C’
era una volta una piccola Fiammiferaia…
Forse, se avesse incontrato i volontari dell’AIS le
cose sarebbero andate diversamente…
L’AIS
ha
aiutato
zia Luigina a non
sentirsi sola…
… ha aiutato zio Antioco ad uscire
dal tunnel dell’alcool e a ridargli
…ancora oggi l’AIS riesce a
un sorriso e una speranza
dare
aiuto,
conforto
e
speranza a tante persone
sole, povere, malate sia nel
… ha portato nuova speranza anche a
corpo che nello spirito.
Giulia, un ragazza madre, senza lavoro,
che vive sola con la sua bambina
1
“Tu prega per me affinchè, non sia di ostacolo,
per lo meno, a quanti vogliono conoscere
il vero volto di Cristo”
Don Ignazio Garau
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C’era una volta una piccola fiammiferaia.
Ve la ricordate? Era una povera bambina orfana vestita solo di stracci e senza scarpe, che andava
vendendo per la strada dei fiammiferi la sera di Natale, ma i passanti non si curavano di lei e
l’indomani mattina venne ritrovata morta.
Forse, se avesse incontrato
i volontari dell’AIS,
le
cose
sarebbero
andate
diversamente…
Era un sabato sera del
1993,
Bernardino
guardava
dalla finestra la pioggia di
Dicembre che cadeva sui tetti
delle case mentre era assorto
nei suoi pensieri.
Nella sua mente riecheggiavano
le voci di quelle persone che gli
avevano dato del matto, che
non ce l’avrebbe mai fatta, che
era
una follia voler fondare
un’associazione del genere.
E poi chi glielo faceva fare?
Andare nelle case dei vecchi,
delle persone sole, povere,
malate…e se gli avessero chiuso
la porta in faccia? No, era osare
troppo. - Fatti gli affari tuoi - gli
dissero molti. Ma non poteva
dimenticare le parole di Don Ignazio, lui, che aveva dato la vita per i poveri, aveva dato tutto, fino
a spendere la sua vita in Cile, ogni giorno lui lo aveva passato da povero con i poveri, con gli ultimi.
E poi Bernardino sapeva che c’erano anche alcuni amici che credevano in lui, un po’ “matti” come
lui, che erano pronti a seguirlo in questa nuova avventura.
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Il suo sguardo si fermò un attimo sul Crocifisso di legno appeso alla parete, che quasi sembrava
volesse sorridergli.
L’indomani mattina, mentre si trovava nel piazzale della Chiesa per la Messa delle otto, Bernardino
si fermò un attimo ad osservare il sole che saliva nel cielo. Ad un tratto vide qualcuno che da
lontano si avvicinava alla Chiesa.
Era zia Luigina, una vecchietta tutta vestita di nero. Zia Luigina era considerata un po’ una vecchia
matta, viveva sola e da tempo molti si erano dimenticati di lei.
Bernardino
sorrise,
forse
aveva
trovato la sua prima visita, e facendo
il segno della Croce, entrò in Chiesa.
Il lunedì pomeriggio Antonella e
signora Lucia aspettavano Bernardino
davanti al cancello di zia Luigina:
chissà come li avrebbe accolti?
Bussarono alla porta di casa, zia
Luigina aprì: - Chi siete?-, -Siamo dei
volontari di un’associazione- rispose
Antonella.
-Brintai- disse zia Luigina sorridendo.
Subito zia Luigina li invitò a sedersi
davanti al camino che scoppiettava.
La sua casa era povera ma ordinata.
Aveva subito mostrato con orgoglio i
tappeti che da ragazza aveva tessuto
con il telaio. Le sue mani ruvide un
tempo erano state mani di Janas,
erano state anche mani che avevano lavorato la terra in tempo di guerra, per dare ai suoi otto figli
ogni giorno un pezzo di pane.
Quei figli che oggi erano andati a vivere “in Continente” e che qualche volta telefonavano.
-Su mannu esti unu dottori!- aveva detto zia Luigina con orgoglio.
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Bernardino, Antonella e signora Lucia rimasero colpiti dall’ospitalità, dalla saggezza e dal buon
cuore di zia Luigina; - Chi torraisi mi faidi meda praxei- disse lei salutandoli.
Passarono gli anni, il numero dei volontari era cresciuto: da tre si arrivo a cinque, dieci, venti,
trenta volontari attivi, che andavano a trovare gli anziani , ma si occupavano anche dei malati, di
aiutare i poveri e anche di quei giovani che avevano smarrito il senso della vita e si erano dati
all’alcool o alla droga, o semplicemente si sentivano soli perché nessuno più credeva in loro. L’AIS
stava crescendo e stava portando nuova aria di speranza.
Arrivò una nuova estate, e i volontari si davano un gran da fare per organizzare la Festa del
malato.
Mogoro, lì 07
Luglio 1993
Carissimi,
vi invitiamo a partecipare ad un importante appuntamento,
organizzato dall’A.I.S. “Don Ignazio Garau” e dal Circolo A.N.S.P.I.
“Peppe Melis”, il 1° Incontro Solidale , che si terrà Domenica 07
Luglio 1993 dalle ore 17.30 in poi, presso l’Oratorio San Bernardino.
La serata inizierà con la celebrazione della Santa Messa seguita
da un momento di condivisione e festa con un rinfresco .
Sicuri della vostra presenza, vi porgiamo i nostri più sinceri
saluti.
Il Comitato organizzatore
Bernardino e Giovanna passavano nelle case ad invitare i malati, cresciuti nel numero anno dopo
anno; e le visite dei volontari erano diventate momenti graditi e attesi.
Si era deciso di invitare anche zio Antioco, un uomo solitario che dopo la morte della moglie si era
chiuso in casa e da allora trattava chiunque si avvicinasse a lui con arroganza. A volte lo si vedeva
la notte passare nelle vie vicino al bar, barcollante e ubriaco, che parlava da solo e insultava
chiunque gli passasse accanto.
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I volontari arrivarono davanti alla casa di zio Antioco, e bussarono al vecchio portone antico stile
campidanese.
Subito arrivò zio Antioco, aprì il portale ed esclamò: - Cosa volete?- e Giovanna rispose:-siamo dei
volontari di un’associazione che si chiama AIS. Don I. Garau-; zio Antioco, come d’incanto non più
sprezzante e diffidente, rispose: -Don Ignazio era un vero Prete, era stato molto vicino a mia
moglie quando stava per morire. E le vostre facce non sembrano quelle dei delinquenti. Entrate-.
Era incredibile, zio Antioco li aveva accolti in casa sua ed era stato gentile con loro!
Don Ignazio ancora una volta, anche da lassù, aveva compiuto un piccolo miracolo. Quei volontari
diedero a zio Antioco la compagnia che i figli desiderati e mai avuti non poterono dargli.
E così arrivò anche il giorno della Festa del malato, i malati vennero accompagnati e accolti dai
volontari in Oratorio, molti di loro si abbracciarono e si commossero: zia Efisia e zia Concetta non
si vedevano da quando erano ragazze e scendevano al fiume per lavare i due panni, zia Giuseppina
e zia Genesia, ormai costrette entrambe in sedia a rotelle non si erano più viste da anni, anche se
non abitavano tanto lontano.
Ormai il Sacerdote aveva iniziato la
Messa, ma zio Antioco non si era ancora
visto.
Aveva detto che sarebbe andato anche
lui alla festa, ma anche durante il
momento conviviale non si presentò.
Bernardino era un po’ dispiaciuto, ma si
ripromise di andare a trovarlo a presto.
La festa era ormai terminata, tutti
tornarono alle loro case che era già
calata la sera.
Mentre
Bernardino
e
Giulia
accompagnavano zio Pietrino a casa in
auto, videro qualcuno disteso a terra in
mezzo la strada: era zio Antioco!
Subito scesero dall’auto, zio Antioco era
ubriaco ed era caduto battendo la testa.
Bernardino chiamò un’ambulanza che
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portò subito zio Antioco all’ospedale.
Passarono i giorni, zio Antioco era ancora in convalescenza all’ospedale, ma stava meglio. Aveva
lasciato le chiavi di casa sua ai volontari dell’AIS, poiché aveva un piccolo cagnolino di nome
Bobby, che viveva con lui. Marcella, Antonella e Giovanna andarono a portare da mangiare al
cagnolino, e notarono subito che la casa aveva bisogno di essere pulita e sistemata: i muri erano
umidi e ammuffiti, nel soffitto della cucina c’era una fessura dalla quale, nelle giornate piovose,
filtrava dell’acqua piovana che cadeva sul tavolo. In più zio Antioco era un uomo solo da tanto
tempo, e si sa, quando manca una donna in casa, si nota subito.
Anche Bobby, poverino, era pieno di pulci e
non faceva altro che strofinarsi nel muro.
In una settimana la casa fu riportata a
nuovo: i muri erano stati pitturati, la fessura
del soffitto riparata, tutto era stato pulito e
sistemato: i volontari dell’AIS avevano fatto
un ottimo lavoro!
Anche Bobby era stato lavato e profumato.
Quando zio Antioco fu dimesso e tornò a
casa, si commosse e per la prima volta, dopo
tanto tempo, abbracciò delle persone,
ringraziandole.
E arrivò di nuovo anche l’inverno. Anche
quest’anno per Natale i volontari dell’AIS
passarono nelle case a portare un piccolo
dono agli assistiti.
Bernardino e Giuseppina andarono da Giulia,
una ragazza madre che viveva da sola con la
sua
bambina.
Il
marito
le
aveva
abbandonate quando la figlioletta era nata.
Giulia non era riuscita a trovare lavoro e
viveva con le sole 300€ al mese che le mandava l’ex marito. Quando Bernardino e Giuseppina
consegnarono a Giulia delle buste che contenevano un po’ di spesa, Giulia si commosse e la
bambina quando ricevette il piccolo dono cominciò a sorridere e a battere le mani dalla felicità.
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Dopo aver salutato Giulia, si diressero a casa di Zio Antioco che si era di nuovo ammalato, ed era
costretto a letto.
Quando gli consegnarono il piccolo dono, zio Antioco lo guardò: era un piccolo Gesù Bambino. Lo
strinse tra le mani e poi lo baciò.
-Grazie-
disse
benedetto
-
zio
Antioco
disse
-
E’
Giuseppina
sorridendo.
Quando Bernardino e Giuseppina lo
salutarono la sera era ormai scesa, e
sui tetti delle case si vedevano i
camini fumanti. Giuseppina fissò il
cielo cupo. Sicuramente stava per
piovere.
L’indomani
mattina,
mentre
Bernardino andava alla Messa di
Natale
delle
otto,
le
campane
suonarono a lutto: zio Antioco era
morto durante la notte, raccontava la
ragazza che andava ad assisterlo.
Quando Bernardino lo vide, zio Antioco aveva un’ espressione sorridente e nella mano destra
teneva il piccolo Gesù Bambino. Era volato in cielo serenamente.
Passano gli anni…. e la favola continua: ancora oggi l’AIS riesce a dare aiuto, conforto e speranza alle
persone sole, povere, malate sia nel corpo che nello spirito.
Tante sono le iniziative e le tematiche di cui l’associazione si occupa: immigrazione, legalità, interventi
verso indigenti, manifestazioni di solidarietà e tanto altro ancora.
Da diversi anni è nato anche il gruppo AIS giovani, un gruppo di ragazzi che credono nella solidarietà e
cercano nel loro piccolo di dare una svolta alla realtà dei nostri tempi, realtà in cui la crisi scoraggia gli
animi della gente. Lo scopo dell’AIS giovani è portare una ventata di freschezza e di speranza anche
dove tutto pare perduto. C’è ancora tanta strada da fare, i volontari dell’AIS sono pronti a rimboccarsi
ancora le maniche e offrire il loro aiuto al prossimo. E la favola continua! A chent’annos…
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Biografie
Alice Pia nasce il 09.03.1983 a Oristano e Marianna Serra nasce a Mogoro il 14.05.1983.
All’età di sei anni, all’ingresso della “Scuola Elementare”, Alice e Marianna si conoscono, diverranno amiche
e frequenteranno la stessa classe e stesse scuole, fino al diploma.
Nel 1998 Alice vince il 2° premio per la Progettazione di una maschera e realizzazione di modello ceramico,
e 1999 vince ancora il 3°premio – (concorso in gruppo) per la realizzazione su pannelli in legno di un
murales inerente la cultura popolare-bivio di Villa Santa SS 131 .
Nel 2002 entrambe si diplomano all’Istituto Statale d’arte “Carlo Contini”di Oristano - sezione ceramica.
Da allora le loro strade e percorsi professionali si dividono, tuttavia l’amicizia rimane sempre, come pure la
passione per il volontariato.
Nel 2003 Marianna e Alice frequentano dei corsi regionali: Alice ottiene la Qualifica di assistente di
biblioteca e Marianna quella di Animatore Turistico Culturale.
Nell’anno 2003-2004 Alice ha collaborato con la coop. Socio-culturale:“il Sole” realizzando un murales
interno per bambini, curando un laboratorio di murales per bambini e illustrando un opuscolo di
educazione alimentare sempre per bambini.
Nel 2004-05, anno in cui viene avviato il primo Servizio Nazionale, Alice ha prestato il Servizio Civile presso il
Comune di Milis per il progetto: “Monumenti e biblioteche aperti”; anche Marianna seguirà la strada del
Servizio Civile presso l’associazione AIS Don Ignazio Garau; da allora a tutt’oggi fa parte dei volontari
dell’AIS.
Nel corso degli anni Alice ha ottenuto alcuni attestati: Operatore CAPSDA, operatore @ll-inn, operatore
SBN, operatore SOL, attestato di arbitro provinciale di pallavolo, attestati di frequenza ai convegni sui diritti
d’autore in biblioteca, ecc…
Anche Marianna ottiene diversi attestati: specializzazione sulla metodologia CLIL presso l’Università
CaFoscari di Venezia, attestato di frequenza sulla psicomotricità infantile presso corso FISM, attestato di
frequenza al corso di Operatore Socio Sanitario presso L’ente IAL Sardegna, attestato di frequenza sul
Cooperative Learning, Attestato di frequenza sull’utilizzo della LIM, ecc..
Nel 2010 Marianna si laurea in Scienze della formazione Primaria nell’Università degli Studi di Cagliari, e da
allora lavora presso le Scuole dell’infanzia.Nel 2012 si abilita all’insegnamento per gli alunni con disabilità
sempre presso l’Università degli studi di Cagliari; attualmente lavora presso la Scuola dell’Infanzia
dell’Istituto Comprensivo Statale di Terralba, come insegnante specializzato per il sostegno, con nomina
annuale sino al 2014.
Dall’anno Alice 2005 ha iniziato a collaborare con diverse cooperative nel campo delle biblioteche.
Attualmente lavora in qualità di socia di una cooperativa socio-culturale come “assistente di biblioteca”.
Attualmente entrambe sono volontarie dell’AIS.
Indirizzi
Alice Pia Via Amsicora n. 14 09095 Mogoro (OR) Tel.3477140905
Marianna Serra Via Berlinguer n.14 09095 Mogoro (OR) Tel. 3480002866
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