L'esposizione permanente
Facciata dello stabilimento di Fontivegge, dall'album fotografico "Angora Luisa Spagnoli", Perugia, poligrafico Buitoni, 1940 ca
L'esposizione permanente
Nicoletta Spagnoli
Amministratore delegato della Luisa Spagnoli S.p. A.
L'esposizione permanente Luisa Spagnoli è nata dall'intento di documentare in modo duraturo la
storia di una grande azienda dell'abbigliamento, protagonista della realtà produttiva nazionale. Lo
spazio espositivo è stato ricavato all’interno della sede di Santa Lucia a Perugia, utilizzando una
vasta porzione di un padiglione in altri tempi adibito ad una fase della lavorazione dei modelli.
Attraverso un’articolazione in quattro sale, corrispondenti ad una ben precisa periodizzazione (le
origini, il dopoguerra, l'era di Lino Spagnoli, dagli anni '80 a oggi), è illustrato lo sviluppo della
Luisa Spagnoli dai primi esperimenti di filatura della lana d'Angora negli anni Venti fino ai giorni
nostri, mediante una raccolta di documenti cartacei, oggetti, capi e macchinari, con le riproduzioni
fotografiche ad occupare un ruolo centrale, evocativo e informativo a un tempo.
Ne emerge il profilo di un’azienda impegnata in un costante sforzo di aggiornamento tecnologico e al
tempo stesso fedele alla sua tradizione di stile ed eleganza, di cui l’esposizione vuole offrire un riflesso,
attraverso un’accurata selezione di immagini e la suggestione delle luci e delle tonalità di colore scelte
per l’ambiente. Il percorso espositivo mosso e vario e la cura dell'estetica e dei dettagli hanno risposto
infatti all'esigenza, tutt'altro che secondaria, di rendere l'allestimento il più possibile gradevole e
armonico, in sintonia con lo stile Spagnoli rappresentato in questa sintesi storica.
L'esposizione permanente è stata realizzata da Valerio Corvisieri (autore di una biografia della
famiglia Spagnoli), che ha potuto valersi della preziosa collaborazione di vecchi e nuovi dirigenti e
dipendenti della società.
Esemplare di coniglio d'Angora dell'allevamento Spagnoli
(collezione Mariella Spagnoli)
7
Sala 1
dalle
origini
al 1937
L'esposizione permanente
Stand della ditta Spagnoli al V Congresso Mondiale di pollicoltura, sezione coniglicoltura, Roma, 6 - 15 settembre 1933
(da "Rivista di coniglicoltura", 1933, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)
S a l a
La prima sala è dedicata alle origini dell’azienda, che risalgono alla fine degli anni Venti. A
quell’epoca Luisa Spagnoli, la quale già si cimentava con ottimi risultati nell’allevamento avicolo,
ebbe l’intuizione di selezionare esemplari di coniglio d’Angora (specie domestica mai allevata
sistematicamente in Italia) per raccoglierne la lana e con essa mettere a punto un filato da utilizzare
nell’abbigliamento. Il successo di questi primi tentativi fu tale che i capi prodotti artigianalmente nel
laboratorio di Luisa vennero presentati in mostre ed esposizioni, attirando quasi da subito l’interesse
del governo.
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
9
Le prime operaie del laboratorio di Luisa Spagnoli (anni '30)
S a l a
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
11
Visita del sottosegretario all'Agri coltura, A. Marescalchi, al laboratorio di Luisa Spagnoli
(25 giugno 1932; foto Fratticioli)
Luisa Spagnoli in automobile con il figlio Armando, 1924
(collezione Mariella Spagnoli)
S a l a
Una ricca documentazione fotografica illustra gli esordi dell’allevamento condotto sui terreni di
famiglia, a partire dal “Giardino Avicolo Santa Lucia”, nonché immagini relative alla pettinatura dei
conigli eseguita dalle operaie della ditta, negli anni immediatamente successivi alla sua nascita
ufficiale (che risale al 1937). Altre suggestive immagini – raccolte in un’apposita teca – mostrano
Luisa colta in alcuni momenti della sua vita privata.
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
13
Annuncio pubblici tario da “La Domenica dell’agricoltore” (Biblioteca Alessandrina, Roma)
S a l a
Completano il corredo della sala, pubblicazioni, oggetti e parti di macchinari originali impiegati nella
lavorazione della lana d’Angora, ivi compresi due brevetti Spagnoli: il pettine per la raccolta della
lana e la pinza da tatuaggio, entrambi inventati da Mario Spagnoli nel 1942.
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
15
S a l a
Una piccola sezione fotografica ricorda la nascita e gli sviluppi iniziali della Perugina, l’industria
dolciaria nota in tutto il mondo, frutto anch’essa della creatività e dello spirito imprenditoriale di
Luisa Spagnoli che ne fu, col marito Annibale, co-fondatrice nel 1907, insieme a Francesco Andreani,
Leone Ascoli e Francesco Buitoni. Fu appunto l’esperienza della Perugina – insostituibile scuola di
imprenditorialità - a fornire le basi, anche finanziarie, per la nascita della “Luisa Spagnoli”.
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
17
Corteo pubblicitario di auto della Perugina
(Archivio Storico Buitoni-Perugina)
Ritratto giovanile di Luisa Spagnoli
S a l a
1 - D a l l e
o r i g i n i
a l
1 9 3 7
19
Lino Spagnoli bambino, protagonista di una pubblicità della Buitoni (anni
'30). A sinistra si distingue la scatola di cottura. Con questo brevetto
suo padre Mario (dal 1925 nel Consigli o di Ammini strazion e della
Buitoni), intendeva favorire la diffusione della pasta alimentare italiana
all'e stero, consentendo anche ad un inesper to di cucinarl a in modo
appropriato e senza difficoltà.
“Norme pratiche sull’allevamento del coniglio Angora” (1943)
di Mario Spagnoli - copertina del volume
21
Pa s s a g g i o
tra le sale 1 e 2
dal 1937
al 1945
L'esposizione permanente
Operaie al lavoro in reparto (anni '40)
(collezione Mariella Spagnoli)
2 - D a l
e
1
s a l e
P a s s a g g i o
t r a
l e
Nel passaggio tra la Sala 1 e la Sala 2 è documentata l’attività della neonata azienda fino alla
distruzione dello stabilimento di Fontivegge (Perugia). Nel fabbricato, preso in affitto dalla Perugina
nel 1939, furono impiegati centinaia di lavoratori - soprattutto donne, come si vede nella selezione di
belle immagini qui esposte - impegnati nel ciclo completo della lavorazione, dalla pettinatura dei
conigli al confezionamento dei capi. Parallelamente si estendeva la rete degli allevatori in Umbria e
nel resto d’Italia, i quali, assistiti dall’azienda, fornivano la preziosa materia prima alla casa-madre.
L’ “Angora Luisa Spagnoli”, ormai condotta da Mario, figlio primogenito della fondatrice, conquistava
allora i mercati italiani ed esteri, tanto da risultare nel 1943 la maggiore del continente nel suo
settore, potendo contare su 525 dipendenti e 8.000 allevamenti da essa diretti e controllati.
Dentro le vetrine che si aprono nella parete opposta, sono raccolti strumenti di piccole dimensioni,
testimonianze varie dell’attività produttiva dell’azienda nei suoi primi decenni di vita.
1 9 3 7
a l
1 9 4 5
23
Addetta alla stiratura nello stabilimento Spagnoli
1940 circa (collezione Mariella Spagnoli)
Modello per sciatrici Luisa Spagnoli, da “Il Focolare”, rivista degli anni ’40
Pacchi postali contenenti lana d’Angora spediti dagli allevatori di ogni parte d’Italia presso l’ufficio ricevimento dell’Angora Luisa Spagnoli
(da Mario Spagnoli, “L’allevamento e la lana del coniglio d’Angora”, Milano, 1940)
Nella pagina accanto: Lo stabilimento Spagnoli di Fontivegge distrutto (1944)
(Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, collezione Severini)
Modello "Valinco" Luisa Spagnoli
dal catalogo primavera-estate 1958
29
Sala 2
dal 1945
al 1960
L'esposizione permanente
Operaie al lavoro nel reparto confezione A, dall’album fotografico “Luisa Spagnoli. Città dell’Angora” (fine anni ’40)
(foto Franci, Perugia)
D a l
2
S a l a
In questa sala è presentata una fase cruciale della “Luisa Spagnoli”, quella che va dalla
ricostruzione al boom economico. Saldamente guidata dall’intraprendente Mario, l’ “Angora Luisa
Spagnoli”, ormai trasferita nella nuova sede di Santa Lucia, mutò la sua ragione sociale nel 1952,
divenendo “Luisa Spagnoli Confezioni a Maglia s.r.l.”, in concomitanza con l’inizio della
diversificazione produttiva: nuovi articoli in tessuti diversi, di cui alcuni brevettati dall’azienda (come
l’angolmere), si affiancarono ai tradizionali capi in lana d’Angora. Armi vincenti di questo periodo
furono l’accentuata meccanizzazione, lo sviluppo dell’organizzazione commerciale, con apertura di
negozi diretti in molte città italiane, l’offerta di capi con la qualità e il taglio dell’haute-couture a
prezzi contenuti e la grande varietà di campionario.
1 9 4 5
a l
1 9 6 0
31
Dipendenti in relax nella piscina aziendale, dall’album fotografico “Luisa Spagnoli. Città dell’Angora” (fine anni ’40)
(foto Franci, Perugia)
D a l
2
S a l a
Mentre si ampliava lo stabilimento e cresceva il numero degli occupati, Mario Spagnoli attuava alcuni
provvedimenti volti a rendere la fabbrica il centro di una vera e propria comunità autosufficiente,
dotata di asili nido, doposcuola, chiesa, strutture sportive e ricreative. Il progetto, solo parzialmente
realizzato, prese il nome di “Città dell’Angora” e costituì il nucleo attorno a cui si sviluppò il nuovo
quartiere perugino di Santa Lucia.
Nella sala è possibile ammirare un’ampia documentazione fotografica della vita quotidiana di
fabbrica – dalle varie fasi di lavorazione alle attività ricreative e dopolavoristiche. Cataloghi,
modellini, fotografie, oggetti (tra i quali spicca un capo originale) documentano invece l’evoluzione
dello stile Spagnoli, con alcuni riferimenti all’attività del laboratorio e dei negozi.
Una speciale sezione dedicata alle macchine presenta pezzi originali, attorniati da foto d’epoca ed
altre di macchinari già appartenenti all’azienda, tuttora esistenti presso piccole imprese del
circondario perugino.
1 9 4 5
a l
1 9 6 0
33
Grafico con incremento del numero dei dipendenti,
dall’opuscolo “Benvenuto alle maestranze della Luisa Spagnoli”, 1957
35
Disegno firmato Sara, mod. “Benozzo” e “Andrea Del Sarto”
collezione primavera - estate 1955
Una veduta interna dello stabilimento di S. Lucia, dall'album fotografico "Luisa Spagnoli. Città dell’Angora" (fine anni ‘40)
(foto Franci, Perugia)
S a l a
2
-
D a l
1 9 4 5
a l
1 9 6 0
37
Cartoncino di auguri disegna to da Giovanni Angelini
Copertina del catalogo Luisa Spagnoli
collezione primavera - estate 1967
39
Sala 3
dal 1960
al 1986
L'esposizione permanente
Interno del negozio di Perugia, Corso Vannucci (anni '60)
D a l
3
S a l a
Nel 1960 Annibale detto Lino, figlio di Mario, fu nominato amministratore delegato della Luisa
Spagnoli. Sotto la sua ferma guida non solo l’azienda continuò nel suo trend positivo nel corso degli
anni Sessanta, ma riuscì a superare indenne e addirittura rafforzata la crisi economico-industriale
italiana del decennio successivo. Alla lungimiranza della sua direzione si deve soprattutto l’idea
fondamentale di creare un gran numero di imprese artigiane satelliti, gestite in prevalenza da
personale proveniente dall’impresa madre e da questa dotate del know-how e della tecnologia
necessari. Oltre al decentramento produttivo, che anticipò tendenze manifestatesi in anni molto
posteriori tra le aziende italiane del settore, altri punti qualificanti della nuova strategia furono i
considerevoli investimenti in tecnologia, il passaggio dal metodo di lavorazione a capo completo alla
catena di montaggio e il potenziamento della rete dei negozi diretti in Italia. Questi ultimi erano 15
nel 1959, cifra che ascese a 62 in soli dieci anni (1969), mentre alla fine del periodo qui considerato
se ne contavano ben 128.
1 9 6 0
a l
1 9 8 6
41
S a l a
3
-
D a l
1 9 6 0
a l
1 9 8 6
43
Negozio di Firenze, Via dei Calzaiuoli (aperto nel 1968)
Negozio di Kiel, Germania (aperto nel 1969)
Negozio di Dallas, Texas, USA (anni ’60), foto laboratorio Francis, Dallas
D a l
3
S a l a
La sala 3 offre una carrellata di immagini evocanti l’atmosfera di questo intenso periodo, che vide tra
l’altro la “Luisa Spagnoli” diventare una società per azioni (1969): alle accattivanti immagini delle
attrici che predilessero lo stile Spagnoli (come Sofia Loren, Esther Williams, Virna Lisi) si affiancano
quelle degli eleganti negozi in Italia e all’estero, compreso il punto vendita di Dallas - immortalato in
un filmato dell’attentato a John Fitzgerald Kennedy (1963), di cui è proposto un fotogramma
ingrandito.
Una teca raccoglie cataloghi ed altra documentazione cartacea, mentre un elegantissimo abito
originale e il front-end di un elaboratore IBM utilizzato per il collegamento con la rete dei punti
vendita, collocati in due punti focali della sala, sembrano simboleggiare la conciliazione tra due
aspetti apparentemente lontani della realtà della “Luisa Spagnoli”: il gusto delle sue creazioni di
moda e la capacità di accogliere con grande prontezza le innovazioni tecnologiche.
Nell’ultima parte della sala sono presentate una serie di foto di modelli dalle collezioni degli anni
Sessanta e Settanta, ed alcune immagini di Lino Spagnoli - del quale un pannello sintetizza il profilo
biografico - rievocanti la sua brillante carriera di pilota di motonautica.
1 9 6 0
a l
1 9 8 6
45
Sofia Loren indossa un modello Spagnoli
Esther Williams indossa un pullover Spagnoli
(dal catalogo primavera-estate 1956)
(dal catalogo autunno-inverno 1956/57)
S a l a
3
-
D a l
1 9 6 0
a l
1 9 8 6
47
Anna Magnani visita la "Luisa Spagnoli"
Rosanna Schiaffino, Kirk Douglas e consorte in visita alla L. Spagnoli
(dal catalogo autunno-inverno 1962/63)
(dal catalogo autunno-inverno 1962/63)
Modello “Abbida”
Modello “Attieda” e “Attiese”
(collezione autunno-inverno 1967-68)
(collezione autunno-inverno 1967-68)
S a l a
3 - D a l
1 9 6 0
a l
1 9 8 6
49
LafamosamannequinVeruskaindossailmod."Nieppe"
Veruska indossa il modello “Pinella”
(catalogo primavera-estate 1964)
(catalogo primavera-estate 1968)
51
S ala 4
dagli anni
Ottanta
ai giorni
nostri
L'esposizione permanente
Nella pagina a lato e nelle seguenti:
Alcune immagini dell'impianto automatico per la gestione dei capi (realizzato nel 1999) presso la sede della “Luisa Spagnoli”, Perugia
a i
O t t a n t a
a n n i
S a l a
4
-
D a g l i
Prematuramente scomparso Lino Spagnoli (1986), i figli Nicoletta e Mario ne riprendono e ne
portano avanti gli indirizzi strategici nelle aree produttiva e commerciale. L’ultima sala e il corridoio
che conduce verso l’uscita rendono in modo suggestivo un’idea dell’azienda di questo periodo. La
contemporaneità è sottolineata anche dal passaggio da una prevalenza del bianco e nero,
caratterizzante le fotografie del resto dell’esposizione, al colore. Catturano subito l’attenzione del
visitatore una grande veduta aerea della sede di Santa Lucia e alcune belle immagini di modelle,
inserite in una struttura ottagonale al centro della sala. Su una parete sono invece presentati - mediante foto e parti di struttura - il grande magazzino autoportante e l'impianto computerizzato per la
logistica dei capi, che in forma completamente automatizzata esegue le operazioni di identificazione,
registrazione, controllo della qualità, immagazzinamento, stoccaggio, prelievo, suddivisione per negozio,
trasferimento alle spedizioni e caricamento sul camion, di ogni singolo capo.
g i o r n i
n o s t r i
53
S a l a
4
-
D a g l i
a n n i
O t t a n t a
a i
g i o r n i
n o s t r i
55
Nuovo negozio di Perugia, Corso Vannucci
a i
O t t a n t a
a n n i
S a l a
4
-
D a g l i
Un posto di rilievo è stato attribuito alle immagini dei punti vendita dopo il restyling, dei quali una
singolare carta geografica indica la diffusione in Italia. La rete dei negozi, insieme alla pubblicità, a
cui la Società è tornata alla fine degli anni Novanta, rappresentano due punti di forza dell’attuale
strategia dell’azienda, contraddistinta dall’utilizzo di un’avanzata tecnologia, sia nello sviluppo dei
modelli che nella gestione amministrativa.
L’ultimo settore dell’esposizione propone un flash sempre aggiornato sulla “Luisa Spagnoli” del
presente, giustificando in tal modo la scelta del termine esposizione permanente dato alla raccolta,
preferito a quello di museo. Lo spazio antistante l’uscita presenta infatti a sinistra tre modelli - scelti
di volta in volta dall’ultima collezione - affiancati da una tabella con i dati essenziali più recenti
riguardanti l’azienda; a destra una vetrina, contenente esemplari degli ultimi cataloghi assieme a
numeri recenti di riviste che hanno dedicato articoli o copertine alla “Luisa Spagnoli”, oltre a premi e
riconoscimenti assegnati alla Società.
g i o r n i
n o s t r i
57
Negozio di Milano, Galleria Vittorio Emanuele, esterno
Negozio di Pordenone, esterno
S a l a
4 - D a g l i
a n n i
O t t a n t a
a i
g i o r n i
n o s t r i
59
Negozio di Marsala, vetrina
Negozio di Messina, Viale San Martino, vetrina
Alcune copertine di cataloghi delle collezioni “Luisa Spagnoli”, dal primo in ordine cronologico (autunno – inverno 1951/52) ai giorni nostri
S a l a
4 -
D a g l i
a n n i
O t t a n t a
a i
g i o r n i
n o s t r i
61
Ritratto di Luisa Spagnoli, 1920 ca. (collezione Mariella Spagnoli)
Luisa Sargentini nacque a Perugia il 30 ottobre 1877. Nel 1899 sposò Annibale Spagnoli, dal quale avrà
tre figli, Mario, Armando e Aldo.
Due anni dopo gli Spagnoli rilevarono una drogheria in via Alessi, dove producevano confetture a
mano. Nel 1907 insieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani fondarono la
“Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti”, che in pochi anni s’impose sul mercato
nazionale. Luisa iniziò a far valere le sue capacità imprenditoriali durante la Grande Guerra. Ormai la
Perugina, che produceva anche cioccolato, era una solida realtà industriale con un efficiente
stabilimento a Fontivegge. Luisa entrò a far parte del Consiglio d’amministrazione nel 1923, quando
la Perugina divenne una società per azioni . Il mutamento coincise con una crisi dei rapporti coniugali
e con l’uscita di Annibale dalla società. Nel frattempo lei, che inventava in quegli anni prodotti di
successo come il celeberrimo “Bacio”, stringeva una relazione sentimentale con Giovanni Buitoni,
con il quale aveva già una perfetta intesa professionale.
Fu intorno al 1928 che cominciò a prendere corpo l’attività nel settore tessile che ancora oggi porta il
suo nome. L’intuizione di Luisa Spagnoli consisté nell’utilizzare la lana del coniglio d’Angora per
creare filati e confezioni quando in Italia questa fibra era quasi sconosciuta. Dai primi esperimenti,
condotti avvalendosi di operaie “prestate” dalla Perugina e rifornendosi di lana dell’allevamento di
famiglia, si giunse a realizzare prodotti di elevata qualità per stile e caratteristiche del tessuto.
In pochi anni l’Angora Luisa Spagnoli si affermò sui mercati italiani ed esteri, anche se la fase del
vero decollo dell’azienda si dovette all’opera del primogenito di Luisa, Mario. Sua madre infatti non
riuscì a vedere i frutti della propria creatività, perché, ammalatasi di tumore, si spense a Parigi il 21
settembre 1935. Non aveva ancora compiuto 58 anni.
Il suo nome restò indissolubilmente legato a quelli delle due più famose realtà industriali perugine, a
testimonianza d’uno spirito d’iniziativa e di una creatività che la pongono a buon diritto tra le più
dotate imprenditrici del secolo.
L e
LUISA SPAGNOLI (1877-1935)
b i o g r a f i e
63
Mario Spagnoli sotto il ritratto a mosaico della madre
(collezione Mariella Spagnoli )
Mario Spagnoli nacque a Mantova, dove il padre stava svolgendo il servizio militare, il 12 gennaio
1900. Giovanissimo entrò alla Perugina, della quale divenne direttore tecnico nel 1923; in quello
stesso anno sposò Eugenia Sarti, dalla quale avrà quattro figli: Luisa, Annibale (detto Lino), Mariella
ed Augusto (detto Eugenio, prematuramente scomparso nel ‘53).
Mario fu il principale artefice della riorganizzazione produttiva della Perugina, che alla fine degli anni
Venti era considerata l’industria dolciaria più meccanizzata d’Europa. Geniale sperimentatore, vinse
nel 1928 il premio ENIOS e scoprì il fenomeno dell’inversione dello zucchero nella fase di lavorazione
del cioccolato detta concaggio.
Dopo la morte della madre riprese e sviluppò le intuizioni di lei nel campo della filatura della lana del
coniglio d’Angora, mettendo in piedi in pochi anni una promettente attività industriale nel settore
dell’abbigliamento, sostenuta da una rete di piccoli produttori organizzata dalla Spagnoli, che forniva
loro la necessaria assistenza.
La “Luisa Spagnoli” , nata ufficialmen te nel 1937, si affermò presto a livello nazionale e
internazionale, grazie alla qualità ed eleganza dei suoi capi, superando anche la crisi bellica e la
distruzione dello stabilimento (1944). Nel dopoguerra la produzione riprese nel nuovo insediamento
di Santa Lucia, mentre Mario lasciava la Perugina per dedicarsi interamente alla Spagnoli, che si
caratterizzò per la rapida espansion e della rete dei negozi e l’attenzione alle esigenze dei
dipendenti.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, lo Spagnoli si misurò con successo anche in altre attività: la
conduzione di un’aziend a agricola alla periferia di Perugia, ove applicò metodi e tecnologie
all’avanguardia; la creazione della Città della Domenica, primo parco di divertimenti in Italia; la guida
dell’Azienda autonoma di turismo cittadina; il mecenatismo sportivo e la messa a punto di invenzioni,
che gli fruttarono numerosi brevetti, soprattutto nel campo delle vivande espresse congelate.
Quando morì, l’11 maggio 1977, la “Luisa Spagnoli” era già brillantemente guidata da diversi anni
dal figlio Lino.
L e
MARIO SPAGNOLI (1900-1977)
b i o g r a f i e
65
Foto sopra: Lino Spagnoli prima della ga ra,
al XII Concorso motonautico internazionale, Venezia, 7-8 giugno 1958
A lato: Lino Spagnoli ai tempi della presidenza dell' A.C. Perugia
Nato a Perugia il 1° novembre del 1927, Annibale Spagnoli, meglio noto con il diminutivo di Lino, fu
imprenditore abile e lungimirante, artefice del rinnovamento della “Luisa Spagnoli” con cui furono
gettate le basi dell’attuale assetto dell’impresa.
Entrato presto in azienda, già nel ’52 ne fu nominato vicepresidente, per poi rivestire anche la carica
di amministratore unico della S.I.A.L.T. (Società Italo-Americana Lane e Tessuti) e di titolare della
Elegantia, due società minori del gruppo Spagnoli. Nel 1960 assunse la guida della “Luisa Spagnoli”,
prendendo definitivamente il posto del padre in qualità di amministratore delegato.
Alla sua oculata gestione e preveggenza è da ascrivere la capacità dell’azienda di superare indenne
le difficoltà del contesto socio-economico italiano della fine degli anni Sessanta, grazie al tempismo
nel cambiamento di strategie ed alla precoce adozione di innovazioni tecnologiche. Tale impostazione
fu coerentemente mantenuta dallo Spagnoli anche nei decenni successivi, fin quando, con la sua
prematura scomparsa nel 1986, la società passò ai figli Nicoletta e Mario.
L’industriale perugino non fu solo un geniale capitano d’industria, ma anche un valente sportivo. Nel
1957 iniziò a praticare la motonautica, raggiungend o in breve risultati eccezionali , fino ad
aggiudicarsi il titolo mondiale nella categoria “Racers” nel 1959, e quello europeo della categoria
“Racers 800 kg” nel 1960. La sua brillante carriera fu interrotta da un terribile incidente in gara, a
Castelgandolfo, il 20 maggio 1962.
Scampato al grave pericolo, anche se l’incidente non fu privo di conseguenze per la sua salute, il
“perugino volante” si occupò ancora di sport, divenendo presidente dell’Associazione Calcio Perugia.
Nei sette anni in cui ricoprì questa carica (dal 1966 al 1973), portò la società umbra dalla serie C alla
B e pose le premesse per il salto nella massima divisione, che sarebbe avvenuto di lì a poco sotto
il suo successore.
L e
LINO SPAGNOLI (1927-1986)
b i o g r a f i e
67
69
L'esposizione
permanente
L'esposizione permanente
In questa sezione sono presentate immagini rappresentative dell’Esposizione Permanente Luisa Spagnoli.
La loro sequenza rispetta l’ordine logico del percorso espositivo, dall’ingresso alla quarta ed ultima sala.
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : i n g r e s s o
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : s a l a 1
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : c o r r i d o i o
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : s a l a 2
sala 2
sala 2
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : s a l a 3
sala 3
L’ e s p o s i z i o n e p e r m a n e n t e : s a l a 4
sala 4
91
L'esposizione permanente
Valle d’Aosta
AOSTA
Piemonte
ALBA
ALESSANDRIA
ASTI
BIELLA
CUNEO
NOVARA
TORINO
VERCELLI
Liguria
ALASSIO
GENOVA
LA SPEZIA
SANREMO
SAVONA
Lombardia
BERGAMO
BRESCIA
CREMA
CREMONA
LECCO
LEGNANO
MANTOVA
MILANO
MONZA
PAVIA
VARESE
VIGEVANO
VOGHERA
Trentino
BOLZANO
TRENTO
Veneto
MESTRE
PADOVA
TREVISO
VENEZIA
VERONA
VICENZA
Friuli Venezia Giulia
PORDENONE
TRIESTE
UDINE
Emilia Romagna
BOLOGNA
CARPI
CESENA
FERRARA
MODENA
PARMA
PIACENZA
RAVENNA
REGGIO EMILIA
RIMINI
Marche
ANCONA
ASCOLI PICENO
MACERATA
PESARO
SAN BENEDETTO
Toscana
AREZZO
FIRENZE
LIVORNO
LUCCA
PISA
PISTOIA
PRATO
SIENA
Umbria
CITTA' DI CASTELLO
FOLIGNO
PERUGIA
TERNI
Lazio
APRILIA
CASSINO
CIVITAVECCHIA
FROSINONE
LATINA
OSTIA LIDO
RIETI
ROMA
VITERBO
Campania
AVELLINO
BENEVENTO
CASERTA
NAPOLI
SALERNO
Abruzzi - Molise
LANCIANO
L’AQUILA
PESCARA
CAMPOBASSO
Puglia
ANDRIA
BARI
BRINDISI
FOGGIA
LECCE
MONOPOLI
TARANTO
TRANI
Basilicata
MATERA
POTENZA
Calabria
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
LAMEZIA TERME
REGGIO CALABRIA
Sicilia
AGRIGENTO
CALTAGIRONE
CALTANISSETTA
CANICATTÌ
CATANIA
GIARRE
MARSALA
MAZARA DEL VALLO
MESSINA
PALERMO
RAGUSA
SIRACUSA
TRAPANI
Sardegna
CAGLIARI
SASSARI
93
Luisa Spagnoli
in Italia
Esposizione permanente Luisa Spagnoli,
Strada Santa Lucia, 71, Perugia
Testi: Valerio Corvisieri
Realizzazione e grafica: Gruppo GrafiConsul - Aziende grafiche
Un particolare ringraziamento ad Enzo Castraberte, memoria storica dell'azienda
Si ringrazia la sig.ra Mariella Spagnoli per la collaborazione
Veduta aerea della sede della “Luisa Spagnoli”, Perugia. (foto Ficola, Perugia)
Scarica

L`esposizione permanente - Luisa Spagnoli Magyarország