PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE 2 SAVONESE
Anno XI - N. 1 - Luglio 2010 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale 70%, L. 662/96 - Direz. Comm.le di Savona
Sottoscritto il 4 marzo scorso il contratto collettivo integrativo dopo una lunga trattativa in cui
sono stati affrontati tutti i problemi funzionali ed economici
Soluzioni condivise fra le parti per le politiche di
sviluppo, progettualità organizzative, parametri
meritocratici, impegno dei dipendenti per garantire
il servizio sanitario dell’ASL 2 Savonese.
Graziella Baldinotti Tizzoni
Direttore Amministrativo ASL 2 Savonese
L'Azienda Sanitaria Locale n. 2 Savonese
con questo articolo vuole rendere
partecipi i lavoratori degli importanti
risultati raggiunti con il CONTRATTO
C O L L E T T I V O I N T E G R AT I V O
AZIENDALE per il personale del
comparto siglato in data 28 dicembre
2009 e ufficialmente sottoscritto il 4
marzo 2010, dopo aver acquisito l'avvallo
previsto per legge del nostro Collegio
Sindacale con RSU e OO.SS. provinciali.
È stato anche approvato il contratto
integrativo aziendale per il personale
medico, veterinario e per i dirigenti
sanitari, professionali, tecnici e amministrativi. Nell'ambito della lunga trattativa
sono stati affrontati numerosi problemi
organizzativi ed economici, ma la piena
condivisione dell'obiettivo finale da
raggiungere ha permesso alle parti di
risolvere tutte le iniziali divergenze e
superare le difficoltà. La circostanza che
il Contratto Integrativo sia stato stipulato
ad oltre un anno dall'unificazione delle
due aziende, testimonia la complessità del
lavoro svolto: veloci approssimazioni non
avrebbero permesso di valutare le
soluzioni idonee da adottare per i
lavoratori e per l'azienda al fine di creare
le condizioni ottimali per rendere la
miglior assistenza possibile ai nostri
utenti. Problemi complessi richiedono
soluzioni ponderate e non superficiali,
soprattutto quando si tratta di prevedere
norme e percorsi circa le politiche di
sviluppo e gestione del personale,
l'incentivazione, e in generale, su nuove
progettualità organizzative, ove si è
voluto sottolineare il concetto
dell'identificazione di oggettivi parametri
meritocratici, che permetteranno una
m a g g i o r e e ff i c i e n z a d e l l ' a z i o n e
dell'Azienda riconoscendo contemporaneamente l'impegno dei lavoratori volto
a garantire il “nostro” servizio sanitario.
In un momento storico in cui la “sanità
pubblica” viene indicata come sinonimo
di civiltà, il nostro sistema che della
garanzia di un sistema sanitario pubblico
è un caposaldo, non può fermarsi a
guardare, ma deve continuare a mantenere il suo ruolo di capofila, gestendo le
numerose criticità ancora esistenti,
aumentando le risposte alla cittadinanza e
meritandosi nei fatti il ruolo di modello
che la storia gli ha assegnato.
L'Azienda con tutti i suoi operatori è
impegnata in questo cammino da fare
insieme: ognuno per la sua parte.
I contratti integrativi potranno essere
consultati e scaricati dal sito aziendale
www.asl2.liguria.it
n. 1 • Luglio 2010
Tecnica “francese” all’Ospedale “S. Paolo” di Savona
All'Ospedale San Paolo di Savona,
nella Struttura Complessa di
Chirurgia è stato raggiunto il
traguardo di 3000 interventi di
videolaparocolecistectomia.
La
tecnica videolaparoscopica, nata
alla fine degli anni '80 e accolta
inizialmente con scetticismo dal
mondo chirurgico, ha avuto una
progressiva e tumultuosa diffusione, per la limitata invasività, la
riduzione del dolore postoperatorio, la degenza molto più
breve, le minori complicanze e
sequele (infezioni, laparocele,
aderenze), i migliori esiti estetici,
tanto da determinare la nascita di
una vera e propria “cultura mini
invasiva”,
Anche noi, pur scettici inizialmente,
abbiamo ben presto capito la “forza
rivoluzionaria” dell'approccio
minimamente invasivo e abbiamo
cominciato a crederci con grande
motivazione. La determinazione,
l'impegno e anche una notevole
prudenza hanno fatto il resto.
Ricordo bene che, solo dopo un
anno di apprendimento e specializzazione presso l'Università di Nizza,
abbiamo eseguito la prima colecistectomia totalmente laparoscopica:
era il lontano 6 novembre 1992.
Inizialmente (1993-1994) abbiamo
utilizzata la laparoscopia in pazienti
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Sanità Notizie
Dal 1992 ad oggi è stato raggiunto il traguardo di tremila interventi.
La “forza rivoluzionaria” della
chirurgia videolaparoscopica della
colecisti basata su un approccio
mininvasivo per il paziente.
La degenza media è di 2,2 giorni e le complicanze si sono verificate
in una percentuale molto limitata.
Angelo Schirru
Direttore S.C. Chirurgia Generale, Ospedale S. Paolo Savona
Ilario Caristo
Resp. S.S. Chirurgia mininvasiva videolaparoscopica e robotica,
Ospedale S. Paolo di Savona
Massimo Bianchi, Umberto Cosce, Antonio Langone
Dirigenti Medici S.C.Chirurgia Generale Ospedale S Paolo di Savona
Lorenzo Monteleone
Specializzando in Chirurgia Generale Università
degli Studi di Genova
molto selezionati, estendendo
progressivamente il suo l'impiego
dopo averne visto gli ottimi risultati.
Siamo così giunti a proporla
routinariamente nella grande
maggioranza dei pazienti affetti da
Un’immagine di una seduta operatoria dell’equipe del Dott. Schirru.
calcolosi della cistifellea ricoverati
in elezione nel nostro Reparto. Dal
1996-1997 abbiamo ulteriormente
esteso l'indicazione routinaria alla
laparoscopia anche nell'urgenza
chirurgica e pertanto anche ai
n. 1 • Luglio 2010
Tecnica “francese” all’Ospedale “S. Paolo” di Savona
pazienti affetti da colecistite acuta.
L'entusiasmo e la determinazione
iniziale hanno permesso di “fare
scuola”, in tal modo l'attività
laparoscopica è stata progressivamente appresa e affinata da buona
parte dei Chirurghi della Chirurgia
del San Paolo, che, approcciandosi
ad essa con altrettanta prudenza e
tenacia, sono da tempo in grado di
condurre tale intervento in totale
sicurezza.
La nostra tecnica, di ispirazione
“francese”, prevede una piccola
incisione periombelicale da 10 mm.,
che permette l'inserimento nella
cavità addominale di un “trocar”,
sotto diretto
controllo visivo.
Normalmente si inseriscono altri 3
trocar (1 trocar da 10 mm. operatore
ed altri 2 trocar da 5 mm., uno sotto
lo sterno e uno al fianco destro).
La figura dimostra la sede classica
di inserimento dei trocar secondo la
nostra tecnica.
La sezione del dotto cistico e
dell'arteria cistica vengono effettuate solo dopo accurato riconoscimento di tutta l'anatomia della regione.
L'intervento termina, dopo
l'estrazione della colecisti tramite
un sacchetto, con il posizionamento
di un piccolo drenaggio sottoepatico, che normalmente viene rimosso
dopo 24 ore.
L'esperienza maturata con i 3010
interventi di videolaparocolecistectomia è così brevemente riassunta:
il 72% dei pazienti è stato operato in
elezione, il restante 28% in urgenza,
mentre nel 7% dei casi abbiamo
eseguito un intervento associato
(essenzialmente liberazione di
aderenze peritoneali, appendicectomia, plastica inguinale).
La degenza media postoperatoria
globale (urgenza ed elezione) negli
ultimi anni si è attestata su una
media di 2,2 giorni, mentre il tasso
di conversione in laparotomia (che
include tutti i componenti del team,
sia i chirurghi esperti, sia i chirurghi “in formazione”) è in continua
diminuzione, (attestandosi attualmente intorno al 7% dei pazienti).
Negli ultimi 3 anni la conversione
laparotomica nei pazienti operati in
elezione si sia resa necessaria solo
nello 0,5% dei casi.
Nella nostra esperienza si sono
verificate complicanze in una
percentuale molto limitata.
Entrando nel dettaglio abbiamo:
Calcolosi residua del coledoco,
trattata con ERCP postoperatoria,
nel 0.8% dei casi. Fistola biliare
trattata conservativamente con
ERCP nel 0.4% dei casi.
Complicanze di parete legate ai
trocar (ematomi ecc.) nel 1.2%.
Emorragia postoperatoria nel 0.6%,
di cui la metà (9 pazienti) rioperata
(4 pazienti in open e 5 in laparoscopia). Si è verificata una lesione del
tenue, riconosciuta e riparata
intraoperatoriamente. In uno dei
primi interventi è stato effettuata
una clippatura del coledoco,
prontamente riconosciuta, che è
stata trattata precauzionalmente con
protesi biliare per 6 mesi. Si sono
verificate complicanze mediche in
circa l'1% dei pazienti. Lamentiamo
un unico decesso, verificato in 2°
giornata postoperatoria per infarto
cardiaco.
Considerata la progressiva riduzione della degenza postoperatoria
negli ultimi anni, recentemente
abbiamo deciso (da circa 2 anni) di
ricoverare in One Day Surgery la
maggior dei pazienti candidati a
interventi di videolaparocolecistectomia in elezione (scelta effettuata
in base a parametri clinici ed
anestesiologici). Ciò comporta un
indubbio miglioramento organizzativo e una riduzione dei costi.
Dai risultati ottenuti emerge l'alto
livello qualitativo raggiunto e
Sanità Notizie
consolidato dal Team chirurgico
della Chirurgia Generale del San
Paolo di Savona. Team chirurgico
che pone sempre la massima
attenzione, prudenza e “buon
senso” nello stabilire le giuste
indicazioni e nel condurre
l'intervento di colecistectomia
videolaparoscopica.
In letteratura stanno emergendo
novità anche nel campo della
chirurgia mini-invasiva: infatti,
accanto ad una tecnica con utilizzo
di soli tre trocar (al posto dei
“classici” 4), vengono proposti
anche interventi con singolo
accesso periombelicale (SILS) e
tecniche mediante utilizzo di orifizi
naturali (NOTES). Tali novità, che
stanno accendendo dibattiti a volte
anche aspri, devono essere valutate
in base a un parametro semplice ed
essenziale: i vantaggi e la sicurezza
per il paziente. Noi, pur estremamente attenti alle evoluzioni della
chirurgia, come la Robotica che ci
vede tra i pochi in Italia ad utilizzarla, non riteniamo tali tecniche
ancora del tutto affidabili per un
loro utilizzo routinario.
In definitiva sia il continuo affinamento della tecnica laparoscopica,
sia la continua ed efficace collaborazione con gli altri team specialistici (endoscopisti, ecografisti,
gastroenterologi) hanno permesso
al team chirurgico del San Paolo di
innalzare ulteriormente il livello di
sicurezza dell'atto operatorio.
Introduzione di trocars nell’addome del paziente.
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n. 1 • Luglio 2010
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Sanità Notizie
Follow-up chirurgico all’Ospedale “S. Paolo” di Savona
Nel 2001 è stato istituito
l'ambulatorio colonproctologico
della Struttura Complessa di
Chirurgia Generale dell'Ospedale
S.Paolo di Savona.
Nel corso degli ultimi anni l'attività
dell'ambulatorio colonproctologico
si è ampliata e diversificata in
molteplici settori con l'intento di
dare una risposta alle crescenti
richieste dei pazienti con patologie
colorettali.
All'inizio l'attività era limitata
esclusivamente a visite, medicazioni, controllo chirurgico postoperatorio. Successivamente,
abbiamo esteso l'ambulatorio ai
pazienti operati per patologie
neoplastiche colorettali, con
l'intento di effettuare un follow-up
chirurgico e valutare nel tempo gli
esiti degli interventi oncologici
eseguiti dalla nostra equipe.
E' iniziata di conseguenza una
collaborazione con il Servizio di
Oncologia e Radioterapia
dell'Ospedale San Paolo.
Collaborazione che ha accresciuto la
nostra professionalità e stimolato
l'acquisizione di conoscenze sempre
più approfondite in ambito oncologico chirurgico.
L'esperienza maturata in uno stage
di quattro mesi nel 2005 presso il St.
Mark's Hospital di Londra, è stata di
fondamentale importanza per la
formazione specialistica in colon
proctologia, con l'obiettivo condiviso di garantire un approccio multidisciplinare nelle patologie colorettali,
affrontando da diverse prospettive
l'obiettivo della cura del cancro.
Assieme all'attuale direttore del
Servizio di Oncologia Dott. Benassi
ed al Dott. Marziano direttore del
Servizio di Radioterapia, stiamo
valutando ulteriori sviluppi e
collaborazione fra chirurghi,
oncologi, radioterapisti per assicurare al paziente un “percorso condiviso” durante tutto l'iter diagnostico,
terapeutico, mediante protocolli
comuni.
Dal 2001 ad oggi abbiamo seguito
in follow-up 564 pazienti operati di
patologie neoplastiche colorettali e
abbiamo registrato un tasso complessivo di sopravvivenza a 8 anni
Dal 2001 l’attività si è ampliata e diversificata per rispondere alle
crescenti richieste dei pazienti con patologie colorettali.
Collaborazione fra l’ambulatorio
colonproctologico e i servizi
di oncologia, radioterapia
ed endoscopia
Iniziata dall’1 gennaio 2009 anche la cura dei pazienti portatori
di colostomia, ileostomia e urostomia.
Angelo Schirru
Direttore S.C. Chirurgia Generale, Ospedale S. Paolo Savona
Claudio Giberti
Direttore S.C. Urologia Ospedale S.Paolo di Savona
Domenico Aiello
Inc. Professionale di Colonproctologia S.C. Chirurgia - Resp.
Ambulatorio Colonproctologico Ospedale S.Paolo di Savona
Antonio Langone
Dirigente Medico S.C. Chirurgia
Roberto Cavallone
Inf. enterostomista
Loanna Mignone
Inf. urostomista
del 58%, in linea con le percentuali
di sopravvivenza riportate in
letteratura.
Le visite colon proctologiche
eseguite annualmente (accessi
esterni) sono state incrementate
progressivamente nel corso degli
ultimi anni, passando da circa 120
accessi del primo anno agli attuali
320.
A indispensabile completamento
dell'attività colonproctologica è
stata incrementata l'attività endoscopica in stretta collaborazione con il
Osp. S.Paolo Savona
S. C. CHIRURGIA GENERALE
Direttore Dr. A. Schirru
I.P. Colonproctologia
Ambulatorio Colonproctologico
Visite Colonproctologiche
Medicazioni
Ambulatorio Pazienti Stomizzati
Visite follow-up
Oncologico-chirurgico
Endoscopia digestiva:
-EGDS
-Colonscopia
-ERCP
In via di is tituzi one:
Pool Polispecialistico per
Patologie Funzionali del
Pavimento Pelvico
n. 1 • Luglio 2010
Follow-up chirurgico all’Ospedale “S. Paolo” di Savona
Figura 1: Tumore al retto con intervento robotico
Figura 2: Stomia terminale
Figura 3: Stomia a canna di fucile
Servizio di Endoscopia
diretto dal Dott. Menardo. In
particolare, abbiamo indirizzato la nostra attività endoscopica a pazienti con
problematiche chirurgiche ed
in particolare a quelli portatori di neoplasie colorettali che
necessitano di controllo
specialistico endoscopicochirurgico: valutazione di
anastomosi, studio delle
lesioni neoplastiche rettali,
(valutazione di trattamenti
finalizzati alla conservazione
dello sfintere anale).
Dal 1° gennaio 2009 il nostro
ambulatorio colon proctologico, per far fronte alla
crescente necessità di un
ambulatorio specialistico a
Savona
per i pazienti
portatori di stomia, ha
iniziato il monitoraggio e la
cura dei pazienti stomizzati.
La stomia è il risultato di un
intervento con il quale si crea
un'apertura sulla parete
addominale per poter mettere
in comunicazione una parte
dell'intestino o una parte
dell'apparato urinario con
l'esterno .
Il confezionamento di una
stomia spesso si presenta
come l'unica alternativa per
sopravvivere ad una malattia
o ad un incidente. Ciò
compromette da un lato le
funzioni fisiologiche ma
permette al paziente di
condurre una normale vita
sociale, se adeguatamente
assistito ed educato da
personale specializzato.
I portatori di stomia necessitano di particolare assistenza
post-operatoria, che non può
essere adeguatamente
prestata in un reparto di
degenza per ragioni quali
possono essere il setting
inadeguato, la mancanza di
privacy e, soprattutto, la
difficoltà di conciliare la
frenetica attività di reparto
con un tipo di assistenza che
richiede tempo, dedizione e
Sanità Notizie
piena concentrazione
necessaria per rassicurare e
mettere il paziente a proprio
agio, aiutandone il recupero
funzionale e psicologico.
L'Ambulatorio si prefigge di
essere un punto di riferimento per la cura delle stomie, per
l'avvio alle metodiche di
riabilitazione, per l'approvigionamento di materiale
protesico, iter burocratici e
supporto psicologico e
fornisce le seguenti prestazioni:
1) visite ai pazienti stomizzati (prime visite, visite di
controllo, consulenze)
2) medicazioni complesse.
3) istruzione sulla gestione
della stomia.
4)informazioni sull'alimentazione.
5) istruzione alle tecniche
riabilitative.
6) assistenza infermieristica
all'uso dei presidi.
7) irrigazioni intestinali per
continenza passiva.
8) compilazione modulistica
per ritiro presidi di raccolta.
9) sostituzione stent ureterali.
10) supporto psicologico
Nell'ambulatorio, che è stato
istituito in collaborazione
con l'U.O.C. Urologia,
vengono assistiti non solo i
pazienti portatori di colostomia e ileostomia, ma anche
pazienti portatori di urostomia. Gli infermieri stomatoterapisti incaricati di fornire
queste prestazioni sono il
Sig. Roberto Cavallone e la
Sig.ra Loanna Mignone. Le
prestazioni ambulatoriali
consistono in prime visite,
medicazioni della stomia,
visite successive e controlli.
Le prestazioni eseguite dal 1°
gennaio 2009 a tutt'oggi sono
state circa 200.
All'ambulatorio, che è aperto
ogni lunedì dalle ore 14,30
alle 17,30, si accede tramite
prenotazione CUPA, con
semplice impegnativa
medica.
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n. 1 • Luglio 2010
La cittadinanza savonese è stata
puntualmente informata dalla stampa
locale sugli ingenti lavori di ristrutturazione che hanno recentemente interessato il servizio di Radiodiagnostica
dell'Ospedale S. Paolo. Oltre al
notevole miglioramento sotto il profilo
architettonico-ricettivo, vi è stata una
significativa implementazione del
servizio dal punto di vista tecnologico:
in particolare l'acquisizione di una
nuova TC multistrato consente da
qualche tempo l'effettuazione di una
serie di esami totalmente innovativi
nell'offerta di salute alla cittadinanza.
Tra essi, la colonscopia virtuale
rappresenta in senso assoluto una
nuova frontiera della diagnostica per
immagini: tale indagine consente di
ottenere, in modo incruento, immagini
tridimensionali ed informazioni
diagnostiche sull'eventuale presenza di
polipi o tumori del colon, che finora
erano possibili unicamente mediante
l'esecuzione della colonscopia ottica.
Per ottenere immagini tridimensionali
e'necessaria l'acquisizione delle
immagini assiali di base mediante TC
multistrato e l'invio di tali immagini al
computer dedicato alla ricostruzione
tridimensionale, che consente di
navigare all'interno del colon, con la
stessa prospettiva dell'endoscopia
ottica. Nei 3 giorni che precedono
l'indagine il paziente segue uno schema
di preparazione finalizzato a ridurre e a
“marcare” il contenuto fecale del colon
(le feci nel lume intestinale possono
mimare la presenza di polipi). Al
momento dell'esame al paziente
possono essere somministrati farmaci
miorilassanti per prevenire eventuali
spasmi delle pareti coliche in risposta
all'insufflazione gassosa con anidride
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Immagini di un tumore del colon ottenute mediante
colonscopia virtuale.
Sanità Notizie
Diagnostica per immagini
Nuove frontiere della radiologia:
la colonscopia virtuale
Piergiorgio Quadri
Direttore S.C. Radiologia e interventistica
Ospedale San Paolo di Savona
Immagini di un tumore del colon ottenute mediante colonscopia virtuale.
carbonica che precede l'esame TC.
La sedazione non è necessaria poiché
l'esame non e' doloroso. La durata
totale dell'esame è di circa 10 minuti e il
paziente può lasciare l'ospedale subito
dopo l'indagine, tornando a svolgere
regolarmente le proprie attività.
Sensibilità e specificità dell'esame
risultano direttamente proporzionali
alla dimensione dei polipi e sono molto
elevate per lesioni di diametro superiore ai 6 mm, potenzialmente le più
pericolose. I vantaggi della colonscopia virtuale rispetto alla colonscopia
ottica consistono innanzitutto
nell'assenza del fibroscopio nel colon,
che spesso causa fastidio e dolore e
pertanto risulta mal tollerato dal
paziente: per l'esecuzione dell'esame è
unicamente necessario il posizionamento di una piccola sonda di materiale
gommoso nell'ampolla rettale, che
consente di insufflare anidride carbonica all'interno del viscere, che pertanto
risulta ottimamente visualizzabile. Un
ulteriore vantaggio deriva dalla
possibilità di esaminare anche gli altri
organi addominali, e quindi di individuare eventuali alterazioni patologiche
al di fuori del colon. Gli svantaggi
rispetto alla colonscopia ottica sono
essenzialmente connessi all'esposizione ai raggi X (ma ottimizzando i
parametri di acquisizione, la dose
assorbita dal paziente risulta abbastanza contenuta e sostanzialmente
comparabile all'esposizione cui ci si
espone naturalmente in 2 anni di vita
sul nostro pianeta) e all'impossibilità di
asportare i polipi eventualmente
individuati.
La colonscopia virtuale può sostituire
la colonscopia tradizionale? Essa è
proponibile come metodica di diagnosi
precoce per il cancro del colon retto?
Nel 2008 l'American Cancer Society,
che elabora le linee guida internazionali per la diagnosi e la cura dei tumori, ha
inserito la colonscopia virtuale tra le
opzioni valide per la diagnosi precoce
del cancro del colon-retto. Nell'inserto
Tutto Scienze de La Stampa, pubblicato in data 5 Maggio 2010, viene
descritta una campagna di diagnosi
precoce del tumore del colon, attraverso la colonscopia virtuale, che interesserà migliaia di cittadini italiani
residenti in alcune importanti città.
Inoltre il Presidente degli Stati Uniti
d'America, Barack Obama, è stato
recentemente sottoposto a tale indagine
con analoghe finalità.
n. 1 • Luglio 2010
Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure
Nel corso degli ultimi due anni, nel
Servizio di Neuroradiologia
dell'Ospedale Santa Corona, abbiamo
consolidato l'esperienza e valutato
l'efficacia della procedura terapeutica di
Vertebroplastica (VPL) percutanea nei
cedimenti vertebrali prevalentemente
osteoporotici o post-traumatici, anche
di vecchia data. In un numero ridotto di
casi tale tecnica è stata utilizzata in
pazienti portatori di mieloma multiplo,
angiomi e lesioni secondarie.
Tale tecnica mini-invasiva, sviluppata
in Francia nella metà degli anni '80,
consiste nell'iniezione di “cemento” a
bassa viscosità attraverso un ago
metallico appositamente conformato e
introdotto nella vertebra da trattare,
sotto guida combinata della
Fluoroscopia e della Tomografia
Computerizzata (TC) (Fig. 1).
Il cemento biocompatibile maggiormente utilizzato è il polimetilmetacrilato (PMMA), usato spesso anche negli
Sanità Notizie
Si tratta di una tecnica mini-invasiva che consiste nell’iniezione
di “cemento” a bassa viscosità con un ago metallico introdotto
nella vertebra da trattare.
L’efficacia della procedura
terapeutica di vertebroplastica
percutanea nei cedimenti vertebrali
osteoporotici post-traumatici
L’intervento viene eseguito in anestesia locale con una durata media
da 45 minuti a due ore e un ricovero di uno-due giorni.
Riccardo Padolecchia
Direttore S.C. Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica
Ospedale Santa Corona Pietra Ligure
Maria Fasciglione
Dirigente Medico S.C. di Neuroradiologia Diagnostica e
InterventisticaOspedale Santa Corona Pietra Ligure
Fig.1: posizionamento dell'ago metallico nel corpo vertebrale sotto guida fluoroscopica e TC.
interventi ortopedici. Negli ultimi
tempi l'evoluzione dei materiali ha
portato all'impiego di sostanze biologiche più simili alla struttura dell'osso,
alcune anche riassorbibili nel tempo
(idrossiapatite, solfato-fosfato di
calcio)
I meccanismi alla base dell'efficacia
clinica della Vertebroplastica non sono
ancora del tutto chiariti:
- La stabilizzazione meccanica appare il
più probabile meccanismo dell'effetto
antalgico; l'iniezione di cemento
all'interno della vertebra consoliderebbe le linee di frattura, il cui movimento
causa dolore tramite le sollecitazioni
delle terminazioni nervose periostali,
analogamente a quanto avviene con
l'immo-bilizzazione per le fratture in
altre sedi.
- Il calore sviluppato dalla reazione
esotermica prodotta dalla polimerizzazione del PMMA, di circa 60°-70°C,
potrebbe determinare una necrosi delle
Fig.2: Posizionamento del paziente sul lettino TC.
terminazioni nervose e quindi una
denervazione responsabile dell'effetto
antalgico. La temperatura potrebbe
avere inoltre un ruolo importante per il
rallentamento della crescita tumorale.
- La componente liquida del cemento è
chimicamente citotossica, ma attualmente non è noto se in vivo si raggiungono concentrazioni tali da essere
neurotossiche.
La procedura viene eseguita in anestesia locale, con il paziente in posizione
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n. 1 • Luglio 2010
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Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure
prona, (Fig. 2) e prevede il ricovero di
1-2 giorni; il trattamento dura dai 45
minuti a circa 2 ore a seconda del
numero di vertebre da trattare (nella
nostra esperienza sino a tre in un'unica
seduta). E' consigliata profilassi
antibiotica endovena un'ora prima
dell'intervento.
Il cemento iniettato solidifica in circa
10 minuti. Il paziente successivamente
viene messo a riposo in posizione
supina per 2-3 ore, per poi essere
mobilizzato e dimesso il giorno stesso
o il mattino successivo.
Nella maggior parte dei casi è possibile
valutare l'efficacia del trattamento già a
distanza di poche ore. I pazienti, che
erano costretti a letto, possono nuovamente stare in piedi, abbandonare il
busto ortopedico, con indubbi vantaggi
soprattutto per le persone anziane che
possono riprendere le attività quotidiane. Ciò comporta l'eliminazione dei
rischi connessi all'immobilità, la
riduzione o l'eliminazione dei farmaci
antidolorifici e dei loro effetti collaterali, e la possibilità di affrontare una
fisioterapia riabilitativa, specie nei
crolli di vecchia data, per eliminare
posture viziate e contratture muscolari.
La corretta indicazione al trattamento è
condizione indispensabile per ottenere
un'elevata percentuale di buoni risultati
e contenere le complicanze.
La selezione dei pazienti deve essere
accurata ed effettuata ,sia clinicamente
che radiologicamente, identificando il
livello da trattare laddove la concordanza clinico-radiologica risulta significativa. La presenza di un dolore intenso,
invalidante e persistente è elemento
essenziale per porre una corretta
indicazione al trattamento.
Le indagini radiologiche sono indispensabili per individuare le vertebre su cui
intervenire e per pianificare la strategia
dell'intervento.
La Risonanza Magnetica (RM) è
l'esame più sensibile e specifico. La
contemporanea visualizzazione delle
deformazioni e le alterazioni di segnale,
nonchè la presenza di tessuto neoformato, consentono di identificare la
natura e datare la frattura.
La Tomografia Computerizzata (TC)
è l'esame complementare, indispensabile, in fase preoperatoria per la
valutazione del tipo di rimaneggiamento osteostrutturale, delle linee di
frattura, dell'integrità del muro posteriore, del diametro dei peduncoli e, in
fase post-operatoria, per valutare con
precisione la distribuzione del cemento.
Sanità Notizie
Fig.3: immagini TC-RM di crollo vertebrale di L2
con cleft gassoso–liquido (A,B). Trattamento di
vertebroplastica sotto guida fluoroscopica (C).
A
B
C
La Radiografia Tradizionale (RX) è
poco sensibile e specifica, ed è in grado
di individuare lo schiacciamento
vertebrale specie se raffrontabile con
un esame precedente.
La Scintigrafia Ossea è legata
all'attività osteoblastica e rispecchia la
reazione ripartiva, rimanendo positiva
a lungo anche dopo sei mesi, quindi più
utile per identificare le fratture croniche.
Le indicazioni alla VPL seguono le
linee guida stabilite dall'American
College of Radiology:
- fratture osteoporotiche dolorose
(refrattarie alla terapia medica con
dolore che non risponde ad analgesici minori e richiede l'uso di analgesici maggiori, con conseguenti effetti
collaterali e limitazioni significative
delle attività quotidiane e della
qualità delle vita)
- fratture da osteonecrosi con cleft
intraspongiosi (sindrome di
Kümmell)
- dolore associato a lesioni osteolitiche vertebrali (tumori benigni,
tumori maligni, angiomi)
- fratture da compressione stabili
- fratture multiple con deformazioni
dell'allineamento vertebrale
(cifoscoliosi) in cui ulteriori collassi
possono compromettere la funzione
respiratoria, gastrointestinale o
alterare definitivamente la statica
nella stazione eretta e nel cammino
- fratture traumatiche croniche, non
consolidate e instabili (pseudoartrosi) o con degenerazione cistica.
Non tutti i crolli vertebrali necessitano
dell'intervento. La maggior parte dei
cedimenti consolida spontaneamente e
non è necessario avere un atteggiamento aggressivo nei crolli di recente
insorgenza. L'uso del busto per 1-2
mesi e un progressivo, anche se lento,
miglioramento autorizzano ad essere
cauti.
Nella nostra esperienza la maggior
parte dei pazienti, inviati dai colleghi
Neurochirurghi, Chirurghi Vertebrali e
di Medicina Interna, sono stati sottoposti a procedura di VPL dopo aver
scartato l'opzione chirurgica e valutato
lo scarso beneficio del busto,
dell'allettamento e della terapia
farmacologica.
Sono questi i pazienti che godono del
maggior beneficio soprattutto quando
nel contesto della spongiosa ossea si
sono create delle aree di necrosi
riempite di gas e liquido che ostacolano
il consolidamento (“cleft”) (Fig.3-4).
Non sempre è codificabile il tempo che
deve trascorrere dal crollo; vi sono
n. 1 • Luglio 2010
Innovazioni cliniche all’ ospedale "S. Corona" di Pietra Ligure
Fig. 4: Immagini RM-TC di crollo vertebrale di D11, con cleft gassoso, e
L1 (A,B). Controllo TC dopo vertebroplastica sotto guida TC/fluoroscopica estesa a D12 per maggiore stabilità dell'asse spinale (C).
A
B
fratture vertebrali che a distanza di mesi
o anni sono causa di dolore. Sono stati
sottoposti a trattamento di VPL pazienti
con pregresse fratture affetti da un
dolore sordo, continuo, persistente da
anni (Fig.5).
Prima di iniettare il cemento viene
talvolta eseguita biopsia ossea con ago
tranciante 16-17 Gauge, introdotto
coassialmente attraverso l'ago di VPL.
Questo perché, malgrado vengano
effettuate indagini preoperatorie
approfondite, non sempre vi è la
certezza della diagnosi di natura del
cedimento vertebrale.
In casi selezionati e per limitare
deformazioni e cifotizzazioni, può
A
C
essere effettuato il trattamento di
Cifoplastica (Fig. 6) che consente
meglio di ottenere una parziale ripresa
dell'altezza della vertebra e iniettare il
cemento all'interno di cavità neoformate durante il trattamento, limitando le
fuoriuscite del materiale.
La nostra casistica comprende 65
pazienti (età media 70 anni), prevalentemente femmine (70%), affetti da
crolli vertebrali per la maggior parte
osteoporotici o insorti dopo traumi di
lieve entità. Il passaggio dorso-lombare
è stato il tratto più colpito con prevalenza di D11, D12 e L1.
Dopo il trattamento una prima valutazione, a distanza di circa tre ore, ha
B
Sanità Notizie
permesso di rilevare in tutti i casi una
significativa riduzione del dolore sia al
passaggio in clinostatismo che durante
la deambulazione.
I pazienti hanno effettuato una prima
visita neuroradiologica a distanza di un
mese per la valutazione dell'efficacia
del trattamento con RX di controllo a
conferma della stabilità della deformazione. In alcuni casi è stata eseguita
esame RM dopo alcuni mesi per meglio
valutare il grado di consolidamento
della vertebra trattata ed escludere
nuovi cedimenti. Sono seguiti contatti
telefonici a distanza di tre e sei mesi ed
in 40 casi controllati è stata confermata
la stabilità dell'efficacia clinica.
Abbiamo sottoposto a ritrattamento, a
distanza di 4-8 mesi, sei pazienti per
ulteriori cedimenti vertebrali avvenuti
in differenti sedi rispetto alla precedente procedura.
I restanti pazienti sono in corso di
valutazione.
L'esperienza maturata in questi anni ci
porta a concludere che un'accurata
selezione dei pazienti e delle vertebre
da trattare, uno scrupoloso iter diagnostico ed una stretta collaborazione con i
colleghi Specialisti e di Medicina
Generale ,siano i migliori presupposti
per non abusare del trattamento e trarne
i maggiori benefici, a volte eclatanti a
distanza di alcune ore.
C
Fig. 5: Ricostruzione MPR sagittale TC pre-trattamento (A), sagittale (B) e coronale (C) dopo VPL di D11 e D12. Vertebre plane da pregresso cedimento posttraumatico con cleft gassoso (A). Ottimale disposizione del cemento dopo VPL (B,C).
Fig.6 : Cifoplastica
9
n. 1 • Luglio 2010
Le gammaglobuline o immunoglobuline (termine abbreviato Ig) sono
anticorpi che servono alla difesa
dell'organismo contro agenti estranei
Chimicamente sono proteine e si
trovano nel plasma dove possono
essere misurate e studiate con appositi
metodi di laboratorio. Il termine
gammopatia monoclonale indica la
presenza nel siero di immunoglobuline clonali cioè di immunoglobuline strutturalmente identiche sia
come catena pesante che come catena
leggera. La presenza di una gammopatia monoclonale viene di norma
evidenziata dalla elettroforesi delle
sieroproteine con cui si analizzano le
frazioni proteiche del sangue. Il
tracciato elettroforetico mostra in
corrispondenza della frazione gamma
(dove si concentrano tutte le immunoglobuline) la presenza di un picco
omogeneo alto e stretto che si definisce
comunemente picco monoclonale o
componente mono-clonale.
Normalmente la frazione elettroforetica gamma (comprendente le gammaglobuline o immuno-globuline) è
costituita da immuno-globuline
eterogenee per classe e tipo (immunoglobuline policlonali). Le immunoglobuline policlonali si distribuiscono nel
tracciato elettro-foretico in una zona a
base larga (sotto forma di una gobba
arrotondata e non di un picco). Una
gammopatia monoclonale può essere
riscontrata in varie situazioni cliniche e
nelle malattie caratterizzate da una
proli-ferazione clonale di plasmacellule e cellule linfatiche, cioè delle cellule
del midollo osseo e del sistema linfatico
deputate alla produzione di immunoglobuline. La trasformazione tumorale
di plasmacellule e cellule linfatiche
produttrici di immuno-globuline
provoca una proliferazione ed accumulo di tali cellule e la conseguente
comparsa nel siero di una componente
monoclonale di varia entità che
rappresenta la spia della loro abnorme
attività.
Come sono fatte
le immunoglobuline?
Le immunoglobuline del siero comprendono 5 classi:
· IgG
· IgA
· IgM
· IgD
10
· IgE
Prevenzione per portatori di MGUS
Sanità Notizie
Possono essere riscontrate in varie situazioni cliniche e nelle
malattie del midollo osseo del sistema linfatico con possibili
evoluzioni tumorali.
Le gammopatie monoclonali:
significato, diagnosi e gestione
del paziente
Quando si sospetta la presenza di una componente monoclonale nel
siero (o nelle urine) è necessario completare lo studio sieroproteico
con appositi esami di conferma con un ematologo.
Rodolfo Tassara
Direttore S.C. Medicina Interna Ospedale San Paolo Savona
Marina Cavaliere
Responsabile S.S. Ematologia S.C. Medicina Interna
Ospedale San Paolo Savona
Le immunoglobuline più rappresentate
sono le IgG (800-1600 mg/dL), seguite
dalle IgA (90-400 mg/dL), e dalle IgM
(40-230 mg/dL). Le IgD e le IgE sono
presenti nel plasma in quantità esigue.
Come struttura generale, ogni
molecola di immunoglobuline è
costituita da 2 catene pesanti legate fra
loro e da 2 catene leggere (ciascuna
legata ad una catena pesante). La classe
di ogni immunoglobulina è definita
dalla catena pesante (Y per le IgG, a
per le IgA, ä per le IgM, d per le IgD, e
per le IgE). Le due catene leggere sono
di tipo k o di tipo ë.
Ogni plasmacellula produce una sola
classe di immunoglobulina (G, A, M)
con un solo tipo di catena leggera (k o
ë).
La capacità dell'immunoglobulina di
riconoscere le proteine estranee (ad
esempio virus, batteri) e quindi di
legarle e distruggerle è affidata alla
porzione variabile delle catene la quale
è in grado di legare l'antigene. La
porzione variabile di ogni immunoglobulina viene costruita in modo specifico in risposta ad un determinato stimolo
antigenico.
Il concetto di clonalità
In condizioni fisiologiche le molecole
immunoglobuliniche sono diverse fra
loro. Infatti oltre a comprendere 5
diverse classi, all'interno della stessa
classe la porzione variabile è presente
in innumerevoli combinazioni pari al
numero dei differenti antigeni che ne
hanno indotto la sintesi. In condizioni
fisiologiche le immunoglobuline sono
quindi policlonali, perché generate da
una popolazione eterogenea di plasmacellule, tutte diverse fra loro, cioè
policlonali. Nelle gammopatie mono-
n. 1 • Luglio 2010
Prevenzione per portatori di MGUS
clonali, invece, nel midollo osseo si
accumulano plasmacellule tutte
identiche in quanto originate tutte da
un'unica plasmacellula madre che è
andata incontro ad un processo di
proliferazione. Queste plasma-cellule
costituiscono un clone e sono quindi
monoclonali. Tutte le plasmacellule
del clone producono la stessa immunoglobulina, con la stessa struttura
chimica. Questa si accumula nel siero e
dà origine alla componente monoclonale.
leggere a formare l'intera molecola
immunoglobulinica e non vi sono
residui apprezzabili. In alcune patologie delle plasmacellule come il
mieloma, invece, la sintesi di catene
leggere può essere superiore rispetto a
quella di catene pesanti. In tal caso
grandi quantità di catene leggere libere
si accumulano nel plasma. Inoltre,
essendo le catene leggere piccole
molecole, passano il filtro renale e
vengono eliminate nelle urine dove
possono essere ritrovate anche in
grande quantità (si misurano in
mg/litro). Le catene leggere libere
urinarie costituiscono la cosiddetta
p ro t e i n u r i a d i B e n c e - J o n e s .
Non sempre l'abnorme aumento della
frazione elettroforetica gamma è indice
della presenza di gammopatia monoclonale. Infatti alcune patologie
croniche specie le epatiti croniche ma
anche le infezioni croniche, le malattie
infiammatorie croniche, le malattie
autoimmuni, possono associarsi ad una
ipergamma-globulinemia policlonale.
Quali malattie si possono associare
ad una gammopatia monoclonale?
Non sempre il riscontro di una gammopatia monoclonale o componente
monoclonale è sinonimo di malattia
tumorale. Infatti vi sono le cosiddette
gammopatie monoclonali di significato
indeterminato (MGUS) che spesso
restano invariate nel tempo senza
sviluppare un tumore vero e proprio.
Le immunoglobuline monoclonali
assumono nel tracciato elettroforetico
un profilo diverso da quelle policlonali.
Tutte si posizionano in regione ã, ma le
Ig monoclonali hanno un profilo a
picco alto e stretto in quanto la loro
identità strutturale le fa migrare con la
medesima velocità elettroforetica. Le
immunoglobuline policlonali, invece,
essendo strutturalmente eterogenee,
hanno un profilo a gobba con base
larga.
La figura sottostante mostra un
tracciato elettroforetico normale (a
sinistra) e quello di un paziente con
gammopatia monoclonale (a destra). In
quest'ultimo si osserva la presenza di un
picco alto e stretto in zona ã: la
componente monoclonale.
Nell'individuo normale la sintesi di
catene pesanti e leggere avviene in
modo ordinato e nelle quantità opportune. La cellula assembla catene pesanti e
Sanità Notizie
Altre volte il riscontro di una gammopatia o componente monoclonale è la
spia di una malattia proliferativa del
sistema che produce le immunoglobuline (mieloma, macroglobulinemia di
Waldenstrom, amiloidosi). Altre volte
ancora, la componente monoclonale è
una manifestazione collaterale di un
linfoma o di una leucemia linfatica
cronica. In alcune situazioni la componente monoclonale è di accompagnamento a patologie non ematologiche di
vario tipo. La tabella seguente elenca le
malattie che decorrono obbligatoriamente con una componente monoclonale e quelle che possono presentare
occasionalmente una componente
monoclonale
Quali esami occorre eseguire in un
paziente con gammopatia monoclonale?
Una volta sospettata la presenza di una
componente monoclonale nel siero (o
nelle urine) è necessario completare lo
studio sieroproteico con appositi esami
di conferma. Quindi si eseguiranno una
serie di accertamenti per verificare
l'eventuale presenza di una delle
patologie elencate nella tabella e di cui
la componente monoclonale può essere
un sintomo. In ordine di probabilità, ma
anche in dipendenza dall'entità della
componente monoclonale, la prima
ipotesi diagnostica è la MGUS (che
rappresenta il 65% circa delle gammopatie monoclonali), segue il mieloma
Malattie con gammopatia monoclonale
Mieloma multiplo
Macroglobulinemia di Waldenstrom
Amiloidosi AL
Sindrome POEMS
Crioglobulinemia di tipo I e II
Malattia cronica da crioagglutinine
Malattia di Castleman
Malattie ematologiche che possono presentare occasionalmente una componente
monoclonale
Leucemia linfatica cronica
Linfoma splenico della zona marginale
Linfoma diffuso a grandi cellule
Linfoma mantellare
Malattie non ematologiche con gammopatia monoclonale di accompagnamento
Infezioni
(osteomieliti, pielonefriti, tubercolosi, infezione da HIV, ecc)
Neoplasie epiteliali (intestino, mammella, ecc)
11
n. 1 • Luglio 2010
(15%), quindi la macroglobulinemia di
Waldenstrom, l'amiloidosi, e via via le
altre patologie in ordine decrescente di
probabilità. Dato che la diagnosi di una
delle due situazioni più frequenti,
MGUS e mieloma, comporta atteggiamenti terapeutici e prognosi completamente diversi, non si può tralasciare
alcuno degli esami che consentono di
porre una diagnosi di certezza.
Oltre che al proprio medico curante,
l'ematologo è lo specialista a cui ci si
deve rivolgere per impostare gli
accertamenti necessari per porre una
diagnosi di certezza e programmare i
successivi controlli. Dopo la visita
ematologica, i primi accertamenti sono
finalizzati alla tipizzazione della
componente monoclonale. Di norma
gli esami sul sangue vengono condotti
assieme a quelli sulle urine.
Esami per la tipizzazione della
componente monoclonale
Elettroforesi delle sieroproteine
Questo esame distingue e quantifica le
frazioni proteiche del siero.
Dosaggio delle immunoglobuline
Quantifica i vari tipi di immunoglobuline (IgG, IgA, IgM). Consente di
quantizzare l'immuno-globulina
patologica e di valutare al contempo il
grado di soppressione delle frazioni
immunoglobuliniche normali.
Immunofissazione su siero
Consente la tipizzazione della
componente monoclonale. Identifica la
classe della immunoglobulina (G, A,
M) ed il tipo di catena leggera (k o ë).
Quindi, la componente nonoclonale (ed
il mieloma corrispondente) verrà
definita ad esempio IgG k, oppure IgA
ë, ecc.
Misurazione delle catene leggere
libere circolanti
Misura le catene leggere libere nel siero
(non legate alle catene pesanti) ed il
rapporto k/ë
12
Immunofissazione su urine (ricerca
della proteinuria di Bence-Jones)
Identifica e quantifica la presenza nelle
urine di catene leggere libere k o ë
(proteinuria di Bence-Jones). Solo le
catene leggere passano attraverso il
filtro renale. Quando la produzione
delle catene immunoglobuliniche è
sbilanciata, le catene leggere prodotte
in eccesso restano libere nel plasma
Prevenzione per portatori di MGUS
(non legate alle catene pesanti a
formare l'intera immunoglobulina),
passano attraverso il filtro renale e
compaiono nelle urine.
Altri esami da eseguire
in una gammopatia monoclonale
Esame emocromocitometrico
Calcemia parametro indispensabile
per la stadiazione.
Creatina, VES, Funzionalità epatica,
Proteina C ß-2- micro-globulina
sierica
È un parametro di massa neoplastica
utilizzato come fattore prognostico nel
mieloma.
Aspirato midollare
Permette di stabilire se vi è una
infiltrazione plasmacellulare midollare, di valutarne l'entità e le caratteristiche morfologiche. In condizioni
normali le plasmacellule rappresentano
meno del 5% delle cellule midollari.
Nel mieloma tale percentuale è di solito
superiore al 30%.
FISH su sangue midollare
È un esame di citogenetica molecolare
che analizza i nuclei delle cellule in
interfase per identificare le alterazioni
geniche delle plasmacellule tumorali.
Radiografia dello scheletro (cranio,
colonna, bacino, ossa lunghe)
Ricerca la presenza di lesioni ossee
(osteolisi) a carico dei segmenti ossei
esaminati.
Radiografia del torace ed ecografia
dell'addome
Risonanza Magnetica della colonna
vertebrale
Pur non essendo un esame di screening,
in casi selezionati è utile per identificare precocemente lesioni ossee della
colonna che non hanno ancora dato
rarefazioni della struttura ossea
evidenziabili con la radiografia
standard. È l'esame più accurato per
valutare un'eventuale compressione del
midollo spinale.
Le gammopatie monoclonali di
significato indeterminato
(MGUS: Monoclonal Gammopathy of
Unknown Significance)
Si tratta di una condizione clinica in cui
l'unico riscontro anormale è di tipo
laboratoristico: la presenza isolata del
Sanità Notizie
tutto asintomatica di una componente
monoclonale sierica e/o urinaria, in
genere di modesta entità e che resta
stabile nel tempo.
La MGUS è dovuta alla presenza nel
midollo osseo di un clone di plasmacellule il cui prodotto di sintesi è
appunto la componente monoclonale.
La gammopatia è detta "di significato
indeterminato" poiché è incerta la sua
origine e la sua evoluzione. Infatti,
mentre in alcuni casi può evolvere
verso una neoplasia ematologica ben
definita (il mieloma multiplo o la
macroglobulinemia di Waldenstrom),
in molti altri casi la gammopatia
persiste immodificata per decenni
senza influenzare né la qualità di vita né
la sopravvivenza. In passato veniva
definita "benigna", termine ora
abbandonato poiché al al momento
della diagnosi non è possibile prevederne l'evoluzione.
? Qual è la sua incidenza? È più
frequente nell'anziano: l'età media
dei pazienti con MGUS è di circa 67
anni. È rara nei soggetti più giovani.
Si osserva in entrambi i sessi con una
discreta prevalenza negli uomini
(M: 60%, F: 40%).
? Quali sono le cause? Le cause non
sono note né si sa cosa distingue dal
punto di vista biologico le forme
evolutive da quelle stabili. Come per
il mieloma, sono stati considerati i
fattori ambientali (esposizione a
pesticidi o altri agenti chimici,
radiazioni, agenti infettivi), ma per
nessuno è stata definitivamente
comprovata la responsabilità.
? Qual è la sua evoluzione naturale?
La MGUS nella maggioranza dei
casi resta stabile per parecchi anni,
ma vi è un certo rischio di evoluzione in una malattia proliferativa come
il mieloma o la macroglobulinemia
di Waldenstrom. Il rischio di
trasformazione può essere stimato
nell'1% per anno. In uno studio a
lungo termine su 1384 casi di
MGUS diagnosticati e seguiti negli
USA dalla Mayo Clinic tra il 1960 ed
il 1994, la probabilità di evoluzione
neoplastica è stata del 10% a 10 anni,
del 21% a 20 anni, del 26% a 25 anni.
Tra i fattori predittivi di trasformazione vi è il livello iniziale della
componente monoclonale ed il tipo
IgA.
n. 1 • Luglio 2010
? Quali sono le caratteristiche
cliniche? Il paziente con MGUS ha
un quadro clinico del tutto asintomatico. In particolare, sono assenti tutte
le alterazioni che caratterizzano il
quadro clinico del mieloma. L'unica
alterazione è di laboratorio e cioè la
presenza di una componente
monoclonale sierica e/o urinaria, di
solito riscontrata casualmente nel
corso di accertamenti per altri
motivi.
? Esiste una terapia? Una MGUS
non richiede alcun trattamento ma
solo periodici esami di follow-up per
monitorare una possibile evoluzione. È fondamentale che il paziente
Prevenzione per portatori di MGUS
comprenda la necessità di effettuare
controlli periodici pur in assenza di
sintomi. La frequenza dei controlli
verrà fissata dallo specialista
ematologo. Un possibile schema è:
controlli ogni 4 mesi nel primo anno,
poi ogni 6 mesi e quindi, in presenza
di stabilità, ogni 6-12 mesi.
Le più frequenti domande dei
pazienti con MGUS
Che cos'è la gammopatia monoclonale di significato indeterminato o
MGUS?
? · È una patologia caratterizzata da un
modesto accumulo di plasmacellule
Sanità Notizie
monoclonali nel midollo osseo. Queste
producono una piccola quantità di
immunoglobuline clonali (tutte uguali
fra loro) che vengono evidenziate
all'elettroforesi delle proteine sieriche
come un picco (picco o componente
monoclonale). Non vi sono sintomi né
alterazione della funzione dei vari
organi.
Quali sono le cause della MGUS?
? Le cause non sono note ma probabilmente diversi fattori (predisposizione
genetica, fattori ambientali che
provocano una stimolazione antigenica
cronica) agiscono come concausa in
modo non prevedibile.
? Cosa induce a sospettare una
MGUS? Il riscontro, di solito casuale,
di un picco monoclonale
all'elettroforesi delle proteine sieriche,
usualmente di entità inferiore ai 3
grammi per decilitro (g/dl), oppure di
una proteinuria di Bence Jones di entità
inferiore a 1 g/dl.
Quali sono gli accertamenti indispensabili per porre diagnosi di MGUS?
? Indagini sul sangue: elettroforesi
delle sieroproteine, immunofissazione, dosaggio delle immunoglobuline, emocromo, calcemia ed
esami di routine
? Indagini sulle urine: ricerca e
dosaggio di catene leggere libere
(proteinuria di Bence Jones)
? Esami specifici: esame del midollo
osseo (mieloaspirato)
? Radiografia dello scheletro
? A parte la presenza della componente
monoclonale, nella MGUS tutti gli altri
esami sono nella norma
Qual è il decorso clinico?
? Nella maggioranza dei casi la MGUS
resta stabile per parecchi anni, ma vi è
un certo rischio di evoluzione in una
malattia proliferativa come il mieloma
o la macroglobulinemia di
Waldenstrom. La probabilità di
trasformazione è stimata essere del
10% a 10 anni, del 21% a 20 anni, e del
26% a 25 anni.
I pazienti con MGUS devono ricevere un trattamento?
? No. Ma devono essere seguiti con
periodici esami di laboratorio per
monitorare l'evoluzione della componente monoclonale e cogliere precocemente eventuali segni di trasformazione.
13
n. 1 • Luglio 2010
Un numero sempre crescente di
pazienti, allergici ai metalli, si
sottopone a protesi di ginocchio. Una
strategia clinica e chirurgica in
questi casi è d'obbligo.
Grazie a protesi particolari possiamo
fornire una soluzione anche a questi
pazienti, peraltro, sempre in
aumento.
14
L'allergia ai materiali metallici è
attualmente una problematica
importante e frequente per il chirurgo
ortopedico che si trova ad affrontare
l'intervento di protesizzazione
articolare, soprattutto per quanto
riguarda la protesi di ginocchio.
L'allergia è un fenomeno in aumento,
per via di una generalizzata risposta
del sistema immunitario verso
antigeni inquinanti dell'atmosfera,
implicati ad esempio nello sviluppo di
asma allergico o in seguito a
stimolazione di allergeni che possono
rendere ragione delle dermatiti da
contatto.
Le protesi articolari sono costituite da
superfici di scorrimento che
inevitabilmente producono, durante il
torchio articolare, attrito: a seconda
dei materiali di cui sono composte
queste possono infatti più o meno
rilasciare particelle che innescano
una reazione infiammatoria (locale o
generalizzata) o una reazione
allergica.
E' stato stimato che l'allergia ai
metalli, sopratutto al Nichel, si attesta
intorno al 10 -12 % dei pazienti con
percentuali variabili superiori al 17 %
nelle donne e al 3 % negli uomini.
Una percentuale minore, circa il 3 %,
della popolazione presenta allergia al
Cromo e al Cobalto.
Basti pensare che una notevole
percentuale di pazienti donne
presenta comunemente intolleranza
alla bigiotteria in particolare
orecchini, collane ecc. la cui
manifestazione clinica principale è la
dermatite da contatto.
Spesso, un numero sempre crescente
di pazienti non allergici, si
sensibilizzano ai metalli per ragioni
non ancora note, rientranti comunque
in un più vasto fenomeno di
ipersensibilità secondaria.
I metalli maggiormente utilizzati
nella protesica di ginocchio
prevedono l'uso di leghe di Cromo -
Sanità Notizie
“Nichel free”
Alla S. C. dell’Ospedale “S. Corona” di Pietra Ligure.
Protesi particolari di ginocchio e
anca per pazienti allergici al nichel,
al cobalto e al cromo.
In presenza di infezione, mobilizzazione asettica e
malposizionamento è necessario un intervento di protesizzazione con
nuovi materiali tra cui l’oxinium che ha ottime caratteristiche di
durezza ed elasticità.
Andrea Camera
Direttore S.C. Chirurgia protesica
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
Gabriele Cattaneo
Dirigente medico S.C. Chirurgia protesica
Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
Cobalto - Molibdeno (CrCoMo) che
rivestono l'osso e sono utilizzati
accoppiati tra di loro mediante un
menisco di polietilene, inerte e
anallergico,
ad alta densità
(UMHPE) che fornisce la superficie
di scorrimento.
Il Nichel è presente in elevate quantità
nella parte esterna della protesi, non a
contatto con l'osso: il processo di
“nichelatura” delle superfici esterne
garantisce infatti la scorrevolezza e
minor attrito e quindi una maggiore
durata temporale dell'impianto.
I metalli e le leghe, grazie alle loro
caratteristiche in termini di alta
modularità, forza, resistenza alla
corrosione e duttilità sono idonei a
sopportare i carichi ciclici che si
generati all'interno della articolazione
protesizzata.
Inevitabilmente una minima parte di
questi componenti, nell'ambiente
articolare biologico, sono sottoposti
ad ossidazione portando ad un rilascio
dose dipendente di ioni metallici.
Questi possono essere responsabili,
nel paziente allergico, di una reazione
immune con conseguenze locali e
generali che possono portare, oltre
che al fallimento dell'intervento
stesso (con protesi dolorose,
riduzione della performance
articolare, versamenti recidivanti)
Figura 1 Il rilascio ionico con protesi in Oxinium paragonato al CrCo e al Titanio.
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
“Nichel free”
vecchie lire incerottata al polso a
contatto della cute.
Un test di nuovo utilizzo, per le
reazioni che avvengono con un
ritardo di o superiore a 24 ore è il test
di trasformazione dei linfociti (LTT),
di più difficile esecuzione e gravato
da una percentuale variabile dal 1520% di falsi positivi.
Figura 2 Scudo femorale in Oxinium. Il particolare processo di forgiatura (ceramizzazione) crea superfici di
scorrimento a basso attrito paragonabili a quelle della ceramica.
anche allo sviluppo di gravi reazioni
anafilattiche.
Inoltre l'importanza delle allergie è
scaturito dall'esigenza di una strategia
in quei casi di protesi di ginocchio
dolorose da causa ignota in cui si ha
un quadro clinico di normalità della
radiografia, degli esami di laboratorio
e della scintigrafia.
Per tali ragioni sono state sviluppate
sia per l'anca che per il ginocchio
particolari protesi “ Nichel free” in
vari materiali tra cui i principali
universalmente utilizzati sono il
Titanio, il Tivanium (TiAl6v4), il
Tantalio, l'Oxinium, la ceramica e la
ceramizzazione processata mediante
Niobio (Niob).
L'Oxinium (Fig 1), in particolare, ha
ottime caratteristiche di durezza ed
elasticità derivate dalla superficie in
Zirconio e di ridotto attrito, molto
simile, grazie alla particolare
lavorazione (Zirconio ossidato con
Niobio e Ossigeno) alla ceramica.
Spesso la diagnosi d' intolleranza di
tipo allergico non è semplice e si
avvale di criteri di esclusione con
infezione, mobilizzazione asettiche e
malposizionamento.
Nel nostro centro sono state utilizzate
10 protesi di ginocchi tipo Nexgen PS
in Tivanium, 21 protesi in Oxinium
(figura 2) e 2 mono compartimentali
sempre in Oxinium. Sono stati
eseguiti inoltre 2 revisioni con protesi
semivincolate in Oxinium.
I pazienti operati erano tutte donne.
I pazienti revisionati avevano già
avuto un intervento di protesizzazione di ginocchio con componenti
standard che avevano dato
intolleranza al materiale protesico di
tipo allergico.
Tutti pazienti sono stati dimessi in
quarta giornata dall'intervento e
avviati alla FKT, non ci sono state
complicanze intra e post operatorie,
tutti i pazienti hanno abbandonato le
due stampelle a 30 giorni dalla data
dell'intervento con un'articolarità 0 110° di flessione senza dolore.
I follow up successivi a tre e a sei mesi
e un anno sono stati soddisfacenti.
La nostra filosofia è comunque quella
di selezionare il paziente allergico già
dalla visita pre operatoria, al fine di
poter personalizzare l'intervento in
base alle esigenze e al tipo di allergia;
spesso in base all'anamnesi e alla
storia clinica si riesce a valutare se il
paziente ha avuto problemi con
bigiotteria, oggetti metallici ecc.
Un semplice metodo di valutazione di
allergia da contatto al Nichel è quello
di eseguire il Patch test; un test molto
semplice da eseguire è dormire con
una moneta da un euro o delle cento
La nostra casistica è riferita alla
protesica di ginocchio dove utilizziamo componenti Nichel free; per la
protesica d'anca tale problema non
sussiste poichè sia la componente
cotiloidea che quella femorale (stelo)
sono in Tivanium o di Tantalio pure,
quindi totalmente anallergiche.
Il nichel è presente solo nella testa in
metallo (Met), pertanto in questi casi
noi utilizziamo testa in ceramica
accoppiata o con polietilene o con
ceramica, materiali totalmente inerti
dal punto di vista chimico - biologico.
Conclusioni:
Il fenomeno dell'allergia nei pazienti
protesizzati di ginocchio con protesi
ad alto contenuto di Nichel è un
problema attuale che porta inevitabilmente ad un out come dell'intervento
non soddisfacente ed ad un aumento
delle percentuali di revisioni. Le
problematiche legate al Nichel e in
misura minore al Cromo e al Cobalto
sono state ovviate con l'utilizzo di
nuovi sistemi protesici con superfici
articolari che, a parità di scorrimento
e di durata nel tempo, permettono di
non avere rilascio di questi ioni
(protesi "Nichel free").
I nostri risultati circa questa problematica sono incoraggianti.
Inoltre non esistono test specifici per
determinare, in un paziente già
protesizzato, l'allergia alle componenti se non in base all'anamnesi del
paziente, alla clinica e alla sostanziale
negatività dei parametri laboratoristici e radiografici (diagnosi di esclusione).
A nostro avviso è molto importante la
selezione del paziente allergico in
base alla visita preoperatoria con
un'accurata anamnesi e a test (patch
test e l' LTT test ) per poter programmare e personalizzare il tipo di
intervento con protesi dedicate.
15
n. 1 • Luglio 2010
Il grado d'espansione delle diverse
aree polmonari dipende, fisiologicamente, dalla pressione intrapleurica
(P). In ortostatismo la pressione
negativa tra le due pleure aumenta in
valore assoluto, procedendo dalle
basi fino agli apici polmonari. Allo
stesso modo il tessuto polmonare si
presenta sempre più espanso dalle
basi fino agli apici in modo direttamente correlato all'aumento, in
valore assoluto, della negatività della
pressione intrapleurica.
In clinostatismo l'espansione
polmonare segue la medesima
regola: le regioni polmonari sono
tanto più espanse quanto più sono
“distanti dal suolo”. In posizione
supina la maggiore espansione
riguarda le aree anteriori dei polmoni, in posizione prona quelle posteriori, in decubito laterale destro il
polmone sinistro ed in decubito
laterale sinistro il polmone destro.
La figura 1 rappresenta graficamente
le precedenti affermazioni per quel
che concerne il decubito laterale.
Con il simbolo “P: - - -” si vuole
indicare la zona di massima negatività della P, quella posta più in alto:
fisiologicamente il parenchima
polmonare immediatamente sottostante è quello più espanso. I cerchi
disegnati alla destra della gabbia
toracica vogliono raffigurare,
figura 1
16
Riflessioni cliniche
Sanità Notizie
L'espansione polmonare: una
tecnica molto semplice che ha
un'efficacia terapeutica rilevante
Quando è necessario recuperare volumi polmonari, le regioni da
trattare devono essere “allontanate dal suolo” e la posizione prona
consente l’espansione delle zone polmonari tendenzialmente esposte
al pericolo di atelettasia durante la protratta permanenza
dei pazienti a letto.
Vito De Giglio
Ex Direttore SC RRF Ospedale San Paolo di Savona ASL 2 Savonese
Fabio Tanghetti
Dirigente medico SC RRF Ospedale San Paolo di Savona
appunto, il grado d'espansione
alveolare in rapporto alla “distanza
dal suolo”.
Un ulteriore elemento a favore
dell'espansione delle regioni antideclivi, consiste nel fatto che la pressione viscerale addominale sulla parte
del diaframma “più lontana dal
suolo” è la minima.
Per rendersi conto dell'andamento
volumetrico del tessuto polmonare in
relazione alla P, si deve considerare la
curva della sua compliance. Nella
figura 2, la curva più marcata, di
colore rosso, individua la distensione
(e la “distensibilità”) della trama
polmonare in funzione della pressione tra le pleure. I numeri “- 10” e “2,5” indicano il valore della P in
cmH2O, i due circoli raffigurano
simbolicamente il grado di espansione degli alveoli.
Oltre una certa espansione il polmone non è ulteriormente espansibile ed
oltre una certa compressione (allorché P inverte il segno e diviene
positiva) il polmone non è più
comprimibile, ma prima di ritornare
ad espandersi la P deve ritornare ad
essere negativa. Se, come accade in
alcune circostanze patologiche alle
n. 1 • Luglio 2010
basi polmonari, la P varia in un
intervallo di valori positivi, si dà
luogo ad una condizione di atelettasia. La ventilazione, infatti, avviene
entro un certo intervallo di P al di
fuori del quale non ci può essere
nessun movimento d'aria (in corrispondenza del tratto in cui la curva
diventa orizzontale).
La curva più sottile, di colore verde,
rappresenta la compliance polmonare durante l'espirazione, essa è
spostata a sinistra rispetto alla curva
dell'inspirazione per il noto fenomeno dell'isteresi polmonare
Tutto questo ha un preciso significato
terapeutico: in ogni caso in cui è
necessario recuperare volumi
polmonari le regioni da trattare
devono essere “allontanate dal
suolo”. La posizione antigravitaria
può offrire (e spesso offre) un
consistente contributo alla risoluzione delle atelettasie, delle distelettasie
e degli addensamenti parenchimali
(quali che siano le loro cause ed
origini), al trattamento degli esiti di
exeresi polmonare ed al trattamento
delle paralisi o paresi di un emilato
del diaframma, da lesioni del nervo
frenico o nervose centrali. Se poi i
pazienti vengono invitati a trattenere
il respiro per tre o quattro secondi al
termine di un'inspirazione profonda
Riflessioni cliniche
(teleapnea inspiratoria) si apporta un
ulteriore vantaggio all'espansione,
perché gli alveoli (ri-)aperti hanno la
proprietà di esercitare sugli alveoli
contigui, che fossero richiusi,
trazioni atte a dischiuderli.
La posizione antideclive da privilegiare è indicata dall'auscultazione:
nei casi di diminuzione del murmure
vescicolare, silenzio respiratorio o di
soffio bronchiale la zona da trattare
dev'essere “allontanata dal suolo”.
Anche se il tema del presente scritto è
quello dell'espansione, vale la pena
di notare che il polmone “più vicino
al suolo” è il meno espanso (com'è
disegnato nella figura 1) per ragioni
dovute alla bassa negatività della P
circostante, giacché è compresso
dagli organi viscerali del mediastino
e dell'addome, ed alle proprietà
elastiche del parenchima polmonare
(rappresentate dai cerchi disegnati in
figura 1, tenuto presente che
l'elasticità è l'inverso della compliance). Fisiologicamente questo è il
polmone in grado di produrre i flussi
aerei maggiori, perché, in senso
figurato, è il polmone che “può
essere condotto” nella parte più
ripida della curva del grafico 2. In
questa porzione della curva V/P a
“piccole” variazioni di P corrispondono “grandi” variazioni di volume
(V) cui fanno seguito “grandi”
Sanità Notizie
spostamenti d'aria.
La posizione prona - talvolta guardata con diffidenza dagli operatori
sanitari - consente l'espansione delle
zone polmonari tendenzialmente
esposte al pericolo dell'atelettasia
durante la protratta permanenza dei
pazienti nel letto. Oltre a permettere
l'espansione delle regioni posteriori
dei polmoni, la stazione prona ha una
proprietà saliente: quella di produrre
un netto miglioramento del rapporto
ventilazione/perfusione (Ve/Q). È
noto che in ortostatismo nelle regioni
apicali “Ve” eccede “Q” e all'opposto
nelle regioni basali “Q” eccede “Ve”,
cosicché il rapporto Ve/Q più
vantaggioso è quello proprio delle
zone intermedie dei polmoni. Per
ragioni di meccanica ventilatoria e di
emodinamica, la cui trattazione
oltrepassa i limiti del presente scritto,
in posizione prona quest'area
“intermedia”, di rapporto Ve/Q
ottimale, si amplia rispetto al volume
totale dei polmoni. Si nota dunque, in
posizione prona, un miglioramento
dei valori dati dall'emogasanalisi,
miglioramento che si protrae per
alcune ore dopo il ritorno alla
posizione supina (a questo proposito
si vedano gli studi di Luciano
Gattinoni et al.).
.
figura 2
17
n. 1 • Luglio 2010
18
PREMESSA
Lavoro di rete, sviluppo di comunità,
prevenzione del disagio, promozione ed
educazione alla salute e al benessere
…sono tutti ambiti in grande sviluppo sia
da un punto di vista teorico che applicativo. Tutti richiamano ad un'interpretazione
ecologica, sistemica e complessa della
realtà. A diversità dell'approccio clinico
centrato sul singolo individuo, in questi
ambiti l'attenzione viene posta maggiormente sull'interazione individuocontesto sia nella definizione dell'oggetto
di studio, sia nell'individuazione
dell'intervento più opportuno per
affrontare il “problema” o il bisogno
individuato.
Tradizionalmente la professionalità dello
psicologo, anche nell'immaginario
collettivo, è più identificata con
l'approccio clinico e particolarmente nel
trattamento individuale, anche se già dalla
metà degli anni 50 in Inghilterra i primi
studi antropologici tentarono di descrivere l'importanza della rete sociale e
personale nella strutturazione della
personalità individuale.
Per quanto riguarda la psicologia fu
sicuramente la teoria del campo di
lewiniana memoria ad incidere maggiormente e ad informare quegli ambiti sopra
citati. Secondo quella teoria, infatti, ogni
evento è determinato dall'insieme di
fattori presenti all'interno del campo
psicologico. Con questo termine Lewin
intende la totalità dei fattori (individuali
ed ambientali) in relazione di interdipendenza in un dato momento: il campo è
concepito come un sistema di forze la cui
interazione dinamica origina fenomeni
sociali e comportamenti individuali. Il
comportamento è funzione della persona
e dell'ambiente, secondo la nota formula
C=f (P,A) che sintetizza efficacemente
l'orientamento ecologico e sistemico della
teoria lewiniana. La relazione tra P ed A
deve perciò essere intesa in termini di una
transizione continua e reciproca ,
piuttosto che come un rapporto lineare di
causa ed effetto.
In queste premesse teoriche hanno trovato
radice diversi filoni ed interventi
applicativi, fra cui la psicologia di
comunità, la psicologia della salute ed il
lavoro di rete.
L'attenzione alla prospettiva sistemica era
già stata sviluppata da altre scienze, ad
esempio nella cibernetica, ed in tutte
l'elemento comune era rappresentato
dallo spostamento del focus dal micro al
macro.
Questa precisazione appare tanto più
opportuna quanto più spesso ci si
confronti con professionalità ed operatori
che, specie a livello pubblicoistituzionale, ritengono ancora che il
ruolo elettivo dello psicologo sia quello
clinico, preferibilmente della relazione
diadica, e considerino di “seconda scelta”
tutto ciò che ha a che fare con livelli di
“Rivoluzione copernicana”
Sanità Notizie
Il Ser.T. dell’ASL2 Savonese ha aderito al progetto “Religo”
della regione Lombardia che ha previsto due anni di lavoro
e di formazione del personale.
Il ruolo dello psicologo in una
comunità non più intesa come
bacino di utenza ma come attore
sociale costituito da più soggetti con
i quali relazionare anche fuori dal
proprio servizio.
Sul territorio della nostra provincia sta nascendo una rete
di conoscenze e di collaborazione fra i diversi attori del pubblico
e del privato, del sanitario e del sociale coinvolti nella prevenzione
delle dipendenze e promozione del benessere.
Rachele Donini
Responsabile S.S. Attività di Prevenzione
S.C. Ser.T., ASL 2 Savonese
lettura più ampia e sistemica. A tale
impostazione culturale contribuiscono
anche i percorsi formativi tesi ad assegnare maggiore importanza al ruolo clinico e
meno a quello sistemico. La complessità
del mondo attuale, tuttavia, richiede di
affinare sempre più modelli interpretativi
ampi e che tengano conto della confluenza di più saperi.
Il presente vuole essere un contributo alla
diffusione e alla visibilità di un ruolo
psicologico che può esplicarsi in ambiti
non esclusivamente clinici e forse non
ancora culturalmente riconosciuti come
propri dello psicologo.
Ci si propone di evidenziare come
specificamente le competenze relazionali,
comunicative e di mediazione che
dovrebbero caratterizzare il profilo dello
psicologo possano essere utilmente
impiegate per agevolare l'interazione
individuo-contesto, contribuendo
a
creare ambienti e climi che promuovano il
benessere individuale e sociale delle
persone.
LA REALTA' PUBBLICOISTITUZIONALE: L'ESEMPIO DEL
SERT DELL'ASL 2 SAVONESE.
La riflessione sviluppata in questi anni
all'interno dell'Area Dipendenze dell'ASL
2 Savonese relativamente alle modalità di
risposta ai problemi della dipendenza ha
messo in risalto l'importanza, per gli
obiettivi di cura e prevenzione, di
allargare il campo di intervento inserendo,
accanto all'approccio centrato sul singolo
individuo, una prospettiva che coinvolga
il contesto sociale e la cultura in cui le
persone vivono. Ci si è resi conto che la
grande diffusione sociale nell'uso, abuso e
dipendenza da sostanze psicoattive era
tale da dover abbandonare un paradigma
interpretativo ed esplicativo che facesse
riferimento esclusivamente al “disagio
sociale” e/o al “disturbo individuale”, per
assumerne un altro che contribuisse a
spiegare la “normalizzazione” nell'uso di
sostanze, riconoscendo a questo termine
sia un valore statistico che culturale.
La prospettiva quindi è andata via via
estendendosi ed ampliandosi per arrivare
a studiare e ad accogliere modelli
esplicativi che dessero ragione
dell'ampliamento del fenomeno e
permettessero di affrontarlo in termini più
obiettivi e realistici relativamente alla
cultura e al sistema sociale attuale. Ci si è
allora rivolti verso studi e teorie che
permettessero di leggere i comportamenti
individuali mettendoli in relazione al
contesto sociale di appartenenza e alla
cultura di riferimento. L'ottica quindi si è
necessariamente spostata dal piano
esclusivamente individuale e clinico per
ampliarsi verso una prospettiva più
sociale e di comunità.
In questo percorso di ricerca degli
strumenti più idonei per affrontare il tema
delle dipendenze, di particolare aiuto è
stato lavorare con altri servizi territoriali
di altre regioni italiane, ed in particolare
con la Lombardia, che già aveva sviluppato una metodologia di intervento rispetto
alla prevenzione delle dipendenze
fondata sul lavoro di rete e sulla moltiplicazione dell'azione preventiva. Il progetto
da loro promosso, denominato progetto
“Religo” e a cui ha aderito il Ser.T.
dell'ASL 2 Savonese, ha previsto 2 anni di
lavoro e di formazione del personale,
finalizzati a creare all'interno dei territori
partecipanti una rete di integrazione
socio-sanitaria tra le diverse realtà
n. 1 • Luglio 2010
istituzionali e del privato sociale per la
prevenzione delle dipendenze. Grazie a
questo progetto si è iniziato a tessere sul
territorio provinciale savonese una rete di
conoscenze, collaborazione e progettazione tra i diversi attori del pubblico e del
privato, del sanitario e del sociale, a
diverso titolo coinvolti nella prevenzione
delle dipendenze e promozione del
benessere. In questa azione di creazione e
mantenimento della rete, il ruolo dello
psicologo nelle sue capacità di relazione,
di mediazione, di comunicazione è stato
particolarmente utile e ha permesso ad
attori prima sconosciuti di mettersi in
relazione. Ci si è resi conto
dell'importanza, ai fini di un coinvolgimento nella rete, di sostenere la motivazione dei partecipanti e di sollecitarne
personalmente la partecipazione
attraverso contatti non lasciati solo alle
comunicazioni formali. Anche nel lavoro
di rete la relazione umana, come peraltro
nel lavoro clinico, ha dimostrato di essere
il fattore fondamentale per una buona
riuscita dell'intervento.
Sempre grazie al progetto “Religo” si è
approfondita la conoscenza della
letteratura nazionale ed internazionale in
tema di prevenzione delle dipendenze e di
promozione del benessere e ci si è resi
conto di come la progettazione di
interventi di contrasto alla diffusione di
sostanze avesse a sostegno evidenze di
efficacia e studi scientifici e teorici
dapprima ignorati. Le diverse strategie di
prevenzione presentate nei documenti
internazionali (WHO, NIDA, N.U.,
CSAP, EMCDDA) rivestono efficacie
preventive diverse, a seconda dei contesti
e delle modalità con cui vengono
implementate. Si è quindi capita
l'importanza di calibrare gli interventi
sulla base della specifica realtà locale in
cui si va ad intervenire, e solo dopo averne
compreso la natura con un'approfondita
comprensione dei dati epidemiologici ed
una rappresentazione sociale del fenomeno offerta dagli stakeholders di quella
particolare comunità.
L'importanza della rete degli stakeholders
sul tema di nostro interesse, le peculiarità
della comunità territoriale, l'importanza
della prevenzione e della promozione del
benessere. Questi concetti ci hanno
progressivamente avvicinato all'approccio teorico ed applicativo della
Psicologia di comunità e a progettare gli
interventi tenendo conto dello sviluppo e
dell'empowerment delle comunità
territoriali in cui i nostri dati ci segnalavano la presenza di criticità e/o la diffusione
nell'abuso e nella dipendenza da sostanze.
Si è posta a quel punto l'esigenza di una
formazione specifica degli operatori, in
particolar modo degli psicologi, di
provenienza essenzialmente clinica e
centrati sul lavoro individuale, per
acquisire una formazione che offrisse
modelli e strumenti di lavoro più duttili,
Sanità Notizie
“Rivoluzione copernicana”
flessibili e tarati sull'esigenza di lavorare
con diversi gruppi di persone in contesti di
vita e di normalità, non caratterizzati da
una patologia specifica.
Non è esagerato affermare che, per il
background formativo di buona parte
degli operatori impegnati nel settore, la
formazione abbia rappresentato una
“rivoluzione copernicana”. Lo sforzo
infatti è stato quello di passare dalla
concezione di comunità intesa come
bacino di utenza alla comunità intesa
come attore sociale, da una concezione
del soggetto come utente ad un soggetto
che agisce, partecipa, produce, cambia, da
un'idea di servizio come centro di
prestazioni ad una concezione dove il
centro, il luogo dove incontrare le persone
è fuori dal servizio, nella comunità, da una
concezione dell'operatore come esperto
che offre prestazioni ad un'idea di
operatore facilitatore delle interazioni
nella comunità, da una concezione
dell'operatore come “problem solver” ad
una concezione dell'operatore come
“problem poser”.
Gli inizi della sperimentazione non sono
stati facili, specie per il timore di giocarsi
in un ruolo non più protetto dal setting
psicoterapeutico, ma segnato
dall'indeterminatezza e dalla variabilità
dei diversi contesti, dall'impossibilità di
offrire prescrizioni certe e dall'esigenza di
riformulare continuamente le rappresentazioni per offrirle agli interlocutori non
come risposte al problema posto, ma per
sollecitare continuamente le risorse
interne alla comunità affinchè potesse
autonomamente dar risposta ai propri
bisogni. Si è progressivamente fatta
strada la consapevolezza che il nostro
ruolo come operatori e come Servizio
pubblico per le Dipendenze era di
facilitare le interazioni tra tutte le realtà
del pubblico e del privato presenti sul
territorio e di sostenere l'intero processo
di attivazione delle comunità territoriali
coinvolte. In molti casi abbiamo funzionato come “tessuto connettivo”, come
“catalizzatori” di processi di interazione
tra realtà dello stesso territorio che non si
conoscevano tra loro e che nel reciproco
riconoscimento hanno saputo creare
sinergie e progettualità che hanno
potenziato le reciproche azioni di
prevenzione del disagio e di promozione
del benessere per quella particolare realtà
territoriale.
Certo non è stato facile all'inizio resistere
alla tentazione di offrire le nostre risposte
ed i nostri punti di vista sulle domande che
ci venivano poste. Talvolta il nostro
tentativo di riformulare le domande e di
restituirle all'interlocutore per far sì che si
attivasse una personale ricerca di risposte
e di soluzioni è stata interpretato come
una nostra incapacità tecnica di fornire
soluzioni e di fare il nostro lavoro, ma la
tenacia nel mantenere l'attenzione
focalizzata a potenziare le risorse della
comunità e a sostenere gli attori del
territorio ha permesso che si sviluppassero processi di cittadinanza attiva e di
partecipazione, di presa di coscienza e di
desiderio di agire in sinergia con le forze
territoriali che altrimenti sarebbero
probabilmente rimaste ancora sopite.
Lavorare in rete, promuovendo salute ed
avendo l'attenzione a sviluppare e
potenziare le comunità territoriali non è
certo facile, non solo per le persone e le
dinamiche con cui ci si trova a lavorare,
ma anche per la considerazione con cui
spesso colleghi ed operatori guardano a
questo tipo di lavoro. Specie nell'ambito
pubblico-istituzionale, ancora intriso di
quella cultura “servizio-centrica”, è
difficile far comprendere che i bisogni si
intercettano fuori, sui territori; che il
linguaggio per relazionarsi non è solo
quello degli “addetti ai lavori”, ma è
anche quello della gente, che la definizione del “problema” non può essere solo del
tecnico, ma non può che essere partecipata e derivare dall'ascolto del ”paziente”,
che per prevenire bisogna rafforzare i
fattori protettivi e non solo limitare i
rischi, che una occasione di incontro
piacevole come può essere la festa di
paese può rappresentare un intervento”terapeutico” per una comunità in
quanto rafforza i legami e contribuisce a
rinsaldare il tessuto sociale: fattori che
sono scientificamente riconosciuti come
efficaci nella protezione contro lo
sviluppo di disagi sociali di vario tipo.
In tutti questi progetti, il ruolo dello
psicologo appare fortemente elettivo,
purchè riesca ad uscire fuori dai limiti
angusti (per questo tipo di intervento)
della stanza del colloquio clinico.
La complessità insita nei lavori e nelle
riflessioni sopra evidenziate può essere
utilmente affrontata dallo psicologo
grazie ad una formazione che insiste
sull'importanza della relazione umana per
mediare qualsiasi tipo di contenuto, sulle
capacità comunicative che dovrebbero
contraddistinguere questa figura
professionale e sulla capacità di tirare i fili
di una rete che va continuamente curata e
mantenuta affinchè non si smagli e perda
quindi la funzione di connessione e di
contenimento che le è propria.
Bibliografia:
Lewin K., Field theory in social science,
Harper & Row, New York (trad. it. Teoria
e sperimentazione in psicologia sociale, Il
Mulino)
Francescato D., Tomai M., Girelli G.,
Fondamenti di psicologia di comunità,
Carocci
Leone l., Prezza M., Costruire e valutare i
progetti nel sociale, Franco Angeli
L.Leone, C.Celata, Per una prevenzione
efficace, Il sole 24 ore.
19
n. 1 • Luglio 2010
Dati attività Pronto Soccorso Savona - Cairo
Il 2009 è stato un anno di superlavoro
per il pronto soccorso del San Paolo di
Savona ed del San Giuseppe di Cairo
Montenotte. E' il momento dei bilanci
e i primi dati dimostrano che gli
accessi dell'anno si dovrebbero
attestare su una cifra superiore ai
57000 a Savona e circa 12000 a Cairo.
A Savona il pronto soccorso Generale
e Traumatologico ha ricevuto 43984
pazienti, 9870 sono stati visitati dal
Pronto Soccorso Pediatrico ed il
Pronto Soccorso OstetricoGinecologico ha avuto 2606 accessi
da giugno a dicembre. A questi ultimi
andranno aggiunti gli accessi ostetrico-ginecologici del periodo gennaio –
maggio che sono registrati su cartaceo.
Analizzando un po' più in dettaglio i
flussi dei nostri pazienti e le caratteristiche del lavoro possiamo vedere che
Il Pronto Soccorso Generale e
Traumatologico ha registrato un
incremento di oltre 500 pazienti
rispetto all'anno precedente ( 43984 vs
43459) e che il maggior aumento si è
avuto soprattutto dopo l'apertura dei
nuovi locali del Pronto Soccorso.
Questo aspetto è abbastanza giustificato dal fatto che si è offerto ai
cittadini un miglior servizio in termini
di accessibilità, accoglienza ed
accesso alle indagini diagnostiche. I
dati di attività sono riportati in tabella
1. Per quanto riguarda i codici colore
il 2% di codici rossi ed il 17% di codici
gialli sono percentuali molto significative nel testimoniare la criticità del
lavoro. Interessante osservare che il
27% circa dei pazienti afferisce in
orario notturno e questo spiega bene il
costante affollamento della struttura
con un lavoro che non conosce
pause.Nei letti di Osservazione Breve
Intensiva sono stati gestiti in un anno
4922 pazienti dei quali oltre l'85% è
stato dimesso entro le 24 h dopo aver
escluso patologie di rilievo in atto.
488 pazienti sono stati ricoverati nei 3
letti di Medicina e Chirurgia
d'accettazione e d'urgenza di cui è
dotato il Pronto Soccorso.
20
Sanità Notizie
Un 2009 di superlavoro per il Pronto soccorso degli ospedali
“S. Paolo” e “S. Giuseppe”.
A Savona gli accessi sono stati
57.000 di cui quasi 10.000 al
Pediatrico, mentre a Cairo
Montenotte hanno sfiorato i 12.000
E’ prevista una domanda sempre più crescente e pressante in termini
di pretese e il medico dovrà trovare un giusto equilibrio tra buona
pratica e una medicina difensiva che sembra prendere il sopravvento.
Stefano Bosio
Direttore S.C. Ortopedia e Traumatologia,
Ospedale San Paolo di Savona
Amnon Cohen
Direttore S.C. Pediatria e Neonatologia,
Ospedale San Paolo di Savona
Salvatore Garzarelli
Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia,
Ospedale San Paolo di Savona
Francesco Maritato
Resp. S.S.D. Accettazione - Pronto Soccorso
Ospedale S. Giuseppe Cairo Montenotte
Roberto Lerza
Direttore S.C. Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza
Ricordiamo anche che il Pronto
Soccorso Traumatologico, aperto 12
h al giorno nei feriali e 6 h nei prefestivi, ha visitato una media di circa 25
pazienti al giorno oltre all'attività di
consulenza registrando anch'esso un
aumento di attività : 7227 sono stati i
pazienti visitati come primo accesso
al Pronto Soccorso Traumatologico.
Particolarmente intensa è stata anche
l'attività del Pronto Soccorso
Pediatrico che offre disponibilità per
i piccoli pazienti sulle 24 ore tutti i
giorni della settimana nei bei locali
organizzati nel nuovo pronto soccorso. In un anno sono state sfiorate le
10000 visite e i dati sono riportati
nella tabella 2. E' interessante notare
che la percentuale di pazienti di
nazionalità straniera è stata ben del
16,3% e soprattutto che nelle ore
pomeridiane e notturne il flusso dei
piccoli pazienti è stato particolarmen-
te significativo: ben il 35% dei
pazienti è stato visitato il pomeriggio
ed il 30% circa in orario notturno.
Questo si spiega con il fatto che i
bambini vengono spesso accompagnati dai genitori all'ospedale una
volta concluso l'orario dell'asilo o
della scuola oppure quando il genitore
è libero dal lavoro. L'apertura del
pronto soccorso nelle ore notturne
viene quindi certamente incontro alle
esigenze delle famiglie.
Gli accessi del 2009 al Pronto
Soccorso di Cairo Montenotte sono
stati 11997 e cioè 544 in più rispetto
al 2008. Il miglioramento
dell'organizzazione del pronto
soccorso, avviato nel 2009, prevede
l'effettuazione di un triage più
adeguato e l'utilizzo più appropriato
dei 3 letti di Osservazione Breve
Intensiva. Questo renderà e sta già
rendendo la struttura più accogliente e
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Dati attività Pronto Soccorso Savona - Cairo
più sicura per i cittadini valbormidesi.
Alcuni dati di attività sono presentati
in tabella 3.
Si può senz'altro affermare che il
flusso di pazienti del 2009 è più alto
mai raggiunto da sempre al San Paolo.
Il dato non sorprende più di tanto in
quanto è in linea con l'incremento
osservato anche nelle altre strutture di
Pronto Soccorso in Liguria . Anche la
tendenza nazionale è quella di un
lento ma progressivo incremento del
numero di pazienti che si rivolge alle
strutture di emergenza per i suoi
bisogni di salute.
Alla base di questo fenomeno che
sembra inarrestabile nonostante gli
sforzi delle varie amministrazioni , vi
sono diverse motivazioni che sono di
ordine demografico, epidemiologico ,
sociale e non è da trascurare l'impatto
indotto dai mass media sulla percezione del bisogno di salute da parte dei
cittadini. Infatti è innegabile che
l'incremento dell'età media e delle
pluripatologie abbia grande influenza
su questo fenomeno . Inoltre il pronto
soccorso offre una facile accessibilità
ed un basso costo delle prestazioni e
quindi è punto di riferimento per
l'indigenza e tutti i suoi riflessi sulla
salute oltre che per la popolazione
extracomunitaria che spesso ha anche
una scarsa conoscenza della organizzazione del nostro SSN e quindi trova
più immediato e facile rivolgersi alle
strutture di emergenza. Anche la
medicina territoriale sta vivendo un
momento di crisi sia per la lunghezza
delle liste di attesa, sia per il cambiamento di mentalità da parte della
popolazione che , spesso sotto
l'influsso dei mass media, avverte un
grande bisogno di tecnologia e tende a
trovare più rassicurante e soddisfacente l'esecuzione di una indagine
diagnostica piuttosto che una visita ed
un rasserenante colloquio con il
proprio medico di base. A meno di
radicali cambiamenti nel sistema i dati
e la letteratura ci dicono che le
amministrazioni dovranno farsi
trovare pronte ad affrontare una
domanda sempre crescente e sempre
più pressante in termini di pretese. La
sfida per il medico di pronto soccorso
sarà quella di trovare un equilibrio
giusto tra la buona pratica clinica
sostenuta dalle linee guida e la
medicina difensiva che negli ultimi
tempi sembra prendere il sopravvento.
Tabella 1
ATTIVITA DI PRONTO SOCCORSO 2009
Ospedale San Paolo Savona
Tabella 2
ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO 2009
Ospedale San paolo Savona
totale accessi
numero totale: 9.870
57.000
Generale e Traumatologico
Pediatrico
Ostetrico-Ginecologico
43984
9870
3146
codice bianco:
codice verde:
codice giallo:
codice rosso:
Generale e Traumatologico
Accessi totali
Pronto Soccorso Trauma
Ricoveri
Oss. Breve Intensiva
Ric da Oss. Breve Int
43984
7227 (16,4%)
7241 (16,46%)
4992
637 (12,9%)
italiani: 83,7%
stanieri: 16,3%
Codici colore
Rosso
Giallo
Verde
Bianco
Blu (Amb MMG)
2%
17%
49,3%
31,1%
1,3%
Orario
8-14
14-20
20-8
40%
33%
27%
ricoveri 615 (6,2%)
22,11 %
73,78 %
3,96% (391)
0,15% (15)
orario di accesso
dalle 00.00 alle 07.59:
9,4%
dalle 08.00 alle 13.59:
33,4%
dalle 14.00 alle 19.59:
35,4%
dalle 20.00 alle 23.59:
21,8%
italiani: 89% stranieri 11%
(2182)
(7282)
(154 /h/anno)
(550,2 /h/anno)
(582,5 /h/anno)
(537 /h/anno)
dalle 20.00 alle 21.59: 12,9%
(638 /h/anno) italiani: 89% stranieri: 11%
dalle 22.00 alle 23.59: 8,9%
(437 /h/anno) italiani: 84,3% stranieri: 15,7%
Tabella 3
ATTIVITA' DI PRONTO SOCCORSO - Ospedale San Giuseppe di Cairo M.
Accessi totali
Ricoveri
Oss Breve Intensiva
11997
1927 (16%)
1039
Codice colore
Rosso
Giallo
Verde
Bianco
1%
14,9%
68,1%
16 %
21
n. 1 • Luglio 2010
22
Evoluzione verso trattamenti conservativi
In chirurgia oncologica senologica negli
ultimi anni si è assistito ad un'evoluzione
verso trattamenti conservativi. È infatti
ormai accertato che il criterio oncologico
da rispettare nella asportazione del
tumore mammario è quello di garantire un
margine di sezione chirurgica in tessuto
sano.
Nella maggioranza dei casi in cui non
esiste infiltrazione carcinomatosa del
complesso areolare è quindi indicata la
realizzazione di una semplice “lumpectomy” (asportazione del tumore e di una
piccola quantità di tessuto mammario
circostante sano) o di una quadrantectomia (caso in cui si asporta una porzione di
tessuto mammario corrispondente ad un
intero quadrante). Inoltre l'applicazione
della tecnica del linfonodo sentinella ha
ridotto drasticamente il numero di
linfoadenectomie ascellari. La linfoadenectomia viene infatti eseguita solo se
sono presenti cellule tumorali nel
linfonodo sentinella. Il risultato di questi
progressi è il fatto che attualmente sempre
più spesso il trattamento di un carcinoma
mammario si riduce ad un intervento
resettivo limitato ad una porzione di
ghiandola mammaria. Questa tendenza si
riscontra anche nella nostra casistica
operatoria. Su una media di 150 pazienti
all'anno operate per carcinoma in oltre
l'80% dei casi è stata eseguita una
quadrantectomia. L'analisi di questi dati
ci ha portato a eseguire una revisione della
letteratura che ha riscontrato un dato
interessante, cioè la sempre più diffusa
esecuzione di interventi conservativi, la
riduzione della degenza postoperatoria,
ma il quasi esclusivo impiego
dell'anestesia generale. L'anestesia
generale non è però scevra da complicanze e controindica la dimissione durante la
giornata operatoria al fine di portare a
termine il monitoraggio del paziente. Non
sono rare le complicanze respiratorie,
cardiocircolatorie e meccaniche legate
all'intubazione. Altri metodi di anestesia
vengono raramente applicati. L'anestesia
locale è riservata alle patologie benigne
ove è necessario anestetizzare solo una
ridotta quantità di tessuto. Anche
l'anestesia loco regionale, cioè l'anestesia
dell'intera regione toracica anteriore, non
ha incontrato diffusione. Quest'ultimo
dato è legato al fatto che l'anestesia della
regione mammaria richiede un blocco
nervoso da T2 a T6 con il rischio di
pungere inavvertitamente la pleura e
causare un pneumotorace iatrogeno.
Nella nostra esperienza iniziale abbiamo
avuto modo di utilizzare occasionalmente
questa metodica in 5 pazienti ove era
controindicata un'anestesia generale
(comorbidità gravi associate) o una
anestesia locale (neoplasia voluminosa).
Abbiamo eseguito il blocco nervoso con
ausilio del controllo ecografico al fine di
minimizzare il rischio di pneumotorace.
La metodica ci è sembrata semplice da
realizzare, da cui l'idea di estenderne
Sanità Notizie
L'importanza dell'anestesia
locoregionale nella chirurgia
oncologica della mammella
Andrea Mazza
Dirigente Medico S.C. Anestesia
Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
Brunello Brunetto
Direttore S.C. Anestesia
Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
Valentino Durante
Resp. S.S. Dipartimentale Chirurgia Oncologica
a prevalente indirizzo senologico
Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
Carlo Spirito
Dirigente Medico S.S. Dip.le Chirurgia Oncologica a prevalente
indirizzo senologico
Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
Sara Bersano
Dirigente Medico S.C. Anestesia
Ospedale Santa Corona, Pietra Ligure
l'utilizzo in uno studio prospettico e
controllato al fine di approfondire alcuni
aspetti e valutare eventuali vantaggi in
termini di ulteriore riduzione della
degenza e miglioramento del dolore
postoperatorio. Da gennaio a agosto 2009
sono state reclutate in questo studio di
fattibilità 25 pazienti affette da carcinoma
mammario per le quali era indicata una
quadrantectomia. Per l'esecuzione della
resezione mammaria è sempre stato
impiegato il bisturi ad elettrocuzione.
Non abbiamo mai osservato complicanze
e le pazienti hanno riferito una buona
soddisfazione generale con riferimento al
controllo del dolore durante e dopo
l'intervento. Solo in due casi è stato
necessario somministrare intraoperatoriamente una piccola dose di benzodiazepine. Si trattava di pazienti in cui la
neoplasia era in vicinanza della fascia del
muscolo grande pettorale.
Lo studio preliminare di fattibilità,
concluso, i cui risultati sono in fase di
pubblicazione scientifica, ci ha permesso
di stabilire che la tecnica è di semplice
realizzazione, riproducibile e sicura.
Da settembre 2009 abbiamo quindi
iniziato in collaborazione con il centro
Trial dell'IST di Genova, un secondo
studio controllato, ora randomizzato, di
confronto con la metodica classica di
anestesia generale. In questo studio sono
state arruolate ad oggi 21 pazienti su un
totale previsto di 120. Per ogni paziente
viene compilata una scheda di registrazio-
ne dei seguenti parametri: data di nascita,
prime tre lettere del cognome, indice di
massa corporea, tipo di anestesia; ogni 2
ore vengono controllati e riportati al fine
della discussione scientifica, il VAS (scala
di valutazione del dolore da 0 a 10), la
pressione arteriosa, la frequenza cardiaca,
l'eventuale assunzione di farmaci
antidolorifici o antiemetici, la mobilizzazione della malata e la dimissibilità a 6 o
24 ore.
Nel postoperatorio è stato registrato un
VAS medio di 0.2 all'uscita dal blocco
operatorio e di 1.6 a 6 ore. L'anestesia loco
regionale non ha avuto effetti collaterali
(nausea o sintomi neurologici) e le
pazienti son state tutte mobilizzate nelle
prime ore. Grazie all'anestesia loco
regionale la dimissibilità si è ridotta,
passando da 24 a 6 ore, consentendo il
ricovero in regime di Day Surgery
piuttosto che One Day Surgery. Le sole
pazienti a non essere state mobilizzate
nelle prime ore sono state quelle che
presentavano importanti patologie
associate (demenza senile, patologia
respiratoria importante, età molto
avanzata) o che avevano richiesto una
sedazione intraoperatoria per ansiolisi.
I risultati finora acquisiti, pur se parziali,
sono molto incoraggianti e ci portano a
pensare che i blocchi intercostali eco
guidati possano diventare una metodica di
scelta per la chirurgia della mammella
nella nostra realtà.
n. 1 • Luglio 2010
Ulcer Days 2010
Sanità Notizie
La terza edizione si terrà l’8 e il 9 ottobre a Savona
e a Cairo Montenotte.
Nelle date del 6 e 7 Novembre 2009 in
85 strutture sanitarie distribuite su
tutto il territorio nazionale si è svolta
la seconda edizione dell'ULCERDAYS ® organizzata dall'AIUC
(Associazione Italiana Ulcere
Cutanee) in collaborazione con
FederAnziani a cui ha aderito anche
l'A.S.L. 2 Savonese : all'Ospedale S.
Paolo di Savona la S.C. Dermatologia
e all'Ospedale S. Giuseppe di Cairo
Montenotte la S.S. D. Recupero
Rieducazione Funzionale.
Si è trattato di un momento di
informazione sulle possibilità
terapeutiche nel campo della
riparazione delle lesioni cutanee, di
promozione dei centri che si occupano
della cura delle ferite così dette
croniche e di sostegno del diritto che il
singolo cittadino dovrebbe avere di
essere curato nel migliore dei modi.
Le ulcere cutanee sono lesioni (ferite)
croniche, che tendono cioè a non
guarire e che colpiscono principalmente gli arti inferiori o le sedi di
decubito nei casi di allettamento
prolungato o ad esempio in
conseguenza di alcune patologie
come il diabete. Le ulcere cutanee
rappresentano un vero e proprio
problema clinico assistenziale di
crescente importanza, spesso
invalidante e di difficile approccio.
In queste giornate inoltre si sono
svolti momenti informativi e
formativi per far comprendere ai
pazienti che il problema dell'ulcera ha
un carattere multidisciplinare, cioè a
carico di varie professionalità
mediche ( Dermatologo, Chirurgo
Vascolare, Diabetologo ecc.) e non
mediche (Infermiere , Infermiere
esperto , Podologo, Tecnici ortopedici
ecc.) e che esistono sul territorio
strutture dedicate.
Infatti mentre è noto a tutti che
L'anno scorso in 85 strutture
sanitarie per due giorni i
partecipanti si sono informati e
formati sulle possibilità terapeutiche
nel campo delle lesioni cutanee
e di sostegno del diritto di ogni
cittadino di essere curato
nel migliore dei modi
Claudio Solinas
Coordinatore Infermieristico S.S.D. Rieducazione Funzionale,
Ospedale Cairo Montenotte, Territorio delle Bormide
Coordinatore AIUC Regione Liguria
Vittorio Grosso
Responsabile S.S.D. Rieducazione Funzionale,
Ospedale Cairo Montenotte, Territorio delle Bormide
Manuela Martolini
Infermiera Ambulatorio Lesioni Difficili
S.C. Dermatologia Presidio Ospedaliero Savona – Collaboratore
AIUC Regione Liguria
Giuseppe Santoro
Direttore S.C. Dermatologia, Ospedale San Paolo di Savona
Andrea Pestarino
Responsabile S.S. Prevenzione Diagnosi e Cura Ulcere Cutanee
Ospedale San Paolo di Savona
Gaetano Romano
Coordinatore Infermieristico DH/Ambulatori S.C. Dermatologia
Daniela Araldi
Infermiera Ambulatorio Lesioni Difficili S.C. Dermatologia Presidio
Ospedaliero Savona
Elena Spallina
Podologa Presidio Ospedaliero Savona
esistono vari specialisti per le varie
patologie, non è ben chiaro da chi ci si
deve recare se affetti da ulcera
cutanea.
Inoltre la volontà degli organizzatori è
stata anche quella di sensibilizzare gli
organi competenti a riconoscere
l'esistenza di questa patologia.
Si calcola che in Italia ci siano circa
due milioni di persone affette da
ulcere cutanee di varia origine: da
decubito, venose, arteriose,
diabetiche.
Da sempre l’Associazione Italiana
ulcere Cutanee si batte per il
riconoscimento dei diritti dei pazienti
piagati e ritiene che la collaborazione
rappresenti un punto di svolta
fondamentale nel tentativo di
contribuire a risolvere il problema
della rimborsabilità.
Il report elaborato dai dati rilevati
nella seconda edizione dell'ULCERSDAYS® (Novembre 2009) ha
sottolineato alcuni aspetti discutibili
dell'organizzazione del nostro SSN in
questo campo. Il primo è la poca
visibilità dei luoghi di cura. Molti
operatori, che si occupano di trattamento delle Ulcere cutanee, lo fanno
Segue a pag. 24
23
n. 1 • Luglio 2010
Segue da pag. 24
all'interno di dipartimenti o servizi
non specificatamente dedicati. Si
avverte la necessità di istituire più
servizi e/o ambulatori dedicati al
trattamento di questo patologia, con
percorsi clinico diagnostici condivisi.
Un secondo aspetto e probabilmente
diretta conseguenza del primo, è la
durata delle lesioni ulcerative. Il 52%
dei pazienti né è affetto da oltre 6
mesi. Mentre un 20 % da oltre 2 anni.
Il terzo aspetto sono i costi che i
pazienti sostengono. Oltre il 27 %
spende oltre 150 Euro al mese solo per
medicazioni.
La diffusione di tale malattia è
strettamente correlata alle condizioni
di vita e al livello di cultura degli
individui che ne sono potenzialmente
soggetti. Sono maggiormente colpite i
soggetti appartenenti a fasce sociali
deboli. Infatti oltre il 70% risultano
essere pensionati. L'incidenza di tali
lesioni tende ad essere correlata all'età
del paziente (età media 70 anni) e ad
altre concause di morbilità, che
possono influenzare la mobilità del
paziente o la circolazione, come nel
caso del diabete.
Drammatico è l'impatto sociale della
malattia ulcerativa ( in Italia ne sono
affetti oltre 2 milioni di cittadini ) in
quanto non solo rende problematica
l'esistenza agli ammalati, ma spesso
finisce per coinvolgere pesantemente
l'ambiente familiare. Basti pensare
che oltre 85% dei pazienti allettati ed
affetti da lesione da decubito è
ricoverato presso il proprio domicilio.
Il report dell'Ulcer day edizione 2008
e 2009 è disponibile sul sito www.aiuc.it .
La terza edizione dell'ULCERDAYS® si terrà nei giorni 8 e 9
Ottobre 2010 dalle 8.30 alle 13.00
presso:
Presidio Ospedaliero S. Paolo di
Savona Ambulatorio Lesioni Difficili
S.C. Dermatologia
Presidio Ospedaliero S. Giuseppe di
Cairo Montenotte Ambulatorio S.S.D.
Recupero Rieducazione Funzionale
24
Coordinamento medico
Sanità Notizie
Progetto regionale
di standardizzazione delle diagnosi
istopatologiche per lo screening
dei tumori del colon-retto
L’obiettivo è il raggiungimento di un “consensus” multidisciplinare
tra anatomo-patologi ed endoscopisti.
Ezio Venturino
S. C. Anatomia Patologica, Ospedale S.Paolo Savona
L'Assessorato alla Salute, in osservanza del piano di prevenzione
oncologica della Regione Liguria,
aderendo all'invito dell'Osservatorio
Nazionale Screening ha individuato
nel mese di novembre del 2008 due
patologi rappresentanti. La scelta è
avvenuta di concerto con la Società
Scientifica di Anatomia Patologica
(SIAPEC)sez. ligure e con l'IST di
Genova che svolge attività di coordinamento degli screening oncologici
(DGR 855/2007).
La scelta è ricaduta sul dottor. Ezio
Venturino, Direttore della S.C.
dell'Anatomia Patologica
dell'Ospedale S.Paolo di Savona e la
dottoressa Beatrice Gatteschi,
Dirigente Medico dell'Anatomia
Patologica dell'IST di Genova. Essi
hanno così partecipato attivamente al
“Corso nazionale per patologi
referenti dei programmi di screening dei tumori colorettali” svoltosi
a Torino nei giorni 20 e 21 novembre
2008 in analogia con il corso effettuato nel 2007 per gli endoscopisti.
Successivamente Il dr. Ezio Venturino
e la dr.ssa Beatrice Gatteschi, in
collaborazione con la dr.ssa Luigina
Bonelli epidemiologa dell'IST di
Genova, hanno invitato i Direttori
delle S.C. di Anatomia Patologica
facenti capo ad una ASL territoriale e
quindi coinvolte nei programmi di
screening oncologici, a nominare un
patologo referente per ciascuna
struttura.
Hanno aderito al'iniziativa le
Anatomie Patologiche della ASL5Spezzino (Ospedale S. Andrea di La
Spezia), della ASL4-Chiavarese
(ospedale di Sestri levante-Chiavari),
della ASL3 (Ospedale Villa Scassi e
Ospedale P. Antero Micone) e ASL2Savonese (Ospedale S. Paolo di
Savona). In particolare è opportuno
ricordare che il patologo referente per
l'ASL2 Savonese è la dr.ssa Monica
Peresi mentre l'endoscopista referente è il dr. Hugo Martines.
Si è così costituito, sotto il coordinamento del dr.Ezio Venturino e della
dr.ssa Beatrice Gatteschi, il Gruppo
Regionale dei Patologi impegnati
nello screening per il carcinoma colo
rettale.
Gli incontri del Gruppo di Lavoro tra
aprile e maggio hanno affrontato la
discussione e la revisione della
casistica e hanno contribuito alla
promozione dell'adozione di criteri
diagnostici omogenei e riproducibili
con la metodologia del “Train the
trainers”. E' stato raggiunto inoltre
l'importante obbiettivo di redigere
una ceck-list condivisa per la guida
alla refertazione anatomo patologica.
Altro passaggio fondamentale, nel
mese di ottobre, è stato quello
dell'incontro del Gruppo di Lavoro
degli anatomo-patologi con il gruppo
di lavoro degli endoscopisti ove si
sono gettate le basi per un consensus
interdisciplinare tra Patologi e
Endoscopisti che andrà ad emendare
le linee guida della Rete Oncologica
Ligure.
L'obbiettivo finale del progetto è il
raggiungimento di un consensus
multidisciplinare, in particolare tra
Anatomo-Patologi e Endoscopisti,
che consentirà di standardizzare
approccio diagnostico, refertazione
anatomo-patologica, modalità di
prelievo endoscopico, invio dei
campioni nonchè tempi e modi del
follow-up nello screening colorettale
in Liguria.
n. 1 • Luglio 2010
Con l'obiettivo di migliorare i
servizi al cittadino l'Asl2
Savonese ha stipulato con i
Medici di Medicina Generale, a
partire dal 2003, accordi con
alcuni Centri Salute della
provincia di Savona, formati da
medici di medicina generale
associati in Medicine di
Gruppo, per svolgere
l'Ambulatorio di Continuità
Assistenziale il sabato, la
domenica e nei festivi, dalle ore
09.00 alle ore 19.00. Questo ha
portato un doppio vantaggio: da
una parte, grazie alla funzione di
filtro, gli Ospedali sono stati
alleviati da prestazioni di I°
livello che avrebbero intasato il
Pronto Soccorso, a discapito di
interventi più impegnativi;
dall'altra, tale servizio ha
incontrato il pieno gradimento
dei pazienti e rappresenta uno
dei pochi esempi in Italia ed
unico nella Regione Liguria, di
reale presa in carico delle
esigenze di tutti i cittadini
(residenti e non), nell'ambito
delle Cure Primarie, a tempo
pieno, 7 giorni su 7, 365 giorni
all'anno. Il successo di questa
iniziativa, che attualmente
interessa 7 Centri Salute,
suddivisi equamente nei 4
Distretti dell'ASL 2 Savonese, è
dimostrato dai risultati, come
evidenziano i dati riportati nella
tabella 1, a fronte di un totale di
70 Medici di Medicina
Generale interessati. Si può,
così, affermare che ogni accesso
nell'ambulatorio di continuità
assistenziale effettuato presso i
Centri Salute sia una prestazione in meno presso il Pronto
Soccorso degli Ospedali, dove
si registra un notevole alleggerimento delle code. Tale risultato
è stato, senz'altro, potenziato
anche dall'attiva-zione
dell'ambulatorio dei “codici
bianchi”, gestito dai medici di
medicina generale, presso il
Pronto Soccorso degli Ospedali
di Savona e Pietra Ligure nei
giorni di sabato, domenica,
prefestivi e festivi.
Grazie alla sinergia di obiettivi
tra l'Asl2 e i Medici di Medicina
Generale, nel territorio della
nostra Asl, si è potuto applicare
quanto auspicato anche sul
Piano Sanitario Regionale
2006-2009, cioè la necessaria
decongestione dei Dipartimenti
di Emergenza e Accettazione
per il generale miglioramento
Sanità Notizie
Assistenza sanitaria
(residenti e non), con un numero
rilevante di prestazioni, come
risulta dai dati riportati nella
tabella 2:
Sono 7 distribuiti nei quattro distretti dell’ASL 2.
I centri salute hanno dato
risposte positive
alle richieste di residenti
ed ospiti della nostra
provincia
La funzione di filtro dei medici associati ha alleviato
gli ospedali da prestazioni di primo livello.
Claudia Agosti
Direttore Sanitario - Asl 2 Savonese
dei servizi al cittadino in una
politica di gestione dei servizi
sanitari sempre più vicina alle
sue esigenze in termini di
comodità e acces s i b i lit à
logistica.
anch'esse di primaria importanza, quali il Servizio CUP per le
prenotazioni e riscossioni ticket,
il Centro Prelievi collegato con
il Laboratorio Clinico
dell'Ospedale di riferimento ed,
inoltre, diventano Sede degli
Ambulatori Specialistici
territoriali dell'ASL. Tali servizi
sono rivolti a tutti i cittadini
Oltre all'ambulatorio di
continuità assistenziale i Centri
Salute erogano, per conto
dell'ASL, altre prestazioni,
A partire da ottobre 2009 è stato
attivato a Savona l'Ambulatorio
Territoriale Integrato gestito dai
Medici di Medicina Generale di
Saona Sanità. Dopo il trasferimento dell'ospedale San Paolo
in zona collinare (loc. Valloria),
con tale ambulatorio ritorna in
pieno centro città un servizio di
prima assistenza medica utile a
migliorare l'appropriatezza
degli accessi al Pronto Soccorso
ospedaliero e capace di dare
un'immediata risposta ai bisogni
sanitari di primo livello dei
cittadini di un'area urbana ad
ampia densità abitativa. Un
servizio che potrà essere un utile
punto di riferimento anche per i
turisti in transito a Savona o per
quanti vengono in città
considerato il recente sviluppo
di alcuni sui importanti
comparti (scalo crociere,
Campus Universitario, circuito
artistico-culturale).
Tab. 1. Cittadini che hanno fruito del servizio di continuità assistenziale dal 01-01-2009 al 31-10-2009
ASSOCIAZIONE MEDICI
N° ASSISTITI
ASL2
FUORI
ASL2
TOTALI
ALASSIO SALUTE
10.042
332
406
738
ALBENGA SALUTE
9.709
416
131
547
LOANO SALUTE
10.214
231
306
537
PIETRA MEDICA
11.103
442
350
792
FINALE SALUTE
7.996
296
366
662
CAIRO SALUTE (1 e 2)
10.682
525
25
550
SAONA SANITÀ
17.529
134
2
136
77.275
2.376
1.586
3.962
(1 e 2)
*
servizio attivato da ottobre 2009
TOTALI
/280mila circa
(pop. Prov. Savona)
Tab. 2. Altri servizi
ASSOCIAZIONE MEDICI
CUP
operazioni
effettuate
CENTRO
PRELIEVI
n
°prelievi
ALASSIO SALUTE
31.528
9.220
ALBENGA SALUTE
31.730
8.317
LOANO SALUTE
12.820
PIETRA MEDICA
AMBULATORI
SPECIALISTICI
h/sett specialisti
ambulatoriali
40 h/sett
2.387
(da giugno 2009)
CAIRO SALUTE (1 e 2)
42.723
36 h/sett
SAONA SANITÀ (1 e 2)
30.996
7.455
TOTALI
152.184
24.992
76 h/sett.
25
n. 1 • Luglio 2010
26
ll 14 novembre 2009 presso
l'Aula Magna dell'Ospedale
S. Paolo di Savona si è svolto
l'evento formativo interdipartimentale ”Audit Clinico sulla
Qualità del PAP test”. Alla
realizzazione del corso hanno
partecipato operatori delle
Strutture Complesse Anatomia Patologica e Ginecologia-Ostetricia dell'Ospedale S. Paolo e della Struttura
Complessa Assistenza
Consultoriale della ASL2.
E' opportuno sottolineare che
operatori delle suddette S.C.
fin dal 2005 svolgono
periodicamente incontri
nell'ottica della gestione
multidisciplinare delle donne
con PAP-TEST anomalo e
questo approccio sta consentendo di uniformare e talora
semplificare l'iter diagnostico.
Nelle riunioni operative che si
sono susseguite, partendo
dalla conoscenza delle
problematiche e delle
esigenze di ciascuno, con il
continuo aggiornamento, si è
giunti all'utilizzazione di un
linguaggio comune, all'adozione di moduli e di percorsi
condivisi, all'introduzione di
nuove tecniche diagnostiche e
infine alla stesura di un
Protocollo Aziendale per la
Gestione del Pap test anomalo, che in questa sede è stato
presentato ufficialmente; è
stata inoltre posta particolare
attenzione alle problematiche
dello screening programmato
del carcinoma cervicale che,
come noto, nella Regione
Liguria è in fase di avvio e
sono state approntate schede
di richiesta di pap test, delle
schede di colposcopia e della
check list di refertazione,
attualmente in uso nella
ASL2, che consentono la
raccolta dei dati.
L'evento formativo sulla
qualità del PAP-TEST è stato
quindi l'occasione per
presentare il lavoro svolto,
estenderlo, condividerlo e
discuterlo con tutti i professionisti che a vario titolo
Audit clinico - patologico
Si è svolto presso l’aula magna dell’ospedale
“S. Paolo” di Savona.
Successo dell’evento formativo
interdipartimentale sulla
qualità dei pap test per
semplificare ed uniformare
l’iter diagnostico
e clinico-assistenziale
Su 8677 eseguiti nel 2008,
quelli inadeguati sono stati il 4,7%
Silvia Ardoino
Dirigente medico S.C. Anatomia Patologica
Ospedale S. Paolo di Savona
Damiana De Leonardis
Citologa S.C. Anatomia Patologica
Ospedale S. Paolo di Savona
Ezio Venturino
Direttore S.C. Anatomia Patologica
Ospedale S. Paolo di Savona
lavorano nel settore, proponendosi di migliorare la
qualità del Pap-Test, di
uniformare i comportamenti,
valutare l'appro-priatezza del
percorso dia-gnostico e
definire un percorso clinicoassistenziale condiviso fra gli
operatori; nel contempo sono
stati presentati i dati relativi
all'anno 2008 della casistica
della ASL 2, raccolti ed
elaborati dall'Anatomia
Patologica dell'Ospedale S.
Paolo.
I lavori si sono svolti in 3
sezioni moderate dal dott.
Venturino (Direttore S.C.
Anatomia Patologica
dell'Ospedale S. Paolo), dalla
dott. Pregliasco (Direttore
Dipartimento MaternoInfantile) e dal dott. Zolezzi
(Direttore S.C. GinecologiaOstetricia dell'Ospedale S.
Corona); dopo le premesse
sulle problematiche sociali
(dott. Paoli
- Regione
Sanità Notizie
Liguria, dott. Agosti Direttore Sanitario della
ASL), molta attenzione è stata
dedicata alla qualità del
campione dal punto di vista
del prelevatore e da quello del
lettore (Sig. Raineri –
Consultorio e
Dott.ssa
Ardoino- Anatomia Patologica); sono state puntualizzate le condizioni ottimali per
l'esecuzione del test, le
corrette modalità di prelievo,
la tecnica di allestimento del
vetrino, le modalità di
compilazione della richiesta,
le caratteristiche del vetrino e
le principali cause di inadeguatezza, sottolineando il
fatto che uno striscio inadeguato equivale ad uno striscio
non eseguito e deve essere
necessariamente ripetuto, ed
infine le caratteristiche del
referto, secondo le indicazione del The Bethesda System
(TBS).
E' stata analizzata la casistica
della ASL2 relativa all'anno
2008 che è costituita da 8677
Pap test, di cui 4,7% di casi
inadeguati, dato perfettamente in linea con gli standard
definiti in letteratura (il TBS
considera “standard raccomandato” un numero di
inadeguati inferiori al 5% e
“standard accettabile” un
numero di inadeguati inferiori
al 7%). Nella casistica
presentata i casi positivi sono
il 4% (352 casi). I tempi medi
di risposta rilevati sono stati
di 7,4 giorni, con l'80% degli
esami risposti entro 10 giorni.
I casi positivi, secondo le
categorie diagnostiche
indicate dal TBS, sono
risultati suddivisi come
segue, e risultano in linea con
gli standard nazionali e
internazionali:
- ASCUS, ASC-H,
AGC 184
2,12%
- ASC-H
6
3,2%
delle ASC
- LSIL 135
1,55% HSIL
25
0,28%
- Carcinoma
4
0,04%
Segue a pag 27
n. 1 • Luglio 2010
Segue da pag 26
Questi dati, ovviamente, sono
relativi allo screening
spontaneo sulle cui problematiche è intervenuto il dott.
Lugani (Assistenza Consultoriale) che, in particolare, ha
ribadito la necessità di
rispettare i tempi raccomandati dalle linee guida e
pertanto di effettuare il Pap
test ogni tre anni ed ha
richiamato l'attenzione sulle
problematiche peculiari di
due fasce di età, quella delle
adolescenti e quella delle
donne >60 anni, per le quali,
l'epidemiologia dell'infezione
da HPV da un lato, e le
modificazioni atrofiche postmenopausali dall'altro, anche
in relazione ai dati della
letteratura internazionale,
suggeriscono l'ipotesi di
adottare tempi e modalità
diverse dello screening e della
gestione delle eventuali
anomalie del pap test.
Infine si è discusso della
gestione del pap test anomalo
(dott. Parodi - GinecologiaOstetricia e dott. Ardoino –
Anatomia Patologica Ospedale S. Paolo), con particolare
riferimento al protocollo
aziendale che è stato redatto e
condiviso, sulla base delle
linee guida della Società
Italiana di Colposcopia; in
quest'ultima sessione
dell'audit si è approfondito il
significato dell'infezione da
HPV, con particolare riferimento ai ceppi ad alto rischio,
e quindi il ruolo di tecniche
diagnostiche ancillari,
soprattutto l'HPV test che
nella nostra ASL viene
effettuato dal 2006, ed altre
che sono in uso o che in
prospettiva saranno utilizzate,
e che, se correttamente
integrate in un iter diagnostico complesso, permettono
attualmente la corretta
gestione dei casi di ASCUS, e,
in prospettiva, l'individuazione, tra le lesioni di basso
grado, di quelle con probabilità di progressione
“Chill out”
Continua l’attività di prevenzione ispirata ad un
vissuto consapevole della vita notturna.
Tutti al post discoteca
immersi in un ambiente
rilassante per prevenire
incidenti stradali
sulla strada di casa
Maura Chiarlone
Dirigente Psicologa, S.C. Ser.T
Livia Macciò
Resp. S.S. Alcoologia, S.C. Ser.T
Francesca Romani
Direttore S.C. Ser.T
Dopo il successo degli
operatori del Sert alle fiere e
alle sagre estive e del
progetto Notte e Nottambuli, che ha coinvolto i
giovani all'interno dei pub,
continua l'attività di
prevenzione e sensibilizzazione ispirata ad un vissuto
consapevole della vita
notturna, sviluppata dalla
S.C. Ser.T dell'Asl 2
Savonese, diretta dalla
Dott.ssa Francesca Romani.
Il contesto della discoteca
immerge le persone in
un'atmosfera il cui ritmo è
cadenzato dai battiti al
minuto, capace di trascinare
mente e corpo ad adeguarsi
alle forti percezioni
sensoriali prodotte. La
brusca interruzione a fine
serata può causare reazioni
psicofisiche e alimentare lo
sfasamento in chi, magari,
ha anche assunto sostanze
stupefacenti e/o alcoliche.
La novità è costituita dal
chill-out (letteralmente
"raffreddamento"), che
permette un adattamento
graduale al "silenzio"
esterno e agisce come una
sorta di tranquillante
naturale.
La serata pilota ha avuto
luogo nel mese di febbraio
presso l'Alborada di Celle
Ligure dove è stata allestita
una zona chillout, uno
spazio di decompressione
soft, per favorire la transizione dalla pista al volante.
Altre serate si sono poi
svolte presso la Kascia di
Varazze e il locale Soleluna
di Albissola Marina.
Nutella party, angolo
tisaneria e snack di ogni
tipo, oltre alla possibilità di
misurare il proprio tasso
alcolico e a prendere
contatto con il proprio stato
di benessere fisico e
psichico: tutto questo è stato
messo a disposizione dei
clienti della serata che
hanno così potuto sperimentare un nuovo e gustoso
post-discoteca, immersi in
un ambiente rilassante per
conciliare al meglio un
sereno ritorno a casa.
“Una delle questioni
difficili è sensibilizzare i
gestori dei locali, c'è ancora
molto da lavorare, quello
delle discoteche è un mondo
particolare. Il passo
successivo è quello di
lavorare insieme, far
conoscere loro i nostri
obiettivi. Siamo disponibili
Sanità Notizie
a fare incontri di formazione con loro, proprio perché
a nostro avviso progetti
come la zona chill-out
potrebbero poi avere vita
propria, diventare parte
integrante della cultura
delle discoteche e per far ciò
cercheremo la collaborazione con enti locali come
Comune e Provincia –
commenta Francesca
Romani, Direttore della
S.C. Ser.T dell'Asl 2 -. Le
prime serate hanno visto la
piena disponibilità dei
gestori, è stato un buon
inizio, una prima sperimentazione che speriamo rompa
il ghiaccio. Un altro dei
nostri obiettivi è coinvolgere giovani, studenti, ragazzi
che fanno parte di associazioni perché siano presenti
per applicare quella che si
chiama peer-education, il
metodo che utilizza giovani
che hanno lo stesso linguaggio per far passare messaggi
di prevenzione tra loro.
Inoltre in un periodo in cui
sembra aver preso campo
una cultura di normalizzazione del consumo di
sostanze, il Ser.T deve
essere a maggior ragione
aperto anche a queste realtà
dove spesso avvengono
consumi e comportamenti a
rischio”.
Il progetto, realizzato grazie
a fondi ministeriali arrivati
nelle Regioni mira a
declinare la prevenzione
anche in un ambiente
sensibile e particolare come
quello delle discoteche.
CoopLiguria, particolarmente attenta all'educazione al consumo
consapevole, tema a cui
rivolge iniziative per la
scuola e per le famiglie da
oltre 30 anni, attraverso
l'Ipercoop Il Gabbiano, ha
volentieri appoggiato
l'iniziativa fornendo i
prodotti che verranno messi
a disposizione degli ospiti.
27
n. 1 • Luglio 2010
Nasce il manuale
di accreditamento
La redazione della Carta italiana
dei Diritti dei Bambini e degli
Adolescenti in Ospedale, ispirata
alla Carta europea di EACH, ha
rappresentato il punto di incontro
e di partenza di un'iniziativa che
porta come risultato la realizzazione di questo manuale.
Dall'idea di adattare la Carta Europea alla realtà sociosanitaria
italiana, è nato il proficuo connubio ABIO-SIP che ha visto insieme operare i pediatri con il volontariato nell'obiettivo comune
di migliorare globalmente il soggiorno in ospedale e l'accettazione
delle cure per i pazienti in età
pediatrica.
La presentazione della Carta ai
presidenti regionali della SIP accanto alla campagna mediatica di
promozione, così ben condotta da
Beppe Severgnirà, dei principi
enunciati dalla Carta, ha sollecitato molti ospedali a dichiararsi Ospedali aderenti alla Carta
Italiana dei Diritti dei bambini e
degli adolescenti in Ospedale.
L'idea di Rìnaldo Zanini, Segretario del Gruppo di Studio di Accreditamento e Qualità della SIP,
cultore del "misurare" la qualità
attraverso gli "indicatori di qualità", di applicare i Criteri della
Joint Commission per verificare il
reale rispetto della Carta ha
portato alla realizzazione del manuale ABIO-SIP quale strumento
per la certificazione degli ospedali aderenti alla Carta dei Diritti
dei bambini e degli Adolescenti in
Ospedale.
Un vero risultato di eccellenza per
ABIO, Associazione di volontariato che si dedica esclusivamente al paziente in età evolutiva, e per la Società Italiana di
Pediatria che attraverso il manuale offrirà uno strumento e i
parametri di qualità alle Istituzioni al fine di migliorare le strutture ospedaliere che si dedicano ai
bambini e agli adolescenti. Un
caloroso ringraziamento quindi a
tutti quanti hanno collabo-rato, al
Presidente della Fondazione
ABIO, Vittorio Camelli illustre
pediatra, al Segretario nazionale
ABIO Regina Sironi, a Beppe
Severgnini sponsor della
campagna pubblicitaria, a Rinaldo Zanini, a PROGEA e a tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione del progetto ABIO SIP.
Infine, un ringraziamento particolare va a tutto il direttivo della
SIP che ha sostenuto l'investimento di questa iniziativa ai fini
del benessere e della salute
globale del bambino.
28
Apertura multietnica
Sanità Notizie
Promosso dalla Società Italiana di Pediatria e affidato materno.
Più in particolare lo studio si
all’Istituto di Ricerca ISPO
prefigge di indagare: II
generale atteggiamento dei
pediatri nei confronti
dell'allattamento al seno, e,
per contro, in relazione
all'utilizzo dei latti formulati.
- la frequenza dei contatti con
le mamme straniere-e loro
eventuali specificità e
problematiche.
Coinvolti molti pediatri tramite la somministrazione di - la gestione di eventuali
un questionario e un gruppo di donne di una sola area problemi legati alla lingua,
culturale prestabilita.
cultura, lavoro dell'utenza
straniera.
- le differenze che i pediatri
Carla Navone
notano, se le notano, tra la
Direttore S.C. Pediatria e Neonatologia,
pratica
dell'allattamento al
Ospedale S. Corona di Pietra Ligure
seno delle mamme italiane e
Segretario nazionale Società Italiana di Pediatria
quelle delle mamme straniere.
- sostenere l'allattamento al
L'indagine sull'allattamento 4%) dichiarassero di non seno della mamme straniere.
al seno, commissionata lo avere ricevuto nessuna Se il contributo dei pediatri
scorso anno dalla Società informazione sull'allatta- risulta chiaramente fondaItaliana di Pediatria all'Istituto mento al seno;
mentale e imprescindibile per
di ricerca ISPO (e presentata - le mamme straniere più di indagare queste tematiche e
al Congresso di Genova), quelle italiane (42% contro averne una descrizione
affrontava il tema dell'atteg- 27%) pensassero che se il qualificata e attendibile, non
giamento delle mamme di proprio pediatra le avesse può, allo stesso modo,
bambini piccoli nei confronti sostenute dì più, loro avrebbe- mancare il contributo delle
dell'allattamento al seno: ro allattato più a lungo il loro mamme di nazionalità non
pratiche e tempi, ma soprat- bambino;
italiana. Si tratta, ovviamente,
tutto percezioni, luoghi - le mamme straniere più di di un target che va contattato e
comuni, perplessità, gioie e quelle italiane (55% contro coinvolto con modalità
dolori. Ne è emerso un quadro 50%) pensassero che esistono completamente diverse, per il
molto interessante, variegato latti formulati dì qualità anche diverso grado di confidenza
e ricco di spunti di riflessione, tra le marche meno famose.
con la lingua italiana e con le
che ISPO e SIP hanno deciso Le suggestioni provenienti metodologie di ricerca. Gli
di raccogliere, almeno dallo studio precedente, obiettivi di ricerca relativi alle
parzialmente, dando seguito insieme all'estrema attualità e, mamme straniere sono quindi
talvolta, urgenza, delle diversi e riguardano, nello
ai lavori di collaborazione.
È nata così l'idea di approfon- tematiche legate all'inte- specifico: la relazione con il
dire il tema dell'allattamento grazione e alla valorizzazione proprio pediatra di famiglia:
al seno, questa volta declinato delle diversità presenti sul grado dì fiducia, empatia,
per le donne straniere che si nostro territorio, hanno soddisfazione, eventuali
ritrovano ad essere mamme di portato alla definizione di un problemi in generale e in
bimbi piccoli qui in Italia. Lo nuovo progetto di studio che relazione all'allattamento al
studio precedente aveva si propone di rispondere ad seno in particolare: informaintercettato una quota di alcune domande legate alla zioni ricevute, sostegno,
donne di nazionalità non questione dell'allattamento al supporto, coinvolgimento.
italiana (il 7% del campione) seno e di declinarle in - la pratica dell'allattamento al
che aveva evidenziato atteg- relazione alle mamme seno (anche in relazione al
giamenti e comportamenti straniere presenti oggi in proprio background culturatalvolta differenti da quelli Italia. Fondamentale appare le).
delle mamme italiane - dunque il punto di vista - i sostegni all'allattamento al
diciamo così - "medie". In privilegiato di chi, giorno per seno: partner, parenti, amiche,
particolare, ci era sembrato giorno, sta a contatto con mamme.
particolarmente interessante queste mamme e con i loro i 'luoghi' del sostegno
bambini, e vive con loro all'allattamento: privati o
che:
- le mamme straniere più di eventuali problemi o necessi- pubblici? Consultori, corsi
quelle italiane (11 % contro tà legate all'allattamento pre-parto, o famiglia, anche
Uno studio per approfondire
il tema dell’allattamento al seno
di bimbi piccoli
di mamme straniere
presenti in italia
Segue a pag 29
n. 1 • Luglio 2010
Segue da pag 28
allargata?
il confronto con le mamme
italiane: se c'è stato, in che
termini, con che valutazioni.
- eventuali attese e aspettative.
La metodologia
Data la ricchezza degli
obiettivi di ricerca e la
'sensibilità' delle tematiche
affrontate, il nuovo studio
sarà uno studio qualiquantitativo, integrerà cioè
tecniche di studio e di raccolta
di dati quantitative, a tecniche
di ricerca meno direttive e più
aperte alPimprevedibilità dei
contributi e dei risultati
(tecniche qualitative). Più
nello specifico, lo studio si
articolerà in due diverse fasi.
1. Una prima fase, squisitamente quantitativa, avrà
l'obiettivo di coinvolgere
almeno 200-250 pediatri
associati Sìp, tramite la
somministrazione di un
questionario semistrutturato.
Si tratta di uno strumento di
rilevazione che alterna
domande le cui risposte sono
precodificate e quindi chiuse,
ad altre domande che
rimangono invece aperte, cioè
in nessun modo strutturate o
preconfezionate.
2. La seconda fase dello
studio, invece, sarà prettamente qualitativa, e coinvolgerà un numero ristretto (8-10
casi) di mamme straniere di
una sola area culturale
prestabilita. Queste mamme,
che dovranno avere come
unico requisito quello di
avere almeno un bambino in
età inferiore ai due anni e di
provenire dal Paese straniero
prescelto, verranno coinvolte
in colloqui personali "face to
face" in presenza di un
mediatore culturale che possa
risolvere i problemi comunicativi e linguistici e possa,
soprattutto, mettere il più
possìbile a proprio agio le
donne intervistate. Questo
studio rappresenterà uno
studio-pilota, che potrà
eventualmente essere replicato e ampliato ad altre etnie
in un momento successivo.
Attualità socio - culturale
Donare il sangue
cordonale
significa donare
la vita due volte
Antonella Butini
Resp. Tribunale per i
diritti del malato
Ponente Savonese
È ormai risaputo che molte
malattie ematologiche possono
oggi essere guarite con il trapianto
di cellule staminali contenute nel
sangue cordonale.
Cittadinanzattiva, con la sua rete
del Tribunale per i diritti del
malato, che quest'anno festeggia il
suo trentennale, ha deciso di fare
una campagna informativa sulla
donazione del sangue cordonale. A
tale scopo offre a tutte le future
madri informazioni affinchè, con
un gesto gratuito e che non
comporta alcun rischio né per la
madre né per il neonato, contribuiscano ad aumentare in maniera
considerevole le scorte di questa
risorsa preziosa, conservate nelle
banche pubbliche, offrendo così
una concreta speranza di cura a
tante persone malate, in particolare ai bambini; è un atto, quindi,
di generosità e al tempo stesso una
sicurezza per i propri figli. Per non
sprecare un'opportunità così
straordinaria è necessario però che
le future mamme si rendano esse
stesse protagoniste in uno
straordinario impegno per un salto
di qualità.
Cittadinanzattiva ringrazia il
Lions Club Genova Albaro, che ha
fornito tutti i materiali di
comunicazione per questa
campagna. Per saperne di più:
www.crccliguria.it
Sede regionale
Via Col. Franceschi 42 16043
Chiavari GE
tel/fax 0185.324612
www.cittadinanzattiva.it
[email protected]
Sede provinciale
Via Ranzi, 15
17027 - pietra Ligure (SV)
Sanità Notizie
Qualità e sotenibilità in sanità: i
medici savonesi tra i protagonisti del
congresso internazionale di Grado
Elio Garbarino
Responsabile S.S.D. Qualità e Governo Clinico
Si è concluso il 29 maggio il XX
Congresso Nazionale della
Società Italiana per la Qualità
dell'Assistenza Sanitaria
(SIQuAS-VRQ), dal titolo
Qualità e sostenibilità in
sanità, che si è svolto a Grado
dal 27 al 29 maggio 2010.
Nell'ambito delle sessioni precongressuali, è risultata elevata
la partecipazione dei Medici di
Medicina Generale al
Convegno formativo, organizzato in collaborazione con
CEF O RM ED , dal titolo:
Sostenibilità, qualità e cure
primarie.
Di particolare rilevanza
scientifica è stato il seminario
del prof. John Ovretveit,
consulente del Servizio
Sanitario inglese e professore di
Healthcare management al
Karolinska Institute di
Stoccolma, denominato How to
decide which changes will
improve quality and save money
and how to implement them
effectively: a research and
experience based approach for
leaders.
Inoltre, nella sessione inerente
la Qualità dell'integrazione
sociosanitaria e sostenibilità,
il Gruppo di Lavoro SIQuAS
sulla qualità nell'integrazione
dei servizi sul territorio ha
illustrato gli aspetti della
qualità nell'integrazione dei
servizi sanitari con i servizi
sociali. Del Gruppo di Lavoro
SIQuAS fa parte la dott.ssa
Anna Apicella come rappresentante dell'ASL2 Savonese.
Fra i numerosi contributi
scientifici, accettati sottoforma
di poster, l'ASL2 Savonese è
stata presente in diverse
sessioni con ben cinque lavori e
di cui se ne riporta il titolo e i
principali autori:
- L'AUDIT CLINICO:
ESPERIENZE DI
APPLICAZIONE NELLA
ASL2 SAVONESE
Apicella A, Agosti C, Astegiano
L, Auteri ME, Esposito S,
Gandolfo A, Monte B,
Tomasini A, Venturino E.
- SEMPLIFICARE IL
PERCORSO DI CURA: IL
PROGETTO DELL'ASL2
SAVONESE
Garbarino E, Giovine PM,
Genta G, Dessì, D, Delfino
E, Agosti C.
- GESTIRE IL DOLORE
ACUTO POST
OPERATORIO IN DAY
SURGERY GRAZIE AGLI
STRUMENTI DEL
GOVERNO CLINICO: UN
PERCORSO
“SOSTENIBILE” DI
MIGLIORAMENTO
Monte B, Agosti C,
Ingravalieri V, Pastorino G,
Garbarino E.
- GESTIONE EMERGENZE
N E L S I S T E M A
TRASFUSIONALE
Panunzio V, Perata A, D'Agosta
AG, Cosentino AM, Recagno
V, Varaldo M, Aonzo R,
Grignolio Z, Guisa N, Lanza
G, Pesce S, Rocca C, Bellanca
A, Poggio R, Deferrari A,
Levratto G, Tomasini A.
- UTILIZZO DI UN
SISTEMA RFId PER LA
SICUREZZA DEL
P R O C E S S O
TRASFUSIONALE
Perata A, D'Agosta AG,
Panunzio V, Cosentino AM,
Recagno V, Varaldo M,
Eglantina C, Aonzo R,
Grignolio Z, Guisa N, Lanza
G, Pesce S, Rocca C, Bellanca
A, Poggio R, Deferrari A,
Tomasini A.
Ulteriori informazioni circa le
attività della Società sono
disponibili sul sito web:
www.siquas.it
29
n. 1 • Luglio 2010
L'attività Chirurgica
Le attività chirurgiche dell'Ospedale
S. Giuseppe di Cairo Montenotte
hanno una antica tradizione di
qualità e di attrazione per le aree
limitrofe.
Oggi ben sette specialità chirurgiche
operano presso l'Ospedale di Cairo
ed incidono positivamente
sull'abbattimento delle liste di attesa
chirurgiche dell'ASL2 savonese,
integrando in particolare l'attività
dell'Ospedale S. Giuseppe con
quelle del S. Paolo di Savona e del S.
Corona di Pietra Ligure.
Date queste premesse, con
l'obiettivo di garantire la continuità
delle attività chirurgiche, così
preziose per il territorio e per l'intera
ASL, è stata decisa la ristrutturazione del Blocco Operatorio
dell'Ospedale.
Il progetto di ristrutturazione
Il presidio ospedaliero di Cairo
Montenotte è stato oggetto negli
ultimi vent'anni di innumerevoli
interventi di ampliamento e ristrutturazione, al fine di adeguare i locali
alle esigenze derivate dalle nuove
attività sanitarie e dall'evoluzione
delle normative e disposizioni di
legge specifiche.
Le attività chirurgiche vengono
svolte in un reparto operatorio, posto
al 1° piano nel lato nord dell'edificio,
costituito da 2 sale operatorie e
locali annessi.
Tali sale operatorie risultano in oggi
collegate al reparto di degenza della
Chirurgia, posto sempre al 1° piano
lato sud, tramite il corpo di fabbrica
cosiddetto della “vecchia clinica”
con un dislivello di quota che ha reso
indispensabile la realizzazione nel
corridoio di una rampa di raccordo.
In caso di ristrutturazione delle
attuali sale operatorie risulterebbe
necessario interrompere l'attività
chirurgica per molti mesi e, per
motivi tecnici, organizzativi e di
offerta sanitaria, tale soluzione non
risulta percorribile.
Dopo un'attenta analisi ed una
valutazione di diverse soluzioni
alternative è stato elaborato un
progetto che prevede un ampliamento di circa mq. 280 in corrispondenza
dello spigolo nord dell'edificio al
fine di realizzare un nuovo blocco
30
Sanità Notizie
Attività progettuale
Investimento di 2 milioni
e mezzo di euro per ristrutturare
ed ampliare l’ospedale
“S. Giuseppe”
di Cairo Montenotte
Con sette specialità chirurgiche, prestazioni ambulatoriali e
diagnostiche per esterni integrate con il “S. Paolo” e il “S. Corona”
svolge un ruolo prezioso per la Val Bormida e l’ASL.
Morena Scurani
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
operatorio costituito da n. 2 sale e
locali annessi in aderenza al reparto di
chirurgia.
Tale soluzione permetterà di non
interrompere l'attività chirurgica
che potrà continuare ad essere svolta
nelle attuali sale operatorie fino ad
ultimazione dell'ampliamento ed
all'attivazione del nuovo reparto
operatorio.
Il progetto prevede altresì sempre al
piano 1° la ristrutturazione di alcuni
locali per la realizzazione del filtro e
spogliatoi del personale nonché della
centrale di sterilizzazione.
Nell'adiacente reparto di chirurgia
sono previsti alcuni interventi nei
locali di degenza con un ampliamento
(mq. 32) in corrispondenza di un
terrazzo lato nord-est.
Ovviamente l'ampliamento al 1°
piano richiede la costruzione di un
nuovo volume che permetterà di avere
un corrispondente ampliamento
sempre di mq. 280 ai sottostanti piani
terra e seminterrato.
Il progetto prevede di realizzare nei
suddetti piani 2 gruppi di ambulatori
al fine di ottenere nuovi spazi per tali
attività sanitarie sempre più in
evoluzione ed anche in prospettiva di
futuri lavori nella cosiddetta “vecchia
BLOCCO OPERATORIO
SPECIALITA’ CHIRURGICHE
S.C. Chirurgia Generale
Direttore dott. Andrea Piccardo
INTERVENTI
ANNO 2009
433
S.C. Day Surgery Multidisciplinare
Direttore dott. Vincenzo Ingravalieri
S.C. Chirurgia Vascolare
Direttore dott. Massimo Marabotto
S.C. Oculistica
Direttore dott. Mario Polvicino
165
109
attività chirurgica dal mese di settembre ‘09
S.C. Chirurgia della Mano
Direttore dott. Igor Rossello
attività chirurgica dal mese di settembre ‘09
37
Specialità Ortopedia
- piede dott. Flavio Polliano
230
Specialità Ortopedia
- spalla e ginocchio dott. Franco Martini
220
n. 1 • Luglio 2010
clinica” ove attualmente sono
ubicati diversi ambulatori
medici.
Importo lavori:
€. 2.500.000
Numero piani fuori terra:
2
Numero piani seminterrati:
1
Volume totale ampliamento:
mc. 2.530
Superficie totale ampliamento: mq. 840
Sanità Notizie
Attività progettuale
PERIODO DI ATTIVITA' – ANNO 2009
posti letto
92+12 letti tecnici
ricoveri
(tra Ordinari+Day Hospital+Day Surgery)
oltre 4.000
interventi chirurgici
più di 1.000
prestazioni ambulatoriali per esterni
(esami e visite)
Prestazioni diagnostica strumentale per
esterni (Rx e laboratorio analisi)
circa 44.000
circa 426.000
SINTESI PROGETTO
RISTRUTTURAZIONE
Piano seminterrato
- ingresso dal vano scala
principale
- zona attesa e bancone con
accettazione infermieristica
- ambulatori specialistici
- servizi igienici per il
personale e utenti
- deposito
Piano terra
- Ingresso dall'atrio principale
- Zona attesa e bancone con
accettazione infermieristica
- ambulatori specialistici
- servizi igienici per il
personale e utenti
- deposito
Piano Primo
- Nei locali esistenti
verranno realizzati:
- filtro pazienti
- filtri personale con
spogliatoi e servizi igienici
- centrale di sterilizzazione
Nella parte di ampliamento:
- 2 sale operatorie con locali
di servizio annessi:
lavaggio chirurghi,
preparazione e risveglio
pazienti, locale personale,
caposala, deposito
materiale e deposito
attrezzature.
31
n. 1 • Luglio 2010
Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese
Struttura Complessa
Oculistica
Direttore
dott. Mario Polvicino
Presidio Ospedaliero
Savona – Cairo
Anno 2009
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
ATTIVITÀ CHIRURGICA
? Ospedale S. Paolo di Savona
Più di 35 interventi a settimana
circa 1600 interventi all'anno
A questi si aggiungano
circa 600 interventi ambulatoriali
? Ospedale S. Giuseppe di Cairo
Circa 10 interventi a settimana
circa 500 interventi all'anno
?
?
?
Patologie maggiormente trattate:
cataratta (90% interventi sul totale)
glaucoma
altre patologie retiniche
POSTI LETTO
Da 16 posti letto a 4 posti (c/o Otorinolaringoiatria)
Diminuzione legata all'evoluzione delle tecniche
chirurgiche che permettono un recupero postoperatorio più
veloce ed una degenza più breve, limitata a qualche ora.
Quasi la totalità degli interventi viene effettuata in
giornata, in regime di One day Surgery.
Il paziente torna in Ospedale o in ambulatorio solo per i
controlli previsti nel programma di follow up
personalizzato.
VISITE ED ESAMI AMBULATORIALI circa 26.000
TOTALE
(ATTIVITÀ DIAGNOSTICA)
17.500 visite presso Ambulatorio oculistico (degenti +
esterni)
8.500 visite presso l'Ambulatorio di Ortottica (bambini
+ ipovisione)
32
DESCRIZIONE ATTIVITÀ
Il reparto di oculistica dell'Ospedale San Paolo di Savona è
un centro di eccellenza per la diagnosi e la cura delle
patologie oculari.
Il dr. Polvicino dirige un equipe medica altamente
qualificata, costantemente aggiornata ed addestrata ad
eseguire interventi di microchirurgia oculare
estremamente complessi e sofisticati; questo anche grazie
Sanità Notizie
alla più completa dotazione di macchinari di ultima
generazione che sono stati messi a disposizione in parte
dall'amministrazione ed in parte grazie alle donazioni
ricevute dalla Fondazione “A. De Mari” di Savona.
La chirurgia della cataratta costituisce numericamente
la maggior parte degli interventi eseguiti per l'elevata
incidenza di questa patologia a carico della popolazione
ultrasessantenne. Presso il reparto savonese l'intervento
viene eseguito con le ultime tecniche chirurgiche che
consentono di ottenere un recupero funzionale
praticamente immediato senza alcun dolore per il paziente.
Inoltre con l'utilizzo delle lenti intraoculari di ultima
generazione si possono ridurre al minimo gli stress
chirurgici effettuando delle microincisioni sotto i 2,8 mm
di dimensioni. Per eseguire la preparazione preoperatoria il
reparto è stato ultimamente dotato dello “iol master”
ovvero di un laser estremamente preciso per il calcolo della
lente intraoculare da impiantare e del biomicroscopio per la
conta delle cellule endoteliali per poter evidenziare
eventuali complicazioni specifiche caso per caso.
Intraoperatoriamente vengono poi utilizzati macchinari
estremamente precisi e delicati ed in particolare l'utilizzo di
strumenti chirurgici monouso. Grazie a queste tecnologie
ed alla preparazione tecnico scientifica dei medici i rischi
chirurgici vengono ridotti al massimo. Dal settembre 2009
inoltre gli interventi con gli stessi strumenti chirurgici
vengono eseguiti anche presso la struttura ospedaliera di
Cairo Montenotte con frequenza settimanale.
Presso il reparto vengono poi eseguiti interventi
complessi di chirurgia vitreo retinica per la cura di molte
patologie gravi come il distacco della retina, la retinopatia
diabetica, l'emovitreo (occhio pieno di sangue), le
membrane epiretiniche ( che determinano distorsioni
permanenti della vista), i traumi oculari con corpi estranei
ritenuti, tutte patologie di minor frequenza rispetto alla
cataratta ma estremamenti gravi per la funzione visiva del
paziente che ne soffre, molto spesso si tratta di vere e
proprie urgenze chirurgiche. Il reparto è dotato di un
vitrectomoad elevata velocità di taglio, di un sistema di
visualizzazione a grande campo per poter permettere al
chirurgo di avere la più completa visione del campo
operatorio, di un endolaser argon per l'utilizzo della terapia
laser intraoperatoria, del sistema di approccio chirurgico a
20 e 23 gauge che consente di eseguire interventi mini
invasivi con un conseguente recupero funzionale veloce e
ridottissimi fatti infiammatori postoperatori. Sono inoltre a
disposizione dei chirurghi vari set di ferri moltoso fisticati,
delicati ed estremamente costosi.
Oltre al campo chirurgico, fiore all'occhiello del
reparto sono gli ambulatori dedicati a:
A.
retina medica,
B.
glaucoma,
C.
ipovisione
D.
ortottico.
A ) L'Ambulatorio dedicato alla retina medica è dotato
dei più moderni macchinari a disposizione, fra questi vi
sono due OCT (la tac dell'occhio) uno dei quali ad alta
definizione di immagine per ottenere scansioni della retina
perfette. Due fluorangiografi digitalizzati e interfacciati
con i computer per l'immagazzinamento dei dati.
n. 1 • Luglio 2010
Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese
“Cirrus HD-OCT” Spectral Domain Technology donato dalla Fondazione “A. De Mari”
Per la cura delle patologie retiniche non chirurgiche
l'avanguardia assoluta è rappresentata dal laser Pascal,
unico reparto ad averlo in dotazione in Liguria e basso
Piemonte, che consente di eseguire trattamenti velocissimi
ed estremamente precisi con pochissimo stress
infiammatorio a carico della retina trattata; questo laser
viene eseguito per la cura della retinopatia diabetica, delle
lesioni della periferia retinica, per le patologie vascolari
retiniche e per alcuni casi selezionati di glaucoma. A
disposizione vi è anche un laser per eseguire la terapia
fotodinamica per la cura delle patologie della macula.
Un cenno a parte merita la profusione di sforzi
assolutamente unica in Liguria per la cura della
maculopatia legata all'età di tipo essudativo. Questa è una
patologia estremamente frequente e purtroppo molto
invalidante nei soggetti colpiti. Il reparto savonese è l'unico
in Liguria che, grazie allo sforzo economico sostenuto
dall'amministrazione locale, esegue terapie iniettive
intraoculari con tutti i farmaci a disposizione in
commercio. Per avere un' idea dei numeri, si svolgono circa
Sanità Notizie
L’ospedale “S. Giuseppe” di Cairo Montenotte
15/20 iniezioni settimanali con farmaci che possono
arrivare a costare fino a 2000 euro ad iniezione per singolo
33
n. 1 • Luglio 2010
Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese
REPARTO
Chirurgia della cataratta
Chirurgia del glaucoma
Chirurgia degli annessi oculari
Chirurgia della cornea
(cheratoplastica)
Chirurgia del distacco di retina (in casi
selezionati)
Tipologia di accesso per
intervento/patologia
-Ricoveri di elezione in regime
Pacchetto Ambulatoriale Complesso
(PAC)
-Ricoveri di elezione in regime Day
Surgery (DS)
-Ricoveri di elezione in regime One
Day Surgery (ODS)
-Ricoveri di elezione in regime
Ordinario
-Ricoveri Ordinari Urgenti
Posti letto
N° 1 ordinario
N° 3 Day Surgeri
Volume attivita'
Ricoveri Ordinari:
Ricoveri Day Surgery:
Ricoveri One Day Surgery:
Ricoveri Pac:
1247
29
395
70
Attività chirurgica circa 1.700
inteventi
Dotazione strumentale
Biometro
Lampada a fessura/Riunito
Facoemulsificatore (in Sala
Operatoria)
Microscopio endoteliale cornealepachimetro ottico
AMBULATORI
Patologie trattate
Retinopatia diabetica
Cataratta secondaria
Glaucoma ad angolo aperto e ad
angolo chiuso
Degenerazione maculare essudativa
legata all'eta' e non
Edema maculare post trombotico
Iridocicliti – uveiti - congiuntiviti
Traumi oculari
Corpi estranei
Patologia retinica regmatogena
34
Attività
AMBULATORIO GENERALE
OFT
-Visite programmate
-Visite di Pronto Soccorso e visite
urgenti
-Visite successive e/o controlli post
operatori
-Consulenze per altre Strutture
Complesse
Sanità Notizie
Struttura Complessa Oculistica
Direttore dott. Giovanni Selis
Ospedale Santa Maria di
Misericordia di Albenga
Anno 2009
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione
Sanitaria e Marketing
AMBULATORIO DIAGNOSTICO
-Fluorangiografia con fluorescina e
indocianina
-Pachimetrie
-Topografie
-Esami Schepens
Campi visivi
Test di Hess
Valut. Ortottiche
Per un totale di circa n° 12mila
prestazioni di cui circa 2.700 di
ortottica
AMBULATORIO TRATTAMENTI
TERAPEUTICI
-Trattamento Argon laser
-Trattamento Yag laser
Dotazione strumentale
AMBULATORIO ORTOTTICO
-Valutazioni ortottiche
-Campi visivi
-Test di Hess – motilita' oculare
-Prova prismi
-Esercizi ortottici di fusione
Volume attivita'
Tipologia prestazioni
Fag
Laser argon yag
P.S.
Visite
Pachimetrie
Topografie
Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga
N° 1 Topografo
N° 1 Fluorangiografo digitale
N° 1 Laser argon
N° 1 Laser yag
N° 2 oftalmoscopi binoculari di
Schepens
N° 1 Perimetro di Goldmann
N° 1 Perimetro computerizzato
Octopuss
N° 2 Apparecchio riunito
N° 2 Lampade a fessura
N° 1 Lampada a fessura fotografica
N° 2 frontifocometro
N° 4 oftalmometro
N° 3 Proiettore ottotipo
N° 1 Sinottoforo
N° 2 autorefrattometri
n. 1 • Luglio 2010
Centri di eccellenza dell’ASL 2 Savonese
Sanità Notizie
Integrazione tra territorio
e ospedale del paziente oculistico
nella nostra azienda sanitaria locale
VISIONI DI TANGO:
UNO SPETTACOLO
PER COMBATTERE
IL GLAUCOMA
Nadia Grillo
Coordinatrice di branca per gli oculisti territoriali, ASL2 Savona
Elisa Di Padova
S.C. Comunicazione Sanitaria
e Marketing
Nel mese di gennaio 2010 è stata
completata la rete informatica che collega
tra loro 9 ambulatori territoriali
oculistici (Albenga, Cairo Montenotte,
Carcare, Finale Ligure, Loano,
Savona,Vado Ligure, Varazze) con i 2
reparti oculistici degli Ospedali San Paolo
di Savona e
Santa Maria della
Misericordia di Albenga.
L'informatizzazione nata nel 2006 per la
necessità di una archiviazione più razionale
delle cartelle cliniche ed è andata via via
estendendosi fino a coprire l'intera area
oculistica della ASL2 di Savona.
Nell'anno 2009 i pazienti visitati presso gli
ambulatori territoriali savonesi sono stati
circa 27.000 di cui 13.000 prime visite
,una gran mole di lavoro svolto da 10
medici specialisti che hanno lavorato in
collegamento tra loro.
La rete oculistica è stata possibile grazie ad
un lavoro di squadra sia dei servizi
informatici della Azienda sia della
collaborazione con la ditta Elco di Cairo
Montenotte, con il progetto originale della
cartella oculistica creato dalla dr.ssa
Grazia Vassalli.
L'integrazione tra ambulatori oculistici e
ospedale permette di condividere la stessa
cartella e ogni paziente può essere seguito
meglio senza dispersione dei dati clinici
sia quando accede alle strutture
ambulatoriali o debba sottoporsi ad
indagini cliniche di 2° livello o ad
interventi chirurgici.
La cartella di facile gestione e sicura per la
protezione dei dati sensibili è costruita
come quella cartacea con la possibilità una
volta compilati i vari campi di fornire
automaticamente referti della vista
oculistica,la prescrizione di lenti.
Nel tempo la cartella è stata arricchita di
varie sottosezioni dedicate al glaucoma,
all'ipovisione, alla gestione del paziente
chirurgico.
La parte dedicata al glaucoma ha potuto
utilizzare i contributi e i suggerimenti di
studiosi di fama nazionale e internazionale
come quelli della dr.ssa Daniela Paoli
dell'ospedale di Monfalcone e del dr. Paolo
Brusini responsabile del Centro
Glaucomi della Clinica oculistica di Udine.
Si tratta di una cartella flessibile,
implementabile alle varie situazioni come
la gestione del paziente ipovedente che
permette facilmente di fornire dati alla
Regione sul tipo di pazienti, i presidi
utilizzati e gli eventuali percorsi
riabilitativi.
La cartella recentemente si è arricchita di
una sezione relativa alla distribuzione
diretta dei colliri anti-glaucomatosi ( ex
nota 78) .
Infatti la ASL2 ha avviato dal mese di
ottobre 2009 un progetto sperimentale per
la distribuzione diretta dei colliri ai
pazienti affetti da glaucoma, progetto reso
possibile grazie ad un impegno minimo del
medico nella compilazione in parte
automatica dei farmaci nel relativo modulo
di autorizzazione.
La distribuzione diretta dei farmaci ha
dimostrato un notevole gradimento da
parte dei pazienti a cui semplifica il
percorso terapeutico, permettendo inoltre
un frequente monitoraggio della malattia
glaucomatosa da parte degli specialisti.
I dati preliminari relativi al periodo
ottobre-aprile 2010 evidenziano un utilizzo
del servizio da parte di 313 pazienti con
465 accessi, la distribuzione di 2467
confezioni di collirio con un risparmio
della spesa sanitaria del 50% (spesa
stimata € 51.910,26 spesa realmente
effettuata € 25.955,13)
Sempre per ora sperimentalmente
limitatamente alle sedi di Savona e Vado
Ligure nella stessa cartella è possibile la
lettura elettronica delle richieste dei
medici di famiglia con invio in tempo
reale alla Regione e al Ministero delle
Finanze.
In questi giorni sta inoltre partendo il
progetto di prenotazione elettronica delle
visite oculistiche successive direttamente
dagli ambulatori, garantendo ai pazienti
percorsi diagnosticio-terapeutici più facili.
Si tratta di un esempio unico in Liguria
d'integrazione tra territorio e ospedale, i
pazienti sono seguiti meglio con risparmio
di tempo e di risorse.
I referti oculistici permettono una buona
collaborazione con i medici di famiglia ed i
pediatri di base e un lavoro condiviso con
altri specialisti come il cardiologo, il
diabetologo o il medico del lavoro.
Infine oculisti territoriali e ospedalieri
interagiscono e collaborano in modo
proficuo come un'unica entità all'interno
della Azienda.
L'Unione Ciechi sezione di Savona e l'ASL2
Savonese hanno organizzato sabato 8 maggio
2010 presso il Teatro Comunale Chiabrera di
Savona, il concerto-spettacolo “Visioni di
Tango” del quintetto “Letras de Tango” e dei
ballerini G. Berti e F. Bolengo e il gruppo
Enjoy. Un evento artistico musicale di alto
profilo per gli appassionati e per quei savonesi
hanno voluto sostenere la prevenzione e la
diagnosi precoce del glaucoma.
Il glaucoma è una malattia molto insidiosa
chiamata “il ladro silenzioso della vista“ infatti
se non diagnosticata e curata in tempo porta
inevitabilmente alla cecità.
Questa patologia è la seconda causa di cecità
nel mondo con una percentuale del 2% che
aumenta progressivamente con
l'invecchiamento.
Nella provincia di Savona il glaucoma è molto
presente per le caratteristiche demografiche (1
su 4 supera i 65 anni) e richiede una gestione
impegnativa.
È fondamentale la prevenzione e la diagnosi
precoce utilizzando varie metodiche tra cui
l'esame del Campo Visivo o perimetria.
Scopo del concerto era quello di potenziare
l'attività di diagnosi di questa malattia
mediante l'acquisto di un perimetro di ultima
generazione che permetterà agli ambulatori
oculistici di via Collodi una migliore gestione
del paziente glaucomatoso attraverso sia
programmi di screening o di previsione del
danno visivo nel tempo.
Per Informazioni: Unione Ciechi Savona
tel. 019 850906
35
n. 1 • Luglio 2010
PREMESSA
Nella nostra Provincia sono stati valutati 170 alunni.
In Italia, come in altri Paesi
europei, l'obesità rappresenta
un problema prioritario di
salute pubblica; dati recenti
dell'OMS ne sottolineano
l'incremento, particolarmente
in età evolutiva.
Attualmente, la prevalenza di
obesità giovanile in Europa è
10 volte maggiore rispetto
agli anni '70; il 20% dei
bambini europei è in sovrappeso/obeso, con un picco del
34% nei bambini tra i 6 e i 9
anni (1 su 3 è sovrappeso o
obeso).
L'obesità infantile assume
dunque importanza notevole
sia per le dirette implicazioni
sulla salute del bambino sia
perché rappresenta un fattore
di rischio per l'insorgenza di
patologie cronico - degenerative, nonché un fattore
predittivo di obesità in età
adulta.
GENERALITA' SU OKkio
“OKkio alla Salute –
promozione della salute e
della crescita sana dei
bambini della scuola primaria” è un progetto di sorveglianza attiva realizzato da 18
regioni italiane finalizzato
alla realizzazione di un
sistema di indagine sui rischi
comportamentali relativi alle
abitudini alimentari e motorie
dei bambini in età scolare (610 anni); questo sistema di
sorveglianza consente di
conoscere prevalenza ed
andamento nel tempo dei due
fenomeni “sovrappeso ed
obesità” e dei comportamenti
ad essi associati e di monitorare, attraverso indagini
36
Sanità Notizie
Okkio alla salute
Ecco i risultati del progetto di
sorveglianza nutrizionale per bambini
delle classi terze delle scuole primarie
Il 6,6% risulta obeso, il 22,2% in sovrappeso, il 71,2% sotto e normopeso.
Marina Scotto
Direttore Dipartimento Prevenzione Asl 2 Savonese
ripetute, l'efficacia di
eventuali interventi mirati
realizzati (SORVEGLIANZA
- NON SCREENING: i suoi
risultati non vanno utilizzati
per la diagnosi e l'assunzione
di misure sanitarie nel singolo
individuo, ma per meglio
inquadrare la situazione nella
popolazione di partenza e
stabilire le conseguenti
strategie d'azione)
E' parte di un più ampio
progetto del CCM (Centro
Nazionale per la Prevenzione
ed il Controllo delle Malattie),
“Sistema di indagini sui rischi
comportamentali in età 6 - 17
anni”, promosso dal
Ministero della Salute in
collaborazione col Ministero
della Pubblica Istruzione. E'
collegato al programma
europeo “Guadagnare Salute”
ed al Piano Nazionale di
Prevenzione 2005-07 (PNP).
La realizzazione del progetto
è stata affidata alle Regioni ed
alle AA.SS.LL. diffuse
sull'intero territorio nazionale, in collaborazione con il
mondo della Scuola, mediante il coordinamento del
Centro Nazionale di
Epidemiologia, Sorveglianza
e Promozione della Salute
(CNESPS) dell'Istituto
Superiore di Sanità (ISS).
Valore assunto usando
mediana di riferimento*
Valore regionale
Valore nazionale
Prevalenza di bambini sotto
normopeso
84%
71%
64%
Prevalenza di bambini
sovrappeso
11%
22%
Prevalenza di bambini obesi
5%
Mediana di IMC nella
popolazione in studio
15,8
La sorveglianza dello stato
nutrizionale è stata realizzata
su un campione di bambini
delle terze classi primarie (di
circa 8 anni), rappresentativo
della situazione media dei
bambini di tutte le classi delle
scuole primarie, come
raccomandato dall'OMS,
attraverso la registrazione
delle misure antropometriche
(peso ed altezza) e la raccolta
di informazioni sulle abitudini relative all'alimentazione,
all'attività fisica ed alla
sedentarietà.
nari brevi, appositamente
predisposti dall'ISS, somministrati ai bambini in classe,
ai loro insegnanti ed ai loro
genitori.
Il giorno dell'indagine, gli
operatori hanno rilevato peso
ed altezza dei bambini
utilizzando bilance digitali da
terra (± 50 g) e stadiometri
portatili (± 1 mm). Gli alunni
sono stati pesati vestiti senza
scarpe o maglioni, con
annotazione dei capi di
abbigliamento indossati (la
tara è stata poi fatta in sede di
analisi centrale).
Le informazioni sull'ambiente scolastico sono state
acquisite dagli operatori
mediante la compilazione, da
parte del Dirigente Scolastico
o del Referente alla Salute, di
una scheda dedicata, che
consisteva in 17 domande,
inerenti i condizionanti
relativi all'attività fisica ed
all'alimentazione presenti
nella scuola:
OKkio NEL SAVONESE
Il progetto “OKkio alla
salute” è stato realizzato dalla
Asl 2 nel trimestre aprile giugno 2008 attraverso la
valutazione di 10 classi terze
per un totale di 170 bambini.
L'attività è stata svolta dagli
operatori sanitari dell'ASL 2
Savonese, in stretta collaborazione con gli insegnanti delle
classi interessate e con
adeguata informazione ed
attivo coinvolgimento delle
famiglie, nella garanzia
dell'anonimato per gli alunni
partecipanti.
Le informazioni riguardanti le abitudini alimentari e
motorie degli alunni sono
state raccolte tramite questio-
? presenza ed efficienza del
servizio di mensa
scolastica
? presenza di distributori
automatici di alimenti
? esistenza di programmi
per la distribuzione di
merende salutari
Valore desiderabile
per i bambini
Valore
regionale
Valore
nazionale
hanno assunto la colazione il mattino
dell’indagine
100%
91%
89%
24%
hanno assunto una colazione adeguata il
mattino dell’indagine
100%
62%
60%
7%
12%
hanno assunto una merenda adeguata a metà
mattina
100%
22%
14%
17,2
17,6
assumono 5 porzioni di frutta e verdura
giornaliere
100%
2%
2%
0%
36%
41%
* Per ottenere un valore di riferimento con cui confrontare la prevalenza di sovrappeso e obesità
della popolazione in studio, sono stati calcolati i valori che la popolazione nazionale avrebbe se la
mediana dell'IMC fosse pari a quella della popolazione di riferimento utilizzata dalla IOTF
(International Obesity Task Force) per calcolare le soglie di sovrappeso e obesità.
Prevalenza di bambini che…
assumono bibite zuccherate almeno una volta
al giorno
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Okkio alla salute
? ore settimanali curriculari RISULTATI:
dedicate all'attività DESCRIZIONE DELLA
motoria
? possibilità di attività fisica
extra-curriculare
? eventuali iniziative di
promozione di stili di vita
sani coinvolgenti gli
alunni della scuola
primaria
? eventuali iniziative
realizzate con la partecipazione attiva dei genitori
o di altri enti o associazioni.
L'impegno orario per le classi
coinvolte nel monitoraggio è
stato di circa un'ora;
all'insegnante di riferimento
di ciascuna classe sono stati
illustrati gli obiettivi, le
modalità dell'indagine ed i
termini della sua collaborazione, mediante l'offerta della
formazione necessaria alla
realizzazione di alcune
attività propedeutiche alla
raccolta dei dati e funzionali
alla diffusione ed all'utilizzo
delle informazioni successivamente emergenti (risultati
dell'indagine).
Queste ultime sono state
condivise ad ogni livello provinciale, regionale,
nazionale - per permettere
agli operatori dell'istruzione e
della salute d'identificare i
comportamenti a rischio più
diffusi e le modalità per
prevenirli e contrastarli.
L'Asl 2 Savonese ha partecipato allo studio mediante
campionamento di tipo
regionale, pertanto i risultati
emersi e qui riportati sono
rappresentativi della realtà
ligure.
ALIMENTARI DEI
BAMBINI
Molti studi scientifici
dimostrano l'associazione
tra l'abitudine a non
consumare la prima
colazione e l'insorgenza di
soprappeso; in accordo a
quanto indicato dall'INRAN,
è stata considerata adeguata la
prima colazione che fornisca
un apporto di calorie e
proteine, per esempio: latte
(proteine) e cereali (carboidrati), o succo di frutta
(carboidrati) e yogurt
(proteine).
Nella nostra Regione solo il
62% dei bambini fa una
colazione qualitativamente
adeguata.
Il 9% non fa per niente
colazione e il 29% non la fa
qualitativamente adeguata.
La prevalenza del non fare
colazione è più alta nei
bambini di mamme con titolo
di studio più basso (elementare o media).
Viene inoltre raccomandato
il consumo a metà mattina
di una merenda contenente
circa 100 calorie, che
corrispondono ad uno
yogurt, o un frutto, o un
succo di frutta senza
zuccheri aggiunti.
Solo una piccola parte di
bambini, intorno al 22%,
consuma una merenda
adeguata di metà mattina.
La maggior parte dei bambini,
circa il 74%, la fa inadeguata e
il 4% non la fa per niente.
Le femmine fanno una
merenda di metà mattina più
frequentemente dei maschi,
ma meno adeguata. Non sono
emerse differenze per livello
di istruzione della madre.
Le “Linee guida INRAN sulla
sana alimentazione” prevedono l'assunzione di almeno
cinque porzioni al giorno di
frutta o verdura, che,
nell'arco della giornata,
garantiscono un adeguato
apporto di fibre e sali minerali
e consentono di limitare la
quantità di calorie introdotte.
In Liguria, i genitori riferiscono che solo il 2% dei bambini
consuma 5 o più porzioni di
frutta e verdura ogni giorno, il
33% una sola porzione.
Il 17% dei bambini mangia
frutta e verdura meno di una
volta al giorno o mai
nell'intera settimana.
Non sono emerse differenze
per sesso del bambino; si
osserva però un'associazione
positiva tra consumo di frutta
e verdura ed elevato livello
d'istruzione della madre.
In una lattina di bevanda
zuccherata (33 cc) è contenuta
una quantità di zuccheri
aggiunti pari a circa 40-50
grammi, fra 5 e 8 cucchiaini,
con l'apporto calorico che ne
consegue. Esiste dunque una
forte associazione tra il
consumo di bevande
zuccherate e l'obesità.
In Liguria, solo il 64% dei
bambini consuma meno di
una volta al giorno o mai delle
bevande zuccherate.
Il 23% dei bambini assume
bevande zuccherate una volta
e il 13% più volte al giorno.
Il consumo di bibite zuccherate almeno una volta al giorno
ha maggior prevalenza nei
maschi rispetto alle femmine
(comunque non significativa,
a livello 5%); inoltre, essa
diminuisce con il crescere
della scolarità della madre, da
45% per titolo di scuola
elementare o media, a 35%
per diploma di scuola
Valore desiderato
per i bambini
Valore
regionale
Valore
nazionale
Bambini definiti fisicamente attivi
100%
76%
74%
Bambini che hanno giocato all’aperto il pomeriggio
prima dell’indagine
100%
54%
55%
Bambini che passano al televisore o ai
videogiochi più di 2 ore al giorno
0%
33%
48%
Bambini con televisore in camera
0%
45%
49%
Bambini che hanno svolto attività sportiva strutturata il
pomeriggio prima dell’indagine
Bambini che svolgono attività fisica almeno un’ora al
giorno per 5-7 giorni alla settimana
100%
34%
38%
100%
8%
9%
Valore desiderabile per i
bambini
Valore
regionale
Valore
nazionale
37
n. 1 • Luglio 2010
pasto, certo fattore di rischio
per lo sviluppo di sovrappeso/obesità nel bambino.
L'USO DEL TEMPO DEI
Evidenze scientifiche
BAMBINI: L'ATTIVITÀ
mostrano che la diminuzione
FISICA
del tempo di esposizione alla
Nel nostro studio, il bambino
televisione da parte dei
è considerato attivo se ha
bambini è associata ad una
svolto attività fisica il giorno
riduzione del rischio di
prima dell'indagine (cioè,
sovrappeso e dell'obesità,
attività sportiva strutturata e/o
prevalentemente a causa del
gioco all'aperto nel pomerigmancato introito di calorie di
gio precedente): l'attività
cibi assunti durante tali
fisica è stata studiata quindi
momenti.
non come abitudine, ma solo
Diverse fonti autorevoli
in termini di prevalenza
raccomandano un limite di
puntuale.
esposizione complessivo alla
In Liguria il 76% dei bambini
televisione/ videogiochi per i
risulta attivo il giorno
bambini di età maggiore ai 2
antecedente all'indagine.
anni di non oltre le 2 ore
Solo il 28% ha partecipato ad
quotidiane, mentre è
un'attività motoria curricolare
decisamente sconsigliata la
a scuola nel giorno precedente
televisione nella camera da
(questo può dipendere dal
letto dei bambini.
fatto che il giorno precedente
E' qui di seguito riportato il
poteva non essere prevista
numero, secondo quanto
l'ora curriculare).
dichiarato dai genitori, delle
Sono complessivamente più
ore occupate da loro figli con
attivi i maschi ed i bambini
la TV e/o con i videogiochi o
che abitano in zone con una
con il computer, in un
popolazione superiore ai
normale giorno di scuola;
50.000 abitanti, specie se in
una loro sottostima può esse
aree non metropolitane.
dovuta alla discontinua
Il 54% dei bambini ha giocato
presenza parentale che non
all'aperto il pomeriggio
permette di verificare
antecedente all'indagine L'USO DEL TEMPO DEI
(rilevazioni effettuate a BAMBINI: LE ATTIVITÀ l'effettiva durata del tempo
passato dai bambini nelle
febbraio e a maggio) ed il SEDENTARIE
34% dei bambini ha fatto La crescente disponibilità di diverse attività.
televisori e di videogiochi, In Liguria, i genitori riferiscoattività sportiva strutturata.
I maschi giocano all'aperto parallelamente ai profondi no che il 67% dei bambini
(OR =1,24) e fanno sport cambiamenti nella composi- guarda la Tv o usa videogio(OR =1,48) più delle femmi- zione e nella cultura della chi da 0 a 2 ore al giorno,
famiglia, ha contribuito ad mentre il 29% è esposto
ne.
Per stimare l'attività fisica aumentare il numero di ore quotidianamente alla TV o ai
dei bambini si è ricorsi trascorse in attività sedenta- videogiochi per 3 - 4 ore e il
all'informazione fornita dai r i e . P u r c o s t i t u e n d o 4% per almeno 5 ore.
genitori, ai quali si è chiesto un'opportunità di divertimen- L'esposizione ad almeno 5 ore
quanti giorni, in una settimana to e talvolta di sviluppo per il di TV o videogiochi non
normale, i bambini giocano bambino, il momento della presenta differenze per sesso e
all'aperto o fanno sport televisione si associa spesso diminuisce con l'aumento del
strutturato per almeno un'ora. all'assunzione di cibi fuori livello di istruzione della
madre.
Valore
Valore
Complessivamente
il 45% dei
Madri che percepiscono…
Valore desiderabile
regionale
nazionale
bambini ha un televisore nella
in modo adeguato lo stato ponderale del proprio
80%
51%
52%
propria camera, dato molto
figlio quando questo è sovrappeso
elevato.
in modo adeguato lo stato ponderale del proprio
100%
90%
93%
figlio quando questo è obeso
L'esposizione ad almeno 5 ore
l’assunzione di cibo del proprio figlio come
da ridurre
69%
72%
di TV o videogiochi è più alta
adeguata, quando questo è sovrappeso o obeso
tra
i bambini che hanno un
l’attività fisica del proprio figlio come scarsa,
da aumentare
48%
40%
quando questo risulta inattivo
televisore in camera (6%
superiore, a 25% per la laurea.
38
Okkio alla salute
Questi i risultati del questionario dei genitori:
il 36% dei bambini fa un'ora
di attività fisica per 2 giorni la
settimana,
l'8% da 5 a 7 giorni;
quasi un bambino su dieci non
fa attività durante l'intera
settimana.
I maschi fanno attività fisica
per più giorni rispetto alle
femmine.
Il 37% dei bambini, nella
mattina dell'indagine, ha
riferito di essersi recato a
scuola a piedi; il 55% ha
utilizzato un mezzo di
trasporto pubblico o privato.
Il restante 8% ha raggiunto
la scuola in altro modo, che
in Liguria è con notevole
frequenza un ciclomotore.
I maschi si recano a scuola a
piedi con maggior frequenza
delle femmine. Chi abita in
piccoli centri più facilmente
usufruisce di mezzi pubblici
o privati (solo il 18% va a
scuola a piedi), probabilmente per la lontananza dalla
scuola, mentre nei centri
metropolitani sei bambini su
dieci vanno a scuola a piedi.
Sanità Notizie
versus 3%).
La televisione e i videogiochi
rappresentano una parte
importante dell'uso del tempo
e delle attività sedentarie nella
quotidianità dei bambini. Si
ritiene esista un rapporto di
propor-zionalità diretta fra le
attività sedentarie e la
t e n d e n z a a l s o v r a p p eso/obesità, per cui si raccomanda di controllare e di
limitare, quando necessario,
la durata dell'esposizione dei
bambini alla televisione o ai
videogiochi.
Dai questionari emerge che in
Liguria, il 49% dei bambini
ha guardato la TV prima di
andare a scuola, mentre il
75% dei bambini ha guardato
la televisione o ha utilizzato
videogiochi al pomeriggio e il
79% alla sera.
Solo il 6% dei bambini non
ha guardato la TV o utilizzato i videogiochi nelle 24 ore
antecedenti l'indagine
mentre il 20% l'ha guardata
in un periodo della giornata,
il 40% in due periodi e il 34%
ne ha fatto uso durante la
mattina il pomeriggio e la
sera.
L'esposizione a tre momenti
di utilizzo di TV e/o videogiochi è più frequente tra i
maschi (38% versus 30%) e
diminuisce con l'aumento
del livello di istruzione della
madre.
LA PERCEZIONE
DELLE MADRI SULLA
SITUAZIONE
NUTRIZIONALE,
SULL'ALIMENTAZIONE
E SULL'ATTIVITÀ
FISICA DEI BAMBINI
Premessa per il cambiamento
e per la soluzione di un
problema è la presa di
coscienza della sua esistenza.
In realtà, la cognizione che
comportamenti alimentari
inadeguati siano causa del
problema sovrappeso/obesità
non è ancora diffusa nella
collettività; a tutto ciò, si
n. 1 • Luglio 2010
aggiunge la mancata consapevolezza da parte delle madri
dello stato di sovrappeso
/obesità e del fatto che il
bambino mangi troppo o si
muova poco: in tale situazione, la probabilità di riuscita di
misure preventive e correttive
risulta limitata.
I genitori possono non avere
un quadro corretto dello
stato ponderale del proprio
figlio. Ciò è particolarmente
rilevante nei bambini
sovrappeso/obesi che
vengono al contrario percepiti
come normopeso. Infatti, ben
il 48% delle madri di bambini
sovrappeso e il 7% delle
madri di bambini obesi ritiene
che il proprio bambino sia
normopeso o sottopeso.
Nelle famiglie con bambini in
sovrappeso, questa condizione viene percepita in maniera
leggermente superiore per le
figlie femmine rispetto ai
maschi (61% vs 45%) e la
percezione è più accurata se la
madre ha un titolo di studio di
scuola superiore rispetto alla
bassa istruzione o alla laurea.
Anche la percezione della
quantità di cibo assunto dai
propri figli può influenzare la
possibilità di operare miglioramenti. Infatti, anche se sono
molti i fattori determinanti il
sovrappeso e l'obesità,
l'eccessiva assunzione di cibo
certamente è determinante.
Questa la situazione in
Liguria:
Solo il 20% delle madri di
bambini sovrappeso ed il 54%
delle madri di bambini obesi
ritiene che il proprio bambino
mangi troppo.
Considerando i bambini in
sovrappeso ed obesi insieme,
le madri dei maschi hanno una
percezione meno distorta
della sovralimentazione dei
propri figli rispetto alle madri
delle femmine, mentre esiste
una minore percezione
dell'elevata assunzione di
cibo da parte delle madri più
istruite (laureate)
Sebbene molti genitori
Okkio alla salute
incoraggino i figli ad impegnarsi in attività fisica e nello
sport organizzato, alcuni non
sono a conoscenza della
raccomandazione che
pratichino almeno un'ora di
attività fisica ogni giorno.
All'interno del gruppo di
bambini non attivi, il 53%
delle madri ritiene che il
proprio figlio svolga sufficiente attività fisica e il 7%
molta attività fisica, mentre,
limitatamente ai non attivi,
non è stata constatata alcuna
differenza per sesso dei
bambini.
CONCLUSIONI E
PROSPETTIVE FUTURE
Il sovrappeso e l'obesità sono
il risultato dell'evoluzione
delle società occidentali:
contrastarle è una questione di
civiltà. Il problema si è
sviluppato negli ultimi
decenni ed al momento
attuale ha un'inerzia importante, con un peggioramento
prevedibile nei prossimi anni.
La letteratura indica che gli
interventi di prevenzione, per
essere efficaci, devono
prevedere il coinvolgimento
della scuola e della famiglia,
a t t r a v e r s o p ro g r a m m i
integrati, che coinvolgano
cioè diversi settori ed ambiti
sociali, e multi-componenti,
che mirino ad aspetti diversi
della salute del bambino,
quali alimentazione, attività
fisica, prevenzione di fattori
di rischio legati all'età, con
l'obiettivo generale di
promuovere l'adozione di stili
di vita più sani.
In generale, questo primo
anno di attività di OKkio alla
SALUTE ha permesso di
raccogliere informazioni
rappresentative e tempestive
in tempi brevi ed a costi
limitati (procedure e strumenti efficaci).
Ha inoltre creato un'efficiente
rete di collaborazione fra gli
operatori del mondo della
scuola e quelli della salute; ne
è derivata una maggiore
consapevolezza della
necessità di impegnarsi per la
promozione della salute dei
bambini e la prevenzione
dell'obesità. Sulla scorta di
queste osservazioni, è
auspicabile che la collaborazione salute - scuola perduri
nel tempo, in maniera tale da
assicurare la continuazione
negli anni a venire della
sorveglianza dei bambini
nelle scuole.
D'altra parte, diventa essenziale la comprensione e
l'analisi dei risultati dell'indagine per l'ideazione e la
messa in atto degli interventi
volti a promuovere la salute
dei bambini, integrati fra
scuola e salute, efficienti e di
dimostrata efficacia. La
ripetizione di questa raccolta
dati ogni 2 anni permetterà di
descrivere nel tempo
l'evoluzione della situazione
nutrizionale dei bambini delle
scuole primarie e del loro
ambiente scolastico, in
relazione alle sue caratteristiche favorenti una corretta
nutrizione e l'attività fisica, ed
ai possibili interventi
intrapresi.
Per gli sviluppi futuri,
fondamentale è la condivisione dei risultati di OKkio alla
SALUTE e delle iniziative da
intraprendere con gli altri
“attori” coinvolti nella
prevenzione delle malattie
croniche, a partire dall'infanzia e dall'adolescenza
(pediatra di libera scelta,
medico di medicina generale,
“policy makers”, ecc).
Resta la necessità di individuare interventi efficaci per il
contrasto e la prevenzione del
sovrappeso
e dell'obesità
infantili, diretti alle famiglie,
grazie ad una stretta collaborazione tra mondo sanitario e
scolastico.
Una sorveglianza attiva
inoltre costituirà nel tempo un
valido strumento di monitoraggio sia dell'efficienza delle
azioni intraprese che dei reali
cambiamenti dei comportamenti studiati, con l'obiettivo
Sanità Notizie
finale di ottenere una
diminuzione della prevalenza
dell'obesità e conseguentemente delle patologie ad essa
correlate: malattie cardiovascolari e diabete tra le
principali.
39
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Ricerca epidemiologica
Sono stati 4 gli appuntamenQuattro gli appuntamenti presso i Distretti socio-sanitari della nostra ASL.
ti che l'Agenzia Sanitaria
Regionale (ARS) ha
organizzato per presentare
nell'ASL 2 savonese “Il
primo rapporto sulla stato L’aumento della cronicità e della non autosufficienza, il progresso scientifico
di salute della popolazione
e tecnologico, una visione mitizzata della medicina, determinano una
ligure”.
consistente crescita della spesa che si può contenere con un’efficace
L’agenzia regionale sanitaria presenta le
condizioni di salute dei cittadini liguri
prevenzione di stili e abitudini di vita sani.
L'obiettivo del documento,
è quello di descrivere le
condizioni di salute dei
cittadini attraverso l'analisi
di alcuni parametri ad essa
correlati disponibili fino al
dettaglio comunale: una
panoramica sulle principali caratteristiche di
popolazione, dalla demografia agli stili di vita fino
ad analizzare la domanda
ed offerta dei servizi
sanitari. Evidenziare
significative variazioni dei
principali indicatori di
salute e suggerire eventuali
priorità per il Servizio
Sanitario Regionale.
“La continua evoluzione dei
bisogni sanitari e la
conseguente crescita della
spesa è legata a fattori
destinati a durare nel tempo
quali l'aumento della
cronicità e della non
autosufficienza, il progresso
scientifico e tecnologico,
l'ampliamento della nozione
di salute nella popolazione,
ai quali spesso si associa
una crescente aspettativa da
parte degli individui che
conduce ad una visione
mitizzata dell'efficacia della
medicina, attribuendo al
progresso tecnologico e
scientifico un ruolo chiave
che spesso travalica e
supera la volontà e
l'impegno dei singoli nel
mantenimento della propria
salute” si legge nella
prefazione del Direttore
dell'ARS Franco Bonanni.
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
Servizio Sanitario è subordinata ad attività di pianificazione in grado di assicurare le cure necessarie
secondo i consolidati
principi di equità ed
accessibilità alle cure,
tenendo ben presente che
qualsiasi strategia di
intervento dovrà basarsi su
prove di efficacia, appropriatezza e qualità delle
pres taz ioni. L'a t t u a l e
politica sanitaria regionale, a fronte anche delle
modificazioni indotte dal
federalismo, deve quindi
orientarsi verso la necessità
di operare delle scelte che
ottimizzino gli interventi in
relazione alle risorse
disponibili, realizzabili
attraverso l'adozione di tre
azioni quali l'adeguamento
dell'offerta basato sulla
conoscenza dei bisogni, il
governo della domanda e
l'efficienza produttiva.
La tutela del “bene salute”,
inteso nella più ampia
accezione di benessere
fisico, psichico e sociale,
non è prerogativa esclusiva
delle “tecnologie sanitarie”, ma deriva anche da
scelte politiche, economiche
ed ambientali, nonché dagli
stili ed abitudini di vita dei
singoli individui.
Da tale consapevolezza
assumono preponderante
importanza le misure di
prevenzione di provata
Alla luce di simili evidenze, efficacia e di promozione di
la sopravvivenza dell'intero stili ed abitudini di vita
40
sani, i cui costi sono bassi
ed i benefici – seppur a
medio e lungo termine –
sono dimostrati, rendendo
così compatibile il sistema
con le risorse a disposizione.
A tal proposito i Comuni
esercitano un ruolo di
prioritaria importanza nel
favorire l'integrazione
socio-sanitaria, e possono
intervenire nel processo di
empowerment del cittadino,
promuovendo la scelta di
stili di vita salutari.
La conoscenza e
l'informazione del territorio
e dei suoi bisogni determinano l'assuzione di azioni di
pianificazione coerenti con
le esigenze della comunità.
Pertanto il 1°Rapporto sullo
stato di salute della popolazione ligure dovrà aiutare gli
amministratori pubblici ad
assolvere appieno il difficile
compito della pianificazione coerente con le necessità.
Le 4 Sessioni di approfondimento con i Distretti della
p ro v i n c i a s o n o s t a t e
organizzate nell'ottica di
tracciare un profilo di salute
inerente le aree territoriali di
loro competenza e rendere
disponibile agli
Amministratori locali, ai
decisori ed ai tanti attori del
Servizio Sanitario uno
strumento di facile lettura
destinato a raccogliere le
informazioni essenziali atte
ad individuare le priorità
locali ed elaborare l'analisi
dei bisogni, mettendone in
evidenza eventuali scostamenti con la domanda e
l'offerta di prestazioni, al
fine di gestire e pianificare
l'organizzazione dei servizi
sanitari in modo sempre più
aderente alle esigenze della
popolazione.
Il Settore Epidemiologia e
Prevenzione dell'ARS ha
discusso i dati emersi dal
rapporto "Lo Stato di Salute
dei Liguri" con i Direttori
del Distretto, i Sindaci, i
r a p p re s e n t a n t i d e l l e
professioni mediche, i
Direttori ed i Responsabili
delle strutture ospedaliere.
Un'attenzione particolare è
stata dedicata ai seguenti
aspetti: demografia,
principali cause di morte
della popolazione residente
nel distretto, spesa farmaceutica, stili e abitudini di vita,
l'accoglienza dell'utente
(Punto unico d'accesso), le
cure primarie e le attività di
secondo livello.
Calendario degli incontri
1. Mercoledì 8 Luglio
Savona - Distretto
Savonese
2. Mercoledì 18 Novembre
Finale - Distretto
Finalese
3. Mercoledì 20 Gennaio
Albenga - Distretto
Albenganese
4. Mercoledì 10 Febbraio
Cairo Montenotte Distretto Valbormida
n. 1 • Luglio 2010
Prosegue il progetto 'Alimenta il tuo benessere' nato
dalla collaborazione tra
Coop Liguria e il Dipartimento di Prevenzione
ASL 2 Savonese dedicato
alla prevenzione delle
patologie cronicodegenerative, anche a partire
dalla tavola. L'iniziativa
intende aiutare i consumatori
a vivere con gusto le ricette
della tradizione con un
occhio alla salute, grazie ai
consigli del medico ed ai
suggerimenti del cuoco.
L'appuntamento che ha
inaugurato il programma
“Corsi & Percorsi” della
Sezione Soci di Savona dedicato da Coop Liguria alla
cultura del gusto, al consumo
consapevole e alla valorizzazione del territorio – si è
svolto nel mese di febbraio.
L'incontro 'Sano come un
pesce: mangiar sano per
vivere meglio e in salute' è
stato proprio dedicato a un
alimento il cui consumo è
largamente raccomandato e
coinvolge un'ampia schiera
di soggetti attivi nel settore
della prevenzione sanitaria,
della pesca e della grande
distribuzione.
Anche quest'ultima infatti, è
ormai entrata nel panorama
di riferimento del consumatore nell'acquisto di pesce
fresco. Coop Liguria, in
qualità di cooperativa di
consumatori esprime la
propria missione sociale
anche nelle azioni di tutela
del consumatore sotto il
profilo della sicurezza
alimentare, della qualità dei
prodotti, dell'informazione
e d e l l'educazione del
consumatore.
Hanno introdotto il tema
della prevenzione cardiovascolare il Cardiologo Enzo
Guglielmetto e il Dott.
Paolo Bellotti, Direttore
della Struttura complessa
Cardiologia dell'Ospedale
San Paolo di Savona.
Sanità Notizie
Solidarietà sociale
Successo del progetto “Alimenta il tuo benessere” realizzato da Coop Liguria e
dal Dipartmento di Prevenzione della nostra ASL.
Mangiare sano per vivere
meglio e in salute
I consigli di cardiologi e veterinari affermano che il consumo abituale di pesce
determina un effetto protettivo dalle patologie cardiovascolari.
Morena Scurani
S.C. Comunicazione sanitaria e marketing
Il Dott. Bellotti è anche
autore, insieme al Dott.
Gualtiero Fazio, responsabile della Struttura
semplice Ispezione dei
prodotti della pesca e
dell'acquacoltura dell'Asl
2 Savonese, del volume 'Le
ricette salva cuore': un
utile ricettario che contiene
preziosi suggerimenti a
quanti vogliono coniugare
gusto e salute.
“In particolare – ha raccomandato anche in
quest'occasione il dott.
Bellotti - per un maggior
effetto protettivo dalle
patologie cardiovascolari, è
importante consumare
abitualmente pesce,
spaziando tra le diverse
specie che il mercato offre e
privilegiando la cottura
leggera”.
Supportando i medici
nell'educazione alimentare,
sono entrate in scena la
Dott. Laura Ebbli e la
Dott. Laura Stagnini,
dietiste dell'Ospedale San
Paolo, che hanno invitato a
'giocare col cibo' in una
sorta di pranzo virtuale utile
a sfatare alcuni falsi miti e
orientarci verso una più sana
e corretta alimentazione.
Ma il consumatore sa che
pesci prendere? A questo
quesito ha risposto il Dott.
Pierpaolo Pertino,
Veterinario Consulente
per il Comune Mercato
Ittico di Genova, indirizzando i partecipanti verso le
specie di pescato più
comuni nel nostro mare
attraverso un itinerario ittico
ligure tra pesce fresco e
conservato, selvaggio e
allevato, locale e di importazione. Un aspetto importante è la responsabilità delle
scelte del consumatore
nell'orientare l'offerta: un
consumatore consapevole è
anche in grado di compiere
scelte più responsabili e
mettere in atto comportamenti sostenibili.
Barbara Esposto di Lega
Pesca ha messo invece a
confronto le esigenze dei
pescatori di differenziare il
prodotto locale e quelle
della distribuzione di
garantire una certa costanza
nell'assortimento. In questi
anni, iniziative comuni per
la promozione del pesce
povero hanno contribuito a
raggiungere benefici per i
diversi attori: pescatori,
grande distribuzione e
consumatore.
Ci hanno guidato alla
scoperta di antiche e nuove
ricette l'Enogastronomo
Giancarlo Pizzo e lo Chef
Angelo Gatta del Centro
Formazione Professionale
'Elio Miretti' di Varazze
con una dimostrazione di
cucina a base di merluzzo
partendo dalle due differenti
modalità di conservazione,
lo stoccafisso e il baccalà.
L'incontro, coordinato dalla
giornalista Olivia
Stevanin del quotidiano on
line ivg.it, si è concluso con
una saporita degustazione a
base di pesce.
Ancora una volta Coop
Liguria e ASL2 Savonese
si sono unite per realizzare
un momento di incontro ed
informazione dedicato ai
cittadini, con l'obiettivo
diffondere corretti stili di
vita anche attraverso
abitudini alimentari salutari.
41
n. 1 • Luglio 2010
L'iniziativa, promossa da Regione
Liguria, Asl n. 2, Distretto
Sociosanitario n. 7 Savonese e Facoltà
di Scienze Motorie di Genova, è nata
con l'obiettivo di generale di riduzione
degli incidenti domestici negli anziani
e di promozione di uno stile di vita
sano attraverso l'incremento
dell'attività fisica quotidiana.
“Il progetto – dichiara l'Assessore alla
Promozione Sociale del Comune di
Savona Isabella Sorgini - rientra nel
quadro delle azioni promosse per un
invecchiamento attivo, che vede
l'impegno di anziani a favore di altri
anziani. E' importante infatti non solo
agire a supporto di anziani in
relazione a patologie ma anche in
direzione di una valorizzazione della
fascia di età over 65, che costituisce
circa il 27% della popolazione
savonese. Una risorsa per la città che
vogliamo valorizzare”.
Il progetto, spiega la dott.ssa Claudia
Agosti, Direttore Sanitario dell'ASL2
savonese, si integra con le nostre
attività di educazione alla salute,
finalizzate alla prevenzione dei
maggiori rischi per la popolazione
interessata, quali ad es.: osteoporosi,
obesità, malattie cardiovascolari.
Stimolare l'attività fisica mantiene
efficienti i muscoli e l'apparato
locomotore riducendo il rischio di
cadute, il rischio di frattura ed
eventuali conseguenti disabilità.
I gruppi stimolano inoltre una
maggior autonomia anche al di fuori
dell'ambito domestico con
42
Prevenzione alimentare
Gli over 65 costituiscono
il 27% della popolazione
Camminare a
tutta salute per
vivere in modo
attivo la terza età
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione
Sanitaria e Marketing
conseguente maggior fiducia in se
stessi e minor isolamento sociale.
“Passeggiando per Savona” consiste
nella costituzione di un gruppo di
persone che si incontra due volte alla
settimana per camminare lungo un
percorso predefinito all'aperto sicuro
e gradevole, di circa due chilometri.
La partecipazione è gratuita ed è
mirata a coinvolgere gli adulti ultra
quarantenni e in particolare gli
ultrasessantacinquenni, che possano
trarne beneficio in senso preventivo.
Il percorso viene proposto dal
conduttore del gruppo fra quelli che
risultano più sicuri, praticabili e
gradevoli e scelto dai partecipanti che
vivono e conoscono il territorio.
Inizialmente il gruppo è guidato da un
esperto in scienze motorie e in seguito
da uno o più conduttori, chiamati
walking leader, interni al gruppo e
appositamente formati, che si
Sanità Notizie
assumono l'impegno di fare da guida
nell'attività di cammino, di
organizzare gli incontri, di concordare
il percorso, di stimolare le persone a
partecipare e di creare un clima
accogliente e piacevole che possa
anche fungere da catalizzatore per
altre persone.
Le attività di cammino promosse
costituiscono un vero e proprio
percorso allenante con graduale
incremento della velocità di
camminata e degli esercizi volti ad
aumentare e preservare l'equilibrio.
Per ricevere informazioni ed iscriversi
ai Gruppo di Cammino è possibile
rivolgersi all'Associazione Auser di
Savona, Via Boito 9/r, Telefono
019/83898226 e 019/812471 e alla
palestra “Wellness Way Club” Tel.
019 8489848 dal lunedì al venerdì tra
le ore 9 e le ore 21.
Le attività si svolgono:
MERCOLEDI' E VENERDI' 8,30-10
oppure 10,30-12.
Gruppo A: Luogo di partenza Auser
Savona, Via Boito, 9/R ore 8,30
(termine previsto per le h 10).
Gruppo B: Luogo di partenza Piazza
Martiri della Libertà ore 10,30
(termine previsto per le h 12).
Chiunque desideri avere maggiori
informazioni sull'iniziativa, è invitato
a partecipare all'incontro previsto per
il giorno 26 aprile p.v. alle ore 15,
presso la sede del Distretto in Via
Quarda Inferiore
n. 1 • Luglio 2010
Dal 2005 il Dipartimento di
Diagnostica per Immagini
dell'Asl 2 Savonese è dotato
di un moderno sistema per
l'archiviazione delle immagini digitali ottenute mediante
la maggior parte delle
procedure di Radiologia
Diagnostica. Questo sistema,
che in termine tecnico viene
denominato PACS (Picture
Archiving and Communication System), funziona in
pratica come un enorme
archivio digitale grazie al
quale, ogni volta che un
paziente si reca presso la
Radiologia per eseguire un
accertamento, le immagini
ottenute mediante la procedura diagnostica vengono
inviate a questo archivio
digitale e, attraverso esso,
restano per alcuni anni
disponibili per il loro
richiamo e/o per la loro
consultazione. La possibilità
offerta da questo sistema
risponde ad un duplice ordine
di ragioni:
? le immagini acquisite
radiologicamente e sulle
quali si applicano le vigenti
disposizioni in materia di
tutela dei dati personali,
sono dei veri e propri
documenti di natura
medico legale e pertanto
secondo l'ordinamento
vigente devono essere
conservati e richiamabili
per un periodo di tempo
pari a 5 anni;
? la possibilità di avere a
disposizione un enorme
“magazzino virtuale”
contenente i dati (immagini e referti radiologici)
ottenuti mediante gli
accertamenti diagnostici fa
si che nel caso, peraltro
molto frequente, in cui un
paziente usufruisca di
questo servizio per il
monitoraggio di un
problema di salute che
preveda un controllo
continuativo nel tempo,
colui che è chiamato ad
esprimere un giudizio sullo
stato di salute di quel
paziente può comodamente
e in tempo reale confronta-
Archiviazioni immagini digitali
Sanità Notizie
L'attivitá del Tsrm amministratore di
sistema nell'Asl 2 savonese
Maurizio Lombardi
Tecnico Sanitario, S.C. Radiologia e interventistica
(Direttore: Piergiorgio Quadri)
Ospedale San Paolo di Savona
re le immagini ottenute
mediante l'esame attuale
con quelle precedenti,
facilitando quindi la
possibilità di esprimere un
giudizio a proposito del
miglioramento, stabilità o
eventuale peggioramento
di quel determinato
problema.
Nella prima metà del 2009 sia
presso il presidio di Savona
prima, che presso gli altri
ospedali dell'Azienda poi è
stata installata la seconda
versione di questo sistema.
Questa impegnativa operazione di aggiornamento ha
reso possibile da parte degli
operatori di poter lavorare con
una versione più stabile e
moderna del software
dedicato e soprattutto ha
messo i vari presidi ospedalieri e territoriali (es.
Ambulatorio Radiologico di
Via Collodi) in comunicazione tra loro in modo che il
confronto dei vari esami di un
paziente non è più possibile
solo quando gli esami stessi
sono stati eseguiti nella stessa
struttura, ma possono essere
confrontati anche quando essi
fossero stati effettuati in
tempi diversi presso ospedali
diversi. Il collegamento fra i
vari presidi dell'Azienda è
ottenuto attraverso lo
sfruttamento della rete
internet e, oltre a garantire
questa possibilità di confronto
fra esami dello stesso paziente
ma, eseguiti in tempi e
strutture diverse, offre
l'impor-tantissima possibilità
di richiedere, sempre
attraverso il sistema e senza
che vi sia alcun concreto
spostamento fisico di risorse
e/o persone, il parere di
specialisti dislocati in altri
presidi sul territorio.
L'esempio più eclatante che
illustra la grande utilità di
questa opportunità è il caso
purtroppo frequente del
paziente politraumatizzato
con coinvolgimento degli
organi del sistema nervoso(cranio e/o midollo spinale)
o della colonna vertebrale che
giunge in Pronto Soccorso per
i relativi accertamenti
radiologici. La possibilità di
rendere disponibili via
internet le immagini relative
alla procedura diagnostica
effettuata, consentono di
richiedere il parere dello
specialista neurochirurgo o
chirurgo vertebrale in modo
da impostare immediatamente e nel modo più corretto
possibile la terapia evitando il
trasferimento del paziente
quando esso non è assolutamente indispensabile come
nel caso egli debba essere
sottoposto proprio ad
intervento neurochirurgico.
Questo consente un risparmio
di tempo, una razionalizzazione delle risorse presenti sul
territorio e complessivamente
una migliore possibilità di
eseguire diagnosi e plannig
terapeutici corretti.
Così come attraverso il
sistema in dotazione le
immagini possono essere
consultabili presso strutture
esterne a quelle nella quale
sono state acquisite (gli altri
ospedali facenti parte
dell'Azienda),
le stesse
immagini (unitamente ai
referti radiologici) sono
disponibili, immediatamente
dopo il loro invio all'archivio
digitale e (elemento di non
poco conto) in qualunque
momento, presso i vari reparti
che compongono i presidi
collegati con grande vantaggio da parte di chi deve
occuparsi dei pazienti
ricoverati. Il collegamento tra
i servizi di Diagnostica per
Immagini e le varie strutture
in questo caso avviene
mediante rete interna
aziendale intranet che oltre a
quanto appena descritto
permette l'elimi-nazione della
richiesta cartacea a favore di
una più efficace richiesta
telematica la quale incorpora
in se numerosi vantaggi tra i
quali ricordiamo: il grande
risparmio di materiale
cartaceo, l'azzeramento degli
errori dovuti a difficoltà
“grafologiche” e il quasi
totale annullamento di errori o
criticità connesse a casi di
omonimia dei pazienti.
Le procedure di archiviazione
e trattamento delle immagini
digitali al pari di quelle
analogiche che fino a non
molto tempo fa venivano
r i p r o d o t t e s u pellicole
radiografiche è di specifica
competenza del Tecnico
Sanitario di Radiologia
Medica. In questo specifico
contesto operativo il Tecnico
che si occupa dell'insieme di
queste procedure di telemedic i n a è u n Te c n i c o d i
Radiologia denominato
Amministratore di Sistema in
quanto nei suoi compiti
peculiari rientrano tutte quelle
operazioni correttive e
preventive tese a ridurre o a
risolvere le criticità che
possono presentarsi.
Nell'ambito della Asl 2
operano 8 Tecnici Amministratori di Sistema così
suddivisi
? 4 presso l'Osp di Savona;
? 1 presso l'Osp di Alberga;
? 1 presso l'Osp di Cairo
Montenotte;
? 2 presso l'Ospedale Santa
Corona di Pietra Ligure.
43
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Attualità mediatica
Report delle statistiche di accesso al sito www.asl2.liguria.it riferite all’anno 2009.
Il sito della nostra ASL ha registrato 532.959 visite ed il
portale è stato consultato da 400.083 persone
Le pagine più consultate: quelle degli ospedali, i bandi e i concorsi, i termini tecnici come
“immunoglobuline” o “marcatori tumorali”.
Elisa Di Padova
S.C. Comunicazione sanitaria e Marketing
L'anno passato ha registrato 532.959
visite e che il nostro portale è stato
consultato da un numero di persone
assai elevato (400.083). Una buona
percentuale delle visite è stata
effettuata dall'estero (8% sul totale)
44
La maggior parte degli utenti arrivano
al sito tramite motore di ricerca (nello
specifico Google), ma anche con
traffico diretto a testimoniare la
conoscenza da pare degli utenti
dell'indirizzo web dell'Asl2
Savonese.
Tra le frasi maggiormente utilizzate
per le ricerche, troviamo “asl2
savonese”, ma anche tutti gli ospedali
della provincia e termini tecnici
(immunoglobuline, marcatori
tumorali). Significativo è anche il
fatto che le ricerche avvengano da
motori di ricerca stranieri (Google
Germany, Google Switzerland) a
evidenziare la visibilità estera
dell'Azienda.
Le pagine più visitate, escludendo
l'homepage del sito che è la pagina di
accesso, sono le pagine degli ospedali,
i bandi e i concorsi e l'elenco
telefonico: informazioni ricercate sia
da cittadini che da terzi (fornitori,
ditte) che entrano in contatto con
l'Azienda. Si evidenzia infine
l'utilizzo della “mappa” che aiuta
l'utente ad orientarsi nelle sezioni del
sito (attualmente il sito conta più di
400 pagine senza contare l'apporto
redazionale di comunicati stampa,
news e focus e tutto il materiale
scaricabile) e l'accesso alle
informazioni su specifici micrositi
tramite il “banner animato” nella
home.
Confrontando i dati totali del 2008
con quelli del 2009 si nota un notevole
incremento sia del numero di accessi,
che delle pagine viste, sia del numero
di visite che di visitatori.
In alcuni casi si sono quasi raggiunte
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Attualità mediatica
Report / anno
Anno
2009
2008
2007
2006
2005 (II semestre)
accessi
11.524.345
5.594.785
3.588.559
2.459.827
670.879
pagine viste
1.481.342
992.109
725.066
475.346
140.797
visite
532.959
301.819
167.037
91.563
18.994
visitatori
400.083
238.970
113.165
60.664
21.362
Report / mese
2009
2008
mese
dicembre
novembre
ottobre
settembre
agosto
luglio
giugno
maggio
aprile
marzo
febbraio
gennaio
accessi
1.094.826
1.258.973
1.205.358
1.163.489
815.968
902.475
882.858
901.207
908.624
948.577
705.143
736.847
pagine viste
116.386
151.937
148.611
133.121
108.783
114.807
115.517
115.471
123.097
130.825
110.416
112.371
visite
45.889
59.857
55.806
49.483
35.425
41.937
42.489
41.323
41.097
46.297
37.781
35.575
visitatori
32.656
43.647
40.292
35.707
25.183
30.848
32.448
32.221
32.285
36.082
30.104
28.610
dicembre
novembre
ottobre
settembre
agosto
luglio
giugno
maggio
aprile
marzo
febbraio
gennaio
549.966
682.318
604.647
558.519
406.018
588.613
335.099
363.858
362.901
369.941
325.349
447.556
88.016
101.836
101.486
104.969
80.086
120.265
57.122
59.095
64.723
70.106
62.367
82.038
27.366
33.450
31.193
28.972
21.187
33.881
24.297
23.457
22.108
20.486
17.933
17.489
21.537
26.202
24.317
22.918
16.465
27.334 *
19.932
18.680
17.544
16.496
14.161
13.384
* Unione siti Asl2 e Ospedale Santa Corona
cifre doppie rispetto l'anno
precedente.
Sicuramente questo indica una
crescita della curiosità e dell'interesse
verso il sito aziendale ed i contenuti
che esso offre, da parte di operatori
sanitari e cittadini-utenti.
Nel passaggio da giugno a luglio del
2008 si era già registrato un notevole
incremento nella fruizione del
servizio, probabilmente dovuto
all'accorpamento dei due siti
w w w. a s l 2 . l i g u r i a . i t
e
www.ospedalesantacorona.it.,
Da allora molto è stato fatto in termini
sia di riorganizzazione delle pagine
che di aggiornamento dei contenuti,
sostenute da una crescita di interesse
costante e continuo.
Evidentemente il sito si sta
affermando, come
mezzo di
comunicazione avanzato e come utile
fonte di dati e informazioni
sull'Azienda sia per l'utente esterno
che per il pubblico interno (personale
dell'azienda).
Difatti, confrontando i dati di
novembre del 2008 con quelli del
2009 risulta evidente la crescita dei
dati in un momento in cui gli effetti
legati all'accorpamento dovrebbero
essere cessato.
Questo è il risultato del lavoro di
numerose persone che
quotidianamente collaborano
all'editoria, cercando di coniugare
esigenze assai diverse: necessità
informative, obblighi legislativi,
bisogni di pubblicizzazione, vincoli
tecnico-funzionali, dettami e scelte
strategico-aziendali, etc…
Sicuramente ancora c'è molto da fare
sia per quanto concerne
l'organizzazione del materiale, sia per
quanto riguarda l'aggiornamento dei
45
n. 1 • Luglio 2010
contenuti, ma gestire un prodotto in
continua evoluzione e trasformazione
non è facile, soprattutto tenendo conto
della quantità di informazioni in
continuo divenire da gestire.
Il sito web è ormai una necessità
improrogabile.
Se sino a ieri poteva essere
considerato uno strumento di
visibilità ulteriore, un mezzo di
informazione e contatto alternativo
con il cittadino-utente, oggi il sito
aziendale è uno strumento di
46
Nuovi riconoscimenti per l'Ospedale
S. Corona di Pietra Ligure. Questa
volta la notizia arriva da Roma, dove,
durante la cerimonia ufficiale organizzata mercoledì 30 giugno
dall'O.N.Da. (Osservatorio
Nazionale sulla salute della Donna),
il nosocomio pietrese è stato inserito
tra i migliori “ospedali Rosa” italiani,
ossia gli ospedali di eccellenza per
quanto riguarda l'attenzione e la cura
verso le esigenze e i bisogni
dell'universo femminile.
Un impegno che emerge dalle
numerose iniziative attuate dal S.
Corona di carattere assistenziale
(attenzioni per le necessità peculiari
della paziente donna), scientifico
(organizzazione di convegni, congressi, giornate divulgative su
patologie femminili), organizzativo
(presenza di donne nelle posizioni
apicali e considerazione delle particolari esigenze delle dipendenti).
Quest'anno su 132 candidature solo
51 ospedali hanno ottenuto 3 bollini
(tra questi il S. Corona), altri 51 ne
hanno ricevuti 2, 20 strutture
ospedaluere uno solo.
L'assegnazione dei bollini rosa è
giunta quest'anno alla quarta
edizione ( ricordiamo che l'anno
scorso è stato premiato con 3 bollini
il S. Paolo di Savona); la classifica è
stata curata da un'apposita
Commissione e le strutture premiate
verranno comunque monitorate nel
corso del tempo per verificare che i
requisiti siano mantenuti.
«I “bollini rosa” - spiega Francesca
Martini, Sotto-segretario di Stato alla
Salute - rappresentano un marchio di
eccellenza da considerarsi come
punto di partenza per favorire la
crescita della “prospettiva di genere”
Attualità mediatica
comunicazione consolidato e
riconosciuto a tutti gli effetti.
In alcuni casi è il mezzo attraverso il
quale la pubblica amministrazione
può o deve espletare obblighi e vincoli
legislativi ben precisi legati a dettami
di trasparenza e semplificazione.
In questo senso gestire il sito diventa
un compito tanto complesso quanto
delicato, perché richiede di la capacità
di saper gestire di volta in volta
informazioni e dati di varia natura,
secondo logiche, principi e necessità
alquanto differenti.
Sanità Notizie
Al di là dei numeri e delle cifre, ci
auguriamo che l'impegno che ci
mettiamo quotidianamente dia esiti
positivi anche in termini di
soddisfazione, di gradimento e di
qualità del prodotto. In tal senso ogni
consiglio, osservazione o
suggerimento che provenga sia dal
pubblico esterno che dall'interno è per
noi fonte preziosa, utile a migliorare
ulteriormente il prodotto.
L'Ospedale S. Corona conquista
il Top: 3 bollini rosa
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
da intendersi come fattore strategico
di qualità nell'ero-gazione delle cure
nell'ambito delle strutture sanitarie»
«Questo progetto giunto ormai alla
quarta edizione – aggiunge
Francesca Merzagora, Presidente di
O.N.Da – vuole essere doppiamente
d'aiuto alle donne: da una parte è un
consiglio per la scelta dei centri che
possano offrire loro un'assistenza
migliore, dall'altra punta a spingere
le strutture sanitarie, che spesso non
considerano o forse neppure conoscono le esigenze femminili, a farsi carico
in modo più completo della salute
della donna. Le donne, infatti,
rappresentano la principale utenza
dei servizi sanitari, con 5 milioni di
ricoveri ogni anno»
«È con grande soddisfazione che
riceviamo questo riconoscimento.dichiara il dott. Eliano Delfino,
Direttore medico del Presidio Pietra
Ligure-Albenga - Un premio per tutti
coloro che nello svolgimento del loro
lavoro quotidiano dimostrano
comprensione, empatia e sensibilità
verso le esigenze del mondo femminile».
n. 1 • Luglio 2010
Donazione benefica
Sanità Notizie
La fondazione “Furio Solinas”
ha donato due apparecchiature
alla S. C. di cardiologia
dell’Ospedale “S. Paolo”
Servono per il monitoraggio continuo della pressione arteriosa.
Nella foto: Piazza, Bellotti, Olivieri.
La Fondazione benefica intitolata alla
memoria di Furio Solinas, nato e
cresciuto a Savona e prematuramente
scomparso, ha deciso la donazione di
due apparecchiature per il monitoraggio 24 ore della pressione arteriosa, da
destinarsi alla S.C. Cardiologia
dell'Ospedale San Paolo di Savona.
In memoria di Furio, nato e vissuto a
Savona e profondamente legato alla
sua città natale, la Fondazione intende
sviluppare una relazione continuativa
con la struttura cardiologica di
Savona, finalizzata alla donazione di
apparecchiature, individuate e
selezionate dal direttore della
Struttura Dott. Paolo Bellotti, utili alla
cura delle persone affette da cardiopatie. Il valore complessivo delle due
apparecchiature è pari a circa 4mila
euro.“Furio ha affrontato con forza di
carattere la malattia che lo ha portato
via e rimanendo sempre fedele al suo
carattere solare, è riuscito a vivere con
pienezza e con gioia tutti i suoi giorni
– ha spiegato durante la conferenza
stampa Elisabetta Oliveri presidente
della Fondazione e moglie di Solinas . Abbiamo ritenuto che lo spirito con
cui Furio ha vissuto, unitamente ai
suoi convincimenti etici e morali,
abbiano una forza tale da andare oltre
la cerchia dei suoi familiari ed amici
che, sicuramente, porteranno Furio
nel loro cuore e nelle loro menti
sempre. Ecco perché abbiamo voluto
dar vita ad una Fondazione dedicata a
lui, così da avere uno strumento
concreto per dare attuazione pratica,
attraverso progetti d'amore per il
prossimo, allo spirito ed alle idee di
Furio”.
Si tratta di una Fondazione benefica
senza fini di lucro ed è stata costituita
con lo scopo esclusivo di attuare
iniziative di interesse sociale, umanitario, solidaristico, culturale, rivolte a
singole persone, gruppi o comunità,
tramite le quali si intende perpetuare
la memoria, i principi etici, gli
Elisa di Padova
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
interessi in vita di Furio. In particolare
la Fondazione ha come scopo: la
sensibilizzazione dell'opinione
pubblica e delle competenti autorità in
materia di donazione di organi; il
sostegno economico per le cure e
l'assistenza famigliare di bambini
cardiopatici in situazioni di indigenza; il sostegno alla ricerca scientifica
su cardiopatie infantili; l'organiz-
zazione e/o il sostegno di iniziative
per migliorare la qualità della vita di
bambini malati, combattere le
malattie infantili nei Paesi del terzo
mondo, diffondere la scolarità.
[email protected]
www.furiosolinas.org
cell. 345 0371836
Fondazione FURIO SOLINAS Onlus
Via F.lli Cervi Res. SPIGA, 632 20090 SEGRATE (MI)
47
n. 1 • Luglio 2010
Da alcuni anni iniziative regionali di
razionalizzazione e contenimento
della spesa farmaceutica hanno dato
vita a forme distributive alternative
sempre più diffuse, quali la
“distribuzione diretta” e la
“distribuzione in nome per conto”.
Tali nuovi sistemi distributivi solo
apparentemente hanno aumentato la
spesa ospedaliera, in quanto, mentre si
sono incrementati gli acquisti dei
farmaci da parte degli ospedali e delle
ASL per consentire proprio queste
forme di distribuzione diretta, si è, al
contempo, realizzato un contenimento della spesa farmaceutica
convenzionata (quella effettuata
tramite le farmacie aperte al
pubblico). Questo perché gli ospedali
e le ASL pagano i medicinali a prezzi
notevolmente inferiori
(grazie a
specifiche e rigorose gare d'acquisto e
ai Prontuari Terapeutici Regionali)
garantendo un risparmio certo e
dimostrabile per il SSN e sicurezza
per il paziente. Negli ospedali, inoltre,
le terapie, soprattutto se costose e
innovative, sono attentamente
monitorate attraverso i Piani
Terapeutici, le richieste motivate,
l'applicazione di linee guida e
protocolli terapeutici. Tutte queste
forme di dispensazione nelle strutture
farmaceutiche degli ospedali
comportano impegni professionali e
sforzi organizzativi notevoli da parte
dei farmacisti ospedalieri che
svolgono questa attività aggiuntiva
unicamente per scopi professionali, a
vantaggio del SSN e mai per propri
interessi commerciali.
48
Razionalizzazione del bilancio sanitario
Sanità Notizie
Iniziativa della Regione Liguria mirata a contenere
la spesa farmaceutica.
Aumentano gli acquisti di farmaci
da parte degli ospedali della nostra
ASL (“S. Paolo”, “S. Corona”,
“S. Maria di Misericordia”),
però a prezzi molto contenuti
e diminuiscono le vendite presso
le farmacie aperte al pubblico
Garantito un risparmio certo e dimostrabile per il S.S.N.
Marinella Bedo
Direttore S.C. Farmacia Ospedaliera
Presidio Levante e Presidio Ponente
Simona Genta
Farmacista S.C. Farmacia Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure
Nell'ambito della ASL2 la spesa
complessiva dei farmaci erogati dalle
farmacie degli ospedali San Paolo,
Santa Corona e Santa Maria
Misericordia è passata da euro
12.753.754 nel 2008 al euro
15.939.437 nel 2009, con un trend
ancora crescente nei primi mesi del
2010.
In Distribuzione Diretta vengono
erogati:
-farmaci di fascia A ai pazienti in
dimissione sia da ricovero ordinario
che da Day Hospital che dopo visita
ambulatoriale (Primo Ciclo Legge
405/01).
-farmaci PHT (elenco riportato nel S.
O. alla G. U. n 259 del 4/11/04)
-farmaci H OSP2 (determinazione
25/07/2005 G. U. n. 136 del
30/07/2005 e aggiornamenti
successivi).
La dispensazione del primo ciclo di
terapia consente di fornire
direttamente ai pazienti i farmaci per
n. 1 • Luglio 2010
Razionalizzazione del bilancio sanitario
FARMACI EROGATI
Farmaci di Fascia A
Farmaci PHT
Farmaci H OSP2
TOTALE
il periodo immediatamente
successivo alla dimissione da
ricovero ospedaliero o da visita
specialistica ambulatoriale. Ai
pazienti in dimissione dai reparti
vengono distribuiti i farmaci per una
durata massima di 30giorni,
compatibilmente al numero di unità
posologiche previste dalla
confezione. Qualora sia prevista una
visita di controllo prima di 30 giorni,
sono distribuiti i farmaci necessari per
il periodo che intercorre tra la
dimissione e la visita stessa. Ai
pazienti ambulatoriali sono distribuiti
i farmaci nella quantità prevista dal
medico e, nel caso di controlli ripetuti,
per il periodo compreso tra due
controlli successivi. I farmaci erogati
in dimissione sono medicinali di
classe A, adottati dal Prontuario
Terapeutico Ospedaliero, nel rispetto
delle indicazioni autorizzate e delle
note AIFA. La distribuzione delle
terapie e l'informazione in merito alle
modalità di assunzione, la posologia,
le avvertenze, ecc. sono competenze
specifiche del farmacista.
La Distribuzione Diretta dei farmaci
inseriti nel PHT (Prontuario della
distribuzione diretta per la continuità
assistenziale tra ospedale e territorio)
2008
734.398
3.847.571
8.171.785
12.753.754
è stata incentivata in quanto questi
farmaci influiscono fortemente sulla
spesa farmaceutica regionale. Si tratta
di medicinali innovativi, prescritti
per il trattamento di patologie
complesse in base ad una diagnosi e
un piano terapeutico rilasciato da
centri specializzati. Sono inoltre
comprese nei farmaci PHT le eparine
a basso peso molecolare (indicate
nella profilassi in seguito a interventi
di chirurgia e per il trattamento delle
trombosi venose profonde) in quanto,
pur non rientrando nel PHT nazionale,
la Regione Liguria ha deliberato un
accordo specifico visto che
rappresentano una voce importante
nella spesa farmaceutica ligure.
Ve n g o n o i n o l t r e e r o g a t i i n
Distribuzione Diretta i farmaci H
OSP2 (reperibili esclusivamente
presso gli ospedali e le ASL). Il
sistema di prescrizione ed erogazione
dei medicinali H OSP2 (costosi
perché innovativi), istituito nel 2005 a
seguito dei provvedimenti
dell'Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA), prevede che questi possano
essere prescritti solo dal medico
specialista ospedaliero e possano
essere dispensati dai farmacisti del
SSN attraverso la Distribuzione
Sanità Notizie
2009
1.922.447
5.661.009
8.355.981
15.939.437
Diretta ai malati più critici (ad
esempio patologie neoplastiche,
artrite reumatoide, morbo di
Parkinson, pazienti trapiantati) per
garantire la continuità dell'assistenza
tra l'ospedale e il domicilio del
paziente e facilitare l'accesso alle
cure.
Tu t t i i f a r m a c i e r o g a t i i n
Distribuzione Diretta vengono poi
registrati in un rigoroso sistema
informatizzato denominato “File F”,
che rappresenta un efficace strumento
di monitoraggio e verifica
dell'appropriatezza prescrittiva
nonché della spesa e mensilmente
sono elaborati reports analitici relativi
al conto economico. Cosicché non
viene lasciato alcuno spazio all'uso
improprio di detti farmaci né, tanto
meno, a forme distributive fuori
controllo. Inoltre ogni dispensazione
viene registrata in un apposito
programma informatico che consente
di monitorare ogni terapia, sia
somministrata in ospedale, sia erogata
in distribuzione diretta. Tutto questo
per permettere una miglior gestione
dei farmaci, una riduzione degli
sprechi e di conseguenza dei costi.
49
n. 1 • Luglio 2010
Salute e sicurezza
Sanità Notizie
Innovative alcune norme relative alla sorveglianza sanitaria
ai sensi del D. Lgs 81/08 modificato dal D. Lgs 106/09.
Il medico competente esprime il suo
giudizio di idoneità al lavoro dettato da
scienza e coscienza
Nell'ambito del nuovo Testo
Unico in materia di salute e
sicurezza sul lavoro le norme
sulla sorveglianza sanitaria
effettuata dal medico competente (Mc) rappresentano uno
degli aspetti più innovativi;
l'attività del Mc risulta molto
ampia, non solo limitata
all'effettuazione della visita
medica, che comunque
costituisce occasione e
momento per rapportarsi
direttamente con il singolo
lavoratore per la tutela della
sua integrità psicofisica.
Le visite mediche, effettuate
dal Mc al fine di valutare
l'idoneità alla mansione
specifica del lavoratore, così
come previsto dal D. Lgs
81/2008, successivamente
modificato dal D. Lgs.
106/2009, sono rappresentate
da:
- visita medica preventiva che
deve essere intesa a constatare
l'assenza di controindicazioni
al lavoro cui il lavoratore è
destinato;
- visita medica periodica
necessaria per controllare lo
stato di salute dei lavoratori ed
esprimere il giudizio di
idoneità alla mansione
specifica con una periodicità,
qualora non prevista dalla
relativa normativa, di una
volta l'anno;
- visita medica su richiesta del
lavoratore, qualora sia
ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di
salute, suscettibili di peggioramento a causa dell'attività
lavorativa svolta;
50
Avverso ad esso si può ricorrere entro trenta giorni all’ASL n. 2 Savonese,
organo di vigilanza territorialmente competente.
Angelo Sergi
Direttore S.C. Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
Laura Peloso
S.C. Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
- visita medica alla cessazione
del rapporto di lavoro. .
Innovativo rispetto alla
precedente normativa risulta
essere:
- la visita medica preventiva
in fase preassuntiva
- la visita medica precedente
alla ripresa del lavoro, a
seguito di assenza per motivi
di salute di durata superiore ai
sessanta giorni continuativi
Tali visite, in particolare
quella preventiva in fase
preassuntiva , non possono
peraltro essere ritenute come
una selezione di soggetti più
“abili” o “capaci”, né tantomeno, come attività atta a
tutelare interessi estranei al
lavoratore. Va inoltre precisato che, per evitare azioni
illeggittime, la visita preassuntiva cui sottoporre
l'assumendo-lavoratore deve
essere esclusivamente riferita
alla mansione per la quale è
prevista la sorveglianza
sanitaria, ex art. 41, c. 1 lett.
B).
La sorveglianza sanitaria avrà
lo scopo di considerare le
eventuali condizioni di salute
negative in stadio precoce,
l'evidenza di condizioni di
ipersuscettibilità per i quali
vanno previste misure
- visita medica in occasione protettive più cautelative e il
del cambio della mansione monitoraggio dei dati clinici
onde verificare l'idoneità alla dei lavoratori.
mansione specifica;
Il medico competente a
seguito delle suddette visite
mediche esprimerà per entro trenta giorni dalla data di
ciascun lavoratore uno dei comunicazione del giudizio
seguenti giudizi di idoneità:
medesimo, all'organo di
vigilanza territorialmente
- Idoneità
competente che dispone, dopo
- Idoneità parziale, tempo- eventuali accertamenti, la
ranea o permanente, con conferma, la modifica o la
prescrizioni o limitazioni
revoca del giudizio stesso”.
- Inidoneità temporanea
È facile desumere che è un
- Inidoneità permanente.
obbligo del Mc informare il
lavoratore ed il datore di
Con il giudizio di idoneità il lavoro della possibilità di
medico competente sintetizza ricorso all'organo di vigilanza
conoscenze relative alla che peraltro non comporta
situazione lavorativa a rischio alcun onere per il ricorrente.
e conoscenze mediche relative L ' o rg a n o d i v i g i l a n z a ,
allo stato di salute o malattia identificato dall'art.13 c.1 del
del lavoratore ed esprime un Dlgs.81/2008 e s.m. ed i., è
giudizio finalizzato alla l'Azienda Sanitaria Locale
prevenzione e caratterizzato competente per territorio,
da componenti etiche e sociali pertanto in questo contesto ad
non trascurabili. Il Mc esegue assolvere questo ruolo è l'ASL
un atto prettamente tecnico, 2 Savonese attraverso il
dettato da scienza e coscien- Dipartimento di Prevenzione
za.
ed in particolare con la
Struttura Complessa
Secondo l'art. 41 comma 9 è Prevenzione e Sicurezza negli
possibile, “avverso il giudizio Ambienti di Lavoro (PSAL)
del medico competente ivi che ha sede in via Collodi, 13
compresi quelli formulati in – Savona.
fase preassuntiva ricorrere,
n. 1 • Luglio 2010
Ricorso all'organo
di vigilanza
Il ricorso può essere presentato presso la nostra sede
direttamente o con lettera
preferibilmente raccomandata
con avviso di ricevimento.
Quando il ricorso è inviato a
mezzo posta, la data di
presentazione corrisponde
alla data di spedizione dello
stesso.
All'istanza dovrà essere
allegato l'ultimo giudizio
espresso dal Mc, mentre
l'organo di vigilanza potrà
riservarsi di richiedere, a
maggior completamento delle
informazioni, la cartella
sanitaria del lavoratore,
documentazione sanitaria
inerente la patologia in
discussione già in possesso
del lavoratore ed estratti del
Documento di valutazione del
rischio relativamente alla
mansione oggetto della
verifica.
La procedura di ogni singolo
ricorso, applicata da questo
organo di vigilanza, comprende nella fase istruttoria
incontri con il lavoratore, con
il Mc, con la Direzione
aziendale e con i Rappresentati dei lavoratori per la
sicurezza (RLS). Infine il
sopralluogo del posto di
lavoro diventa l'atto conclusivo della fase istruttoria.
Successivamente il Collegio
medico, istituito con delibera
aziendale, convoca il lavoratore sottoponendolo a visita
medica nel corso della quale
potranno essere prescritti, se
necessario, ulteriori accertamenti specialistici. Si cerca
cioè di definire non solo quali
attività lavorative sono
controindicate, ma di
verificare anche se il posto di
lavoro rispetta le condizioni
ergonomiche e di tutela.
A questo punto l'organo di
vigilanza dopo aver considerato tutte le informazioni
acquisite in fase istruttoria e
valutato il parere espresso dal
Collegio Medico dispone la
conferma, la modifica o la
revoca del giudizio espresso
dal Mc. Tale giudizio espresso
dall'organo di vigilanza potrà
essere oggetto di ricorso
davanti al Giudice del Lavoro.
Sanità Notizie
Vademecum
L’ASL n.2 Savonese ha realizzato un opuscolo per prevenire
ed affrontare i piccoli incidenti estivi.
Consigli utili per le punture di insetti,
contatto con meduse, ricci, tracine
e per curare gli eritemi solari evitando
il ricorso per i casi meno gravi
al Pronto soccorso
Elisa Di Padova
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing
L'opuscolo si può trovare al
Pronto Soccorso del San Paolo,
presso l'ambulatorio Saona
Sanità di Piazza del Popolo e
presso i bagni marini di
Savona, Vado e Albisola.
L'Asl2 Savonese ha realizzato,
per l'estate 2010, un breve
vademecum, curato dalla S.C.
Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo, diretta dal Dott.
Roberto Lerza, del Dipartimento di Emergenza del
Levante (diretto dal Dott.
Paolo Bellotti) in collaborazione con l'Ambulatorio
Territoriale Integrato e di
Continuità Assistenziale Saona
Sanità il cui Responsabile è il
Dott. Andrea Addis.
L'opuscolo contiene semplici
consigli per prevenire o per
affrontare in maniera pronta ed
adeguata i piccoli imprevisti
che possono capitare durante le
vacanze estive.
Si passa dalle punture di insetti
come api, vespe, calabroni,
zanzare, ai morsi di zecca, per
arrivare al contatto con
meduse, ricci di mare e punture
di tracine. Gli ultimi capitoli
sono dedicati agli eritemi
solari, uno dei problemi più
frequenti in estate, senza
dimenticare ferite ed escoriazioni. Sono “incidenti
ordinari” per la stagione estiva,
imprevisti che possono però
turbare la tranquillità delle
vacanze di savonesi e turisti.
I consigli contenuti nel
vademecum permettono di
prevenire ed eventualmente
affrontare nell'immediato i
contrattempi che possono
capitare in questa stagione
evitando, per i casi meno gravi,
il ricorso alle cure del Pronto
Soccorso, spesso congestionato da lunghe attese nel periodo
estivo, dove i casi più gravi
(codici gialli e rossi) hanno la
precedenza.
I cittadini che non risolvono del
tutto i loro piccoli incidenti
possono rivolgersi anche in
pieno centro città, in Piazza del
Popolo all'ambu-latorio
medico Saona Sanità aperto
tutti i giorni dalle 10.30 alle 13
e dalle 17.30 alle 20 nei giorni
feriali e dalle ore 9 alle ore 19 i
sabati, le domeniche e i festivi.
Pochi sanno ad esempio che in
caso di eritema solare del pane
raffermo bagnato avvolto in un
panno di cotone ha effetto
lenitivo e antinfiammatorio.
Oppure che in caso di puntura
di una tracina bisogna immergere per un'ora la parte colpita
in acqua molto calda perché il
calore distrugge la tossina.
Il libretto è disponibile presso il
Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo di Savona,
presso l'Ambulatorio territoriale integrato di continuità
assistenziale Saona Sanità in
Piazza del Popolo 7r a Savona
e, grazie alla collaborazione
dell'Asso-ciazione Bagni
Marini della Provincia di
Savona, anche presso gli
stabilimenti balneari di
Savona, Vado Ligure e le
Albisole.
51
n. 1 • Luglio 2010
Attualità socio-sanitaria
Sanità Notizie
Un “salutando” per i cittadini ricco
di appuntamenti presso la piazza
de “Il Gabbiano” di Savona
Prevenzione dei disturbi cardiovascolari, allergie, patologie
dell’occhio, salute dei bambini, interventi di primo soccorso, i temi
discussi con i partecipanti.
Marta Pescetto
S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing ASL 2 Savonese
Anche quest'anno si è svolto
“Salutando”. Dal 17 al 22 Maggio
l'ASL 2 Savonese e il Centro
Commerciale Il Gabbiano hanno
organizzato una di serie di
appuntamenti con la salute dedicata
ai cittadini. In quei giorni personale
medico ed operatori del settore sono
stati a disposizione per dare
informazioni, consigli e indicazioni
su piccoli e grandi problemi di salute.
Ogni giorno della settimana è stato
dedicato ad un tema di salute
specifico presso un' apposita
postazione allestita all'interno del
Centro. Professionisti ed esperti sono
stati a disposizione per brevi visite e
52
check up gratuiti o per dare
informazioni e consigli sulla cura e
sulla prevenzione di alcune delle
patologie più comuni. Nel corso delle
giornate sono stati anche depliant e
opuscoli a carattere informativo.
Oltre agli specialisti dell'Asl, sono
stati presenti i volontari di alcune
associazioni Onlus che operano sul
territorio provinciale in ambito
sanitario.
Il punto forte di questa iniziativa
consiste nell'utilizzare una “piazza”
diversa da quella istituzionale, in
questo caso la “piazza” del Centro
Commerciale, ormai divenuta luogo
di aggregazione a tutti gli effetti,
capace di convogliare un gran
numero di persone di tutte le fasce
d'età. Per l'ASL2 savonese
rappresenta una buona occasione per
avvicinarsi ulteriormente alla
cittadinanza con l'obiettivo di
lanciare messaggi di prevenzione e di
educazione alla salute, utili a
preservare il benessere della
popolazione.
I temi trattati sono stati molteplici:
dalla prevenzione dei disturbi
cardiovascolari, al trattamento delle
allergie; dalla cura delle patologie
dell'occhio, alla misurazione della
glicemia e del diabete; dagli
interventi di primo soccorso, ai
problemi di salute dei bambini. Infine
sabato, il giorno dedicato alla salute
dei più piccini, ha visto la presenza
anche di clown e animatori.
Il progetto è stato realizzato con la
partecipazione attiva dell'Associazione Savonese Amici della
Cardiologia, dell'Unione Italiana
Ciechi e Ipovedenti - sezione di
Savona, dell' Associazione Volontari
Ospedalieri (AVO) e dell'Associazione Cresc.i.
n. 1 • Luglio 2010
Ecostenibilità
Sanità Notizie
Il primo ricoscimento risale al 20 dicembre 2007.
Gli stabilimenti ospedalieri di
Savona e Cairo Montenotte hanno
ottenuto e mantengono dal “RINA”
la certificazione ambientale
Oggi si parla molto di “Ospedale
Ecosostenibile”, cioè di struttura sanitaria
che tiene sotto controllo tutti gli aspetti
ambientali, li migliora e sviluppa progetti ecosostenibili mirati al raggiungimento di un
maggiore risparmio economico grazie ad
un'elevata efficienza energetica degli
impianti, garantendo, nel contempo, maggiori
prestazioni di elevata qualità e ulteriori
risorse al servizio dei cittadini.
Credo che gli Ospedali di Savona e Cairo
Montenotte possono ormai definirsi Ospedali
Ecosostenibili, grazie alla costante partecipazione e corresponsabilizzazione di tutti gli
Stakeholder per la piena condivisione della
politica ambientale e alla costante attività di
sorveglianza sui temi ambientali.
L’impegno della nostra ASL per rispettare tutti i criteri normativi che
riguardano il controllo dei fornitori, la prevenzione degli incendi, i
consumi di energia elettrica, di combustibile e di risorse idriche, gli
scarichi idrici, la gestione dell’amianto e dei rifiuti.
Michele Giugliano
Resp. S.S. Igiene Ambientale
Direzione Medica Presidio Ospedaliero Savona-Cairo
il Sistema di Gestione Ambientale
dell'Organizzazione, nel suo complesso, è
conforme ai requisiti della norma UNI EN
ISO 14001:2004 e del Regolamento RINA.
Nell'anno 2010, precisamente nei giorni
09/03/10 e 19/03/10, l'Ente di Certificazione
RINA S.P.A. di Genova ha effettuato il 2 Audit
di Mantenimento della Certificazione
Ambientale e ha verificato la conformità del
Sistema di Gestione Ambientale degli
Ospedali di Savona e Cairo alla norma ISO
14001:2004.
Anno 2007: la certificazione
L'ASL 2 Savonese ha conseguito nel mese di
Dicembre 2007 (20 Dicembre 2007) la
Certificazione Ambientale dei due
Stabilimenti Ospedalieri di Savona e Cairo
Montenotte e ha ottenuto dall'Ente di
Certificazione RINA SpA di Genova il
Certificato di Conformità n. EMS 2029 del
20/12/07 attestante la rispondenza del Sistema
di Gestione Ambientale alla norma UNI EN
ISO 14001:2004 e il Certificato Internazionale
I Q N e t R e g i s t r a t i o n N . I T- 6 0 1 1 0 .
Con l'adozione di un Sistema di Gestione
ambientale l'ASL 2 ha inteso impegnarsi per la
protezione dell'ambiente all'interno del
Presidio Ospedaliero Savona-Cairo,
mantenendo e migliorando nel tempo le
proprie prestazioni ambientali, in conformità
ai requisiti della normativa vigente applicabile
e dei requisiti della norma UNI EN ISO
14001:2004.
Il Sistema di Gestione Ambientale si popone di
gestire in modo controllato tutti gli aspetti
ambientali significativi preventivamente
identificati, fissando obiettivi e relativi
programmi finalizzati al loro raggiungimento,
in linea con la politica ambientale dell'ASL 2
Savonese.
Anni 2008 - 2009 - 2010 il mantenimento
della certificazione
Nell'anno 2008 l'Ente di Certificazione RINA
di Genova ha proceduto a una Visita di
Sorveglianza Extra presso gli Ospedali di
Savona e Cairo per la chiusura di rilievi minori
e di raccomandazioni emessi nella verifica
precedente dell'anno 2007. Sono stati
effettuati sopralluoghi presso il Presidio di
Savona-Cairo, state fornite esaurienti risposte
ai rilievi del RINA da parte della Direzione
Medica e del Dipartimento Tecnologico ed è
stata prodotta una esaustiva documentazione (
manuale, procedure, istruzioni ) attestante il
raggiungimento degli obiettivi della politica
ambientale e l'efficacia del Sistema di
Gestione Ambientale. Il Team di Audit ha
ritenuto con la Visita Extra del 2,3 Luglio
2008 il Sistema di Gestione
dell'Organizzazione, nel suo complesso,
conforme ai requisiti della norma e del
Regolamento RINA e in netto miglioramento.
Nell'anno 2009, precisamente nei giorni
16/04/09 e 24/04/09, l'Ente di Certificazione
RINA S.p.A. di Genova ha proceduto alla
visita di sorveglianza per il Mantenimento
della Certificazione Ambientale degli
Ospedali S. Paolo di Savona e S. Giuseppe di
Cairo Montenotte.
Il Team di Audit ha verificato "positivamente" lo stato di avanzamento di obiettivi
e traguardi del triennio, l'andamento degli
indicatori di prestazione, le azioni correttive messe in atto dall'Azienda sulle non
conformità riscontrate nella verifica del
mese di Luglio 2008 (un rilievo minore e
alcune raccomandazioni) e ha concluso che
Il Team di Audit ha evidenziato che
l'Organizzazione rispetta i criteri della
norma, rilevando i seguenti punti di forza ed
elementi positivi:
1. maggior coinvolgimento e sensibilità del
personale nel processo di Gestione
Ambientale e nel controllo degli aspetti
ambientali associati alle attività svolte;
2. propensione dell'Organizzazione al
miglioramento delle prestazioni;
3. revisione della politica ambientale;
4. definizione di nuovi obiettivi ambientali;
5. nuovi programmi per il 2010.
Aspetti ambientali significativi:
Gli aspetti ambientali significativi valutati
positivamente dall'Ente di Certificazione
RINA Spa di Genova sono stati i seguenti:
? le modalità di controllo dei fornitori e
degli appaltatori operanti nel Presidio
Ospedaliero di Savona e Cairo in materia
di gestione dei rifiuti, manutenzione degli
impianti idrici, manutenzione di impianti
ed attrezzature, trasporti e traslochi interni
ed esterni, ristorazione ospedaliera, servizi
di pulizia e sanificazione ospedaliera,
servizi di disinfestazione. Alle Imprese
Appaltatrici è stata consegnata un'apposita
documentazione inerente la Politica
Ambientale e le azioni per operare in
conformità al Sistema di Gestione
Ambientale (Nota Informativa
Ambientale);
? le attività soggette al Certificato di
Segue a pagina 54
53
n. 1 • Luglio 2010
Segue da pagina 53
?
?
?
?
?
54
Prevenzione Incendi (CPI) per alcune
delle quali è stato approvato nell'anno 2007
il programma e la copertura finanziaria per
i lavori necessari all'ottenimento del CPI;
i consumi di energia elettrica calcolati
sulle fatture emesse dai fornitori. L'energia
elettrica viene utilizzata per l'illuminazione, il riscaldamento, il condizionamento degli ambienti (uffici, laboratori,
camere di degenza ecc..) e per il funzionamento dei macchinari e delle apparecchiature presenti nel Complesso Ospedaliero.
Presso l'Ospedale di Cairo si è ottenuta una
diminuzione dei consumi nell' anno 2008
rispetto al 2007 (–0,2%), mentre a Savona
si è registrato un incremento di tale
consumo dovuto all'entrata in funzione di
nuovi impianti diagnostici e di condizionamento. Altresì l'ASL 2 ha nominato
l'Energy Manager nella persona giuridica
della Ditta CPL Concordia quale
responsabile della conservazione e dell'uso
razionale dell'energia;
consumi di combustibili. Il gas metano
viene utilizzato per il riscaldamento degli
ambienti, la produzione centralizzata di
acqua calda sanitaria e per l'alimentazione
dei piani di cottura della cucina. Mettendo
a confronto gli anni 2007 e 2008, a Savona
i consumi sono diminuiti del 2,86% e a
Cairo del 9%, grazie anche ad una migliore
gestione degli impianti e ad una maggiore
attenzione nell'evitare gli sprechi;
consumi di risorse idriche. L'acqua
fornita dal Pubblico Acquedotto è usata per
uso civile e tecnologico. Per quanto
riguarda l'Ospedale di Savona, i dati 2007 e
2008 presentano una significativa
diminuzione rispetto a quelli degli anni
precedenti, grazie anche ad una migliore
gestione degli impianti che hanno
permesso di evitare sprechi e perdite di
acqua;
scarichi idrici. Lo scarico dell'Ospedale
San Paolo di Savona è stato autorizzato dal
Consorzio per la depurazione delle acque
di scarico in data 23 giugno 2008, per la
durata di 4 anni e le acque reflue vengono
conferite nell'impianto consortile di
Zinola. Lo scarico dell'Ospedale di Cairo
M.tte è stato autorizzato dal Comune di
Cairo in data 28 agosto 2007 per la durata
di 4 anni; è allacciato alla rete di pubblica
fognatura comunale che, a sua volta
conferisce nell'impianto consortile di
Dego. Due volte all'anno, presso i due
Ospedali vengono effettuati esami
chimico-fisici e batteriologici, a valle degli
impianti di grigliatura e clorazione, da una
Ditta esterna specializzata (CPG di
Carcare, laboratorio accreditato con
sistema di qualità Certificato RINA);
gas ad effetto serra. La gestione degli
impianti di climatizzazione e delle centrali
frigorifere è stata appaltata alla ditta
Micenes S.c.a.r.l. a partire dal 12 marzo
2007 la quale,a sua volta, ha incaricato
l'Impresa CPL Concordia alla conduzione
degli impianti e alla manutenzione
Salute e sicurezza
programmata preventiva e straordinaria
degli impianti. Il freon R22, che è un
HCFC, è una sostanza lesiva per lo strato di
ozono e, secondo la normativa europea
vigente, dal 1 Gennaio 2010 il suo uso è
vietato nella manutenzione ed assistenza
delle apparecchiature di refrigerazione e
condizionamento di aria.
? materiale contenente amianto. L'ASL 2
Savonese ha nominato quale tecnico
responsabile per la gestione dell'amianto il
Sig. Giovanni Iraldo del Dipartimento
Tecnologico. Nel 2008 è stata completata la
bonifica di manufatti contenenti amianto
presso l'Ospedale di Savona; la rimozione e
lo smaltimento sono stati affidati ad una
Ditta specializzata. Presso l'Ospedale di
Cairo non esistono impianti/strutture
contenenti fibre di amianto.
? PCB-PCT presenti nei trasformatori
elettrici. Nel corso del 2008 sono stati
rimossi e smaltiti sette trasformatori, fuori
servizio, presso la vecchia centrale
elettrica, contenenti olio con presenza di
PCB.
La Gestione dei Rifiuti:
? Presso l'Ospedale San Paolo di Savona è
stata completata l'isola ecologica
contenente le vasche scarrabili per il vetro,
la plastica e gli autocompattatori per RSU,
carta e cartone. È inoltre presente
un'ulteriore piattaforma di raccolta con due
vasche scarrabili per la raccolta di legno e
ferro. Tutte le aree risultano opportunamente identificate e le modalità di gestione
per la raccolta differenziata dei rifiuti
assimilabili agli urbani sono descritte
dettagliatamente nell'istruzione IQU 501
"Raccolta differenziata dei rifiuti
assimilabile agli urbani- Ospedale di
Savona". La produzione dei rifiuti
pericolosi "a rischio infettivo", contrassegnati dal codice Cer 180103, nell'anno
2008 rispetto al 2007 è diminuita di circa
7.000 kg, pari al 2.5%, con un risparmio
economico di circa 8.400 Euro. Si è
verificato inoltre una riduzione della
produzione delle apparecchiature fuori uso
(vedi computer), codice Cer 160213, di
514 kg, pari al 25%, con un risparmio di
circa 800 Euro.
? Presso l'Ospedale San Giuseppe di Cairo
è presente un'area ecologica esterna
contenente dei contenitori multimateriali
per la raccolta dei rifiuti assimilabili agli
urbani differenziati (carta-cartone,
plastica, legno, metallo) più una campana
per la raccolta del vetro. Le modalità di
gestione dei rifiuti sono descritte
nell'istruzione IQU501a "raccolta
differenziata dei rifiuti assimilabili agli
urbani – Ospedale di Cairo M.tte". La
produzione dei rifiuti pericolosi "a rischio
infettivo", contrassegnati dal codice Cer
180103, si è ridotta nell'anno 2008 rispetto
all'anno 2007 di 643 kg pari al 2%, con un
risparmio di circa 800 Euro.
Il calo di produzione dei rifiuti pericolosi a
rischio infettivo è dovuto sia ad una gestione
Sanità Notizie
più oculata da parte degli operatori nella
raccolta dei rifiuti pericolosi a rischio
infettivo, sia nella capillare diffusione, in tutte
le Strutture Complesse Sanitarie ed
Amministrative, della raccolta differenziata
dei rifiuti assimilabili agli urbani.
La nuova politica ambientale del Presidio
Ospedaliero Savona - Cairo Montenotte
Con l'adozione di un Sistema di Gestione
Ambientale conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 14001, l'ASL 2 Savonese ha
inteso formalizzare il proprio impegno per la
protezione dell'ambiente con il fine ultimo di
mantenere nel tempo le proprie prestazioni
ambientali e ottimizzarle con la definizione di
specifici e mirati obiettivi di miglioramento.
La politica ambientale è la guida per perfezionare il Sistema di Gestione Ambientale
dell'ASL2 Savonese. Prevede una costante
attività di sensibilizzazione ed informazione finalizzata a garantire un comportamento
consapevole e rispettoso dell'ambiente da
parte di tutte le Parti Interessate che operano
all'interno e all'esterno dell'Ospedale di
Savona e Cairo (Enti, Istituzioni, utenti,
dipendenti, fornitori etc.).
Gli obiettivi della Direzione Aziendale dell'
ASL 2 Savonese in tema di politica
ambientale sono i seguenti:
? agire sempre nel pieno rispetto della
legislazione, nazionale e regionale,ponendo particolare attenzione all'aggiornamento continuo delle prescrizioni in
materia ambientale;
? contribuire alla protezione dell'ambiente e
alla prevenzione dall'inquinamento
attraverso una mirata gestione degli aspetti
ambientali connessi alle proprie attività;
? assicurare il coinvolgimento, la partecipazione e la corresponsabilizzazione di tutte
le figure professionali coinvolte per la
piena condivisione della politica
ambientale;
? migliorare la comunicazione esterna dei
propri aspetti ambientali anche attraverso
il sito aziendale;
? promuovere una costante riduzione della
produzione dei rifiuti sanitari pericolosi a
rischio infettivo e chimico, anche
mediante l'attuazione ed il controllo della
raccolta differenziata di carta-cartone,
plastica ed altri prodotti riciclabili in
Ospedale;
? implementare una costante attività di
sorveglianza sui consumi energetici,
materiali, combustibili e risorse idriche ai
fini di una loro riduzione;
? individuare e codificare le possibili
modalità di intervento e gestione delle
emergenze di natura ambientale;
? migliorare gli aspetti ambientali anche in
fase di progettazione, sviluppando
progetti eco-sostenibili mirati al
raggiungimento di un maggiore risparmio
economico grazie ad una elevata
efficienza energetica degli impianti,
garantendo, nel contempo, maggiori
prestazioni di elevata qualità e ulteriori
risorse al servizio dei cittadini.
n. 1 • Luglio 2010
Quando
un'azienda apre le
porte agli studenti
Gabriella Viganego
Preside Liceo Scientifico
“O. Grassi” di Savona
Quando un'azienda apre le porte alla
scuola vale la pena di segnalarlo e di
ringraziare.
L'Asl 2 del savonese ha accolto gruppi di
studenti del Grassi per uno stage di
alternanza scuola-lavoro, progettato dal
Liceo Scientifico di Savona e patrocinato
dalla Regione Liguria, sulle tematiche
Sanità e scuola a Savona dal boom
economico degli anni '60 a fine '900.
In generale l'esperienza di alternanza
intende costituire un'opzione formativa
che valorizzi gli interessi dei giovani e
diversifichi le modalità di apprendimento.
Tale attività si inserisce in un percorso
flessibile che unisce e sintetizza la
formazione teorica nell'aula scolastica con
l'esperienza diretta nel campo lavorativo e
che presenta la duplice valenza di
approccio al mondo del lavoro e di
orientamento al fine del proseguimento
degli studi.
In un contesto diverso da quello scolastico,
l'alternanza scuola-lavoro costituisce un
ampliamento ed un approfondimento
dell'offerta formativa in correlazione allo
sviluppo socio-economico-culturale del
territorio.
Nell'ambito del progetto, i ragazzi della 4^
G hanno svolto attività di ricerca-azione
direttamente sul campo. A stretto contatto
con gli operatori del Centro Giovani, del
Centro Trasfusionale, dell'Ufficio di
Igiene, gli studenti si sono trovati coinvolti
nei loro ritmi lavorativi, sperimentando
competenze “ scolastiche” in ambiti
specialistici.
Sotto la guida dei tutor aziendali dott.ssa
Montalbetti, dott.ssa Panunzio e dott.ssa
Sfacteria, con la supervisione dei rispettivi
responsabili di settore dott.ssa Pregliasco,
dott. Tomasini e dott.ssa Briata, i ragazzi
hanno potenziato e approfondito le
conoscenze e raccolto dati sulla nascita,
sulla funzione ed sull'organizzazione di
tali servizi sanitari.
Il dirigente scolastico dott.ssa Gabriella
Viganego, unitamente ai docenti coinvolti
nel progetto, ringrazia della gentile
accoglienza e della
disponibilità il
Direttore Generale della Asl 2, dott. Flavio
Neirotti e il Direttore della S.C.
Comunicazione Sanitaria e Marketing,
dott. Giampiero Storti, grazie alla cui
collaborazione è stato possibile attuare
tale
Rapporto ASL - scuola
Sanità Notizie
Il progetto scuola - lavoro... visto da
noi ragazzi protagonisti di
un’esperienza nuova
Alberto Baccino,
Casula Matteo,
Indelicato Marianna,
Italiani Elisa
Studenti Liceo Scientifico “O.Grassi” Savona, Classe 4° G
Attraverso il progetto di scuola - lavoro
siamo stati protagonisti di un'esperienza
del tutto nuova, formativa, che ci ha
aperto gli occhi verso il mondo del
lavoro e verso un ambito forse poco
conosciuto.
Ci ha permesso, infatti, di provare con
mano e imparare, per circa due settimane, come si svolgono le varie attività
all'interno di un centro consultoriale
dedicato quasi esclusivamente ai
giovani. Anche se non ci è stato
possibile per un discorso di privacy,
intervenire direttamente con i (giovani)
“pazienti”, ci sono stati dettagliatamente descritti i vari servizi che il centro
offre. Abbiamo discusso di problemi di
tipo ginecologico- sessuologico che
i n c o n t r a n o i r a g a z z i t r e d ici/quattordicenni, i falsi miti a cui
credono ma anche di problemi sociali,
come violenza, l'emancipazione della
donna, e il bullismo. Su quest'ultimo
tema abbiamo lavorato molto, proponendo a un campione di circa duecento
ragazzi, fra scuole superiori e medie, un
questionario redatto da una laureanda in
psicologia. Questo questionario era già
stato sottoposto ad altri studenti delle
scuole superiori tre anni fa per poter
rendersi conto se, come e in che misura
il problema è presente nelle nostre
scuole savonesi. Noi abbiamo provveduto a riproporre nuovamente le stesse domande
per riuscire poi a fare un
paragone con i dati
precedentemente ottenuti e
evidenziare le eventuali
nuove problematiche
legate al bullismo.
L'esperienza che più ci ha
colpito è stata l'intervento
di educazione alla salute
nelle scuole medie
Guidobono. L'intervento si
svolge in due fasi: “la
rilevazione” dei bisogni, in
cui i ragazzi scrivono alcuni loro dubbi,
e il vero e proprio intervento. Noi,
abbiamo partecipato solo alla seconda
fase, anche se abbiamo assistito e
aiutato a rielaborare le domande dei
ragazzi. Durante l'incontro abbiamo
collaborato quasi come dei veri
operatori a fianco delle dottoresse
Scuderi e Calcagno, intervenendo
attivamente all'incontro e, prendendo, a
volte, la parola. I ragazzi sono stati
molto contenti della nostra presenza,
sentendosi più a loro agio, potendosi
confrontare con noi, più o meno loro
coetanei. Anche dal nostro punto di
vista l'esperienza è stata significativa: in
quanto ci siamo rivisti in quei ragazzi,
con le loro “ansie” e “paure”, caratteristiche della difficile età.
Abbiamo assistito anche a incontri
direttamente al Centro che consistono in
una breve presentazione dei vari servizi
offerti e a una larga spiegazione dei
diversi metodi contraccettivi e il loro
vari pro e contro legati al loro utilizzo.
Durante l'incontro viene somministrato
un breve questionario (realizzato da
noi) con domande di tipo anatomico e
sulla prevenzione in generale, in base al
quale verterà poi il discorso delle
55
n. 1 • Luglio 2010
“Il modo di vivere, di pensare, di
amare degli adolescenti cambia molto
rapidamente; le mode, i valori, gli
idoli, i pensieri e i sentimenti più
diffusi sono inoltre strettamente
dipendenti dal contesto nel quale
crescono. A nostro modo di vedere
cambia anche molto rapidamente il
loro modo di soffrire e di affrontare le
inevitabili crisi che caratterizzano la
loro crescita e il loro processo di
socializzazione”(G.Pietropolli
Charmet- E.Riva “Adolescenti in crisi
genitori in difficoltà” FrancoAngeli
2001)
La famiglia e la scuola spesso sono
impotenti e non preparate all'evolvere
della personalità dei ragazzi, possono
diventare “teatro di conflitto, invece
che luogo di contenimento e di
crescita”. Il ragazzo tende a diffidare del mondo adulto, lo contesta, si
sente incompreso, rifiuta l'autorità,
non vuole essere dipendente, sogna
l'autonomia, ma ne ha paura.
Per contro, come si chiede Pietropolli
Charmet (2008)“Chi è lo sconosciuto
seduto sui banchi delle nostre scuole,
sperduto nel labirinto dei centri
commerciali..in cerca di se stesso,
apparentemente disinteressato a ciò
che gli adulti hanno da dirgli?” Così
“fragile e spavaldo”…
Aiutare il ragazzo adolescente nel suo
cammino verso l'esperienza
dell'autonomia e della responsabilità è
difficile. Significa aiutare qualcuno
che spesso non accetta l'idea di aver
bisogno di aiuto.
Il Centro Giovani è nato da idee come
queste, da esigenze condivise, dal
desiderio di offrire ai ragazzi un
servizio che li accompagni in un
periodo tanto “normale”, quanto
delicato e vulnerabile.
56
Rapporto ASL - scuola
Sanità Notizie
E’ un servizio della nostra Azienda Sanitaria Locale che si occupa
della crisi e del disagio adolescenziale e dove operatori e studenti
lavorano insieme
Esperienze positive per aiutare gli
adolescenti ad affrontare il
cammino verso l’esperienza
dell’autonomia e della
responsabilità
Maura Montalbetti
Assistente Sociale Coordinatore
Roberta Scuderi
Educatore Professionale
S.S. Centro Giovani - S.C. Assistenza Consultoriale
Gli studenti del Liceo Scientifico impegnati nel progetto scuola/lavoro.
n. 1 • Luglio 2010
Durante questo anno scolastico, il
Liceo Scientifico “O.Grassi” di
Savona ha scelto il Centro Giovani per
il Progetto Regionale “Alternanza
scuola-lavoro”, curato dalle docenti
Rosanna Lavagna e Paola Mutti.
Il Centro Giovani, infatti, è un
servizio che si occupa della crisi e del
disagio adolescenziale, offrendo
consulenza e presa in carico ai ragazzi
dai 13 ai 20 anni ed alle loro famiglie,
in campo psicologico, sociale, medico
e sessuologico.
Il Centro Giovani affronta problematiche legate alla relazione familiare,
break down evolutivo, problematiche
esistenziali, di identità, fobie scolari,
disagio scolastico, dismorfofobie,
autolesionismo. Offre inoltre consulenze su contraccezione, prevenzione
delle malattie sessualmente trasmesse, prevenzione oncologica, problematiche sessuali.
Alberto, Elisa, Marianna e Matteo,
della IV^ G hanno affiancato l'equipe
in alcune attività di prevenzione.
Rapporto ASL - scuola
- In particolare hanno partecipato
attivamente ad alcuni incontri di
educazione all'affettività e alla
sessualità con studenti di terza media
e delle prime superiori.
Questi incontri hanno la finalità di
informare sulle competenze del centro
per affrontare temi legati
all'adolescenza, quali il rapporto
genitori/figli, la scuola, i rapporti con i
coetanei, gli affetti, le difficoltà
nell'accettare i propri cambiamenti, la
violenza, fino a giungere a temi legati
alla sessualità, alla contraccezione,
alla prevenzione delle malattie a
trasmissione sessuale.
- Hanno poi redatto un questionario
anonimo di 10 domande da somministrare agli studenti prima di ogni
incontro: dai risultati di questo
questionario le colleghe dell'area
sessuologica traggono spunto per
modulare il loro intervento.
- Un'altra attività che hanno svolto in
modo autonomo è stata quella di
Sanità Notizie
somministrare a 217 studenti della
Scuola Media “Guidobono” e del
Liceo Artistico “Martini” il questionario sul bullismo, che già era stato
oggetto di una ricerca del nostro
centro e curata da Silvia Alluto,
laureanda in servizio sociale.
I risultati ottenuti sono serviti a fare un
confronto, a distanza di due anni di
tempo, tra le opinioni dei ragazzi su
questo tema. Saranno oggetto di un
congresso che stiamo organizzando
per la primavera di quest'anno. I
ragazzi restituiranno i risultati di
questa tranche di ricerca ai colleghi
studenti a cui è stato sottoposto da loro
il questionario in un incontro che
verrà organizzato in primavera
- Inoltre hanno stilato per noi un
dizionario del gergo giovanile, che
ci ha consentito di aggiornare le
informazioni che già avevamo.
Gli studenti si sono impegnati molto
seriamente nelle attività proposte,
offrendosi di lavorare anche oltre i
tempi previsti.
Il confronto con questi studenti, per
noi operatori, è stato molto costruttivo
in quanto abbiamo discusso dei loro
interessi, delle loro opinioni su molti
temi, sui modi di comunicare, sull'uso
della rete, sulle occasioni di divertimento, sulle difficoltà che i ragazzi
incontrano nel mondo adulto.
Questo ci ha consentito di avvicinare
il mondo giovanile in un modo più
informale, più “vero”, non mediato
dall'istituzione scolastica.
Conosci il Centro Giovani?
57
n. 1 • Luglio 2010
Rapporto ASL - scuola
Dizionario
di gergo giovanile:
tA
A bomba: tanto, molto
A manetta: andare veloci in
macchina/ moto
A muzzo: a caso, fare qualcosa
senza attenzione
Allupato/a : eccitato/a
Andare a palla: andare a velocità
sostenuta
Andare in botta: ubriacarsi
B
Babbo: sciocco
Beccare: incontrarsi
Beciare: bacio alla francese
Bella: ciao (saluto), ma anche
complimenti
Bigiare: saltare la scuola
Bulliccio: Omosessuale
C
Carramba: carabinieri
Cartone: botta (schiaffo, pugno
ecc..)
Cazzeggiare: perdere tempo
Cesso: brutto/a
Checca: omosessuale/ ragazzo con
atteggiamenti femminili
Chiavare: avere un rapporto
sessuale
Chiavica: persona incapace
Cicca: sigaretta
Cioccare: dare i numeri
Ciospo/a: ragazzo/a brutto/a
Ciullare: avere un rapporto
sessuale
Cosa mi vendi?: cosa cerchi di
farmi credere ?
D
Da paura: Bello
Dark: persona che segue la moda
“gotica” (oscura).
Di brutto: molto, tanto
Di striscio: (il fatto) non mi tocca
assolutamente
Dove giri?: quali posti frequenti
(detto con disprezzo)
E
È sempre fatta : (qualcosa) è sicuro
È sempre fatto/a: (una persona)
sotto uso continuo di droghe
Essere fuori: essere ubriachi/drogati
F
Fa paura: (cosa) troppo bella
Fai te(ironico): fatto ovvio
Fancazzista: persona che perde il
suo tempo in attività inutile
Farsi: drogarsi
Figa: bella ragazza
Figata: bella cosa
Fighetto: ragazzo che “se la tira”
Fottere: rubare qualcosa, ma anche
avere un rapporto sessuale
58
G
Gabbare: rubare
Gancio: appuntamento
Gasa: (qualcosa) che piace molto
Gasato: felice
Gnocca: bella ragazza
Goldone: profilattico
Gondone: profilattico
Grezza (figura): brutta figura
H
Handicappato: impedito
I
Imboscarsi: appartarsi con un
ragazzo/a
Inciucio: Flirt
Inculare: rubare
L
Leso: essere impediti in qualcosa
Limonare: bacio alla francese
M
Marinare: saltare la scuola
Mazzo:prendersela con qualcuno
(“ti ho fatto un m
Miccia: sigaretta
Mussa: bugia, ma anche organo
sessuale femminile
N
'na mazza: niente
Naziskin: modo di essere e vestirsi
Nertz: persona stupida
Non essere un chilo: essere stupidi
P
Paccare: dare buca
Pacco: organo genitale maschile
Paglione:canna
Paraculato: essere raccomandati
Penna: impennata
Piglia bene : va bene
Pogare: modo di ballare proprio dei
concerti punk
Punk a bestia: vestirsi secondo la
moda punk
Puscher: spacciatore
R
Ravanare: cercare
Rollare: girare (una canna)
S
Sbirro: carabiniere
Sboccare: vomitare
Brazza:spinello
Sciallo: essere tranquilli
Sciattare: rubare
Segare: bocciare
Sgamare: sorprendere
Sputtanare: parlare male di
qualcuno
Storia: amore non impegnativo
Svaccarsi: dedicarsi al relax, non
fare nulla
Svarione: immaginazione causata
da droga
T
Tamarro: persona che “se la tira”
Tarellare: andare veloce
Taroccato: oggetto contraffatto
Tirarsela: fare il figo
Tromba: canna
Trombare: avere un rapporto
sessuale
Trona: pugno, cazzotto
Truzzo: modo di vestire
Z
Zarro: ragazzo con modi pacchiani
Ziba: sigaretta
Sanità Notizie
Questionario
del Centrogiovani
Età : ______________ Sesso : ________
Classe:
______________ Istituto _______________________
1. Qual è il metodo più sicuro in assoluto per evitare
una gravidanza non desiderata?
o
Pillola anticoncezionale
o
Preservativo
o
Coito interrotto
2. La pillola protegge dalle malattie a trasmissione
sessuale ?
o
Vero
o
Falso
3. Se si usa già la pillola, ma si ha un rapporto a
rischio per malattie a trasmissione sessuale:
o
È ugualmente necessario l'uso del preservativo
o
Non è necessario l'uso del preservativo
o
È necessario l'uso associato di un qualsiasi altro
contraccettivo
4. Come funziona il cerotto anticoncezionale ?
o
Si inserisce nella vagina dove viene tenuto per tre
settimane
o
Applicato sulla pelle, rilascia ormoni nel circolo
sanguigno
o
Basta applicarlo in qualunque parte del corpo poco
prima di un rapporto
5. In caso di un rapporto a rischio, la pillola del
giorno dopo deve essere assunta entro le 72 ore.
o
Vero
o
Falso
6. L'esame più efficace e di semplice esecuzione per la
diagnosi dei tumori al collo dell'utero è :
o
pap-test
o
mammografia
o
un esame del sangue
7. Quale è la causa del tumore del collo dell'utero?
o
Virus Papova (HPV)
o
Fumo
o
Alcool e droghe
8. Quando avviene l'ovulazione ?
o
10 giorni prima del flusso mestruale
o
14 giorni prima del flusso mestruale
o
21 giorni prima del flusso mestruale
9. La pillola contraccettiva è indicata solo per chi ha
un ciclo regolare ?
o
Vero
o
Falso
10. Anche ad una minorenne può essere prescritta la
pillola ?
o
Vero
o
Falso
questionario elaborato da Alberto B.,Elisa I.,Marianna I. e
Matteo C. del Liceo Scientifico “O.Grassi” di Savona
n. 1 • Luglio 2010
PROLOGO
L'intento di questo nostro lavoro è quello
di dare un taglio pratico al complicato
rapporto Personale Sanitario-Paziente
con grave malattia cronica e ancor piu al
delicato rapporto Curante-MalatoFamiglia in caso di malattia inguaribile in
fase di fine vita.
Già da circa tre anni,in occasione del caso
di Piergorgio Welby, prima, e del caso di
Eluana Englaro poi, è consuetudine per
tutti gli Operatori
Sanitari e non,
percepire notizie riguardo alle Direttive
Anticipate,discutere sul Testamento
Biologico e ragionare sulla necessità della
pianificazione delle cure,senza raggiungere conclusioni riconosciute da protocolli ufficiali. Inoltre le opinioni riguardanti la nutrizione artificiale sono ancora
oggi molto dibattute; le nostre idee
sull'accanimento terapeutico o
sull'astensione terapeutica sono rinchiuse
nell'esperienza personale o sono
stigmatizzate nella fredda definizione
accademica di tali comportamenti.
E l'Eutanasia?.E il suicidio assistito?
Sono problemi etici…
Ma l'Etica Professionale oltre ad essere
trattata e finemente disquisita dagli
esperti in materia, deve trovare applicazione al letto del paziente in forma
operativa, dev'essere attuabile e fruibile;deve rappresentare la base di intenti su cui
costruire le nostre azioni.
DIZIONARIO
Accanimento Terapeutico: Attuazione
di manovre mediche e attivazione di
tecniche sproporzionate al fine che si vuol
raggiungere nella cura del malato
A s t e n s i o n e d i Tr a t t a m e n t o :
Sospensione o mancata attuazione di cure
mediche utili nella cura del malato
Eutanasia Attiva: Il medico o l'operatore
intervengono direttamente per porre fine
alla vita del malato
Eutanasia Passiva: Il medico o
l'operatore si astengono dalla somministrazione della terapia ponendo fine alla
vita del paziente
Suicidio Assistito: Il medico fornisce il
farmaco letale che viene assunto dal
paziente stesso o viene somministrato da
persona indicata dallo stesso (referente)
Direttive Anticipate: è un documento,
attualmente non riconosciuto legalmente
in Italia, in cui la persona adulta può
esprimere una scelta di pianificazione di
cura in caso di malattia inguaribile (è stato
impropriamente affiancato al rifiuto di
accanimento terapeutico)
Nutrizione Artificiale (NUTRIZIONE
A RT I F I C I A L E ) : C o m p l e s s o d i
procedure mediante le quali è possibile
soddisfare i fabbisogni nutrizionali di
pazienti non in grado di alimentarsi
Sanità Notizie
Rapporto personale sanitario - paziente
Osservazioni riguardo al disegno di
legge “disposizioni in materia di
alleanza terapeutica, di consenso
informato e di dichiarazioni
anticipate di trattamento”
In ogni caso clinico inguaribile, soprattutto alla fine della vita, si
deve tenere in buon conto la persona-malato, le sue esigenze, la sua
individualità, la sua storia, le sue scelte.
Federico Cortese
Responsabile sanitario - Equipe di Cure Palliative dell'Hospice
“Centro Misericordia” Istituto Santa M.G.Rossello Savona Responsabile Sanitario dott.F.Cortese
Valentina Sguerso
Team Nutrizionale Presidio Ospedaliero Savona e Cairo
Claudio Cappelli
Master Universitario in Medicina Palliativa, referente Società Italiana
Cure Palliative provincia di Savona
Nella foto, L’Assessore Claudio Montaldo e il Dott. Federico Cortese.
sufficientemente per via naturale;comprende la Nutrizione Parenterale (N.P.)
per via endovenosa e la Nutrizione
Entrale (N.E.) per via gastro/duodeno/digiunale
Accesso Venoso: Catetere Venoso
Periferico(CVP)-il deflusso avviene in
vena periferica prevalentemente del
braccio (accesso dalla v.Basilica,v.Cefalica) Catetere Venoso Centrale (CVC)-il
deflusso avviene in vena centrale cioè in
prossimità Vena Cava Sup. (accesso dalla
v.Giugulare int. – v.Succlavia)
Medicina Palliativa: Comprende il
prendersi cura del malato inguaribile
(quando la guarigione non è più possibile)
sul piano fisico, psicologico, spirituale e
sociale espresso da un lavoro di equipe.
PRESENTAZIONE
Il termine Direttive Anticipate di
Trattamento (DAT) fu adottato dal
Comitato Nazionale per la Bioetica già
nel 2003.
Cito testualmente dalle Raccomandazioni
bioetiche conclusive al punto 10 (b)
riguardo alla legittimità delle
59
n. 1 • Luglio 2010
DAT:”…Che non contengano disposizioni aventi finalità eutanasiche,che
contraddicano il diritto positivo,le regole
d i p r a t i c a m e d i c a , l a d e o n t o l ogia”…”Comunque il medico non può
essere costretto a fare nulla che vada
contro la sua scienza e coscienza”…al
punto(d):”…Siano tali da garantire la
massima personalizzazione della volontà
del futuro paziente”…Ed infine:”…Che
la legge obblighi il medico a prendere in
considerazione le dichiarazioni anticipate, escludendone espressamente il
carattere vincolante”…
OSSERVAZIONI CRITICHE AGLI
ARTICOLI DI LEGGE
60
Nella parte iniziale del disegno di legge si
fa riferimento agli articoli 2,13,32 della
Costituzione Italiana e si riconosce e si
garantisce la dignità di ogni persona in via
prioritaria rispetto all'interesse e
all'applicazione delle tecnologie e della
scienza e si rammenta che nei casi in cui i
pazienti siano in stato di fine vita o in
condizioni di morte imminente,il medico
debba astenersi da trattamenti straordinari,non proporzionati,non efficaci o non
tecnicamente adeguati (pertanto qui si
tratta sia l'accanimento terapeutico che
l'astensione terapeutica). Questa parte
descrive in modo ragionevole
un'evenienza che rientra quotidianamente
nella pratica professionale del medico e
dell'equipe di Cure Palliative, chiamati a
svolgere spesso la loro opera in situazioni
cliniche di terminalità.
Ben presto i grandi contenuti della
Costituzione Italiana, e il sacro vincolo
dell'alleanza terapeutica nata all'interno
della relazione tra medico e paziente si
concretizza in un documento di consenso
firmato dal cittadino, futuro malato, che
verrà conservato, al momento opportuno,nella cartella clinica. Qui si nota uno
squilibrio tra l'adesione del paziente al
piano terapeutico e la tacita possibilità del
medico (tutelata e chiaramente consigliata dal presente DDL) di non aderire alle
scelte del malato stesso e,quindi,di non
tener conto delle DAT. Nel proseguo della
lettura si rammenta che il “soggetto”
dichiara il proprio orientamento circa
l'attivazione o meno di trattamenti sanitari
purchè prescritti dalla legge o dal Codice
di Deontologia Medica;si opera un
richiamo condizionante a ciò che la legge
(attualmente disegno di legge) non
concede ma non si considera che proprio
il Codice di D.M. riconosce il valore
fondamentale dell'autonomia del paziente
e afferma la personalizzazione del piano
di cura (Art.38 e 39)
Inoltre il riferimento alla Convenzione
delle Nazioni Unite ricorda i diritti della
Rapporto personale sanitario - paziente
persona affetta da disabilità per cui la
Nutrizione Artificiale e l'Idratazione sono
forme di sostegno vitale irrinunciabile
(stranamente non si nominano né la
Convenzione di Oviedo del Consiglio
d'Europa del 1997, né le decisioni del
Comitato Nazionale di Bioetica 2003).
Sottolineo il fatto che nel mondo medico
la nutrizione artificiale non è intesa quale
forma di sostegno vitale, piuttosto quale
trattamento terapeutico vero e proprio,
così come stabilisce la Società Italiana di
Nutrizione Parenterale ed Enterale
(SINPE). Ma la stessa nutrizione
artificiale, in alcuni casi clinici, può
rappresentare un tecnicismo sproporzionato.Vogliamo ricordare che la N.P. (e.v.)
consiste nella somministrazione delle
miscele di nutrienti preconfezionati
direttamente nel torrente circolatorio
tramite catetere venoso periferico (CVPMidline), per le soluzioni con osmolarità
<800-850 mOsm/Litro e con pH tra 5 e 9,
o centrale(CVC-PORT-PICC) per le
soluzioni
con osmolarità>800-850
mOsm/Litro e con pH inferiori a 5 o
superiori a 9.Mentre con la N.E.i nutrienti
naturali o preconfezionati sono somministrati a livello di stomaco(o duodeno o
digiuno) mediante l'utilizzo di apposite
sonde inserite dal naso,dalla bocca
(sondino naso-gastrico SNG)o tramite
stomie (gastrostomia, digiunostomia
PEG-PEG J ecc).
Ricordiamo a questo punto la difficoltà di
approntare e gestire un accesso venoso a
lungo termine. Il CVP Midline così come
il CVC ad accesso periferico PICC
richiedono la sostituzione dopo un tempo
massimo di 3 mesi .Gli accessi venosi a
lungo termine (> 3 mesi) contemplano
CVC particolari con sistemi esterni
tunnellizzati e sistemi totalmente
impiantati o PORT con reservoir intascato
sottocute. L'inserimento di questi cateteri
venosi a medio e lungo termine,deve
essere effettuato con tecnica asettica e
tutte le manovre di gestione del CVC
vanno eseguite in rigorosa asepsi.
Inoltre sono da valutare le sempre
mutevoli condizioni del malato e le
eventuali controindicazioni locali o
sistemiche ed emorragiche,la disponibilità e la qualità delle vene, le complicanze
infettive e le variabili necessità di
tipologia di nutrizione.
Anche il sondino naso gastrico richiede
un'accurata assistenza infermieristica per
mantenere la pervietà e necessita di
sostituzione ogni 30-40 giorni periodo di
massima permanenza continuativa oltre
cui possono insorgere complicanze. Tutte
manovre invasive che non sono sempre
proporzionate alle caratteristiche dei
delicatissimi casi clinici che tutti gli
operatori di cure palliative conoscono;o-
Sanità Notizie
gni caso clinico è un caso unico dal punto
di vista medico e anche dal punto di vista
della persona-malato e del rapporto con il
Personale Sanitario.
Molto più agevole è il mantenimento
dell'Idratazione (ad esempio per via
ipodermica in caso di mancato o impossibile accesso parenterale/enterale in
paziente disfagico/incosciente).
Nel proseguo della lettura del DDL, si
rimarca che le DAT assumono rilievo nel
momento in cui è accertato lo Stato
Vegetativo (SV) del malato che, essendo
in stato di coscienza alterata, non è in
grado di comprendere i parametri del
trattamento sanitario e le sue conseguenze. Ebbene, ecco un'altra condizione che
ostacola il rapporto tra medico e paziente:
lo stesso curante è consigliato a non
considerare le DAT espresse e a non
valutare obiettivamente le condizioni
neurologiche dell'ammalato poiché si
impone la valutazione dello SV da parte di
un collegio di medici (medico legale,anestesista/rianimatore e neurologo!).
Sarebbe utile sapere se verrebbero almeno
lette le DAT in altre condizioni cliniche di
alterata coscienza (coma,stato di minima
coscienza,locked in syndrome). Inoltre si
stabilisce categoricamente che in
condizioni di urgenza,o in pericolo di vita
immediata,le DAT non si applicano. Ciò
equivale a dire che non si applicano
qualsiasi sia il contenuto delle stesse. Se
paradossalmente il malato avesse
espresso la volontà di mantenere proprio
la N.A ed l'Idratazione sino all'ultimo
istante di vita?
Risulta lo sforzo concettuale del legislatore che tende ad evitare il rischio di
eutanasia passiva o di astensione
terapeutica. Ma come negare le DAT in
situazioni di urgenza senza conoscerne
preventivamente il contenuto? Nel
momento di massima tensione imposto
dalla situazione di fine vita, come negare
la valutazione della volontà del paziente?
Non vogliamo affermare l'assoluto
vincolo all'applicazione delle DAT ma
sottolineo l'obbligo etico di non negarlo a
priori.
Proseguendo nella disamina, si rileva una
retorica celebrazione del Registro delle
DAT conservata in un archivio unico
nazionale informatico presso il Ministero
preposto (dopo aver firmato le dichiarazioni di fronte al medico di medicina
generale e dopo averle registrate in ufficio
ASL dedicato).
CONCLUSIONE
Il malato inguaribile mette a dura prova il
medico ed il personale sanitario altamente
tecnologizzato; questi operatori per un
senso di
rifiuto nei confronti
dell'impossibile guarigione,a volte,
tendono inconsciamente ad abbandonare
n. 1 • Luglio 2010
il paziente.Siamo fermamente contrari
all'astensione terapeutica,ma sarebbe
giusto l'esatto contrario,cioè attuare
l'accanimento ed applicare la tecnicizzazione in ogni caso?Se in un tempo passato
la medicina si trovava impotente
nell'arrestare il decorso della malattia,oggi miriamo alla guarigione con ogni
mezzo a disposizione.Questo disegno di
legge non è un invito ad abbandonare le
scelte
individuali del malato?Non
propone ai Curanti di uniformare le
malattie inguaribili in schemi prestabiliti
appiattendo la personalità e le necessità
del paziente e della sua famiglia?
In ogni caso clinico inguaribile,soprattutto alla fine vita,oltre all'importante
aspetto medico-scientifico, si deve tener
in buon conto la persona-malato,le sue
esigenze,la sua individualità, la sua storia
e le sue scelte. È corretto stilare una legge
sulle DAT che imponga rigide direttive di
comportamento sanitario sia per lo S.V.
sia per la malattia neurologica degenerativa, sia per la malattia neoplastica avanzata
e altro? Dove finisce l'unicità del rapporto
equipe curante e paziente/famiglia?
Le basi della discussione devono
ricercarsi tra un estremo rappresentato
dall'eutanasia attiva, passiva, astensione
terapeutica e l'altro estremo focalizzato
sull'accanimento terapeutico o, meglio, il
trattamento inappropriato per eccesso.
Eliminati questi due estremi, dobbiamo
valutare la giusta via. Un'altra osservazione: in questo disegno di legge non si
considerano i principi fondamentali della
Medicina Palliativa che, al di là delle
definizioni accademiche e scolastiche,
opera per migliorare le qualità di vita al
letto del malato inguaribile e spesso in
fase terminale. La legge si introduce nel
contesto critico e fragile della relazione
medico-equipe/paziente-famiglia
dimenticando di valutare prima il malato,
nella sua particolarità, poi la malattia.
Certo è che esistono varie possibilità di
contenuti nelle DAT, ma questi sono
sempre sofferti e degni di essere rispettati.
In certi casi, è vero, il malato vorrebbe
farla finita in breve tempo poiché le
sofferenze sono (state) tante, le delusioni
terapeutiche tremende e i propri ruoli
familiari e sociali sovvertiti.
Ma in altri casi il paziente e i familiari
desiderano attuare con tutti i mezzi un
nuovo progetto di cura mantenendo
aspettative di miglioramento (anche se
non di guarigione).
E' un errore infondere la cultura del
sospetto, intravvedere in ogni DAT una
richiesta di eutanasia o un occulto intento
di legalizzare un suicidio assistito. Siamo
contrari all'eutanasia in ogni sua forma,
così come siamo contrari all'accanimento
terapeutico. Rivendichiamo, però, il
nostro ruolo di medici e di componenti
Rapporto personale sanitario - paziente
un'equipe curante. Imporre per legge la
N.A. e l'Idratazione non è il modo
migliore di operare. La nutrizione
artificiale può avere un significato
curativo in alcuni casi di S.V. ma ha
un'altra valenza nel caso del malato
oncologico in fase avanzata.
Nello stato vegetativo la digestione,
l'assorbimento, l'assimilazione dei
nutrienti è spesso del tutto regolare
nonostante la disfagia. Nell'oncologico
avanzato disfagico i macro e micronutrienti sono molto mal assorbiti per il noto
stato “tossico” indotto da fattori flogistici,
PCR, citochine, TNF ecc. In questi casi il
quadro metabolico è sovvertito e risulta
molto diverso da quello rilevato nella S.V.
seppur possa essere presente anche qui lo
stato di incoscienza.Sarebbe più indicato
parlare di prosecuzione dell'Idratazione,
che peraltro risulta più agevole in ogni
evenienza. In determinati casi clinici
sarebbe utile separare
la N.A
dall'Idratazione.
Si ribadisce ancora una volta che ogni
malato ha una propria storia clinica ma,
soprattutto, la propria individualità
nell'affrontarla dettata da necessità
fisiche, psicologiche, sociali e spirituali.
Come conciliare lo sforzo dei sanitari che
mirano a rafforzare l'unicità del malato e a
migliorare la sua qualità di vita con lo
spirito di una legge che impone in
particolari occasioni, di non tener conto
delle volontà espresse?Le malattie
croniche conoscono cause neurologiche,
cardiologiche, respiratorie, renali,
oncologiche, non è accettabile applicare
in tutti i casi una legge di 9 articoli (DDL
sulla DAT).
Lo staff dell’Hospice.
Sanità Notizie
La medicina palliativa accompagna nella
fase terminale della vita e considera la
morte un evento naturale. Sarebbe
disdicevole che un domani il legislatore,nell'intento di evitare l'astensione
terapeutica,varasse una legge per
obbligare i medici ad un trattamento
sanitario obbligatorio. Una legge di stato
non può sostituirsi ad una legge di natura.
EPILOGO
“Bisogna guardare con sospetto qualsiasi
tentativo di intromissione dall'esterno in
questo delicato rapporto medicopaziente”…”La responsabilità professionale del medico deve portarlo a proporre
un trattamento che miri al vero bene del
paziente, nella consapevolezza che la sua
specifica competenza lo mette in grado in
genere di valutare la situazione meglio
che non il paziente stesso”…”Nei contesti
altamente tecnologizzati dell'odierna
società, il paziente rischia di essere in
qualche misura cosificato. Egli si ritrova,
infatti, dominato da regole e pratiche che
sono spesso completamente estranee al
suo modo di essere”…”In nome delle
esigenze della scienza, della tecnica e
dell'organizzazione dell'assistenza
sanitaria, il suo abituale stile di vita risulta
stravolto. È invece molto importante non
estromettere dalla relazione terapeutica il
contesto esistenziale del paziente, in
particolare la sua famiglia”.
Tratto dal discorso del Santo Padre
Benedetto XVI° del 20/10/2008 al 110°
Congresso Nazionale della Società
Italiana di Chirurgia
61
n. 1 • Luglio 2010
Invalidità civile
Sanità Notizie
La L. 102 del 2009 stabilisce
importanti innovazioni
riguardo l'ammodernamento
ed una migliore efficienza
degli enti pubblici.
In particolare l'art. 20 stabilisce
Giorgio Calcagno
rilevanti novità nel settore
Responsabile
Struttura
Semplice Medicina Legale
dell'invalidità civile.
Seguendo l'iter procedurale per
S.C. Igiene e Sanità Pubblica
le domande di riconoscimento
di invalidità civile, vengono
Quando tali procedure saranno
riportate, passo dopo passo, le continuato ad accettare le COMUNICAZIONE AGLI
pienamente operanti, certap r i n c i p i a l i i n n o v a z i o n i domande, anche se presentate INTERESSATI DEL
determinate da questa legge.
per via cartacea; ma dal 1-4- VERBALE CONCLUSIVO mente l'iter delle domande di
2010 questo non sarà più I vantaggi della presenza del invalidità civile sarà più
medico INPS nelle commissio- rapido, con indubbi benefici
DOMANDA
possibile.
Dal 1/1/2010 non deve essere La nuova procedura informati- ni comporta comunque uno per gli utenti. Ma la fase di
più presentata alla ASL di ca per l'invio delle domande ha snellimento delle procedure transizione che stiamo vivendo
appartenenza, ma deve essere comunque determinato un fatto per l'erogazione dei benefici non è facile da gestire.
inviata direttamente all'INPS, rilevante, cioè è sceso notevol- economici. Innanzitutto non Certamente vi è ancora un
ente gestore economico delle mente il numero delle doman- sarà più necessario, in questi lungo cammino da percorrere,
p r o v v i d e n z a l e g a t e de presentate. Al proposito si casi, che l'ASL invii all'INPS i c o n n u o v i p r o b l e m i d a
all'invalidità civile, per via veda il prospetto riassuntivo vari fascicoli, attendendone la affrontare, fra cui: la compatitelematica, su apposita del numero di domande restituzione, e provvedere poi bilità delle procedure informamodulistica scaricabile dal sito presentate nel primo trimestre all'invio agli utenti dell'esito t i c h e A S L - I N P S p e r i l
INPS. È possibile supportare la del 2010, confrontato con conclusivo, come da prassi t r a s f e r i m e n t o d e i d a t i ,
precedente. Questa fase verrà frequenti irregolarità nella
richiesta tramite i Patronati, analogo periodo del 2009.
eliminata, sempre nei casi in compilazione delle domande,
come del resto indica lo stesso
cui
la commissione sia stata inevitabili disguidi nei rapporti
art. 20, ma anche questi enti, N.B: l'apparente aumentato
integrata
dalla presenza di un fra i due istituti, ecc.
per i primi giorni del 2010, numero di visite per sordi è
e r a n o i n c o m p r e n s i b i l e dovuto ad un'errata interpreta- m e d i c o d e l l ' I N P S . S a r à Al proposito è stato istituito un
difficoltà nell'affrontare questo zione della normativa, L. direttamente a cura dell'INPS gruppo di lavoro in Regione,
nuovo compito. Oltre alla 95/2006, che denomina sordi i l'invio dell'esito della visita al che si riunisce mensilmente,
per fare il punto della situaziodomanda per la visita, occorre c.d. sordomuti, per cui domicilio dell'interessato.
ne ed evidenziare i punti critici
il certificato medico, che vengono richieste visite in tal
anch'esso deve essere presenta- senso per soggetti che sono Queste sono, in sintesi, le più di questo nuovo modo di
importanti novità introdotte gestire i complessi e variegati
to per via telematica, a cura invece solamente ipoacusici.
dalla
nuova normativa.
aspetti dell'invalidità civile.
del medico curante
dell'interessato.
VISITA MEDICA
La documentazione specialisti- COLLEGIALE
INVALIDITÀ CIVILE: COSA CAMBIA
ca a corredo della domanda non Continua ad essere svolta negli
deve essere più allegata al ambulatori della ASL, nelle 4
momento della presentazione sedi di distretto come nel
della domanda, ma deve essere passato (Savona, Carcare,
IERI
prodotta al momento della Loano, Albenga): gli utenti
visita diretta, che continua ad pertanto continuano a ricevere
essere eseguita presso gli la convocazione a cura
DOMANDA ALL’ASL
DOMANDA TELEMATICA
ambulatori delle ASL.
dell'ASL come abitualmente, e
ALL’INPS
O v v i a m e n t e q u e s t o h a debbono produrre soltanto in
comportato inevitabili disagi e sede di visita la documentaziodifficoltà per i cittadini, specie ne specialistica che riterranno
VISITA PRESSO L’ ASL
VISITA PRESSO L’ASL
nei primi momenti di questo necessaria per la valutazione
nuovo sistema. Abituati a del caso in esame. Un'altra
(Presenza del medico INPS
VERBALE DI VISITA ?
presentare la domanda per via novità è la presenza del medico
in commissione) RAPIDO
INPS
(60gg
per
controllo)
?
cartacea ai competenti uffici INPS nell'organico della
INVIO DELL’ESITO
restituito all’ASL e INVIO
dell'ASL, i cittadini hanno commissione ASL. Tuttavia
ALL’UTENTE A CURA
ALL’UTENTE A CURA
avuto non poche difficoltà a l'esiguo organico dei medici
DELL’INPS
DELL’ASL
districarsi in queste nuove INPS, pur lievemente impleprocedure, anche perché molti mentato per questi nuovi
medici di medicina generale compiti, non è in grado di
ANNO 2009
ANNO 2010
non era pronti ad intervenire, e soddisfare pienamente questa
INVALIDO CIVILE
1922
1503
molti di questi neppure erano disposizione; infatti i medici
CIECO CIVILE
82
38
SORDO
2
29
provvisti di un PC nei loro INPS partecipano alle nostre
PORTATORE DI HANDICAP (L. 104/92)
937
892
studi.
sedute nella misura di circa il
DISABILE (L. 68/99)
153
95
Onde venire incontro alle 50%.
TOTALE
3096
2557
esigenze degli utenti, l'INPS,
per i primi mesi del 2010, ha
Un primo consuntivo sull'applicazione
dell'Art. 20 della L. 102-2009
OGGI
62
n. 1 • Luglio 2010
Sanità Notizie
Attualità
E’ stata fondata
nel ponente ligure l'Associzione
Anestesia e Solidarietà Associate
Brunello Brunetto
Direttore S.C. Anestesia Ospedale S. Corona di Pietra Ligure
URP Ufficio
relazioni
con il Pubblico
Asl2
Savona
Fiocco Rosa tra le associazioni non
lucrative del Ponente Ligure. E' nata
l'Associazione Anestesia e Solidarietà
Associate (ASA), da un'idea del Dott.
Brunello Brunetto Direttore della
Struttura Complessa Anestesia
dell'Ospedale S. Corona di Pietra
Ligure, il quale ha trovato in altri sei
soci fondatori (dei quali uno solo
medico, gli altri provenienti da un
ampio ventaglio di esperienze
professionali) l'aggregazione che ha
reso possibile la nascita di ASA.
Il Consiglio Direttivo avrà poi, come
riferimento scientifico, un apposito
comitato composto da medici ed
infermieri.
L'associazione opererà nell'ambito
della Medicina, disciplina di
Anestesia e di Terapia del dolore.
l'Associazione non ha fini di lucro ed è
apartitica, aconfessionale, indipendente.
Essa si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale
e di arrecare benefici a persone
svantaggiate, nel settore della
beneficenza.
E' scopo dell'Associazione l'attuazione di iniziative di alto interesse
sociale.
In particolare l'associazione intende
perseguire i suoi fini istituzionali
svolgendo attività di beneficenza,
attuata:
1) direttamente a favore di soggetti
svantaggiati;
2) indirettamente, tramite
l'erogazione di fondi, a favore di Enti,
istituzioni, associazioni, fondazioni,
senza scopo di lucro, che operino
prevalentemente nei settori previsti al
comma 1), lettera a), art.10, del
D.Lgs.n.460/97 per la realizzazione
diretta di progetti di utilità sociale;
nello svolgimento di tale attività
saranno privilegiati quegli Enti che
svolgono la propria attività nei campi
della terapia del dolore e
dell'anestesia.
Fra le attività connesse, l'Associazione potrà, a titolo esemplificativo:
a) stabilire e mantenere rapporti e
contatti, con Enti pubblici e/o privati
affini, al fine di favorire il confronto,
lo scambio di idee e di esperienze
riguardanti i settori della terapia del
dolore e dell'anestesia;
b) promuovere la raccolta occasionale
di fondi in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di
sensibilizzazione da erogare, unitamente alle eventuali rendite derivanti
dalla gestione del patrimonio, a favore
di progetti ed iniziative di cui alle
sopra indicate finalità;
c) favorire i contatti tra enti pubblici
e/o privati che operano nel campo
sanitario ed enti non profit, che
operano nei Paesi del "Terzo Mondo",
al fine di ivi permettere l'utilizzo di
macchinari e/o attrezzature sanitarie
dismesse, ma ancora funzionanti ed
utilizzabili in sicurezza.
Un'associazione dunque rivolta da
una parte al mondo medico ed agli
specialisti, con l'obiettivo di incrementare il patrimonio di conoscenze
e le professionalità attualmente a
disposizione del settore sanitario
specifico, ma dall'altra aperta al
sociale con attività di natura solidaristica.
Via Collodi, 13
17100 Savona
Orario al pubblico:
da lunedì a venerdì
ore 9,00 - 12,00
Tel. 019 840 5296
Fax 019 840 5297
e-mail:
[email protected]
Savona
Ospedale San Paolo
Via Genova, 30 - 17100
Savona
Orario al pubblico:
da lunedì a venerdì
ore 9,00 - 12,00
Tel. / Fax 019 840 4016
e-mail:
[email protected]
Pietra Ligure
Ospedale Santa Corona
Via XXV Aprile, 38
17027 Pietra Ligure
Orario al pubblico:
da lunedì a venerdì
ore 9,00 - 12,00
Tel: 019 623 4235
Fax 019 623 4236
e-mail:
[email protected]
Albenga
Ospedale Santa Maria
di Misericordia
V.le Martiri della Foce, 40
17031 Albenga
Orario al pubblico:
da lunedì a venerdì
ore 9,00 - 12,00
Tel: 0182 546924
e-mail:
[email protected]
63
n. 2 • Dicembre 2009
Sanità Notizie
Eccellenza chirurgica al "S. Paolo"
Per informazioni e iscrizioni sui gruppi di accompagnamento alla nascita e sui corsi di massaggio al bambino rivolgersi o telefonare all’Ostetrica o all’Assistente Sanitaria
presso la sede del Consultorio di Albenga, Vialem8arzo
12, Albenga - tel. 0182 541200/542287.
Il programma e altre informazioni sui gruppi per neogenitori può essere richiesto agli Operatori (OstetricaA
, ssistente Sanitaria, Vigilatrice d’infanzia) presso le sd
ei consultoriali di:
DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE
S.C. ASSISTENZA CONSULTORIALE
Direttore Paola Pregliasco
CONSULTORIO FAMILIARE
Sede di Albenga
MI PRENDO CURA
DEL MIO BAMBINO
Albenga
tel. 0182 541200 - 542287 Fax. 0182 53440
Andora
Via Dante tel. 0182 87292
S.S. Assistenza Consultoriale
“Albenganese”
Responsabile:
Dott. ssa Maria Chiara Goslino
GRUPPI per NEOGENITORI
•
Incomincia l’avventura: in casa c’è un bambino!
•
I dubbi delle mamme e le cose da sapere
… e altri argomenti di vostro interesse
GRUPPI di ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA
Spazi in cui poter ricevere informazioni, strumenti, competenze adeguate al ruolo che vi attende.
CORSO “MASSAGGIO DEL BAMBINO”
Corso di massaggio al bambino per favorire l’attaccamento
e rafforzare la relazione genitore – bambino.
Il corso, che prevede cinque incontri complessivi a cadenza
settimanale, è tenuto da docente A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile).
Incontri interattivi a prosecuzione del corso di preparazione al
parto con l’obiettivo di accompagnarvi nel non facile compito
della crescita del vostro bambino con la guida e il supporto di
più figure professionali:
•
Assistente sanitaria
•
Ostetrica
•
Pediatra
•
Psicologo
•
Psicomotricista
Gli incontri si svolgono presso il Consultorio Familiare di
Albenga
DIREZIONE
Direttore generale Flavio Neirotti
Direttore amministrativo Graziella Baldinotti Tizzoni
Direttore sanitario Claudia Agosti
© Copyright ASL 2 Savonese
Via Manzoni, 14 - 17100 Savona
Tel. 019 84041 - C.F. e P. IVA 01062990096
Stampa: Coop Tipograf
C.so Viglienzoni, 78 r. - 17100 Savona
Tel. 019 804947 - Fax 019 806657
e-mail: [email protected]
Periodico trimestrale
di informazione dell’ASL 2
del Savonese
I dati riferiti ai destinatari
di
“Sanità Notizie”
vengono utilizzati
esclusivamente per l’invio
della pubblicazione
e non vengono ceduti a terzi
per nessun motivo
64
Villanova d’Albenga
Via Martiri tel. 0182 582959
Ceriale
Lungomare Diaz tel. 0182 930118
Cari genitori,
il Consultorio familiare vi offre l’opportunità,
presso la sede di Albenga,
di una serie di incontri multidisciplinari
per un’ accoglienza empatica,
un ascolto competente e una corretta informazione
a partire dall’ evento nascita
per tutte le tappe della crescita
e dello sviluppo psicofisico dell’individuo
EDITORE
Alassio
P.zza Paccini tel. 0182 660046
Questo numero è stato stampato e distribuito
gratuitamente in 12.500 copie e inviato alle abitazioni
degli oltre 4.600 dipendenti dell’A.S.L. 2 Savonese e alle
oltre 100 farmacie per la distribuzione diretta ai pazienti.
Viene inviato alle Istituzioni, ai Comuni e alle Parrocchie,
alle Associazioni di Tutela e Volontariato, ai Sindacati.
Una parte viene distribuita gratuitamente presso i nostri
ambulatori provinciali e all'Ordine dei Medici.
Si ringrazia per la distribuzione interna l’ufficio postale
ASL 2 Savonese.
Copie stampate n. 12.500.
REDAZIONE
Direttore editoriale: Giampiero Storti
e-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Mario Lorenzo Paggi
Segretaria di redazione: Elisa Di Padova
Hanno collaborato a questo numero: Graziella Baldinotti
Tizzoni, Angelo Schirru, Ilario Caristo, Massimo Bianchi,
Umberto Cosce, Antonio Langone, Lorenzo Monteleone,
Claudio Giberti, Domenico Aiello, Roberto Cavallone,
Loanna Mignone, Piergiorgio Quadri, Riccardo
Padolecchia, Maria Fasciglione, Rodolfo Tassara, Marina
Cavaliere, Andrea Camera, Gabriele Cattaneo, Vito De
Giglio, Fabio Tanghetti, Rachele Donini, Stefano Bosio,
Amnon Cohen, Salvatore Garzarelli, Francesco Maritato,
Roberto Lerza, Andrea Mazza, Brunello Brunetto, Valentino
Durante, Carlo Spirito, Sara Bersano, Claudio Solinas,
Vittorio Grosso, Manuela Martolini, Giuseppe Santoro,
Andrea Pestarino, Gaetano Romano, Daniela Araldi, Elena
Spallina, Claudia Agosti, Silvia Ardoino, Damiana De
Leonardis, Ezio Venturino, Maura Chiarlone, Livia Macciò,
Francesca Romani, Carla Navone, Antonella Butini, Elio
Garbarino, Marta Pescetto, Nadia Grillo, Elisa Di Padova,
Marina Scotto, Morena Scurani, Maurizio Lombardi,
Marinella Bedo, Simona Genta, Angelo Sergi, Laura Peloso,
Michele Giugliano, Gabriella Viganego, Alberto Baccino,
Matteo Casula, Marianna Indelicato, Elisa Italiani, Maura
Montalbetti, Roberta Scuderi, Federico Cortese, Valentina
Sguerso, Claudio Cappelli, Giorgio Calcagno.
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