RELAZIONE Il momento più importante ed anche emozionante del mio servizio nel 2010 è stato la partecipazione alla Riunione di Servizio Mondiale che si è svolta in ottobre 2010 a Città del Messico. Prima d’iniziare questa relazione desidero raccontare un episodio che mia dato un brivido di commozione. Una mattina verso le sette partecipavo, prima dei lavori, ad una riunione di condivisione con altri alcolisti, una normale riunione di gruppo e mi sono guardato attorno. Eravamo in cinque: asiatico, un sudamericano, un australiano ed un sudafricano ed un europeo, io. Ho provato un brivido 5 persone, 5 continenti, 5 alcolisti! Il 21° World Service Meeting (W.S.M.) si è svolto a Città del Messico dal 17 al 21 ottobre 2010. Hanno partecipato 54 delegati provenienti da 35 nazioni. Il numero dei paesi al mondo in cui attualmente è presente Alcolisti Anonimi è ben superiore ma al WSM partecipano solo quelle associazioni nazionali che hanno una struttura di servizio abbastanza solida, un ufficio dei Servizi Generali che tra l’altro si della traduzione , della stampa e della diffusione della Letteratura. Alle volte comunque sono assenti alle riunioni anche paesi che pur avendo queste caratteristiche si trovano in difficoltà economiche. Il 21° WSM, il cui tema è Sponsorizzazione: Nostra Responsabilità ha avuto inizio nel pomeriggio di domenica 17 ottobre con il benvenuto del presidente di A.A. Messico, paese ospitante. Subito dopo Phyllis H. general manager dell’Ufficio dei Servizi Generali Usa e Canada, nella sua veste di vice-presidente della riunione di mondiale ne illustrato l’intero programma. All’organizzazione del meeting partecipavano anche il coordinatore di Warren S., alcuni membri dello staff dell’ufficio dei Servizi Generali di New York ed alcuni traduttori. La presentazione del tema del 21° WSM è stata affidata a Kristine L. della Norvegia. Phyllis H. ha presentato una chiara relazione sulla funzione del Fondo Internazionale della Letteratura, i risultati e la partecipazione dei paesi ad esso. Senza nulla togliere all’aspetto economico che questo ha per le varie Associazioni, è comunque fondamentale il ruolo che svolge a livello mondiale per la diffusione e la conoscenza del messaggio di Alcolisti Anonimi. (Il testo di questa presentazione si trova nel sito in questa sezione del Comitato Internazionale). Sono seguite, durante tutti i giorni della Riunione, diverse presentazioni che i cui temi venivano trattati da due o tre alcolisti. LA DONNA IN A.A. Tre delegate provenienti rispettivamente dalla Russia, dalla Gran Bretagna e dal Brasile hanno trattato alcuni aspetti specifici quali: Qual’è il modo migliore per raggiungere una donna alcolista? in cui la russa Svetlana S. ha detto tra l’ altro: So bene e ricordo la tremenda paura che avevo di ammettere che ero un’alcolista. So bene e ricordo come le donne che bevono possano essere censurate e umiliate. La nostra società guarda alle donne che bevono molto peggio di quanto non faccia con gli uomini. A questo proposito abbiamo addirittura un proverbio in Russia: ‘Quando un uomo beve, mezza casa va a fuoco, quando beve una donna, tutta la casa brucia.' Questo proverbio ben descrive l’atteggiamento verso le donne alcoliste in Russia. La nostra società, dice Svetlana, è pervasa da una gretta ignoranza sul problema dell’alcolismo. L’immagine generalmente diffusa dell’alcolista è quella di un barbone che si aggira barcollante tra l’immondizia e le discariche. E la maggioranza delle persone nella nostra società addirittura nega che l’alcolismo sia una malattia. Persino i medici e gli psichiatri sembra condividano questa opinione. Tutte queste cose, naturalmente, possono essere un deterrente per le donne ancora nel problema di entrare in A.A. Quindi penso che dovremmo trovare il modo (più incisivo) per fare testimonianza più spesso delle nostre storie personali, - le storie della nostra malattia e del recupero in A.A. Storie di donne alcoliste dovrebbero essere pubblicate sui giornali, comparire nei programmi TV, nei programmi radio ed in internet. E attraverso le nostre storie la donna alcolista ancora nel problema e nella sofferenza potrà vedere che tra i membri di A.A. ci sono donne più giovani e più anziane, donne con un alto livello di istruzione e donne senza istruzione, casalinghe e direttrici di società, donne manager, ricche e povere, sposate e nubili. E naturalmente dovremmo raggiungerle nel nostro modo tradizionale e sperimentato, parlando faccia a faccia, un’alcolista ad un’altra.” Mentre l’inglese Sheila D. che ha svolto il tema, Come fare che la donna si fermi in A.A., dice che la cultura britannica del bere è molto cambiata negli ultimi vent’anni, perché le donne che hanno problemi con l’alcol sono accettate più apertamente e sono benvenute nei locali pubblici. Nel 1964 il 18% dei membri A.A. in Gran Bretagna erano donne mentre un sondaggio del 2005 ha mostrato che le donne rappresentano il 37% e vuol che il 63% devono essere uomini, quindi possiamo chiederci perché gli uomini restano? In realtà perché ciascuno di noi resta? Ricordo di aver letto il libro Alcolisti Anonimi nella disperata ricerca di trovare il capitolo che seguisse quello dei mariti, perché pensavo che poi ci sarebbe stato uno sulle mogli. Ebbi un risentimento istantaneo … ma chi credono di essere ? Ho ascoltato uomini che condividevano le proprie esperienze: ho capito subito che nonostante le nostre azioni potessero essere diverse, emotivamente eravamo molto simili. Il primo gruppo in cui entrai divenne il mio gruppo, dove c’era anche un piccolo numero di donne, e lì sia uomini che donne aiutavano a lavare le tazze ed erano ugualmente impegnati nel servizio. Apprezzo il fatto di vivere in un Paese dove le donne sono trattate senza disparità . Nei miei primi giorni in A.A. mi fu suggerito di stare vicino a donne sobrie, e, quando fossi stata pronta, di scegliere una sponsor donna, e mi fu detto che in quel periodo della mia vita avevo bisogno di una storia sentimentale come di un buco in testa. Ascoltai dare lo stesso consiglio da uomini ad altri uomini. Quando poi ebbi la fiducia del gruppo e iniziai a condurre una riunione ed ero già un pò abituata, una sera mi resi conto, a metà della riunione, che ero la sola donna nella stanza e che non me ne preoccupavo affatto. A quel punto gli uomini del gruppo erano diventati fratelli e compagni di viaggio nel percorso di recupero, che stavano tutti cercando di rimanere sobri e di trasmettere il messaggio a coloro che non ci avevano ancora trovati. Forse stavo cominciando a sentirmi meno speciale e diversa. Sono stata in molti posti e ho incontrato nuovi amici, sia uomini che donne. La brasiliana Celi S. nella sua “Partecipazione delle donne nella struttura di servizio di A.A.” parla delle difficoltà che le donne hanno avuto all’ inizio anche solo ad entrare nei gruppi di AA a causa dei molti pregiudizi. Dice “ Uomini e donne, camminiamo insieme con un unico obiettivo: portare il messaggio senza riserve o distinzioni ad altri che soffrono. La donna angosciata, afflitta che per anni aveva lottato da sola per salvare la sua casa, il suo senso di dignità, la sua speranza, attraverso Dio-gratitudine dato ha cominciato ad essere coinvolta nel servizio e risvegliata dal lavoro di dodicesimo Passo, passa il cibo spirituale che ha ricevuto a coloro che sono appena arrivati. In A.A. Brasile il pregiudizio maschile, della volontà degli uomini ad accettare le donne solo come collaboratori è semplicemente scomparso, perché abbiamo già visto le donne come delegati di zona e fiduciari che svolgono questi ruoli estremamente responsabile molto bene. SETTIMA TRADIZIONE Tre relazioni presentate dal’Australia, Sud Africa e Venezuela evidenziavano aspetti e problematiche della VII Tradizione. Nella sua presentazione Steve T. dell’Australia, “Il supporto materiale alla spiritualità” dice tra l’altro “ Io non so che cosa accade nel vostro paese, ma in Australia al termine di una riunione facciamo girare un cesto per la raccolta del danaro e, nella maggior parte dei gruppi, il segretario borbotta qualcosa come: "Noi ci autofinanziamo ……. Settima Tradizione …. Per favore mette un po’ di soldi se ne avete un po’…. " Di solito lo dicono in modo rapido e poco distinguibile. Essi sembrano essere un po' in imbarazzo nel chiedere soldi. Sentono come se chiedessero l’elemosina. Nei gruppi più vecchi, più affermati, dove la questione dei soldi è stata discussa con attenzione dalla coscienza di gruppo, il segretario di solito è più diretto e dice qualcosa del tipo: “In conformità con la Settima Tradizione, questo gruppo è completamente autosufficiente. Non vi è alcun obbligo di dare soldi in una riunione A.A. e noi accettiamo solo il denaro dai membri A.A.. I soldi che date vengono utilizzati per tenere questo incontro pagando l'affitto per la sala e fornendo letteratura e rinfreschi. Poi abbiamo diviso il surplus tra il USG e le nostre strutture locali. Il denaro che voi date svolge un ruolo fondamentale nel portare il messaggio al alcolista che ancora soffre.” Ho scoperto che un'introduzione di questo genere prima della raccolta può raddoppiare l'importo che si ottiene. Ma vogliamo più soldi? Vogliamo più spiritualità non è vero? Vogliamo più sobrietà. Che cosa ha a che fare il danaro con tutto questo? Si può rispondere molto facilmente non appena si pensa al nostro scopo primario… “ Il delegato del Sud Africa Deena M. svolge il tema della “Povertà collettiva”. “ ….. Dice Bill in AA diventa adulta pp. 140-141: Ebby andando a trovare Bill stabilì il principio che AA in azione richiede il sacrificio di tempo e pochi soldi. John D. Rockefeller Jr. che, anche se ha sostenuto il lavoro dell’Associazione nascente con tutto il cuore, si è rifiutato di fornire il sostegno finanziario previsto indicando che, "il danaro rovinerà questa cosa" e contribuendo così a gettare le basi della tradizione di AA di auto-sostegno e la povertà dell’associazione. L'idea della nostra povertà collettiva è radicata nella nostra storia dei nostri inizi e ha stabilito come principio guida nella VII Tradizione della nostra Associazione in cui si afferma: "I gruppi AA stessi dovrebbero essere completamente mantenuti da contributi volontari dei propri membri. Crediamo che ogni gruppo presto realizza questa idea: che qualsiasi sollecitazione pubblica di fondi utilizzando il nome di Alcolisti Anonimi é assai pericolosa. L'aspetto della VII Tradizione che va dritto al cuore della povertà collettiva è: "Noi vediamo con molta preoccupazione quei tesorieri AA che continuano, al di là della prudente riserva ad accumulare fondi per nessun scopo dichiarato di AA". Consideriamo con molta preoccupazione quei tesorieri di A.A. che continuano al di là di una prudente riserva, ad accumulare fondi per uno scopo AA non precisato. "I nostri fiduciari hanno scritto una pagina luminosa della storia AA. Essi hanno dichiarato il principio che AA deve sempre restare povera. Nella sua presentazione “Contabilità e trasparenza” il venezuelano Cipriano S. dice tra l’altro: “ …. per quanto riguarda i soldi, ho cambiando il mio modo di pensare e di agire. Ho capito che la responsabilità della VII Tradizione comincia da me, e avrei dovuto aumentare il mio contributo volontario per il mio gruppo di appartenenza e ho sentito che anch’io avevo l'obbligo di prendere parte ai piani di auto supporto della struttura di servizio di AA venezuelana, soprattutto nel Piano Compleanno e al Piano 365 (un bolivar al giorno ogni giorno dell'anno). Anche quando i fiduciari e i tesorieri sono onesti e sinceramente impegnati per il benessere della Associazione, a volte esiste ancora diffidenza tra i membri. Per questo motivo, si deve capire che l'onestà, di per sé non è sufficiente. Oltre ad essere onesti, bisogna agire con trasparenza, il che implica di mostrare con chiarezza come il denaro è stato speso ed i materiali distribuiti. E così la sfiducia è ridotto al minimo in questa delicata operazione di gestione del denaro. SPONSORIZZAZIONE Il tema principale del WSM, Sponsorizzazione, è stato ulteriormente approfondito dalle presentazioni del delegato dell’Europa di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) Lothar U. , di Luc V.G. del Belgio di lingua fiamminga ed del messicano Elfido Q.O. che illustrandone gli aspetti a vari livelli della struttura di A.A. da quello personale in gruppo fino a quello tra nazioni diverse e di cui trascrivo alcuni dei punti più interessanti. “La sponsorizzazione da alcolista ad alcolista di Lothar U.: “ La sponsorizzazione è la spina dorsale della nostra Associazione. Quando un nuovo alcolista chiede di avere uno sponsor, fa probabilmente la seconda azione umile della sua vita, dopo aver ammesso la sua impotenza di fronte all'alcool. Si tratta della prima occasione per parlare dei propri problemi con l’alcool e con la vita. Tutto ad un tratto, qualcun altro sta portando assieme a lui i suoi peggiori segreti. Indovinate un po’? I segreti diventano più lievi da sopportare, perché non siamo più soli. Il primo passo è avere fiducia in un altro essere umano. Il rapporto tra sponsor e sponsee crea un'intimità che probabilmente entrambi all’inizio vivono solo come un obbligo da accettare di fatto. Lo sponsorizzato fa i suoi primi passi verso l'amore incondizionato che è il segno distintivo della nostra Associazione. La sponsorizzazione é per entrambi una situazione in cui vincono entrambi. E ' il più ampio percorso che porta dall’"Io" al "noi". La cura e la condivisione tra sponsor e sponsee è il legame più forte che si possa immaginare. Tuttavia è un legame aperto - libero di essere mantenuto, perso o sciolto, se si sente che è il momento di cambiamento. Un alcolizzato vuole sempre il meglio per il suo amico alcolista. Gli sponsorizzati vogliono smettere di bere e, quindi, sono disposti a conoscere il programma, i Passi, come condurre la propria vita, come vivere senza alcol. La situazione dello sponsor è quello di chi sta imparando a "trasmettere il messaggio". Orienta il cammino del suo sponsee attraverso il programma e, quindi, anche gli strumenti utili per una conoscenza più profonda. Si parla spesso di comunicazione interna: la sponsorizzazione è il classico esempio di come la comunicazione può funzionare e funziona ogni singolo giorno. La comunicazione può funzionare tra gli esseri umani, a patto di praticare l'onestà e l'apertura, essere disposti a condividere tutto e, per grazia di Dio, questo è ciò che accade all'interno di AA. Sponsor e sponsee hanno la necessità di definire il loro obiettivo comune: lavorare insieme al programma, ripercorrere i passi insieme, fare conoscenza con le tradizioni ed i concetti, inoltre il rapporto cresce anche facendo servizio assieme. Luc V.G. nella sua “Sponsorizzazione da Gruppo a Gruppo” dice “: La responsabilità della sponsorizzazione non è scritta e si esercita in modo informale, ma è una parte fondamentale del nostro approccio al recupero. Programmi attivi di sponsorizzazione ricordano a tutti i membri l'obiettivo primario di ogni gruppo: portare il messaggio agli alcolisti che ancora soffrono, e accresce l'unità del gruppo. Non è vero che se uno segue gli incontri di A.A. Non ha bisogno di altro aiuto. E' proprio allora che c'è più bisogno di aiuto per avanzare nel programma. Qualcuno nel mio Paese pensa davvero che, una volta fatto il Dodicesimo Passo e continuando a frequentare, assolvono alla loro responsabilità e che il loro obiettivo sia quello di partecipare agli incontri e di rimanere sobri. La sponsorizzazione deve avvenire su due vie, tu hai bisogno di un altro quanto lui ha bisogno di te, ci ha detto Bill. Lo sponsor e lo sponsorizzato s’incontrano da uguali. Il gruppo che sponsorizza condivide le esperienze, in modo che alla fine tutti ricevono un beneficio dalla condivisione. I gruppi possono condividere quello che hanno imparato attraverso gli anni. Per esperienza personale so bene che la forza del gruppo si manifesta chiaramente attraverso la condivisione. È importante che nessuno di noi dica agli altri cosa debbono fare e come, ma piuttosto in che modo noi abbiamo risolto certi problemi, incoraggiandoli a trovare la loro strada. Il nostro compito è quello di avvertirli rispetto agli errori più frequenti e banali. La sponsorizzazione tra gruppi offre la possibilità ai membri dei gruppi stessi di conoscere altri alcolisti. Quando un gruppo chiede aiuto, A.A. deve essere presente e rispondere alla chiamata. Prima di iniziare il programma di sponsorizzazione dobbiamo avere l’approvazione della coscienza di gruppo, perché la sponsorizzazione coinvolgerà tutti i membri del gruppo. Un buon metodo per attivare sponsorizzazioni tra gruppi è quello di organizzare party festivi speciali, incontri o altre celebrazioni preparate dai gruppi della vostra area. Nel Belgio di lingua fiamminga i nuovi gruppi intervengono negli incontri regionali per presentarsi. La maggior parte delle volte chiedono una sponsorizzazione per avviare al meglio i loro primi incontri. Se la coscienza di gruppo acconsente, alcuni membri del gruppo si organizzeranno per partecipare agli incontri del gruppo richiedente per dare supporto sul piano spirituale. Questa partecipazione darà più forza e più conoscenza al gruppo nuovo. A volte un nuovo gruppo nasce per filiazione da un altro gruppo. In questo caso il gruppo ha una sua conoscenza di base per iniziare il lavoro, ma hanno bisogno del supporto di altri gruppi per rafforzarsi. Nel 1995 il Consiglio di A.A. Belgio di lingua fiamminga chiese ad un Fiduciario di prendere contatti con A.A. Romania. E dopo diverse visite in loco, finalmente nel 1998 venne fondata AA Romania. Nel frattempo A.A. di lingua fiamminga era partita con un programma di sponsorizzazione economica per aiutare l’Associazione Romena a stabilizzarsi.. Alla Riunione di Servizio Europea nel 1999 la mozione finale diceva: “La sponsorizzazione economica verso altri gruppi è consentita. Suggeriamo che ad occuparsene sia chiamato il Consiglio dei Servizi Generali del Paese interessato, ma se questo non lo facesse, singoli gruppi possono prendere l’iniziativa di farlo”. Nel 2002 diversi membri di A.A. presero l’iniziativa di fondare un gruppo ufficiale di A.A. chiamato “A.A. amici della Romania”. I membri di questo gruppi sono andati più volte, a loro spese, in Romania per portare all’Associazione romena supporto spirituale e finanziario. Nei primi anni abbiamo provveduto a pagare per viaggi ed alloggi dei partecipanti alle loro convention. Abbiamo sempre detto loro che non eravamo lì per dire come si facevano le cose, ma solo per dire come ci eravamo regolati noi in situazioni analoghe, sperando che la nostra esperienza potesse tornare utile. Grazie al supporto non solo materiale, oggi A.A. Romania è membro di A.A. Mondiale. I molti contatti e le tante visite dei membri del gruppo “AA amici di Romania” ha contribuito a gettare le basi per una struttura capace di guardare al futuro. L’Associazione Romena oggi ha un solido magazzino di letteratura ed è in grado di organizzare un meeting annuale in piena autonomia. Nella Conferenza del 2009 erano presenti tre membri di AA Belgio di lingua fiamminga, un membro di A.A. Svezia ed un rappresentante dell’EIC di New York, oltre a più di 100 partecipanti da tutta la Romania. I partecipanti da altri Paesi erano stati invitati da A.A. Romania ma erano venuti a proprie spese. Ecco alcuni passi de “La sponsorizzazione tra Paesi” di Elfido Q.O. : “ I cofondatori avevano sviluppato nel tempo un programma di recupero ed avevano portato alla sobrietà un pugno di persone sofferenti. Però nel mondo c'erano milioni di persone con seri problemi di alcolismo. In che modo avrebbero potuto offrire questa opportunità così promettente? Era facile capire che, proseguendo di quel passo, non sarebbero mai riusciti a raggiungere la maggior parte degli alcolisti nel mondo. Era anche chiaro che non potevano continuare ad essere una società segreta. Il nostro gruppo ed il suo messaggio dovevano diventare pubblici ed in questo modo nacque l'idea di mettere per iscritto il metodo che aveva dimostrato di funzionare così bene. Un libro nel quale avrebbero potuto raccontare le loro esperienze avrebbe potuto arrivare in luoghi che loro, di persona, non avrebbero mai potuto raggiungere. Fu proprio grazie a queste vaghe idee, nate in risposta ai problemi che l'Associazione incontrava nei primi anni di vita, che il Grande Libro fu pubblicato. Subito dopo vennero dati alle stampe altri materiali che indicavano le strade percorribili per gestire tanto i problemi incontrati ad ogni stadio del recupero e ad ogni livello del servizio. Cito questa frase di Bill: “Cominciamo dal mio sponsor, Ebby. Quando Ebby comprese quanto era grande il mio problema con l'alcol, decise di farmi visita. Lui stava a New York, io a Brooklin. La decisione non bastava. Dovette fare qualcosa e spendere dei soldi. Mi telefonò e poi prese la metropolitana. Costo totale: dieci centesimi. Spiritualità e denaro si sono mischiati. L'una senza l'altro non avrebbe sortito nessun effetto. In quel momento Ebby stabilì il principio che ogni azione comporta il sacrificio di molto tempo e di un po' di soldi”. (da A.A. diventa adulta, pp 141-142) La sponsorizzazione richiede tempo, denaro ed energia per fare sì che la persona, il gruppo o il paese sponsorizzato possa rivedere il proprio punto di vista sul metodo di AA e pure modificare il proprio metodo e le procedure per conformarsi a quanto stabilito nei Principi di AA. Spero che possa emergere un piano di sponsorizzazione nel quale chi ha più forza ed organizzazione possa aiutare le strutture nascenti e che possiamo sviluppare un metodo di comunicazione facile da usare, efficace ed a basso costo, che vivifichi lo spirito di servizio. Con l'azione e l'unità, democratica e sincera, l'amore e il successo porteranno a grandi raccolti e dall'unione di amore e successo dipende la continuità di AA. e già molti e importanti esempi vengono da ogni sorta di esperienze disponibili nella nostra straordinaria Associazione. I GIOVANI e A.A. Questo è un tema spesso ricorrente nelle riunioni di servizio internazionali e anche in questo WSM è stato nuovamente illustrato con tre relazioni il tema dei Giovani e Alcolisti anonimi. Adam N. della Polonia hanno presentato “Giovani con pluri-dipendenze” e parlando della sua esperienza dice: “ Quando sono arrivato in A.A. avevo 27 anni ed ero devastato da sei mesi di bevute interrotti da periodi sempre più brevi dove tentavo di migliorare la mia salute e i rapporti familiari. Avevo sperimentato “l'eroina polacca”, droga psicoattiva. Comunque il mio problema più serio a quel tempo era alcool o, più esattamente, la mia strisciante dipendenza da alcol. Adesso credo che le droghe e gli stupefacenti erano solo un sostitutivo. Ho sempre faticato per ottenere lo stesso risultato: migliorare il mio stato d'animo o cambiarlo! Qualche anno prima di approdare in AA pensavo che non mi servisse disintossicarmi perché avevo sperimentato sintomi molto pesanti di astinenza dalla droga. Alcuni amici si presentano come alcolisti e dipendenti da droga, gioco o altro. ardo. In ogni caso all’inizio di ogni riunione il Segretario legge ad alta voce la 'formula del nostro unico scopo ', richiamando così la concentrazione alla dipendenza da alcool ed il recupero dall’alcolismo. Penso che sia significativo e sottolinea l'importanza e il senso della V Tradizione AA. Sottolineare l’unico scopo dell’Associazione aiuta il Segretario a focalizzare l’attenzione di tutti gli amici che possano avere altre dipendenze quando fanno le loro testimonianze. Il mio gruppo si riunisce a in un luogo particolare: s tratta di un ricovero notturno per i senzatetto. Queste persone spesso vengono alle nostre riunioni, e si scopre che tra loro vi è un folto gruppo di giovani con dipendenze complesse. Il tema di Martin B. della Gran Bretagna è “Come comportarsi sotto il profilo etico e giuridico nel portare il messaggio in istituti correzionali per i giovani”. Le Tradizioni di AA, dice Martin, trattano molto succintamente delle questioni etiche e se le seguiamo da vicino, allora saremo molto ben guidati. Per la seconda parte – quella legale – si tratta di vedere la legge del paese interessato, visto che AA segue sempre le leggi del paese in cui opera. Quando i giovani ci fanno domande, dovremmo sempre dare la nostra esperienza – non il nostro parere; non dovremmo mai assumere l’atteggiamento di superiorità tipo: “Io la so più lunga di te”. Dovremmo ricordarci che i giovani pensano e agiscono diversamente dagli adulti. Lasciamo che trovino le risposte da loro stessi; fa parte del loro “rito di passaggio” all’età adulta: Sosteneteli se necessario, ma non giudicateli – questo è compito del Potere Superiore. Non fate drammi o romanzi e non cercate di abbellire le vostre storie ma parlate dell’esperienza col cuore, visto che “Quello che viene dal cuore, va diretto al cuore” In AA ci sono tantissimi “avvocati” che “pensano di sapere” o che ricordano che “così era vent’anni fa”, o che hanno un’opinione ben strutturata su come si dovrebbe fare. Usare i loro consigli sovente ben intenzionati potrebbe danneggiare AA. Nella terza relazione, “Come trattare con I minori nelle riunioni di gruppo” lo spagnolo Francisco A. dice tra l’altro: “ … in Spagna, non abbiamo alcuna esperienza reale su come trattare con gli alcolisti minorenni nelle riunioni gli alcolisti minorenni che partecipano alle nostre riunioni sono molto pochi ma il problema del bere minorile è già una realtà in Spagna. Secondo le indagini ufficiali, si comincia a bere a circa 13 anni di età, e passano diversi anni prima che un bevitore minorenne si renda conto che lui o lei ha un problema. La gioventù è una fase molto importante della vita durante il quale uomini e donne, improvvisamente e spontaneamente scoprono chi sono. Alcuni lo fanno con poche battute d'arresto, sviluppando la personalità che consentirà loro di essere utili come membri adulti della società di cui fanno parte. Altri non sono così fortunati e si trovano alle strette, circondati da circostanze difficili e, a volte infelici. Tra loro ci sono gli alcolisti, presto predisposti alla terribile malattia che li intrappola in quel periodo di stordimento della loro vita. Ora il mondo in cui viviamo ci mostra chiaramente che l'alcolismo ha già un forte effetto sulla nostra gioventù, gettandoli in circostanze terribili che, anni fa, erano riservate solo agli adulti. Stiamo anche vedendo che l'alcolismo ha cessato di essere problema esclusivamente maschile. Ci sono molte donne che oggi soffrono della malattia e molte tra loro sono giovani. "Nessuno è troppo giovane (o troppo vecchio), per avere un problema con l'alcol ", in quanto non importa quanto si beve o per quanto tempo hai bevuto, ma solo come il bere ti colpisce, come è sottolineato nell’opuscolo" Un messaggio ai giovani ". In sintesi, dobbiamo comunicare ai minorenni alcolisti che noi crediamo che non esiste una cura per l’alcolismo. Non potremo mai tornare a bere normalmente, e la nostra capacità di stare lontani da alcol dipende dal mantenimento della nostra salute fisica, mentale e spirituale. Possiamo farlo partecipando regolarmente alle riunioni e mettendo in pratica ciò che si impara durante le riunioni. Alla fine di ogni gruppo di presentazioni diversi delegati intervenivano per dare esperienza e suggerimenti sull’argomento appena trattato dando esperienze e suggerimenti. A.A. E INTERNET Anche in questa riunione è stato dato risalto ad alcuni aspetti del tema che riguarda la nostra Associazione e Internet. I due temi erano: L’anonimato internet e VII Tradizione e Internet. L’anonimato in Internet e le sue problematiche è stato illustrato dal danese Ib B. Ecco alcuni pezzi della sua relazione:” Internet, negli ultimi tre decenni, è stato disponibile sempre più a moltissime persone; oggi, non è solo di un modo nuovo di comunicare ma fa anche parte integrante della nostra struttura a livello mondiale. I membri, i gruppi, gli uffici di servizio di AA a livello locale, regionale e nazionale usano Internet per passare il nostro messaggio di speranza all’alcolista che ancora soffre. Si sono creati siti web, gruppi Internet, di posta elettronica e diverse varietà di chat-room. Nella nostra storia, non era mai successo che avessimo prodotto e condiviso (per iscritto) una tal mole d’informazioni relative alla nostra Associazione e allo stesso tempo reso possibile a così tanti di poter accedere alle informazioni stesse. Noi proteggiamo sempre un nuovo venuto, specialmente con l'anonimato personale – una riunione di AA potrebbe benissimo essere la corda di salvezza. Quando facciamo servizio per AA, rinunciamo al nostro anonimato. Ci fidiamo l’uno dell’altro e compiliamo elenchi riservati di posta elettronica. Ciò ci permette di comunicare in modo molto più facile e rapido. Se state facendo servizio per AA come membro di un comitato o di una commissione, tutte le agende e i relativi rapporti sono disponibili on line. Il tema della Settima Tradizione in Internet è illustrato dal peruviano Manuel C. che dice nel suo paese, il Perù, uno dei maggiori problemi di comunicazione è che la maggior parte dei Servitori non usa Internet. Un altro è che la maggior parte dei membri di AA non ha ancora capito pienamente il significato della Settima Tradizione, al punto che non sono ancora in grado di coprire i costi del Servizio – in sostanza, le spese dei servitori. “Per me è stata una scoperta l'esistenza di gruppi AA su Internet” – prosegue Manuel “Siccome non abbiamo questi tipi di gruppi nel mio paese e io non ho alcun’esperienza personale come membro di tali gruppi in quanto non uso sovente la tecnologia Internet. La necessità di usare questo strumento moderno è assai sentita in Perù. Ci sono dei centri urbani lontani dalle città con gruppi AA, e non abbiamo ancora raggiunto quelli più piccoli. I membri in questi posti alquanto remoti beneficerebbero assai dalla presenza di riunioni online. Ho saputo che i depositi della Settima si possono fare su un conto bancario gestito da una persona eletta tesoriere di gruppo on line, mentre resta il problema relativo a quale struttura, cioè quale Ufficio dei Servizi Generali, dovrebbe ricevere i contributi, in quanto per la loro stessa natura i gruppi in questione non hanno limiti territoriali e i loro membri possono anche risiedere in paesi diversi. Nel corso dei giorni durante le riunioni plenarie tutti i delegati, a gruppi di 5/6 persone, hanno dato una breve descrizione della propria Associazione nazionale, avendo a disposizione un periodo limitato a circa tre minuti. I FIDUCIARI I ruoli dei vari fiduciari di AA vengono illustrati dalle relazioni del neozelandese James N. , dell’indiano C.K. Gopalan e della canadese Jo-Anne L. Il ruolo dei fiduciari alcolisti (Classe B) – James L. “… ogni Consiglio, e così i suoi membri, non hanno altro scopo che servire l’Associazione A.A.. E’ in effetti una struttura creata e pensata dall’Associazione per garantire i servizi a chi ha bisogno, attraverso A.A., di combattere la malattia dell’alcolismo attraverso l’applicazione alle loro vite dei principi contenuti nei Dodici Passi, che costituiscono il programma di recupero da quando A.A. è stata fondata. I fiduciari sono anche chiamati ad esercitare il potere che è loro conferito dalla legge in maniera consona alla fede che permea e guida l’Associazione A.A., ispirata dai Dodici Passi, in accordo con le Dodici Tradizioni e in coerenza con lo Statuto della Conferenza di A.A.. Essi hanno anche il dovere di aderire alle normative locali, che ne delimitano il comportamento. I Fiduciari di Classe B debbono continuare a mostrare, in tutte le loro attività, la stessa “Leadership del Servitore” che hanno mostrato nei precedenti incarichi. Bill ha sottolineato che, pur “non essendoci specialisti in A.A.”, ma solo alcolisti in recupero, è possibile scegliere, per la gestione dei Servizi Generali, uomini e donne il cui background professionale possa essere in qualche modo applicabile ai problemi che saranno chiamati a gestire, come l’esperienza nel campo dei media, nelle pubbliche relazioni, nell’amministrazione. Essi sono chiamati a scegliere “il compromesso ogni volta che questo può dare luogo ad una situazione di progresso in quella che sembra la direzione giusta. Tuttavia, l’aspetto più importante è che le loro decisioni siano basate nella ricerca di ciò che il Potere Superiore indica come soluzione. Il ruolo del fiduciario non-alcolisti (Classe A) di C.K. Gopalan “… sono un medico e sono un fiduciario non alcolista.. Personalmente ritengo che A.A. sia il più grande ospedale del mondo dedicato al trattamento della più insidiosa e difficile malattia che possa colpire l’uomo. L’opinione pubblica, la maggior parte dei non alcolisti e molti medici ritengono che l’alcolismo sia un difetto morale e che quello sia il vero problema, a dispetto degli altri disturbi e dei sintomi collaterali, anche gravissimi. In sostanza, la maggior parte delle persone ignora gli altri aspetti della malattia. Nella maggior parte dei casi gli alcolisti sono considerati un fastidio, un ostacolo al lavoro, da parte di chi non ha chiaro il concetto di malattia. I primi tempi, anch’io non facevo eccezione. Il cambiamento del mio punto di vista è stato il primo regalo che A.A. mi ha fatto ed io ho cercato di restituire questo dono ai miei pazienti alcolisti. Quello che ho imparato dalla mia esperienza è che l’alcolismo distorce la vita .Ho cominciato a lavorare con i miei pazienti alcolisti e, ad un certo punto del trattamento, li ho introdotti in A.A. e quando ho visto che riuscivano a recuperarsi, specialmente quelli che prima, con altri mezzi, ricadevano continuamente, mi sono letteralmente convertito al programma di recupero. Per la prima volta, ho capito quanto fossero importanti l’accettazione e la fede nella vita di ciascuno di noi. Il Fiduciario non alcolista è una persona che è capaci di comunicare le idee ed i principi chiave della filosofia di vita di A.A. sia al pubblico generico sia agli alcolisti in sofferenza. È considerato “il volto visibile” di A.A.. L’aver inserito queste figure nell’Associazione ha sempre aiutato molto A.A. fin dai suoi inizi. Francamente, sono certo di essere stato e di essere ancora il primo beneficiario del messaggio di A.A. e che questo ha influenzato positivamente tutti gli aspetti della mia vita. Questi sono alcuni dei punti più importanti della presentazione di Jo-Anne L. che presenta la figura del Delegato Internazionale ( che il Manuale di servizio italiano definisce “Fiduciario Euromondiale) A pagina S63 del nostro Manuale di Servizio, al punto “Qualifiche del Fiduciario”, per i fiduciari Alcolisti si legge: “L’esperienza ha dimostrato che i Delegati di AA che sono forti in una delle aree seguenti hanno contribuito maggiormente alla soluzione delle questioni poste ai Servizi Generali”. Mi focalizzerò sulle qualità del delegato intternazionale e sintetizzerò a questo punto le qualifiche relative: Durata della Sobrietà – si consigliano 10 anni di effettiva sobrietà per un Delegato Internazionale; Formazione Professionale o Manageriale – un Delegato Internazionale con valida formazione professionale è sempre di gran valore, ma tale persona potrebbe essere molto preparata anche in altre aree; Leadership – si tratta di qualcuno che abbia il coraggio delle proprie opinioni, pronto e disposto ad alzarsi ed esprimersi, mostrando di avere buone capacità di giudizio; in genere, un buon Leader è un Alcolista Anonimo rispettato nella propria comunità, capace di rappresentare i Servizi Generali all'esterno, con una buona conoscenza della nostra struttura in USA e Canada ed aver letto e studiato la nostra Storia; Disponibilità – il Delegato Internazionale deve essere in grado di comprendere, avere il tempo oppure essere in grado di avere il tempo necessario per presenziare a tutte le funzioni che si riferiscono alla sua posizione di delegato Internazionale. Ci sono le riunioni trimestrali dei Servizi Generali, i Forum Regionali, gli Eventi o le Convenzioni Internazionali, come pure questa Conferenza dei Servizi Generali che si tiene ogni anno nel mese di aprile. Nella struttura di AA USA/Canada ci sono anche dei Forum Regionali. Abbiamo 8 Regioni e facciamo dei fine settimana di servizio, cui partecipano il nostro Direttore Generale, Membri del personale, l’Amministratore del Consiglio e altri Servitori che vanno da una delle regioni della struttura per comunicare e spiegare tutti gli aspetti del Consiglio, comprese le questioni finanziarie, unitamente alle tante attività dei nostri Servizi Generali, delle nostre pubblicazioni Grapevine e La Vina. È possibile che si visitino ognuno delle 8 Regioni per un Forum, almeno una volta nel giro dei nostri 4 anni di servizio. I Delegati internazionali hanno l’opportunità di condividere, presso tali Forum, tutto ciò che avviene nel “mondo” di Alcolisti Anonimi. Le nostre relazioni possono essere il miele del Forum stesso, in quanto i Membri sono incantati e riportati in piedi a sentire i resoconti di come AA ha iniziato a operare in così tante parti del nostro mondo odierno. La nostra Letteratura parla di come il nostro co-fondatore, Bill, vedesse le “teste d'urto” di AA nel mondo; sovente mi chiedo come reagirebbe oggi se potesse veder realizzati i frutti del suo sogno, grazie al lavoro dei tanti “Bill” e “Bob” che agiscono in tutto il globo e ai custodi del fuoco sacro di AA, oggi in questa stanza. Mi è mancato il fiato sentendo parlare i veri eroi del messaggio di AA, assistendo alle loro testimonianze da tante altre parti del globo e venendo a conoscenza delle sfide da affrontare talora dovendo contendere con le peggiori delle condizioni umane. Pare che AA sappia trovare sempre un modo per sopravvivere ed elevarsi con senso di responsabilità, amore della sobrietà e le speranze più deboli di una migliore condizione di vita. Riceviamo inviti da parte di molte strutture mondiali a partecipare a celebrazioni nazionali e regionali in tutto il mondo. I due Fiduciari Internazionali partecipano, in qualità di Delegati alla ricorrenza “REDELA”, la Riunione delle Americhe che si tiene ogni anno fra due Riunioni Mondiali di Servizio. CONSERVARE L’IDENTITA’ DI A.A. In questo gruppo di presentazioni Johnny L. (Trinidad/Tobago) ha illustrato “La protezione del marchio”. Ecco alcune delle sue considerazioni: “AA World Series e Grapevine hanno registrato un numero di marchi e di loghi e le linee guida per il loro utilizzo si basano in parte su considerazioni giuridiche e in parte sulla natura di AA. Qui di seguito è riportato un elenco completo dei nostri marchi registrati e marchi di servizio che simboleggiano Alcolisti Anonimi, il suo lavoro e il suo scopo: AA, Alcolisti Anonimi, Il grande libro; Box 4-5-9; The Grapevine, AA Grapevine, GV, Box 1980, La Vina. L'uso di tali marchi su beni e servizi che non provengono da AA e non sono stati approvati da AA, sia lede e svalorizza, in termini giuridici i marchi AA. Il danno che ne risulta è per AA, poiché i marchi sono il simbolo di AA. Questo deve essere protetto altrimenti questi marchi possono apparire o essere associati a prodotti e servizi che non fanno parte di AA, e ciò non è coerente con la finalità di AA. Questo farà sì che i marchi perdano il loro significato e il loro senso di simboli di Alcolisti Anonimi. Potremmo trovarci di fronte a violazioni da parte di altre imprese e anche i nostri stessi membri potrebbero fare un uso improprio del nostro nome. Per questo motivo alla Conferenza è assegnato il compito di protezione. La Conferenza o la sua "tutela", come si sa, implica il diritto di punire pubblicamente o citare in giudizio ogni trasgressore doloso. Ma non potremmo adottare una politica peggiore; infatti tali atti pubblici e aggressivi potrebbero fare si che la Conferenza si trovi ad avere violato una delle Tradizioni. Pertanto azioni aggressive o punitive, anche in questo campo, devono essere evitate. Ci sono questioni giuridiche sui diritti d'autore della prima edizione del 1939 di "Alcolisti Anonimi" e le royalties (i proventi) da esso derivati. Chi è veramente il proprietario del Grande Libro e se il Grande Libro e il resto della Letteratura AA sono di proprietà (perché ad AA è vietata la proprietà). La forza spirituale di Alcolisti Anonimi ha dimostrato, come la nostra dolorosa esperienza ci ha insegnato, che l'Associazione mondiale AA è più forte di qualsiasi potere legale. L’associazione di Malta con Andrew F. ha sviluppato un altro aspetto importante dell’identità di A.A. dando la propria esperienza su “ "Preservare la nostra identità nel cooperare con altre organizzazioni. " tra l’altro dice: “ In questi ultimi due anni a Malta abbiamo cercato di aumentare la collaborazione con le organizzazioni sia governative che di volontariato che si occupano della malattia dell'alcolismo che non conosce barriere di lingua, nazionalità, religione o condizione sociale, come tutti sappiamo. Purtroppo abbiamo constatato che queste organizzazioni, che prevedono una tariffa per i loro servizi, sono stati freddi sui i nostri approcci di cooperazione con la paura che volessimo portargli via i clienti?! Ciò ha causato numerose discussioni, e alla fine ciascuno aveva una sua particolare idea su come si potesse risolvere questo problema con qualche forma di scambio economico. Ma tutti noi sappiamo come la vede AA al riguardo. La V tradizione dice "Ogni gruppo ha un solo scopo primario, portare il suo messaggio all'alcolista che soffre ancora". Il che fa sorgere la questione di come possiamo farlo in una società che non vuole sentir parlare di un servizio che deriva dalle esperienze personali e non richiede nessun onere finanziario se non dio natura spirituale? Naturalmente parlo per la mia limitata esperienza che viene dal servizio, piccolo come mi sento nell’opportunità che mi è stata data di iniziare a rendere parte del debito che ho verso AA, per avermi donato una nuova prospettiva di nella vita, per me e per quelli intorno a me. Però alla fine alcune organizzazioni di volontariato hanno accettato volentieri di usare i nostri “esperti” nelle questioni collegate all’alcolismo. Ciò ha contribuito a tenere alto il morale nei nostri sforzi di trasmettere il messaggio. Purtroppo questo ha comportato la domanda di chi avrebbe parlato ai membri delle organizzazioni e si sarebbe presentato senza compromettere la nostra tradizione di anonimato. Come affermato nella nostra XI Tradizione "la nostra politica delle relazioni pubbliche è basata sull'attrazione piuttosto che sulla propaganda; dobbiamo sempre mantenere l'anonimato personale a livello di stampa, radio e altri mezzi di comunicazione." Le opinione si sono divise in due: quelli che, come è avvenuto nei primi giorni di AA, sottoscrivevano il fatto di dichiarare pubblicamente la loro appartenenza ad AA. " Questa gente ha dichiarato che il principio di anonimato era una cosa antica e datata, roba da relegare ai giorni pionieristici di AA (Dodici e Dodici)". Dall’altra parte c’era chi invece voleva mantenere l'anonimato fino al punto di mantenere segreta l’appartenenza ad AA poiché il numero di persone che effettivamente conoscevano la nostra fratellanza era davvero esiguo. Per superare questa impasse apparentemente insormontabile tra questi due punti di vista siamo andati a vedere come questo dilemma era stato gestito dagli amici AA in tutto il mondo prima di noi e seguendo il loro esempio negli approcci alla stampa e alla radio, in nome della fratellanza, e quindi dell’Associazione, piuttosto che dell'individuo. Interviste alla radio, in televisione e alla stampa sono state rilasciate da membri AA disponibili a trasmettere il messaggio assicurando il rispetto della tradizione sull’ anonimato. Nei pochi casi in cui c'era dubbio che i principi potessero essere compromessi, il membro ha generosamente rifiutato di partecipare. E in uno Stato piccolo come il nostro niente di più facile che violare l’anonimato , dove tutti si conoscono !! La giapponese Kuniko I. ha raccontato come funziona “L’uso e l’abuso del cerchio e del triangolo”. Di questa relazione ecco alcuni punti: “ Bill W. Ne parlò alla Convention internazionale del 1955 e disse: Siamo qui raccolti per le ultime ore di festa del ventesimo anniversario di AA. Sopra di noi “galleggia” uno striscione su cui è il nuovo simbolo per AA, un cerchio che racchiude un triangolo. Il cerchio sta per l'intero mondo di AA, e il triangolo rappresenta i 3 legati AA : recupero, unità, e servizio. Da quel momento in poi questo marchio è stato adottato come simbolo ufficiale di AA ed è considerato tale ed usato molto tra i nostri fratelli alcolisti. Tuttavia i Servizi Mondiali di A.A. hanno deciso di smettere di usare il cerchio e triangolo-su documenti e carta intestata agli inizi degli anni 1990. La conferenza dei Servizi Generali (US / Canada) decise di sospendere l’utilizzo del simbolo su tutta la letteratura approvata dalla Conferenza. Dal momento che il simbolo era stato registrato come trade-mark,, avrebbe dovuto essere protetto, ma molti in AA iniziarono a creare dei gadget (spille, ciondoli,) utilizzando il marchio. Fu chiesto a molti di smettere di utilizzare e vendere questi oggetti ma alcuni si rifiutarono. Molti Delegati erano dell’idea che bisognasse denunciare queste persone per proteggere il simbolo ma fu evidente che i costi di un eventuale causa sarebbero stati troppo alti. Tuttavia, quando fu chiaro che le spese della causa sarebbero state troppo alte e avrebbero dovuto essere prese dalla VII si decise che era meglio cedere il controllo del simbolo. Da allora, tutti sono stati liberi di usare il simbolo per gli scopi AA. Nonostante A.A. abbia abbandonato il controllo del simbolo Cerchio e Triangolo, qualcuno nell’associazione è ancora riluttante ad usarlo.” Io non ho tradotto per esteso tutte le presentazioni, ho cercato di evidenziare le parti più interessanti. Per chi fosse interessato ad un particolare argomento è disponibile la traduzione completa. Ogni mattina dalle sette alle otto si svolgevano riunioni di gruppo in inglese ed in spagnolo. A parte le riunioni assembleari ci sono state anche le riunioni dei Comitati e dei Workshop, i cui contenuti sono trattati a parte nel successivo capitolo. Un ulteriore capitolo è dedicato alle presentazione delle relazioni delle Riunioni di Servizio nelle varie zone (Continenti) del Mondo. Dopo 5 giorni di riunioni il WSM si é concluso con la preghiera della Serenità che i vari delegati, avvicendandosi al microfono, hanno recitato nella propria lingua. Anche in questa riunione come nelle altre internazionali è stata riaffermata negli interventi dei vari delegati l’importanza fondamentale della Rotazione nel Servizio. A tale proposito il tema del prossimo WSM che si svolgerà a New York nel 2012 sarà: “Rotazione: il battito del cuore A.A." Desidero aggiungere che a parte le esperienze e le informazioni che derivano dai vari documenti che vengono presentati e prodotti durante la riunione di servizio, ho ricevuto molte utili notizie relative al servizio mondiale, alle strutture dei vari paesi durante conversazioni ed incontri informali con molti delegati ed inoltre come per il forum telematico che esiste già tra i delegati della zona europea anche i delegati mondiali sono in contatto tra di loro con una mailing list e si scambiano informazioni, domande e risposte. PER CONCLUDERE Una mattina con due amici polacchi dopo una visita al centro siamo ritornati in albergo con un taxi. Come capita parlavamo con il tassista. Deve aver indicato un manifesto enorme, su di un edificio, che pubblicizzava la tequilla e diciamo che noi non beviamo più. Tomasz, il delegato polacco, aggiunge in spagnolo che siamo di doble A (che in spagnolo indica A.A.) Il taxista inchioda e grida :”anch’io sono di doble A e non bevo da una anno! Ha il grande libro nel cassetto e ci chiede di scrivergli una dedica. All’albergo il portiere sbalordito ci vede abbracciare Eduardo il tassita. E’ piccolo il mondo di A.A. dico io e Tomacek aggiunge “ Il Potere Superiore esiste e si manifesta!”