2 SAAB | PRESENTAZIONE
Questi sono tempi straordinari per
Saab, che sta arrivando alla soglia del
primo anniversario come società
indipendente. Le reazioni da parte dei
clienti di tutto il mondo, che hanno
dato un sostegno così straordinario
e positivo, sono state veramente
notevoli. Molti applausi per la
continuazione della nostra rinascita
devono andare sia al nostro CEO Jan Åke Jonsson che al
nostro presidente Victor Muller, entrambi vincitori di
meritati premi per il loro atteggiamento ‘combattivo’.
Questo numero di Saab Magazine è ricco di notizie e
recensioni che mostrano le moltissime cose che stanno
accadendo nel mondo Saab. La nostra nuova Saab 9-5
continua a riscuotere consensi dalla stampa e dai clienti.
Anche la gamma Saab 9-3 è piena di nuove offerte. Per
esempio, la Saab 9-3 TTiD ha raggiunto livelli di emissioni
che ora rientrano nel limite europeo di 120 g/km di CO2:
il motore da 180 CV arriva a 119 g/km – un dato da primi
della classe.
Riveliamo anche la Saab 9-4X, la prima Saab a entrare nel
mercato dinamico e in rapida crescita dei crossover. Il design
elegante della nuova 9-4X, ispirato alle origini aeronautiche
di Saab e alla concept car Aero X la rendono davvero
differente dai suoi concorrenti.
Saab continua per la sua strada, pervasa da un nuovo
spirito di cooperazione. Abbiamo firmato un accordo
strategico con BMW per la fornitura di propulsori di nuova
generazione e ci siamo associati a una serie di partner per
il nuovo prototipo di veicolo elettrico Saab ePower,
alleandoci con American Axle Manufacturing (AAM) per la
progettazione, lo sviluppo e il marketing di innovativi sistemi
elettrici a quattro ruote motrici, oltre che di sistemi di
trasmissione elettrici e ibridi.
Grazie ancora a tutti i fedelissimi dipendenti, clienti e
appassionati Saab di tutto il mondo che non hanno mai
smesso di credere nel futuro di Saab. Ritrovare la nostra
indipendenza non sarebbe stato possibile senza tutto il
vostro supporto!
Knut Simonsson Executive Director Brand & Marketing
www.saab.it
Seguite l’evoluzione dei concept e dei lanci delle nuove Saab con
Saab-i, la nostra newsletter. Per iscriversi, basta cliccare sul link
Saab-i nel sito www.saab.it
www.saab.it
06
17
Indice
04 | Il mondo Saab
Ultime notizie, opinioni e commenti da Saab, compresi i dettagli di
un importante accordo con BMW, un premio per Victor Muller, news
digitali e quello che sta accadendo nella comunità mondiale Saab
06 | Un’avventura svizzera
Il fotografo Alex P ha scattato alcune immagini mozzafiato della
nuova Saab 9-5 in Svizzera. Ha anche scoperto di essersi innamorato
rapidamente della macchina e ne racconta il perché a Saab Magazine
14 | Il punto di vista del cliente
Tre clienti svizzeri ci raccontano perché sono così innamorati della loro
nuova Saab 9-5
SAAB MAGAZINE
| EDIZIONE 2/2010 3
24
21
17 | Sulla strada verso le emissioni zero
La strategia globale dei propulsori Saab è tutta orientata a
coniugare prestazioni costanti con un maggior rispetto per
la natura. Saab Magazine esamina alcuni degli interessanti
sviluppi in questo settore
21 | Una passione per Saab
Il nuovo direttore del design Saab, Jason Castriota, parla a
Jonathan Arnold della sua passione per il marchio e delle sue
ambizioni per il futuro. Egli afferma che la chiave del successo
va ricercata nella conservazione della tradizione Saab, ma
associandola a idee coraggiose
24 | L’entusiasmante nuova Saab 9-4X
Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo crossover
Saab 9-4X presentato al Salone dell’Auto di Los Angeles
nel mese di novembre
30 | Accessori ed Expressions Saab
Un riepilogo degli ultimi modi per personalizzare la
vostra Saab
32 | La gamma Saab
Date un’occhiata alla gamma Saab completa, tra cui la
nuovissima Saab 9-4X
www.saab.it
Potete trovare ulteriori informazioni sugli
articoli e le più recenti notizie su Saab
visitando il sito http://newsroom.saab.com
Il mondo Saab
Accordo sui motori tra
Saab e BMW
In un accordo senza precedenti, che sottolinea
ulteriormente la ritrovata indipendenza di Saab,
Saab Automobile e BMW hanno annunciato un
accordo per la fornitura di propulsori destinati
alla prossima generazione di veicoli Saab.
Secondo i termini dell'accordo di acquisto,
fornitura e sviluppo, a partire dal 2012 BMW
fornirà a Saab motori a quattro cilindri a benzina
turbocompressi da 1,6 litri. I motori saranno poi
adattati per soddisfare le esigenze specifiche di Saab.
Jan Åke Jonsson, Amministratore Delegato di
Saab Automobile, ha dichiarato: “I propulsori
BMW e le loro caratteristiche innovative per
quel che riguarda il risparmio di carburante sono
generalmente considerati un punto di riferimento
nel settore delle automobili di alta qualità. Contiamo
sulla futura integrazione di queste tecnologie nei
nostri veicoli di prossima generazione, naturalmente
secondo metodologie tipiche di Saab”.
Victor Muller, presidente di Saab Automobile,
ha aggiunto: “Questo è un passo avanti molto
importante per Saab sulla strada per diventare
un produttore indipendente di automobili di
eccellenza e altamente redditizio. In linea con
la nostra strategia, continueremo a sfruttare la
nostra esperienza di progettazione, collaborando
allo stesso tempo con i partner migliori. Entrambe
le parti sono pronte a esplorare ulteriori
opportunità nel quadro dei nostri rapporti”.
➝ Per saperne di più visita: http://newsroom.saab.com
La nuova Saab 9-5: una delle
migliori per il 2011
La rivista Time ha designato la
nuova Saab 9-5 come una delle
migliori vetture per il 2011. La
rivista ha dichiarato: “Come un
paziente dallo stile di vita attivo
che ha dovuto trascorrere un
lungo periodo di degenza in
ospedale, la casa automobilistica
svedese è desiderosa di
mostrare che con la Saab 9-5, la
prima versione completamente
nuova del modello in 13 anni,
è nuovamente pronta ad
affrontare la concorrenza”.
Time ha aggiunto che la nuova
9-5 “si presenta fornita di:
sospensioni di prim’ordine;
uno sterzo preciso; un motore
turbocompresso in grado di
portare la macchina in pochi
istanti da una velocità di 90 km/h
a 145 km/h; interni confortevoli,
compreso un abitacolo simile a
quello degli aerei e un pulsante
di accensione posto sulla
console centrale”.
➝ Per saperne di più visita:
www.time.com
PRESSASSOCIATION.COM
Premio per l’imprenditore Muller
Il presidente Saab, Victor Muller, è stato nominato imprenditore
dell’anno da Automotive News Europe, in riconoscimento dei suoi
eccezionali sforzi per garantire il futuro di Saab e attuare il suo piano
industriale. Il “senso dinamico per gli affari” e la “tenacia straordinaria”
di Muller hanno contribuito a salvare la società, ha scritto la rivista. Ma
Muller, pur dichiarandosi onorato nel ricevere il riconoscimento, si è
premurato di aggiungere che “il merito va esteso a tutti i dipendenti
e ai dirigenti Saab che hanno dato prova di enorme impegno in un
periodo difficile, ma entusiasmante, nella storia dell’azienda”.
➝ Per saperne di più visita: http://newsroom.saab.com
La comunità Saab
Saab fonda una nuova
società tecnologica
Saab Automobile e American Axle Manufacturing
(AAM) si sono alleate per creare una società
di comune proprietà per la progettazione, lo
sviluppo e la commercializzazione di sistemi
elettrici a quattro ruote motrici, e di sistemi
di trasmissione elettrici e ibridi.
La prima vittoria di
Carlsson 50 anni dopo
Nell’ottobre del 2010, il leggendario pilota di
rally Erik Carlsson si è incontrato con il suo
co-pilota Stuart Turner per celebrare il 50°
anniversario della loro prima vittoria al rally
britannico RAC.
Carlsson e Turner vinsero contro ogni
pronostico la prima di tre edizioni del RAC
grazie a una piccola Saab 96 tre cilindri da 750
cc. Erik ha poi vinto due volte anche il rally di
Monte Carlo, così come il rally di Sanremo e
dell’Acropoli.
Ora, a 81 anni, in qualità di ambasciatore
Saab, Carlsson, insieme a Turner, è stato ospite
d’onore di un pranzo a Londra dove è stata
esposta anche la storica Saab 96. Per l’occasione,
Saab Great Britain ha annunciato un modello
Saab 9-3 Aero Carlsson da 280 CV, un’edizione
limitata di cui saranno prodotte solo 96 unità.
➝ I fan delle
applicazioni saranno
ansiosi di mettere le mani
(o gli iPhone e gli iPad) sulle Saab App,
le applicazioni mobili di Saab appena
lanciate e assolutamente gratuite.
Consultate iTunes App Store e godetevi
le nuove applicazioni Saab, che
forniscono informazioni sia sulla nuova
Saab 9-5 che sulla nuova 9-4X.
➝ Saab ha lanciato una nuova
sezione dedicata alla musica nella
sua pagina ufficiale di Facebook.
Gli appassionati di Saab potranno
trovare brani e playlist inseriti da altri
appassionati di musica e amanti di Saab.
Attraverso il servizio di musica in
streaming di Spotify, i fan di Saab
possono accedere a una vasta libreria
musicale e aggiungere i loro brani
preferiti, ideali per la guida. Le canzoni
più popolari entreranno a far parte della
playlist ufficiale Saab, pubblicata ogni
mese.Vi basta aprire Facebook e
accedere alla pagina dei fan di Saab per
aggiungere un po’ del vostro gusto
personale all’elenco.
Spotify è attualmente disponibile
in Svezia, Norvegia, Finlandia, Regno
Unito, Francia, Spagna e Olanda.
Visitate www.spotify.com per gli
ultimi aggiornamenti sui paesi che
attualmente offrono Spotify.
➝ www.facebook.com/saab
in club locali che vogliono dimostrare
la loro profonda passione per Saab
condividendo informazioni su nuovi e
vecchi modelli. I club organizzano anche
incontri, sia a livello nazionale che
internazionale. Utilizzando la pagina di
Facebook Saab come ‘salotto’ globale,
i club e gli appassionati avranno a
disposizione una piattaforma digitale su
cui condividere le informazioni.
I prossimi eventi sono presentati su
una mappa e, utilizzando la directory
degli eventi, potrete trovare le iniziative
Saab locali e internazionali. Utilizzate la
mappa per vedere se ci sono eventi nella
vostra zona. Utilizzando la directory del
club e scegliendo l’opzione di ricerca
avanzata potete trovare i club e gli
appassionati Saab che condividono
i vostri interessi.
➝ Vai su: www.facebook.com/saab
e clicca ‘Saab Clubs’
➝ L’estate scorsa, la città di
Trollhättan ha ospitato migliaia di
appassionati Saab da tutto il mondo.
Ora è possibile vedere alcuni dei fan
in azione visitando
➝ www.youtube.com/saabcarsofficial
➝ Gli appassionati Saab in America
si sono incontrati l’estate scorsa in
occasione di una Convention riservata
ai proprietari di Saab. Il Saab Club del
Nord America ha celebrato il suo 30°
anniversario organizzando un incontro
I
club
degli
appassionati
Saab
annuale ad Aurora, nell’Ohio, tra il 22
➝
hanno ora il proprio ‘salotto’ sulla pagina e il 25 luglio 2010. I festeggiamenti sono
Facebook di Saab. Troverete una
iniziati con un Track Day presso il
directory, e le informazioni su club,
circuito di Nelson Ledges Road Course,
fan ed eventi provenienti da tutto il
dove i partecipanti hanno avuto
mondo possono essere continuamente
l’opportunità di guidare proprio lungo
aggiornate. Tutti gli eventi indicati sulla
il percorso su cui la Saab 900 turbo
pagina Saab di Facebook non sono a
mostrò al Paese quello che era capace di
cura di Saab, ma delle legioni di autentici fare. L’evento è stato ricco di interessanti
fan di Saab Automobile.
iniziative, seminari e discorsi a tema
Nel corso degli anni Saab ha
organizzati da Jan Åke Jonsson e Victor
sviluppato un forte rapporto con i propri Muller, Capi esecutivi rispettivamente di
clienti. Gli appassionati sono organizzati
Saab Automobile e di Spyker Cars NV.
newsroom.saab.com
facebook.com/saab youtube.com/saabcarsofficial
twitter.com/saabnewsroom
9-5 SULLA STRADA
FOTO: ALEX P
6 SAAB | LA
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SAAB | LA
9-5 SULLA STRADA
7
Un’avventura
in Svizzera
Il fotografo di auto Alex P ha fotografato centinaia
di auto in diverse località di tutto il mondo. Quando
gli è stato chiesto di fotografare la Nuova Saab 9-5
in Svizzera, è rimasto ben presto affascinato dal
nuovo modello e da tutto ciò che offre
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IL FOTOGRAFO D’AUTO
Alex Puczyniec,
comunemente noto come Alex P, ama
le automobili. Piuttosto che prendere
l’aereo, quando è possibile, cerca sempre
di raggiungere in macchina la scena dei
suoi servizi fotografici in Europa, e nel
corso degli anni passati a fotografare
auto, ha visto di tutto: Auto di ogni tipo,
strade di ogni genere, le condizioni
climatiche più disparate, località dalla
bellezza mozzafiato. Quindi non succede
spesso che Alex P si entusiasmi davvero
per una macchina nuova quando deve
svolgere una missione di lavoro.
Ma questa volta è diverso.
Come lo stesso Alex ammette, questo
particolare servizio fotografico – che
prevede la guida della nuova Saab 9-5
Aero 2.8 V6 Turbo XWD da Zurigo a
Ginevra per fotografarla in una varietà
di luoghi urbani e rurali – ha provocato
in lui un’appassionata reazione, il che
gli accade di rado nella vita quotidiana.
“Adoro le automobili”, dice, “il loro
aspetto, il modo in cui tengono la strada,
la loro meccanica. Guido per centinaia
di migliaia di chilometri, per cui sono
abbastanza scettico delle descrizioni
contenute negli opuscoli illustrativi.
Ma non in questo caso. Non per
questa macchina.
“La mia prima impressione vedendo
la nuova 9-5 ‘in carne e ossa’ è stata di
stupore per la sua bellezza. Ha davvero
una straordinaria presenza su strada. La
prima sensazione che si prova quando si
entra nell’auto e ci si siede al posto di
guida, è che la posizione di guida è
SAAB | LA
9-5 SULLA STRADA
9
A sinistra
Il fotografo
Alex P alle
prese con la
nuova Saab 9-5
Lungo le strade intorno
al lago di Ginevra, la
nuova Saab 9-5 ha potuto
veramente dimostrare la
sua straordinaria potenza
assolutamente perfetta. Si crea una
sorta di affinità immediata. Tutto dà
la sensazione di essere accessibile e a
portata di mano. Questa è ergonomia
vera propria”.
Per un fotografo come me, che
viaggia portandosi dietro un gran
numero di apparecchiature, la nuova
Saab 9-5 doveva poter ospitare
comodamente e in sicurezza tutto
il mio armamentario: accessori della
mia macchina fotografica, personal
computer, il mio bagaglio da viaggio e
quello del mio assistente, e il corredo
di pulizia. “Il bello è”, dice Alex, “che
c’era ancora spazio dopo che abbiamo
sistemato tutto! Per fortuna ci sono
dei fermi regolabili che formano una
barriera efficace, impedendo così alla
mia preziosa attrezzatura di muoversi”.
Era giunto il momento di guidare.
“Ho avviato il motore e ho inserito
‘da Zurigo a Ginevra’ nel sistema di
navigazione satellitare. I comandi sono
precisi, le porte si chiudono
con il giusto suono, tutto batte al ritmo
corretto, ovunque si nota una certa
raffinatezza. Pochi secondi dopo aver
preso posizione al posto di guida ho
capito che questa macchina avrebbe
fatto al caso mio!”
Appena la macchina si è messa in
marcia sotto la pioggia ho notato degli
effetti immediati. “L’Head-up Display mi
entusiasma davvero. Quando appare
sembra di trovarsi in un aeroplano, il
che mi dà la sensazione anche visiva di
essere in buone mani. Non vedo l’ora di
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10 SAAB | LA
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9-5 SULLA STRADA
SAAB | LA
9-5 SULLA STRADA
11
mettere la macchina alla prova in
diverse condizioni – in città, in
campagna, e infine su un bel tratto di
autostrada. Cerco il posto giusto che
esalti il look di questa Saab Bianco
Artic. È molto importante capire la
differenza tra il fotografare una
macchina quando è in movimento e
quando è nello studio. Il mio lavoro
è quello di capire l’effetto che una
macchina ha sulle persone, per poi
tradurlo in immagini”.
Alex dice di aver colto “l’interesse
e l’apprezzamento” di automobilisti
e passanti curiosi al passaggio della
nuova Saab 9-5. “Questo è un buon
segno”, aggiunge, mentre pensa già
al modo migliore per posizionare la
nuova 9-5 nei posti migliori, e in
particolare ai fondali giusti che ne
esaltino la bellezza. “Anche se eravamo
costantemente alla ricerca di posti
adatti dove fermarci, l’auto non
smetteva mai di sorprendermi ed io
semplicemente non volevo smettere
di guidarla”.
Inerpicandosi con tutta la potenza
su per i tornanti alpini, la nuova Saab 9-5
manteneva la promessa di prestazioni
affidabili e Alex non aveva intenzione di
rinunciare a guidare per concentrarsi
Una volta che si preme il pulsante di avvio, il
sistema XWD Saab cross-wheel-drive è già
attivo e in costante monitoraggio della guida
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12 SAAB | LA
9-5 SULLA STRADA
sulle foto. “Dovevo ricordare a me
stesso che ero qui per fare un servizio
fotografico”, dice, “dopo tutto sono un
fotografo! Un tornante bagnato
affrontato a velocità sportiva ed ecco
… appare il panorama perfetto. Non
importa. Ce ne sarà presto un’altro!”
E con la pioggia intermittente, a spruzzi,
nuvole, sprazzi di sole, “il tergicristallo
automatico non ha avuto bisogno di un
mio intervento manuale per regolarne
i tempi. Geniale. Sono i dettagli che
contano. E si ha la sensazione che tutto
sia perfetto”.
Ma nonostante il desiderio di Alex
di continuare a guidare invece di
fotografare, il lavoro è stato compiuto,
come potete constatare dalla dinamicità
delle foto pubblicate su queste pagine.
“Ci sono così tanti dettagli che vale la
pena fotografare”, dice Alex. “Se i
dettagli non sono stimolanti, ho dei
problemi, ma non in questo caso. Mi
chiedo se abbiamo abbastanza tempo”.
Naturalmente c’è stato abbastanza
tempo e sulla via del ritorno, dopo aver
fatto alcuni scatti della nuova Saab 9-5
in corsa, Alex è di nuovo in grado di
decantare la sua esperienza di guida.
“Il motore romba lungo il fianco della
montagna, si inerpica su per il tornante
successivo, con lo sterzo che risponde
con precisione al messaggio che il telaio
gli sussurra. Grazie alle quattro ruote
motrici, la sensazione di grande
sicurezza al volante è assoluta. Lo stesso
volante sa di avere tutto ciò che serve
per farsi guidare senza lasciarsi andare.
Una delizia al tatto”. Cordialmente,
Alex P.
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Il dinamico ambiente
urbano di Zurigo ha
offerto alla nuova Saab 9-5
la possibilità di mostrare
veramente le sue qualità
SAAB | 9-5 ON THE ROAD 13
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I fedeli seguaci di Saab
Cosa ha di speciale la nuova Saab 9-5 per suscitare un tale impatto in tutto il mondo? Tre clienti in
Svizzera spiegano perché hanno acquistato l'auto e cosa significa per essi far parte della famiglia Saab
Willy Graf
Pianificatore finanziario
Guido le Saab da più di 20 anni e sono
sempre stato soddisfatto di tutti modelli
che ho guidato. Ho voluto dare un segnale
che dimostrasse la mia fiducia nei riguardi
della nuova proprietà Saab ordinando la
nuova Saab 9-5 – il modello Aero XWD
2.8T da 300 cv, prima ancora di vederla.
Ho semplicemente firmato.
Ho la macchina da circa tre settimane
e ho già percorso 2-3.000 km. La vettura è
semplicemente eccellente e ha tutto ciò che
serve. L’head-up display, ovvero il visore a
sovrimpressione, è fantastico. È così comodo
e il sistema di navigazione è imbattibile. Sono
veramente soddisfatto del fatto che la nuova
Saab 9-5 si avvicini così tanto al design del
prototipo originale – la nuova vettura è
bellissima e fa una grande impressione.
A mio avviso, la nuova Saab 9-5 non ha niente
a che vedere con l’essere il proprietario di
un’auto da mettere in mostra o convenzionale.
La nuova 9-5 è semplicemente fantastica, con
una buona visibilità, un vano bagagli abbastanza
ampio per contenere le cose che ho bisogno
di portare con me e, in più, è potente!
Laurent Friedli
Corporate financier
È una macchina veramente bella. Mi sono
innamorato immediatamente del suo design e
non ho nemmeno chiesto una prova su strada
prima di acquistarla. Ho scelto la Aero 2.0T e
ne ho ordinata una appena è uscita, a metà di
aprile. Ho completa fiducia in Saab e il mio
rivenditore – Milliet SA a Crissier, un
sobborgo di Losanna – è stato fantastico.
In effetti, ho comprato la mia prima Saab nel
1992 – era una 9000CD. Un amico mi aveva
convinto a comprarne una e da allora non ho
mai guidato nessun’altra marca. La nuova 9-5
è la mia settima Saab.
Adoro la guida della nuova 9-5 e, da
appassionato di musica classica, posso dire che
il sistema audio Harman Kardon Surround
Sound è davvero eccellente. Ma in generale ciò
che apprezzo particolarmente delle automobili
Saab è l’affidabilità, il comfort, e la spaziosità
del vano bagagli. Inoltre è diversa dalle vetture
tedesche – è più discreta, meno appariscente
– un marchio di qualità per chi non ama
mettersi in mostra!
Max Schlag-Plattner
Ingegnere edile
Anche la mia prima Saab era una 9000CD
bianca che avevo comprato nel 1992. Sono
sempre stato attratto dall’attenzione di Saab
per la perfezione, la sicurezza, l’affidabilità, il
comfort e l’ottimo rapporto qualità/prezzo,
associati all’assistenza affidabile offerta dai
Centri Assistenza Saab che garantiscono una
guida senza problemi.
Ciò che mi ha attratto della nuova Saab 9-5
è stato l’aspetto elegante e il nuovo design
convincente della carrozzeria. Alla
presentazione della nuova vettura a Zurigo,
nel dicembre 2009, il design elegante e le
forme perfette mi hanno veramente
affascinato. La spaziosità, soprattutto per
i passeggeri dei sedili posteriori, e la rifinitura
degli interni sono davvero convincenti e
soddisfano ogni esigenza.
La nuova Saab 9-5 riscuote interesse ed
entusiasmo, non solo tra amici e conoscenti,
ma anche quando si guida su strada!
CIÒ CHE MI HA ATTIRATO DELLA NUOVA SAAB
❝
9-5 È STATO L’ASPETTO ELEGANTE E IL NUOVO
CONVINCENTE DESIGN DELLA CARROZZERIA❞
www.saab.it
www.melka.com
EcoPower
SAAB | TECNOLOGIA ECOPOWER 17
Sulla strada verso
le emissioni zero
La strategia globale dei propulsori Saab è tutta orientata
a coniugare prestazioni straordinarie con un maggior rispetto
per la natura. Jonathan Arnold esamina i più interessanti e
recenti sviluppi e parla con i tecnici al centro della ricerca
ANCHE IN TEMPI difficili, quando il futuro
di Saab sembrava incerto, un team di
ingegneri ha continuato a dedicarsi al lavoro
per aumentare l’efficienza del consumo di
carburante delle Saab,
con emissioni ancora più basse che in
passato, pur senza comprometterne le
prestazioni. Non solo questo, ma i recenti
miglioramenti costituiscono un altro passo
in avanti fondamentale verso l’obiettivo di
Saab di una vettura a zero emissioni.
Questo impegno è evidente in tutta
la gamma di modelli Saab e può essere
condensato nella frase ‘Saab EcoPower
Technology’, Tecnologia Saab a potenza
eco-compatibile. Per dirla in un modo
semplice, la strategia globale dei propulsori
Saab è orientata ad ottenere prestazioni
straordinarie nel pieno rispetto
dell’ambiente. Per raggiungere questo
delicato equilibrio in una Saab, tutto viene
preso in considerazione: aerodinamica,
turbocompressione, riduzione di attrito e
peso – tutti questi elementi fanno parte
essenziale della formula.
Per esempio, nella Saab 9-3 TTiD
l’impiego di tecnologia turbo a due fasi
per aumentare potenza ed efficienza ha
portato a realizzare l’obiettivo significativo
di ottenere minori emissioni che rientrano
nel limite europeo di 120 g/km di CO2.
Il motore a 180 CV ha come indice di
emissione 119 g/km, un dato all’avanguardia
nella sua categoria.
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BioPower
ePower
Ma ci sono altri eccezionali sviluppi
degni di nota da raccontare. La tecnologia
BioPower di Saab – grazie alla quale
l’automobile viene alimentata con
bioetanolo, benzina o una miscela di
entrambi – continua ad offrire agli
automobilisti la possibilità di ridurre
ulteriormente le emissioni di CO2 di
origine fossile. Il nuovo motore BioPower
turbo da 2.0 litri della Saab 9-5, come il suo
compagno di scuderia a benzina, utilizza
l’iniezione diretta e valvole a fasatura
variabile, sia in fase di aspirazione che di
scarico, per migliorare ulteriormente il
consumo di carburante, le emissioni e le
prestazioni.
E ora, con l’aggiunta di un indicatore
di carburante E85 per i motori flex-fuel
(doppia alimentazione) BioPower di Saab,
una lettura dal menu del computer di
bordo indica la percentuale di E85
rimanente nel serbatoio.
Ma non è tutto. Al Salone dell’Auto di Parigi,
nel mese di ottobre del 2010, Saab ha
presentato la sua ultima creazione. La Saab
9-3 ePower è un prototipo di vettura
completamente elettrica, creata in
collaborazione con Boston Power (batterie),
Electroengine in Sweden AB (treni elettrici
svedesi), Innovatum (gestione del progetto), la
Swedish Energy Agency (ente svedese per la
produzione di energia elettrica che ha cofinanziato il progetto) e Power Circle
(organizzazione commerciale dell’industria
dell’energia elettrica svedese). Saab 9-3
ePower è progettata basandosi sulle esigenze
del conducente per offrirgli un’esperienza di
guida nuova ed entusiasmante. La Saab 9-3
ePower è il prototipo di una flotta di 70
veicoli di prova che parteciperanno a lunghe
prove su strada in Svezia nel corso del 2011. Le
prestazioni delle vetture saranno valutate in
una varietà di condizioni di guida reali, come
parte del processo di sviluppo di una vettura
elettrica Saab costruita appositamente.
Il design della batteria per la Saab 9-3
ePower può essere personalizzato per
adattarlo agli spazi sotto il pianale di fondo
dell’auto che in precedenza erano occupati dal
sistema di scarico e dal serbatoio del
carburante. Questo spazio consentirà all’auto
di avere un baricentro basso e una dinamica
eccellente.
18 SAAB | TECNOLOGIA ECOPOWER
La tecnologia
❝
BioPower di Saab
migliora ulteriormente
il consumo di
carburante❞
www.saab.it
SAAB | TECNOLOGIA ECOPOWER 19
JORGEN ULVSGÄRD
Saab 9-3
Mentre si continua a lavorare su proposte
radicali per le future Saab,
la gamma odierna offre una chiara prova
dell’impegno Saab verso l’abbattimento
delle emissioni, pur mantenendo alto il
livello delle prestazioni. Le ultime modifiche
della gamma 9-3 per il 2011 non avrebbero
potuto essere ottenute senza il serio
impegno di una squadra di tecnici.
Due dei protagonisti del programma
9-3 sono Stefan Barbunopulos, ingegnere
della Energy Integration, e Ingrid
Sjunnesson, Direttore Tecnico – Energia.
Spiega Barbunopulos: “Si è fatto moltissimo
lavoro, a cui si è dedicato un nucleo
centrale di tecnici. Abbiamo continuato a
lavorare senza sosta anche in tempi difficili,
dimostrando il grado di impegno del
nostro team per offrire tecnologie
eco-compatibili su tutta la gamma dei
nostri modelli”.
Questo lavoro ha dato come risultato
una riduzione media del dieci per cento
delle emissioni di CO2 sull’intera gamma
dei modelli a benzina e diesel della 9-3.
In termini di CO2 per unità di potenza,
il motore da 180 CV offre le prestazioni
più efficienti nel segmento delle compatte,
un risultato di cui il team Saab è
giustamente orgoglioso.
Barbunopulos aggiunge: “Abbiamo
fatto un lungo elenco di miglioramenti
potenziali al fine di ottenere un basso
consumo di carburante”. Per esempio,
Barbunopulos, Sjunnesson e altri membri
del team hanno introdotto pneumatici a
basso attrito, miglioramenti aerodinamici,
un esclusivo sistema di taratura del
motore, insieme ad un “longer final drive”,
ossia un rapporto di trasmissione più
lungo, che riduce la velocità del motore per
un minore consumo di carburante.
“L’adozione del “longer final drive”,
ammette Barbunopulos, “comporta una
piccola riduzione delle prestazioni,
specialmente in fase di sorpasso, ma per
compensarla abbiamo aumentato la coppia
motrice sulle versioni 130/160 CV
rispettivamente a 320 e 360 Nm. In
precedenza avevamo 120 CV/280 Nm
e 150 CV/320Nm. Con il Turbo doppio
stadio si ottiene davvero una buona
risposta di coppia a bassi regimi, senza
compromettere la sua straordinaria
potenza agli alti regimi”.
Le ingegnose soluzioni tecniche sono
tipiche di questo lavoro sulla gamma 9-3
EcoPower. “Abbiamo anche introdotto
un sistema intelligente di controllo della
tensione”, aggiunge Sjunnesson, “che
ottimizza la carica della batteria. Anche
i cerchi in lega sono stati ottimizzati per
Stefan Barbunopulos (a sinistra)
e Ingrid Sjunnesson – lavorano
sodo per ridurre le emissioni
www.saab.it
Saab 9-3
20 SAAB | TECNOLG
ottenere una resistenza minima all’aria
attorno al passaruota”.
L’attrito della vettura è stato ridotto
grazie all’introduzione di pneumatici
specifici, che riducono l’attrito, senza
compromettere la guidabilità e la sicurezza
dell’auto. Nel frattempo la resistenza
aerodinamica è stato ridotta con
l’introduzione di profili aerodinamici,
che riducono la resistenza sotto scocca.
Questo approccio globale alla
riduzione delle emissioni e del consumo
di carburante significa che nessun aspetto
è stato trascurato dai tecnici. Sjunnesson
spiega: “Per esempio, i rapporti del cambio
sono stati ottimizzati per consentire al
motore di funzionare ad alti livelli di
efficienza. Il motore è stato tarato per
rispettare i limiti più rigorosi imposti dalla
normativa Euro5 in tema di emissioni.
Infatti, ora tutti i motori sono conformi
alla normativa Euro5. Le basse emissioni
di CO2 sono state ottenute migliorando
la taratura del motore attraverso un
sistema a iniezione multipla ottimizzato e
un miglior controllo del ricircolo dei gas
di scarico, della pressione del carburante
in fase di iniezione e delle turbolenze
dell’aria di aspirazione”.
Sjunnesson e Barbunopulos affermano
che “la sfida era quella di sviluppare un
veicolo a basse emissioni di CO2, senza
comprometterne le altre caratteristiche.
Grazie all’ottimo lavoro di squadra tra
esperti di discipline diverse, gli ostacoli
sono stati superati e le caratteristiche del
veicolo sono state ottimizzate. A titolo
di esempio, i rapporti del cambio più
lunghi portano a bassi regimi di giri che
avrebbero potuto causare vibrazioni.
Pertanto, la trasmissione è stata ottimizzata
con cura da un team di esperti di rumore,
vibrazioni e gruppo motore. Inoltre, la
riduzione della velocità del motore ha
www.saab.it
migliorato i livelli di rumore in generale”.
Naturalmente è solo quando ci si siede
al volante di uno dei modelli della gamma
9-3 che si ha la percezione dei traguardi
raggiunti nelle diverse aree e si comprende
lo sforzo dei tecnici Saab in termini di
innovazione e sviluppo, in condizioni
spesso difficili e impegnative.
Ma c’è ancora molto da fare.
Barbunopulos afferma: “Le basse emissioni
di CO2 che abbiamo ottenuto per i modelli
2011 sono solo un passo avanti verso
l’obiettivo di Saab di una vettura a zero
emissioni. Tecnici e ricercatori Saab sono
costantemente impegnati a migliorare e
ottimizzare le tecnologie già esistenti e
a svilupparne di nuove.”
Sjunnesson ribadisce questa convinzione:
“In materia di aerodinamica, gli ingegneri
Saab lavorano in stretta collaborazione
con ricercatori universitari, per ridurre
ulteriormente la resistenza aerodinamica
e migliorare la stabilità ad alta velocità. Per
ridurre la massa del veicolo, la soluzione
è di ottimizzare il design e introdurre
materiali leggeri. Sono in corso diversi
programmi di ricerca, che continueranno
a ottimizzare i motori per rispondere alla
crescente domanda di basse emissioni e
prestazioni migliori. In futuro, progetti di
motori d’avanguardia abbinati a motori
elettrici creeranno nuove opportunità
interessanti.
“Saab porta avanti contemporaneamente
la progettazione di diversi concetti di
veicoli ad alimentazione ibrida ed elettrici
per trovare le migliori soluzioni che
soddisfino le richieste dei clienti. In linea
con questo lavoro, sulle strade pubbliche
ci sarà presto in prova una flotta Saab a
trazione completamente elettrica”.
Grazie all’impegno di una Saab
rinvigorita, il futuro si prospetta ricco
di eventi molto promettenti.
La sfida
❝
era quella di
sviluppare un
veicolo a basse
emissioni di
CO2, senza
compromettere
altre
caratteristiche❞
SAAB | JASON CASTRIOTA 21
Una passione per Saab
Saab Magazine incontra Jason Castriota, Direttore del Design di Saab
Jason Castriota, recentemente nominato
Direttore del Design Saab, abbia poco o nulla a che
fare con il marchio e la sua tradizione dovrebbe ricredersi.
La storia d’amore di Castriota con Saab risale alla sua
infanzia, crescendo in una “famiglia Saab” in cui sia i suoi
genitori che i loro amici guidavano Saab. In effetti, gli
appassionati di tutto il mondo, se preoccupati delle nuove
tendenze del design Saab sotto la direzione di Castriota,
potranno tirare un sospiro di sollievo quando sapranno
che tutto ciò che Saab rappresenta fa parte del suo DNA,
e che non ha alcuna intenzione di abbandonare l’eredità
vitale di Saab.
“A parte l’affetto che inevitabilmente si prova per la
CHI PENSA CHE
propria prima auto”, spiega Castriota, “ero davvero
innamorato dell’inconfondibile silhouette della 900, del
suo cofano a conchiglia, della sua robustezza, della sua
affidabilità nell’affrontare le curve ad alta velocità, e
soprattutto della sua fenomenale sterzata. Mi divertivo
a “sgommare” da un lato e dall’altro della strada!
Naturalmente, anche l’utilità del portellone e dei
sedili posteriori ribaltabili era notevole…”
La prima automobile di Castriota fu una Saab 900 del
1989 con tre porte e portellone posteriore, che lo affascinò
più di ogni altra cosa. “Devo ammettere,” dice, “che
l’interno in velluto bordeaux e quarzo metallizzato rosa
era piuttosto orribile e ho spesso pensato di riverniciarla
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22 SAAB | JASON CASTRIOTA
ERO DAVVERO INNAMORATO
❝
DELL’INCONFONDIBILE SILHOUETTE DELLA
900 E DEL SUO COFANO A CONCHIGLIA❞
di grigio scuro e di aggiungere il kit SPG per la carrozzeria.
“Mi appassionava molto la SPG 900 Turbo e a scuola
dedicavo parecchio tempo a disegnare una nuova versione
più moderna, invece di prendere appunti, con grande
dispiacere dei miei professori. Saab ha sempre avuto un
posto speciale nel mio cuore e, 20 anni più tardi, dal
disegnare a scuola durante le lezioni di matematica (e dal
piegare con la mia 900 le leggi della fisica adattandole ai
percorsi tortuosi) sono arrivato ad avere l’onore di far
parte del team che ricostruirà questa società! Inutile dire
che mi sento onorato ed entusiasta di avere questa
opportunità e responsabilità”.
Castriota ha certamente tutto quello che ci vuole per
offrire al design Saab qualcosa di speciale per la prossima
fase di sviluppo, dopo il salvataggio dell’azienda da parte
di Spyker.
Trentasei anni, Castriota proviene da New York e
si è laureato all’Emerson College di Boston prima di
frequentare il prestigioso Art Center College of Design
di Pasadena, in California. Nel 2001 lasciò il College per
entrare a far parte dello studio di design Pininfarina di
Torino, in Italia. Assunse poi l’incarico di Direttore del
Design presso Stile Bertone nel 2008, e creò una società
di consulenza di design con sedi a New York e a Torino.
Quando lavorava nello studio di Pininfarina come
capo progettista per la Maserati GranTurismo, dovette
affrontare “quasi tutti gli stessi problemi e le pressioni
a cui ci troviamo di fronte oggi con la progettazione
e lo sviluppo della nuova 9-3”. Castriota spiega: “La
GranTurismo era stata progettata e concepita in
tempi molto stretti e in condizioni di bilancio molto
problematiche, in una fase molto critica della ricostruzione
del marchio Maserati. Come Saab, Maserati aveva bisogno
di un design che catturasse l’essenza e la magia del DNA
del marchio. Avevamo bisogno di progettare una macchina
che fosse inequivocabilmente una Maserati, ma che allo
stesso tempo facesse avanzare il marchio.
“Io e i miei ex colleghi ci siamo battuti per creare la
migliore vettura possibile in circostanze estremamente
difficili, e sono orgoglioso di poter dire che ci siamo
riusciti. La GranTurismo è stata un grande successo e
ha consentito alla Maserati di riconquistare la fiducia
di clienti e di critici”.
Quali sono dunque esattamente i piani di Castriota per
il design Saab? “Il mio rapporto con Saab è assolutamente
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speciale”, afferma. “Ho l’incarico della progettazione della
nuova generazione di veicoli in qualità di Direttore del
Design, ma mi trovo anche coinvolto in tutte le discussioni
per lo sviluppo del marchio e la programmazione della
gamma di prodotti.
“Non è un segreto che dobbiamo sempre attenerci alle
tradizioni di Saab. Intendiamoci, non inseguiremo un design
retrò, né possiamo semplicemente evolverci. Se vogliamo
che Saab abbia veramente successo nel mercato sempre
più competitivo di oggi, abbiamo bisogno di creare
automobili in grado di soddisfare i fedelissimi di Saab.
Tuttavia, allo stesso tempo dobbiamo anche conquistare i
cuori e le menti di nuovi clienti che non abbiano mai preso
in considerazione l’acquisto di una Saab in precedenza.
Questo significa che dobbiamo trovare un punto di
equilibrio molto delicato tra il rispetto del DNA esclusivo
di Saab e il coraggio di progredire”.
A Castriota è stata affidata la responsabilità di
creare una “Saab vera e audace”, una Saab nuova che
sia immediatamente riconoscibile a prima vista, prima
ancora che si noti il marchio distintivo. Castriota aggiunge:
“Stiamo spingendo a fondo per raggiungere questo
obiettivo. Tutti stanno dando il massimo”. Si potrà
verificare questo impegno consultando i reportage
sui nostri futuri modelli nel Saab Magazine.
La nomina di Castriota segna un importante passo
strategico nel quadro della rinascita Saab come nuova casa
automobilistica indipendente. Castriota spiega: “Sia che si
lavori su una city car prodotta in centinaia di migliaia di
unità, o su una supercar prodotta solo in pochi esemplari,
saranno sempre necessari dei compromessi. In ultima analisi,
il successo di un design non ha nulla a che fare con il costo
di un’auto o quanto sia o non sia veloce. A mio parere, il
successo del design di un’automobile deriva dalla passione
con cui viene creato. Più precisamente, è necessario che
tale design sia coerente e rifletta correttamente i suoi
obiettivi finali e i valori fondamentali del marchio”.
Castriota ha molto a cuore i valori fondamentali che
sono al centro dei suoi piani per il design Saab. “Sono un
entusiasta” dice, “ed è proprio per questo motivo che
sono stato attratto da Saab. Contribuire al progresso e
all’evoluzione di una vettura iconica è per me una delle
maggiori sfide che un progettista possa affrontare”. Gli
appassionati Saab di tutto il mondo attendono i risultati
di questa sfida con grande entusiasmo.
STIG HEDSTRÖM
SAAB | JASON CASTRIOTA 23
DOBBIAMO TROVARE UN
❝
PUNTO DI EQUILIBRIO MOLTO
DELICATO TRA IL RISPETTO DEL
DNA ESCLUSIVO DI SAAB E IL
CORAGGIO DI PROGREDIRE❞
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24 SAAB
| 9-4X
www.saab.it
SAAB | 9-4X 25
Sveliamo la
nuova Saab 9-4X
La prima incursione di Saab nel dinamico
segmento dei crossover è un veicolo
sbalorditivo immediatamente riconoscibile come
una Saab e dal look moderno in grado di attirare
l’attenzione del pubblico
BRIOSA, ELEGANTE, SPORTIVA: tre
aggettivi
che a malapena rendono merito alla
nuova esaltante Saab 9-4X, al suo esordio
nel segmento dei crossover, prova
ulteriore della rinascita di Saab come
casa automobilistica indipendente e
di alta qualità.
Naturalmente, anche questa Saab ha
un’inconfondibile ispirazione scandinava,
che piace alle persone moderne e attive
alla ricerca di qualcosa di decisamente
diverso. Il design elegante della Saab 9-4X,
che si ispira alla tradizione aeronautica,
pone questa nuova vettura su un piano
diverso rispetto alla concorrenza. Con
le sue caratteristiche di guida sportiva, la
nuova Saab 9-4X afferma chiaramente le
sue intenzioni. Quindi, cosa ha di speciale
la 9-4X? Cos’è che le dona quel look e
quella sensazione di guida esclusiva?
La Saab 9-4X associa un aspetto
moderno a una maneggevolezza che
compete con le prestazioni delle migliori
auto della sua classe. In effetti, ciò che
conferisce alla Saab 9-4X le sue qualità
di guida eccellenti è, in parte, la struttura
esclusiva della scocca, appositamente
progettata per applicazioni crossover, priva
di quei compromessi che inevitabilmente
si verificano quando si adatta una berlina
o una familiare. In effetti, gli approfonditi
test di sviluppo, eseguiti per confrontarla
coi veicoli della concorrenza, hanno
dimostrato che la Saab 9-4X ha un
livello di prestazioni, sia in termini di
maneggevolezza che di comfort di guida,
che sfida le migliori della classe.
Nella Saab 9-4X, linee pulite e prive di
inutili fronzoli si combinano con lo stile
dinamico Saab, caratterizzato da elementi
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26 SAAB
| 9-4X
La Saab 9-4X ha un livello di
prestazioni dinamiche, sia in
termini di maneggevolezza sia
di confort in viaggio, che sfida
le migliori della sua classe
quali il parabrezza avvolgente, i cerchi
in lega a turbina, i fari ad alta tecnologia
con effetto blocco di ghiaccio e la
strumentazione del cruscotto ispirata a
quella degli aerei. Nella parte posteriore,
le luci ripropongono il tema presente sulla
nuova Saab 9-5. Sarà facile notare come la
nuova Saab 9-4X tragga la sua ispirazione
dalla premiata concept car Aero X. Tutto
è decisamente e inconfondibilmente Saab.
Ma anche con tutti questi attributi
speciali, la Saab 9-4X è comunque un
ulteriore rafforzamento del nuovo pensiero
indipendente di Saab – così evidente sia
nella nuova 9-5 che nella 9-3. Gli efficienti
propulsori V6 completamente in alluminio,
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SAAB | 9-4X 27
www.saab.it
28 SAAB
| 9-4X
nelle due varianti 3.0i da 265 cv e
2.8T da 300 cv (quest’ultimo disponibile
nella versione Aero), entrambi con cambio
a sei rapporti, sono leggeri e compatti, con
fasatura variabile delle valvole, e offrono
valori di potenza tipici dei motori di più
grande cilindrata. Il propulsore 2.8T V6
Turbo da 300 cv fornisce un’accelerazione
da zero a 100 km/h in 7,7 secondi.
Inoltre, l’avanzato sistema di trazione
integrale Saab XWD varia costantemente
la coppia motrice tra l’asse anteriore e
posteriore, ottimizzando l’aderenza in
ogni condizione stradale, sull’asciutto o
sul bagnato, su strada liscia o su percorsi
impervi. Un’altra caratteristica del XWD
è il differenziale posteriore a slittamento
limitato controllato elettronicamente –
chiamato eLSD – che può trasferire fino
www.saab.it
al 50 per cento della coppia alla ruota
posteriore che ha maggiore aderenza.
Un’altra opzione disponibile nella
versione Aero della Saab 9-4X è il
DriveSense di Saab – una funzione
adattativa del telaio che utilizza il controllo
in tempo reale dello smorzamento degli
ammortizzatori per aiutare la 9-4X ad
adattarsi alle condizioni di marcia e
stradali. Oltre alle impostazioni predefinite
‘Comfort’, il guidatore può selezionare la
modalità ‘Sport’, che offre un settaggio
degli ammortizzatori più rigido, oltre
a una migliore risposta del pedale
dell’acceleratore e differenti rapporti del
cambio. E per non dimenticare la missione
Saab in tema di prestazioni responsabili,
l’opzione ‘Eco’ consente di modulare in
modo ottimale il pedale dell’acceleratore
e i rapporti del cambio per ottimizzare il
risparmio di carburante.
All’interno della nuova Saab 9-4X
l’abitacolo è spazioso e può ospitare fino a
cinque adulti, con una postazione di guida
focalizzata sul guidatore, ampi spazi dove
riporre gli oggetti e un sistema di gestione
del carico con una barra a forma di U e
un divisorio di carico flessibile. L’abitacolo
è definito da una disposizione del posto
di guida che è caratteristico delle Saab:
la console, la plancia centrale e la
strumentazione principale si presentano
in un unico modulo che avvolge il
conducente. I riferimenti alle tradizioni
aeronautiche di Saab sono evidenti, sia
pure in modo discreto. Ad esempio,
l’indicatore della velocità che ricorda
l’altimetro degli aerei, l’illuminazione verde
degli aghi nei tre indicatori principali, un
pannello a illuminazione notturna e i
tradizionali regolatori dei bocchettoni
dell’aria, sono tutti elementi che si
combinano per dare al guidatore la
sensazione di pilotare un aereo. I passeggeri
dei sedili posteriori hanno a disposizione i
comandi del climatizzatore, oltre a un
impianto di intrattenimento e alla possibilità
di reclinare il sedile.
Tutte queste caratteristiche offrono
alle persone attive, che amano la vita
all’aperto, lo spazio e la personalità di
cui hanno bisogno. Allo stesso tempo, la
Saab 9-4X è perfettamente adatta alle
esigenze di una famiglia. Sportiva e versatile,
associata all’inconfondibile stile Saab, la
9-4X impone la sua presenza distintiva
sulla strada.
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30 SAAB | EXPRESSIONS
Esprimete la vostra personalità!
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del Design Centre di Saab. La
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alle origini aeronautiche di
Saab; la penna è disponibile in
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Saab è l’orologio da polso
tutto in acciaio inox,
resistente all’acqua fino a
5 atmosfere. Saab Mono
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cinturino in pelle grande e
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sostituibile. Consegna in
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e disponibile con un
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passeggeri che il conducente
dalla luce solare. Progettate per
consentire l’apertura dei
finestrini anche quando le
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contribuiscono a ridurre
l’irradiazione solare e il
surriscaldamento dell’abitacolo.
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razze a turbina
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cerchio da 5 razze
a bordo lucido;
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bordo argento.
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cinque razze Turbo Star
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mm sono un’aggiunta
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32 SAAB | LA GAMMA
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guida entusiasmante
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motori turbo Saab.
Saab 9-3
Cabriolet
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quattro stagioni ispirata
dalla Scandinavia,
progettata con uno
spirito audace. Premete il
telecomando e la capote si
aprirà in soli 20 secondi.
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Saab 9-3X
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versatile, posizione rialzata
e trazione integrale Saab
XWD – l’alternativa ideale
ai crossover grandi o ai SUV.
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LA RIVISTA INTERNAZIONALE DELLE IDEE E DELL’ISPIRAZIONE 2/2010
LATERRA DALL’ALTO
LE IMMAGINI SPETTACOLARI DI YANN ARTHUS-BERTRAND
100
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SAAB MAGAZINE
PUBBLICATO DA
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PROVENIENTE DA FORESTE
GESTITE IN MODO
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FOTO DI COPERTINA: 'L'ALBERO
DELLA VITA', TSAVO EST
NATIONAL PARK, KENYA.
YANN ARTHUS-BERTRAND
| EDIZIONE 2/2010 3
‘Tutto fuorché l’ordinario’ è stato lo slogan costante di Saab da quando si è sviluppata da una
società originariamente nata per costruire aeromobili più di 60 anni fa. Questo numero di
Saab Magazine segue quella filosofia, trattando un’ampia gamma di persone e idee che sfidano
i nostri preconcetti sul mondo che ci circonda. Per esempio, Entasis, lo studio architettonico
danese, ha delle idee piuttosto radicali sui modi per trasformare l’ex fabbrica di birra Carlsberg
di Copenaghen, mentre il fotografo francese Yann Arthus-Bertrand e la designer/tipografa
canadese Bantjes Marian hanno creato un loro stile particolare che richiama l’attenzione.
Andiamo anche nelle più remote distese del nostro pianeta per scoprire esattamente ciò che
sta ai quattro angoli della terra - queste mete sono senz’altro fuori dall’ordinario. Guarderemo
anche al futuro del social networking – strumento onnipresente che tutti usano – e scopriremo
la magia del passatempo tipicamente svedese della pesca delle aragoste.
Il tema ‘tutto fuorché l’ordinario’ continua all’altra estremità della rivista, dove proviamo a
guidare la splendida Nuova Saab 9-5, parliamo dei suoi piani per il futuro con il nuovo Direttore
del Design Saab, vi raccontiamo tutti i particolari dei miglioramenti radicali delle emissioni di
CO2 e del consumo di carburante, e sveliamo l’entusiasmante nuovo crossover Saab 9-4X.
Jonathan Arnold Editor
Indice
18
06
04
13
04 | Una nuova visione
Idee, eventi e ispirazione
per mettere in movimento
la vostra mente, che vanno
dalle carceri verdi alle
fattorie verticali e allo stile
di vita finlandese
28
20
18 | È una Twittermobile!
Anatoliy Gruzd fa delle
considerazioni su dove
sta andando il social
networking e ciò che avrà
un effetto diretto sul suo
inesorabile sviluppo
06 | Il rinnovamento
20 | Agli estremi della terra
Gary Mead ci porta ai
di Copenaghen
Lo studio di design danese
quattro angoli della terra
Entasis ha dei progetti
e scopre com’è la vita in
radicali per la trasformazione
questi luoghi remoti e
del sito della birreria
talvolta inospitali
Carlsberg di Copenaghen.
Di Rose Etherington
13 | La terra dall’alto
Il celebre fotografo francese
Yann Arthus-Bertrand ci
induce a ripensare al
mondo che ci circonda
con le sue straordinarie
immagini aeree
33
28 | L’oro nero della Svezia
Ogni autunno gli svedesi
si riversano sulla costa
ovest, a solo un’ora di auto
dalla fabbrica Saab, alla
ricerca di aragoste –
affettuosamente conosciute
come l’oro nero – e altri
deliziosi crostacei. Jörgen
Ulvsgärd prende il largo
per saperne di più
33 | L’arte dell’ornamento
La designer e tipografa
canadese Marian Bantjes
ha appena prodotto un
nuovo libro dal titolo
I Wonder, che è una
delizia per gli occhi
e per la mente. Reportage
di Jonathan Arnold
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Ricevete le ultime notizie e informazioni da Saab,
direttamente nella vostra casella postale, con Saab-i.
Per registrarvi, visitate www.saab.it
4 ISPIRAZIONE | UNA NUOVA VISIONE
DESIGN
Fiera del Mobile
di Stoccolma
ideale per scoprire cosa accade veramente nel
mondo del design scandinavo. Ogni anno la Stockholm
Furniture Fair e la Northern Light Fair sono il punto di
riferimento della Stockholm Design Week, la settimana
dedicata al mondo del design di Stoccolma, nel corso della
quale ben 773 espositori hanno mostrato i loro prodotti
quest’anno. Un commentatore ha affermato che questo è
l’unico evento dove è possibile vedere le vere tendenze del
design contemporaneo. La Fiera del 2011, che si svolgerà
a Stoccolma tra l’8 e il 12 febbraio, merita sicuramente
una visita. www.stockholmfurniturefair.com
EDIFICI ECO-COMPATIBILI
Carceri “verdi”
INTEGRUS ARCHITECTURE
‘CARCERI VERDI’? E negli Stati Uniti? Ebbene, sì.
Lo ‘US Green Building Council’ ha appena assegnato
al Washington State Department of Corrections
(Dipartimento Penale dello Stato di Washington) il suo
premio più prestigioso per il Coyote Ridge Corrections
Centre, il penitenziario di Connell, nella contea di
Franklin. Da quando nell’ottobre 2008 sono iniziati i
lavori di ristrutturazione, il centro di correzione ha
consumato circa 21.000 metri cubi d’acqua in meno
rispetto ad altri centri convenzionali equivalenti, facendo
risparmiare ai suoi gestori 370 mila dollari. I pannelli solari
occupano quasi 1.580 metri quadrati, inondando i corridoi
di luce naturale. Modernissime finestre lunghe e sottili
mantengono fresche le celle in estate e conservano il
calore in inverno. Efficienti impianti di riscaldamento
e di ventilazione aiutano a dimezzare il consumo di
energia, mentre i materiali da costruzione non contengono
composti organici, rendendo l’interno più abitabile.
www.usgbc.org
www.saab.it
UNA
NUOVA VISIONE
Idee, eventi e ispirazioni per stimolare la mente
SCANDINAVIA HOUSE
Da 100 anni una vetrina della cultura
dei paesi nordici
FIN DALLA SUA costituzione nello Stato
di New York nel 1911, la AmericanScandinavian Foundation (ASF), è stato
il principale elemento di collegamento
culturale ed educativo tra Stati Uniti e
Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia
e Svezia. Molti dei suoi eventi culturali
si svolgono nella splendida Scandinavia
House: il Nordic Center in America, che
celebra il suo 10° anniversario nel 2011.
Creata per essere una vetrina americana
della cultura e della vita scandinave
attraverso la quale gli americani potessero
conoscere meglio i paesi nordici, la
Scandinavia House è stata finanziata
grazie alla generosità di oltre 300
benefattori degli Stati Uniti ed esteri.
In occasione del suo centenario, l’ASF
amplierà i suoi programmi normali con
una serie di iniziative celebrative nel
campo della cultura e delle arti. L’ASF
allestirà tre mostre speciali negli Stati
Uniti e in Scandinavia in collaborazione
con importanti istituzioni: una incentrata
sul design e sull’architettura nordica, una
sull’arte contemporanea, e la terza si
ispirerà alla pionieristica Mostra d’Arte
Scandinava del 1912 dell’ASF.
www.amscan.org
BRÜHL
È IL LUOGO
ISPIRAZIONE
| UNA NUOVA VISIONE 5
AGRICOLTURA
idea oppure un’assoluta follia.
In entrambi i casi, il docente di Salute Pubblica
della Columbia University che risponde al
nome di Dickson Despommier ritiene che, per
contribuire ad alleviare il problema della fame nel
mondo, dobbiamo sostenere la causa delle fattorie
verticali, nelle quali le piante sono coltivate in
grattacieli. Despommier sostiene che, poiché lo
spazio orizzontale per le coltivazioni è limitato,
mentre lo spazio verticale è abbondante,
dovremmo convertire alcuni di questi grattacieli
alla produzione alimentare. Afferma: “Il concetto
di coltivazione al chiuso non è nuovo. La novità è
l’urgente necessità di incrementare l’uso di questa
tecnologia per sfamare altri tre miliardi di persone.
Deve essere creato un approccio completamente
innovativo alla coltivazione al chiuso utilizzando
tecnologie all’avanguardia. Le fattorie verticali, in
edifici a molti piani, saranno situate nel cuore dei
centri urbani del mondo. Se attuate con successo,
le nuova tecnologie offriranno la promessa di
un rinnovamento urbano, di una produzione
sostenibile di alimenti sicuri e variati (coltivazione
di prodotti durante tutto l’arco dell’anno), e alla
fine anche il recupero di ecosistemi che fin ad
oggi sono stati sacrificati in nome dell’agricoltura
orizzontale”.
www.verticalfarm.com
BIRDSEYEPIX.COM
Fattorie verticali
È UNA BRILLANTE
ARCHITETTURA
Il Teatro dell’Opera
di Oslo
specie di iceberg piatto
a causa delle sue linee bianche inclinate, il Teatro
dell’Opera di Oslo, inaugurato nel 2008 dal re
Harald V di Norvegia, continua ad affascinare i
visitatori vicini e lontani. Il progetto dell’edificio,
che entro la fine del suo primo anno di esistenza
aveva già attratto 1,3 milioni di visitatori, è opera
della società norvegese Snøhetta. L’edificio ha
ricevuto la sua giusta dose di premi. Ha vinto il
Premio alla Cultura al World Architecture Festival
di Barcellona nel 2008 ed è stato vincitore del
Premio Mies van der Rohe 2009 – un importante
premio europeo per l’architettura.
Ma forse è il design affine all’uso di skateboard
che dà alla costruzione un qualcosa di speciale e
che lo rende affascinante agli occhi dei visitatori,
più interessati alle rampe che a Wagner.
www.oslooperahouse.com
REX FEATURES
ALAMY
DESCRITTO COME UNA
STILI DI VITA SCANDINAVA
La Finlandia votata
il miglior paese
sondaggio condotto
dalla rivista Newsweek, la Finlandia è
stata dichiarata il miglior paese al mondo
in cui vivere. Per gli amanti della Saab
non sarà forse una sorpresa che i paesi
scandinavi siano risultati tra i migliori
in termini di, sanità pubblica, economia,
istruzione e politica, e qualità della vita:
queste sono state le materie oggetto del
rilevamento. La Svezia è arrivata terza
nelle statistiche, con la Svizzera che si
è inserita in seconda posizione tra i due
paesi scandinavi. Da un punto di vista
culturale, Helsinki è stata dichiarata
World Design Capital (Capitale
Mondiale del Design) per il 2012, a
sottolineare il suo ricco patrimonio nel
campo del design e dell’architettura. Il
gusto per il design si evidenzia in molti
modi nella vita quotidiana dei cittadini
di Helsinki, dai mobili per la casa e dagli
oggetti che rappresentano le vecchie
tradizioni finlandesi alle soluzioni
urbanistiche moderne della città e
al design di interni all’avanguardia.
www.visitfinland.com
www.wdc2012helsinki.fi
IN UN RECENTE
www.saab.it
Uno dei progetti più
avvincenti di Entasis
per il modo in cui
l’ex fabbrica di birra
Carlsberg sarà
trasformata per le
nuove generazioni
www.saab.it
ARCHITETTURA | LA COPENAGHEN URBANA 7
CITTÀ DI CONTRASTI
Rose Etherington indaga sulle
ragioni che stanno alla base del
premiato progetto Entasis per la
trasformazione dell’ex fabbrica di
birra Carlsberg a Copenaghen
8 ARCHITETTURA | LA COPENAGHEN URBANA
del trasferimento
delle industrie al di fuori dei centri urbani
dovuto all’alto valore dei terreni crea le
condizioni per l’edificazione di nuovi
quartieri in zone industriali dismesse,
rendendo la pianificazione urbana un tema
bollente. Tra un’abbondanza di progetti
caratterizzati da grandiose dichiarazioni e
da un accatastamento di icone imponenti,
si evidenzia l’approccio più pacato e
attento alla dimensione umana dello studio
di architettura danese Entasis.
Guidata da Christian e Signe Cold, una
“squadra” costituita da marito e moglie,
lo studio è salito alla ribalta internazionale
lo scorso anno, quando il loro progetto
“Our Space”, che includeva un piano per
lo sviluppo e la trasformazione dell’ex
fabbrica di birra Carlsberg a Copenaghen
in un nuovo quartiere per la città, fu
premiato come ‘miglior piano generale’
in occasione dell’importante World
Architecture Festival di Barcellona.
Ciò che è interessante nell’approccio
Entasis allo sviluppo urbanistico è la sua
insistenza nell’abbinare le tradizionali
strade strette agli edifici ultramoderni ad
uso misto. “Carlsberg è una vera e propria
città, dove coesistono persone che non
hanno necessariamente la stessa classe di
reddito o lo stesso bagaglio culturale
tipico”, afferma Christian. I due partner
guardano alle stradine del centro storico di
Copenaghen, dove ha sede il loro ufficio,
come a un modello per rendere questo
progetto una realtà.
“Se vuoi entrare in contatto con le
persone lo fai guardandole negli occhi”
continua. “Questo viene a mancare se si è
più lontani di 50 metri, per cui, in una città
vera, il profilo di una strada non dovrebbe
superare i 50 metri. Naturalmente ci
possono essere viali e strade simili, ma
se scorgi un caro amico sul lato opposto
degli Champs-Élysées può diventare un
problema salutarlo”.
Il progetto “Our space” comporta la
creazione di nuovi giardini, piazze, strade
e infrastrutture, erigendo nove complessi
edilizi a torre che comprendono 3.000
nuove abitazioni, negozi e uffici. Un
complesso di queste dimensioni prevede
normalmente che negozi e ristoranti siano
IL FENOMENO MONDIALE
www.saab.it
contenuti in un’area commerciale, ma
Entasis insiste sul fatto che gli esercizi
commerciali al dettaglio si affaccino
direttamente sulla strada. “Sappiamo che
un centro commerciale attrae al suo
interno un gran numero di persone e che,
di conseguenza, diventa più improbabile
che si possa incontrare per strada il
proprio vicino di casa o l’amico. Se si
desidera creare una città vitale dove la
gente cammina per la strada, bisogna che
abbiano un compito specifico da svolgere
e non presumere che stiano andando tutti
al museo”, spiega Christian, “per cui il fare
lo shopping rappresenta certamente una
parte della vita cittadina”.
Nel loro quartiere ideale, ogni nuovo
edificio avrebbe negozi, ristoranti o spazi
educativi al piano terra, uffici al piano
superiore e appartamenti nei piani
superiori più alti e illuminati degli
immobili, il che significa “che non vi sarà
una parte della città che alle cinque del
pomeriggio si addormenta perché la gente
torna a casa dal lavoro. Ci saranno persone
in giro in tutte le zone della città in tutte
le ore del giorno, perché gli spazi vitali si
coniugano con gli spazi di lavoro negli
uffici e così via”.
Tutto ciò è in evidente contrasto con
il controverso piano di riqualificazione
del porto di Bjørvika a Oslo, opera di
importanti studi di architetti, dove un
quartiere con edifici di grande valore
storico-culturale sul lungomare deve
lottare per attirare l’attenzione, in quanto
è incorniciato da una fila di 12 altissimi
palazzi battezzati i Barcode Buildings.
Il piano, presentato in associazione da
Dark Architects, a-lab e MVRDV, è stato
ampiamente criticato proprio perché
presenta edifici di grandi dimensioni
staccati dai quartieri adiacenti, che creano
persino una barriera fra loro e il fiordo.
L’idea di Christian e Signe invece, è quella
di creare alti palazzi che occupino poco
spazio a terra, disseminandoli sull’area
edificabile “affinché l’ombra delle alte
torri non sia eccessiva e si sposti
rapidamente sulle piazze”.
I due si sono conosciuti alla Royal
Academy di Copenaghen e hanno fondato
Entasis nel 1996, quando vinsero un
Il progetto di Entasis per
Our Space a Copenaghen
ribadisce l’abbinamento di
strade strette tradizionali
con edifici ultramoderni
ARCHITETTURA | LA COPENAGHEN URBANA 9
IL PROGETTO
❝
COMPORTA LA
CREAZIONE DI
NUOVI GIARDINI,
PIAZZE, STRADE,
INFRASTRUTTURE
E TORRI❞
concorso per la progettazione del nuovo
ingresso dello zoo di Copenaghen.
“La cosa divertente è che, in realtà, non
siamo urbanisti”, afferma Signe. “Ci
consideriamo architetti”. È chiaro che
sono molto orgogliosi di tutto il loro
lavoro svolto fin qui con pacata
determinazione, e la medesima attenzione
alla dimensione umana è un fattore
dominante sia nel loro progetto
Krakahusene, dove tutti gli appartamenti
danno su cortili interni, sia in quello
relativo all’ampliamento della piscina
Kildeskovshallen, originariamente
costruito dai modernisti Karen ed Ebbe
Clemmensen negli anni 70.
Benché Entasis ammiri il lavoro dei suoi
contemporanei in Danimarca, ammette di
avere più affinità con una precedente
generazione di architetti scandinavi.
Rimane tuttavia diffidente nei confronti
dei primi modernisti per la loro tendenza
a evitare di specificare la funzione degli
spazi in favore della libertà. “Spazi senza
www.saab.it
10 ARCHITETTURA | LA COPENAGHEN URBANA
Entasis ammette di
sentirsi in maggiore
sintonia con una
precedente generazione
di architetti scandinavi
ARCHITETTURA | LA COPENAGHEN URBANA 11
alcuna funzione e programma specifici
non si rapportano a noi come esseri
umani, per cui se da un lato vogliamo
ampliare per quanto possibile la gamma
di offerte disponibili al pubblico, d’altra
parte vogliamo che ciascuna di queste
offerte abbia un’identità e una fisionomia
precise. Quindi, siamo orientati verso
questa sorta di modernità programmata,
piuttosto che verso una modernità senza
regole, molto flessibile, che gli urbanisti
della generazione precedente
dichiaravano di offrire al pubblico”.
A livello internazionale, Entasis prende
le distanze da ciò che definisce la scuola
olandese di design “punk” e si identifica
maggiormente con la pacata intensità
dell’urbanistica svizzera. “Gli edifici su
grande scala o ad alti costi non ci dicono
nulla”, afferma.
Analogamente, sono i riconoscimenti
ottenuti su scala nazionale quelli di cui
Entasis è più orgogliosa. “Il World
Architecture Festival è un evento
importante, ma in un certo senso anche
molto astratto”, afferma Signe. “Si deve
fare una presentazione molto breve di
fronte a giudici provenienti da tutto il
mondo, che esprimono il proprio
giudizio in tempi molto brevi. Penso che
il riconoscimento nazionale che abbiamo
ricevuto significhi di più per noi, perché
conosciamo le persone che ci hanno dato
il premio e sappiamo che rispettano il
nostro lavoro”. Il Nykredit Architecture
Prize, assegnato a Entasis nel 2009, è il più
cospicuo premio in denaro in Danimarca.
“Ci è anche stato assegnato il cosiddetto
Premio Eckersbert. È una cosa molto
all’antica: non ti danno dei soldi, ma
rappresenta un riconoscimento di grande
prestigio da parte dei colleghi architetti”.
La sostenibilità ha un ruolo chiave in
tutti i progetti urbani e qui, di nuovo, la
miscela di funzioni propugnata da Entasis
ha un suo significato: “Se c’è una zona
della città in cui è possibile vivere e
lavorare, fare sport e andare a teatro e
così via, non c’è veramente bisogno
dell’automobile”. Per esempio, la
creazione di una nuova stazione e di
una rete di piste ciclabili come previsto
dal nostro progetto “Our Space”
rafforzerebbe la cultura ciclistica già
molto presente a Copenaghen, mentre il
calore in eccesso generato dai negozi al
livello stradale potrebbe essere utilizzato
per riscaldare gli appartamenti ai piani
alti degli edifici. Inoltre, molti degli
attuali edifici del birrificio rimarrebbero
in uso come ritrovi per il pubblico e
centri culturali, e ciascuno di essi sarebbe
abbinato a una delle nove nuove torri.
“Consideriamo Carlsberg come un sito
in cui dobbiamo creare un centinaio di
progetti riempitivi con i migliori architetti
nazionali e internazionali” riassume
Christian, e Signe è pronta a chiarire:
“Noi non vogliamo costruire edifici
vecchi, vogliamo costruire edifici nuovi
in un contesto urbanistico all’antica”.
Mentre i due soci concordano che
sarebbe molto difficile sviluppare un tale
approccio alla pianificazione urbana se
vivessero in una città di grattacieli come
New York, non sono preoccupati del
fatto che la loro filosofia appartenga a
Copenaghen. E poi aggiunge una
riflessione: “È una cosa con cui tutti noi
possiamo avere un rapporto”. “I turisti
vogliono andare a Venezia o a Roma per
vedere quelle bellissime piazze e provare
l’esperienza di essere in stretto contatto
con la gente. Ha senso per noi come
esseri umani sociali”. Con questa
consapevolezza, Christian e Signe Cold
sperano di poter estendere il loro
modello di architettura intimistica a
livello internazionale. “A noi sembra c
he in tutte le città europee sia possibile
trovare dei posti simili… dove si è giunti
alla conclusione che un vecchio sito
industriale all’interno della città non ha
più ragione di esistere. Avrebbe senso in
Cina? Penso di sì, perché i cinesi hanno
gli stessi bisogni e le stesse esigenze che
abbiamo noi di potersi ritrovare in spazi
dove la gente possa incontrarsi. Ma
quando si guarda allo sviluppo della
Cina, per esempio, è evidente che esso
tende a essere più spettacolare, come il
ruggito di un leone. Il nostro invece è
un modo più tranquillo di lavorare”.
Rose Etherington è la redattrice della rivista
online di architettura www.dezeen.com
www.saab.it
bon bon
Design Ingegerd Råman
www.orrefors.com
FOTOGRAFÍA | YANN ARTHUS-BERTRAND 13
La Terra vista dall’alto
© YANN ARTHUS-BERTRAND / ALTITUDE.
Yann Arthus-Bertrand è uno dei fotografi contemporanei più
controversi. Le sue immagini impressionanti che ritraggono la
vita sul pianeta Terra – principalmente fotografate dal cielo –
sono state viste da milioni di persone in tutto il mondo e
continuano a suscitare indignazione e nella stessa misura
compassione. Nelle pagine seguenti la rivista Saab Magazine
offre una breve introduzione al lavoro di Arthus-Bertrand che
illustra graficamente gli effetti dell’impatto umano sulla Terra
www.saab.com
Fango secco crepato in Camargue, Bocche del Rodano, Francia
© YANN ARTHUS-BERTRAND / ALTITUDE.
El Atteuf, Valle dello Mzab, Algeria
© YANN ARTHUS-BERTRAND / ALTITUDE.
Sfasciacarrozze, Saint-Brieuc, Coste d’Armore, Francia
CHI È DUNQUE questo francese 64enne la
cui missione è cambiare il nostro modo di
vedere il mondo che ci circonda? I primi
passi della sua carriera includono
esperienze nell’industria cinematografica e
la gestione di un parco naturale in Francia,
finché Arthus-Bertrand scoprì il suo vero
mestiere: la fotografia. Arthus-Bertrand
fondò l’agenzia Altitude nel 1991, la prima
agenzia di stampa e banca immagini del
mondo specializzata in fotografia aerea.
Per l’agenzia Altitude furono scattate oltre
500.000 foto in più di 100 paesi da più di
100 fotografi, stabilendo così un livello
qualitativo di riferimento per questo tipo
di lavoro.
Arthus-Bertrand afferma: “Ho scoperto
la fotografia aerea per la prima volta in
Kenya con mia moglie negli anni 70.
www.saab.it
Stavo studiando i leoni e cercavo anche
di guadagnare qualcosa portando i turisti
in giro con una mongolfiera. Il Summit
della Terra tenutosi a Rio nel 1992
cambiò completamente la mia vita,
trasformandomi in un attivista. Dal cielo,
si possono vedere cose che dal basso non
si vedono – si riesce veramente a capire
l’impatto dell’uomo, persino in un posto
che conosciamo bene. Il mio lavoro ha lo
scopo di convincere le persone che non
è più possibile vivere in questo modo.”
Nel 1994 Arthus-Bertrand intraprese
un importante studio sullo stato della Terra
sponsorizzato dall’UNESCO. Alla fine
era riuscito a radunare un inventario
mozzafiato dei paesaggi più belli (e di
quelli non altrettanto belli) del mondo,
fotografati da elicotteri, mongolfiere e da
qualsiasi altra macchina trasportata dall’aria
sulla quale potesse metter mano. Ne è
scaturito un libro Earth from Above (la Terra
vista dall’alto), che ha venduto più di tre
milioni di copie ed è stato tradotto in
24 lingue. Nel 2000 fu allestita la mostra
gratuita di Arthus-Bertrand “Earth from
Above” in vari stand collocati alle porte
dei Giardini del Lussemburgo a Parigi. In
questo modo ha voluto rendere accessibili
queste immagini a più gente possibile.
In seguito, l’esposizione girò il mondo
suscitando dibattiti in più di 110 città.
Nel 2008, Earth from Above uscì in DVD
portando così le immagini alla portata di
un pubblico ancora più vasto.
Nell’aprile 2009, Arthus-Bertrand fu
designato Goodwill Ambassador per il
Programma ambientale delle Nazioni
© YANN ARTHUS-BERTRAND / ALTITUDE.
Unite (UNEP) e fu proclamato Earth
Champion come riconoscimento del suo
impegno per l’ambiente e del suo lavoro
indirizzato a informare meglio il pubblico
sul rispetto dell’ambiente.
Un commentatore lo ha così definito:
“Arthus-Bertrand non crea solamente una
bella foto, cerca di scoprire la storia dietro
a un paesaggio. A dire il vero i suoi soggetti
non sono sempre fotogenici – le sue
stampe denotano povertà e conflitto, ma
anche una tranquillità verde; e dietro ogni
suo lavoro si scorge la mano invadente
dell’umanità e della sua intraprendenza.
Arthus-Bertrand nota sempre con cura le
coordinate dei luoghi in cui lavora, in
modo che altri fotografi possano seguirne
i progressi nel tempo.” Anche altri registi
sono stati attratti da Arthus-Bertrand. Con
un’altra figura iconica di pari prestigio
come Luc Besson, Arthus-Bertrand ha
prodotto un lungometraggio dal titolo
Home, che presenta viste aeree di 50 paesi.
Arthus-Bertrand aggiunge: “Scatto
sempre centinaia e centinaia di istantanee.
Lavoravo un tempo per il National
Geographic e ci davano sempre molti
film. Prendo sempre troppe fotografie,
ma in questo tipo di lavoro non si ha
una seconda possibilità. Si riprendono
momenti successivi, con tante lenti e
velocità dell’otturatore diverse.”
Arthus-Bertrand si rende ben conto
dell’impatto delle sue attività sulla
produzione di gas serra. Ecco perché
ora finanzia progetti che promuovono
energie rinnovabili, che hanno maggior
rendimento energetico e che incoraggiano
© ERWAN SOURGET
Campi vicino a Kiffa, Mauritania
il rimboschimento, riducendo in tal modo
l’impatto delle sue attività. Action Carbone
è uno di questi progetti.
Richard Lacayo ha recentemente detto
nella rivista Time: “Yann Arthus-Bertrand
è un esteta con l’anima di un moralista.
Utilizza la bellezza del mondo per
incantarti ad ammirare una fotografia
che cela una lezione più grande. La sua
lezione riguarda il pianeta
in pericolo.”
Per saperne di più sul lavoro
di Yann Arthus-Bertrand
e sulle sue imprese a scopo di beneficenza,
visitate: www.yannarthusbertrand.org
Il film Home può essere visto all’indirizzo
www.youtube.com/homeproject
Il sito di Action Carbone è www.actioncarbone.org
www.saab.it
18 TECNOLOGIE | SOCIAL NETWORKING
E’ una “Twitter-mobile”!
Il Dott. Anatoliy Gruzd e Philip Mai spiegano come
la convergenza con altre tecnologie quali Internet,
GPS, 3G/4G e WiFi segnerà una svolta nello sviluppo
del social networking – persino quando sarete alla
guida della vostra auto
IMMAGINATE CHE UN giorno, in un futuro
non troppo lontano, la vostra auto sappia
che siete fermi nel traffico e mandi
automaticamente un messaggio ai vostri
colleghi informandoli che tarderete di 30
minuti per una riunione (della quale la
vostra auto è a conoscenza grazie al vostro
calendario online) dicendo loro di iniziare
senza di voi (una risposta automatica che
avete preselezionato per situazioni simili).
Questo giorno sarà realtà prima di
quanto crediate. Secondo quanto
riportato recentemente dal New York
Times, un costruttore sta testando sul
campo un’auto soprannominata la
“Twitter-mobile”. Quest’auto è in
grado di associare informazioni in tempo
reale provenienti dal suo hardware, quali
velocità, consumo di carburante e
localizzazione, a informazioni raccolte
dalla rete Internet quali meteo e
situazione del traffico locale, che
permettono poi all’auto di inviare
messaggi come “Bloccato nel traffico; le
prospettive per i prossimi 50 chilometri
non sono incoraggianti” ai vostri follower
su Twitter, il noto social network per lo
scambio di brevi messaggi.
Questa situazione è resa possibile
grazie all’aumento dei siti di social
networking online e alla convergenza
con altre tecnologie quali Internet e GPS.
Insieme, queste tecnologie sono in grado
di sfruttare, in modo facile e veloce,
informazioni contestualizzate e di
abbinarle a informazioni su di voi e sui
www.saab.it
membri del vostro social network, per
fornire informazioni in tempo reale
adatte alla situazione, allo scopo di
aiutarvi a prendere decisioni più fondate
e potenzialmente migliori. Questo è
solamente uno dei numerosi benefici
promessi dal social networking.
In pratica, i social network online non
sono troppo diversi dai social network
faccia a faccia tradizionali; entrambi
hanno due funzioni sociali essenziali:
innanzitutto permettono alle persone
di mettersi in contatto e di condividere
informazioni con gli “amici” esistenti, e
consentono poi di trovare nuovi “amici”
sulla base delle attività e degli interessi
comuni. Quello che però
contraddistingue i social network online
è il fatto che permettono di mantenere
un numero di rapporti sociali più elevato
che mai. La generazione odierna di social
network online è nata con l’introduzione
di Friendster nel 2002, seguita da
MySpace, LinkedIn e Bebo nel 2003.
Oggi, esistono centinaia di social network
attivi e ogni giorno ne vengono lanciati
altri. Il 1° settembre 2010, Apple ha
annunciato l’arrivo di Ping, una nuova
piattaforma di scoperta e di social
networking per gli appassionati di musica
e, secondo PC World, sembra che Google
stia lavorando a “Google Me”, l’ultimo
tentativo da parte del gigante di ricerca
di conquistarsi un posto d’importanza
nei social network.
Oggi, i due social network più popolari
e importanti del
mondo sono
Facebook e Twitter,
rispettivamente con 500 e 145 milioni
di utenti. Sebbene il successo di
questi e di altri grandi siti di social
networking renda difficile
immaginare che ci sia spazio
per nuovi partecipanti, la struttura
e i contorni del panorama dei
social network online sono
ancora incerti. Sono in gioco
molte questioni spinose, che
devono essere affrontate. Per esempio,
come mantenere e garantire un minimo
livello di fiducia fra gli utenti e i creatori
di vari servizi di social networking e
conciliare le preoccupazioni degli utenti
per quanto riguarda la privacy e la
proprietà dei dati personali nei social
network (generati dall’utente e dal suo
comportamento) e le legittime necessità
commerciali di inserzionisti e investitori
che pagano per tutta questa innovazione.
Alla fine, la sfida per le parti sarà decidere a
cosa rinunciare per dei guadagni ipotetici
nel futuro. Tuttavia, se l’atteggiamento e le
aspettative della “Generazione Y” nei
confronti della privacy rappresentano
un’indicazione di come la gente riguarderà
argomenti di questo tipo nel futuro, non
vi è però alcun dubbio che da qui a dieci
anni il concetto di proprietà e privacy
sui dati contenuti nei social network
cambierà a favore di una maggior
apertura e trasparenza. A prescindere
MATTHEW RICHARDSON
TECNOLOGIE | SOCIAL NETWORKING 19
da dove e come saranno tracciate queste
linee di confine, una cosa è chiara: il
futuro del social network è mobile.
Secondo Facebook, oltre 150 milioni di
suoi utenti utilizzano attualmente il social
network dal proprio cellulare, e sono due
volte più attivi di coloro che lo utilizzano
su dispositivi non mobili. E tra i 145
milioni di utenti Twitter, quasi la metà
accede al sito tramite un cellulare.
Questa tendenza è destinata a
continuare man mano che i provider di
comunicazioni wireless introdurranno reti
più veloci e tariffe dati più vantaggiose e
i produttori continueranno a introdurre
nuovi dispositivi dotati di GPS interno,
Wi-Fi e connettività 3G/4G. Questo
aumento di connettività dimostra la
consapevolezza per il futuro dei servizi
di social networking per i consumatori.
Nel prossimo decennio i creatori di
social network, i produttori di telefonia
mobile e i gestori di reti wireless
dovranno collaborare sempre di più in
modo da sfruttare e trarre il massimo
beneficio dalle informazioni provenienti
dagli utenti attraverso i social network.
Solo lavorando in modo congiunto
potranno offrire ai clienti le informazioni
e i suggerimenti più importanti, sul posto
e in tempo reale.
Il Dott. Anatoliy Gruzd e Philip Mai,
Dottore in Giurisprudenza, insegnano
alla School of Information Management,
facoltà di Management, presso la Dalhousie
University in Canada
www.saab.it
20 VIAGGI | PUNTI ESTREMI
AGLI ANTIPODI DEL
NOSTRO PIANETA
Quali sono i luoghi più estremi nel mondo?
Gary Mead, lo scrittore esperto di viaggi, ci
offre una panoramica dei punti della terra
che si trovano più a nord, più a sud, più a
est e più a ovest del nostro pianeta
N
O
E
S
www.saab.it
VIAGGI | PUNTI ESTREMI 21
FRANK LANDSBERGER
N
ISOLA DI KAFFEKLUBBEN,
A NORD DELLA GROENLANDIA
QUAL È IL punto più a nord del nostro
pianeta? Non è di certo il Polo Nord,
poiché esso rappresenta un semplice punto
di riferimento nel mezzo dell’Oceano
Artico ed è quasi sempre coperto da
blocchi di acqua marina ghiacciata in
costante movimento. Il Polo Nord deve
anche essere distinto dal Polo Nord
Magnetico, che cambia posizione
lentamente nel tempo e che non è, dopo
tutto, nient’altro che il punto sulla
superficie dell’emisfero nord dove il campo
magnetico terrestre punta verticalmente
verso il basso. Il punto di terra più a nord è,
infatti, costituito da un’altra isola, l’isola di
Kaffeklubben, che si trova a circa 7 km
dalla costa settentrionale della Groenlandia
e a 700 km dal Polo Nord. Kaffeklubben –
83º39’ nord, 30º36’ ovest appartiene alla
Groenlandia, il paese autonomo entro il
Regno di Danimarca. Kaffeklubben è
piccola, misura a malapena un chilometro
in lunghezza ed è addirittura ancora più
stretta; non stupisce il fatto che sia stata
sconosciuta fino al 1900, anno in cui
l’esploratore Robert Peary, che intraprese
diverse spedizioni verso l’Artico tra il 1886
e il 1909, la individuò senza mai metterci
piede. Il primo ad approdare sull’isola fu
l’esploratore danese Lauge Koch, nel 1921.
Diede all’isola il nome del caffè del museo
di mineralogia di Copenhagen. Incrostata
di ghiaccio e licheni, Kaffeklubben è in
verità l’ultima Thule, la terra aldilà dei
confini del mondo conosciuto. Persino lo
status di punto terrestre più a nord del
mondo conferito a Kaffeklubben è stato
messo in discussione; alcuni sostengono
che l’isola di Oodaaq – una roccia di irca
30 metri di diametro e di un metro d’altezza
– sia in realtà ancora più a nord, anche se
Oodaaq è spesso completamente sommersa.
G RO E N L A N D I A
In alto Conosciuta anche come
l’Isola del Caffè, Kaffeklubben
è una piccola isola che si trova
a nord della Groenlandia ed è
il punto terrestre più a nord
della Terra
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22 VIAGGI | PUNTI ESTREMI
Caroline
di essere il punto terrestre più a est del
mondo non è del tutto priva di
controversie. La questione deriva da una
decisione arbitraria del governo della
Repubblica del Kiribati (che si pronuncia
Kiribas) di ridisegnare la Linea
internazionale del cambio di data a partire
dal 1º gennaio 1995, spostandola di oltre
1000 km più a est, “ricollocando” in tal
modo l’intero Kiribati nel versante
occidentale della linea. Così il punto più a
est del mondo, Tafahi Niuatoputapu, che si
trova nell’arcipelago delle isole Tonga, fu
rimosso con un tratto di penna dai registri
dei record. Il Presidente del Kiribati,
Teburoro Tito, ha asserito che lo
spostamento è stato concepito per
eliminare la confusione nata dal fatto che
Kiribati si trova a cavallo della Linea del
cambio di data, per cui l’insieme delle isole
assai disperse della repubblica si trovava in
due giorni diversi. Alcuni ritengono che la
nuova posizione della Linea del cambio di
data sia stata un’astuta manovra, in seguito
alla quale Kiribati poté dichiararsi il primo
stato a vedere l’alba del nuovo millennio,
il 1º gennaio 2000.
L’isola Caroline fu quel primo punto,
e il governo del Kiribati lo rese ufficiale
S TAT I
UNITI
www.saab.it
In alto a destra A partire dagli
anni 30, Caroline è una vera e
propria “isola deserta”, la cui
quiete idilliaca è disturbata solo
dal passaggio occasionale di navi
da crociera
In basso a destra L’isola
Caroline è a 1500 km dal primo
insediamento permanente
MAGNUM
LA RIVENDICAZIONE DELL’ISOLA
ribattezzandola Millennium Island (l’isola
del millennio). La modifica della Linea del
cambio di data servì allo scopo – si pensa
che un miliardo di telespettatori da tutto
il mondo assistette alle celebrazioni tenute
sull’isola (normalmente disabitata) per dare
il benvenuto al nuovo millennio – sebbene
in realtà il sole quel giorno sorse prima su
un punto di terra tra Dibble Glacier e
Victory Bay, sulla costa orientale
dell’Antartide.
Alla fine del XIX secolo, l’isola Caroline
non era altro che un centro di raccolta
del guano, una buona fonte di fosfato
fertilizzante, ma a partire dalla fine degli
anni 30 era diventata una vera e propria
isola deserta – finché l’eccentrico Ron
Falconer, uno scozzese, sua moglie Anna e
i loro due figli, vi approdarono in barca nel
1987 e vi costruirono il loro insediamento
autosufficiente. Il governo del Kiribati ha
sempre considerato i Falconer degli intrusi
illegali, ragion per cui furono sfrattati nel
1991. Il libro scritto da Falconer, “Together
alone” (Da soli insieme) descrive la loro
vita nell’isola e da alcuni è considerato un
classico minore della letteratura di viaggio.
Gli unici visitatori della Caroline, oggi,
sono i raccoglitori polinesiani di copra e i
turisti occasionali provenienti da crociere:
anche questi sono piuttosto rari, poiché
Caroline si trova a 1500 km dal più vicino
insediamento permanente nel Kiritimati
(l’isola di Natale, dove la Gran Bretagna
condusse test nucleari alla fine degli anni
50) e a 4200 chilometri da Tarawa, la
capitale del Kiribati. All’arrivo del prossimo
millennio i media di tutto il mondo
dovranno probabilmente scovare un luogo
diverso per riprendere in anteprima l’alba
di una nuova era.
NASA JSC EARTH OBSERVATIONS LAB
E
ISOLA CAROLINE,
KIRIBATI
VIAGGI | PUNTI ESTREMI 23
24 VIAGGI | PUNTI ESTREMI
S
IL POLO SUD,
ANTARTIDE
FRA TUTTI I punti della bussola, il Polo
Sud è l’unico fuori discussione. Si trova
all’estremità opposta rispetto al Polo Nord
ed è probabilmente in cima alla classifica
dei luoghi inospitali della terra, sicuramente
molto meno attraente per il visitatore di
quanto siano Attu (vedere la prossima
pagina), Caroline o persino Kaffeklubben.
Ma a differenza di questi, è un territorio
vasto e oggi relativamente accessibile:
l’industria turistica specializzata ha puntato
negli ultimi due decenni a visitare
l’Antartide.
Il Polo Sud si trova su un altopiano
ventoso e gelido a un’altitudine di circa
3000 metri e a 1300 km dal mare più
vicino, il canale McMurdo.
Inesplorato per milioni di anni, nel
secondo decennio del XX secolo il
Polo Sud vide una corsa disperata per
raggiungerlo. Una tragica spedizione
britannica nel 1910-1913 guidata dal
CORBIS
Capitano Robert Falcon Scott, il 17
gennaio 1912 raggiunse infine il Polo,
la cui posizione geografica è precisamente
90°S, – soltanto per scoprire che
l’esploratore norvegese Roald Amundsen
li aveva anticipati di cinque settimane.
Nel suo diario, Scott, che morì poco
dopo a causa delle terribili condizioni
atmosferiche, scrisse quel giorno: “Mio Dio!
E’ un luogo orribile e la cosa peggiore è che
abbiamo faticato tanto senza la ricompensa
di essere i primi. Beh, è già qualcosa esserci
arrivati.” Oggi gli Stati Uniti hanno la loro
base di ricerca al Polo Sud, la Stazione
Amundsen-Scott, che ospita circa 250
persone impegnate in una serie di ricerche
scientifiche durante i mesi estivi.
Oggi arrivare al Polo Sud, sebbene
richieda una certa preparazione (ed un
saldo in banca adeguato), è molto più
semplice, al punto che stanno aumentando
le preoccupazioni per l’arrivo di troppi
turisti. Da quando il turismo al Polo Sud è
iniziato con l’arrivo del nuovo millennio,
circa 200 visitatori non scientifici ogni
anno compiono un viaggio al Polo, incluse
visite ripetute da parte di piloti, durante i
pochi mesi in cui c’è abbastanza luce del
giorno, dagli inizi di dicembre alla fine di
gennaio. Durante l’inverno dell’emisfero
sud, da marzo a settembre, il Polo Sud è
costantemente al buio.
Le temperature sono decisamente inferiori
a quelle del Polo Nord, fondamentalmente
perché il Polo Sud è nel mezzo di una
massa continentale, mentre il Polo Nord è al
livello del mare e nel mezzo di un oceano,
che agisce da riserva di calore. Nell’Antartide
non piove quasi mai, e questo clima
desertico fa sì che non esistano né piante né
animali; l’umidità dell’aria è vicina allo zero.
Ma sebbene la regione non abbia attrazioni
immediate per il visitatore, il mondo è
cambiato negli ultimi anni – esiste, infatti,
un gruppo crescente di viaggiatori che ha
denaro e tempo per visitare gli antipodi del
mondo, e di conseguenza si è sviluppata
un’industria turistica capace di soddisfare
VIAGGI | PUNTI ESTREMI 25
questo forte interesse per qualcosa di diverso.
Esiste addirittura un’Associazione
Internazionale di Tour Operator per
l’Antartide (www.iaato.org), i cui membri
organizzano spedizioni molto più comode
rispetto a quelle di Scott, o persino di
Amundsen, con navi in partenza dai porti
meridionali del Cile e dell’Argentina. La
maggior parte di questi viaggi sono
crociere, senza uno sbarco vero e proprio
sull’Antartide e senza avvicinarsi mai al Polo
Sud stesso.Tuttavia, un’agenzia, la Adventure
Network International (ANI) / Antartic
Logistics and Expeditions (ALE) – organizza
spedizioni su terra all’interno partendo dai
campi base a Patriot Hills nelle montagne
Ellsworth e a Blue One nella Dronning
Maud Land, la porzione dell’Antartide
che si affaccia sull’Oceano Indiano.
Le attività organizzate includono
alpinismo, camping presso una colonia di
pinguini imperatori, lo sci e altre escursioni
al Polo Sud geografico. Alla fine del 2009
circa 40.000 visitatori individuali all’anno
ALAMY
avevano viaggiato in crociere dirette
all’Antartide o costeggiandolo, suscitando
la richiesta di controlli sul numero dei
visitatori. Ma l’Antartide, diversamente
dagli altri tre punti estremi, non è uno stato
sovrano, per cui qualsiasi legislazione per
controllare i visitatori è difficile.
Uno dei membri della spedizione di Scott
del 1910 fu Apsley Cherry-Garrard, che
aveva solo 24 anni quando partì. Secondo
lui, “l’esplorazione dei poli è allo stesso
tempo il modo più pulito e solitario di
passarsela male che sia stato mai concepito.”
Oggigiorno la vita è più facile, ed è
possibile costeggiare il Polo a bordo di una
nave lussuosa, sorseggiando vini deliziosi e
godendo della più dolce piuma d’oca e,
tempo permettendo, è persino possibile
mettere piede sul continente. Il costo per
la più bella suite a bordo della crociera più
lussuosa può costare quasi 45.000 € per
un paio di settimane, che corrisponde
al costo totale della tragica spedizione
di Scott 100 anni fa.
A N TA RT I D E
In basso a sinistra Una delle
stazioni di ricerca situate al
Polo Sud impegnate in lavori
scientifici di grande importanza
In basso a destra Il paesaggio
desolato ma bello dell’Antartide
ha dato inizio a una serie di
crociere di lusso
26 VIAGGI | PUNTI ESTREMI
VIAGGI | PUNTI ESTREMI 27
TIM PETERS
O
L’ISOLA DI ATTU
IN ALASKA
QUANDO, NELL’AGOSTO 2010, la Guardia
Costiera statunitense ha demolito la torre
per la radionavigazione LORAN sull’isola
di Attu, gli ultimi abitanti rimasti in
quest’isola remota e inaccessibile hanno
cominciato a fare le valigie. Ce n’erano
solo 20, tutti membri della Guardia
Costiera a tempo pieno. La torre
LORAN si stava arrugginendo da
anni e necessitava di un restauro. Ma la
combinazione della recessione economica
e del successo della tecnologia del sistema
di posizionamento satellitare GPS hanno
fatto sì che l’avamposto di navigazione
(un tempo vitale) fosse una facile preda
del taglio dei costi. La sua funzione
originaria, che era di aiutare le navi a
evitare difficoltà, era stata sostituita.
Quindi, ora che non c’è più la torre
che aveva dominato la Baia del Massacro
per 40 anni, e ora che i membri della
Guardia Costiera se ne sono andati,
visitare il punto più a ovest del mondo
(missione già di per se non semplice) è
diventato ancora più difficile da quando
l’isola è disabitata.
Nel 1741 una spedizione russa sbarcò
ad Attu e prese gradualmente il controllo
degli aleuti, intraprendendo un
commercio lucrativo di pellicce con
l’introduzione della volpe artica, un fatto
che devastò la natura locale. Alla fine i
russi se ne andarono e nel 1867 gli Stati
Uniti assunsero la proprietà di Attu, e un
programma per eliminare la volpe artica
condusse alla scomparsa definitiva di
questo animale alla fine degli anni 90,
permettendo che l’isola diventasse un
rifugio sicuro per numerose specie diverse
di uccelli. Da allora è diventata un sito
prezioso per bird watcher avventurosi,
che cercano di rintracciare le razze più
rare del mondo.
Tra le isole Aleutine, Attu (latitudine
52°51’, longitudine 173°11’) è il punto
più a ovest rispetto agli Stati Uniti e, in
pratica, è il punto più a ovest della bussola.
Una località vulcanica relativamente
piccola, che misura all’incirca 32 km per
56 km, Attu è dominata da una vetta che
si innalza fino quasi 900 metri, con una
circonferenza costellata di fiordi profondi
e di scogliere dominanti, di altezza fino
a 100 m. Nell’isola erano rimasti solo
45 aleuti indigeni quando, il 7 giugno
1942, il 301esimo Battaglione dell’esercito
settentrionale del Giappone sbarcò
incontrastato sull’isola. Circa 880 altri
aleuti che vivevano sulle isole Aleutine
più vicine agli Stati Uniti continentali
(Attu si trova a circa 1800 km dalla costa
dell’Alaska) erano già stati evacuati.
Quarantadue abitanti di Attu
sopravvissero all’invasione, ma furono
poi incarcerati in un campo di prigionia
giapponese vicino a Otaru, Hokkaido,
dove 16 morirono. L’11 maggio 1943,
l’esercito americano iniziò un’aspra
battaglia per riconquistare Attu. Diciotto
giorni dopo le forze giapponesi rimaste
(e a quel punto disperate) lanciarono uno
dei maggiori attacchi banzai della
campagna del Pacifico sotto la guida del
colonnello Yasuko Yamasaki, che insieme
a oltre 2000 dei suoi soldati cadde quel
giorno nella Valle del Massacro, con solo
28 prigionieri catturati dagli americani
vittoriosi.
Tra le nebbie e le piogge che
caratterizzano il clima tipico di Attu, gli
spiriti di migliaia di soldati giapponesi
e americani si aggirano sulle colline
solitarie, disturbati solamente dalla
sinfonia naturale delle pittime di Hudson,
degli svassi collorosso, delle morette
grigie, delle sterne codalunga, delle
gavine, dei gabbiani glauchi del Pacifico,
delle strolaghe mezzane del Pacifico, dei
merli americani, dei passeri a corona
dorata, delle pernici bianche nordiche e
di molte altre specie di uccelli che hanno
fatto di Attu un paradiso per i bird
watcher. Andare sull’isola oggi richiede
molta diligenza e molti soldi. Il recente
crollo della Reeve Aleutian Airways ha
lasciato gli aleuti senza un trasporto aereo
regolare, e la partenza delle Guardie
Costiere elimina l’ultima base permanente
su Attu.
Alcuni operatori di crociere con base
in Alaska organizzano di tanto in tanto
crociere vicino ad Attu, che è ora parte
RU S S I A
AL ASKA
In alto a sinistra Il paesaggio
desolato che accoglie i visitatori
in arrivo all’Aeroporto
Internazionale di Attu
In basso a sinistra Attu è
dominata da una vetta che si
innalza fino quasi 900 metri
dell’Alaska Maritime National Wildlife
Refuge, ma la lista di attesa per queste
navi a noleggio è di anni e il prezzo è
proibitivo. Quindi per ora ci sono solo gli
uccelli, che nidificano sulle scogliere e tra
i rottami di un mezzo da sbarco affondato,
di un paio di aerei caduti e di altri detriti
di una battaglia feroce e ormai
dimenticata, combattuta tanto tempo fa
per il controllo di uno dei posti più
desolati del mondo.
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28 ALIMENTARI | SAFARI ALL’ARAGOSTA
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ALIMENTARI
| SAFARI ALL’ARAGOSTA 29
L’oro nero della Svezia
TUTTE LE FOTO: JORGEN ULVSGÄRD
Ogni autunno, molti
svedesi si dirigono
verso la ventosa costa
occidentale del paese,
in cerca di aragoste.
Jörgen Ulvsgärd è andato
con loro per la prima
settimana di pesca…
Grundsund, ai bordi di
Lysekil, nella Contea di Bohus, Svezia,
tutti sono in preda all’ansia della prima
notte in questa nebbiosa mattina
d’autunno soffusa di un colore grigio
pallido. All’esterno di Pelles Rökeri
(Affumicatoio di Pelle) i pescatori, sia
dilettanti che professionisti, si affollano
attorno al molo. Sono le 06:30 del
mattino e manca solo mezz’ora prima del
momento di depositare le prime nasse.
Tra le rocce e gli scogli attorno alle
piccole zone di pesca, circa un centinaio
di barche sono pronte per la partenza.
SUL CANALE DI
Per la famiglia di pescatori Roysson, con
il padre Tony e la madre Kerstin, ognuno
nella propria barca, questo sarà il 30°
anno di fila che partecipano alla ‘serata
d’apertura’ della pesca dell’aragosta.
Per il figlio Bobo si tratta di qualche anno
in meno, ma la pesca è il loro pane
quotidiano e lo è da generazioni.
Tutti coloro che vivono lungo la costa
occidentale della Svezia sanno che la
prima settimana di pesca delle aragoste,
alla fine di settembre, è sacra; sacra
come la caccia all’alce lo è per i
cacciatori. Tutti salpano per la pesca
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30 ALIMENTARI | SAFARI ALL’ARAGOSTA
della prelibatezza marina numero uno
– l’aragosta.
“Ogni volta è emozionante come la
prima, nonostante lo facciamo da così
tanto tempo”, racconta il capitan Tony
mentre usa la mano destra per dirigersi
verso uno dei suoi luoghi preferiti. La
mano sinistra tiene saldamente la prima
tazza di caffè della giornata. “Questo
è il giorno più importante dell’anno,
quindi non ho ancora avuto tempo
per la colazione”, prosegue, e i suoi
lineamenti un po’ rigidi e concentrati
si ammorbidiscono in un largo sorriso.
La nebbia si solleva mentre passiamo
tra piccole isole e ci allontaniamo verso
l’arcipelago. Improvvisamente il sole
irrompe nel cielo grigio plumbeo, la
brezza si irrobustisce e il capitano sorride
soddisfatto.
“Questo tempo è perfetto per la pesca
dell’aragosta. Un po’ di vento va bene,
perché le aragoste sono in movimento
e le possibilità di una buona pesca
aumentano”, dice Tony. Il suo occhio
sinistro guarda continuamente il sonar,
cercando la posizione migliore per
calare la sua prima nassa.
“Lasciala andare!” urla al figlio dal
ponte e la nassa viene gettata in mare. Le
nasse sono accatastate sul ponte e come
esche vengono usare delle aringhe salate.
I pescatori dilettanti possono avere al
massimo 14 nasse. I professionisti possono
averne fino a 50.
Di tanto in tanto si scatena un acceso
dibattito sulla limitazione del numero di
nasse, perlomeno per i pescatori dilettanti,
ma ogni volta che i politici avanzano delle
proposte, sulla costa occidentale si scatena
la protesta popolare. Il Marine Fishing
Laboratory di Lysekil raccomanda che
non venga fatto nulla per limitare la pesca
dell’aragosta. Le scorte di crostacei sono
buone, quindi è probabile che passerà
del tempo prima che qualcuno osi
immischiarsi in questa tradizione
profondamente radicata.
Le aragoste si aggirano sul fondale
roccioso a profondità tra 10 e 30 metri.
Se ci sono troppi granchi nella zona,
le aragoste si trovano a disagio e si
allontanano. “Possiamo rendercene
conto immediatamente, perché la nassa
non conterrà nessuna aragosta e invece
sarà piena di granchi”, spiega Bobo.
Un’aragosta ogni due nasse è un risultato
accettabile, ma si tratta in larga misura
di una questione di prestigio; dietro le
quinte, nella pesca delle aragoste conta
molto la capacità di vincere usando
l'astuzia senza violare le regole.
In altre parole, si fanno molti trucchi
per ingannare gli avversari e indirizzare
la concorrenza lontano dalle migliori
zone di pesca. Nessuno dirà dove ha
calato le sue nasse o rivelerà le
dimensioni o il numero delle aragoste
che ha tirato a bordo.
“Ci sono due cose che un pescatore
della costa occidentale non ammetterà
mai: che ha avuto il mal di mare, e che ha
fatto una grande retata di aragoste. Questo
è tenuto segreto, per quanto possibile. Se
ha pescato poco, dirà che le sue nasse sono
state saccheggiate, ma questo succede
raramente. In queste acque, tutti possono
vedere cosa fanno gli altri. Le probabilità
di rubare dalle nasse di qualcun altro e
farla franca sono minime”, dice Bobo.
Pochi giorni dopo aver calato la prima
serie di nasse, è il momento di svuotarle.
Poiché questa è la mia prima volta,
quando individuiamo le prime boe
di segnalazione al largo di Gåsö sono
molto emozionato. Queste grandi boe
sono marcate con colori e simboli che
mostrano chi è il proprietario delle nasse.
Siamo appena passati davanti alla casa del
leggendario campione mondiale di boxe
Ingemar ‘Ingo’ Johansson, incastonata tra
due scogliere su una delle isole. Durante
gli anni 60, Ingo era un grande
appassionato di pesca e possedeva tre
grandi battelli da pesca nel Grundsund.
La stagione delle aragoste va dal primo
lunedì dopo il 20 settembre fino alla fine
di aprile. In pratica, però, finisce a metà
novembre. Entro questo periodo l’acqua
si è raffreddata e le aragoste si sono
trasferite in acque troppo profonde,
almeno per i pescatori dilettanti.
La prima nassa che tiriamo a bordo è
vuota, ma la seconda contiene un’aragosta
nera abbastanza grande. E così si va
avanti, con una preda ogni due nasse.
L’ultima nassa ne contiene una veramente
gigantesca. “Questa dobbiamo pesarla”,
dice Bobo e tira fuori la bilancia. L’ago
si ferma a 1,3 chili. “Non male! Non
capita spesso di prendere aragoste
così grandi”.
La famiglia Roysson è contenta di
quelle catturate la prima settimana e ci
dirigiamo nuovamente verso Grundsund.
Sul molo fuori dal ristorante Pelles
Rökeri, il capocuoco Johan Hanson sta
aspettando. Il bottino per la festa della
‘première’ del fine settimana è stato
portato al sicuro.
Da quando a Pelles Rökeri è stata
girata la popolare serie televisiva Saltön,
visitatori provenienti da vicino e da
lontano hanno trovato la strada per
Grundsund. “Per i primi week-end dopo
l’inizio della stagione di pesca delle
aragoste, il ristorante è al completo.
Ma noi andiamo avanti fino a Natale,
poi c’è una pausa fino ad aprile”, afferma
Johan, raccogliendo la prima aragosta
per la coda e rilasciandola velocemente
nell’acqua bollente e salata speziata con
aneto. “È una morte rapida, umana” dice,
notando la mia reazione inorridita.
Fuori sul molo, Lolo ha apparecchiato
il tavolo per i primi ospiti della serata.
Non c’è aragosta più fresca di questa;
e nemmeno più deliziosa.
SI FANNO MOLTI TRUCCHI PER INGANNARE GLI AVVERSARI
❝
E INDIRIZZARE LA CONCORRENZA LONTANO DALLE
MIGLIORI ZONE DI PESCA❞
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Jukkasjärvi
| MARIAN BANTJES 33
TUTTO IL MATERIALE ILLUSTRATIVO È DI MARIAN BANTJES
CULTURA VISIVA
In questa e nelle pagine che seguono ci sono alcuni esempi delle straordinarie opere di Marian Bantjes tratte dal suo libro I Wonder
L’arte
dell’ornamento
Jonathan Arnold parla a Marian Bantjes,
una designer e tipografa canadese di fama
internazionale, a proposito del suo nuovo
interessante libro I Wonder e della sua
capacità di sfuggire a ogni classificazione
“OGNI GIORNO”, DICE la nota graphic
designer, illustratrice e tipografa canadese
Marian Bantjes, “ricevo una e-mail da
qualcuno che è stato influenzato o ispirato
da una delle mie opere. È più preziosa che
se fosse in lamina d’oro tagliata al laser e
stampata su carta di velluto.” Lo è davvero.
Forse questi messaggi dai suoi
ammiratori in tutto il mondo sono
dovuti alla peculiarità delle creazioni di
Marian Bantjes, che la mettono in una
categoria a sé stante rispetto alle correnti
dominanti. L’artista si è creata un seguito
internazionale grazie al suo stile, che
sfugge a ogni categorizzazione. Non
c’è mai nulla di nemmeno vagamente
ordinario in quello che fa.
Chiunque abbia scarsa familiarità
con il suo stile altamente decorativo e
ornamentale dovrebbe procurarsi una
copia del suo libro appena pubblicato, dal
titolo I Wonder. Si tratta di una meravigliosa
miscela di eccentricità e di imprevedibilità.
Sono vari i modi con cui Marion Bantjes
sfugge a qualsiasi categorizzazione – ogni
pagina del suo libro è una festa per gli
occhi – e più si osserva più si vede.
Bantjes affronta temi molto diversi,
Babbo Natale come icona grafica, i
cartelloni pubblicitari ai margini delle
strade, la fotografia e la memoria,
l’araldica, le costellazioni e, naturalmente
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34 CULTURA VISIVA | MARIAN BANTJES
per un’ex tipografa, le lettere dell’alfabeto.
Ma I Wonder è molto di più di una
piacevolezza per gli occhi. Dice molto
sulla cultura visiva e sui tentativi di
incapsulare alcuni dei principi filosofici di
estetica ornamentale che Marion Bantjes
da molti anni esprime attraverso le sue
collaborazioni con riviste e blog. “È
sicuramente un libro da leggere”, aggiunge
Bantjes “ed è per questo che il libro ha
quelle dimensioni specifiche (non è più
grande di un libro in edizione economica).
Non è un’edizione di lusso in grande
formato da esposizione!”. Le illustrazioni,
per forti e accattivanti che siano, intendono
attirare l’attenzione del lettore verso il testo.
Bantjes afferma: “L’editore è venuto da
www.saab.it
me e mi ha proposto di scrivere una
monografia, ma non pensavo di essere
pronta. Avevo però l’idea di creare un libro
simile a un manoscritto in miniatura.
Avevo riflettuto a lungo sui principi
estetici dell’ornamentazione e sull’aria
di mistero implicita nel mio lavoro.
Perché la gente reagisce in modo così
emotivo di fronte alle opere di carattere
ornamentale? “Meraviglia” e “Onore”
sono i due aspetti chiave, entrambi
connessi all’uso religioso dell’ornamento:
gli ornamenti elaborati delle cancellate
dei palazzi, i certificati, tutte le cose che
contraddistinguono persone o luoghi
speciali e le complessità relative.
Bantjes ammette che il suo lavoro è
“molto eclettico” e che non sa neanche
lei bene perché ha questa visione del
mondo. “Le mie opere vogliono essere dei
rompicapo che fanno dire alla gente che le
osserva: non avrei mai immaginato qualcosa
del genere”, afferma Bantjes. L’artista è
fermamente convinta che l’ornamento
è stato “riscoperto” e che dobbiamo
comprenderlo alla luce della modernità.
Eppure, il percorso che ha portato
alla luce I Wonder e ha prodotto
questo rinnovato interesse per l’arte
dell’ornamento, non è stato semplice.
La carriera di Bantjes ha attraversato
molte fasi diverse prima di arrivare alla
sua nicchia ideale. Ha iniziato come
tipografa e ha poi cofondato un’impresa
CULTURA VISIVA | MARIAN BANTJES 35
di graphic design nella quale è rimasta
dal 1994 al 2003. Quando ha lasciato la
società, ammette di avere attraversato una
crisi di mezza età. “Sentivo che il lavoro
di designer che stavo facendo era inutile.
Volevo fare un lavoro più artistico.
Lavorare come designer assorbe
moltissima energia creativa. Ma quando
ho smesso, la mia sensibilità nel campo
dell’ornamento si è rivitalizzata”. Non
che Bantjes sia contraria a unire metodi
moderni con le tecniche tradizionali.
“Creo tutti i modelli a mano,” dice,
“e poi li finisco al computer con Adobe
Illustrator. Ma non considero affatto il mio
lavoro una forma d’arte creata al computer.
Lo vedo come una cosa fatta a mano!”
Lavorando nella sua casa su una piccola
isola al largo della costa occidentale del
Canada, vicino Vancouver, Bantjes ora
fa il lavoro che ha sempre desiderato
fare, senza dover sottostare a pressioni
finanziarie o altre che non hanno nulla
a che fare con l’arte.
“Non mi pento di aver abbandonato la
mia attività di designer e di aver iniziato
qualcosa di nuovo.Vorrei averlo fatto
prima, ma forse non sarei stata in grado di
farlo. Avevo 40 anni, e forse avevo bisogno
di avere 40 anni. Forse mi serviva
accumulare esperienze, sia positive che
negative, che mi dessero la spinta per
progredire. Forse è un po’ come suonare
il blues: i ventenni e i trentenni sanno
fare un sacco di cose, ma non sanno
veramente suonare il blues. Forse è stato
così anche per me”.
Bantjes è una persona che non fa mai
nulla di prevedibile. Il suo prossimo
progetto ruota attorno a “estratti di
spezzoni di montaggio delle pellicole
cinematografiche”. Dice che comporterà
una “enorme curva di apprendimento”.
Qualunque sia il risultato, certamente
sarà tutt’altro che ordinario.
I Wonder, di Marian Bantjes, è pubblicato da
Thames & Hudson, disponibile in edizione
rilegata dall’11 ottobre. Potete trovare maggiori
informazioni sulle attività di Marian Bantjes
sul sito www.bantjes.com
www.saab.it
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SaabMagazine Dic2010