-MSGR - 06 UMBRIA - 49 - 26/03/14-N: 49 Umbria Regione Mercoledì 26 Marzo 2014 www.ilmessaggero.it L’impatto della nuova Pac sull’olivicoltura I FRANTOIANI FANNO IL PUNTO SULLE NOVITÀ Summit con esperti e tecnici S’è parlato di sostegno comunitario IL DIBATTITO SPELLO Qual è l’impatto della nuova Politica Agricola Comune Pac 2014-2020 sull’olivicoltura italiana? E quale il futuro dei piccoli produttori umbri in base alle nuove norme e ai nuovi regolamenti? Se ne è parla a Spello, durante un incontro di Asso.Frant.O.I (Associazione Frantoi Oleari Italiani) con associati, tecnici ed esperti del settore olivicolo. La riforma della Pac per il periodo 2014-2020 contiene elementi di novità che avranno impatti rilevanti sul settore dell’olio a livello di sistema produttivo regionale. In particolare, per quanto riguarda il sostegno comunitario e l’accesso ai finanziamenti per le misure di sviluppo, la nuova Pac prevede di interagire non più con i singoli produttori ma, secondo un modello già collaudato in altri paesi europei, solo con organizzazioni riconosciute, le cosiddette Op olivicole, che diventano gli unici i beneficiari dei programmi di sostegno. La strada che i piccoli produttori hanno l'opportunità di percorrere per vincere le nuove sfide economiche è quella di unirsi per potersi presentare come distretti invece che come singole realtà, e in questa prospettiva sarà strategico poter sfruttare le potenzialità associative già presenti sul territorio nazionale. Ad aprire i lavori è stato il presidente di Asso.Frant.O.I. Pier Luigi Silvestri, che ha illustrato i progetti portati a compimento dall’associazione nel corso di questi primi due anni di attività, nell’ambito del progetto «Miglioramento della qualità degli oli di oliva». «Abbiamo deciso di essere qui a Spello per il convegno sulla fine della nostra seconda annualità del progetto ha detto Pier Luigi Silvestri perché riteniamo che l’Umbria rappresenti un tassello fondamentale del settore olivicolo italiano, e siamo certi che la collaborazione con i frantoiani e con le associazioni territoriali possa essere sempre più proficua. Al di fuori delle singole politiche associazionistiche, è importante tener presente che lo scopo comune è la riaffermazione della credibilità italiana nel comparto olivicolo, e soltanto una stretta sinergia fra tutti noi attori del settore sarà in grado di ridare lustro a una delle eccellenze del nostro paese». Palma Esposito, responsabile della direzione economica di Confagricoltura per i settori vino e olio, è intervenuta sul tema della Politica Agricola Comune (Pac) nel settore dell'olio di oliva. Nata nel 1966 con l'istituzione dell'Ocm delle materie grasse vegetali, e passata attraverso diverse fasi evolutive del regime di aiuto alla produzione, la nuova Pac prevede modifiche legate non soltanto al rispetto delle norme igienico-sanitarie in materia di stoccaggio dell’olio e vendita a privati dell’olio, ma anche alla necessità di creare sul territorio delle Op olivicole, per continuare a giocare un ruolo da protagonisti nel settore dell’olio di oliva. «Il settore dell'olio di oliva - ha detto Palma Esposito - risente in maniera rilevante dell'impatto delle nuova Pac. La modifica del sistema dei pagamenti è tale da portare ad una riduzione degli aiuti comunitari fino al 50% e molte aziende potrebbero trovarsi in difficoltà. Sarà sempre più importante considerare anche alcune strategie di aggregazione per le aziende. In tale contesto le organizzazioni dei produttori assumeranno sempre una maggiore importanza strategica. La modifica ai programmi operativi per il settore olivicolo apre delle possibilità nuove per il miglioramento della competitività attraverso la modernizzazione, che andrebbero colte e valorizzate. Il lavoro nei prossimi mesi e il confronto con i produttori sarà fondamentale per implementare le norme nel modo più efficace ed efficiente per il comparto». E’ stata poi trattata la normativa di settore e l’agronomo Gabriele Di Zacomo, coordinatore delle attività dell’Associazione frantoiani dell'Umbria, ha illustrato nel dettaglio le norme relative alla gestione dei registri del SIAN sia per privati che per i frantoi e gli oleifici. La normativa sopra indicata, infatti, stabilisce l’obbligo di tenere i registri di entrata e di uscita per ogni categoria di olio d’oliva e di sansa, per tutte le persone e i gruppi di persone fisiche o giuridiche che detengono tali prodotti ai fini dell’esercizio della loro professione o a fini commerciali, dalla fase dell’estrazione al frantoio fino all’imbottigliamento. «In altre parole – ha spiegato Gabriele Di Zacomo - a partire dal 2014 tutte le aziende olivicole che commercializzano olive e olio destinato ad uso alimentare, e quindi non soltanto i frantoiani o chi confeziona per conto terzi come era in passato ma anche chi commercializza il proprio prodotto, devono assolvere a nuovi adempimenti e nello specifico devono tenere un registro informatico di carico e scarico, da compilare periodicamente, attraverso l’iscrizione al portale Sian». Giovanni Camirri La vignetta di Pino Fax: Perugia 075 5730282 Terni 0744 404126 Foligno-Spoleto 0742 0355841 E-mail: [email protected] / [email protected] / [email protected] / [email protected] NESTLÈ, PERUGIA STRATEGICA Nestlè è una grande multinazionale che sicuramente va bene nel mondo, Nestlè Italia si sta invece denotando come punto debole di quel gruppo, per motivi esterni ma anche per scelte strategiche di un certo tipo. Lo stabilimento di San Sisto è quello più solido da un punto di vista strutturale in questo quadro di difficoltà. Riteniamo ed auspichiamo che Nestlè, con cui a livello nazionale è in corso un confronto con i sindacati, sappia mettere in campo una prospettiva strategica per l'impianto della Perugina, mentre l'Umbria anche dal punto di vista istituzionale può impegnarsi per assicurare un ambiente il più possibile favorevole a questa prospettiva. Vincenzo Riommi assessore regionale ATTENZIONE ALLA FAMIGLIA La discriminazione determinata dall'orientamento sessuale è una tematica molto complessa e delicata, che andrebbe affrontata con serietà aprendo una discussione approfondita con tutti i soggetti coinvolti. Il clima da campagna elettorale, le facili strumentalizzazioni, l'approccio superficiale e ideologico caratterizzano ancora una volta l'approccio della sinistra alle questioni di genere. Le politiche anti-discriminazione vanno sicuramente sancite e perseguite, ma non possono rappresentare un mero veicolo di promozione di un'ideologia di genere. Le differenze vanno riconosciute e tutelate quali diritti individuali inviolabili e vanno anche tollerate nell'ambito del diritto collettivo, ma non possono essere banalmente naturalizzate. Va bocciata la proposta di legge anche per le previsioni in materia di istruzione, che veicolano una visione distorta e semplicistica della famiglia e dei sentimenti, imponendo in ambito scolastico un'ideologia 'gender' che sovverte il ruolo paterno e materno. In questo contesto culturale sarebbe la famiglia fondata sull'unione naturale tra uomo e donna e la “normalità statistica” ad essere paradossalmente bersaglio di comportamenti discriminatori (vedi il caso di genitore 1 e genitore 2). Mi impegno a ostacolare con ogni mezzo la previsione per cui la Regione promuove iniziative affinché, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, siano svolti percorsi per l'informazione e la sensibilizzazione sugli aspetti correlati all'identità di genere ed all'orientamento sessuale”, attività che invece spetta alla famiglia, come riconosciuto dalla Costituzione e dalla Dichiarazione dei Diritti Universali dell'Uomo. Un ultimo “no” alla ulteriore diffusione di opuscoli demenziali (come la favola gay) nelle scuole, già oggetto di vibrate proteste da parte di genitori ed insegnati. Il diritto o capriccio di un adulto non può mai prevalere sul diritto di un fanciullo di crescere senza subire messaggi subliminali e ad alto contenuto ideologico. Franco Zaffini capogruppo Fratelli d'Italia in Regione Protagonista di “Presto farà giorno”, vola l’attrice perugina Ami Codovini FILM RIVELAZIONE Corvi: «Un talento che cresce» PERSONAGGI PERUGIA Monica Bellucci, Laura Chiatti, Valentina Lodovini sono delle bellissime donne umbre che hanno reso e rendono grande il cinema con le loro performance artistiche. A questa ristretta cerchia ora c’è da aggiungere un nome: Ami Codovini. Capelli neri, viso molto particolare, 25 anni, sfidando tutti e tutto questa giovane ragazza perugina è riuscita a conquistarsi il ruolo da protagonista nel film “Presto farà giorno”, nelle sale in questi giorni, prodotto da Solidarietà per altre 35 famiglie IL FONDO DELLA CHIESA Gara di generosità L’INIZIATIVA PERUGIA E’ ancora troppo presto per tracciare un “bilancio” della nuova raccolta di denaro a favore del “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre” per le famiglie in difficoltà svoltasi su indicazione dei Vescovi in tutte le Parrocchie delle otto Diocesi della regione durante le S. Messe di domenica 23 marzo. Un paio di episodi verificatisi a Perugia nei giorni precedenti alla raccolta fanno Mauro Castellini e Rai cinema e diretto da Giuseppe Ferlito. L’opera tratta con personalità e originalità la tematica della droga, del disagio giovanile e dell’anoressia. Poteva sembrare un azzardo toccare insieme questi aspetti delicati, ma l’intento è stato pienamente raggiunto e il film coinvolge e fa riflettere. Da segnalare il lavoro dei giovani produttori Mauro Castellini e Francesco Gasparri, giovani produttori che sono stati attenti a ogni dettaglio e hanno permesso al bravo regista Ferlito di avere un giovane cast di talento tra cui spicca Ludovico Fremont, affiancato da attori di esperienza come Chiara Caselli e Gianfranco De Angelis. Il tutto sostenuto dalla protagonista Ami Codovini che si adatta perfettamente al ruolo e riesce a dare vita al personaggio di Mary, inizialmente un po’ sbandata e con conflitti interiori, ma che mostra pian piano tutta la sua dolcezza e nobiltà d’animo. Sullo sfondo c’è il legame tra Mary e Loris (Valerio Morigi), due anime sole, legate da un autodistruttivo amore, che li ferisce, ma che poi permette loro di diventare “un leone e una leonessa”. Pienamente convincente la prova della Codovini, che sostanzialmente era alla prima parte da protagonista, ma che ha mostrato personalità e talento. A dire il vero, per i curiosi, l’attrice perugina aveva già affrontato un ruolo da protagonista, certo in un film non da sala, un esempio di cinema indipendente autoprodotto con tutti attori non professionisti ed è Inclassificabili di La attrice rivelazione perugina Ami Codovini ben sperare nella conferma del non trascurabile spirito di generosità che contraddistingue da sempre il popolo umbro per quanti si trovano a vivere situazioni difficili. «Alla vigilia della raccolta del “Fondo di solidarietà” – racconta Daniela Monni, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve – ho ricevuto la visita di una famiglia che ha molto sofferto non solo per la perdita del lavoro di entrambi i genitori, ma per la lunga malattia di uno dei due. Adesso lavorano entrambi e, pur avendo ancora qualche difficoltà, hanno chiesto alla nostra Caritas diocesana come poter restituire quanto ricevuto dal “Fondo” nel momento del bisogno. Questa testimonianza di carità, che è soprattutto di educazione alla carità, è “una carezza di Dio”, come la definisce Papa Francesco, e non è isolata. Anche in passato abbiamo potuto registrare simili gesti che ci incoraggiano e ci stimolano come uomini e come cristiani. Infatti, da quando il “Fondo di solidarietà” è operativo (agosto 2009, n.d.r.) sono oltre sessanta i nuclei familiari ad aver rinunciato all’aiuto delle Chiese umbre. Alcuni di questi casi si sono contraddistinti anche per aver restituito il contributo ricevuto, lasciandosi alle loro spalle i problemi economici causati dalla perdita del posto di lavoro». Altro esempio di generosità e condivisione verso coloro che oggi vivono preoccupanti disagi di natura economica, è giunto nei giorni scorsi sempre al Centro di Ascolto diocesano della Caritas perugina, dove un giovane ha atteso il suo turno per parlare con gli operatori, ma non per ricevere un aiuto come questi avevano pensato in un primo momento nel vederlo lì in attesa di essere ascoltato. «Il ragazzo – commentano gli operatori del Centro di ascolto – ci ha consegnato una busta contenente quasi 800 euro, frutto di una colletta spontanea tra giovani di un gruppo di preghiera». Insomma, tanti i gesti di generosità e condivisione verso chi si trova in difficoltà, che permettono alla Chiesa, attraverso il suo organismo pastorale della Carità, di aiutare anche materialmente non poche persone bisognose come le nuove trentacinque famiglie perugino-pievesi che dallo scorso fine settimana, dopo che la preposta Commissione diocesana ha vagliato le loro domande con relativa documentazione, potranno usufruire per tre mesi dell’aiuto del “Fondo di solidarietà”. Come anche i tre nuclei familiari in difficoltà che da questa settimana sono ospitati all’interno del “Villaggio della Carità”, dove fino a pochi giorni fa erano tre le famiglie accolte (una di loro ha lasciato la struttura perché ha risolto i suoi problemi), che diventano cinque per un totale di quindici persone. Ma tante forme di povertà, che in alcuni casi rischiano di diventare una vera e propria miseria umana per la quale si è espresso di recente il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti esortando tutti - credenti e non credenti - a fare la propria parte affinché «la povertà non diventi miseria», si rilevano quotidianamente nel capoluogo umbro. Non si tratta solo di persone sole, spesso sbandate, e senza fissa dimora, di giovani e meno giovani tossicodipendenti ed alcolizzati… Basti pensare al fenomeno dell’accattonaggio in costante crescita anche tra gli italiani-perugini, soprattutto anziani. Chissà quanti di loro lo fanno spontaneamente o perché sfruttati da conoscenti, se non Daniele Corvi. Proprio il versatile regista/professore perugino è stato il primo a intravedere il talento della Codovini e dopo aver visto la prima al cinema Adriano di Roma è stato entusista dlela prova: «Ami ha fatto in tre anni un percorso straordinario, dando prova di essere un’attrice completa e con ancora ampi margini di miglioramento. Ho sempre saputo che aveva un qualcosa in più, ma vedere una sua performance così coinvolgente dove a tratti ho rivisto quella che è Ami realmente, per quanto il personaggio di Mary sia molto differente da lei, è stato a dir poco emozionante e mi riempie il cuore di gioia. L’allieva ha dunque di gran lunga superato il primo maestro e mi fa davvero piacere». addirittura da parenti, nel chiedere l’elemosina in strada per ore con il caldo e con il freddo. Anche loro sono «carne di Cristo», come definisce i poveri, gli scarti della società Papa Francesco, che vanno aiutati a liberarsi da questa miseria umana. Al riguardo, non possono non fare la loro parte le Istituzioni civili preposte in materia con le quali è avviata da tempo una proficua collaborazione con la Chiesa diocesana attraverso la sua Caritas ed altri organismi socio-caritativi ecclesiali. Riccardo Liguori Caritas diocesana Perugia ABCD FONDATO NEL 1878 DIRETTORE RESPONSABILE: Virman Cusenza CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA: Marco Brunacci