il periodico dell’Adda e della Martesana
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Anno 21 - n° 1
MARZO 2015
Via Marconi
INZAGO (MI)
Un paese sconvolto da una cattiva amministrazione
Isis, mafia, ufficio tecnico indagato:
Inzago e sindaco nel caos
Chieste le dimissioni e il commissariamento del Comune a pag. 19
INZAGO
INZAGO
pag. 18
pag. 23
Anche ad Inzago
il Patto del Nazareno
Luca Broggio in
udienza dal Papa
con i Vigili meneghini
POZZUOLO
MARTESANA
pag. 17
Pozzuolo eccellenza
nello sport
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PERIODICO DELL’ADDA e della MARTESANA
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Domenico Frustagli
REDAZIONE:
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Emilio Calvi, Elisa Cremonesi,
Franco Di Stefano, Nicoletta Ferrari,
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Gioacchino Pensato, Antonio Pirano, Laura Quagliata,
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CONSIGLIERI
Gaetano Buzzi, Don Gigi Drosi, Giovanni Ferrillo
Bruno Pedroni, Giovanni Roncato
Una relazione
con un uomo più grande
CASSANO D’ADDA - Da un paio di mesi ho cominciato a frequentare un uomo 20 anni più grande di
me, sposato e di Cassano, a dire il vero prima non sapevo che fosse sposato, ricordo che quando lui
me lo disse ci rimasi male e gli dissi subito che non potevo andare avanti. Lui quasi in ginocchio mi
chiese di ripensarci e che lui non poteva fare a meno di me, che avrebbe lasciato la moglie, insomma fatto sta che adesso dopo quasi un anno sono qui con i sensi di colpa, con lui che sostiene di
amarmi e che al contempo non è mai presente. Faccio di tutto per vederlo perché davvero mi sento
coinvolta, rischiando di far scoppiare il caso, visto che lui in città è molto conosciuto. Penso anche
“Se tradisce la moglie con tanta disinvoltura cosa ti fa pensare che un giorno non tradirà anche te?
Non è affidabile.” Sto male non so che fare, probabilmente perché vede che da parte mia l’interesse
continua a crescere. Sono confusa, sto soffrendo tantissimo, lui è il primo uomo di cui mi innamoro
veramente. Sono indecisa se parlare con sua moglie…
Antonella
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marzo
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MATTARELLA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
di Giorgio Olivieri
CASSANO D’ADDA - Con l’elezione di Mattarella, Matteo (Renzi) ha dato
scacco matto.
Il voto su Mattarella esprime la scelta migliore per la successione al Colle,
ed esprime al tempo stesso la politica migliore. Sennonché questa pienezza in realtà maschera un vuoto. Per riabilitarsi, la politica ha dovuto
infatti uscire da se stessa, smentendo prassi fin qui sempre rispettate. Ne
è prova il curriculum del nuovo presidente. Fra i suoi 11 predecessori, il
solo Einaudi non era mai stato a capo del governo o di un’assemblea parlamentare; come Mattarella, lui fu soltanto vicepresidente del Consiglio,
e magari l’analogia preannunzia una filosofia comune nell’interpretazione
dei propri poteri.
Con Mattarella ci lasciamo alle spalle la stagione dell’eccezionalità costituzionale, aperta dalla rielezione del vecchio presidente. Torna la balena
bianca, vent’anni dopo. L’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio
Mattarella, con larghissimo suffragio di voti, rispolvera quella Democrazia
Cristiana he
che,fare,
evidentemente troppo in fretta, avevamo considerata morta e sepolta. Non solo, piaccia o non piaccia il nome del nuovo abitante
del Colle, la partita che si è giocata, in questi giorni, a Montecitorio, ha
rafforzato la posizione di Matteo Renzi a danno di tutti gli altri. Sono
risultati sconfitti un po’ tutti, tranne l’ex sindaco di Firenze. Ha perso la
minoranza del Pd che, dopo avere fatto fuoco e fiamme per settimane, si
è allineata alla scelta del premier, conquistata in un attimo dal presunto
antiberlusconismo del candidato prescelto: in tal senso, sarebbe il caso di
parlare di Balena rosé. Ha perso Angelino Alfano che, dopo avere criticato
la scelta di Mattarella, si è subito messo in riga dopo l’aut-aut di Renzi.
Hanno perso i grillini che a differenza di due anni fa, non si sono fatti quasi
sentire, affondando nella più grande confusione. Ha perso, in particolare,
Forza Italia che non ha saputo trovare un nome da contrapporre al candidato di Matteo, finendo per lasciare partita e campo libero all’“arbiter”
unico. Il discorso di Mattarella: «Ringrazio tutti coloro che hanno preso
parte al voto e i miei predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Essi hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplare.
A loro va il riconoscimento degli italiani». E poi: «Mi impegno a confermare
il patto Costituzionale che ha mantenuto il paese unito e riconosce i diritti
costituzionali e il patto di unità sociale che impegna a rimuovere gli ostacoli che limitano le libertà e l’uguaglianza».
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Pio, schivo, grigio, dolente e creativo:
ritratto minimale di Sergio Mattarella
di Giorgio Olivieri
CASSANO D’ADDA - Sergio Mattarella è il dodicesimo Presidente della Repubblica, nato a
Palermo il 23 luglio 1941.
Eletto alla Camera nel 1983, 1987, 1992, 1996,
2001, 2006 (Dc, Ppi, Ulivo, Margherita). Ministro
per i Rapporti col Parlamento nel governo De
Mita (1988-1989), dell’Istruzione nell’Andreotti
VI (1989-1990), vicepresidente del Consiglio nel
D’Alema I (1998-1999), ministro della Difesa nel
D’Alema II (1999-2000).
Dall’ottobre 2011 giudice della Corte Costituzionale (eletto dal Parlamento in seduta comune al
quarto scrutinio con 572 voti).
Eletto presidente della Repubblica sabato 31
gennaio 2015 (al quarto scrutinio con 664 voti).
Sergio Mattarella è il quarto figlio di Maria Buccellato e di Bernardo, politico democristiano più
volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta,
e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu
assassinato da cosa nostra mentre era presidente della Regione Siciliana. Suo padrino di
battesimo fu l’amico paterno Salvatore Aldisio, già deputato del Partito Popolare Italiano e
ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni
dopo sarebbe tornato a essere esponente di
primo piano della ricostruzione democratica. In
gioventù Sergio Mattarella, trasferitosi a Roma a
causa degli impegni politici di suo padre, militò
tra le file del Movimento Studenti della Gioventù
Maschile di Azione Cattolica, del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e
poi del Lazio dal 1961 al 1964, collaborando con
l’assistente Filippo Gentiloni. Successivamente
aderì alla Federazione Universitaria Cattolica
Italiana.
Dopo essersi diplomato al liceo classico San
Leone Magno di Roma, istituto religioso dei Fratelli maristi delle scuole, nel 1964 si laureò in
giurisprudenza presso l’università La Sapienza
Iscr. Ruolo N° 1231 C.C.I.A.A. di Cremona
di Roma con il massimo dei voti e la
lode, discutendo una
tesi su “La funzione
dell’indirizzo politico”.
Nel 1967 si iscrisse
all’albo degli avvocati nel Foro di Palermo ed esercitò
l’avvocatura in un
avviato studio legale
palermitano specializzato in diritto amministrativo.
Mattarella intraprese inoltre la carriera accademica presso l’Istituto di Diritto Pubblico dell’Università di Palermo, come allievo di Pietro Virga,
divenendo nel 1965 assistente di Diritto costituzionale, e poi professore associato, insegnando
Diritto parlamentare sino al 1983, quando fu
collocato in aspettativa per il mandato parlamentare.
Nella produzione scientifica, si è occupato prevalentemente di questioni parlamentari (specificatamente il bicameralismo, il procedimento
legislativo e l’attività ispettiva del Parlamento)
e delle peculiarità dell’Amministrazione Regionale Siciliana, incluso l’intervento in materia di
sviluppo economico.
È stato sposato con Marisa Chiazzese, deceduta
il 1º marzo 2012, figlia dell’ex rettore dell’università di Palermo, e docente di diritto romano,
Lauro. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma.
Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980,
Sergio Mattarella ha una sorella maggiore, la
primogenita Marinella, e un altro fratello, Antonino. Ha tre figli: Laura, Francesco e BernarOgni agenzia affiliata è autonoma
Affiliato: R. Immobiliare di Bagnolo Roberto
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4
marzo
do Giorgio (nato nel 1968), che è ordinario di
diritto amministrativo all’Università di Siena e
dal 2014 è posto dal ministro Marianna Madia
a capo dell’ufficio legislativo del Dipartimento
della funzione pubblica presso la presidenza del
Consiglio dei ministri.
La linea pullman
per Treviglio
di Armando Todesco
CASSANO D’ADDA - Cosa può fare una persona che abita nella zona est di Milano e che
deve andare a Treviglio? Si può rispondere che
deve prendere la metropolitana fino a Gessate, e fin qui tutto bene, la MM funziona. Ma
poi? C’e’ solo una risposta: rimane bloccata a Gessate, perchè pullman da Gessate a
Treviglio e ritorno non ce ne sono. Ora però
le cose stanno ancora peggio perche’ è stata
soppressa anche la linea di pulmini che passando da Cassano portavano alla stazione FS
che dista circa un chilometro dal centro della
città sull’Adda. Questa a me non sembra una
grande idea. Io chiederei alla società che gestisce i pullman di questa linea di ripristinare
almeno due corse che vanno e due che tornano
in una giornata, che è il minimo indispensabile
per non fare morire un pezzo di territorio con
le relative attività economiche e relazionali.
Molte persone, inoltre, si lamentano di questa
riduzione di corse, perché nei comuni dell’est
di Milano, da Gessate appunto a Cassano, c’e’
sempre qualcuno che deve recarsi in stazione
a Cassano per andare a Treviglio dove partono
i treni per Milano o Venezia .
•
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MAVIGLIA: “Un Bilancio coraggioso”
di Olivia Ghiglia
CASSANO D’ADDA - Il sindaco Maviglia ha presentato il Bilancio 2015. “Entrando più nel merito dei numeri del bilancio di quest’anno, il prima
dato da analizzare è relativo alla ulteriore drastica diminuzione delle entrate, legate in parte alla
crisi economica ed in parte al taglio dei trasferimenti dei fondi dallo Stato al Comune. Complessivamente si tratta di un calo di 600.000 euro
così suddivisi:
• diminuzione dei trasferimenti statali (circa
-200.000 euro)
• diminuzione dell’introito derivante da
addizionale IRPEF (circa -100.000 euro)
• calo generalizzato delle entrate correnti ( circa
– 300.000 euro).
La prima voce è particolarmente significativa,
soprattutto se inquadrata nei tagli degli anni
precedenti.
Nella presentazione è riportato un grafico che
mostra l’andamento dei contributi statali confrontato con l’andamento delle tasse locali: negli ultimi 5 anni abbiamo assistito ad un taglio
drastico, inevitabilmente compensato da una
crescita della tassazione locale.
Per far fronte a questo calo delle entrate, quantificabile in circa 600.000 euro, abbiamo deciso
di agire solo sul lato della spesa, senza aumentare le aliquote delle imposte locali (IMU, TASI,
TARES) che per il 2015 rimarranno invariate.
Abbiamo chiesto a tutti i responsabili di servizio
del comune di fare una analisi molto approfondita di tutti i capitoli di spesa, e di identificare
tutti i possibili risparmi, anche alla luce delle
scelte fatte negli ultimi tre anni e finalizzate al
contenimento della spesa (per esempio risparmi sulle utenze, risparmi sui contratti di servizio,
esternalizzazione di alcuni servizi ecc..).
Nonostante questi tagli sono stati mantenuti
tutti i servizi attivi. Nella presentazione che ho
fatto in Consiglio Comunale si può vedere l’andamento delle spese correnti negli anni per va-
lutare l’incidenza di questi tagli.
Entrando più nel dettaglio questi sono i numeri
del bilancio 2015:
Il valore complessivo delle spese del bilancio 2015 ammonta ad euro 23.663.000 di cui:
• 14.845.327.00 euro di spese correnti
• 6.424.000 euro per investimenti
• 543.673 euro per rimborso prestiti
• 2.032.000 euro per spese per servizi per conto di terzi. Le entrate a copertura delle spese
sono ovviamente uguali (il bilancio deve essere
in pareggio) 23.663.000 così suddivise:
• 9.568.000 euro di entrate tributarie
• 1.388.000 euro di trasferimenti dallo stato,
dalla Regione e da altri enti pubblici
• 4.433.000 euro di entrate extratributarie
• 6.242.000 euro di entrate da alienazioni, da
trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti
• 2.032.000 euro di entrate da servizi per conto di terzi. Sono previsti investimenti per oltre
6.400.000 milioni di euro, il cui limite è però
anche per il 2015 il patto di stabilità.
E’ vero che la nuova legge finanziaria ha alleggerito molto il peso del patto, ma il meccanismo
rimane inalterato, e questo penalizza soprattutto i comuni come il nostro che ha tanti soldi
in cassa che deve spendere per opere in corso
(prime fra tutte tangenziale ed auditorium).
Nella presentazione è spiegato un po’ meglio il
meccanismo. In conclusione possiamo dire che
si tratta di un bilancio coraggioso che, a fronte di una diminuzione sensibile delle entrate,
prevede un consistente taglio delle spese, una
invarianza della tassazione locale, pur mantenendo il livello dei servizi attuale.
E’ una sfida difficile, che dovremo verificare di
giorno in giorno e che dovremo misurare anche
con le future scelte del Governo, che speriamo
siano a favore dei Comuni virtuosi e con i conti
in ordine come il nostro.”
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“Ponte generazionale”
di Rita Minutillo
CASSANO D’ADDA - Regione Lombardia ha
emanato il decreto con il quale rilancia l’attuazione del “ponte generazionale” con cui
si favorisce il passaggio a part time di un
lavoratore vicino alla pensione garantendogli piena contribuzione pensionistica a fronte
dell’assunzione contestuale di un giovane.
Questi in sintesi sono i principali contenuti
del provvedimento: - Regione Lombardia
mette a disposizione 3 milioni di euro per
finanziare la piena contribuzione pensionistica dei lavoratori interessati - possono
accedere al ponte generazionale lavoratori a
cui mancano un minimo di 12 e un massimo
di 48 mesi al conseguimento del diritto alla
pensione - i lavoratori interessati possono ridurre l’orario di lavoro (sia con un part time
orizzontale che verticale) fino ad un massimo
del 70% - l’assunzione di un giovane tra i 18
e i 29 anni deve portare ad un saldo positivo
delle ore lavorate tra lo stesso e il lavoratore passato a part time - la misura regionale
scade il prossimo 30 giugno 2015; pertanto sarà possibile presentare le domande da
parte di imprese e lavoratori entro il 15 maggio 2015 - è l’associazione datoriale a raccogliere la modulistica e ad inoltrare a Inps
e Regione le domande; i patronati sindacali
possono svolgere una verifica preventiva dei
requisiti in favore del lavoratore - il lavoratore deve sottoscrivere, oltre all’ accordo per il
passaggio a part time, anche un verbale di
conciliazione con il quale formalizza preventivamente la chiusura del rapporto di lavoro
per accesso alla pensione.
marzo
5
•
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Cassano d’Adda in goal
di Antonio Pirano
CASSANO D’ADDA - Serata interamente dedicata al calcio cassanese tra vecchie e nuove
glorie. Un successo dell’Assessorato allo Sport.
All’evento, presso il Salone del Centro civico di
via Dante, si sono infatti raccolte le non poche
eccellenze del calcio cittadino, in una panoramica di vecchie e nuove glorie che è riuscita
ad appassionare e incuriosire il folto pubblico
presente. “La nostra Città ha dato molto al calcio, - ha introdotto l’Assessore allo Sport Angelo Colombo – si è quindi deciso di organizzare
questa serata per far conoscere direttamente
i protagonisti del mondo calcistico di ieri e di
oggi e che hanno portato il nome di Cassano sui
campi di tutta Italia e non solo ”.
Suggestivo il ricordo delle tre celebrità calcistiche cassanesi, entrate a pieno titolo nella
storia del calcio italiano e internazionale: Valentino Mazzola, l’indimenticato campione del
Torino e della Nazionale e perito nella tragedia
aerea di Superga del 1949, Andrea Bonomi, (“il
primo vero capitano del Milan – come ha suggestivamente ricordato la nipote Marta Aranci,
- nonché giocatore corretto, di grande carisma
e correttezza”) e Giacinto Facchetti, fuoriclasse
dell’Inter e della Nazionale, spentosi solo pochi
anni fa.
Passando all’attualità l’Assessore Colombo ha
intervistato la groppellese Eleonora Piacezzi,
giovanissima promessa del calcio femminile,
attualmente in forza presso la sarda A.s.d. Torres.
Ne è uscito il ritratto di una ragazza determinata, dalle grandi potenzialità fisiche e tecniche
che, pur contattata un paio di volte dal C.t. Nazionale Antonio Cabrini, non ha esitato ad esprimere qualche amara considerazione. “Spero in
una prossima convocazione in nazionale – ha
dichiarato Eleonora – ma devo purtroppo dire
che il calcio femminile, in Italia, non gode di
particolare considerazione e questo è un vero
peccato”.
Due le squadre cassanesi che attualmente si
contendono la formazione sportiva delle più
giovani generazioni: la G.s. Valentino Mazzola, legata al nome dello storico campione, e la
Pierino Ghezzi, formazione di ambiente oratoriano e dedicata ad un giovane perito nel corso
della Seconda Guerra mondiale. Anche se non
mancano rivalità e incomprensioni, entrambe
le compagini – presentate brevemente dai rispettivi responsabili - svolgono un importante
servizio per la comunità cassanese, offrendo
occasione di formazione e divertimento per oltre
quattrocentocinquanta ragazzi di età scolare.
Dopo un breve intervento di Stefano Dati, giornalista locale con la passione per l’arbitraggio
6
marzo
calcistico, molto vivace si è presentato Cesare
Albè, cassanese, attualmente allenatore della
Giana di Gorgonzola. “Il calcio migliore è quello giocato da chi proviene da situazioni di fame
e di disagio – ha ricordato Albè – forse è per
questo motivo che oggi, a Cassano ma anche
altrove nel nostro Paese, stentano a nascere veri
campioni”.
“Ascoltando le testimonianze offerte questa
sera, – ha concluso la serata il Sindaco Roberto
Maviglia – sono emersi i ritratti di campioni sul
campo che erano indiscutibilmente anche campioni nella vita. Oggi fatichiamo a credere che il
calcio e lo sport in generale, debbano tornare ad
essere portatori di valori e di riferimenti educativi e formativi”.
I dieci numeri dieci del Milan
di Antonio Pirano
CASSANO D’ADDA - Nel corso della serata
dedicata al calcio è stato presentato il libro
“I dieci migliori numeri dieci del Milan”, libro
da poco uscito nelle librerie per i tipi delle
edizioni Giv, a firma del giovane cassanese
Matteo Anobile. In un centinaio di pagine, trovano spazio dieci efficaci ritratti di altrettanti
fuoriclasse rossoneri, da Alberto Schiaffino a
Kakà, passando per Ruud Gullit, Gianni Rivera,
Roberto Baggio,. Zvonimir Boba , Leonardo,
Dajan Savicevic e Clarence Seedorf. Il volume,
impreziosito dai disegni di Chiara Ripamonti,
si presenta scorrevole, divertente e ricco di
aneddoti e curiosità per il piacere di tutti i tifosi milanisti e non solo. “Nel calcio il numero
dieci è sinonimo di classe, estro e fantasia –
si legge nella prefazione – il sogno di ogni
bambino, la maglia che chiunque ama il calcio
vorrebbe indossare. Questo libro è un viaggio
che parte da lontano, arrivando ai giorni nostri, attraverso racconti antologici di fantasisti
che hanno intrecciato la loro storia con quella
rossonera”.
•
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Come cambierà Cassano d’Adda
di Piero Capano
CASSANO D’ADDA – Nei prossimi anni verrà
modificata la viabilità cassanese. Di seguito i
progetti: riqualificazione di via Vittorio Veneto e
della piazza Garibaldi, con la realizzazione della
tangenziale si punta a realizzare nel centro storico zone a traffico limitato e pedonali; riclassificazione funzionale di tutte le strade, ossia un intervento per il restringimento della carreggiata,
la realizzazione di spartitraffico e cambiamenti
nella segnaletica per tutte quelle strade dove
esistono ancora oggi pericoli per la sicurezza;
nuova rotonda all’altezza dell’incrocio tra viale
Europa e via Venezia (zona cantiere Polo della
Musica); realizzazione del terminal per il trasporto pubblico presso la stazione ferroviaria,
che diventerà il nuovo capolinea cassanese sostituendosi all’attuale in via Milano; completamento delle seguenti piste ciclabili sul territorio:
1) Cascine San Pietro-Cassano (collegamento
della ciclabile che da via Rivolta (zona ex Bucca)
va a Cascine passando sotto il tracciato della
vecchia ferrovia), 2) Groppello-Vaprio d’Adda
(dal centro di Groppello passando per la campagna fino alla casa Cantoniera dove si collega
con la pista cittadina di Vaprio), 3) Cascine San
Pietro-Rivolta (dalla zona dell’attuale cantiere
Bre.Be.Mi. verso Cascina Seriole fino a collegarsi con la ciclabile di Rivolta lungo l’Adda). Sul
futuro cassanese interviene Luigi Cerrato (IDV):
“ L’apertura della tangenziale darà nuova linfa a
questo tipo di politiche, che, mai come oggi se
si pensa ai cambiamenti climatici e a tutto ciò
che comportano per la salute dell’uomo, sono
indispensabili.
Rispettare l’ambiente significa rispettare il territorio, dunque si arriva alla scelta di bloccare
il consumo del suolo. Si tratta di una scelta che
ha iniziato a introdurre un nuovo modo di concepire il bilancio, nel senso di non contare più
sugli oneri di urbanizzazione, ma che soprattutto preserva il paesaggio e mette più al sicuro
Cassano da episodi tragici come quelli che ogni
anno caratterizzano gli autunni italiani.
L’ho detto tante volte il PGT ha aperto degli spazi
per l’iniziativa economica, ma non è sufficiente,
noi dobbiamo capire che il problema italiano è
il classico problema di un debitore, se hai un
debito chi te lo finanzia vuole i suoi interessi
pagati.
Quindi è inutile trincerarsi dietro ad argomenti del tipo “i comuni hanno contribuito di più e
l’amministrazione centrale di meno”, prima
o poi toccherà a tutti se non si interviene per
aiutare l’economia e chi amministra deve fare
questo oggi, deve preoccuparsi di questa che è
una vere e propria urgenza. In questi ultimi anni
io non ho mai sentito parlare di come sviluppare
la nostra zona industriale, di come valorizzare
i nostri beni paesaggistici e culturali, abbiamo
predisposto un piano per il commercio, ma se
l’idea è quella di un centro commerciale urbano,
allora il nostro centro commerciale che destino
ha?”
Ma “Senzatomica” quanto è
costata?
di Donato Musarò
CASSANO D’ADDA - L’assessore Angelo Colombo sul suo blog ha pubblicato i costi dell’iniziativa ‘Senzatomica’ svoltasi in Città. Sull’argomento è intervenuta Cassano è tua di Serafino
Generoso: “Nulla da eccepire sull’evento, riteniamo che l’Amministrazione possa decidere
quale manifestazione presentare alla cittadinanza che valuterà i costi e benefici. Qualche
appunto invece sui costi che nel caso specifico
ammontano a circa € 3.300,00. Ma quello che
ci lascia un po’ stupiti è la concessione gratuita
di: 12 giorni di Casa Berva e di due utilizzi della
sala polifunzionale della Biblioteca, perché tali
utilizzi sono normati dal Comune con un preciso tariffario. Una Associazione cassanese, che
faccia un evento non commerciale, deve spendere, per non più di 5 ore di utilizzo, € 50,00
+ € 15,00 per gli impianti di videoproiezione in
Biblioteca e € 40,00 + € 15.00 per gli impianti di
videoproiezione in Casa Berva. Per Associazioni
non Cassanesi il costo è più elevato di circa il
15%. Il totale della spesa diventa quindi di circa
€ 4000,00. Ma…il tariffario vale solo per le Associazioni Cassanesi?”
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marzo
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La storia degli Alpini cassanesi
di Luigi Rucciotti
Il Gruppo Alpini di Cassano d’Adda, con i suoi
92 anni, è orgoglioso di sentirsi giovane perpetuando con entusiasmo i valori che vengono
inculcati a vent’anni, quando si mette in
testa il “cappello con la Penna”.
Gli alpini hanno ereditato le virtù dai
Tanti che li hanno preceduti, in uno
spirito di continuità e di emulazione quale fu pensato allora dal
Perrucchetti, nostro concittadino,
proponendo di creare un Corpo
capace di difendere “i sacri confini della Patria”.
Il Gruppo è nato ufficialmente nel
1922 (anche se già sin dal 1919
si erano mossi i primi passi per
dare a Cassano una Sezione alpina:
in quell’anno il Commissario Prefettizio, a causa di una profonda crisi nazionale scossa da conflitti sociali e politici
creatasi nel dopoguerra, consigliò di evitare
manifestazioni patriottiche ed attendere tempi
meno agitati).
Su iniziativa del cassanese Giulio Bazzi, già socio cofondatore dell’A.N.A., nella primavera del
1922 fu costituita la Sottosezione di Cassano
d’Adda e dalla Sede Centrale fu nominato presidente il Gen. Garganico Griffi Cavalier Rizzardo
(allora le cariche non erano elettive).
Nel 1920 l’Associazione Nazionale Alpini propose al Commissario Prefettizio di Cassano
d’Adda una manifestazione in onore del Gen.
Perrucchetti, nel corso della quale sarebbe stata
scoperta una lapide commemorativa: la manifestazione avvenne il 27 giugno e la lapide fu
sistemata al centro e sopra il portone del Castello di Cassano ed in quella occasione Piazza
Castello prese il nome di Piazza Perrucchetti.
Questa fu la prima testimonianza che l’A.N.A.
dedicò all’ideatore delle Truppe Alpine.
Gli alpini cassanesi parteciparono alle prime
manifestazioni dell’A.N.A. e non mancarono al
primo raduno nazionale all’Ortigara. Nel 1931,
Bazzi e Garganico, avanzarono alla Sede Centrale la proposta di erigere un monumento dedicato al Gen. Perrucchetti: tutta l’A.N.A. (allora
chiamata Decimo Reggimento Alpini) ne fu interessata ed il 2-10-1932 ci fu l’inaugurazione.
Nel 1935 alla guida del Gruppo fu designato
Emilio Casati che lo diresse fino al 1943, allorché gli eventi bellici fecero cessare le attività
di tutte le Associazioni: il gagliardetto fu preso
in consegna dall’Alfiere Camillo Cairoli che lo
custodì fino al 1962, allorché si giunse alla ricostituzione del Gruppo: ricostituzione voluta da
Mario Bazzi, figlio di Giulio, e da Dante Belotti
presidente Sezionale di allora.
8
marzo
Il Gruppo fu intitolato alla memoria del S. Ten.
Franco Nidasio, alpino cassanese caduto in
Russia nel 2° Conflitto Mondiale: capogruppo fu
eletto Mario Bazzi al quale succedette, dopo pochi mesi, Cesarino Terzoli. Nel 1965 venne eletto capogruppo Gino Ascani che propose subito
di valorizzare la memoria del Gen. Perrucchetti:
molte furono le manifestazioni ed i concorsi a
ricordo di “Papà Perrucchetti” ed ogni anno si
organizzava un piccolo raduno alpino intorno
al Monumento a ricordo della fondazione delle
Truppe Alpine.
Ascani seppe imporre la figura del nostro ideatore sia nella nostra Sezione che in Sede
Nazionale e con grande tenacia e, non poche
difficoltà, nel 1967 ottenne che Cassano d’Adda
diventasse zona di reclutamento Alpino.
Il massimo impegno Ascani lo spese nel 1972
nell’organizzare il Centenario delle Truppe Alpine allestendo una mini Adunata a Cassano con
tantissime iniziative facendo confluire un intero
Battaglione di Alpini in armi per il giorno della
sfilata. L’amore per la Patria, per gli Alpini ed
il suo Ideatore furono inculcati e tramandati da
Ascani a tutti gli alpini di Cassano ed ai suoi
successori alla guida del Gruppo.
Alla fine del 1974 Ascani lasciò la guida del
Gruppo e subentrò Adriano Campioni che, per
successivi motivi di lavoro, si dimise nel 1976
lasciando il posto a Dino Casiraghi che rimase
in carica fino al 1987. In questi anni l’Amministrazione Comunale concesse finalmente i locali per la Sede del Gruppo che occupa tutt’ora.
All’Assemblea annuale del 1987, Casiraghi fu
sostituito da Abramo Moretti (Mino), il quale stabilì subito un intenso programma
di attività, rendendo sempre più viva
la presenza degli Alpini in Cassano.
Nel 1991 venne eletto Roberto
Semini: alpino giovane e vivace
che scosse il Gruppo rendendolo sempre più attivo, sottolineando oltremodo l’aspetto
sociale in ambito comunale,
ma senza dimenticare quanto ereditato da Ascani.
Ogni anno, la domenica più
vicina al 15 ottobre, si commemora la costituzione delle
TT. AA. organizzando ogni lustro un piccolo raduno alpino:
questo è l’impegno che gli Alpini di
Cassano hanno assunto nei confronti dell’Associazione. Il Gruppo in questi
ultimi anni si è impegnato proficuamente
nel campo sociale ed assistenziale e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ha
organizzato manifestazioni atte a promuovere
e rafforzare nella cittadinanza i valori di amor
di Patria: distribuzione della Bandiera italiana,
dell’Inno di Mameli, mostra ed opuscolo sulla
storia del Tricolore simbolo dell’unità nazionale.
Anche queste attività sono state motivo di riconoscimento della Proloco e dei cittadini di
Cassano d’Adda, assegnando al Gruppo il “San
Giovannino d’Oro” onorificenza di stima e di
impegno nell’ambito cittadino. Il monumento al
Gen. Perrucchetti è stato voluto dall’Associazio-
•
•
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI 10° REGGIMENTO
NEL LX ANNUALE DELLA FONDAZIONE DEL
CORPO
– 2 ottobre 1932 –
ne Nazionale Alpini, progettato ed eseguito dallo
scultore alpino Prof.Timo Bortolotti.
Il monumento risponde perfettamente agli intendimenti che l’hanno suggerito. Infatti nella
sua creazione, l’artista ha inteso esaltare una
delle opere che maggiormente hanno messo in
evidenza l’ingegno, la fede patriottica e lo spirito
divinatore del Gen. G. D. Perrucchetti: l’ideazione, cioè, delle Milizie Alpine Italiane, per la formazione delle quali il Gen. Perrucchetti dedicò
la parte migliore del suo grande intelletto e del
suo fiero temperamento di Soldato Italiano. E lo
scopo è stato pienamente raggiunto.
Nel sessantesimo annuale della fondazione degli Alpini e nel quattordicesimo della Vittoria, il
monumento costituisce infatti la più degna esal-
tazione tanto dell’Apostolo come delle gloriose
Milizie Alpine il cui valore ha nell’ultima guerra
raggiunto i più alti vertici dell’ardimento e del
sacrificio.
Oggi, ben possono gli Alpini custodire fieramente la memoria di Giuseppe Perrucchetti,
e Cassano d’Adda ospitare orgogliosa il ricordo marmoreo del suo nobile Figlio! Sulla parte
frontale del masso cubico, ove è incastonato il
busto in bronzo del Gen. Perrucchetti, è incisa la
seguente dedica: A GIUSEPPE DOMENICO PERRUCCHETTI GENERALE DI ARMI E DI SCIENZA CHE NEL SOLCO DELLA ROMANA TRADIZIONE IDEO’ LE MILIZIE ALPINE L’inaugurazione del Monumento avvenne il 2 ottobre 1932, con la partecipazione di tanti Alpini,
dei Comandanti di tutti i Reggimenti e la viva
partecipazione della popolazione cassanese che
cominciava a nutrire grandi sentimenti di amore
per i suoi Alpini.
Il complesso monumentale consiste in tre gradini (rappresentanti i 3 Reggimenti d’Artiglieria
da Montagna), sormontati da un pianerottolo sul
quale posano nove colonne (quanti sono cioè i
Reggimenti Alpini) cilindriche, alte un metro e
del peso di circa 10 quintali l’una; un masso,
squadrato appena, di 8 metri cubi e del peso di
240 quintali, si eleva dall’alto delle colonne e si
richiama al X Reggimento Alpini, che raccoglie
nei suoi ranghi quanti hanno militato, in guerra
e in pace, nelle quadrate milizie Alpine.
Nel lato principale del blocco è raffigurata, in
un riuscitissimo busto, la figura del Gen. G. D.
Perrucchetti , e nelle parti laterali è scolpito lo
stemma dell’A.N.A.; a tergo, figurano, in rilievo,
i fregi del Reggimento Alpini e di Artiglieria da
Montagna.
Complessivamente il monumento è di m. 7 di
lato, per altrettanti d’altezza, e pesa oltre 600
quintali.
marzo
9
•
•
TARI: la memoria corta
dell’Opposizione
di Guido Baroni
VAPRIO D’ADDA - Il mese scorso sono state rese
note alcune osservazioni della lista civica vapriese riguardo la TARI, a cui la Maggioranza vuole
rispondere. “Nel Luglio 2014, l’attuale Amministrazione ha deliberato il Piano Economico Finanziario (PEF) relativo alla raccolta dei rifiuti per un
importo di 801.471 €, che è la base per qualsiasi
confronto. Per interpretare correttamente la storia, è importante sapere che fino al 2013 Prima
S.r.l., la società proprietaria dell’impianto di incenerimento di Trezzo, ha riconosciuto al nostro
comune uno sconto di circa 70.000 € per il conferimento della frazione secca dei rifiuti, in virtù
di una convenzione che veniva rinnovata ogni due
anni.
Nella primavera 2014, durante l’amministrazione
Orlandi, la convenzione non è più stata rinnovata:
come conseguenza d’ora in poi dovremo pagare
70.000 € all’anno per smaltire il secco nel termovalorizzatore di Trezzo.
Non risulta che l’amministrazione Orlandi abbia
dato pubblica informazione né del mancato rinnovo della convenzione né del beneficio decaduto.
Questa vicenda è emersa infatti solo dopo l’insediamento dell’attuale Amministrazione, che si è
trovata sulla scrivania la fattura da pagare! Dato
questo nuovo elemento, torniamo al confronto:
nel 2013 lo Stato aveva istituito la TARES, che andava a soppiantare la TARSU. L’amministrazione
dell’allora Sindaco Orlandi approvò nel consiglio
comunale del 26-9-2013 un piano finanziario per
la TARES per un importo previsto di 730.879,20 €.
Aveva applicato perciò le nuove leggi dello Stato
che portavano a calcoli diversi e peggiorativi rispetto alla TARSU, con il vantaggio però di poter
ancora beneficiare dello sconto per conferimento
rifiuti, quei 70.000 € di cui abbiamo parlato poco
sopra.
Riassumendo: TARES 2013 approvata dalla precedente Amministrazione: 800.879,20 € - 70.000
€ (sconto conferimento secco) = 730.879,20 €;
TARI 2014 approvata dall’attuale amministrazione: 801.471 € - 0 € (sconto conferimento secco) = 801.471 €, ma se fosse ancora in vigore
lo sconto, sarebbe stata 801.471 € - 70.000 €
= 731.471 €, cioè la stessa cifra del 2013, circa 730.000 €! Cosa significa? Che, al netto dei
70.000 € di differenza che dal 2014 dobbiamo
pagare in più (e dei quali l’amministrazione Orlandi sapeva ben prima delle elezioni), il piano
finanziario approvato dall’amministrazione Orlandi per la TARES 2013 e quello approvato successivamente per la TARI 2014 hanno lo stesso
importo finale.
Come dire, dovendo applicare le nuove leggi dello
Stato, le due amministrazioni sono arrivate alla
stessa conclusione. Inoltre val la pena annotare
che il Legislatore, a fine 2013, ha dato la possibilità agli enti locali di tornare alla TARSU (che ha un
metodo di calcolo oggettivamente più favorevole
A R R E D A M E N T I
BUZZINI
& COLOMBO
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10 marzo
per i cittadini) e quindi la precedente Amministrazione poté deliberare di abolire la TARES (consiglio comunale del 28 novembre 2013). Opzione
che l’attuale Amministrazione non ha potuto percorrere quando, nel 2014, lo Stato ha introdotto
la nuova tassa sui rifiuti, la TARI, che, per inciso,
somiglia molto alla TARES. Ciò non toglie che, qualsiasi base di calcolo si utilizzi, i 70.000 € della fattura di Prima S.r.l. sarebbero gravati sulle tasche dei vapriesi. Per contro,
la sperimentazione EcuoSacco, che tante polemiche ha sollevato, permetterà nel 2015 di ridurre i
rifiuti indifferenziati e il loro costoso smaltimento:
questo tornerà come beneficio e vantaggio per
tutti i cittadini.
Prudenzialmente, nella previsione di bilancio
2015 non è stato tenuto conto di questo aspetto:
sarà inserito nei prossimi mesi. La vera soluzione
per abbassare la tassa sui rifiuti è aumentare la
raccolta differenziata: più raccolta differenziata
vuol dire meno rifiuti indifferenziati da smaltire
e minori costi da sostenere! Infine, per far fronte alle necessità dei cittadini, è stata deliberata
l’apertura di una Casetta dell’Acqua, prevista in
Primavera: questa apertura può portare (per chi
attualmente compra l’acqua e non usa già quella
della rete distributiva comunale) benefici sostanziali.
Infatti, un nucleo famigliare di due persone,
utilizzando l’acqua naturale gratuita che sarà
distribuita (senza costi per i cittadini) può risparmiare in un anno dai 140 ai 170 €. Il che
permetterebbe di bilanciare la spesa che le famiglie devono sostenere per la TARI. Infine la
decisione di avere un unico responsabile dell’area tecnica (del resto abbiamo anche un solo
assessore, vista la riduzione di numero dovuta
alla legge Del Rio del 2014), dal punto di vista
dell’impatto dei costi sul comune, porta un risparmio dovuto ai minori oneri di posizione organizzativa, posizioni che passano da due a una.
Il totale delle indennità di posizione infatti diminuisce con un risparmio di 8.688,83 € all’anno”.
•
Vaprio è “ BORGO AUTENTICO”
•
di Guido Baroni
VAPRIO D’ADDA - Obiettivo rilancio, questo è lo
scopo di molte delle iniziative che l‘Amministrazione comunale intende avviare per portare le
bellezze del Comune all’attenzione del grande
pubblico.
Le opportunità non mancano, Vaprio ha un giacimento culturale importante, la bellezza del
centro storico, la vicinanza con attualissime
vie di mobilità dolce, come le piste ciclabili che
innervano la zona Adda Martesana; sono gli
assi su cui puntare con forza per promuovere
il territorio. L’adesione a un’associazione come
“Borghi Autentici d’Italia” -BAI- si inserisce nel
percorso di valorizzazione di Vaprio d’Adda.
“Borghi Autentici d’Italia”, infatti, è una organizzazione il cui scopo è quello di promuovere
lo sviluppo e la valorizzazione del territorio in
molteplici settori, dalla cultura al welfare, dalle
nuove tecnologie al turismo.
Fornisce inoltre interventi di approfondimento,
informazione e divulgazione di temi che riguardano lo sviluppo locale, la riforma e l’efficienza
della Pubblica Amministrazione, le azioni che
possono incidere sul miglioramento della qualità di vita delle comunità; forniscono inoltre
supporto tecnico per la partecipazioni a bandi
a diversi livelli (da comunitari a provinciali) su
temi che possono essere di interesse per lo sviluppo della comunità.
La sua attività non si limita solo a questo, ma
si spinge più in profondità, come si evince dal
Manifesto BAI: è raccogliere il bisogno impellente di cambiamento che emerge nelle comunità
locali. Una sfida culturale che si gioca sui piani
dell’apertura, della comunicazione, della responsabilità, della biodiversità, e di tutto ciò che
contrasta l’esclusione e la chiusura. In questa
sfida le comunità locali hanno numerosi vantaggi competitivi: patrimonio storico-culturale,
paesaggio, prodotti tipici, coesione sociale e
qualità della vita, creatività, capacità produttive, presidio del territorio e tutela delle risorse,
valori che si traducono in una migliore capacità
di contribuire allo sviluppo socio-economico dei
territori e al miglioramento delle condizioni di
vita delle loro comunità.
Dell’adesione a BAI, la conseguenza più interessante per Vaprio è quella di essere inserito nel
circuito turistico culturale promosso dall’Associazione. Il Comune comparirà in un percorso
-con altri 200 comuni- che costituisce la rete di
“Borghi Autentici”.
In questa prospettiva si colloca opportunamente
anche il progetto dell’Amministrazione comunale di promuovere la creazione di un Albergo
Diffuso al centro di Vaprio, progetto illustrato gli
scorsi mesi nella previsione di ampliare la necessità di ospitalità turistica.
marzo
11
•
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A Vaprio è arrivata la Befana Rossonera
di Guido Baroni
VAPRIO D’ADDA - Organizzata dal Milan Club
Vaprio e Canonica D’Adda, all’Oratorio maschile di Vaprio, si è svolta la tradizionale “Befana
rossonera”, gioioso momento di festa per piccoli e grandi tifosi rossoneri e per gli sportivi. E’
stata un’occasione per parlare della stagione
del Milan, di cosa succederà a fine campionato,
dei nuovi acquisti... A portare i saluti a nome del
Consiglio Direttivo sono stati il Segretario, Cesare
Calcanile, e il Vice Presidente, Umberto Beretta,
che hanno ringraziato le persone intervenute e
ricordato che è in corso il tesseramento soci.
Per tutti c’è stato un buon rinfresco, l’estrazione
dei premi della lotteria e la consegna delle calze
rossonere ai bambini presenti. I premi sono sati
offerti dai commercianti di Vaprio e Canonica.
Gli altri componenti del Consiglio Direttivo sono:
Augusto Vender (Presidente), Giuliano Oggioni
(Presidente Onorario), Luisa Nembri (Cassiera),
Laura Bossi (Pubbliche Relazioni) e i consiglieri:
Ciccio Salvatore, Stefano Sacchi, Claudio Chiari,
Daniele Gepenzani, , Max Legnani, Pietro Vailati,
Andrea Spinelli.
A Vaprio c’è ECUOSacco per
la raccolta differenziata rifiuti
di Guido Baroni
VAPRIO D’ADDA - In queste settimane a Vaprio
si sta svolgendo la distribuzione gratuita, disposta dal Comune, dei sacchi per la raccolta
differenziata inerente al secco.
I nuovi sacchi vengono chiamati: ECUOSacco.
Dal primo aprile 2015 infatti tutti i cittadini nel
conferire e buttare il secco dovranno usare que-
12 marzo
sto tipo di contenitori. La consegna ai cittadini di
questi sacchi viene fatta nella sede della protezione Civile in Piazza Trieste 1.
La distribuzione la si fa in ambito circoscrizione
elettorale, quindi in determinati giorni in relazione a dove si abita.
Per il ritiro è necessario esibire o la tessera sa-
nitaria, o la Card CEM che si utilizza per andare
alla discarica comunale. I sacchi aggiuntivi, in
caso di necessità, si possono acquistare presso
l’ufficio Ecologia.
Per ulteriori informazioni consultare il sito internet del Comune di Vaprio.
Meno sicuro il mondo di oggi rispetto
a quello degli anni Cinquanta
di Giusy Diolosa
POZZO D’ADDA - Siamo nel terzo millennio e
ancora la sicurezza personale è una delle preoccupazioni più diffuse.
C’è chi va affermando che si tratta di un falso
problema e che mai il mondo è stato un luogo
più sicuro di oggi. Si tratterebbe, allora, soltanto
di percezioni individuali non suffragate dai fatti.
Tuttavia recenti statistiche testimoniano il contrario: furti, rapine, borseggi, estorsioni, sequestri e traffico di droga sono senz’altro aumentati
nel nostro Paese rispetto agli anni Cinquanta.
Prevenire la criminalità significa intervenire a
livello individuale, familiare e sociale.
Significa individuare i soggetti a rischio e inserirli in un piano efficace di aiuto e di assistenza,
significa contrastare il degrado urbano, combattere la povertà, la scarsa istruzione, la disoccupazione, la mancanza di prospettive vitali,
che così spesso portano a un incremento della
delinquenza.
Significa coinvolgere insegnanti, educatori,
operatori sociali e poliziotti in una più attiva
presenza e monitoraggio del territorio. Purtroppo, in tema di criminalità, come su altri temi,
per esempio quello contiguo dell’immigrazione
clandestina, sembra prevalere nel nostro Paese un approccio retorico e stereotipato, troppo
spesso “politicamente corretto” e “buonista”
nei confronti di chi delinque, di cui a farne le
spese sono i cittadini più deboli.
Proprio per evitare tutto ciò, il mese scorso
alcuni cittadini pozzesi hanno incontrato il Comandante della Polizia locale di Vaprio d’Adda,
al quale hanno illustrato il progetto “Controllo
del Vicinato”.
Il Comandante si è subito mostrato interessato
al progetto e ha rassicurato sul fatto che sarà
al fianco di questi promotori, e che parteciperà in qualche modo a questo esperimento.
Felicissimi di questo il gruppo Pozzo Sicura va
avanti con entusiasmo per rendere il paese più
tranquillo.
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marzo
13
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14 marzo
•
•
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marzo
15
•
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Comune di Melzo e HUMANA per la raccolta
dei vestiti usati
di Giusy Diolosa
MELZO - Da febbraio è iniziata la collaborazione
tra il Comune di Melzo e HUMANA per la raccolta dei vestiti usati. Le donazioni vengono selezionate e diventano fonte di finanziamento per i
progetti umanitari dell’organizzazione Humana.
Una parte degli abiti estivi sono donati alle associazioni consorelle di HUMANA in Mozambico,
Zambia e Malawi per sostenere i progetti che
HUMANA gestisce in loco.
I vestiti sono donati direttamente solo nei casi
di emergenza.
La restante parte degli abiti è venduta in Europa all’ingrosso (soprattutto ad altre HUMANA,
membri della Federazione) o nei 400 negozi di
seconda mano gestiti dall’organizzazione (di cui
2 HUMANA Vintage in Italia, rispettivamente a
Milano in via Cappelllari 3 e in via Cavour 102). Anche in questo caso, i fondi ottenuti contribuiscono a finanziare i progetti di sviluppo.
Benefici sociali: in Africa, con il sostegno ai
progetti e, in Italia, con la creazione di posti di
lavoro (sono 120 le persone attualmente impiegate dall’organizzazione, raddoppiate dal 2008)
e con le attività di sensibilizzazione e azioni sociali. Ad esempio, nel 2014, grazie alla preziosa
collaborazione con il Miroglio Fashion Group srl
(proprietario dei marchi Oltre, Motivi Caractère,
Elena Mirò e Fiorella Rubino), ha distribuito
1.820 kit di abiti a donne in grave condizione di
disagio in Italia.
Benefici ambientali: per ogni chilo d’indumenti
donati che HUMANA recupera è, infatti, possibile
evitare l’emissione di 3,6 chili di anidride carbonica, risparmiare 6.000 litri di acqua ed evitare
l’utilizzo di 0,2 chili di pesticidi e di 0,3 chili di
fertilizzanti.
Benefici economici: il vantaggio economico è
rappresentato dalla gratuità del servizio di HUMANA e dalla riduzione nei costi di smaltimento
rifiuti sostenuti dalle Pubbliche Amministrazioni,
con conseguente risparmio per le tasche dei
cittadini.
Humana è un’organizzazione umanitaria nata
nel 1998 per sostenere e realizzare progetti di
sviluppo in Africa, Asia e America Latina.
I pozzi, le scuole, gli interventi di aiuto all’infanzia e sviluppo comunitario, la prevenzione di
HIV/AIDS e malaria, così come i programmi agricoli per la sicurezza alimentare sono possibili
anche grazie alle donazioni di abiti che HUMANA
riceve in 46 province italiane. A Melzo i contenitori per la raccolta vestiti di HUMANA sono sei
e si trovano:
- in via Bologna
- in via Erba
- in via Trivulzio
- in via Volontari del Sangue
IMPIANTI IDRICO SANITARI
di Brusamolino Marco
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16 marzo
- in v.le Europa, ang. via Curiel
- sulla SP 13, in corrispondenza del distributore di benzina
E’ possibile donare nei contenitori HUMANA:
- VESTITI
- SCARPE
- BORSE
- ACCESSORI D’ABBIGLIAMENTO
- BIANCHERIA PER LA CASA.
Per maggiori informazioni sulla raccolta dei vestiti o sulle altre attività di HUMANA puoi contattare la sede milanese dell’organizzazione
chiamando lo 02-93.96.40.30 o scrivendo a:
[email protected] , oppure visitando
il sito www.humanaitalia.org.
•
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Pozzuolo eccellenza nello sport
di Giorgio Olivieri
POZZUOLO MARTESANA - “E’ con grande soddisfazione che stiamo assistendo agli eccellenti
risultati sportivi dei nostri ragazzi – spiega il sindaco Angelo Caterina – le nostre Società stanno
lavorando benissimo ottenendo grandi risultati
sia dal punto di vista sportivo che educativo e
di aggregazione.
Tutto ciò grazie soprattutto ai dirigenti e agli allenatori, che prestano la loro opera con grande
spirito di servizio, ma penso anche alla scelta
dell’Amministrazione Comunale di investire in
questo settore, mettendo a disposizione strutture accoglienti, sicure e moderne. In questo
modo crediamo che i giovani abbiano a disposizione un’alternativa di qualità per impegnare
il loro tempo libero e soprattutto allenarsi alla
vita.”
Grande soddisfazione espressa anche dall’Assessore allo Sport Silvio Lusetti: “In questi anni
abbiamo instaurato un rapporto di dialogo costruttivo con le Associazioni Sportive, da cui
sono scaturiti questi risultati, che naturalmente ci riempiono di orgoglio, a partire dal karate
così come nel calcio, nel basket e nel tennis”.
Prosegue infatti la tradizione di eccellenza del
Karate Pozzuolo, che da cinque anni consecutivi
si conferma la prima società in Italia nel settore
giovanile, in particolare, può vantare ben cinque
atleti membri della Nazionale e nove atleti scelti
per rappresentare la Lombardia ai campionati
italiani.
Il Pozzuolo Calcio è in testa al proprio girone di
Seconda Categoria. Anche i ragazzi delle giovanili sono ai primi posti nelle classifiche dei rispettivi campionati. Anche la Virtus ACLI Trecella
è attualmente prima nel proprio campionato di
Terza Categoria.
Per quanto riguarda il basket, l’ACLI Trecella è
prima in classifica nel campionato di Prima Divisione e due squadre giovanili sono in testa alla
classifica.
Grandi soddisfazioni anche dal tennis, dove
la squadra del Tennis Club Pozzuolo - che tra
poco avrà a disposizione i nuovi campi e i nuovi
spogliatoi - si è classificata seconda alla Coppa
Comitato Lombardia maschile.
“Le basi di questi successi si costruiscono anche grazie ai numerosi progetti, che negli anni
abbiamo promosso all’interno delle nostre
scuole, contribuendo a creare fin dall’infanzia
una “cultura dello sport”, anche quest’anno
parteciperemo con più di 500 persone tra genitori e ragazzi alla Stramilano – conclude il
Sindaco – Vorrei infine segnalare che a breve
ripartiranno i lavori del tavolo di coordinamento
delle Politiche Giovanili, al quale parteciperanno diversi soggetti, tra cui tutte le nostre associazioni, in particolar modo quelle sportive, gli
oratori e le scuole con l’obiettivo fare sinergia
nella formazione dei nostri ragazzi coinvolgendo
in modo specifico gli educatori e gli allenatori.”
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di razza piemontese e di suini
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marzo
17
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Anche ad Inzago c’è il Patto del Nazareno
di Olivia Ghiglia
INZAGO – Ultimamente Inzago è bersaglio di molte polemiche e, a pochi mesi dall’EXPO, manifestazione che dovrebbe rilanciare l’economia del
Paese, non sembra essere pronta all’evento a
cominciare dal centro storico che versa in una situazione poco edificante. Questa Amministrazione
non è stata in grado di pianificare lo sviluppo corretto del paese e, a fronte di colate di cemento in
tutti i quartieri e in tutti i rioni, la piazza principale
(piazza Maggiore) e via Marchesi sono in pessimo
stato tra palazzi fatiscenti e squallide voragini lasciate da immobili abbattuti. Brutto biglietto da
visita per i numerosi turisti che presto visiteranno
le ville inzaghesi. L’ultimo caso clamoroso che ha
riportato alla ribalta nazionale Inzago è la polemica
nata sull’ISIS. Una storia gestita male dal Sindaco
e dal suo capogruppo destrorso, Riccardo D’Agostino (presentatosi alle ultime elezioni amministrative all’interno di FLI), con dichiarazioni fuori luogo, avallate anche dal comunista di Opposizione,
Cesare Pirola. Dichiarazioni che riguardavano una
moschea in paese di cui nessuno sapeva nulla.
Ciò sta a significare nessun controllo sul territorio, con a rischio la sicurezza di tutti gli inzaghesi,
visti i fatti accaduti in Francia e poi in Danimarca.
Qui non si tratta di accoglienza, gli inzaghesi e gli
italiani sono molto accoglienti e pronti ad aiutare
gli altri. Ben diversa è la responsabilità di chi amministra un territorio e deve controllare e sapere
tutto ciò che su quel territorio viene organizzato e,
soprattutto, al di là di Cattolici, Musulmani o altro,
chi sbaglia deve essere perseguito legalmente,
che sia italiano o straniero. Soltanto l’Assessore
Riva ha avuto il coraggio di ammettere le proprie
colpe, mentre i nomi sopracitati si sono rimbalzati
le accuse, e da questo che in paese è nata la bat-
ANDREA FUMAGALLI DI FORZA ITALIA
tuta: “Anche ad Inzago c’è il Patto del Nazareno
pur di mantenere la cadrega”. E mentre D’Agostino e Pirola votano a favore del Sindaco, con una
Maggioranza oramai spaccata, con attacchi anche
a Vincenzo D’Arena, pacifico Presidente del consiglio comunale, il consigliere d’Opposizione Abramo Facchinetti lancia una pesante accusa a Calvi:
“Ha nascosto che la società che voleva aprire una
sala giochi è inquinata dalla mafia”. Infine, ultima
novità: l’Ufficio Tecnico inzaghese è indagato. La
Procura, in un blitz in Comune nei giorni scorsi,
dopo l’esposto del messo comunale, ha sequestrato alcuni faldoni relativi soprattutto al Piano
attuativo Ecocity.
Esplode la rabbia dei cittadini, che si sentono presi
in giro e poco tutelati da questa classe politica, e
di Andrea Fumagalli di Forza Italia che chiede con
Versailles chiama Inzago
di Armando Todesco
I­NZAGO - Una delle caratteristiche paesaggistiche di Inzago è la presenza sul suo territorio di
numerose ville. Come mai? Si può rispondere osservando gli aspetti storici ed architettonici
passati, una conseguenza dei comportamenti innovatori in materia architettonica e politica nei
secoli passati da parte del re Sole Luigi XIV di Francia, al trono dal 1661 al 1715.
A lui venne l’idea di costruire a poca distanza da Parigi la reggia di Versailles, su un vecchio
castello, la cui costruzione iniziò nel 1674.
Quando un personaggio importante fa qualcosa di nuovo durante la sua vita accade che diventi un riferimento per altri che lo vogliono imitare. Ecco allora che anche in Italia i signori
della nobiltà milanese, ma anche quelli della nobiltà veneziana e di altre città, cominciarono a
costruire le loro ville lungo il fiume Brenta, ville che si possono vedere con la navigazione col
Burchiello. L’origine delle ville di Inzago è questa, anche se costruite decine e decine di anni
dopo, ma l’idea di vivere lontano dalla città tra ampi e numerosi giardini sono una copiatura
dell’architettura francese che nel 1600 primeggiava. Infine sarebbe auspicabile che si potesse
valorizzare turisticamente il naviglio della Martesana, se fosse possibile superare l’ostacolo dei
vari ponti, costruiti troppo bassi dopo la guerra, per il passaggio di un barcone in visita alle ville
lungo il tragitto.
Che bello sarebbe andare da Milano a Trezzo lungo il Naviglio…
18 marzo
fermezza le dimissioni della Maggioranza guidata
da Calvi.
Molti, addirittura, vorrebbero elezioni anticipate
per salvare il salvabile e il commissariamento immediato del Comune. Intanto, si è dimesso il presidente del consiglio, Vincenzo D’Arena.
In via Vescovo
Garibaldo raccolgono
le firme per i dossi
di Armando Todesco
INZAGO - Dal punto di visto urbanistico due
sono le novità importanti che si sono verificate negli ultimi anni in paese: la scoperta della
rotonde e dei dossi nelle strade. Quali sono
gli effetti positivi delle rotonde? Eliminano i
semafori, evitano che le auto si fermino, tagliano i tempi morti, snelliscono il traffico e fanno
aumentare la velocità di scorrimento. L’idea è
nata in Francia, ma poi si è estesa anche in Italia. Inzago, che non rifiuta le migliorie l’ha fatta
sua, vedi ad esempio quella ultimamente costruita all’incrocio tra la Statale Padana 11 e la
Strada principale di Inzago per Bettola, Groppello, Cassano. Ne è risultato un ottimo lavoro
che ha snellito di molto il traffico ed abbellito il
territorio. Ci sono anche i dossi che permettono di rallentare notevolmente la velocità delle
auto e in via Vescovo Garibaldo se ne sente
l’esigenza a causa di auto che vanno molto
veloci. E’ partita a tal proposito una raccolta
di firme tra gli abitanti dei tre grattacieli che
si trovano al numero 7 della suddetta via per
far capire alle autorità comunali la necessità
di installare dei dissuasori di velocità anche in
questa zona di Inzago.
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Un paese sconvolto da una cattiva amministrazione
Isis, mafia e ufficio tecnico indagato,
Inzago e Sindaco nella bufera!!!
Chieste le dimissioni e il commissariamento del Comune
di Olivia Ghiglia
INZAGO – Paese stravolto dagli ultimi avvenimenti,
mal gestiti dalla Giunta guidata dal Sindaco Calvi.
La bufera si è abbattuta su Inzago nel momento
in cui si è venuto a sapere che una inzaghese, di
origine napoletana, è affiliata all’Isis; notizia divulgata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano dopo
l’attentato a Parigi. E mentre il Sindaco cadeva
dalle nuvole, non sapendo neanche della moschea
esistente in via Leopardi, gli islamici che frequentano il centro di preghiera condannavano il massacro di Parigi, chiarendo che l’Associazione Stella
promuove solo l’integrazione degli immigrati. Gli
inzaghesi da sempre tolleranti ed accoglienti non
hanno pregiudizi verso nessuno, esigono, però,
il rispetto delle leggi da parte di tutti e vogliono
essere informati su quanto accade nella loro cittadina, per vivere in tranquillità e sicurezza. Proprio per questo sono rimasti delusi e sconcertati
dall’apprendere determinate notizie dalla televisione e non dal Comune. Incandescente l’ultimo
consiglio comunale - mentre nel frattempo l’onorevole leghista Marco Rondini chiedeva ad Alfano
la chiusura della moschea ad Inzago - il Sindaco
prendeva la parola sciolinando numeri su stranieri
ed etnie presenti in paese, informazioni che cercavano di evitare lo scontro frontale con l’Opposizione (centro destra), ma subito dopo l’Assessore
Riva lo sbugiardava ammettendo le responsabilità
della Giunta: “E’ una moschea e non abbiamo fatto
nulla, non prendiamoci in giro. Inzago ultimamente
è ridicolizzata a qualsiasi livello e mi dispiace di
tutto questo”. Un’ammissione di colpa lodevole
da parte dell’Assessore, che in un altro comune
sarebbe stata seguita dalle dimissioni del Sindaco
che imperterrito invece continuava a dare la colpa
ad Alfano per aver taciuto su quanto stavano indagando ad Inzago. Successivamente ci sono state
dichiarazioni di buon senso da parte degli asses-
sori Coriale e Gallo sull’integrazione e sul fatto che
non tutti i musulmani sono islamici o estremisti.
Fuori luogo gli interventi del comunista Cesare
Pirola e del capogruppo di maggioranza, Riccardo D’Agostino. Intervento, quello di quest’ultimo,
contestato e anche da Paolo Camagni, centrodestra. Decisa la presa di posizione del forzista
Andrea Fumagalli: “Non avete gestito il caso, dimettetevi! Sulla sicurezza degli inzaghesi non si
può essere presi alla sprovvista ed impreparati,
non si può giustificare una moschea celandola
dietro un’associazione culturale”. A questo punto
la Giunta è spaccata, Calvi barcolla, ma mentre
cerca di correre ai ripari, parte un’altra bordata da
parte del consigliere Abramo Facchinetti: “Il Sindaco ha mentito, la società che voleva realizzare
le sale gioco è inquinata dalla mafia, e lui ce lo ha
nascosto”. Accuse pesantissime a cui si aggiunge
l’ultimo disastro: l’Ufficio Tecnico è indagato per il
piano attuativo Ecocity, nuovo progetto di costruzione previsto ad est di Inzago.
Sono evidenti le difficoltà del Sindaco che dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, soprattutto per
le accuse ricevute riguardo la sicurezza dei suoi
concittadini e per aver taciuto la mafia sulla sala
giochi. Bisogna azzerare tutto, dall’Ufficio Tecnico
all’ultimo dei consiglieri, ristabilire principi di democrazia, giustizia, legalità, intervenendo per una
maggiore sicurezza di tutti. In attesa che si voglia
dimostrare di non essere legati alla poltrona, per
molti inzaghesi l’unica certezza rimane il Corpo di
Polizia municipale, guidato dal Comandante Giulio
Ferrandi, che tutela l’incolumità degli inzaghesi dinnanzi a scelte politiche da verificare al più
presto.
marzo
19
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Jobs act, dal 1° marzo contratto a tutele
crescenti, muore art.18
di Piero Capano
INZAGO - Il Consiglio dei ministri ha varato in via
definitiva i primi due decreti attuativi del Jobs
act consentendo alle imprese che lo vorranno
di assumere dal 1° marzo 2015 con contratto a
tutele crescenti, cioè a tempo indeterminato ma
senza i vincoli dell’articolo 18. Il lavoratore potrà
ottenere, in caso di licenziamento senza giusta
causa, un risarcimento monetario crescente in
base all’anzianità di servizio, per un massimo di
24 mensilità, ma avrà diritto al reintegro solo in
caso di discriminazione, licenziamento nullo o
per motivi disciplinari quando il fatto contestato è insussistente. Lo ha annunciato il premier
Matteo Renzi stimando che nei prossimi mesi
200.000 lavoratori con contratti a progetto (co.
co.pro) avranno un lavoro stabile. “Oggi è un
giorno atteso da molti anni da una parte di italiani ma atteso anche da un’intera generazione
che ha visto la politica fare la guerra ai precari
ma non al precariato”, ha detto il premier. Secondo il rapporto Ocse, se le riforme del governo
saranno portate a termine, in cinque anni ci sarà
un incremento degli occupati in Italia di 340.000
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20 marzo
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unità. Salta la tutela dell’articolo 18 anche in caso
di licenziamenti collettivi, nonostante il parere
contrario, ma non vincolante, della commissione Lavoro della Camera. A favore della norma si
era invece espresso l’alleato di centrodestra Ncd.
La nuova disciplina sui licenziamenti si applica
anche ai sindacati e ai partiti. Il secondo decreto approvato in via definitiva è quello sul Naspi, il
nuovo ammortizzatore sociale che scatterà dal 1°
maggio in caso di disoccupazione involontaria e
riguarderà anche 1,2 milioni di lavoratori precari.
Su questo fronte, resta aperto il tema della coperture qualora non fossero sufficienti gli 1,7 miliardi
stanziati in Finanziaria per il 2015, più altri 200
milioni per il 2016. Il governo ha poi presentato altri due decreti al Jobs act, che dovranno passare al
vaglio del Parlamento: quello sulla semplificazione
delle forme contrattuali e il demansionamento e
quello in materia di conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro, che punta a estendere la maternità a
tutte le lavoratrici. La norma più interessante è il
superamento dei contratti a progetto, i co.co.pro,
contratti che non potranno più essere sottoscritti
dal 1° gennaio 2016. Da quella data, ha spiegato il ministro del Welfare Giuliano Poletti, saranno
tramutate in lavoro subordinato le collaborazioni
che di fatto hanno già queste caratteristiche. Rimangono in piedi le collaborazioni disciplinate da
contratto nazionale, come quelle dei call center. E
le partite Iva. Resta invariata la possibilità di assumere con contratto a termine per 36 mesi per
un massimo di 5 proroghe senza causalità. Mentre
tramontano le associazioni in partecipazione e il
job sharing, peraltro rarissimo. Restano ancora da
fare “l’Agenzia nazionale per l’impiego e altri punti
di merito come cassa integrazione”, ha concluso il
premier che punta entro giugno a rendere operativa tutta la riforma. Il contratto a tutele crescenti si
applica ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, per i quali stabilisce una nuova
disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi
(per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore
del decreto restano valide le norme precedenti).
Per i licenziamenti discriminatori e nulli intimati
in forma orale resta la reintegrazione nel posto
di lavoro così come previsto per tutti i lavoratori.
Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione
resta solo per quella in cui sia accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”. Negli altri
casi in cui si accerti che non ricorrano gli estremi
del licenziamento per giusta causa o giustificato
motivo, ovvero i cosiddetti “licenziamenti ingiustificati”, viene introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all’anzianità di servizio e, quindi,
sottratta alla discrezionalità del giudice. La regola
applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni
anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4
ed un massimo di 24 mesi. Per evitare di andare in
giudizio si potrà fare ricorso alla nuova conciliazione facoltativa incentivata. In questo caso il datore
di lavoro offre una somma esente da imposizione
fiscale e contributiva pari ad un mese per ogni
anno di servizio, non inferiore a due e sino ad un
massimo di diciotto mensilità. Con l’accettazione il
lavoratore rinuncia alla causa. Licenziamenti col-
•
lettivi. Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure
(art. 4, comma 12, legge 223/1991) o dei criteri
di scelta (art. 5, comma 1), si applica sempre il
regime dell’indennizzo monetario che vale per gli
individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di
24 mensilità). In caso di licenziamento collettivo
intimato senza l’osservanza della forma scritta la
sanzione resta quella della reintegrazione, così
come previsto per i licenziamenti individuali. Piccole imprese. Per le imprese con meno di 15 dipendenti la reintegra resta solo per i casi di licenziamenti nulli e discriminatori e intimati in forma
orale. Negli altri casi di licenziamenti ingiustificati
è prevista un’indennità crescente di una mensilità
per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità. Contratto di somministrazione.
Per il contratto di somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing) si prevede un’estensione
del campo di applicazione, eliminando le causali e
fissando al contempo un limite percentuale all’utilizzo calcolato sul totale dei dipendenti a tempo
indeterminato dell’impresa che vi fa ricorso (10%).
Apprendistato. Si punta a semplificare l’apprendistato di primo livello (per il diploma e la qualifica
professionale) e di terzo livello (alta formazione e
ricerca) riducendone anche i costi per le imprese
che vi fanno ricorso, nell’ottica di favorirne l’utilizzo in coerenza con le norme sull’alternanza
scuola-lavoro. Part-time. Vengono definiti i limiti
e le modalità con cui, in assenza di previsioni al
proposito del contratto collettivo, il datore di lavoro
può chiedere al lavoratore lo svolgimento di lavoro
supplementare e le parti possono pattuire clausole
elastiche (le clausole che consentono lo spostamento della collocazione dell’orario di lavoro) o
flessibili (le clausole che consentono la variazione
in aumento dell’orario di lavoro nel part- time verticale o misto). Viene inoltre prevista la possibilità,
per il lavoratore, di richiedere il passaggio al parttime in caso di necessità di cura connesse a malattie gravi o in alternativa alla fruizione del congedo parentale. Mansioni. In presenza di processi
marzo
21
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•
di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale e
negli altri casi individuati dai contratti collettivi
l’impresa potrà modificare le mansioni di un lavoratore fino ad un livello, senza modificare il suo
trattamento economico.
Viene altresì prevista la possibilità di accordi individuali, “in sede protetta” (ossia in sede sindacale o presso la DTL), tra datore di lavoro e lavoratore che possano prevedere la modifica anche
del livello di inquadramento e della retribuzione
al fine della conservazione dell’occupazione,
dell’acquisizione di una diversa professionalità o
del miglioramento delle condizioni di vita. Niente
penalizzazioni per chi va in pensione. La misura
penalizzante introdotta dalla Fornero viene sospesa dalla legge di Stabilità per il 2015, confermata
dal un comunicato dell’Inps. Non ci sarà dunque
alcuna penalizzazione per chi deciderà di lasciare
il lavoro prima dei 62 anni di età. Ma ciò varrà solo
per tutti i trattamenti con decorrenza entro il 31
dicembre 2017.
Invece per coloro che si pensioneranno dopo, ossia dal 1° gennaio 2018 in poi, tornerà la penalizzazione. Non si tratta quindi di una vera e propria
abrogazione, ma solo di una sospensione.
Da parte sua l’Inps raccomanda ai propri uffici
periferici di non applicare le penalizzazioni alle
pensioni liquidate con il sistema “misto” (quota
retributiva sino a 2011 e quota contributiva dal
2012 in poi).
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22 marzo
Luca Broggio in udienza dal Papa
con la Polizia Locale meneghina
di Salvatore Tremamondo
INZAGO - Lo scorso 21 gennaio, presso la Città del Vaticano, nella Sala Paolo VI, si è svolta l’udienza generale alla quale hanno partecipato una cinquantina, tra ufficiali e agenti,
della Polizia locale di Milano. A rappresentare
il Corpo della Polizia Locale meneghina davanti al Papa, in qualità di delegazione ristretta,
c’erano Luca Broggio e altri tre Agenti. Nella
circostanza, oltre ai saluti formali e di rito, gli
esponenti dei Vigili milanesi hanno donato a
Benedetto XVI alcuni regali per sottolineare l’importanza dell’incontro con un grande
Uomo, oltre che con un grande Pontefice. Anche la Biblioteca
inzaghese nel
Sistema Bibliotecario
Vimercatese
di TD
INZAGO - Dal 3 marzo il Sistema Bibliotecario
Milano Est si è unito al Sistema Bibliotecario
Vimercatese per organizzare i servizi bibliotecari in modo più efficiente e meno costoso. Ci
saranno cosi nel sistema in rete 70 Biblioteche, compresa quella inzaghese, che avranno
a disposizione il doppio dei volumi ora disponibili, circa un milione e mezzo, tecnologie aggiornate ed al passo con i tempi, servizi più
accurati e maggiore offerta culturale.
Il Carrefour market diventa Conad
di Donato Musarò
INZAGO – Il mese scorso è stato inaugurato un nuovo Conad in via Leopardi. Ecologicamente
all’avanguardia, il punto vendita sostituisce il precedente Carrefour Market. Ampio spazio è
dedicato alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, con un ricco assortimento in tutti i
reparti, dalla panetteria alla gastronomia, dalla macelleria all’ortofrutta, con banchi sia a libero
servizio sia assistiti, Un market all’insegna della freschezza e della qualità, della convenienza e
del servizio al cliente, nell’ormai collaudato “stile Conad”. Il nuovo Conad sarà aperto dal lunedì
al sabato dalle 8.30 alle 20.30; la domenica dalle 8.30 alle 13.
Anche Inzago
accoglie i
profughi africani
di Piero Capano
INZAGO - La cooperativa sociale Ellepikappa Onlus di Pozzo d’Adda ha sottoscritto un contratto
di locazione con i proprietari di una villetta in
via delle Ortensie al Villaggio, al fine di ospitare
profughi africani nell’ambito dell’accordo firmato dalla cooperativa con la Prefettura di Milano.
Da qualche settimana l’immobile al Villaggio è
abitato da una decina di stranieri che provengono dall’Africa (Nigeria, Gambia, Senegal e Mali).
I primi controlli relativi alle garanzie di sicurezza sono già avvenuti da parte dei Carabinieri di Cassano e della nostra Polizia Locale La cooperativa Ellepikappa, che gestisce già cinque strutture simili, svolge a favore dei migranti
le seguenti attività: identificazione e colloqui individuali; visite mediche generali e specialistiche; servizio di mediazione linguistica e culturale; distribuzione di capi di abbigliamento, kit di
igiene personale e per la salute; avvio pratiche
burocratiche più urgenti e propedeutiche all’accesso ai diversi servizi del territorio; iscrizione
presso le Asl locali ed i centri vaccinali; orientamento legale in merito al permesso di soggiorno
ed alle richieste di asilo; approvvigionamento di
cibo consono alla cultura e al credo religioso. visita il sito
www.clippers.it
marzo
23
studio grafico di
MARCHI, LOGOS
realizzazione e progettazione grafica di
DEPLIANT, BROCHURE, CATALOGHI,
LOCANDINE, MANIFESTI, CARTELLONI;
EVENTI PUBBLICITARI, FLYER,
PACKAGING, SCATOLE, ESPOSITORI
SITI INTERNET
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Isis, mafia, ufficio tecnico indagato: Inzago e sindaco nel