La Stazione Astronomica di Carloforte Nel 1899 a Carloforte, sulla Torre di San Vittorio, veniva realizzato il primo Osservatorio Astronomico in Sardegna. Una delle prime imprese di cooperazione scientifica internazionale nel nostro paese, sul finire dell’ottocento, ha visto protagonista la piccola comunità di Carloforte presso l’isola di San Pietro situata sul versante Sud occidentale della Sardegna. Il moto di rotazione della Terra attorno al proprio asse è un fenomeno molto complesso, intimamente legato alla forma e struttura del nostro pianeta e con caratteristiche variabili nel tempo per effetto delle perturbazioni causate da una molteplicità di fattori (effetti gravitazionali, venti, correnti oceaniche). Accurati studi e osservazioni scrupolose di numerosi astronomi avevano ipotizzato e poi cercato di verificare sperimentalmente che la latitudine di un luogo subisce leggere fluttuazioni dipendenti dal moto dall’asse di rotazione terrestre, secondo quanto previsto, per via teorica, nel modello del matematico Eulero (1765). Le faticose ricerche degli Astronomi portarono a risultati corretti che indussero l’Associazione Geodetica Internazionale (AGI) ad organizzare un lavoro internazionale continuo, basato su un programma di osservazioni sistematico da eseguirsi in diversi luoghi scelti convenientemente, con lo scopo di misurare gli spostamenti del Polo per mezzo di osservazioni di latitudine eseguite da Osservatori situati sullo stesso parallelo. Gli Osservatori inizialmente proposti furono: uno nel Giappone (Mizusawa), uno in Russia (Tschardjuii), tre nell’America del Nord (Gaithesburg, Cincinnati, Ukiah) ed uno in Italia (Cagliari, la Torre di San Pancrazio), tutti situati nei pressi del parallelo 39° 08’. Se l’attenzione verso Cagliari era giustificata, per la presenza dell’Università e perché rispondente alle caratteristiche richieste, i geodeti dell’Ufficio di Postdam (Germania) mostrarono la loro perplessità per la parte esterna della città, poco sana, in quanto alcune zone, quelle paludose, erano infestate dalla malaria. Tempestivamente arrivò una nuova segnalazione che indicava l’isola di San Pietro, più sana rispetto alla Sardegna meridionale, come possibile candidata ad ospitare l’osservatorio italiano. Per la sua stretta comunicazione via mare con Cagliari e Genova una volta per settimana e con Iglesias, cittadina in pieno sviluppo, con barca e ferrovia privata, uno o due turni al giorno, l’isola fu scelta come sede per impiantare l’osservatorio astronomico. Immediata fu la ricerca dei locali e l’attenzione cadde sull’antica e robusta Torre di San Vittorio, proprietà di una famiglia del luogo. Le attività presso l’osservatorio continuarono ininterrottamente, salvo una parentesi dovuta agli eventi bellici nel 1944-45, fino al 1979 con la chiusura del programma di ricerca iniziale. Veduta con apertura a Nord della Torre di San Vittorio, 1899. Mappa in scala 1 : 10.000 della zona di Caloforte e della località Spalmatoreddu in cui era situata la Torre di San Vittorio. 1898. Prima pagina del quaderno di osservazione del 24 ottobre 1899, inizio delle misure di latitudine a Carloforte Il telescopio VZT assegnato dall’Associazione Geodetica Internazionale a Carloforte nel settembre 1898. Per informazioni: www.ca.astro.it Peppino Calledda INAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari