Kaleidon
casa editrice
di cultura calabrese
ARCHIVIO VINCENZO MISEFARI
Inventario
di Lia D. Baldissarro, M. Pia Mazzitelli
Kaleidon
C 1999
Estratto
Vincenzo Misefari definendo il suo archivio «…mucchio di carte, documenti, faldoni,
opuscoli…» e comprendendone l’importanza soprattutto alla luce dei vuoti e delle
lacune di fonti sul fascismo, sui partiti, sulla stampa politica e sul movimento operaio
e contadino, sulla cultura e politica, si rivolse all’Archivio di Stato per chiedere la disponibilità di funzionari per il riordinamento dello stesso. L’Archivio di Stato interessò la
Sovrintendenza archivistica per la Calabria che, il 21 luglio 1990, procedette a dichiarare
l’archivio di notevole interesse storico. Il ministero per i Beni Culturali e Ambientali,
Ufficio Centrale per i beni archivistici, autorizzò chi scrive ad intervenire sull’archivio per
svolgere il lungo e laborioso lavoro di riordinamento.
Il fondo si presentava totalmente privo di qualsiasi ordine. Certamente la mancanza di
un criterio base di disposizione delle carte era dovuta al fatto che all’atto dell’acquisizione o produzione delle stesse l’autore non aveva adottato un criterio univoco di ordinamento ma, indotto da necessità contingenti, aveva disposto i documenti ora in ordine
cronologico, ora per materia. Ed inoltre il Misefari, nel procedere alla conservazione dei
documenti, perseguiva sia lo scopo di preservare memoria di fatti e avvenimenti che lo
avevano visto protagonista e non, sia quello di colmare le lacune per la ricostruzione di
una storia del movimento di lotta e di organizzazione delle classi contadine operaie e
più in generale del sud e questo ha indubbiamente inciso sulla disposizione dei documenti nell’ambito dell’archivio. All’atto del riordinamento, le prime buste includevano
atti in ordine cronologico, mentre tutte le altre comprendevano documenti relativi a
singole materie alcune delle quali avrebbero formato oggetto delle sue pubblicazioni. Vi
era poi materiale sparso disposto disordinatamente parte in cartelle e parte in fascicoli
sciolti che il Misefari aveva probabilmente estrapolato per lo studio e l’inserimento in
faldoni finalizzati alla pubblicazione di qualche libro.
Prima di procedere alla schedatura, si è quindi eseguito un approfondito studio sulla
vita e le attività del Misefari, coadiuvati in questo, dalla testimonianza orale dello stesso
che colmava con descrizioni minute vuoti o lacune che emergevano nella ricostruzione
di fatti o avvenimenti. Si è iniziato quindi il lavoro di schedatura che ha consentito, una
volta ultimato, di enucleare le cinque serie di seguito indicate.
Nell’ambito delle serie si è rispettata la disposizione originaria dei singoli documenti.
I
anni 1933 - 1977
Per la prima serie è stato mantenuto l’ordine cronologico già adottato, al momento della
produzione o acquisizione dei documenti, dal Misefari. Si trovano appunti manoscritti,
dattiloscritti, ritagli di giornali, bozze di stampa ed altro relativi ad argomenti vari.
II
Nella seconda serie sono inclusi documenti disposti per materia in base a indicazioni del
Misefari e ad analogie tra gli stessi. La serie risulta composta dalle seguenti sottoserie
P.C.d’I. – P.C.I.
P.C.d’I.m.l.
D.C.
P.S.
Partiti minori
Movimento anarchico
Fascismo
Resistenza
Lotte per la terra e riforma agraria
Calabria
Questione meridionale
III
Nella terza serie sono inclusi documenti inerenti la vita, l’attività politica, culturale, la
ricerca storica e gli elaborati pubblicati e non dall’onorevole Misefari.
IV
La quarta serie è costituita da appunti manoscritti, ciclostili, ritagli di giornali, opuscoli,
fotocopie di documenti ed altro raccolti dal Misefari negli ultimi anni della sua attività
di storico.
V
Appendice comprendente documenti appartenenti alle famiglia Mantica e Romeo. Il
fondo, costituito da 501 buste, è in buone condizioni di conservazione.
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