ROMA
NEGLI
SCRITTI DI GIUSEPPE
..... Cantlst Italia !
T o r n i a i oecc/d L~orrJŸc regga i sr162
dell'UnŸ
9 i pelagfii passeggf.
Ode a Roma
Pei tipi di Le Monnier, due congiunti di Giuseppe Maeherione (gli avvocati Vincenzo e Raffaele Macherione) hanno pubblicato una raccolta
di poesie e prose di questo poeta siciliano che morž
a ventun anni, preso di una malattia che non ebbe
piet” di un ingegno fervidissimo, e di un'anima ardente di patriota. Giuseppe Macherione nacque a
Giarre nel 1840 e mori nel 1861. La sua inclinazione allo studio dei classici si rivel¢ subito dal tempo dell'adolescenza, ed infiammato da tanti ricordi
di nostra passata grandezza, appena l'et”
per
quanto giovanissima, glie lo permise, egli partecip¢
coli'opera e cogli scritti a quei primi movimenti che
MACHERIONE
E pi9 oltre:
y Nell'opuscolo y Italia e Roma , egli combatte contro i regionalisti ed i municipa!isti, i fedcmlisti ed i mazziniani per riaffermare che gli italiani
avranno dignit” di popolo solo quando avranno
compiuta l'unit” con la conquista di Roma, perchš
la nostra nazione, nata romana, solo romana pu¢
rinascere alla storia . .
Il Poeta vede in Vittorio Emanuele e Cavour
quelli che dovranno essere gli artefici della nuova
Italia e reclama che nš insidie, nš divisioni politiche ne indeboliscano l'opera. La sua fiducia nel
destino di Roma capitale d'Italia š senza limiti,
come quella di un profeta e quando Garibaldi
sbarc6 in Sicilia, egli, che per la sua salute gravemente compromessa, non potš arruolarsi, con
dovevano a prezzo di sforzi inauditi, darci pi9 tardi
scritti e polemiche combattš coloro che avrebbero
una Patria. Sopratutto Roma fu nel suo costante
voluto limitare l'azione e intralciare i disegni del
pensiero. Goffredo Bellonci in una mirabile prefa-
condottiero.
zione al volume, illustra il pensiero di questo poeta,
Un anno di sforzi non consentitigli dalla sua
che š stato fino ad ora ingiustamente dimenticato, e
debole fibra, tra il t 860
la cui opera š messa oggi soltanto in valore dalla
tono definitivamente ed egli morž assistito da Prati,
grata memoria dei nepofi.
quando il suo ingegno gi” affermatosi, promet-
y Nutrito di idee gŸ
- - egli scrive
il Macherione non ha nessun dubbio che il nostro
e 186 i
lo fiacca-
teva al nostro Paese, un Poeta che avrebbe preso
ii suo posto fra i maggiori d'Italia.
popolo non debba dalla Sicilia a Trieste, dal Tir-
Il Municipio torinese ha voluto in una lapide
reno all'Adriatico riunirsi in un solo Stato con Ro-
collocata sulla casa abitata a Torino da Mache-
ma capitale : e che questo Stato non possa ripren-
rione, ricordarne l'opera patriottica. Paolo Boselli
dere l'idea romana, ed espandersi nel mate Me-
ne dett¢ l'epigrafe. Omaggio, degno, questo del-
diterraneo 87
l'Italia riconoscente verso i suoi figli migliori.
A.F.
F U R I O P E T R O N L Direttore Responsabile.
ArT. A L F R E D O F A B R I Z i . CQndirettore
$. A.Ttevel,-Tr 9
- Ediz.Bestetti eTumminelli - Milano-Roma
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