GERACI SICULO
DENOMINAZIONE: Hieracis - Geraci
ANNO DI FONDAZIONE: Fondato dal Provinciale P.Bernardo da Jaci nel 1689.
TITOLO DELLA CHIESA: Assunzione della B.V.Maria.
Sacerdoti e Chierici n 31
Fratelli e Terziari n 34
FRATI ILLUSTRI
P.Giammaria Senior (1640)
P.Giammaria Carapezza Junior (1696)
SCRITTORI:
P.Giovanni Maria Senior (1640)
BIBLIOGRAFIA IN ARCHIVIO:
P.Bonaventura da Troina - opera citata p 157
P.Andrea da Paternò - opera citata p LIX
P.Costantino da Cerami - opera citata p 51
P.Giustino da Patti - opera citata p 119
P.Giustino da Patti - Questioni bizantine XVIII
Geraci Siculo
BIBLIOGRAFIA EXTRA:
Vito Amico - opera citata.
BIBLIOGRAFIA
Manuscripta Fratrum – di P.Anselmo da Jaci
P.Giammaria da Geraci – 1640 – II p 25
Biblioteca Scriptorum
P.Giammaria da Geraci – 1620 – pp 290-291
P.Pellegrino da Forlì
P.Giammaria da Geraci – 1640 – I pp 389-391
P.Andrea da Paternò
P.Giammaria Junior da Geraci – 1696 – I pp 46-47
P.Mariano Cristina da Valledolmo
P.Giammaria da Geraci – 1696 – pp 40-41
P.Costantino da Cerami
P.Benedetto da Geraci – 1828 – pp 110-111
P.Giammaria Junior da Geraci – 1863 – pp 153-155
Bollettino Ufficiale
P.Elia Juppa da Geraci –1968 – 68 pp 97-101
F.Pio da Geraci – laico – 1986 – 88 pp 231-234
GERACI
L’Eco di Gibilmanna
Steafno Chichi – Seminarista di Randazzo – 1934 – 34 pp62-65
Il Convento
“ Fu richiesto fin dal 1680 dal marchese di Geraci alla Santa
Congregazione dei Vescovi e dei Regolari,che dette l’assenso per la sua fondazione
nel 1689.
L’edificio in semplice pietra di concio,a pianta quadrangolare si articola su di una
corte centrale chiusa in fondo da un severo porticato.Sulla sinistra entrando,si trova
il bello spazio della Chiesa,oggi molto rovinata,sulle cui pareti si leggono ancora le
tracce dei decori e degli stucchi.Nel refettorio si conservano due affreschi
raffiguranti,rispettivamente ,”l’Ultima Cena” e “La Crocifissione”. La struttura
ormai in disuso,è complessivamente in buono stato di conservazione.
C’è molta attenzione oggi per questa affascinante e suggestiva struttura.Nel
contesto del nascente Parco delle Madonie,il complesso appare destinato a
diventare sede di un centro etno.antropologico.
(Da :Geraci Siculo –guida illustrata)
Il Convento dei Cappuccini di Geraci Siculo
Da alcune “notizie storiche” dei Frati Minori Cappuccini della Provincia
di Messina, compilato da P. Andrea da Paternò del 1680, si legge in un italiano
arcaico, la storia del CONVENTO DI GERACI.
Anch'
essa, come quella di tanti altri edifici religiosi geracesi, èl.egata alla
influenza del nobile casato dei Ventimiglia.
Infatti, il Marchese di quel ternpo sin dal 1680 aveva richiesto ai
superiori dell'
Ordine dei Cappuccini il permesso per costruire un CONVENTO
nella sua < terra principale > GERACI. Il pontefice Innocenzo X, poichè allora
“correva la sospesa ricezione all'
ordine ,, preso scusa della pochezza dei religiosi,
nel dargli il suo dissenso.
Ma il Marchese di Geraci, di cui gli atti non citano il nome, non datosi
per vinto, presentatosi presso la Corte Romana, adducendo le sue motivazioni, finì
per ottenere l'
assenso nell'
anno 1689 il 3 marzo.
La S. Sede, oltre a scegliere i religiosi in numero di 27, scelse anche il
sito in basso a ponente dell'abitato per avere la « selva rigabile »; inoltre diede i]
suo contributo in denaro.
Il 28 novembre dell'
anno 1689, alla presenza di molte autorità
ecclesiastiche e politiche, dopo una lunga processione, si pose la prima pietra.
Molti doni furono fatti ai frati cappuccini, fra cui emerse quello della signora
Rosalia Lolati. che cedette ai frati il suo “ predio “ coi passaggio dell'
acqua, che
scendeva dalla Porta Vazana (Baciamano) oltre alla somma per contribuire alla
costruzione del convento, per le suppellettili della Chiesa, per ammobiliare il
Convento e per il sostentamento dei Frati, fino alla sua morte.
L’attività dei Frati si imperniava sulla carità che essi facevano per tutto il
territorio di Geraci e sulla coltivazione della terra attigua al convento e sulla
lavorazione del formaggio.
GERACI
Inoltre i frati cappuccini del Convento geracese - come ci informano gli
atti conservati nell'
Archìvio Storico Comunale - si distinsero per la generosa
assistenza ai poveri, ai vagabondi e alle milizie in transito (Delibere decurionali).
Nel 1866, in seguito alla soppressione degli ORDINI ECCLESIASTICI,
il Convento venne incamerato nei beni demaniali e patrimoniali del Comune di
Geraci. Da quella data il CONVENTO rimane chiuso e in stato di abbandono,
situazione questa che provocò la dispersione di reperti artistici di rilevante
interesse storico ed artistico.
Solo ultimamente,tra 1l 1984 e il 1985,l’Amministrazione
comunale ha proceduto diligentemente ad oper egenerali di consolidamento,
intervenendo nella revisione e copertura dei tetti sprofondanti per I'incuria e la
vetustà e vietando I'accesso sconsiderato ad animali da pascolo e a chicchessia.
DESCRIZIONE DEL MONUMENTO
La struttura muraria quadrangolare di questo CONVENTO
SECENTESCO sorge imponente e solenne e domina la vallata in basso a ponente
del Centro urbano di GERACI SICULO.
L'
edificio si svolge a ferro di cavallo attorno ad un ampio e suggestivo
atrio centrale con artistico porticato-chiostro a squadra nel lato NORD-OVEST, a
cui si affianca pure la bella chiesa del convento ad unica navata dalle scorrevoli,
semplici ed eleganti linee architettoniche di stile francescano dei primi del '
700: in
effetti questa peculiare sobrietà cappuccina è una nota distintiva di quasi tutti i
conventi cappuccini di Sicilia costruiti tra il '
600 e il '
700. Nel lato Nordest
dell'
edificio, verso il portico di fondo, vi è la sala del REFETTORIO ove si
possono ammirare ancora due stupendi affreschi settecenteschi raffiguranti
rispettivamente nelle due pareti opposte del Refettorio la Crocefissione e l'
Ultima
cena.
Per mezzo di due scale - scaIone principale e scalone di servivizio – si può
accedere all’unico piano superiore dove esistono ancora alcune celle dei frati, due
grandi sale ricavate dal riattamento di un’ ala (est) del Convento negli anni '
50, e
un grande corridoio che conduce nel vano organo-coro sovrastante il portone
d'
ingresso al!a Chiesa.
L'
edificio, oltre ad avere una valenza storica di rilevante importanza per
il territorio delle Madonie, possiede un fascino particolare quale luogo di memorie
storiche; appunto per questo dal 1983 la Direzione del nascente MUSEO DELLE
MADONIE - oggi istituito e fruibile - ha dato chiare indicazioni per la migliore
utilizzazione di < questo luogo della memoria storia>, proponendo
all'
Amministrazìone Cornunale di allocarvi definitivamente il Museo etnografico
ed antropologico delle Madonie con CENTRO STUDI E LABORATORIO DI
RICERCA NATURALISTICA ED ANTROPOLOGICA.
Naturalmente, il restauro che deve precedere l'
utilizzazione concreta
dell'
immobile deve rispettare le linee architettoniche dei monumento secentesco,
evitando rigorosamente di violentarne la struttura oltremodo.
Dott. Prof. VINCENZO PICCIONE
GERACI
A Geraci ( o Hieracis ),i Frati Cappuccini hanno abbandonato il
Convento con la soppressione del 1866,e non hanno avuto più la possibilità di
riaprirlo,per la paucità dei religiosi.
Era stato fondato dal P..Provinciale P. Bernardo d’Acireale nel 1689.e quindi non
risulta nella più antica relazione che abbiamo sulla fondazione dei conventi del
1650. Abbiamo soltanto quella del prezioso manoscritto di P.Bonaventura
Seminara di Troina (+1704).
La Chiesa era dedicata a: L’Assunzione della B.V.Maria.
In seguito è stata trasferita al Comune la ricca biblioteca del convento,e
oggi riordinata in un bel locale col nome di “Biblioteca P.Giammaria da
Geraci”. La chiesa è stata depauperata dal grande altare di legno,tipico dei
cappuccini che è stato trasferito alla Matrice,nella cappella dell’Annunziata. I
paramenti e i vasi sacri della chiesa sono oggi conservati nel Museo del Santuario
di Gibilmanna.
Riportiamo dal manoscritto di P.Bonaventura da Troina,nella fedele
prosa del tempo la:
Relazione della fondazione dei 36' convento de' PP. Cappuccini che è quello
di Geraci.
Sogliono li signori marchesi di Geraci &e. una volta l'
anno per lo più andare a
Nicosia per suoi interessi de'feudi della Favara, Nussuria &e., et ivi trattenersi per
qualche tempo nel convento de'PP. Zoccolanti riformati per dare commodità alle
genti che aveva da spedire l'
affari de'sudetti interessi, per esser più vicino e le
strade piane. Questi padri per complire con sì tanti benemeriti signori davano ogni
religiosa confidenza e tale che li creati abbusando la carità l'
era fatta, pigliandosi
confidenza più dei dovere (massime tale razza) si deportavano non come dimoranti
in casa di religiosi osservanti ma come in osterie di varie nazioni viandanti, sino a
sparare alla marca con pistoli ne corridori. Anni adietro si mosse una piena di
terra, in nostra lingua lavanca, che minacciava rovina al convento, & al presente la
metà è quasi diroccato e lasciato in abbandono. Timendo per tal cosa qualche
strano accidente l'
eccellentissimo don Rodorico allora regnante de'suoi stati andò a
stanzare nel nostro convento de'PP. Cappuccini e fu accolto se non secondo li di
lui meriti, almeno quanto s'
estendevano le nostre debboli forze. Eravi allora il
Noviziato et oltre al solito si stava con ogni decoro convenivasi. Osservava
quest'
eccellentissimo con tutti suoi la frequenza del coro, la plausa nel dire li divi
officij, l'
assiduità nell'
orazione, il regolare silenzio ad ore debbite, la composizione
de'religiosi, la pulizia in tutte l'
ufficine, e per ultimo osservava a pontino ogni
minima parte del convento et ogni picciolissima azzione dell'
abitanti,onde e
dificato disse alla presenza de'suoi e di molti gentiluomini e popolani nicosíoti:
veramente è un paradiso in terra lo stato e vita de'PP. Cappuccini, et io voglio
tentare come li miei antenati di pregarli a pigliare un convento nella mia Terra di
Geraci, e tanto più che sono fatto capace che possono sentire le confessioni quando
sono comandati dal Pontefice, non avendo prima di ciò cognizione. Fatta e
stabilitasi questa deliberazione ne consultò al ritorno fece in Castelbuono col R. P.
F. Gio. Maria da Geraci suo affezzionatissirno vassallo.
Questo Padre li diede l'exclusiva come avevano fatto altri suoi
antecessori, l'ultimi dui paesani e vassalli più antichi, cioè li RR, PP. FF.
Gio. Maria detto il Pontone e Giacomo, ambi dui Provinciali a suoi tempi. E
GERACI
per capacitarlo assegnava esservi nella Provincia 36 conventi e puochi frati,
meno di 500, e per la proibizione universale a tutti religiosi fatta dalla felice
memoria di Innocenzio decimo di non ricevere novizi, quanti si presentavano
non potevano li nostri superiori ammettere alla probazione del noviziato
quanti volevano. Gli rispose l'eccellentissimo che quanto a ciò si obligava di
far venire la prima recezzione di dodici e doppo 4 per ogn'anno durante la
fabrica. Ismaltite tutte le difficoltà proposte si compromise il R. P. Geraci
sudetto a Capitolo fare sentire a PP, capitolari il desiderio grande, santa
intenzione e buona volontà di V. eccellenza e così nel Capitolo celebrato in
Nicosia a 7 di decembre 1685, proposta la domanda di questo
eccelientissimo e di quella divota Università, s'ebbero quasi tutti li voti,
avendosi conpromesso con suoi vassalli giracesi dare tutto quel bisognevole
necessario per la fabrica e mantenimento de frati vi dovevano stare anche
doppo finita si fosse; et in fatti si vidde gran liberalità da tutti obligandosi li
geracesi a prima offerta ad onze seicento, e netti primi fervori
somministraruno qualche somma, ma perché come ho cennato nel racconto
della fondazione dei convento di Castelbuono, in breve tempo si morirono
quattro marchesi, restando lo stato in litiggio fra la marchesina figlia dei fu
don Francesco Rodorico doppo la vedovanza del sposo e zio d. Blasco
ammogliata col principe di Palestina ivi nominato &c., cull'altro zio d.
Roggiero, e perché si scorgeva esser il Vicerè puocqoaffezziunato alla casa
Ventimiglia, si sopisce il proseguimento di esso e fra queste calme di non
esservi padroni che governano, si ritirano li giracesi della promessa fatta per
contratto, scusandosi non potere per il che si dilunga di seguire la fabrica,
hor per dare notizia al principio di essa dico che.
1686 - Costruzione del convento
Il venerabile e devoto convento nella Terra di Geraci sotto titolo di
Marchesato e primo del Regno, fu fondato nell'anno di nostra aventurata
salute 1686, come si vede fra l'altre scritture dell'atto
obligatorio di denaro per la fabrica di diverse persone fatto per l'
atti di notar
Antonino Conforto della medesima Terra a 17 di novembre decima indizione 1686,
e nel di de SS. apostoli Simone e Giuda 28 d'
ottobre 1689, giorno di domenica, con
solennissima processione di tutto il popolo, colla presenza del R. P. Domenico da
l'
rata della Provincia romana, Visitatore apostolico, dalla Diffinizione, de fabricieri
e d'
altri frati al numero di 27 in circa, coll'
assistenza delli signori Giurati,
gentiluomini, con devoto panagirico recitato dal padre Angelo da Pettineo vi fu
piantata la Santa Croce, nel anno quinto della cura e
governo della Religione del M. R. P. Carlo Maria da Macerata Ministro generale, e
doppo pochissimi di nel seguente mese di novembre, con recitare molti salmi, le
litanie de santi dal signor archiprete d. Giacomo Barreca, molti venerandi sacerdoti
e frati, si buttarono li fondamenti, gettandovi in essi delle pietruccie dell'
Arcangelo
Micaele del Monte Gargano portati dal P. Angelico da Pettineo nel ritorno da
quelle parti fece nel fine del suo studio. Proseguendosi la fabrica da mastri e frati
della Provincia, si voltarono tutti li damosi di tutto il convento e compitesi le due
stanze dette del signor marchese sotto le quali vi resta la sagristia a 14 di luglio
1693, giorno dei mio serafico dottore S. Bonaventura, del quale indegnamente ne
porto il nome, precedendo la solita benedizione vi si cominciò a celebrare, et il
primo che disse la messa fu l'
archiprete venerabile sacerdote d. Angelo Daino, pure
con concorso di genti, restando l'
anno seguente 94 senza mettersi una pietra per
mancanza d'
elemosina per satisfare all'
operarij e manuali. Tralasciando li molte
grazie e mirabili ha operato la possente mano dell'
Altissimo nella fondazione di
questo ultimo convento di nostra Provincia a mio tempo, hanno esperimentato li
devoti e benefattori nella multiplicazione delli beni ei in altre occorrenze, dirò
brevemente questo per ora, se poi &e.
GERACI
Disgrazia e miracolo
nel costruire il convento
Volendo una mattina fra Sebastiano da Troyna maestro di muro e
scarpellino uscire dal fosso delle perriera il mastro trave della porta della chiesa di
grandeza di 13 cantara in circa per sbozarlo, chiamò oltre li frati altri 12 devoti, fra
essi l'
affezzionatissimo maestro Vincenzo Albanese, e tutti portato il pezo all'
orlo
del fosso, si partì per pendino portandosi seco di sotto il detto maestro Vincenzo
comparendovi solo la testa fra questo e gl'
altri, atterriti tutti di questa sciagura e
confusi come dovevano levarlo di sotto di tal grosso masso, stimandolo fatto una
feza e morto, lo ritrovarono senza lesione, e quello che crebbe maggiormente la
maraviglia fu che che per voltar un tanto masso bisognaro molte persone, per
levarlo poi di peso sopra il paziente due sole bastarono.
Nell'
anno 1695 del padre Visitatore si stradaro l'
ubbidienze a F,
Bonaventura da Monforte ch'
avesse cura della fabrica e F. Pacifico da Iaci
compagno e giovane, fra questo si celebrò il Capitolo in Mistretta come ho detto a
suo luogo, gionti li dui mastri voltaro il damusetto sta avante il refuttorio e cucina
che questo solo restava da farsi, si diede principio ne primi di giugno a fabricare,
anno quinto del governo della Religione del M. R. P. F. Bernardino d'
Arezo
Ministro ,generale e la Provincia 2 mese del R. P. F. Gio. Battista d'
Alì Ministro
provinciale, e dell'
altri governi di S. Chiesa, dell'
Imperio &e., come dico nel
racconto del principio dato al nuovo convento di Gange in
F.Angelo Li destri
falegname e meccanico
quest'
anno, per essere mczo sbrigato dalli pezi d'
intaglio F. Sebastiano da Troyna,
F. Angelo da Geraci casa Destri per aver capacità d'
intelletto e meccanico di
legname, di muro &e; che se l'
avessero applicato li PP. da giovane averia riuscito
uno de primi architetti della Provincia e forse della Religione, e così tutti quanti 4
sopradetti compirono il corritore a galera detto del pozo che sta sopra l'
ufficine,
refuttorio &e, con partimenti e damusetti delle celle di rustico, Coperto restava un
puoco oscuro perché il finestrone guarda mezo giorno per non aver aria scoperta
ma l'
alberi dell'
orto di vazana non dava troppo lume e si determinò di fare un altro
finestrone a tramontana nelle cammare designate del modello, e queste farle
appresso, e delle due stanze venivano, una libraria e l'
altra di fuoco o per altro, e
con questo finestrone riuscì ogni cosa più bella. Dormivano li frati nelle due
stanze sopra la chiesiola vi erano undeci lettiere, e nella casa dell'
orto che pure
serviva per cucina, per refutorio il riposto della cannava, e per non essere coperto
di canali le prime aque ci cacciaro, e c'
accommodammo dentro la cennata casuza,
ma seguendo il piovere veniva disastroso il passaggio levando la terra dentro il
refuttorio e cucina all'
8 di gennaro, giorno di domenica, ci pranzammo la prima
volta. dimorarono li frati di quando si piantò la croce in una casa contigua alla
sagristia della Matrice, e per essere scommoda di tener la cavalcatura si ritirarono
in un'
altra sta sopra il convento. essendo le cose così disposte restaro li frati ad
abitare in esso accommodandosi a forma d'
eremiti, chi nelle celle con sole finestre
senza porte, chi nella cannava potega di legname e chi nelle sudette due stanze, dal
che ci ha dato motivo di grandemente conpatire i travagli di quelli antichi e santi
frati nel fabricare li conventi, mentre l'
avemo esperimentatí in parte nella fabrica di
quest'
ultimo a mio tempo, ritrovandomi qui come confessore de secolari per
l'
ottenuta licenza dell'
eccellentissimi padroni.
Sino al presente et anche per l'
avenire come speriamo ban mostrato le
genti anche femine in darvi aiuto manualmente, gran divozione et ansietà di
vederlo finito, li maestri di legname quando sono stati richiesti, quelli di ferro
GERACI
senza mai replicare in accommodarci li ferramenti in particolare la forgia di mastro
Paulo Buonanno e suoi e l'
altra di mastro Stefano Cici e suoi.
Ne minore è stata la divozione di Rosolia Lolatti e Fraxano donna e
caritativa con tutti mentre il suvenirci con pane, vino et altre coselle, ha dato sino
al presente del 95 una chiusa contigua all'
orto che vi trameza il passator dell'
aqua
scende della porta vazana, nella quale vi sono 3 pedi di noci sotto la chiesa di S.
Antonino, come si vede dalla donazione fatta per l'
atti di notar Antonino Conforto
die &e, onze dieci per far una cella et onze cinque per la Piscide, 5 quatretti cioè la
Trinnità, S. Giacomo, la Pietà in tela, S. Tomaso d'
Aquirio e S. Caterina di Siena in
ramo, ne ci replica mai di quanto domanda il cercatore e lei tiene in casa.
In quest'anno governando li stessi PP. la Religione e la Provincia,
Arezo et Alì vennero li mastri e diedero principio a fabricare doppo pranzo
delli 18 di maggio &e. il primo dare di piglio al lavoro fu murare il cennato
finestrone di tramontana e diroccare li partimenti sotto pretesto d'esser
contro il modello prescritto e della serafica nostra povertà, esser fatta in
vano la cassa delle cammare e farne un'altra. questo assegnava ch'aveva
fatto il modello, quando lo stesso confessò più volte aver errato di porle a
tal luogo e 6 palmi più tutte le stanze fatte a tramontana, quando 12 palmi
di largheza eran bastanti, e dava la colpa a chi ci aveva messo del suo. Or
per tal murato finestrone &e. che ne resta come dissi oscuro il corritore,
massime in tempo di nebbia perché allo spesso si vede. Si sminuì una
stanza, la libraria ha da venire sotto un scorzone che allo spesso morde
piovendo o a tramontana 8 mesi dell'anno associata coll'umido. E finito di
biancheggiare la chiesiola e il detto corritore prima di chiudere i suoi giorni il
mese d'agosto si partirono per Petralia a proseguire ivi la fabrica per
l'ottenuta licenza, e li frati a 7 di settembre in onor della natività della
Vergine vi entraro per abitarvi. tutte le spese anco dell'anno trascorso
furono di puoco manna e di messe celebrato da frati coll'aggiuto di poche
da venerabili sacerdoti divoti le limosine.
Nell'
anno 1699 per la morte del R. P. Busti governando la Religione il R. P.
Valfocenze Vicario generale e la Provincia il R. P. Celestino da laci, Presidente
P.Petro da Mistretta,si voltò il resto de damusi del corritore di mezo, cioè la tirata
delli pilastri all'
entrar & uscire della sagristia, si alzaro li mura con far li partiinenti
delle stanze grandi guardono la marina con coprirle, ma non la tirata del corritore e
celle guardino la croce per l'
avanzato mal tempo vernale, coprendosi l'
anno
seguente 1700 dal P. Antonino da S. Mauro Presidente e fare le celle di rustico. Si
voltò il damuso va a porta di battere e al coro, coll'
altro pavimento ddi esso, le 2
cappelle alzandosi li mura della chiesa sino alli sogli detti fenestre.
L'
anno seguente 1701, non ancora fatto Capitolo generale e prim'
anno
della cura della Provincia del R. P. Domenico da Catania, Presidente il medemo S.
Mauro, si finirono li mura della chiesa con voltare il damuso del Sancta
Sanctorum, non proseguendosi quello della chiesa per j'
avanzati freddi in
particolare ivi.
L'
anno 1702 et ingresso nella curia generalizia della Religione del
Reverendissimo padre Agostino Ministro generale, e second'
anno del governo
della Provincia del medemo R. P. Catania sudetto si voltò e coprì il damuso della
chiesa et abbellitasi l'
anno venturo 1703 e quasi ritrovandosi in buon posto
nell'
anno immediato 1704, terzo anno del
governo generalizio del medemo Reverendo padre Tisana e primo della cura della
Provincia dei R. P. Celestino da laci, nella Congregazione fatta nel mese d'
aprile
nel convento di Messina si nominò il primo guardiano il medemo padre San
Mauro, baddiandosi per l'
avenire la clausura portandoci alla Matrice con
grandissime sollennità.
A GERACI SONO STATI CELEBRATI
GERACI
I CAPITOLI PROVINCIALI nei seguenti anni:
Settembre 1737
Ottobre 1769
P.Gaspare da Petralia
P.Michelangelo da Mistretta
Guardiani e Vicari del Convento di Geraci nel sec.1800
anno
1817
1819
1821
1823
1826
1829
1832
1835
1837
1839
1843
1846
1849
1851
1853
1855
1865
1874
1875
1882
1885
1888
guardiani
P.Luigi da Geraci
P.Emmanuele da Castelb.
P.Michelangelo da Gangi
P.Gaetano da Geraci
P.Gioacchino da Petralia
P.Gaetano da Geraci
P.Giovanni da Geraci
P.Giannangelo da Colles.
P.Agostino da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Salvatore da S.Stefano
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Petralia
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Geraci
----------------P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Geraci
-------------------definitavamente chiuso
vicari
P.Gaetano da Geraci
P.Bendetto da Geraci
P.Gius.Antonio da Gangi
P.Luigi da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Luigi da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Giovanni da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Agostino da Geraci
P.Agostino da Petralia
P.Agostino da Petralia
P.Agostino da Petralia
-------------------------NN
NN
presidente
presidente
-------------------------
GERACI
I RELIGIOSI
I Religiosi di Geraci citati nelle statistiche e nel Necrologio della
( IN ORDINE CRONOLOGICO)
Provincia sono:
nu
m.
1
2
3
4
5
nome
cognome
professione
morte
. il “Pontone”
fratello
fratello
Predicatore
predicatore
predicatore
1633
1634
1640
1645
1650
F.FRANCESCO
F.BONAVENTURA
P.GIAMMARIA Seni
P.GIACOMO
P.URBANO
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
.41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
P.GIACOMO
F.UMILE
F.MICHELANGELO
F. BONAVENTURA
F.SALVATORE
P.GIUSEPPE
F.ANTONIO
F. ANGELO
P.GIAMMARIA
Junior
F.GIAMMARIA
Li Destri
Carapezza
F.GINIPARO
F.FELICE
P.BONAVENTURA
F.ANTONIO
F.GIOVANNI
Di Fatti
F.SERAFINO
F.SALVATORE,
F.ANGELO
P.FRANCESCO
F.G1U5EPPE
P.GIACOMO
F.BONAVENTURA
F.ANGELO
P. ANTONINO
F;FELICE
F:GIUSEPPE
F.ILLUMINATO
F.GIOVANNI
F.NICOLO'
F.CASTRENZIO
F .ANDREA
f . AGOSTINO
Russo
Giordano
Pantani
F .MICHELANGELO
F .FRANCESCO
P. GIAMMARIA
F.BERNARDINO
F:ANTONINO
Invidiata
Maggio
F AGOSTINO
F.BONAVENTURA
F.PIETRO
F:GIAMMARIA
Neglia
Murgia
Castello
F:GIUSEPPE
F:GIUSEPPE
P:GAETANO
P.FRANCESCO
F.GIOVANNI
P.BENEDETTO
Murgia
predicatore
fratello
fratello
Fratello
fratello
predicatore
fratello
fratello
predicatore
1654
1661
1669
1681
1687
1694
1695
dal 1695
1696
chierico
fratello
fratello
predicatore
fratello
fratello
fratello
fratello
fratello
predicatore
fratello
predicatore
fratello
Fratello
Predicatore
Fratello
Fratello
Fratello
fratello
1698
1699
1706
1710
1723
dal 1730
1732
1733
1733
1734
dal 1748
1752
1732
dal1755
dal1755
dal1755
dal1755
dal1755
1756
fratello
chierico
fratello
chierico
fratello
terziario
predicatore
chierico
chierico
chierico
fratello
fratello
Fratello
fratello
Fratello
Predicatore
predic.Def.
chierico
predicatore
1756
dal 1764
dal 1766
dal 1769
1773
1791
1796
dal1763
Dal1801
dal 1801
dal 1817
dal 1817
Dal1909
dal 1909
Dal1817
Dal1817
dal 1819
dal 1826
1828
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
P.LUIGI
Maggio
F.SIGISMONDO
Neglia
71
72
73
74
75
76
STEFANO
Chichi
F.ROSARIO
F.FRANCESCO
Fazio
F.ANTONINO
F.SERAFINO
F.ANDREA
Parravecchio
F.GIUSEPPE
P.GIAMMARIA
F.BENEDETTO
F:FRANCESCO
P.BERNARDO
P.GAETANO
Vazzana
Vazzana
Viviano
P.NICOLO'
P.FRANCESCO
P.BENEDETTO
P.AGOSTINO
Neglia
Vazzana
Castello
F.GIAMMARIA
F:AMBROGIO
P . EL I A
F.PIO
P.CELESTINO
P.DAMIANO
Juppa
Chichi
Lombino
Chichi
predicatore
fratello
fratello
fratello
fratello
fratello
fratello
predicatore
fratello
Fratello
predicatore
predicatore
predicatore
predicatore
predic. Lett
predic. Rett
Chier. Nov.
studente
dal 1830
dal 1835
dal 1836
dal 1840
dal 1847
dal 1852
dal 1853
1863
dal 1863
Dal1874
dal 1867
dal 1878
dal 1780
dal 1880
dal 1880
1891
1918
dal 1920
seminarista
fratello
predicatore
fratello
predicatore
predic.Lett.
1934
1579 *
1968
1986
1992
1998
Sacerdoti e Chierici n 35
Fratelli e Terziari n 41
Nota sulla lista dei Frati di Geraci:
-
P. Benedetto Vazzana ,dopo la soppressione è diventato Arciprete
di
Geraci,Don Giuseppe Vazzana.
P.Francesco Neglia,dopo la soppressione è diventato Arciprete di Gratteri e
morì a Gratteri il 09 Dicembre 1909.
Fra Sigismondo Neglia,dopo aver lasciato l’Ordine,andò a Roma
ed è morto novantenne.
Da ricordare anche P.Daniele da Geraci e P.Brunone Antista da
Geraci. Appartenenti alla provincia di Palermo,missionari in
Oriente:P Brunone mori a Corfù fra stenti e maltrattamenti,perché
italiano e cattolico.
Da ricordare:
P.Giammaria Senior (1640) Provinciale e Scrittore
P.Giammaria Carapezza Junior (1696) Lettore
P. Benedetto – Guardiano a Gibilmanna (1828)
P.Giammaria – Lettore e bravo predicatore (1863)
F.Angelo Li Destri – Bravo meccanico e architetto.(dal 1695)
E più recente:
P.Elia Juppa – Cappellano della POA -Assistente OFS (1968)
GERACI
P.Damiano Chichi - Lettore e Missionario in Brasile (1998)
Osservazione 1°– Nell’elenco dei religiosi nel 1800 non risulta nessun frate che si
chiamasse Chichi Gaetano,il capostipite della famiglia Chichi soprannominato “il
monaco”, perché si diceva che era stato al convento come frate e poi si era
svestito.Forse era al convento soltanto un domestico (un famulo) o un terzino,ma
non risulta nei registri d’archivio come frate professo.
Osservazione 2° - Dopo la soppressione molti frati tornarono a casa e Geraci ebbe
l’onore di avere un Arciprete,Francesco Vazzana,ex Frate Cappuccino, che tanto
bene fece alla religione e al paese.
Per lo spazio di 40 anni Geraci non ebbe nessuna vocazione
di frate cappuccino.
Nella Statistica del 1867 risultano a Geraci e seguenti religiosi:
GERACI
P.Agostino da Geraci
P.Gaetano da Geraci
P.Benedetto da Geraci
F.Antonino da Geraci
F.Francesco da Geraci
F.Andrea da Geraci
F.Giuseppe da Geraci
F.Benedetto da Geraci
Mariano Castello
Mariano Maggio
Giuseppe Bazzana
Giuseppe Maggio
Giuseppe Vazzana
Epifanio Parrivecchio
Antonio Cuticchia
Michele Callari
A casa
“”
“”
“”
“”
“”
“”
“”
1867
GERACI
ATTI DELLA PROVINCIA
Negli Atti della Provincia Geraci è citato nei seguenti documenti:
1579
1620
6 - F.Ambrogio da Geraci Siculo, fratello illustre in santità
Boverio 2°- 16
34 - P.Giammaria da Geraci - Predicatore - Provinciale due volte
1640
P.B.IV -2
9 - P.Giammaria da Geraci - Accenni della sua vita ......... M.M.II - 25
1642 o 1644
1689
4 - Geraci Siculo - Fondazione del Convento
........P.B.I - 157 / P.A. I - LIX
P.C.11 - 51 / P.G. 5 – 119
1856
– Lettera del P.Provinciale che comunica il privilegio concesso a
P.Giammaria da Geraci dal Ministro Generale di avere il titolo
di Ex-Provicniale.
1696
42 - P.Giammaria da Geraci - Adorno di molte virtù
N.54
.......P.B.IV - 79
1876
13 - P.Agostino da Geraci - Il P.Procuratore Generale domanda il parere al P.Provinciale
se crede di dover contentare il suddetto Padre,che fa istanza
per secolarizzarsi
A.P.60
1876
17 - Ospizi di Gangi e Geraci - Compre degli Ospizi di Gangi e Geraci siti
nell'
exfeudo di Montedero
A.P. 74
18 - Ospizi di Gangi e Geraci - Riscontro del Comissario Generale all'
antecedente
sugli Ospizi di Gangi e Geraci
A.P. 84
19 - Ospizio di Geraci - Lettera del P.Procuratore Generale con cui manda il rescritto
per l'
alienazione dell'
ospizio di Geraci
A,.P. 101
20 - Ospizio di Geraci - Lettera del P.Provinciale al P.Commissario Generale
sulla alienazione dell'
Ospizio di Geraci
A.P. 10 1942
16 - P.Damiano da Geraci - Nominato Lettore Emerito
A.P. 260
GERACI
1926
1 - F.Damiano da Geraci - Lettera al P.Generale per ammettere nel collegio S.Lorenzo un
chierico Studente:F.Damiano da Geraci
A.P. 46
1954
19 - P.Damiano da Geraci - Lettera del P.Provinciale per il 25°
A.P. 170
1966 21 - P.Damiano da Geraci - Dà il saluto al P.Provinciale al suo ritorno dal Brasile
e si mette a disposizione della Provincia
Prot. 2-239
1967
69 - P.Bartolomeo da Geraci - Nominato Vicario Economo della Casa di
Noviziato a Petralia
Prot. 2-451
1968
42 bis - Statistica locale e personale dei Frati Minori Cappuccini
di Messina - Opuscolo redatto da P.Candido da Geraci - Archivista
B.U.1968
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