“Istituto Istruzione Superiore Professionale “Enzo Ferrari” Docenti E Assistenti Tecnici Lab. Tecnologico, Saldatura, Termico E Torneria Opuscolo Corso Formativo Informativo La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro Ai sensi del decreto legislativo 9 Aprile 2008 n°81 coordinato con il D.Lgs. 106/09 in materia di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro Relatore: RSPP Ing. Giuseppe Biondo Documento del 14/04/2012 - Barcellona P.G. (ME) 1 E INDICE PREFAZIONE PAG. 3 La Normativa PRIMA PARTE PAG. 7 Gli Attori Della Sicurezza E Della Tutela Della Salute SECONDA PARTE PAG. 21 Competenze E Obblighi Attori Della Sicurezza E Della Tutela Della Salute TERZA PARTE PAG. 39 Attività Lavorative: Rischi, Comportamenti Per Ridurre/Eliminare I Rischi E DPI Uso Elettricità Uso Attrezzatura e Macchinari Movimentazione Dei Carichi Stress Da Lavoro 2 PREFAZIONE La normativa 3 La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro è normata dal decreto legislativo 9 Aprile 2008 n°81 e dal D.Lgs. 3 Agosto 2009, n°106 NB: Il D.Lgs. 3 Agosto 2009, n°106, riporta disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 4 IL D. Lgs. 81/08 ABROGA numerose norme in materia di sicurezza e salute nei luoghi del lavoro D.P.R. 547/55 - PREVENZIONE INFORTUNI D.P.R. 303/56 - MALATTIE PROFESSIONALI D.P.R. 164/56 - SICUREZZA CANTIERI EDILI D.Lgs. 277/91 - RUMORE, PIOMBO, AMIANTO D.Lgs. 626/94 - IGIENE E SICUREZZA D.Lgs. 493/96 - SEGNALETICA D.Lgs. 187/05 - VIBRAZIONI 5 Campo Di Applicazione D.Lgs. 81/08 Coordinato Con Il D.Lgs. 106/09 Art. 3 D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs. 106/09) IL D. Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs. 106/09 SI APPLICA A: ■ ■ tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio; nei riguardi degli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, la scuola è un luogo di lavoro tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi dell’art. 3 D.Lgs. 81/08. 6 PRIMA PARTE Gli Attori Della Sicurezza E Della Tutela Della Salute Datori di lavoro/Dirigenti scolastici, Enti proprietari, Lavoratori, R.S.P.P., A.S.P.P., R.L.S., M.C., addetti alle emergenze, preposti 7 Dirigente scolastico Enti proprietari 8 Definizione Di Rischio Connesso All’attività Lavorativa Art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Il rischio è la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno al lavoratore nelle condizioni di impiego lavorativo; I rischi sono essenzialmente di due tipi: infortunio/malore; danno alla salute nel lungo periodo e cioè quando si è esposti a fattori pericolosi per la salute per lungo periodo; Il rischio di infortunio/malore è dovuto a: uso attrezzature, macchinari (ferite, ustioni) prodotti chimici (irritazioni vie respiratorie, cute, occhi, ustioni); cancelleria (spilli, cucitrice, taglierini, ecc.); cadute accidentali; Il rischio per la salute è dovuta a: stress da lavoro (disagio mentale DMP detta anche “sindrome di bornout”) patologie varie; 9 Definizione Di Lavoratore Art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 L’art. 2 Art. 2 del D.Lgs.81/08 modificato da Art.2 D.Lgs.106/09 recita che il lavoratore è: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell’ambito dell'organizzazione di un DL (datore di lavoro) pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. In base alla definizione di cui sopra nelle istituzioni scolastiche i lavoratori sono: I docenti interni ed esterni; Allievi interni che utilizzano attrezzature e macchinari all’interno di laboratori della scuola; Allievi esterni come partecipanti a corsi di formazione che utilizzano attrezzature all’interno di laboratori della scuola; Personale ATA. 10 Definizione Di Lavoratore (Segue) Art. 20 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 NOTE sul lavoratore allievo Il D.M.382/98 puntualizza che l’equiparazione degli allievi a lavoratori sussiste solo. a) in relazione alla frequenza ed all’uso dei laboratori appositamente attrezzati, dove gli allievi stessi possono essere esposti ad agenti chimici, fisici e biologici oppure utilizzano macchine apparecchiature e strumenti di lavoro in genere, compresi i computer; b) nei periodi della settimana o della giornata in cui gli allievi sono effettivamente nei laboratori e utilizzano le attrezzature in essi contenute; c) se i programmi o le attività d’insegnamento (stabiliti anche a livello di singolo istituto e inseriti quindi nel P.O.F.) prevedono esplicitamente la frequenza e l’uso dei suddetti laboratori. Secondo Il D.L.gs 81/08 non sono da equiparare a lavoratori gli allievi al momento del loro svolgimento di attività in palestra e gli alunni della scuola dell’obbligo occupati in attività creative all’interno di apposite aule attrezzate a questo scopo. 11 Definizione Di Servizio Di Prevenzione E Protezione (S.P.P.) Art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi è l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda (la scuola è un’azienda di servizi) finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori. 12 Definizione Di R.S.P.P. Art.32 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08; tale figura è designata dal datore di lavoro; esso per così dire è il “regista” del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP). 13 Definizione Di A.S.P.P. Art.32 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Persone in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08, facenti parte del servizio di Prevenzione e protezione. Gli Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) sono quelle persone (a volte poche o nessuna) che il DS (dirigente scolastico) ha individuato per coadiuvare il lavoro del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). 14 Definizione Di Addetti Alle Emergenze Art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Sono figure da non confondere con gli addetti al servizio di prevenzione e protezione (ASPP). Esse sono figure nominate dal DS (Dirigente Scolastico) e incaricate dei soli aspetti operativi delle emergenze (la C.M. 119/99 le chiama genericamente "figure sensibili"); in altri termini sono i lavoratori incaricati della sola attuazione delle disposizioni elaborate dal servizio prevenzione protezione (SPP) e cioè da ASPP, RSPP, DS, RLS e MC in materia di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza. 15 Definizione Di Sorveglianza Sanitaria Art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 La sorveglianza sanitaria è l’ insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. 16 Definizione Di Datore Di Lavoro Art. 2 Art. 2 D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 L’art. 2 del D.Lgs.81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 recita che il datore di lavoro è: Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa, Nelle pubbliche amministrazioni, si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo. Nelle istituzioni scolastiche il datore di lavoro è il Dirigente Scolastico 17 Definizione Di Preposto Art. 19 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Non è necessario alcun atto formale di nomina; Esso è Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, in questo caso in materia di sicurezza e tutela della salute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. In base all’art.19 del decreto, si evince che la mansione di preposto è attribuita alla persona in base alla mansione svolta a condizione che: Eserciti di fatto un potere di comando (gestione/organizzazione) verso altri lavoratori Sia riconosciuto dagli altri come figura che li possa comandare Responsabili di laboratorio, docenti, DSGA, Assistente Tecnico, Capo Ufficio Tecnico e se presenti Capo del personale ausiliario o di squadre 18 Definizione Di R.L.S. Art.47 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori nell’ambito del SPP sugli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro . 19 Definizione Di M.C. Art.38 e 39 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Persona addetta alla cosiddetta sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro e in possesso dei requisiti previsti dall’art.38; tale figura è nominata dal Dirigente Scolastico e deve operare all’interno delle istituzioni scolastiche, secondo i principi della medicina del lavoro e del codice etico della Commissione internazionale di salute. 20 SECONDA PARTE Competenze E Obblighi Attori Della Sicurezza E Della Tutela Della Salute Datori di lavoro/Dirigenti scolastici, Enti proprietari, Lavoratori, R.S.P.P., A.S.P.P., R.L.S., M.C., addetti alle emergenze, preposti 21 Competenze E Obblighi Del Dirigente Scolastico E Enti Proprietari Art.18 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Non competono al Dirigente Scolastico: La messa a norma degli edifici scolastici; L’esecuzione della manutenzione ordinaria e straordinaria; La fornitura delle varie certificazioni di idoneità, agibilità e conformità. Pertanto se vi sono ritardi, carenze, inadempienze nello stato di conservazione degli edifici scolastici e delle strutture la responsabilità primaria è dell’ente proprietario o locale. 22 Competenze E Obblighi Del Dirigente Scolastico E Enti Proprietari (Segue) Art.18 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Infatti L’art.18 recita: “Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati, in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istruzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.” 23 Competenze E Obblighi Del Dirigente Scolastico E Enti Proprietari (Segue) Art.18 del D.Lgs. 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Competono al dirigente scolastico (DS): tutti gli altri compiti e obblighi previsti dal D.Lgs. 81/08 di tipo gestionale” e si possono così riassumere: nomina delle figure preposte alla sicurezza e delle figure sensibili e cioè degli addetti all’emergenza; formazione di R-ASPP, RLS, figure sensibili, preposti; valutazione dei rischi; individuazione, programmazione e attuazione delle misure di prevenzione e protezione; stesura e aggiornamento del DVR; informazione, formazione e addestramento dei lavoratori organizzazione dell’emergenza; sorveglianza sanitaria e nomina del Medico Competente (quando previsto); gestione della sicurezza (nell’ottica del miglioramento continuo); promozione della didattica della sicurezza rivolta agli allievi. 24 Competenze E Obblighi Del Preposto Art. 19 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Il preposto deve: Sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge (uso DPI, uso corretto attrezzature, ecc.), ed informare i superiori diretti in caso di inosservanza; Dare istruzioni affinché, in caso di pericolo grave ed immediato, i lavoratori abbandonino i loro posti di lavoro; Informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave ed immediato, circa il rischio stesso e le disposizioni da prendere; Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente le deficienze delle attrezzature, dei DPI, ed ogni altra condizione di pericolo che si verifichi sul posto di lavoro; Attua il piano di manutenzione delle macchine e predispone verifiche e controlli per garantirne la perfetta efficienza; Frequentare i corsi di formazione di cui all’art. 37. 25 Competenze E Obblighi Del Preposto (Segue) Art. 19 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Il preposto ha potere limitato: egli deve impartire ordini e istruzioni di carattere meramente esecutivo predisposte dal SPP. 26 Dettagli Competenze E Obblighi Del Preposto Figura scolastica individuabile come preposto Insegnanti tecnicopratici e Docenti teorici che insegnano discipline tecniche o tecnico-scientifiche durante l’utilizzo di laboratori Compiti e responsabilità Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto addestrare gli allievi all'uso di attrezzature, Studenti che frequentano macchine e tecniche di lavorazione; laboratori sviluppare negli allievi comportamenti di autotutela della salute; promuovere la conoscenza dei rischi e delle norme di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai quali i laboratori sono assimilabili; informare gli studenti sugli obblighi che la legge prescrive per la sicurezza nei laboratori; segnalare (al SPP) eventuali anomalie all'interno dei laboratori effettuare la conduzione, l'ordinaria manutenzione e la riparazione di macchine, apparecchiature ed attrezzature in dotazione dei laboratori {collaboratori tecnici); 27 Figura scolastica individuabile come preposto Responsabile di laboratorio/reparto DSGA Compiti e responsabilità Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto custodire le macchine e le attrezzature ed altro personale docente e non effettuare verifiche periodiche di docente che funzionalità e sicurezza assieme al frequenta il personale tecnico di laboratorio: laboratorio/reparto segnalare ai SPP eventuali anomalie all’interno dei laboratori; predisporre e aggiornare il regolamento di laboratorio Responsabile della direzione generale degli Personale di uffici amministrativi segreteria e amministrativo in genere 28 Figura scolastica individuabile come preposto Compiti e responsabilità Coordinatore o caposquadra del personale ausiliario (se presente nell’organizzazione della scuoia) Persona che si trova in una posizione di supremazia gerarchica in seno alla scuola, tale cioè da porla in condizioni di sovrintendere alle attività lavorative di altri lavoratori, soggetti ai suoi ordini Capo Ufficio Tecnico Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale dell’Ufficio tecnico e del personale ad esso assegnato (manutentori, magazzinieri, etc.) 29 Soggetti nei confronti dei quali viene esercitato il ruolo di preposto Personale ausiliario Personale tecnico assegnato all’Ufficio Tecnico in relazione all’organizzazione della scuola Competenze E Obblighi Dei Lavoratori: Docenti e personale ATA Art. 20 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Con la legge 626/94, ciascun lavoratore, tradizionalmente era considerato soggetto passivo “da tutelare”, con il D.Lgs 81/08 all’art.20 “Obblighi dei lavoratori”, ha ora un ruolo attivo chiaramente delineato; infatti leggendo l’art.20 si deduce quanto segue: prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente a formazione, istruzioni e mezzi forniti dal datore di lavoro; contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; osservare le disposizioni e le istruzioni impartite; 30 Competenze E Obblighi Dei Lavoratori: Docenti e personale ATA (segue) Art. 20 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza; utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza; non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza; partecipare ai programmi di formazione e di addestramento (vedi art. 2. Del D.Lgs. 81/08); sottoporsi ai controlli sanitari previsti; esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le proprie generalità e l’indicazione del datore di lavoro. 31 Competenze E Obblighi Del RSPP Art. 33, 35 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Esso, coadiuvato e/o consultati il MC, il RLS e gli eventuali ASPP, ha essenzialmente il compito di: Stesura del documento di valutazione dei rischi e suo aggiornamento (DVR) contenente la valutazione dei rischi e relative misure di prevenzione e protezione; Redigere o fare un eventuale aggiornamento del piano di emergenza PE (misure di evacuazione, primo soccorso, emergenza incendio, terremoto, alluvione, ecc.); Collaborare con il DS o un suo rappresentante nel tenere e/o organizzare riunioni per informazione e formazione dei lavoratori ai sensi dell’Art.35 sui rischi per la salute e sulle norme comportamentali in caso di emergenza; Collaborare con il DS o un suo rappresentante nel tenere e/o organizzare riunioni con consiglio d’istituto; Coadiuvare il DS e il DSGA per la stesura dell’eventuale DUVRI (Documento unico valutazione rischi da interferenze) nei rapporti con l’ente proprietario sul tema della sicurezza, organi di vigilanza; Coadiuvare l’ufficio tecnico e/o la segreteria nei rapporti con le ditte per verificare la rispondenza alle norme di sicurezza di forniture di arredi, macchinari, strumenti, e attrezzature (marchio CE, schede di sicurezza, ecc.); 32 Competenze E Obblighi Del RSPP (segue) Art. 33, 35 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Sovrintendere ai controlli periodici antincendio da parte degli addetti antincendio della scuola e delle ditte esterne operanti per conto dell’ente proprietario. NB: Il RSPP NON ha compiti esecutivi e cioè di attuazione delle misure di prevenzione e protezione, ma questi spettano al DS, agli addetti alle emergenze, al MC, ai preposti, ciascuno secondo le proprie mansioni. 33 Competenze E Obblighi Dell’ ASPP Art. 33, 35 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Esso, ha essenzialmente il compito di coadiuvare l’RSPP o il DS nello svolgimento di tutte le incombenze che riguardano: la valutazione dei rischi, la stesura e aggiornamento del DVR; l'organizzazione delle emergenze alla formazione ed informazione dei lavoratori a tutte le attività connesse alla gestione della sicurezza; la partecipazione a tutte le riunioni indette dal DS o dal RSPP o da entrambi per informazione dei lavoratori ai sensi degli Art. 35 e 36 sui rischi per la salute e sulle norme comportamentali in caso di emergenza. NB: L’ASPP NON ha compiti esecutivi e cioè di attuazione delle misure di prevenzione e protezione, ma questi spettano al DS, agli addetti alle emergenze, al MC, ai preposti, ciascuno secondo le proprie mansioni. 34 Competenze E Obblighi Del MC (Segue) Art. 25 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Esso ha essenzialmente i seguenti compiti: Collabora con il DS e SPP ai fini della programmazione della sorveglianza sanitaria e effettua al sorveglianza sanitaria; Istituisce la cartella sanitaria e di rischio di ogni lavoratore e la consegna a quest’Ultimo in copia al termine del rapporto di lavoro con la scuola; inoltre la custodisce in originale ai sensi del D.Lgs. 196/2003; Consegna al DS tutta la documentazione sanitaria in originale in suo possesso ai sensi del D.Lgs. 196/2003; Visita gli ambienti di lavoro; Fornisce informazioni ai lavoratori su cosa è la sorveglianza sanitaria e sull’esito della stessa e se il lavoratore è sottoposto alla esposizione ad agenti con effetti sulla sua salute a lungo termine, informa quest’ultimo sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo che è cessata l’esposizione; Fornisce informazioni a richiesta al RLS sull’esposizione ad egenti con effetti sulla salute a lungo termine dei lavoratori; Comunica per iscritto al RSPP, al DS e al RLS i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e sul significati dei dati contenuti nei risultati. 35 Competenze E Obblighi Del RLS Art. 50 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 Esso ha essenzialmente i seguenti compiti: accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva; è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente; è consultato in merito all’organizzazione della formazione di cui all’articolo 37; riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali; riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall’articolo 37; 36 Competenze E Obblighi Del RLS (Segue) Art. 50 del D.Lgs 81/08 coordinato con il D.Lgs.106/09 promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori, autorità competenti, dalle quali è di norma, sentito; partecipa alla riunione periodica di cui all’articolo 35; fa proposte in merito alla attività di prevenzione; avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività; può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. 37 Competenze E Obblighi Degli Addetti Alle Emergenze (Segue) L’addetto alle emergenze al verificarsi dell’evento emergenziale obbedisce ad un disciplinare elaborato dal SPP in ottemperanza del Piano di emergenzaevacuazione. Addetto al primo soccorso (PS) Quando l’infortunio è grave l’azione dell’addetto al primo soccorso ha spesso un ruolo chiave per ridurre al minimo le conseguenze di un infortunio o per malore improvviso e possono salvare la vita al lavoratore; i primi e tempestivi interventi sanitari degli addetti al PS sono quindi cruciali . Addetto alla lotta antincendio In caso d’incendio la tempestività di intervento nei primi istanti di sviluppo dello stesso è fondamentale per circoscrivere lo stesso e in molti casi è possibile estinguere l’incendio prima che esso diventi praticamente incontrollabile; anche qui quindi la presenza e la tempestività di intervento degli addetti alla lotta antincendio è cruciale. Addetto alla evacuazione In caso di terremoto, allagamento, alluvione, nube tossica, pericolo di esplosione, azione criminosa, è necessaria una figura operativa quale l’addetto alla evacuazione; esso svolge un ruolo fondamentale, per quanto possibile, nel disciplinare l’evacuazione al momento del verificarsi dell’emergenza al fine di limitare i danni ai lavoratori. 38 ■ TERZA PARTE Attività Lavorative Rischi, Comportamenti Per Ridurre/Eliminare I Rischi E DPI Uso Elettricità Uso Attrezzature E Macchinari Movimentazione Manuale Dei Carichi Stress Da Lavoro 39 Definizione Dispositivo Di Protezione Individuale E Collettivo Art. 74 del D.Lgs 81/08 DPI = Dispositivo di protezione individuale. Esso è qualsiasi attrezzatura, complemento o accessorio destinati ad essere indossati e tenuti dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro. 40 Definizione Dispositivo Di Protezione Individuale E Collettivo (Segue) Art. 74 del D.Lgs 81/08 DPC = Dispositivo di protezione collettivo. 41 Uso Elettricità 42 Uso Elettricità- Rischi Il rischio legato all’suo dell’elettricità è la cosiddetta elettrocuzione e cioè il passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano. Le conseguenze sono: ustioni; danni al sistema nervoso con parestesie permanenti; danni irreversibili al cuore; perdita di coscienza; fulminazione e morte. 43 Uso Elettricità- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Svariate sono le possibilità di rischio di elettrocuzione connesse all’utilizzo dell’energia elettrica nelle sue varie forme: arco elettrico; esplosioni e/o incendi; altri tipi di rischio (mancanza improvvisa dell’energia elettrica, avviamenti intempestivi del macchinario. La condizione di elevato pericolo è direttamente proporzionale: all’intensità di corrente attraverso il corpo umano; durata del passaggio di corrente (espressa in millesimi di secondo). Bastano pochi millesimi di intensità di corrente che attraversi il corpo per alcuni millisecondi (msec) per produrre nell’uomo effetti fisiologici dannosi, ecc. 44 Uso Elettricità– Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) E' assolutamente vietata qualsiasi manomissione dell’impianto elettrico e qualsiasi intervento non autorizzato. Non togliere la spina dalla presa tirando il filo. Quando una spina si rompe occorre farla sostituire con una nuova. Non tentare di ripararla con nastro isolante. 45 Uso Elettricità– Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) Gli “alberi di Natale” sono pericolosi per le sollecitazioni a flessione che introducono sugli alveoli delle prese, fino a provocare l’uscita del frutto; L’albero di Natale” può provocare sovraccarichi e surriscaldamenti localizzati, con pericolo di incendio; Può essere utilizzata in suo luogo una “ciabatta”, anche se l’uso delle ciabatte deve essere limitato allo stretto necessario. 46 Uso Elettricità– Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) La “ciabatta” può essere utilizzata quando è richiesto l’uso simultaneo di più apparecchi elettrici che non consumano molto; L’uso indiscriminato delle ciabatte può comportare sovraccarichi di corrente e conseguenti pericoli d’incendio; Le spine tedesche (Schuko) non devono essere inserite nelle prese ad alveoli allineati, se non tramite appositi adattatori che trasformano la spina rotonda in spina di tipo domestico. Senza l’uso degli adattatori l’apparecchio elettrico funzionerebbe ugualmente ma sarebbe privo del collegamento a terra con grave pericolo per le persone. 47 Uso Elettricità – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) In caso di sostituzione della spina deve essere utilizzato un tipo di spina indicato dal produttore, con una capacità di protezione pari a quella della spina originale; Non sovraccaricare le prese a muro o le prese incorporate nell'impianto per limitare il rischio di incendi o di scosse; I cavi di alimentazione devono essere disposti in modo da non essere calpestati o piegati. Occorre prestare particolare attenzione alle spine, alle prese e valutare quale spina è adatta alla presa; Le prese sono di vario tipo vedi figura: 48 \ Uso Attrezzature E Macchinari 49 Mola a disco (Flessibile) - Rischi Durante l’utilizzo della smerigliatrice angolare portatile, sono rilevabili i seguenti rischi: lesioni agli occhi, dovute alla possibile proiezione di sfridi e scintille; lesioni alle mani per abrasione o taglio; lesioni al corpo dovute alla fuoriuscita del disco abrasivo od alla rottura (disintegrazione) dello stesso specie in caso di non compatibilità o di errato fissaggio, ovvero all’imprigionamento di parti di vestiario; lesioni gravi e/o mortali da folgorazione elettrica, per inadeguato isolamento elettrico, più spesso del cavo di alimentazione; esposizione al rumore; esposizioni alle vibrazioni. 50 Mola a disco (Flessibile)- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Prima di utilizzare l’utensile, verificare: il fissaggio del disco abrasivo, in modo da verificarne la tenuta a sollecitazioni massime; le condizioni operative e di usura dei cuscinetti, per deciderne la lubrificazione o la sostituzione; le condizioni del carter di protezione del disco; adeguatezza del disco e compatibilità col materiale da smerigliare; di non operare in luoghi con pericolo di esplosione e/o incendio; garantire ove possibile la stabilità del pezzo in lavorazione, mediante il fissaggio con morsetti od altri mezzi meccanici; nell’appoggiare la smerigliatrice su piani di lavoro o pezzi prestare attenzione a che il disco non sia in rotazione ed evitare di fargli subire urti; evitare di far esercitare al disco della smerigliatrice una pressione eccessiva contro il pezzo; durante la lavorazione assicurarsi che l’usura del disco della smerigliatrice avvenga in modo uniforme; in caso contrario verificare l’esatto montaggio; non usare mai dischi da “sgrosso” per tagliare ne dischi da “taglio” per sgrossare. Prima di cambiare il disco assicurarsi di scollegare il cavo di alimentazione elettrica dell’apparecchio. 51 Mola a disco (Flessibile)– Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) Rispettare rigorosamente le indicazioni del costruttore (libretto d’uso e manutenzione). In particolare è necessario controllare spesso: il fissaggio del disco abrasivo, in modo da verificarne la tenuta a sollecitazioni massime; le condizioni operative e di usura dei cuscinetti, per deciderne la lubrificazione o la sostituzione; le condizioni di pulizia dell’utensile per evitare accumuli di polveri; le condizioni del carter di protezione del disco; le condizioni e la qualità dell’isolamento elettrico; gli accoppiamenti fra i componenti rotanti che costituiscono il corpo della macchina, 52 Mola a disco (Flessibile) - DPI E' bene che i lavoratori interessati all'uso dell'attrezzatura indossino indumenti aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con parti sciolte o svolazzanti come ad esempio sciarpe, cinturini slacciati, anelli o bracciali; se le maniche non sono corte stringerle ai polsi. 53 Mola Fissa - Rischi L’utilizzo della smerigliatrice fissa a disco per la smerigliatura di pezzi metallici e l’affilatura di punte ed utensili, espone l’operatore ai seguenti fattori di rischio residui e/o comportamentali: contatto accidentale con la mola in rotazione; violenta proiezione di schegge verso l’operatore, nel caso di improvvisa frammentazione del disco di molatura, durante la rotazione; presa e trascinamento del guanto in caso di contatti accidentali con la mola, durante la smerigliatura dei pezzi (specie se di piccole dimensioni); piccole contusioni agli arti superiori e ferite lacere durante la movimentazione e la manipolazione dei dischi di molatura e/o degli utensili per le operazioni di affilatura; proiezione di schegge e particelle di materiali verso l’operatore durante il lavoro; inalazione di polveri durante la lavorazione; elettrocuzione; 54 Mola Fissa - Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Verificare il corretto funzionamento dell’impianto di aspirazione localizzata delle polveri se presente ed in tal caso azionarlo; la presenza o meno di persone nei pressi della macchina che potrebbero, accidentalmente, subire danni a causa della proiezione di schegge e, se ritenuto necessario, richiederne l’allontanamento momentaneo; che siano presenti, in buono stato e ben regolati tutti i dispositivi di sicurezza (schermi paraschegge, poggiapezzo e cuffie di protezione del disco). Inoltre occorre: Indossare i D.P.I. previsti; regolare il poggiapezzi alla distanza massima di dal disco abrasivo; abbassare lo schermo di protezione paraschegge (1) ed iniziare la lavorazione; 55 Mola Fissa – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) non manomettere per alcun motivo i dispositivi di protezione esistenti; non effettuare molature sul fianco del disco; segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie al docente. non effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia con organi in movimento; per la sostituzione della mola abrasiva fare riferimento ai dati identificativi riportati sulla tabella nelle vicinanze della molatrice stessa (vedi cartello). 56 Mola Fissa - DPI E' bene che i lavoratori interessati all'uso dell'attrezzatura indossino indumenti aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con parti sciolte o svolazzanti come ad esempio sciarpe, cinturini slacciati, anelli o bracciali; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al polso. 57 Fresatrice - Rischi L’utilizzo della fresatrice a colonna per la lavorazione di pezzi metallici espone l’operatore ai seguenti fattori di rischio per la sicurezza e la salute: Contatto accidentale con l’utensile o col mandrino in rotazione; contusioni e ferite lacere, specie agli arti superiori, nel caso di foratura di pezzi; non adeguatamente fissati in morsa; proiezione di trucioli verso l’operatore, durante la fresatura del pezzo; proiezione di trucioli verso l’operatore, durante la fresatura del pezzo; proiezione di trucioli in caso di pulizia della macchina mediante l’arai compressa; elettrocuzione; ferite lacere e piccole contusioni durante la manipolazione degli utensili (ad esempio accidentali con oli lubrorefrigeranti (per lavorazioni di metalli); esposizione al rumore. 58 Fresatrice – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Prima dell’utilizzo verificare il corretto posizionamento e funzionamento dei dispositivi di protezione e di sicurezza esistenti. Inoltre: Indossare i D.P.I. previsti; fissare il pezzo da fresare nella morsa o, nel caso di pezzo di dimensioni consistenti, utilizzare degli staffaggi e fissarlo direttamente al piano di lavoro; selezionare il tipo di fresa da utilizzare in relazione alla lavorazione da eseguire; tramite gli appositi comandi dedicati, impostare la velocità di rotazione della fresa e la misura di asporto del materiale; fornire alimentazione elettrica alla macchina agendo prima sull’interruttore posto a parete e quindi sull’interruttore generale di bordo macchina; posizionare e regolare i dispositivi di protezione esistenti; selezionare il ciclo di lavoro (manuale o automatico) e iniziare la fresatura del pezzo, avendo cura di non abbandonare mai la postazione sino al termine delle lavorazioni; non effettuare operazioni di fresatura trattenendo manualmente il pezzo. 59 Fresatrice – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) non utilizzare l’aria compressa per la pulizia della macchina; in caso sia necessario operare temporaneamente in maniera difforme rispetto alle procedure elencate nella presente, avvisare preventivamente il docente; segnalare immediatamente al preposto eventuali malfunzionamenti o rotture della fresa; in caso di pericolo o necessità premere il pulsante per l’arresto della macchina nei casi d’emergenza; rispettare rigorosamente le indicazioni del costruttore (libretto d’uso e manutenzione); non effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia con organi in movimento; la rimozione dei trucioli metallici va effettuata mediante l’uso di un apposito scopino e rampino e solo successivamente potrà essere utilizzata l’aria compressa per il soffiaggio della limatura residua (previo utilizzo degli occhiali paraschegge, in assenza di altre persone nei pressi. 60 Fresatrice - DPI 61 Tornio - Rischi L’utilizzo del tornio espone l’operatore ai seguenti fattori di rischio residui e/o comportamentali: contatto accidentale con l’autocentrante in rotazione; convogliamento di vestiario in caso di contatti accidentali con la vite senza fine e le barre scanalate in rotazione; proiezione di trucioli metallici durante la lavorazione e nel caso di pulizia della macchina mediante l’uso di aria compressa; elettrocuzione; esposizione al rumore; contatti accidentali con il lubrorefrigerante; esposizione a nebbie d’olio (per tempi di lavorazione prolungati). 62 Tornio - Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Prima dell’utilizzo del tornio verificare che siano installati e correttamente regolati i dispositivi di sicurezza previsti (il riparo interbloccato della piattaforma porta pezzo, il riparo interbloccato per sfridi o getti di liquido lubrificante, il riapro per la viti conduttrici, ecc.). Inoltre: Indossare i D.P.I. previsti; non utilizzare guanti o indumenti che possano essere causa di impigliamento con gli organi in rotazione durante l’attivazione ed utilizzo del tornio; accendere la macchina agendo sull’apposito interruttore di comando. Fissare il pezzo da tornire sull’autocentrante, utilizzando l’apposita chiave di serraggio, che poi dev’essere immediatamente rimossa; posizionare lo schermo di protezione dell’autocentrante e lo schermo di protezione dell’utensile (vedi disegno, riferimenti 1 e 2), quest’ultimo solo in caso di lavorazioni a distanza dalla “testa”; 63 Tornio – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) accertarsi che non vi siano chiavi o altri attrezzi sul mandrino prima della messa in moto; azionare successivamente la rotazione del mandrino agendo sulla relativa asta di comando ed iniziare la lavorazione del pezzo facendo avvicinare l’utensile tramite i volantini d’avanzamento della torretta. Durante la rotazione del pezzo non avvicinare mai le mani allo stesso; durante la tornitura esterna assicurarsi sempre che i trucioli vengano fermati dallo schermo antiproiezione; effettuare le misure del pezzo in lavorazione, solo a macchina ferma e dopo aver allontanato l’utensile. Non fissare, registrare o misurare il pezzo durante la tornitura; durante la lavorazione mantenere sempre la posizione di controllo della macchina; non effettuare operazioni di tornitura di barre che sporgono posteriormente al mandrino, salvo l’uso di adeguate protezioni; non effettuare operazioni di carteggiatura manuale sul pezzo in rotazione; non utilizzare l’aria compressa per la pulizia della macchina; 64 Tornio – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) in caso di pericolo o necessità premere il pulsante per l’arresto della macchina nei casi d’emergenza; rispettare rigorosamente le indicazioni del costruttore (libretto d’uso e manutenzione); non effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia con organi in movimento; la rimozione dei trucioli metallici va effettuata mediante l’uso di un apposito scopino e rampino e solo successivamente potrà essere utilizzata l’aria compressa per il soffiaggio della limatura residua (previo utilizzo degli occhiali paraschegge, in assenza di altre persone nei pressi. 65 Tornio - DPI E' bene che i lavoratori interessati all'uso dell'attrezzatura indossino indumenti aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con parti sciolte o svolazzanti come ad esempio sciarpe, cinturini slacciati, anelli o bracciali; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al polso. 66 Tornio – DPI (segue) Non indossare vestiti larghi e svolazzanti, braccialetti, anelli, ecc.. che potrebbero essere afferrati dagli organi in movimento, indossare solo abiti da lavoro, i capelli devono essere raccolti. Dovranno essere indossati inoltre i seguenti D.P.I.: Guanti di protezione in pelle durante la movimentazione di pezzi pericolosi o taglienti (non durante l’impiego del tornio); Guanti impermeabili del tipo in neoprene uso chimico per fare la pulizia o altre operazioni a contatto dei fluidi lubrorefrigeranti; Calzature antinfortunistiche; Dispositivi di protezione dell’udito; Tuta da lavoro con “polsini stretti”; Dispositivi di protezione degli occhi e maschere di protezione. 67 Trapano a Colonna - Rischi Ferite lacero contuse a seguito del contatto accidentale con l’utensile o col mandrino in rotazione; convogliamento di vestiario in caso di contatti accidentali con i trucioli metallici durante la foratura del pezzo; contusioni agli arti superiori nel caso di foratura di pezzi non adeguatamente fissati in morsa; proiezione di trucioli metallici in caso di pulizia della macchina mediante l’aria compressa; contatti accidentali con oli lubrorefrigeranti. 68 Trapano a Colonna - Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Prima dell’utilizzo dell’utensile verificare: che siano installati e correttamente regolati i dispositivi di sicurezza previsti (il riparo fisso/interbloccato, regolabile in altezza, per l’utensile ed il mandrino ed il riparo fisso/interbloccato per la scatola variatore di giri, ecc.). Inoltre: Indossare i D.P.I. previsti; fissare saldamente il pezzo da forare, mediante l’apposita morsa manuale di serraggio oppure tramite staffe; non effettuare operazioni di foratura trattenendo manualmente il pezzo, anche se di piccole dimensioni; regolare l’altezza di lavoro, posizionare lo schermo di protezione dell’utensile e del mandrino e regolarne l’altezza in relazione alle dimensioni del pezzo da forare; non rimuovere per nessun motivo i dispositivi di protezione presenti; nel caso di lavorazioni particolari che risultano impossibili con le protezioni installate, rivolgersi al preposto per le istruzioni al riguardo; accendere la macchina tramite l’interruttore generale di bordo e procedere alla foratura del pezzo, secondo le modalità operative previste. Durante la lavorazione non abbandonare mai la postazione di lavoro; 69 Trapano a Colonna – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) in caso di pericolo o necessità premere il pulsante del tipo “a fungo” di colore rosso, per l’arresto della macchina nei casi d’emergenza; rispettare rigorosamente le indicazioni del costruttore (libretto d’uso e manutenzione); non effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia del trapano con organi in movimento; la rimozione dei trucioli metallici va effettuata mediante l’uso di un apposito scopino e solo successivamente potrà essere utilizzata l’aria compressa per il soffiaggio della limatura residua (previo utilizzo degli occhiali paraschegge, in assenza di altre presone nei pressi). 70 Trapano a Colonna - DPI E' bene che i lavoratori interessati all'uso dell'attrezzatura indossino indumenti aderenti al corpo, evitando assolutamente abiti con parti sciolte o svolazzanti come ad esempio sciarpe, cinturini slacciati, anelli o bracciali; se le maniche non sono corte, vanno tenute allacciate ben strettamente al polso. 71 Saldatrice elettrica - Rischi I rischi dovuti all’utilizzo della saldatrice elettrica sono: esposizione a radiazioni ultraviolette; esposizione ad irraggiamento di calore; inalazione di fumi, polveri e gas derivanti dai processi di saldatura; scottature; proiezione di particelle incandescenti di materiale; proiezione di schegge e particelle di materiali durante le operazioni di martellinatura, molatura o spazzolatura dei cordoli di saldatura; inneschi accidentali di incendi e/o esplosioni; 72 Saldatrice elettrica - Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Prima di effettuare la saldatura verificare: la corretta segregazione della zona di saldatura, posizionando gli schermi mobili di protezione previsti, per evitare che le radiazioni ottiche o la proiezione di particelle di materiale possano investire altri lavoratori; la corretta funzionalità dell’impianto di aspirazione, spostando l’estremità del manicotto, se esistente, in prossimità del punto di saldatura previsto; che nei pressi della zona di lavorazione non siano presenti prodotti o materiali facilmente infiammabili e/o combustibili; che nelle immediate vicinanze della postazione di lavoro, sia sempre presente almeno un estintore; 73 Saldatrice elettrica – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) l’integrità dei cavi e dei vari componenti elettrici della saldatrice; in caso di malfunzionamenti o danneggiamenti della stessa richiedere immediatamente l’intervento del docente. Inoltre dovrà essere rispettato quanto segue : iIndossare i D.P.I. previsti; l’inserimento ed il disinserimento della spina dalla presa di alimentazione della saldatrice, devono essere effettuati a circuito aperto, cioè prima di effettuare tali manovre, deve essere disinserito sia l’interruttore della presa che quello della saldatrice; la stessa precauzione del punto precedente dev’essere attuata per l’attacco ed il distacco dei cavi della pinza e della massa; il cavo di massa della saldatrice elettrica dev’essere collegato al pezzo da saldare nelle immediate vicinanze della zona nella quale si deve operare ; 74 Saldatrice elettrica – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) il collegamento di massa della saldatrice elettrica dev’essere effettuato mediante morsetti, pinze, prese magnetiche od altri sistemi che offrono un buon contatto elettrico. Non usare tubazioni o profilati metallici di sezione inadeguata, od altri mezzi di fortuna. prima di iniziare il lavoro occorre controllare che la pinza portaelettrodi non presenti difetti di isolamento (nel caso, la pinza andrà sostituita); durante le pause della saldatura la pinza dev’essere collocata sull’apposito sostegno o su altri elementi isolati; utilizzare sempre gli aspiratori dei fumi durante le operazioni di saldatura (e/o puntatura); l’uso dei filtranti facciali può essere ritenuto sufficiente solamente per brevissimi periodi di lavoro, ma non può essere assolutamente considerato sostitutivo dell’aspirazione localizzata dei fumi prodotti; eseguire le operazioni di manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando eventuali guasti al docente; eseguire le operazioni di manutenzione e/o pulizia a saldatrice spenta. 75 Saldatrice elettrica – DPI 76 Saldatrice Ossiacetilenica- Rischi Scottature accidentali durante la movimentazione dei pezzi saldati o tagliati o per esposizione accidentale alla fiamma; Innesco accidentale di esplosione ed incendio nel caso di danneggiamenti e perdite di gas non rilevate (es. dalle valvole, dalle tubazioni flessibili di distribuzione, ecc.) o nel caso di utilizzo del cannello in prossimità di sostanze infiammabili e/o di atmosfere esplosive; Innesco accidentale di esplosione ed incendio nel caso di urti violenti delle bombole, ad esempio per caduta; Caduta accidentale delle bombole contenenti gas tecnici (rischio di schiacciamento ai piedi, urto con la bombola, proiezione della capsula e della bombola); Inalazione di fumi e/o polveri durante la saldatura o il taglio dei metalli; Esposizione a radiazioni calorifiche ed ottiche; altri rischi generici connessi all’uso improprio o vietato del cannello ossiacetilenico riconducibili a guasti e rotture improvvise. Nelle bombole contenenti gas compressi, liquefatti o disciolti, un’apposita fascia colorata impressa sulle ogive delle stesse, indica la natura del contenuto. Nel caso specifico si ha: 77 Saldatrice Ossiacetilenica- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Il trasporto delle bombole dev’essere effettuato con cura, impiegando l’apposito carrello in dotazione; le manovre di carico e scarico devono essere effettuate con cautela evitando urti e cadute delle bombole; ogni bombola dev’essere munita di cappellotto metallico di protezione alla valvola; le bombole devono essere tenute lontano da fonti di calore, fiamme libere o altre sorgenti d’innesco efficaci; è necessario ispezionare con frequenza i componenti di distribuzione del gas per accertare eventuali anomalie. Particolare attenzione va posta nel controllare i riduttori di pressione, i manometri, i limitatori di flusso, le valvole antiritorno di fiamma, le giunzioni, le tubazioni di distribuzione ed i relativi attacchi per l’adduzione dei gas. Le apparecchiature difettose devono essere poste immediatamente fuori servizio e segnalate al docente/Dirig. Scolastico; la ricerca di una fuga di gas non deve mai essere effettuata con fiamme libere ma con acqua saponata o altri prodotti schiumogeni. Se in una bombola di gas combustibile viene rilevata una perdita che non può essere eliminata nonostante la chiusura della valvola, occorre portare subito la bombola all’aperto ed avvisare il docente; 78 Saldatrice ossiacetilenica- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) è vietato usare elementi di rame o sue leghe, sull’impianto di acetilene, per evitare formazione di acetiluro di rame, composto esplosivo. E’ vietato usare filo di ferro o altri mezzi di fortuna per bloccare la giunzioni e le tubazioni di gomma, ma è fatto obbligo di usare le apposite fascette stringitubi; non bisogna lubrificare con olio e grasso il cannello, il riduttore, le valvole e le altre apparecchiature dell’impianto di saldatura, in quanto si incendierebbero a contatto con l’ossigeno in pressione; è fatto divieto di utilizzare guarnizioni di gomma o materiale infiammabile. Le tubazioni del gas combustibile devono essere di colore diverso da quello per il gas comburente e diversi devono anche essere gli attacchi; le tubazioni di gomma non devono presentare piegamenti e anse troppo strette, non devono essere esposte alla fiamma del cannello o al gocciolamento delle scorie di saldatura. Occorre inoltre prestare attenzione a non sfregare i tubi di gomma contro le parti taglienti e, durante il lavoro, preservarli da eventuali schiacciamenti ed usure; durante l’utilizzazione del cannello, le bombole di acetilene devono essere disposte in posizione verticale o comunque poco inclinata, in modo da evitare l’eventuale fuoriuscita di acetilene. 79 Saldatrice Ossiacetilenica- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) le bombole non devono mai essere vuotate completamente ma occorre sempre lasciare un minimo di pressione (2 bar circa). A bombola esaurita occorre chiudere la valvola ed applicare il cappellotto di protezione; non appoggiare il cannello sul bordo di contenitori o recipienti dove potrebbe verificarsi accumulo di gas al loro interno con pericolo di esplosione; attenzione! nell’esecuzione di saldatura, taglio e riscaldo di particolari appoggiati sul pavimento in conglomerato cementizio, quest’ultimo ad intimo contatto con la fiamma del cannello a gas può esplodere con conseguente proiezione di schegge e polvere; se sottoposte a freddo intenso i relativi riduttori di pressione dei gas, congelano; per lo scongelamento è necessario utilizzare panni imbevuti di acqua calda; l’esplosione della bombola di gas può avvenire anche in seguito al ritorno di fiamma al cannello lungo le tubazioni di adduzione del gas, determinata da guasti o dalla mancanza dei dispositivi (valvole antiritorno) atti a prevenire tale evento; pertanto a seconda della lunghezza delle tubazioni sarà necessario verificare la presenza di una o più valvole antiritorno di fiamma; prima di saldare bisogna verificare la tenuta dei tubi dell’ossigeno e dell’acetilene. Ponendo la mano sui raccordi è percepibile l’eventuale perdita, che si elimina con un maggior serraggio dei raccordi, con il cambio delle guarnizioni, con la pulizia dei piani dei raccordi; 80 Saldatrice Ossiacetilenica- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) utilizzare sempre l’impianto di aspirazione localizzata dei fumi durante le operazioni di saldatura ed operare col cannello a non meno di 5 metri di distanza dalle bombole (nel caso siano presenti i dispositivi di sicurezza contro i ritorni di fiamma, altrimenti la distanza minima sale a 10 metri). Comportamento in caso di ritorni di fiamma Nel caso in cui si verifichi un ritorno di fiamma, occorre immediatamente chiudere la valvola del gas combustibile fino a quando la fiamma non si spenga (sarebbe meglio chiudere anche la valvola dell’ossigeno). Dopo pochi secondi la fiamma può essere accesa di nuovo, se non si determina un sibilo nell’’interno del cannello e se la fiamma è spenta. È estremamente sbagliato in caso di ritorno di fiamma lasciar cadere il cannello. Altrettanto pericoloso è cercare di spegnere il ritorno di fiamma sbattendo l’ugello di saldatura del cannello su una piastra di ferro: la fiamma può così propagarsi nella tubatura del gas combustibile ed inoltre vengono in questo modo danneggiati i fori dell’ugello di saldatura. 81 Saldatrice Ossiacetilenica- DPI 82 Movimentazione Manuale Dei Carichi 83 Movimentazione Manuale Dei Carichi- Rischi Lo sforzo muscolare richiesto dalla movimentazione manuale provoca un aumento del ritmo cardiaco e del ritmo respiratorio e produce calore; I rischi si possono riassumere come segue: Sotto l’influenza dello sforzo muscolare e del peso dei carichi sostenuti, le articolazioni possono, a lungo andare, essere gravemente danneggiate, in particolare quelle della colonna vertebrale; Usura dei dischi intervertebrali, lombaggine, ernia del disco con compressione, talvolta, del midollo spinale e dei nervi delle cosce e delle gambe; 84 Movimentazione Manuale Dei Carichi- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi Tenere il carico durante il trasporto il più possibile vicino al corpo; Organizzarsi il proprio posto di lavoro ad evitare qualsiasi forma di movimentazione anormale; Non correre o fare movimenti affrettati durante le operazioni; Fare attenzione se il carico ha spigoli vivi, ha un contenuto caldo o freddo o Ha un contenuti instabile. Non spingere o prendere un carico oltre i 30 cm dall’asse del corpo; Piegarsi per prendere il carico e sollevarlo forzando con le gambe lasciando la schiena eretta; Evitare di portare i carichi oltre le spalle; Non fare rotazioni del corpo. 85 Movimentazione Manuale Dei Carichi- Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) Sollevando con la schiena diritta il tronco s'incurva all'altezza delle anche, i dischi non si deformano e vengono sottoposti ad uno forzo minimo. Se il tronco è eretto si possono sollevare pesi (entro i limiti consentiti). 86 Stress Da Lavoro 87 Stress Da Lavoro - Rischi Diversi sono i fattori che sono all’origine dello stress da lavoro: Sociali e personali: personalità, resistenza individuale agli stimoli, condiscendenza, background culturale, mitezza, status socioeconomico; relazionali: necessità di gestire differenti relazioni interpersonali con studenti e famiglie (docenti), competitività tra colleghi, affollamento delle classi; organizzative: collocazione geografica della scuola, comunicazione interna, equità, risorse a disposizione, programmi didattici da trattare (docenti), programmi di manutenzione attrezzature e macchinari e assistenza docenti (personale ATA), presenza di feedback (controllo sul proprio operato), chiarezza dei regolamenti, carico di lavoro; confort ambientale: qualità dell’aria, confort termoigrometrico, illuminazione e acustica ambienti; socio-culturali: evoluzione scientifica (necessità di tenere il passo con le nuove tecnologie), globalizzazione, classi multiculturali e multietniche, scuole in zone a forte presenza di criminalità organizzata, prevalenza di studenti con famiglie disagiate, deleghe sull’educazione dei 88 Stress Da Lavoro – Rischi (segue) figli da parte di famiglie assenti o monoparentali, inserimento nelle classi di portatori di handicap (docenti), valutazione della docenza da parte degli utenti (docenti), precariato, mobilità, susseguirsi di riforme, prolungamento dell’età pensionabile. I rischi si possono riassumere come segue: Disagio mentale dovuto alla professione (DMP) o “sindrome di burnout” che comporta i seguenti sintomi a vari livelli (cognitivo, emotivo, comportamentale, somatico e patologico): Ansia (docenti e personale ATA); Esaurimento Fisico e Stanchezza cronica (docenti e personale ATA) ; Indifferenza (docenti e personale ATA); Irritabilità (docenti e personale ATA); Sfiducia e cioè perdita di entusiasmo (docenti e personale ATA); Depressione (docenti e personale ATA); Somatizzazioni di Nevralgie, Disturbi Gastrointestinali, ecc. (docenti e personale ATA) ; Apatia E Stato Di Frustrazione(docenti e personale ATA); Difficolta Relazionali E Sessuali (docenti e personale ATA); Disadattamento e cioè isolamento (docenti e personale ATA). Patologie varie (per esposizioni ai fattori di stress nel lungo periodo): Malattie Della Pelle (docenti e personale ATA) ; Diminuzione Delle Difese Immunitarie (docenti e personale ATA); Insonnia (docenti e personale ATA); Patologie Alle Corde Vocali (docenti) ; Patologie Psichiatriche (docenti e personale ATA) ; Patologie a carico del sistema muscolo scheletrico (personale ATA) 89 Stress Da Lavoro – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) Per fronteggiate lo stress si possono assumere vari comportamenti, detti anche strategie di coping: Strategie di coping DELETERIE: Fumare bere prendere psicofarmaci (questa forma di autocura porta all’assuefazione cronicizzando il disagio) Strategie di coping BENEFICHE: assumere un approccio meno idealista in favore di una più realistica revisione delle proprie aspettative professionali (docenti e personale ATA); focalizzarsi sulle caratteristiche positive della propria professione (docenti e personale ATA); concedersi momenti di evasione dedicandosi ad attività al di fuori del proprio lavoro (docenti e personale ATA); lavorare con altri per condividere esperienze stressanti stress (docenti e personale ATA); partecipare a seminari in cui proporre nuove tecniche d’insegnamento (docenti) avvalendosi della condivisione tra i partecipanti dei propri vissuti; partecipare a workshop incentrati su tecniche di gestione dello stress (docenti e personale ATA); partecipare a corsi di tecniche di comunicazione, decision-making e gestione d’aula (docenti); partecipare a corsi periodici di aggiornamento professionale specifici sullo stress lavoro-correlato (docenti e personale ATA); partecipare a corsi di informatica per colmare eventuali gap tra allievi e docente/assistente tecnico permettendo a quest’ultimo di avvicinarsi loro “parlando la stessa lingua;(docenti e personale ATA); 90 Stress da lavoro – Comportamenti per ridurre/eliminare i rischi (segue) la scuola deve istituire di un’equipe di psicologici a supporto delle scuole; la scuola deve fare un servizio di counselling per accrescere la propria autoefficacia in modo da acquisire maggiore fiducia in se stessi consentendo di: porsi in maniera positiva di fronte alle nuove sfide senza considerarle delle minacce (docenti e personale ATA); aumentare la percezione circa la capacità di adottare con successo un certo comportamento (docenti e personale ATA); esibire un più elevato livello di determinazione (docenti e personale ATA); risultare più autorevoli agli occhi degli altri (docenti e personale ATA). partecipare a corsi specifici sull’uso di attrezzature da laboratorio (assistenti tecnici). partecipare a corsi specifici sull’uso di attrezzature da laboratorio (assistenti tecnici). 91 92 Una riflessione!!!!!! La Cultura Della Sicurezza E Tutela Della Salute Va Coltivata E Diffusa Solo con la diffusione della “cultura della sicurezza e della salute” a cominciare dalle istituzioni scolastiche, si possono formare futuri cittadini e lavoratori consapevoli dell’importanza Sulla Propria E Altrui Sicurezza E Tutela Della Salute Grazie per l’attenzione! Il R.S.P.P. Ing. Giuseppe Biondo 93