SUPSI – DFA LOCARNO ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010 Non solo in aula I DOCENTI E IL LORO RAPPORTO CON LE ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE ANTONELLA GUIDOTTI PROGETTO DI RICERCA “OGGI STUDENTI, DOMANI DOCENTI” DOCENTI DI RIFERIMENTO: MARIO DONATI, SILVIO CANEVASCINI E KATJA VANINI DE CARLO GRAZIE … a tutti coloro che mi hanno accompagnata durante questo percorso. … a Mario, Silvio e Katja per i loro consigli e per avermi seguita nel corso di tutto il lavoro. … a mio zio Cesiro per la grande disponibilità e per il suo indispensabile aiuto. … alla mia famiglia, alle mie compagne e amiche per il loro prezioso sostegno. … agli studenti ed ai docenti che hanno gentilmente risposto al questionario. … a Mirko Guzzi, Direttore dell’Ufficio Scuole Comunali, per l’autorizzazione. INDICE 1. 2. INTRODUZIONE .................................................................................................1 1.1 Motivazione della scelta ...............................................................................1 1.2 Interrogativi, ipotesi e scopo della ricerca ....................................................1 QUADRO TEORICO ...........................................................................................3 2.1 Attività extrascolastiche e parascolastiche ...................................................3 2.2 La realtà sociale e culturale attuale ..............................................................3 2.2.1 Il ruolo della scuola e del docente nella società odierna .......................4 2.2.2 Attività extrascolastiche: obiettivi e scopi ..............................................6 2.3 3. Il docente e le attività extrascolastiche .........................................................6 SCELTE METODOLOGICHE ...........................................................................10 3.1 Ricerca quantitativa....................................................................................10 3.2 Strumenti della ricerca................................................................................10 3.2.1 Il questionario ...........................................................................................11 3.3 Fasi d’attuazione ........................................................................................11 3.4 Campionamento .........................................................................................12 4. MODALITÀ DI ANALISI DEI DATI ...................................................................13 5. DISCUSSIONE DEI DATI .................................................................................14 6. 5.1 Soggetti coinvolti nella ricerca e attività extrascolastiche ...........................14 5.2 Rapporto tra professione docente e attività extrascolastiche .....................19 5.2.1 Le motivazioni .....................................................................................19 5.2.2 Competenze professionali...................................................................24 5.2.3 Assunzione..........................................................................................25 5.2.4 Inserimento sociale nell’istituto............................................................28 CONCLUSIONI .................................................................................................32 7. BIBLIOGRAFIA ................................................................................................34 8. ALLEGATI........................................................................................................35 Allegato 8.0 – Abstract. .........................................................................................36 Allegato 8.1 – Questionario studenti. ....................................................................37 Allegato 8.2 – Questionario docenti. .....................................................................41 Allegato 8.3 – Questionario con frequenze. ..........................................................45 1. INTRODUZIONE 1.1 Motivazione della scelta Tra i possibili argomenti da trattare nel Progetto di Ricerca mi ha subito interessata la proposta “Oggi studenti, domani docenti”, in quanto permette di focalizzare l’attenzione su un momento di particolare interesse e rilievo, all’incipit della carriera di un docente: il passaggio dalla formazione iniziale all’attività professionale. Esso costituisce un importante cambiamento contestuale che segna l’inizio di una vera e propria nuova tappa. Dato che tra pochi mesi potrei vivere questa transizione in prima persona, ho sentito la necessità di sapere qualcosa di più rispetto a tale passaggio, al fine di poter anticipare qualche gioia o difficoltà che potrò incontrare lungo il cammino. Per la mia ricerca ho deciso di incentrare l’attenzione sulle attività extrascolastiche1 e parascolastiche, dedicate ai giovani compresi nella fascia d’età dai 0 ai 15 anni, che un docente o futuro docente può svolgere in qualità di animatore. Questo tema mi ha da sempre incuriosito: molti futuri docenti svolgono attività extrascolastiche nel loro tempo libero e spesso traggono la loro motivazione ad intraprendere la formazione di docente proprio da queste. Parallelamente, molti docenti, sia alle prime armi che con esperienza, sono impegnati in questo ambito. Con la mia ricerca voglio perciò sondare quale relazione esiste tra la categoria professionale dei docenti e le attività extrascolastiche, cercando di rilevare la portata del fenomeno e l’evoluzione delle motivazioni che portano i docenti ad impegnare il loro tempo libero in attività a stretto contatto con i giovani, nonostante passino con loro già buona parte del loro tempo di lavoro. Questo tema mi ha assai intrigata e, man mano che proseguivo nella ricerca, ero sempre più incuriosita a scoprirne i risultati, in quanto mi identificavo nelle diverse categorie coinvolte, cercando di prevedere come si potrebbe modificare il mio interesse personale verso le attività extrascolastiche nel corso della mia carriera professionale. 1.2 Interrogativi, ipotesi e scopo della ricerca Gli interrogativi che sostengono la mia ricerca sono i seguenti: 1. Quali attività extrascolastiche rivolte a bambini può potenzialmente svolgere / svolge, in qualità di animatore, un futuro docente e un docente? 1 Per praticità nello sviluppo della ricerca parlerò di attività extrascolastiche comprendendo pure quelle parascolastiche, eccetto nel caso in cui vengano distinte esplicitamente; nonostante ciò nel capitolo 2. Quadro teorico saranno definite con precisione e differenziate. 1 2. Quanto tempo viene dedicato alle attività extrascolastiche rivolte a bambini da parte dei futuri docenti? Dei neodocenti? Dei docenti con esperienza? L’impegno di queste ultime due categorie (neodocenti e docenti con esperienza), verso le attività extrascolastiche, si modifica nel tempo? 3. Quali scopi, interessi, atteggiamenti (remunerazione, esperienza personale, conoscenza degli enti locali, ecc.) vengono espressi nei confronti delle attività extrascolastiche? 4. Per un neodocente, il fatto di svolgere della attività extrascolastiche con i bambini in qualità di animatore, ha delle implicazioni: - nelle procedure di assunzione? - nell’inserimento sociale a livello di istituto? - nello sviluppo delle competenze professionali? Le rispettive ipotesi di ricerca sono formulate in questo modo: 1. I futuri docenti e i neodocenti partecipano maggiormente rispetto ai docenti con esperienza alle attività extrascolastiche in quanto, da questi impegni, possono trarne vantaggi (remunerazione, esperienza, conoscenza degli enti locali, vantaggi nell’assunzione, ecc.); 2. I docenti con esperienza che praticano attualmente attività extrascolastiche con bambini lo fanno con motivazioni e interessi diversi dai neodocenti; 3. Nelle procedure di assunzione gioca un ruolo l’impegno del neodocente in attività extrascolastiche: ha maggiori chance di venir assunto chi si presenta con un curriculum che dimostra il suo coinvolgimento in qualità di animatore in tale ambito; 4. Il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche, in particolare organizzate dall’Istituto Scolastico, facilita l’inserimento sociale del neodocente a livello di istituto; 5. Praticare delle attività extrascolastiche in qualità di animatore, contribuisce allo sviluppo delle proprie competenze professionali, in particolare per i neodocenti, accrescendo l’esperienza personale e fornendo capacità che possono venir attivate anche nella pratica professionale in classe. Allo scopo di valutare il rapporto tra docente o futuro docente e attività extrascolastiche, ho sottoposto un questionario a tre categorie di intervistati2: studenti SUPSIDFA, neodocenti e docenti con esperienza. 2 Nell’intero documento, con il termine intervistati indico coloro che hanno compilato il questionario. 2 2. QUADRO TEORICO In questo capitolo presenterò una panoramica riguardante i principali aspetti che caratterizzano le attività extrascolastiche, dapprima fornendone una definizione e, in seguito, mettendole in relazione al ruolo che riveste la scuola, e il docente stesso, nella società odierna. Queste informazioni, sostenute da riferimenti teorici reperiti nella letteratura, saranno poi utilizzate come chiavi di lettura e di interpretazione per dare senso ai dati raccolti tramite i questionari. 2.1 Attività extrascolastiche e parascolastiche Prima di presentare le varie implicazioni legate alle attività extrascolastiche e parascolastiche, mi sembra utile spiegare i due termini. Fornisco dapprima una definizione3 delle parti da cui sono composti. Scolastico: che si riferisce alla scuola, che riguarda la scuola. Para-: in numerose parole composte indica “vicinanza”, “somiglianza”, “affinità” Extra-: fuori di, non incluso in; in parole composte significa “fuori”. In tal modo è possibile definire i termini parascolastico e extrascolastico. Parascolastico: che ha funzione integrativa complementare rispetto alla scuola (corso parascolastico). Extrascolastico: che è, si svolge fuori dalla scuola (attività extrascolastica). Nel seguito di questa ricerca definirò dunque le attività parascolastiche come quelle attività di svago, incontro, socializzazione, recupero, ecc. svolte all’esterno dell’orario scolastico, ma organizzate dall’istituto stesso. In particolare mi riferisco ai doposcuola ed alle colonie organizzate dall’istituto scolastico per gli allievi. Mentre con il termine attività extrascolastiche si intendono le rispettive attività organizzate però da enti esterni alla scuola, che possono essere di vario genere, pubblici o privati. 2.2 La realtà sociale e culturale attuale Sempre più si assiste ad un mutamento della realtà sociale e culturale: accanto alla crescente eterogeneità culturale, linguistica, economica, ecc. delle comunità e al sovvertimento di norme e valori che caratterizzavano la società di alcuni decenni fa, vi è anche “la crisi della struttura tradizionale della famiglia, in atto ormai da decenni e in 3 Dogliotti, M., & Rosiello, L. (a cura di) (1996). Lo Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, Dodicesima edizione, ZANICHELLI. 3 parallelo alla ridefinizione del ruolo della donna, con il corrispondente aumento di forme di convivenza particolari [...] che stanno ridisegnando il microcosmo del tessuto sociale” (Ghisla & Arrigo, 2004, p. 7). In parallelo anche De Renzo (2006, p. 34) espone la sua visione a riguardo delle famiglie odierne, sempre più confrontate con difficoltà da affrontare, spesso da sole, a causa della disgregazione della famiglia tradizionale e dell’assenza di spazi di socializzazione e di confronto. L’autrice mette inoltre in rilievo una delle ripercussioni più rilevanti di questo fenomeno: “la nuclearizzazione delle famiglie, inoltre, l’incompatibilità tra gli orari di lavoro e l’adempimento delle funzioni di genitori producono spesso solitudine infantile” (De Renzo, 2006, p.34). Spesso, infatti, molti bambini e ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo libero soli, in quanto i genitori sono occupati con il lavoro. Collegando questo aspetto alle attività extrascolastiche che vengono proposte ai giovani, non è possibile concludere che quest’ultime siano sorte a seguito dei cambiamenti socio-culturali odierni, in quanto esse esistevano già in precedenza. Per contro si può ipotizzare che i fenomeni che caratterizzano la realtà attuale (disgregazione della famiglia tradizionale, ridefinizione del ruolo della donna, ecc.) incrementino la richiesta di attività extrascolastiche rivolte a bambini e ragazzi. 2.2.1 Il ruolo della scuola e del docente nella società odierna Con il mutarsi della realtà sociale e culturale, la scuola è chiamata a prendersi a carico nuovi compiti: oltre ad essere “l’istanza fondamentale di formazione è pure un’importante istanza di educazione, che si assume compiti d’integrazione individuale e sociale” (Bucher & Nicolet, 2003, p. 13). Dunque, alla scuola non è più solamente affidato l’onere di istruire le nuove generazioni, ma deve pure occuparsi dell’educazione. Il ruolo educativo dell’insegnante prende sempre più importanza, ma Tamagni e Tozzini (1999) ricordano che non è facile capire i limiti ed i confini tra le diverse istanze educative, aspetto fondamentale per evitare conflitti. Sempre le stesse autrici, nella loro ricerca, mettono in luce come per i docenti non sia facile operare in questo contesto fortemente caratterizzato dalle aspettative esterne (in particolare le famiglie degli allievi) e dalla “convivenza con l’immagine degli insegnanti veicolata dall’opinione pubblica” (Tamagni & Tozzini, 1999, p. 26). Per quanto concerne quest’ultimo aspetto è facile notare come l’immagine della professione e il suo prestigio siano diminuiti rispetto al passato e pertanto il maestro viene considerato in modo diverso, non più come l’unico detentore del sapere e una delle figure più importanti della società. Sempre nella ricerca di Tamagni e Tozzini, emerge che questa modifica nella 4 considerazione pubblica dell’immagine del docente influisce sugli insegnanti, diminuendone il grado di autostima. Per quanto concerne il principale compito dell’educazione oggigiorno, esso passa sempre più attraverso l’integrazione delle diverse realtà e identità presenti nel contesto in cui si opera e la presa a carico delle situazioni degli allievi. Per questo motivo gli istituti scolastici tendono sempre più ad allargare la propria offerta e a trasformarsi in “centri di vita sociale” (Bucher & Nicolet, 2003, p. 13). Molte scuole, al di fuori del normale orario scolastico, offrono delle attività parascolastiche che possono comprendere dei momenti e degli spazi di socializzazione, di svago, di divertimento, di ripasso delle lezioni o il servizio di orario continuato (mensa e orario serale). Nel documento intitolato Profilo della professione docente (2003, p.15), si puntualizza sulle responsabilità del singolo docente in questo ambito. Viene detto che, nonostante questi compiti supplementari nel settore sociale possano essere assunti dai docenti, non vi è alcun obbligo. La scuola ha la libertà di decidere se ampliare o meno la sua offerta, affiancando al suo ruolo centrale di formazione, delle “attività d’integrazione sociale e di animazione socioculturale” (Bucher & Nicolet, 2003, p.14). A livello normativo, ogni docente può quindi impiegare il proprio tempo libero, al di fuori delle ore lezione e dei momenti dedicati alla preparazione delle attività e alla correzione, come preferisce; non vi sono prescrizioni particolari. Nel Profilo professionale di riferimento per i docenti delle scuole comunali (CISCo Ufficio delle scuole comunali, 2007, p. 7) non vi sono riferimenti a obblighi di svolgere attività extrascolastiche, ma si chiede al docente di sfruttare il tempo fuori lezione per uno sviluppo professionale continuo che inglobi il “mostrarsi interessato al costante sviluppo delle sue competenze” e l’ “aggiornarsi in merito all’evoluzione dell’ambiente scolastico e agli sviluppi della professione”. Nel rapporto vengono descritte le competenze e i comportamenti attesi dai docenti in varie situazioni, tra le quali si cita anche il riferimento alla “comunità locale”. Leggendo però le varie declinazioni comportamentali non si ritrovano relazioni evidenti con questa, se non i rapporti con i genitori, mentre le attività extrascolastiche non sono prese in considerazione quali punti indispensabili o a favore di un docente, neppure in ottica di aggiornamento continuo e costante attenzione a una delle realtà strettamente connesse con il mondo degli allievi. 5 2.2.2 Attività extrascolastiche: obiettivi e scopi Come si può notare facilmente ricercando delle attività dedicate ai giovani nella fascia di età 0-15 anni, vi sono innumerevoli proposte4 di attività da svolgere nel tempo libero. Una motivazione che si può fornire a questa offerta tanto variegata e numerosa, la si può ritrovare analizzando la realtà socio-culturale odierna, presentata in precedenza. Le attività extrascolastiche destinate a bambini e ragazzi offrono infatti momenti di incontro, svago, divertimento, studio, sport, ecc. Le proposte sono assai diversificate e, ogni ente promuove obiettivi diversi a dipendenza della sua natura. Nella descrizione e spiegazione degli scopi promossi nelle attività dell’organizzazione Tandem – Spicchi di vacanza5, progetto che coinvolge tutti gli enti che operano in favore dell'infanzia e della gioventù della Svizzera italiana, si ritrovano i seguenti obiettivi: “offrire delle attività, delle occasioni che possano permettere ai ragazzi di: scoprire, conoscere e conoscersi; incrementare le occasioni di svago e di incontro; creare dei nuovi legami tra il bambino / adolescente e l’ambiente circostante” (Tandem-Spicchi di vacanza). Dagli obiettivi posti da quest’organizzazione si nota come le attività intendono promuovere la socializzazione tra i partecipanti e la conoscenza di ciò che li circonda. Perciò, nonostante l’affermazione di Ghisla e Arrigo (2004, p. 12), “la socializzazione dei giovani, intesa come lo sviluppo dell’identità personale e sociale, è invero da sempre un compito educativo essenziale della scuola”, non viene promossa unicamente dall’istituzione scolastica, ma anche da altri enti e organizzazioni che intendono creare occasioni di incontro per bambini e ragazzi. Come esposto nel capitolo precedente, alla scuola sono affidati nuovi ed importanti compiti, tra cui l’integrazione e la socializzazione dei giovani, ma accanto a questa istituzione vi sono anche altre proposte che mirano agli stessi obiettivi, tramite attività organizzate all’esterno dell’orario scolastico. 2.3 Il docente e le attività extrascolastiche Buzzanella e Buzzi (2009) presentano un’indagine svolta tra i docenti del Trentino e, un capitolo del documento, è dedicato a illustrare l’impegno degli insegnanti trentini dentro e fuori la scuola. Con questa ricerca gli autori hanno rilevato la portata di quanto svolto dai docenti all’interno e all’esterno dell’istituto e la relazione tra i due eventuali impegni. Essi infatti affermano che “dentro la scuola, in quanto gli insegnanti spesso non si limitano al proprio lavoro didattico, ma ricoprono incarichi che possono essere continuativi per la durata 4 Ad esempio, l’opuscolo Infovacanze raccoglie numerose proposte di attività destinate a bambini e ragazzi per il tempo libero estivo: informa su soggiorni, colonie e corsi in Ticino e su alcune iniziative proposte oltre cantone. 5 Informazioni tratte del sito web: http://www.tandem-ticino.ch. 6 dell’anno scolastico oppure di natura estemporanea” e “fuori dalla scuola, in quanto esperti nella propria disciplina e quindi possibili consulenti o liberi professionisti nel settore di riferimento” (Buzzanella & Buzzi, 2009, p. 119). Gli autori partono dal presupposto che “le competenze che gli insegnanti possiedono li rendono esperti nella propria disciplina” (Buzzanella & Buzzi, 2009, p. 126) e che questa “expertise” permette loro di svolgere delle attività remunerate esterne all’impiego scolastico. Nella ricerca vengono considerate in particolare le lezioni private, il lavoro per case editrici e le consulenze specializzate svolte da docenti della Scuola primaria e secondaria. Dall’indagine emerge che le attività lavorative extrascolastiche coinvolgono una minoranza degli insegnanti (un quinto di essi) ed emergono grandi differenze legate al grado scolastico nel quale insegnano (solo il 7,6% dei docenti della Scuola primaria svolge queste attività, a confronto del 34% di coloro che insegnano nella Scuola secondaria di secondo grado). Dalla ricerca emerge inoltre che il 52% degli intervistati risponde affermativamente alla domanda “le attività lavorative aggiuntive al lavoro di insegnante le permettono di sviluppare competenze o contatti utili anche per il suo lavoro di insegnante?” (Buzzanella & Buzzi, 2009, p. 128), mentre il 33% afferma che ciò è vero, ma in modo parziale e il 15% risponde negativamente. Un interrogativo della ricerca intendeva valutare se l’impegno scolastico, gli incarichi svolti all’interno della scuola e quelli extralavorativi coesistono tra loro o si escludono a vicenda. Dai dati emerge che vi è piuttosto una convergenza, ovvero i docenti maggiormente impegnati all’interno del mondo scolastico, svolgono anche attività lavorative extra in modo più frequente. Si conclude perciò che il fatto di svolgere funzioni extra-didattiche sia un “buon indicatore della disponibilità ad assumersi compiti e responsabilità” (Buzzanella & Buzzi, 2009, p. 129), anche a livello organizzativo. Durante il modulo, tenuto alla SUPSI – DFA, MoA Modulo di Approfondimento (anno acc. 2009-2010), un docente attivo nelle Scuole Comunali del Cantone e vicedirettore nell’Istituto in cui insegna, ci ha fornito la sua opinione riguardo al rapporto tra docenti e attività extrascolastiche. Egli ritiene che il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche costituisce un’importante occasione di confronto e conoscenza del mondo dei bambini e dei ragazzi e diventa viepiù determinante quando il docente si allontana dall’età degli allievi, così che possa rimanere aggiornato ed in contatto con gli interessi ed il modo di agire dei giovani con cui lavora. Inoltre, afferma che il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche con i bambini rappresenta anche una valida modalità per stabilire dei contatti con gli adulti e, in particolare, con i genitori degli allievi. Il docente e vicedirettore, che è pure coinvolto nelle procedure di assunzione per quanto concerne la realtà in cui insegna, sostiene che il fatto di praticare attività extrascolastiche con bambini, costituisce un punto a favore del candidato, in 7 quanto si auspica che potrà essere attivo anche nel promuovere altre attività con i giovani, per l’Istituto scolastico o il Comune. Inoltre, con questo suo impegno esprime voglia di lavorare e stare a contatto con bambini e ragazzi. Nella ricerca presentata da Tamagni e Tozzini (1999) le autrici hanno sottoposto un questionario a un campione di docenti, chiedendo loro di valutare 25 aspetti che possono causare difficoltà all’insegnante, scegliendo tra “difficile” e “non difficile”. Tra questi diversi aspetti che “caratterizzano la professione insegnante” (Tamagni & Tozzini, 1999, p. 21) compare anche “essere coinvolto in attività extra e parascolastiche”. Con il 33% degli intervistati che rispondono “difficile”, questo fattore è il sesto aspetto che causa maggiori difficoltà ai docenti a pari merito con il “convivere con l’immagine degli insegnanti veicolata dalla opinione pubblica” (Tamagni & Tozzini, 1999, p. 21). Si nota quindi come gli aspetti della professione che coinvolgono elementi esterni alla pratica didattica, risultino anch’essi fonti di difficoltà. Nella successiva intervista svolta dalle autrici, i docenti non sono più stati interrogati a riguardo degli impegni extrascolastici ma, da quanto emerge dai risultati della ricerca, si fa riferimento a un progressivo invecchiamento del corpo docente. Dalle interviste emergono due tematiche importanti: la prima afferma che i docenti che dedicano tutta la propria vita all’insegnamento, sacrificando anche parte dei loro interessi, rischiano di non avere a disposizione valvole di sfogo e batterie di ricarica, mentre la seconda mette in evidenza l’importanza di mantenersi sempre aggiornato, facendo riferimento ai corsi di aggiornamento. Il 13 % degli intervistati sottolinea inoltre come l’aumento della differenza d’età tra docenti e allievi possa comportare una certa difficoltà nel capire i problemi e le tendenze di una generazione che si muove secondo logiche diverse e nell’assumersi quindi una responsabilità educativa nei loro confronti. Sullo stesso tema sono state interrogate pure le autorità: secondo il loro parere la riflessione va riportata alle scelte di vita del docente e il problema risulta piuttosto legato alla vita ripetitiva e “senza quell’inserimento sociale che obbliga una persona a confrontarsi, discutere, collaborare fuori dalla scuola” (Tamagni & Tozzini, 1999, p. 34) svolta da alcuni docenti. Una possibile soluzione al problema dell’invecchiamento dei docenti - con conseguente rischio di allontanarsi eccessivamente dalla realtà dei giovani - e per rispondere al bisogno di costante aggiornamento, non potrebbe essere risolto svolgendo delle attività extrascolastiche a contatto con bambini e ragazzi lungo tutto il corso della propria carriera professionale? La risposta a questo interrogativo non vi è, ma forse si potranno trarre alcune conclusioni al termine della ricerca. Per ora l’unico aspetto in questa direzione viene dalla formazione dei docenti alla SUPSI – DFA: la scuola obbliga infatti gli studenti del terzo anno 8 con curricolo Scuola dell’infanzia, ad uno stage estivo (da svolgere tra il IV ed il V semestre, della durata di due settimane) in un contesto non scolastico. Alcuni obiettivi di questa esperienza, riportati sul descrittivo del modulo6, sono la “conoscenza di contesti educativi formalizzati a carattere extrascolastico” e la “capacità di avvicinare il sistema educativo extrascolastico in termini di adattamento professionale”. Riprendendo l’interrogativo esposto in precedenza, potrebbe forse questo stage, volto alla conoscenza di enti extrascolastici, allargarsi alla pratica dei docenti in attività al fine di promuovere un aggiornamento continuo? 6 Descrittivo modulo formazione di base, Pratica educativa in contesti non scolastici, stage SI (III anno, V semestre), scienze dell’educazione, SUPSI – DFA Locarno. 9 3. SCELTE METODOLOGICHE 3.1 Ricerca quantitativa Nella ricerca si possono distinguere due piste principali: una qualitativa – focalizzata allo studio di materiale verbale e iconico – e una quantitativa – incentrata invece all’analisi dei dati numerici. La scelta della metodologia più adatta va fatta tenendo conto della realtà che si vuole indagare e ciò comporta delle diverse strategie messe in atto per il rilevamento e la successiva analisi dei dati. Nella ricerca qualitativa lo scopo è di approfondire la specificità; essa mira allo studio del singolo, del particolare e l’obiettivo è perciò idiografico. Per contro, la ricerca quantitativa cerca di risalire a ciò che accomuna più casi, studiando le relazioni tra i diversi fattori di un contesto. L’obiettivo è quindi “quello di spiegare o descrivere o prevedere eventi osservabili [...] e consiste, infatti, nell’individuare e misurare le variabili e i loro legami nello studio della realtà empirica, sulla base di attese (ipotesi) che il ricercatore formula alla luce di teorie e di ricerche precedenti” (Coggi & Ricchiardi, 2005, p. 25). Per la mia ricerca ho scelto di seguire una pista prevalentemente quantitativa dato che intendevo sondare la portata del fenomeno e, al fine di repertoriare le possibili attività extrascolastiche svolte dai docenti (o futuri docenti), questa modalità risulta maggiormente appropriata in quanto permette di raccogliere un insieme considerevole di dati. Nonostante abbia deciso di intraprendere la via quantitativa nel rilevare i dati, al momento dell’analisi – accanto alle tecniche di analisi di tipo logico e statistico tipiche di questa modalità di ricerca – accosto anche uno studio dei dati più qualitativo, in particolare nel caso delle domande aperte, che mi permette così di prendere in considerazione anche delle informazioni meno rilevanti in quanto a frequenza ma, nonostante ciò, molto significative. 3.2 Strumenti della ricerca Gli strumenti adottati per svolgere una ricerca vengono scelti in base allo scopo della stessa, ai fattori che devono venir rilevati ed ai soggetti presi in considerazione. Nella ricerca quantitativa vengono svolte in modo sistematico delle misurazioni che permettono di ottenere dei dati numerici. Gli strumenti di rilevazione sono perciò prevalentemente molto strutturati cosicché consentano la classificazione dei dati e la misurazione della frequenza delle diverse variabili. Infatti, una volta raccolti i dati vengono trasformati in numeri e, tramite un’analisi statistica, è possibile sintetizzarli e metterli in relazione tra loro. 10 3.2.1 Il questionario Il questionario è un strumento di ricerca che permette di raccogliere dei dati su un ampio gruppo di persone simultaneamente. La raccolta delle informazioni avviene tramite una lista organizzata di domande, somministrate al campione scelto per iscritto. Grazie a questo strumento è possibile raccogliere dati a riguardo delle opinioni, degli atteggiamenti, delle intenzioni e di quanto svolgono i soggetti ai quali viene somministrato. Nell’elaborazione del questionario si devono seguire delle tappe che permettono di renderlo uno strumento affidabile. Le domande posso essere formulate secondo due criteri principali: aperte o chiuse. Le prime permettono al soggetto di rispondere in modo libero e discorsivo, vengono utilizzate soprattutto nella fase di ricerca esplorativa (successivamente trasformate in domande chiuse) e richiedono la codifica delle risposte. Nei quesiti a risposta chiusa, invece, il rispondente deve scegliere tra alternative obbligate, proposte dal ricercatore. Si distinguono diversi tipi di domande chiuse: dicotomiche, a scelta multipla, ad imbuto, con graduatorie di risposta, con scale di giudizio. Il questionario che ho proposto ai miei intervistati prevede sia domande chiuse (dei primi tre tipi sopra presentati), sia domande aperte. Alcune di quest’ultime sono state trasformate anch’esse in domande chiuse dopo la prima somministrazione al campione composto dagli studenti. 3.3 Fasi d’attuazione La ricerca è stata strutturata in diverse fasi che hanno permesso l’elaborazione del questionario, la somministrazione ai diversi campioni, la rilevazione dei dati e l’analisi di quanto raccolto. Le teorie e le ricerche precedenti, mi hanno permesso di formulare le ipotesi di ricerca. Da esse e dalla definizione dei temi da toccare nello studio, è stato possibile individuare le variabili da indagare e specificare gli indicatori, ovvero gli aspetti osservabili che ne permettono la misura. Il questionario7 proposto agli intervistati è composto da tre parti principali: dati personali, indagine sulle attività extrascolastiche e implicazioni con il ruolo di docente (assunzione, inserimento nell’istituto e competenze professionali). La somministrazione è avvenuta in due momenti distinti: dopo la prima fase8 – che può venir considerata quale somministrazione pilota - nella quale il questionario è stato sottoposto agli studenti DFA, a seguito di alcune revisioni e trasformazione in domande 7 In allegato 8.1 è presente il questionario rivolto agli studenti, mentre in allegato 8.2 quello sottoposto al campione di docenti. 8 Svolta in novembre 2009. 11 chiuse di alcuni quesiti aperti, ho elaborato la versione somministrata9 al secondo campione, composto da neodocenti e docenti con esperienza. Una volta ritornati i questionari, i dati sono stati registrati, le risposte delle domande aperte sono state codificate in categorie funzionali e ho proseguito con l’analisi dei dati10 per poi rendere noti gli esiti del mio studio. 3.4 Campionamento La mia indagine prevede tre categorie di soggetti: studenti DFA (in qualità di futuri docenti), neodocenti (fino al quinto anno di insegnamento, considerando l’anno scolastico in corso) e docenti con esperienza. Per quanto riguarda le prime due categorie, il questionario è stato sottoposto all’intero gruppo di studenti e di neodocenti, mentre per la restante categoria si è proceduto ad un campionamento selettivo dei soggetti, selezionando il 25 % dei docenti con esperienza impegnati nella scuola dell’infanzia e il 14,3 % di quelli inseriti nella scuola elementare. 9 Svolta in dicembre 2009 – gennaio 2010. Seguendo la modalità esposta nel capitolo 4. Modalità di analisi dei dati. 10 12 4. MODALITÀ DI ANALISI DEI DATI I dati raccolti tramite questionario, sono stati dapprima registrati su un supporto informatico Excel e poi analizzati con l’utilizzo dei programmi statistici SPSS (Statistical Package for the Social Sciences). In tal modo ho ottenuto dei dati numerici ed è stato possibile analizzarli utilizzando le tecniche di tipo logico e statistico tipiche della ricerca quantitativa. La statistica è la scienza che descrive, attraverso modalità matematiche, diversi fenomeni della realtà. Le tecniche di statistica che ho utilizzato per l’analisi dei dati sono di due tipi: il calcolo delle frequenze e le tabelle di contingenza. La frequenza corrisponde al numero di volte in cui un determinato evento si presenta, ossia il numero di unità statistiche in cui una modalità è stata rilevata. Questo numero è detto frequenza assoluta. Da essa, dividendola per il numero totale di unità statistiche, è possibile ottenere la frequenza relativa, mentre moltiplicandola per 100 si ottiene la frequenza percentuale. Nell’analisi dei dati ho utilizzato sopratutto questa tecnica, calcolando le frequenze percentuali, ad esempio per determinare il numero di attività extrascolastiche svolte dagli studenti. Le tabelle di contingenza sono un tipo particolare di tabelle a doppia entrata, composte da righe e colonne, che servono a rappresentare e analizzare le relazioni tra una o più variabili, riportandone le frequenze congiunte. Ho utilizzato questa modalità di analisi per incrociare tra loro due variabili, ad esempio le tre categorie prese in considerazione dalla mia indagine (studenti, neodocenti e docenti con esperienza) con le motivazioni che portano gli intervistati a svolgere delle attività extrascolastiche. 13 5. DISCUSSIONE DEI DATI Nel condurre la presentazione dei risultati ottenuti, mi muoverò sempre su due livelli: principalmente quello quantitativo – seguendo le modalità presentate nel capitolo 4. Modalità di analisi dei dati – e ricorrendo ad un’analisi di tipo più qualitativo (domande aperte del questionario), al fine di valorizzare anche gli elementi apparsi con basse frequenze, ma significativi. Tramite questionario ho raccolto una quantità considerevole di dati, ma vista l’entità del lavoro, non ho potuto prenderli in considerazione tutti. Nell’Allegato 8.3. Questionario con frequenze sono comunque riportate le frequenze riscontrate per ogni variabile e i tassi di risposta al questionario. 5.1 Soggetti coinvolti nella ricerca e attività extrascolastiche In questo capitolo intendo mettere in luce analogie e differenze tra l’impegno dedicato dai futuri docenti, dai neodocenti e dai docenti con esperienza verso le attività extrascolastiche. Un primo aspetto che emerge dai risultati, mostra che la maggioranza di studenti, di neodocenti e di docenti con esperienza hanno già svolto almeno un’attività extrascolastica in qualità di animatori. Non vi sono grandi differenze fra le tre categorie anche se è possibile notare che i neodocenti ottengono una percentuale maggiore rispetto agli altri intervistati. Fig. 5.1. Svolge attualmente o ha svolto in passato attività extrascolastiche? 100 valori percentuali 90 80 70 60 Sì 50 No 40 30 20 10 0 Studenti Neodocenti Docenti con esperienza 14 L’impegno dei neodocenti è in parte attestato quando viene chiesto loro di confermare se anche attualmente11 praticano attività extrascolastiche. Fig. 5.2. Attualmente svolge attività extrascolastiche? 100 90 80 valori percentuali 70 60 Sì 50 No 40 30 20 10 0 Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Alcune possibili spiegazioni del maggior impegno profuso dai futuri docenti e dai neodocenti rispetto all’altra categoria presa in esame, si ritrovano nelle risposte fornite alla domanda che intendeva indagare i motivi per cui la carriera professionale ha portato a modificare il proprio coinvolgimento in questo tipo di attività. A questo interrogativo vengono date risposte assai variegate (cfr. Fig. 5.3) con alcune differenze tra neodocenti e docenti con esperienza. 11 Anno scolastico 2009-2010, compresa l’estate 2009. 15 Fig. 5.3. Elementi che influenzano la modifica degli impegni nelle attività extrascolastiche, nel corso della carriera professionale. 50 45 valori percentuali 40 35 30 25 20 15 10 Neodocenti Altro Richieste da vari Esperienza Variabili da anno in anno Diploma ha dato coraggio Tempo a disposizione Tempo dedicato alla scuola Impegni familiari 0 Altre attività 5 Docenti con esperienza Gli impegni familiari sono una motivazione molto frequente tra i docenti con esperienza: “mi sono sposata e ho formato famiglia” (d_52)12. Per contro, il 10,3 % dei neodocenti rispetto al 4,3 % di docenti con esperienza, afferma invece che, con l’entrata nel mondo del lavoro, ha del tempo a disposizione da offrire a questo tipo di attività: “mercoledì pomeriggio libero dal lavoro e quindi disponibile per la società” (nd_193). Circa il 10 % degli intervistati afferma che, aver ottenuto il diploma e la patente per l’insegnamento, ha dato loro il coraggio di impegnarsi maggiormente in attività extrascolastiche e inoltre ha fornito loro “più possibilità, possedere il diploma di docente mi ha aperto nuove strade” (d_79). Un intervistato inoltre afferma che “maggiore è il grado di formazione e maggiore il numero di attività nelle quali si è coinvolti” (d_28) oppure “ho più competenze e conoscenze” (d_203). Anche dagli studenti emerge una motivazione di questo tipo, ma legata agli studi: “frequentare l'ASP mi ha dato più sicurezza per affrontare attività extrascolastiche” (s_93). 12 Studenti: s_nr. del caso, neodocenti: nd_nr. del caso, docenti con esperienza: d_nr. del caso. 16 Degli aspetti interessanti emergono pure dai tipi di attività extrascolastiche indicate dagli intervistati. Un primo dato che appare è che esiste una varietà molto ampia di possibili impegni che un docente o futuro docente può assumere in qualità di animatore. Al fine di poter analizzare i risultati ottenuti ho raggruppato queste attività in nove categorie principali. Fig. 5.4. Tipi di attività extrascolastiche. 50 45 valori percentuali 40 35 30 25 20 15 10 Studenti Neodocenti Lingue e Sport Attività con disabili Doposcuola Animazione Lezioni private Scout Babysitting Colonie 0 Attività sportive 5 Docenti con esperienza Dal confronto fra le attività svolte dalle tre categorie di intervistati emergono sia delle analogie che delle differenze. In primo luogo, si nota che le attività svolte con maggior frequenza sia dagli studenti, che dai neodocenti e dai docenti con esperienza, sono le attività a carattere sportivo e le colonie (sia residenziali che diurne). Altre attività invece si presentano con percentuali diverse tra le categorie. Emerge in particolare una gradualità decrescente nella frequenza con cui compaiono le lezioni private e il babysitting: queste attività vengono svolte soprattutto dagli studenti, un po’ meno dai neodocenti e non sono praticate, se non in misura esigua, dai docenti con esperienza. Ritengo che questo aspetto non sia casuale, ma dato dal fatto che esse rientrano nel tipo di attività svolte con un singolo bambino o con un gruppo ristretto e che non sottostanno ad un’organizzazione o società, bensì il responsabile è colui che la gestisce e spesso sono originate da una richiesta personale da parte dei genitori del bambino. Per contro, tra i docenti sorgono altri tipi di attività: doposcuola e Lingue e Sport. In 17 entrambi i casi si tratta di impegni completamente o pressoché assenti tra gli studenti, ma che emergono in modo piuttosto rilevante nei docenti, con alcuni scarti tra coloro che sono ai primi anni di insegnamento e coloro invece che hanno maggior esperienza. Queste attività vengono organizzate in particolare dall’istituto scolastico, dal comune ed in parte minore dal gruppo genitori; per questo motivo non vengono frequentate dagli studenti, non essendo ancora inseriti nel contesto lavorativo. Un intervistato afferma che la motivazione che l’ha portato a svolgere un’attività extrascolastica era di “aiutare il direttore a trovare docenti responsabili” (nd_88), mentre un altro docente dice di essersi avvicinato all’attività per delle “necessità dell'istituto” (d_199). Si nota quindi che delle attività come i doposcuola risultano più facilmente accessibili ai docenti rispetto che a coloro che sono ancora agli studi, in quanto non hanno dei contatti rilevanti con gli enti organizzatori. Il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche ha influenzato la scelta di diventare docente soprattutto per chi ora è neodocente (36,0 %), mentre in misura minore per gli studenti (28,9 %) e per i docenti con esperienza (23,1 %). Tra coloro che hanno risposto affermativamente vi sono delle importanti differenze negli aspetti, riscontrati nel corso delle attività extrascolastiche, che ne hanno influenzato la decisione: per tutte le tre categorie, anche se con frequenze diverse, il fattore determinante è stata la relazione creata con i bambini: “ho scoperto di amare molto il contatto con i bambini” (d_114), “il contatto con i giovani mi fa crescere, mi aiuta a comprendere i problemi attuali, mi piace vederli sognare” (s_28). Un altro importante aspetto che ha influito sulla scelta è il piacere provato nell’insegnamento: “mi sono resa conto che la soddisfazione maggiore è riuscire a insegnare qualcosa a qualcuno” (s_109). Emerge che le attività extrascolastiche hanno influito sulla scelta della professione, soprattutto in quanto si sono dimostrate un’occasione di conoscenza del mondo dei bambini e un luogo in cui mettersi in gioco per verificare le proprie competenze, al fine di confermare la propria scelta: “mi hanno permesso di farmi un'idea della professione (gestione del gruppo, relazione, organizzazione,..) e capire se mi piacesse e se ne avessi le capacità” (nd_150). Un docente, sottolinea la stretta relazione tra l’ambito delle attività extrascolastiche e la decisione di diventare docente, dicendo: “non so cosa ha influenzato cosa: docente attività o attività docente” (d_51). Coloro che invece non hanno mai svolto attività extrascolastiche affermano che, in misura pressoché uguale tra studenti e docenti, ciò è dovuto soprattutto alla mancanza di tempo ed in parte anche al fatto di non aver mai avuto l’occasione di praticare queste attività. Nessun studente dichiara di non provare alcun interesse verso questo tipo di impegni, mentre tra i docenti questa motivazione viene citata con 14,8 punti percentuali. 18 5.2 Rapporto tra professione docente e attività extrascolastiche Espongo ora l’opinione che i docenti e futuri docenti hanno a riguardo del rapporto tra la professione docente e le attività extrascolastiche che un insegnante può svolgere in qualità di animatore. 5.2.1 Le motivazioni In questo sottocapitolo prendo dapprima in considerazione le motivazioni che spingono gli studenti e i docenti a svolgere delle attività extrascolastiche ed, in seguito, i motivi per cui, secondo la loro opinione, un docente dovrebbe o meno svolgere questo tipo di attività. Per quanto riguarda le motivazioni che portano gli interessati a svolgere attività extrascolastiche vi è una grande varietà. Come si può notare dal grafico non vi sono molte differenze tra le tre categorie e non vi è una motivazione che emerge in modo particolare rispetto alle altre, ma piuttosto ve ne sono alcune che ottengono delle basse frequenze, ma nonostante ciò significative e tra loro differenziate. Fig. 5.5. Motivazioni che portano a svolgere attività extrascolastiche. 50 45 40 35 30 20 15 10 Studenti Neodocenti Offrire attività a giovani Tempo a disposizione Amicizia con animatori Consegne scolastiche Richieste di aiuto Da partecipante a animatore Motivi finanziari Esperienza Insegnamento Passione Passione attività e bambini 0 Passione attività 5 Passione bambini valori percentuali 25 Docenti con esperienza 19 Un aspetto considerevole è il fattore “esperienza”: come si può notare anche da alcune risposte ad altre domande (ad esempio in relazione all’inserimento sociale nell’istituto), i neodocenti, rispetto alle altre categorie di soggetti intervistati, fanno più spesso riferimento all’esperienza acquisita nelle attività extrascolastiche. Alcuni infatti motivano così il loro impegno: “la necessità di avere delle esperienze nei primi anni di insegnamento” (d_21), “esperienza personale, vedere com'è "stare dall'altra parte"” (s_9), “prima di iniziare a lavorare, per fare esperienza” (nd_90), un intervistato le considera come una vera e propria “iniziazione all'attività professionale” (d_93) oppure volte a “maturare esperienze di lavoro (ero neodiplomata)” (d_153). Da queste affermazioni emerge come le esperienze maturate nel corso di attività extrascolastiche siano utili soprattutto nei primi anni di insegnamento oppure precedentemente all’entrata nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda gli altri motivi che portano gli studenti e i docenti a svolgere attività extrascolastiche, cito alcune loro motivazioni così da illustrarle meglio. La passione di stare con i bambini viene così espressa: “piacere nel trascorrere del tempo con bambini” (s_166) e “adoro l'atmosfera che si crea e mi piace vivere i bambini in un altro ambito che non sia quello scolastico” (d_3). Altri esprimono il piacere di insegnare e il fatto di trasmettere qualcosa ai bambini: “passione per lo sport e l'insegnamento di esso” (s_94), Alcune motivazione legate all’insegnamento si riallacciano al vissuto personale in qualità di partecipante ed al passaggio a monitore: “l'ho sempre praticato, ora è il momento di trasmettere ciò che so” (s_109), “voglia di trasmettere parte di ciò che ho vissuto io” (s_112). Alcuni intervistati manifestano invece la passione per l’attività stessa come motore per svolgere determinate attività: “amo la danza” (s_9), “piacere nell'attività, svago dalla scuola” (d_51). Altri ancora uniscono il piacere per l’attività alla voglia di trascorrere del tempo con i bambini: “interesse nella disciplina e nel lavorare con i bambini” (d_16), “passione per i due ambiti che propongo (bricolage e cucina), piacere di incontrare bambini di SE fuori dalla classe” (nd_55). Taluni citano delle motivazioni finanziarie, come ad esempio in questo caso: “farmi conoscere, necessità d'impiego ed economica” (d_218). Altri indicano invece la volontà di offrire ai giovani questo tipo di attività: “impiegare il mio tempo libero per far trascorrere una piacevole vacanza ai bambini meno fortunati” (d_96), oppure di impegnarsi con bambini disabili: “desiderio di svolgere delle attività con i bambini in situazioni di handicap” (d_31) e “curiosità di fare un'esperienza con bambini con sviluppo diverso” (nd_55). Un altro aspetto che invece diverge fra le tre categorie è quello legato alle richieste di aiuto: questo fattore aumenta progressivamente dagli studenti ai docenti con esperienza. I docenti affermano infatti: “necessità dell'istituto” (d_199), “conoscevo bene le responsabili e hanno chiesto il mio aiuto” (nd_162). 20 A questo aspetto delle richieste esterne si riallaccia l’immagine dei docenti veicolata nella società. A questo proposito nel questionario è stato chiesto loro di esprimersi in merito al fatto di percepire o meno una pressione sociale volta a svolgere della attività extrascolastiche in funzione del ruolo che ricoprono. Fig. 5.6. Percepisce una certa pressione sociale per cui si sente in obbligo a svolgere attività extrascolastiche? 100 90 valori percentuali 80 70 60 Sì 50 No 40 Non so 30 20 10 0 Neodocenti Docenti con esperienza Alla domanda se, secondo la loro opinione, un docente dovrebbe svolgere attività extrascolastiche, come si nota in figura 5.7, vi è una netta contrapposizione tra studenti e docenti. Fig. 5.7. Ritiene che un docente debba svolgere attività extrascolastiche? 100 90 valori percentuali 80 70 60 Sì 50 No 40 Non so 30 20 10 0 Studenti Neodocenti Docenti con esperienza 21 Nonostante, come visto, la gran maggioranza dei docenti non percepisce una pressione sociale (cfr. Fig. 5.6), a riguardo del fatto se, secondo loro, un docente dovrebbe svolgere attività extrascolastiche, emerge una motivazione significativa (cfr. Fig. 5.8), seppur con una frequenza bassa. A favore del fatto che un docente debba svolgere attività extrascolastiche, alcuni affermano infatti che un insegnante, grazie agli studi fatti, è una persona formata nell’ambito del lavoro con i bambini e per questo motivo potrebbe mettere a disposizione le proprie competenze anche all’esterno della scuola: perché grazie agli studi fatti ha buone capacità di dare lezioni efficaci, cosa che manca normalmente nei vari gruppi extrascolastici (s_14); può portare il suo bagaglio di conoscenze fuori dall'ambito scolastico (d_5); a motivo delle sue competenze e dell'esperienza acquisita; può offrire un apporto utile in molte attività (d_209). Accanto a questo tipo di motivazione ve ne è un’altra, seppur anch’essa citata con una bassa frequenza, che riguarda il rapporto tra il ruolo di docente e quello di animatore ed in particolare il fatto che un insegnante è una figura di riferimento anche al di fuori della propria classe: è e rimane un simbolo per la comunità e come tale deve prodigarsi per gli altri (nd_109); docente è una figura di riferimento per gli alunni e dunque dovrebbe portare una buona esperienza anche al di fuori della propria sede scolastica (s_112), oppure una docente afferma: per il tempo che si ha a disposizione (estate o se fa il 50%) e per istaurare altri tipi di rapporto con i bambini e i ragazzi e anche mettere a disposizione le proprie capacità per dare una mano dove hanno bisogno (d_224). Sul piano quantitativo, le motivazioni che invece emergono con maggior frequenza riguardano soprattutto la disponibilità individuale del singolo: si ha bisogno di tempo per rigenerarsi e dedicare agli interessi personali (nd_42); dipende dalla mole di lavoro: primi anni di insegnamento sono duri e impegnativi, se un docente ha tempo è sicuramente appagante (nd_82); poco tempo a disposizione visto il considerevole aumento della mole di lavoro come docente e corsi di aggiornamento sempre più numerosi (d_134). 22 Sempre in misura preponderante viene ribadita la libertà nella gestione del proprio tempo libero ed il fatto che svolgere delle attività extrascolastiche deve trattarsi di un piacere e non di un dovere: deve svolgere i suoi hobby e interessi, non per forza con bambini (s_11); ognuno, terminati gli impegni lavorativi che vanno già ben oltre l'orario scolastico, deve sentirsi libero di gestire il tempo che gli rimane come meglio crede (d_173). Fig. 5.8. Motivi per cui un docente dovrebbe o meno svolgere attività extrascolastiche. 70 valori percentuali 60 50 40 30 20 Studenti Neodocenti Interesse per assunzione Ruolo docente – ruolo animatore Non necessario, ma arricchente Esperienze utili Libertà gestione tempo libero 0 Disponibilità individuale 10 Docenti con esperienza D’altra parte vi è anche una buona parte di intervistati che ritiene che un docente dovrebbe svolgere questo tipo di attività, sostenendo la propria opinione con motivazioni legate all’opportunità di acquisire esperienza, di continuo aggiornamento e crescita in altri contesti oppure come risorsa a cui attingere soprattutto all’entrata nella professione: prendere coscienza di come si comportano i bambini fuori dalle mura scolastiche (s_47); esperienze da cui può imparare aspetti importanti per l'insegnamento (s_39); restare attivi in 23 altri ambiti ci fa capire meglio il mondo dei bambini (nd_92); permette di ampliare le proprie conoscenze, ad avere uno spettro più ampio sui bambini e sulle esigenze della società e delle famiglie, permette pure di essere più predisposto ad entrare in empatia con il mondo degli allievi e dei genitori (d_46); completa la sua formazione (specialmente i primi anni) (d_217). Infine, vi è chi sostiene che le attività extrascolastiche non sono un fattore indispensabile, ma possono essere di aiuto alla crescita personale: è utile per acquisire competenze e esperienza, ma il nostro lavoro è già tanto impegnativo (d_218); non è tenuto a farlo, ma per un giovane credo sia necessario! (d_213); le deve svolgere se ha il piacere di farle ma non deve essere obbligato, è comunque un'esperienza per entrare in contatto con i bambini in maniera diversa rispetto alla scuola (nd_67). 5.2.2 Competenze professionali All’interrogativo se il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche permette di attivare delle competenze professionali, la quasi totalità degli intervistati risponde affermativamente. valori percentuali Fig. 5.9. Svolgere attività extrascolastiche attiva delle competenze professionali? 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Sì No Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Gli intervistati sono in seguito chiamati a scegliere due tra sette competenze che, secondo loro, vengono maggiormente sollecitate svolgendo delle attività extrascolastiche. 24 Fig. 5.10. Competenze professionali attivate nelle attività extrascolastiche. 100 90 valori percentuali 80 70 60 50 40 30 20 Studenti Neodocenti Altro Senso pratico Organizzazione Competenze relazionali Capacità di mettersi in gioco Spunti per possibili attività 0 Gestione di gruppi 10 Docenti con esperienza Sia gli studenti che i docenti, con alcune variazioni ma di lieve entità, ritengono che la competenza maggiormente attivata risulta la capacità di gestione di gruppi; essa risulta senz’altro un aspetto rilevante della professione docente ed indispensabile affinché il processo di insegnamento – apprendimento possa aver luogo e, dato l’evolversi della struttura sociale con conseguente presa a carico da parte della scuola di nuovi compiti, questo aspetto si conferma essere un punto determinante per i docenti. Le competenze relazionali, seconde nella “graduatoria”, sono state citate anche per quanto riguarda l’inserimento del docente nell’istituto: in quel caso i docenti affermavano che queste competenze permettono di sviluppare la collaborazione tra colleghi. 5.2.3 Assunzione Agli intervistati è stata posta una domanda in cui dovevano scegliere i due fattori principali, su sette proposti loro, che possono essere d’aiuto al fine di determinare 25 un’assunzione. I risultati di studenti, neodocenti e docenti con esperienza non differiscono di molto anche se, al loro interno, ottengono percentuali talvolta differenti. Fig. 5.11. Fattori determinanti nell’assunzione. 100 90 valori percentuali 80 70 60 50 40 30 20 10 Studenti Neodocenti Altro Atteggiamento nel colloquio Attività extrascolastiche Conoscenza istituto Risultati scolastici Conoscenze personali Comune di domicilio 0 Docenti con esperienza Tutte le tre categorie ritengono che il comune di domicilio sia l’elemento determinante. Le conoscenze personali sono considerate il secondo fattore decisivo da studenti e neodocenti. Secondo i docenti con esperienza invece, il secondo aspetto da prendere in considerazione sono i risultati scolastici, che in questa categoria ottengono dieci punti percentuali in più che negli studenti e quasi venti in più che nei neodocenti. I neodocenti non confidano molto sui risultati scolastici appunto, ma piuttosto su altri fattori legati al comune di domicilio, alle conoscenze personali ed in maniera rilevante pure alla conoscenza dell’istituto scolastico, avuta in particolare nei periodi di stage. In misura relativamente esigua ma piuttosto significativa, alcuni intervistati delle tre categorie scelgono l’opzione “altro” specificando: “purtroppo spesso conta l'appartenenza politica” (d_207). Per quanto riguarda l’influsso delle attività extrascolastiche sull’assunzione, esse ottengono una percentuale all'incirca simile tra le categorie prese in considerazione, ma non molto significativa rispetto agli altri 26 fattori proposti. Ciò cambia invece quando viene chiesto esplicitamente se le attività extrascolastiche possono influire nel determinare un’assunzione. Fig. 5.12. Svolgere delle attività extrascolastiche può influire nel determinare un’assunzione? 100 90 valori percentuali 80 70 60 Sì 50 No Non so 40 30 20 10 0 Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Si nota subito come gli studenti confidano nelle attività extrascolastiche, al fine di determinare un’assunzione, in maniera molto più rilevante rispetto alle altre categorie di intervistati. Coloro che rispondono in modo positivo affermano che i motivi (cfr. Fig. 5.13) di questa influenza positiva delle attività extrascolastiche risiedono nel fatto che servono per farsi conoscere e perché le attività svolte con i giovani sono considerate positivamente dalle autorità implicate nelle procedure d’assunzione. Alcuni intervistati scelgono di rispondere “altro” e specificano dicendo: si dimostra il piacere per il lavoro scelto a contatto con i ragazzi (nd_109); ciò che si fa arricchisce e quindi aumenta le capacità anche professionali (d_12); per l'esperienza che acquisisci (nd_227). 27 In queste ultime affermazioni si percepisce l’importanza profusa all’esperienza accumulata nel campo e, dato che per un neodocente non è possibile vantare anni di lavoro in classe, l’esperienza acquisita in attività collaterali può risultare rilevante. Fig. 5.13. Motivi per cui il fatto di svolgere attività extrascolastiche può influire nel determinare un’assunzione. 100 90 valori percentuali 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Studenti Per farsi conoscere Neodocenti Docenti con esperienza Attività considerate positivamente Altro 5.2.4 Inserimento sociale nell’istituto Questo sottocapitolo presenta i dati raccolti unicamente tra i docenti, in quanto gli studenti non sono stati interrogati su questa tematica, non avendo ancora vissuto in prima persona l’inserimento in un istituto scolastico. Il 73,3 % dei docenti afferma che il fatto di svolgere delle attività extrascolastiche può aiutare nell’inserimento sociale del docente nel nuovo istituto. La differenza a questo riguardo tra l’opinione dei neodocenti e dei docenti con esperienza non è particolarmente marcata, ma è comunque interessante notare come sia di otto punti percentuali maggiore per i neodocenti. Essi infatti hanno vissuto da meno tempo il passaggio dallo statuto di studenti a 28 quello di docenti ed i primi anni di insegnamento sono determinanti anche sul piano dell’inserimento nell’istituto, al fine di sviluppare dei buoni contatti con i colleghi. Fig. 5.14. Svolgere delle attività extrascolastiche può aiutare per l’inserimento sociale nell’istituto? valori percentuali 100 80 60 Sì 40 No Non so 20 0 Neodocenti Docenti con esperienza Le motivazioni (cfr. Fig. 5.15) portate avanti dai docenti a favore dell’influsso positivo delle attività extrascolastiche sono soprattutto legate alla conoscenza, sia dei colleghi d’istituto (docenti e direttore), sia per quanto riguarda altri soggetti coinvolti nell’ambiente scolastico (bambini della sede e genitori) e più in generale a riguardo degli aspetti sociali e della realtà locale: “si viene a conoscenza della realtà socio culturale dell'istituto e di tutte le persone coinvolte” (d_46). Alcuni intervistati affermano: “nel mio caso (docente di SI) svolgere doposcuola mi permette di conoscere i bambini di SE, a comprendere come vivono la scuola, lavorando con loro mi sento maggiormente parte dell'istituto” (nd_55), oppure a riguardo di colleghi e genitori: “se svolte nel comune le attività extrascolastiche permettono di conoscere colleghi e genitori” (d_202). Da quest’ultima risposta emerge una distinzione: il docente afferma infatti che tramite le attività extrascolastiche vi è una maggior conoscenza degli attori scolastici solo se esse vengono svolte nel comune in cui si insegna. Anche altri intervistati hanno rilevato questa distinzione, puntualizzandola maggiormente: alcuni hanno infatti differenziato tra attività extrascolastiche e attività parascolastiche organizzate dall’istituto: “quelle parascolastiche potrebbero, quelle extrascolastiche non direttamente” (nd_32). Un’altra motivazione portata dai rispondenti riguarda il fatto che le attività extrascolastiche possono contribuire allo sviluppo delle capacità relazionali e di collaborazione, indispensabili sia negli impegni esterni per concordarsi sulle proposte di attività, sia per poter lavorare con i colleghi della sede. Un’intervistata afferma 29 inoltre che le capacità relazionali sviluppate tramite le attività extrascolastiche possono anche servire per rapportarsi con i genitori: “può aiutare a relazionarsi con il mondo dei genitori” (d_5). Degli intervistati sostengono invece la motivazione che, grazie all’esperienza e alle competenze acquisite tramite le attività extrascolastiche, il docente che si inserisce nell’istituto scolastico può risultare una risorsa per i colleghi ed, inoltre, con questi suoi impegni esterni si dimostra una persona disponibile. Alcuni docenti dicono “si portano altri punti di vista, più idee, c'è un maggiore scambio di esperienze, si può essere una risorsa” (nd_143). È interessante notare che sono soprattutto i neodocenti a sostenere questa idea: essi infatti, come già esposto in precedenza, non possono vantare anni di insegnamento, ma nonostante ciò possono aver svolto esperienze in altri contesti e dalle loro affermazioni emerge come riescano a trarre anche da esse dei vantaggi. Fig. 5.15. Motivi per cui svolgere attività extrascolastiche può essere o meno di aiuto nell’inserimento sociale nell’istituto. 70 valori percentuali 60 50 40 30 20 Neodocenti Dipende da altri fattori Attività paravs extrascolastiche Sviluppa capacità di collaborazione Conoscenza 0 Disponibilità e risorsa per l’istituto 10 Docenti con esperienza In contrapposizione alle motivazioni finora presentate, altri docenti affermano invece che le attività extrascolastiche non sono d’aiuto per l’inserimento del neodocente nell’istituto, sostenendo che esso avviene in altri modi, maggiormente legati alla personalità stessa del docente, oppure affermando che ciò che permette un buon inserimento è strettamente 30 correlato a ciò che viene svolto in aula: “l'inserimento sociale nell'istituto dipende dalle competenze del docente e dalla qualità del processo insegnamento - apprendimento realizzato in aula, non altrove” (nd_9). 31 6. CONCLUSIONI Grazie allo studio svolto ho raccolto un interessante insieme di dati a proposito del rapporto tra docenti e attività extrascolastiche. Di seguito riprenderò i principali temi emersi, mettendoli in relazione con gli interrogativi di ricerca, quesiti ai quali ho potuto rispondere, sebbene in misura diversa, tramite il lavoro svolto. Un primo aspetto che emerge dallo studio riguarda le attività repertoriate: le attività extrascolastiche che un docente può potenzialmente svolgere con dei bambini sono di diverso tipo e, dai risultati, è possibile osservare come siano soprattutto le attività sportive e le colonie ad occupare i docenti, ma emerge pure che, con l’entrata nella professione, si modifica gradualmente il tipo di attività svolto. Diminuiscono infatti le attività di babysitting e le lezioni private a vantaggio dei doposcuola e dei Lingue e Sport. Le prime vengono organizzate in modo privato, mentre le seconde sono solitamente promosse dall’istituto scolastico o dal gruppo genitori, enti quest’ultimi maggiormente accessibili a chi è già inserito nell’ambiente lavorativo. Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli intervistati a svolgere delle attività extrascolastiche, oltre alla passione personale quale motore principale, emerge la possibilità di fare esperienza. Gli intervistati affermano che l’esperienza accumulata nel corso di attività extrascolastiche risulta utile soprattutto per i neodocenti e per gli studenti, in quanto non possono vantare altro tipo di esperienza pratica, e per questo motivo viene citata anche a proposito del ruolo favorevole che possono avere le attività extrascolastiche nel determinare un’assunzione e nell’inserimento sociale nell’istituto. A proposito dei fattori che possono influire nel determinare un’assunzione, emerge che i neodocenti credono soprattutto nelle conoscenze, sia personali che legate all’istituto stesso, e nel comune di domicilio. I docenti con esperienza, accanto a questi fattori pongono invece i risultati scolastici, così come avviene anche per gli studenti. Inoltre, quest’ultimi, confidano particolare speranza nel colloquio, pratica che si sta viepiù potenziando. Il fatto di svolgere attività extrascolastiche è considerato positivo per l’inserimento sociale nell’istituto, specialmente perché, partecipando a questo tipo di attività, si viene a conoscenza delle persone legate alla sede – bambini, genitori, colleghi, direttore – ed in quanto permettono di sviluppare le capacità di collaborazione. Pressoché la totalità degli intervistati afferma inoltre che svolgere delle attività extrascolastiche attiva delle competenze professionali, in particolare la gestione di gruppi e le competenze relazionali. 32 Per questioni di tempo, di spazio e dato il contesto in cui si inserisce la ricerca svolta il lavoro di diploma – nonostante che con il mio studio ho potuto raccogliere una considerevole quantità di dati, alcuni risultati non sono stati presi in considerazione e non ho esposto le ulteriori analisi che evadono in parte dell’inserimento professionale, come ad esempio la correlazione tra genere o percentuale di impiego e attività extrascolastiche. I dati raccolti potranno comunque divenire fonte di ulteriori ricerche e approfondimenti sul tema stesso. Per quanto riguarda le nuove prospettive di ricerca, in futuro sarà interessante sviluppare il mio lavoro, paragonandolo con altri studi già effettuati o arricchendolo con nuove raccolte dati. Una possibilità di sviluppo è di approfondire gli stessi aspetti che ho studiato, ma tramite l’intervista così che si possa andare più in profondità, permettendo di cogliere determinati aspetti personali che dalla mia ricerca non sono emersi. Sarebbe pure curioso studiare l’evoluzione del rapporto tra docenti e attività extrascolastiche nel corso del tempo e come esso si sia modificato in funzione di determinati aspetti sociali. Un’altra pista interessante, come svolto nella ricerca in Trentino13, è quella di indagare l’eventuale correlazione tra il fatto di svolgere attività extrascolastiche e la disponibilità dei docenti ad assumersi incarichi all’interno dell’istituto scolastico in cui insegnano. Infine, sarebbe pure stimolante intervistare altri soggetti (non docenti) in relazione al tema del rapporto tra insegnanti e attività extrascolastiche: in tal modo sarebbe possibile scoprire l’opinione di altre persone a questo riguardo. Gli intervistati potrebbero essere direttori o ispettori, autorità scolastiche implicate nelle procedure di assunzione oppure anche delle persone particolarmente legate al mondo delle attività extrascolastiche (che si occupano ad esempio di organizzare e promuovere queste attività). In relazione alle procedure d’assunzione, al fine di sviluppare maggiormente l’eventuale correlazione con le attività extrascolastiche, sarebbe interessante mettere in relazione quanto emerso dalla mia ricerca con quanto risultato invece dallo studio di Giaele Gabbani (compagna d’équipe), che ha intervistato neodocenti, direttori, ispettori e autorità implicate nelle assunzioni. A livello personale questo lavoro mi ha permesso di approfondire alcuni aspetti inerenti l’entrata nella professione e il rapporto con le attività esterne. Ciò mi permetterà di affrontare il passaggio dallo statuto di studente a quello di docente con maggior serenità e consapevole dei possibili limiti e vantaggi dati dallo svolgere attività extrascolastiche con i bambini e delle sue implicazioni sia nel momento di transizione, tanto atteso quanto significativo, che nel corso della carriera professionale. 13 Bazzanella, A., & Buzzi, C. (a cura di) (2009). Insegnare in Trentino. Seconda indagine. Istituto IARD e IPRASE sui docenti della scuola trentina. IPRASE Trentino. 33 7. BIBLIOGRAFIA Volumi e fascicoli • Bazzanella, A., & Buzzi, C. (a cura di) (2009). Insegnare in Trentino. Seconda indagine. Istituto IARD e IPRASE sui docenti della scuola trentina. IPRASE Trentino; • Bucher, B., & Nicolet, M. (2003). Profilo della professione docente, Tesi, Documento base di discussione. Task force “Prospettive professionali nell’insegnamento” della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE). Berna; • CISCo Ufficio delle scuole comunali (2007). Profilo professionale di riferimento per i docenti delle scuole comunali. Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali; • Coggi, C., & Ricchiardi, P. (2005). Progettare la ricerca empirica in educazione. Roma: Carocci Editore; • De Renzo, E. (2006). Stare bene a scuola si può? Torino: UTET Università; • Dogliotti, M., & Rosiello, L. (a cura di) (1996). Lo Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, Dodicesima edizione, ZANICHELLI; • Ghisla, G., & Arrigo, G. (a cura di) (2004). “Saper fare” e “Saper essere” nella scuola media, Appunti, riflessioni, suggerimenti. Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, Divisione della scuola, Ufficio dell’insediamento medio; • Tamagni Bernasconi, K., & Tozzini, L. (1999). Cultura della scuola e professione insegnante. Documenti di ricerca, Ufficio studi e ricerche; Moduli • Descrittivo modulo formazione di base, Pratica educativa in contesti non scolastici, stage SI (III anno, V semestre), scienze dell’educazione, SUPSI – DFA Locarno; • MoA – Modulo di Approfondimento (III anno, V semestre), scienze dell’educazione, (anno acc. 2009-2010), SUPSI-DFA Locarno. Siti Web • Visitato l’8 aprile, 2010: http://www.wikipedia.org; • Visitato il 4 maggio, 2010: http://www.tandem-ticino.ch (Tandem – spicchi di vacanza); • Visitato il 4 maggio, 2010: http://www.aspti.ch (descrittivo stage SI); • Visitato il 4 maggio, 2010: http://www.ti.ch/dss/das/UFAG/infogiovani (Infovacanze). 34 8. ALLEGATI 35 Allegato 8.0 – Abstract. Non solo in aula I DOCENTI E IL LORO RAPPORTO CON LE ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE Progetto di ricerca di Antonella Guidotti Ricerca quantitativa, condotta tramite questionario, volta a sondare il rapporto tra futuri docenti, neodocenti, docenti con esperienza e attività extrascolastiche da loro svolte in qualità di animatori, evidenziando analogie e differenze fra le tre categorie prese in considerazione. Lo studio mi ha permesso di repertoriare e quantificare le principali attività extrascolastiche che un docente può svolgere. Dai risultati emerge che questi impegni coinvolgono la maggioranza degli intervistati e che, al momento dell’entrata nella professione, avviene un cambiamento relativo al tipo di attività. Le motivazioni verso queste attività sono di diverso genere; nonostante la passione personale sia il motore principale, emerge anche il fattore esperienza, in particolare a vantaggio di studenti e neodocenti. Con la ricerca ho inoltre indagato se esiste una relazione tra attività extrascolastiche e assunzione, inserimento sociale a livello di istituto e sviluppo di competenze professionali. Parole chiave: ASPTRANSIT, futuro docente, neodocente, docente con esperienza, attività extrascolastiche, motivazioni, assunzione, inserimento sociale nell’istituto, competenze professionali. Numero di caratteri, spazi e note incluse: 61'994 36 Allegato 8.1 – Questionario studenti. QUESTIONARIO STUDENTI DFA / ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE DATI PERSONALI Sesso: F Età: ........... anni Regione di domicilio: Tre valli M Bellinzonese Locarnese e Valli Luganese Mendrisiotto Anno scolastico frequentato attualmente: 1° Curricolo: 2° 3° SI SI SE SE SI + SE SI + SE ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE Con il mio questionario voglio inventariare tutte le attività svolte in qualità di animatore e rivolte a bambini/giovani: fascia d’età che comprende prima infanzia (0 – 3 anni), SI, SE e SM. Sono tenute in considerazione sia le attività extrascolastiche (es. scout, colonie estive, babysitter, attività sportive, attività ricreative, animazioni culturali...), così come quelle di tipo parascolastico (es. colonie e doposcuola organizzati dall’istituto). Per praticità, nel seguito del questionario, si parlerà di attività extrascolastiche. 1. Svolgi attualmente o hai svolto in passato una o più attività extrascolastiche? Sì No 1.1 Se hai risposto No: Quali sono le ragioni che motivano la tua scelta? (più risposte possibili) Mancanza di tempo Non mi interessano Non ne ho mai avuto l’occasione Altro: .............................................. → Per chi ha risposto No alla domanda 1: passare alla domanda 18, pagina 4 2. Attualmente (anno scolastico 2009/2010 o estate 2009) svolgi attività extrascolastiche? 2.1 Se, sì, quante? Sì No .................. 37 3. Frequentare l’ASP/DFA ti ha portato a modificare i tuoi Sì, diminuiti impegni in queste attività? No, invariati Sì, aumentati Osservazioni: .............................................................................................................................................. Se svolgi o hai svolto più di tre attività extrascolastiche, per rispondere alle domande seguenti, considera le tre che secondo te sono le più significative. ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ 3 .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. Sì Sì Sì No No No .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. - giorni / settimane consecutive: .................................. .................................. .................................. - ricorrente: .................................. .................................. .................................. Responsabile Responsabile Responsabile Monitore / Monitore / Monitore / Allenatore Allenatore Allenatore 4. Tipo di attività (descrivila brevemente): .................................. 5. Svolgi attualmente questa attività? 6. Periodo dell’anno: 7. Quantifica la durata dell’attività: (ad esempio: 2 x settimana / 1 x mese) 8. Ruolo assunto nell’attività (grado di responsabilità): Aiuto Aiuto Aiuto monitore/allenatore monitore/allenatore monitore/allenatore Altro: ..................... Altro: ..................... Altro: ..................... Sì Sì Sì No No No 9. Hai conseguito una formazione specifica / possiedi un diploma per l’attività? 38 ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ 3 .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. Nel tuo comune Nel tuo comune Nel tuo comune Nei dintorni Nei dintorni Nei dintorni Nella regione Nella regione Nella regione Altro: ..................... Altro: ..................... Altro: ..................... Sì Sì Sì No No No Tramite conoscenze Tramite conoscenze Tramite conoscenze Società Società Società Vissuto personale Vissuto personale Vissuto personale Altro: ..................... Altro: ..................... Altro: ..................... .................................. .................................. ................................... .................................. .................................. ................................... .................................. .................................. ................................... 10. Indicativamente quanti giovani sono coinvolti nella tua attività? 11. Fascia d’età dei giovani coinvolti: 12. Dove si svolge l’attività? 13. Ricevi una remunerazione? (anche solo simbolica) 14. Cosa ti ha avvicinato a questa attività? 15. Quali sono le motivazioni che ti portano / hanno portato a svolgere questa attività? 16. Il fatto di svolgere questo tipo di attività, ha influenzato la tua scelta di diventare docente? 16.1 Se sì, perché? Sì No ....................................................................................... ....................................................................................... 16.2 Quale è stata l’attività extrascolastica che ti ha maggiormente motivato nella scelta? 16.3 Quali aspetti in particolare? ....................................................................................... ....................................................................................... 17. Quando sarai assunto, pensi di mantenere i tuoi impegni in attività extrascolastiche? 17.1 Per quale motivo? Sì, come attualmente No Sì, ma li diminuirò Non so Sì, ma li aumenterò Altro: ......................... ....................................................................................... 39 PER TUTTI (anche per chi non svolge o non ha mai svolto attività extrascolastiche) 18. Ritieni che un docente debba svolgere attività extrascolastiche? 18.1 Perché? Sì No ...................................................................................................... ...................................................................................................... 19. Quali pensi che siano i due fattori principali che possano determinare Comune di domicilio un’assunzione? Conoscenze personali Risultati scolastici Conoscenza dell’istituto per vari motivi (stage, pratica,...) Esperienze in attività extrascolastiche Atteggiamento durante un eventuale colloquio Altro: ........................................................................................ 20. Secondo te, il fatto di svolgere attività extrascolastiche può giocare un ruolo a livello di assunzione? 20.1 Se sì, perché? (più risposte possibili) Sì No Per farsi conoscere Per il fatto che svolgere attività con giovani è considerato positivamente Altro: ........................................................................................ 21. Ritieni che svolgere attività extrascolastiche attivi competenze di natura professionale? 21.1 Se sì, di che tipo? (scegli le due principali) Sì No Gestione di gruppi Spunti per possibili attività Capacità di mettersi in gioco Competenze relazionali Organizzazione Senso pratico Altro:...................................................... Considerato che sottoporrò il questionario anche ai docenti in attività, se hai trovato dei passaggi non chiari, sei pregato di segnalarmeli, così da poter perfezionare il questionario. Osservazioni: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................. Grazie mille per la preziosa collaborazione! 40 Allegato 8.2 – Questionario docenti. QUESTIONARIO ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE Indicazioni per completare il questionario: per le domande chiuse annerire o crociare il circolino della risposta scelta; per le domande aperte, scrivere la risposta sui puntini (..........................); in caso di spazio insufficiente per la risposta, continuare sul retro del foglio indicando il numero della domanda a cui si riferisce. DATI PERSONALI Sesso: 1 F Regione di domicilio: 1 Tre valli 2 Bellinzonese 3 Locarnese e Valli 4 Luganese 5 Mendrisiotto 2 M Sede dell’istituto in cui insegna attualmente: ................................................................ Grado scolastico nel quale insegna: 1 SI 2 SE Percentuale d’impiego: ................... % Da quanti anni insegna? ................................................................ Formazione: 1 Magistrale seminariale 2 Magistrale post-liceale 3 ASP ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE Con il mio questionario voglio inventariare tutte le attività svolte in qualità di animatore e rivolte a bambini / giovani: fascia d’età che comprende prima infanzia (0 – 3 anni), SI, SE e SM. Sono tenute in considerazione sia le attività extrascolastiche (es. scout, colonie estive, babysitting, attività sportive, attività ricreative, animazioni culturali...), così come quelle di tipo parascolastico (es. colonie e doposcuola organizzati dall’istituto). Per praticità, nel seguito del questionario, si parlerà di attività extrascolastiche, comprendendo così anche quelle parascolastiche. 1. Svolge attualmente o ha svolto in passato una o più attività extrascolastiche? 1 Sì 1 Mancanza di tempo 1 Non mi interessano 1 Non ne ho mai avuto l’occasione 1 Altro: ................................................. 2 No 1.1 Se ha risposto No: Quali sono le ragioni che motivano la sua scelta? (più risposte possibili) 41 → Per chi ha risposto No alla domanda 1: passare alla domanda 19, pagina 4. 2. Attualmente (anno scolastico 2009 / 2010 o estate 2009) 1 svolge attività extrascolastiche? Sì 2 No 2.1 Se, sì, quante? .................. Osservazioni: ............................................................................................................................................... Completi il seguito del questionario considerando tutte le attività extrascolastiche che svolge attualmente o ha svolto in passato. Se svolge o ha svolto più di tre attività extrascolastiche, per rispondere alle domande seguenti, consideri le tre che secondo lei sono le più significative. 3. Tipo di attività (la descriva brevemente): ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ 3 ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... 4. Ente organizzatore: 1 Comune 2 Istituto scolastico 3 Gruppo Genitori 4 Associazione / società Privato 5 6 Altro: ..................... 1 Comune 2 Istituto scolastico 3 Gruppo Genitori 4 Associazione / società Privato 5 6 Altro: ..................... 1 5. Svolge attualmente questa attività? 1 Sì 2 No 1 Sì 2 No 1 .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. 6. Periodo dell’anno: 7. Quantifichi la durata dell’attività: - giorni/settimane consecutive: - ricorrente: (ad esempio: 2 x settimana / 1 x mese) 8. Ruolo assunto nell’attività (grado di responsabilità): 9.1 Se sì, quale diploma / certificato ha conseguito? Sì 2 No 1 Responsabile 1 Responsabile 1 Responsabile 2 Monitore / Allenatore 2 Monitore / Allenatore 2 Monitore / Allenatore 3 Aiuto monitore/allenatore Altro: ..................... 4 9. Ha conseguito una formazione specifica / possiede un diploma per l’attività? Comune 2 Istituto scolastico 3 Gruppo Genitori 4 Associazione / società Privato 5 6 Altro: ..................... 3 Aiuto monitore/allenatore Altro: ..................... 4 3 Aiuto monitore/allenatore Altro: ..................... 4 1 Sì 1 Sì 1 Sì 2 No 2 No 2 No ..................................... ..................................... ..................................... 42 ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ 3 ..................................... ..................................... ..................................... 11. Fascia d’età dei giovani coinvolti: ..................................... ..................................... ..................................... 12. A quale livello si svolge 1 Comunale 2 Regionale 3 Cantonale 4 Altro: ..................... 1 Comunale 2 Regionale 3 Cantonale 4 Altro: ..................... 1 1 Sì 2 No 1 Sì 2 No 1 1 Tramite conoscenze 2 Istituto scolastico 3 Società/associazione 4 Vissuto personale 5 Altro: ..................... 1 Tramite conoscenze 2 Istituto scolastico 3 Società/associazione 4 Vissuto personale 5 Altro: ..................... 1 ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... 10. Indicativamente quanti giovani sono coinvolti nella sua attività? l’attività? 13. Riceve una remunerazione? (anche solo simbolica) 14. Come si è avvicinata a questa attività? 15. Quali sono le motivazioni che la portano / l’hanno portata a svolgere questa attività? 16. Il fatto di aver svolto delle attività extrascolastiche, ha influenzato la sua scelta di diventare docente? 16.1 Se sì, perché? Comunale 2 Regionale 3 Cantonale 4 Altro: ..................... Sì 2 No Tramite conoscenze 2 Istituto scolastico 3 Società/associazione 4 Vissuto personale 5 Altro: ..................... 1 Sì 2 No ....................................................................................... ....................................................................................... 16.2 Quale è stata l’attività extrascolastica che ha maggiormente motivato la sua scelta? 16.3 Quali aspetti in particolare? ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... 17. Frequentare la Scuola Magistrale/Post-liceale/ l’ASP l’aveva portata a modificare i suoi impegni in queste attività? 1 Sì, aumentati 2 Sì, diminuiti 3 No, invariati Osservazioni: ............................................................................................................................................... 18. Nel corso della sua carriera professionale ha modificato i suoi impegni in attività 1 Sì, li ho aumentati 3 No, invariati extrascolastiche? 2 Sì, li ho diminuiti 4 Altro: .......................... 18.1 Per quale motivo? ....................................................................................... ....................................................................................... 43 PER TUTTI (anche per chi non svolge o non ha mai svolto attività extrascolastiche) 19. Personalmente, ritiene che un docente debba svolgere att. extrascolastiche? 19.1 Perché? 1 Sì 2 No 3 Non so ................................................................................................. ................................................................................................. 19.2 In quanto docente, percepisce una “pressione” da parte della società per cui si sente in obbligo di svolgere delle attività extrascolastiche? 20. Quali pensa che siano i due fattori principali che possano determinare l’assunzione di un docente? 1 Sì 2 No Comune di domicilio 1 Conoscenze personali 1 Risultati scolastici 1 Conoscenza dell’istituto per vari motivi (stage, pratica,...) 1 Esperienze in attività extrascolastiche 1 Atteggiamento durante un eventuale colloquio 1 Altro: .................................................................................. 1 21. Secondo lei, attualmente, svolgere delle attività extrascolastiche può influire nel determinare un’assunzione? 21.1 Se sì, perché? (più risposte possibili) 22. A suo avviso, svolgere delle attività extrascolastiche può aiutare per l’inserimento sociale nell’istituto? 22.1 Per quale motivo? 1 Sì 2 No 3 Non so Per farsi conoscere Per il fatto che svolgere attività con giovani è considerato 1 positivamente Altro: .................................................................................. 1 1 1 Sì 2 No ................................................................................................. ................................................................................................. 23. Ritiene che svolgere attività extrascolastiche attivi competenze di natura professionale? 23.1 Se sì, di che tipo? (scelga le due principali) 1 Sì 2 No Gestione di gruppi Spunti per possibili attività 1 1 Capacità di mettersi in gioco 1 Competenze relazionali 1 Organizzazione 1 Senso pratico 1 Altro:................................................................................... 1 Grazie mille per la sua preziosa collaborazione! 44 Allegato 8.3 – Questionario con frequenze. Il tasso di risposta al questionario per gli studenti corrisponde al 74,5 % (121 rispondenti su 162), per i neodocenti al 49,3 % (100 su 203), mentre per i docenti con esperienza al 59,0 % (128 su 217). Il seguente questionario riporta le frequenze (valori percentuali) registrate per ogni variabile nelle tre categorie di intervistati. Legenda categorie: - studenti - docenti: - neodocenti - docenti con esperienza QUESTIONARIO ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE DATI PERSONALI F M Tre valli 2 Bellinzonese 3 Locarnese e Valli 4 Luganese 5 Mendrisiotto Fuori Cantone 81.8 - 80.7 18.2 - 19.3 8.3 - 7.5 20.7 - 21.1 25.6 - 20.6 33.1 - 36.0 10.3 - 14.9 1.7 1 SI 2 SE 38.2 61.8 Percentuale d’impiego: impiego al 50 %: impiego al 100 %: 39.0 61.0 Da quanti anni insegna? neodocenti (≤ 5 anni): docenti con esperienza: Sesso: 1 2 Regione di domicilio: 1 Grado scolastico nel quale insegna: Formazione: 43.9 56.1 Magistrale seminariale 30.3 Magistrale post-liceale 33.3 36.4 3 ASP 1 2 Anno scolastico frequentato attualmente: Curricolo: 1° 28.9 2° 31.4 3° 39.7 SI SE SI + SE 42.1 52.6 5.3 SI SE SI + SE 43.8 50.0 6.3 ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE Con il mio questionario voglio inventariare tutte le attività svolte in qualità di animatore e rivolte a bambini / giovani: fascia d’età che comprende prima infanzia (0 – 3 anni), SI, SE e SM. Sono tenute in considerazione sia le attività extrascolastiche (es. scout, colonie estive, babysitting, attività sportive, attività ricreative, animazioni culturali...), così come quelle di tipo parascolastico (es. colonie e doposcuola organizzati dall’istituto). Per praticità, nel seguito del questionario, si parlerà di attività extrascolastiche, comprendendo così anche quelle parascolastiche. 45 1. Svolge attualmente o ha svolto in passato 1 una o più attività extrascolastiche? Sì 86.0 - 91.0 - 85.9 2 Mancanza di tempo Non mi interessano 1 Non ne ho mai avuto l’occasione 1 Altro: .......................................... 1 1.1 Se ha risposto No: 1 Quali sono le ragioni che motivano la sua scelta? (più risposte possibili) No 14.0 - 9.0 -14.1 41.2 - 63.0 0.0 - 14.8 17.6 - 33.3 0.0 - 14.8 → Per chi ha risposto No alla domanda 1: passare alla domanda 19. 2. Attualmente (anno scolastico 2009 / 2010 o estate 2009) svolge attività extrascolastiche? 1 Sì 55.0 - 69.2 - 43.1 2 No 45.0 - 30.8 - 56.9 1 2 3 4 5 7 2.1 Se, sì, quante? 54.5 - 39.7- 74.5 29.1 - 38.1 - 17.0 10.0 - 14.3 - 4.3 2.7 - 4.8 - 0.0 2.7 - 1.6 - 4.3 0.9 - 1.6 - 0.0 ATTIVITÀ 3. Tipo di attività (la descriva brevemente): Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Attività sportive 31,8 26,3 27,8 Colonia 27,3 24,7 25,7 Babysitting 15,9 11,3 4,1 Scout 8,0 3,6 2,5 Lezioni private 7,4 3,1 0,4 Animazione 7,4 8,8 14,5 Doposcuola 1,7 9,8 16,6 Attività con bambini disabili 0,6 3,1 3,3 Lingue e sport 0,0 9,3 5,0 4. Ente organizzatore: 1 Comune Istituto scolastico 2 3 Gruppo Genitori 4 Associazione / società 5 Privato 6 Altro: ...................... 10.8 – 15.5 14.4 – 15.9 2.6 – 7.5 51.5 – 48.1 17.0 – 7.9 3.6 – 5.0 5. Svolge attualmente questa attività? 1 Sì No 2 69.3 – 66.9 30.7 – 33.1 Responsabile 2 Monitore / Allenatore 3 Aiuto monitore/allenatore 4 Altro: 29.5 – 29.5 – 28.0 59.7 – 64.2 – 66.1 9.7 – 5.7 – 5.4 1.1 – 0.5 – 0.4 8. Ruolo assunto nell’attività (grado di responsabilità): 9. Ha conseguito una formazione specifica / diploma per l’attività? 9.1 Se sì, quale diploma / certificato ha conseguito? 1 1 Sì 39.2 – 31.4 – 33.2 2 No 60.8 – 68.6 – 66.8 attestati GS, corsi CEMEA, certificati Croce Rossa 10. Indicativamente quanti giovani sono coinvolti nella sua attività? da 1 a 150 11. Fascia d’età dei giovani coinvolti: da 0 a 15, o anche oltre 12. A quale livello si svolge l’attività? Comunale 2 Regionale 3 Cantonale 4 Altro 1 29.7 – 39.1 – 53.1 60.0 – 43.2 – 28.9 10.3 – 14.6 – 14.6 3.1 – 3.3 46 13. Riceve una remunerazione? (anche solo simbolica) 1 14. Come si è avvicinata a questa attività? 1 2 70.3 – 71.9 – 53.8 29.7 – 28.1 – 46.2 Tramite conoscenze 2 Istituto scolastico 3 Società/associazione 4 Vissuto personale 5 Altro 15. Quali sono le motivazioni che la portano / l’hanno portata a svolgere questa attività? 16. Il fatto di aver svolto delle attività extrascolastiche, ha influenzato la sua scelta di diventare docente? Sì No Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Passione nello stare con i bambini 14,0 14,9 12,5 Passione per l’attività 11,0 10,1 15,6 Passione per attività e per bambini 7,3 5,9 4,9 Passione 25,0 11,7 9,4 Insegnamento 7,3 13,8 16,1 Esperienza 11,6 14,9 8,9 Motivi finanziari 10,4 8,0 4,9 Da partecipante ad animatore 8,5 5,3 2,7 Richieste di aiuto 3,0 7,4 12,5 Consegne scolastiche 1,8 0,0 0,4 Amicizia con animatori 0,0 4,3 4,5 Tempo a disposizione 0,0 2,1 1,8 Offrire attività a giovani 0,0 1,6 5,8 Sì 2 No 3 Non so 57.8 – 36.0 – 23.1 42.2 – 61.8 – 75.0 2.2 – 1.9 1 Studenti Neodocenti Docenti con esperienza Relazione con bambini 47.1 46.4 27.3 16.3 Quali aspetti in particolare? Insegnamento 20.6 17.9 13.6 Animazione attività 11.8 7.1 18.2 Insegnamento e animazione 2.9 10.7 18.2 Gestione di gruppi 8.8 7.1 4.5 Responsabilità 2.9 0.0 18.2 Trasposizione apprendimenti 2.9 0.0 0.0 2.9 10.7 0.0 Tutto 17. Frequentare la Scuola Magistrale / Post-liceale / l’ASP l’aveva portata a modificare i suoi impegni in queste attività? Frequentare l’ASP/DFA ti ha portato a modificare i tuoi impegni in queste attività? 18. Nel corso della sua carriera professionale ha modificato i suoi impegni in attività extrascolastiche? 51.4 – 43.2 – 30.4 15.1 – 27.4 8.6 – 8.3 – 18.1 33.1 – 31.8 – 22.8 6.9 – 1.6 – 1.3 1 Sì, aumentati 12.4 – 21.0 2 Sì, diminuiti 38.2 – 20.0 3 No, invariati 49.4 – 59.0 Sì, aumentati Sì, diminuiti No, invariati 8.7 59.3 32.0 Sì, li ho aumentati Sì, li ho diminuiti 3 No, invariati 4 Altro: .......................... 15.6 – 18.7 56.7 – 54.2 16.7 – 15.0 11.1 – 12.1 1 2 47 18.1 Per quale motivo? Quando sarai assunto, pensi di mantenere i tuoi impegni in attività extrascolastiche? Neodocenti Docenti con esperienza Altre attività 39,7 28,3 Impegni familiari 7,7 29,3 Troppo tempo dedicato alla scuola 24,4 17,4 Tempo a disposizione 10,3 4,3 Diploma ha dato coraggio 9,0 10,9 Variabili da anno in anno 5,1 4,3 1,1 Esperienza 2,6 Richieste da vari 1,3 1,1 Altro 0,0 3,3 Sì, come attualmente Sì, ma li diminuirò Sì, ma li aumenterò No Non so Altro 42.4 16.2 8.1 4.0 28.3 1.0 Studenti Per quale motivo? Piacere 37.3 Dipende dal tempo a disposizione 22.9 Mancanza di tempo e energie 18.1 Maggior tempo e libertà 6.0 Staccare dal lavoro 6.0 Esperienze professionali, aggiornamento 4.8 Lavorare con i bambini in ambiti diversi 2.4 Condividere passione 1.2 Mancanza di motivazione 1.2 PER TUTTI (anche per chi non svolge o non ha mai svolto attività extrascolastiche) 19. Personalmente, ritiene che un docente debba svolgere att. extrascolastiche? Sì No 2 3 Non so 1 64.7 – 26.0 – 27.0 24.1 – 44.0 – 46.0 11.2 – 30.0 – 27.0 19.1 Perché? 19.2 In quanto docente, percepisce una “pressione” da parte della società per cui si sente in obbligo di svolgere delle attività extrascolastiche? Studenti Neodoce nti Docenti con esperienza Disponibilità individuale 14,0 31,4 40,8 Libertà gestione tempo libero 25,2 29,2 26,7 Esperienze utili 48,6 22,5 18,3 Non necessario, ma arricchente 4,7 13,5 9,2 Ruolo docente – ruolo animatore 4,6 3,3 5,0 Interesse per assunzione 2,8 0,0 0,0 1 Sì 9.1 – 8.7 2 No 89.9 – 90.5 3 Non so 1.0 – 0.8 48 20. Quali pensa che siano i due fattori principali che possano determinare l’assunzione di un docente? 21. Secondo lei, attualmente, svolgere delle attività extrascolastiche può influire nel determinare un’assunzione? 21.1 Se sì, perché? (più risposte possibili) 22. A suo avviso, svolgere delle attività extrascolastiche può aiutare per l’inserimento sociale nell’istituto? Comune di domicilio Conoscenze personali 1 Risultati scolastici 1 Conoscenza dell’istituto per vari motivi (stage, pratica,...) 1 Esperienze in attività extrascolastiche 1 Atteggiamento durante un eventuale colloquio 1 Altro 1 Sì No 2 3 Non so 23.1 Se sì, di che tipo? (scelga le due principali) 15.7 – 7.0 – 5.5 38.0 – 17.0 – 11.8 2.5 – 3.0 – 7.8 79.3 – 42.0 – 38.6 19.0 – 29.0 – 39.4 1.7 – 29.0 – 22.0 1 Per farsi conoscere Per il fatto che svolgere attività con giovani è 1 considerato positivamente 1 Altro 1 Sì No Non so 3 33.7 – 71.4 – 63.2 81.5 – 73.8 – 65.3 18.5 – 23.0 – 16.3 78.0 – 69.6 22.0 – 27.2 0.0 – 3.2 1 2 22.1 Per quale motivo? 23. Ritiene che svolgere attività extrascolastiche attivi competenze di natura professionale? 43.8 – 71.7 – 59.8 50.4 – 44.0 – 44.0 38.8 – 26.0 – 48.8 11.6 – 41.0 – 27.5 1 Neodoce nti Docenti con esperienza Conoscenza 54,3 53,4 Disponibilità e risorsa per l’istituto 19,8 12,4 Sviluppa capacità di collaborazione 8,6 13,4 Attività parascolastiche vs extrascolastiche 9,9 12,4 Dipende da altri fattori 7,4 8,2 1 Sì 99.1 – 98.0 – 96.1 2 No 0.9 – 2.0 – 3.9 Gestione di gruppi Spunti per possibili attività Capacità di mettersi in gioco 1 1 Competenze relazionali 1 Organizzazione 1 Senso pratico 1 Altro 1 1 75.7 – 68.4 – 59.3 31.3 – 26.5 – 23.6 26.1 – 22.4 – 35.8 38.3 – 43.9 – 48.8 20.0 – 26.5 - 32.5 18.3 – 20.4 – 20.3 1.7 – 2.0 – 2.4 49