce la Scuola settentrionale del paesaggio (670 circa). L’imperatore Huang, artista e letterato, fonda l’Accademia Hanlin (Foresta di pennelli). È il momento magico della poesia cinese. 907-960 d.C. Cinque Dinastie (Nord) Dieci Regni (Sud) L’economia meridionale diventa più fiorente di quella settentrionale. 947-1122 d.C. Dinastia Liao 960-1127 d.C. 1127-1279 d.C. Song del Nord Song del Sud Nasce uno Stato burocratico con una forte autorità centrale; rinascita del sistema degli esami. L’imperatore Huizong riporta al primitivo splendore l’Accademia della pittura, mettendola sotto la protezione imperiale. Grandi invenzioni come polvere da sparo, stampa a caratteri mobili, bussola. 1368-1644 d.C. Dinastia Ming (大明帝国) Fondata dal monaco buddhista Zhu Yuanzhang (1328-1398) pone fine al dominio mongolo. Con l’imperatore Yongle (1403-1425) la capitale diviene Beijing. Sotto il suo regno l’impero raggiunge l’apice della prosperità. È un’epoca di grandi riforme, di aperture commerciali con i Paesi d’oltremare. Viene restaurata la Grande Muraglia, costruita la Città imperiale e il Tempio del Cielo. Viene redatta un’enciclopedia di tutta la letteratura cinese. Il gesuita P. Matteo Ricci (1552-1610) entra in Cina dove scrive (Mappamondo cinese), insegna scienze occidentali (matematica, astronomia) a Nanjing e alla corte imperiale di Beijing e fa discreta opera di apostolato cristiano. 1644-1840 d.C. 1279-1368 d.C. Dinastia Qing (清朝) Dinastia Yuan I Mancesi penetrano in Cina dal nord e proclamano la dinastia dei Qing. Il confucianesimo diviene dottrina di Stato. Come segno di sudditanza, i Qing impongono a tutti i sudditi cinesi di portare il codino, alla moda mancese, pena la decapitazione. Il principale imperatore è Qianlong (1736-1796). I mongoli di Gengis Khan conquistano la Cina e con Kubilai Khan fondano una loro dinastia. I primi europei raggiungono la Cina; Marco Polo (1254-1323) compie i famosi viaggi. Incapaci di gestire l’economia cinese, trascurano l’agricoltura e puntano ad un sistema più adatto ai nomadi. Le Origini I Tibetani nascono come tribù affine ai birmani; si stanziarono nell'altopiano dell'Himalaya tra il 700 ed il 400 a.C., dando origine ai primi feudi attorno al 320 a.C. ed al primo regno tibetano nel 127 a.C., data di partenza del calendario tibetano. In quell'anno il Tibet venne unificato dal sovrano Nyatri Tsenpo (163-101 a.C.); la religione più diffusa era il Bön, accanto ad altre credenze minori. Il regno s'ingrandì progressivamente, divenendo sempre più potente. Il Buddismo, nella sua forma di lamaismo arrivò in Tibet nel 333 d.C. grazie all'opera del re Lha Toto Ri Gniendzen (284-363 d.C.). Già attorno al 400 d.C. il regno tibetano era in grado di poter inviare ambascerie in Cina. L’ascesa del Buddhismo La storia propriamente conosciuta e documentabile del Tibet inizia con il re SrongTsen Ganpo (Srongstan Gampo), il primo a convertirsi al buddismo nel 617 d.C. Durante il suo regno (598-650 d.C.) unificò il Tibet in un singolo paese, comprendendo tutti i territori in cui era parlato il tibetano. Nel 653 d.C. venne aperta la prima scuola teologica tibetana, da cui prese origine, nel 690 d.C., l'attuale alfabeto tibetano ed iniziò a formarsi la cultura tibetana. Il Buddismo fu finalmente assunto come religione ufficiale (751 d.C.); Il primo monastero fu costruito a Samye nel 758 d.C. Storia del Tibet L’apice Tra il VII e il X secolo l'impero Tibetano raggiunse il suo apogeo e si estese fino al territorio cinese e di altri paesi dell'Asia Centrale sotto re Trisong Detsen (755-804 d.C.). Nel 763 d.C. l'esercito tibetano si impadronì dell’allora capitale cinese Ch'ang-an; nell'822 d.C. venne concluso un trattato di pace, le cui condizioni limitarono l’egemonia cinese sul continente. La società nel periodo imperiale prevedeva tre tipi di proprietà: della nobiltà, del clero buddhista e libera. Tale forma continuò per un millennio, fino all'invasione cinese del 1950. Il Declino La potenza Tibetana subì un rapido declino; tra l'824 ed il 1247 d.C. l'intero Impero collassò in seguito all' assassinio del re Tri Wudum Tsen (821-841 d.C.), popolarmente ricordato come Lhang Dharma per la sua persecuzione contro i buddisti, che innescò una guerra civile. L’impero si frantumò in piccoli principati dando inizio ad un periodo oscuro iniziò per il Tibet. Durante questa fase i contatti coi paesi confinanti, Cina compresa, divennero minimi. Fu in questo periodo che iniziarono i pellegrinaggi dei buddisti cinesi in Tibet ed in India e che i primi europei giunsero in Tibet. L’occupazione Mongola Gengis Khan recentemente eletto capo dei Mongoli e buddista egli stesso, iniziò le campagne militari contro la Cina ed il Tibet a partire dal 1206. I Mongoli, invasero il Tibet nel 1207 e la Cina nel 1216, completandone l'annessione nel 1279. Già dal 1256 la reggenza del Tibet venne posta nella mani del monastero Buddhista di Sakya e dei suoi abati, anche se il Tibet restava uno stato vassallo. I Tibetani furono in grado di liberarsi dai mongoli nel 1358, quando Phagma Drupa (1324 - 1376) si sostituì al regime dei Sakya Lama. Il Buddhismo al Potere Dopo un periodo in cui il dominio era tornato in mano alla monarchia, l’esercito mongolo tornò ad invadere il Tibet, donando il potere alla massima autorità religiosa della scuola buddhista Gelugpa (Berretti Gialli), il Dalai Lama. Allora già alla quinta incarnazione. Nel 1642 il grande quinto Dalai Lama, Lobsang Gyatso (1617-1682), assunse un effettivo potere spirituale e temporale sul Tibet. Egli istituì il sistema di Governo Tibetano, conosciuto come Gaden Phodrang, abbattuto nel 1950 dai cinesi. Il suo regno fu florido, ma, alla sua morte, ricominciarono congiure ed intrighi ed il paese ripiombò nel caos. La dominazione Sino-Mancese Nel 1720 i Manciù, che dominavano la Cina, si intromisero nelle questioni Tibetane inviando truppe per scortare il giovane settimo Dalai Lama, nato nel Tibet orientale a Lhasa. Quando le truppe Manciù abbandonarono Lhasa, lasciarono indietro un commissario residente (Amban); ufficialmente doveva rimanere a disposizione del Dalai Lama, ma in realtà era l’effettivo sovrano del Tibet. Quando i Tibetani si ribellarono contro i Cinesi nel 1750 e uccisero l‘Amban, i cinesi allora rapirono il Dalai Lama e lo tennero prigioniero per quattro anni. Dal 1723 i rappresentanti dell'lmpero cinese (Amban), dotati di poteri assoluti su ogni atto dell'amministrazione, iniziarono a risiedere a Lhasa. Nel 1788, l'VIII Dalai Lama si trovò costretto a chiamare i Cinesi nel Tibet per fronteggiare una invasione nepalese. I cinesi, all'insaputa dei tibetani, si accordarono col Nepal che si ritirò in cambio di tributi quinquennali. Il prestigio cinese cresceva in Tibet, e quindi anche il controllo cinese sui successivi Dalai Lama; i quattro che seguirono (dal 1806 al 1875) ebbero vita breve e non riuscirono ad esprimere né la propria personalità né il proprio potere. Le Origini L'antica Corea era caratterizzata dalle comunitàclan che formavano piccole città-stato; queste gradualmente si unirono alla lega delle tribù, organizzate in strutture politiche complesse. Dalle varie tribù-lega, emersero tre regni. I Tre Regni Il regno di Goguryeo (Koguryo) (37 a.C- 668 d.C.), fu il primo a svilupparsi. Le sue bellicose truppe conquistarono le tribù vicine l'una dopo l'altra, e nel 313 d.C., arrivarono fino in Cina. Il regno di Baekje (18 a.C-660 d.C.), crebbe come città-stato e divenne un altro regno confederato, simile a quello di Goguryeo. Baekje si sviluppò come uno stato centralizzato e aristocratico. Il regno di Silla (57 a.C – 935) era situato all'estremo sud della penisola ed inizialmente era il più debole ed e il meno sviluppato dei tre regni. Questo perché Silla geograficamente era isolato ed estraneo all'influenza cinese; però era anche più aperto ad uno sviluppo pratico e originale, autonomo dall'influenza cinese. La società di Silla era caratterizzata da una stratificazione gerarchica molto marcata tra le classi ed affidava la sua potenza militare alle Hwarang (Il fior fiore del gioventù), corti di giovani combattenti ispirati alle virtù Buddhiste. Storia della Corea I Regni di Silla e Balhae A metà del VI secolo, il regno di Silla assorbì i le città stato di Gaya, che confinavano con il suo territorio. Inizialmente Silla si alleò con la dinastia cinese dei Tang per sottomettere i regni di Goguryeo e Baekje; Silla unificò alla penisola coreana nel 668, ma dovette poi rivoltarsi contro gli stessi Tang quando la Cina cercò d’incorporare i due regni coreani. Silla respinse con successo i Tang, prima nel 676 e poi nel 698. Il culmine della sua potenza e della sua prosperità ci fu nella metà del VIII secolo. Silla provò a costituire il Paese ideale secondo insegnamenti del buddismo. Il culto buddhista ebbe però breve durata. Di li a poco alcuni dei dirigenti regionali si proclamarono autorità indipendenti dei regni di Goguryeo e Baekje. Nel frattempo i popoli di Goguryeo che risiedevano nel centro-sud della Manciuria aveno costituito il Regno di Balhae, che includeva anche altre popolazioni. Balhae costituì il proprio sistema di Governo accentrandolo attorno a cinque capitali regionali, prendendo ad esempio il modello amministrativo del regno Goguryeo. La prosperità di Balhae crebbe molto nella prima metà del VIII secolo con un enorme estensione del territorio; fu persino ratificato un accordo diplomatico con la Turchia e con il Giappone. La dinastia Goryeo (918-1392) Quando nel 926 Balhae venne sottomesso dai Khitan, un popolo mancese, la classe dirigente si mosse verso sud e partecipò alla fondazione della nuova dinastia di Goryeo; nel 935 l’ultimo re di Silla abdicò in favore di essa. La dinastia di Goryeo, da cui deriva l’attuale nome della Corea, fu fondata dal Wang Geon, un generale che aveva combattuto per un principe ribelle del regno di Silla. Scegliendo quale capitale della nuova dinastia Songak (oggi Gaeseong), proclamò la sua intenzione di recuperare i territori perduti nel nord-ovest della Cina. La dinastia Goryeo non riuscì a reclamare i territori perduti, ma raggiunse un elevatissimo livello culturale; alcuni esempi sono l’arte del Cheongja (ceramica blu-verd) e la diffusione della tradizione buddista, il cui emblema fu il Tripitaka Coreano, una raccolta di più di 80.000 tavole di legno su cui era inciso l’intero canone buddista. Nel 1234 vennero inventati i caratteri mobili metallici per la stampa, con quasi duecento anni d’anticipo su Gutenberg. Negli anni seguenti, la dinastia di Goryeo iniziò il suo declino, indebolita dalle lotte fra accademicifunzionari e guerrieri, tra confuciani e buddisti. Le invasioni mongole iniziate nel 1231 ridussero Goryeo a uno Stato vassallo dei mongoli per quasi un secolo, nonostante la coraggiosa resistenza del popolo coreano. La dinastia Joseon (1392-1910) Nel 1392, il Generale Yi Seong-gye fondò una nuova dinastia chiamata Joseon. I primi governatori di Joseon, allo scopo di contrastare il predominio dei buddisti, diffusosi durante la dinastia Goryeo, sostennero il confucianesimo come filosofia alla base del regno. La classe dirigente di Joseon governò con una politica equilibrata. Il canale principale per reclutare i membri per il governo ufficiale era Un sistema di esami. Questo stimolò la mobilità sociale e l'attività intellettuale; la società, orientata al confucianesimo, valutava molto di più gli studi accademici rispetto al commercio e all'industria. Durante il regno del quarto re di Joseon, Sejong (r. 1418-1450) la Corea conobbe una fioritura culturale ed artistica senza precedenti. Per suo volere gli studiosi dell'Accademia reale inventarono l'alfabeto coreano, l'Hangul. Il re nutriva un grande interesse per le scienze astronomiche, e fu per sua richiesta che vennero inventati l'orologio solare, l'orologio acquatico, il mappamondo celeste e la mappa astronomica. Nel 1450 Sejong abdicò a favore di suo figlio, ma questi morì a breve e gli successe un principe di 11 anni. Nel 1455 lo zio ne usurpò il trono col nome di re Sejo; questi creò una struttura istituzionale per il Governo pubblicando un compendio di Codici legali, il Gyeongguk Daejeon. Nel 1592 il Giappone invase la Corea per aprirsi la strada all'invasione della Cina. Durante la guerra, numerosi artisti e tecnici coreani, e anche i vasai, furono deportati a la forza in Giappone. I giapponesi iniziarono a ritirarsi dalla Corea a causa della morte di Toyotomi Hideyoshi. La guerra finì nel 1598, ma lasciò conseguenze disastrose in Corea e nella Cina dei Ming. All'inizio del XVII secolo, un movimento che propugnava le idee degli studiosi pragmatici coreani, Silhak, conquistò il favore degli studiosi e dei funzionari liberali, proponendosi come guida per la costruzione di uno Stato moderno. Questo insisteva sulla necessità di migliorare l'agricoltura e l'industria tramite una riforma nella distribuzione della terra. Ma il governo conservatore degli aristocratici non era ancora pronto ad accettare cambiamenti così drastici. Nella seconda metà dell'era Joseon, il Governo ed i ceti più elevati vennero indeboliti dalle numerose fazioni. Per uscire da questa questa situazione, il re Yeongjo baso la sua politica sull'imparzialità. Così facendo riuscì a rinforzare l'autorità reale ed a realizzare la stabilità politica. Il suo successore, re Jeongjo mantenne questa linea di condotta. Inoltre, costituì la biblioteca reale per conservare i documenti reali e le riforme culturali. Alcuni studiosi cominciarono a scrivere dei libri in cui consigliavano le riforme agricole e industriali, ma poche delle loro idee furono adottate dal Governo.