ab Previdenza per la vecchiaia Il peso grava sulle generazioni future Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera Indice Studio Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera – Il peso grava sulle generazioni future La presente relazione è il risultato del progetto di ricerca sulla previdenza di vecchiaia e il bilancio generazionale in Svizzera realizzato dal Forschungszentrum Generationenverträge (FZG, Centro di ricerca sui contratti generazionali) dell’Università di Friburgo in Brisgovia e dagli economisti di UBS Chief Investment Office WM. Editori UBS SA, Casella postale, CH-8098 Zurigo Autori Stefan Moog, economista, FZG Veronica Weisser, economista, UBS SA Bernd Raffelhüschen, economista, responsabile FZG Chiusura di redazione 14 aprile 2014 Desktop publishing CIO Digital & Print Publishing Foto di copertina tbradford | iStock Stampa Neidhart + Schön Group, Zurigo Lingue Italiano, francese, tedesco Ulteriori informazioni www.ubs.com/vorsorgeforum Disclaimer Il presente opuscolo è una pubblicazione di marketing e non è soggetto alle disposizioni legali in materia di indipendenza dell’analisi finanziaria. SAP no 84138I-1401 4 In breve 7 Capitolo 1 Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? 11 Capitolo 2 Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro 16 Capitolo 3 I carichi impliciti nel sistema di previdenza 20 Capitolo 4 Analisi degli scenari – e se la situazione si sviluppa diversamente? 22 Capitolo 5 Scenari relativi all’evoluzione demografica – la questione «immigrazione» Editoriale In una società sempre più anziana, la terza età riscopre una seconda giovinezza: la vecchiaia non è più una fase della vita segnata da indebolimento fisico e impoverimento economico. Tutt’altro, oggi rimaniamo attivi, autonomi e creativi più a lungo che in passato. Inoltre la popolazione anziana fornisce un contributo significativo alla vita politica e sociale. Ma, inutile nasconderlo, anche con qualche difficoltà: se la società ha dimostrato di sapersi adattare rapidamente alla nuova realtà di una vita più longeva, sana e con meno figli, lo stesso non può dirsi dei sistemi di assicurazione sociale. La previdenza svizzera per la vecchiaia, infatti, è in difficoltà. Dal 2010, anno in cui si è assistito al fallimento definitivo dell’11a revisione dell’AVS in Parlamento e della proposta di abbassamento dell’aliquota di conversione nel 2° pilastro, respinta con votazione popolare, il divario tra necessità di riforma e capacità di riforma si è ulteriormente allargato. Mentre gli esperti sono pressoché unanimi nell’invocare l’urgenza di una riforma, in ampie fasce di popolazione regna lo scetticismo. Ciò non sorprende visto che, per sua stessa natura, nella previdenza per la vecchiaia è difficile comprendere il complesso rapporto che lega la rendita promessa oggi alla sua finanziabilità futura. Il finanziamento del nostro sistema di previdenza per la vecchiaia è sostenibile nel tempo? A quanto ammonta la lacuna di finanziamento e come vengono ripartiti gli oneri contributivi tra le generazioni? In questa ottica, il Forschungszentrum Generationenverträge (FZG, Centro di ricerca sui contratti generazionali) dell’Università di Friburgo in Brisgovia e gli economisti di UBS Chief Investment Office WM hanno analizzato in stretta collaborazione le prospettive a lungo termine dei sistemi svizzeri di previdenza per la vecchiaia e del bilancio pubblico sulla base di dati economici aggiornati. Il nesso tra previdenza per la vecchiaia e bilancio pubblico è lampante – promesse di rendita che non potranno essere finanziate attraverso il sistema di previdenza ricadono infine sulle spalle dello Stato. Questo debito pubblico implicito risulta dalla futura differenza tra entrate e uscite del bilancio pubblico. Nell’AVS, ma anche nelle altre assicurazioni sociali e nei bilanci di Confederazione, Cantoni e Comuni, così come nel settore sanitario, non è chiaro in che modo, alla luce del cambiamento demografico, le odierne prestazioni debbano essere finanziate anche in futuro. Bernd Raffelhüschen Veronica Weisser I debiti pubblici odierni sono le imposte di domani. Il basso livello di indebitamento pubblico in Svizzera è la premessa per un positivo sviluppo economico, perché crea le condizioni per basse aliquote fiscali e un contesto competitivo capace di attirare imprese e forza lavoro efficienti. Le imposte versate da imprese e lavoratori formano a loro volta la base per finanziare le prestazioni erogate dall’amministrazione pubblica. Con un debito pubblico di appena il 36% del prodotto interno lordo (PIL), la Svizzera è un modello nel panorama internazionale. Ma affinché anche le generazioni future possano beneficiare di un contesto altrettanto favorevole occorre assicurare un finanziamento sostenibile ai sistemi sociali pubblici e in particolare alla previdenza per la vecchiaia. Prof. Bernd Raffelhüschen Forschungszentrum Generationenverträge Veronica Weisser UBS Chief Investment Office WM Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 3 In breve Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? Le odierne promesse di rendita AVS superano il valore attuale delle entrate future dell’AVS del 173,4% del prodotto interno lordo (PIL) svizzero. In effetti l’attuale quadro normativo in Svizzera promette a ogni fascia d’età oggi in vita più prestazioni dall’AVS di quanto esso imponga invece in termini di obblighi di pagamento. Resta da appurare chi finanzierà la lacuna di finanziamento dell’AVS, ovvero il divario tra i diritti alle rendite e gli obblighi di pagamento futuri. Oggi le entrate dell’AVS sono tuttora più elevate delle uscite, dato questo che è riconducibile alla struttura d’età della popolazione attuale. Sebbene i nati nei primi prolifici anni del dopoguerra abbiano raggiunto l’età di pensionamento già nel 2009, la maggior parte della generazione del baby boom sta ancora contribuendo al finanziamento dell’AVS. Ma non per molto. Nel corso dei prossimi dieci anni quasi un milione di persone in Svizzera raggiungerà l’età di pensionamento legale. Il peso grava sulle generazioni future Urge un serio confronto sul problema della sostenibilità e dell’equità intergenerazionale nell’AVS. Già oggi l’AVS grava molto di più sulle generazioni future che non sui pensionati e lavoratori più anziani. A ciò si aggiungono gli oneri per colmare la lacuna di finanziamento dell’AVS. Qualora questa lacuna venisse colmata facendo ricorso a un aumento dell’imposta sul valore aggiunto a partire dal 2025, il valore attuale del carico supplementare nell’AVS rispetto a chi oggi ha 65 anni ammonta a circa CHF 66 500 per una persona nata nel 2010 e a circa CHF 35 700 per una persona nata nel 1980. Per gli 85enni di oggi si ha invece un carico minore di CHF 26 400 all’incirca. Il confronto tra i nati nel 2010 e gli attuali 85enni evidenzia un carico supplementare nell’AVS, a valori attuali, di circa CHF 93 000 pro capite della generazione che oggi ha 4 anni. Il grafico 1 illustra il carico supplementare/minore equivalente per anno di vita in confronto agli attuali neopensionati (classe 1949) in tre scenari. Primo, secondo lo status quo senza tenere conto della lacuna di finanziamento dell’AVS; secondo, in caso di aumento permanente dell’imposta sul valore aggiunto; terzo, in caso di aumento permanente delle aliquote contributive AVS dal 2025 a scopo di finanziamento nel lungo termine dell’AVS. Il carico supplementare delle giovani generazioni può essere inteso come imposta supplementare annuale dell’AVS rispetto alla generazione di confronto dei neopensionati, il carico minore degli attuali pensionati invece come regalo fiscale. Grafico 1: equità intergenerazionale nell’AVS Carico supplementare/minore per anno di vita in CHF (rispetto alla classe 1949), al netto delle percentuali di crescita e inflazione 2000 1500 1000 500 0 –500 –1000 –1500 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 Anno di nascita Status quo In caso di aumento dell’imposta sul valore aggiunto dal 2025 In caso di aumento dell’aliquota contribuitiva dal 2025 Fonte: DFF, UST, UFAS, HMD (Human Mortality Database), calcoli interni 4 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030 In breve La questione principale è dunque come riformare l’AVS senza far pesare i costi del risanamento unicamente sui giovani. Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro Il nesso tra previdenza per la vecchiaia e bilancio pubblico è lampante – promesse di rendita che non potranno essere finanziate attraverso il sistema di previdenza ricadono in definitiva sulle spalle dello Stato. Questo indebitamento implicito dello Stato ammonta al 173,4% del PIL nella sola AVS. A questo si aggiungono i debiti impliciti dovuti all’incremento delle spese per ragioni demografiche per (si veda il grafico 2): u sanità e assistenza pari al 197,6% del PIL. Di questi, una percentuale del 100% del PIL ricade su Confederazione, Cantoni e Comuni e una percentuale del 97,6% del PIL invece sulle casse malati. Si tratta esclusivamente degli impegni impliciti dovuti all’aumento delle spese sanitarie e assistenziali per fattori demografici. Non considera ancora la maggiore pressione di spesa conseguente ai progressi in campo medico, ossia nuovi metodi di trattamento e farmaci; u prestazioni complementari (PC) dell’AVS/AI, solo il 17,6% del PIL. Al confronto, questi oneri impliciti incidono in modo quasi trascurabile, sostanzialmente perché le spese per le prestazioni complementari sono inferiori rispetto a quelle dell’AVS. Infatti, in futuro anche le uscite per le prestazioni complementari aumenteranno, in termini relativi, nelle stesse proporzioni delle uscite dell’AVS; u assicurazione per l’invalidità (AI) con un debito implicito negativo pari a –22,8% del PIL. Nell’AI la questione demografica pone un problema per l’immediato futuro. Con il progressivo invecchiamento della generazione del baby boom, le spese nell’AI aumenteranno ancora nei prossimi anni. Dal 2030 la situazione dell’AI dovrebbe diventare molto meno critica. A lungo termine l’AI appare finanziata in modo sostenibile. Il quadro generale (si veda il grafico 2) dimostra infine che i bilanci pubblici di Confederazione, Cantoni e Comuni, attualizzando la loro solida situazione finanziaria e ignorando la pressione di spesa dovuta a fattori demografici, realizzerebbero un’eccedenza di finanziamento a lungo termine. Questa contribuirebbe al finanziamento dell’AVS o della sanità e assistenza. Ma per questo si presume che la politica finanziaria rimanga solida come nell’ultimo decennio. Grafico 2: come incide il sistema di previdenza sul debito implicito dei bilanci pubblici Lacuna di sostenibilità in percentuale del PIL, anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 173,4 166,0 100,0 97,6 17,6 –22,8 AVS Sanità e assistenza (Confederazione, Cantoni e Comuni) Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Sanità e assistenza (cassa malati) PC AI –199,8 Confederazione, Cantoni e Comuni (senza sanità, assistenza, prestazioni complementari) Somma (lacuna di sostenibilità del bilancio pubblico) PC = prestazioni complementari AI = assicurazione per l’invalidità Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 5 In breve La lacuna di sostenibilità in Svizzera Sommando al debito esplicito del 35,5% del PIL nel 2011 il debito pubblico implicito della Svizzera, si ottiene un debito pubblico effettivo svizzero del 202,9% del PIL. Detraendone l’attuale patrimonio esplicito pari al 36,9% del PIL, la lacuna di sostenibilità svizzera risulta essere del 166% del PIL (si veda il grafico 3). Analisi degli scenari – e se la situazione si sviluppa diversamente? Le proiezioni nel lungo termine relative alle entrate e uscite pubbliche sono caratterizzate da forti incertezze per quanto riguarda le condizioni quadro demografiche, economiche e fiscali. Per effetto del periodo di proiezione nel lungo termine, i risultati del bilancio generazionale possono essere suscettibili alle variazioni delle ipotesi su cui poggiano. Le analisi degli scenari relative alla crescita della produttività e al tasso d’interesse reale mostrano che anche in caso di evoluzione ideale dei parametri per il bilancio pubblico la lacuna di sostenibilità del bilancio pubblico sarà comunque notevole. Grafico 3: sostenibilità dei bilanci pubblici Finanza pubblica comprensiva delle spese per l’assicurazione sanitaria, anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 167,4% del PIL Debito pubblico implicito Lacuna di sostenibilità 166,0% del PIL 35,5% del PIL Debito pubblico esplicito –36,9% del PIL Patrimonio esplicito Anno di riferimento 2011 Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni christian müller | fotolia.com suddivisi su un maggior numero di soggetti. Di conseguenza l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, necessario per risanare il debito pubblico, risulterà inferiore con un tasso di immigrazione più alto in quanto viene finanziato da un numero più ampio di persone. Se si osservano L’immigrazione, un fattore positivo o negativo per gli scenari relativi alla struttura d’età della popolazione l’AVS? appare evidente che il più accentuato invecchiamento della Per quanto riguarda gli scenari migratori e della popolazione occorre rilevare che un sistema di per sé non sosteni- popolazione (minore fertilità, saldo migratorio pari a zero bile come lo è l’AVS, il quale promette a tutte le fasce d’età nel lungo periodo e forte aumento della longevità) comporterebbe un ulteriore aumento della lacuna di sostenibioggi in vita più prestazioni derivanti dall’AVS di quanto lità in Svizzera. siano obbligate a versare, non può essere risanato con un tasso di immigrazione più elevato. Tuttavia gli oneri di risanamento dell’AVS e del bilancio pubblico possono essere 6 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 1. Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? Le rendite di vecchiaia che i pensionati possono attendersi in futuro dall’AVS superano di gran lunga i contributi che i giovani lavoratori attivi devono versare in futuro all’AVS. Resta da appurare chi finanzierà la lacuna di finanziamento dell’AVS, ovvero il divario tra i diritti alle rendite e gli obblighi di pagamento futuri. Urge un serio confronto sul problema della sostenibilità e dell’equità intergenerazionale nell’AVS. Già oggi infatti l’AVS pesa molto di più sulle generazioni giovani che non sui pensionati e lavoratori più anziani. Dato che l’AVS viene finanziata in base al sistema di ripartizione, nel lungo termine il progressivo invecchiamento della società pone un interrogativo al finanziamento dell’AVS. Il processo di invecchiamento agisce su tre fronti: l’età media della popolazione svizzera sale innanzitutto come diretta conseguenza del boom demografico («baby boom») degli anni tra il 1940 e il 1960 e in secondo luogo a causa del crollo delle nascite all’inizio degli anni Settanta, senza dimenticare infine il continuo miglioramento della speranza di vita. Il grafico 4 illustra l’evoluzione della piramide della popolazione nel tempo (2010, 2030, 2060). I nati negli anni di alta natalità raggiungono l’età di pensionamento nel corso dei prossimi vent’anni. Di conseguenza il rapporto di dipendenza degli anziani, ossia il numero di persone con più di 64 anni ogni 100 persone di età compresa tra 20 e 64 anni, dovrebbe all’incirca raddoppiare entro il 2060 (si veda il grafico 5). Anziché le attuali quattro persone in età lavorativa, nel 2060 avremo quindi solo due lavoratori per ogni persona sopra i 64 anni. Grafico 5: la sfida demografica Rapporto di dipendenza della popolazione in vari scenari, numero di persone con più di 64 anni ogni 100 persone di età compresa tra 20 e 64 anni 80 70 Scenario «accelerazione dell’invecchiamento» 60 50 40 30 Scenario «rallentamento dell’invecchiamento» 20 10 0 2005 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060 Anno Scenario di riferimento Fonte: UST, calcoli interni. Le ipotesi dello scenario di riferimento corrispondono allo scenario «medio» dei calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010). Grafico 4: piramide della popolazione in Svizzera Confronto della struttura della popolazione negli anni 2010, 2030 e 2060 100 Uomini 90 Donne 80 70 Età di pensionamento Età 60 50 40 30 20 10 0 80 000 2010 60 000 2030 40 000 20 000 2060 0 Persone 20 000 40 000 60 000 80 000 Aumento del numero di persone in età di pensionamento (2010–2060) Fonte: UST, calcoli interni Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 7 1 | Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? L’invecchiamento comporta delle conseguenze finanziarie Nell’AVS le conseguenze dell’invecchiamento si riflettono nella ripartizione delle uscite e delle entrate per fasce d’età (si veda il grafico 6). Certamente anche le fasce d’età più anziane contribuiscono, pagando le imposte, a finanziare l’AVS indirettamente, attraverso il contributo della Confederazione. Ma l’AVS si finanzia sostanzialmente con il versamento di contributi e imposte della popolazione attiva in età compresa tra i 16 e i 64 anni (si veda il grafico 6, linea verde). Se la vita lavorativa inizia tra i 16 e i 25 anni, i versamenti medi pro capite a favore dell’AVS (derivanti da contributi e imposte) si aggirano intorno ai CHF 5000 l’anno. Man mano che aumenta il reddito da attività lavorativa, aumentano anche i versamenti nell’AVS, per raggiungere il valore massimo annuo di circa CHF 8000 per la fascia d’età tra i 40 e 50 anni. il progredire dell’età aumentano notevolmente anche le spese degli assegni per grandi invalidi dell’AVS. Salta all’occhio che le uscite medie sono notevolmente più alte a partire dai 65 anni rispetto alle entrate medie della popolazione attiva in età compresa tra i 20 e 64 anni. Nonostante questa discrepanza, oggi le entrate dell’AVS sono ancora ampiamente sufficienti a coprire le uscite, dato che si spiega con l’attuale struttura dell’età della popolazione (si veda il grafico 6, area blu). La generazione del baby boom sta ancora contribuendo Sebbene i nati nei primi prolifici anni del dopo-guerra abbiano raggiunto l’età di pensionamento già nel 2009, la maggior parte della generazione del baby boom sta ancora contribuendo al finanziamento dell’AVS. Ma non per molto. Con un numero pressoché costante di circa 5 milioni di persone in età attiva, il numero di persone sopra i 64 anni aumenterà continuamente nei prossimi decenni passando dagli attuali 1,3 milioni di persone a circa 2 milioni nel 2030 e raddoppiando a circa 2,6 milioni entro il 2060 1. La struttura demografica evidenziata in blu nel grafico 6 si sposta verso destra e una gran parte dei contri- Al contrario, le spese dell’AVS sono destinate per loro natura quasi esclusivamente a chi ha superato i 64 anni (si veda il grafico 6, linea rossa). A partire dall’età di pensionamento legale degli uomini le spese per abitante registrano un forte incremento, per ammontare in media a circa CHF 24 000 l’anno per i 65enni. Con l’avanzare dell’età le uscite continuano ad aumentare, sia perché dopo la morte del coniuge la vedova o il vedovo riceve oltre la metà della rendita AVS della coppia, sia perché con In base allo scenario «medio» dei calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010). 1 Grafico 6: la sfida demografica dell’AVS 160 35 140 30 120 25 100 20 5 80 15 60 10 40 5 20 0 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 50 Età 55 Popolazione 2014 (scala sinistra) Popolazione 2030 (scala sinistra) Entrate per abitante (scala destra) Uscite per abitante (scala destra) Fonte: DFF, UST, UFAS, calcoli interni 8 45 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 60 65 70 75 80 85 Popolazione 2060 (scala sinistra) 90 95 100 Entrate/uscite annue per abitante in CHF 1000 Popolazione in 1000 persone Piramide delle età della popolazione, ripartizione delle uscite e delle entrate dell’AVS per fasce d’età Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? | 1 buenti di oggi diventeranno dei beneficiari netti nell’AVS. In seguito a questo sviluppo, già nel 2019 le entrate dell’AVS non saranno più sufficienti a coprire le uscite. Bilancio generazionale dell’AVS: nessuno paga per l’AVS Un’ottica alternativa ai futuri problemi di finanziamento dell’AVS è fornita dal bilancio generazionale dell’AVS. A tal fine, per ogni fascia d’età oggi in vita viene determinato l’importo che ogni membro medio della rispettiva fascia d’età riceverà o verserà all’AVS nel corso della sua rimanente durata di vita. La differenza tra i futuri versamenti in entrata e in uscita corrisponde, a valori attuali, al cosiddetto debito fiscale netto della fascia d’età nei confronti dell’AVS. Se il debito fiscale netto è positivo, la rispettiva fascia d’età effettuerà versamenti maggiori nell’AVS nel corso della restante durata di vita rispetto a quanto riceverà in prestazioni. Se invece il debito fiscale netto è negativo, la fascia d’età in questione effettuerà versamenti inferiori nell’AVS nel corso della restante durata di vita rispetto a quanto riceverà in prestazioni. Nella media tale fascia d’età rientra quindi tra i futuri beneficiari netti di prestazioni. Per l’anno di riferimento 2011 il bilancio generazionale dell’AVS è illustrato nel grafico 72. Il bilancio generazionale mostra che in base all’attuale quadro normativo nessuna delle fasce d’età oggi in vita evidenzia un debito fiscale netto positivo nei confronti dell’AVS. In altre parole, il vigente quadro normativo promette a tutte le fasce d’età oggi in vita maggiori prestazioni di quanto esso imponga loro in termini di obblighi di pagamento. Grafico 7: bilancio generazionale dell’AVS Pagamento di imposte netto in CHF 1000 Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 0 –100 –200 Quadro normativo irrealistico Ma se in futuro tutti ricevono più rendite di quanto non siano tenuti a versare in contributi, è legittimo chiedersi con quali fondi le rendite promesse saranno finanziate. Un simile sistema di previdenza per la vecchiaia potrebbe funzionare solo se in passato fossero stati costituiti accantonamenti destinati al finanziamento delle future promesse di prestazioni non coperte da contributi o imposte. Tuttavia non è il caso dell’AVS. È vero che alla fine del 2011 l’AVS disponeva di una riserva patrimoniale (capitale AVS) di CHF 40 miliardi o del 6,9% del PIL. Ma è anche vero che, in base ai risultati del bilancio generazionale, a fronte di questa riserva patrimoniale vi sono promesse di prestazioni non coperte sia delle generazioni attuali in vita che di quelle future per un ammontare di CHF 1060 miliardi o del 180,3% del PIL. Se da questo importo si sottrae l’attuale riserva patrimoniale, ne deriva una lacuna di finanziamento AVS pari al 173,4% del PIL svizzero. Di fronte a una lacuna di finanziamento di tali proporzioni è impossibile parlare di sostenibilità di finanziamento per l’AVS. I giovani lavoratori di oggi e le generazioni future dovranno pertanto affrontare oneri molto più gravosi di quanto imponga loro l’attuale quadro normativo. Il peso grava sulle generazioni future Già oggi i lavoratori più giovani devono sostenere carichi notevolmente superiori. Confrontando i versamenti di contributi e le prestazioni di rendita per tutte le annate dal 1900 emerge chiaramente un notevole aumento del carico in base all’anno di nascita (si vedano le barre blu nel grafico 8). Rispetto a una persona che oggi entra in pensione a 65 anni (anno 1949), un bambino nato nel 2010 deve sopportare un carico supplementare di oltre CHF 920 per anno di vita e una persona nata nel 1980 deve farsi carico di CHF 570 in più per anno di vita; senza considerare i carichi per colmare la lacuna di finanziamento dell’AVS. Se si considera poi che la lacuna di finanziamento dell’AVS debba ad esempio essere colmata con un aumento dell’imposta sul valore aggiunto a partire dal 2025 (si vedano le barre beige nel grafico 8), il carico supplementare per una persona nata nel 2010 è di CHF 1590 per anno di vita e per una persona del 1980 di CHF 860 per anno di vita –300 Oltre alla ripartizione delle uscite e delle entrate dell’AVS nel 2011, per l’attualizzazione delle entrate e uscite nel futuro conformemente alle ipotesi delle prospettive nel lungo termine dell’Ufficio federale di statistica (2012), è stata ipotizzata una crescita annua della produttività pari all’1% e un’inflazione annua dell’1,5%. Per il calcolo dei valori attuali dei futuri versamenti in entrata e in uscita è stato applicato un tasso d’interesse reale pari al 2%. 2 –400 –500 0 10 20 30 40 50 Età Fonte: DFF, UST, UFAS, calcoli interni 60 70 80 90 100 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 9 1 | Lacuna di finanziamento: chi si fa carico delle rendite AVS? (sempre rispetto a una persona nata nel 1949). Chi invece è già in pensione da diversi anni ha un beneficio ancora maggiore: infatti una persona di 85 anni (anno 1929) ha un carico fiscale inferiore di circa CHF 680 per anno di vita rispetto ai 65enni appena pensionati. Se si intendesse colmare la lacuna di finanziamento aumentando i contributi AVS a partire dal 2025 (si vedano le barre verdi nel grafico 8) si alleggerirebbe il carico su chi è attualmente in pensione e sui lavoratori più anziani, aggravandolo invece ulteriormente sulle generazioni future: rispetto a chi compie 65 anni oggi (anno 1949), chi è nato nel 1980 ha un carico supplementare annuo di CHF 850 mentre chi è nato nel 2010 di CHF 1660. I carichi supplementari/minori, espressi al valore attuale, figurano nella tabella 1. di un periodo di percepimento della rendita più lungo ma anche a causa di tassi di conversione troppo generosi per gli attuali pensionati. Il contratto generazionale vacilla Urge un serio confronto sul problema della sostenibilità e dell’equità intergenerazionale nell’AVS. Infatti, nella previdenza per la vecchiaia altre ripartizioni minacciano di gravare sugli attuali lavoratori e sui loro figli: l’insufficiente copertura nelle casse pensione di diritto pubblico ammonta a circa CHF 50 miliardi. Anche per questi impegni dovranno essere chiamate a rispondere soprattutto le generazioni giovani e quelle future con pagamenti di imposte. E con ogni probabilità i giovani dovranno accettare un’età di pensionamento superiore e tassi di conversione inferiori nel 2° pilastro – non solo in ragione Tabella 1: carico delle generazioni nell’AVS Quanto all’AVS, occorre constatare che il finanziamento delle rendite in futuro rimane un’incognita. Inoltre, già oggi si profila un forte incremento del debito dell’AVS per anno di nascita. Dato che il diritto vigente in materia di AVS non tiene conto dello sviluppo demografico, è evidente che questo modello non è sostenibile. Bisognerà affrontare un interrogativo importante, ovvero come riformare l’AVS senza far gravare i costi di risanamento unicamente sui giovani. Carico supplementare (+)/minore (–) relativo al valore attuale in CHF (rispetto al 1949), al netto delle percentuali di crescita e inflazione Status quo Aumento dell’imposta Aumento dell’aliquota sul valore aggiunto dal contributiva dal 2025 2025 Anno di nascita 1929 –26 453 –26 411 –26 453 Anno di nascita 1980 +23 652 +35 723 +35 565 Anno di nascita 2010 +38 834 +66 554 +69 712 Fonte: DFF, UST, UFAS, HMD (Human Mortality Database), calcoli interni Grafico 8: equità intergenerazionale nell’AVS Carico supplementare/minore per anno di vita in CHF (rispetto alla classe 1949), al netto delle percentuali di crescita e inflazione 2000 1500 1000 500 0 –500 –1000 –1500 1900 1910 1920 1930 1940 1950 Status quo In caso di aumento dell’imposta sul valore aggiunto dal 2025 In caso di aumento dell’aliquota contribuitiva dal 2025 Fonte: DFF, UST, UFAS, HMD (Human Mortality Database), calcoli interni 10 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 1960 1970 Anno di nascita 1980 1990 2000 2010 2020 2030 2. Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro Con un debito pubblico del 36% del prodotto interno lordo, la Svizzera è un modello nel panorama internazionale. Di riflesso all’invecchiamento demografico, nei decenni a venire si assisterà tuttavia a un forte aumento delle spese per sanità, assistenza e previdenza per la vecchiaia. Questi oneri impliciti pongono anche in Svizzera degli interrogativi relativamente alla sostenibilità dei bilanci pubblici. L’invecchiamento demografico non mette in dubbio solo la finanziabilità dell’AVS nel lungo periodo. Lo sviluppo demografico costringe anche Confederazione, Cantoni, Comuni e altre assicurazioni sociali a incrementare le voci di spesa in bilancio per erogare prestazioni sanitarie, assistenziali e di previdenza per la vecchiaia (prestazioni complementari ecc.). Allo stesso tempo diminuisce la percentuale di persone in età attiva, quindi i maggiori contribuenti dell’assicurazione sociale e del gettito fiscale. In tutti i bilanci (pubblici) incombe quindi la minaccia di un allargamento della forbice tra entrate e uscite. La differenza tra le future spese delle amministrazioni pubbliche e le future entrate dello Stato si chiama debito pubblico implicito, e andrebbe preso altrettanto seriamente come l’indebitamento esplicito perché rischia di trasformarsi in maggiori imposte e contributi sociali o in minori prestazioni erogate in futuro. Ciò inciderebbe a sua volta negativamente sull’attrattiva e sulla competitività della Svizzera. La terza variante, che prevede di finanziare i futuri deficit semplicemente attraverso nuovi debiti immediatamente percepibili, quindi di trasformare gradualmente il debito pubblico da implicito a esplicito, andrebbe di nuovo a gravare sulle future generazioni. La demografia influisce sulle entrate e uscite del settore pubblico La ripartizione delle entrate e delle uscite dello Stato per fasce d’età illustrata nel grafico 9 per l’anno di riferimento 2011 è alla base del bilancio generazionale svizzero.3 Le entrate dello Stato sono raffigurate come pagamenti positivi mentre le uscite come pagamenti negativi dei cittadini allo Stato.4 In ragione dei loro contributi sociali ma anche della maggiore tassazione alla quale sono soggetti, i lavoratori di età compresa tra 20 e 64 anni forniscono il maggiore contributo al finanziamento dello Stato. Ma anche i Cause della lacuna di sostenibilità La difficile situazione delle finanze pubbliche non è però da ricondurre solo all’invecchiamento demografico. Le cause di questa evoluzione risiedono piuttosto nel passato e nel presente: oltre alle spese correnti, ogni anno lo Stato assume considerevoli impegni per il futuro, che in molti casi avranno ripercussioni molto ritardate sul bilancio. Quasi tutti i paesi, però, e la Svizzera non fa eccezione, trascurano di accantonare riserve corrispondenti a queste promesse e di adeguare correttamente le promesse al futuro sviluppo demografico e alle sue conseguenze fiscali per pareggiare a lungo termine entrate e uscite dello Stato. La differenza tra le future spese delle amministrazioni pubbliche e le future entrate dello Stato si chiama debito pubblico implicito. Uno sguardo realistico al debito pubblico effettivo considera, oltre al debito esplicito contratto in passato, anche il debito implicito futuro non ancora percepibile oggi. La somma corrisponde al debito pubblico effettivo. Se da questa si detraggono i beni patrimoniali si ottiene la cosiddetta lacuna di sostenibilità. Ieri Oggi Domani Debiti espliciti (debiti accumulati in passato) più Debiti impliciti (debiti assunti promettendo prestazioni ancora prive di copertura, a pari condizioni) Debito pubblico effettivo meno Beni patrimoniali uguale Lacuna di sostenibilità Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 11 2 | Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro Grafico 9: ripartizione delle entrate e delle spese pubbliche per fasce d’età Entrate e uscite dei bilanci pubblici per abitante, in CHF 1000 per anno 60 40 20 0 –20 –40 –60 –80 –100 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Altre entrate Imposte Contribuiti sociali (incl. partecipazione ai costi) Altre uscite Istruzione Sicurezza sociale (AVS/AI, PC, indennità di disoccupazione, riduzione dei premi, aiuto sociale ecc.) Salute e assistenza Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni nisca il maggior contributo al finanziamento dello Stato, la popolazione attiva percepisce in media la minima parte delle uscite dello Stato, che invece sono mediamente superiori per i più vecchi e i più giovani. Per i più giovani si tratta principalmente di spese per l’istruzione. Per effetto dei pagamenti delle rendite AVS, delle prestazioni sanitarie e assistenziali e delle prestazioni complementari, ai più 3 I risultati del bilancio generazionale svizzero qui rilevati si basano su anziani sono invece prevalentemente destinate le spese per una proiezione nel lungo termine dello sviluppo finanziario del bilancio la sicurezza sociale e la salute. Al netto delle spese, quindi, pubblico complessivo. Oltre agli enti pubblici territoriali, ovvero solo la popolazione di età compresa tra i 25 e i 60 anni Confederazione, Cantoni e Comuni, esso comprende anche le fornisce un contributo positivo al finanziamento dello assicurazioni sociali. Nel perimetro della statistica finanziaria della Stato. Diversamente, chi ha meno di 25 anni e chi ha supeSvizzera le assicurazioni sociali comprendono l’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), l’assicurazione per l’invalidità (AI), l’assicurazione rato i 60 anni in media percepisce annualmente dallo Stato contro la disoccupazione (AD), l’indennità di perdita di guadagno (IPG), più di quanto versa. L’incremento del rapporto di dipengli assegni familiari nell’agricoltura (AFam) e l’assicurazione di denza degli anziani suggerisce uno sviluppo sempre più maternità Ginevra. A differenza della statistica finanziaria il bilancio divergente tra le entrate e le uscite statali future. generazionale in Svizzera considera anche le casse malati parte delle pensionati contribuiscono in modo non indifferente alle entrate dello Stato attraverso l’imposta sul reddito, sul patrimonio e sul valore aggiunto nonché i premi della cassa malati. La ripartizione delle uscite dello Stato per fasce d’età mostra invece un quadro opposto. Benché for- assicurazioni sociali. Per via dei costi aggiuntivi che gravano sulle casse malati a causa dello sviluppo demografico, in futuro sono previsti marcati incrementi dei premi o un parziale finanziamento tramite imposte, visto che le riserve disponibili non sono sufficienti per far fronte allo sviluppo demografico a lungo termine. Si precisa che per molte voci di entrata e di uscita non sono disponibili, ovvero non vengono (possono essere) rilevati per ragioni di praticità, dati sulla loro ripartizione per fasce d’età. In questi casi si ripartiscono equamente sulla popolazione le corrispondenti voci «altre entrate» e «altre uscite». 4 12 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera Nel bilancio generazionale della Svizzera (si veda il grafico 10) per l’anno di riferimento 2011 si sommano tutti i pagamenti pro capite futuri di ciascuna generazione. In base all’attuale quadro normativo, solo chi oggi ha tra i 15 e i 45 anni contribuirà in futuro al bilancio pubblico più di quanto riceverà. Se si considera l’elevato numero di persone nate negli anni del baby boom, oggi in età comprese tra i 50 e i 70 anni, ossia i futuri beneficiari netti delle pre- Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro | 2 stazioni statali, appare subito chiaro che in futuro assisteremo a un divario tra entrate e uscite. Questo divario rappresenta il debito pubblico implicito della Svizzera, pari al 167,4% del prodotto interno lordo (PIL) (si veda il grafico 11). Sommato al debito esplicito del 35,5% del PIL nel 2011, si ottiene un debito pubblico effettivo svizzero del 202,9% del PIL. Detraendo dal debito pubblico effettivo il patrimonio esplicito pari al 36,9% del PIL nel 2011, la lacuna di sostenibilità svizzera risulta essere del 166% del PIL5. Nella media, al netto le donne non contribuiscono al bilancio pubblico Dalla ripartizione delle entrate e delle spese pubbliche per fasce d’età emerge che solo la popolazione di età compresa tra i 25 e i 60 anni fornisce un contributo positivo al finanziamento dei bilanci pubblici. Oltre alla ripartizione delle entrate e delle spese pubbliche per fasce d’età, il bilancio generazionale esamina anche la ripartizione degli oneri di finanziamento tra uomini e donne, illustrata nel grafico 12. Le entrate dello Stato sono raffigurate come pagamenti positivi mentre le uscite come pagamenti negativi dei cittadini allo Stato. Emerge con chiarezza la discrepanza tra uomini e donne. Le donne, soprattutto in età lavorativa, contribuiscono in misura nettamente inferiore alle entrate pubbliche rispetto agli uomini. Questo dato è riconducibile al fatto che, rispetto agli uomini, le donne versano mediamente contributi sociali e imposte minori allo Stato a causa del più basso tasso di occupazione, della maggiore quota di lavoratrici a tempo parziale e del reddito lavorativo più basso (si veda la tabella 2). Tabella 2: importanti indicatori del mercato del lavoro per uomini e donne Tasso di attività Uomini Donne in percentuale 88,1 76,7 in percentuale 13,5 56,8 (in età compresa tra i 15 e 64 anni) Tasso di attività a tempo parziale (tasso di occupazione < 90%) Reddito lordo da attività lavorativa (valore mediano, lavoratori) Attività a tempo pieno in CHF 84 500 68 900 Attività a tempo parziale in CHF 43 800 34 800 Fonte: UST, calcoli interni Il patrimonio esplicito comprende i beni patrimoniali dello Stato nel perimetro della contabilità nazionale. Alle immobilizzazioni finanziarie di Confederazione, Cantoni e Comuni o al fondo di compensazione AVS si aggiungono anche le partecipazioni della Confederazione, come ad esempio La Posta, FFS o Swisscom. 5 Grafico 11: sostenibilità dei bilanci pubblici Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% Finanza pubblica comprensiva delle spese per l’assicurazione sanitaria, anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% Pagamento di imposte netto in CHF 1000 Grafico 10: bilancio generazionale della Svizzera 300 200 100 0 167,4% del PIL Debito pubblico implicito –100 Lacuna di sostenibilità 166,0% del PIL –200 –300 –400 –500 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni 35,5% del PIL Debito pubblico esplicito –36,9% del PIL Patrimonio esplicito Anno di riferimento 2011 Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 13 2 | Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro Grafico 12: ripartizione delle entrate e uscite pubbliche per età e sesso Grafico 13: bilancio generazionale degli uomini e delle donne Entrate e uscite dei bilanci pubblici per abitante, in CHF 1000 per anno Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% Pagamento di imposte netto in CHF 1000 80 60 40 20 0 –20 –40 –60 –80 –100 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Entrate uomini Entrate donne Uscite uomini Uscite donne 800 600 400 200 0 –200 –400 –600 –800 –1000 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Uomini Donne Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni In riferimento alle prestazioni pubbliche si rilevano invece differenze solo minime tra uomini e donne (grafico 12). Solo in età avanzata le donne ricevono in media prestazioni leggermente più elevate rispetto agli uomini. Una volta detratte tutte le spese anche le donne in età lavorativa contribuiscono positivamente al finanziamento dello Stato nell’anno in questione, tuttavia le prestazioni pubbliche vengono finanziate sostanzialmente dalle imposte e dai contributi sociali della popolazione maschile attiva. Percepimento della rendita più lungo per le donne La discrepanza tra il bilancio generazionale degli uomini e delle donne non è tuttavia dovuta solo alla ripartizione iniqua degli oneri di finanziamento tra i sessi, ma rispecchia anche la speranza di vita più elevata delle donne e la loro età di pensionamento più bassa. In riferimento all’ammontare delle prestazioni pubbliche si rilevano differenze solo minime tra uomini e donne, ma dato che queste ultime percepiscono le rendite già prima e che la loro speranza di vita è maggiore rispetto a quella degli uomini, in media le donne riceveranno le prestazioni pubbliche per un periodo di tempo più lungo. La ripartizione sbilanciata degli oneri destinati al finanziamento delle prestazioni pubbliche trova riscontro anche nel bilancio generazionale degli uomini e delle donne (si veda il grafico 13). A tal fine sono stati sommati di nuovo tutti i pagamenti tra lo Stato e i cittadini per le fasce d’età oggi in vita lungo la loro restante durata di vita, in questo caso però distintamente per uomini e donne. La prospettiva basata sul ciclo di vita del bilancio generazionale mostra che in riferimento alle donne tutte le fasce d’età oggi in vita sono, nel corso della loro durata di vita restante, in media beneficiarie nette di prestazioni statali. A confronto, sul fronte degli uomini tutte le fasce d’età fino all’età attuale di 55 anni rientrano, nel corso della loro restante durata di vita, tra i contribuenti netti. Tuttavia, se si osservano le fasce d’età prossime al pensionamento anche gli uomini fanno parte dei beneficiari netti di prestazioni statali. 14 1000 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera Al contempo occorre tuttavia tenere presente che il bilancio generazionale rileva solo i flussi di pagamento effettivi tra lo Stato e i cittadini. In particolare non viene rilevato il contributo sociale delle donne nell’ambito della cura dei figli e dell’assistenza ai malati e agli anziani. Nel bilancio generazionale queste prestazioni assistenziali vengono invece registrate soltanto come «fattori di costo», ad esempio in seguito alla concessione di accrediti per compiti educativi e assistenziali nell’AVS/AI. Inoltre i versamenti più bassi per imposte e contributi sociali delle donne, riconducibili alla loro minore quota di occupazione e al maggiore tasso di lavoratrici a tempo parziale, sono dovuti verosimilmente, almeno in parte, alla carente offerta di servizi di assistenza ai bambini. In altri termini, la ripartizione iniqua Calcolare onestamente il debito pubblico – senza dimenticare il futuro | 2 degli oneri tra uomini e donne nell’ottica dello Stato riflette anche in questo ambito il potenziale (di entrate) non ancora sfruttato dovuto alla più bassa presenza delle donne sul mercato del lavoro. pressmaster | fotolia.com Per l’AVS è emerso che nessuna generazione versa in media più contributi all’AVS di quanto si aspetti di ricevere. Il bilancio generazionale relativo all’intero bilancio pubblico svizzero indica tuttavia che anche qui si individua un gruppo solo ristretto di contribuenti netti. Il finanziamento del bilancio pubblico si basa fondamentalmente sulle imposte e sui contributi sociali della popolazione maschile attiva, che tuttavia non sono sufficienti per finanziare le attuali prestazioni statali anche in futuro. Questo divario rappresenta la lacuna di sostenibilità della Svizzera. Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 15 3. I carichi impliciti nel sistema di previdenza I debiti impliciti dei bilanci pubblici sono riconducibili all’incremento delle spese per sanità, assistenza e previdenza per la vecchiaia legato a ragioni di ordine demografico. Con il 173,4% del PIL, la sola AVS incide in misura significativa sulla lacuna di sostenibilità dei bilanci pubblici. L’assenza di copertura degli oneri finanziari, pari al 196,7% del PIL, rappresenta una grande sfida per il sistema sanitario e assistenziale. Nel 2001 la Svizzera ha deciso a favore di una modifica della Costituzione federale per porre un freno all’indebitamento. Il successo di questa misura è palese. Dalla sua prima applicazione nel 2003, il debito pubblico svizzero è sceso dal 53,4% del PIL al 35,5% del PIL nel 2012. Soprattutto rispetto agli Stati dell’Unione europea, la Svizzera mostra una condotta più che esemplare. Tuttavia, la vera sfida per la sostenibilità delle finanze pubbliche in Svizzera non è rappresentata tanto dai debiti espliciti correnti quanto dai debiti impliciti futuri legati a fattori demografici che, nell’ordine del 167,4% del PIL, corrispondono a più del quadruplo dei debiti espliciti (si veda a pag. 13). A differenza di quelli espliciti, i debiti impliciti dei bilanci pubblici sono riconducibili alle conseguenze dello sviluppo demografico, soprattutto per il sistema di previdenza. Per effetto delle promesse di rendita prive di copertura, nella sola AVS la lacuna di sostenibilità ammonta al 173,4% del PIL (si veda a pag. 9). Le sfide legate al finanziamento del primo pilastro della previdenza per la vecchiaia non devono tuttavia trarre in inganno inducendo a pensare che in altri comparti del sistema di previdenza la situazione sia meno problematica (si veda il grafico 14). Il finanziamento delle spese per sanità e assistenza: la grande sfida del futuro La lacuna di sostenibilità dovuta all’incremento, per ragioni demografiche, delle spese per sanità e assistenza è pari al 197,6% del PIL. Di questi, una percentuale del 100,0% del PIL ricade su Confederazione, Cantoni e Comuni e una percentuale del 97,6% del PIL sulle casse malati. Non considera ancora la maggiore pressione di spesa conseguente ai progressi in campo medico, ossia nuovi metodi di trattamento e farmaci. La causa di questa lacuna di sostenibilità si rispecchia a sua volta in misura netta nella ripartizione delle entrate e delle uscite del sistema sanitario e assistenziale per fasce d’età (si veda il grafico 15). A differenza dell’AVS, tutte le fasce d’età – a eccezione di bambini e giovani – contribuiscono in misura analoga al finanziamento delle spese per sanità e assistenza. Ciò è riconducibile al fatto che un assicurato, a prescindere da età, sesso e reddito, deve versare un premio identico per il finanziamento delle casse malati.6 Per contro, le spese sanitarie e assistenziali, pari a CHF 3900 su base annuale all’età di 20 anni, salgono a CHF 8900 al momento del pensionamento all’età di 65 anni, si aggirano già su CHF 24 000 per Grafico 14: come incide il sistema di previdenza sul debito implicito dei bilanci pubblici Lacuna di sostenibilità in percentuale del PIL, anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 173,4 166,0 100,0 97,6 17,6 –22,8 AVS Sanità e assistenza (Confederazione, Cantoni e Comuni) Sanità e assistenza (cassa malati) Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni 16 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera PC AI –199,8 Confederazione, Cantoni e Comuni (senza sanità, assistenza, prestazioni complementari) Somma (lacuna di sostenibilità del bilancio pubblico) PC = Prestazioni complimentari, AI = Assicurazione per l’invalidità I carichi impliciti nel sistema di previdenza | 3 quadro, tutte le fasce d’età oggi in vita riceveranno mediamente, negli anni di vita futuri, un volume di prestazioni superiore a quanto versato in premi, partecipazione ai costi e imposte per il finanziamento del sistema sanitario e assistenziale. In particolare, si evidenzia come, per un neonato che nasce oggi, la copertura insufficiente sia già Rispetto all’AVS, le conseguenze dell’invecchiamento per le pari a CHF 29 000, mentre nell’AVS è solo di CHF 5000. Questa copertura insufficiente per i neonati di oggi implica spese legate a sanità e assistenza emergeranno più grache, sempre nelle attuali condizioni quadro, anche non dualmente ma, a partire dai 65 anni, a causa dell’accelerazione nella crescita delle spese, si avvertiranno in misura più considerando i cambiamenti nella piramide delle età della popolazione, né l’AVS né il sistema sanitario e assistenziale accentuata e per un periodo più lungo. In particolare, finora le ingenti spese per sanità e assistenza a partire dagli potranno essere finanziati nel lungo periodo. 85 anni incidono in misura pressoché trascurabile. AttualInfluenza pressoché trascurabile delle prestazioni mente gli oltre 85enni rappresentano solo il 2,2% della complementari popolazione totale. Entro il 2030 questa percentuale salirà già al 3,8% ed entro il 2060, con una stima del 7,8%, sarà Per contro, la lacuna di sostenibilità dovuta alle spese future per le prestazioni complementari (PC) dell’AVS/AI, pari a quasi triplicata. solo il 17,6% del PIL, incide in modo pressoché trascurabile. Ciò rispecchia sostanzialmente le spese sostenute per le La portata delle sfide future per il finanziamento delle spese legate a sanità e assistenza si evince ancor più chiara- prestazioni complementari, di entità sensibilmente inferiore rispetto all’AVS e al sistema sanitario e assistenziale. In termente da un esame del bilancio generazionale del sistema mini relativi, tuttavia, in futuro le uscite per le prestazioni sanitario e assistenziale (si veda il grafico 16). Come nel complementari aumenteranno nelle stesse proporzioni delle caso dell’AVS appare chiaro che, date le attuali condizioni uscite dell’AVS e di quelle per la sanità e l’assistenza poiché anche nel caso delle prestazioni complementari si osserva una crescita costante delle spese con l’età (si veda il grafico 6 Tuttavia, i premi delle casse malati variano in base al domicilio e al 17). Un’osservazione di rilievo: come nel caso dei costi per modello di assicurazione. A causa dell’aumento correlato all’età della la sanità e l’assistenza, anche per le prestazioni complepartecipazione ai costi, si registra persino un lieve incremento in base mentari si registra, a partire dagli 80 anni di età, un chiaro all’età dei contributi per il finanziamento del sistema sanitario e aumento delle spese dovuto al fatto che le prestazioni comassistenziale. una persona che oggi ha 85 anni e raggiungono mediamente un livello di CHF 46 000 per una persona che ha compiuto 100 anni. Pertanto, per effetto dell’aumento del rapporto di dipendenza degli anziani, le uscite per sanità e assistenza crescono più velocemente delle entrate. Grafico 15: entrate e uscite del sistema sanitario e assistenziale Grafico 16: il bilancio generazionale del sistema sanitario e assistenziale Entrate e uscite per abitante, in CHF 1000 per anno Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 0 Pagamento di imposte netto in CHF 1000 1000 0 –1000 –2000 –3000 –4000 –5000 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Entrate casse malati Uscite casse malati Entrate Confederazione, Cantoni e Comuni Uscite Confederazione, Cantoni e Comuni Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni –20 –40 –60 –80 –100 –120 –140 –160 –180 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Casse malati Confederazione, Cantoni e Comuni Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 17 3 | I carichi impliciti nel sistema di previdenza plementari, al di là delle mere prestazioni per la garanzia del minimo vitale, vengono usate, in caso di necessità, anche per il contributo personale alle spese per l’assistenza. Di conseguenza, per il bilancio generazionale delle prestazioni complementari (si veda il grafico 18) emerge un trend simile a quello dell’AVS e del sistema sanitario e assistenziale. Ciò significa che tutte le fasce d’età oggi in vita riceveranno mediamente, negli anni di vita futuri, prestazioni complementari di importo più elevato rispetto alle imposte che sono tenute a versare per il loro finanziamento. A lungo termine l’assicurazione per l’invalidità appare finanziata in modo sostenibile Nell’assicurazione per l’invalidità (AI) la situazione è più rosea. Con una lacuna di sostenibilità negativa pari a –22,8% del PIL, a lungo termine la AI appare finanziata in modo sostenibile. Sebbene dagli anni Novanta l’AI debba far fronte a problemi di finanziamento cronici, nell’AI la questione demografica pone piuttosto un problema per l’immediato futuro. Pertanto, con il progressivo invecchiamento della generazione del baby boom, le spese nell’AI aumenteranno ancora nei prossimi anni. Dal 2030 la situazione dell’AI dovrebbe diventare molto meno critica. I motivi si evincono nuovamente dalla ripartizione delle entrate e delle uscite dell’AI per fasce d’età (si veda il grafico 19). Come nel caso dell’AVS, anche l’AI è sostanzialmente finanziata, oltre al contributo della Confederazione, dagli oneri sociali della popolazione attiva di età compresa tra 20 e 64 anni. A differenza dell’AVS, però, anche le Ciò nonostante, l’aumento del rapporto di dipendenza degli anziani nel lungo periodo non avrà sostanzialmente ricadute negative sull’AI. Questa prospettiva positiva trova riscontro anche nel bilancio generazionale dell’AI (si veda il grafico 20). A differenza dei bilanci generazionali dell’AVS, del sistema sanitario e assistenziale e delle prestazioni complementari, nel caso dell’AI, quasi tutte le fasce d’età oggi in vita riceveranno mediamente, negli anni di vita futuri, un volume di prestazioni inferiore rispetto ai contributi e alle imposte versati per il relativo finanziamento. Infine, il quadro generale evidenzia come la lacuna di sostenibilità del bilancio pubblico complessivo sia nettamente inferiore alla somma delle lacune di finanziamento del sistema di previdenza (si veda il grafico 14). Ciò è dovuto al fatto che, attualizzando la loro solida situazione finanziaria e ignorando la pressione di spesa dovuta a fattori demografici, i bilanci pubblici di Confederazione, Cantoni e Comuni realizzerebbero un’eccedenza di finanziamento a lungo termine. Ma per questo si presume che la politica finanziaria rimanga solida come nell’ultimo decennio. Grafico 17: entrate e uscite delle prestazioni complementari Grafico 18: il bilancio generazionale delle prestazioni complementari Entrate e uscite per abitante, in CHF 1000 per anno Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 4,5 140 4,0 120 3,5 3,0 2,5 80 2,0 60 1,5 40 1,0 20 0 0,5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Popolazione 2014 in migliaia (sinistra) Entrate per abitante (destra) Uscite per abitante (destra) Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 0 0 Pagamento di imposte netto in CHF 1000 160 100 18 uscite dell’AI sono destinate solo alla popolazione al di sotto dei 65 anni. Non va tuttavia trascurato il fatto che le spese dell’AI aumentano costantemente fino all’età di 64 anni, cosicché anche l’AI, a causa dell’invecchiamento della generazione del baby boom nei prossimi anni, dovrà confrontarsi con una certa pressione finanziaria. –5 –10 –15 –20 –25 –30 –35 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni I carichi impliciti nel sistema di previdenza | 3 Grafico 19: entrate e uscite dell’assicurazione per l’invalidità Grafico 20: il bilancio generazionale dell’assicurazione per l’invalidità Entrate e uscite per abitante, in CHF 1000 per anno Anno di riferimento 2011, crescita della produttività = 1%, tasso reale = 2% 140 2,5 120 2,0 100 80 1,5 60 1,0 40 0,5 20 0 20 3,0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Popolazione 2014 in migliaia (sinistra) Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni Entrate per abitante (destra) Uscite per abitante (destra) 0 Pagamento di imposte netto in CHF 1000 160 15 10 5 –0 –5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Età Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni photo_concepts | iStock Sistema di previdenza svizzero: il peso dell’invecchiamento demografico grava sulle generazioni future Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 19 4. Analisi degli scenari – e se la situazione si sviluppa diversamente? Le proiezioni a lungo termine relative alle entrate e uscite pubbliche sono caratterizzate da forti incertezze per quanto riguarda le condizioni quadro demografiche, economiche e fiscali. Per effetto delle proiezioni nel lungo periodo, i risultati del bilancio generazionale possono essere suscettibili a variazioni delle ipotesi su cui poggiano relative all’entità della crescita di produttività e al livello reale dei tassi. Oltre al cambiamento demografico e delle condizioni quadro politiche, l’andamento delle entrate e delle uscite pubbliche nel tempo è fondamentalmente determinato dallo sviluppo economico generale. Per effetto del reddito crescente, una maggiore crescita economica comporta un aumento delle entrate pubbliche sotto forma di imposte e oneri sociali più elevati. Ma si accompagna anche, indirettamente e con un certo ritardo temporale, a un incremento delle spese pubbliche. L’aumento dei salari nell’economia privata si estende in linea generale agli occupati del settore pubblico generando così, per lo Stato, maggiori spese per il personale come pure, a livello generale, maggiorazioni dei prezzi per merci e servizi con un conseguente aumento delle spese pubbliche per materiali e investimenti. Infine, anche l’entità di molte prestazioni sociali pubbliche, sia che si tratti di rendite AVS/AI, prestazioni complementari, indennità di disoccupazione o aiuto sociale, è legata all’evoluzione dei salari e dei prezzi e pertanto anche le spese pubbliche per le prestazioni sociali aumentano. Per questi motivi, alla base del bilancio generazionale vi è l’ipotesi semplificativa che le entrate e le uscite pubbliche per abitante aumentano nel tempo con l’evoluzione dei salari. In questa prospettiva lo scenario di riferimento per il bilancio generazionale presuppone una crescita a lungo termine della produttività o dei salari reali nell’ordine dell’1% all’anno. Fanno eccezione le rendite AVS/AI e le prestazioni complementari. Secondo l’attuale contesto normativo, per queste spese è stato ipotizzato un aumento nel corso del tempo legato alla media dell’evoluzione dei salari e dei prezzi (indice misto o di rendita). In base all’indice misto, le rendite AVS/AI e le prestazioni complementari aumentano nel tempo più velocemente dei prezzi al consumo (inflazione) ma in misura meno accentuata rispetto ai salari reali. Ciò frena l’aumento, legato a fattori demografici, delle uscite per le rendite. Qual è attualmente l’influsso della crescita di produttività ipotizzata sui risultati del bilancio generazionale? Per rispondere a questa domanda, occorre fare riferimento al grafico 21 che riporta la lacuna di sostenibilità risultante da scenari alternativi sia per l’entità della crescita di produttività che per il livello dei tassi. I possibili scenari prevedono una crescita di produttività dello 0,5, 1 e 1,5% combinata con tassi reali del 2, 3 e 4%. Lo scenario di riferimento corrisponde a un tasso di crescita della produttività dell’1% combinato con un tasso d’interesse reale del 2% (si veda la colonna rossa nel grafico 21). Grafico 21: lacuna di sostenibilità (in % del PIL) per Grafico 22: aliquota IVA sostenibile per scenari alternativi scenari alternativi relativi a crescita di produttività e tassi relativi a crescita di produttività e tassi Anno di riferimento 2011, crescita di produttività g, tasso reale r Anno di riferimento 2011, crescita di produttività g, tasso reale r 184,7 13,7 13,1 12,1 166,0 11,7 11,4 10,3 99,9 10,5 92,2 10,5 9,1 60,3 102,0 55,3 80,4 g = 0,5 % g = 0,5 % 49,0 g = 1,0 % g = 1,0 % g = 1,5 % r = 2% r = 3% r = 4% Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni 20 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera g = 1,5 % r = 2% r = 3% Fonte: DFF, UST, UFAS, UFSP, calcoli interni r = 4% Analisi degli scenari – e se la situazione si sviluppa diversamente? | 4 Con un tasso più alto il fabbisogno di accantonamenti dello Stato diminuisce in maniera evidente, contrariamente al fabbisogno di consolidamento Infine, il grafico 22 offre una prospettiva alternativa sulla questione della sostenibilità. Per diversi scenari sulla relazione tra produttività e tassi viene indicato a quale livello l’aliquota IVA dovrebbe essere innalzata fin da subito per garantire nel lungo periodo un equilibrio tra l’evoluzione delle entrate e delle uscite pubbliche. Secondo lo scenario di riferimento (si veda la colonna rossa nel grafico 22) sarebbe necessario innalzare l’aliquota IVA dall’attuale 8% all’11,4%. All’opposto, per una maggiore crescita della produttività in linea con un’evoluzione più favorevole delle finanze pubbliche l’aumento dell’IVA deve essere trascurabile, mentre per una crescita più debole della produttività l’aumento dell’IVA deve essere più consistente. DiversaPer contro, la lacuna di sostenibilità è molto più suscettibile mente, variando il tasso d’interesse il quadro che ne risulta a variazioni del livello dei tassi ipotizzato. Nel quadro gene- non è unitario. Nel complesso, rispetto alla lacuna di sostenibilità l’aliquota IVA sostenibile è meno sensibile a variarale un aumento del livello dei tassi determina, a prescindere dalla crescita di produttività ipotizzata, una riduzione zioni del tasso d’interesse. della lacuna di sostenibilità. Ma come si spiega questo effetto del tasso d’interesse sulla lacuna di sostenibilità? A Dalle analisi degli scenari sulla crescita della produttività e sul tasso d’interesse reale emerge che, in caso di differenti questo proposito è utile tenere presente che la lacuna di sostenibilità o il debito pubblico implicito rispecchiano l’en- ipotesi basate su proiezioni nel lungo periodo, i risultati tità delle promesse di prestazioni, prive di coperture future, possono scostarsi in misura significativa dallo scenario di per sanità, assistenza e previdenza di vecchiaia. Se lo Stato riferimento. Tuttavia, anche nel caso di un’evoluzione idefosse un’impresa privata o una cassa pensione, per queste ale dei parametri per il bilancio pubblico, la lacuna di sostepromesse di prestazioni avrebbe dovuto accantonare già in nibilità del bilancio pubblico può comunque essere notevole. passato riserve corrispondenti o capitale di previdenza. In questo senso il debito pubblico implicito corrisponde al fabbisogno di accantonamenti dello Stato e il tasso d’interesse ipotizzato al tasso d’interesse tecnico di una cassa pensione. Secondo questa interpretazione appare chiaro perché, se il tasso d’interesse aumenta, la lacuna di sostenibilità si riduce: per un determinato volume delle promesse di prestazioni il fabbisogno di accantonamenti diminuisce all’aumentare del tasso d’interesse ipotizzato o della remunerazione del capitale di previdenza. Ad esempio, con un tasso d’interesse reale del 2%, per adempiere nel 2030 a una promessa di prestazioni di CHF 1000 sarebbe stato necessario accantonare, all’inizio di quest’anno, un importo di CHF 728, mentre con un tasso del 4% sarebbero stati necessari CHF 534. Gli incrementi di produttività riducono la lacuna di sostenibilità dei bilanci pubblici Benché con una maggiore crescita della produttività si registri un aumento più marcato sia delle entrate che delle uscite pubbliche, considerando il quadro generale, a prescindere dal livello dei tassi ipotizzato, la lacuna di sostenibilità si riduce. In altre parole, dal punto di vista dello Stato una maggiore crescita della produttività implica un’evoluzione più favorevole delle entrate rispetto alle uscite. All’opposto, con una crescita più contenuta la lacuna di sostenibilità aumenta o si registra, nel confronto, un’evoluzione più sfavorevole delle entrate. Nel complesso si può affermare che, in caso di differenti ipotesi sull’entità della crescita di produttività, la lacuna di sostenibilità si mantiene relativamente stabile. Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 21 5. Scenari relativi all’evoluzione demografica – la questione «immigrazione» Le proiezioni sull’evoluzione demografica sono gravate da incertezza poiché i fattori trainanti della struttura della popolazione dipendono da sviluppi sociopolitici ed economici. La vittoria del fronte del sì all’iniziativa «Contro l’immigrazione di massa» del 9 febbraio 2014 comporta un cambio di rotta nella politica migratoria che in futuro potrebbe frenare l’immigrazione in Svizzera. Le ipotesi sul futuro sviluppo della popolazione confluiscono nel bilancio generazionale e nel calcolo della lacuna di finanziamento dell’AVS. Tre fattori influiscono nel lungo periodo sulla densità dei residenti fissi in Svizzera e sulla relativa struttura d’età. u Il tasso di natalità per donna, malgrado il forte calo subito dall’inizio degli anni Settanta, si è stabilizzato a 1,5 figli per donna negli ultimi anni. Oggi il tasso di natalità per donna in Svizzera è inferiore a quello dello Spazio Economico Europeo (SEE) e sensibilmente inferiore a quello dei paesi extra-SEE. u L’aspettativa di vita continua a crescere. In futuro, grazie ai progressi in campo medico, il periodo di percepimento della rendita rilevante per la previdenza di vecchiaia, già aumentato di oltre il 50% dall’introduzione dell’AVS nel 1948, potrebbe estendersi ulteriormente. u Il saldo migratorio (= tasso di immigrazione meno tasso di emigrazione) è soggetto a forti variazioni. Ad esempio, già nel 1960 si era registrato un surplus di 100 000 individui, un livello raggiunto nuovamente nel 2008 dopo l’introduzione della libera circolazione delle persone. Tuttavia, vi sono stati anche anni in cui il tasso di emigrazione ha superato quello di immigrazione, come il 1965, i primi anni Settanta, la metà degli anni Settanta e infine la metà degli anni Novanta. Dalla progressiva introduzione della libera circolazione delle persone il surplus migratorio ha raggiunto un massimo di quasi 100 000 individui nel 2008. Da allora, tuttavia, è tornato a diminuire. Nel 2012 il surplus migratorio, pari a circa 45 000 individui, è sceso quasi al livello precedente all’introduzione della libera circolazione delle persone. In una prospettiva a lungo termine, questo livello è però ancora molto elevato, quasi il doppio rispetto alla media degli ultimi 50 anni. Pertanto, per il futuro i demografi ipotizzano saldi demografici sensibilmente inferiori nel lungo periodo. 22 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera La lacuna di sostenibilità si colma con un rallentamento dell’invecchiamento? Esaminando la sensibilità del bilancio generazionale in relazione all’evoluzione demografica, rivestono particolare interesse quegli scenari che, rispetto allo scenario di riferimento, prevedono una forte accelerazione o un sensibile rallentamento dell’invecchiamento della società. Il grafico 23 mostra la lacuna di sostenibilità della Svizzera per entrambi questi scenari in confronto a quello di riferimento.7 Rispetto allo scenario di riferimento, lo scenario del rallentamento prevede una riduzione del 28% nella lacuna di sostenibilità che resta comunque a livelli elevati (138,0%). Inoltre, ipotizzando un tasso trascurabile di immigrazione, la lacuna di sostenibilità, più marcata (180,7% del PIL) nello scenario dell’accelerazione dell’invecchiamento, deve essere sostenuta da un minor numero di soggetti, con la conseguenza che l’aumento dell’IVA In base ai calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010), assumendo lo «scenario medio» (scenario A-00-2010) come scenario di riferimento e gli scenari del «rallentamento dell’invecchiamento» (scenario E-00-2010) e dell’«accelerazione dell’invecchiamento» (scenario D-00-2010) come scenari comparativi. Per una descrizione di questi scenari si veda il riquadro «Scenari per l’evoluzione demografica in Svizzera» a pagina 23. 7 Grafico 23: lacuna di sostenibilità e aliquota IVA sostenibile – scenari relativi all’evoluzione demografica e struttura d’età 200 14 180 12 160 140 10 120 8 100 80 6 60 4 40 2 20 0 Scenario «rallentamento dell’invecchiamento» (E-00-2010) Scenario di riferimento (A-00-2010) Scenario «accelerazione dell’invecchiamento» (D-00-2010) 0 Lacuna di sostenibilità in % del PIL (sinistra) Aliquota IVA sostenibile in % (destra) Fonte: Calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010), calcoli interni. Per una descrizione degli scenari per l’evoluzione demografica si veda il relativo riquadro a pagina 23. Scenari relativi all’evoluzione demografica – la questione «immigrazione» | 5 Scenari per l’evoluzione demografica in Svizzera La struttura della popolazione in Svizzera sta cambiando. L’aspetto rilevante per la previdenza per la vecchiaia è in che modo si sviluppa il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi. Basandoci sulle ipotesi dello scenario «medio» relativo allo sviluppo demografico dell’Ufficio federale di statistica (scenario A-00-2010), nello scenario di riferimento dei nostri calcoli ipotizziamo un tasso di natalità invariato sui livelli odierni di circa 1,5 figli per donna. Per quanto riguarda la speranza di vita delle donne alla nascita ipotizziamo un aumento dagli attuali 85 anni circa a poco più di 90 anni nel 2060, per gli uomini dagli attuali circa 80 anni a circa 86 anni nel 2060. Relativamente alla migrazione esterna, nel lungo termine supponiamo una netta riduzione del saldo migratorio da circa 80 000 persone nella media degli ultimi anni a 22 500 persone a partire dal 2030. Su questa base, fino al 2060 è da atten- dersi un aumento della popolazione da attualmente circa 8,1 milioni persone a circa 9 milioni di persone. Nello scenario «accelerazione dell’invecchiamento» (scenario D-00-2010) si ipotizza invece un tasso di natalità più basso, di poco inferiore a 1,3 figli per donna, oltre a un più accentuato aumento della speranza di vita alla nascita a poco più di 89 anni per gli uomini e circa 93 per le donne fino al 2060. Inoltre il saldo migratorio scende a zero nel lungo periodo. Nello scenario «rallentamento dell’invecchiamento» (scenario E-00-2010) si suppone un aumento del tasso di natalità a 1,8 figli per donna e un aumento minore dell’aspettativa di vita alla nascita, a circa poco più di 83 anni per gli uomini e circa 88 anni per le donne entro il 2060. In questo scenario il saldo migratorio si stabilizza nel lungo termine a 45 000 persone l’anno. necessario a finanziare a lungo termine la lacuna di sostenibilità (grafico 23) risulta decisamente maggiore passando dall’attuale 8% al 13,2% nello scenario dell’accelerazione dell’invecchiamento rispetto all’11,4% nello scenario di riferimento e al 10,1% nello scenario del rallentamento dell’invecchiamento. («scenario medio»), con un surplus migratorio a lungo termine di 22 500 individui all’anno, vale la pena considerare anche le varianti «elevato saldo migratorio» (45 000 individui), «elevatissimo saldo migratorio» (60 000 individui) e «basso saldo migratorio» con un azzeramento del saldo migratorio a lungo termine.8 Immigrazione: un fattore positivo o negativo per l’AVS? La vittoria del fronte del sì all’iniziativa «Contro l’immigrazione di massa» del 9 febbraio 2014 comporta un cambio di rotta nella politica migratoria della Svizzera. In futuro il tasso di immigrazione sarà regolamentato da tetti massimi e contingenti stabiliti dalle autorità. La rinuncia alla libera circolazione delle persone implica che in futuro il saldo migratorio sarà probabilmente inferiore a quello che si sarebbe registrato continuando ad applicare il principio della libertà di circolazione. Rispetto all’elevato tasso di immigrazione del recente passato, lo «scenario medio» dell’Ufficio federale di statistica prevede tuttavia già oggi che nel lungo periodo il surplus migratorio scenderà a un livello nella media degli ultimi 50 anni. Si pone però una domanda: in che misura differenti ipotesi su immigrazione ed emigrazione si ripercuotono sul finanziamento dell’AVS e del settore pubblico? Oltre allo scenario di riferimento AVS: dal niente non nasce niente Dall’analisi precedente risulta che il vigente quadro normativo promette a tutte le fasce d’età oggi in vita più prestazioni dall’AVS di quanto imponga loro in termini di obblighi di pagamento. Un simile sistema, di per sé non sostenibile, non può essere risanato con un tasso di immigrazione più elevato perché, nella misura in cui versano mediamente gli stessi contributi del resto della popolazione, anche gli immigrati ricevono dall’AVS la promessa di prestazioni superiori all’importo che sono obbligati a versare. Ciò significa che ogni nuovo soggetto, senza distinzione tra svizzeri e immigrati, concorre ad ampliare la lacuna di finanziamento dell’AVS (si veda il grafico 24). Ciò nono- In base ai calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010). 8 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 23 5 | Scenari relativi all’evoluzione demografica – la questione «immigrazione» Grafico 24: lacuna di finanziamento dell’AVS e aliquota IVA sostenibile – scenari migratori 250 12,6 12,4 200 12,2 12,0 150 11,8 11,6 100 11,4 11,2 50 11,0 10,8 0 Variante «basso saldo migratorio» (A-07-2010) Scenario di riferimento (A-00-2010) Variante «elevato saldo migratorio» (A-10-2010) Lacuna di finanziamento AVS in % del PIL (sinistra) Aliquota IVA sostenibile in % (destra) Variante «elevatissimo saldo migratorio» (A-11-2010) 10,6 Fonte: Calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010), calcoli interni. dmitry vereshchagin | fotolia.com stante, un più elevato tasso di immigrazione può essere un vantaggio per il risanamento dell’AVS perché, a prescindere dalle misure di risanamento intraprese, è necessario che le giovani generazioni e quelle future, oltre alla loro quota, si facciano parzialmente carico anche della quota di lacuna di finanziamento dell’AVS delle generazioni precedenti. Con ogni nuovo soggetto si riduce pertanto per il singolo la quota degli oneri per il risanamento dell’AVS. Analogamente, ad esempio, all’aumentare del surplus migratorio a lungo termine si riduce l’aumento dell’IVA necessario per il finanziamento sostenibile dell’AVS (si veda il grafico 24). 24 Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera Anche per la sostenibilità delle finanze pubbliche si rileva come, mantenendo l’attuale quadro normativo, a un più elevato saldo migratorio corrisponda una maggiore lacuna di sostenibilità (si veda il grafico 25). Tuttavia, anche in questo caso gli oneri per il risanamento del bilancio pubblico possono essere suddivisi a lungo termine su un maggior numero di soggetti in base al livello del saldo migratorio. Di conseguenza, anche l’aumento dell’IVA necessario nel complesso per il risanamento del bilancio pubblico si ridurrà all’aumentare del saldo migratorio. Scenari relativi all’evoluzione demografica – la questione «immigrazione» | 5 Grafico 25: lacuna di sostenibilità e aliquota IVA sostenibile – scenari migratori 185 13,0 180 12,5 12,0 175 11,5 170 11,0 165 10,5 160 155 10,0 Variante «basso saldo migratorio» (A-07-2010) Scenario di riferimento (A-00-2010) Variante «elevato saldo migratorio» (A-10-2010) Lacuna di sostenibilità in % del PIL (sinistra) Aliquota IVA sostenibile in % (destra) Variante «elevatissimo saldo migratorio» (A-11-2010) 9,5 Fonte: Calcoli previsionali della popolazione dell’Ufficio federale di statistica (2010), calcoli interni. La questione controversa dell’immigrazione in Svizzera e del suo influsso sul finanziamento dell’AVS e di altre assicurazioni sociali va affrontata con un distinguo. È corretto affermare che un sistema di per sé non sostenibile come l’AVS non può essere risanato semplicemente aumentando il tasso di immigrazione perché alla base della lacuna di finanziamento dell’AVS non vi è solo l’invecchiamento demografico ma il fatto che l’AVS, se verrà mantenuto l’attuale quadro normativo, promette prestazioni eccessive rispetto ai contributi versati a tutti i soggetti, indipendentemente dal paese di nascita. Per contro, se il tasso di immigrazione aumenta, gli oneri per il risanamento dei bilanci pubblici ricadono su un maggior numero di soggetti, per cui l’onere per il singolo si abbassa. Un saldo migratorio più elevato attenua anche le difficoltà finanziarie del prossimo futuro. Le riforme necessarie nel lungo periodo non possono essere procrastinate a tempo indeterminato. Previdenza per la vecchiaia e bilancio generazionale in Svizzera 25 Il presente opuscolo è una pubblicazione di marketing che non soggiace alle disposizioni legali in materia di indipendenza dell’analisi finanziaria. Vi preghiamo di notare che questa pubblicazione ha finalità esclusivamente informative e non rappresenta in alcun modo una raccomandazione, una proposta, un’offerta o un invito a formularne una. Prima di prendere una decisione dovreste richiedere una consulenza professionale in materia. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono state oggetto di accurata ricerca. Non è possibile tuttavia fornire alcuna garanzia in merito alla loro correttezza. Le valutazioni e le opinioni espresse possono differire da quelle ufficiali di UBS SA. UBS si riserva il diritto di modificare i propri servizi, prodotti e prezzi in ogni momento e senza preavviso. 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