DUE RARITÀ CINQUECENTESCHE DALLA BIBLIOTECA ALFIERI: In corso d’Opera… MERCURIALE E THURNEYSSER In questo numero del nostro Bollettino vogliamo soffermarci su due rarità cinquecentesche presenti nella ricchissima biblioteca del medico e bibliofilo Emilio Alfieri, conservata al Centro Apice: si tratta del più antico trattato pervenutoci sull’allattamento, di Mercuriale, e di un volume scritto, ma anche stampato, da un personaggio quasi sconosciuto, ma celebre nel suo tempo, Thurneysser zum Thurn. Girolamo Mercuriale (Forlì, 1530-1609), famoso medico che esercitò in numerose corti italiane ed europee, fu celebre anche come docente e traduttore di autori medici greci. Scrisse il Nomothelasmus, seu ratio lactandi infantes (Il Nomotelasmo, ossia l’arte di allattare i bambini) a Padova nel 1552 quando era ancora studente, dedicandolo all’amico giurista Francesco Pauluzzo (Paolucci) con l’intento di fornirgli consigli pratici sull’allevamento del figlio nato da poco. La forma dimessa e le dimensioni ridotte con cui il volumetto viene pubblicato dallo stampatore Giacomo Fabriano rivelano l’origine “familiare” e le limitate possibilità economiche del giovane autore. La presenza dell’opera è emersa grazie alla catalogazione, che ha interessato oltre alla parte moderna del fondo Alfieri anche le miscellanee (più di 6000 titoli tra Ginecologia, Ostetricia e Varia), che raccolgono Gennaio 2016 numerosi opuscoli antichi. Proprio perché non destinato a una vasta circolazione, il Nomotelasmo divenne, nonostante la fama del suo autore, un testo subito molto raro, tanto da non essere citato nelle antiche bibliografie di Mercuriale: ristampato solo nel 1788 poiché introvabile, fu tradotto in italiano per la prima volta nel 1802. Nella sua edizione originale lo troviamo in Italia in sole quattro biblioteche: l’esemplare della biblioteca Alfieri reca nel frontespizio il nome del suo antico possessore, tale Rodetto, che con ogni probabilità ha inserito qua e là nel testo alcune glosse. Una glossa al Nomotelasmo Coetaneo di Mercuriale, Leonhardt Thurneysser zum Thurn nacque a Basilea nel 1531. Il padre era un orafo, di conseguenza il giovane Leonhardt apprese la pratica della lavorazione dei metalli e iniziò la professione paterna. Non studiò mai all’Università ma si Ritratto di Thurneysser interessò di alchimia e medicina come famulus di Johann Huber, medico e docente di Basilea: questi aveva nel suo studio gli scritti di Paracelso, che influenzarono profondamente il giovane Leonhardt il quale si dichiarò poi Leonhardt Thurneysser, Bebaiosis sempre seguace agonismou. Das ist Confirmatio concertationis … [etc.] Gedruckt del medico e zum Berlin : im Grauwen Closter, naturalista sviz1576 (particolare) zero. Thurneysser condusse in seguito una vita errante e tumultuosa, fino a diventare nel 1571 medico di corte di Johann Georg principe di Brandeburgo. Stabilì presso un ex convento francescano – il monastero detto “del chiostro grigio” a Berlino – un opificio nel quale furono impiegate circa 300 persone nella produzione di ogni genere di sostanza, amuleti, medicinali e cosmetici di sua invenzione per la nobiltà e la ricca borghesia tedesca ed europea. Qui Thurneysser fondò inoltre una biblioteca e una tipografia, che pubblicava calendari, pronostici, trattati medici e alchemici, oltre naturalmente alle sue opere. L’alto livello raggiunto nella stampa dalla tipografia di Thurneysser è testimoniato tra gli altri dal volume Bebaiosis agonismou. Das ist Confirmatio concertationis, […etc.] (1576), in cui Leonhardt difende dalle critiche le sue metodologie, in particolare quelle da lui messe a punto nell’uroscopia. Thurneysser infatti aveva organizzato un sistema di invio postale dei campioni di urina, che poi esaminava dietro compenso. Inoltre, per mostrare la sua abilità nello scoprire i segreti nascosti del corpo umano, inserì nel volume diverse tavole anatomiche usando la tecnica Gennaio 2016 delle linguette, all’epoca frequentemente utilizzata, specie nei libri di medicina, ma che richiedeva notevole perizia nella stampa e nell’assemblaggio dei pezzi. L’attività e la fortuna di Thurneysser andarono incontro a un declino al quale non furono estranee le denunce di ciarlataneria da parte dei medici berlinesi, così questo singolare personaggio, dopo la morte avvenuta a Colonia nel 1596, venne gradualmente dimenticato. L’esemplare del Bebaiosis agonismou raccolto da Emilio Alfieri è particolarmente prezioso poiché reca una dedica manoscritta a Johann Georg di Brandeburgo: il libro doveva essere la copia destinata al principe. Leonhardt Thurneysser, Bebaiosis agonismou… (particolare). Leonhardt Thurneysser, Bebaiosis agonismou…, (particolare). Alla pagina web https://www.youtube.com/watch?v=IU5yoaNsV4Q è possibile vedere un breve video sulle tavole “flap” del Bebaiosis, girato sull’esemplare della Duke University, Durham, North Carolina In corso d’Opera… a cura di Claudia Piergigli (direttore), Raffaella Gobbo, Gaia Riitano, Valentina Zanchin