13° Convegno A.I.I.A. – Milano - 17 Novembre 2011 PRINCIPI EVOLUTIVI DELLA TECNOLOGIA SPRINKLER Presentazione di Simonetto Sacco - Presidente MARSH RISK CONSULTING Services srl Presidente Associazione Italiana Ingegneria Antincendio 1 A.I.I.A. Associazione Italiana Ingegneria Antincendio - Rappresenta l’”Italian Chapter” dell’SFPE (Society of Fire Protection Engineers) fondato nel marzo 1993 L’SFPE fu fondata nel 1950; è costituita da 67 Chapters distribuiti in tutto il mondo e conta circa 4000 membri Scopi dell’SFPE: • Promuovere lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’ingegneria • • antincendio e dei settori affini Mantenere un elevato standard etico fra i propri membri Stimolare e assistere la formazione e l’istruzione nell’ingegneria antincendio 2 Attività dell’A.I.I.A. Organizzazione di un Convegno Nazionale annuale su temi dell’Ingegneria Antincendio Gestione di un sito A.I.I.A. dove sono presenti memorie dei Convegni tenuti ad oggi Alimentazione del sito/blog con materiale relativo a Fire Protection/Engineering Due meeting per anno dei Soci in cui si presentano/discutono argomenti inerenti Loss Control, standard di Fire Protection e sinistri rilevanti Incontri informativi con “manufacturers” di componenti, impianti, sistemi antincendio Sono soci A.I.I.A. i soci SFPE 3 Convegni A.I.I.A. 1994: La sostituzione dell’HALON 1301. Situazione e prospettive 1995: Il problema del fumo e la sua gestione (per grandi aree commerciali, edifici civili, ospedali e stabilimenti industriali) 1996: La sostituzione dell’HALON 1301 1997: Vie di esodo da edifici industriali e commerciali – progettazione e gestione nell’ottica del D.L.vo 626/94 1998: La sicurezza contro l’incendio nelle strutture ospedaliere 1999/Giugno SIMPOSIO: Protezione contro l’incendio nei beni culturali Complesso Monumentale del S. Michele a Ripa Grande 1999: I sistemi di spegnimento degli incendi. La normativa e lo stato dell’arte 2000: L’acqua, agente estinguente del nuovo millennio. Tradizione e innovazione 2001: I sistemi antincendio acqua-schiuma: ingegneria, ambiente, prospettive 2002: Il comportamento al fuoco degli edifici 2007: I modelli di calcolo nell’ingegneria antincendio 2008: La tecnologia Water Mist. Stato dell’arte e prospettive 2009: Sistemi di gestione della sicurezza antincendio nella Fire Safety Engineering 4 PREMESSA Dal 1870 circa al 1970 circa gli sprinkler, unitamente ad altri miglioramenti del rischio, hanno ridotto di oltre il 95% il valore dei danni da incendio degli impianti industriali assicurati. Dal 1970 ad oggi, tale valore si è ulteriormente ridotto. 5 Obiettivi delle Protezioni Sprinkler Fire Control Fire Suppression 6 Obiettivi delle Protezioni Sprinkler Fire Control: limitazione delle dimensioni dell’incendio diminuendo il rilascio termico pre-wetting evitare danni strutturali Tipo di sprinklers: old type sprinklers (fino al 1953 NFPA) standard sprinklers control made special application (CMSA) 7 Obiettivi delle Protezioni Sprinkler Fire Suppression: riduzione drastica del rilascio termico impedendo la ricrescita dell’incendio conseguenza evidente l’impedimento di danni strutturali Tipo di sprinklers: ESFR (early suppression fast response) QRES (quick response early suppression) Entrambi connotati da Ridotti tempi di intervento Grossa quantità di moto delle gocce e di acqua erogata 8 Parametri fondamentali Tempo di intervento Quantità di acqua e caratteristica delle gocce 9 Tempo di intervento Funzione di: Temperatura di intervento RTI (response time index) La temperatura di intervento che va da ~57° C a ~ 343° C era l’unico parametro preso in considerazione fino agli anni ’80. RTI in √ﺃm.sec esplicitazione e codificazione di inerzia termica è passata da valori di 350 a valori inferiori a 50 (oltre 7 volte più rapido) L’RTI è il parametro preponderante per il tempo di intervento 10 Quantità di acqua e caratteristica delle gocce Quantità Tale da ridurre l’energia termica rilasciata La tecnologia ha prodotto sprinkler che partendo da K=80 degli standard ha raggiunto K=400 per sprinkler speciali Gocce In considerazione di correnti ascensionali, da 1m/sec a 12 m/sec per materiali solidi oltre 20 m/sec per spray di infiammabili, la velocità e la massa delle gocce e quindi la quantità di moto delle gocce deve essere tale da penetrare le correnti ascensionali e raggiungere la sede dell’incendio 11 Parametri geometrici e strutturali Altezza e conformazione del soffitto Metodi di deposito che esaltano l’effetto camino Presenza di aperture Velocità orizzontale dei fumi ha influenza sul numero di sprinkler aperti varia da ½ m/sec. a 3-4 m/sec. per distanze di 2,5 m. dalla posizione sovrastante il fuoco si attenua secondo la formula V1 = V0 x √D1 12 Possibili sviluppi futuri Sistemi sprinkler che consentano una sempre maggiore flessibilità di lay out Sistemi di intervento sempre più rapidi e che superino i vincoli strutturali Sistemi più efficienti per la rimozione del calore 13