Marzo - Aprile
n.2/2013
Dal 1964
Notiziario ufficiale
della LEGA DEL FILO D’ORO
Una lunga storia
di solidarietà
per i sordociechi
Lega del Filo d’Oro - ONLUS
via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)
L’editoriale
PRIMO PIANO
di Rossano Bartoli
Cari amici,
quello che caratterizza l’attività
della Lega del Filo d’Oro e in
tanti ci dite “fare la differenza” è
il forte coinvolgimento del personale e dei volontari che vi
operano. Si tratta di un patrimonio prezioso, che si aggiunge
alla professionalità con cui essi
svolgono il loro compito delicato: un filo diretto con l’iniziale
motivazione della “Lega”, che
vive anche dopo tanti anni. Ci fa
piacere constatare che continua
a crescere il numero di quanti
vogliono dare il loro contributo
di volontariato, portando freschezza ed entusiasmo: apprezzamento per l’impegno generoso
dei volontari è espresso in questo numero anche da Maurizio
Costanzo, che da molto tempo
segue la nostra attività. Ancora
una volta, in prossimità della
scadenza della dichiarazione dei
redditi, facciamo appello ai nostri sostenitori perché destinino
il 5 per mille a favore della Lega
del Filo d’Oro, promuovendolo
anche presso amici e conoscenti.
L’auspicio è che lo Stato stabilizzi questa misura e le tolga il
tetto, così da erogare effettivamente tutte le somme destinate
al non profit dai contribuenti.
TESTIMONIANZE SULL’IMPORTANZA DI UN AIUTO PSICOLOGICO PER LE FAMIGLIE
I gruppi di Arianna,
dove i genitori si danno la carica
La fiducia nelle proprie competenze educative rafforza anche il percorso riabilitativo dei figli
L
Crescere insieme. Facilitare una buona relazione di attaccamento è un obiettivo primario
VISTI DA VICINO
a Lega del Filo d’Oro ha fatto da
sempre una scelta di metodo ben
precisa: lavorare con i ragazzi e
sui ragazzi, ma insieme alle famiglie.
Questa scelta ha due motivazioni: perché
la famiglia è un supporto importante per
la riuscita del percorso educativo-riabilitativo e perché il coinvolgimento della
famiglia agevola notevolmente il reinserimento nel proprio ambiente di vita.
Non si tratta però solo di “istruire” le famiglie di nozioni e competenze, quanto
soprattutto di accompagnare i genitori
in un percorso di crescita, partendo dal
passaggio obbligato di “fare i conti” con
quell’evento imprevisto e complesso che
è l’avere un figlio con disabilità grave.
Fin dalla metà degli anni ’80 viene offerto
alle famiglie un supporto psicologico,
dentro un progetto che oggi si chiama
appunto “Insieme per crescere”. Dal
1990 lo conduce la dottoressa Arianna
Archibugi, psicologa e psicoterapeuta.
> A PAGINA 2
DALL’ASSOCIAZIONE
UN DIALOGO CON MAURIZIO COSTANZO
Obiettivo cinquecento
Ho pensato anche io
di diventare volontario
Grande partecipazione ai corsi per formare nuovi volontari
della Lega del Filo d’Oro, che si stanno svolgendo presso
tutte le sedi. Grazie alle nuove disponibilità, nel 2013
verrà superato un traguardo di tutto rispetto: 500 volontari. Si tratta di persone che si adoperano per migliorare
la qualità della vita dei sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, nei modi più diversi. La caratteristica più importante? È la voglia di mettersi in gioco ed entrare in
relazione.
> A PAGINA 3
Maurizio Costanzo è uno
degli uomini che hanno
fatto la storia della televisione italiana. Il suo primo
incontro con la Lega del
Filo d’Oro risale agli anni
‘80. La sua disponibilità a
dare spazio alla “Lega” nelle
sue trasmissioni tv non si è
mai interrotta. Da grande
esperto di comunicazione,
la condizione di chi non
vede e non sente lo colpisce in modo particolare e ancora ricorda i suoi primi incontri con i bambini sordociechi. Tanto
che, confessa, ci fu un momento in cui pensò addirittura di
diventare volontario. «Rinunciai per palese impossibilità»,
dice, «ma la tentazione, credetemi, fu molto forte». Così oggi
il suo personale grazie va ai tanti che dedicano parte della
loro vita ad aiutare chi è più sfortunato.
> A PAGINA 7
STORIE DI VITA
La combattente che dice sempre no
Lisa ha sei anni e una cascata di riccioli biondi. È nata molto
prematura, come le sue due gemelle. Le piace nuotare e non
si perde una puntata di Peppa Pig, il suo cartone preferito.
Sta imparando i rudimenti del Braille, così domani potrà leggere e scrivere in autonomia. Per mamma Sandra, le sue tre
figlie sono «tre miracoli». Si appoggiano alla Lega del Filo
d’Oro per dei trattamenti a termine: «questo posto è il top.
Nessun altro offre così tanto. E da nessuna parte, come accade
qui, ad essere accolta è tutta la famiglia.
> A PAGINA 5
NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)
PAGINA 2
PRIMO PIANO
> DA PAGINA 1
«L
e famiglie escono dal parto
o dalla diagnosi con vissuti
emotivi molto forti e aspettative deluse, con la necessità di dare
scansioni temporali nuove e impreviste
alla propria quotidianità», racconta Archibugi. «Un figlio con disabilità, da
un punto di vista psicologico, è un
evento traumatico per ogni genitore.
Nascono sensi di colpa e di inadeguatezza, c’è rabbia, impotenza, fatica fisica, esperienza dei propri limiti…
Spesso poi nelle coppie si accentuano
i conflitti latenti e vengono a galla le
tensioni irrisolte. Tutto ciò mina la propria autostima e c’è bisogno di un
aiuto». La proposta della Lega del Filo
d’Oro lavora su più piani. Per i genitori
che arrivano al Centro diagnostico c’è
la possibilità di avere colloqui psicologici, per i genitori con i figli ricoverati
per un trattamento di breve durata ci
sono degli incontri di gruppo, incentrati ogni volta su un argomento specifico, mentre per chi ha i figli che frequentano stabilmente l’istituto di
Osimo, sia in residenziale sia in diurno,
c’è la proposta di un lavoro di gruppo
che continua nel tempo, con un appuntamento al mese. «Sono una dozzina di coppie, alcune frequentano questi incontri da tantissimi anni»,
prosegue la psicologa. «L’obiettivo è
quello di restituire ai genitori la fiducia
nelle proprie capacità genitoriali e facilitare un buon rapporto con i figli».
Il contratto dei comportamenti
Un figlio con cui è difficile comunicare
è innanzitutto un enigma. Poi c’è il
fatto che nulla è scontato, nemmeno
cose naturali come il passaggio dai cibi
liquidi ai cibi solidi: «i nostri genitori
devono apprendere tutto, imparare
ogni competenza, e questo manda in
crisi». All’interno del gruppo si lavora
su questo. È uno spazio per parlare
delle proprie emozioni e confrontarsi,
per riconoscere i propri punti di forza
e le proprie debolezze, accorgersi delle
discrepanze e ambivalenze che ognuno
di noi ha (diciamo di pensare una cosa,
ma da come ci comportiamo riveliamo
che in verità ne pensiamo un’altra),
maturare la consapevolezza che le emozioni danno forma alla propria relazione con i figli e che si rischiano errori
educativi per via di una valutazione
non corretta (per eccesso o per difetto)
delle proprie forze. Si cresce anche facendo un lavoro con il corpo e il movimento, che consente di ridurre le “risposte automatiche”. Archibugi spiega
che «al termine di ogni incontro decidiamo dei “contratti di comportamenti
da cambiare”. Una cosa fondamentale
da capire è che una buona relazione di
attaccamento con il figlio non è la simbiosi o la dipendenza eccessiva e che i
genitori devono innanzitutto recuperarsi come persone, con il diritto di
gioire e di riposarsi».
Un altro pezzetto del lavoro è quello
con i fratelli e le sorelle. Per Archibugi
«è importante dare loro spazi per esprimere le loro emozioni e per recuperare
parti di sé a cui si dà poca visibilità,
concentrati come si è sul ragazzo in
difficoltà». Né la prematura ed eccessiva
responsabilizzazione del fratello né la
totale esenzione dal coinvolgimento
nella presa in carico sono strade positive: «ci deve essere una vicinanza alla
pari, da compagno, senza assumere
ruoli genitoriali», spiega Arianna. Fare
finta di nulla non serve, tant’è che - ricorda - «quando abbiamo iniziato, proprio i ragazzi ci hanno detto “era ora!”».
Appuntamento fisso da vent’anni
Silvana R. ai gruppi dei genitori partecipa da vent’anni. Lei chiama la dottoressa Archibugi «la nostra Arianna» e
le altre mamme del gruppo «le mie
amiche». Silvana è mamma di Francesco, che oggi ha 39 anni e che da 27
anni è ricoverato a Osimo. Vivevano a
New York per via del lavoro di papà
Guido e rientrarono in Italia proprio
per i problemi di Francesco: «la Lega
del Filo d’Oro ce la consigliarono in
ospedale a Manhattan», ricorda. «Rientrammo, ma ci ho messo otto anni a
decidermi a lasciarlo in istituto. All’inizio pensavo “è solo per un periodo,
quando gli altri due figli sono cresciuti
me lo riporto a casa”. Poi ho capito che
quello che trova alla “Lega” io non potrei mai darglielo».
Ai primi incontri di quel gruppo di genitori, Silvana e il marito Guido ci andarono un po’ diffidenti: «c’era la sensazione bellissima di essere entrati in
un mondo che parlava la tua lingua,
ma mi sembrava anche il solito sfogo
di mamme disperate», racconta. «Invece mi sono accorta che ogni volta ne
uscivo contenta, arricchita, con tanta
voglia di fare. Io e mio marito facevamo
tutto il viaggio da Osimo a Roma a parlare dell’incontro. Mi sentivo come un
orologio a molla, andavo lì e trovavo la
carica». Per Silvana è ancora così, dopo
vent’anni. Dice che in quegli incontri
ha trovato tranquillità, la serenità «per
non riempirci di sensi di colpa e rinunciare a vivere», la «fiducia per andare avanti», la certezza di avere qualcuno su cui poter contare. Addirittura,
dice, lì «ho trovato una famiglia».
Un aiuto per tutti
Nei gruppi si condividono le difficoltà,
ma anche le gioie. È capitato proprio a
Silvana e Guido. Quando, cinque anni
fa, il loro Francesco iniziò a parlare.
Aveva 34 anni. «Era una sera di fine
estate, saranno state le 19, eravamo appena partiti per riportare Francesco a
Osimo dopo le vacanze», racconta. «In
macchina c’era la musica, mio marito
guidava e io ero seduta dietro, accanto
a Francesco. Che a un certo punto ha
detto “Io sto bene così”. Non aveva mai
detto una parola. Quando lo abbiamo
raccontato nel gruppo è stato uno aiuto
in più per tutti, si è accesa una speranza
per tutti gli altri, sembrava impossibile
e invece... Può cambiarti il mondo, anche dopo 34 anni». Vi immaginate,
quella volta, che carica? •
Per le occasioni più gioiose della tua vita, battesimo, comunione, cresima,
matrimonio, anniversario, laurea sostituisci le tradizionali bombon
bomboniere
iere con quelle
della Lega del Filo d’Oro e contribuisci così ad aiutare i bambini e gli adulti
sordociechi e pluriminorati psicosensoriali.
f di
fai
diventare
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PAGINA 3
ATTUALITÀ
IL VOLONTARIATO STA ASSUMENDO UN RUOLO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE ALL’INTERNO DELL’ASSOCIAZIONE
Obiettivo cinquecento volontari
Grande partecipazione ai corsi formativi in atto in tutta Italia. Dai soggiorni estivi al fundraising, tanti compiti per un solo obiettivo
O
biettivo 500. È l’ambizioso traguardo che la
Lega del Filo d’Oro punta a tagliare nel 2013:
superare i cinquecento volontari sull’intero
territorio nazionale. I volontari sono una componente
fondamentale della Lega del Filo d’Oro, fin dalla sua
origine. Il nome stesso dell’Associazione - spiegava Sabina Santilli quando la fondò, nel 1964 - indica «il
filo d’oro del buon cuore e dell’amicizia, quell’amicizia
che a noi sordociechi serve prima di ogni altra cosa e
senza la quale nessuno di noi può quasi muovere un
dito». Duecento persone hanno appena partecipato ai
corsi formativi che si sono svolti a Osimo, Molfetta,
Guida. Per accompagnare un sordocieco ci vuole tecnica
Napoli e Roma; altri seguiranno nei prossimi mesi
quelli di Modena, Lesmo e Termini Imerese: «Circa la
metà di chi segue i corsi decide di impegnarsi come
volontario», spiega Francesco Pastore, responsabile
delle attività associative e volontariato della Lega del
Filo d’Oro. «Chiediamo una disponibilità di due volte
al mese e abilità nello stabilire relazioni. Serve imparare
altri sistemi di comunicazione e sapere come si accompagna una persona sordocieca, ma questo può
venire anche dopo: ciò che davvero conta è da un lato
l’approccio, la volontà di entrare in relazioni spontanee,
di autentica amicizia, dall’altro l’equilibrio e la capacità
di sapersi orientare in situazioni complesse».
Nel tempo il ruolo dei volontari è rimasto centrale
nei soggiorni estivi delle persone sordocieche (quest’anno i soggiorni saranno quattro, tra mari e monti,
con circa 130 iscritti, che significa avere almeno altrettanti volontari), ma si è anche molto diversificato.
«Oggi i volontari rappresentano una risorsa preziosissima per realizzare molte attività ricreative e di tempo
libero insieme ai nostri utenti», conferma Erika Marra,
referente dei volontari di Osimo. Passeggiate, gite,
visite culturali, serate in compagnia sono tutte attività
che creano importantissime occasioni di socializzazione
e fanno la differenza in termini di “qualità della vita”.
«Abbiamo formato piccoli gruppi di volontari, giocando con la parola “oro” del nostro nome: i volontari
di Oro Smile si dedicano alle attività ludiche, quelli di
Traduzione Malossi. Una lettera su ogni dito, per parlarsi
Oro Band fanno musica, quelli di Oro Swim entrano
in piscina…», racconta Pastore. Non mancano però i
volontari che si dedicano a un rapporto uno a uno,
supportando gli operatori nelle attività della vita quotidiana (ad esempio per i pasti), o andando in famiglia,
a domicilio. Altri ancora preferiscono forme di volontariato indiretto: sono presenti ai banchetti informativi
della Lega del Filo d’Oro nelle varie manifestazioni,
guidano auto per conto dell’Associazione, promuovono
attività di raccolta fondi: «si tratta di un volontariato
altrettanto importante, da valorizzare sempre di più»,
conclude Pastore. •
COMUNICARE ED ENTRARE IN RELAZIONE SONO I PRESUPPOSTI PER IL PROGRAMMA EDUCATIVO-RIABILITATIVO
Il nostro lavoro è far accendere
una scintilla in ogni bambino
La passione di chi lavora con persone con disabilità psicosensoriali ha commosso anche la tv
F
orse qualcuno l’avrà vista in tv
durante la campagna per l’sms
solidale dello scorso febbraio.
Ospite da Massimiliano Ossini su Rai3
a Cose dell’altro Geo insieme a Angela
Tomasso, mamma di Andrea, e a Rossano Bartoli, segretario generale della
Lega del Filo d’Oro, Maria Assunta
Bianchi (nella foto, a sinistra) ha commosso il pubblico raccontando la bellezza di quella relazione fatta di movimenti degli occhi o di piccoli gesti che
gli operatori sono capaci di accendere
anche nei ragazzi più gravi. Maria Assunta lavora alla Lega del Filo d’Oro
dal 1977, nel settore scolare. Ecco la
sua testimonianza.
Come si costruisce una relazione
con chi non vede e non sente?
La prima cosa è il contatto umano, anche corporeo, se prima non c’è quello
non si può lavorare. Poi mi inserisco
nei giochi del bambino, così lui sente
che c’è una condivisione. Quando capto
qualcosa che a lui piace, magari un
“mmm” che piace perché dà una vibrazione, cerco di inserire un gesto che significa “ancora” e così si costruisce una
comunicazione, perché lui impara a
chiedere qualcosa. Occorre accorgersi
anche dei minimi dettagli: abbiamo ragazzi molto gravi, ma in tutti è possibile
vedere cose positive.
Quali sono le parole chiave del suo
lavoro?
Osservazione, è fondamentale. Devi capire che se il bambino gira gli occhi in
un certo modo vuol dire che ha sonno.
È l’osservazione che permette di definire gli obiettivi giusti per ogni bambino. Poi costanza e coerenza, perché i
tempi del nostro lavoro sono molto lunghi, bisogna insistere ogni giorno, un
passetto dopo l’altro, senza mai smettere. E farlo con coerenza, cioè in modo
che tutti gli operatori che hanno a che
fare con un bambino facciano le stesse
cose. Infine aggiungerei l’onestà, che è
autocritica: perché se un bambino non
riesce a raggiungere un obiettivo, sono
io che ho sbagliato qualcosa.
Si riesce a creare anche una relazione fra i ragazzi stessi?
Non con tutti allo stesso modo, ma in
base alle abilità. Alcuni ragazzi imparano ad apparecchiare la tavola per gli
altri, perché in classe non si è soli. Per
In televisione. L’esperienza della Lega del Filo d’Oro raccontata su Rai3
altri l’obiettivo è solo la condivisione
del divano, che però è una cosa importante, soprattutto se pensiamo alla
casa, dove è bello e utile saper condividere il divano con un fratellino.
In tv lei si è commossa. Qual è il
bello del suo lavoro?
Mi commuovo anche adesso, perché a
questi ragazzi non ci fai mai l’abitu-
dine… Il bello è proprio vedere quella
scintilla di relazione che si accende ogni
volta, anche se con tempi e modi che
sono diversi per ognuno, quando per
la prima volta vedi che un bambino accetta che tu stia vicino a lui, ti accoglie,
si fida di te. Ho un ricordo per ogni
bambino che ho seguito in questi anni,
che sono tanti. Ma ho ancora tanta passione e tanto affetto da dare. •
PAGINA 4
DAI CENTRI E DALLE SEDI
UN COLLAGE DELLE INIZIATIVE SUL TERRITORIO ALL’INSEGNA DELLA COMUNICAZIONE
Il corpo, una lingua comune
Tante le attività che valorizzano la mimica, la gestualità, l’espressione delle emozioni
C
entri e sedi della Lega del Filo
d’Oro hanno iniziato con entusiasmo il 2013. Dal teatro alla
musica, dalla raccolta dei mandarini alla
gita sulla neve, sono tante le attività
svolte. L’esperienza di socializzazione
più forte è quella di Giuseppe, 8 anni,
che a gennaio ha iniziato un progetto
di inserimento nella scuola dell’infanzia
di Osimo. Una meravigliosa avventura
per lui e per i suoi piccoli amici.
OSIMO
Giuseppe e i suoi amici
battono i piedi
La scuola dell’infanzia di Borgo San Giacomo, a Osimo, da gennaio ha un amico
in più. È Giuseppe, un bambino di 8
anni seguito dai servizi territoriali della
“Lega”, che è stato inserito nel progetto
«Guarda che faccia». Tutti i venerdì Giuseppe va a scuola e fa delle attività insieme ai bimbi di 4 e 5 anni. «Siamo
stati noi a cercare la Lega del Filo d’Oro
perché volevamo dare ai nostri bambini
l’occasione di confrontarsi con la diversità, con molta naturalezza. Il progetto
sta andando oltre le nostre aspettative,
i bambini sono entusiasti», spiega Sa-
brina, una delle insegnanti. I bambini
sono stati preparati ad accogliere Giuseppe dalle operatrici della “Lega”, che
attraverso dei giochi sensoriali hanno
fatto loro capire come Giuseppe vede
le cose. E quando arriva l’ora di salutarsi,
tutti i bimbi battono i piedi, per far sentire a Giuseppe le vibrazioni, in un terremoto di affetto e di simpatia.
ROMA
Quattro “promesse”
per il teatro dei mimi
Quattro promettenti attori sono stati
scoperti fra le persone sordocieche che
frequentano la sede territoriale di Roma.
I quattro hanno preso parte al progetto
“Teatro dei Mimi”, realizzato dall’Associazione Museum in collaborazione con
la Lega del Filo d’Oro e l’Istituto S. Alessio. Si tratta di uno spettacolo teatrale
ispirato alla vita popolana della Napoli
del Seicento, da narrare attraverso la
mimica del viso e del corpo. Protagonisti
dello spettacolo erano persone sordocieche, non vedenti, non udenti e normodotate, fatto che ha consentito di utilizzare un bel mix di linguaggi. Lo
spettacolo è stato rappresentato in dicembre, fra l’entusiasmo
del pubblico.
MOLFETTA
In scena. Lo spettacolo del Teatro dei Mimi, a Roma
«N
Omaggio a Modugno
per un nuovo pulmino
Ha fatto tappa alla sede
di Molfetta lo spettacolo
in omaggio a Domenico
Modugno del maestro
Ciccio Regina. Il musicista aveva già seguito il
neonato coro Gold Wire
Ensemble, formato dagli
operatori del centro di
Molfetta. L’idea è nata
Profumi. La raccolta dei mandarini che ha visto coinvolti i ragazzi di Termini Imerese
dopo il furto del pulmino della Lega
del Filo d’Oro, avvenuto a fine gennaio,
per contribuire all’acquisto di un nuovo
mezzo. La sera del 9 marzo, 150 ospiti,
operatori, amici e parenti della Lega del
Filo d’Oro si sono emozionati sulle note
di Volare e delle canzoni del “grande
Mimmo”.
NAPOLI
Candeline per due
al laboratorio di midollino
Continua con successo il laboratorio
settimanale di midollino presso la sede
territoriale di Napoli. Ogni mercoledì
una decina di utenti si ritrovano per intrecciare cesti che sono vere opere d’arte.
Il 6 marzo il consueto laboratorio si è
trasformato in una grande festa, con
ben due compleanni da celebrare:
quello di Danilo (36 anni) e quello di
Antonio (63). Tutti i presenti hanno partecipato attivamente alla preparazione
del buffet e quando è stato il momento
di spegnere le candeline… è bastato
solo invertire i numeri!
TERMINI IMERESE
Dalla raccolta dei mandarini
alla gita sulla neve
Il profumo dei mandarini ha inebriato
per giorni i sensi dei ragazzi di Termini
Imerese. Otto di loro, accompagnati da
educatrici, Oss e volontari, hanno partecipato alla raccolta dei mandarini nel
giardino privato di una sostenitrice della
Lega del Filo d’Oro, la signora Scicolone. Per i ragazzi è stata una ricchissima
esperienza sensoriale: hanno potuto sedersi sulla terra, cogliere i frutti direttamente dagli alberi, toccare e sentire l’odore dei mandarini maturi della Sicilia,
sbucciarli e ovviamente… gustarli! Al
rientro, il percorso gustativo è continuato per giorni: i mandarini sono stati
utilizzati per farcire crostate e preparare
deliziose macedonie. E se lì sembrava
già primavera, agli ospiti di Termini
Imerese non è mancato nemmeno il divertimento sulla neve: cinque ragazzi
hanno vissuto due entusiasmanti giorni
al rifugio Marini di Piano Battaglia, nel
cuore delle Madonie. •
Anche Gianfranco Vegliò (in foto con
on vediamo l’ora»: a Rocco
LA PAROLA ALLE FAMIGLIE
il figlio Alberto) è un osimano di adozione.
Fortugno, il papà di SaFaceva il marittimo, si imbarcava una
muele, bastano pochissime
volta dall’Adriatico e una volta dal Tirparole per far capire con quanta speranza
reno. Suo figlio Alberto lo aspettava
le famiglie guardino al cantiere della
spostando barchette su un calendario
Linguetta, che nei prossimi anni darà
di compensato, ideato apposta per lui.
alla Lega del Filo d’Oro di Osimo una
«Siamo stati pionieri, ma trapiantare
nuova, grande, unica sede. La burocrazia
una famiglia non è semplice», spiega.
ha fatto il suo corso, i lavori stanno per
Alberto oggi ha 39 anni, frequenta la
iniziare. La famiglia Fortugno, come
Una
struttura
progettata
ad
hoc
risponderà
meglio
ai
bisogni
“Lega” in diurno e svolge attività occutante altre, si è trasferita a Osimo per
pazionale in una ditta che assembla
dare più opportunità al proprio figlio.
penne e gadget. Pure i Vegliò aspettano con ansia la
«Negli anni abbiamo visto nascere sedi della “Lega”
nuova struttura: «sarà meraviglioso, continuare a
in altre città», racconta Fortugno. «È una cosa
girare da un posto all’altro non è comodo per i ragazzi
bellissima, però qui a Osimo i posti residenziali per
ed è un costo. Ho visto il progetto, è straordinariamente
gli adulti scarseggiano. Quando l’ipotesi sull’ex ospedale
curato: una struttura che nasce pensata apposta per
Muzio Gallo è naufragata io sono andato di persona a
questi ragazzi non è mai come una riadattata. E ci saprotestare con il presidente della Regione Marche»,
ranno più posti, cosa fondamentale». Da buon padre
ricorda. Il sogno delle famiglie è quello di «una
di famiglia, Vegliò ha un’unica preoccupazione: «le
struttura che accolga tutte le attività, oggi i ragazzi
cifre che ho sentito sono enormi, speriamo vada tutto
devono spostarsi continuamente con i pulmini»,
in porto». Vegliò ha ragione, ma sa anche ci sono
spiega Fortugno. Ma soprattutto, il pensiero è per il
tanti sostenitori generosi che camminano insieme a
“dopo di noi”: quella «sarà la casa di Samuele quando
noi saremo troppo vecchi per occuparci di lui».
lui, ad Alberto e alla Lega del Filo d’Oro. •
Dal progetto Linguetta
ci aspettiamo
una casa per il “dopo di noi”
PAGINA 5
STORIE DI VITA
L’ESPERIENZA DI UNA FAMIGLIA CON TRE BIMBE PICCOLE, SEGUITA IN TRATTAMENTO A TERMINE
La piccola combattente
che inizia tutto con un no
Lisa è nata molto prematura e fin dai primi giorni di vita ha affrontato tante difficoltà. Con successo e tanta grinta
S
tradina stradina stradina… eccolo! Il viso di
Lisa si illumina in un
sorriso. Le sue dita corrono attente sulle pagine di un quadernone dove sono incisi i suoi
primi segni in braille. Impara
ad esplorare la pagina, a seguire la linea dove poggiano i
segni, a distinguere con attenzione quei puntini - che lei
chiama “stradine” - in rilievo
sulla carta, che domani le consentiranno di comunicare, leggere, studiare in autonomia.
Per imparare, ogni fila è fatta
da segni ripetuti, tutti uguali
tranne uno: l’indice di Lisa indaga attento, scova l’intruso e
non sbaglia un colpo.
Lisa ha sei anni e abita in
provincia di Perugia. La sua
famiglia è piuttosto numerosa:
mamma Sandra, papà Federico, le gemelle Denise e Jennifer, un cane e un gatto. Sei anni fa, nel gennaio 2007, Lisa
fu la prima delle tre a nascere,
a sole 23 settimane di gestazione. Denise e Jennifer resistettero nella pancia della
mamma altri quindici giorni.
Mezzo kg di bimba
Oggi sono tutti a Osimo per
una settimana di trattamento
di Lisa: è la sua seconda volta
qui, «ma la Asl ha già detto
che sarà l’ultima. Speriamo di
no», sospira la mamma. Denise e Jennifer siedono accanto
a lei, curiose. Mamma Sandra
le guarda, sorride e dice: «Abbiamo ricevuto tre miracoli».
E si commuove.
Quando sono nate, Lisa e le
sue sorelle pesavano rispettivamente 480, 620 e 780 grammi. Hanno fatto quattro mesi
di terapia intensiva, ma oggi
sono tutte pronte per l’esordio
in prima elementare, a settembre. La storia di Lisa è la più
Piccole donne. Oggi Lisa impara a vestire una bambola, così domani saprà vestire se stessa da sola
complicata: a undici giorni ha
avuto una perforazione del colon. Poi un’infezione al sangue.
Poi la retinopatia del prematuro: «a tre mesi io e lei siamo
stati per un mese a Milano, per
tentare di riattaccare la retina»,
ricorda Sandra.
L’unica per la famiglia
È così che inizia la scoperta
dei problemi sensoriali di Lisa:
«Lisa non distingue nulla,
nemmeno la luce o le ombre.
Siamo andati fino a Detroit,
niente da fare. Quando lei aveva un anno hanno riscontrato
anche una sordità medio grave: siamo stati fortunati, hanno
azzeccato le protesi, abbiamo
trovato una bravissima logopedista e Lisa ha imparato a
parlare. In quel momento è
stato definitivamente chiaro
che non c’erano altri deficit, e
abbiamo tirato un sospiro di
sollievo». Sandra è contenta
delle tante esperienze fatte con
così tante ore di terapia, ogni
giorno, come qui. Né ci sono
così tanti specialisti che ti visitano. E soprattutto questa è
l’unica struttura che accoglie
tutta la famiglia», spiega la
mamma.
Lisa. «Quando siamo arrivati
alla Lega del Filo d’Oro, però,
abbiamo capito subito che
questo è il top», dice.
La loro prima volta a Osimo
è stata nell’agosto del 2010:
«Da nessuna altra parte fanno
/
/HJDGHO)LORG·2UR
HJDGHO)LORG·2UR
@LegadelFilodOro
Assistere, educare, riabilitare e reinserire
nella famiglia e nella società le persone
sordocieche e pluriminorate pssicosensoriali
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Tre sorelle
Jennifer e Denise, per Lisa,
sono sempre state un enorme
stimolo. «Fin da quando stavano sdraiate sul tappeto, il fatto che lei percepisse le altre
due muoversi la spronava a
imitarle. Certo Lisa non si è
fatta mancare nulla: sa quante
volte l’ho vista arrampicarsi sui
mobili?». In casa, spiega Sandra, «non abbiamo mai messo
troppe protezioni, perché era
giusto che Lisa sperimentasse
tutto. Certo, una persona era
costantemente di guardia».
Delle due sorelle, oggi, una
continua ad essere una mammina. L’altra ha sempre visto
Lisa come una concorrente a
cui rubare i giochi. «Ma è giusto così. Un esempio? Lisa fa
nuoto, le sorelle ginnastica artistica, un giorno mi ha accompagnato a prenderle. Una le ha
dato la mano, “vieni, ti accompagno io”. L’altra le fa: “guarda
che il bagno per i disabili c’è”».
Delle tre, però, è Lisa che comanda: «dovrebbe vederla
quando assegna i ruoli per giocare a Peppa Pig e i suoi amici,
il suo cartone preferito».
Sorprese, con Lisa, ce ne sono tutti i giorni. «È vero, noi
le chiediamo sempre di più,
perché sappiamo che ha le
possibilità. Ogni volta lei dice
“no”, e poi si mette d’impegno», racconta la mamma.
L’insegnante intanto tira fuori
una dattilobraille: «Lisa, proviamo a schiacciare i tasti con
la dattilobraille?». «No!», fa lei,
buttando indietro i riccioli
biondi. Poi si siede al tavolo e
comincia a picchiettare. Un ditino a sinistra, due ditini a sinistra, tre ditini a sinistra. E
via, si ricomincia. «Vedrai che
diventerà la sua attività preferita!», scommette Sandra. E
sorride. •
PAGINA 6
DALL’ASSOCIAZIONE
AGENDA
LA CRISI METTE IN DIFFICOLTÀ ANCHE IL NON PROFIT
I nuovi progetti
hanno bisogno di aiuto
Il 5 per mille e il RID sono strumenti importantissimi per esserci accanto, ogni giorno
Due ruote
Attesa per il Giro d’Italia
e successo per la
Corsa dei due mari
Per la prima volta la Lega
del Filo d’Oro ha seguito
passo a passo i 1.060 km
della Tirreno-Adriatico,
la “corsa dei due mari”.
Oltre a essere presente
con un pulmino attrezzato
in tutte le tappe della corsa, la Lega del Filo d’Oro
ha preso parte al progetto
“Biciscuola”, che ha coinvolto più di mille alunni
delle scuole elementari
dei territori toccati dalla
gara ciclistica, con l’obiettivo di avvicinare i bambini alla realtà di chi non
vede e non sente. Grande
l’entusiasmo dei bimbi e
delle insegnanti per i giochi sensoriali, in particolare per la “Casetta del
tatto” e per la proposta
di riconoscere i compagni
solo toccandone il volto
con le mani. La collaborazione fra la Lega del
Filo d’Oro e il ciclismo
proseguirà dal 4 al 26
maggio con l’ormai tradizionale appuntamento
del Giro d’Italia. •
S
econdo indagini pubblicate di recente, nel corso
del 2012 una organizzazione non profit su tre ha visto
calare le donazioni ricevute. La
crisi ha colpito persino il periodo natalizio, che è tradizionalmente il momento in cui
siamo tutti più disponibili nei
confronti degli altri. La crisi
economica fa sentire il suo
morso, benché gli italiani restino sempre un popolo molto
generoso nei confronti del non
profit, e anche molto fedele: la
sfida più complessa, stando a
questi rapporti, è quella di
coinvolgere nuovi donatori,
perché chi già ha scelto un’associazione tende poi ad accompagnarla negli anni.
In questo contesto, la Lega
del Filo d’Oro ha aperto il
2013 con nuove importanti
sfide, che necessitano un sostegno significativo anche in
termini economici e di donazioni: l’avvio delle attività del
centro socio riabilitativo di Modena; l’inizio del cantiere della
Linguetta, a Osimo, per realizzare una nuova grande unica
sede; l’idea di aprire altri servizi
sul territorio nazionale…
Per la Lega del Filo d’Oro
l’aiuto dei sostenitori in questo
momento è decisivo come non
mai. «Quello che noi abbiamo
visto in realtà non è un calo,
ma una crescita più contenuta», spiega Gianluca de Tollis, responsabile comunicazione e raccolta fondi alla Lega
del Filo d’Oro. È dimunuito
l’importo medio della donazione, ma sono aumentati i do-
natori: «il momento è difficile,
inutile negarlo, ma la vicinanza
dei nostri sostenitori, che ci restano accanto, ci dà grande fiducia e speranza», dice de Tollis.
Amici d’oro. Operatori
specializzati seguono in ogni
momento della giornata le
persone sordocieche. Anche tu
puoi stargli accanto, con una
donazione periodica
Le ragioni di una scelta
Le prossime settimane saranno molto importanti per la
raccolta fondi della Lega del
Filo d’Oro: è tempo infatti di
dichiarazioni dei redditi. Dal
2006 è possibile destinare una
parte delle proprie tasse alla
Lega del Filo d’Oro, attraverso
il 5 per mille (in allegato a questo numero di Trilli trovate
tutte le informazioni necesarie). Basta mettere una firma
sulla dichiarazione dei redditi,
inserendo il codice fiscale dell’Ente (80003150424): un gesto che non costa nulla, ma di
valore inestimabile per garantire un aiuto alla Lega del Filo
d’Oro, sia nei nuovi progetti
sia nelle attività che tutti i
giorni accompagnano le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che seguiamo. «Il 5 per mille è
un’occasione che il cittadino
deve cogliere», spiega de Tollis.
«Gli italiani ne hanno capito
subito le potenzialità, ci hanno
già scelto in tanti e grazie al 5
per mille sono già arrivate alla
Lega del Filo d’Oro risorse aggiuntive che sono state decisive
sia per dare continuità al nostro
lavoro di tutti i giorni sia per
avviare nuovi centri, come è
stato per Modena».
Il 5 per mille, però, non è
l’unico modo per aiutare la
Lega del Filo d’Oro. «Io direi,
anzi, che è uno strumento in
più. Un’opportunità straordinaria che si affianca al sostegno
ordinario». Nei centri della
Lega del Filo d’Oro ogni giono
c’è chi lavora insieme a chi non
vede e non sente, in un percorso riabilitativo che porta,
per tutti, piccole ma continue
conquiste. In media ogni
utente è seguito da due operatori, in ogni momento della
giornata. Ogni mattina c’è
qualcuno che insegna ad Antonella a pettinarsi e lavarsi i
denti, per acquisire pià autonomia nella vita quotidiana.
Ogni pomeriggio operatori
specializzati insegnano ad Antonio altri modi per comunicare, al di là delle parole. Ogni
notte c’è chi garantisce assistenza a Rocco e agli altri ospiti,
anche mentre dormono.
«La continuità del sostegno
è fondamentale per garantire
la continuità delle attività e
inoltre ci consente una migliore
pianificazione e più efficienza».
Alla Lega del Filo d’Oro i sostenitori che hanno scelto di
camminare con continuità al
nostro fianco si chiamano
“amici d’oro”, a sottolineare il
legame che li unisce, quel «filo
d’oro della buona amicizia» di
cui parlava Sabina Santilli fondando l’Associazione. «Per diventarlo basta scegliere di fare
una donazione periodica, di
cui ciascuno può decidere l’importo e la frequenza. Si può
fare con il RID, cioè la domiciliarizzazione bancaria, o con
un addebito automatico su
carta di credito». •
La Maratona di Milano
ha fatto il pieno
di solidarietà
Un grande grazie ai tanti
runner che hanno corso
la Milano City Marathon
con il pettorale della Lega
del Filo d’Oro, aderendo
al Charity Program della
gara e scegliendoci tra le
tante associazioni proposte. I fondi donati dai maratoneti attraverso la loro
iscrizione, andranno a sostenere le attività che quotidianamente facciamo
con gli utenti dei nostri
centri. Ci vediamo l’anno
prossimo! •
il autografo?
MiScegli
fai un
Non ti costa nulla.
Pensaci!
5 mille
Firma per il
alla Lega del Filo d’Oro.
Io l’ho già fatto!
È un gesto che a te non costa nulla,
ma che per tante persone sordocieche
significa un futuro di speranza.
Per informazioni 071 7231763
Firma e inserisci
il codice fiscale
80003150424
Si ringraziano Renzo Arbore e il fotografo Claudio Porcarelli
Corsa
Nel Suo testamento si ricordi
delle persone sordocieche
Il Suo testamento può diventare qualcosa
di molto importante. Attraverso un lascito
alla Lega del Filo d’Oro Lei assicura un
futuro migliore a tante persone sordocieche
che possono contare solo sul nostro aiuto.
Per ricevere maggiori informazioni richieda
il nostro opuscolo telefonando a:
Ufficio
Comunicazione
e Raccolta Fondi
071 7231763
PAGINA 7
DALL’ASSOCIAZIONE
VISTI DA VICINO
Mi avete così colpito,
che ho pensato anch’io
di fare il volontario
La testimonianza di Maurizio Costanzo, che
fin dagli anni ‘80 conosce l’Associazione.
E il suo grazie personale a chi fa volontariato
M
aurizio Costanzo è uno degli uomini che hanno fatto la storia
della televisione italiana. Il suo
primo incontro con la Lega del Filo d’Oro
risale agli anni ’80. Da allora la sua disponibilità nei confronti dell’Associazione non
si è mai interrotta. Addirittura ci fu un
momento in cui si pensò di realizzare a
Osimo, alla “Lega”, una puntata del Maurizio Costanzo Show. Oggi, per la prima volta, racconta questa amicizia.
Da quando conosce la Lega del Filo
d’Oro? Ricorda come è avvenuto l’incontro e quale è stata la sua prima
impressione?
È successo molti anni fa. Non ricordo se
prima o poco dopo l’inizio della campagna
di Renzo Arbore. Sta di fatto che conobbi
Rossano Bartoli, mi spiegò cosa faceva la
Lega del Filo d’Oro e mi colpì la condizione di questi bambini sordociechi. Non
penso possa esserci una sfortuna maggiore
e più devastante.
In questi anni come ha visto cambiare
la Lega del Filo d’Oro?
In questi anni, per merito evidentemente
di chi se ne è occupato con grande intensità, ho scoperto che via via non c’era più
bisogno di spiegare cos’era la Lega del Filo
d’Oro, cosa significava e perché era importante contribuire alle campagne proposte
da questa Associazione. I primissimi tempi, quando nominavo la Lega del Filo d’Oro, dovevo poi spiegare esattamente di
cosa si trattasse. Via via mi sono accorto
che, almeno le persone alle quali mi rivolgevo, sapevano di cosa parlavo.
Da uomo della comunicazione, quanto la colpisce personalmente entrare
in contatto con persone che hanno
così grandi difficoltà di comunicazione?
Mi colpisce moltissimo. Non potrò mai dimenticare l’incontro con alcuni di questi
sfortunati ragazzini - che oggi hanno ampiamente superato i trent’anni - e la commozione quando mi veniva raccontato un
sistema, che era stato inventato alla “Lega”,
perché il bambino sordocieco capisse
quanto tempo passava tra una visita e l’altra del padre. Ripeto: non si può nemmeno immaginare che qualcuno non rimanga
colpito da queste storie, da questa terribile
disabilità. Voglio confessare, in questa circostanza, che proprio dopo aver parlato
con alcuni piccoli ospiti della Lega del Filo
d’Oro, cercai di vedere, nell’arco della mia
vita abbastanza congestionata, se c’era
modo di ritagliare uno spazio per fare del
volontariato. Poi rinunciai per palese impossibilità, però, credetemi, la tentazione
fu molto forte.
Come è cambiata, in base alla sua
esperienza, la sensibilità e la disponibilità del pubblico ad incontrare, anche solo in tv, queste esperienze di
vita?
Sicuramente sia le associazioni come chi fa
televisione, negli anni sono state in grado
di costruire credibilità e memoria e non mi
sembra che oggi ci sia qualcuno che non
sappia di cosa si parla quando si cita la
Lega del Filo d’Oro o altre analoghe associazioni. Vorrei, con l’occasione, ringraziare ancora una volta la sensibilità dei volontari e di quanti lavorano in queste associazioni e di quanti dedicano la loro vita, o
parte di essa, ad aiutare persone più sfortunate. •
UN FILO D’ORO CON I GIOVANISSIMI
L’incontro emozionante
con gli alunni di Molfetta
Il 14 febbraio scorso è stato
un san Valentino davvero speciale. Quel giorno siamo stati
invitati alla scuola “ManzoniPoli” di Molfetta, per ritirare
una donazione in favore della
Lega del Filo d’Oro, promossa
dagli stessi alunni. Appena arrivati ci siamo resi conto che
ci aspettava una giornata meravigliosamente emozionante.
Siamo stati accolti con calore,
i bambini che ci guardavano
con occhi pieni di curiosità.
Abbiamo fatto sedere i nostri
semplicemente stati noi stessi.
Il sorriso di Nico non si è mai
spento, Roberta si è presentata
con la Lis tattile, Domenico ha
mostrato con orgoglio l’agenda delle sue attività.
Con lo stesso entusiasmo gli
alunni della Manzoni-Poli
hanno voluto leggere i loro
pensieri. Al momento dei
canti finali nessuno ha retto
ragazzi in cattedra, ci siamo all’emozione. Grazie a questi
presentati, abbiamo raccon- ragazzi che ci hanno insetato come comunicano i no- gnato che donarsi agli altri elistri bambini, insomma siamo mina ogni diversità. •
Vuoi aiutare
la Lega del Filo d’Oro?
Fai subito una donazione
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Le agevolazioni fiscali (Lg. n.80 del 14/05/05) per chiunque,
azienda o privato, faccia una donazione a una Onlus crescono
con l’importo della donazione.
SISTEMI DI COMUNICAZIONE/2
Come comunicano
le persone sordocieche
Le persone sordocieche, che non possono avvalersi del linguaggio
verbale, utilizzano sistemi di comunicazione alternativi, sfruttando
le proprie capacità residue per interagire con gli altri, capire e farsi
capire. In ogni numero di Trilli nell’Azzurro approfondiamo uno tra
questi sistemi.
1
3
4
5
6
7
8
9
e persone con seri problemi
di vista e difficoltà di
apprendimento possono
utilizzare un sistema di
comunicazione legato alle loro
abilità tattili e basato pertanto
sulla rappresentazione di
azioni o di situazioni
attraverso gli oggetti. Questi
devono essere riconoscibili e
significativi, cioè mantenere
una buona somiglianza tattile
con l’oggetto/situazione
originale. Ad esempio, un
piccolo piatto e un piccolo
bicchiere possono essere
utilizzati per insegnare al
bambino ad esprimere il
bisogno di mangiare o di bere.
L
PAGINA 8
DIARIO
IN BREVE
La solidarietà vola
sugli snowboard
È stata dedicata alla Lega del
Filo d’Oro la due giorni organizzata il 23-24 febbraio
dall’associazione Hot Ice
Snowboard a Sarnano (MC),
sui monti Sibillini. Gli appassionati di snowboard,
dopo un pomeriggio di divertimento e gare, hanno organizzato una piccola lotteria, il cui ricavato è stato
devoluto alla Lega del Filo
d’Oro. I nostri volontari
hanno poi fatto conoscere
l’associazione all’interno del
villaggio commerciale realizzato per l’occasione.
Stanza 236,
si replica per noi
Dieci sere a teatro con la
Lega del Filo d’Oro. L’occasione di incontrare tanti
spettatori ci è stata regalata
dalla Compagnia Teatrale
“Stanza 236” di Roma, che
dal 6 al 17 marzo, al teatro
La Casa delle Culture, ha
messo in scena lo spettacolo
“Ricette per unioni felici… o
quasi”, ispirato a testi di
Achille Campanile e Anton
Checov. Fra gli attori, anche
Paolo Graziosi. L’incasso
delle repliche è stato donato
alla Lega del Filo d’Oro.
Sul palco
per sostenerci
Domenica 10 marzo a Scafati (NA) la compagnia teatrale “Scacciapensieri” ha
presentato la commedia
“Arezzo 29 in tre minuti”.
Tra gli interpreti c’erano un
utente della Lega del Filo
d’Oro, Salvatore Raffone, nei
panni di “Don Luberto”, e
una volontaria, Mena Ambruoso, nei panni di “Matalena”. La presentazione delle
attività della Lega del Filo
d’Oro ha aperto la serata, il
cui ricavato è stato donato
all’associazione.
Tutto il gusto
del made in Marche
L’A.P.A. - Associazione provinciale panificatori artigiani
di Ascoli Piceno e Fermo ci
ha scelti ancora una volta
come beneficiari di una
parte dell’incasso realizzato
con la manifestazione Tipicità 2013, che si è svolta a
Fermo dal 16 al 18 marzo.
Alla fiera che raduna le eccellenze enogastronomiche
del territorio marchigiano
erano presenti anche i nostri
volontari, per far conoscere
le attività dell’associazione.
Il Rotary Club
per l’ippoterapia
Il Rotary Club di Molfetta e
UniCredit hanno sostenuto
il centro di Molfetta della
Lega del Filo d’Oro, contribuendo a garantire a suoi
utenti dei corsi di ippoterapia. Il Rotary ha messo a disposizione una quota, a cui
si è poi aggiunta la disponibilità dei dipendenti UniCredit delle agenzie del distretto di Molfetta, che dal
18 al 31 marzo hanno promosso la raccolta fondi nelle
loro agenzie.
La moda
lega Italia e Scozia
Appuntamento internazionale e modaiolo per la solidarietà in favore della Lega
del Filo d’Oro. La sera del
21 marzo, a Edimburgo, la
Gosford House ha ospitato
una “fashion extravaganza”
per presentare le collezioni
di stilisti emergenti italiani e
scozzesi. Dopo la sfilata di
moda, la serata organizzata
dal Consolato italiano è proseguita con una cena italiana
e una lotteria. Quanto raccolto per partecipare è stato
donato alla Lega del Filo
d’Oro e a Sense, l’associazione che in Scozia segue le
persone sordocieche.
A Osimo i partner
del progetto teatro
Continua il progetto europeo sul teatro, IMAGINE
MDVI, cui aderisce la Lega
del Filo d’Oro. I referenti
dei paesi coinvolti (Italia,
Germania, Scozia e Francia)
si sono ritrovati a Osimo dal
5 al 7 marzo. Ogni Paese sta
lavorando sulla commedia
La tempesta di Shakespeare.
Il progetto terminerà nel
maggio 2014 e vuole creare
delle “raccomandazioni internazionali” per dare consigli, risorse e materiali utili a
quanti lavorano con i gruppi
MDVI nel teatro.
CI HANNO AIUTATO
grazie!
Enzo Morganti - Ascoli Piceno (AP), che ha
realizzato un calendario fotografico per noi
Amici del Comune di Marino
Marino (RM)
Associazione Edirespa - L’altra Molfetta Molfetta (BA), che ha devoluto a noi il ricavato
della vendita del libro “Molfetta in tribunale”
Joe Valeriano - Molfetta, per il suo concerto
in memoria di Vito Cirilli
Scuola Elementare Maria Ausiliatrice
Cusano Milanino (MI)
Alunni della Scuola Bambi - Ercolano (NA)
Rotary Club di Roma Parioli
Roma
Istituto Comprensivo Mameli
Macerata
...e tantissimi altri che hanno organizzato
manifestazioni in nostro favore
LA POSTA
Egregio signor Presidente,
La ringrazio di cuore per l’attestato di 25
anni di amicizia con la Lega del Filo
d’Oro che ho ricevuto recentemente. Grazie per le belle parole con cui ha voluto
accompagnarlo, le merito solo in parte.
Le confesso che leggendole mi sono commossa profondamente. E vi ringrazio anche della bella penna: i miei complimenti
ad Alberto e a voi, che con le vostre cure
avete permesso il raggiungimento di un’abilità non da poco. La penna è sempre
con me e mi tiene ancora più legata a voi.
Per quanto potrò, continuerò a stare al
vostro fianco. Vi stringo tutti in un abbraccio, vi sono vicina e vi voglio bene.
Bianca C., Genova
Cara Bianca, è una gioia e un onore per
noi avere sostenitori che, come lei, ci
accompagnano da tanti anni. Per noi è
importante, per due ragioni. La prima è
che se un sostenitore continua a sceglierci nel tempo, è certo che i suoi soldi
vadano a buon fine. La seconda è che
avere sostenitori fedeli è fondamentale
per garantire continuità al servizio che
diamo ai nostri ragazzi. Resti con noi!
Cari amici,
sono stata maestra elementare per 39
anni e 3 mesi, ho vissuto a lungo tra i
bambini, a cui ho dato tutto ciò che potevo. Loro mi hanno ricambiato con affetto e grandi soddisfazioni. Quando si è
trattato di bambini sordi e ciechi, vi assicuro che avrei fatto qualsiasi cosa per
aiutarli. Anche ora avrei desiderio di fare
di più, ma c’è di mezzo un affitto, bollette ecc. Però spero vivamente di poter
continuare a dare il mio aiuto. Vi ammiro
per quello che fate per quei bambini e le
loro famiglie e vi auguro un mondo di
bene.
Liliana Z., Bologna
Cara Liliana,
i nostri ragazzi sono come i suoi alunni:
anche loro ricambiano con grande affetto il lavoro e le attenzioni delle nostre
insegnanti, regalando loro enormi soddisfazioni. È il rapporto personale che
si crea con i ragazzi a far sì che le nostre
operatrici vivano con passione un lavoro
che, come immaginerà, presenta anche
tante fatiche. Ha letto la storia di Maria
Assunta? Ci si sarà un po’ ritrovata. È
soprattutto grazie alle vostre donazioni
che possiamo mantenere uno standard
così alto nel nostro personale.
Carissimi,
ho 89 anni e ho letto con grande commozione Le mie dita ti hanno detto, sulla
vita e le innumerevoli cose belle che Sabina Santilli è riuscita a realizzare con la
sua tenacia e il suo amore per chi, come
lei, è privo della vista e dell’udito. Mi ha
colpito ancora di più perché sono stata la
prima insegnante di bimbi sordi in età
scolare a Reggio Emilia. Ricordo un
bimbo sordo della materna, quando gli
venne individuata anche una grave perdita della vista lo indirizzammo proprio
al vostro centro di Osimo, dove poi è
stato accolto. Vi ringrazio perciò per aver
voluto ricambiare la mia modesta offerta
con un dono così bello.
Maria Liliana R., Reggio Emilia
Cara Maria Liliana, è la sua lettera che
commuove noi! Grazie per il lavoro che
anche lei ha fatto con i bambini sordi,
per la passione che continua ad avere e
per la sua vicinanza in questi anni.
Notiziario ufficiale
della Lega del Filo d’Oro ONLUS
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con D.P.R. n. 516 del 19.5.1967
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Segreteria di redazione Anna Maria Catena,
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