ASNI novembre 2012 154ª edizione BOLLETTINO È ANCORA RISPETTATA LA DEMOCRAZIA DIRETTA? DITTATURA DEI FRANCOBOLLI! O REPUBBLICA DELLE BANANE? PAGINA 3 SCANDALOSA CRITICA ALLA SVIZZERA PAGINA 5 «IN FUTURO COLLABORARE ANCORA PIÙ STRETTAMENTE!» PAGINA 6 Organo pubblico Azione per una Svizzera neutrale e indipendente Aktion für eine unabhängige Consigliere nazionale dott. Pirmin Schwander Contatto: [email protected] RICUPERARE L’AUTONOMIA! ISSN 2234-9790 Indirizzo: ASNI, redazione, Thunstrasse 113 casella postale 669, 3000 Berna 31 telefono: 031 356 27 27 fax: 031 356 27 28, [email protected] conto postale: 30-10011-5 L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) è il più grande movimento popolare apartitico per la libertà, l’indipendenza, la neutralità e la sicurezza. Gli obiettivi dell’ASNI (art. 2 dello statuto): • controllo della politica estera della Confederazione e informazione dei membri e del pubblico sui problemi e sulla questione della politica estera svizzera; • impegno per la salvaguardia dell’indipendenza, della neutralità e della sicurezza della Confederazione svizzera; • prevenzione di ogni sorta di attivismo in materia di politica estera e di assunzione di impegni internazionali inutili; • lotta per la democrazia diretta della Confederazione svizzera mediante il rafforzamento dei diritti politici del popolo Lo statuto dell’ASNI può essere consultato su www.asni.ch. LASCITI In un testamento esprimete le vostre volontà a seguito del vostro decesso su cosa dev’esserne dei vostri risparmi, titoli e beni immobili. Prendendo in considerazione l’ASNI, sosterrete il nostro lavoro per ottenere la libertà e la neutralità della Svizzera. Grazie di cuore. 2 All’assemblea generale dell’ASNI 2009 presentai così la mia posizione: «Gli accordi bilaterali non sono un’invenzione dell’Europa. Tra i singoli Stati si sono sempre stipulati degli accordi «bilaterali». Ma dopo il NO allo Spazio economico europeo nel 1992, il Consiglio federale non ha tanto cercato degli accordi ‘bilaterali’, quanto delle soluzioni alternative per imprimere un’accelerazione all’integrazione nell’UE del nostro paese, segretamente e senza interpellare il popolo. Pertanto non ha sorpreso il fatto che i singoli accordi siano stati accorpati e abbiano rappresentato per il Consiglio federale degli importanti passi per l’integrazione. La crisi non ha fatto altro che rivelare questa strategia. In particolare per quanto riguarda la questione del segreto bancario, appare evidente quale sia l’effettiva importanza dei singoli accordi. Consiglio federale e Parlamento hanno costantemente sottolineato e assicurato che tramite l’accordo sulla lotta contro la frode, l’accordo di associazione a Schengen e l’accordo sulla tassazione dei redditi da risparmio sarebbe stato garantito il segreto bancario e rafforzata la piazza finanziaria svizzera. Nel messaggio per l’approvazione degli accordi bilaterali tra Svizzera e UE del 1° ottobre 2004 il Consiglio federale scrive a ragion veduta: la Svizzera ha approvato l’avvio delle trattative contrattuali e la ratifica dei rispettivi accordi solo a patto di una salvaguardia degli interessi della piazza finanziaria svizzera, in particolare di un mantenimento del segreto bancario.» Allora venni deriso. E oggi? Le forze economiche si preoccupano della loro concreta situazione imprenditoriale. A loro non interessa che le Svizzere e gli Svizzeri non riescano più a pagare l’affitto, che nei treni dei pendolari non ci siano più posti a sedere e che le strutture stradali siano sovraccariche. Ma chi non vuole ammettere questi effetti negativi dell’immigrazione è cieco e sordo. Gli accordi di Schengen hanno portato a più criminalità, i costi dell’asilo esplodono. Il contribuente paga così solo affinché l’economia possa più facilmente assumere manodopera qualificata all’estero. Ho più volte messo in guardia contro la via bilaterale, dimostrando che era concepita fin dall’inizio quale progetto d’integrazione. Oggi siamo in un vicolo cieco. Mi arrabbio enormemente che alla fine degli anni ’90 non si sia combattuta con tutti i mezzi la via bilaterale, la manovra diversiva più catastrofica del 20° e del 21° secolo. Il generale Guisan si è verosimilmente già girato più volte nella tomba, per non parlare dei nostri padri fondatori. Il bilateralismo UE è logoro e gli accordi devono essere disdetti. La soluzione sta negli accordi di libero scambio fra Stati. Solo così ricupereremo la nostra autonomia. Consigliere nazionale dott. Pirmin Schwander Werner Gartenmann Direttore dell'ASNI Contatto: [email protected] DITTATURA DEI FRANCOBOLLI! O REPUBBLICA DELLE BANANE? La Cancelleria federale ha deciso che i tre referendum contro gli accordi fiscali con Germania, Gran Bretagna e Austria non sono riusciti. Assieme alla Giovane UDC, alla Lega dei Ticinesi, ai giovani socialisti, all’Unione dei contribuenti e a Young4Fun, l’ASNI e molte sezioni locali dell’UDC – senza il sostegno di un grande partito – avevano raccolto in totale 163‘000 firme. Nei mesi delle vacanze estive luglio e agosto non erano stati raggiunti gli obiettivi intermedi, ma con un enorme impegno si era potuto ricuperare in settembre. I comitati contavano quindi di avercela fatta, sebbene di misura. Ma alla fine tutto il lavoro è risultato inutile perché parecchi comuni non sono stati in grado di inoltrare tempestivamente le firme certificate o perché semplicemente si sono astenuti dal fare il loro lavoro. Qui non si tratta di attribuire a qualcun altro la Peppa tencia, è semplicemente un dato di fatto. La cancelliera cantonale ginevrina, signora Anja Wyden-Guelpa riconferma che il pacco con oltre 4'200 firme certificate per i referendum contro gli accordi fiscali con Ger- mania, Gran Bretagna e Austria è stato affrancato in modo errato. Si è dimenticato «1» (!) francobollo. Fin lì tutto OK, errori succedono dappertutto. Ma ciò che è assolutamente inaccettabile è che l’affrancatura debba avere un’importanza superiore a quella delle cittadine e dei cittadini. Chi sottoscrive un referendum esprime la sua volontà politica e non vuole certo che questa dipenda dall’offerta di francobolli della Posta. La Cancelleria federale non la vede così. Si ostina ad attenersi a un formalismo antidemocratico e impedisce l’esercizio dei diritti politici garantiti dalla Costituzione alle Svizzere e agli Svizzeri. Anche il rimprovero della Cancelleria federale per non aver «tenuto in considerazione l’efficienza delle autorità locali» è assurdo e ridicolo. Perché nel caso dei referendum fiscali inerenti a Germania e Gran Bretagna, le «autorità locali» avevano certificato le firme entro il termine legale dei 100 giorni – erano dunque stati efficienti (un grande ringraziamento ai funzionari comunali). Quindi: 148 co- muni erano stati «efficienti» ma, nonostante le molteplici indicazioni circa il termine di consegna (sul formulario delle firme, sulla lettera accompagnatoria ai comuni), hanno poi sbagliato l’affrancatura! Incollare francobolli ha qualcosa a che fare con l’efficienza? Non ci si può aspettare dalle »autorità locali” che tengano in considerazione i termini di consegna, spendendo un franco, invece di 85 centesimi, per un francobollo? Qui le «autorità locali» hanno toppato e mancato gravemente ai loro doveri. Rimane inoltre un retrogusto fasti- 3 I pacchi arrivano sempre bene a destinazione? 148 comuni hanno certificato le firme entro i termini di legge, ma affrancato la busta per Posta-B. Altri 198 comuni hanno pure certificato le firme entro i termini stabiliti dalla legge, «permettendosi» però di ritornarle dopo la scadenza del termine. Sono così state gettate alle ortiche 2'841 firme concernenti la Germania e 2'809 inerenti alla Gran Bretagna. dioso: Quanta pressione ha esercitato il Consiglio federale sulla Cancelleria? E che ruolo hanno svolto le grandi banche? Ringraziamo tutti coloro che si sono dati da fare con un impegno senza precedenti nella raccolta delle firme. L’insuccesso è amaro. Il comitato dell’ASNI ha deciso d’inoltrare ricorso al Tribunale federale contro le dichiarazioni di fallimento dei referendum da parte della Cancelleria federale. La vasta discussione suscitata dal caso dimostra che le attuali norme sono insufficienti. La Commissione politica del Consiglio nazionale ha altrettanto concluso che per la certificazione delle firme deve essere trovata una soluzione migliore. La politica sarà chiamata in causa. Nell’assemblea di aprile, i membri dell’ASNI hanno deciso di inserire negli statuti la lotta a favore della democrazia diretta. Chi si sarebbe aspettato che questo completamento degli statuti sarebbe diventato di tale attualità solo un paio di mesi dopo? L’ASNI si batterà per i diritti delle cittadine e dei cittadini. Dettagliate informazioni sui referendum falliti: www.asni.ch L’ASNI SI APPELLA AL TRIBUNALE FEDERALE: VOGLIAMO SAPERE! L’ASNI ha, nell’ambito del diritto di essere sentiti, dimostrato con fatti alla Cancelleria federale che i referendum inerenti a Germania e Gran Bretagna avevano ottenuto sufficienti firme certificate dai comuni entro il termine di 100 giorni stabilito dalla legge. Ma il lavoro manchevole di parecchi comuni ha fatto sì che le firme, peraltro tempestivamente certificate, arrivassero troppo tardi. Il comitato dell’ASNI ha deciso all’unanimità lo scorso 29 ottobre 2012, d’inoltrare ricorso al Tribunale federale contro le ormai definitive disposizioni della Cancelleria federale. La via di Losanna ci causa costi supplementari. Vi ringraziamo già sin d’ora per una vostra donazione! 4 SCANDALOSA CRITICA ALLA SVIZZERA Critica alla Svizzera per «razzismo e intolleranza» Il Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU ha poi, in occasione del periodico esame dei singoli paesi, passato la Svizzera sotto la lente. Diversi Stati hanno chiesto ulteriori misure per meglio tutelare in Svizzera i diritti dell’uomo. In totale si sono espressi 80 paesi sulla situazione dei diritti dell’uomo in Svizzera. Hanno preteso, fra l’altro, che la Svizzera combatta più severamente la discriminazione, che tuteli meglio gli immigranti e che rafforzi la parità fra uomo e donna. Il Pakistan è tornato ancora una volta sulla votazione anti-minareti di fine 2009, pretendendo una legge che vieti le attività di tutte le organizzazioni che diffondono razzismo. Gli USA, la Turchia, la Norvegia e altri paesi hanno deplorato la decisione del popolo svizzero. Molti paesi, fra i quali l’Olanda e la Spagna, hanno criticato le tuttora esistenti disparità sul mercato del lavoro fra uomini e donne. La Svizzera dovrebbe varare in questo senso una strategia nazionale. Inoltre, parecchi paesi hanno chiesto che la Svizzera ratifichi rapidamente la convenzione dell'ONU sui diritti dei lavoratori migranti, quella sui diritti delle persone con disabilità, nonché la Convenzione dell’ONU contro le sparizioni forzate. Il ministro degli affari esteri si è detto fiducioso che ambedue le ultime convenzioni saranno ratificate presto. Il Consigliere federale Burkhalter ha promesso di adottare 50 proposte del Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU Così no! L’ASNI condanna l’inqualificabile critica alla Svizzera da parte dell’estero. Come si dice: «Ognuno dovrebbe spazzare davanti alla propria porta!» Altrettanto l’ASNI censura la debole difesa dei nostri interessi da parte del consigliere federale Burkhalter, cui non importa se la popolazione svizzera è oggetto di offesa. È scandaloso che le Svizzere e gli Svizzeri co-finanzino tali gremi ONU fatti soltanto per profilarsi. (Fonte: Tagesanzeiger online, 29.10.12) Membri del Consiglio dei diritti dell’uomo: Africa: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Gibuti, Camerun, Congo, Libia (temporaneamente sospesa), Mauritania, Mauritius, Nigeria, Senegal, Uganda. Asia: Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Giordania, Qatar, Kirghizistan, Kuwait, Malaysia, Maldive, Filippine, Arabia saudita, Tailandia. America latina e Caraibi: Cile, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Cuba, Messico, Perù, Uruguay. Europa dell‘est: Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Repubblica ceca, Ungheria. Gruppo occidentale: Belgio, Italia, Norvegia, Austria, Spagna, Svizzera, USA. 5 Mike Egger Consigliere cantonale, direttore Young4FUN.ch Berneck SG [email protected] «IN FUTURO COLLABORARE ANCORA PIÙ STRETTAMENTE!» ASNI: Signor Egger, Lei è recentemente stato nominato quale primo direttore del movimento giovanile Young4Fun. Cosa significa Young4Fun, cosa vuole Young4Fun? Mike Egger: Young4Fun significa un’organizzazione giovanile impegnata sul fronte della libertà, indipendenza e neutralità della Svizzera (in tedesco: Freiheit, la nostra libertà, indipendenza e neutralità. In concreto, respingiamo l’UE, la NATO e gli accordi internazionali svantaggiosi. Osserviamo in modo estremamente critico la politica estera della Svizzera e ci sta a cuore il futuro del nostro paese. ASNI: Perché Young4Fun? è membro di «La mia più grande preoccupazione è la strisciante esautorazione del popolo.» Assemblea generale di Young4Fun del 6.10.12: il presidente di Young4Fun Consigliere nazionale Lukas Reimann, il direttore dell’ASNI Werner Gartenmann (oratore ospite) e il direttore di Young4Fun Mike Egger. Unabhängigkeit, Neutralität, NdT). Il «Fun» deriva anche dal fatto che associamo queste tre parole con il divertimento (in inglese «fun», NdT). Non siamo un partito e su temi di politica prettamente interna non prendiamo posizione. Ci battiamo attivamente contro l’adesione a diverse associazioni internazionali che mettono a rischio 6 Mike Egger: Sono membro di Young4Fun, perché già da lungo tempo non sono soddisfatto della politica estera svizzera. Bisogna cambiare qualcosa e Young4Fun cambierà qualcosa. Noi di Young4Fun ci impegniamo a favore di una politica estera migliore e più sicura di sé. Affrontiamo assieme temi di politica estera che non sono sempre comodi da discutere e da spiegare. Un esempio attuale è sicuramente l’imposta alla fonte con Germania, Gran Bretagna e Austria. ASNI: Quali obiettivi e temi di grande importanza persegue quale direttore? Mike Egger: Il mio obiettivo primario è che Young4Fun diventi più attivo e anche più attrattivo. Negli ultimi anni la nostra organizzazione giovanile è stata molto tranquilla e abbiamo lasciato temi di enorme importanza in mano ai nostri avversari. Ciò deve cambiare in futuro. Perché la Svizzera deve assolutamente rimanere autonoma e a questo scopo dobbiamo batterci tutti assieme. A mio avviso, per noi giovani il tema politica estera è molto importante, perché alla fin fine ne va del nostro proprio futuro (per esempio posti di lavoro, criminalità, eccetera). ASNI: Come vede Young4Fun il suo rapporto con l‘ASNI? Mike Egger: Il rapporto con l‘ASNI è molto buono. Tuttavia, in futuro dobbiamo collaborare ancora meglio e più strettamente di quanto fatto finora. L‘ASNI è sempre stata ed è tuttora per noi un partner affidabile per le campagne di voto o per i referendum. Questo rapporto molto schietto lo vogliamo assolutamente continuare e, laddove possibile, anche ulteriormente intensificare. Solo con le forze unite delle nostre organizzazioni possiamo ottenere soddisfazione delle I S E T IN SIN nostre richieste e raggiungere i nostri obiettivi. ASNI: Quale evoluzione politica Le dà maggiori preoccupazioni? Mike Egger: La mia più grande preoccupazione è la strisciante esautorazione del popolo. Perché parlo proprio di questo tema e perché questo ha a che fare con la politica estera? È semplice: il Consiglio federale, come pure il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati, tenta sempre di far passare il più possibile inosservati dei temi importanti (anche quelli che modificano in modo determinante la politica estera), portandoli avanti senza troppa ostentazione e contrabbandandoli alle spalle del popolo con il motto «Se nessuno se ne accorge, non succede niente e non c’è resistenza». Un ulteriore punto è sicuramente la strisciante adesione all’UE e la ripresa automatica delle leggi europee. Un momento o l’altro saremo andati così avanti che dovremo dire «ormai non ci resta altro da fare che aderire all’Unione europea». Ciò non deve assolutamente succedere e per questo è importantissimo che l‘ASNI e Young4Fun osservino con la massima attenzione cosa succede nella politica estera della Svizzera. Cari membri dell’ASNI, sostenete Young4Fun quali membri passivi: www.young4fun.ch o con un sostegno finanziario sul C.C.P. 90724162-3 Obiettivo bilaterale mancato! Accordo di Schengen/Dublino: 100 milioni di franchi l’anno Nell’opuscolo di voto del 2005, il Consiglio federale aveva parlato di una spesa annuale di 7,4 milioni di franchi. Adesso la spesa è di 14 volte superiore. [20 Minuten Online, 19.10.12] Nel frattempo, La Svizzera diventa pure più insicura a causa delle frontiere aperte! E l’asilo ci costa nell’anno in corso oltre 1,2 miliardi di franchi. Ma la consigliera federale Sommaruga difende Schengen/Dublino: «Vorrei solo ricordare alla Grecia che la Svizzera ha un interesse a che Schengen controlli bene anche proprio quelle frontiere esterne». Schengen rende più sicura la Svizzera? Dublino fa diminuire i costi dell’asilo? Politica delle menzogne! Lotta dei tecnocrati UE contro la Banca federale Politici UE ed economisti condiscendenti denunciano la Banca federale tedesca: conduce una guerriglia contro l’Euro. Essa ci dice invece soltanto la verità circa l’imminente catastrofe inflazionistica. Jens Weidmann ha commesso un orrendo delitto. Il presidente della Banca federale tedesca ci ha rivelato la verità: ossia a quanto poco servono realmente i megaprogrammi miliardari d’aiuto ai sovraindebitati Stati-Euro – e quali drammatici danni causeranno invece a lungo termine. Da «I» come inflazione a «S» come sovraindebitamento definitivo della Germania. Per questo Weidmann si oppone a che la Banca centrale europea diretta da Mario Draghi finanzi fattivamente mezzo Sud-Europa, e questo nonostante sia proibito dagli statuti della BCE. Dice Weidmann: «Il finanziamento di governi tramite la BCE può rendere dipendenti quanto una droga». [FOCUS Online, 6.11.12] Spreco di denaro in grande stile Malagestione anche in tempi finanziariamente grami: negli scorsi anni sono stati spesi in modo sbagliato 5 miliardi di Euro del bilancio UE, constata la Corte dei conti europea. La percentuale d’errore è aumentata. [FOCUS Online, 6.11.12] L’importante è che vada bene alla burocrazia L’UE è insignita del Premio Nobel per la pace – ed è anche un Moloc burocratico. Decine di migliaia di funzionari UE potranno apparentemente godere di un polposo aumento di salario. La crisi finanziaria, si dice, non è un motivo per rinunciare a questo vantaggio. I 33'000 funzionari UE possono contare, nel corso dei prossimi mesi, su un aumento fino all’8,8% del loro salario. [FOCUS Online, 5.11.12] 7 L’OBIETTIVO NON È ANCORA RAGGIUNTO: abbiamo assolutamente bisogno di più firme! Fermiamo l’abbandono della politica di neutralità La neutralità non è ancorata nella Costituzione federale. Lo scorso maggio, il ministro degli esteri Burkhalter ha preso la parola al vertice NATO a Chicago, promettendo maggiore collaborazione. Chi vuole estendere la collaborazione con la NATO, intende abolire la neutralità. La «iniziativa-neutralità» vuole impedire di gettare alle ortiche la politica di neutralità. Costruiamo un futuro politicamente neutrale! Aiutateci attivamente a raccogliere le firme. Ulteriori informazioni e formulari per la raccolta delle firme: www.neutralità.ch, tel. 031 356 27 27 8 INVITO LA VIA DELLA SVIZZERA VERSO IL FUTURO Manifestazione commemorativa pubblica per il 20° anniversario del NO allo SEE/UE del 6 dicembre 1992 Domenica, 2 dicembre 2012, ore 14.00, Bienne Strandboden/Hayek-Park, direttamente al bordo del lago. 10 minuti a piedi dalla stazione di Bienne – percorso segnalato, shuttle-bus dalla stazione (Uscita lago), parcheggi a disposizione DRAMMATICA DISOCCUPAZIONE NELL’UE Nell’Eurozona la quota di disoccupazione, adeguata stagionalmente, era in settembre 2012 dell’11,6%, contro l’11,5% di agosto. Nell’UE27 la quota di disoccupazione era del 10,6%. In confronto a settembre 2011, le quote in ambedue i territori sono aumentate considerevolmente. L’Ufficio di statistica dell’UE, Eurostat, stima che in settembre 2012 nell’UE27 25,751 milioni di persone erano disoccupate, di cui 18,5 milioni nell’Eurozona. La quota di disoccupazione giovanile in settembre 2012 era del 22,8% nell’UE27 e del 23,3% nell’Eurozona. Le quote più alte erano registrate dalla Grecia (55,6%) e dalla Spagna (54,2%). ATTO OSTILE CONTRO LA SVIZZERA! DOV’È IL CONSIGLIO FEDERALE? La Direzione nazionale delle inchieste fiscali (DNEF) francese conferma di procurarsi illegalmente sul territorio nazionale della Confederazione, senza l’autorizzazione da parte di quest’ultima, del materiale di prova contro gli evasori fiscali francesi. I Francesi violano così la sovranità della Svizzera. Perché il Codice penale proibisce le indagini di autorità straniere sul nostro territorio. Il Ministero pubblico della Confederazione conferma la presenza delle spie francesi: «È una realtà che degli investigatori fiscali francesi entrano in Svizzera svolgendovi delle indagini», dice il procuratore federale Michael Lauber. Gli intrusi francesi si spacciano per turisti e utilizzano targhe non valide, per cui è impossibile rintracciarli. [Tages-Anzeiger Online, 11.11.12] ASNI, redazione, Thunstrasse 113 casella postale 669, 3000 Berna 31 telefono: 031 356 27 27 conto postale: 30-10011-5 Aktion für eine unabhängige und neutrale Schweiz