Periodico di informazione, cultura e curiosità edito dalla redazione giornalistica del “G. B. Cerletti” Via XXIII Aprile,20 31015 Conegliano (TV) www.scuolaenologica.it; e-mail: [email protected] Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 LA CANTINA Il PUNTO Cari amici de “La Cantina”, ben ritrovati! Innanzitutto concedetemi di fare gli auguri al nuovo Papa Francesco, che si è presentato in questi giorni con una disarmante semplicità e una forza sconosciuta ai suoi predecessori. Una forza che gli deriva dalla sobrietà e dall’umiltà di essere povero al servizio dei poveri. Il suo messaggio è arrivato subito, diretto, immediato, benvenuto. Gli auguriamo di cuore di continuare nell’opera intrapresa e di non arrendersi di fronte alle probabili ostilità che troverà anche e soprattutto all’interno della Chiesa. Chiusa la parentesi, torniamo più prosaicamente alle cose di casa nostra. In questo numero del giornalino abbiamo voluto dare spazio in copertina al drammatico problema del gioco d’azzardo, purtroppo sostenuto indirettamente, ma neanche troppo, dallo Stato stesso che sulle macchinette mangiasoldi ci lucra e non poco. Ma la responsabilità dello Stato riguarda anche altre piaghe sociali come l’alcol e il fumo, i cui costi sociali sono talvolta più elevati dei guadagni. Bisogna fare un ragionamento serio e prendere posizione contro uno Stato che di etico ha ben poco, piuttosto incentiva comportamenti che andrebbero eliminati senza batter ciglio. Continuiamo inoltre a rimanere sul tema dell’uso dei pesticidi e di quale uso se ne fa in agricoltura a rischio e pericolo della salute umana. (continua a pag 16) I “VIZI” DI STATO CHE ROVINANO IL BILANCIO Il gioco d’azzardo è la nuova piaga sociale Al gioco d'azzardo, che si tratti di gratta e vinci o di slot, vince sempre il banco. Perdere è molto più probabile che vincere. In tanto le famiglie italiane si impoveriscono, bruciano i loro risparmi ed ingrassano le mafie. La mafia interviene al momento della collocazione di una slot in un bar; inoltre il riciclaggio di denaro è l'unico reato che rende su operazioni anche in perdita. Ti do 100 euro da giocare e se vinci o perdi è lo stesso, perchè comunque il denaro è "sporco". Ecco perchè le giocate non dovrebbero essere anonime. A Pavia, capitale italiana del gioco compulsivo, ogni cittadino in media brucia con le macchinette 2.123 euro l'anno! La colpa è anche dello Stato che incentiva comportamenti che invece andrebbero eliminati. Facendo due conti notiamo che a fine 2012 il volume d'affari legato al gioco è stimato in 88 miliardi di euro. Ma l'incasso effettivo per lo Stato, tolte le vincite, le quote ai gestori e i costi, è di 8 miliardi. In oltre bisogna considerare che il costo sociale del gioco, in termini di danni alle famiglie e al risparmio, è stimato in 6 miliardi l'anno. I 2 restanti sono bruciati dal volume di gioco illegale che sfugge a ogni controllo, 15 miliardi l'anno, e siamo già a -13, senza contare il costo dell'usura legata al gioco e l'attivismo dei clan mafiosi che operano nel settore, ben 49 secondo Libera. Il gioco è la distruzione del risparmio. E' stato stimato che la quota di gioco sopra i 18 anni è di 1.890 euro l'anno, dovuta anche all'introduzione dei giochi via telefono. A peggiorare la già drammatica si- tuazione si aggiunge il problema del fumo: nel 2011 la cifra incamerata dallo stato è di 14,1 miliardi. Il monopolio del tabacco in Italia è in mano alla Britsh American Tobacco (Bat) dal 2003, quando la potentissima multinazionale anglo-americana si è aggiudicata le fabbriche italiane di sigarette offrendo 2.35 miliardi di euro nella fase di privatizzazione dell'Ente tabacchi italiani (Eti). Ma l'1 gennaio 2011 la Bat ha chiuso i battenti dello stabilimento di Lecce, dove si trovava l'ultima manifattura italiana del tabacco, perchè lavorare in Italia costa troppo, quindi non produce in Italia un solo posto di lavoro. Oltre a ciò salta all'occhio il costo triplicato della pulizia delle strade a causa del danno ambientale prodotto dai 140 milioni di mozziconi fumati al giorno (51 miliardi l'anno), che impiegano per biodegradarsi fino a 5 anni! Al terzo posto, tra i vizi di stato, troviamo L'alcol con un costo sociale di 1,5 milioni di alcolisti italiani, di 8 milioni di bevitori con consumo non moderato segnalati dall'Istituto Superiore di Sanità. Per non parlare poi dei 30 mila decessi l'anno e del 45% degli incidenti dovuti ad esso. Il costo sociale dell'alcolismo è stimato in 53 miliardi di euro l'anno. Ma la voce dei cittadini comincia a farsi sentire; la rivolta contro questa situazione parte dalla gente comune come dalla barista di Cremona Monia Pavesi che ha spento le sue slot rinunciando all'incasso di 1.500 euro ogni due settimane "pur di non vedere persone rovinarsi così". A Taranto una dipendente di un ufficio postale si è ribellata contro la sua nuova mansione: vendere i Gratta e Vinci. Francesca De Paris 5OA (continua a pag. 3) Pagina 2 LA CANTINA Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 A maggio l’appuntamento con il Green Day Continuano le rilevazioni delle Best Practices ( raccolta differenziata e comportamento “energetico”) delle classi e delle zone ad uso comune ( corridori, laboratori): vuoi conoscere i tuoi punteggi? Vai in : cerlettigreen.altervista.org Le aule sono troppe calde in questo periodo? Se spalanchi le finestre il riscaldamento è SPRECATO! Segui le regole della Magna Carta d’Ambiente: rivolgiti al personale ATA perché chiuda o regoli le valvole dei termosifoni; usa un abbigliamento “a strati”. (es.: Come ridurre le migliaia di bicchieri di plastica utilizzati nelle feste d’istituto? Come progettare in Istituto un’isola ecologica per l’accumulo temporaneo dei rifiuti? Come differenziare in modo più semplice i fazzoletti da naso? Come riutilizzare le acque di lavaggio della cantina? Ecc., ecc.) A Maggio: grande evento: “THE GREEN DAY” : come pensate si possa organizzare una giornata, in orario scolastico, da dedicare tutti ( allievi, docenti, personale ATA e amministrativo) ad “impatto zero” ? Comunicalo a [email protected] N.B. i termosifoni dotati di termovalvole vanno regolati e le finestre tenute chiuse ( se spalanchi la finestra che ci sta sopra, questi continuano a funzionare ancor di più)! Si arieggia la stanza in ricreazione! Ci sono finestre rotte, termosifoni non funzionanti, tende inutilizzabili in aula? Comunicalo al personale ATA ed insisti nell’avere una risposta. Hai qualche idea per migliorare l’ecosostenibilità nella nostra scuola? Partecipa al concorso “ L’inventore sostenibile” attraverso la stesura di un progetto fattibile e utile. Comunicalo a E ricordatevi……lasciamo il mondo meglio di come l'abbiamo trovato ! Energy Team Comitato ambiente. [email protected] RESVERATROLO LA MOLECOLA ANTI-AGE CHE DERIVA DALL’UVA Resveratrolo: il nome in sé forse non ci dice nulla, ma questo anti-età”. elemento è più conosciuto come la molecola anti-età che deri- Ma le novità non finiscono: il professor Vercauteren ha breva dai tralci di vite ed è utilizzata contro rughe e stress. A vettato una nuova forma di resveratrolo, più potente del precescoprirne e a sfruttarne l’effetto “miracoloso” è stata una dente e in grado di agire oltre che sulle rughe anche sul rilascittadina delle campagne di Bordeaux, Mathilde Thomas samento cutaneo. La nuova molecola si chiama ResveratroloOleyl, è ottenuta dai tralci della vite e viene insieme alle conoscenze chimiche e farmacologistabilizzata mediante acido oleico. E’ ricca che del professor Joseph Vercauteren dell’Università di Montpellier. Tutto è iniziato un giorno, quindi di Omega 3, 6 e 9 che vanno a nutriquando il professor Vercauteren era in visita ai re, proteggere e rigenerare la pelle in provigneti del Château della signora Thomas. Il chifondità da aggressioni esterne quali smog e mico fece notare a Mathilde, dopo aver constatato freddo. che nel torchio vi erano bucce e acini d’uva pronti L’efficacia clinica di questo elisir è stata per essere buttati, che i polifenoli d’uva sono il testata al Mount Sinai Hospital di New più potente anti-ossidante presente nel mondo veYork, dove venticinque volontarie, tramigetale e non solo bloccano i radicali liberi responte analisi con biospie della pelle hanno Mathilde Thomas sabili di quattro rughe su cinque, ma sono persino riscontrato un miglioramento del 78 per più potenti della vitamina E. Questa notizia aprì cento delle rughe profonde. La Thomas ha un vero e proprio mondo alla fortunata vitivinicoltrice di questo riguardo ha affermato: “Il nostro impegno è quello di Bordeaux: nel ’97 depositò il primo brevetto sul resvera- realizzare prodotti naturali ma con una solida base scientifica trolo (dopo una serie di verifiche sulla veridicità degli ef- e nel rispetto dell’ambiente.” fetti). Cinque anni dopo l’Università di Harvard ha definiGiulia Botteon 4 VA to questo principio attivo “il numero uno delle molecole Pagina 3 LA CANTINA Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 ANCORA TROPPI PESTICIDI COCCINELLE O CHIMICA? Chi l'avrebbe mai detto che in Italia esiste un mercato d'insetti? Stupore a parte, la Bioplanet è la prima ed unica biofabbrica italiana che alleva e vende insetti per la lotta biologica integrata. Questi piccoli combattenti vengono impiegati soprattutto in orticoltura, nel florovivaismo, nelle colture in pieno campo, in frutticoltura e nelle piante ornamentali. A quanto pare gli insetti non sono solo una rottura di scatole come molti credono, ma anzi, ci possono aiutare a difendere le coltivazioni dai parassiti al posto dei prodotti chimici. Questa realtà si sta diffondendo in tutto il mondo e noi non dobbiamo essere da meno, anzi dobbiamo sostenere questa semplice e sana iniziativa che da più di vent'anni si sa facendo largo nel mondo dell'agricoltura biologica. Un uso continuativo dei prodotti chimici può sviluppare delle resistenze alla molecola delle popolazioni degli insetti che danneggiano le colture, costringendoci a cercare prodotti sempre più potenti e tossici per noi e per l'ambiente. Se non vogliamo trovarci a pancia in su come gli insetti che eliminiamo con i pesticidi, sarà meglio prendere in considerazione questa alternativa che vede come protagoniste truppe di insetti predatori di quelli che danneggiano piante, fiori e frutti delle nostre coltivazioni. La Bioplanet intanto continua a svolgere un lavoro di ricerca per l'allevamento e la vendita di altre specie d'insetti, dato che non si ferma l'arrivo di nuovi insetti provenienti da altri paesi. Facciamo una premessa: tutta l’agricoltura si serve di pesticidi in per combattere le malattie. A questo proposito il comune di Sernaglia ha organizzato un incontro pubblico per iniziare a riflettere sull’uso dei fitofarmaci , nelle varie colture (in particolare nel mais). Il direttore del centro di ricerca sul cancro dell’istituto Ramazzini di Bologna ha sottolineato il fatto che i fitofarmaci vanno utilizzati con estrema cautela .In Europa ogni cittadino assimila annualmente 280 gr di pesticidi : il Atrazina 25 % di frutta , verdura e cereali contiene residui di almeno 2 pesticidi e oltre il 5% dei prodotti alimentare ne contiene una concentrazione superiore ai limiti di legge. Prodotti come Coragen , un’insetticida che può contaminare le acque e risulta tossico per gli organismi acquatici , o il Roundup , diserbante che contiene uno dei principi attivi più velenosi come il ,il glifosate. Tutti questi prodotti oltre a causare danni ambientali , sono tra i principali agenti cancerogeni , altri si sono rilevati portatori neurotossici e quindi capaci di sviluppare malattie al cervello , come Alzheimer e Parkinson . Per trovare una strada secondaria ai troppi trattamenti , il dirigente di Veneto Agricoltura L. Furlan ha insistito sull’utilizzo del BOLLETTINO DELLE COLTURE ERBACEE. Il bollettino propone informazioni , suddivise in base alle principali aree climatiche , riguardanti il periodo delle semine con valutazione di eventuali rischi nelle prime fasi di sviluppo , la situazione agronomica riferita all’andamento stagionale , allerte per eventuali attacchi di nottue in aprile-maggio, segnalazioni su livelli popolazione piralide ecc… . Per esempio nel caso delle Nottue in arrivo dall’Africa , il bollettino fornisce informazioni sull’arrivo degli adulti migranti , sulle zone a rischio ovideposizioni … . Con questi dati l’insetticida non viene buttato in modo indiscriminato , ma solo dove e quando serve. (F.D.P 5OA) Maria Castaldo 5OA I vizi di Stato (segue dalla prima pagina) A Bolzano vi è la legge provinciale che vieta la presenza degli apparecchi da gioco in un raggio di 300m dai "luoghi sensibili" come scuole, centri ricreativi e sportivi per giovani ed anziani. Una media di 4 persone su 10 ha debiti con gli usurai a causa della passione per il gioco. Questi individui sono in grado di inventare un'infinità di bugie moltiplicando la percentuale di separazioni e le depressioni. La gente viene continuamente ingannata e sollecitata a tentare la fortuna. La trappola è a portata di mano, al bar, in tabaccheria, persino sul cellulare. Possiamo riconoscere due tipologie di giocatore: quello che gioca di tanto in tanto un euro chiamato giocatore "sociale" e quello "compulsivo" predisposto al gioco, tendente alla depressione, al malessere, dove nel gioco trova una gratificazione fuggendo dai problemi, percependo sempre meno il rischio. Da questa bufera di schedine, macchinette ecc... non si può uscirne da soli, bisogna chiedere aiuto, anche se il problema è che il giocatore non percepisce il problema. E' per tutti questi motivi, e non solo, che dobbiamo renderci consapevoli dei rischi che corriamo, anche se molto, troppo spesso li prendiamo sotto gamba. F. De Paris 5OA Pagina 4 LA CANTINA Inter vis ta do ppia Nome : Nicola Zanetti Soprannome: Nick Quali sono i suoi hobby? Corsa e ciclismo, sport aerobici Generi musicali preferiti? Jazz, ad esempio Miles Davis o Coltrane Piatto preferito? La pizza, possibilmente con mozzarella di bufala Dove se lo concederebbe un viaggio? Boston e New York Come era da giovane? Scanzonato fino alla seconda superiore, in terza ho cominciato a studiare Cosa voleva fare da bambino? Il calciatore Si sarebbe mai aspettato di diventare un insegnante? Dai 17 anni sì Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola mi piace il rapporto con gli studenti, non mi piace la scarsa considerazione che la scuola ha nella società Quanto vale una laurea oggi? 40000 euro con Cepu, vale per la cultura personale non per il foglio In che animale si rispecchia? Nel cavallo La prima cosa che guarda in una donna? Gli occhi Crede in Dio? Credo nella Natura non in un Dio immanente Cosa c'è dopo la morte? La prosecuzione della vita degli altri esseri viventi Cosa si aspetta dalle imminenti elezioni? Una governabilità (non mi esprimo per par condicio) Favorevole o contrario ai matrimoni gay? Contrario, ma comunque far valere i diritti di coppia Favorevole o contrario all'aborto? Favorevole, ho votato sì Favorevole o contrario alla legalizzazione della Cannabis? Favorevole, fa meno male dell' alcool Dia un consiglio ai suoi colleghi Avere rispetto verso gli studenti Dia un consiglio agli studenti Studiate! Interviste a cura di Jonathan Zalamena, 4VB Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Faccia a faccia tra i proff. Zanetti N. e Mocchi Nome : Giuliano Mocchi Soprannome: solo diminutivo, Giuli Quali sono i suoi hobby? Fotografia, ma un po' meno di una volta, giardinaggio e motocicletta Generi musicali preferiti? Sono affezionato al Folk, nel '79 organizzai assieme ad alcuni amici il primo folk festival in Friuli, si chiamava "Fieste di Chenti". Ascolto anche il jazz ed Enya per rilassarmi e poi i cantautori italiani Piatto preferito? La carbonara che preparo io Dove se lo concederebbe un viaggio? A vedere i fiordi norvegesi Come era da giovane? Fuori dalle righe, non ero un ragazzo modello, mi piaceva sperimentare, provare nuove esperienze Cosa voleva fare da bambino? Mi piacevano molto gli aerei e facevo aeromodellismo Si sarebbe mai aspettato di diventare un insegnante? No, ho fatto il concorso per scherzo, da libero professionista nell'84 Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola Positivo che ancora mi appassiona, soprattutto se anche i ragazzi si appassionano, negativo : secondo me la scuola sta prendendo una brutta piega Quanto vale una laurea oggi? Scopo personale: come crescita; invece per uso pubblico è un foglio come altri che può avere un indubbio valore In che animale si rispecchia? Il Dromedario La prima cosa che guarda in una donna? Dovrei dire quello che non guardo; il sorriso e l'intensità dello sguardo Crede in Dio? Sì Cosa c'è dopo la morte? Un' altra vita eterna Cosa si aspetta dalle imminenti elezioni? Difficile dirlo, ma spererei in un grosso cambiamento Favorevole o contrario ai matrimoni gay? Lasciamo ampia libertà di scelta, secondo coscienza anche se vedo l'amore tra uomo e donna Favorevole o contrario all'aborto? In linea di massima contrario, favorevole quando può evitare situazioni spiacevoli come l'aborto clandestino Favorevole o contrario alla legalizzazione della Cannabis? I cannoni in genere si usano per fare la guerra ma... Dia un consiglio ai suoi colleghi Non servono grandi consigli, se non cominciare la giornata con un buongiorno Dia un consiglio agli studenti Fatevi trasportare dagli insegnanti e dalle vostre passioni Pagina 5 LA CANTINA Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 CON LA CULTURA SI MANGIA! E CI TAGLIARONO LE ALI Come tutti ben sappiamo noi italiani abbiamo ricevuto in usufrutto dai nostri antenati un patrimonio storico-culturale che ha pochi eguagli, o nessuno, al mondo. Da molto tempo ne abbiamo sentito l’importanza ed abbiamo deciso di tutelarlo già a partite dalle fondamenta del nostro Stato, nella costituzione con l’art. 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Inoltre per specificare ulteriormente l’importanza della nostra eredità sono stati emanati anche dei regolamenti nei quali nei quali viene chiarito che “la valorizzazione del patrimonio culturale consiste nelle attività dirette a promuoverne la conoscenza e ad assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e pubblica fruizione, incluse quelle per la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione e che la. Repubblica favorisce e POMPEI sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale”( codice urbano). Ma a quanto pare anche la tutela del nostro patrimonio culturale è da aggiungere alla lista delle cose che non vanno nel nostro paese! Il nostro “usufrutto” potrebbe essere il sostegno, un contributo concreto anche in questo periodo non molto felice, visto anche che il turismo locale sembra essere aumentato in questi ultimi anni. Eppure paesi come la Gran Bretagna, la Francia oppure la Germania che possiedono un decimo della nostra fortuna ricavano ben più di noi: la Gran Bretagna 190 miliardi di euro, la Francia 166 miliardi di euro e la Germania 158 miliardi di euro conto l’Italia che ne ricava 100 miliardi di euro pari al 2,6% del prodotto internazionale lordo. Di fronte a questi dati capiamo che decisamente c’è qualcosa che non va… e che dobbiamo cambiare il modo di considerare ciò che ci è stato donato, usando al meglio ciò che ci è stato dato rispettandolo e valorizzandolo. GLORIA GAMBA 5CB METTI UN GIORNO... Ragazzi, oggi iniziamo un nuovo tema, che ci accompagnerà per le prossime settimane e forse, per tutta la vita. Parliamo di ETICA, che qualcuno definisce in modo sintetico “L’ARTE DI VIVERE”. Visto che la vita si vive, cominciamo subito. Immaginate di trovarvi in questa situazione: trovate per strada un portafogli completo di documenti e un buon gruzzoletto di denaro. Come vi comportereste? Lo Restituite al legittimo proprietario; lo consegnate ai carabinieri; lo buttate non prima di averlo svuotato dei soldi, ecc. Si discute così per un’ora di furbizia, onestà, correttezza, opportunismo, alibi, principi. Suona la campanella, interrompiamo la discussione sperando di poterla riprendere con lo stesso entusiasmo la lezione successiva. Metti un cambio dell’ora Per molti ragazzi che uscendo dalle scuole superiori non sanno ancora cosa fare della loro vita, una buona possibilità di crescere e di capire e cosa fare di loro stessi, un modo per crescere e conoscere il grande mondo che li circonda è il servizio civile. Sono passati 40 anni da quando è stato istituito questo mezzo di integrazione e conoscenza con i popoli, ed ora, nel 2013, gli 18800 volontari pronti per partire per ogni parte del mondo stanno rischiando di non avventurarsi in questa entusiasmante prova di vita. Perché nel 2012, per la prima volta, non è stato emanato alcun bando enti e volontari, cioè non è stato garantito nessun fondo per questi giovani pronti per aiutare nel mondo. Un altro effetto della crisi dicono in molti… ma non è possibile che il peso venga portato sempre dai giovani, futuri cittadini e muri dello Stato, un peso che opprime sempre più con il fine di schiacciare a terra la loro libertà. G.G. 5CB DURANTE L’ORA DI RELIGIONE qualsiasi, 10 giorni dopo, in attesa di entrare in classe, Giovanni e Michele mi vengono incontro sventolando un foglio A4 stampato. Leggo: “Stazione dei Carabinieri di Conegliano…il sottoscritto Giovanni P. dichiara di aver rinvenuto un portafoglio…ecc…ecc. ”. Siamo stati bravi, eh, Prof!”. Semplicemente grandi, fantastici! E via di corsa in classe. Sì, ragazzi, siete stati bravi, perché avete compreso la prima regola di quell’arte di vivere che vi farà diventare persone autentiche e che si distinguono dalla massa: quella di non essere indifferenti, anzi, meglio, la regola del “FARE LA DIFFERENZA”. Alla prossima lezione. Prof.ssa Sara Lorenzon Pagina 6 LA CANTINA LA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI L’ 11 febbraio 2013 passerà alla storia come il giorno in cui papa Benedetto XVI ha annunciato al Concistoro la sua rinuncia al ministero petrino, prevista per il 28 febbraio 2013 (annuncio reso noto ufficialmente al mondo all’ udienza del mercoledì successivo, il 13 febbraio 2013). Un gesto grande, fatto da un grande uomo, considerato come miglior cosa da fare (e per usare le parole stesse del papa) “dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio”. Un esame della sua situazione che è passato dalle deboli forze all’ età avanzata, dalla difficoltà di amministrare il ministero affidatogli alle grandi sofferenze e preghiere che richiedono “vigore di corpo e di anima”. Pertanto la dichiarazione di Benedetto XVI non è tempestiva e ambigua, bensì ponderata e limpida. Pertanto dinanzi alla portata del fatto storico viene spontaneo aver “bisogno di assimilare questo momento” (card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano). L’ impulso e le tendenze della società tenderebbero infatti a stilare in fretta e furia giudizi e bilanci, come se improvvisamente ognuno diventasse giudice o profeta di qualche mutamento o catastrofe. Al posto di ostentare tutto ciò non è invece più prudente prendersi del tempo e cercare di guardare tale avvenimento sotto il più corretto punto di vista? Cercando magari di capire il suo autentico significato, senza sproloquiare in giudizi azzardati? La rinuncia del pontefice romano infatti è un esempio. Un uomo, rappresen- Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Come Celestino V nel 1294 tante di Cristo in terra ma allo stesso tempo Servo dei servi di Dio rinuncia a tutti i suoi privilegi e si ritira. Alla base c’ è l’ umiltà di un uomo di Chiesa, teologo e professore, che riconosce e ammette dinanzi a sé e alla cristianità i propri limiti con fermezza e serenità allo stesso tempo. Una grande lezione di come ci si possa totalmente distaccare da ciò che è materiale, senza rimpianti, adempiendo agli oneri del pontificato fino agli ultimi istanti. “Esempio di profonda libertà interiore” (card. Angelo Bagnasco, presidente della CEI) e di amore per la Chiesa, che si trova a vivere in un mondo “soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede” (come ha sostenuto il papa nella già citata dichiarazione). Uno scenario in cui problemi culturali e sociali si sommano a quelli interni al mondo cattolico, composto anch’ esso da esseri umani, con i propri pregi ma anche con i propri limiti. Il comando della barca di Pietro richiede continua e rinnovata avvedutezza. Anche per questo, Benedetto XVI, conoscitore profondo delle vere necessità e potenzialità della religione, ha ascoltato la coscienza cedendo il posto al suo successore, nella certezza che Dio non abbandona la sua Opera. Un invito a leggere la dichiarazione del pontefice e a prendersi degli istanti di pausa silenziosa per rimanere con sé stessi e meditare. Poche concise righe che dimostrano come nonostante tutto ci sia ancora qualcuno in questo mono che è totalmente padrone delle proprie scelte. Papa Francesco, inizia un’ era nuova per la Chiesa? Dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI, un conclave fulmineo ha designato il nuovo successore di Pietro. Ed è stata subito una bella, piacevole sorpresa. Sia per i credenti che per i non credenti. Infatti papa Mario Bergoglio, primate di Argentina, si è presentato con uno stile semplice e disarmante rispetto alle procedure e alla prassi piuttosto consolidate che accompagnano e seguono l’elezione di un nuovo pontefice. Intanto, per cominciare dall’aspetto esteriore: via le scarpette rosse di Prada, via la papalina con pelliccia di ermellino, via il trono, via l’anello piscatorio d’oro (sostituito da uno d’argento), via la croce di oro massiccio per far posto ad una croce di metallo povero. Primo gesto del nuovo papa: pagare il conto all’albergo presso il quale aveva pernottato durante il conclave. Potranno anche essere solo dei segni ma non sono proprio insignificanti, anzi. Dicono molto di più di tante parole spesso pronunciate da uomini di Chiesa senza vera convinzione. E poi c’è il nome. Mi chiedo: ma possibile che nessuno mai tra i papi che l’hanno preceduto hanno pensato a Francesco d’Assisi? Troppo pesante forse la responsabilità che assumere quel nome comportava? Probabilmente sì. Ecco dunque che appare rivoluzionario che questo papa invece abbia voluto e desiderato fin da subito di farsi carico del messaggio del poverello di Assisi. Il che significa: ritorno alle origini, ritorno al messaggio evangelico imperniato su povertà e sobrietà, sule orme di Cristo. Un’inversione di marcia piuttosto clamorosa rispetto ai costumi non proprio spartani che la Chiesa ha avuto fino ad oggi. Già nei primi giorni di pontificato, dopo che sono state fugate le uniche ombre che rischiavano di pesare sul suo ruolo, e cioè quelle di una possibile collaborazione con la dittatura dei generali argentini smentita da più parti e tutte molto autorevoli, papa Bergoglio ha mostrato un lato umano nell’interpretare il suo ministero, abbracciando e incontrando le folle di cristiani, ma anche no, che gli si sono fatte attorno fin da subito richiamate dalla sua modestia e familiarità. Si è mosso a piedi o con il bus dei cardinali, non con autistiscorte-autoblindate. Si è scoperto che a Buenos Aires vive in un semplice appartamento, che si muove con la metropolitana, si cucina da solo e frequenta le baraccopoli della città sudamericana. Il suo sguardo dolce e paterno ricorda a tutti Giovanni XXIII, il papa buono, insomma uno che all’angelus non cita i teologi sapientoni ma parla da parroco e augura buon pranzo. Sì, Papa Mario Bergoglio è uno di noi. Uno che non fa sentire distante la Chiesa, chiusa nelle sue stanze, arroccata sui propri privilegi, spesso muta di fronte alle sciagure umane. Ecco il papa che tutti, cattolici e non, hanno sempre sognato, hanno sempre aspettato. Nel giorno del suo insediamento, ha parlato agli uomini di potere chiedendo loro di mettersi al servizio, ha parlato agli uomini di buona volontà invitandoli ad amare il proprio vicino. Parole semplici ma di una forza disarmante. Rivoluzionaria direi. C’era e c’è proprio bisogno di un papa così. Speriamo solo che vada fino in fondo e riformi una Chiesa che ha perso la bussola dopo il Concilio Vaticano II. Prof. Dino Benacchio Pagina 7 LA CANTINA La BIBLIOTECA della Scuola Nel 2008 c’è stato il restauro del prezioso “Catalogo sistematico ed alfabetico per autori della biblioteca della Regia Scuola di Viticoltura e di Enologica di Conegliano” ad opera dell’Unione ex allievi della Scuola Enologica. Il Catalogo, redatto nel 1885 dalla Ditta Gianotti Lilia di Salerno, di 340 pagine, risultava sprovvisto di tutta la parte dell’indice alfabetico per autori successiva alla lettera “H”, per questo l’unione ha provveduto a fotografare e stampare a parte il materiale mancante. La biblioteca della Scuola andò successivamente arricchendosi, ed i nuovi volumi aggiunti vennero puntigliosamente appuntati nel Catalogo. La gestione era affidata al bibliotecario. Tra le figure di bibliotecario-economo e insegnante merita ricordare il prof. Luigi Celotti, enotecnico diplomato nel 1882; collaborò con Cerletti, Giunti, Dal Masso, insegnò scienze naturali per molti anni e divenne un grande esperto degli inventari dei beni mobili, consulente anche del Ministero dell’Agricoltura All'inizio del Novecento si sentì l’esigenza, da parte degli organi ministeriali, di dare indicazioni più specifiche sulle biblioteche come ci testimonia il R.D. n. 223del 1° aprile 1909 contenente il "Regolamento delle biblioteche speciali governative non aperte al pubblico". In tale decreto si precisava che le biblioteche annesse agli istituti superiori del Regno, agli istituti e corpi scientifici e letterari, agli istituti di belle arti, a i conservatori e agli istituti musicali "costituiscono biblioteche speciali ed indipendenti". Venne stabilito che la responsabilità di tali biblioteche speciali spettava "alla persona che è preposta all'Istituto a cui quelle sono annesse, salvo che altrimenti sia disposto da statuti particolari". Purtroppo poi arrivò la furia distruttrice della prima guerra mondiale. Nulla fu risparmiato: una parte degli edifici scolastici in completa rovina, la restante letteralmente saccheggiata di ogni altra cosa asportabile. Tutto l’imponente patrimonio, le collezioni dei gabinetti scientifici, le ricche dotazioni di vitigni speciali coltivati in campagna, la biblioteca ricca di 10.000 volumi, le collezioni ampelografiche, il parco delle macchine agricole e dei modelli, i prodotti, il bestiame, tutto fu travolto, distrutto o disperso. Non più un libro o un apparecchio. La testimonianza della moglie del sarto Giovanni Celotti, Lucia, e della nuora Gina, abitanti nei pressi dell’edificio della scuola, ci racconta che furono asportati da 8 a 10 autocarri di materiale scientifico, collezioni pregiate e libri rari, secondo la scelta operata da una dottoressa in scienze naturali, accompagnata da un ufficiale superiore austriaco, di stanza presso un Comando di Vittorio Veneto. Nel gennaio del 1919 il direttore Giunti scriveva alle Scuole superiori e speciali di agricoltura chiedendo di donare alla Scuola copia delle loro pubblicazioni, volumi che possedevano in doppio o in diverse edizioni, prodotti chimici e materiale didattico in genere. Arrivò dopo pochi giorni una notizia con- Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Seconda puntata: la storia dalle origini fortante, inaspettata. Da Udine quel Sindaco scriveva che presso il macello comunale, in un grande deposito di carte da macero che gli austriaci si proponevano di spedire alle loro cartiere, c’era un gran mucchio di libri col timbro della scuola, evidentemente quelli giudicati di minor valore, e opuscoli, riviste, progetti, manoscritti, registri dei verbali. Il lavoro di cernita richiese qualche mese di paziente lavoro e finalmente il 9 maggio 1919 Giunti potè inviare tre camion per ritirare i volumi e i documenti. La scuola viene ricostruita secondo un nuovo progetto dell’ing. Bernardo Carpenè e spostata dalla sede iniziale verso un luogo più decentrato e vicino alle strutture agricole. Nel 1924 viene inaugurata dal duce in persona. Un edificio a due piani più un pianterreno leggermente rialzato dove trova posto la nuova biblioteca. Essa è gestita dal segretario che assume anche la funzione di bibliotecario. Durante il periodo fascista Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione, fece approvare il R.D. n. 965 del 30 aprile 1924 ("Ordinamento interno delle giunte e dei Regi istituti di istruzione media") che, agli articoli 121 e 129, operava una distinzione tra biblioteca degli alunni e biblioteca dei professori. Tutto si tradusse, però, in mera propaganda ideologica di regime; non ci fu alcun intervento legislativo organico e le biblioteche scolastiche furono utilizzate, nella maggior parte dei casi, come canali di diffusione della cultura fascista. Il governo fascista con le sue scelte autarchiche si fece sentire anche nella gestione della scuola: il preside Manzoni cercò in ogni modo di ridurre le spese per il riscaldamento, per l’energia elettrica per la cancelleria e per il materiale didattico. Inoltre vennero rifiutati tutti i prodotti stranieri, comprese le riviste e i libri, non strettamente indispensabili. Anche la seconda guerra mondiale portò all’occupazione della scuola e alla distruzione delle sue strutture, compreso materiale didattico e patrimonio librario. Dopo il primo decennio la biblioteca contava 4000 volumi, nel 1893 ne aveva 7000, nel secondo dopoguerra i volumi erano aumentati di poco. Solo nel 1954 venne fatto un lavoro di riordino e di classificazione con la compilazione di nuovi schedari in ordine alfabetico; i volumi presenti erano quasi raddoppiati rispetto all’inizio del secolo Si operarono anche vari interventi di rilegatura. Si poteva contare su 67 abbonamenti a riviste (di cui 20 stranieri). Oltre alla biblioteca centrale, a pianterreno, si organizzarono anche biblioteche specifiche di reparto. (2 - continua) Prof.ssa Teresa Ballancin Pagina 8 LA CANTINA la fantasia in classe Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Il ritardo? Un forte vento contrario L’alunno F. giustifica il ritardo dicendo che gli è stato ruba- dimenti L’alunno Q. viene sorpreso a suonare il flauto in playback, to l’ascensore La classe si esibisce in una gara canora, nonostante l’inter- infatti un suo compagno lo stava suonando piegato sotto il banvento del bidello Gino L’alunno F.S. cerca di soffiarsi il naso sul compagno G.B. (anonimo) L’alunno xxx si presenta in classe con un ritardo improponibile sostenendo di aver fatto tale ritardo per motivi di vento contrario L’alunno A. assente dall’aula dalle ore 12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un nuovo taglio di capelli Perda le speranze di suo figlio in quanto non fa un tubo non gli frega della materia e costantemente chiede di uscire a fumare. Consiglio di iscriverlo a ragioneria che passano tutti. L’alunno C. si crede San Francesco G. non è in grado di parlare con tono di voce umano, ma urla continuamente come le scimmie del Burundi. Nonostante i miei ripetuti richiami all’ordine e alla serietà, l’alunno RM alla mia domanda “chi ha ucciso Giulio Cesare?” Risponde con arroganza di non essere stato lui. Aspetto provve- DIMMI QUELLO CHE MANGI Una società di Faenza distribuirà oltre 1.095.000 chilogrammi di frutta fresca di primissima qualità firmata Valfrutta a oltre 130 mila alunni di 814 istituti nell'ambito del progetto comunitario rivolto alle scuole primarie di Emilia Romagna, Toscana e Umbria. A distribuirla sarà la società faentina Alegra, filiale commerciale del Gruppo Apo Conerpo, leader europeo dell'ortofrutta fresca, che grazie ai soci della cooperativa Agrintesa può offrire al consumatore una gamma completa di prodotti 100% italiani, genuini, freschi e gustosi. Tutte produzioni ottenute nelle aree più vocate del paese con tecniche di coltivazione moderne e rispettose dell'ambiente e della salute dell'uomo. È così che le scuole iniziano a distinguersi dalle altre per migliorare la salute dei ragazzi e contribuire al benessere collettivo. La nostra scuola si è sempre distinta per i valori e la sua storia. Tutt'ora si sta co mentre Q. muoveva solo le dita mentre C. suonava Dopo una prolungata assenza di tre settimane l’alunno C. si giustifica affermando di essere stato rapito dagli alieni. NON HO PAROLE. M. giustifica l’assenza di ieri dicendo che ,a suo avviso , la scuola non ha un senso durante le mie ore. Giustifico l’assenza del giorno xx motivo: i testimoni di Geova mi hanno sbarrato la strada. L’alunno C. giustifica il ritardo dicendo che voleva finire il sogno della notte perché era troppo bello. Durante l’ora di matematica, l’alunno E.F. della classe accanto entra in aula chiedendo se gli alunni hanno una padella e un ferro da stiro. Sorprendentemente gli alunni M.C. e A.A. tirano fuori dai loro zaini i due oggetti richiesti consegnandoli a E.F. che ringrazia e se ne va. Richiedo provvedimenti. Dal sito “www.notadisciplinare.it” a cura di F.S. La distribuzione di frutta a scuola distinguendo con i progetti sulla salvaguardia dell'ambiente che ci circonda con "Differenziamoci" il progetto che riguarda la raccolta differenziata e con il progetto Green schools sul fronte della sostenibilità energetica, grazie al Comitato Ambiente. Un nuovo progetto che si potrebbe prendere in considerazione seguendo l'esempio delle scuole dell'Emilia Romagna, Toscana e Umbria è di mettere delle macchinette per la distribuzione di alimenti sani e nutrienti dando maggiore importanza alla salute degli alunni. Quale scuola, se non la nostra che rispetta l'ambiente e si impegna per produrre elementi sani provenienti dalla terra, può mettere in pratica questo progetto? Miriam Cavallaro 5CB Pagina 9 LA CANTINA Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Basta malati di pesticidi ed erbicidi Lunedì 21 gennaio, presso l’auditorium “Dina Orsi” di Conegliano, si è concluso l’ultimo di tre incontri intitolati “Basta malati di pesticidi ed erbicidi”, organizzati dal comitato Colli Puri Collalbrigo Respira grazie al contributo di ECOR. Durante le prime due serate sono stati discussi rispettivamente i “danni” causati dalla distribuzione di fitosanitari ed i “diritti e doveri” che cittadini ed istituzioni sono chiamati ad esercitare di fronte a questo tipo di emergenza. Durante il terzo dibattito, invece, si sarebbero dovuti trattare temi come “tecniche alternative produttive” e “risparmi per il viticoltore per ottenere ottimi guadagni per salvare l’ambiente e le persone dai veleni”, ma di fatto non è stato così. I possibili rimedi da adottare in viticoltura sono stati esposti in modo poco approfondito oppure sono stati completamente trascurati a favore del concetto di fertilità dei terreni e di tutto ciò che ha a che fare con l’humus. Ad ogni modo, Fiorello Terzariol, responsabile della lotta integrata della provincia di Treviso e della regione Veneto, ha fatto notare che articoli scritti dai membri del WWF sui giornali sono stati smentiti, come quello che denunciava i prodotti fitosanitari come cause della moria dei merli, in realtà verificatasi per la diffusione di un plasmide della malaria. Successivamente, dopo aver citato il Piano di Azione Nazionale dei prodotti fitosanitarie la definizione di lotta integrata, ha affermato con un certo impeto che lo studio della fisiologia delle piante e degli agrofarmaci sono competenze degli agronomi e non di altri ingegneri e che l’Antifrodi ha rilevato la presenza di OGM all’interno di vigneti riconosciuti biologici. DIBATTITO AL DINA ORSI Altri due interventi significativi sono stati fatti da parte di Christian Zago che insieme alla famiglia gestisce l’azienda viticola “Cà dei Zago” a Valdobbiadene e di Ivo Nardi, amministratore delegato di “Perlage” di Farra di Soligo. Christian Zago, dopo aver brevemente presentato l’azienda di famiglia e se stesso (ex studente del Cerletti e da qualche anno laureato in viticoltura ed enologia all’università di Padova) ha presentato la propria esperienza dicendo di praticare la tecnica del sovescio e di impiegare un fertilizzante naturale ottenuto dalla combinazione del legno dei residui di potatura, di letame e vinacce. Zago ha concluso la propria esposizione con una battuta “…sento ormai la mia laurea in viticoltura puzzare di vecchio…” sostenendo l’importanza di aver viaggiato in paesi come Austria, Francia e Germania. Anche Ivo Nardi è intervenuto descrivendo l’esperienza biologica dell’azienda “Perlage”, iniziata nel 1985, dimostrandosi orgoglioso per essere riuscito a risparmiare durante questo percorso 600q di pesticidi, diminuendo notevolmente anche la dose di rame impiegata durante i trattamenti fino a 125g. Nelle operazioni in cantina è stato proibito l’uso di solfiti ed incoraggiato l’uso di proteine vegetali (ad esempio dei piselli) e di specifiche comunità microbiche complesse. Poveri di contenuti e poco significativi sono stati gli interventi degli altri relatori, ovvero di Filippo Taglietti, Fabio Brescacin, Galileo Zaninotto ed Ettore Contardi. Filippo Gobbi 4CB RETE DEGLI STUDENTI MEDI DI CONEGLIANO Ragazzi: anche a Conegliano è nata la Rete degli Studenti! Che cosa è? La Rete degli Studenti è l’insieme delle associazioni di studenti delle scuole superiori attive in ogni città. Siamo una rete indipendente dai partiti, presente in tutta Italia. Ci caratterizziamo come sindacato studentesco: i nostri obiettivi sono difendere e implementare i diritti degli studenti dentro e fuori dalla scuola, come singoli e come componente scolastica, dal livello del singolo istituto fino a quello regionale e nazionale. Siamo un’associazione fatta da e per gli studenti delle scuole. Siamo laici, antifascisti e contro tutte le mafie. Tutti gli studenti e le studentesse possono aderire alla Rete indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, appartenenza ideologica o di partito, orientamento sessuale. Quindi... cosa state aspettando? Informatevi tramite i nostri rappresentanti d'istituto Marco Masutti o Daniel Baldassin, potete anche contattarci tramite e-mail attraverso l'indirizzo [email protected]. (J.Z 4VB) Pagina 10 LA CANTINA Cor sa C a mpes tre Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Il Cerletti ammesso alla fase regionale Nelle gare di corsa campestre i ragazzi del Cerletti continuano a mietere successi. A Conegliano, il 6 febbraio si è svolta la fase distrettuale alla quale hanno partecipato solo la nostra scuola e l’Itis di Conegliano. Le ragazze si sono qualificate di diritto mentre i maschi hanno dovuto arrivare primi per poter accedere alla fase provinciale. Il 19 febbraio eravamo a Vidor per la fase Provinciale di Corsa Campestre e le nostre rappresentative si sono classificate al secondo posto sia nella categoria maschile che femminile. Il 21 marzo ci saranno le fasi interregionali con i migliori atleti di Friuli e Veneto. Gli otto rappresentanti della nostra scuola daranno il meglio per classificarsi in buona posizione sognando di poter accedere alle fasi nazionali che svolgeranno in Abruzzo. Non resta che fare un “in bocca al lupo” a ragazzi ed accompagnatori. Ecco l’elenco degli atleti che hanno partecipato alla fase provinciale: Zanardo Lucrezia (2° classificato), Pegoraro Giovanna, Zandonà Ilaria, Jesi Bettiol Sara. Bitto Andrea (4° classificato), De Vecchi Michele (5°classificato), Zandonà Gabriele, Scaboro Lorenzo. Prof. Fabio Zanetti Lo sponsor Il Gruppo Argenta ha inaugurato lo scorso dicembre la sua nuova sede veneta, situata a Padova in Viale della regione Veneto 20. La nuova location, di circa 4.000 mq, raggruppa in una sede unica le due precedenti filiali di Padova e Mestre, e impiega, in continuità, tutti gli oltre 100 collaboratori precedentemente operanti sul territorio, in una costante ottimizzazione della logistica e della funzionalità. La precedente sede di Mestre è mantenuta invece attiva per quanto concerne i servizi di logistica, in modo da consentire, attraverso i suoi 20 addetti, la gestione del servizio “su barca” verso tutti i clienti presenti nell’area lagunare di Venezia e il mantenimento dei servizi su terraferma. Apre la nuova filiale di Padova Quest’apertura evidenzia la significativa crescita di Argenta nella regione Veneto, che rappresenta per il gruppo la prima area per importanza strategica e redditività su tutto il territorio nazionale. “Il Veneto – ha sottolineato Stefano Fanti, Direttore Generale di Argenta – incide sui nostri ricavi per più del 30%. Se consideriamo che la maggior parte del nostro fatturato deriva dalle consumazioni all’interno delle aziende, questo risultato mostra una buona tenuta occupazionale della regione, nonché una certa familiarità dei cittadini veneti per l’utilizzo dei distributori automatici. Nel 2011, sul territorio, abbiamo registrato 166 milioni di consumazioni.” Pagina 11 LA CANTINA La primavera araba In Egitto e Tunisia, i ministeri della scienza fanno interagire i risultati della ricerca scientifica e i metodi e le colture tradizionali. Cosicchè si possano sviluppare le piccole aziende agrarie nelle aree rurali. L'obbiettivo: diminuire la disoccupazione giovanile che a dir dei due governi è una delle cause della primavera araba. Il tutto mentre in Europa la Corte di Giustizia conferma il divieto di commercializzare le sementi di varietà tradizionali. E se in Europa la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record,36,2% in Italia e 53,2 in Spagna, in Egitto e Tunisia si prendono provvedimenti per cifre ben inferiori. I governi nordafricani, a differenza da quelli Europei, che puntano a creare occupazione tramite le industrie e l'edilizia, si scambiano informazioni su come migliorare i raccolti, quale razza di animale sia meglio per il territorio o la tecnica migliore per fare tappeti. C'è quindi una netta Dopo le seconda guerra mondiale, in tutto il mondo lo sviluppo dell'apicoltura ha conosciuto una crescita esponenziale, con il conseguente aumento della produttività di miele. Almeno fino alla fine del secolo scorso. Più o meno dieci anni fa, infatti, nonostante investimenti sempre più rilevanti, soprattutto nei paesi emergenti, in tutto il mondo si verifica il fenomeno della morìa delle api e di conseguenza un calo della produzione di miele. Le cause più evidenti sono due: l'espandersi della produzione agroindustriale, con il conseguente utilizzo su scala planetaria dei pesticidi sotto accusa, e l'affermarsi delle colture Ogm. L'industria alimentare è riuscita a mascherare il calo di produzione di miele immettendo sul mercato il cosiddet- Le Piante Officinali Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 L’Agricoltura dà lavoro ai giovani distinzione con l'Europa che lo scorso 12 luglio ha sancito il divieto di commercializzare le sementi di varietà tradizionali e diversificate. Questo divieto cade però quando le sementi in questione soddisfano i criteri di "distinzione, omogeneità e stabilità" (DHS) imposti dall'UE, e comunque bisogna pagare ingenti somme per iscriverli per un ventennio. Tutto ciò fa guadagnare le grandi multinazionali sementiere che impongono i loro ibridi ; dice però Civiltà Contadina, l'associazione per la salvaguardia della biodiversità rurale, che è un diritto poter scegliere cosa coltivare e di cosa nutrirsi. Concetto che Egitto e Tunisia hanno ben capito, e lo vedono non come un diritto, ma come una opportunità per i più giovani. Jonathan Zalamena 4VB Quello falso invade il mercato to «falso miele». Il fenomeno dell'adulterazione con l'aggiunta di zuccheri è impressionante soprattutto nell'area asiatica, ma ormai sta crescendo anche in altre aree del mondo. L'ultima scoperta dell'adulterazione è l'utilizzo degli zuccheri del riso, non individuabile né tracciabile con l'analisi del carbonio tredici. La sistematica produzione di falsi mieli miscelati, adulterati o ultra filtrati - mieli privi di qualunque connotato di naturalità - è gestita in maniera molto accorta ed equilibrata dalle industrie alimentari, in modo da non creare eccessivi scompensi nelle quotazioni degli scambi internazionali. Negli ultimi dieci anni sono aumentati, anche negli Usa, processi penali contro la sofisticazione del miele. (fonte: Image line) La liquirizia LA LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza glabra L.) Il genere Glycyrrhiza annovera una dozzina di specie sparse nei cinque continenti , ma la liquirizia officinale è una pianta mediterranea. Gli antichi la utilizzavano per le sue proprietà calmanti, invece oggi la si consiglia a persone affette da ulcera tabagismo (nonché gli alcolizzati). Le parti utilizzate sono: radice, rizoma (autunno del terzo anno) , questi sono da essiccare al sole. Costituenti: glucidi, tannini , flavonoidi , glicirrizina, acido glicirrizico, estrogeni. Proprietà : antispasmodico, bechico, depurativo , digestivo, diuretico, emolliente, rinfrescante, tonico. M.C. 5OA Pagina 12 LA CANTINA VinitalyWineClub, il vino 2.0 Presentata un'innovativa piattaforma di promozione e vendita online per offrire ai produttori la possibilità di raggiungere nuovi consumatori, dando loro l’opportunità di scoprire nuovi vini provenienti da ogni angolo della Penisola. E' il nuovo progetto Vinitaly WineClub, che completa il panorama delle new entry tra le iniziative made in Veronafiere, proponendosi come l’estensione digitale dell'attività di promozione e sviluppo portata avanti dalla fiera fisica. Il 6 aprile verrà presentato in anteprima nell’ambito di OperaWine, evento in collaborazione con Wine Spectator, e dal 7 aprile sarà attivo anche l’e-commerce. Ne hanno parlato Ettore Riello e Giovanni Mantovani, rispettivamente presidente e direttore generale di Veronafiere, nel corso della conferenza stampa svoltasi il 5 marzo, a Eataly a Roma, della 47^ edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal 7 al 10 aprile. Un sistema a rete che si completa con Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine e Vinitaly International; quest’ultimo presidia con le sue iniziative gli Usa, la Cina e la Russia, mercati in vertiginosa crescita. La più storica tra le rassegne vinicole del pianeta, nata nel 1967, si propone dunque come quella più fortemente innovativa, anche dal punto di vista dell’information technology. “La Ue ha approvato importanti stanziamenti a sostegno del vino italiano, molti dei quali destinati alla promozione dei vini sui mercati intra ed extra Ue: la credibilità, l’efficacia e l’ampio raggio d’azione di Vinitaly fanno di questo siste- Gentile Onorevole Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 L’estensione digitale del Vinitaly ma un canale ideale per una promozione misurabile e di qualità". Vinitaly: le nuove strade di vendita del vino Con i suoi 4.200 espositori da oltre 20 Paesi e 48.544 operatori stranieri da 116 nazioni su un’affluenza complessiva che ha registrato 140.655 presenze, Vinitaly è un appuntamento fondamentale per il settore, che nei primi 11 mesi dello scorso anno ha segnato un export in calo del 9% nei volumi, per un totale di 21,4 milioni di ettolitri esportati, e un incremento del 7% in valore, pari a 4,7 miliardi di euro. "Questi dati non bastano a considerare il vino al riparo dai mutamenti dell’economia mondiale - ha spiegato Riello - dal momento che in Cina, ad esempio, a fronte di un player antagonista come quello francese che perde quote, l’Italia rimane inchiodata al 5% della quota mercato pur a fronte di una crescita esponenziale dei consumi nel gigante asiatico". A Vinitaly 2013 parteciperanno per la prima volta una delegazione del ministero del Commercio cinese e colossi del commercio online. "Con la diffusione dell’informatica e dei social media, la vendita al dettaglio del vino trova un canale sempre più ampio attraverso il web e l’e-shop - ha sottolineato Riello - Si stimano circa 190 milioni di acquirenti cinesi sul web e sono in continua crescita". La prego di votare, quale rappresentante al Parlamento Europeo, per una vera riforma della Politica Agricola Comune (PAC), che incentivi gli agricoltori a prendersi cura dell’ambiente e che stimoli la creazione di nuovi posti di lavoro. Noi non vogliamo sprecare i nostri soldi in una politica che incoraggi l’inquinamento delle nostre acque e della nostra aria e la perdita della nostra biodiversità. Le pratiche agricole industriali e intensive sono responsabili della scomparsa di fauna e flora dalle nostre campagne e di risorse naturali necessarie per la nostra sicurezza alimentare. I miei soldi dovranno sostenere unicamente la buona agricoltura che crea lavoro e tutela la natura. Nella plenaria di marzo le chiedo di votare per una vera riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che: ASSICURI che tutti gli agricoltori che beneficiano dei pagamenti diretti della PAC adottino le migliori pratiche agricole per la tutela dell’ambiente (il cosiddetto “greening”) RESPINGA i doppi pagamenti illegali proposti dall’AGRI Committee, che servirebbero a pagare due volte gli agricoltori per le stesse attività. REINTRODUCA per gli agricoltori l’obbligo del rispetto delle normative Europee in materia di tutela dell’ambiente, sicurezza alimentare, benessere animale e di salute pubblica, per ricevere i finanziamenti comunitari. SOSTENGA maggiormente l’agricoltura biologica ed i sistemi agricoli di Alto Valore Naturale. Il suo voto può fare la differenza! Per favore lo usi per sostenere una riforma vera e duratura della Politica Agricola Comune, per incoraggiare l’agricoltura sostenibile e biologica e la produzione di cibo sano per le generazioni future. Fonte: VeronaFiere TRANSGENAGRICOLTURA: BIRRA AL MAIS E POP-CORN OGM: Organismi Geneticamente Modificati. Chi non conosce questa sigla? Nel mondo agricolo, infatti, per evitare le avversità di ogni tipo di coltura, i semi, o meglio le sementi, OGM, si stanno diffondendo sempre di più. Ma siamo davvero a conoscenza dei danni che queste colture possono fare? Vista la recente diffusione anche in Italia, si è aperto un dibattito sull’utilizzo di semi transgenici, che vede implicati il “movimento libertario” e la “fondazione diritti genetici”. A far accendere la questione è stata l’ultima iniziativa di Leonardo Facco, titolare di “movimento libertario”, che ha fatto recapitare 52.000 sacchi di sementi di mais mon810 in diversi magazzini di Lombardia, Veneto, Emilia, Friuli sufficienti a coltivare 32.000 Ha di terreno ed inoltre è lo stesso tipo di seme che può provocare tumore nei topi. Il presidente della Fondazione Diritti Genetici, poiché in Italia non esiste una normativa che vieti l’utilizzo di semi transgenici, si è rivolto al presidente del consiglio Monti scrivendogli una lettera ed esponendo la propria opinione al riguardo: se i semi saranno consegnati agli agricoltori che ne hanno fatto richiesta, si assisterebbe all’emissione fraudolenta e massiccia di OGM in Italia, con il possibile inquinamento genetico delle varietà autorizzate. Vista l’elevata resistenza a molte avversità, sarebbe forse più utile utilizzare semi OGM per colture in terreni aridi al fine di sfamare la popolazione mondiale, oppure a scopi sanitari. Assisteremo mai a questo? Buona Pasqua da LA CANTINA Sui piccoli motoscafi per frenare c'è la leva manuale e non il freno a pedale, per cui Sofia, che di conseguenza non ha mai guidato un motoscafo, sta mentendo per proteggere il suo fidanzato. La soluzione Testo e fumetto di Mauro Montesel I A L L o G I L V I O L I S R Pagina 13 LA CANTINA Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Pagina 14 LA CANTINA Le api sono salve Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 Bocciato per due anni dalla U.E. l’uso dei pesticidi La Commissione europea, dopo uno studio dell'Efsa, è stata costretta a vietare per due anni l'utilizzo dei pesticidi della Bayer che uccidono le api. Senza scomodare quel catastrofista di Albert Einstein, secondo il quale se le api dovessero scomparire all'umanità resterebbero quattro anni di vita, c'è qualcosa di irrituale se la Commissione europea ha convocato attorno a un tavolo i rappresentanti dei 27 stati membri per parlare di insetti impollinatori. C'era una decisione non facile da prendere: vietare i pesticidi neonicotinoidi che uccidono le api minacciando la catena alimentare e la biodiversità del pianeta terra. Secondo l'Unep (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), l'84% delle principali colture europee dipende dall'impollinazione degli insetti. Non è una questione che interessa solo ecologisti sognatori o cultori del nettare divino, è un problema che tocca gli interessi colossali di alcune tra le più potenti multinazionali agrochimiche del mondo, Bayer, Syngenta e Basf su tutte. Appena due settimane fa, tanto per dare l'idea degli interessi in gioco, i colossi hanno licenziato un rapporto multidisciplinare per «avvisare» gli stati europei: l'economia del vecchio continente con l'utilizzo dei neonicotinoidi trarrebbe benefici per 4,5 miliardi di euro all'anno, e il loro abbandono costerebbe circa 50 mila posti di lavoro nel settore agricolo. Per contro, ma questo dato non era contenuto nel rapporto, altre stime dicono che i servizi resi dagli insetti impollinatori, se monetizzati, si aggirano attorno a 115 miliardi di euro, all'anno. E cosa ha deciso la Commissione europea? Di non decidere. O meglio, ha proposto la sospensione per due anni degli insetticidi killer (Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid, il più utilizzato al mondo) sulle colture di mais, colza, girasole e cotone. Il regolamento con il relativo divieto verrà valutato nella prossima riunione fissata per il 25 febbraio. Se approvato, entrerà in vigore a luglio. Nel comitato Ue, le proposte della Commissione possono essere respinte solo a maggioranza qualificata degli stati membri. E' probabile che nelle prossime settimane i Cda delle multinazionali chimiche non rimarranno con le mani in mano. Per Francesco Panella, presidente di Unaapi - l'unione degli apicoltori italiani che ha lanciato una petizione on line raccogliendo più di 250 mila firme in pochi giorni - si tratta di una non decisione molto pericolosa. «In mancanza di una scelta di campo comunitaria netta - spiega - l'Italia potrebbe trovarsi di fronte a uno scenario come quello degli Stati uniti in cui oltre la metà del terreno agricolo coltivato viene trattato con queste sostanze e in cui ogni anno muore il 30-40% degli alveari». Gli apicoltori a questo punto non accettano compromessi e chiedono l'immediato ritiro dell'autorizzazione d'uso di tutti i pesticidi. Anche Federica Ferrario, responsabile della Campagna Agricoltura di Greenpeace, critica la mezza proposta della Commissione europea. «E' un primo e positivo passo in avanti - dice - ma sicuramente non basta. Queste sostanze sono fonte di problemi per gli insetti impollinatori anche quando vengono utilizzati in colture diverse da quelle menzionate dalla proposta della Commissione». Secondo Greenpeace, «il declino delle api è solo uno dei sintomi di un sistema agricolo basato sull'uso intensivo di prodotti chimici al servizio di multinazionali come Bayer e Syngenta, un sistema che ha fallito l'obiettivo di garantire una produ- zione abbondante tutelando al tempo stesso l'ambiente». Alessandro Triantafyllidis, presidente dell'Aiab, chiede un intervento più coraggioso. «L'Italia colga lo spirito dell'iniziativa della Commissione europea e decreti il divieto definitivo dell'uso dei neonicotinoidi invece di continuare con ridicole proroghe come l'ultima di appena sei mesi. Queste sostanze, ormai in modo evidente, rappresentano un rischio per la salute delle api». Si tratta di un colpo durissimo per le industrie del settore degli agrofarmaci . La pericolosità di questi insetticidi, commercializzati con i nomi Gaucho, Cruiser, Poncho, Nuprid e Argento, è stata confermata anche da tre rapporti scientifici pubblicati il 16 gennaio dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), con sede a Parma. Questa «scoperta» è un colpo durissimo per le multinazionali proprio perché l'Efsa è sempre stata piuttosto tenera - e per questo molto discussa - con i colossi dell'industria agroalimentare. La questione, negli anni, ha spaccato la comunità scientifica, che a più riprese ha prodotto studi controversi - o «polveroni mediatici», come li definisce il presidente di Unaapi - per evidenziare le diverse cause «multifattoriali» che provocherebbero la morìa delle api (alcune ricerche però erano state finanziate dalla Bayer). Adesso però sarà complicato screditare, o ignorare, questo ultimo rapporto commissionato dalla Commissione europea. «Abbiamo identificato dei rischi per le api - ha spiegato a le Monde Domenica Auteri, ricercatrice dell'Efsa - in relazione a tre principali vie d'esposizione degli insetti. Sono le polveri prodotte dai granuli durante la semina, la contaminazione dal polline e dal nettare e, nel caso del mais, dalla gocciatura delle piante impregnate di pesticida». Quanto alle sole polveri prodotte durante la semina e trasportate dal vento, la dose letale per le api è stata stimata attorno a qualche miliardesimo di grammo. Di fatto i ricercatori dell'Efsa hanno confutato i risultati dei test scientifici che nei primi anni Novanta avevano aperto la strada alla commercializzazione dei pesticidi. Non erano stati valutati gli effetti di sinergia con altri agenti patogeni presenti in altri prodotti fitosanitari, non erano stati valutati tutti gli altri effetti non mortali per gli insetti (come il disorientamento e la perdita della memoria delle api che non riescono più a fare ritorno agli alveari), e non erano stati commissionati test validi su vaste superfici agricole. Le conclusioni dell'Efsa del resto non sono del tutto sorprendenti per la comunità scientifica europea. Secondo Laura Maxim, una delle ricercatrici francesi più in vista al centro di controversie sull'utilizzo di queste sostanze tossiche in agricoltura, «già dieci anni fa il Comitato scientifico e tecnico dell'Cnrs era pervenuto alle stesse conclusioni a proposito dell'Imidacloprid». Grazie a quello studio, nel 2003 la Francia aveva vietato l'utilizzo del Gaucho, e due anni dopo un altro rapporto aveva certificato la dannosità di un altro pesticida, il Regent. Da buona ultima è stata costretta ad ammetterlo anche la Commissione europea, limitandosi a suggerire due anni di moratoria, magari in attesa di altri studi più convincenti. Di scienziati che non stanno con le api è pieno il mondo. (fonte: controlacrisi.org) Pagina 15 LA CANTINA Benessere animale Benessere e trasporto degli animali continuano ad essere temi al centro delle attenzioni del Parlamento europeo. Se n'è discusso anche in occasione dell'incontro del 12 dicembre scorso per evidenziare le troppe infrazioni ai regolamenti e le disparità nella loro applicazione che ancora si riscontrano fra i paesi membri della Ue. Il relatore, il polacco Janusz Wojciechowski, vice presidente della commissione Agricoltura, ha posto l'accento sulla necessità di mettere in atto tutti gli strumenti per garantire situazioni di benessere agli animali durante il trasporto. I modi per raggiungere questo risultato si possono riassumere in un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le norme e in una più capillare presenza dei macelli che accorci le distanze da percorrere. Queste in sintesi le proposte della risoluzione votata a maggioranza (555 voti a favore, 56 contrari e 34 astenuti), che ha pure messo in evidenza l'importanza della “qualità” del trasporto stesso. Spazio a disposizione degli animali, presenza di acqua e cibo, adeguato ricambio d'aria, sono elementi non meno importanti, tanto più che il numero degli animali trasportati è cresciuto (+70% nei cinque anni che vanno dal 2005 al 2009) e che un terzo dei viaggi supera il limite Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 E’ meglio viaggiare in prima classe… delle otto ore. Oltre ad inasprire le sanzioni, gli eurodeputati si sono detti convinti della necessità di creare i presupposti per arrestare la progressiva chiusura dei piccoli macelli a livello locale. La loro presenza sarebbe la risposta più efficace ad evitare i lunghi spostamenti per gli animali destinati all'abbattimento. Una proposta non priva di buon senso, ma che si scontra con la difficile realtà di questo settore, dove solo le economie di scala consentono la sopravvivenza degli impianti di macellazione, costretti al “gigantismo” per non soccombere sotto il peso dei costi alti e dei margini bassi. Se questa strada è difficilmente praticabile, l'obiettivo benessere nei trasporti dovrà contare più sui controlli e sull'inasprimento delle sanzioni. La risoluzione del Parlamento europeo non ha carattere legislativo, ci ha precisato il presidente di Comagri, Paolo De Castro e dunque ha solo un valore di indirizzo. “La risoluzione - ha aggiunto De Castro rispondendo alle nostre domande - non si riferisce a tutti gli animali, ma solo a quelli avviati al macello. Per l’Italia, che fa un largo ricorso alle importazioni di vitelli da ristallo, la distinzione è tutt’altro che ininfluente.” (fonte: Image Line) Il futuro del biologico Il biologico ha un futuro sostenibile. Con questa conferma CCPB (Consorzio controllo prodotti biologici) e Consorzio il Biologico chiudono l'edizione 2013 di Biofach Vivaness, la grande fiera mondiale sul biologico. Quattro giorni di manifestazione con oltre 40mila visitatori e 2.400 espositori, tra cui lo stand collettivo Ccpb di 800 metri quadri, con 27 aziende associate divise tra le aree food e cosmesi e all’interno un ristorante di prodotti biologici italiani. Due i segnali positivi, uno italiano e uno estero. Proprio alla fiera di Norimberga Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), ha annunciato un 7,3% di crescita per i consumi bio italiani, che segue il più 9% messo a segno nel 2011. Secondo i dati Ifoam (International federation of organic agricolture movements), per la prima volta il fatturato mondiale del biologico ha superato quota 60 miliardi di dollari, con 1,8 milioni di produttori in 162 paesi per 37 milioni di ettari coltivati. “Sono numeri” dice Fabrizio Piva, amministratore delegato Ccpb, “che mostrano ancora come il biologico sia una strada per lo sviluppo economico, e che il mangiare bene e sano, il rispetto per l'ambiente sono sempre più nelle preferenze e nei valori in Italia e in tutto il mondo”. “Se la domanda mondiale di biologico sale”, continua Piva “anche l'offerta deve tenere il passo in efficienza e modernità. Su questa linea si muove l'accordo firmato da Federbio con la software house austriaca Intact per la costituzione di un sistema informatico di tracciabilità”. Nei prossimi mesi sarà inaugurata una piattaforma online di tutta la filiera di produzione bio, dalla coltivazione alla commercializzazione. Un sistema che arriverà a controllare quindi tutta la superficie produttiva, si comincerà con cereali e mangimi, e dove la trasparenza garantisce gli operatori e soprattutto i consumatori, tenendo lontane truffe e alterazioni su quantità e provenienza delle merci. All'accordo, sottoscritto al Biofach, hanno già aderito le aziende più importanti e saranno coinvolti tutti gli enti di certificazione di Federbio, in primis Ccpb. (fonte Image line) BOOM DELL’ORTO FAI DA TE Calano i consumi alimentari e si modificano le abitudini a tavola dei lombardi. Questo quanto emerge dall’ultimo Rapporto Unioncamere Lombardia relativamente al quarto trimestre del 2012. In Regione, oltre al calo dei consumi di ortaggi e frutta - rimpiazzati da farina, uova e burro come ritorno al cibo casalingo - si registra un vero e proprio boom dell’orto “fai-da-te”: in giardino o sul balcone, dilagano, le coltivazioni domestiche di insalata, pomodori, piante aromatiche, zucchine, melanzane, piselli, fagioli e basilico. Da semplice passione, la cura del verde si trasforma in “professione” attraverso la quale il lombardo riscopre il suo lato contadino. Secondo una ricerca pubblicata di recente da Nomisma, gli italiani che hanno scelto di dedicarsi al giardinaggio o all’orto fai da te sono circa 7,4 milioni (14,6% della popolazione). I dati rivelano anche che se 1,2 milioni italiani hanno scelto di prendersi cura di un fondo agricolo, ben 2,7 milioni coltivano un orto, accontentandosi spesso solamente dello spazio concesso da terrazzi e balconi cittadini. Secondo l’Istat, il 70% degli intervistati dichiara che la cura dell’orto contribuisce anche al mantenimento e alla valorizzazione del paesaggio. LA CANTINA Pagina 16 Anno 11, Numero 32, Marzo 2013 VENDO – COMPRO (tra il serio e il faceto) Cercasi coppia di elefanti africani da dipingere “a pois” per fare da sfondo all’ harlem shake di 4cb. Possono andar bene anche rinoceronti o gorilla, l’importante è che siano animali grossi in grado di seminare distruzione. Cercasi informazioni sull’identità di uno sciagurato che si mette ad arare con un defender rosso-camion-deipompieri il frutteto della scuola. Se ne avete occasione…chiedetegli se ci fa fare un giro. Vendesi vacche frisone selezionate e modificate geneticamente così da provvedere in modo autonomo a compilare le tabelle del proprio razionamento. Cercasi parcheggiatore di auto disponibile dalle 7:20 alle 8:05, zona IPAA-nuova costruzione. Causa: prima o poi qualcuno in retromarcia sale sul marciapiede e sfonda la parete dell’aula. Poi non dite che non vi avevamo avvertiti. Cercasi sacco da boxe in grado di resistere ai pugni del prof. Merotto ogni volta che il fischio antincendio del laboratorio di agraria interrompe le sue spiegazioni. MA ST ROV INO .C OM: W INE N ET WOR K D EL N ORD EST IT A L IA NO Il vino. Il nettare degli Dei. Ormai in internet si può trovare di tutto sul vino: siti, contrositi, portali, piattaforme. Insomma, sembra che trovare il giusto abbinamento cibo/vino sia sempre più facile. Al giorno d’oggi, la maggior parte dei cittadini, apprezza un bicchiere (o due) di vino, si diverte e vuole continuare a sentire l’ebbrezza di farlo. Nel Nord Est è nata una nuova iniziativa, “Mastrovino.com”, un vero social work game dove il vino è l’unico protagonista. E’ il luogo dove gli appassionati del mondo di Bacco scrivono e firmano recensioni sui vini, con tanto di pubblicità gratuita alle aziende vitivinicole. La Redazione Direttore resp. Prof. Dino Benacchio In redazione: Studenti: C. Da Ros, F. Gobbi, M. Castaldo, G. Gamba, F. De Paris, M. Cavallaro, J. Zalamena, M. Montesel, G. Botteon, M. Sacco Zaut., L. Marsura. Grafica e impaginazione: F. Sonego Scrivete a: Via XXVIII Aprile, 20 31015 Conegliano (TV) e-mail: [email protected] Sito: www.scuolaenologica.it LA CANTINA Il tutto è reso più appetitoso, se così si può dire, da un gioco a premi dove, stranamente, si vincono vini. Un nuovo modo, del tutto gratuito, per imparare divertendosi, senza pagare corsi o stare giorni e giorni sui libri, incitando a bere vino per passione e cultura, e non solo per l’ebbrezza del rischio o per divertimento. Comunque, un buon vino, bevuto con moderazione, è un elisir di lunga vita. Il grande poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli, scrisse: “E' bbono asciutto, dorce, tonnarello, solo e ccor pane in zuppa, e, ssi è ssincero, te se confà a lo stommico e ar ciarvello.” continua dalla prima Abbiamo presenziato ad assemblee accese e registrato come non sia solo il settore del vino a patire pesanti trattamenti chimici, ma molti altri ambiti della produzione agricola. Purtroppo i comportamenti virtuosi, come la lotta biologica integrata (leggi articolo sulle coccinelle), sono ancora minoritari ma si sta facendo strada sempre più la necessità di tornare a difendere la natura e di trovare un nuovo rapporto di equilibrio con l’ambiente che ci circonda. Ben vengano a questo pro anche le iniziative che una scuola come la nostra sostiene in nome delle “best practices”(buone pratiche) che rieduchino al rapporto con la natura e ci riconcilino con un paesaggio martoriato dall’azione dell’uomo. Ci aspettiamo ancora una risposta dagli organi collegiali della scuola in merito alla proposta, avanzata dal collegio dei docenti, e per ora caduta nel vuoto, di rifornire le macchinette distributrici di frutta e altre merende sane dal punto di vista dell’alimentazione. Anche questa è educazione alla salute, e deve essere una battaglia, piccola magari se si vuole, ma che la Scuola Enologica deve portare avanti con convinzione e decisione. Va in questa direzione poi la pubblicazione di alcuni pezzi come la lettera inviata ai deputati del Parlamento Europeo perché sappiano intraprendere una strada diversa nello scrivere la nuova PAC (Politica Agricola Comune) e tenere in debito conto la difesa dell’ambiente (cosa che sembra ovvia, ma non lo è stata negli ultimi decenni). Per fortuna va invece in questa direzione la proposta della UE di bloccare per due anni l’uso di neonicotinoidi nelle coltivazioni di mais per evitare almeno una o la causa della moria delle api, e anche la proposta di salvaguardare il benessere animale sempre più minacciato da pratiche irresponsabili e crudeli. Bene, continuiamo a tenere alta la soglia di attenzione su questi problemi perché l’agricoltura sia sempre più vicina alla natura e rispettosa della Madre Terra. Buona Pasqua. In alto i calici e salute a tutti! Prof. Dino Benacchio