“Madre Terra”
La Caritas Diocesana di Tempio - Ampurias per la custodia del creato
“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante
nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che
desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione
una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni
distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni”
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Le parole di Papa Francesco risuonano come un monito ed un'esortazione: il nostro pianeta sta
soffrendo e ogni giorno grida all'uomo la sua sofferenza. Questi non può restare indifferente di
fronte alle continue richieste di aiuto, deve agire in fretta e con coscienza, per garantire un futuro
agli abitanti del domani.
I temi in questione evocano spesso in noi storie di paesi lontani e sembrano non riguardarci
direttamente, ma gli accadimenti degli ultimi tempi - primo fra tutti l'evento alluvionale che ha
colpito la Sardegna il 18 novembre 2013 - ci hanno catapultato all'interno di una realtà nuova che
ci ha imposto una sensibilità diversa, meno incline al compatire e più protesa verso le azioni
concrete; i dati statistici e gli studi scientifici condotti da tecnici ed esperti di vari settori ci
pongono, infatti, dinanzi ad un elemento ormai certo: gli eventi meteorologici a carattere estremo
sono sempre più frequenti e comportano conseguenze sempre più disastrose a livello ambientale,
sociale ed economico per le aree colpite, in particolare quelle maggiormente antropizzate.
E' ormai assodato il fatto che la loro maggiore frequenza e intensità sia legata ai cambiamenti
climatici che stanno interessando il pianeta, dovuti principalmente al riscaldamento globale indotto
dall'immissione nell'atmosfera dei gas serra; allo stesso modo è noto che il numero crescente di
perdite di vite umane e la crescente entità dei danni correlati ai fenomeni estremi siano dovuti
esclusivamente alla gestione irresponsabile del territorio da parte dell'uomo. A tal riguardo, il
professor Angelo Aru, decano dei geologi sardi e autore negli anni '90 della "Carta dei suoli della
Sardegna" e del progetto "Medalus" sulla desertificazione dell'isola, in un'intervista al Corriere della
Sera ha così espresso il suo pensiero: «Il grande problema della Sardegna è l'uso sconsiderato e
incondizionato del territorio, senza alcuna preoccupazione per le conseguenze che derivano da
certi interventi non solo edilizi. Colpa di una mancanza di una cultura diffusa, soprattutto da parte
della classe politica. [...] Si costruisce ovunque, in particolare sulle aree di recenti alluvioni ai lati
dei fiumi. Quelle aree rappresentano le casse di espansione di un corso d'acqua, dovrebbe essere
rigorosamente vietato costruire lì. Invece non si fa altro; ed è una follia, lo vediamo proprio nel
caso delle alluvioni». Il geologo ha inoltre fatto riferimento ai danni arrecati all'economia locale
dalle politiche edilizie degli ultimi decenni e ai danni provocati al territorio da scelte economiche
poco rispettose delle leggi naturali: «Le zone alluvionate diventano le migliori aree agricole
possibili, conservarle sarebbe di immensa importanza strategica per l'economia della nostra
regione. Nel mondo cresce la popolazione e diminuiscono le zone coltivabili. Invece, si ricorre solo
al cemento, quando l'agricoltura sarà l'investimento del futuro. [...]Per aumentare artificialmente le
superfici a pascolo, si consentono arature anche a quote elevate e su aree in pendenza. Bisogna
ricordarsi sempre che i suoli, così come si offrono in natura, sono i migliori regolatori dei deflussi a
valle delle acque meteoriche. Quando si distrugge l'ecosistema montano, appunto arando la
“Come esseri umani non siamo meri beneficiari...” Papa Francesco.
superficie, si mette a nudo il suolo minerale e si distrugge la sostanza organica originaria. E così il
coefficiente di deflusso delle acque aumenta a dismisura, con tutto il materiale che viene
trasportato».
I concetti del prof. Aru fanno da eco alle parole durissime pronunciate nell'omelia dal Vescovo della
Diocesi di Tempio - Ampurias, Mons. Sebastiano Sanguinetti, durante i funerali delle vittime
diocesane dell'alluvione "Cleopatra": «Non possiamo lasciare inascoltato il tragico monito che
questa disgrazia porta con sè. Da quello che è successo non è estranea la mano dell’uomo. Ci
sarebbero stati esiti meno devastanti se avessimo imparato a rispettare i ritmi del creato».
L'uomo è quindi il principale responsabile: il territorio isolano è costantemente minacciato e
violentato da pratiche irrispettose dell'ambiente quali il disboscamento selvaggio e lo sfruttamento
sconsiderato del suolo, dalla cementificazione e dalle politiche edilizie ed economiche errate, dagli
incendi che ogni anno mandano in fumo migliaia di ettari di vegetazione, alterando gli equilibri di
un ecosistema sempre più fragile e indifeso.
Occorre, quindi, una vera presa di coscienza del problema da parte di tutti, istituzioni in primis, per
avviare un'opera di prevenzione efficace che spinga verso un deciso cambio di rotta, nella
direzione di uno sviluppo più responsabile ed ecosostenibile. Un ruolo chiave, in questa
prospettiva, potrebbe essere ricoperto dall'istituzione scolastica, che ha il compito di formare i
cittadini del domani: affrontare fin dai primi anni di vita le tematiche correlate con la tutela
dell'ambiente e il rispetto delle leggi naturali costituirebbe certamente il primo passo fondamentale
per plasmare una società più consapevole, più sensibile, più preparata e più concreta
nell'affrontare le problematiche territoriali e le nuove sfide proposte dai cambiamenti climatici in
atto.
La Caritas diocesana, che ha profuso e continua a profondere un enorme impegno sia in termini di
risorse che di energie per far fronte alla situazione di emergenza creatasi in seguito all'evento
alluvionale del novembre 2013, vuole in questo momento impegnarsi, con il sostegno della scuola
e delle istituzioni, in un'opera di prevenzione a tutto campo che riguardi non solo il problema del
dissesto idrogeologico, ma anche quelli appena citati degli incendi, del disboscamento, della
desertificazione, dello sfruttamento del suolo, dell'abusivismo edilizio, dell'inquinamento, dello
smaltimento dei rifiuti etc..., in accordo con le disposizioni della CEI, nello spirito della Giornata per
la custodia del creato, che si celebra ogni anno il 1 luglio e che quest’anno compie 10 anni.
Papa Francesco tiene ben desto con i suoi ripetuti interventi il problema e, fra qualche mese, ci
farà dono anche di una Enciclica al riguardo.
“Come esseri umani non siamo meri beneficiari...” Papa Francesco.
Obiettivi generali
La finalità del progetto è quella di sensibilizzare le nuove generazioni della Diocesi di Tempio Ampurias nei riguardi delle problematiche connesse con l'ambiente e il territorio. Educare i
bambini, i ragazzi e i giovani al rispetto e alla salvaguardia del creato costituisce infatti il primo e
fondamenrtale passo verso la sensibilizzazione dell'intera comunità.
Destinatari del progetto
I destinatari del progetto sono gli studenti delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie, delle
scuole secondarie di primo e secondo grado, dell'università; le parrochie, gli oratori e il mondo
dell’associazionismo. Attraverso le attività e le manifestazioni pubbliche (concerti, seminari ecc...)
saranno inoltre coinvolti i docenti, i nuclei familiari, i singoli individui e tutta la comunità diocesana.
Attività
Il progetto "Madre Terra" avrà la durata di due anni e abbraccia l'intero percorso scolastico
formativo e si articola in una serie di attività che sono opportunamente studiate per ogni singola
fascia d'età, a partire dalla scuola dell’infanzia fino all' università e che mirano al coinvolgimento
diretto e alla partecipazione attiva di ogni singolo individuo:

Scuola dell'infanzia:
L'invito rivolto alle scuole dell'infanzia è quello di incentivare la creazione di un legame diretto tra
le creature e il creato, partendo da un contatto fisico tra il bambino e la natura. "Sporcarsi le mani"
è infatti il modo più semplice e concreto per esplorare l'ambiente ed entrare in sintonia con esso:
sentire il profumo della terra bagnata, percepire con il tatto la consistenza di una foglia, curare la
crescita di un piccolo seme e vederlo germogliare, oppure vedere una piantina morire per la
mancanza di attenzione... tutto ciò aiuterà il bambino a maturare un forte senso di responsabilità
verso il creato e a comprendere che dalle sue azioni dipenderà l'esito positivo o negativo del
risultato finale.
Si stanno sperimentando alcuni percorsi ed è in fase di elaborazione il progetto.

Scuola primaria:
-
Concorso* a premi per il miglior elaborato (poesia o disegno);
I bambini della scuola primaria hanno probabilmente già avuto dei contatti con la natura, ma non
ne hanno magari ancora capito l'importanza e non hanno imparato a rispettarla, ad esempio
gettano le cartacce e le lattine in mezzo alle foglie piuttosto che negli appositi cestini ecc...
“Come esseri umani non siamo meri beneficiari...” Papa Francesco.
Attraverso il riciclaggio dei materiali potranno imparare a scoprire il valore degli oggetti più
semplici, anche di quelli che sono stati etichettati come "spazzatura".
Attività varie in programmazione…
Escursione a contatto con la natura, lezione sul tema del rispetto dell'ambiente e costruzione di un
oggetto/giocattolo utilizzando materiali riciclati reperibili in situ.
In fase di eleborazione

Scuola secondaria di I grado:
-
Concorso* a premi per il miglior elaborato (testo);
Concorso* a premi per il miglior musical (tutti i musical verranno rappresentati durante una
serata dedicata);
Concorso* a premi per la miglior tesina (rivolto alle classi terze);
Visita guidata alle aree della città di Olbia colpite dall'alluvione.

Scuola secondaria di II grado (Licei, Istituti tecnici, Istituti professionali):
-
Concorso* a premi per il miglior elaborato (testo);
Visita guidata al centro operativo dell'ARPAS/Protezione Civile;
Concorso* a premi per la miglior tesina (rivolto alle classi quinte);
Concorso* a premi per la migliore canzone con concerto dedicato alle vittime dell'alluvione;
Creazione di un monumento in memoria delle vittime dell'alluvione (licei artistici);

Università
-
Seminario con riconoscimento di CFU/attestato di frequenza;
Borsa per tesi di laurea.
A conclusione di tutte le attività e le iniziative verrà organizzato un corso (valido per il
riconoscimento di crediti formativi universitari) incentrato sui temi che stanno alla base del
progetto "Madre Terra" e sarà inserito tra i i corsi dell'Istituto Euromediterraneo ISSR.
* I concorsi avverranno tra scuole di pari grado. I premi, rivolti sia ai singoli partecipanti che alla loro scuola di provenienza, hanno
come finalità quella di attirare l'interesse, incentivare alla partecipazione e quindi all'approfondimento dei temi proposti.
Diffusione del progetto
Il progetto verrà pubblicizzato e diffuso attraverso i seguenti canali:
-
Conferenza stampa di presentazione (giornali, tv);
“Come esseri umani non siamo meri beneficiari...” Papa Francesco.
-
Sito internet dedicato;
Locandine;
Opuscoli;
Visite nelle classi;
Social network;
Breve video caricato sulle piattaforme web di condivisione (Youtube);
Passaparola;
Altro...
La conferenza stampa di presentazione si è tenuta ad Olbia in occasione del convegno del 21
novembre 2014.
Nel progetto sono stati coinvolti gli insegnanti di religione cattolica.
“Come esseri umani non siamo meri beneficiari...” Papa Francesco.
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Progetto Madre Terra