PARROCCHIA SAN NICOLA da TOLENTINO Santa Croce, 265 - 30135 Venezia - tel. 041 5222160 - cell. 329 1561027 Orario Ss. Messe: quotidiana e prefestiva ore 18,30 - Domeniche e Feste: 10.30 e 18,30 SS. Nome di Gesù (Caritas): quotidiana ore 8,00 - Domenica: ore 9,30 IL DIARIO Anno II, n. 77 - Domenica 15 giugno 2008 Il Beato G. Marinoni dalla Laguna a Napoli (II parte) Ci eravamo lasciati con il Marinoni, fresco di professione religiosa. Correva l’anno 1530. Padre Giovanni aveva 40 anni e la sua vita si era svolta tutta a Venezia. Il distacco dalla amata città avvenne assai presto, appena due anni dopo essere entrato a far parte dei Teatini. Papa Clemente VII, con lettera del 13 febbraio 1533, indirizzata al superiore di San Nicola da Tolentino, ordinava: “In virtù di santa obbedienza di inviare alcuni sacerdoti al più presto alla Chiesa di Napoli”. Così, partirono per la nuova missione padre Gaetano Thiene e padre Giovanni Marinoni, i primi apostoli teatini: era il 2 agosto. Passando per Roma, Gaetano volle recarsi a far visita a Clemente VII, che aveva approvato la fondazione dell’Ordine. Il papa, quando li vide disse loro: “Ma dove andate a morire con questi caldi?. A questa espressione così ricca di umanità, Gaetano rispose: “Vostra Santità così ha comandato e noi non ci curiamo di morire per non essere disobbedienti”. Ai primi di settembre del 1533 Napoli accoglie il Marinoni nella chiesa di S. Maria della Misericordia e non lo lascerà più partire; lo vorrà sempre con sé, ininterrottamente dal 1533 al 1562. Il beato Giovanni, si prodigò per il bene di tutti i napoletani. Passava dal confessionale agli ospedali; dalla casa religiosa alle carceri; dall’altare alla forca dei condannati a morte; dalle misere abitazioni dei vicoli ai palazzi dei nobili; dal pulpito alla corrispondenza epistolare. Sempre animato da una umiltà che rendeva silenziosa e nascosta la sua vita, ma proprio per questo, ricca di attività e di opere buone. Una operatività senza soste. Sant’ Andrea Avellino scriveva di lui in una lettera: “Non perdeva mai tempo, né si sentiva dir da lui una parola oziosa, ma parlava sempre fruttuosamente”. Pur impegnato in un lavoro apostolico così intenso, padre Giovanni dedicava molto tempo alla preghiera, soprattutto notturna e spesso lo si trovava prostrato in terra davanti all’altare dei santi Pietro e Paolo. Fu guida spirituale per tanti chierici e laici: Andrea Avellino; il beato Paolo Burali, uomo dottissimo in legge, lettere e filosofia, consigliere del re e poi religioso teatino e cardinale; la nobildonna napoletana Giovanna Scorciata che, rimasta vedova e morti i sei figli, fondò il primo educandato femminile in Napoli, ecc. Confessore e consigliere buono, padre Marinoni trascinava le anime al bene ed alla santità. Il santo religioso si distinse in particolar modo per l’azione contro gli usurai, vera e propria piaga per il misero popolo partenopeo. Dal suo cuore scaturirono le premesse ed i suggerimenti più adatti per la fondazione del Monte di Pietà, che si proponeva di alleviare le necessità dei poveri, senza alcun profitto di interesse. Confidando nella Provvidenza, il Marinoni passò all’azione. Tra i suoi figli spirituali vi erano anche uomini facoltosi, ricchi non solo di beni materiali, ma anche di cuore. Sollecitati dal loro direttore e confessore, due di loro - Aurelio Papero e Leonardo di Palma seguiti subito da altri - misero a disposizione del padre i propri beni. Nel settembre del 1539 iniziò l’opera dei prestiti ed il riscatto dei pegni in casa di Leonardo di Palma. Per sostenere quest’opera tanto meritoria, intervenne anche san Gaetano Thiene il quale, trasferito momentaneamente nella comunità teatina di Venezia, inviò al confratello una ingente somma di denaro che aveva ricevuto dalla nipote, Elisabetta Thiene contessa Porto. Quel primo Monte di Pietà, divenuto poi Istituto di credito per anticipazione di pegno, continua a vivere e ad operare col nome di Banco di Napoli. Il beato Giovanni, assieme a padre Gaetano, si distinse anche per la predicazione. Scrive di lui sant’ Andrea Avellino: “Non era un sacerdote di grande eloquenza, ma gli erano assai famigliari oltre la sacra Scrittura, san Bernardo, san Bonaventura, san Tommaso che chiamava il nostro san Tommaso e san Vincenzo Ferreri, i cui “Colloqui” portava nella manica per averli sempre a disposizione”. La sua era una predicazione popolare ma che accendeva entusiasmo anche tra i dotti, perché veniva da una grande fede e amore verso Dio ed i fratelli. Si diceva che, nella sua predicazione: “faceva vedere il paradiso e l’inferno aperto”. Il nostro beato, fu un gigante della carità, esercitata già a Venezia presso l’ospedale degli Incurabili e proseguita a Napoli. Se per strada incontrava un povero e non aveva nulla da dargli, diceva al suo compagno: “Facciamogli l’elemosina di un Pater noster, perché il buon Dio muova qualche altro a soccorrerlo”. Per aiutare spiritualmente i condannati a morte, si iscrisse alla Compagnia dei Bianchi, che aveva come fine di assisterli sul patibolo, “et a fare questo ufficio spesso era chiamato”. Fondò, tra l’altro, una associazione con il compito specifico di tenere aggiornate con sollecitudine le autorità e ricordare loro di liberare i carcerati che avevano espiato la pena. (continua) Sto prendendo queste notiziole da un opuscolo pubblicato nel 1998, autore Pasquale di Pietro. Naturalmente sto facendone un’ampia sintesi. Ma già dal poco che propongo si resta ammirati dalle virtù e dalle intuizioni del beato Marinoni, precorritrici di tante istituzioni “moderne”. I santi sono persone veramente “compiute”, dei quali qualcuno ha detto: “I santi sono nati per non morire mai” . (D.M.) “Spazio Filatelia” (=S.F.) Da questa settimana prende il via una “rubrica” nella quale presenterò - molto brevemente - le varie attività commerciali, artigiane, ricreative, culturali, di accoglienza, ecc. presenti sul territorio parrocchiale. Non pubblicità ma informazioni utili per chi ci vive. A pochi passi da piazzale Roma, in fondamenta del Gaffaro, si trova il primo ed unico ufficio postale del Nord Est interamente dedicato alla filatelia. Lo S.F. mette a disposizione degli appassionati il materiale filatelico prodotto da Poste Italiane, a cominciare naturalmente dai francobolli, singolarmente o oppure raccolti in folder. Si possono anche richiedere cartoline e tessere filateliche, bollettini illustrativi, annulli speciali filatelici, buste primo giorno ed altri prodotti filatelici. Questo perché filatelia non è solo francobolli, come ci spiega il direttore Giorgio Marchi: “Questo ufficio nasce dalla necessità di accontentare le molte richieste che ci arrivano dai collezionisti. E devo dire che sono molto soddisfatto di questo primo anno e mezzo di lavoro”. S.F. inoltre, realizza periodicamente piccole ma interessanti esposizioni per presentare tematiche, soprattutto legate a Venezia, alla sua storia ed ai suoi personaggi. Tra le ultime iniziative va segnalata l’esposizione dei cimeli di Maria Callas, in occasione dell’emissione del francobollo dedicato alla cantante o le iniziative legate al francobollo per Venezia, città tutelata dall’Unesco. Di recente lo S.F. ha partecipato alle manifestazioni per il sessantesimo anniversario della fondazione del museo Guggenheim e quest’anno - ci anticipa il direttore - toccherà anche al Millennio di Torcello. Per chi volesse saperne di più lo S.F. è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00 ed il sabato fino alle 13.30; per informazioni si può telefonare ai numeri 041/5221614 e 041/5287911. Briciole * Mercoledì scorso ho subìto un piccolo intervento chirurgico: tutto O.K. Veramente “chi ha provato il male, gusta meglio il bene” (Frate Indovino). ** Dal parroco di San Pietro di Castello Giunge un invito, a partecipare alla festa del santo Patrono. Segnalo: 1) l’incontro di lunedì 23 giugno alle ore 21.00 sul tema: La Santità a Venezia tra Trecento e Quattrocento. San Lorenzo Giustiniani ed i suoi amici. Relatore don FabioTonizzi. 2) la santa messa solenne, presieduta da S.E. il Vescovo ausiliare, domenica 29 giugno alle ore 10.15. *** VENERDI’ 20 GIUGNO il nostro carissimo don Vito Serritella, che si è fatto conoscere ed apprezzare durante i mesi di servizio in parrocchia, conseguirà la licenza in Diritto Canonico. Gli faremo le congratulazioni per il grado accademico conseguito, trovandoci in campo dei Tolentini sabato 21 alle ore 21,00 per gustare un gelato in compagnia. Domenica 22 don Vito presiederà la Messa delle ore 10,30 e sarà un bella occasione per salutarlo, dal momento che lunedì 23 rientrerà nella sua diocesi. **** Chi va in vacanza, si ricordi di spedire una cartolina ai parrocchiani che stanno bene a casa! Sante Messe della settimana Lunedì 16 - Martedì 17 - Mercoledì 18 - Giovedì 19 - Venerdì 20: nessuna intenzione Sabato 21 S. Luigi + Ciro e def. fam. Vitiello Domenica 22 ore 10,30 + Emilio e Adelina ore 18,30 + Luigia Ai “parrocchiani” di S. M. Maggiore Incuriosita de sapé che c’era, una colomba scese in un pantano, s’inzaccherò le penne e buonasera. Un rospo disse: “Commarella mia, vedo che pure te caschi nel fango…” “Però nun ce rimango”, rispose la colomba. E volò via. (Trilussa) Il buonumore è rimandato (ahimè!) alla prossima settimana.