Giornalino informativo del Club Ausonia – Anno XXI - n° 125 Febbraio 2011 - Associazione
sportiva - art. 36/38 e seguenti Codice Civile statuto reg. Trib. di Firenze n. 10727 il 15/12/1978
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dell'Africa domenica 30 gennaio. Siamo stati rappresentati da quattro maratoneti: Maurizio Fratoni, Giuseppe Gianassi, Franco Albano, Gianluca Donelli. Quando scrivo non sono ancora tornati, quando lo faranno ( si spera! ) se avranno voglia ci parleranno di questa
esperienza. Intanto dico la mia. Il Marocco è ancora una meta abbastanza esotica per il turista comune, molto meno per i tanti turisti
avventurosi che non mancano. Non appartenendo a nessuna di queste due categorie per scrivere queste poche righe ho cercato di documentarmi, spulciando di qua e di la, alla ricerca di informazioni
sulla città e sul paese. La prima sorpresa è stata quella di scoprire un
paese, e soprattutto una città, molto meno esotici di quanto avrei
immaginato. E' una città che già dall'ottocento è stata un ponte
dell'occidente per l'Africa, e i ponti si sa uniscono e sono sempre
stati motori della storia. Come tutte le grandi città è contraddittoria
perché unisce ricchezza e povertà, virtù e vizio. Certo il turista comune di oggi forse si illude di scoprire chissà cosa, in un posto dove
la tradizione locale (in questo caso berbera con le contaminazioni
islamiche) è così ben mimetizzata negli usi e costumi occidentali da
Da trentasette anni il 25 aprile lo sport a Sesto è il TROFEO
OLIVIERO FROSALI, classica del podismo fiorentino.
Quest'anno c'è qualcosa di diverso nella data.....il 25 aprile è
anche il lunedì di Pasqua, un giorno particolare per tutti e
quest'anno anche per noi che non potremo goderci la festività
come sempre ma saremo sulle strade del Frosali, ai ristori, all'arrivo, in tutti quei posti necessari per la buona riuscita della manifestazione. Tutti gli anni parliamo su questo giornalino della
nostra manifestazione e anche quest'anno vorremmo parlarne. La
nostra corsa è nata nel lontano 1974 sull'onda del grande interesse per il podismo in anni difficili per tutti. Venne da subito dedicata ad un partigiano sestese vittima del nazifascismo e fu scelta
la data del 25 aprile, nel giorno del ricordo della liberazione. La
nostra organizzazione si è già messa in moto per un impegno chi
si preannuncia importante. Ci sarà la solita gara competitiva di
14 Km su un percorso in parte cittadino e in parte campestre. Le
colline sestesi sono da sempre la sede dei nostri allenamenti e
questa corsa le percorre nelle sue parti più belle. Dopo un iniziale percorso cittadino che si avvicina ai maggiori monumenti che
Sesto a dedicato ai caduti delle guerre e ai partigiani, passiamo
dalle stradine che circondano il parco della villa Ginori, luogo
storico della grande manifattura di porcellane famosa nel mondo,
alla leggera salita verso la bella chiesa di San Jacopo a Querceto
fino a lambire la località le Cappelle che sovrasta la parte ovest
della nostra Sesto. Ed ecco la discesa verso l'arrivo nella centrale
piazza Ginori dove ci sarà la festosa accoglienza dei concorrenti.
Qui arrivano anche quelli che vorranno partecipare alla camminata di sei chilometri, altrettanto bella e significativa. Ma forse la
parte più importante comincia quando tutti saranno arrivati; la
manifestazione per i ragazzi DAI COMINCIA A CORRERE!
Vogliamo invitare tutte le famiglie sestesi a portare quel giorno i
loro figli, i nipoti, e chiunque voglia far divertire un bambino in
una piccola corsa adatta a tutte le età, per avvicinarli allo sport e
al movimento. Ci saranno premi per tutti e un fantastico ristoro.
Il 25 APRILE VI ASPETTIAMO NUMEROSI
IN PIAZZA GINORI E AL CIRCOLO RINASCITA !!!
sembrare un tutt'uno. Certo la grande piazza della città vecchia
quando si anima ha il fascino di tutte le piazze dei paesi islamici,
ma sarebbe utile sapere quanto questo sia vera vita sociale della
città. Così molto spesso quello che appare folklore è una sceneggiatura ad uso e consumo del turista frettoloso. Correre una maratona
all'estero rimane comunque una cosa affascinante. I podisti esterofili
lo fanno essenzialmente con lo spirito del turista e se stanno pochi
giorni sul luogo della maratona certo riusciranno a vedere ben poco
ma è da scommettere che torneranno soddisfatti perché oltre alla
soddisfazione della maratona in se hanno anche il sottile piacere
della conquista, della tacca messa sul bastone a indicare un'altra
preda nel carniere: mi sono fatto anche quel posto! Molte di queste
cose le ho lette da chi conosce il Marocco, ma forse è illusorio pensare che ci siano ancora posti nel mondo che non sono percorsi dalle
piste turistiche e come sappiamo che i centurioni romani che troviamo al Colosseo sono solo figuranti, dovremo sapere anche che i
guerrieri berberi che troviamo a Marrakesch lo sono anche loro.
Una vecchia storia marocchina racconta che un tempo il Marocco
era un giardino meraviglioso, il vero Eden dove gli uomini vivevano
in armonia e nella felicità. Ma qualcosa cambiò e prevalsero cattiveria e menzogna, rivalità e odio. Allora Dio decise di punirli e trasformò in granelli di sabbia ogni peccato di questi uomini; nacque il
deserto del Sahara. Possiamo ben dire che siamo tutti marocchini!
Piero Graziani
MARRAKECH: SIAMO TUTTI MAROCCHINI
I nostri podisti (dell'Ausonia) non erano mai stati a correre in
Africa. Quest'anno anche questa meta è stata raggiunta. La
ventiduesima maratona di Marrakech è stata la loro conquista
SARZOLO
BAR-RISTORANTE-PIZZERIA Forno a legna
V.le Pratese 54 ang. Piazza Bagnolet - 50019 Sesto Fiorentino
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è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) che ha iniziato a svolgere la propria attività nel 2003, con finalità di progresso scientifico, sviluppo
culturale e solidarietà sociale. É' nata dalla collaborazione di
diverse strutture che operano sul territorio fiorentino nell'ambito dell'università, degli ospedali, Camera di commercio,
Cassa di Risparmio e altri. Promuove studi a carattere applicativo che mirano a sfruttare la conoscenza della struttura del
genoma umano per:
- identificare bersagli di terapia più efficaci e mirati
- identificare nuovi indicatori di malattia e di risposta ai
farmaci
- sviluppare terapie farmacologiche innovative, disegnate tenendo conto della diversità genetica individuale dei pazienti
- I progetti promossi e sviluppati da FiorGen hanno come
oggetto principale, ma non esclusivo, le maggiori categorie di
malattie causa di decesso nella popolazione:
- tumori
- malattie cardiovascolari
- malattie degenerative del sistema nervoso
La fondazione raccoglie fondi per la ricerca attraverso varie
iniziative e con il 5 per mille che i contribuenti possono devolvere alla ricerca scientifica. La più importante di queste
iniziative è l'asta di opere d'arte denominata “Arte per la ricerca” che quest'anno ha già raccolto oltre 30.000 euro. Il gruppo
sportivo AUSONIA collabora quest'anno per il terzo anno
consecutivo alla realizzazione dell'altro importante evento, la
manifestazione podistica “Corri per la ricerca” che collega
simbolicamente il Polo Scientifico di
Sesto Fiorentino al Polo Ospedaliero di
Careggi. Ci sarà il prossimo 22 maggio e
sarà una occasione di incontro fra le
persone e la ricerca scientifica e per fare
ancora una volta dell'idea del moto una
delle fonti primarie per il benessere. IL
PROSSIMO 22 MAGGIO TUTTI AL POLO SCIENTIFICO DI SESTO PER UNA MATTINATA DI SPORT E DI SCIENZA!!
Domenica 20 febbraio - Scandicci (Firenze) «Mezza maratona »,
ottava edizione. Competitiva km 21,097 percorso rinnovato completamente pianeggiante. Partenza ore 9.30
Domenica 20 febbraio - Cascine di Tavola (Prato). «Campestre
Uisp». Competitiva partenza ore 9.00 da Via trav. del Crocifisso.
Per inf. tel. 0574.691133, 347.5402688.
Domenica 27 febbraio - Firenze/Ugnano. «Scarpinata ugnanese».
Competitiva km 13,550 e non competitiva km 6 con partenza ore
9.00 presso il Circolo di Via Ugnano 69 inf. tel. 055.782613
Domenica 27 febbraio - (Prato). «Corri a San Giusto». Semicompetitiva km 14 e non competitiva km 6/3 con partenza ore 9.00
presso il Circolo Risaliti di Piazza Gelli. inf. tel. 333.5299365
Domenica 13 febbraio - Prato. «Trofeo Asm». Semicompetitiva
km 16 e non competitiva km 8/4 con partenza ore 9.00 presso la
sede Asm di Via Paronese. Iscrizioni inf. tel. 335.5938601
Domenica 13 febbraio - Maiano/Fiesole (Firenze).
«Trofeo B. Giugni, Memorial G. Martelli». Competitiva
km 12 e non competitiva km 6,500 con partenza ore 9.00
presso il Circolo Ricreativo.
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L'unità d'Italia passa anche
attraverso la cucina
Il 2011 sarà l'anno delle celebrazioni
dell'unità d'Italia. Centocinquanta anni
della storia di un popolo non passano mai
invano. Oggi ci sembra di vivere in un
paese quasi inesistente, forse perché misuriamo la realtà sempre secondo i nostri
sogni e così facendo realtà e sogno ci appaiono inevitabilmente distanti. Però a uno sguardo più attento ci sono
cose che dimostrano quanta strada sia stata in realtà fatta in questi 150
anni. La cucina e il modo in cui ci si alimenta sono uno queste cose.
Un tempo esisteva la cucina regionale, esiste ancora e ognuno va giustamente orgoglioso della propria. Però oggi il friulano conosce e usa
la cucina siciliana e viceversa, il piemontese quella sarda e così via in
un intreccio di rapporti che prima di essere il semplice scambio di
ricette è stato un vero intreccio di culture, di persone, di vite. Sfogliando l'archivio di questo giornalino abbiamo ritrovato nel numero
di gennaio 1997 un articolo scritto da un nostro socio di origini meridionali che ci racconta in modo semplice la storia e l'importanza di un
alimento tipico di quelle parti d'Italia e ora di tutti: la mozzarella.
La mozarella, bandiera d'Italia (di Nico Impedovo)
Sono di origini meridionali, per l'esattezza pugliesi e per essere ancora
più esatti di Castellana Grotte in provincia di Bari; anche se sono nato
a Firenze. E ho un debole per i latticini, alimento “divino”, per cui ne
vado letteralmente pazzo. Vorrei esporre le ragioni di questa mia pazzia, un'impresa ardua e difficile non sentendomi così esperto e non
conoscendo appieno la materia. Anzi posso dire sinceramente di aver
praticato solo l'attività della masticazione e della deglutizione con
conseguente attività dei succhi gastrici per digerire qualsiasi cibo che
la gola desidera. Solo con l'età ho capito che il mio corpo in realtà non
sopporta essere alimentato da qualsiasi tipo di grasso o bevanda frutto
della chimica, quegli alimenti prodotti e sviluppati per il consumatore
sfrenato, ma occorre conoscere a fondo quello che mangiamo. Sono
perciò rimasto colpito da un opuscolo della Mukki Latte con informazioni sul latte e i suoi derivati. L'articolo intitolato “La mozzarella” mi
ha fatto venire l'acquolina in bocca. La pregustavo, la mozzarella,
leggendo notizie che non conoscevo, ad esempio come la povertà
dell'agricoltura per secoli ha fatto si che la mozzarella fosse l'alimento
più consumato nel sud d'Italia. Nessuno ha inventato la mozzarella,
nessuno ne ha il brevetto; non è stato un progetto ma un “dono divino”. Una tecnica semplice tramandata nei tempi dai contadini e dai
pastori: pasta di formaggio cagliato veniva tirata fino a formare una
lunga forma poi tagliata (mozzata, da qui mozzarella) in tante piccole
forme più o meno sferiche e modellate dalle mani esperte dei casari
del sud. L'agricoltura per secoli è stata povera, di sussistenza, e la
mozzarella era uno dei mille segreti della sopravvivenza della gente
nelle campagne. Non solo, la mozzarella era una merce di scambio,
una moneta da utilizzare per ottenere altri generi alimentari e come
tale cominciò a viaggiare per i mari e le strade polverose, ma essendo
formaggio fresco si poteva mantenere solo per poche ore. Allora i
famosi ed esperti casari adottarono il metodo dell'affumicazione, già
in uso per altri alimenti, anche per la mozzarella. Ecco che questo
prodotto povero e bistrattato poté raggiungere anche i mercati d'oltremare e i continenti più lontani. A tutt'oggi la mozzarella è ancora l'alimento più consumato nei periodi estivi e non solo al sud d'Italia, ma
in tutto il mondo e tutto l'anno grazie anche alla ormai famosissima
“pizza italiana” che simboleggia nel mondo l'unità del nostro paese, il
bianco della mozzarella il rosso del pomodoro e il verde delle verdure
che arricchiscono la pizza. La nostra bandiera.
Email: [email protected] Sito: www.clubausonia.it
Adesione tel. il venerdì AUSONIA 055 443447 h 21-23
Calzolari Luisa cell. 340 6736485
Magni Siro tel. 055 4207485 casa
Latini Valfrido cell. 333 4267648
Fratoni Maurizio cell. 335 5760288
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medaglia. In viaggio da Roma verso Napoli si era fermato a
far visita alla contessa Juan de Valdes, il quale, preso dal fascino che aveva richiamato tante personalità di rilievo, scrisse
una lettera al cardinale Ercole Gonzaga colma di elogi e ammirazione per la sua ospite. In quella occasione si impegnò a
offrire a Giulia consiglio in merito alla causa che le era stata
mossa dalla figliastra per l‟eredità paterna. Durante l‟estate del
1535 la contessa aveva incontrato anche il protonotario apostolico Pietro Carnesecchi, che era stato fortemente influenzato da Valdes, con il quale rimase in contatto diretto e epistolare: Carnesecchi la amò per tutta la vita sublimando il suo amore in un ideale filosofico-platonico. Nel dicembre dello stesso
anno, forse per seguire meglio i suoi interessi, e forse per allontanarsi da Fondi apparsa insicura dopo l‟impresa di Barbarossa, la contessa si trasferì a Napoli, prese alloggio presso il
convento di San Francesco delle Monache e vi dimorò per
tutta la vita. Intorno a lei si ricostituì un circolo scelto dove la
conversazione aveva per oggetto temi spirituali e religiosi: vi
partecipavano quanti erano interessati alle intellettuali e spirituali „eresie‟ sorte nella prima metà del Sedicesimo secolo
sull‟onda della predicazione di Lutero e di Calvino. Fra questi
il citato Juan de Valdes, al
quale Giu lia isp ir ò
l‟Alfabeto Cristiano. Del
gruppo faceva parte anche
l‟„eretica‟ Isabella Brisegna Manriquez, la personalità napoletana più in vista
insieme a Galeazzo Caracciolo, che scelse di lasciare
l‟Italia per seguire la propria fede. Carnesecchi scrive che la duchessa inviò
una pensione annua, prima
a Zurigo e poi a Chiavenna, alla “cara sorella” fuggiasca. Giulia, che aveva
ereditato i manoscritti di Valdes, si dedicò alla diffusione della
sua dottrina senza trascurare anche i propri interessi mondani
e l‟educazione del nipote Vespasiano del quale le era stata
affidata la tutela dopo la vedovanza e il secondo matrimonio
della madre, la figliastra Isabella. Vespasiano, che sarà il suo
erede universale, fu un vero principe rinascimentale, ampliò e
abbellì Sabbioneta, la piccola Atene dei Gonzaga, dove raccoglieva una corte eletta. L‟attività della duchessa nella diffusione di idee pericolose per il cattolicesimo suscitò presto
l‟attenzione dell‟Inquisizione, il pericolo fu stornato
dall‟azione della potente famiglia che si mobilitò in sua difesa.
Giulia morì a Napoli nel 1566 nel convento nel quale era vissuta e dove avrebbe voluto essere sepolta; ma i sospetti che
gravavano su di lei probabilmente non permisero di esaudire
questo desiderio. Il pontefice Pio V fece sequestrare le sue
carte e dopo averle esaminate dichiarò, che se le avesse viste
prima, quella signora la avrebbe «bruciata viva».
Giulia Gonzaga - contessa di Fondi
Gazzuolo (Mantova) 1513 - Napoli 1566
Giulia era figlia di Ludovico, duca di
Sabbioneta, e di Francesca Fieschi.
Nel 1526, a tredici anni, sposò Vespasiano Colonna che aveva quaranta
anni, era vedovo e con una figlia probabilmente più anziana della moglie. Il
contratto di nozze era stato sottoscritto
da Isabella d‟Este che rappresentava il
padre di Giulia. Dopo solo due anni di
matrimonio, nel 1528, la giovanissima
sposa rimase vedova, erede di tutto il
patrimonio del marito e tutrice della
figliastra. Dalla morte del marito sino al 1535 Giulia, che resisteva a qualunque progetto di nuovo matrimonio, visse nella
contea di Fondi mentre la fama della sua bellezza e del suo spirito si diffondevano per tutta Italia grazie anche a Ludovico
Ariosto che la ricorda insieme alle dame e ai cavalieri della sua
epoca. La fama della castellana di Fondi si diffuse anche oltre il
mare, tanto che si parlò di un tentativo di rapimento da parte del
pirata Barbarossa che intendeva fare omaggio della bella preda
al sultano Solimano I. Il territorio fu saccheggiato dai turchi ma
Giulia si salvò fuggendo in tempo…Nel castello di Fondi si
raccoglieva una piccola corte, ricordata e celebrata da quanti si
recavano a far visita
alla signora. Con
Giulia viveva la
figlia del marito,
Isabella, che sposò
Luigi
Gonzaga,
detto Rodomonte,
fratello della matrigna. Fra quanti le
facevano visita si
ricorda il cardinale
Ippolito
Medici
raffinatissimo
e
colto uomo di lettere e, scrive Giovio,
dolcissimo musicista, abile suonatore di più strumenti. Il cardinale tradusse per la
ammiratissima, corteggiatissima, irreprensibile e inespugnabile
giovane signora della quale era innamorato, e dalla quale forse
fu riamato, alcuni versi dell‟Eneide; morì a Itri nel 1535, probabilmente di malaria, ma si favoleggiò di avvelenamento da parte
della famiglia, contrariata da quella passione. Su commissione
del cardinale, che desiderava avere un ritratto della donna amata, alla corte soggiornò in due riprese Sebastiano del Piombo:
del ritratto originale, dipinto nel 1532, rimangono diverse copie.
Alcuni mesi dopo Ippolito inviò a Fondi il ferrarese Alfonso
Lombardi, un incisore noto all‟epoca, per ritrarre Giulia in una
Maria Teresa Guerra Medici e Romano valli
(tratto dall’enciclopedia delle donne)
Ballo con orchestra dal vivo tutti i Sabati dalle ore 21.30
le Domeniche e festivi dalle ore 15.30 - Tombola tutti i
Giovedì, Sabato, Domenica e festivi dalle ore 21.00 Scuola di “Ballo liscio”, tutti i Lunedì e Martedì Scuola
di ballo “ Latino-Americano” tutti i Mercoledì - Inoltre: Ristorante pizzeria tutti i Sabati e le Domeniche dalle
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UN ANNO DA
tone. Si va dall'alta Italia alla Puglia con puntatine all'estero, levataccie alle tre di mattina per andare a correre una maratona alle
nove a quattrocento chilometri di distanza e ritorno nel pomeriggio. Dalla maratona sulla sabbia di San Benedetto del Tronto alla
Cento chilometri del Passatore conclusa in poco più di tredici ore.
Alle classiche maratone di Roma, Milano e Firenze alle
“particolari” del Chianti, la Pistoia /Abetone, la Prato/Boccadirio.
Dal 6 gennaio al 31 dicembre non c'è stata quasi domenica che
non l'ha visto sulla strada per oltre quattro ore! E poi gli allenamenti sulle nostre colline, da solo con il cane o in compagnia.
Già, la compagnia, l'amicizia e la simpatia di cui parlavo. Guardando il quaderno che mi ha dato e in cui ha raccolto con cura i
pettorali delle corse e le foto più significative dell'anno traspare la
sua filosofia: non correre solo per sé ma avvicinare l'altro. Aiutarlo nella difficoltà senza preoccuparsi del tempo che si perderà per
farlo, fino a condividere l'alimento o la bevanda, anche la maglietta o i guanti se necessario. Se poi chi ha bisogno è del genere
femminile ancora meglio e lo si vede dalle foto dove è spesso in
gentile compagnia. I filosofi antichi non scrivevano ma passeggiavano da soli o discutendo con altri, ma qualcuno poi raccoglieva il loro pensiero e lo tramandava. Il nostro podista filosofo corre ma con un ritmo e una leggerezza tale dove anche il pensare è
concesso, come lo è dispensare un saluto, un sorriso, una battuta
arguta, un abbraccio a quella metà del mondo che retoricamente
viene esaltata l'otto marzo e umiliata tutto l'anno.
“PODISTA QUALUNQUE”
Il tempo è tiranno, oppure è il miglior medico, è un dittatore, oppure lui solo è giusto. Il tempo perseguita ognuno di noi dalla nascita
e scandisce il nostro vivere. Non ne abbiamo mai abbastanza ma
quando ne abbiamo troppo vorremmo tornare indietro. Lo consumiamo, lo sprechiamo, lo dividiamo in fettine sempre più piccole.
Fare le cose nel minor tempo possibile è un imperativo, specie per
gli sportivi e specialmente per chi corre. I podisti sono tra quelli
che si ritagliano la fetta più piccola possibile, solo così possono
dimostrare il loro valore sfidando i propri limiti.. Non tutti però.
Alcuni vivono il tempo della gara non come una sfida con se stessi
ma come una sfida che potrei chiamare “filosofica”. Il corpo non
viene sfidato e sottoposto a sforzi quasi estremi ma si cerca invece
quello stato di “grazia”, quella sensazione di benessere e di pace
con se stessi e il mondo che da fermi è possibile trovare solo con la
contemplazione in stile orientale. Un podista di questo genere è il
nostro Enzo Funghi, quello che ama definirsi un “podista qualunque” e con questo nomignolo si è fatto conoscere su queste pagine.
L'ultima volta ne abbiamo parlato un anno fa, (come passa il tempo!) per raccontare la sua annata podistica 2009. Ora vogliamo
raccontarvi quella 2010. Il suo modo di essere podista l'ho definito
“filosofico” perché la sua scelta di essere “podista qualunque” in
realtà lo distingue dal “podista comune” che è quello che generalmente conosciamo e lo rende davvero quasi unico come sportivo e
come persona. Il tempo passa ma anche il 2010 è stato per lui un
anno denso di corse, amicizie, luoghi visti o rivisti, simpatia profusa a piene mani. Un personaggio filosofo anche nell'aspetto, con la
lunga barba e un viso increspato, la parlata schietta ma non volgare, le idee sempre chiare e i propositi determinati. Ho sott'occhio
l'elenco delle corse fatte nel 2010: 29 fra maratone e supermara-
Piero Graziani
GLI AUGURI DI ENZO
Voglio augurare a tutti gli amici dell'Ausonia un 2011 ricco di
conquiste sportive ma soprattutto di quelle cose semplici e essenziali alla vita che noi podisti ricerchiamo anche con lo sport. Il
benessere e la salute, la tranquillità e l'armonia con chi ci sta
vicino, chiunque sia. Un augurio particolare alle donne, sempre
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Di Innocenti e Landi & C. snc
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più numerose nel mondo del podismo e anche delle maratone, ma sempre necessarie
nella corsa della vita.
Enzo Funghi
Alla donna
Oh donna voglio farti questo omaggio
e dirti quanto al mondo sei importante
io per l'età son diventato saggio
per questo ti applaudo in ogni istante.
Sia benedetto il giorno che sei nata
e il momento che l'uomo ti ha incontrata.
Fin dall'inizio la colpa ti hanno data
e molto spesso tu sei stata schiava
ma l'uomo ebbe l'immagine oscurata
e s'accorse che qualcosa non andava.
Un uomo senza donna è un fallito
ci ha messo tanto e dopo l'ha capito.
Malgrado il tempo nero sia finito
qualcuno vuole ancor di te abusare
a questo punto resto un po' stupito
quello non è il modo per amare.
Una carezza e in mano una rosa
così si ama una donna e poi si sposa.
Oggi fai l'avvocato canti e fai prosa
spesso tu vieni eletta presidente
al meglio la sai far qualunque cosa
sai onorar pure la patente.
Sei seguita in tutto, tu lo sai
bella, ammirata e brava in quel che fai!
Leonardo Scartabelli
(dal Sesto Cayo Baccelli )
CLASSIFICHE
AUSONIA
Invernale di Palastreto (Sesto Fiorentino)
km 12,500 9 gennaio 2011
Finocchiaro Dario
0.58.17
Targioni Roberto
0.58.25
Innocenti Leonardo
0.58.52
Tiberio Franco
0.59.31
Bindi Antonio
1.00.39
Gianassi Giuseppe
1.01.23
Cioni Massimiliano
1.03.16
Pedrazzini Gabriele
1.06.55
Baronti Edoardo
1.07.22
Fratoni Maurizio
1.07.53
Mariotti Stefania
1.08.17
Ceccatelli Daniele
1.10.50
Rossetti Francesca
1.11.10
Contini Andrea
1.12.07
Vangelisti Bruno
1.13.37
Simoni Mariano
Trofeo Martiri di Valibona
km. 14.700 Campi B.zio 16 gennaio 2011
Fibbi Graziano
0.55.30
Trabucco Giancarlo
0.58.51
Cocco Marco
1.00.32
Tiberio Franco
1.03.13
Gianassi Giuseppe
1.03.44
Finocchiaro Dario
1.03.56
Targioni Roberto
1.04.05
Innocenti Leonardo
1.04.15
PedrazziniGabriele
1.07.39
Baroni Edoardo
1.10.09
Ciulli Gianni
1.11.28
Gazzini Graziano
1.11.29
Fratoni Maurizio
1.11.30
Latini Valfrido
1.11.39
Albano Franco
1.12.03
Giuliani Stefano
1.13.50
Pancani Fabrizio
1.14.48
Vangelisti Bruno
1.17.32
Marchi Maurizio
1.18.47
Borghini Augusto
1.23.16
Rondoni Fabrizio
1.26.38
Durgoni Roberto
1.26.39
Furlanetto Nicola
1.26.39
Simoni Miriano
1.36.07
Mezza di Torre del Lago (Viareggio)
km. 21.097
30 gennaio 2011
Cocco Marco
1h 30' 18''
Vangelisti Bruno
1h 49' 56''
Marchi Maurizio
2h 02' 40''
Gonnelli Stefano
2h 04' 23'
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AMARILLIDE o IPPEASTRO?
BELLA DONNA o GIGLIO MESSICANO?
Qualunque sia il suo nome la sua bellezza è abbagliante
di Alessandra Bruscagli
Tra gli addetti ai lavori ci sono molte discordanze e
opinioni differenti sulle classificazioni dell‟amarillide e
dell‟ippeastro, e nell‟attesa che i botanici addivengano
ad un accordo, ho scelto la via più pratica decidendo di
parlarvi di queste due piante bulbose che producono
grandi fiori che ricordano i gigli e risplendono di colori:
dal bianco al rosa, dal rosso al porpora e ce ne sono
alcuni rosati orlati di rosso fiamma.
L‟amarillide (amaryllis) prende il
nome dalla mitologia greca e più
precisamente da una ninfa o da una
pastorella (come dice Virgilio), il
cui nome Amarilli significa abbagliante, splendente. Nel linguaggio
dei fiori simboleggia sia l‟orgoglio
che l‟alterigia. E‟ chiamata anche
“bella donna”, è originaria del Sud Africa e ha bellissimi fiori a forma di grande campanula, color rosa, dal
portamento altero, regale ed elegante. E‟ una pianta
molto velenosa, pare che alcune tribù indigene usassero
schiacciare la pianta per farne uscire un succo letale
dove immergevano la punta delle loro frecce. Il nome
dell‟ippeastro (hippeastrum) è composto da due parole:
hippeus, cavaliere e astron, stella, che diventa “stella del
cavaliere” ma forse per la difficoltà di pronuncia e per
una semplificazione popolare questi fiori vengono denominati tutti amarilli o amarillidi. Un nome ambiguo
che continua a creare ambiguità. L‟ippeastro chiamato
anche giglio messicano viene dal Sud America e dalla
Cina. Ha foglie carnose di colore verde chiaro a forma
di nastro lunghe circa quaranta centimetri . Ogni stelo in
inverno o all‟inizio della primavera emette uno stelo o
più di uno, dal quale nascono 4-5 enormi e straordinari fiori a campana. Per avere questa meraviglia in casa
nostra basterà acquistare in Novembre i bulbi. Ne va
collocato solo uno per vaso riempito a metà di terra in
modo da lasciare scoperta, almeno per un terzo, la superficie del bulbo. Si possono coltivare anche in idrocoltura. Necessita di tanta luce. Alla fine della fioritura
si cessano le innaffiature e si mette la pianta a riposo
fino al prossimo Novembre. Si possono regalare anche i
fiori recisi, ma è uso più comune offrire una pianta, che starà benissimo in
ogni casa o appartamento, per la facilità di coltivazione e per la bellezza
dei magnifici fiori a calice, da due a
quattro su ciascuno stelo che altro non
è se non un fusto cavo alto circa mezzo metro. La magnificenza della fioritura è tale da mettere in ombra gli altri
fiori. E‟ una bulbosa da tenere in casa con una temperatura compresa tra i 18 e i 20 gradi. Soltanto in primavera-estate può soggiornare all‟aperto.
“Quando Amarilli mostra, bella ed elegante,
il ricco suo splendore fiammeggiante,
nasconde il capo con modestia il giglio;
sembra la prima aperta con orgoglio
a conquistare dell‟occhio umano il guardo,
che il bello coglie ratto come un dardo.
Eppure invan l‟onore è conquistato,
poiché presto il suo corso è terminato:
essa sboccia, fiorisce… langue… spira…
ora la sprezza l‟uomo e non più ammira.
Anonimo
Mi ha detto che sono intollerante!
Le riflessioni di un medico
ovviamente il paziente non si riferiva al suo carattere bensì ad
un‟intolleranza alimentare. Non è
che fosse molto normale, circa 50
anni, accompagnato da un amico
(che sembrava altrettanto strano); il
colloquio, in corso di visita, mi ha
confermato l‟impressione che fosse
un pò lento o duro che dir si voglia:
veniva a visita senza aver portato
documentazione ma il sottoscritto,
furbacchione, è andato a spulciare
l‟archivio (quello dell‟Istituto in cui
stavo lavorando) scoprendo che ne
aveva fatte almeno tre, di ecografie . . . Il problema: mi fa male il fegato ! Problema che il paziente aveva da anni, per cui aveva ripetutamente fatto l‟ecografia che non aiutava a capire il motivo del dolore. Descrizione classica, da parte del paziente, dei sintomi dell‟intolleranza
alimentare (Molti pazienti adulti giungono alla diagnosi dopo essere
stati trattati, per molti anni, come se affetti da colon irritabile o altre
malattie gastro-intestinali oppure dopo essere stati ospedalizzati più
volte ed addirittura trattati chirurgicamente. Negli ultimi 20 anni sono
aumentate le forme di malattia – celiaca – atipica o tardiva , caratterizzate da manifestazioni cliniche extraintestinali, con assenza o quasi di
sintomi gastrointestinali, conseguenti al malassorbimento di sostanze
nutritive): mi si gonfia la pancia quando mangio pane, della pizza poi
non parliamo nemmeno! Dopo la quarta volta mi spazientisco (gli ho
già ripetutamente spiegato che nella zona che mi indica lui c‟è anche
l‟intestino, che il suo fegato non mostra segni ecografici che possano
far sospettare ad una relazione con il suo dolore) e sbotto: non ti fa male il fegato! Scrivo all’attenzione del suo curante, a scanso di equivoci,
che varrebbe la pena di fare un po' di accertamenti per valutare
un‟eventuale intolleranza; mi chiede Ma dovrò smetter di mangiare per
sempre pasta, pane e pizza ? La risposta, purtroppo, è si (e sottolineo
che se ne parlerà comunque nel momento in cui si sarà arrivati ad una
diagnosi di certezza, non prima!), al momento cura non c‟è: se si scoprisse che sei intollerante al glutine (ovvero affetto da malattia celiaca)
e mangi la pizza o il pane o la pasta i disturbi si ripresenteranno pari
pari . . . .Va via chiacchierando, ad alta voce, con il suo amico accompagnatore e purtroppo lo sento vociare, sulle scale: mi ha detto che
sono intollerante !
Dal blog “unamelalgiorno”
PANE PASTICCERIA
Forno Belli
Viale Ariosto n. 422\1
50019 Sesto Fiorentino
Tel. 055 4201749
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Firenze – livorno
Coop. Facchinaggio Trasporto
Mercato Ortofrutticolo di Novoli
Piazza Eugenio Artom, 12
Tel. 055 428969 - 055 4393545
L'Angolo
mese il tempo che ha segnato il suo esperto guidare. L'una di notte, tanta voglia di raggiungere
la discoteca – ma se arriviamo troppo tardi tocca
pagare la tariffa intera dell'entrata, venti euro li
spendi te, muoviti, muoviti cazzo! C'è voglia di
correre correre correre all'impazzata, sfrecciare
su questo asfalto caldo di pneumatici ( voglio una vita
spericolata...), il CD nel lettore spara musica a palla, qua
dietro immobili, silenziose, terrorizzate, io e un'amica , le
scariche adrenaliniche scorrono nelle vene, aumento della
palpitazione, sguardo vigile sulla strada, sulla guida di
questo pazzo incosciente ( ma chi me l'ha fatto fare di
venire in macchina con loro? ), fanali di auto che sfrecciano, tra me e la mia amica un altro ragazzo ( se non
sbaglio poco fa ci aveva preso in giro – ma che fate, vi
mettete le cinture? Cristo Santo, queste due si
mettono le cinture! - ma adesso pare che anche lui dubiti delle sue gratuite provocazioni,
la paura inizia a penetrare sotto la pelle, a
stringere i fasci muscolari, a irrigidire il corpo )... Voglio una vita che se ne frega, che se
ne frega di tutto siiiii.... L'adrenalina sale, c'è
voglia di discoteca, no che dico, ora però rallenta...su
rallenta, non fare il cretino – la voglia di ballare, amici,
figa, ballare, veloci, veloci – non farmi incazzare, se superi questa macchina non so che faccio, non rispondo più
di me, rallenta. Cristo!... Io, io lo so, qua dietro, so a cosa
pensano questi tre, vedo i loro visi, percepisco le loro
paure nelle loro immobili pose paralizzate, innaturali,
ipocriticamente mascherate da una brutale spavalderia,
orgoglio " maschio " che puzza di plastica appena stampata. E ora fermatevi, io e la mia amica non ci stiamo,
fateci scendere.
di Romano Zucca
VELOCITA'
VELOCITA' E' CONQUISTA DELLA MODERNITA', ma a patto che
la si razionalizzi, e purtroppo questo
non sempre accade. Per convincercene basta leggere le cronache dei
giornali come queste ad esempio:
VENTENNE DI BOLZANO con la sua auto sull'autostrada del Brennero nella notte del 18 aprile 2006 è riuscito nell'impresa di commettere un tale numero di infrazioni che corrispondono in una sola volta alla perdita di
ben 116 punti, stabilendo forse così un triste record.
IL DIRIGENTE DELLA POLSTRADA Giovanni Messina col suo padre ottantenne sono morti mentre tornavano da un matrimonio. L'incidente è avvenuto alle 2.30 di
notte sulla autostrada Empedloche – Caltanissetta. Lo
scontro è avvenuto fra la propria Peugeot ed una BMW
120 il cui guidatore è anch'egli deceduto. Sarebbe tutto
nella norma ma il fatto singolare è che soltanto cinque
giorni prima il dirigente della Polstrada aveva lanciato
l'ultima campagna per la sicurezza stradale ed anche un
severo monito ai guidatori indisciplinati.
Simona
SUOR "TAVOLETTA" a 180 chilometri orari per andare da Papa Ratzinger con la propria Ford Fiesta spremuta
come un limone. Nell'auto, bloccata dalla Polizia Stradale, vi erano tre suore di anni 56 - 65 -78 che sfrecciavano
sull'autostrada che unisce Ivrea a Quincinetto. Tra lo
stupore della pattuglia hanno spiegato che informate
dalla radio del ricovero del Papa nell'ospedale di Aosta
sono immediatamente partite dal loro convento delle
Salesiane, nei pressi di Torino, per raggiungere l'ospedale di Aosta al più presto. L'episodio si è concluso con
una multa di 375 € e ritiro della patente. Il volante è passato quindi da suor "Tavoletta" alla consorella di 65 anni.
QUESTA LETTERA inviata al giornalista Galimberti da
una giovane ragazza mi sembra che ci aiuti molto a capire, dall'interno, quello che molte volte ci appare incomprensibile: ECCOMI QUI, seduta sul sedile posteriore di una Opel Corsa, superando i 100 Km/h in pieno centro cittadino in cinque in auto, le chiavi del veicolo in mano a uno spericolato diciottenne, meno di un
FARMACIA Dr. R. R.
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7
Raggio D'argento
La strada si veste
di raggi argentati
della luna piena
di morbida luce.
Si risvegliano ombre
sfumate, che curiose
ti guardano
affacciate al selciato.
Silenzio, realtà
ovattata, incanto
di questa notte,
forse è un sogno.
Una leggera angoscia
soffia sul mio cuore,
mi sento sospesa
nell'argento lunare.
Fuggire dall’irreale
o abbandonarsi nel mistero?
Sono confusa e stregata,
ma poi proseguo.
VIA
L’ULTIMA PRIMAVERA
Vecchio albero contorto
sempre meno rifiorisci
al sole di primavera.
Guardi con occhi nodosi
i giovani fiori colorati
che sbocciano ai tuoi piedi.
Le gocce di gomma resinosa
brillano come lacrime lucenti
nelle rughe del tuo tronco.
Eppure ci speravi non negarlo,
in questo ritorno di primavera,
che non fosse solo per gli altri.
Ma sta venendo su dal piano
un uomo forte con l‟accetta
e colpirà senza chiedere niente
ai tuoi anni passati nel tempo,
ai mille cerchi della tua vita,
ai tuoi ricordi di questo colle
che vivrà ancora, dopo la tua fine.
Piero Ragionieri (1930-2006)
Lascio tutto alle mie spalle,
rientro in casa
nella luce fredda
di una lampada elettrica.
Ema
Impresa funebre
Macherelli dal 1934
P.zza della Chiesa, 100 Sesto Fiorentino
Telefono 055 4489153
P.zza V. Veneto 4 – 50041 Calenzano
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NOTIZIEAUSONIANOTIZIEAUSONIANOTIZIE
Informiamo i lettori che il notiziario Passo dopo Passo
sarà reperibile tutti i mesi gratuitamente non solo al
Circolo Rinascita, nostra sede del Club Ausonia, ma
anche presso: Libreria Rinascita, Uff. Anagrafe, Libreria Mondadori Via Dante Alighieri, Sindacato Auser,
Sesto Idee, Ipercoop, Biblioteca Comunale, Coop serv.
Soci, Misericordia, Circolo La Zambra, Circolo di
Querceto, Ristorante Sarzolo, Circolo di Colonnata,
Circolo di Quinto Alto e Basso, Associazionismo,
Coop il Neto, Piscina Comunale, Polisportiva, Parco
del Neto.
Angy
La mente e il corpo
Il mio corpo
non vuole reagire,
è stanco
su di lui sono passate
troppe primavere.
Lui è cosciente
se ne rende conto.
La mente non ha età
vuole fare vuole andare avanti
vuole reagire.
Rifiuta questa sofferenza.
Ma alla fine tutto ha un limite
quello di arrendersi.
Trovando la pace
tra la mente e il corpo.
Lola Marini
Indifferenza
Redazione: Graziani Piero, Latini Valfrido, Zucca
Romano. invio gratuito: soci, enti sportivi, ditte collaboratrici, responsabilità di quanto pubblicato è dei singoli
autori, la collaborazione prestata gratuitamente, redatto il
07-02-2011.
Impaginazione grafica:
Latini Valfrido,
Calzolari Marialuisa.
Volare via,
oltre città sconosciute,
oltre spiagge deserte
Andare via,
oltre l'ultimo sogno,
oltre l'ultima lacrima,
andare via,
senza testa ne cuore,
Via,
oltre struggenti ricordi,
stupide menzogne,
andare via,
oltre questo amore,
via, oltre questa vita,
via,
per sentirmi ancora viva.
Gite e viaggi - programma 2011
Una macchina passa
incurante nella sera,
all‟angolo un mendicante
rannicchiato con la mano tesa,
la macchina passa
incurante nella sera.
Due ragazzi si baciano
sospesi, lontani,
sopra il marciapiede,
la macchina passa
incurante nella sera.
Due gatti innamorati
si rincorrono nella via,
dietro l‟angolo qualcuno
“Grida” nella sera,
la macchina passa
incurante di ogni cosa.
Marialuisa Calzolari
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TAROCCHI e VULCI
natura, archeologia e fiabe
5 marzo gg. 1
CHIUSI
per conoscere meglio gli etruschi 2 aprile gg. 1
SPOLETO
la città del festival dei due mondi 24 sett. gg. 1
PARMA
con Verdi assaporando l‟opera
ed il cibo di Parma
8-9 ott. gg. 2
SCOZIA la terra dei misteri
4-11 giugno gg. 2
PUGLIA l’architettura nei secoli
2– 8 sett. gg. 7
tel. 3290581152
e-mail [email protected]
www.associazionismosestese.it/turismo.shtml
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