VENERDÌ 24 GENNAIO 2014 mesi fa, l’ultima, quella per «Un matrimonio», fiction di Pupi Avati. In mezzo, circa 300 partiture per film, telefilm e spettacoli teatrali. Il pesarese Rizziero Ortolani (a sinistra), detto Riz, morto ieri a Roma all’età di 87, era una firma storica della musica per il cinema. Nella sua carriera ha lavorato con SCRISSE 300 PARTITURE ALTRI MONDI Addio a Ortolani, il re della musica da film UN NUOVO DENTE Giusto sessant’anni fa, la sua prima colonna sonora per il cinema: «Le vacanze del Sor Clemente», con Teddy Reno. Pochi Vittorio De Sica, Damiano Damiani, Franco Zeffirelli e lo stesso Avati, che ieri ha detto: «Mi ha insegnato ad ascoltare la musica classica». Sua la colonna sonora del capolavoro di Dino Risi «Il sorpasso» (1962) e della serie Rai «La piovra» nel 1984, passando per sceneggiati di culto come «La «Canto il nostro passato e piango sui miei casini» L’originale cantautore torna con Almanacco del giorno prima, ispirato agli Anni 60: «Si stava meglio di oggi». Può sfondare STEFANIA ANGELINI MILANO A chi verrebbe in mente di scrivere l’Almanacco del giorno prima? A un tipo origi nale come Giuseppe Peveri, alias Dente, nome di primo piano della nuova generazio ne di cantautori italiani. Il 38enne nato a Fidenza, ma che da anni vive a Milano, martedì pubblica il suo 5° di sco con un titolo ispirato alla storica rubrica tv della Rai (L’Almanacco del giorno dopo), quella che presentava calen dario lunare, santi e ricette, proverbi e consigli vari. Un tuffo retrò, che si sposa con l’anima vintage di Dente: «So no affezionato a quegli anni che non ho neanche vissuto», racconta stropicciandosi i ca pelli e sorseggiando del vino bianco. «Amo il passato per ché lo ritengo migliore rispet to al presente. Basti pensare alla tv degli Anni 60 dove si dava spazio a chi aveva qual cosa di qualità da proporre». Poeta metropolitano, spesso paragonato a Lucio Battisti per le canzoni d’amore e a Ri no Gaetano per l’ironia, Dente (così lo ha soprannominato suo zio a 13 anni) agli inizi ha ottenuto apprezzamenti negli ambienti di nicchia. Poi il suo disco, L’amore non è bello, nel 2009, è stato premiato come Il cantautore Giuseppe Peveri, alias Dente, 38 anni, originario di Fidenza (Parma): è arrivato al suo quinto album ANSA «Io come Battisti? I miei testi non c’entrano con i suoi, senza togliere nulla a lui e a me» miglior album indipendente. E da allora si è fatto conoscere ad un pubblico più vasto gra zie a una miriade di concerti. Così, adesso, il grande salto, il passaggio a una major, la Sony: «Ma non cambia niente: è l’album più indipendente della mia carriera, ho coinvol to i musicisti che lavorano con me da anni». Autobiografico Il cantautore emiliano che in passato ha fatto anche il commesso e il magazziniere è noto soprat tutto per i suoi giochi di parole e i suoi tormenti d’amore («Chi non muore si ripete/ Chi non vuole non si vede più»); («Anche la polvere sotto al tuo letto è più felice di me/Anche l’ultima volta l’ho sentita che rideva di me»). E lui stesso ammette: «Faccio sempre casi ni e poi ci piango sopra. “Chi troppo vuole nulla stringe”: potrebbe essere il titolo del prossimo disco...». Ispirato al la musica italiana stile Sessan ANNIVERSARIO TRENT’ANNI FA IN CALIFORNIA VENIVA PRESENTATO DA JOBS IL PRIMO MAC taSettanta, precisa: «Nei miei dischi metto i suoni che mi piacciono, ma senza intenzio ni filologiche. Quando mi pa ragonano a Battisti dico che i miei testi non c’entrano nulla con Mogol. Senza togliere niente a lui, ma nemmeno a me... (sorride, ndr)». Dente, infine, pensa a Sanremo: «Quest’anno ci potevo prova re, però avevo paura di fare fi guracce. In futuro, chissà...». © RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGI E GUARDA il servizio completo su max.gazzetta.it p sul web Buon compleanno Macintosh! Così nacque la rivoluzione del pc FILIPPO CONTICELLO In principio fu un spot te tro, sbucato il 22 gennaio nel bel mezzo di un Superbowl. Correva l’anno 1984, immagi nato e temuto da Orwell: in vi deo un’atleta lancia un martel lo contro uno schermo gigante dove un dittatore, il Grande Fratello, seduce le masse. Allu sione all’Ibm che la Apple vole va scardinare col suo mantra: think different. Due giorni do po il mondo può conoscere dal vivo la creatura misteriosa, il primo computer Macintosh svelato al Flint Center di Cu pertino (California) da tale Steve Jobs. Giacca, papillon e chioma vigorosa: appoggia su una colonnina un personal computer compatto come un cubo. Da buon prestigiatore, ti ra fuori da una tasca un flop py disk, lo avvia e oltre due mila persone vanno in delirio come in certi concerti rock. Trent’anni oggi da quel 24 gen naio 1984, che ha rovesciato la storia della tecnologia, cam biato usi e costumi. Rivoluzione Il più ri voluzionario di tutti i computer, anche se allora ave va un’aria bizzarra: dal mouse di serie al sistema operativo «grafico», con icone come il ce stino, la scrivania, le finestre, facili da usare anche a chi era a digiuno di informatica. Piccoli grandi conquiste, oggi sconta te, come quel design ricercato che ha fatto la fortuna della Ap Un giovane Steve Jobs con alcuni Macintosh AP 4 IL NUMERO 2495 Il prezzo in dollari Il primo Macintosh nel 1984 non era particolarmente economico: 2495 dollari il prezzo (pari a 5 mila euro attuali) ple. Enorme anche il successo commerciale, nonostante il prezzo da capogiro (2.495 dol lari al debutto): 72 mila esem plari venduti nei 100 giorni successivi. Diverse ere tecnolo giche sono passate, ma quel primo Mac, che ha avuto come capostipiti l’Apple I e II partori ti in un garage di Cupertino, ha dato il via a una popolosa e feli ce famiglia di pc della Mela Morsicata: l’iMac, l’iBook, il MacBook Air, il Mac mini e l’ul tima perla avveniristica, il Mac Pro. Nel 1984 Steve Jobs lavo rava alla Apple da 8 anni e riva leggiava già con due giovani agguerriti, Bill Gates e Paul Al len della Microsoft: per il Ma cintosh aveva tratto ispirazione da una visita del 1979 ai labo ratori della Xerox di Palo Alto, calderone di idee nella Silicon Valley. Parte del team origina rio messo insieme per model larlo si ritroverà domani, ov viamente nel mitico Flint Cen ter. Tra la folla anche Ridley Scott, regista dello spot orwel liano che ha fatto epoca. «Capi rai perché il 1984 non sarà co me 1984», si leggeva alla fine. Ancora non c’era traccia di Datagate. © RIPRODUZIONE RISERVATA A COMANDA IL BOSS LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 freccia nera», negli Anni 60. Alcuni suoi brani sono stati inseriti da Quentin Tarantino in «Kill Bill» e «Inglorious Basterds». Ortolani ha ricevuto 2 Golden Globe e 2 nomination agli Oscar: aveva cominciato come arrangiatore alla radio ma è stato anche direttore d’orchestra a Hollywood. A MIAMI RISCHIA SEI MESI Folle Bieber Ubriaco corre in auto: in manette S Springsteen in vetta su iTunes in 30 Paesi Ligabue si inchina al Boss. Dopo sette settimane di fila in vetta alla classifica degli album più venduti, il rocker italiano cede il trono a Bruce Springsteen (nella foto), che con il suo «High Hopes» entra subito al primo posto. L’album, uscito il 14 gennaio, è numero uno anche negli Stati Uniti e in altri 9 Paesi, nonché su iTunes in ben 30 Paesi, Italia compresa. Il tutto alla vigilia dei primi concerti del Boss, che partiranno domenica a Città del Capo La foto segnaletica di Bieber ANSA Justin Bieber l’ha combi nata grossa. La celebre pop star canadese, infatti, è stata arre stata dalla polizia di Miami ieri all’alba per guida in stato di eb brezza mentre correva a bordo di una Lamborghini affittata. Secondo alcuni testimoni i ra gazzi del suo entourage aveva no bloccato con le loro auto una strada, la «Pinetree Drive», in modo da permettere al can tante, appena 19enne, di cor rere in macchina senza ostacoli insieme ad altre due auto. Poi però è arrivata la polizia e ha arrestato i tre guidatori. Bieber è stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale, guida in sta to di ebbrezza e corsa automo bilistica illegale. Inoltre, la po lizia ha riferito che il cantante 19enne ha aggiunto di aver fu mato marijuana e assunto ecci tanti. Il cantante rischia sei me si di galera: la sua patente è stata sospesa per 6 mesi. La pe na potrebbe essere trasformata in un programma di recupero. Per il suo rilascio ha pagato i 2.500 dollari di cauzione. DOMANI IN DUEMILA PIAZZE PER L’AIRC Arance e sport aiutano la ricerca GABRIELLA MANCINI MILANO Gates fa il clown contro la povertà Entro il 2035, non ci saranno più Paesi poveri. Ne è convinto Bill Gates, il papà di Microsoft, che a 58 anni, con 59 miliardi di dollari in banca, si dedica ad attività filantropiche. Gates ha partecipato, negli Usa, al talk show del comico Jimmy Fallon, mostrando un video in cui si indossa parrucche e occhialoni da clown: è uno spot per GatesLetter.com, sito in cui si tenta di sfatare alcuni miti come «le nazioni povere resteranno sempre povere». Per Gates, infatti, i Paesi in difficoltà possono imparare dall’esperienza di quelli più fortunati e l’Africa dimostra già l’efficacia degli aiuti umanitari ricevuti. Domani, in duemila piazze, saranno distribuite le arance della salute, un’occasione per tutti noi di aiutare l’Airc, (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), e salvare tante vite. Con il contributo minimo di 9 euro si potrà finanziare un progetto destinato a giovani ricercatori. Tra i testimonial di questa iniziativa tanti sportivi, dalla ginnasta Carlotta Ferlito (nella foto) a Flavia Pennetta ai campioni di scherma Margherita Granbassi e Paolo Pizzo, a conferma del ruolo dello sport per prevenire il tumore. «L’esercizio fisico è importantissimo sia per la prevenzione, ma anche per chi è malato, aiuta l’organismo a reagire», ha detto Rosanna Piccirillo, titolare unità di ricerca Airc. E anche l’alimentazione è fondamentale. «Purtroppo l’Italia è tra i Paesi con la più alta percentuale di obesità infantile ha detto Antonio Moschetta, direttore scientifico dell’Istituto oncologico di Bari . È bene rispettare alcune regole: mangiare di più a colazione e a pranzo, meno a cena, diminuire il glucosio, il consumo di zuccheri, a vantaggio di verdura, frutta e legumi. Una sana dieta mediterranea». E con le arance della salute, che più rosse non si può, sarà distribuito l’opuscolo «Il cibo giusto ad ogni età. Consigli per una sana alimentazione».