ICT E DISABILITA’: LAVORO, INTEGRAZIONE SOCIALE E REALIZZAZIONE DELLA PERSONA RAVENNA 12-13 MAGGIO 2006 DIGITAL DIVIDE: RELAZIONI, COMUNICAZIONI E INTEGRAZIONE? Dott.ssa Maria Rosaria Roberto Il problema dell’esclusione digitale, ossia dell’impossibilità da parte di ampi settori della popolazione mondiale di accedere alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, emerge anche in seguito alla rilevanza che il fattore knowledge [conoscenza] ha assunto nella cosiddetta “società dell’informazione”. La conoscenza è sempre meno un sapere di contenuti per diventare capacità di codificare e decodificare messaggi. La diffusione delle ICT di conseguenza, accresce sempre di più il potere della tecnologia stessa e di coloro i quali hanno la capacità di sfruttarla. Le nuove tecnologie non sono solo nuovi strumenti da applicare, ma soprattutto nuovi processi da sviluppare. Ma come si stanno trasformando le società, le culture, gli stili cognitivi, gli stili di vita con l’introduzione di questi nuovi strumenti? L’avvento dei nuovi media influenza potenzialmente tutti gli aspetti dell’attività umana: il lavoro, l’economia, la scuola, le modalità di relazione tra le persone che stanno gradualmente cambiando la loro fisionomia per effetto dell’introduzione di queste nuove tecnologie. Ma è ancora difficile intravedere l'esito finale di queste trasformazioni. La continua evoluzione e la diffusione delle nuove tecnologie hanno già determinato, e ancor più determineranno, dei cambiamenti radicali nell’organizzazione del lavoro, nella vita quotidiana, nella produzione e nella distribuzione di beni e servizi, nella cultura e soprattutto nei rapporti sociali. Inclusione e apertura sono caratteristiche che hanno contraddistinto Internet fin dalla sua nascita, e che hanno alimentato il mito della rete democratica ed egualitaria, in grado di colmare le distanze geografiche e sociali tra le persone. Digital Divide ( Divario Digitale) non è un problema soltanto tecnico, che non si risolve possedendo oggetti (computer o altro) che consentono di connettersi ad Internet. E’ una questione molto più ampia, che mette in gioco una miriade di aspetti tra loro correlati: il saper leggere e scrivere, l’educazione e la formazione permanente, l’analfabetismo tecnologico, le abilità intellettuali e pratiche degli individui, delle minoranze e dei disabili, la padronanza dell’innovazione tecnologica, la produzione di contenuti, la qualità della vita, l’espansione di specifiche comunità, l’inserimento nel mondo del lavoro, la capacità di partecipare attivamente alla nuova economia, lo sviluppo di uno spazio di interesse pubblico e di servizi sociali governativi, la ricerca e lo sviluppo. Per comprendere la reale portata del Digital Divide in generale, è pertanto necessario definire il divario interno ai singoli stati, dove le disuguaglianze nell’accesso e nell’uso delle ICT crescono secondo distinzioni di: 1) reddito, poichè i gruppi sociali più ricchi hanno possibilità di accesso alle ICT e di ricambio tecnologico maggiori; 2) educazione, poichè gli individui con titoli di studio superiori hanno maggiore possibilità di produrre informazioni corrette; 3) regione geografica, poichè le zone urbane hanno un tasso di penetrazione delle ICT e di sviluppo dei servizi molto più alto che le zone rurali; 4) razza, poichè gli individui bianchi hanno maggiori possibilità di uso delle risorse tecnologiche che i neri o gli ispanici; 5) genere, in quanto le donne sono svantaggiate nell’uso e sono sottorappresentate ai vertici della net economy; 6) età, poichè i giovani risultano più competitivi e più predisposti al cambiamento degli anziani. “La necessità di diffondere capillarmente la conoscenza delle nuove tecnologie e delle loro modalità d’uso è irrinunciabile, se non si vogliono avviare pesanti processi di esclusione, e dunque di riduzione della democrazia” (Rodotà, 1993 ). E questo diritto dovrebbe essere garantito primariamente dalle amministrazioni pubbliche locali tramite la costituzione di reti interattive. La trasformazione del futuro digitale, non può dunque prescindere dalla trasformazione culturale delle società appartenenti alla cultura occidentale, e dalla diffusione massiccia della cultura dell’informazione e della digitalizzazione in ogni fascia sociale. Pierre Lévy (in Aforismi, “Il diluvio informazionale”) sottolinea come la rivoluzione delle telecomunicazioni modifica definitivamente il nostro "rapporto con il sapere". L'impossibilità pratica di controllare totalmente il sapere inaugura un nuovo rapporto con la cultura e contiene un aspetto estremamente positivo: la necessità di una gestione cooperativa e decentralizzata del sapere e della cultura che Lévy chiama < intelligenza collettiva>. La modernità era caratterizzata dalla fiducia di poter comprendere stabilmente il senso del mondo per mezzo di un principio unitario. I New media cambiano le emozioni. L'uomo ha sempre difficoltà a orientarsi, ogni volta che cambia il quadro concettuale intorno a lui (Caronia Antonio). Mentre il cambiamento individuale viene spesso scelto, quando si tratta di piccoli cambiamenti. I grandi cambiamenti collettivi influenzano moltissimo gli individui. La postmodernità ( Lyotard J.F. ) accoglie in sé la crisi del senso esistenziale dell'individuo Il non credere più nella possibilità di dare un senso definitivo alla realtà, conduce l'uomo contemporaneo a una continua opera di ridefinizione di Sé dentro il tessuto sociale e culturale entro il quale vive e si muove, un tessuto che muta in continuazione. "Eccoci arrivati alla crisi delle "quattro e": estetica, etica, emozione ed espressione si sbriciolano di fronte al galoppante progresso della tecnica; che modifica la nostra armonia con il cosmo(Idem)" Dinanzi all'eccesso di informazioni, che sicuramente è un dato reale già presente, già in essere oggi, e anche un rischio da molti punti di vista, ci sarà un adattamento non tanto naturale, ma tecnologico. Però le tecnologie, le scienze cognitive, stanno predisponendo per il futuro prossimo dei mezzi che prendono forma di programmi intelligenti che potranno selezionare esattamente tra una miriade di informazioni quelle che ci servono e anche la misura di quello che ci interessa. Internet come mezzo di trasformazione sociale: Aspetti positivi della postmodernità Assistiamo ad una rivalutazione della diversità che conduce al rispetto delle differenze che distinguono tra loro gli uomini e le tradizioni. Le Nuove tecnologie cambiano gli Stili Cognitivi, le Comunicazioni e le Relazioni ? I due vantaggi principali dei New Media, sono questi: il primo grande vantaggio è una maggiore possibilità per chi legge, guarda e fruisce dei contenuti, di entrare in relazione attiva con questi contenuti, cioè di non subire passivamente quello che legge e quello che vede. Il secondo grande vantaggio è che svincola l'organizzazione del pensiero da una logica lineare, sequenziale, in cui una cosa segue l'altra. Il passaggio d'epoca dal moderno al post-moderno riguarda non solo il mondo delle abitudini di vita e degli atteggiamenti sociali, ma lo stesso modo di pensare, le forme della conoscenza. Stiamo abbandonando il modo lineare e causale di conoscere (che ha caratterizzato l'epoca moderna) e cominciamo a pensare in termini di interdipendenza e di circolarità. Dal pensiero sequenziale a quello reticolare Da un pensiero prevalentemente analitico, logico e dimostrativo si sta passando ad un pensiero prevalentemente olistico, sistemico, narrativo, plurale, analogico, mosaicale, a rete, per interconnessioni. Le nuove tecnologie agiscono sulla mente dell'uomo modificandone le modalità operative nella percezione dello spazio e del tempo. il carattere distintivo della società tecnologica sembra essere dato da una progressiva perdita di stabilità: tutto è in continua trasformazione, tutto è di difficile percezione, tutto è di problematica misurazione e comprensione. Le nuove tecnologie della comunicazione hanno trasformato la nostra società in un unico sistema globale multimediale. Per questo si parla di società cognitiva, perché la conoscenza e la gestione delle informazioni sono una precondizione per la vita quotidiana e professionale. Chi non possiede i nuovi codici e linguaggi rischia seriamente di essere tagliato fuori dalla realtà sociale come un analfabeta. Nella società cognitiva non esiste più età dell'apprendimento. L'uomo contemporaneo cammina sulla via dell'individualismo e, dunque, la società attuale si caratterizza per la mancanza di valori condivisi da tutti, per la pluralità delle proposte e per l'enfasi accordata alla libertà individuale. Ma tale libertà il più delle volte si trasforma in una totale indifferenza per la comunità. Più il soggetto è esposto ai mass media e alla realtà virtuale, più avrà bisogno di essere educa-to ai rapporti faccia a faccia, al dialogo io-tu, alla intersoggettività. Le ICT, contrariamente a quanto si crede, contrariamente ai discorsi sulla solitudine del giovane dinanzi al computer, sono strumenti di comunicazione, di socializzazione, di partecipazione molto efficaci. Noi abbiamo un'idea di comunicazione faccia a faccia , di un dialogo diretto che si instaura tra due persone, ma quando parliamo di comunicazione on-line stiamo di fronte ad un'altra cultura della comunicazione(Rovatti). Le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno modificando radicalmente anche il rapporto di interazione tra producer e consumer. Esse non si configurano più solo come strumenti per rendere più efficienti attività definite e quasi immutabili (le procedure, i flussi di lavoro) ma rappresentano prima di tutto delle opportunità, dei fattori abilitanti che rendono possibili il cambiamento dei tradizionali modi di produrre, di distribuire di organizzarsi, di scambiare e condividere il sapere, di cooperare: ciò che Levy ha chiamato "intelligenza collettiva" (1996). La cultura della comunicazione, sconvolta dall'apparire di Internet, si ristruttura sulla base di tre elementi fondamentali che informano l'agire sociale e la trasmissione della conoscenza: multimedialità, ipertestualità e interattività. Nel nuovo ambiente comunicativo, l’interazione tra diversi soggetti non avviene più attraverso il modello proprio dei media tradizionali – il modello comunicativo one-to-many o unidirezionale – ma attraverso un nuovo modello di comunicazione, quello definito many-to-many o bidirezionale. Ogni processo comunicativo bidirezionale assume la forma del dialogo: vi sono molti mittenti e molti destinatari che possono scambiarsi di ruolo. In questo caso siamo di fronte ad un intervento diretto in cui si registra un rapporto di parità tra tutti i soggetti coinvolti. Le ICT, infatti, permettono una accessibilità e una diffusione finora impensabili, rappresentano elementi importanti per l’accesso effettivamente diffuso, per la trasparenza dei processi decisionali; rendono possibile l’interazione con qualunque periferia e tra le periferie, organizzando la comunicazione in forma reticolare, priva di un centro e di una qualsiasi gerarchia funzionale. La democrazia che si sviluppa nella rete si espande in molteplici direzioni; essa riguarda: i nuovi diritti di cittadinanza telematica e di informazione, l’equodistribuzione delle risorse, la trasparenza, la libertà di espressione, la discussione, il confronto, la partecipazione, la progettazione di spazi “sociali”. Molte ricerche sostengono quindi l'incentivazione all'utilizzo del computer per le persone disabili (e non) non solo come strumento di studio e lavoro, ma anche come mezzo per costruire e mantenere relazioni interpersonali, aspetto imprescindibile di una soddisfacente qualità di vita (Mirco Sassi). La realtà virtuale lungi dall'essere una soluzione per i problemi del mondo semplicemente si aggiunge alle sue complessità. La possibilità di mettersi in relazione nel ciberspazio è un meraviglioso supplemento delle relazioni di persona, ma non ne è in ultima analisi un sostituto, specie quando si tratta delle nostre relazioni più intime. In un mondo ideale, potremmo disporre di tutt'e due le possibilità. Potremmo sviluppare le nostre relazioni sia di persona sia nel ciberspazio e trarre vantaggio da entrambe le possibilità. l'utilizzo delle nuove apparecchiature interagisce con il nostro apparato psichico ed é la prima volta nella storia del genere umano che l'uomo ha ideato un dispositivo che lo costringe a adeguarsi al "suo" modo di " pensare". Le Nuove Dipendenze o New Addictions comprendono tutte quelle nuove forme di dipendenza in cui non è implicato l'intervento di alcuna sostanza chimica. Tra le New Addictions possiamo annoverare: la Dipendenza da Internet o Internet Addictions Disorder, Chat Dipendenza, MUD Dipendenza (giochi virtuali, giochi di ruolo), Net Compulsioni (abuso di casinò virtuali, commercio elettronico, trading on line, partecipazione ad aste on line), Dipendenza da sesso virtuale, Dipendenza da pornografia online o Porno Dipendenza, Sovraccarico di Informazioni (Information Overloading ); Dipendenza dal Gioco d'Azzardo o Video Games Dipendenza; dipendenza dallo Shopping Compulsivo; dal Lavoro o Work Addiction; dal Sesso, dal Cibo e dalle Relazioni Affettive. E' evidente che attraverso Internet si possono provare intensi e piacevoli sentimenti di fuga, superando on-line i problemi della vita reale, con un effetto simile ai "viaggi"consentiti da alcune droghe e inoltre permette al soggetto di provare un senso di onnipotenza, connesse con il superamento di ogni limite personale e spazio temporale (fenomeno anch'esso presente nell'utilizzatore di sostanze psicotrope). Particolarmente a rischio di sviluppare New Addiction sono le persone con difficoltà comunicative, in tal caso l’IAD costituisce un comportamento di evitamento attraverso cui il soggetto si rifugia nella rete per non affrontare le sue problematiche esistenziali. Da diversi studi è emerso che il 54% di coloro che sviluppano una Dipendenza da Internet, soffrono già di depressione, il 34% di problemi d’ansia e bassa autostima; molti hanno sviluppato in passato altre forme di Dipendenza. Dati recenti affermano che in Europa ci sono oltre 38 milioni di persone disabili: di queste, oltre 2,5 milioni sono in Italia, pari al 5,6% della popolazione. l’apporto maggiore che l’informatica può dare alla riabilitazione dei disabili riguarda l’aspetto cognitivo, proprio perché strettamente legati alla natura e alla storia del computer che sono sempre state fondate su basi logiche. L'evoluzione avvenuta in questi anni nella tecnologia offre ai disabili nuove possibilità di accesso Lo sviluppo tecnologico ha una doppia valenza: favorisce potenzialmente l'integrazione delle persone disabili, ma al tempo stesso fa sorgere nuove barriere. In particolare, le tecnologie dell'informazione tendono a sollevare sempre più l'uomo, da compiti esecutivi con prevalente uso critico di funzioni manuali e sensoriali e a spostare l'attività su funzioni più cerebrali, aprendo potenzialmente nuove prospettive per chi ha problemi fisici o sensoriali. Inoltre, la tipica flessibilità di queste tecnologie permette loro di andare incontro all'uomo molto più di quanto fosse possibile in passato. Le barriere che spesso sono create sono quindi da attribuirsi più ad un uso non attento che ad una incompatibilità intrinseca fra le tecnologie dell'informazione e le capacità degli utenti con necessità speciali. Le nuove tecnologie mettono tutti sullo stesso piano anche perché esistono tecnologie apposite per accedere ai multimedia, alle reti, studiate per i disabili. Una corretta gestione degli strumenti informatici e di Internet può favorire una maggiore integrazione scolastica e sociale degli allievi coinvolti. Le nuove tecnologie ci vengono in aiuto anche nella fase d’insegnamento ai soggetti disabili, con software che consentono operazioni impensabili sino a poco tempo addietro ed in particolare nel capo della Istruzione Personalizzata (IP). Le nuove tecnologie mettono tutti sullo stesso piano anche perché esistono tecnologie apposite per accedere ai multimedia, alle reti, studiate per i disabili. Una corretta gestione degli strumenti informatici e di Internet può favorire una maggiore integrazione scolastica e sociale degli allievi coinvolti. Le nuove tecnologie ci vengono in aiuto anche nella fase d’insegnamento ai soggetti disabili, con software che consentono operazioni impensabili sino a poco tempo addietro ed in particolare nel capo della Istruzione Personalizzata (IP). Per le persone che presentano disabilità le tecnologie dell'informazione si stanno infatti rivelando sempre più indispensabili come strumento di studio e di lavoro, nonché come mezzo per costruire e mantenere relazioni interpersonali, aspetto imprescindibile di una soddisfacente qualità di vita. E quello che più conta e che: l'utilizzo degli ausili informatici, oltre a favorire gli apprendimenti, ha delle positive ricadute su aree come l'autostima, la socializzazione, la memoria, l'attenzione e, più in generale, l'autonomia. I parametri per la valutazione della qualità della vita delle persone disabili sono dati: dal grado di salute psicofisico, dal grado di acquisizione di abilità necessarie all’integrazione, dalla capacità di instaurare relazioni interpersonali, di essere significativamente impegnati nel mondo del lavoro, di gestire costruttivamente il tempo libero e di autorealizzarsi. Inoltre il raggiungimento di un buon livello di autonomia e competenza relazionale, facilita nella persona disabile, la gratificazione e l’integrazione sociale. le ICT hanno delineato e fatto emergere molteplici ed inediti profili professionali ed ambiti occupazionali, e probabilmente tanti altri se ne svilupperanno che potranno aggiungersi ed ampliare i tradizionali. Uno di questi è rappresentato dal Tele-lavoro domiciliare che è in grado di coniugare le esigenze imprenditoriali di de-localizzazione delle risorse, e quelle dell'adulto disabile, di eliminazione della difficoltà insita nel trasferimento casa-lavoro e di autogestione dei tempi di lavoro. L’elemento chiave di novità di Internet riguarda la costruzione degli ambienti di comunicazione e del contenuto della stessa: la Rete rende possibile la costruzione collaborativa del processo e dell’ambiente di comunicazione. In essa è possibile per la prima volta l’integrazione dei modelli di comunicazione interpersonale, di conoscenza e di rete. In conclusione, sembra che si possa sperare che, il sistema di comunicazione interattiva in Internet, con l’ampliarsi della comunicazione globale in campo educativo, se opportunamente guidato da una strategia cognitiva finalizzata allo sviluppo creativo, potrà permettere la crescita di processi di integrazione mentale a cui corrisponderà a livello di formazione individuale, una più grande apertura del mondo interiore dell’uomo e quindi della sua cultura, sensibilità, emozioni che rimangono sue qualità esclusive, “ interconnesse ” alla razionalità o meglio, richiamando il pensiero di Bion, che < l’uomo dovrebbe imparare a far circolare assieme >.