PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESE Anno XI - N. 1 - Luglio 2010 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona Sottoscritto il 4 marzo scorso il contratto collettivo integrativo dopo una lunga trattativa in cui sono stati affrontati tutti i problemi funzionali ed economici Soluzioni condivise fra le parti per le politiche di sviluppo, progettualità organizzative, parametri meritocratici, impegno dei dipendenti per garantire il servizio sanitario dell’ASL 2 Savonese. Graziella Baldinotti Tizzoni Direttore Amministrativo ASL 2 Savonese L'Azienda Sanitaria Locale n. 2 Savonese con questo articolo vuole rendere partecipi i lavoratori degli importanti risultati raggiunti con il CONTRATTO C O L L E T T I V O I N T E G R AT I V O AZIENDALE per il personale del comparto siglato in data 28 dicembre 2009 e ufficialmente sottoscritto il 4 marzo 2010, dopo aver acquisito l'avvallo previsto per legge del nostro Collegio Sindacale con RSU e OO.SS. provinciali. È stato anche approvato il contratto integrativo aziendale per il personale medico, veterinario e per i dirigenti sanitari, professionali, tecnici e amministrativi. Nell'ambito della lunga trattativa sono stati affrontati numerosi problemi organizzativi ed economici, ma la piena condivisione dell'obiettivo finale da raggiungere ha permesso alle parti di risolvere tutte le iniziali divergenze e superare le difficoltà. La circostanza che il Contratto Integrativo sia stato stipulato ad oltre un anno dall'unificazione delle due aziende, testimonia la complessità del lavoro svolto: veloci approssimazioni non avrebbero permesso di valutare le soluzioni idonee da adottare per i lavoratori e per l'azienda al fine di creare le condizioni ottimali per rendere la miglior assistenza possibile ai nostri utenti. Problemi complessi richiedono soluzioni ponderate e non superficiali, soprattutto quando si tratta di prevedere norme e percorsi circa le politiche di sviluppo e gestione del personale, l'incentivazione, e in generale, su nuove progettualità organizzative, ove si è voluto sottolineare il concetto dell'identificazione di oggettivi parametri meritocratici, che permetteranno una m a g g i o r e e ff i c i e n z a d e l l ' a z i o n e dell'Azienda riconoscendo contemporaneamente l'impegno dei lavoratori volto a garantire il “nostro” servizio sanitario. In un momento storico in cui la “sanità pubblica” viene indicata come sinonimo di civiltà, il nostro sistema che della garanzia di un sistema sanitario pubblico è un caposaldo, non può fermarsi a guardare, ma deve continuare a mantenere il suo ruolo di capofila, gestendo le numerose criticità ancora esistenti, aumentando le risposte alla cittadinanza e meritandosi nei fatti il ruolo di modello che la storia gli ha assegnato. L'Azienda con tutti i suoi operatori è impegnata in questo cammino da fare insieme: ognuno per la sua parte. I contratti integrativi potranno essere consultati e scaricati dal sito aziendale www.asl2.liguria.it n. 1 • Luglio 2010 Tecnica “francese” all’Ospedale “S. Paolo” di Savona All'Ospedale San Paolo di Savona, nella Struttura Complessa di Chirurgia è stato raggiunto il traguardo di 3000 interventi di videolaparocolecistectomia. La tecnica videolaparoscopica, nata alla fine degli anni '80 e accolta inizialmente con scetticismo dal mondo chirurgico, ha avuto una progressiva e tumultuosa diffusione, per la limitata invasività, la riduzione del dolore postoperatorio, la degenza molto più breve, le minori complicanze e sequele (infezioni, laparocele, aderenze), i migliori esiti estetici, tanto da determinare la nascita di una vera e propria “cultura mini invasiva”, Anche noi, pur scettici inizialmente, abbiamo ben presto capito la “forza rivoluzionaria” dell'approccio minimamente invasivo e abbiamo cominciato a crederci con grande motivazione. La determinazione, l'impegno e anche una notevole prudenza hanno fatto il resto. Ricordo bene che, solo dopo un anno di apprendimento e specializzazione presso l'Università di Nizza, abbiamo eseguito la prima colecistectomia totalmente laparoscopica: era il lontano 6 novembre 1992. Inizialmente (1993-1994) abbiamo utilizzata la laparoscopia in pazienti 2 Sanità Notizie Dal 1992 ad oggi è stato raggiunto il traguardo di tremila interventi. La “forza rivoluzionaria” della chirurgia videolaparoscopica della colecisti basata su un approccio mininvasivo per il paziente. La degenza media è di 2,2 giorni e le complicanze si sono verificate in una percentuale molto limitata. Angelo Schirru Direttore S.C. Chirurgia Generale, Ospedale S. Paolo Savona Ilario Caristo Resp. S.S. Chirurgia mininvasiva videolaparoscopica e robotica, Ospedale S. Paolo di Savona Massimo Bianchi, Umberto Cosce, Antonio Langone Dirigenti Medici S.C.Chirurgia Generale Ospedale S Paolo di Savona Lorenzo Monteleone Specializzando in Chirurgia Generale Università degli Studi di Genova molto selezionati, estendendo progressivamente il suo l'impiego dopo averne visto gli ottimi risultati. Siamo così giunti a proporla routinariamente nella grande maggioranza dei pazienti affetti da Un’immagine di una seduta operatoria dell’equipe del Dott. Schirru. calcolosi della cistifellea ricoverati in elezione nel nostro Reparto. Dal 1996-1997 abbiamo ulteriormente esteso l'indicazione routinaria alla laparoscopia anche nell'urgenza chirurgica e pertanto anche ai n. 1 • Luglio 2010 Tecnica “francese” all’Ospedale “S. Paolo” di Savona pazienti affetti da colecistite acuta. L'entusiasmo e la determinazione iniziale hanno permesso di “fare scuola”, in tal modo l'attività laparoscopica è stata progressivamente appresa e affinata da buona parte dei Chirurghi della Chirurgia del San Paolo, che, approcciandosi ad essa con altrettanta prudenza e tenacia, sono da tempo in grado di condurre tale intervento in totale sicurezza. La nostra tecnica, di ispirazione “francese”, prevede una piccola incisione periombelicale da 10 mm., che permette l'inserimento nella cavità addominale di un “trocar”, sotto diretto controllo visivo. Normalmente si inseriscono altri 3 trocar (1 trocar da 10 mm. operatore ed altri 2 trocar da 5 mm., uno sotto lo sterno e uno al fianco destro). La figura dimostra la sede classica di inserimento dei trocar secondo la nostra tecnica. La sezione del dotto cistico e dell'arteria cistica vengono effettuate solo dopo accurato riconoscimento di tutta l'anatomia della regione. L'intervento termina, dopo l'estrazione della colecisti tramite un sacchetto, con il posizionamento di un piccolo drenaggio sottoepatico, che normalmente viene rimosso dopo 24 ore. L'esperienza maturata con i 3010 interventi di videolaparocolecistectomia è così brevemente riassunta: il 72% dei pazienti è stato operato in elezione, il restante 28% in urgenza, mentre nel 7% dei casi abbiamo eseguito un intervento associato (essenzialmente liberazione di aderenze peritoneali, appendicectomia, plastica inguinale). La degenza media postoperatoria globale (urgenza ed elezione) negli ultimi anni si è attestata su una media di 2,2 giorni, mentre il tasso di conversione in laparotomia (che include tutti i componenti del team, sia i chirurghi esperti, sia i chirurghi “in formazione”) è in continua diminuzione, (attestandosi attualmente intorno al 7% dei pazienti). Negli ultimi 3 anni la conversione laparotomica nei pazienti operati in elezione si sia resa necessaria solo nello 0,5% dei casi. Nella nostra esperienza si sono verificate complicanze in una percentuale molto limitata. Entrando nel dettaglio abbiamo: Calcolosi residua del coledoco, trattata con ERCP postoperatoria, nel 0.8% dei casi. Fistola biliare trattata conservativamente con ERCP nel 0.4% dei casi. Complicanze di parete legate ai trocar (ematomi ecc.) nel 1.2%. Emorragia postoperatoria nel 0.6%, di cui la metà (9 pazienti) rioperata (4 pazienti in open e 5 in laparoscopia). Si è verificata una lesione del tenue, riconosciuta e riparata intraoperatoriamente. In uno dei primi interventi è stato effettuata una clippatura del coledoco, prontamente riconosciuta, che è stata trattata precauzionalmente con protesi biliare per 6 mesi. Si sono verificate complicanze mediche in circa l'1% dei pazienti. Lamentiamo un unico decesso, verificato in 2° giornata postoperatoria per infarto cardiaco. Considerata la progressiva riduzione della degenza postoperatoria negli ultimi anni, recentemente abbiamo deciso (da circa 2 anni) di ricoverare in One Day Surgery la maggior dei pazienti candidati a interventi di videolaparocolecistectomia in elezione (scelta effettuata in base a parametri clinici ed anestesiologici). Ciò comporta un indubbio miglioramento organizzativo e una riduzione dei costi. Dai risultati ottenuti emerge l'alto livello qualitativo raggiunto e Sanità Notizie consolidato dal Team chirurgico della Chirurgia Generale del San Paolo di Savona. Team chirurgico che pone sempre la massima attenzione, prudenza e “buon senso” nello stabilire le giuste indicazioni e nel condurre l'intervento di colecistectomia videolaparoscopica. In letteratura stanno emergendo novità anche nel campo della chirurgia mini-invasiva: infatti, accanto ad una tecnica con utilizzo di soli tre trocar (al posto dei “classici” 4), vengono proposti anche interventi con singolo accesso periombelicale (SILS) e tecniche mediante utilizzo di orifizi naturali (NOTES). Tali novità, che stanno accendendo dibattiti a volte anche aspri, devono essere valutate in base a un parametro semplice ed essenziale: i vantaggi e la sicurezza per il paziente. Noi, pur estremamente attenti alle evoluzioni della chirurgia, come la Robotica che ci vede tra i pochi in Italia ad utilizzarla, non riteniamo tali tecniche ancora del tutto affidabili per un loro utilizzo routinario. In definitiva sia il continuo affinamento della tecnica laparoscopica, sia la continua ed efficace collaborazione con gli altri team specialistici (endoscopisti, ecografisti, gastroenterologi) hanno permesso al team chirurgico del San Paolo di innalzare ulteriormente il livello di sicurezza dell'atto operatorio. Introduzione di trocars nell’addome del paziente. 3 n. 1 • Luglio 2010 4 Sanità Notizie Follow-up chirurgico all’Ospedale “S. Paolo” di Savona Nel 2001 è stato istituito l'ambulatorio colonproctologico della Struttura Complessa di Chirurgia Generale dell'Ospedale S.Paolo di Savona. Nel corso degli ultimi anni l'attività dell'ambulatorio colonproctologico si è ampliata e diversificata in molteplici settori con l'intento di dare una risposta alle crescenti richieste dei pazienti con patologie colorettali. All'inizio l'attività era limitata esclusivamente a visite, medicazioni, controllo chirurgico postoperatorio. Successivamente, abbiamo esteso l'ambulatorio ai pazienti operati per patologie neoplastiche colorettali, con l'intento di effettuare un follow-up chirurgico e valutare nel tempo gli esiti degli interventi oncologici eseguiti dalla nostra equipe. E' iniziata di conseguenza una collaborazione con il Servizio di Oncologia e Radioterapia dell'Ospedale San Paolo. Collaborazione che ha accresciuto la nostra professionalità e stimolato l'acquisizione di conoscenze sempre più approfondite in ambito oncologico chirurgico. L'esperienza maturata in uno stage di quattro mesi nel 2005 presso il St. Mark's Hospital di Londra, è stata di fondamentale importanza per la formazione specialistica in colon proctologia, con l'obiettivo condiviso di garantire un approccio multidisciplinare nelle patologie colorettali, affrontando da diverse prospettive l'obiettivo della cura del cancro. Assieme all'attuale direttore del Servizio di Oncologia Dott. Benassi ed al Dott. Marziano direttore del Servizio di Radioterapia, stiamo valutando ulteriori sviluppi e collaborazione fra chirurghi, oncologi, radioterapisti per assicurare al paziente un “percorso condiviso” durante tutto l'iter diagnostico, terapeutico, mediante protocolli comuni. Dal 2001 ad oggi abbiamo seguito in follow-up 564 pazienti operati di patologie neoplastiche colorettali e abbiamo registrato un tasso complessivo di sopravvivenza a 8 anni Dal 2001 l’attività si è ampliata e diversificata per rispondere alle crescenti richieste dei pazienti con patologie colorettali. Collaborazione fra l’ambulatorio colonproctologico e i servizi di oncologia, radioterapia ed endoscopia Iniziata dall’1 gennaio 2009 anche la cura dei pazienti portatori di colostomia, ileostomia e urostomia. Angelo Schirru Direttore S.C. Chirurgia Generale, Ospedale S. Paolo Savona Claudio Giberti Direttore S.C. Urologia Ospedale S.Paolo di Savona Domenico Aiello Inc. Professionale di Colonproctologia S.C. Chirurgia - Resp. Ambulatorio Colonproctologico Ospedale S.Paolo di Savona Antonio Langone Dirigente Medico S.C. Chirurgia Roberto Cavallone Inf. enterostomista Loanna Mignone Inf. urostomista del 58%, in linea con le percentuali di sopravvivenza riportate in letteratura. Le visite colon proctologiche eseguite annualmente (accessi esterni) sono state incrementate progressivamente nel corso degli ultimi anni, passando da circa 120 accessi del primo anno agli attuali 320. A indispensabile completamento dell'attività colonproctologica è stata incrementata l'attività endoscopica in stretta collaborazione con il Osp. S.Paolo Savona S. C. CHIRURGIA GENERALE Direttore Dr. A. Schirru I.P. Colonproctologia Ambulatorio Colonproctologico Visite Colonproctologiche Medicazioni Ambulatorio Pazienti Stomizzati Visite follow-up Oncologico-chirurgico Endoscopia digestiva: -EGDS -Colonscopia -ERCP In via di is tituzi one: Pool Polispecialistico per Patologie Funzionali del Pavimento Pelvico n. 1 • Luglio 2010 Follow-up chirurgico all’Ospedale “S. Paolo” di Savona Figura 1: Tumore al retto con intervento robotico Figura 2: Stomia terminale Figura 3: Stomia a canna di fucile Servizio di Endoscopia diretto dal Dott. Menardo. In particolare, abbiamo indirizzato la nostra attività endoscopica a pazienti con problematiche chirurgiche ed in particolare a quelli portatori di neoplasie colorettali che necessitano di controllo specialistico endoscopicochirurgico: valutazione di anastomosi, studio delle lesioni neoplastiche rettali, (valutazione di trattamenti finalizzati alla conservazione dello sfintere anale). Dal 1° gennaio 2009 il nostro ambulatorio colon proctologico, per far fronte alla crescente necessità di un ambulatorio specialistico a Savona per i pazienti portatori di stomia, ha iniziato il monitoraggio e la cura dei pazienti stomizzati. La stomia è il risultato di un intervento con il quale si crea un'apertura sulla parete addominale per poter mettere in comunicazione una parte dell'intestino o una parte dell'apparato urinario con l'esterno . Il confezionamento di una stomia spesso si presenta come l'unica alternativa per sopravvivere ad una malattia o ad un incidente. Ciò compromette da un lato le funzioni fisiologiche ma permette al paziente di condurre una normale vita sociale, se adeguatamente assistito ed educato da personale specializzato. I portatori di stomia necessitano di particolare assistenza post-operatoria, che non può essere adeguatamente prestata in un reparto di degenza per ragioni quali possono essere il setting inadeguato, la mancanza di privacy e, soprattutto, la difficoltà di conciliare la frenetica attività di reparto con un tipo di assistenza che richiede tempo, dedizione e Sanità Notizie piena concentrazione necessaria per rassicurare e mettere il paziente a proprio agio, aiutandone il recupero funzionale e psicologico. L'Ambulatorio si prefigge di essere un punto di riferimento per la cura delle stomie, per l'avvio alle metodiche di riabilitazione, per l'approvigionamento di materiale protesico, iter burocratici e supporto psicologico e fornisce le seguenti prestazioni: 1) visite ai pazienti stomizzati (prime visite, visite di controllo, consulenze) 2) medicazioni complesse. 3) istruzione sulla gestione della stomia. 4)informazioni sull'alimentazione. 5) istruzione alle tecniche riabilitative. 6) assistenza infermieristica all'uso dei presidi. 7) irrigazioni intestinali per continenza passiva. 8) compilazione modulistica per ritiro presidi di raccolta. 9) sostituzione stent ureterali. 10) supporto psicologico Nell'ambulatorio, che è stato istituito in collaborazione con l'U.O.C. Urologia, vengono assistiti non solo i pazienti portatori di colostomia e ileostomia, ma anche pazienti portatori di urostomia. Gli infermieri stomatoterapisti incaricati di fornire queste prestazioni sono il Sig. Roberto Cavallone e la Sig.ra Loanna Mignone. Le prestazioni ambulatoriali consistono in prime visite, medicazioni della stomia, visite successive e controlli. Le prestazioni eseguite dal 1° gennaio 2009 a tutt'oggi sono state circa 200. All'ambulatorio, che è aperto ogni lunedì dalle ore 14,30 alle 17,30, si accede tramite prenotazione CUPA, con semplice impegnativa medica. 5 n. 1 • Luglio 2010 La cittadinanza savonese è stata puntualmente informata dalla stampa locale sugli ingenti lavori di ristrutturazione che hanno recentemente interessato il servizio di Radiodiagnostica dell'Ospedale S. Paolo. Oltre al notevole miglioramento sotto il profilo architettonico-ricettivo, vi è stata una significativa implementazione del servizio dal punto di vista tecnologico: in particolare l'acquisizione di una nuova TC multistrato consente da qualche tempo l'effettuazione di una serie di esami totalmente innovativi nell'offerta di salute alla cittadinanza. Tra essi, la colonscopia virtuale rappresenta in senso assoluto una nuova frontiera della diagnostica per immagini: tale indagine consente di ottenere, in modo incruento, immagini tridimensionali ed informazioni diagnostiche sull'eventuale presenza di polipi o tumori del colon, che finora erano possibili unicamente mediante l'esecuzione della colonscopia ottica. Per ottenere immagini tridimensionali e'necessaria l'acquisizione delle immagini assiali di base mediante TC multistrato e l'invio di tali immagini al computer dedicato alla ricostruzione tridimensionale, che consente di navigare all'interno del colon, con la stessa prospettiva dell'endoscopia ottica. Nei 3 giorni che precedono l'indagine il paziente segue uno schema di preparazione finalizzato a ridurre e a “marcare” il contenuto fecale del colon (le feci nel lume intestinale possono mimare la presenza di polipi). Al momento dell'esame al paziente possono essere somministrati farmaci miorilassanti per prevenire eventuali spasmi delle pareti coliche in risposta all'insufflazione gassosa con anidride 6 Immagini di un tumore del colon ottenute mediante colonscopia virtuale. Sanità Notizie Diagnostica per immagini Nuove frontiere della radiologia: la colonscopia virtuale Piergiorgio Quadri Direttore S.C. Radiologia e interventistica Ospedale San Paolo di Savona Immagini di un tumore del colon ottenute mediante colonscopia virtuale. carbonica che precede l'esame TC. La sedazione non è necessaria poiché l'esame non e' doloroso. La durata totale dell'esame è di circa 10 minuti e il paziente può lasciare l'ospedale subito dopo l'indagine, tornando a svolgere regolarmente le proprie attività. Sensibilità e specificità dell'esame risultano direttamente proporzionali alla dimensione dei polipi e sono molto elevate per lesioni di diametro superiore ai 6 mm, potenzialmente le più pericolose. I vantaggi della colonscopia virtuale rispetto alla colonscopia ottica consistono innanzitutto nell'assenza del fibroscopio nel colon, che spesso causa fastidio e dolore e pertanto risulta mal tollerato dal paziente: per l'esecuzione dell'esame è unicamente necessario il posizionamento di una piccola sonda di materiale gommoso nell'ampolla rettale, che consente di insufflare anidride carbonica all'interno del viscere, che pertanto risulta ottimamente visualizzabile. Un ulteriore vantaggio deriva dalla possibilità di esaminare anche gli altri organi addominali, e quindi di individuare eventuali alterazioni patologiche al di fuori del colon. Gli svantaggi rispetto alla colonscopia ottica sono essenzialmente connessi all'esposizione ai raggi X (ma ottimizzando i parametri di acquisizione, la dose assorbita dal paziente risulta abbastanza contenuta e sostanzialmente comparabile all'esposizione cui ci si espone naturalmente in 2 anni di vita sul nostro pianeta) e all'impossibilità di asportare i polipi eventualmente individuati. La colonscopia virtuale può sostituire la colonscopia tradizionale? Essa è proponibile come metodica di diagnosi precoce per il cancro del colon retto? Nel 2008 l'American Cancer Society, che elabora le linee guida internazionali per la diagnosi e la cura dei tumori, ha inserito la colonscopia virtuale tra le opzioni valide per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto. Nell'inserto Tutto Scienze de La Stampa, pubblicato in data 5 Maggio 2010, viene descritta una campagna di diagnosi precoce del tumore del colon, attraverso la colonscopia virtuale, che interesserà migliaia di cittadini italiani residenti in alcune importanti città. Inoltre il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, è stato recentemente sottoposto a tale indagine con analoghe finalità. n. 1 • Luglio 2010 Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure Nel corso degli ultimi due anni, nel Servizio di Neuroradiologia dell'Ospedale Santa Corona, abbiamo consolidato l'esperienza e valutato l'efficacia della procedura terapeutica di Vertebroplastica (VPL) percutanea nei cedimenti vertebrali prevalentemente osteoporotici o post-traumatici, anche di vecchia data. In un numero ridotto di casi tale tecnica è stata utilizzata in pazienti portatori di mieloma multiplo, angiomi e lesioni secondarie. Tale tecnica mini-invasiva, sviluppata in Francia nella metà degli anni '80, consiste nell'iniezione di “cemento” a bassa viscosità attraverso un ago metallico appositamente conformato e introdotto nella vertebra da trattare, sotto guida combinata della Fluoroscopia e della Tomografia Computerizzata (TC) (Fig. 1). Il cemento biocompatibile maggiormente utilizzato è il polimetilmetacrilato (PMMA), usato spesso anche negli Sanità Notizie Si tratta di una tecnica mini-invasiva che consiste nell’iniezione di “cemento” a bassa viscosità con un ago metallico introdotto nella vertebra da trattare. L’efficacia della procedura terapeutica di vertebroplastica percutanea nei cedimenti vertebrali osteoporotici post-traumatici L’intervento viene eseguito in anestesia locale con una durata media da 45 minuti a due ore e un ricovero di uno-due giorni. Riccardo Padolecchia Direttore S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica Ospedale Santa Corona Pietra Ligure Maria Fasciglione Dirigente Medico S.C. di Neuroradiologia Diagnostica e InterventisticaOspedale Santa Corona Pietra Ligure Fig.1: posizionamento dell'ago metallico nel corpo vertebrale sotto guida fluoroscopica e TC. interventi ortopedici. Negli ultimi tempi l'evoluzione dei materiali ha portato all'impiego di sostanze biologiche più simili alla struttura dell'osso, alcune anche riassorbibili nel tempo (idrossiapatite, solfato-fosfato di calcio) I meccanismi alla base dell'efficacia clinica della Vertebroplastica non sono ancora del tutto chiariti: - La stabilizzazione meccanica appare il più probabile meccanismo dell'effetto antalgico; l'iniezione di cemento all'interno della vertebra consoliderebbe le linee di frattura, il cui movimento causa dolore tramite le sollecitazioni delle terminazioni nervose periostali, analogamente a quanto avviene con l'immo-bilizzazione per le fratture in altre sedi. - Il calore sviluppato dalla reazione esotermica prodotta dalla polimerizzazione del PMMA, di circa 60°-70°C, potrebbe determinare una necrosi delle Fig.2: Posizionamento del paziente sul lettino TC. terminazioni nervose e quindi una denervazione responsabile dell'effetto antalgico. La temperatura potrebbe avere inoltre un ruolo importante per il rallentamento della crescita tumorale. - La componente liquida del cemento è chimicamente citotossica, ma attualmente non è noto se in vivo si raggiungono concentrazioni tali da essere neurotossiche. La procedura viene eseguita in anestesia locale, con il paziente in posizione 7 n. 1 • Luglio 2010 8 Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure prona, (Fig. 2) e prevede il ricovero di 1-2 giorni; il trattamento dura dai 45 minuti a circa 2 ore a seconda del numero di vertebre da trattare (nella nostra esperienza sino a tre in un'unica seduta). E' consigliata profilassi antibiotica endovena un'ora prima dell'intervento. Il cemento iniettato solidifica in circa 10 minuti. Il paziente successivamente viene messo a riposo in posizione supina per 2-3 ore, per poi essere mobilizzato e dimesso il giorno stesso o il mattino successivo. Nella maggior parte dei casi è possibile valutare l'efficacia del trattamento già a distanza di poche ore. I pazienti, che erano costretti a letto, possono nuovamente stare in piedi, abbandonare il busto ortopedico, con indubbi vantaggi soprattutto per le persone anziane che possono riprendere le attività quotidiane. Ciò comporta l'eliminazione dei rischi connessi all'immobilità, la riduzione o l'eliminazione dei farmaci antidolorifici e dei loro effetti collaterali, e la possibilità di affrontare una fisioterapia riabilitativa, specie nei crolli di vecchia data, per eliminare posture viziate e contratture muscolari. La corretta indicazione al trattamento è condizione indispensabile per ottenere un'elevata percentuale di buoni risultati e contenere le complicanze. La selezione dei pazienti deve essere accurata ed effettuata ,sia clinicamente che radiologicamente, identificando il livello da trattare laddove la concordanza clinico-radiologica risulta significativa. La presenza di un dolore intenso, invalidante e persistente è elemento essenziale per porre una corretta indicazione al trattamento. Le indagini radiologiche sono indispensabili per individuare le vertebre su cui intervenire e per pianificare la strategia dell'intervento. La Risonanza Magnetica (RM) è l'esame più sensibile e specifico. La contemporanea visualizzazione delle deformazioni e le alterazioni di segnale, nonchè la presenza di tessuto neoformato, consentono di identificare la natura e datare la frattura. La Tomografia Computerizzata (TC) è l'esame complementare, indispensabile, in fase preoperatoria per la valutazione del tipo di rimaneggiamento osteostrutturale, delle linee di frattura, dell'integrità del muro posteriore, del diametro dei peduncoli e, in fase post-operatoria, per valutare con precisione la distribuzione del cemento. Sanità Notizie Fig.3: immagini TC-RM di crollo vertebrale di L2 con cleft gassoso–liquido (A,B). Trattamento di vertebroplastica sotto guida fluoroscopica (C). A B C La Radiografia Tradizionale (RX) è poco sensibile e specifica, ed è in grado di individuare lo schiacciamento vertebrale specie se raffrontabile con un esame precedente. La Scintigrafia Ossea è legata all'attività osteoblastica e rispecchia la reazione ripartiva, rimanendo positiva a lungo anche dopo sei mesi, quindi più utile per identificare le fratture croniche. Le indicazioni alla VPL seguono le linee guida stabilite dall'American College of Radiology: - fratture osteoporotiche dolorose (refrattarie alla terapia medica con dolore che non risponde ad analgesici minori e richiede l'uso di analgesici maggiori, con conseguenti effetti collaterali e limitazioni significative delle attività quotidiane e della qualità delle vita) - fratture da osteonecrosi con cleft intraspongiosi (sindrome di Kümmell) - dolore associato a lesioni osteolitiche vertebrali (tumori benigni, tumori maligni, angiomi) - fratture da compressione stabili - fratture multiple con deformazioni dell'allineamento vertebrale (cifoscoliosi) in cui ulteriori collassi possono compromettere la funzione respiratoria, gastrointestinale o alterare definitivamente la statica nella stazione eretta e nel cammino - fratture traumatiche croniche, non consolidate e instabili (pseudoartrosi) o con degenerazione cistica. Non tutti i crolli vertebrali necessitano dell'intervento. La maggior parte dei cedimenti consolida spontaneamente e non è necessario avere un atteggiamento aggressivo nei crolli di recente insorgenza. L'uso del busto per 1-2 mesi e un progressivo, anche se lento, miglioramento autorizzano ad essere cauti. Nella nostra esperienza la maggior parte dei pazienti, inviati dai colleghi Neurochirurghi, Chirurghi Vertebrali e di Medicina Interna, sono stati sottoposti a procedura di VPL dopo aver scartato l'opzione chirurgica e valutato lo scarso beneficio del busto, dell'allettamento e della terapia farmacologica. Sono questi i pazienti che godono del maggior beneficio soprattutto quando nel contesto della spongiosa ossea si sono create delle aree di necrosi riempite di gas e liquido che ostacolano il consolidamento (“cleft”) (Fig.3-4). Non sempre è codificabile il tempo che deve trascorrere dal crollo; vi sono n. 1 • Luglio 2010 Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure Fig. 4: Immagini RM-TC di crollo vertebrale di D11, con cleft gassoso, e L1 (A,B). Controllo TC dopo vertebroplastica sotto guida TC/fluoroscopica estesa a D12 per maggiore stabilità dell'asse spinale (C). A B fratture vertebrali che a distanza di mesi o anni sono causa di dolore. Sono stati sottoposti a trattamento di VPL pazienti con pregresse fratture affetti da un dolore sordo, continuo, persistente da anni (Fig.5). Prima di iniettare il cemento viene talvolta eseguita biopsia ossea con ago tranciante 16-17 Gauge, introdotto coassialmente attraverso l'ago di VPL. Questo perché, malgrado vengano effettuate indagini preoperatorie approfondite, non sempre vi è la certezza della diagnosi di natura del cedimento vertebrale. In casi selezionati e per limitare deformazioni e cifotizzazioni, può A C essere effettuato il trattamento di Cifoplastica (Fig. 6) che consente meglio di ottenere una parziale ripresa dell'altezza della vertebra e iniettare il cemento all'interno di cavità neoformate durante il trattamento, limitando le fuoriuscite del materiale. La nostra casistica comprende 65 pazienti (età media 70 anni), prevalentemente femmine (70%), affetti da crolli vertebrali per la maggior parte osteoporotici o insorti dopo traumi di lieve entità. Il passaggio dorso-lombare è stato il tratto più colpito con prevalenza di D11, D12 e L1. Dopo il trattamento una prima valutazione, a distanza di circa tre ore, ha B Sanità Notizie permesso di rilevare in tutti i casi una significativa riduzione del dolore sia al passaggio in clinostatismo che durante la deambulazione. I pazienti hanno effettuato una prima visita neuroradiologica a distanza di un mese per la valutazione dell'efficacia del trattamento con RX di controllo a conferma della stabilità della deformazione. In alcuni casi è stata eseguita esame RM dopo alcuni mesi per meglio valutare il grado di consolidamento della vertebra trattata ed escludere nuovi cedimenti. Sono seguiti contatti telefonici a distanza di tre e sei mesi ed in 40 casi controllati è stata confermata la stabilità dell'efficacia clinica. Abbiamo sottoposto a ritrattamento, a distanza di 4-8 mesi, sei pazienti per ulteriori cedimenti vertebrali avvenuti in differenti sedi rispetto alla precedente procedura. I restanti pazienti sono in corso di valutazione. L'esperienza maturata in questi anni ci porta a concludere che un'accurata selezione dei pazienti e delle vertebre da trattare, uno scrupoloso iter diagnostico ed una stretta collaborazione con i colleghi Specialisti e di Medicina Generale ,siano i migliori presupposti per non abusare del trattamento e trarne i maggiori benefici, a volte eclatanti a distanza di alcune ore. C Fig. 5: Ricostruzione MPR sagittale TC pre-trattamento (A), sagittale (B) e coronale (C) dopo VPL di D11 e D12. Vertebre plane da pregresso cedimento posttraumatico con cleft gassoso (A). Ottimale disposizione del cemento dopo VPL (B,C). Fig.6 : Cifoplastica 9 n. 1 • Luglio 2010 Le gammaglobuline o immunoglobuline (termine abbreviato Ig) sono anticorpi che servono alla difesa dell'organismo contro agenti estranei Chimicamente sono proteine e si trovano nel plasma dove possono essere misurate e studiate con appositi metodi di laboratorio. Il termine gammopatia monoclonale indica la presenza nel siero di immunoglobuline clonali cioè di immunoglobuline strutturalmente identiche sia come catena pesante che come catena leggera. La presenza di una gammopatia monoclonale viene di norma evidenziata dalla elettroforesi delle sieroproteine con cui si analizzano le frazioni proteiche del sangue. Il tracciato elettroforetico mostra in corrispondenza della frazione gamma (dove si concentrano tutte le immunoglobuline) la presenza di un picco omogeneo alto e stretto che si definisce comunemente picco monoclonale o componente mono-clonale. Normalmente la frazione elettroforetica gamma (comprendente le gammaglobuline o immuno-globuline) è costituita da immuno-globuline eterogenee per classe e tipo (immunoglobuline policlonali). Le immunoglobuline policlonali si distribuiscono nel tracciato elettro-foretico in una zona a base larga (sotto forma di una gobba arrotondata e non di un picco). Una gammopatia monoclonale può essere riscontrata in varie situazioni cliniche e nelle malattie caratterizzate da una proli-ferazione clonale di plasmacellule e cellule linfatiche, cioè delle cellule del midollo osseo e del sistema linfatico deputate alla produzione di immunoglobuline. La trasformazione tumorale di plasmacellule e cellule linfatiche produttrici di immuno-globuline provoca una proliferazione ed accumulo di tali cellule e la conseguente comparsa nel siero di una componente monoclonale di varia entità che rappresenta la spia della loro abnorme attività. Come sono fatte le immunoglobuline? Le immunoglobuline del siero comprendono 5 classi: · IgG · IgA · IgM · IgD 10 · IgE Prevenzione per portatori di MGUS Sanità Notizie Possono essere riscontrate in varie situazioni cliniche e nelle malattie del midollo osseo del sistema linfatico con possibili evoluzioni tumorali. Le gammopatie monoclonali: significato, diagnosi e gestione del paziente Quando si sospetta la presenza di una componente monoclonale nel siero (o nelle urine) è necessario completare lo studio sieroproteico con appositi esami di conferma con un ematologo. Rodolfo Tassara Direttore S.C. Medicina Interna Ospedale San Paolo Savona Marina Cavaliere Responsabile S.S. Ematologia S.C. Medicina Interna Ospedale San Paolo Savona Le immunoglobuline più rappresentate sono le IgG (800-1600 mg/dL), seguite dalle IgA (90-400 mg/dL), e dalle IgM (40-230 mg/dL). Le IgD e le IgE sono presenti nel plasma in quantità esigue. Come struttura generale, ogni molecola di immunoglobuline è costituita da 2 catene pesanti legate fra loro e da 2 catene leggere (ciascuna legata ad una catena pesante). La classe di ogni immunoglobulina è definita dalla catena pesante (Y per le IgG, a per le IgA, ä per le IgM, d per le IgD, e per le IgE). Le due catene leggere sono di tipo k o di tipo ë. Ogni plasmacellula produce una sola classe di immunoglobulina (G, A, M) con un solo tipo di catena leggera (k o ë). La capacità dell'immunoglobulina di riconoscere le proteine estranee (ad esempio virus, batteri) e quindi di legarle e distruggerle è affidata alla porzione variabile delle catene la quale è in grado di legare l'antigene. La porzione variabile di ogni immunoglobulina viene costruita in modo specifico in risposta ad un determinato stimolo antigenico. Il concetto di clonalità In condizioni fisiologiche le molecole immunoglobuliniche sono diverse fra loro. Infatti oltre a comprendere 5 diverse classi, all'interno della stessa classe la porzione variabile è presente in innumerevoli combinazioni pari al numero dei differenti antigeni che ne hanno indotto la sintesi. In condizioni fisiologiche le immunoglobuline sono quindi policlonali, perché generate da una popolazione eterogenea di plasmacellule, tutte diverse fra loro, cioè policlonali. Nelle gammopatie mono- n. 1 • Luglio 2010 Prevenzione per portatori di MGUS clonali, invece, nel midollo osseo si accumulano plasmacellule tutte identiche in quanto originate tutte da un'unica plasmacellula madre che è andata incontro ad un processo di proliferazione. Queste plasma-cellule costituiscono un clone e sono quindi monoclonali. Tutte le plasmacellule del clone producono la stessa immunoglobulina, con la stessa struttura chimica. Questa si accumula nel siero e dà origine alla componente monoclonale. leggere a formare l'intera molecola immunoglobulinica e non vi sono residui apprezzabili. In alcune patologie delle plasmacellule come il mieloma, invece, la sintesi di catene leggere può essere superiore rispetto a quella di catene pesanti. In tal caso grandi quantità di catene leggere libere si accumulano nel plasma. Inoltre, essendo le catene leggere piccole molecole, passano il filtro renale e vengono eliminate nelle urine dove possono essere ritrovate anche in grande quantità (si misurano in mg/litro). Le catene leggere libere urinarie costituiscono la cosiddetta p ro t e i n u r i a d i B e n c e - J o n e s . Non sempre l'abnorme aumento della frazione elettroforetica gamma è indice della presenza di gammopatia monoclonale. Infatti alcune patologie croniche specie le epatiti croniche ma anche le infezioni croniche, le malattie infiammatorie croniche, le malattie autoimmuni, possono associarsi ad una ipergamma-globulinemia policlonale. Quali malattie si possono associare ad una gammopatia monoclonale? Non sempre il riscontro di una gammopatia monoclonale o componente monoclonale è sinonimo di malattia tumorale. Infatti vi sono le cosiddette gammopatie monoclonali di significato indeterminato (MGUS) che spesso restano invariate nel tempo senza sviluppare un tumore vero e proprio. Le immunoglobuline monoclonali assumono nel tracciato elettroforetico un profilo diverso da quelle policlonali. Tutte si posizionano in regione ã, ma le Ig monoclonali hanno un profilo a picco alto e stretto in quanto la loro identità strutturale le fa migrare con la medesima velocità elettroforetica. Le immunoglobuline policlonali, invece, essendo strutturalmente eterogenee, hanno un profilo a gobba con base larga. La figura sottostante mostra un tracciato elettroforetico normale (a sinistra) e quello di un paziente con gammopatia monoclonale (a destra). In quest'ultimo si osserva la presenza di un picco alto e stretto in zona ã: la componente monoclonale. Nell'individuo normale la sintesi di catene pesanti e leggere avviene in modo ordinato e nelle quantità opportune. La cellula assembla catene pesanti e Sanità Notizie Altre volte il riscontro di una gammopatia o componente monoclonale è la spia di una malattia proliferativa del sistema che produce le immunoglobuline (mieloma, macroglobulinemia di Waldenstrom, amiloidosi). Altre volte ancora, la componente monoclonale è una manifestazione collaterale di un linfoma o di una leucemia linfatica cronica. In alcune situazioni la componente monoclonale è di accompagnamento a patologie non ematologiche di vario tipo. La tabella seguente elenca le malattie che decorrono obbligatoriamente con una componente monoclonale e quelle che possono presentare occasionalmente una componente monoclonale Quali esami occorre eseguire in un paziente con gammopatia monoclonale? Una volta sospettata la presenza di una componente monoclonale nel siero (o nelle urine) è necessario completare lo studio sieroproteico con appositi esami di conferma. Quindi si eseguiranno una serie di accertamenti per verificare l'eventuale presenza di una delle patologie elencate nella tabella e di cui la componente monoclonale può essere un sintomo. In ordine di probabilità, ma anche in dipendenza dall'entità della componente monoclonale, la prima ipotesi diagnostica è la MGUS (che rappresenta il 65% circa delle gammopatie monoclonali), segue il mieloma Malattie con gammopatia monoclonale Mieloma multiplo Macroglobulinemia di Waldenstrom Amiloidosi AL Sindrome POEMS Crioglobulinemia di tipo I e II Malattia cronica da crioagglutinine Malattia di Castleman Malattie ematologiche che possono presentare occasionalmente una componente monoclonale Leucemia linfatica cronica Linfoma splenico della zona marginale Linfoma diffuso a grandi cellule Linfoma mantellare Malattie non ematologiche con gammopatia monoclonale di accompagnamento Infezioni (osteomieliti, pielonefriti, tubercolosi, infezione da HIV, ecc) Neoplasie epiteliali (intestino, mammella, ecc) 11 n. 1 • Luglio 2010 (15%), quindi la macroglobulinemia di Waldenstrom, l'amiloidosi, e via via le altre patologie in ordine decrescente di probabilità. Dato che la diagnosi di una delle due situazioni più frequenti, MGUS e mieloma, comporta atteggiamenti terapeutici e prognosi completamente diversi, non si può tralasciare alcuno degli esami che consentono di porre una diagnosi di certezza. Oltre che al proprio medico curante, l'ematologo è lo specialista a cui ci si deve rivolgere per impostare gli accertamenti necessari per porre una diagnosi di certezza e programmare i successivi controlli. Dopo la visita ematologica, i primi accertamenti sono finalizzati alla tipizzazione della componente monoclonale. Di norma gli esami sul sangue vengono condotti assieme a quelli sulle urine. Esami per la tipizzazione della componente monoclonale Elettroforesi delle sieroproteine Questo esame distingue e quantifica le frazioni proteiche del siero. Dosaggio delle immunoglobuline Quantifica i vari tipi di immunoglobuline (IgG, IgA, IgM). Consente di quantizzare l'immuno-globulina patologica e di valutare al contempo il grado di soppressione delle frazioni immunoglobuliniche normali. Immunofissazione su siero Consente la tipizzazione della componente monoclonale. Identifica la classe della immunoglobulina (G, A, M) ed il tipo di catena leggera (k o ë). Quindi, la componente nonoclonale (ed il mieloma corrispondente) verrà definita ad esempio IgG k, oppure IgA ë, ecc. Misurazione delle catene leggere libere circolanti Misura le catene leggere libere nel siero (non legate alle catene pesanti) ed il rapporto k/ë 12 Immunofissazione su urine (ricerca della proteinuria di Bence-Jones) Identifica e quantifica la presenza nelle urine di catene leggere libere k o ë (proteinuria di Bence-Jones). Solo le catene leggere passano attraverso il filtro renale. Quando la produzione delle catene immunoglobuliniche è sbilanciata, le catene leggere prodotte in eccesso restano libere nel plasma Prevenzione per portatori di MGUS (non legate alle catene pesanti a formare l'intera immunoglobulina), passano attraverso il filtro renale e compaiono nelle urine. Altri esami da eseguire in una gammopatia monoclonale Esame emocromocitometrico Calcemia parametro indispensabile per la stadiazione. Creatina, VES, Funzionalità epatica, Proteina C ß-2- micro-globulina sierica È un parametro di massa neoplastica utilizzato come fattore prognostico nel mieloma. Aspirato midollare Permette di stabilire se vi è una infiltrazione plasmacellulare midollare, di valutarne l'entità e le caratteristiche morfologiche. In condizioni normali le plasmacellule rappresentano meno del 5% delle cellule midollari. Nel mieloma tale percentuale è di solito superiore al 30%. FISH su sangue midollare È un esame di citogenetica molecolare che analizza i nuclei delle cellule in interfase per identificare le alterazioni geniche delle plasmacellule tumorali. Radiografia dello scheletro (cranio, colonna, bacino, ossa lunghe) Ricerca la presenza di lesioni ossee (osteolisi) a carico dei segmenti ossei esaminati. Radiografia del torace ed ecografia dell'addome Risonanza Magnetica della colonna vertebrale Pur non essendo un esame di screening, in casi selezionati è utile per identificare precocemente lesioni ossee della colonna che non hanno ancora dato rarefazioni della struttura ossea evidenziabili con la radiografia standard. È l'esame più accurato per valutare un'eventuale compressione del midollo spinale. Le gammopatie monoclonali di significato indeterminato (MGUS: Monoclonal Gammopathy of Unknown Significance) Si tratta di una condizione clinica in cui l'unico riscontro anormale è di tipo laboratoristico: la presenza isolata del Sanità Notizie tutto asintomatica di una componente monoclonale sierica e/o urinaria, in genere di modesta entità e che resta stabile nel tempo. La MGUS è dovuta alla presenza nel midollo osseo di un clone di plasmacellule il cui prodotto di sintesi è appunto la componente monoclonale. La gammopatia è detta "di significato indeterminato" poiché è incerta la sua origine e la sua evoluzione. Infatti, mentre in alcuni casi può evolvere verso una neoplasia ematologica ben definita (il mieloma multiplo o la macroglobulinemia di Waldenstrom), in molti altri casi la gammopatia persiste immodificata per decenni senza influenzare né la qualità di vita né la sopravvivenza. In passato veniva definita "benigna", termine ora abbandonato poiché al al momento della diagnosi non è possibile prevederne l'evoluzione. ? Qual è la sua incidenza? È più frequente nell'anziano: l'età media dei pazienti con MGUS è di circa 67 anni. È rara nei soggetti più giovani. Si osserva in entrambi i sessi con una discreta prevalenza negli uomini (M: 60%, F: 40%). ? Quali sono le cause? Le cause non sono note né si sa cosa distingue dal punto di vista biologico le forme evolutive da quelle stabili. Come per il mieloma, sono stati considerati i fattori ambientali (esposizione a pesticidi o altri agenti chimici, radiazioni, agenti infettivi), ma per nessuno è stata definitivamente comprovata la responsabilità. ? Qual è la sua evoluzione naturale? La MGUS nella maggioranza dei casi resta stabile per parecchi anni, ma vi è un certo rischio di evoluzione in una malattia proliferativa come il mieloma o la macroglobulinemia di Waldenstrom. Il rischio di trasformazione può essere stimato nell'1% per anno. In uno studio a lungo termine su 1384 casi di MGUS diagnosticati e seguiti negli USA dalla Mayo Clinic tra il 1960 ed il 1994, la probabilità di evoluzione neoplastica è stata del 10% a 10 anni, del 21% a 20 anni, del 26% a 25 anni. Tra i fattori predittivi di trasformazione vi è il livello iniziale della componente monoclonale ed il tipo IgA. n. 1 • Luglio 2010 ? Quali sono le caratteristiche cliniche? Il paziente con MGUS ha un quadro clinico del tutto asintomatico. In particolare, sono assenti tutte le alterazioni che caratterizzano il quadro clinico del mieloma. L'unica alterazione è di laboratorio e cioè la presenza di una componente monoclonale sierica e/o urinaria, di solito riscontrata casualmente nel corso di accertamenti per altri motivi. ? Esiste una terapia? Una MGUS non richiede alcun trattamento ma solo periodici esami di follow-up per monitorare una possibile evoluzione. È fondamentale che il paziente Prevenzione per portatori di MGUS comprenda la necessità di effettuare controlli periodici pur in assenza di sintomi. La frequenza dei controlli verrà fissata dallo specialista ematologo. Un possibile schema è: controlli ogni 4 mesi nel primo anno, poi ogni 6 mesi e quindi, in presenza di stabilità, ogni 6-12 mesi. Le più frequenti domande dei pazienti con MGUS Che cos'è la gammopatia monoclonale di significato indeterminato o MGUS? ? · È una patologia caratterizzata da un modesto accumulo di plasmacellule Sanità Notizie monoclonali nel midollo osseo. Queste producono una piccola quantità di immunoglobuline clonali (tutte uguali fra loro) che vengono evidenziate all'elettroforesi delle proteine sieriche come un picco (picco o componente monoclonale). Non vi sono sintomi né alterazione della funzione dei vari organi. Quali sono le cause della MGUS? ? Le cause non sono note ma probabilmente diversi fattori (predisposizione genetica, fattori ambientali che provocano una stimolazione antigenica cronica) agiscono come concausa in modo non prevedibile. ? Cosa induce a sospettare una MGUS? Il riscontro, di solito casuale, di un picco monoclonale all'elettroforesi delle proteine sieriche, usualmente di entità inferiore ai 3 grammi per decilitro (g/dl), oppure di una proteinuria di Bence Jones di entità inferiore a 1 g/dl. Quali sono gli accertamenti indispensabili per porre diagnosi di MGUS? ? Indagini sul sangue: elettroforesi delle sieroproteine, immunofissazione, dosaggio delle immunoglobuline, emocromo, calcemia ed esami di routine ? Indagini sulle urine: ricerca e dosaggio di catene leggere libere (proteinuria di Bence Jones) ? Esami specifici: esame del midollo osseo (mieloaspirato) ? Radiografia dello scheletro ? A parte la presenza della componente monoclonale, nella MGUS tutti gli altri esami sono nella norma Qual è il decorso clinico? ? Nella maggioranza dei casi la MGUS resta stabile per parecchi anni, ma vi è un certo rischio di evoluzione in una malattia proliferativa come il mieloma o la macroglobulinemia di Waldenstrom. La probabilità di trasformazione è stimata essere del 10% a 10 anni, del 21% a 20 anni, e del 26% a 25 anni. I pazienti con MGUS devono ricevere un trattamento? ? No. Ma devono essere seguiti con periodici esami di laboratorio per monitorare l'evoluzione della componente monoclonale e cogliere precocemente eventuali segni di trasformazione. 13 n. 1 • Luglio 2010 Un numero sempre crescente di pazienti, allergici ai metalli, si sottopone a protesi di ginocchio. Una strategia clinica e chirurgica in questi casi è d'obbligo. Grazie a protesi particolari possiamo fornire una soluzione anche a questi pazienti, peraltro, sempre in aumento. 14 L'allergia ai materiali metallici è attualmente una problematica importante e frequente per il chirurgo ortopedico che si trova ad affrontare l'intervento di protesizzazione articolare, soprattutto per quanto riguarda la protesi di ginocchio. L'allergia è un fenomeno in aumento, per via di una generalizzata risposta del sistema immunitario verso antigeni inquinanti dell'atmosfera, implicati ad esempio nello sviluppo di asma allergico o in seguito a stimolazione di allergeni che possono rendere ragione delle dermatiti da contatto. Le protesi articolari sono costituite da superfici di scorrimento che inevitabilmente producono, durante il torchio articolare, attrito: a seconda dei materiali di cui sono composte queste possono infatti più o meno rilasciare particelle che innescano una reazione infiammatoria (locale o generalizzata) o una reazione allergica. E' stato stimato che l'allergia ai metalli, sopratutto al Nichel, si attesta intorno al 10 -12 % dei pazienti con percentuali variabili superiori al 17 % nelle donne e al 3 % negli uomini. Una percentuale minore, circa il 3 %, della popolazione presenta allergia al Cromo e al Cobalto. Basti pensare che una notevole percentuale di pazienti donne presenta comunemente intolleranza alla bigiotteria in particolare orecchini, collane ecc. la cui manifestazione clinica principale è la dermatite da contatto. Spesso, un numero sempre crescente di pazienti non allergici, si sensibilizzano ai metalli per ragioni non ancora note, rientranti comunque in un più vasto fenomeno di ipersensibilità secondaria. I metalli maggiormente utilizzati nella protesica di ginocchio prevedono l'uso di leghe di Cromo - Sanità Notizie “Nichel free” Alla S. C. dell’Ospedale “S. Corona” di Pietra Ligure. Protesi particolari di ginocchio e anca per pazienti allergici al nichel, al cobalto e al cromo. In presenza di infezione, mobilizzazione asettica e malposizionamento è necessario un intervento di protesizzazione con nuovi materiali tra cui l’oxinium che ha ottime caratteristiche di durezza ed elasticità. Andrea Camera Direttore S.C. Chirurgia protesica Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure Gabriele Cattaneo Dirigente medico S.C. Chirurgia protesica Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure Cobalto - Molibdeno (CrCoMo) che rivestono l'osso e sono utilizzati accoppiati tra di loro mediante un menisco di polietilene, inerte e anallergico, ad alta densità (UMHPE) che fornisce la superficie di scorrimento. Il Nichel è presente in elevate quantità nella parte esterna della protesi, non a contatto con l'osso: il processo di “nichelatura” delle superfici esterne garantisce infatti la scorrevolezza e minor attrito e quindi una maggiore durata temporale dell'impianto. I metalli e le leghe, grazie alle loro caratteristiche in termini di alta modularità, forza, resistenza alla corrosione e duttilità sono idonei a sopportare i carichi ciclici che si generati all'interno della articolazione protesizzata. Inevitabilmente una minima parte di questi componenti, nell'ambiente articolare biologico, sono sottoposti ad ossidazione portando ad un rilascio dose dipendente di ioni metallici. Questi possono essere responsabili, nel paziente allergico, di una reazione immune con conseguenze locali e generali che possono portare, oltre che al fallimento dell'intervento stesso (con protesi dolorose, riduzione della performance articolare, versamenti recidivanti) Figura 1 Il rilascio ionico con protesi in Oxinium paragonato al CrCo e al Titanio. n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie “Nichel free” vecchie lire incerottata al polso a contatto della cute. Un test di nuovo utilizzo, per le reazioni che avvengono con un ritardo di o superiore a 24 ore è il test di trasformazione dei linfociti (LTT), di più difficile esecuzione e gravato da una percentuale variabile dal 1520% di falsi positivi. Figura 2 Scudo femorale in Oxinium. Il particolare processo di forgiatura (ceramizzazione) crea superfici di scorrimento a basso attrito paragonabili a quelle della ceramica. anche allo sviluppo di gravi reazioni anafilattiche. Inoltre l'importanza delle allergie è scaturito dall'esigenza di una strategia in quei casi di protesi di ginocchio dolorose da causa ignota in cui si ha un quadro clinico di normalità della radiografia, degli esami di laboratorio e della scintigrafia. Per tali ragioni sono state sviluppate sia per l'anca che per il ginocchio particolari protesi “ Nichel free” in vari materiali tra cui i principali universalmente utilizzati sono il Titanio, il Tivanium (TiAl6v4), il Tantalio, l'Oxinium, la ceramica e la ceramizzazione processata mediante Niobio (Niob). L'Oxinium (Fig 1), in particolare, ha ottime caratteristiche di durezza ed elasticità derivate dalla superficie in Zirconio e di ridotto attrito, molto simile, grazie alla particolare lavorazione (Zirconio ossidato con Niobio e Ossigeno) alla ceramica. Spesso la diagnosi d' intolleranza di tipo allergico non è semplice e si avvale di criteri di esclusione con infezione, mobilizzazione asettiche e malposizionamento. Nel nostro centro sono state utilizzate 10 protesi di ginocchi tipo Nexgen PS in Tivanium, 21 protesi in Oxinium (figura 2) e 2 mono compartimentali sempre in Oxinium. Sono stati eseguiti inoltre 2 revisioni con protesi semivincolate in Oxinium. I pazienti operati erano tutte donne. I pazienti revisionati avevano già avuto un intervento di protesizzazione di ginocchio con componenti standard che avevano dato intolleranza al materiale protesico di tipo allergico. Tutti pazienti sono stati dimessi in quarta giornata dall'intervento e avviati alla FKT, non ci sono state complicanze intra e post operatorie, tutti i pazienti hanno abbandonato le due stampelle a 30 giorni dalla data dell'intervento con un'articolarità 0 110° di flessione senza dolore. I follow up successivi a tre e a sei mesi e un anno sono stati soddisfacenti. La nostra filosofia è comunque quella di selezionare il paziente allergico già dalla visita pre operatoria, al fine di poter personalizzare l'intervento in base alle esigenze e al tipo di allergia; spesso in base all'anamnesi e alla storia clinica si riesce a valutare se il paziente ha avuto problemi con bigiotteria, oggetti metallici ecc. Un semplice metodo di valutazione di allergia da contatto al Nichel è quello di eseguire il Patch test; un test molto semplice da eseguire è dormire con una moneta da un euro o delle cento La nostra casistica è riferita alla protesica di ginocchio dove utilizziamo componenti Nichel free; per la protesica d'anca tale problema non sussiste poichè sia la componente cotiloidea che quella femorale (stelo) sono in Tivanium o di Tantalio pure, quindi totalmente anallergiche. Il nichel è presente solo nella testa in metallo (Met), pertanto in questi casi noi utilizziamo testa in ceramica accoppiata o con polietilene o con ceramica, materiali totalmente inerti dal punto di vista chimico - biologico. Conclusioni: Il fenomeno dell'allergia nei pazienti protesizzati di ginocchio con protesi ad alto contenuto di Nichel è un problema attuale che porta inevitabilmente ad un out come dell'intervento non soddisfacente ed ad un aumento delle percentuali di revisioni. Le problematiche legate al Nichel e in misura minore al Cromo e al Cobalto sono state ovviate con l'utilizzo di nuovi sistemi protesici con superfici articolari che, a parità di scorrimento e di durata nel tempo, permettono di non avere rilascio di questi ioni (protesi "Nichel free"). I nostri risultati circa questa problematica sono incoraggianti. Inoltre non esistono test specifici per determinare, in un paziente già protesizzato, l'allergia alle componenti se non in base all'anamnesi del paziente, alla clinica e alla sostanziale negatività dei parametri laboratoristici e radiografici (diagnosi di esclusione). A nostro avviso è molto importante la selezione del paziente allergico in base alla visita preoperatoria con un'accurata anamnesi e a test (patch test e l' LTT test ) per poter programmare e personalizzare il tipo di intervento con protesi dedicate. 15 n. 1 • Luglio 2010 Il grado d'espansione delle diverse aree polmonari dipende, fisiologicamente, dalla pressione intrapleurica (P). In ortostatismo la pressione negativa tra le due pleure aumenta in valore assoluto, procedendo dalle basi fino agli apici polmonari. Allo stesso modo il tessuto polmonare si presenta sempre più espanso dalle basi fino agli apici in modo direttamente correlato all'aumento, in valore assoluto, della negatività della pressione intrapleurica. In clinostatismo l'espansione polmonare segue la medesima regola: le regioni polmonari sono tanto più espanse quanto più sono “distanti dal suolo”. In posizione supina la maggiore espansione riguarda le aree anteriori dei polmoni, in posizione prona quelle posteriori, in decubito laterale destro il polmone sinistro ed in decubito laterale sinistro il polmone destro. La figura 1 rappresenta graficamente le precedenti affermazioni per quel che concerne il decubito laterale. Con il simbolo “P: - - -” si vuole indicare la zona di massima negatività della P, quella posta più in alto: fisiologicamente il parenchima polmonare immediatamente sottostante è quello più espanso. I cerchi disegnati alla destra della gabbia toracica vogliono raffigurare, figura 1 16 Riflessioni cliniche Sanità Notizie L'espansione polmonare: una tecnica molto semplice che ha un'efficacia terapeutica rilevante Quando è necessario recuperare volumi polmonari, le regioni da trattare devono essere “allontanate dal suolo” e la posizione prona consente l’espansione delle zone polmonari tendenzialmente esposte al pericolo di atelettasia durante la protratta permanenza dei pazienti a letto. Vito De Giglio Ex Direttore SC RRF Ospedale San Paolo di Savona ASL 2 Savonese Fabio Tanghetti Dirigente medico SC RRF Ospedale San Paolo di Savona appunto, il grado d'espansione alveolare in rapporto alla “distanza dal suolo”. Un ulteriore elemento a favore dell'espansione delle regioni antideclivi, consiste nel fatto che la pressione viscerale addominale sulla parte del diaframma “più lontana dal suolo” è la minima. Per rendersi conto dell'andamento volumetrico del tessuto polmonare in relazione alla P, si deve considerare la curva della sua compliance. Nella figura 2, la curva più marcata, di colore rosso, individua la distensione (e la “distensibilità”) della trama polmonare in funzione della pressione tra le pleure. I numeri “- 10” e “2,5” indicano il valore della P in cmH2O, i due circoli raffigurano simbolicamente il grado di espansione degli alveoli. Oltre una certa espansione il polmone non è ulteriormente espansibile ed oltre una certa compressione (allorché P inverte il segno e diviene positiva) il polmone non è più comprimibile, ma prima di ritornare ad espandersi la P deve ritornare ad essere negativa. Se, come accade in alcune circostanze patologiche alle n. 1 • Luglio 2010 basi polmonari, la P varia in un intervallo di valori positivi, si dà luogo ad una condizione di atelettasia. La ventilazione, infatti, avviene entro un certo intervallo di P al di fuori del quale non ci può essere nessun movimento d'aria (in corrispondenza del tratto in cui la curva diventa orizzontale). La curva più sottile, di colore verde, rappresenta la compliance polmonare durante l'espirazione, essa è spostata a sinistra rispetto alla curva dell'inspirazione per il noto fenomeno dell'isteresi polmonare Tutto questo ha un preciso significato terapeutico: in ogni caso in cui è necessario recuperare volumi polmonari le regioni da trattare devono essere “allontanate dal suolo”. La posizione antigravitaria può offrire (e spesso offre) un consistente contributo alla risoluzione delle atelettasie, delle distelettasie e degli addensamenti parenchimali (quali che siano le loro cause ed origini), al trattamento degli esiti di exeresi polmonare ed al trattamento delle paralisi o paresi di un emilato del diaframma, da lesioni del nervo frenico o nervose centrali. Se poi i pazienti vengono invitati a trattenere il respiro per tre o quattro secondi al termine di un'inspirazione profonda Riflessioni cliniche (teleapnea inspiratoria) si apporta un ulteriore vantaggio all'espansione, perché gli alveoli (ri-)aperti hanno la proprietà di esercitare sugli alveoli contigui, che fossero richiusi, trazioni atte a dischiuderli. La posizione antideclive da privilegiare è indicata dall'auscultazione: nei casi di diminuzione del murmure vescicolare, silenzio respiratorio o di soffio bronchiale la zona da trattare dev'essere “allontanata dal suolo”. Anche se il tema del presente scritto è quello dell'espansione, vale la pena di notare che il polmone “più vicino al suolo” è il meno espanso (com'è disegnato nella figura 1) per ragioni dovute alla bassa negatività della P circostante, giacché è compresso dagli organi viscerali del mediastino e dell'addome, ed alle proprietà elastiche del parenchima polmonare (rappresentate dai cerchi disegnati in figura 1, tenuto presente che l'elasticità è l'inverso della compliance). Fisiologicamente questo è il polmone in grado di produrre i flussi aerei maggiori, perché, in senso figurato, è il polmone che “può essere condotto” nella parte più ripida della curva del grafico 2. In questa porzione della curva V/P a “piccole” variazioni di P corrispondono “grandi” variazioni di volume (V) cui fanno seguito “grandi” Sanità Notizie spostamenti d'aria. La posizione prona - talvolta guardata con diffidenza dagli operatori sanitari - consente l'espansione delle zone polmonari tendenzialmente esposte al pericolo dell'atelettasia durante la protratta permanenza dei pazienti nel letto. Oltre a permettere l'espansione delle regioni posteriori dei polmoni, la stazione prona ha una proprietà saliente: quella di produrre un netto miglioramento del rapporto ventilazione/perfusione (Ve/Q). È noto che in ortostatismo nelle regioni apicali “Ve” eccede “Q” e all'opposto nelle regioni basali “Q” eccede “Ve”, cosicché il rapporto Ve/Q più vantaggioso è quello proprio delle zone intermedie dei polmoni. Per ragioni di meccanica ventilatoria e di emodinamica, la cui trattazione oltrepassa i limiti del presente scritto, in posizione prona quest'area “intermedia”, di rapporto Ve/Q ottimale, si amplia rispetto al volume totale dei polmoni. Si nota dunque, in posizione prona, un miglioramento dei valori dati dall'emogasanalisi, miglioramento che si protrae per alcune ore dopo il ritorno alla posizione supina (a questo proposito si vedano gli studi di Luciano Gattinoni et al.). . figura 2 17 n. 1 • Luglio 2010 18 PREMESSA Lavoro di rete, sviluppo di comunità, prevenzione del disagio, promozione ed educazione alla salute e al benessere …sono tutti ambiti in grande sviluppo sia da un punto di vista teorico che applicativo. Tutti richiamano ad un'interpretazione ecologica, sistemica e complessa della realtà. A diversità dell'approccio clinico centrato sul singolo individuo, in questi ambiti l'attenzione viene posta maggiormente sull'interazione individuocontesto sia nella definizione dell'oggetto di studio, sia nell'individuazione dell'intervento più opportuno per affrontare il “problema” o il bisogno individuato. Tradizionalmente la professionalità dello psicologo, anche nell'immaginario collettivo, è più identificata con l'approccio clinico e particolarmente nel trattamento individuale, anche se già dalla metà degli anni 50 in Inghilterra i primi studi antropologici tentarono di descrivere l'importanza della rete sociale e personale nella strutturazione della personalità individuale. Per quanto riguarda la psicologia fu sicuramente la teoria del campo di lewiniana memoria ad incidere maggiormente e ad informare quegli ambiti sopra citati. Secondo quella teoria, infatti, ogni evento è determinato dall'insieme di fattori presenti all'interno del campo psicologico. Con questo termine Lewin intende la totalità dei fattori (individuali ed ambientali) in relazione di interdipendenza in un dato momento: il campo è concepito come un sistema di forze la cui interazione dinamica origina fenomeni sociali e comportamenti individuali. Il comportamento è funzione della persona e dell'ambiente, secondo la nota formula C=f (P,A) che sintetizza efficacemente l'orientamento ecologico e sistemico della teoria lewiniana. La relazione tra P ed A deve perciò essere intesa in termini di una transizione continua e reciproca , piuttosto che come un rapporto lineare di causa ed effetto. In queste premesse teoriche hanno trovato radice diversi filoni ed interventi applicativi, fra cui la psicologia di comunità, la psicologia della salute ed il lavoro di rete. L'attenzione alla prospettiva sistemica era già stata sviluppata da altre scienze, ad esempio nella cibernetica, ed in tutte l'elemento comune era rappresentato dallo spostamento del focus dal micro al macro. Questa precisazione appare tanto più opportuna quanto più spesso ci si confronti con professionalità ed operatori che, specie a livello pubblicoistituzionale, ritengono ancora che il ruolo elettivo dello psicologo sia quello clinico, preferibilmente della relazione diadica, e considerino di “seconda scelta” tutto ciò che ha a che fare con livelli di “Rivoluzione copernicana” Sanità Notizie Il Ser.T. dell’ASL2 Savonese ha aderito al progetto “Religo” della regione Lombardia che ha previsto due anni di lavoro e di formazione del personale. Il ruolo dello psicologo in una comunità non più intesa come bacino di utenza ma come attore sociale costituito da più soggetti con i quali relazionare anche fuori dal proprio servizio. Sul territorio della nostra provincia sta nascendo una rete di conoscenze e di collaborazione fra i diversi attori del pubblico e del privato, del sanitario e del sociale coinvolti nella prevenzione delle dipendenze e promozione del benessere. Rachele Donini Responsabile S.S. Attività di Prevenzione S.C. Ser.T., ASL 2 Savonese lettura più ampia e sistemica. A tale impostazione culturale contribuiscono anche i percorsi formativi tesi ad assegnare maggiore importanza al ruolo clinico e meno a quello sistemico. La complessità del mondo attuale, tuttavia, richiede di affinare sempre più modelli interpretativi ampi e che tengano conto della confluenza di più saperi. Il presente vuole essere un contributo alla diffusione e alla visibilità di un ruolo psicologico che può esplicarsi in ambiti non esclusivamente clinici e forse non ancora culturalmente riconosciuti come propri dello psicologo. Ci si propone di evidenziare come specificamente le competenze relazionali, comunicative e di mediazione che dovrebbero caratterizzare il profilo dello psicologo possano essere utilmente impiegate per agevolare l'interazione individuo-contesto, contribuendo a creare ambienti e climi che promuovano il benessere individuale e sociale delle persone. LA REALTA' PUBBLICOISTITUZIONALE: L'ESEMPIO DEL SERT DELL'ASL 2 SAVONESE. La riflessione sviluppata in questi anni all'interno dell'Area Dipendenze dell'ASL 2 Savonese relativamente alle modalità di risposta ai problemi della dipendenza ha messo in risalto l'importanza, per gli obiettivi di cura e prevenzione, di allargare il campo di intervento inserendo, accanto all'approccio centrato sul singolo individuo, una prospettiva che coinvolga il contesto sociale e la cultura in cui le persone vivono. Ci si è resi conto che la grande diffusione sociale nell'uso, abuso e dipendenza da sostanze psicoattive era tale da dover abbandonare un paradigma interpretativo ed esplicativo che facesse riferimento esclusivamente al “disagio sociale” e/o al “disturbo individuale”, per assumerne un altro che contribuisse a spiegare la “normalizzazione” nell'uso di sostanze, riconoscendo a questo termine sia un valore statistico che culturale. La prospettiva quindi è andata via via estendendosi ed ampliandosi per arrivare a studiare e ad accogliere modelli esplicativi che dessero ragione dell'ampliamento del fenomeno e permettessero di affrontarlo in termini più obiettivi e realistici relativamente alla cultura e al sistema sociale attuale. Ci si è allora rivolti verso studi e teorie che permettessero di leggere i comportamenti individuali mettendoli in relazione al contesto sociale di appartenenza e alla cultura di riferimento. L'ottica quindi si è necessariamente spostata dal piano esclusivamente individuale e clinico per ampliarsi verso una prospettiva più sociale e di comunità. In questo percorso di ricerca degli strumenti più idonei per affrontare il tema delle dipendenze, di particolare aiuto è stato lavorare con altri servizi territoriali di altre regioni italiane, ed in particolare con la Lombardia, che già aveva sviluppato una metodologia di intervento rispetto alla prevenzione delle dipendenze fondata sul lavoro di rete e sulla moltiplicazione dell'azione preventiva. Il progetto da loro promosso, denominato progetto “Religo” e a cui ha aderito il Ser.T. dell'ASL 2 Savonese, ha previsto 2 anni di lavoro e di formazione del personale, finalizzati a creare all'interno dei territori partecipanti una rete di integrazione socio-sanitaria tra le diverse realtà n. 1 • Luglio 2010 istituzionali e del privato sociale per la prevenzione delle dipendenze. Grazie a questo progetto si è iniziato a tessere sul territorio provinciale savonese una rete di conoscenze, collaborazione e progettazione tra i diversi attori del pubblico e del privato, del sanitario e del sociale, a diverso titolo coinvolti nella prevenzione delle dipendenze e promozione del benessere. In questa azione di creazione e mantenimento della rete, il ruolo dello psicologo nelle sue capacità di relazione, di mediazione, di comunicazione è stato particolarmente utile e ha permesso ad attori prima sconosciuti di mettersi in relazione. Ci si è resi conto dell'importanza, ai fini di un coinvolgimento nella rete, di sostenere la motivazione dei partecipanti e di sollecitarne personalmente la partecipazione attraverso contatti non lasciati solo alle comunicazioni formali. Anche nel lavoro di rete la relazione umana, come peraltro nel lavoro clinico, ha dimostrato di essere il fattore fondamentale per una buona riuscita dell'intervento. Sempre grazie al progetto “Religo” si è approfondita la conoscenza della letteratura nazionale ed internazionale in tema di prevenzione delle dipendenze e di promozione del benessere e ci si è resi conto di come la progettazione di interventi di contrasto alla diffusione di sostanze avesse a sostegno evidenze di efficacia e studi scientifici e teorici dapprima ignorati. Le diverse strategie di prevenzione presentate nei documenti internazionali (WHO, NIDA, N.U., CSAP, EMCDDA) rivestono efficacie preventive diverse, a seconda dei contesti e delle modalità con cui vengono implementate. Si è quindi capita l'importanza di calibrare gli interventi sulla base della specifica realtà locale in cui si va ad intervenire, e solo dopo averne compreso la natura con un'approfondita comprensione dei dati epidemiologici ed una rappresentazione sociale del fenomeno offerta dagli stakeholders di quella particolare comunità. L'importanza della rete degli stakeholders sul tema di nostro interesse, le peculiarità della comunità territoriale, l'importanza della prevenzione e della promozione del benessere. Questi concetti ci hanno progressivamente avvicinato all'approccio teorico ed applicativo della Psicologia di comunità e a progettare gli interventi tenendo conto dello sviluppo e dell'empowerment delle comunità territoriali in cui i nostri dati ci segnalavano la presenza di criticità e/o la diffusione nell'abuso e nella dipendenza da sostanze. Si è posta a quel punto l'esigenza di una formazione specifica degli operatori, in particolar modo degli psicologi, di provenienza essenzialmente clinica e centrati sul lavoro individuale, per acquisire una formazione che offrisse modelli e strumenti di lavoro più duttili, Sanità Notizie “Rivoluzione copernicana” flessibili e tarati sull'esigenza di lavorare con diversi gruppi di persone in contesti di vita e di normalità, non caratterizzati da una patologia specifica. Non è esagerato affermare che, per il background formativo di buona parte degli operatori impegnati nel settore, la formazione abbia rappresentato una “rivoluzione copernicana”. Lo sforzo infatti è stato quello di passare dalla concezione di comunità intesa come bacino di utenza alla comunità intesa come attore sociale, da una concezione del soggetto come utente ad un soggetto che agisce, partecipa, produce, cambia, da un'idea di servizio come centro di prestazioni ad una concezione dove il centro, il luogo dove incontrare le persone è fuori dal servizio, nella comunità, da una concezione dell'operatore come esperto che offre prestazioni ad un'idea di operatore facilitatore delle interazioni nella comunità, da una concezione dell'operatore come “problem solver” ad una concezione dell'operatore come “problem poser”. Gli inizi della sperimentazione non sono stati facili, specie per il timore di giocarsi in un ruolo non più protetto dal setting psicoterapeutico, ma segnato dall'indeterminatezza e dalla variabilità dei diversi contesti, dall'impossibilità di offrire prescrizioni certe e dall'esigenza di riformulare continuamente le rappresentazioni per offrirle agli interlocutori non come risposte al problema posto, ma per sollecitare continuamente le risorse interne alla comunità affinchè potesse autonomamente dar risposta ai propri bisogni. Si è progressivamente fatta strada la consapevolezza che il nostro ruolo come operatori e come Servizio pubblico per le Dipendenze era di facilitare le interazioni tra tutte le realtà del pubblico e del privato presenti sul territorio e di sostenere l'intero processo di attivazione delle comunità territoriali coinvolte. In molti casi abbiamo funzionato come “tessuto connettivo”, come “catalizzatori” di processi di interazione tra realtà dello stesso territorio che non si conoscevano tra loro e che nel reciproco riconoscimento hanno saputo creare sinergie e progettualità che hanno potenziato le reciproche azioni di prevenzione del disagio e di promozione del benessere per quella particolare realtà territoriale. Certo non è stato facile all'inizio resistere alla tentazione di offrire le nostre risposte ed i nostri punti di vista sulle domande che ci venivano poste. Talvolta il nostro tentativo di riformulare le domande e di restituirle all'interlocutore per far sì che si attivasse una personale ricerca di risposte e di soluzioni è stata interpretato come una nostra incapacità tecnica di fornire soluzioni e di fare il nostro lavoro, ma la tenacia nel mantenere l'attenzione focalizzata a potenziare le risorse della comunità e a sostenere gli attori del territorio ha permesso che si sviluppassero processi di cittadinanza attiva e di partecipazione, di presa di coscienza e di desiderio di agire in sinergia con le forze territoriali che altrimenti sarebbero probabilmente rimaste ancora sopite. Lavorare in rete, promuovendo salute ed avendo l'attenzione a sviluppare e potenziare le comunità territoriali non è certo facile, non solo per le persone e le dinamiche con cui ci si trova a lavorare, ma anche per la considerazione con cui spesso colleghi ed operatori guardano a questo tipo di lavoro. Specie nell'ambito pubblico-istituzionale, ancora intriso di quella cultura “servizio-centrica”, è difficile far comprendere che i bisogni si intercettano fuori, sui territori; che il linguaggio per relazionarsi non è solo quello degli “addetti ai lavori”, ma è anche quello della gente, che la definizione del “problema” non può essere solo del tecnico, ma non può che essere partecipata e derivare dall'ascolto del ”paziente”, che per prevenire bisogna rafforzare i fattori protettivi e non solo limitare i rischi, che una occasione di incontro piacevole come può essere la festa di paese può rappresentare un intervento”terapeutico” per una comunità in quanto rafforza i legami e contribuisce a rinsaldare il tessuto sociale: fattori che sono scientificamente riconosciuti come efficaci nella protezione contro lo sviluppo di disagi sociali di vario tipo. In tutti questi progetti, il ruolo dello psicologo appare fortemente elettivo, purchè riesca ad uscire fuori dai limiti angusti (per questo tipo di intervento) della stanza del colloquio clinico. La complessità insita nei lavori e nelle riflessioni sopra evidenziate può essere utilmente affrontata dallo psicologo grazie ad una formazione che insiste sull'importanza della relazione umana per mediare qualsiasi tipo di contenuto, sulle capacità comunicative che dovrebbero contraddistinguere questa figura professionale e sulla capacità di tirare i fili di una rete che va continuamente curata e mantenuta affinchè non si smagli e perda quindi la funzione di connessione e di contenimento che le è propria. Bibliografia: Lewin K., Field theory in social science, Harper & Row, New York (trad. it. Teoria e sperimentazione in psicologia sociale, Il Mulino) Francescato D., Tomai M., Girelli G., Fondamenti di psicologia di comunità, Carocci Leone l., Prezza M., Costruire e valutare i progetti nel sociale, Franco Angeli L.Leone, C.Celata, Per una prevenzione efficace, Il sole 24 ore. 19 n. 1 • Luglio 2010 Dati attività Pronto Soccorso Savona - Cairo Il 2009 è stato un anno di superlavoro per il pronto soccorso del San Paolo di Savona ed del San Giuseppe di Cairo Montenotte. E' il momento dei bilanci e i primi dati dimostrano che gli accessi dell'anno si dovrebbero attestare su una cifra superiore ai 57000 a Savona e circa 12000 a Cairo. A Savona il pronto soccorso Generale e Traumatologico ha ricevuto 43984 pazienti, 9870 sono stati visitati dal Pronto Soccorso Pediatrico ed il Pronto Soccorso OstetricoGinecologico ha avuto 2606 accessi da giugno a dicembre. A questi ultimi andranno aggiunti gli accessi ostetrico-ginecologici del periodo gennaio – maggio che sono registrati su cartaceo. Analizzando un po' più in dettaglio i flussi dei nostri pazienti e le caratteristiche del lavoro possiamo vedere che Il Pronto Soccorso Generale e Traumatologico ha registrato un incremento di oltre 500 pazienti rispetto all'anno precedente ( 43984 vs 43459) e che il maggior aumento si è avuto soprattutto dopo l'apertura dei nuovi locali del Pronto Soccorso. Questo aspetto è abbastanza giustificato dal fatto che si è offerto ai cittadini un miglior servizio in termini di accessibilità, accoglienza ed accesso alle indagini diagnostiche. I dati di attività sono riportati in tabella 1. Per quanto riguarda i codici colore il 2% di codici rossi ed il 17% di codici gialli sono percentuali molto significative nel testimoniare la criticità del lavoro. Interessante osservare che il 27% circa dei pazienti afferisce in orario notturno e questo spiega bene il costante affollamento della struttura con un lavoro che non conosce pause.Nei letti di Osservazione Breve Intensiva sono stati gestiti in un anno 4922 pazienti dei quali oltre l'85% è stato dimesso entro le 24 h dopo aver escluso patologie di rilievo in atto. 488 pazienti sono stati ricoverati nei 3 letti di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza di cui è dotato il Pronto Soccorso. 20 Sanità Notizie Un 2009 di superlavoro per il Pronto soccorso degli ospedali “S. Paolo” e “S. Giuseppe”. A Savona gli accessi sono stati 57.000 di cui quasi 10.000 al Pediatrico, mentre a Cairo Montenotte hanno sfiorato i 12.000 E’ prevista una domanda sempre più crescente e pressante in termini di pretese e il medico dovrà trovare un giusto equilibrio tra buona pratica e una medicina difensiva che sembra prendere il sopravvento. Stefano Bosio Direttore S.C. Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Paolo di Savona Amnon Cohen Direttore S.C. Pediatria e Neonatologia, Ospedale San Paolo di Savona Salvatore Garzarelli Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia, Ospedale San Paolo di Savona Francesco Maritato Resp. S.S.D. Accettazione - Pronto Soccorso Ospedale S. Giuseppe Cairo Montenotte Roberto Lerza Direttore S.C. Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza Ricordiamo anche che il Pronto Soccorso Traumatologico, aperto 12 h al giorno nei feriali e 6 h nei prefestivi, ha visitato una media di circa 25 pazienti al giorno oltre all'attività di consulenza registrando anch'esso un aumento di attività : 7227 sono stati i pazienti visitati come primo accesso al Pronto Soccorso Traumatologico. Particolarmente intensa è stata anche l'attività del Pronto Soccorso Pediatrico che offre disponibilità per i piccoli pazienti sulle 24 ore tutti i giorni della settimana nei bei locali organizzati nel nuovo pronto soccorso. In un anno sono state sfiorate le 10000 visite e i dati sono riportati nella tabella 2. E' interessante notare che la percentuale di pazienti di nazionalità straniera è stata ben del 16,3% e soprattutto che nelle ore pomeridiane e notturne il flusso dei piccoli pazienti è stato particolarmen- te significativo: ben il 35% dei pazienti è stato visitato il pomeriggio ed il 30% circa in orario notturno. Questo si spiega con il fatto che i bambini vengono spesso accompagnati dai genitori all'ospedale una volta concluso l'orario dell'asilo o della scuola oppure quando il genitore è libero dal lavoro. L'apertura del pronto soccorso nelle ore notturne viene quindi certamente incontro alle esigenze delle famiglie. Gli accessi del 2009 al Pronto Soccorso di Cairo Montenotte sono stati 11997 e cioè 544 in più rispetto al 2008. Il miglioramento dell'organizzazione del pronto soccorso, avviato nel 2009, prevede l'effettuazione di un triage più adeguato e l'utilizzo più appropriato dei 3 letti di Osservazione Breve Intensiva. Questo renderà e sta già rendendo la struttura più accogliente e n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Dati attività Pronto Soccorso Savona - Cairo più sicura per i cittadini valbormidesi. Alcuni dati di attività sono presentati in tabella 3. Si può senz'altro affermare che il flusso di pazienti del 2009 è più alto mai raggiunto da sempre al San Paolo. Il dato non sorprende più di tanto in quanto è in linea con l'incremento osservato anche nelle altre strutture di Pronto Soccorso in Liguria . Anche la tendenza nazionale è quella di un lento ma progressivo incremento del numero di pazienti che si rivolge alle strutture di emergenza per i suoi bisogni di salute. Alla base di questo fenomeno che sembra inarrestabile nonostante gli sforzi delle varie amministrazioni , vi sono diverse motivazioni che sono di ordine demografico, epidemiologico , sociale e non è da trascurare l'impatto indotto dai mass media sulla percezione del bisogno di salute da parte dei cittadini. Infatti è innegabile che l'incremento dell'età media e delle pluripatologie abbia grande influenza su questo fenomeno . Inoltre il pronto soccorso offre una facile accessibilità ed un basso costo delle prestazioni e quindi è punto di riferimento per l'indigenza e tutti i suoi riflessi sulla salute oltre che per la popolazione extracomunitaria che spesso ha anche una scarsa conoscenza della organizzazione del nostro SSN e quindi trova più immediato e facile rivolgersi alle strutture di emergenza. Anche la medicina territoriale sta vivendo un momento di crisi sia per la lunghezza delle liste di attesa, sia per il cambiamento di mentalità da parte della popolazione che , spesso sotto l'influsso dei mass media, avverte un grande bisogno di tecnologia e tende a trovare più rassicurante e soddisfacente l'esecuzione di una indagine diagnostica piuttosto che una visita ed un rasserenante colloquio con il proprio medico di base. A meno di radicali cambiamenti nel sistema i dati e la letteratura ci dicono che le amministrazioni dovranno farsi trovare pronte ad affrontare una domanda sempre crescente e sempre più pressante in termini di pretese. La sfida per il medico di pronto soccorso sarà quella di trovare un equilibrio giusto tra la buona pratica clinica sostenuta dalle linee guida e la medicina difensiva che negli ultimi tempi sembra prendere il sopravvento. Tabella 1 ATTIVITA DI PRONTO SOCCORSO 2009 Ospedale San Paolo Savona Tabella 2 ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO 2009 Ospedale San paolo Savona totale accessi numero totale: 9.870 57.000 Generale e Traumatologico Pediatrico Ostetrico-Ginecologico 43984 9870 3146 codice bianco: codice verde: codice giallo: codice rosso: Generale e Traumatologico Accessi totali Pronto Soccorso Trauma Ricoveri Oss. Breve Intensiva Ric da Oss. Breve Int 43984 7227 (16,4%) 7241 (16,46%) 4992 637 (12,9%) italiani: 83,7% stanieri: 16,3% Codici colore Rosso Giallo Verde Bianco Blu (Amb MMG) 2% 17% 49,3% 31,1% 1,3% Orario 8-14 14-20 20-8 40% 33% 27% ricoveri 615 (6,2%) 22,11 % 73,78 % 3,96% (391) 0,15% (15) orario di accesso dalle 00.00 alle 07.59: 9,4% dalle 08.00 alle 13.59: 33,4% dalle 14.00 alle 19.59: 35,4% dalle 20.00 alle 23.59: 21,8% italiani: 89% stranieri 11% (2182) (7282) (154 /h/anno) (550,2 /h/anno) (582,5 /h/anno) (537 /h/anno) dalle 20.00 alle 21.59: 12,9% (638 /h/anno) italiani: 89% stranieri: 11% dalle 22.00 alle 23.59: 8,9% (437 /h/anno) italiani: 84,3% stranieri: 15,7% Tabella 3 ATTIVITA' DI PRONTO SOCCORSO - Ospedale San Giuseppe di Cairo M. Accessi totali Ricoveri Oss Breve Intensiva 11997 1927 (16%) 1039 Codice colore Rosso Giallo Verde Bianco 1% 14,9% 68,1% 16 % 21 n. 1 • Luglio 2010 22 Evoluzione verso trattamenti conservativi In chirurgia oncologica senologica negli ultimi anni si è assistito ad un'evoluzione verso trattamenti conservativi. È infatti ormai accertato che il criterio oncologico da rispettare nella asportazione del tumore mammario è quello di garantire un margine di sezione chirurgica in tessuto sano. Nella maggioranza dei casi in cui non esiste infiltrazione carcinomatosa del complesso areolare è quindi indicata la realizzazione di una semplice “lumpectomy” (asportazione del tumore e di una piccola quantità di tessuto mammario circostante sano) o di una quadrantectomia (caso in cui si asporta una porzione di tessuto mammario corrispondente ad un intero quadrante). Inoltre l'applicazione della tecnica del linfonodo sentinella ha ridotto drasticamente il numero di linfoadenectomie ascellari. La linfoadenectomia viene infatti eseguita solo se sono presenti cellule tumorali nel linfonodo sentinella. Il risultato di questi progressi è il fatto che attualmente sempre più spesso il trattamento di un carcinoma mammario si riduce ad un intervento resettivo limitato ad una porzione di ghiandola mammaria. Questa tendenza si riscontra anche nella nostra casistica operatoria. Su una media di 150 pazienti all'anno operate per carcinoma in oltre l'80% dei casi è stata eseguita una quadrantectomia. L'analisi di questi dati ci ha portato a eseguire una revisione della letteratura che ha riscontrato un dato interessante, cioè la sempre più diffusa esecuzione di interventi conservativi, la riduzione della degenza postoperatoria, ma il quasi esclusivo impiego dell'anestesia generale. L'anestesia generale non è però scevra da complicanze e controindica la dimissione durante la giornata operatoria al fine di portare a termine il monitoraggio del paziente. Non sono rare le complicanze respiratorie, cardiocircolatorie e meccaniche legate all'intubazione. Altri metodi di anestesia vengono raramente applicati. L'anestesia locale è riservata alle patologie benigne ove è necessario anestetizzare solo una ridotta quantità di tessuto. Anche l'anestesia loco regionale, cioè l'anestesia dell'intera regione toracica anteriore, non ha incontrato diffusione. Quest'ultimo dato è legato al fatto che l'anestesia della regione mammaria richiede un blocco nervoso da T2 a T6 con il rischio di pungere inavvertitamente la pleura e causare un pneumotorace iatrogeno. Nella nostra esperienza iniziale abbiamo avuto modo di utilizzare occasionalmente questa metodica in 5 pazienti ove era controindicata un'anestesia generale (comorbidità gravi associate) o una anestesia locale (neoplasia voluminosa). Abbiamo eseguito il blocco nervoso con ausilio del controllo ecografico al fine di minimizzare il rischio di pneumotorace. La metodica ci è sembrata semplice da realizzare, da cui l'idea di estenderne Sanità Notizie L'importanza dell'anestesia locoregionale nella chirurgia oncologica della mammella Andrea Mazza Dirigente Medico S.C. Anestesia Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure Brunello Brunetto Direttore S.C. Anestesia Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure Valentino Durante Resp. S.S. Dipartimentale Chirurgia Oncologica a prevalente indirizzo senologico Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure Carlo Spirito Dirigente Medico S.S. Dip.le Chirurgia Oncologica a prevalente indirizzo senologico Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure Sara Bersano Dirigente Medico S.C. Anestesia Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure l'utilizzo in uno studio prospettico e controllato al fine di approfondire alcuni aspetti e valutare eventuali vantaggi in termini di ulteriore riduzione della degenza e miglioramento del dolore postoperatorio. Da gennaio a agosto 2009 sono state reclutate in questo studio di fattibilità 25 pazienti affette da carcinoma mammario per le quali era indicata una quadrantectomia. Per l'esecuzione della resezione mammaria è sempre stato impiegato il bisturi ad elettrocuzione. Non abbiamo mai osservato complicanze e le pazienti hanno riferito una buona soddisfazione generale con riferimento al controllo del dolore durante e dopo l'intervento. Solo in due casi è stato necessario somministrare intraoperatoriamente una piccola dose di benzodiazepine. Si trattava di pazienti in cui la neoplasia era in vicinanza della fascia del muscolo grande pettorale. Lo studio preliminare di fattibilità, concluso, i cui risultati sono in fase di pubblicazione scientifica, ci ha permesso di stabilire che la tecnica è di semplice realizzazione, riproducibile e sicura. Da settembre 2009 abbiamo quindi iniziato in collaborazione con il centro Trial dell'IST di Genova, un secondo studio controllato, ora randomizzato, di confronto con la metodica classica di anestesia generale. In questo studio sono state arruolate ad oggi 21 pazienti su un totale previsto di 120. Per ogni paziente viene compilata una scheda di registrazio- ne dei seguenti parametri: data di nascita, prime tre lettere del cognome, indice di massa corporea, tipo di anestesia; ogni 2 ore vengono controllati e riportati al fine della discussione scientifica, il VAS (scala di valutazione del dolore da 0 a 10), la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, l'eventuale assunzione di farmaci antidolorifici o antiemetici, la mobilizzazione della malata e la dimissibilità a 6 o 24 ore. Nel postoperatorio è stato registrato un VAS medio di 0.2 all'uscita dal blocco operatorio e di 1.6 a 6 ore. L'anestesia loco regionale non ha avuto effetti collaterali (nausea o sintomi neurologici) e le pazienti son state tutte mobilizzate nelle prime ore. Grazie all'anestesia loco regionale la dimissibilità si è ridotta, passando da 24 a 6 ore, consentendo il ricovero in regime di Day Surgery piuttosto che One Day Surgery. Le sole pazienti a non essere state mobilizzate nelle prime ore sono state quelle che presentavano importanti patologie associate (demenza senile, patologia respiratoria importante, età molto avanzata) o che avevano richiesto una sedazione intraoperatoria per ansiolisi. I risultati finora acquisiti, pur se parziali, sono molto incoraggianti e ci portano a pensare che i blocchi intercostali eco guidati possano diventare una metodica di scelta per la chirurgia della mammella nella nostra realtà. n. 1 • Luglio 2010 Ulcer Days 2010 Sanità Notizie La terza edizione si terrà l’8 e il 9 ottobre a Savona e a Cairo Montenotte. Nelle date del 6 e 7 Novembre 2009 in 85 strutture sanitarie distribuite su tutto il territorio nazionale si è svolta la seconda edizione dell'ULCERDAYS ® organizzata dall'AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) in collaborazione con FederAnziani a cui ha aderito anche l'A.S.L. 2 Savonese : all'Ospedale S. Paolo di Savona la S.C. Dermatologia e all'Ospedale S. Giuseppe di Cairo Montenotte la S.S. D. Recupero Rieducazione Funzionale. Si è trattato di un momento di informazione sulle possibilità terapeutiche nel campo della riparazione delle lesioni cutanee, di promozione dei centri che si occupano della cura delle ferite così dette croniche e di sostegno del diritto che il singolo cittadino dovrebbe avere di essere curato nel migliore dei modi. Le ulcere cutanee sono lesioni (ferite) croniche, che tendono cioè a non guarire e che colpiscono principalmente gli arti inferiori o le sedi di decubito nei casi di allettamento prolungato o ad esempio in conseguenza di alcune patologie come il diabete. Le ulcere cutanee rappresentano un vero e proprio problema clinico assistenziale di crescente importanza, spesso invalidante e di difficile approccio. In queste giornate inoltre si sono svolti momenti informativi e formativi per far comprendere ai pazienti che il problema dell'ulcera ha un carattere multidisciplinare, cioè a carico di varie professionalità mediche ( Dermatologo, Chirurgo Vascolare, Diabetologo ecc.) e non mediche (Infermiere , Infermiere esperto , Podologo, Tecnici ortopedici ecc.) e che esistono sul territorio strutture dedicate. Infatti mentre è noto a tutti che L'anno scorso in 85 strutture sanitarie per due giorni i partecipanti si sono informati e formati sulle possibilità terapeutiche nel campo delle lesioni cutanee e di sostegno del diritto di ogni cittadino di essere curato nel migliore dei modi Claudio Solinas Coordinatore Infermieristico S.S.D. Rieducazione Funzionale, Ospedale Cairo Montenotte, Territorio delle Bormide Coordinatore AIUC Regione Liguria Vittorio Grosso Responsabile S.S.D. Rieducazione Funzionale, Ospedale Cairo Montenotte, Territorio delle Bormide Manuela Martolini Infermiera Ambulatorio Lesioni Difficili S.C. Dermatologia Presidio Ospedaliero Savona – Collaboratore AIUC Regione Liguria Giuseppe Santoro Direttore S.C. Dermatologia, Ospedale San Paolo di Savona Andrea Pestarino Responsabile S.S. Prevenzione Diagnosi e Cura Ulcere Cutanee Ospedale San Paolo di Savona Gaetano Romano Coordinatore Infermieristico DH/Ambulatori S.C. Dermatologia Daniela Araldi Infermiera Ambulatorio Lesioni Difficili S.C. Dermatologia Presidio Ospedaliero Savona Elena Spallina Podologa Presidio Ospedaliero Savona esistono vari specialisti per le varie patologie, non è ben chiaro da chi ci si deve recare se affetti da ulcera cutanea. Inoltre la volontà degli organizzatori è stata anche quella di sensibilizzare gli organi competenti a riconoscere l'esistenza di questa patologia. Si calcola che in Italia ci siano circa due milioni di persone affette da ulcere cutanee di varia origine: da decubito, venose, arteriose, diabetiche. Da sempre l’Associazione Italiana ulcere Cutanee si batte per il riconoscimento dei diritti dei pazienti piagati e ritiene che la collaborazione rappresenti un punto di svolta fondamentale nel tentativo di contribuire a risolvere il problema della rimborsabilità. Il report elaborato dai dati rilevati nella seconda edizione dell'ULCERSDAYS® (Novembre 2009) ha sottolineato alcuni aspetti discutibili dell'organizzazione del nostro SSN in questo campo. Il primo è la poca visibilità dei luoghi di cura. Molti operatori, che si occupano di trattamento delle Ulcere cutanee, lo fanno Segue a pag. 24 23 n. 1 • Luglio 2010 Segue da pag. 24 all'interno di dipartimenti o servizi non specificatamente dedicati. Si avverte la necessità di istituire più servizi e/o ambulatori dedicati al trattamento di questo patologia, con percorsi clinico diagnostici condivisi. Un secondo aspetto e probabilmente diretta conseguenza del primo, è la durata delle lesioni ulcerative. Il 52% dei pazienti né è affetto da oltre 6 mesi. Mentre un 20 % da oltre 2 anni. Il terzo aspetto sono i costi che i pazienti sostengono. Oltre il 27 % spende oltre 150 Euro al mese solo per medicazioni. La diffusione di tale malattia è strettamente correlata alle condizioni di vita e al livello di cultura degli individui che ne sono potenzialmente soggetti. Sono maggiormente colpite i soggetti appartenenti a fasce sociali deboli. Infatti oltre il 70% risultano essere pensionati. L'incidenza di tali lesioni tende ad essere correlata all'età del paziente (età media 70 anni) e ad altre concause di morbilità, che possono influenzare la mobilità del paziente o la circolazione, come nel caso del diabete. Drammatico è l'impatto sociale della malattia ulcerativa ( in Italia ne sono affetti oltre 2 milioni di cittadini ) in quanto non solo rende problematica l'esistenza agli ammalati, ma spesso finisce per coinvolgere pesantemente l'ambiente familiare. Basti pensare che oltre 85% dei pazienti allettati ed affetti da lesione da decubito è ricoverato presso il proprio domicilio. Il report dell'Ulcer day edizione 2008 e 2009 è disponibile sul sito www.aiuc.it . La terza edizione dell'ULCERDAYS® si terrà nei giorni 8 e 9 Ottobre 2010 dalle 8.30 alle 13.00 presso: Presidio Ospedaliero S. Paolo di Savona Ambulatorio Lesioni Difficili S.C. Dermatologia Presidio Ospedaliero S. Giuseppe di Cairo Montenotte Ambulatorio S.S.D. Recupero Rieducazione Funzionale 24 Coordinamento medico Sanità Notizie Progetto regionale di standardizzazione delle diagnosi istopatologiche per lo screening dei tumori del colon-retto L’obiettivo è il raggiungimento di un “consensus” multidisciplinare tra anatomo-patologi ed endoscopisti. Ezio Venturino S. C. Anatomia Patologica, Ospedale S.Paolo Savona L'Assessorato alla Salute, in osservanza del piano di prevenzione oncologica della Regione Liguria, aderendo all'invito dell'Osservatorio Nazionale Screening ha individuato nel mese di novembre del 2008 due patologi rappresentanti. La scelta è avvenuta di concerto con la Società Scientifica di Anatomia Patologica (SIAPEC)sez. ligure e con l'IST di Genova che svolge attività di coordinamento degli screening oncologici (DGR 855/2007). La scelta è ricaduta sul dottor. Ezio Venturino, Direttore della S.C. dell'Anatomia Patologica dell'Ospedale S.Paolo di Savona e la dottoressa Beatrice Gatteschi, Dirigente Medico dell'Anatomia Patologica dell'IST di Genova. Essi hanno così partecipato attivamente al “Corso nazionale per patologi referenti dei programmi di screening dei tumori colorettali” svoltosi a Torino nei giorni 20 e 21 novembre 2008 in analogia con il corso effettuato nel 2007 per gli endoscopisti. Successivamente Il dr. Ezio Venturino e la dr.ssa Beatrice Gatteschi, in collaborazione con la dr.ssa Luigina Bonelli epidemiologa dell'IST di Genova, hanno invitato i Direttori delle S.C. di Anatomia Patologica facenti capo ad una ASL territoriale e quindi coinvolte nei programmi di screening oncologici, a nominare un patologo referente per ciascuna struttura. Hanno aderito al'iniziativa le Anatomie Patologiche della ASL5Spezzino (Ospedale S. Andrea di La Spezia), della ASL4-Chiavarese (ospedale di Sestri levante-Chiavari), della ASL3 (Ospedale Villa Scassi e Ospedale P. Antero Micone) e ASL2Savonese (Ospedale S. Paolo di Savona). In particolare è opportuno ricordare che il patologo referente per l'ASL2 Savonese è la dr.ssa Monica Peresi mentre l'endoscopista referente è il dr. Hugo Martines. Si è così costituito, sotto il coordinamento del dr.Ezio Venturino e della dr.ssa Beatrice Gatteschi, il Gruppo Regionale dei Patologi impegnati nello screening per il carcinoma colo rettale. Gli incontri del Gruppo di Lavoro tra aprile e maggio hanno affrontato la discussione e la revisione della casistica e hanno contribuito alla promozione dell'adozione di criteri diagnostici omogenei e riproducibili con la metodologia del “Train the trainers”. E' stato raggiunto inoltre l'importante obbiettivo di redigere una ceck-list condivisa per la guida alla refertazione anatomo patologica. Altro passaggio fondamentale, nel mese di ottobre, è stato quello dell'incontro del Gruppo di Lavoro degli anatomo-patologi con il gruppo di lavoro degli endoscopisti ove si sono gettate le basi per un consensus interdisciplinare tra Patologi e Endoscopisti che andrà ad emendare le linee guida della Rete Oncologica Ligure. L'obbiettivo finale del progetto è il raggiungimento di un consensus multidisciplinare, in particolare tra Anatomo-Patologi e Endoscopisti, che consentirà di standardizzare approccio diagnostico, refertazione anatomo-patologica, modalità di prelievo endoscopico, invio dei campioni nonchè tempi e modi del follow-up nello screening colorettale in Liguria. n. 1 • Luglio 2010 Con l'obiettivo di migliorare i servizi al cittadino l'Asl2 Savonese ha stipulato con i Medici di Medicina Generale, a partire dal 2003, accordi con alcuni Centri Salute della provincia di Savona, formati da medici di medicina generale associati in Medicine di Gruppo, per svolgere l'Ambulatorio di Continuità Assistenziale il sabato, la domenica e nei festivi, dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Questo ha portato un doppio vantaggio: da una parte, grazie alla funzione di filtro, gli Ospedali sono stati alleviati da prestazioni di I° livello che avrebbero intasato il Pronto Soccorso, a discapito di interventi più impegnativi; dall'altra, tale servizio ha incontrato il pieno gradimento dei pazienti e rappresenta uno dei pochi esempi in Italia ed unico nella Regione Liguria, di reale presa in carico delle esigenze di tutti i cittadini (residenti e non), nell'ambito delle Cure Primarie, a tempo pieno, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno. Il successo di questa iniziativa, che attualmente interessa 7 Centri Salute, suddivisi equamente nei 4 Distretti dell'ASL 2 Savonese, è dimostrato dai risultati, come evidenziano i dati riportati nella tabella 1, a fronte di un totale di 70 Medici di Medicina Generale interessati. Si può, così, affermare che ogni accesso nell'ambulatorio di continuità assistenziale effettuato presso i Centri Salute sia una prestazione in meno presso il Pronto Soccorso degli Ospedali, dove si registra un notevole alleggerimento delle code. Tale risultato è stato, senz'altro, potenziato anche dall'attiva-zione dell'ambulatorio dei “codici bianchi”, gestito dai medici di medicina generale, presso il Pronto Soccorso degli Ospedali di Savona e Pietra Ligure nei giorni di sabato, domenica, prefestivi e festivi. Grazie alla sinergia di obiettivi tra l'Asl2 e i Medici di Medicina Generale, nel territorio della nostra Asl, si è potuto applicare quanto auspicato anche sul Piano Sanitario Regionale 2006-2009, cioè la necessaria decongestione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione per il generale miglioramento Sanità Notizie Assistenza sanitaria (residenti e non), con un numero rilevante di prestazioni, come risulta dai dati riportati nella tabella 2: Sono 7 distribuiti nei quattro distretti dell’ASL 2. I centri salute hanno dato risposte positive alle richieste di residenti ed ospiti della nostra provincia La funzione di filtro dei medici associati ha alleviato gli ospedali da prestazioni di primo livello. Claudia Agosti Direttore Sanitario - Asl 2 Savonese dei servizi al cittadino in una politica di gestione dei servizi sanitari sempre più vicina alle sue esigenze in termini di comodità e acces s i b i lit à logistica. anch'esse di primaria importanza, quali il Servizio CUP per le prenotazioni e riscossioni ticket, il Centro Prelievi collegato con il Laboratorio Clinico dell'Ospedale di riferimento ed, inoltre, diventano Sede degli Ambulatori Specialistici territoriali dell'ASL. Tali servizi sono rivolti a tutti i cittadini Oltre all'ambulatorio di continuità assistenziale i Centri Salute erogano, per conto dell'ASL, altre prestazioni, A partire da ottobre 2009 è stato attivato a Savona l'Ambulatorio Territoriale Integrato gestito dai Medici di Medicina Generale di Saona Sanità. Dopo il trasferimento dell'ospedale San Paolo in zona collinare (loc. Valloria), con tale ambulatorio ritorna in pieno centro città un servizio di prima assistenza medica utile a migliorare l'appropriatezza degli accessi al Pronto Soccorso ospedaliero e capace di dare un'immediata risposta ai bisogni sanitari di primo livello dei cittadini di un'area urbana ad ampia densità abitativa. Un servizio che potrà essere un utile punto di riferimento anche per i turisti in transito a Savona o per quanti vengono in città considerato il recente sviluppo di alcuni sui importanti comparti (scalo crociere, Campus Universitario, circuito artistico-culturale). Tab. 1. Cittadini che hanno fruito del servizio di continuità assistenziale dal 01-01-2009 al 31-10-2009 ASSOCIAZIONE MEDICI N° ASSISTITI ASL2 FUORI ASL2 TOTALI ALASSIO SALUTE 10.042 332 406 738 ALBENGA SALUTE 9.709 416 131 547 LOANO SALUTE 10.214 231 306 537 PIETRA MEDICA 11.103 442 350 792 FINALE SALUTE 7.996 296 366 662 CAIRO SALUTE (1 e 2) 10.682 525 25 550 SAONA SANITÀ 17.529 134 2 136 77.275 2.376 1.586 3.962 (1 e 2) * servizio attivato da ottobre 2009 TOTALI /280mila circa (pop. Prov. Savona) Tab. 2. Altri servizi ASSOCIAZIONE MEDICI CUP operazioni effettuate CENTRO PRELIEVI n °prelievi ALASSIO SALUTE 31.528 9.220 ALBENGA SALUTE 31.730 8.317 LOANO SALUTE 12.820 PIETRA MEDICA AMBULATORI SPECIALISTICI h/sett specialisti ambulatoriali 40 h/sett 2.387 (da giugno 2009) CAIRO SALUTE (1 e 2) 42.723 36 h/sett SAONA SANITÀ (1 e 2) 30.996 7.455 TOTALI 152.184 24.992 76 h/sett. 25 n. 1 • Luglio 2010 26 ll 14 novembre 2009 presso l'Aula Magna dell'Ospedale S. Paolo di Savona si è svolto l'evento formativo interdipartimentale ”Audit Clinico sulla Qualità del PAP test”. Alla realizzazione del corso hanno partecipato operatori delle Strutture Complesse Anatomia Patologica e Ginecologia-Ostetricia dell'Ospedale S. Paolo e della Struttura Complessa Assistenza Consultoriale della ASL2. E' opportuno sottolineare che operatori delle suddette S.C. fin dal 2005 svolgono periodicamente incontri nell'ottica della gestione multidisciplinare delle donne con PAP-TEST anomalo e questo approccio sta consentendo di uniformare e talora semplificare l'iter diagnostico. Nelle riunioni operative che si sono susseguite, partendo dalla conoscenza delle problematiche e delle esigenze di ciascuno, con il continuo aggiornamento, si è giunti all'utilizzazione di un linguaggio comune, all'adozione di moduli e di percorsi condivisi, all'introduzione di nuove tecniche diagnostiche e infine alla stesura di un Protocollo Aziendale per la Gestione del Pap test anomalo, che in questa sede è stato presentato ufficialmente; è stata inoltre posta particolare attenzione alle problematiche dello screening programmato del carcinoma cervicale che, come noto, nella Regione Liguria è in fase di avvio e sono state approntate schede di richiesta di pap test, delle schede di colposcopia e della check list di refertazione, attualmente in uso nella ASL2, che consentono la raccolta dei dati. L'evento formativo sulla qualità del PAP-TEST è stato quindi l'occasione per presentare il lavoro svolto, estenderlo, condividerlo e discuterlo con tutti i professionisti che a vario titolo Audit clinico - patologico Si è svolto presso l’aula magna dell’ospedale “S. Paolo” di Savona. Successo dell’evento formativo interdipartimentale sulla qualità dei pap test per semplificare ed uniformare l’iter diagnostico e clinico-assistenziale Su 8677 eseguiti nel 2008, quelli inadeguati sono stati il 4,7% Silvia Ardoino Dirigente medico S.C. Anatomia Patologica Ospedale S. Paolo di Savona Damiana De Leonardis Citologa S.C. Anatomia Patologica Ospedale S. Paolo di Savona Ezio Venturino Direttore S.C. Anatomia Patologica Ospedale S. Paolo di Savona lavorano nel settore, proponendosi di migliorare la qualità del Pap-Test, di uniformare i comportamenti, valutare l'appro-priatezza del percorso dia-gnostico e definire un percorso clinicoassistenziale condiviso fra gli operatori; nel contempo sono stati presentati i dati relativi all'anno 2008 della casistica della ASL 2, raccolti ed elaborati dall'Anatomia Patologica dell'Ospedale S. Paolo. I lavori si sono svolti in 3 sezioni moderate dal dott. Venturino (Direttore S.C. Anatomia Patologica dell'Ospedale S. Paolo), dalla dott. Pregliasco (Direttore Dipartimento MaternoInfantile) e dal dott. Zolezzi (Direttore S.C. GinecologiaOstetricia dell'Ospedale S. Corona); dopo le premesse sulle problematiche sociali (dott. Paoli - Regione Sanità Notizie Liguria, dott. Agosti Direttore Sanitario della ASL), molta attenzione è stata dedicata alla qualità del campione dal punto di vista del prelevatore e da quello del lettore (Sig. Raineri – Consultorio e Dott.ssa Ardoino- Anatomia Patologica); sono state puntualizzate le condizioni ottimali per l'esecuzione del test, le corrette modalità di prelievo, la tecnica di allestimento del vetrino, le modalità di compilazione della richiesta, le caratteristiche del vetrino e le principali cause di inadeguatezza, sottolineando il fatto che uno striscio inadeguato equivale ad uno striscio non eseguito e deve essere necessariamente ripetuto, ed infine le caratteristiche del referto, secondo le indicazione del The Bethesda System (TBS). E' stata analizzata la casistica della ASL2 relativa all'anno 2008 che è costituita da 8677 Pap test, di cui 4,7% di casi inadeguati, dato perfettamente in linea con gli standard definiti in letteratura (il TBS considera “standard raccomandato” un numero di inadeguati inferiori al 5% e “standard accettabile” un numero di inadeguati inferiori al 7%). Nella casistica presentata i casi positivi sono il 4% (352 casi). I tempi medi di risposta rilevati sono stati di 7,4 giorni, con l'80% degli esami risposti entro 10 giorni. I casi positivi, secondo le categorie diagnostiche indicate dal TBS, sono risultati suddivisi come segue, e risultano in linea con gli standard nazionali e internazionali: - ASCUS, ASC-H, AGC 184 2,12% - ASC-H 6 3,2% delle ASC - LSIL 135 1,55% HSIL 25 0,28% - Carcinoma 4 0,04% Segue a pag 27 n. 1 • Luglio 2010 Segue da pag 26 Questi dati, ovviamente, sono relativi allo screening spontaneo sulle cui problematiche è intervenuto il dott. Lugani (Assistenza Consultoriale) che, in particolare, ha ribadito la necessità di rispettare i tempi raccomandati dalle linee guida e pertanto di effettuare il Pap test ogni tre anni ed ha richiamato l'attenzione sulle problematiche peculiari di due fasce di età, quella delle adolescenti e quella delle donne >60 anni, per le quali, l'epidemiologia dell'infezione da HPV da un lato, e le modificazioni atrofiche postmenopausali dall'altro, anche in relazione ai dati della letteratura internazionale, suggeriscono l'ipotesi di adottare tempi e modalità diverse dello screening e della gestione delle eventuali anomalie del pap test. Infine si è discusso della gestione del pap test anomalo (dott. Parodi - GinecologiaOstetricia e dott. Ardoino – Anatomia Patologica Ospedale S. Paolo), con particolare riferimento al protocollo aziendale che è stato redatto e condiviso, sulla base delle linee guida della Società Italiana di Colposcopia; in quest'ultima sessione dell'audit si è approfondito il significato dell'infezione da HPV, con particolare riferimento ai ceppi ad alto rischio, e quindi il ruolo di tecniche diagnostiche ancillari, soprattutto l'HPV test che nella nostra ASL viene effettuato dal 2006, ed altre che sono in uso o che in prospettiva saranno utilizzate, e che, se correttamente integrate in un iter diagnostico complesso, permettono attualmente la corretta gestione dei casi di ASCUS, e, in prospettiva, l'individuazione, tra le lesioni di basso grado, di quelle con probabilità di progressione “Chill out” Continua l’attività di prevenzione ispirata ad un vissuto consapevole della vita notturna. Tutti al post discoteca immersi in un ambiente rilassante per prevenire incidenti stradali sulla strada di casa Maura Chiarlone Dirigente Psicologa, S.C. Ser.T Livia Macciò Resp. S.S. Alcoologia, S.C. Ser.T Francesca Romani Direttore S.C. Ser.T Dopo il successo degli operatori del Sert alle fiere e alle sagre estive e del progetto Notte e Nottambuli, che ha coinvolto i giovani all'interno dei pub, continua l'attività di prevenzione e sensibilizzazione ispirata ad un vissuto consapevole della vita notturna, sviluppata dalla S.C. Ser.T dell'Asl 2 Savonese, diretta dalla Dott.ssa Francesca Romani. Il contesto della discoteca immerge le persone in un'atmosfera il cui ritmo è cadenzato dai battiti al minuto, capace di trascinare mente e corpo ad adeguarsi alle forti percezioni sensoriali prodotte. La brusca interruzione a fine serata può causare reazioni psicofisiche e alimentare lo sfasamento in chi, magari, ha anche assunto sostanze stupefacenti e/o alcoliche. La novità è costituita dal chill-out (letteralmente "raffreddamento"), che permette un adattamento graduale al "silenzio" esterno e agisce come una sorta di tranquillante naturale. La serata pilota ha avuto luogo nel mese di febbraio presso l'Alborada di Celle Ligure dove è stata allestita una zona chillout, uno spazio di decompressione soft, per favorire la transizione dalla pista al volante. Altre serate si sono poi svolte presso la Kascia di Varazze e il locale Soleluna di Albissola Marina. Nutella party, angolo tisaneria e snack di ogni tipo, oltre alla possibilità di misurare il proprio tasso alcolico e a prendere contatto con il proprio stato di benessere fisico e psichico: tutto questo è stato messo a disposizione dei clienti della serata che hanno così potuto sperimentare un nuovo e gustoso post-discoteca, immersi in un ambiente rilassante per conciliare al meglio un sereno ritorno a casa. “Una delle questioni difficili è sensibilizzare i gestori dei locali, c'è ancora molto da lavorare, quello delle discoteche è un mondo particolare. Il passo successivo è quello di lavorare insieme, far conoscere loro i nostri obiettivi. Siamo disponibili Sanità Notizie a fare incontri di formazione con loro, proprio perché a nostro avviso progetti come la zona chill-out potrebbero poi avere vita propria, diventare parte integrante della cultura delle discoteche e per far ciò cercheremo la collaborazione con enti locali come Comune e Provincia – commenta Francesca Romani, Direttore della S.C. Ser.T dell'Asl 2 -. Le prime serate hanno visto la piena disponibilità dei gestori, è stato un buon inizio, una prima sperimentazione che speriamo rompa il ghiaccio. Un altro dei nostri obiettivi è coinvolgere giovani, studenti, ragazzi che fanno parte di associazioni perché siano presenti per applicare quella che si chiama peer-education, il metodo che utilizza giovani che hanno lo stesso linguaggio per far passare messaggi di prevenzione tra loro. Inoltre in un periodo in cui sembra aver preso campo una cultura di normalizzazione del consumo di sostanze, il Ser.T deve essere a maggior ragione aperto anche a queste realtà dove spesso avvengono consumi e comportamenti a rischio”. Il progetto, realizzato grazie a fondi ministeriali arrivati nelle Regioni mira a declinare la prevenzione anche in un ambiente sensibile e particolare come quello delle discoteche. CoopLiguria, particolarmente attenta all'educazione al consumo consapevole, tema a cui rivolge iniziative per la scuola e per le famiglie da oltre 30 anni, attraverso l'Ipercoop Il Gabbiano, ha volentieri appoggiato l'iniziativa fornendo i prodotti che verranno messi a disposizione degli ospiti. 27 n. 1 • Luglio 2010 Nasce il manuale di accreditamento La redazione della Carta italiana dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale, ispirata alla Carta europea di EACH, ha rappresentato il punto di incontro e di partenza di un'iniziativa che porta come risultato la realizzazione di questo manuale. Dall'idea di adattare la Carta Europea alla realtà sociosanitaria italiana, è nato il proficuo connubio ABIO-SIP che ha visto insieme operare i pediatri con il volontariato nell'obiettivo comune di migliorare globalmente il soggiorno in ospedale e l'accettazione delle cure per i pazienti in età pediatrica. La presentazione della Carta ai presidenti regionali della SIP accanto alla campagna mediatica di promozione, così ben condotta da Beppe Severgnirà, dei principi enunciati dalla Carta, ha sollecitato molti ospedali a dichiararsi Ospedali aderenti alla Carta Italiana dei Diritti dei bambini e degli adolescenti in Ospedale. L'idea di Rìnaldo Zanini, Segretario del Gruppo di Studio di Accreditamento e Qualità della SIP, cultore del "misurare" la qualità attraverso gli "indicatori di qualità", di applicare i Criteri della Joint Commission per verificare il reale rispetto della Carta ha portato alla realizzazione del manuale ABIO-SIP quale strumento per la certificazione degli ospedali aderenti alla Carta dei Diritti dei bambini e degli Adolescenti in Ospedale. Un vero risultato di eccellenza per ABIO, Associazione di volontariato che si dedica esclusivamente al paziente in età evolutiva, e per la Società Italiana di Pediatria che attraverso il manuale offrirà uno strumento e i parametri di qualità alle Istituzioni al fine di migliorare le strutture ospedaliere che si dedicano ai bambini e agli adolescenti. Un caloroso ringraziamento quindi a tutti quanti hanno collabo-rato, al Presidente della Fondazione ABIO, Vittorio Camelli illustre pediatra, al Segretario nazionale ABIO Regina Sironi, a Beppe Severgnini sponsor della campagna pubblicitaria, a Rinaldo Zanini, a PROGEA e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto ABIO SIP. Infine, un ringraziamento particolare va a tutto il direttivo della SIP che ha sostenuto l'investimento di questa iniziativa ai fini del benessere e della salute globale del bambino. 28 Apertura multietnica Sanità Notizie Promosso dalla Società Italiana di Pediatria e affidato materno. Più in particolare lo studio si all’Istituto di Ricerca ISPO prefigge di indagare: II generale atteggiamento dei pediatri nei confronti dell'allattamento al seno, e, per contro, in relazione all'utilizzo dei latti formulati. - la frequenza dei contatti con le mamme straniere-e loro eventuali specificità e problematiche. Coinvolti molti pediatri tramite la somministrazione di - la gestione di eventuali un questionario e un gruppo di donne di una sola area problemi legati alla lingua, culturale prestabilita. cultura, lavoro dell'utenza straniera. - le differenze che i pediatri Carla Navone notano, se le notano, tra la Direttore S.C. Pediatria e Neonatologia, pratica dell'allattamento al Ospedale S. Corona di Pietra Ligure seno delle mamme italiane e Segretario nazionale Società Italiana di Pediatria quelle delle mamme straniere. - sostenere l'allattamento al L'indagine sull'allattamento 4%) dichiarassero di non seno della mamme straniere. al seno, commissionata lo avere ricevuto nessuna Se il contributo dei pediatri scorso anno dalla Società informazione sull'allatta- risulta chiaramente fondaItaliana di Pediatria all'Istituto mento al seno; mentale e imprescindibile per di ricerca ISPO (e presentata - le mamme straniere più di indagare queste tematiche e al Congresso di Genova), quelle italiane (42% contro averne una descrizione affrontava il tema dell'atteg- 27%) pensassero che se il qualificata e attendibile, non giamento delle mamme di proprio pediatra le avesse può, allo stesso modo, bambini piccoli nei confronti sostenute dì più, loro avrebbe- mancare il contributo delle dell'allattamento al seno: ro allattato più a lungo il loro mamme di nazionalità non pratiche e tempi, ma soprat- bambino; italiana. Si tratta, ovviamente, tutto percezioni, luoghi - le mamme straniere più di di un target che va contattato e comuni, perplessità, gioie e quelle italiane (55% contro coinvolto con modalità dolori. Ne è emerso un quadro 50%) pensassero che esistono completamente diverse, per il molto interessante, variegato latti formulati dì qualità anche diverso grado di confidenza e ricco di spunti di riflessione, tra le marche meno famose. con la lingua italiana e con le che ISPO e SIP hanno deciso Le suggestioni provenienti metodologie di ricerca. Gli di raccogliere, almeno dallo studio precedente, obiettivi di ricerca relativi alle parzialmente, dando seguito insieme all'estrema attualità e, mamme straniere sono quindi talvolta, urgenza, delle diversi e riguardano, nello ai lavori di collaborazione. È nata così l'idea di approfon- tematiche legate all'inte- specifico: la relazione con il dire il tema dell'allattamento grazione e alla valorizzazione proprio pediatra di famiglia: al seno, questa volta declinato delle diversità presenti sul grado dì fiducia, empatia, per le donne straniere che si nostro territorio, hanno soddisfazione, eventuali ritrovano ad essere mamme di portato alla definizione di un problemi in generale e in bimbi piccoli qui in Italia. Lo nuovo progetto di studio che relazione all'allattamento al studio precedente aveva si propone di rispondere ad seno in particolare: informaintercettato una quota di alcune domande legate alla zioni ricevute, sostegno, donne di nazionalità non questione dell'allattamento al supporto, coinvolgimento. italiana (il 7% del campione) seno e di declinarle in - la pratica dell'allattamento al che aveva evidenziato atteg- relazione alle mamme seno (anche in relazione al giamenti e comportamenti straniere presenti oggi in proprio background culturatalvolta differenti da quelli Italia. Fondamentale appare le). delle mamme italiane - dunque il punto di vista - i sostegni all'allattamento al diciamo così - "medie". In privilegiato di chi, giorno per seno: partner, parenti, amiche, particolare, ci era sembrato giorno, sta a contatto con mamme. particolarmente interessante queste mamme e con i loro i 'luoghi' del sostegno bambini, e vive con loro all'allattamento: privati o che: - le mamme straniere più di eventuali problemi o necessi- pubblici? Consultori, corsi quelle italiane (11 % contro tà legate all'allattamento pre-parto, o famiglia, anche Uno studio per approfondire il tema dell’allattamento al seno di bimbi piccoli di mamme straniere presenti in italia Segue a pag 29 n. 1 • Luglio 2010 Segue da pag 28 allargata? il confronto con le mamme italiane: se c'è stato, in che termini, con che valutazioni. - eventuali attese e aspettative. La metodologia Data la ricchezza degli obiettivi di ricerca e la 'sensibilità' delle tematiche affrontate, il nuovo studio sarà uno studio qualiquantitativo, integrerà cioè tecniche di studio e di raccolta di dati quantitative, a tecniche di ricerca meno direttive e più aperte alPimprevedibilità dei contributi e dei risultati (tecniche qualitative). Più nello specifico, lo studio si articolerà in due diverse fasi. 1. Una prima fase, squisitamente quantitativa, avrà l'obiettivo di coinvolgere almeno 200-250 pediatri associati Sìp, tramite la somministrazione di un questionario semistrutturato. Si tratta di uno strumento di rilevazione che alterna domande le cui risposte sono precodificate e quindi chiuse, ad altre domande che rimangono invece aperte, cioè in nessun modo strutturate o preconfezionate. 2. La seconda fase dello studio, invece, sarà prettamente qualitativa, e coinvolgerà un numero ristretto (8-10 casi) di mamme straniere di una sola area culturale prestabilita. Queste mamme, che dovranno avere come unico requisito quello di avere almeno un bambino in età inferiore ai due anni e di provenire dal Paese straniero prescelto, verranno coinvolte in colloqui personali "face to face" in presenza di un mediatore culturale che possa risolvere i problemi comunicativi e linguistici e possa, soprattutto, mettere il più possìbile a proprio agio le donne intervistate. Questo studio rappresenterà uno studio-pilota, che potrà eventualmente essere replicato e ampliato ad altre etnie in un momento successivo. Attualità socio - culturale Donare il sangue cordonale significa donare la vita due volte Antonella Butini Resp. Tribunale per i diritti del malato Ponente Savonese È ormai risaputo che molte malattie ematologiche possono oggi essere guarite con il trapianto di cellule staminali contenute nel sangue cordonale. Cittadinanzattiva, con la sua rete del Tribunale per i diritti del malato, che quest'anno festeggia il suo trentennale, ha deciso di fare una campagna informativa sulla donazione del sangue cordonale. A tale scopo offre a tutte le future madri informazioni affinchè, con un gesto gratuito e che non comporta alcun rischio né per la madre né per il neonato, contribuiscano ad aumentare in maniera considerevole le scorte di questa risorsa preziosa, conservate nelle banche pubbliche, offrendo così una concreta speranza di cura a tante persone malate, in particolare ai bambini; è un atto, quindi, di generosità e al tempo stesso una sicurezza per i propri figli. Per non sprecare un'opportunità così straordinaria è necessario però che le future mamme si rendano esse stesse protagoniste in uno straordinario impegno per un salto di qualità. Cittadinanzattiva ringrazia il Lions Club Genova Albaro, che ha fornito tutti i materiali di comunicazione per questa campagna. Per saperne di più: www.crccliguria.it Sede regionale Via Col. Franceschi 42 16043 Chiavari GE tel/fax 0185.324612 www.cittadinanzattiva.it [email protected] Sede provinciale Via Ranzi, 15 17027 - pietra Ligure (SV) Sanità Notizie Qualità e sotenibilità in sanità: i medici savonesi tra i protagonisti del congresso internazionale di Grado Elio Garbarino Responsabile S.S.D. Qualità e Governo Clinico Si è concluso il 29 maggio il XX Congresso Nazionale della Società Italiana per la Qualità dell'Assistenza Sanitaria (SIQuAS-VRQ), dal titolo Qualità e sostenibilità in sanità, che si è svolto a Grado dal 27 al 29 maggio 2010. Nell'ambito delle sessioni precongressuali, è risultata elevata la partecipazione dei Medici di Medicina Generale al Convegno formativo, organizzato in collaborazione con CEF O RM ED , dal titolo: Sostenibilità, qualità e cure primarie. Di particolare rilevanza scientifica è stato il seminario del prof. John Ovretveit, consulente del Servizio Sanitario inglese e professore di Healthcare management al Karolinska Institute di Stoccolma, denominato How to decide which changes will improve quality and save money and how to implement them effectively: a research and experience based approach for leaders. Inoltre, nella sessione inerente la Qualità dell'integrazione sociosanitaria e sostenibilità, il Gruppo di Lavoro SIQuAS sulla qualità nell'integrazione dei servizi sul territorio ha illustrato gli aspetti della qualità nell'integrazione dei servizi sanitari con i servizi sociali. Del Gruppo di Lavoro SIQuAS fa parte la dott.ssa Anna Apicella come rappresentante dell'ASL2 Savonese. Fra i numerosi contributi scientifici, accettati sottoforma di poster, l'ASL2 Savonese è stata presente in diverse sessioni con ben cinque lavori e di cui se ne riporta il titolo e i principali autori: - L'AUDIT CLINICO: ESPERIENZE DI APPLICAZIONE NELLA ASL2 SAVONESE Apicella A, Agosti C, Astegiano L, Auteri ME, Esposito S, Gandolfo A, Monte B, Tomasini A, Venturino E. - SEMPLIFICARE IL PERCORSO DI CURA: IL PROGETTO DELL'ASL2 SAVONESE Garbarino E, Giovine PM, Genta G, Dessì, D, Delfino E, Agosti C. - GESTIRE IL DOLORE ACUTO POST OPERATORIO IN DAY SURGERY GRAZIE AGLI STRUMENTI DEL GOVERNO CLINICO: UN PERCORSO “SOSTENIBILE” DI MIGLIORAMENTO Monte B, Agosti C, Ingravalieri V, Pastorino G, Garbarino E. - GESTIONE EMERGENZE N E L S I S T E M A TRASFUSIONALE Panunzio V, Perata A, D'Agosta AG, Cosentino AM, Recagno V, Varaldo M, Aonzo R, Grignolio Z, Guisa N, Lanza G, Pesce S, Rocca C, Bellanca A, Poggio R, Deferrari A, Levratto G, Tomasini A. - UTILIZZO DI UN SISTEMA RFId PER LA SICUREZZA DEL P R O C E S S O TRASFUSIONALE Perata A, D'Agosta AG, Panunzio V, Cosentino AM, Recagno V, Varaldo M, Eglantina C, Aonzo R, Grignolio Z, Guisa N, Lanza G, Pesce S, Rocca C, Bellanca A, Poggio R, Deferrari A, Tomasini A. Ulteriori informazioni circa le attività della Società sono disponibili sul sito web: www.siquas.it 29 n. 1 • Luglio 2010 L'attività Chirurgica Le attività chirurgiche dell'Ospedale S. Giuseppe di Cairo Montenotte hanno una antica tradizione di qualità e di attrazione per le aree limitrofe. Oggi ben sette specialità chirurgiche operano presso l'Ospedale di Cairo ed incidono positivamente sull'abbattimento delle liste di attesa chirurgiche dell'ASL2 savonese, integrando in particolare l'attività dell'Ospedale S. Giuseppe con quelle del S. Paolo di Savona e del S. Corona di Pietra Ligure. Date queste premesse, con l'obiettivo di garantire la continuità delle attività chirurgiche, così preziose per il territorio e per l'intera ASL, è stata decisa la ristrutturazione del Blocco Operatorio dell'Ospedale. Il progetto di ristrutturazione Il presidio ospedaliero di Cairo Montenotte è stato oggetto negli ultimi vent'anni di innumerevoli interventi di ampliamento e ristrutturazione, al fine di adeguare i locali alle esigenze derivate dalle nuove attività sanitarie e dall'evoluzione delle normative e disposizioni di legge specifiche. Le attività chirurgiche vengono svolte in un reparto operatorio, posto al 1° piano nel lato nord dell'edificio, costituito da 2 sale operatorie e locali annessi. Tali sale operatorie risultano in oggi collegate al reparto di degenza della Chirurgia, posto sempre al 1° piano lato sud, tramite il corpo di fabbrica cosiddetto della “vecchia clinica” con un dislivello di quota che ha reso indispensabile la realizzazione nel corridoio di una rampa di raccordo. In caso di ristrutturazione delle attuali sale operatorie risulterebbe necessario interrompere l'attività chirurgica per molti mesi e, per motivi tecnici, organizzativi e di offerta sanitaria, tale soluzione non risulta percorribile. Dopo un'attenta analisi ed una valutazione di diverse soluzioni alternative è stato elaborato un progetto che prevede un ampliamento di circa mq. 280 in corrispondenza dello spigolo nord dell'edificio al fine di realizzare un nuovo blocco 30 Sanità Notizie Attività progettuale Investimento di 2 milioni e mezzo di euro per ristrutturare ed ampliare l’ospedale “S. Giuseppe” di Cairo Montenotte Con sette specialità chirurgiche, prestazioni ambulatoriali e diagnostiche per esterni integrate con il “S. Paolo” e il “S. Corona” svolge un ruolo prezioso per la Val Bormida e l’ASL. Morena Scurani S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing operatorio costituito da n. 2 sale e locali annessi in aderenza al reparto di chirurgia. Tale soluzione permetterà di non interrompere l'attività chirurgica che potrà continuare ad essere svolta nelle attuali sale operatorie fino ad ultimazione dell'ampliamento ed all'attivazione del nuovo reparto operatorio. Il progetto prevede altresì sempre al piano 1° la ristrutturazione di alcuni locali per la realizzazione del filtro e spogliatoi del personale nonché della centrale di sterilizzazione. Nell'adiacente reparto di chirurgia sono previsti alcuni interventi nei locali di degenza con un ampliamento (mq. 32) in corrispondenza di un terrazzo lato nord-est. Ovviamente l'ampliamento al 1° piano richiede la costruzione di un nuovo volume che permetterà di avere un corrispondente ampliamento sempre di mq. 280 ai sottostanti piani terra e seminterrato. Il progetto prevede di realizzare nei suddetti piani 2 gruppi di ambulatori al fine di ottenere nuovi spazi per tali attività sanitarie sempre più in evoluzione ed anche in prospettiva di futuri lavori nella cosiddetta “vecchia BLOCCO OPERATORIO SPECIALITA’ CHIRURGICHE S.C. Chirurgia Generale Direttore dott. Andrea Piccardo INTERVENTI ANNO 2009 433 S.C. Day Surgery Multidisciplinare Direttore dott. Vincenzo Ingravalieri S.C. Chirurgia Vascolare Direttore dott. Massimo Marabotto S.C. Oculistica Direttore dott. Mario Polvicino 165 109 attività chirurgica dal mese di settembre ‘09 S.C. Chirurgia della Mano Direttore dott. Igor Rossello attività chirurgica dal mese di settembre ‘09 37 Specialità Ortopedia - piede dott. Flavio Polliano 230 Specialità Ortopedia - spalla e ginocchio dott. Franco Martini 220 n. 1 • Luglio 2010 clinica” ove attualmente sono ubicati diversi ambulatori medici. Importo lavori: €. 2.500.000 Numero piani fuori terra: 2 Numero piani seminterrati: 1 Volume totale ampliamento: mc. 2.530 Superficie totale ampliamento: mq. 840 Sanità Notizie Attività progettuale PERIODO DI ATTIVITA' – ANNO 2009 posti letto 92+12 letti tecnici ricoveri (tra Ordinari+Day Hospital+Day Surgery) oltre 4.000 interventi chirurgici più di 1.000 prestazioni ambulatoriali per esterni (esami e visite) Prestazioni diagnostica strumentale per esterni (Rx e laboratorio analisi) circa 44.000 circa 426.000 SINTESI PROGETTO RISTRUTTURAZIONE Piano seminterrato - ingresso dal vano scala principale - zona attesa e bancone con accettazione infermieristica - ambulatori specialistici - servizi igienici per il personale e utenti - deposito Piano terra - Ingresso dall'atrio principale - Zona attesa e bancone con accettazione infermieristica - ambulatori specialistici - servizi igienici per il personale e utenti - deposito Piano Primo - Nei locali esistenti verranno realizzati: - filtro pazienti - filtri personale con spogliatoi e servizi igienici - centrale di sterilizzazione Nella parte di ampliamento: - 2 sale operatorie con locali di servizio annessi: lavaggio chirurghi, preparazione e risveglio pazienti, locale personale, caposala, deposito materiale e deposito attrezzature. 31 n. 1 • Luglio 2010 Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese Struttura Complessa Oculistica Direttore dott. Mario Polvicino Presidio Ospedaliero Savona – Cairo Anno 2009 Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing ATTIVITÀ CHIRURGICA ? Ospedale S. Paolo di Savona Più di 35 interventi a settimana circa 1600 interventi all'anno A questi si aggiungano circa 600 interventi ambulatoriali ? Ospedale S. Giuseppe di Cairo Circa 10 interventi a settimana circa 500 interventi all'anno ? ? ? Patologie maggiormente trattate: cataratta (90% interventi sul totale) glaucoma altre patologie retiniche POSTI LETTO Da 16 posti letto a 4 posti (c/o Otorinolaringoiatria) Diminuzione legata all'evoluzione delle tecniche chirurgiche che permettono un recupero postoperatorio più veloce ed una degenza più breve, limitata a qualche ora. Quasi la totalità degli interventi viene effettuata in giornata, in regime di One day Surgery. Il paziente torna in Ospedale o in ambulatorio solo per i controlli previsti nel programma di follow up personalizzato. VISITE ED ESAMI AMBULATORIALI circa 26.000 TOTALE (ATTIVITÀ DIAGNOSTICA) 17.500 visite presso Ambulatorio oculistico (degenti + esterni) 8.500 visite presso l'Ambulatorio di Ortottica (bambini + ipovisione) 32 DESCRIZIONE ATTIVITÀ Il reparto di oculistica dell'Ospedale San Paolo di Savona è un centro di eccellenza per la diagnosi e la cura delle patologie oculari. Il dr. Polvicino dirige un equipe medica altamente qualificata, costantemente aggiornata ed addestrata ad eseguire interventi di microchirurgia oculare estremamente complessi e sofisticati; questo anche grazie Sanità Notizie alla più completa dotazione di macchinari di ultima generazione che sono stati messi a disposizione in parte dall'amministrazione ed in parte grazie alle donazioni ricevute dalla Fondazione “A. De Mari” di Savona. La chirurgia della cataratta costituisce numericamente la maggior parte degli interventi eseguiti per l'elevata incidenza di questa patologia a carico della popolazione ultrasessantenne. Presso il reparto savonese l'intervento viene eseguito con le ultime tecniche chirurgiche che consentono di ottenere un recupero funzionale praticamente immediato senza alcun dolore per il paziente. Inoltre con l'utilizzo delle lenti intraoculari di ultima generazione si possono ridurre al minimo gli stress chirurgici effettuando delle microincisioni sotto i 2,8 mm di dimensioni. Per eseguire la preparazione preoperatoria il reparto è stato ultimamente dotato dello “iol master” ovvero di un laser estremamente preciso per il calcolo della lente intraoculare da impiantare e del biomicroscopio per la conta delle cellule endoteliali per poter evidenziare eventuali complicazioni specifiche caso per caso. Intraoperatoriamente vengono poi utilizzati macchinari estremamente precisi e delicati ed in particolare l'utilizzo di strumenti chirurgici monouso. Grazie a queste tecnologie ed alla preparazione tecnico scientifica dei medici i rischi chirurgici vengono ridotti al massimo. Dal settembre 2009 inoltre gli interventi con gli stessi strumenti chirurgici vengono eseguiti anche presso la struttura ospedaliera di Cairo Montenotte con frequenza settimanale. Presso il reparto vengono poi eseguiti interventi complessi di chirurgia vitreo retinica per la cura di molte patologie gravi come il distacco della retina, la retinopatia diabetica, l'emovitreo (occhio pieno di sangue), le membrane epiretiniche ( che determinano distorsioni permanenti della vista), i traumi oculari con corpi estranei ritenuti, tutte patologie di minor frequenza rispetto alla cataratta ma estremamenti gravi per la funzione visiva del paziente che ne soffre, molto spesso si tratta di vere e proprie urgenze chirurgiche. Il reparto è dotato di un vitrectomoad elevata velocità di taglio, di un sistema di visualizzazione a grande campo per poter permettere al chirurgo di avere la più completa visione del campo operatorio, di un endolaser argon per l'utilizzo della terapia laser intraoperatoria, del sistema di approccio chirurgico a 20 e 23 gauge che consente di eseguire interventi mini invasivi con un conseguente recupero funzionale veloce e ridottissimi fatti infiammatori postoperatori. Sono inoltre a disposizione dei chirurghi vari set di ferri moltoso fisticati, delicati ed estremamente costosi. Oltre al campo chirurgico, fiore all'occhiello del reparto sono gli ambulatori dedicati a: A. retina medica, B. glaucoma, C. ipovisione D. ortottico. A ) L'Ambulatorio dedicato alla retina medica è dotato dei più moderni macchinari a disposizione, fra questi vi sono due OCT (la tac dell'occhio) uno dei quali ad alta definizione di immagine per ottenere scansioni della retina perfette. Due fluorangiografi digitalizzati e interfacciati con i computer per l'immagazzinamento dei dati. n. 1 • Luglio 2010 Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese “Cirrus HD-OCT” Spectral Domain Technology donato dalla Fondazione “A. De Mari” Per la cura delle patologie retiniche non chirurgiche l'avanguardia assoluta è rappresentata dal laser Pascal, unico reparto ad averlo in dotazione in Liguria e basso Piemonte, che consente di eseguire trattamenti velocissimi ed estremamente precisi con pochissimo stress infiammatorio a carico della retina trattata; questo laser viene eseguito per la cura della retinopatia diabetica, delle lesioni della periferia retinica, per le patologie vascolari retiniche e per alcuni casi selezionati di glaucoma. A disposizione vi è anche un laser per eseguire la terapia fotodinamica per la cura delle patologie della macula. Un cenno a parte merita la profusione di sforzi assolutamente unica in Liguria per la cura della maculopatia legata all'età di tipo essudativo. Questa è una patologia estremamente frequente e purtroppo molto invalidante nei soggetti colpiti. Il reparto savonese è l'unico in Liguria che, grazie allo sforzo economico sostenuto dall'amministrazione locale, esegue terapie iniettive intraoculari con tutti i farmaci a disposizione in commercio. Per avere un' idea dei numeri, si svolgono circa Sanità Notizie L’ospedale “S. Giuseppe” di Cairo Montenotte 15/20 iniezioni settimanali con farmaci che possono arrivare a costare fino a 2000 euro ad iniezione per singolo 33 n. 1 • Luglio 2010 Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese REPARTO Chirurgia della cataratta Chirurgia del glaucoma Chirurgia degli annessi oculari Chirurgia della cornea (cheratoplastica) Chirurgia del distacco di retina (in casi selezionati) Tipologia di accesso per intervento/patologia -Ricoveri di elezione in regime Pacchetto Ambulatoriale Complesso (PAC) -Ricoveri di elezione in regime Day Surgery (DS) -Ricoveri di elezione in regime One Day Surgery (ODS) -Ricoveri di elezione in regime Ordinario -Ricoveri Ordinari Urgenti Posti letto N° 1 ordinario N° 3 Day Surgeri Volume attivita' Ricoveri Ordinari: Ricoveri Day Surgery: Ricoveri One Day Surgery: Ricoveri Pac: 1247 29 395 70 Attività chirurgica circa 1.700 inteventi Dotazione strumentale Biometro Lampada a fessura/Riunito Facoemulsificatore (in Sala Operatoria) Microscopio endoteliale cornealepachimetro ottico AMBULATORI Patologie trattate Retinopatia diabetica Cataratta secondaria Glaucoma ad angolo aperto e ad angolo chiuso Degenerazione maculare essudativa legata all'eta' e non Edema maculare post trombotico Iridocicliti – uveiti - congiuntiviti Traumi oculari Corpi estranei Patologia retinica regmatogena 34 Attività AMBULATORIO GENERALE OFT -Visite programmate -Visite di Pronto Soccorso e visite urgenti -Visite successive e/o controlli post operatori -Consulenze per altre Strutture Complesse Sanità Notizie Struttura Complessa Oculistica Direttore dott. Giovanni Selis Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga Anno 2009 Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing AMBULATORIO DIAGNOSTICO -Fluorangiografia con fluorescina e indocianina -Pachimetrie -Topografie -Esami Schepens Campi visivi Test di Hess Valut. Ortottiche Per un totale di circa n° 12mila prestazioni di cui circa 2.700 di ortottica AMBULATORIO TRATTAMENTI TERAPEUTICI -Trattamento Argon laser -Trattamento Yag laser Dotazione strumentale AMBULATORIO ORTOTTICO -Valutazioni ortottiche -Campi visivi -Test di Hess – motilita' oculare -Prova prismi -Esercizi ortottici di fusione Volume attivita' Tipologia prestazioni Fag Laser argon yag P.S. Visite Pachimetrie Topografie Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga N° 1 Topografo N° 1 Fluorangiografo digitale N° 1 Laser argon N° 1 Laser yag N° 2 oftalmoscopi binoculari di Schepens N° 1 Perimetro di Goldmann N° 1 Perimetro computerizzato Octopuss N° 2 Apparecchio riunito N° 2 Lampade a fessura N° 1 Lampada a fessura fotografica N° 2 frontifocometro N° 4 oftalmometro N° 3 Proiettore ottotipo N° 1 Sinottoforo N° 2 autorefrattometri n. 1 • Luglio 2010 Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese Sanità Notizie Integrazione tra territorio e ospedale del paziente oculistico nella nostra azienda sanitaria locale VISIONI DI TANGO: UNO SPETTACOLO PER COMBATTERE IL GLAUCOMA Nadia Grillo Coordinatrice di branca per gli oculisti territoriali, ASL2 Savona Elisa Di Padova S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing Nel mese di gennaio 2010 è stata completata la rete informatica che collega tra loro 9 ambulatori territoriali oculistici (Albenga, Cairo Montenotte, Carcare, Finale Ligure, Loano, Savona,Vado Ligure, Varazze) con i 2 reparti oculistici degli Ospedali San Paolo di Savona e Santa Maria della Misericordia di Albenga. L'informatizzazione nata nel 2006 per la necessità di una archiviazione più razionale delle cartelle cliniche ed è andata via via estendendosi fino a coprire l'intera area oculistica della ASL2 di Savona. Nell'anno 2009 i pazienti visitati presso gli ambulatori territoriali savonesi sono stati circa 27.000 di cui 13.000 prime visite ,una gran mole di lavoro svolto da 10 medici specialisti che hanno lavorato in collegamento tra loro. La rete oculistica è stata possibile grazie ad un lavoro di squadra sia dei servizi informatici della Azienda sia della collaborazione con la ditta Elco di Cairo Montenotte, con il progetto originale della cartella oculistica creato dalla dr.ssa Grazia Vassalli. L'integrazione tra ambulatori oculistici e ospedale permette di condividere la stessa cartella e ogni paziente può essere seguito meglio senza dispersione dei dati clinici sia quando accede alle strutture ambulatoriali o debba sottoporsi ad indagini cliniche di 2° livello o ad interventi chirurgici. La cartella di facile gestione e sicura per la protezione dei dati sensibili è costruita come quella cartacea con la possibilità una volta compilati i vari campi di fornire automaticamente referti della vista oculistica,la prescrizione di lenti. Nel tempo la cartella è stata arricchita di varie sottosezioni dedicate al glaucoma, all'ipovisione, alla gestione del paziente chirurgico. La parte dedicata al glaucoma ha potuto utilizzare i contributi e i suggerimenti di studiosi di fama nazionale e internazionale come quelli della dr.ssa Daniela Paoli dell'ospedale di Monfalcone e del dr. Paolo Brusini responsabile del Centro Glaucomi della Clinica oculistica di Udine. Si tratta di una cartella flessibile, implementabile alle varie situazioni come la gestione del paziente ipovedente che permette facilmente di fornire dati alla Regione sul tipo di pazienti, i presidi utilizzati e gli eventuali percorsi riabilitativi. La cartella recentemente si è arricchita di una sezione relativa alla distribuzione diretta dei colliri anti-glaucomatosi ( ex nota 78) . Infatti la ASL2 ha avviato dal mese di ottobre 2009 un progetto sperimentale per la distribuzione diretta dei colliri ai pazienti affetti da glaucoma, progetto reso possibile grazie ad un impegno minimo del medico nella compilazione in parte automatica dei farmaci nel relativo modulo di autorizzazione. La distribuzione diretta dei farmaci ha dimostrato un notevole gradimento da parte dei pazienti a cui semplifica il percorso terapeutico, permettendo inoltre un frequente monitoraggio della malattia glaucomatosa da parte degli specialisti. I dati preliminari relativi al periodo ottobre-aprile 2010 evidenziano un utilizzo del servizio da parte di 313 pazienti con 465 accessi, la distribuzione di 2467 confezioni di collirio con un risparmio della spesa sanitaria del 50% (spesa stimata € 51.910,26 spesa realmente effettuata € 25.955,13) Sempre per ora sperimentalmente limitatamente alle sedi di Savona e Vado Ligure nella stessa cartella è possibile la lettura elettronica delle richieste dei medici di famiglia con invio in tempo reale alla Regione e al Ministero delle Finanze. In questi giorni sta inoltre partendo il progetto di prenotazione elettronica delle visite oculistiche successive direttamente dagli ambulatori, garantendo ai pazienti percorsi diagnosticio-terapeutici più facili. Si tratta di un esempio unico in Liguria d'integrazione tra territorio e ospedale, i pazienti sono seguiti meglio con risparmio di tempo e di risorse. I referti oculistici permettono una buona collaborazione con i medici di famiglia ed i pediatri di base e un lavoro condiviso con altri specialisti come il cardiologo, il diabetologo o il medico del lavoro. Infine oculisti territoriali e ospedalieri interagiscono e collaborano in modo proficuo come un'unica entità all'interno della Azienda. L'Unione Ciechi sezione di Savona e l'ASL2 Savonese hanno organizzato sabato 8 maggio 2010 presso il Teatro Comunale Chiabrera di Savona, il concerto-spettacolo “Visioni di Tango” del quintetto “Letras de Tango” e dei ballerini G. Berti e F. Bolengo e il gruppo Enjoy. Un evento artistico musicale di alto profilo per gli appassionati e per quei savonesi hanno voluto sostenere la prevenzione e la diagnosi precoce del glaucoma. Il glaucoma è una malattia molto insidiosa chiamata “il ladro silenzioso della vista“ infatti se non diagnosticata e curata in tempo porta inevitabilmente alla cecità. Questa patologia è la seconda causa di cecità nel mondo con una percentuale del 2% che aumenta progressivamente con l'invecchiamento. Nella provincia di Savona il glaucoma è molto presente per le caratteristiche demografiche (1 su 4 supera i 65 anni) e richiede una gestione impegnativa. È fondamentale la prevenzione e la diagnosi precoce utilizzando varie metodiche tra cui l'esame del Campo Visivo o perimetria. Scopo del concerto era quello di potenziare l'attività di diagnosi di questa malattia mediante l'acquisto di un perimetro di ultima generazione che permetterà agli ambulatori oculistici di via Collodi una migliore gestione del paziente glaucomatoso attraverso sia programmi di screening o di previsione del danno visivo nel tempo. Per Informazioni: Unione Ciechi Savona tel. 019 850906 35 n. 1 • Luglio 2010 PREMESSA Nella nostra Provincia sono stati valutati 170 alunni. In Italia, come in altri Paesi europei, l'obesità rappresenta un problema prioritario di salute pubblica; dati recenti dell'OMS ne sottolineano l'incremento, particolarmente in età evolutiva. Attualmente, la prevalenza di obesità giovanile in Europa è 10 volte maggiore rispetto agli anni '70; il 20% dei bambini europei è in sovrappeso/obeso, con un picco del 34% nei bambini tra i 6 e i 9 anni (1 su 3 è sovrappeso o obeso). L'obesità infantile assume dunque importanza notevole sia per le dirette implicazioni sulla salute del bambino sia perché rappresenta un fattore di rischio per l'insorgenza di patologie cronico - degenerative, nonché un fattore predittivo di obesità in età adulta. GENERALITA' SU OKkio “OKkio alla Salute – promozione della salute e della crescita sana dei bambini della scuola primaria” è un progetto di sorveglianza attiva realizzato da 18 regioni italiane finalizzato alla realizzazione di un sistema di indagine sui rischi comportamentali relativi alle abitudini alimentari e motorie dei bambini in età scolare (610 anni); questo sistema di sorveglianza consente di conoscere prevalenza ed andamento nel tempo dei due fenomeni “sovrappeso ed obesità” e dei comportamenti ad essi associati e di monitorare, attraverso indagini 36 Sanità Notizie Okkio alla salute Ecco i risultati del progetto di sorveglianza nutrizionale per bambini delle classi terze delle scuole primarie Il 6,6% risulta obeso, il 22,2% in sovrappeso, il 71,2% sotto e normopeso. Marina Scotto Direttore Dipartimento Prevenzione Asl 2 Savonese ripetute, l'efficacia di eventuali interventi mirati realizzati (SORVEGLIANZA - NON SCREENING: i suoi risultati non vanno utilizzati per la diagnosi e l'assunzione di misure sanitarie nel singolo individuo, ma per meglio inquadrare la situazione nella popolazione di partenza e stabilire le conseguenti strategie d'azione) E' parte di un più ampio progetto del CCM (Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie), “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6 - 17 anni”, promosso dal Ministero della Salute in collaborazione col Ministero della Pubblica Istruzione. E' collegato al programma europeo “Guadagnare Salute” ed al Piano Nazionale di Prevenzione 2005-07 (PNP). La realizzazione del progetto è stata affidata alle Regioni ed alle AA.SS.LL. diffuse sull'intero territorio nazionale, in collaborazione con il mondo della Scuola, mediante il coordinamento del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Valore assunto usando mediana di riferimento* Valore regionale Valore nazionale Prevalenza di bambini sotto normopeso 84% 71% 64% Prevalenza di bambini sovrappeso 11% 22% Prevalenza di bambini obesi 5% Mediana di IMC nella popolazione in studio 15,8 La sorveglianza dello stato nutrizionale è stata realizzata su un campione di bambini delle terze classi primarie (di circa 8 anni), rappresentativo della situazione media dei bambini di tutte le classi delle scuole primarie, come raccomandato dall'OMS, attraverso la registrazione delle misure antropometriche (peso ed altezza) e la raccolta di informazioni sulle abitudini relative all'alimentazione, all'attività fisica ed alla sedentarietà. nari brevi, appositamente predisposti dall'ISS, somministrati ai bambini in classe, ai loro insegnanti ed ai loro genitori. Il giorno dell'indagine, gli operatori hanno rilevato peso ed altezza dei bambini utilizzando bilance digitali da terra (± 50 g) e stadiometri portatili (± 1 mm). Gli alunni sono stati pesati vestiti senza scarpe o maglioni, con annotazione dei capi di abbigliamento indossati (la tara è stata poi fatta in sede di analisi centrale). Le informazioni sull'ambiente scolastico sono state acquisite dagli operatori mediante la compilazione, da parte del Dirigente Scolastico o del Referente alla Salute, di una scheda dedicata, che consisteva in 17 domande, inerenti i condizionanti relativi all'attività fisica ed all'alimentazione presenti nella scuola: OKkio NEL SAVONESE Il progetto “OKkio alla salute” è stato realizzato dalla Asl 2 nel trimestre aprile giugno 2008 attraverso la valutazione di 10 classi terze per un totale di 170 bambini. L'attività è stata svolta dagli operatori sanitari dell'ASL 2 Savonese, in stretta collaborazione con gli insegnanti delle classi interessate e con adeguata informazione ed attivo coinvolgimento delle famiglie, nella garanzia dell'anonimato per gli alunni partecipanti. Le informazioni riguardanti le abitudini alimentari e motorie degli alunni sono state raccolte tramite questio- ? presenza ed efficienza del servizio di mensa scolastica ? presenza di distributori automatici di alimenti ? esistenza di programmi per la distribuzione di merende salutari Valore desiderabile per i bambini Valore regionale Valore nazionale hanno assunto la colazione il mattino dell’indagine 100% 91% 89% 24% hanno assunto una colazione adeguata il mattino dell’indagine 100% 62% 60% 7% 12% hanno assunto una merenda adeguata a metà mattina 100% 22% 14% 17,2 17,6 assumono 5 porzioni di frutta e verdura giornaliere 100% 2% 2% 0% 36% 41% * Per ottenere un valore di riferimento con cui confrontare la prevalenza di sovrappeso e obesità della popolazione in studio, sono stati calcolati i valori che la popolazione nazionale avrebbe se la mediana dell'IMC fosse pari a quella della popolazione di riferimento utilizzata dalla IOTF (International Obesity Task Force) per calcolare le soglie di sovrappeso e obesità. Prevalenza di bambini che… assumono bibite zuccherate almeno una volta al giorno n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Okkio alla salute ? ore settimanali curriculari RISULTATI: dedicate all'attività DESCRIZIONE DELLA motoria ? possibilità di attività fisica extra-curriculare ? eventuali iniziative di promozione di stili di vita sani coinvolgenti gli alunni della scuola primaria ? eventuali iniziative realizzate con la partecipazione attiva dei genitori o di altri enti o associazioni. L'impegno orario per le classi coinvolte nel monitoraggio è stato di circa un'ora; all'insegnante di riferimento di ciascuna classe sono stati illustrati gli obiettivi, le modalità dell'indagine ed i termini della sua collaborazione, mediante l'offerta della formazione necessaria alla realizzazione di alcune attività propedeutiche alla raccolta dei dati e funzionali alla diffusione ed all'utilizzo delle informazioni successivamente emergenti (risultati dell'indagine). Queste ultime sono state condivise ad ogni livello provinciale, regionale, nazionale - per permettere agli operatori dell'istruzione e della salute d'identificare i comportamenti a rischio più diffusi e le modalità per prevenirli e contrastarli. L'Asl 2 Savonese ha partecipato allo studio mediante campionamento di tipo regionale, pertanto i risultati emersi e qui riportati sono rappresentativi della realtà ligure. ALIMENTARI DEI BAMBINI Molti studi scientifici dimostrano l'associazione tra l'abitudine a non consumare la prima colazione e l'insorgenza di soprappeso; in accordo a quanto indicato dall'INRAN, è stata considerata adeguata la prima colazione che fornisca un apporto di calorie e proteine, per esempio: latte (proteine) e cereali (carboidrati), o succo di frutta (carboidrati) e yogurt (proteine). Nella nostra Regione solo il 62% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. Il 9% non fa per niente colazione e il 29% non la fa qualitativamente adeguata. La prevalenza del non fare colazione è più alta nei bambini di mamme con titolo di studio più basso (elementare o media). Viene inoltre raccomandato il consumo a metà mattina di una merenda contenente circa 100 calorie, che corrispondono ad uno yogurt, o un frutto, o un succo di frutta senza zuccheri aggiunti. Solo una piccola parte di bambini, intorno al 22%, consuma una merenda adeguata di metà mattina. La maggior parte dei bambini, circa il 74%, la fa inadeguata e il 4% non la fa per niente. Le femmine fanno una merenda di metà mattina più frequentemente dei maschi, ma meno adeguata. Non sono emerse differenze per livello di istruzione della madre. Le “Linee guida INRAN sulla sana alimentazione” prevedono l'assunzione di almeno cinque porzioni al giorno di frutta o verdura, che, nell'arco della giornata, garantiscono un adeguato apporto di fibre e sali minerali e consentono di limitare la quantità di calorie introdotte. In Liguria, i genitori riferiscono che solo il 2% dei bambini consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura ogni giorno, il 33% una sola porzione. Il 17% dei bambini mangia frutta e verdura meno di una volta al giorno o mai nell'intera settimana. Non sono emerse differenze per sesso del bambino; si osserva però un'associazione positiva tra consumo di frutta e verdura ed elevato livello d'istruzione della madre. In una lattina di bevanda zuccherata (33 cc) è contenuta una quantità di zuccheri aggiunti pari a circa 40-50 grammi, fra 5 e 8 cucchiaini, con l'apporto calorico che ne consegue. Esiste dunque una forte associazione tra il consumo di bevande zuccherate e l'obesità. In Liguria, solo il 64% dei bambini consuma meno di una volta al giorno o mai delle bevande zuccherate. Il 23% dei bambini assume bevande zuccherate una volta e il 13% più volte al giorno. Il consumo di bibite zuccherate almeno una volta al giorno ha maggior prevalenza nei maschi rispetto alle femmine (comunque non significativa, a livello 5%); inoltre, essa diminuisce con il crescere della scolarità della madre, da 45% per titolo di scuola elementare o media, a 35% per diploma di scuola Valore desiderato per i bambini Valore regionale Valore nazionale Bambini definiti fisicamente attivi 100% 76% 74% Bambini che hanno giocato all’aperto il pomeriggio prima dell’indagine 100% 54% 55% Bambini che passano al televisore o ai videogiochi più di 2 ore al giorno 0% 33% 48% Bambini con televisore in camera 0% 45% 49% Bambini che hanno svolto attività sportiva strutturata il pomeriggio prima dell’indagine Bambini che svolgono attività fisica almeno un’ora al giorno per 5-7 giorni alla settimana 100% 34% 38% 100% 8% 9% Valore desiderabile per i bambini Valore regionale Valore nazionale 37 n. 1 • Luglio 2010 pasto, certo fattore di rischio per lo sviluppo di sovrappeso/obesità nel bambino. L'USO DEL TEMPO DEI Evidenze scientifiche BAMBINI: L'ATTIVITÀ mostrano che la diminuzione FISICA del tempo di esposizione alla Nel nostro studio, il bambino televisione da parte dei è considerato attivo se ha bambini è associata ad una svolto attività fisica il giorno riduzione del rischio di prima dell'indagine (cioè, sovrappeso e dell'obesità, attività sportiva strutturata e/o prevalentemente a causa del gioco all'aperto nel pomerigmancato introito di calorie di gio precedente): l'attività cibi assunti durante tali fisica è stata studiata quindi momenti. non come abitudine, ma solo Diverse fonti autorevoli in termini di prevalenza raccomandano un limite di puntuale. esposizione complessivo alla In Liguria il 76% dei bambini televisione/ videogiochi per i risulta attivo il giorno bambini di età maggiore ai 2 antecedente all'indagine. anni di non oltre le 2 ore Solo il 28% ha partecipato ad quotidiane, mentre è un'attività motoria curricolare decisamente sconsigliata la a scuola nel giorno precedente televisione nella camera da (questo può dipendere dal letto dei bambini. fatto che il giorno precedente E' qui di seguito riportato il poteva non essere prevista numero, secondo quanto l'ora curriculare). dichiarato dai genitori, delle Sono complessivamente più ore occupate da loro figli con attivi i maschi ed i bambini la TV e/o con i videogiochi o che abitano in zone con una con il computer, in un popolazione superiore ai normale giorno di scuola; 50.000 abitanti, specie se in una loro sottostima può esse aree non metropolitane. dovuta alla discontinua Il 54% dei bambini ha giocato presenza parentale che non all'aperto il pomeriggio permette di verificare antecedente all'indagine L'USO DEL TEMPO DEI (rilevazioni effettuate a BAMBINI: LE ATTIVITÀ l'effettiva durata del tempo passato dai bambini nelle febbraio e a maggio) ed il SEDENTARIE 34% dei bambini ha fatto La crescente disponibilità di diverse attività. televisori e di videogiochi, In Liguria, i genitori riferiscoattività sportiva strutturata. I maschi giocano all'aperto parallelamente ai profondi no che il 67% dei bambini (OR =1,24) e fanno sport cambiamenti nella composi- guarda la Tv o usa videogio(OR =1,48) più delle femmi- zione e nella cultura della chi da 0 a 2 ore al giorno, famiglia, ha contribuito ad mentre il 29% è esposto ne. Per stimare l'attività fisica aumentare il numero di ore quotidianamente alla TV o ai dei bambini si è ricorsi trascorse in attività sedenta- videogiochi per 3 - 4 ore e il all'informazione fornita dai r i e . P u r c o s t i t u e n d o 4% per almeno 5 ore. genitori, ai quali si è chiesto un'opportunità di divertimen- L'esposizione ad almeno 5 ore quanti giorni, in una settimana to e talvolta di sviluppo per il di TV o videogiochi non normale, i bambini giocano bambino, il momento della presenta differenze per sesso e all'aperto o fanno sport televisione si associa spesso diminuisce con l'aumento del strutturato per almeno un'ora. all'assunzione di cibi fuori livello di istruzione della madre. Valore Valore Complessivamente il 45% dei Madri che percepiscono… Valore desiderabile regionale nazionale bambini ha un televisore nella in modo adeguato lo stato ponderale del proprio 80% 51% 52% propria camera, dato molto figlio quando questo è sovrappeso elevato. in modo adeguato lo stato ponderale del proprio 100% 90% 93% figlio quando questo è obeso L'esposizione ad almeno 5 ore l’assunzione di cibo del proprio figlio come da ridurre 69% 72% di TV o videogiochi è più alta adeguata, quando questo è sovrappeso o obeso tra i bambini che hanno un l’attività fisica del proprio figlio come scarsa, da aumentare 48% 40% quando questo risulta inattivo televisore in camera (6% superiore, a 25% per la laurea. 38 Okkio alla salute Questi i risultati del questionario dei genitori: il 36% dei bambini fa un'ora di attività fisica per 2 giorni la settimana, l'8% da 5 a 7 giorni; quasi un bambino su dieci non fa attività durante l'intera settimana. I maschi fanno attività fisica per più giorni rispetto alle femmine. Il 37% dei bambini, nella mattina dell'indagine, ha riferito di essersi recato a scuola a piedi; il 55% ha utilizzato un mezzo di trasporto pubblico o privato. Il restante 8% ha raggiunto la scuola in altro modo, che in Liguria è con notevole frequenza un ciclomotore. I maschi si recano a scuola a piedi con maggior frequenza delle femmine. Chi abita in piccoli centri più facilmente usufruisce di mezzi pubblici o privati (solo il 18% va a scuola a piedi), probabilmente per la lontananza dalla scuola, mentre nei centri metropolitani sei bambini su dieci vanno a scuola a piedi. Sanità Notizie versus 3%). La televisione e i videogiochi rappresentano una parte importante dell'uso del tempo e delle attività sedentarie nella quotidianità dei bambini. Si ritiene esista un rapporto di propor-zionalità diretta fra le attività sedentarie e la t e n d e n z a a l s o v r a p p eso/obesità, per cui si raccomanda di controllare e di limitare, quando necessario, la durata dell'esposizione dei bambini alla televisione o ai videogiochi. Dai questionari emerge che in Liguria, il 49% dei bambini ha guardato la TV prima di andare a scuola, mentre il 75% dei bambini ha guardato la televisione o ha utilizzato videogiochi al pomeriggio e il 79% alla sera. Solo il 6% dei bambini non ha guardato la TV o utilizzato i videogiochi nelle 24 ore antecedenti l'indagine mentre il 20% l'ha guardata in un periodo della giornata, il 40% in due periodi e il 34% ne ha fatto uso durante la mattina il pomeriggio e la sera. L'esposizione a tre momenti di utilizzo di TV e/o videogiochi è più frequente tra i maschi (38% versus 30%) e diminuisce con l'aumento del livello di istruzione della madre. LA PERCEZIONE DELLE MADRI SULLA SITUAZIONE NUTRIZIONALE, SULL'ALIMENTAZIONE E SULL'ATTIVITÀ FISICA DEI BAMBINI Premessa per il cambiamento e per la soluzione di un problema è la presa di coscienza della sua esistenza. In realtà, la cognizione che comportamenti alimentari inadeguati siano causa del problema sovrappeso/obesità non è ancora diffusa nella collettività; a tutto ciò, si n. 1 • Luglio 2010 aggiunge la mancata consapevolezza da parte delle madri dello stato di sovrappeso /obesità e del fatto che il bambino mangi troppo o si muova poco: in tale situazione, la probabilità di riuscita di misure preventive e correttive risulta limitata. I genitori possono non avere un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio. Ciò è particolarmente rilevante nei bambini sovrappeso/obesi che vengono al contrario percepiti come normopeso. Infatti, ben il 48% delle madri di bambini sovrappeso e il 7% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o sottopeso. Nelle famiglie con bambini in sovrappeso, questa condizione viene percepita in maniera leggermente superiore per le figlie femmine rispetto ai maschi (61% vs 45%) e la percezione è più accurata se la madre ha un titolo di studio di scuola superiore rispetto alla bassa istruzione o alla laurea. Anche la percezione della quantità di cibo assunto dai propri figli può influenzare la possibilità di operare miglioramenti. Infatti, anche se sono molti i fattori determinanti il sovrappeso e l'obesità, l'eccessiva assunzione di cibo certamente è determinante. Questa la situazione in Liguria: Solo il 20% delle madri di bambini sovrappeso ed il 54% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino mangi troppo. Considerando i bambini in sovrappeso ed obesi insieme, le madri dei maschi hanno una percezione meno distorta della sovralimentazione dei propri figli rispetto alle madri delle femmine, mentre esiste una minore percezione dell'elevata assunzione di cibo da parte delle madri più istruite (laureate) Sebbene molti genitori Okkio alla salute incoraggino i figli ad impegnarsi in attività fisica e nello sport organizzato, alcuni non sono a conoscenza della raccomandazione che pratichino almeno un'ora di attività fisica ogni giorno. All'interno del gruppo di bambini non attivi, il 53% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica e il 7% molta attività fisica, mentre, limitatamente ai non attivi, non è stata constatata alcuna differenza per sesso dei bambini. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE Il sovrappeso e l'obesità sono il risultato dell'evoluzione delle società occidentali: contrastarle è una questione di civiltà. Il problema si è sviluppato negli ultimi decenni ed al momento attuale ha un'inerzia importante, con un peggioramento prevedibile nei prossimi anni. La letteratura indica che gli interventi di prevenzione, per essere efficaci, devono prevedere il coinvolgimento della scuola e della famiglia, a t t r a v e r s o p ro g r a m m i integrati, che coinvolgano cioè diversi settori ed ambiti sociali, e multi-componenti, che mirino ad aspetti diversi della salute del bambino, quali alimentazione, attività fisica, prevenzione di fattori di rischio legati all'età, con l'obiettivo generale di promuovere l'adozione di stili di vita più sani. In generale, questo primo anno di attività di OKkio alla SALUTE ha permesso di raccogliere informazioni rappresentative e tempestive in tempi brevi ed a costi limitati (procedure e strumenti efficaci). Ha inoltre creato un'efficiente rete di collaborazione fra gli operatori del mondo della scuola e quelli della salute; ne è derivata una maggiore consapevolezza della necessità di impegnarsi per la promozione della salute dei bambini e la prevenzione dell'obesità. Sulla scorta di queste osservazioni, è auspicabile che la collaborazione salute - scuola perduri nel tempo, in maniera tale da assicurare la continuazione negli anni a venire della sorveglianza dei bambini nelle scuole. D'altra parte, diventa essenziale la comprensione e l'analisi dei risultati dell'indagine per l'ideazione e la messa in atto degli interventi volti a promuovere la salute dei bambini, integrati fra scuola e salute, efficienti e di dimostrata efficacia. La ripetizione di questa raccolta dati ogni 2 anni permetterà di descrivere nel tempo l'evoluzione della situazione nutrizionale dei bambini delle scuole primarie e del loro ambiente scolastico, in relazione alle sue caratteristiche favorenti una corretta nutrizione e l'attività fisica, ed ai possibili interventi intrapresi. Per gli sviluppi futuri, fondamentale è la condivisione dei risultati di OKkio alla SALUTE e delle iniziative da intraprendere con gli altri “attori” coinvolti nella prevenzione delle malattie croniche, a partire dall'infanzia e dall'adolescenza (pediatra di libera scelta, medico di medicina generale, “policy makers”, ecc). Resta la necessità di individuare interventi efficaci per il contrasto e la prevenzione del sovrappeso e dell'obesità infantili, diretti alle famiglie, grazie ad una stretta collaborazione tra mondo sanitario e scolastico. Una sorveglianza attiva inoltre costituirà nel tempo un valido strumento di monitoraggio sia dell'efficienza delle azioni intraprese che dei reali cambiamenti dei comportamenti studiati, con l'obiettivo Sanità Notizie finale di ottenere una diminuzione della prevalenza dell'obesità e conseguentemente delle patologie ad essa correlate: malattie cardiovascolari e diabete tra le principali. 39 n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Ricerca epidemiologica Sono stati 4 gli appuntamenQuattro gli appuntamenti presso i Distretti socio-sanitari della nostra ASL. ti che l'Agenzia Sanitaria Regionale (ARS) ha organizzato per presentare nell'ASL 2 savonese “Il primo rapporto sulla stato L’aumento della cronicità e della non autosufficienza, il progresso scientifico di salute della popolazione e tecnologico, una visione mitizzata della medicina, determinano una ligure”. consistente crescita della spesa che si può contenere con un’efficace L’agenzia regionale sanitaria presenta le condizioni di salute dei cittadini liguri prevenzione di stili e abitudini di vita sani. L'obiettivo del documento, è quello di descrivere le condizioni di salute dei cittadini attraverso l'analisi di alcuni parametri ad essa correlati disponibili fino al dettaglio comunale: una panoramica sulle principali caratteristiche di popolazione, dalla demografia agli stili di vita fino ad analizzare la domanda ed offerta dei servizi sanitari. Evidenziare significative variazioni dei principali indicatori di salute e suggerire eventuali priorità per il Servizio Sanitario Regionale. “La continua evoluzione dei bisogni sanitari e la conseguente crescita della spesa è legata a fattori destinati a durare nel tempo quali l'aumento della cronicità e della non autosufficienza, il progresso scientifico e tecnologico, l'ampliamento della nozione di salute nella popolazione, ai quali spesso si associa una crescente aspettativa da parte degli individui che conduce ad una visione mitizzata dell'efficacia della medicina, attribuendo al progresso tecnologico e scientifico un ruolo chiave che spesso travalica e supera la volontà e l'impegno dei singoli nel mantenimento della propria salute” si legge nella prefazione del Direttore dell'ARS Franco Bonanni. Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing Servizio Sanitario è subordinata ad attività di pianificazione in grado di assicurare le cure necessarie secondo i consolidati principi di equità ed accessibilità alle cure, tenendo ben presente che qualsiasi strategia di intervento dovrà basarsi su prove di efficacia, appropriatezza e qualità delle pres taz ioni. L'a t t u a l e politica sanitaria regionale, a fronte anche delle modificazioni indotte dal federalismo, deve quindi orientarsi verso la necessità di operare delle scelte che ottimizzino gli interventi in relazione alle risorse disponibili, realizzabili attraverso l'adozione di tre azioni quali l'adeguamento dell'offerta basato sulla conoscenza dei bisogni, il governo della domanda e l'efficienza produttiva. La tutela del “bene salute”, inteso nella più ampia accezione di benessere fisico, psichico e sociale, non è prerogativa esclusiva delle “tecnologie sanitarie”, ma deriva anche da scelte politiche, economiche ed ambientali, nonché dagli stili ed abitudini di vita dei singoli individui. Da tale consapevolezza assumono preponderante importanza le misure di prevenzione di provata Alla luce di simili evidenze, efficacia e di promozione di la sopravvivenza dell'intero stili ed abitudini di vita 40 sani, i cui costi sono bassi ed i benefici – seppur a medio e lungo termine – sono dimostrati, rendendo così compatibile il sistema con le risorse a disposizione. A tal proposito i Comuni esercitano un ruolo di prioritaria importanza nel favorire l'integrazione socio-sanitaria, e possono intervenire nel processo di empowerment del cittadino, promuovendo la scelta di stili di vita salutari. La conoscenza e l'informazione del territorio e dei suoi bisogni determinano l'assuzione di azioni di pianificazione coerenti con le esigenze della comunità. Pertanto il 1°Rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure dovrà aiutare gli amministratori pubblici ad assolvere appieno il difficile compito della pianificazione coerente con le necessità. Le 4 Sessioni di approfondimento con i Distretti della p ro v i n c i a s o n o s t a t e organizzate nell'ottica di tracciare un profilo di salute inerente le aree territoriali di loro competenza e rendere disponibile agli Amministratori locali, ai decisori ed ai tanti attori del Servizio Sanitario uno strumento di facile lettura destinato a raccogliere le informazioni essenziali atte ad individuare le priorità locali ed elaborare l'analisi dei bisogni, mettendone in evidenza eventuali scostamenti con la domanda e l'offerta di prestazioni, al fine di gestire e pianificare l'organizzazione dei servizi sanitari in modo sempre più aderente alle esigenze della popolazione. Il Settore Epidemiologia e Prevenzione dell'ARS ha discusso i dati emersi dal rapporto "Lo Stato di Salute dei Liguri" con i Direttori del Distretto, i Sindaci, i r a p p re s e n t a n t i d e l l e professioni mediche, i Direttori ed i Responsabili delle strutture ospedaliere. Un'attenzione particolare è stata dedicata ai seguenti aspetti: demografia, principali cause di morte della popolazione residente nel distretto, spesa farmaceutica, stili e abitudini di vita, l'accoglienza dell'utente (Punto unico d'accesso), le cure primarie e le attività di secondo livello. Calendario degli incontri 1. Mercoledì 8 Luglio Savona - Distretto Savonese 2. Mercoledì 18 Novembre Finale - Distretto Finalese 3. Mercoledì 20 Gennaio Albenga - Distretto Albenganese 4. Mercoledì 10 Febbraio Cairo Montenotte Distretto Valbormida n. 1 • Luglio 2010 Prosegue il progetto 'Alimenta il tuo benessere' nato dalla collaborazione tra Coop Liguria e il Dipartimento di Prevenzione ASL 2 Savonese dedicato alla prevenzione delle patologie cronicodegenerative, anche a partire dalla tavola. L'iniziativa intende aiutare i consumatori a vivere con gusto le ricette della tradizione con un occhio alla salute, grazie ai consigli del medico ed ai suggerimenti del cuoco. L'appuntamento che ha inaugurato il programma “Corsi & Percorsi” della Sezione Soci di Savona dedicato da Coop Liguria alla cultura del gusto, al consumo consapevole e alla valorizzazione del territorio – si è svolto nel mese di febbraio. L'incontro 'Sano come un pesce: mangiar sano per vivere meglio e in salute' è stato proprio dedicato a un alimento il cui consumo è largamente raccomandato e coinvolge un'ampia schiera di soggetti attivi nel settore della prevenzione sanitaria, della pesca e della grande distribuzione. Anche quest'ultima infatti, è ormai entrata nel panorama di riferimento del consumatore nell'acquisto di pesce fresco. Coop Liguria, in qualità di cooperativa di consumatori esprime la propria missione sociale anche nelle azioni di tutela del consumatore sotto il profilo della sicurezza alimentare, della qualità dei prodotti, dell'informazione e d e l l'educazione del consumatore. Hanno introdotto il tema della prevenzione cardiovascolare il Cardiologo Enzo Guglielmetto e il Dott. Paolo Bellotti, Direttore della Struttura complessa Cardiologia dell'Ospedale San Paolo di Savona. Sanità Notizie Solidarietà sociale Successo del progetto “Alimenta il tuo benessere” realizzato da Coop Liguria e dal Dipartmento di Prevenzione della nostra ASL. Mangiare sano per vivere meglio e in salute I consigli di cardiologi e veterinari affermano che il consumo abituale di pesce determina un effetto protettivo dalle patologie cardiovascolari. Morena Scurani S.C. Comunicazione sanitaria e marketing Il Dott. Bellotti è anche autore, insieme al Dott. Gualtiero Fazio, responsabile della Struttura semplice Ispezione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura dell'Asl 2 Savonese, del volume 'Le ricette salva cuore': un utile ricettario che contiene preziosi suggerimenti a quanti vogliono coniugare gusto e salute. “In particolare – ha raccomandato anche in quest'occasione il dott. Bellotti - per un maggior effetto protettivo dalle patologie cardiovascolari, è importante consumare abitualmente pesce, spaziando tra le diverse specie che il mercato offre e privilegiando la cottura leggera”. Supportando i medici nell'educazione alimentare, sono entrate in scena la Dott. Laura Ebbli e la Dott. Laura Stagnini, dietiste dell'Ospedale San Paolo, che hanno invitato a 'giocare col cibo' in una sorta di pranzo virtuale utile a sfatare alcuni falsi miti e orientarci verso una più sana e corretta alimentazione. Ma il consumatore sa che pesci prendere? A questo quesito ha risposto il Dott. Pierpaolo Pertino, Veterinario Consulente per il Comune Mercato Ittico di Genova, indirizzando i partecipanti verso le specie di pescato più comuni nel nostro mare attraverso un itinerario ittico ligure tra pesce fresco e conservato, selvaggio e allevato, locale e di importazione. Un aspetto importante è la responsabilità delle scelte del consumatore nell'orientare l'offerta: un consumatore consapevole è anche in grado di compiere scelte più responsabili e mettere in atto comportamenti sostenibili. Barbara Esposto di Lega Pesca ha messo invece a confronto le esigenze dei pescatori di differenziare il prodotto locale e quelle della distribuzione di garantire una certa costanza nell'assortimento. In questi anni, iniziative comuni per la promozione del pesce povero hanno contribuito a raggiungere benefici per i diversi attori: pescatori, grande distribuzione e consumatore. Ci hanno guidato alla scoperta di antiche e nuove ricette l'Enogastronomo Giancarlo Pizzo e lo Chef Angelo Gatta del Centro Formazione Professionale 'Elio Miretti' di Varazze con una dimostrazione di cucina a base di merluzzo partendo dalle due differenti modalità di conservazione, lo stoccafisso e il baccalà. L'incontro, coordinato dalla giornalista Olivia Stevanin del quotidiano on line ivg.it, si è concluso con una saporita degustazione a base di pesce. Ancora una volta Coop Liguria e ASL2 Savonese si sono unite per realizzare un momento di incontro ed informazione dedicato ai cittadini, con l'obiettivo diffondere corretti stili di vita anche attraverso abitudini alimentari salutari. 41 n. 1 • Luglio 2010 L'iniziativa, promossa da Regione Liguria, Asl n. 2, Distretto Sociosanitario n. 7 Savonese e Facoltà di Scienze Motorie di Genova, è nata con l'obiettivo di generale di riduzione degli incidenti domestici negli anziani e di promozione di uno stile di vita sano attraverso l'incremento dell'attività fisica quotidiana. “Il progetto – dichiara l'Assessore alla Promozione Sociale del Comune di Savona Isabella Sorgini - rientra nel quadro delle azioni promosse per un invecchiamento attivo, che vede l'impegno di anziani a favore di altri anziani. E' importante infatti non solo agire a supporto di anziani in relazione a patologie ma anche in direzione di una valorizzazione della fascia di età over 65, che costituisce circa il 27% della popolazione savonese. Una risorsa per la città che vogliamo valorizzare”. Il progetto, spiega la dott.ssa Claudia Agosti, Direttore Sanitario dell'ASL2 savonese, si integra con le nostre attività di educazione alla salute, finalizzate alla prevenzione dei maggiori rischi per la popolazione interessata, quali ad es.: osteoporosi, obesità, malattie cardiovascolari. Stimolare l'attività fisica mantiene efficienti i muscoli e l'apparato locomotore riducendo il rischio di cadute, il rischio di frattura ed eventuali conseguenti disabilità. I gruppi stimolano inoltre una maggior autonomia anche al di fuori dell'ambito domestico con 42 Prevenzione alimentare Gli over 65 costituiscono il 27% della popolazione Camminare a tutta salute per vivere in modo attivo la terza età Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing conseguente maggior fiducia in se stessi e minor isolamento sociale. “Passeggiando per Savona” consiste nella costituzione di un gruppo di persone che si incontra due volte alla settimana per camminare lungo un percorso predefinito all'aperto sicuro e gradevole, di circa due chilometri. La partecipazione è gratuita ed è mirata a coinvolgere gli adulti ultra quarantenni e in particolare gli ultrasessantacinquenni, che possano trarne beneficio in senso preventivo. Il percorso viene proposto dal conduttore del gruppo fra quelli che risultano più sicuri, praticabili e gradevoli e scelto dai partecipanti che vivono e conoscono il territorio. Inizialmente il gruppo è guidato da un esperto in scienze motorie e in seguito da uno o più conduttori, chiamati walking leader, interni al gruppo e appositamente formati, che si Sanità Notizie assumono l'impegno di fare da guida nell'attività di cammino, di organizzare gli incontri, di concordare il percorso, di stimolare le persone a partecipare e di creare un clima accogliente e piacevole che possa anche fungere da catalizzatore per altre persone. Le attività di cammino promosse costituiscono un vero e proprio percorso allenante con graduale incremento della velocità di camminata e degli esercizi volti ad aumentare e preservare l'equilibrio. Per ricevere informazioni ed iscriversi ai Gruppo di Cammino è possibile rivolgersi all'Associazione Auser di Savona, Via Boito 9/r, Telefono 019/83898226 e 019/812471 e alla palestra “Wellness Way Club” Tel. 019 8489848 dal lunedì al venerdì tra le ore 9 e le ore 21. Le attività si svolgono: MERCOLEDI' E VENERDI' 8,30-10 oppure 10,30-12. Gruppo A: Luogo di partenza Auser Savona, Via Boito, 9/R ore 8,30 (termine previsto per le h 10). Gruppo B: Luogo di partenza Piazza Martiri della Libertà ore 10,30 (termine previsto per le h 12). Chiunque desideri avere maggiori informazioni sull'iniziativa, è invitato a partecipare all'incontro previsto per il giorno 26 aprile p.v. alle ore 15, presso la sede del Distretto in Via Quarda Inferiore n. 1 • Luglio 2010 Dal 2005 il Dipartimento di Diagnostica per Immagini dell'Asl 2 Savonese è dotato di un moderno sistema per l'archiviazione delle immagini digitali ottenute mediante la maggior parte delle procedure di Radiologia Diagnostica. Questo sistema, che in termine tecnico viene denominato PACS (Picture Archiving and Communication System), funziona in pratica come un enorme archivio digitale grazie al quale, ogni volta che un paziente si reca presso la Radiologia per eseguire un accertamento, le immagini ottenute mediante la procedura diagnostica vengono inviate a questo archivio digitale e, attraverso esso, restano per alcuni anni disponibili per il loro richiamo e/o per la loro consultazione. La possibilità offerta da questo sistema risponde ad un duplice ordine di ragioni: ? le immagini acquisite radiologicamente e sulle quali si applicano le vigenti disposizioni in materia di tutela dei dati personali, sono dei veri e propri documenti di natura medico legale e pertanto secondo l'ordinamento vigente devono essere conservati e richiamabili per un periodo di tempo pari a 5 anni; ? la possibilità di avere a disposizione un enorme “magazzino virtuale” contenente i dati (immagini e referti radiologici) ottenuti mediante gli accertamenti diagnostici fa si che nel caso, peraltro molto frequente, in cui un paziente usufruisca di questo servizio per il monitoraggio di un problema di salute che preveda un controllo continuativo nel tempo, colui che è chiamato ad esprimere un giudizio sullo stato di salute di quel paziente può comodamente e in tempo reale confronta- Archiviazioni immagini digitali Sanità Notizie L'attivitá del Tsrm amministratore di sistema nell'Asl 2 savonese Maurizio Lombardi Tecnico Sanitario, S.C. Radiologia e interventistica (Direttore: Piergiorgio Quadri) Ospedale San Paolo di Savona re le immagini ottenute mediante l'esame attuale con quelle precedenti, facilitando quindi la possibilità di esprimere un giudizio a proposito del miglioramento, stabilità o eventuale peggioramento di quel determinato problema. Nella prima metà del 2009 sia presso il presidio di Savona prima, che presso gli altri ospedali dell'Azienda poi è stata installata la seconda versione di questo sistema. Questa impegnativa operazione di aggiornamento ha reso possibile da parte degli operatori di poter lavorare con una versione più stabile e moderna del software dedicato e soprattutto ha messo i vari presidi ospedalieri e territoriali (es. Ambulatorio Radiologico di Via Collodi) in comunicazione tra loro in modo che il confronto dei vari esami di un paziente non è più possibile solo quando gli esami stessi sono stati eseguiti nella stessa struttura, ma possono essere confrontati anche quando essi fossero stati effettuati in tempi diversi presso ospedali diversi. Il collegamento fra i vari presidi dell'Azienda è ottenuto attraverso lo sfruttamento della rete internet e, oltre a garantire questa possibilità di confronto fra esami dello stesso paziente ma, eseguiti in tempi e strutture diverse, offre l'impor-tantissima possibilità di richiedere, sempre attraverso il sistema e senza che vi sia alcun concreto spostamento fisico di risorse e/o persone, il parere di specialisti dislocati in altri presidi sul territorio. L'esempio più eclatante che illustra la grande utilità di questa opportunità è il caso purtroppo frequente del paziente politraumatizzato con coinvolgimento degli organi del sistema nervoso(cranio e/o midollo spinale) o della colonna vertebrale che giunge in Pronto Soccorso per i relativi accertamenti radiologici. La possibilità di rendere disponibili via internet le immagini relative alla procedura diagnostica effettuata, consentono di richiedere il parere dello specialista neurochirurgo o chirurgo vertebrale in modo da impostare immediatamente e nel modo più corretto possibile la terapia evitando il trasferimento del paziente quando esso non è assolutamente indispensabile come nel caso egli debba essere sottoposto proprio ad intervento neurochirurgico. Questo consente un risparmio di tempo, una razionalizzazione delle risorse presenti sul territorio e complessivamente una migliore possibilità di eseguire diagnosi e plannig terapeutici corretti. Così come attraverso il sistema in dotazione le immagini possono essere consultabili presso strutture esterne a quelle nella quale sono state acquisite (gli altri ospedali facenti parte dell'Azienda), le stesse immagini (unitamente ai referti radiologici) sono disponibili, immediatamente dopo il loro invio all'archivio digitale e (elemento di non poco conto) in qualunque momento, presso i vari reparti che compongono i presidi collegati con grande vantaggio da parte di chi deve occuparsi dei pazienti ricoverati. Il collegamento tra i servizi di Diagnostica per Immagini e le varie strutture in questo caso avviene mediante rete interna aziendale intranet che oltre a quanto appena descritto permette l'elimi-nazione della richiesta cartacea a favore di una più efficace richiesta telematica la quale incorpora in se numerosi vantaggi tra i quali ricordiamo: il grande risparmio di materiale cartaceo, l'azzeramento degli errori dovuti a difficoltà “grafologiche” e il quasi totale annullamento di errori o criticità connesse a casi di omonimia dei pazienti. Le procedure di archiviazione e trattamento delle immagini digitali al pari di quelle analogiche che fino a non molto tempo fa venivano r i p r o d o t t e s u pellicole radiografiche è di specifica competenza del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica. In questo specifico contesto operativo il Tecnico che si occupa dell'insieme di queste procedure di telemedic i n a è u n Te c n i c o d i Radiologia denominato Amministratore di Sistema in quanto nei suoi compiti peculiari rientrano tutte quelle operazioni correttive e preventive tese a ridurre o a risolvere le criticità che possono presentarsi. Nell'ambito della Asl 2 operano 8 Tecnici Amministratori di Sistema così suddivisi ? 4 presso l'Osp di Savona; ? 1 presso l'Osp di Alberga; ? 1 presso l'Osp di Cairo Montenotte; ? 2 presso l'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. 43 n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Attualità mediatica Report delle statistiche di accesso al sito www.asl2.liguria.it riferite all’anno 2009. Il sito della nostra ASL ha registrato 532.959 visite ed il portale è stato consultato da 400.083 persone Le pagine più consultate: quelle degli ospedali, i bandi e i concorsi, i termini tecnici come “immunoglobuline” o “marcatori tumorali”. Elisa Di Padova S.C. Comunicazione sanitaria e Marketing L'anno passato ha registrato 532.959 visite e che il nostro portale è stato consultato da un numero di persone assai elevato (400.083). Una buona percentuale delle visite è stata effettuata dall'estero (8% sul totale) 44 La maggior parte degli utenti arrivano al sito tramite motore di ricerca (nello specifico Google), ma anche con traffico diretto a testimoniare la conoscenza da pare degli utenti dell'indirizzo web dell'Asl2 Savonese. Tra le frasi maggiormente utilizzate per le ricerche, troviamo “asl2 savonese”, ma anche tutti gli ospedali della provincia e termini tecnici (immunoglobuline, marcatori tumorali). Significativo è anche il fatto che le ricerche avvengano da motori di ricerca stranieri (Google Germany, Google Switzerland) a evidenziare la visibilità estera dell'Azienda. Le pagine più visitate, escludendo l'homepage del sito che è la pagina di accesso, sono le pagine degli ospedali, i bandi e i concorsi e l'elenco telefonico: informazioni ricercate sia da cittadini che da terzi (fornitori, ditte) che entrano in contatto con l'Azienda. Si evidenzia infine l'utilizzo della “mappa” che aiuta l'utente ad orientarsi nelle sezioni del sito (attualmente il sito conta più di 400 pagine senza contare l'apporto redazionale di comunicati stampa, news e focus e tutto il materiale scaricabile) e l'accesso alle informazioni su specifici micrositi tramite il “banner animato” nella home. Confrontando i dati totali del 2008 con quelli del 2009 si nota un notevole incremento sia del numero di accessi, che delle pagine viste, sia del numero di visite che di visitatori. In alcuni casi si sono quasi raggiunte n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Attualità mediatica Report / anno Anno 2009 2008 2007 2006 2005 (II semestre) accessi 11.524.345 5.594.785 3.588.559 2.459.827 670.879 pagine viste 1.481.342 992.109 725.066 475.346 140.797 visite 532.959 301.819 167.037 91.563 18.994 visitatori 400.083 238.970 113.165 60.664 21.362 Report / mese 2009 2008 mese dicembre novembre ottobre settembre agosto luglio giugno maggio aprile marzo febbraio gennaio accessi 1.094.826 1.258.973 1.205.358 1.163.489 815.968 902.475 882.858 901.207 908.624 948.577 705.143 736.847 pagine viste 116.386 151.937 148.611 133.121 108.783 114.807 115.517 115.471 123.097 130.825 110.416 112.371 visite 45.889 59.857 55.806 49.483 35.425 41.937 42.489 41.323 41.097 46.297 37.781 35.575 visitatori 32.656 43.647 40.292 35.707 25.183 30.848 32.448 32.221 32.285 36.082 30.104 28.610 dicembre novembre ottobre settembre agosto luglio giugno maggio aprile marzo febbraio gennaio 549.966 682.318 604.647 558.519 406.018 588.613 335.099 363.858 362.901 369.941 325.349 447.556 88.016 101.836 101.486 104.969 80.086 120.265 57.122 59.095 64.723 70.106 62.367 82.038 27.366 33.450 31.193 28.972 21.187 33.881 24.297 23.457 22.108 20.486 17.933 17.489 21.537 26.202 24.317 22.918 16.465 27.334 * 19.932 18.680 17.544 16.496 14.161 13.384 * Unione siti Asl2 e Ospedale Santa Corona cifre doppie rispetto l'anno precedente. Sicuramente questo indica una crescita della curiosità e dell'interesse verso il sito aziendale ed i contenuti che esso offre, da parte di operatori sanitari e cittadini-utenti. Nel passaggio da giugno a luglio del 2008 si era già registrato un notevole incremento nella fruizione del servizio, probabilmente dovuto all'accorpamento dei due siti w w w. a s l 2 . l i g u r i a . i t e www.ospedalesantacorona.it., Da allora molto è stato fatto in termini sia di riorganizzazione delle pagine che di aggiornamento dei contenuti, sostenute da una crescita di interesse costante e continuo. Evidentemente il sito si sta affermando, come mezzo di comunicazione avanzato e come utile fonte di dati e informazioni sull'Azienda sia per l'utente esterno che per il pubblico interno (personale dell'azienda). Difatti, confrontando i dati di novembre del 2008 con quelli del 2009 risulta evidente la crescita dei dati in un momento in cui gli effetti legati all'accorpamento dovrebbero essere cessato. Questo è il risultato del lavoro di numerose persone che quotidianamente collaborano all'editoria, cercando di coniugare esigenze assai diverse: necessità informative, obblighi legislativi, bisogni di pubblicizzazione, vincoli tecnico-funzionali, dettami e scelte strategico-aziendali, etc… Sicuramente ancora c'è molto da fare sia per quanto concerne l'organizzazione del materiale, sia per quanto riguarda l'aggiornamento dei 45 n. 1 • Luglio 2010 contenuti, ma gestire un prodotto in continua evoluzione e trasformazione non è facile, soprattutto tenendo conto della quantità di informazioni in continuo divenire da gestire. Il sito web è ormai una necessità improrogabile. Se sino a ieri poteva essere considerato uno strumento di visibilità ulteriore, un mezzo di informazione e contatto alternativo con il cittadino-utente, oggi il sito aziendale è uno strumento di 46 Nuovi riconoscimenti per l'Ospedale S. Corona di Pietra Ligure. Questa volta la notizia arriva da Roma, dove, durante la cerimonia ufficiale organizzata mercoledì 30 giugno dall'O.N.Da. (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), il nosocomio pietrese è stato inserito tra i migliori “ospedali Rosa” italiani, ossia gli ospedali di eccellenza per quanto riguarda l'attenzione e la cura verso le esigenze e i bisogni dell'universo femminile. Un impegno che emerge dalle numerose iniziative attuate dal S. Corona di carattere assistenziale (attenzioni per le necessità peculiari della paziente donna), scientifico (organizzazione di convegni, congressi, giornate divulgative su patologie femminili), organizzativo (presenza di donne nelle posizioni apicali e considerazione delle particolari esigenze delle dipendenti). Quest'anno su 132 candidature solo 51 ospedali hanno ottenuto 3 bollini (tra questi il S. Corona), altri 51 ne hanno ricevuti 2, 20 strutture ospedaluere uno solo. L'assegnazione dei bollini rosa è giunta quest'anno alla quarta edizione ( ricordiamo che l'anno scorso è stato premiato con 3 bollini il S. Paolo di Savona); la classifica è stata curata da un'apposita Commissione e le strutture premiate verranno comunque monitorate nel corso del tempo per verificare che i requisiti siano mantenuti. «I “bollini rosa” - spiega Francesca Martini, Sotto-segretario di Stato alla Salute - rappresentano un marchio di eccellenza da considerarsi come punto di partenza per favorire la crescita della “prospettiva di genere” Attualità mediatica comunicazione consolidato e riconosciuto a tutti gli effetti. In alcuni casi è il mezzo attraverso il quale la pubblica amministrazione può o deve espletare obblighi e vincoli legislativi ben precisi legati a dettami di trasparenza e semplificazione. In questo senso gestire il sito diventa un compito tanto complesso quanto delicato, perché richiede di la capacità di saper gestire di volta in volta informazioni e dati di varia natura, secondo logiche, principi e necessità alquanto differenti. Sanità Notizie Al di là dei numeri e delle cifre, ci auguriamo che l'impegno che ci mettiamo quotidianamente dia esiti positivi anche in termini di soddisfazione, di gradimento e di qualità del prodotto. In tal senso ogni consiglio, osservazione o suggerimento che provenga sia dal pubblico esterno che dall'interno è per noi fonte preziosa, utile a migliorare ulteriormente il prodotto. L'Ospedale S. Corona conquista il Top: 3 bollini rosa Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing da intendersi come fattore strategico di qualità nell'ero-gazione delle cure nell'ambito delle strutture sanitarie» «Questo progetto giunto ormai alla quarta edizione – aggiunge Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da – vuole essere doppiamente d'aiuto alle donne: da una parte è un consiglio per la scelta dei centri che possano offrire loro un'assistenza migliore, dall'altra punta a spingere le strutture sanitarie, che spesso non considerano o forse neppure conoscono le esigenze femminili, a farsi carico in modo più completo della salute della donna. Le donne, infatti, rappresentano la principale utenza dei servizi sanitari, con 5 milioni di ricoveri ogni anno» «È con grande soddisfazione che riceviamo questo riconoscimento.dichiara il dott. Eliano Delfino, Direttore medico del Presidio Pietra Ligure-Albenga - Un premio per tutti coloro che nello svolgimento del loro lavoro quotidiano dimostrano comprensione, empatia e sensibilità verso le esigenze del mondo femminile». n. 1 • Luglio 2010 Donazione benefica Sanità Notizie La fondazione “Furio Solinas” ha donato due apparecchiature alla S. C. di cardiologia dell’Ospedale “S. Paolo” Servono per il monitoraggio continuo della pressione arteriosa. Nella foto: Piazza, Bellotti, Olivieri. La Fondazione benefica intitolata alla memoria di Furio Solinas, nato e cresciuto a Savona e prematuramente scomparso, ha deciso la donazione di due apparecchiature per il monitoraggio 24 ore della pressione arteriosa, da destinarsi alla S.C. Cardiologia dell'Ospedale San Paolo di Savona. In memoria di Furio, nato e vissuto a Savona e profondamente legato alla sua città natale, la Fondazione intende sviluppare una relazione continuativa con la struttura cardiologica di Savona, finalizzata alla donazione di apparecchiature, individuate e selezionate dal direttore della Struttura Dott. Paolo Bellotti, utili alla cura delle persone affette da cardiopatie. Il valore complessivo delle due apparecchiature è pari a circa 4mila euro.“Furio ha affrontato con forza di carattere la malattia che lo ha portato via e rimanendo sempre fedele al suo carattere solare, è riuscito a vivere con pienezza e con gioia tutti i suoi giorni – ha spiegato durante la conferenza stampa Elisabetta Oliveri presidente della Fondazione e moglie di Solinas . Abbiamo ritenuto che lo spirito con cui Furio ha vissuto, unitamente ai suoi convincimenti etici e morali, abbiano una forza tale da andare oltre la cerchia dei suoi familiari ed amici che, sicuramente, porteranno Furio nel loro cuore e nelle loro menti sempre. Ecco perché abbiamo voluto dar vita ad una Fondazione dedicata a lui, così da avere uno strumento concreto per dare attuazione pratica, attraverso progetti d'amore per il prossimo, allo spirito ed alle idee di Furio”. Si tratta di una Fondazione benefica senza fini di lucro ed è stata costituita con lo scopo esclusivo di attuare iniziative di interesse sociale, umanitario, solidaristico, culturale, rivolte a singole persone, gruppi o comunità, tramite le quali si intende perpetuare la memoria, i principi etici, gli Elisa di Padova S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing interessi in vita di Furio. In particolare la Fondazione ha come scopo: la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle competenti autorità in materia di donazione di organi; il sostegno economico per le cure e l'assistenza famigliare di bambini cardiopatici in situazioni di indigenza; il sostegno alla ricerca scientifica su cardiopatie infantili; l'organiz- zazione e/o il sostegno di iniziative per migliorare la qualità della vita di bambini malati, combattere le malattie infantili nei Paesi del terzo mondo, diffondere la scolarità. [email protected] www.furiosolinas.org cell. 345 0371836 Fondazione FURIO SOLINAS Onlus Via F.lli Cervi Res. SPIGA, 632 20090 SEGRATE (MI) 47 n. 1 • Luglio 2010 Da alcuni anni iniziative regionali di razionalizzazione e contenimento della spesa farmaceutica hanno dato vita a forme distributive alternative sempre più diffuse, quali la “distribuzione diretta” e la “distribuzione in nome per conto”. Tali nuovi sistemi distributivi solo apparentemente hanno aumentato la spesa ospedaliera, in quanto, mentre si sono incrementati gli acquisti dei farmaci da parte degli ospedali e delle ASL per consentire proprio queste forme di distribuzione diretta, si è, al contempo, realizzato un contenimento della spesa farmaceutica convenzionata (quella effettuata tramite le farmacie aperte al pubblico). Questo perché gli ospedali e le ASL pagano i medicinali a prezzi notevolmente inferiori (grazie a specifiche e rigorose gare d'acquisto e ai Prontuari Terapeutici Regionali) garantendo un risparmio certo e dimostrabile per il SSN e sicurezza per il paziente. Negli ospedali, inoltre, le terapie, soprattutto se costose e innovative, sono attentamente monitorate attraverso i Piani Terapeutici, le richieste motivate, l'applicazione di linee guida e protocolli terapeutici. Tutte queste forme di dispensazione nelle strutture farmaceutiche degli ospedali comportano impegni professionali e sforzi organizzativi notevoli da parte dei farmacisti ospedalieri che svolgono questa attività aggiuntiva unicamente per scopi professionali, a vantaggio del SSN e mai per propri interessi commerciali. 48 Razionalizzazione del bilancio sanitario Sanità Notizie Iniziativa della Regione Liguria mirata a contenere la spesa farmaceutica. Aumentano gli acquisti di farmaci da parte degli ospedali della nostra ASL (“S. Paolo”, “S. Corona”, “S. Maria di Misericordia”), però a prezzi molto contenuti e diminuiscono le vendite presso le farmacie aperte al pubblico Garantito un risparmio certo e dimostrabile per il S.S.N. Marinella Bedo Direttore S.C. Farmacia Ospedaliera Presidio Levante e Presidio Ponente Simona Genta Farmacista S.C. Farmacia Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure Nell'ambito della ASL2 la spesa complessiva dei farmaci erogati dalle farmacie degli ospedali San Paolo, Santa Corona e Santa Maria Misericordia è passata da euro 12.753.754 nel 2008 al euro 15.939.437 nel 2009, con un trend ancora crescente nei primi mesi del 2010. In Distribuzione Diretta vengono erogati: -farmaci di fascia A ai pazienti in dimissione sia da ricovero ordinario che da Day Hospital che dopo visita ambulatoriale (Primo Ciclo Legge 405/01). -farmaci PHT (elenco riportato nel S. O. alla G. U. n 259 del 4/11/04) -farmaci H OSP2 (determinazione 25/07/2005 G. U. n. 136 del 30/07/2005 e aggiornamenti successivi). La dispensazione del primo ciclo di terapia consente di fornire direttamente ai pazienti i farmaci per n. 1 • Luglio 2010 Razionalizzazione del bilancio sanitario FARMACI EROGATI Farmaci di Fascia A Farmaci PHT Farmaci H OSP2 TOTALE il periodo immediatamente successivo alla dimissione da ricovero ospedaliero o da visita specialistica ambulatoriale. Ai pazienti in dimissione dai reparti vengono distribuiti i farmaci per una durata massima di 30giorni, compatibilmente al numero di unità posologiche previste dalla confezione. Qualora sia prevista una visita di controllo prima di 30 giorni, sono distribuiti i farmaci necessari per il periodo che intercorre tra la dimissione e la visita stessa. Ai pazienti ambulatoriali sono distribuiti i farmaci nella quantità prevista dal medico e, nel caso di controlli ripetuti, per il periodo compreso tra due controlli successivi. I farmaci erogati in dimissione sono medicinali di classe A, adottati dal Prontuario Terapeutico Ospedaliero, nel rispetto delle indicazioni autorizzate e delle note AIFA. La distribuzione delle terapie e l'informazione in merito alle modalità di assunzione, la posologia, le avvertenze, ecc. sono competenze specifiche del farmacista. La Distribuzione Diretta dei farmaci inseriti nel PHT (Prontuario della distribuzione diretta per la continuità assistenziale tra ospedale e territorio) 2008 734.398 3.847.571 8.171.785 12.753.754 è stata incentivata in quanto questi farmaci influiscono fortemente sulla spesa farmaceutica regionale. Si tratta di medicinali innovativi, prescritti per il trattamento di patologie complesse in base ad una diagnosi e un piano terapeutico rilasciato da centri specializzati. Sono inoltre comprese nei farmaci PHT le eparine a basso peso molecolare (indicate nella profilassi in seguito a interventi di chirurgia e per il trattamento delle trombosi venose profonde) in quanto, pur non rientrando nel PHT nazionale, la Regione Liguria ha deliberato un accordo specifico visto che rappresentano una voce importante nella spesa farmaceutica ligure. Ve n g o n o i n o l t r e e r o g a t i i n Distribuzione Diretta i farmaci H OSP2 (reperibili esclusivamente presso gli ospedali e le ASL). Il sistema di prescrizione ed erogazione dei medicinali H OSP2 (costosi perché innovativi), istituito nel 2005 a seguito dei provvedimenti dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), prevede che questi possano essere prescritti solo dal medico specialista ospedaliero e possano essere dispensati dai farmacisti del SSN attraverso la Distribuzione Sanità Notizie 2009 1.922.447 5.661.009 8.355.981 15.939.437 Diretta ai malati più critici (ad esempio patologie neoplastiche, artrite reumatoide, morbo di Parkinson, pazienti trapiantati) per garantire la continuità dell'assistenza tra l'ospedale e il domicilio del paziente e facilitare l'accesso alle cure. Tu t t i i f a r m a c i e r o g a t i i n Distribuzione Diretta vengono poi registrati in un rigoroso sistema informatizzato denominato “File F”, che rappresenta un efficace strumento di monitoraggio e verifica dell'appropriatezza prescrittiva nonché della spesa e mensilmente sono elaborati reports analitici relativi al conto economico. Cosicché non viene lasciato alcuno spazio all'uso improprio di detti farmaci né, tanto meno, a forme distributive fuori controllo. Inoltre ogni dispensazione viene registrata in un apposito programma informatico che consente di monitorare ogni terapia, sia somministrata in ospedale, sia erogata in distribuzione diretta. Tutto questo per permettere una miglior gestione dei farmaci, una riduzione degli sprechi e di conseguenza dei costi. 49 n. 1 • Luglio 2010 Salute e sicurezza Sanità Notizie Innovative alcune norme relative alla sorveglianza sanitaria ai sensi del D. Lgs 81/08 modificato dal D. Lgs 106/09. Il medico competente esprime il suo giudizio di idoneità al lavoro dettato da scienza e coscienza Nell'ambito del nuovo Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro le norme sulla sorveglianza sanitaria effettuata dal medico competente (Mc) rappresentano uno degli aspetti più innovativi; l'attività del Mc risulta molto ampia, non solo limitata all'effettuazione della visita medica, che comunque costituisce occasione e momento per rapportarsi direttamente con il singolo lavoratore per la tutela della sua integrità psicofisica. Le visite mediche, effettuate dal Mc al fine di valutare l'idoneità alla mansione specifica del lavoratore, così come previsto dal D. Lgs 81/2008, successivamente modificato dal D. Lgs. 106/2009, sono rappresentate da: - visita medica preventiva che deve essere intesa a constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato; - visita medica periodica necessaria per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica con una periodicità, qualora non prevista dalla relativa normativa, di una volta l'anno; - visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell'attività lavorativa svolta; 50 Avverso ad esso si può ricorrere entro trenta giorni all’ASL n. 2 Savonese, organo di vigilanza territorialmente competente. Angelo Sergi Direttore S.C. Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro Laura Peloso S.C. Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro - visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro. . Innovativo rispetto alla precedente normativa risulta essere: - la visita medica preventiva in fase preassuntiva - la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi Tali visite, in particolare quella preventiva in fase preassuntiva , non possono peraltro essere ritenute come una selezione di soggetti più “abili” o “capaci”, né tantomeno, come attività atta a tutelare interessi estranei al lavoratore. Va inoltre precisato che, per evitare azioni illeggittime, la visita preassuntiva cui sottoporre l'assumendo-lavoratore deve essere esclusivamente riferita alla mansione per la quale è prevista la sorveglianza sanitaria, ex art. 41, c. 1 lett. B). La sorveglianza sanitaria avrà lo scopo di considerare le eventuali condizioni di salute negative in stadio precoce, l'evidenza di condizioni di ipersuscettibilità per i quali vanno previste misure - visita medica in occasione protettive più cautelative e il del cambio della mansione monitoraggio dei dati clinici onde verificare l'idoneità alla dei lavoratori. mansione specifica; Il medico competente a seguito delle suddette visite mediche esprimerà per entro trenta giorni dalla data di ciascun lavoratore uno dei comunicazione del giudizio seguenti giudizi di idoneità: medesimo, all'organo di vigilanza territorialmente - Idoneità competente che dispone, dopo - Idoneità parziale, tempo- eventuali accertamenti, la ranea o permanente, con conferma, la modifica o la prescrizioni o limitazioni revoca del giudizio stesso”. - Inidoneità temporanea È facile desumere che è un - Inidoneità permanente. obbligo del Mc informare il lavoratore ed il datore di Con il giudizio di idoneità il lavoro della possibilità di medico competente sintetizza ricorso all'organo di vigilanza conoscenze relative alla che peraltro non comporta situazione lavorativa a rischio alcun onere per il ricorrente. e conoscenze mediche relative L ' o rg a n o d i v i g i l a n z a , allo stato di salute o malattia identificato dall'art.13 c.1 del del lavoratore ed esprime un Dlgs.81/2008 e s.m. ed i., è giudizio finalizzato alla l'Azienda Sanitaria Locale prevenzione e caratterizzato competente per territorio, da componenti etiche e sociali pertanto in questo contesto ad non trascurabili. Il Mc esegue assolvere questo ruolo è l'ASL un atto prettamente tecnico, 2 Savonese attraverso il dettato da scienza e coscien- Dipartimento di Prevenzione za. ed in particolare con la Struttura Complessa Secondo l'art. 41 comma 9 è Prevenzione e Sicurezza negli possibile, “avverso il giudizio Ambienti di Lavoro (PSAL) del medico competente ivi che ha sede in via Collodi, 13 compresi quelli formulati in – Savona. fase preassuntiva ricorrere, n. 1 • Luglio 2010 Ricorso all'organo di vigilanza Il ricorso può essere presentato presso la nostra sede direttamente o con lettera preferibilmente raccomandata con avviso di ricevimento. Quando il ricorso è inviato a mezzo posta, la data di presentazione corrisponde alla data di spedizione dello stesso. All'istanza dovrà essere allegato l'ultimo giudizio espresso dal Mc, mentre l'organo di vigilanza potrà riservarsi di richiedere, a maggior completamento delle informazioni, la cartella sanitaria del lavoratore, documentazione sanitaria inerente la patologia in discussione già in possesso del lavoratore ed estratti del Documento di valutazione del rischio relativamente alla mansione oggetto della verifica. La procedura di ogni singolo ricorso, applicata da questo organo di vigilanza, comprende nella fase istruttoria incontri con il lavoratore, con il Mc, con la Direzione aziendale e con i Rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Infine il sopralluogo del posto di lavoro diventa l'atto conclusivo della fase istruttoria. Successivamente il Collegio medico, istituito con delibera aziendale, convoca il lavoratore sottoponendolo a visita medica nel corso della quale potranno essere prescritti, se necessario, ulteriori accertamenti specialistici. Si cerca cioè di definire non solo quali attività lavorative sono controindicate, ma di verificare anche se il posto di lavoro rispetta le condizioni ergonomiche e di tutela. A questo punto l'organo di vigilanza dopo aver considerato tutte le informazioni acquisite in fase istruttoria e valutato il parere espresso dal Collegio Medico dispone la conferma, la modifica o la revoca del giudizio espresso dal Mc. Tale giudizio espresso dall'organo di vigilanza potrà essere oggetto di ricorso davanti al Giudice del Lavoro. Sanità Notizie Vademecum L’ASL n.2 Savonese ha realizzato un opuscolo per prevenire ed affrontare i piccoli incidenti estivi. Consigli utili per le punture di insetti, contatto con meduse, ricci, tracine e per curare gli eritemi solari evitando il ricorso per i casi meno gravi al Pronto soccorso Elisa Di Padova S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing L'opuscolo si può trovare al Pronto Soccorso del San Paolo, presso l'ambulatorio Saona Sanità di Piazza del Popolo e presso i bagni marini di Savona, Vado e Albisola. L'Asl2 Savonese ha realizzato, per l'estate 2010, un breve vademecum, curato dalla S.C. Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo, diretta dal Dott. Roberto Lerza, del Dipartimento di Emergenza del Levante (diretto dal Dott. Paolo Bellotti) in collaborazione con l'Ambulatorio Territoriale Integrato e di Continuità Assistenziale Saona Sanità il cui Responsabile è il Dott. Andrea Addis. L'opuscolo contiene semplici consigli per prevenire o per affrontare in maniera pronta ed adeguata i piccoli imprevisti che possono capitare durante le vacanze estive. Si passa dalle punture di insetti come api, vespe, calabroni, zanzare, ai morsi di zecca, per arrivare al contatto con meduse, ricci di mare e punture di tracine. Gli ultimi capitoli sono dedicati agli eritemi solari, uno dei problemi più frequenti in estate, senza dimenticare ferite ed escoriazioni. Sono “incidenti ordinari” per la stagione estiva, imprevisti che possono però turbare la tranquillità delle vacanze di savonesi e turisti. I consigli contenuti nel vademecum permettono di prevenire ed eventualmente affrontare nell'immediato i contrattempi che possono capitare in questa stagione evitando, per i casi meno gravi, il ricorso alle cure del Pronto Soccorso, spesso congestionato da lunghe attese nel periodo estivo, dove i casi più gravi (codici gialli e rossi) hanno la precedenza. I cittadini che non risolvono del tutto i loro piccoli incidenti possono rivolgersi anche in pieno centro città, in Piazza del Popolo all'ambu-latorio medico Saona Sanità aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 17.30 alle 20 nei giorni feriali e dalle ore 9 alle ore 19 i sabati, le domeniche e i festivi. Pochi sanno ad esempio che in caso di eritema solare del pane raffermo bagnato avvolto in un panno di cotone ha effetto lenitivo e antinfiammatorio. Oppure che in caso di puntura di una tracina bisogna immergere per un'ora la parte colpita in acqua molto calda perché il calore distrugge la tossina. Il libretto è disponibile presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo di Savona, presso l'Ambulatorio territoriale integrato di continuità assistenziale Saona Sanità in Piazza del Popolo 7r a Savona e, grazie alla collaborazione dell'Asso-ciazione Bagni Marini della Provincia di Savona, anche presso gli stabilimenti balneari di Savona, Vado Ligure e le Albisole. 51 n. 1 • Luglio 2010 Attualità socio-sanitaria Sanità Notizie Un “salutando” per i cittadini ricco di appuntamenti presso la piazza de “Il Gabbiano” di Savona Prevenzione dei disturbi cardiovascolari, allergie, patologie dell’occhio, salute dei bambini, interventi di primo soccorso, i temi discussi con i partecipanti. Marta Pescetto S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing ASL 2 Savonese Anche quest'anno si è svolto “Salutando”. Dal 17 al 22 Maggio l'ASL 2 Savonese e il Centro Commerciale Il Gabbiano hanno organizzato una di serie di appuntamenti con la salute dedicata ai cittadini. In quei giorni personale medico ed operatori del settore sono stati a disposizione per dare informazioni, consigli e indicazioni su piccoli e grandi problemi di salute. Ogni giorno della settimana è stato dedicato ad un tema di salute specifico presso un' apposita postazione allestita all'interno del Centro. Professionisti ed esperti sono stati a disposizione per brevi visite e 52 check up gratuiti o per dare informazioni e consigli sulla cura e sulla prevenzione di alcune delle patologie più comuni. Nel corso delle giornate sono stati anche depliant e opuscoli a carattere informativo. Oltre agli specialisti dell'Asl, sono stati presenti i volontari di alcune associazioni Onlus che operano sul territorio provinciale in ambito sanitario. Il punto forte di questa iniziativa consiste nell'utilizzare una “piazza” diversa da quella istituzionale, in questo caso la “piazza” del Centro Commerciale, ormai divenuta luogo di aggregazione a tutti gli effetti, capace di convogliare un gran numero di persone di tutte le fasce d'età. Per l'ASL2 savonese rappresenta una buona occasione per avvicinarsi ulteriormente alla cittadinanza con l'obiettivo di lanciare messaggi di prevenzione e di educazione alla salute, utili a preservare il benessere della popolazione. I temi trattati sono stati molteplici: dalla prevenzione dei disturbi cardiovascolari, al trattamento delle allergie; dalla cura delle patologie dell'occhio, alla misurazione della glicemia e del diabete; dagli interventi di primo soccorso, ai problemi di salute dei bambini. Infine sabato, il giorno dedicato alla salute dei più piccini, ha visto la presenza anche di clown e animatori. Il progetto è stato realizzato con la partecipazione attiva dell'Associazione Savonese Amici della Cardiologia, dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - sezione di Savona, dell' Associazione Volontari Ospedalieri (AVO) e dell'Associazione Cresc.i. n. 1 • Luglio 2010 Ecostenibilità Sanità Notizie Il primo ricoscimento risale al 20 dicembre 2007. Gli stabilimenti ospedalieri di Savona e Cairo Montenotte hanno ottenuto e mantengono dal “RINA” la certificazione ambientale Oggi si parla molto di “Ospedale Ecosostenibile”, cioè di struttura sanitaria che tiene sotto controllo tutti gli aspetti ambientali, li migliora e sviluppa progetti ecosostenibili mirati al raggiungimento di un maggiore risparmio economico grazie ad un'elevata efficienza energetica degli impianti, garantendo, nel contempo, maggiori prestazioni di elevata qualità e ulteriori risorse al servizio dei cittadini. Credo che gli Ospedali di Savona e Cairo Montenotte possono ormai definirsi Ospedali Ecosostenibili, grazie alla costante partecipazione e corresponsabilizzazione di tutti gli Stakeholder per la piena condivisione della politica ambientale e alla costante attività di sorveglianza sui temi ambientali. L’impegno della nostra ASL per rispettare tutti i criteri normativi che riguardano il controllo dei fornitori, la prevenzione degli incendi, i consumi di energia elettrica, di combustibile e di risorse idriche, gli scarichi idrici, la gestione dell’amianto e dei rifiuti. Michele Giugliano Resp. S.S. Igiene Ambientale Direzione Medica Presidio Ospedaliero Savona-Cairo il Sistema di Gestione Ambientale dell'Organizzazione, nel suo complesso, è conforme ai requisiti della norma UNI EN ISO 14001:2004 e del Regolamento RINA. Nell'anno 2010, precisamente nei giorni 09/03/10 e 19/03/10, l'Ente di Certificazione RINA S.P.A. di Genova ha effettuato il 2 Audit di Mantenimento della Certificazione Ambientale e ha verificato la conformità del Sistema di Gestione Ambientale degli Ospedali di Savona e Cairo alla norma ISO 14001:2004. Anno 2007: la certificazione L'ASL 2 Savonese ha conseguito nel mese di Dicembre 2007 (20 Dicembre 2007) la Certificazione Ambientale dei due Stabilimenti Ospedalieri di Savona e Cairo Montenotte e ha ottenuto dall'Ente di Certificazione RINA SpA di Genova il Certificato di Conformità n. EMS 2029 del 20/12/07 attestante la rispondenza del Sistema di Gestione Ambientale alla norma UNI EN ISO 14001:2004 e il Certificato Internazionale I Q N e t R e g i s t r a t i o n N . I T- 6 0 1 1 0 . Con l'adozione di un Sistema di Gestione ambientale l'ASL 2 ha inteso impegnarsi per la protezione dell'ambiente all'interno del Presidio Ospedaliero Savona-Cairo, mantenendo e migliorando nel tempo le proprie prestazioni ambientali, in conformità ai requisiti della normativa vigente applicabile e dei requisiti della norma UNI EN ISO 14001:2004. Il Sistema di Gestione Ambientale si popone di gestire in modo controllato tutti gli aspetti ambientali significativi preventivamente identificati, fissando obiettivi e relativi programmi finalizzati al loro raggiungimento, in linea con la politica ambientale dell'ASL 2 Savonese. Anni 2008 - 2009 - 2010 il mantenimento della certificazione Nell'anno 2008 l'Ente di Certificazione RINA di Genova ha proceduto a una Visita di Sorveglianza Extra presso gli Ospedali di Savona e Cairo per la chiusura di rilievi minori e di raccomandazioni emessi nella verifica precedente dell'anno 2007. Sono stati effettuati sopralluoghi presso il Presidio di Savona-Cairo, state fornite esaurienti risposte ai rilievi del RINA da parte della Direzione Medica e del Dipartimento Tecnologico ed è stata prodotta una esaustiva documentazione ( manuale, procedure, istruzioni ) attestante il raggiungimento degli obiettivi della politica ambientale e l'efficacia del Sistema di Gestione Ambientale. Il Team di Audit ha ritenuto con la Visita Extra del 2,3 Luglio 2008 il Sistema di Gestione dell'Organizzazione, nel suo complesso, conforme ai requisiti della norma e del Regolamento RINA e in netto miglioramento. Nell'anno 2009, precisamente nei giorni 16/04/09 e 24/04/09, l'Ente di Certificazione RINA S.p.A. di Genova ha proceduto alla visita di sorveglianza per il Mantenimento della Certificazione Ambientale degli Ospedali S. Paolo di Savona e S. Giuseppe di Cairo Montenotte. Il Team di Audit ha verificato "positivamente" lo stato di avanzamento di obiettivi e traguardi del triennio, l'andamento degli indicatori di prestazione, le azioni correttive messe in atto dall'Azienda sulle non conformità riscontrate nella verifica del mese di Luglio 2008 (un rilievo minore e alcune raccomandazioni) e ha concluso che Il Team di Audit ha evidenziato che l'Organizzazione rispetta i criteri della norma, rilevando i seguenti punti di forza ed elementi positivi: 1. maggior coinvolgimento e sensibilità del personale nel processo di Gestione Ambientale e nel controllo degli aspetti ambientali associati alle attività svolte; 2. propensione dell'Organizzazione al miglioramento delle prestazioni; 3. revisione della politica ambientale; 4. definizione di nuovi obiettivi ambientali; 5. nuovi programmi per il 2010. Aspetti ambientali significativi: Gli aspetti ambientali significativi valutati positivamente dall'Ente di Certificazione RINA Spa di Genova sono stati i seguenti: ? le modalità di controllo dei fornitori e degli appaltatori operanti nel Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo in materia di gestione dei rifiuti, manutenzione degli impianti idrici, manutenzione di impianti ed attrezzature, trasporti e traslochi interni ed esterni, ristorazione ospedaliera, servizi di pulizia e sanificazione ospedaliera, servizi di disinfestazione. Alle Imprese Appaltatrici è stata consegnata un'apposita documentazione inerente la Politica Ambientale e le azioni per operare in conformità al Sistema di Gestione Ambientale (Nota Informativa Ambientale); ? le attività soggette al Certificato di Segue a pagina 54 53 n. 1 • Luglio 2010 Segue da pagina 53 ? ? ? ? ? 54 Prevenzione Incendi (CPI) per alcune delle quali è stato approvato nell'anno 2007 il programma e la copertura finanziaria per i lavori necessari all'ottenimento del CPI; i consumi di energia elettrica calcolati sulle fatture emesse dai fornitori. L'energia elettrica viene utilizzata per l'illuminazione, il riscaldamento, il condizionamento degli ambienti (uffici, laboratori, camere di degenza ecc..) e per il funzionamento dei macchinari e delle apparecchiature presenti nel Complesso Ospedaliero. Presso l'Ospedale di Cairo si è ottenuta una diminuzione dei consumi nell' anno 2008 rispetto al 2007 (–0,2%), mentre a Savona si è registrato un incremento di tale consumo dovuto all'entrata in funzione di nuovi impianti diagnostici e di condizionamento. Altresì l'ASL 2 ha nominato l'Energy Manager nella persona giuridica della Ditta CPL Concordia quale responsabile della conservazione e dell'uso razionale dell'energia; consumi di combustibili. Il gas metano viene utilizzato per il riscaldamento degli ambienti, la produzione centralizzata di acqua calda sanitaria e per l'alimentazione dei piani di cottura della cucina. Mettendo a confronto gli anni 2007 e 2008, a Savona i consumi sono diminuiti del 2,86% e a Cairo del 9%, grazie anche ad una migliore gestione degli impianti e ad una maggiore attenzione nell'evitare gli sprechi; consumi di risorse idriche. L'acqua fornita dal Pubblico Acquedotto è usata per uso civile e tecnologico. Per quanto riguarda l'Ospedale di Savona, i dati 2007 e 2008 presentano una significativa diminuzione rispetto a quelli degli anni precedenti, grazie anche ad una migliore gestione degli impianti che hanno permesso di evitare sprechi e perdite di acqua; scarichi idrici. Lo scarico dell'Ospedale San Paolo di Savona è stato autorizzato dal Consorzio per la depurazione delle acque di scarico in data 23 giugno 2008, per la durata di 4 anni e le acque reflue vengono conferite nell'impianto consortile di Zinola. Lo scarico dell'Ospedale di Cairo M.tte è stato autorizzato dal Comune di Cairo in data 28 agosto 2007 per la durata di 4 anni; è allacciato alla rete di pubblica fognatura comunale che, a sua volta conferisce nell'impianto consortile di Dego. Due volte all'anno, presso i due Ospedali vengono effettuati esami chimico-fisici e batteriologici, a valle degli impianti di grigliatura e clorazione, da una Ditta esterna specializzata (CPG di Carcare, laboratorio accreditato con sistema di qualità Certificato RINA); gas ad effetto serra. La gestione degli impianti di climatizzazione e delle centrali frigorifere è stata appaltata alla ditta Micenes S.c.a.r.l. a partire dal 12 marzo 2007 la quale,a sua volta, ha incaricato l'Impresa CPL Concordia alla conduzione degli impianti e alla manutenzione Salute e sicurezza programmata preventiva e straordinaria degli impianti. Il freon R22, che è un HCFC, è una sostanza lesiva per lo strato di ozono e, secondo la normativa europea vigente, dal 1 Gennaio 2010 il suo uso è vietato nella manutenzione ed assistenza delle apparecchiature di refrigerazione e condizionamento di aria. ? materiale contenente amianto. L'ASL 2 Savonese ha nominato quale tecnico responsabile per la gestione dell'amianto il Sig. Giovanni Iraldo del Dipartimento Tecnologico. Nel 2008 è stata completata la bonifica di manufatti contenenti amianto presso l'Ospedale di Savona; la rimozione e lo smaltimento sono stati affidati ad una Ditta specializzata. Presso l'Ospedale di Cairo non esistono impianti/strutture contenenti fibre di amianto. ? PCB-PCT presenti nei trasformatori elettrici. Nel corso del 2008 sono stati rimossi e smaltiti sette trasformatori, fuori servizio, presso la vecchia centrale elettrica, contenenti olio con presenza di PCB. La Gestione dei Rifiuti: ? Presso l'Ospedale San Paolo di Savona è stata completata l'isola ecologica contenente le vasche scarrabili per il vetro, la plastica e gli autocompattatori per RSU, carta e cartone. È inoltre presente un'ulteriore piattaforma di raccolta con due vasche scarrabili per la raccolta di legno e ferro. Tutte le aree risultano opportunamente identificate e le modalità di gestione per la raccolta differenziata dei rifiuti assimilabili agli urbani sono descritte dettagliatamente nell'istruzione IQU 501 "Raccolta differenziata dei rifiuti assimilabile agli urbani- Ospedale di Savona". La produzione dei rifiuti pericolosi "a rischio infettivo", contrassegnati dal codice Cer 180103, nell'anno 2008 rispetto al 2007 è diminuita di circa 7.000 kg, pari al 2.5%, con un risparmio economico di circa 8.400 Euro. Si è verificato inoltre una riduzione della produzione delle apparecchiature fuori uso (vedi computer), codice Cer 160213, di 514 kg, pari al 25%, con un risparmio di circa 800 Euro. ? Presso l'Ospedale San Giuseppe di Cairo è presente un'area ecologica esterna contenente dei contenitori multimateriali per la raccolta dei rifiuti assimilabili agli urbani differenziati (carta-cartone, plastica, legno, metallo) più una campana per la raccolta del vetro. Le modalità di gestione dei rifiuti sono descritte nell'istruzione IQU501a "raccolta differenziata dei rifiuti assimilabili agli urbani – Ospedale di Cairo M.tte". La produzione dei rifiuti pericolosi "a rischio infettivo", contrassegnati dal codice Cer 180103, si è ridotta nell'anno 2008 rispetto all'anno 2007 di 643 kg pari al 2%, con un risparmio di circa 800 Euro. Il calo di produzione dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo è dovuto sia ad una gestione Sanità Notizie più oculata da parte degli operatori nella raccolta dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sia nella capillare diffusione, in tutte le Strutture Complesse Sanitarie ed Amministrative, della raccolta differenziata dei rifiuti assimilabili agli urbani. La nuova politica ambientale del Presidio Ospedaliero Savona - Cairo Montenotte Con l'adozione di un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 14001, l'ASL 2 Savonese ha inteso formalizzare il proprio impegno per la protezione dell'ambiente con il fine ultimo di mantenere nel tempo le proprie prestazioni ambientali e ottimizzarle con la definizione di specifici e mirati obiettivi di miglioramento. La politica ambientale è la guida per perfezionare il Sistema di Gestione Ambientale dell'ASL2 Savonese. Prevede una costante attività di sensibilizzazione ed informazione finalizzata a garantire un comportamento consapevole e rispettoso dell'ambiente da parte di tutte le Parti Interessate che operano all'interno e all'esterno dell'Ospedale di Savona e Cairo (Enti, Istituzioni, utenti, dipendenti, fornitori etc.). Gli obiettivi della Direzione Aziendale dell' ASL 2 Savonese in tema di politica ambientale sono i seguenti: ? agire sempre nel pieno rispetto della legislazione, nazionale e regionale,ponendo particolare attenzione all'aggiornamento continuo delle prescrizioni in materia ambientale; ? contribuire alla protezione dell'ambiente e alla prevenzione dall'inquinamento attraverso una mirata gestione degli aspetti ambientali connessi alle proprie attività; ? assicurare il coinvolgimento, la partecipazione e la corresponsabilizzazione di tutte le figure professionali coinvolte per la piena condivisione della politica ambientale; ? migliorare la comunicazione esterna dei propri aspetti ambientali anche attraverso il sito aziendale; ? promuovere una costante riduzione della produzione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e chimico, anche mediante l'attuazione ed il controllo della raccolta differenziata di carta-cartone, plastica ed altri prodotti riciclabili in Ospedale; ? implementare una costante attività di sorveglianza sui consumi energetici, materiali, combustibili e risorse idriche ai fini di una loro riduzione; ? individuare e codificare le possibili modalità di intervento e gestione delle emergenze di natura ambientale; ? migliorare gli aspetti ambientali anche in fase di progettazione, sviluppando progetti eco-sostenibili mirati al raggiungimento di un maggiore risparmio economico grazie ad una elevata efficienza energetica degli impianti, garantendo, nel contempo, maggiori prestazioni di elevata qualità e ulteriori risorse al servizio dei cittadini. n. 1 • Luglio 2010 Quando un'azienda apre le porte agli studenti Gabriella Viganego Preside Liceo Scientifico “O. Grassi” di Savona Quando un'azienda apre le porte alla scuola vale la pena di segnalarlo e di ringraziare. L'Asl 2 del savonese ha accolto gruppi di studenti del Grassi per uno stage di alternanza scuola-lavoro, progettato dal Liceo Scientifico di Savona e patrocinato dalla Regione Liguria, sulle tematiche Sanità e scuola a Savona dal boom economico degli anni '60 a fine '900. In generale l'esperienza di alternanza intende costituire un'opzione formativa che valorizzi gli interessi dei giovani e diversifichi le modalità di apprendimento. Tale attività si inserisce in un percorso flessibile che unisce e sintetizza la formazione teorica nell'aula scolastica con l'esperienza diretta nel campo lavorativo e che presenta la duplice valenza di approccio al mondo del lavoro e di orientamento al fine del proseguimento degli studi. In un contesto diverso da quello scolastico, l'alternanza scuola-lavoro costituisce un ampliamento ed un approfondimento dell'offerta formativa in correlazione allo sviluppo socio-economico-culturale del territorio. Nell'ambito del progetto, i ragazzi della 4^ G hanno svolto attività di ricerca-azione direttamente sul campo. A stretto contatto con gli operatori del Centro Giovani, del Centro Trasfusionale, dell'Ufficio di Igiene, gli studenti si sono trovati coinvolti nei loro ritmi lavorativi, sperimentando competenze “ scolastiche” in ambiti specialistici. Sotto la guida dei tutor aziendali dott.ssa Montalbetti, dott.ssa Panunzio e dott.ssa Sfacteria, con la supervisione dei rispettivi responsabili di settore dott.ssa Pregliasco, dott. Tomasini e dott.ssa Briata, i ragazzi hanno potenziato e approfondito le conoscenze e raccolto dati sulla nascita, sulla funzione ed sull'organizzazione di tali servizi sanitari. Il dirigente scolastico dott.ssa Gabriella Viganego, unitamente ai docenti coinvolti nel progetto, ringrazia della gentile accoglienza e della disponibilità il Direttore Generale della Asl 2, dott. Flavio Neirotti e il Direttore della S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing, dott. Giampiero Storti, grazie alla cui collaborazione è stato possibile attuare tale Rapporto ASL - scuola Sanità Notizie Il progetto scuola - lavoro... visto da noi ragazzi protagonisti di un’esperienza nuova Alberto Baccino, Casula Matteo, Indelicato Marianna, Italiani Elisa Studenti Liceo Scientifico “O.Grassi” Savona, Classe 4° G Attraverso il progetto di scuola - lavoro siamo stati protagonisti di un'esperienza del tutto nuova, formativa, che ci ha aperto gli occhi verso il mondo del lavoro e verso un ambito forse poco conosciuto. Ci ha permesso, infatti, di provare con mano e imparare, per circa due settimane, come si svolgono le varie attività all'interno di un centro consultoriale dedicato quasi esclusivamente ai giovani. Anche se non ci è stato possibile per un discorso di privacy, intervenire direttamente con i (giovani) “pazienti”, ci sono stati dettagliatamente descritti i vari servizi che il centro offre. Abbiamo discusso di problemi di tipo ginecologico- sessuologico che i n c o n t r a n o i r a g a z z i t r e d ici/quattordicenni, i falsi miti a cui credono ma anche di problemi sociali, come violenza, l'emancipazione della donna, e il bullismo. Su quest'ultimo tema abbiamo lavorato molto, proponendo a un campione di circa duecento ragazzi, fra scuole superiori e medie, un questionario redatto da una laureanda in psicologia. Questo questionario era già stato sottoposto ad altri studenti delle scuole superiori tre anni fa per poter rendersi conto se, come e in che misura il problema è presente nelle nostre scuole savonesi. Noi abbiamo provveduto a riproporre nuovamente le stesse domande per riuscire poi a fare un paragone con i dati precedentemente ottenuti e evidenziare le eventuali nuove problematiche legate al bullismo. L'esperienza che più ci ha colpito è stata l'intervento di educazione alla salute nelle scuole medie Guidobono. L'intervento si svolge in due fasi: “la rilevazione” dei bisogni, in cui i ragazzi scrivono alcuni loro dubbi, e il vero e proprio intervento. Noi, abbiamo partecipato solo alla seconda fase, anche se abbiamo assistito e aiutato a rielaborare le domande dei ragazzi. Durante l'incontro abbiamo collaborato quasi come dei veri operatori a fianco delle dottoresse Scuderi e Calcagno, intervenendo attivamente all'incontro e, prendendo, a volte, la parola. I ragazzi sono stati molto contenti della nostra presenza, sentendosi più a loro agio, potendosi confrontare con noi, più o meno loro coetanei. Anche dal nostro punto di vista l'esperienza è stata significativa: in quanto ci siamo rivisti in quei ragazzi, con le loro “ansie” e “paure”, caratteristiche della difficile età. Abbiamo assistito anche a incontri direttamente al Centro che consistono in una breve presentazione dei vari servizi offerti e a una larga spiegazione dei diversi metodi contraccettivi e il loro vari pro e contro legati al loro utilizzo. Durante l'incontro viene somministrato un breve questionario (realizzato da noi) con domande di tipo anatomico e sulla prevenzione in generale, in base al quale verterà poi il discorso delle 55 n. 1 • Luglio 2010 “Il modo di vivere, di pensare, di amare degli adolescenti cambia molto rapidamente; le mode, i valori, gli idoli, i pensieri e i sentimenti più diffusi sono inoltre strettamente dipendenti dal contesto nel quale crescono. A nostro modo di vedere cambia anche molto rapidamente il loro modo di soffrire e di affrontare le inevitabili crisi che caratterizzano la loro crescita e il loro processo di socializzazione”(G.Pietropolli Charmet- E.Riva “Adolescenti in crisi genitori in difficoltà” FrancoAngeli 2001) La famiglia e la scuola spesso sono impotenti e non preparate all'evolvere della personalità dei ragazzi, possono diventare “teatro di conflitto, invece che luogo di contenimento e di crescita”. Il ragazzo tende a diffidare del mondo adulto, lo contesta, si sente incompreso, rifiuta l'autorità, non vuole essere dipendente, sogna l'autonomia, ma ne ha paura. Per contro, come si chiede Pietropolli Charmet (2008)“Chi è lo sconosciuto seduto sui banchi delle nostre scuole, sperduto nel labirinto dei centri commerciali..in cerca di se stesso, apparentemente disinteressato a ciò che gli adulti hanno da dirgli?” Così “fragile e spavaldo”… Aiutare il ragazzo adolescente nel suo cammino verso l'esperienza dell'autonomia e della responsabilità è difficile. Significa aiutare qualcuno che spesso non accetta l'idea di aver bisogno di aiuto. Il Centro Giovani è nato da idee come queste, da esigenze condivise, dal desiderio di offrire ai ragazzi un servizio che li accompagni in un periodo tanto “normale”, quanto delicato e vulnerabile. 56 Rapporto ASL - scuola Sanità Notizie E’ un servizio della nostra Azienda Sanitaria Locale che si occupa della crisi e del disagio adolescenziale e dove operatori e studenti lavorano insieme Esperienze positive per aiutare gli adolescenti ad affrontare il cammino verso l’esperienza dell’autonomia e della responsabilità Maura Montalbetti Assistente Sociale Coordinatore Roberta Scuderi Educatore Professionale S.S. Centro Giovani - S.C. Assistenza Consultoriale Gli studenti del Liceo Scientifico impegnati nel progetto scuola/lavoro. n. 1 • Luglio 2010 Durante questo anno scolastico, il Liceo Scientifico “O.Grassi” di Savona ha scelto il Centro Giovani per il Progetto Regionale “Alternanza scuola-lavoro”, curato dalle docenti Rosanna Lavagna e Paola Mutti. Il Centro Giovani, infatti, è un servizio che si occupa della crisi e del disagio adolescenziale, offrendo consulenza e presa in carico ai ragazzi dai 13 ai 20 anni ed alle loro famiglie, in campo psicologico, sociale, medico e sessuologico. Il Centro Giovani affronta problematiche legate alla relazione familiare, break down evolutivo, problematiche esistenziali, di identità, fobie scolari, disagio scolastico, dismorfofobie, autolesionismo. Offre inoltre consulenze su contraccezione, prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, prevenzione oncologica, problematiche sessuali. Alberto, Elisa, Marianna e Matteo, della IV^ G hanno affiancato l'equipe in alcune attività di prevenzione. Rapporto ASL - scuola - In particolare hanno partecipato attivamente ad alcuni incontri di educazione all'affettività e alla sessualità con studenti di terza media e delle prime superiori. Questi incontri hanno la finalità di informare sulle competenze del centro per affrontare temi legati all'adolescenza, quali il rapporto genitori/figli, la scuola, i rapporti con i coetanei, gli affetti, le difficoltà nell'accettare i propri cambiamenti, la violenza, fino a giungere a temi legati alla sessualità, alla contraccezione, alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. - Hanno poi redatto un questionario anonimo di 10 domande da somministrare agli studenti prima di ogni incontro: dai risultati di questo questionario le colleghe dell'area sessuologica traggono spunto per modulare il loro intervento. - Un'altra attività che hanno svolto in modo autonomo è stata quella di Sanità Notizie somministrare a 217 studenti della Scuola Media “Guidobono” e del Liceo Artistico “Martini” il questionario sul bullismo, che già era stato oggetto di una ricerca del nostro centro e curata da Silvia Alluto, laureanda in servizio sociale. I risultati ottenuti sono serviti a fare un confronto, a distanza di due anni di tempo, tra le opinioni dei ragazzi su questo tema. Saranno oggetto di un congresso che stiamo organizzando per la primavera di quest'anno. I ragazzi restituiranno i risultati di questa tranche di ricerca ai colleghi studenti a cui è stato sottoposto da loro il questionario in un incontro che verrà organizzato in primavera - Inoltre hanno stilato per noi un dizionario del gergo giovanile, che ci ha consentito di aggiornare le informazioni che già avevamo. Gli studenti si sono impegnati molto seriamente nelle attività proposte, offrendosi di lavorare anche oltre i tempi previsti. Il confronto con questi studenti, per noi operatori, è stato molto costruttivo in quanto abbiamo discusso dei loro interessi, delle loro opinioni su molti temi, sui modi di comunicare, sull'uso della rete, sulle occasioni di divertimento, sulle difficoltà che i ragazzi incontrano nel mondo adulto. Questo ci ha consentito di avvicinare il mondo giovanile in un modo più informale, più “vero”, non mediato dall'istituzione scolastica. Conosci il Centro Giovani? 57 n. 1 • Luglio 2010 Rapporto ASL - scuola Dizionario di gergo giovanile: tA A bomba: tanto, molto A manetta: andare veloci in macchina/ moto A muzzo: a caso, fare qualcosa senza attenzione Allupato/a : eccitato/a Andare a palla: andare a velocità sostenuta Andare in botta: ubriacarsi B Babbo: sciocco Beccare: incontrarsi Beciare: bacio alla francese Bella: ciao (saluto), ma anche complimenti Bigiare: saltare la scuola Bulliccio: Omosessuale C Carramba: carabinieri Cartone: botta (schiaffo, pugno ecc..) Cazzeggiare: perdere tempo Cesso: brutto/a Checca: omosessuale/ ragazzo con atteggiamenti femminili Chiavare: avere un rapporto sessuale Chiavica: persona incapace Cicca: sigaretta Cioccare: dare i numeri Ciospo/a: ragazzo/a brutto/a Ciullare: avere un rapporto sessuale Cosa mi vendi?: cosa cerchi di farmi credere ? D Da paura: Bello Dark: persona che segue la moda “gotica” (oscura). Di brutto: molto, tanto Di striscio: (il fatto) non mi tocca assolutamente Dove giri?: quali posti frequenti (detto con disprezzo) E È sempre fatta : (qualcosa) è sicuro È sempre fatto/a: (una persona) sotto uso continuo di droghe Essere fuori: essere ubriachi/drogati F Fa paura: (cosa) troppo bella Fai te(ironico): fatto ovvio Fancazzista: persona che perde il suo tempo in attività inutile Farsi: drogarsi Figa: bella ragazza Figata: bella cosa Fighetto: ragazzo che “se la tira” Fottere: rubare qualcosa, ma anche avere un rapporto sessuale 58 G Gabbare: rubare Gancio: appuntamento Gasa: (qualcosa) che piace molto Gasato: felice Gnocca: bella ragazza Goldone: profilattico Gondone: profilattico Grezza (figura): brutta figura H Handicappato: impedito I Imboscarsi: appartarsi con un ragazzo/a Inciucio: Flirt Inculare: rubare L Leso: essere impediti in qualcosa Limonare: bacio alla francese M Marinare: saltare la scuola Mazzo:prendersela con qualcuno (“ti ho fatto un m Miccia: sigaretta Mussa: bugia, ma anche organo sessuale femminile N 'na mazza: niente Naziskin: modo di essere e vestirsi Nertz: persona stupida Non essere un chilo: essere stupidi P Paccare: dare buca Pacco: organo genitale maschile Paglione:canna Paraculato: essere raccomandati Penna: impennata Piglia bene : va bene Pogare: modo di ballare proprio dei concerti punk Punk a bestia: vestirsi secondo la moda punk Puscher: spacciatore R Ravanare: cercare Rollare: girare (una canna) S Sbirro: carabiniere Sboccare: vomitare Brazza:spinello Sciallo: essere tranquilli Sciattare: rubare Segare: bocciare Sgamare: sorprendere Sputtanare: parlare male di qualcuno Storia: amore non impegnativo Svaccarsi: dedicarsi al relax, non fare nulla Svarione: immaginazione causata da droga T Tamarro: persona che “se la tira” Tarellare: andare veloce Taroccato: oggetto contraffatto Tirarsela: fare il figo Tromba: canna Trombare: avere un rapporto sessuale Trona: pugno, cazzotto Truzzo: modo di vestire Z Zarro: ragazzo con modi pacchiani Ziba: sigaretta Sanità Notizie Questionario del Centrogiovani Età : ______________ Sesso : ________ Classe: ______________ Istituto _______________________ 1. Qual è il metodo più sicuro in assoluto per evitare una gravidanza non desiderata? o Pillola anticoncezionale o Preservativo o Coito interrotto 2. La pillola protegge dalle malattie a trasmissione sessuale ? o Vero o Falso 3. Se si usa già la pillola, ma si ha un rapporto a rischio per malattie a trasmissione sessuale: o È ugualmente necessario l'uso del preservativo o Non è necessario l'uso del preservativo o È necessario l'uso associato di un qualsiasi altro contraccettivo 4. Come funziona il cerotto anticoncezionale ? o Si inserisce nella vagina dove viene tenuto per tre settimane o Applicato sulla pelle, rilascia ormoni nel circolo sanguigno o Basta applicarlo in qualunque parte del corpo poco prima di un rapporto 5. In caso di un rapporto a rischio, la pillola del giorno dopo deve essere assunta entro le 72 ore. o Vero o Falso 6. L'esame più efficace e di semplice esecuzione per la diagnosi dei tumori al collo dell'utero è : o pap-test o mammografia o un esame del sangue 7. Quale è la causa del tumore del collo dell'utero? o Virus Papova (HPV) o Fumo o Alcool e droghe 8. Quando avviene l'ovulazione ? o 10 giorni prima del flusso mestruale o 14 giorni prima del flusso mestruale o 21 giorni prima del flusso mestruale 9. La pillola contraccettiva è indicata solo per chi ha un ciclo regolare ? o Vero o Falso 10. Anche ad una minorenne può essere prescritta la pillola ? o Vero o Falso questionario elaborato da Alberto B.,Elisa I.,Marianna I. e Matteo C. del Liceo Scientifico “O.Grassi” di Savona n. 1 • Luglio 2010 PROLOGO L'intento di questo nostro lavoro è quello di dare un taglio pratico al complicato rapporto Personale Sanitario-Paziente con grave malattia cronica e ancor piu al delicato rapporto Curante-MalatoFamiglia in caso di malattia inguaribile in fase di fine vita. Già da circa tre anni,in occasione del caso di Piergorgio Welby, prima, e del caso di Eluana Englaro poi, è consuetudine per tutti gli Operatori Sanitari e non, percepire notizie riguardo alle Direttive Anticipate,discutere sul Testamento Biologico e ragionare sulla necessità della pianificazione delle cure,senza raggiungere conclusioni riconosciute da protocolli ufficiali. Inoltre le opinioni riguardanti la nutrizione artificiale sono ancora oggi molto dibattute; le nostre idee sull'accanimento terapeutico o sull'astensione terapeutica sono rinchiuse nell'esperienza personale o sono stigmatizzate nella fredda definizione accademica di tali comportamenti. E l'Eutanasia?.E il suicidio assistito? Sono problemi etici… Ma l'Etica Professionale oltre ad essere trattata e finemente disquisita dagli esperti in materia, deve trovare applicazione al letto del paziente in forma operativa, dev'essere attuabile e fruibile;deve rappresentare la base di intenti su cui costruire le nostre azioni. DIZIONARIO Accanimento Terapeutico: Attuazione di manovre mediche e attivazione di tecniche sproporzionate al fine che si vuol raggiungere nella cura del malato A s t e n s i o n e d i Tr a t t a m e n t o : Sospensione o mancata attuazione di cure mediche utili nella cura del malato Eutanasia Attiva: Il medico o l'operatore intervengono direttamente per porre fine alla vita del malato Eutanasia Passiva: Il medico o l'operatore si astengono dalla somministrazione della terapia ponendo fine alla vita del paziente Suicidio Assistito: Il medico fornisce il farmaco letale che viene assunto dal paziente stesso o viene somministrato da persona indicata dallo stesso (referente) Direttive Anticipate: è un documento, attualmente non riconosciuto legalmente in Italia, in cui la persona adulta può esprimere una scelta di pianificazione di cura in caso di malattia inguaribile (è stato impropriamente affiancato al rifiuto di accanimento terapeutico) Nutrizione Artificiale (NUTRIZIONE A RT I F I C I A L E ) : C o m p l e s s o d i procedure mediante le quali è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi Sanità Notizie Rapporto personale sanitario - paziente Osservazioni riguardo al disegno di legge “disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento” In ogni caso clinico inguaribile, soprattutto alla fine della vita, si deve tenere in buon conto la persona-malato, le sue esigenze, la sua individualità, la sua storia, le sue scelte. Federico Cortese Responsabile sanitario - Equipe di Cure Palliative dell'Hospice “Centro Misericordia” Istituto Santa M.G.Rossello Savona Responsabile Sanitario dott.F.Cortese Valentina Sguerso Team Nutrizionale Presidio Ospedaliero Savona e Cairo Claudio Cappelli Master Universitario in Medicina Palliativa, referente Società Italiana Cure Palliative provincia di Savona Nella foto, L’Assessore Claudio Montaldo e il Dott. Federico Cortese. sufficientemente per via naturale;comprende la Nutrizione Parenterale (N.P.) per via endovenosa e la Nutrizione Entrale (N.E.) per via gastro/duodeno/digiunale Accesso Venoso: Catetere Venoso Periferico(CVP)-il deflusso avviene in vena periferica prevalentemente del braccio (accesso dalla v.Basilica,v.Cefalica) Catetere Venoso Centrale (CVC)-il deflusso avviene in vena centrale cioè in prossimità Vena Cava Sup. (accesso dalla v.Giugulare int. – v.Succlavia) Medicina Palliativa: Comprende il prendersi cura del malato inguaribile (quando la guarigione non è più possibile) sul piano fisico, psicologico, spirituale e sociale espresso da un lavoro di equipe. PRESENTAZIONE Il termine Direttive Anticipate di Trattamento (DAT) fu adottato dal Comitato Nazionale per la Bioetica già nel 2003. Cito testualmente dalle Raccomandazioni bioetiche conclusive al punto 10 (b) riguardo alla legittimità delle 59 n. 1 • Luglio 2010 DAT:”…Che non contengano disposizioni aventi finalità eutanasiche,che contraddicano il diritto positivo,le regole d i p r a t i c a m e d i c a , l a d e o n t o l ogia”…”Comunque il medico non può essere costretto a fare nulla che vada contro la sua scienza e coscienza”…al punto(d):”…Siano tali da garantire la massima personalizzazione della volontà del futuro paziente”…Ed infine:”…Che la legge obblighi il medico a prendere in considerazione le dichiarazioni anticipate, escludendone espressamente il carattere vincolante”… OSSERVAZIONI CRITICHE AGLI ARTICOLI DI LEGGE 60 Nella parte iniziale del disegno di legge si fa riferimento agli articoli 2,13,32 della Costituzione Italiana e si riconosce e si garantisce la dignità di ogni persona in via prioritaria rispetto all'interesse e all'applicazione delle tecnologie e della scienza e si rammenta che nei casi in cui i pazienti siano in stato di fine vita o in condizioni di morte imminente,il medico debba astenersi da trattamenti straordinari,non proporzionati,non efficaci o non tecnicamente adeguati (pertanto qui si tratta sia l'accanimento terapeutico che l'astensione terapeutica). Questa parte descrive in modo ragionevole un'evenienza che rientra quotidianamente nella pratica professionale del medico e dell'equipe di Cure Palliative, chiamati a svolgere spesso la loro opera in situazioni cliniche di terminalità. Ben presto i grandi contenuti della Costituzione Italiana, e il sacro vincolo dell'alleanza terapeutica nata all'interno della relazione tra medico e paziente si concretizza in un documento di consenso firmato dal cittadino, futuro malato, che verrà conservato, al momento opportuno,nella cartella clinica. Qui si nota uno squilibrio tra l'adesione del paziente al piano terapeutico e la tacita possibilità del medico (tutelata e chiaramente consigliata dal presente DDL) di non aderire alle scelte del malato stesso e,quindi,di non tener conto delle DAT. Nel proseguo della lettura si rammenta che il “soggetto” dichiara il proprio orientamento circa l'attivazione o meno di trattamenti sanitari purchè prescritti dalla legge o dal Codice di Deontologia Medica;si opera un richiamo condizionante a ciò che la legge (attualmente disegno di legge) non concede ma non si considera che proprio il Codice di D.M. riconosce il valore fondamentale dell'autonomia del paziente e afferma la personalizzazione del piano di cura (Art.38 e 39) Inoltre il riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite ricorda i diritti della Rapporto personale sanitario - paziente persona affetta da disabilità per cui la Nutrizione Artificiale e l'Idratazione sono forme di sostegno vitale irrinunciabile (stranamente non si nominano né la Convenzione di Oviedo del Consiglio d'Europa del 1997, né le decisioni del Comitato Nazionale di Bioetica 2003). Sottolineo il fatto che nel mondo medico la nutrizione artificiale non è intesa quale forma di sostegno vitale, piuttosto quale trattamento terapeutico vero e proprio, così come stabilisce la Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale (SINPE). Ma la stessa nutrizione artificiale, in alcuni casi clinici, può rappresentare un tecnicismo sproporzionato.Vogliamo ricordare che la N.P. (e.v.) consiste nella somministrazione delle miscele di nutrienti preconfezionati direttamente nel torrente circolatorio tramite catetere venoso periferico (CVPMidline), per le soluzioni con osmolarità <800-850 mOsm/Litro e con pH tra 5 e 9, o centrale(CVC-PORT-PICC) per le soluzioni con osmolarità>800-850 mOsm/Litro e con pH inferiori a 5 o superiori a 9.Mentre con la N.E.i nutrienti naturali o preconfezionati sono somministrati a livello di stomaco(o duodeno o digiuno) mediante l'utilizzo di apposite sonde inserite dal naso,dalla bocca (sondino naso-gastrico SNG)o tramite stomie (gastrostomia, digiunostomia PEG-PEG J ecc). Ricordiamo a questo punto la difficoltà di approntare e gestire un accesso venoso a lungo termine. Il CVP Midline così come il CVC ad accesso periferico PICC richiedono la sostituzione dopo un tempo massimo di 3 mesi .Gli accessi venosi a lungo termine (> 3 mesi) contemplano CVC particolari con sistemi esterni tunnellizzati e sistemi totalmente impiantati o PORT con reservoir intascato sottocute. L'inserimento di questi cateteri venosi a medio e lungo termine,deve essere effettuato con tecnica asettica e tutte le manovre di gestione del CVC vanno eseguite in rigorosa asepsi. Inoltre sono da valutare le sempre mutevoli condizioni del malato e le eventuali controindicazioni locali o sistemiche ed emorragiche,la disponibilità e la qualità delle vene, le complicanze infettive e le variabili necessità di tipologia di nutrizione. Anche il sondino naso gastrico richiede un'accurata assistenza infermieristica per mantenere la pervietà e necessita di sostituzione ogni 30-40 giorni periodo di massima permanenza continuativa oltre cui possono insorgere complicanze. Tutte manovre invasive che non sono sempre proporzionate alle caratteristiche dei delicatissimi casi clinici che tutti gli operatori di cure palliative conoscono;o- Sanità Notizie gni caso clinico è un caso unico dal punto di vista medico e anche dal punto di vista della persona-malato e del rapporto con il Personale Sanitario. Molto più agevole è il mantenimento dell'Idratazione (ad esempio per via ipodermica in caso di mancato o impossibile accesso parenterale/enterale in paziente disfagico/incosciente). Nel proseguo della lettura del DDL, si rimarca che le DAT assumono rilievo nel momento in cui è accertato lo Stato Vegetativo (SV) del malato che, essendo in stato di coscienza alterata, non è in grado di comprendere i parametri del trattamento sanitario e le sue conseguenze. Ebbene, ecco un'altra condizione che ostacola il rapporto tra medico e paziente: lo stesso curante è consigliato a non considerare le DAT espresse e a non valutare obiettivamente le condizioni neurologiche dell'ammalato poiché si impone la valutazione dello SV da parte di un collegio di medici (medico legale,anestesista/rianimatore e neurologo!). Sarebbe utile sapere se verrebbero almeno lette le DAT in altre condizioni cliniche di alterata coscienza (coma,stato di minima coscienza,locked in syndrome). Inoltre si stabilisce categoricamente che in condizioni di urgenza,o in pericolo di vita immediata,le DAT non si applicano. Ciò equivale a dire che non si applicano qualsiasi sia il contenuto delle stesse. Se paradossalmente il malato avesse espresso la volontà di mantenere proprio la N.A ed l'Idratazione sino all'ultimo istante di vita? Risulta lo sforzo concettuale del legislatore che tende ad evitare il rischio di eutanasia passiva o di astensione terapeutica. Ma come negare le DAT in situazioni di urgenza senza conoscerne preventivamente il contenuto? Nel momento di massima tensione imposto dalla situazione di fine vita, come negare la valutazione della volontà del paziente? Non vogliamo affermare l'assoluto vincolo all'applicazione delle DAT ma sottolineo l'obbligo etico di non negarlo a priori. Proseguendo nella disamina, si rileva una retorica celebrazione del Registro delle DAT conservata in un archivio unico nazionale informatico presso il Ministero preposto (dopo aver firmato le dichiarazioni di fronte al medico di medicina generale e dopo averle registrate in ufficio ASL dedicato). CONCLUSIONE Il malato inguaribile mette a dura prova il medico ed il personale sanitario altamente tecnologizzato; questi operatori per un senso di rifiuto nei confronti dell'impossibile guarigione,a volte, tendono inconsciamente ad abbandonare n. 1 • Luglio 2010 il paziente.Siamo fermamente contrari all'astensione terapeutica,ma sarebbe giusto l'esatto contrario,cioè attuare l'accanimento ed applicare la tecnicizzazione in ogni caso?Se in un tempo passato la medicina si trovava impotente nell'arrestare il decorso della malattia,oggi miriamo alla guarigione con ogni mezzo a disposizione.Questo disegno di legge non è un invito ad abbandonare le scelte individuali del malato?Non propone ai Curanti di uniformare le malattie inguaribili in schemi prestabiliti appiattendo la personalità e le necessità del paziente e della sua famiglia? In ogni caso clinico inguaribile,soprattutto alla fine vita,oltre all'importante aspetto medico-scientifico, si deve tener in buon conto la persona-malato,le sue esigenze,la sua individualità, la sua storia e le sue scelte. È corretto stilare una legge sulle DAT che imponga rigide direttive di comportamento sanitario sia per lo S.V. sia per la malattia neurologica degenerativa, sia per la malattia neoplastica avanzata e altro? Dove finisce l'unicità del rapporto equipe curante e paziente/famiglia? Le basi della discussione devono ricercarsi tra un estremo rappresentato dall'eutanasia attiva, passiva, astensione terapeutica e l'altro estremo focalizzato sull'accanimento terapeutico o, meglio, il trattamento inappropriato per eccesso. Eliminati questi due estremi, dobbiamo valutare la giusta via. Un'altra osservazione: in questo disegno di legge non si considerano i principi fondamentali della Medicina Palliativa che, al di là delle definizioni accademiche e scolastiche, opera per migliorare le qualità di vita al letto del malato inguaribile e spesso in fase terminale. La legge si introduce nel contesto critico e fragile della relazione medico-equipe/paziente-famiglia dimenticando di valutare prima il malato, nella sua particolarità, poi la malattia. Certo è che esistono varie possibilità di contenuti nelle DAT, ma questi sono sempre sofferti e degni di essere rispettati. In certi casi, è vero, il malato vorrebbe farla finita in breve tempo poiché le sofferenze sono (state) tante, le delusioni terapeutiche tremende e i propri ruoli familiari e sociali sovvertiti. Ma in altri casi il paziente e i familiari desiderano attuare con tutti i mezzi un nuovo progetto di cura mantenendo aspettative di miglioramento (anche se non di guarigione). E' un errore infondere la cultura del sospetto, intravvedere in ogni DAT una richiesta di eutanasia o un occulto intento di legalizzare un suicidio assistito. Siamo contrari all'eutanasia in ogni sua forma, così come siamo contrari all'accanimento terapeutico. Rivendichiamo, però, il nostro ruolo di medici e di componenti Rapporto personale sanitario - paziente un'equipe curante. Imporre per legge la N.A. e l'Idratazione non è il modo migliore di operare. La nutrizione artificiale può avere un significato curativo in alcuni casi di S.V. ma ha un'altra valenza nel caso del malato oncologico in fase avanzata. Nello stato vegetativo la digestione, l'assorbimento, l'assimilazione dei nutrienti è spesso del tutto regolare nonostante la disfagia. Nell'oncologico avanzato disfagico i macro e micronutrienti sono molto mal assorbiti per il noto stato “tossico” indotto da fattori flogistici, PCR, citochine, TNF ecc. In questi casi il quadro metabolico è sovvertito e risulta molto diverso da quello rilevato nella S.V. seppur possa essere presente anche qui lo stato di incoscienza.Sarebbe più indicato parlare di prosecuzione dell'Idratazione, che peraltro risulta più agevole in ogni evenienza. In determinati casi clinici sarebbe utile separare la N.A dall'Idratazione. Si ribadisce ancora una volta che ogni malato ha una propria storia clinica ma, soprattutto, la propria individualità nell'affrontarla dettata da necessità fisiche, psicologiche, sociali e spirituali. Come conciliare lo sforzo dei sanitari che mirano a rafforzare l'unicità del malato e a migliorare la sua qualità di vita con lo spirito di una legge che impone in particolari occasioni, di non tener conto delle volontà espresse?Le malattie croniche conoscono cause neurologiche, cardiologiche, respiratorie, renali, oncologiche, non è accettabile applicare in tutti i casi una legge di 9 articoli (DDL sulla DAT). Lo staff dell’Hospice. Sanità Notizie La medicina palliativa accompagna nella fase terminale della vita e considera la morte un evento naturale. Sarebbe disdicevole che un domani il legislatore,nell'intento di evitare l'astensione terapeutica,varasse una legge per obbligare i medici ad un trattamento sanitario obbligatorio. Una legge di stato non può sostituirsi ad una legge di natura. EPILOGO “Bisogna guardare con sospetto qualsiasi tentativo di intromissione dall'esterno in questo delicato rapporto medicopaziente”…”La responsabilità professionale del medico deve portarlo a proporre un trattamento che miri al vero bene del paziente, nella consapevolezza che la sua specifica competenza lo mette in grado in genere di valutare la situazione meglio che non il paziente stesso”…”Nei contesti altamente tecnologizzati dell'odierna società, il paziente rischia di essere in qualche misura cosificato. Egli si ritrova, infatti, dominato da regole e pratiche che sono spesso completamente estranee al suo modo di essere”…”In nome delle esigenze della scienza, della tecnica e dell'organizzazione dell'assistenza sanitaria, il suo abituale stile di vita risulta stravolto. È invece molto importante non estromettere dalla relazione terapeutica il contesto esistenziale del paziente, in particolare la sua famiglia”. Tratto dal discorso del Santo Padre Benedetto XVI° del 20/10/2008 al 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia 61 n. 1 • Luglio 2010 Invalidità civile Sanità Notizie La L. 102 del 2009 stabilisce importanti innovazioni riguardo l'ammodernamento ed una migliore efficienza degli enti pubblici. In particolare l'art. 20 stabilisce Giorgio Calcagno rilevanti novità nel settore Responsabile Struttura Semplice Medicina Legale dell'invalidità civile. Seguendo l'iter procedurale per S.C. Igiene e Sanità Pubblica le domande di riconoscimento di invalidità civile, vengono Quando tali procedure saranno riportate, passo dopo passo, le continuato ad accettare le COMUNICAZIONE AGLI pienamente operanti, certap r i n c i p i a l i i n n o v a z i o n i domande, anche se presentate INTERESSATI DEL determinate da questa legge. per via cartacea; ma dal 1-4- VERBALE CONCLUSIVO mente l'iter delle domande di 2010 questo non sarà più I vantaggi della presenza del invalidità civile sarà più medico INPS nelle commissio- rapido, con indubbi benefici DOMANDA possibile. Dal 1/1/2010 non deve essere La nuova procedura informati- ni comporta comunque uno per gli utenti. Ma la fase di più presentata alla ASL di ca per l'invio delle domande ha snellimento delle procedure transizione che stiamo vivendo appartenenza, ma deve essere comunque determinato un fatto per l'erogazione dei benefici non è facile da gestire. inviata direttamente all'INPS, rilevante, cioè è sceso notevol- economici. Innanzitutto non Certamente vi è ancora un ente gestore economico delle mente il numero delle doman- sarà più necessario, in questi lungo cammino da percorrere, p r o v v i d e n z a l e g a t e de presentate. Al proposito si casi, che l'ASL invii all'INPS i c o n n u o v i p r o b l e m i d a all'invalidità civile, per via veda il prospetto riassuntivo vari fascicoli, attendendone la affrontare, fra cui: la compatitelematica, su apposita del numero di domande restituzione, e provvedere poi bilità delle procedure informamodulistica scaricabile dal sito presentate nel primo trimestre all'invio agli utenti dell'esito t i c h e A S L - I N P S p e r i l INPS. È possibile supportare la del 2010, confrontato con conclusivo, come da prassi t r a s f e r i m e n t o d e i d a t i , precedente. Questa fase verrà frequenti irregolarità nella richiesta tramite i Patronati, analogo periodo del 2009. eliminata, sempre nei casi in compilazione delle domande, come del resto indica lo stesso cui la commissione sia stata inevitabili disguidi nei rapporti art. 20, ma anche questi enti, N.B: l'apparente aumentato integrata dalla presenza di un fra i due istituti, ecc. per i primi giorni del 2010, numero di visite per sordi è e r a n o i n c o m p r e n s i b i l e dovuto ad un'errata interpreta- m e d i c o d e l l ' I N P S . S a r à Al proposito è stato istituito un difficoltà nell'affrontare questo zione della normativa, L. direttamente a cura dell'INPS gruppo di lavoro in Regione, nuovo compito. Oltre alla 95/2006, che denomina sordi i l'invio dell'esito della visita al che si riunisce mensilmente, per fare il punto della situaziodomanda per la visita, occorre c.d. sordomuti, per cui domicilio dell'interessato. ne ed evidenziare i punti critici il certificato medico, che vengono richieste visite in tal anch'esso deve essere presenta- senso per soggetti che sono Queste sono, in sintesi, le più di questo nuovo modo di importanti novità introdotte gestire i complessi e variegati to per via telematica, a cura invece solamente ipoacusici. dalla nuova normativa. aspetti dell'invalidità civile. del medico curante dell'interessato. VISITA MEDICA La documentazione specialisti- COLLEGIALE INVALIDITÀ CIVILE: COSA CAMBIA ca a corredo della domanda non Continua ad essere svolta negli deve essere più allegata al ambulatori della ASL, nelle 4 momento della presentazione sedi di distretto come nel della domanda, ma deve essere passato (Savona, Carcare, IERI prodotta al momento della Loano, Albenga): gli utenti visita diretta, che continua ad pertanto continuano a ricevere essere eseguita presso gli la convocazione a cura DOMANDA ALL’ASL DOMANDA TELEMATICA ambulatori delle ASL. dell'ASL come abitualmente, e ALL’INPS O v v i a m e n t e q u e s t o h a debbono produrre soltanto in comportato inevitabili disagi e sede di visita la documentaziodifficoltà per i cittadini, specie ne specialistica che riterranno VISITA PRESSO L’ ASL VISITA PRESSO L’ASL nei primi momenti di questo necessaria per la valutazione nuovo sistema. Abituati a del caso in esame. Un'altra (Presenza del medico INPS VERBALE DI VISITA ? presentare la domanda per via novità è la presenza del medico in commissione) RAPIDO INPS (60gg per controllo) ? cartacea ai competenti uffici INPS nell'organico della INVIO DELL’ESITO restituito all’ASL e INVIO dell'ASL, i cittadini hanno commissione ASL. Tuttavia ALL’UTENTE A CURA ALL’UTENTE A CURA avuto non poche difficoltà a l'esiguo organico dei medici DELL’INPS DELL’ASL districarsi in queste nuove INPS, pur lievemente impleprocedure, anche perché molti mentato per questi nuovi medici di medicina generale compiti, non è in grado di ANNO 2009 ANNO 2010 non era pronti ad intervenire, e soddisfare pienamente questa INVALIDO CIVILE 1922 1503 molti di questi neppure erano disposizione; infatti i medici CIECO CIVILE 82 38 SORDO 2 29 provvisti di un PC nei loro INPS partecipano alle nostre PORTATORE DI HANDICAP (L. 104/92) 937 892 studi. sedute nella misura di circa il DISABILE (L. 68/99) 153 95 Onde venire incontro alle 50%. TOTALE 3096 2557 esigenze degli utenti, l'INPS, per i primi mesi del 2010, ha Un primo consuntivo sull'applicazione dell'Art. 20 della L. 102-2009 OGGI 62 n. 1 • Luglio 2010 Sanità Notizie Attualità E’ stata fondata nel ponente ligure l'Associzione Anestesia e Solidarietà Associate Brunello Brunetto Direttore S.C. Anestesia Ospedale S. Corona di Pietra Ligure URP Ufficio relazioni con il Pubblico Asl2 Savona Fiocco Rosa tra le associazioni non lucrative del Ponente Ligure. E' nata l'Associazione Anestesia e Solidarietà Associate (ASA), da un'idea del Dott. Brunello Brunetto Direttore della Struttura Complessa Anestesia dell'Ospedale S. Corona di Pietra Ligure, il quale ha trovato in altri sei soci fondatori (dei quali uno solo medico, gli altri provenienti da un ampio ventaglio di esperienze professionali) l'aggregazione che ha reso possibile la nascita di ASA. Il Consiglio Direttivo avrà poi, come riferimento scientifico, un apposito comitato composto da medici ed infermieri. L'associazione opererà nell'ambito della Medicina, disciplina di Anestesia e di Terapia del dolore. l'Associazione non ha fini di lucro ed è apartitica, aconfessionale, indipendente. Essa si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e di arrecare benefici a persone svantaggiate, nel settore della beneficenza. E' scopo dell'Associazione l'attuazione di iniziative di alto interesse sociale. In particolare l'associazione intende perseguire i suoi fini istituzionali svolgendo attività di beneficenza, attuata: 1) direttamente a favore di soggetti svantaggiati; 2) indirettamente, tramite l'erogazione di fondi, a favore di Enti, istituzioni, associazioni, fondazioni, senza scopo di lucro, che operino prevalentemente nei settori previsti al comma 1), lettera a), art.10, del D.Lgs.n.460/97 per la realizzazione diretta di progetti di utilità sociale; nello svolgimento di tale attività saranno privilegiati quegli Enti che svolgono la propria attività nei campi della terapia del dolore e dell'anestesia. Fra le attività connesse, l'Associazione potrà, a titolo esemplificativo: a) stabilire e mantenere rapporti e contatti, con Enti pubblici e/o privati affini, al fine di favorire il confronto, lo scambio di idee e di esperienze riguardanti i settori della terapia del dolore e dell'anestesia; b) promuovere la raccolta occasionale di fondi in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione da erogare, unitamente alle eventuali rendite derivanti dalla gestione del patrimonio, a favore di progetti ed iniziative di cui alle sopra indicate finalità; c) favorire i contatti tra enti pubblici e/o privati che operano nel campo sanitario ed enti non profit, che operano nei Paesi del "Terzo Mondo", al fine di ivi permettere l'utilizzo di macchinari e/o attrezzature sanitarie dismesse, ma ancora funzionanti ed utilizzabili in sicurezza. Un'associazione dunque rivolta da una parte al mondo medico ed agli specialisti, con l'obiettivo di incrementare il patrimonio di conoscenze e le professionalità attualmente a disposizione del settore sanitario specifico, ma dall'altra aperta al sociale con attività di natura solidaristica. Via Collodi, 13 17100 Savona Orario al pubblico: da lunedì a venerdì ore 9,00 - 12,00 Tel. 019 840 5296 Fax 019 840 5297 e-mail: [email protected] Savona Ospedale San Paolo Via Genova, 30 - 17100 Savona Orario al pubblico: da lunedì a venerdì ore 9,00 - 12,00 Tel. / Fax 019 840 4016 e-mail: [email protected] Pietra Ligure Ospedale Santa Corona Via XXV Aprile, 38 17027 Pietra Ligure Orario al pubblico: da lunedì a venerdì ore 9,00 - 12,00 Tel: 019 623 4235 Fax 019 623 4236 e-mail: [email protected] Albenga Ospedale Santa Maria di Misericordia V.le Martiri della Foce, 40 17031 Albenga Orario al pubblico: da lunedì a venerdì ore 9,00 - 12,00 Tel: 0182 546924 e-mail: [email protected] 63 n. 2 • Dicembre 2009 Sanità Notizie Eccellenza chirurgica al "S. Paolo" Per informazioni e iscrizioni sui gruppi di accompagnamento alla nascita e sui corsi di massaggio al bambino rivolgersi o telefonare all’Ostetrica o all’Assistente Sanitaria presso la sede del Consultorio di Albenga, Vialem8arzo 12, Albenga - tel. 0182 541200/542287. Il programma e altre informazioni sui gruppi per neogenitori può essere richiesto agli Operatori (OstetricaA , ssistente Sanitaria, Vigilatrice d’infanzia) presso le sd ei consultoriali di: DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE S.C. ASSISTENZA CONSULTORIALE Direttore Paola Pregliasco CONSULTORIO FAMILIARE Sede di Albenga MI PRENDO CURA DEL MIO BAMBINO Albenga tel. 0182 541200 - 542287 Fax. 0182 53440 Andora Via Dante tel. 0182 87292 S.S. Assistenza Consultoriale “Albenganese” Responsabile: Dott. ssa Maria Chiara Goslino GRUPPI per NEOGENITORI • Incomincia l’avventura: in casa c’è un bambino! • I dubbi delle mamme e le cose da sapere … e altri argomenti di vostro interesse GRUPPI di ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA Spazi in cui poter ricevere informazioni, strumenti, competenze adeguate al ruolo che vi attende. CORSO “MASSAGGIO DEL BAMBINO” Corso di massaggio al bambino per favorire l’attaccamento e rafforzare la relazione genitore – bambino. Il corso, che prevede cinque incontri complessivi a cadenza settimanale, è tenuto da docente A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile). Incontri interattivi a prosecuzione del corso di preparazione al parto con l’obiettivo di accompagnarvi nel non facile compito della crescita del vostro bambino con la guida e il supporto di più figure professionali: • Assistente sanitaria • Ostetrica • Pediatra • Psicologo • Psicomotricista Gli incontri si svolgono presso il Consultorio Familiare di Albenga DIREZIONE Direttore generale Flavio Neirotti Direttore amministrativo Graziella Baldinotti Tizzoni Direttore sanitario Claudia Agosti © Copyright ASL 2 Savonese Via Manzoni, 14 - 17100 Savona Tel. 019 84041 - C.F. e P. IVA 01062990096 Stampa: Coop Tipograf C.so Viglienzoni, 78 r. - 17100 Savona Tel. 019 804947 - Fax 019 806657 e-mail: [email protected] Periodico trimestrale di informazione dell’ASL 2 del Savonese I dati riferiti ai destinatari di “Sanità Notizie” vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo 64 Villanova d’Albenga Via Martiri tel. 0182 582959 Ceriale Lungomare Diaz tel. 0182 930118 Cari genitori, il Consultorio familiare vi offre l’opportunità, presso la sede di Albenga, di una serie di incontri multidisciplinari per un’ accoglienza empatica, un ascolto competente e una corretta informazione a partire dall’ evento nascita per tutte le tappe della crescita e dello sviluppo psicofisico dell’individuo EDITORE Alassio P.zza Paccini tel. 0182 660046 Questo numero è stato stampato e distribuito gratuitamente in 12.500 copie e inviato alle abitazioni degli oltre 4.600 dipendenti dell’A.S.L. 2 Savonese e alle oltre 100 farmacie per la distribuzione diretta ai pazienti. Viene inviato alle Istituzioni, ai Comuni e alle Parrocchie, alle Associazioni di Tutela e Volontariato, ai Sindacati. Una parte viene distribuita gratuitamente presso i nostri ambulatori provinciali e all'Ordine dei Medici. Si ringrazia per la distribuzione interna l’ufficio postale ASL 2 Savonese. Copie stampate n. 12.500. REDAZIONE Direttore editoriale: Giampiero Storti e-mail: [email protected] Direttore responsabile: Mario Lorenzo Paggi Segretaria di redazione: Elisa Di Padova Hanno collaborato a questo numero: Graziella Baldinotti Tizzoni, Angelo Schirru, Ilario Caristo, Massimo Bianchi, Umberto Cosce, Antonio Langone, Lorenzo Monteleone, Claudio Giberti, Domenico Aiello, Roberto Cavallone, Loanna Mignone, Piergiorgio Quadri, Riccardo Padolecchia, Maria Fasciglione, Rodolfo Tassara, Marina Cavaliere, Andrea Camera, Gabriele Cattaneo, Vito De Giglio, Fabio Tanghetti, Rachele Donini, Stefano Bosio, Amnon Cohen, Salvatore Garzarelli, Francesco Maritato, Roberto Lerza, Andrea Mazza, Brunello Brunetto, Valentino Durante, Carlo Spirito, Sara Bersano, Claudio Solinas, Vittorio Grosso, Manuela Martolini, Giuseppe Santoro, Andrea Pestarino, Gaetano Romano, Daniela Araldi, Elena Spallina, Claudia Agosti, Silvia Ardoino, Damiana De Leonardis, Ezio Venturino, Maura Chiarlone, Livia Macciò, Francesca Romani, Carla Navone, Antonella Butini, Elio Garbarino, Marta Pescetto, Nadia Grillo, Elisa Di Padova, Marina Scotto, Morena Scurani, Maurizio Lombardi, Marinella Bedo, Simona Genta, Angelo Sergi, Laura Peloso, Michele Giugliano, Gabriella Viganego, Alberto Baccino, Matteo Casula, Marianna Indelicato, Elisa Italiani, Maura Montalbetti, Roberta Scuderi, Federico Cortese, Valentina Sguerso, Claudio Cappelli, Giorgio Calcagno.