Sindacato Provinciale Via Giotto Ciardi 8 - 57121 LIVORNO email: [email protected] tel. 0586- 228432 fax 0586-228431 LIVORNO Notis News n°26 28 dicembre 2015 pag. 13 SOMMARIO 1. 2. 3. 4. 5. 6. PESIONI SCUOLA: LE DOMANDE ENTRO IL 22 GENNAIO 2016 ISCRIZIONI A.S. 2016/2017: SCADENZA 22 FEBBRAIO 2016 DOCENTI PRECARI: FIRMATO IL DPCM CHE AUTORIZZA IL CONCORSO PER 63.712 POSTI PENSIONAMENTO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA IN SALVAGUARDIA: PRECISAZIONI DELL'INPS UNA LEGGE DI STABILITA' CHE INVESTE LE RISORSE NELLA DIREZIONE SBAGLIATA JOBS ACT E APPRENDISTATO PER L'ACQUISIZIONE DI TITOLI DI STUDIO E PROFESSIONALIZZANTI: IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO INTERMINISTERIALE SUGLI STANDARD FORMATIVI 7. DALL'INCONTRO AL MIUR RISPOSTE EVASIVE SULLA CHIAMATA DIRETTA DEI DOCENTI E INDIFFERENZA AI PROBLEMI DI CHI E' SENZA STIPENDIO DA MESI 8. MOBILITA' SCUOLA 2016/2017: CHIAMATA DIRETTA DEI DOCENTI, RESOCONTO INCONTRO MIURSINDACATI 9. LA BUONA SCUOLA E'....NON PAGARE I SUPPLENTI. TANTI PRECARI RIMARRANNO SENZA STIPENDIO A NATALE 10. LO SCANDALO DEI SUPPLENTI CHE NON VENGONO PAGATI: L'INCAPACITA' DI UN GOVERNO 11. IeFP: IL MINISTERO DEL LAVORO RIPARTISCE I FINANZIAMENTI 2015 PER IL DIRITTO DOVERE E PER LA SPERIMENTAZIONE DELL'APPRENDISTATO @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ 1 Pensioni scuola: le domande entro il 22 gennaio 2016 Pubblicato il Decreto. Per i Dirigenti scolastici la scadenza è il 28 febbraio. Chi può presentare domanda per il 2016. 23/12/2015 Il Decreto Ministeriale 939 del 18 dicembre 2015 fissa al 22 gennaio 2016 il termine ultimo per la presentazione delle domande di dimissioni volontarie dal servizio ai fini del pensionamento per il personale della scuola (docenti/educatori e ATA). Per i dirigenti scolastici il termine per la presentazione delle istanze è il 28 febbraio 2015. Ricordiamo che le domande di dimissioni, salvo specifiche eccezioni, si presentano utilizzando l e istanze online. È disponibile sul nostro sito una guida che illustra le procedure da seguire per la registrazione. Contestualmente al decreto è stata pubblicata la circolare operativa 40816/15. Le domande di pensione devono essere inviate direttamente all'Ente Previdenziale, esclusivamente attraverso le seguenti modalità: presentazione della domanda on-line accedendo al sito dell'Istituto, previa registrazione; presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato (n. 803164); presentazione telematica della domanda attraverso l'assistenza gratuita del Patronato. Tali modalità saranno le uniche ritenute valide ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica. Si evidenzia che la domanda presentata in forma diversa da quella telematica non sarà procedibile fino a quando il richiedente non provveda a trasmetterla con le modalità sopra indicate. Riepilogo dei requisiti In attesa della pubblicazione dell’opuscolo che ogni anno predisponiamo insieme al patronato I N C A C G I L e a l l o S P I C G I L , r i e p i l o g h i a m o i requisiti necessari per il diritto al pensionamento dal 1 settembre 2016. Requisiti posseduti al 31 dicembre 2011 ante Legge 214/11 (Fornero) e ancora utilizzabili ai fini dell’accesso al pensionamento. Vecchiaia 65 anni di età anagrafica – requisito per uomini e donne 61 anni di età anagrafica – requisito di vecchiaia facoltativo esclusivamente per le donne Anzianità 40 anni di contribuzione – requisito della massima anzianità contributiva Quota 60 anni di età e 36 anni di contribuzione – quota 96 61 anni di età e 35 anni di contribuzione – quota 96 Per raggiungere la “quota 96” si possono sommare ulteriori frazioni di età e contribuzione (esempio: 60 anni e 4 mesi di età anagrafica con 35 anni e 8 mesi di contribuzione). Opzione donna ( art. 1 comma 9 della legge 23 agosto 2004, n. 243). Per le sole donne resta in vigore fino al 31 dicembre 2015 la norma prevista dall’art. 1 comma 9 della Legge 243/2004, che consente l’accesso alla pensione con 57 anni e 3 mesi di età anagrafica e 35 anni di anzianità contributiva. Il pensionamento è consentito dal 1 settembre 2016 a condizione che il requisito di età e contribuzione sia stato maturato entro il 31 dicembre 2014 e che venga esercitata l’opzione per il calcolo della pensione col sistema contributivo. Per quanto riguarda l'eventuale proroga dell' opzione donna al 31 dicembre 2015, dopo l'approvazione della legge di stabilità per il 2016 verranno fomite indicazioni sulle modalità e sui termini di presentazione delle domande. Provvedimenti di salvaguardia A seguito dello sblocco di ulteriori risorse finanziarie L' INPS ha predisposto l'invio delle certificazioni riguardanti i soggetti rientranti nella categoria dei cosiddetti salvaguardati di cui all'articolo Il bis, commi 1 e 2, della legge n. 124 del 2013 (quarta salvaguardia) e all'articolo 2, comma 1, lettera d), della legge n. 147 del 2014, (sesta salvaguardia. A tale riguardo, con l'approvazione della legge di stabilità per il 2016, verranno fomite indicazioni sulla presentazione delle domande di cessazione. Nuove regole per l’accesso alla pensione previste dalla Legge 214/11 Per conseguire la pensione di anzianità e la pensione anticipata i nuovi requisiti dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 sono i seguenti: Pensione di vecchiaia per uomini e donne con almeno 20 anni di contributi 66 anni e 7 mesi entro il 31 dicembre 2015 Pensione anticipata per le donne, 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2016; per gli uomini, 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2016. È confermata, anche per il 2016, la sospensione della penalizzazione per coloro che, pur avendo i requisiti del servizio, abbiano meno di 62 anni di età. Poiché la normativa prevista dalla legge Fornero rende complesso il calcolo dei contributi effettivamente versati, invitiamo il personale che intende dare le dimissioni per accedere all’assegno pensionistico, a recarsi presso le nostre sedi territoriali e presso le sedi del patronato INCA CGIL in Italia e all'estero. decreto ministeriale 939 del 18 dicembre 2015 cessazioni personale scolastico 2016 nota 40816 del 21 dicembre 2015 cessazioni dal servizio personale scolastico 2016 2 Iscrizioni anno scolastico 2016/2017: scadenza 22 febbraio 2016 L’importante appuntamento arriva in un clima di grande incertezza. 22/12/2015 Il 21 dicembre, il MIUR ha pubblicato la circolare 22/15 “Iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2016/2017”. La circolare disciplina le iscrizioni alle sezioni delle scuole dell'infanzia alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado ai percorsi di istruzione e formazione professionale alle classi terze degli istituti tecnici e professionali al percorso di specializzazione per "Enotecnico" degli istituti tecnici del settore tecnologico a indirizzo "Agraria, agroalimentare e agroindustria", articolazione "Viticoltura ed enologia". Per fare l’iscrizione alle classi iniziali delle scuole di ogni ordine e grado, le famiglie devono prima registrarsi al link www.iscrizioni.istruzione.it e potranno farlo a partire dal 15 gennaio 2016. Potranno poi effettuare l’iscrizione vera e propria dalle ore 8:00 del 22 gennaio 2016 alle ore 20:00 del 22 febbraio 2016. A partire da quest'anno, il servizio di "Iscrizioni on line" è attivo anche per le scuole in lingua slovena. Inoltre il servizio di iscrizione on line è attivato per i percorsi erogati dai Centri di formazione professionale delle seguenti Regioni: Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Veneto. Sono escluse dal sistema “Iscrizioni on line” le scuole dell'infanzia le scuole della Valle d'Aosta e delle province di Trento e Bolzano le classi terze degli istituti tecnici e professionali il percorso di specializzazione per "Enotecnico" degli istituti tecnici del settore tecnologico a indirizzo "Agraria, agroalimentare e agroindustria", articolazione "Viticoltura ed enologia; i percorsi di istruzione degli adulti, ivi compresi quelli attivati presso gli istituti di prevenzione e pena. Per questi percorsi è prevista la pubblicazione di un’apposita circolare gli alunni in fase di preadozione. In questo caso l'iscrizione viene effettuata dalla famiglia affidataria direttamente presso l'istituzione scolastica prescelta. Ricordiamo che le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, definito sulla base delle risorse di organico e dei piani di utilizzo degli edifici scolastici predisposti dagli Enti locali competenti. Le domande in eccedenza rispetto alle disponibilità delle scuole scelte dalle famiglie dovranno essere gestite sulla base di criteri fissati dal Consiglio di Istituto prima del 22 gennaio. A tal proposito la circolare raccomanda di “evitare il ricorso ad eventuali test di valutazione quale metodo di selezione delle domande di iscrizione”. La posizione della FLC CGIL Sulla scorta dell’esperienza degli scorsi anni, nell’informativa preventiva del 16 dicembre scorso abbiamo posto con forza l’accento sulla necessità che tutta la documentazione normativa (circolari della direzione generale per gli ordinamenti, note della direzione generale per i contratti, faq, smart guide) sia pubblicata in un canale specifico all'interno del sito del MIUR. Al tempo stesso abbiamo chiesto che le tutte le indicazioni specifiche sui criteri e sulle modalità di presentazione delle domande da parte delle famiglie, siano presenti unicamente nei provvedimenti emanati dalla direzione generale per gli ordinamenti, al fine di evitare sovrapposizione di competenze e confusione nelle scuole. Abbiamo denunciato come il richiamo al Piano Triennale dell’Offerta Formativa, quale strumento a supporto della scelta delle famiglie, appare incongruente rispetto alla grande incertezza sull’organico dell’autonomia per l’a.s. 2016/2017. A questo proposito la nota 4877 del 18 dicembre 2015, a firma del capo del dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, che, con tono perentorio, comunica alle scuole che il Piano triennale deve essere inserito al SIDI dal 28 dicembre 2015 e fino all’avvio delle procedure di iscrizione (15 gennaio 2016), appare, da un lato, una forzatura insensata e foriera di ulteriori tensioni nelle istituzioni scolastiche, e, dall’altro, un esempio lampante dello scarso coordinamento ministeriale. Premesso che il comma 13 della Legge 107/15 stabilisce che “L'ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale dell'offerta formativa rispetti il limite dell'organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca gli esiti della verifica”, alla data del 15 gennaio (o al 22 febbraio) le scuole, a parte i vigenti percorsi ordinamentali, non saranno in grado di fornire informazioni attendibili sull’offerta formativa dell’a.s. 2016/17, visto che a quella data la parte del Piano Triennale relativa all’organico dell’autonomia non sarà definita. È forte il rischio le scuole facciano promesse che non potranno essere mantenute, con conseguenti contenziosi con le famiglie e all’interno delle singole istituzioni scolastiche. Nei prossimi giorni pubblicheremo un fascicolo contenente informazioni e commenti. circolare ministeriale 22 del 21 dicembre 2015 iscrizioni anno scolastico 2016 2017 nota 4877 del 18 dicembre 2015 aggiornamento scuola in chiaro 3 Docenti precari: firmato il DPCM che autorizza il concorso per 63.712 posti Al momento non si hanno notizie ufficiali del bando e del regolamento sulle classi di concorso. 28/12/2015 È stato firmato il 24 dicembre 2015 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che autorizza il bando di concorso docenti per 63.712 posti. Si tratta di 52.828 posti comuni, 5.766 posti di sostegno e 5.118 posti di potenziamento. Al momento non si hanno notizie ufficiali sulla pubblicazione del bando che è comunque condizionato all'approvazione, in seconda lettura, del regolamento sulle classi di concorso. 4 Pensionamento del personale della scuola in salvaguardia: precisazione dell’INPS I dipendenti del comparto della scuola che hanno ricevuto la certificazione con decorrenza 1°settembre 2015 potranno accedere al pensionamento anche dal 1° settembre 2016. 17/12/2015 Il personale della scuola che gode ai fini del pensionamento di una sola finestra di uscita, ha ricevuto solo nei giorni scorsi dall’INPS il diritto alla salvaguardia e quindi all’utilizzo a tal fine dei criteri pensionistici ante riforma Fornero a partire dal 1 settembre 2015, data ad oggi non utilizzabile proprio per la presenza dell’unica finestra di uscita prevista a partire dal 1° settembre di ogni anno, entro 20 giorni dall’inizio delle scuole come da calendario scolastico. A seguito delle pressioni della FLC CGIL e dell’INCA nazionale, l’INPS, con messaggio n. 7327 del 4 dicembre 2015, ha precisato che la data di decorrenza indicata nella certificazione di diritto alla salvaguardia costituisce la prima decorrenza teorica utile della pensione, fermo restando la possibilità di conseguire il pensionamento in qualsiasi momento successivo. Con lo stesso messaggio l’istituto ha precisato che non sussistono problemi di esclusione dalla salvaguardia per raggiunta copertura finanziaria per coloro che presentano domanda di pensione successivamente alla data di decorrenza indicata nella certificazione di salvaguardia. Pertanto, i dipendenti del comparto della scuola che hanno ricevuto la certificazione con decorrenza 1°settembre 2015 potranno accedere al pensionamento anche dal 1° settembre 2016. Nel frattempo a seguito di un incontro presso il Ministero del Lavoro tra MIUR e INPS è scaturita l’ipotesi di presentazione di un emendamento alla legge di stabilità in discussione in Parlamento per consentire ai lavoratori della scuola di accedere al pensionamento in salvaguardia non appena approvata la legge stessa. Tale emendamento è stato approvato dalla 5^ Commissione Bilancio della Camera nel testo sotto riportato ed entrerà nella discussione sulla legge di stabilità: Pertanto i lavoratori interessati debbono attendere l’approvazione definitiva della legge prima di produrre le domande di dimissioni che consentiranno loro di accedere al pensionamento con decorrenza immediata. Per tenervi informati sugli sviluppi della vicenda vi invitiamo a rivolgervi alle sedi territoriali della FLC CGIL e dell’INCA nazionale. Testo dell’emendamento: Emendamento 18.107: Art. 1 comma 145 bis – Decorrenza trattamento pensionistico personale comparto scuola e AFAM Dopo comma 145, aggiungere il seguente: "145-bis. I lavoratori del comparto scuola e AFAM i quali, a seguito dell'attività di monitoraggio e verifica relativa alle misure di salvaguardia che ha dato luogo alla rideterminazione degli oneri di cui al comma 145 e che, in applicazione del procedimento di cui all'articolo 1, comma 193, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, che ha disposto il riconoscimento dell'applicazione della salvaguardia anche ai titolari di congedo, ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, o permessi, ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, eccedenti il limite numerico previsto dal decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, e dalla legge 10 ottobre 2014, n. 147, hanno ricevuto la lettera di certificazione del diritto a pensione con decorrenza dal 1o settembre 2015, possono accedere al trattamento pensionistico a decorrere dal primo giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, anche in deroga alle disposizioni del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e all'articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449." 5 Una legge di stabilità che investe le risorse nella direzione sbagliata Si conferma il nostro giudizio negativo. Respinti gli emendamenti più importanti da noi sostenuti su scuola, università, ricerca e AFAM. 24/12/2015 L a legge di stabilità 2016 approvata dalla Camera dei Deputati e ora trasmessa al Senato per l’approvazione definitiva non contribuisce a risolvere i problemi dei settori della conoscenza e ne aggrava in molti casi la portata. Nei prossimi giorni pubblicheremo come sempre il nostro commento dettagliato ma già dalla prima lettura confermiamo il giudizio negativo che abbiamo espresso durante l’iter di approvazione Rimangono le criticità che avevamo denunciato per università e ricerca a partire dall’irrisoria dotazione finanziaria per i rinnovi contrattuali, al blocco delle risorse per la contrattazione integrativa, alla mancata risoluzione delle problematiche relative alla certificazione dei fondi per il salario accessorio. Nessun aumento della possibilità di utilizzare il turn over e riduzione al 25% per tecnici e gli amministrativi. Viene prorogata la DIS-COLL per il 2016 ma si mantiene l’indecorosa esclusione da questa indennità di disoccupazione per assegnisti e dottori di ricerca, nonostante la commissione lavoro avesse approvato una norma di estensione. Per l’università riteniamo che nodi più allarmanti siano i seguenti. Inadeguato risulta il finanziamento per il diritto allo studio che viene incrementato di 55 milioni di euro non sufficienti (ne sarebbero occorsi almeno 200) a coprire tutti gli idonei senza borsa. Rimane, possibilmente peggiorata rispetto al testo uscito dal Senato, la norma sull’assunzione dei 500 superprofessori. Non si sblocca il turn over per tutte le figure ed è inadeguato il piano di assunzioni per ricercatori di tipo b). Si prevede un mini piano di assunzioni per professori di prima fascia, ma risulta in concreto trattarsi di assunzioni pari ad 1 o 2 professori per ateneo, o nessuno per gli atenei più piccoli. Il Fondo per il Finanziamento Ordinario viene incrementato di 25 milioni per il 2016 e di 30 per il 2017, ma questo incremento va sulla quota premiale acuendo le divaricazioni tra aree geografiche e settori disciplinari. Rimane confermata anche dalla Camera dei Deputati la norma, di cui abbiamo chiesto l’abrogazione, sulla possibilità di istituire aziende sanitarie uniche incorporando le aziende ospedaliere-universitarie nelle aziende sanitarie locali, limitandola però alle Regioni a statuto speciale. Per gli enti di ricerca il quadro è ancora più desolante. L’urgente necessità di un piano straordinario di reclutamento per far fronte ai progetti di ricerca che il Paese ha in corso viene interpretata con un finanziamento utile a coprire poche centinaia di assunzioni con l’aggravante che il provvedimento non riguarda tutto il personale di ricerca ma i soli ricercatori. A parte la norma che consente la trasformazione dei co.co.co. degli Enti in tempi determinati con l’odiosa discriminazione (come per il sussidio della DIS-COLL) per gli assegnisti incredibilmente esclusi, il precariato resta un tema completamente assente sia per gli aspetti normativi che finanziari. Non solo i tagli ai finanziamenti ordinari, le medesime restrizioni sulla contrattazione integrativa e il turn over, ma persino sui tagli ai consumi intermedi gli enti di ricerca subiscono la stessa sorte di tutto il resto della pubblica amministrazione. Dove sia finita la specificità della Ricerca da “valorizzare” rispetto al resto della P.A. sancito dal dl Madia è davvero difficile comprenderlo. In questo quadro di pesanti tagli lineari ai bilanci di ente che avranno effetti anche sulle assunzioni, si alimentano in modo insensato rispetto ai reali fabbisogni di settore, si amplificano le separazioni all’interno del personale di ricerca. La presenza occasionale di provvedimenti “specifici” riguardanti finanziamenti straordinari per alcuni Enti o provvedimenti spot per micro segmenti di personale per altri, ci offre una buona misura della logica deprecabile con cui sono stati composti l’elenco dei provvedimenti di questa legge di stabilità. Oltre ovviamente a confermare che in Italia non vi è traccia alcuna di una politica coerente che riguardi il sistema della Ricerca. Il commento alla legge di stabilità per quanto riguarda l’AFAM è ancora più semplice: a parte un provvedimento una tantum per gli studenti dei conservatori e dei licei musicali il nulla più assoluto. Nessuna menzione, nemmeno di impegno, per il sistema e per i precari. Saremo ancora più determinati a contrastare I’irresponsabilità con la quale il Ministro e più in generale il Governo stanno portando accademie e conservatori al collasso finale. ...e sulla scuola? Poiché un provvedimento si giudica anche per le cose che mancano, denunciamo la nostra totale insoddisfazione anche sul versante scuola. Essa è destinataria solo di misure negative. Vedi ad esempio l’accantonamento dei fondi per le supplenze da parte del governo. Mentre nessun emendamento della FLC CGIL è stato accolto finalizzato a cancellare il taglio degli organici Ata, il contenimento delle supplenze docenti e Ata, il blocco del turn over che ha negato a oltre 6.000 precari Ata la stabilizzazione. Ciò è ancora più grave dal momento che lo stesso sottosegretario all’istruzione on. Faraone si era impegnato a cancellare le norme negative sulla scuola introdotte dalla legge di stabilità 2015. Prendiamo atto, ma non ci rassegniamo, che siamo di fronte a un governo di parolai. 6 Jobs Act e apprendistato per l’acquisizione di titoli di studio e professionalizzanti: in gazzetta ufficiale il decreto interministeriale sugli standard formativi Si conferma l’estraneità di questo governo alle tematiche dell’obbligo di istruzione e dell’elevamento dei livelli di istruzione. 23/12/2015 Nella gazzetta ufficiale del 21 dicembre 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministro del Lavoro, del Ministro dell'istruzione e dal Ministro dell'Economia del 12 ottobre 2015 recante gli standard formativi e i criteri generali dell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, e dell’apprendistato di alta formazione e di ricerca, che recepisce l'Intesa sottoscritta in Conferenza Stato Regioni il 1° ottobre 2015. Il testo non presenta novità rispetto a quello commentato in precedenti notizie (vedi correlati). La FLC CGIL conferma la propria radicale contrarietà a tutto l’impianto del Jobs Act e in particolare alla parte relativa all’apprendistato. Il pesante attacco a cui è sottoposta la scuola si basa su presupposti infondati (la scuola come prima responsabile della disoccupazione giovanile) e vecchi (la scuola come strumento del mercato del lavoro mediante la programmazione dei flussi della manodopera “istruita”). decreto interministeriale del 12 ottobre 2015 standard formativi apprendistato primo e terzo livello 7 Dall'incontro al Miur risposte evasive sulla chiamata diretta dei docenti e indifferenza ai problemi di chi è senza stipendio da mesi Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. 23/12/2015 L’incontro di oggi, 23 dicembre, è stato molto deludente. Le risposte del capo di gabinetto, assente il Ministro, sono state inesistenti o evasive. Nessun impegno concreto su retribuzione dei supplenti, problematiche personale Ata e pagamento posizioni economiche, concorso docenti e piano di immissione per i precari esclusi dal piano di stabilizzazione e rientranti nella sentenza della Corte di Giustizia Europea. Siamo di fronte all’indifferenza più totale davanti alle condizioni di disagio di migliaia di lavoratori. Circa la mobilità nessun apprezzabile passo avanti. Per questo abbiamo ribadito la radicale contrarietà rispetto alla costituzione degli ambiti territoriali e alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti. Le recenti uscite di un’associazione di Dirigenti Scolastici, che invitano a discriminare i docenti fra buoni e “contrastivi” provano i pericoli che corre la scuola pubblica del nostro paese in ordine alla libertà di insegnamento, alle possibili derive clientelari, alle torsioni autoritarie, all’autonomia professionale, alla stessa autonomia scolastica. L’unica soluzione possibile è rinviare l’istituzione degli ambiti, ripartendo dagli organici per procedere con la di mobilità ordinaria e straordinaria. La FLC CGIL, a partire dall’incontro programmato per il 28 dicembre, lavora per una intesa che non si basi su piccoli aggiustamenti ma su un approccio completamente diverso rispettoso dei diritti delle persone e della funzionalità delle scuole. 8 Mobilità scuola 2016/2017: chiamata diretta dei docenti, resoconto incontro Miursindacati Assente il Ministro, gli alti funzionari confermano l’applicazione della 107/05. Tiepida apertura al dialogo con le parti sociali che proseguirà il 28 dicembre. La FLC CGIL: un contratto non può essere l’esatta trasposizione della legge. Incalzata l’alta dirigenza sul pagamento dei precari e sulle posizioni Ata. 23/12/2015 Si è concluso da poche ore il previsto incontro al MIUR richiesto d’urgenza dai sindacati scuola per affrontare le tante criticità delle misure applicative della Legge 107/15, con particolare riferimento alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici tramite gli ambiti territoriali. I l Ministro Giannini non c’era: presenti al tavolo il capo gabinetto Dott. Alessandro Fusacchia, il vice capo di Gabinetto Dott. Rocco Pinneri, il capo dipartimento dott.ssa Rosa De Pasquale e il direttore del personale dott.ssa Maddalena Novelli. L’intervento del Capo di Gabinetto Gli ambiti territoriali sono previsti dalla Legge 107/15 e pertanto vanno applicati. Ciò non toglie che in sede di trattativa con il sindacato si possano trovare quegli spazi offerti dalle pieghe della legge che possono dare razionalità alle operazioni di mobilità del personale. L’intervento del segretario generale Domenico Pantaleo L’amministrazione, nell’interesse stesso della funzionalità del sistema dell’istruzione, dovrebbe dare una più corretta applicazione alle relazioni sindacali, che nei mesi recenti sono state trascurate nei tempi e nelle modalità, anche perché il principio di responsabilità delle parti è un fattore necessario alla sostanza delle trattative. Questa mancanza di attenzione alla regolarità e alla correttezza delle relazioni sindacali ha fatto sì che molte richieste unitarie che riguardano le tante emergenze della scuola e la vita delle persone siano rimaste inevase. Inaccettabili, davvero oltre ogni limite, l’inefficienza del MIUR e il mancato pagamento degli stipendi ai supplenti e delle posizioni economiche del personale Ata. È questione che va sanata con urgenza. Per quanto riguarda la questione-ambiti territoriali che, come più volte denunciato, sta tenendo in stallo il contratto di mobilità 2016, la FLC CGIL ritiene ingiustificata la posizione del MIUR secondo cui non sarebbe praticabile la proposta sindacale di differimento dell’introduzione dal momento che il progetto ministeriale sarebbe già in fase avanzata e sarebbe il cuore della legittimazione dell’autonomia scolastica. Anzi, la conseguenza di questa misura produrrà disparità di trattamento e ingiustizie inevitabili sotto il profilo giuridico. Per questo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, riproponiamo convintamente il rinvio delle misure in esame con un anno di transizione, ferma restando la netta opposizione all’idea stessa di “ambito territoriale”. Per la FLC CGIL il punto inaccettabile è proprio questo, l’istituto stesso dell’ambito territoriale, perché sottende: la violazione della libertà di insegnamento introducendo la “chiamata diretta”, cosa che implica un forte condizionamento sull’operato del docente la costruzione di un sistema di premialità, con esclusiva scelta discrezionale del dirigente scolastico, che di fatto vincola l’accesso a pochi docenti da lui individuati una lesione dell’integrità del corpo docente, valutato da soggetti estranei (studenti e genitori) alla stessa comunità scientifica il ruolo subordinato del Collegio dei docenti in materia didattica, rispetto al dirigente scolastico. Le risposte del Capo di gabinetto Per quanto riguarda la mobilità e connessa istituzione degli ambiti, ferma restando l’applicazione della Legge 107/15, si può rivedere la bozza del testo in ingresso presentato alcuni giorni fa dall’amministrazione ai sindacati. In relazione ai mancati pagamenti degli stipendi ai supplenti, l’Amministrazione è in grado di garantire che la liquidazione delle competenze e degli arretrati ci sarà nell’emissione di gennaio. Sul pagamento delle 3.000 posizioni economiche Ata tuttora sospese, invece, bisognerà aspettare il mese di febbraio 2016. Le nostre valutazioni conclusive A parte una tiepida disponibilità dell’Amministrazione, volta ad attenuare gli effetti più perniciosi della legge nel testo di ingresso della mobilità, rinviando la trattazione di merito ad un prossimo incontro tra sindacati e amministrazione che si terrà lunedì 28 dicembre 2015, l’incontro odierno non ha portato a soluzioni alternative sui principali problemi posti in discussione. In questo senso è stato molto deludente. Lo stesso fatto che la Ministra Giannini, pur presente nella sede ministeriale, abbia preferito delegare ad altri materie che attengono alla funzione sociale della docenza italiana, dimostra ancora una volta che il governo preferisce battere la strada del consenso diretto e dell’applauso facile alla strada forse più faticosa, ma certamente più produttiva e rispondente alle esigenze sociali e culturali del nostro sistema di istruzione, del confronto con i soggetti sociali rappresentativi e organizzati. L’incontro ha comunque consentito di riprendere le questioni sospese: l’utilizzo dei docenti di organico del potenziamento, l’anno di prova/formazione, il passaggio nel comparto scuola di docenti e Ata in servizio presso ex scuole degli enti locali adesso statizzate. Tutte materie che avrebbero richiesto un confronto approfondito nelle sedi opportune, se l’amministrazione non avesse ripetutamente rinviato le date programmate. Il Miur ha pertanto fissato la trattazione di questi argomenti alla data del 29 dicembre. Circa il mancato pagamento dei supplenti non possiamo non constatare la mancata assunzione di responsabilità del MIUR che non può pensare di relegare la questione ad un fatto di semplice disfunzionalità delle procedure comunicative fra MIUR e MEF, quando invece attiene al non voler prendere atto che lo stanziamento ministeriale si rivela sempre insufficiente e sempre se ne scaricano disagi e lesione di diritti sui precari, sulle scuole e sulle segreterie. E discorso analogo non può che essere fatto per le posizioni economiche. In quanto all’istituzione degli ambiti territoriali, verificheremo nei fatti gli avanzamenti che il Ministero ci proporrà in occasione dell’incontro del 28 dicembre. La difesa ad oltranza delle misure della Legge 107/15 da parte degli alti funzionari non ci farà retrocedere di un passo rispetto alle negatività evidenziate sulla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti. 9 La Buona scuola è…non pagare i supplenti. Tanti precari rimarranno senza stipendio a Natale Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL 17/12/2015 Trentamila precari senza stipendio da settembre. Sebbene abbiano svolto il loro lavoro, e nonostante le nostre proteste e i nostri continui interventi nei confronti del MIUR, questi lavoratori della scuola non percepiscono alcuna retribuzione. Il motivo? La mancanza di risorse e l’inefficienza del sistema informatico del MIUR, ragione che appesantisce notevolmente i carichi di lavoro nel personale di segreteria e crea moltissime disfunzioni. E non è tutto. Nelle segreterie ci sono carenze croniche di personale e, quindi, non è possibile nemmeno chiamare i supplenti per il personale ATA. Ogni giorno denunciamo a tutti i livelli questa situazione. Stiamo organizzando ricorsi. Non è possibile penalizzare i soggetti più deboli che quotidianamente consentono alle scuole di andare avanti nonostante le tante criticità aggravate dalla legge sulla brutta scuola. Perché non può essere Buona una scuola che lascia i suoi lavoratori senza stipendio. Per troppi di loro, questo, non sarà un buon Natale. 10 Lo scandalo dei supplenti che non vengono pagati: l’incapacità di un Governo Nonostante le proteste e le numerose segnalazioni che quotidianamente facciamo pervenire agli uffici competenti numerosi supplenti rimangono e rimarranno senza stipendio. Le iniziative della FLC CGIL. 17/12/2015 Non passa giorno senza dover registrare le segnalazioni che le scuole ci fanno pervenire per denunciare casi, che rimangono sempre numerosi, di supplenti che, nonostante abbiano svolto il loro lavoro, talvolta anche nel mese di settembre o ottobre, non ricevono la retribuzione dovuta. Ma dalle informazioni in nostro possesso tali inaccettabili inadempienze da parte del Governo continueranno a verificarsi anche per il lavoro svolto a novembre e dicembre. Il motivo è dovuto spesso all’inefficienza del sistema informatico del MIUR, ragione che crea frustrazione nel personale di segreteria costretto in un lavoro da “corpo a corpo” con un sistema pieno di falle, ma la macroscopica ragione di tale inadempienza risiede sostanzialmente nel fatto che il Governo non stanzia i soldi necessari. Proprio così. Il Governo del fare (?), della velocità, della capacità di governare, di realizzare, non riesce e pagare i supplenti da mesi e mostra di non essere in grado di uscire da questa situazione. La FLC CGIL non solo segnala tempestivamente agli uffici competenti quanto perviene dalle scuole ma sta denunciando pubblicamente questa situazione e sta organizzando i ricorsi e le iniziative conseguenti con le autorità pubbliche locali (prefetti) perché abbia a cessare questo inaccettabile comportamento del Governo che ricade sui soggetti più deboli della categoria della scuola. 11 IeFP: il Ministero del Lavoro ripartisce i finanziamenti 2015 per il diritto dovere e per la sperimentazione dell’apprendistato Applicati i nuovi criteri di riparto concordati in Conferenza Stato Regioni. 23/12/2015 Con Decreto del Direttore Generale per le Politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) n. 417\I\2015 del 17 dicembre 2015, non ancora registrato dalla Corte dei Conti, sono stati ripartiti tra le varie regioni i finanziamenti, relativi all'anno 2015, finalizzati all'assolvimento del diritto dovere nell'istruzione e formazione professionale ( I e F P ) n o n c h é p e r l ’ a v v i o d e l l a sperimentazione per l’acquisizione della qualifica e del diploma professionale in apprendistato Diritto dovere Come è noto con il Decreto dell'8 settembre 2014 del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro dell'Istruzione, sono stati definiti nuovi criteri di ripartizione dei finanziamenti. Tale norma ha sostituito il precedente decreto interministeriale del 19 novembre 2008, alla luce d e l nuovo quadro ordinamentale ed istituzionale determinato dall'attivazione e messa a regime del sistema nazionale di IeFP. Il Decreto Interministeriale 8 settembre 2014 stabilisce che le risorse siano ripartite nella seguente maniera: l'80% sulla base del numero di studenti annualmente iscritti ai percorsi di IeFP realizzati dalle istituzioni formative accreditate il 20% sulla base del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati in esito ai percorsi di IeFP realizzati dalle suddette strutture e dagli Istituti Professionali di Sato in regime di sussidiarietà Nella tabella 3 del Decreto Direttoriale sono indicati i dati di riferimento per la ripartizione delle risorse: gli studenti iscritti presso le strutture formative accreditate sono risultate sono risultati 133.611, mentre gli studenti qualificati e diplomati in esito ai percorsi di IeFP sono stati 81.133. Ricordiamo che i dati si riferiscono agli anni scolastici/formativi 2014-2015 e sono stati forniti dalle Regioni e P.A. Anche per l'anno 2015 le risorse complessivamente disponibili per il diritto dovere sono pari a € 189.109.570,00 e sono poste a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione. Nella tabella che segue un confronto a livello regionale tra la ripartizione del 2014 e quella del 2015 Risorse Diritto Dovere in IeFP: confronto tra 2014 e 2015 Regioni Risorse anno 2014 Risorse anno 2015 Differenza a b c=b-a Piemonte 21.107.372,00 21.932.424,00 825.052,00 Valle d'Aosta 332.248,00 308.906,00 -23.342,00 P.A. Bolzano 7.280.012,00 7.324.315,00 44.303,00 P.A. Trento 6.751.693,00 7.010.854,00 259.161,00 Lombardia 57.273.847,00 59.749.086,00 2.475.239,00 Veneto 25.754.036,00 25.510.279,00 -243.757,00 Friuli-Venezia Giulia 5.501.795,00 5.064.349,00 -437.446,00 Liguria 2.986.153,00 2.716.018,00 -270.135,00 Emilia-Romagna 11.429.055,00 11.632.741,00 203.686,00 Toscana 4.944.404,00 4.965.315,00 20.911,00 Umbria 526.876,00 589.982,00 63.106,00 Marche 1.643.196,00 2.111.166,00 467.970,00 Lazio 14.726.985,00 15.421.411,00 694.426,00 Abruzzo 1.068.878,00 938.983,00 -129.895,00 Molise 413.082,00 440.639,00 27.557,00 Campania 2.689.059,00 2.477.237,00 -211.822,00 Puglia 4.329.684,00 3.352.240,00 -977.444,00 Basilicata 238.556,00 209.311,00 -29.245,00 Calabria 2.508.434,00 1.077.890,00 -1.430.544,00 Sicilia 17.604.205,00 15.621.510,00 -1.982.695,00 Sardegna 0 654.914,00 654.914,00 TOTALE 189.109.570,00 189.109.570,00 0,00 Elaborazione della FLC CGIL su dati del Ministero del Lavoro Sperimentazione dell’apprendistato nei percorsi IeFP Come è noto il D. Lgs. 81/15 nel riordinare il contratto di apprendistato, istituisce l'apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore finalizzato ad integrare “organicamente, in un sistema duale, formazione e lavoro, con riferimento ai titoli di istruzione e formazione e alle qualificazioni professionali contenuti nel Repertorio nazionale di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, nell'ambito del Quadro europeo delle qualificazioni”. (art. 41 comma 3). Ai sensi dell’art. 46 comma 1 del D. Lgs. 81/15, il 1° ottobre 2015 in sede di Conferenza Stato Regioni è stata sancita l’Intesa per la definizione degli standard formativi e i criteri generali della suddetta tipologia di apprendistato che è stata recepita nel Decreto Interministeriale 12 ottobre 2015. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto recepiscono con propri atti le disposizioni ivi contenute. Trascorso tale termine ed in assenza di regolamentazione regionale, l’attivazione dei percorsi di apprendistato, è disciplinata attraverso l’applicazione diretta delle disposizioni del decreto. Nelle more della scadenza di tale termine, le disposizioni del decreto trovano applicazione immediata e diretta, esclusivamente nell’ambito di apposite sperimentazioni promosse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero dell‘istruzione, dell’università e della ricerca, previo accordo in Conferenza Stato-Regioni. Il 24 settembre 2015 è stato sottoscritto l’Accordo in Conferenza Stato-Regioni sul progetto sperimentale recante “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale”. In precedenza le regioni e le province autonome avevano sottoscritto una lettera di intenti, contenente l’impegno a partecipare al progetto sperimentale. Contemporaneamente è stato emanato il D.lgs. 150/15, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, che, all’articolo 32, prevede risorse pari a 87 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016 finalizzate ad incentivare il contratto di apprendistato per la qualifica, il diploma e il certificato di specializzazione tecnica superiore, nonché forti incentivi ai datori di lavoro che assumono con questa tipologia di apprendistato. Occorre inoltre ricordare che il datore di lavoro per i periodi di formazione svolte nella istituzione formativa è esonerato da ogni obbligo retributivo, mentre per le ore di formazione a proprio carico al “lavoratore” è riconosciuta una retribuzione pari al 10 per cento. Il progetto sperimentale è articolato secondo il seguente schema: Linea 1. Sviluppo e rafforzamento del sistema di placement dei centri di formazione professionale pubblici e privati (CFP). Linea 2. Sostegno di percorsi di IeFP nell'ambito del sistema duale. La Linea 1 è stata oggetto di uno specifico bando di Italia Lavoro per l’individuazione di 300 Centri di Formazione Professionale. A questo link gli esiti del bando. Le risorse disponibili sono pari a € 10.500.000,00 provenienti dal “Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani” e del “Programma Operativo Nazionale Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione” gestiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione Generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione. La Linea 2, oggetto del DD n. 417\I\2015 del 17 dicembre 2015, è finanziata con 60 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2015 e 2016, a valere sulle risorse finalizzate a finanziare l’apprendistato, incrementate di ulteriori 27 milioni per ciascuna delle due annualità dall’articolo 32, comma 3 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150. La ripartizione delle risorse per il 2015 fra le Regioni è stata effettuata utilizzando gli stessi criteri relativi al diritto dovere. Ripartizione risorse sperimentazione apprendistato nell’ambito dell’IeFP Risorse 2015 sperimentazione Regioni apprendistato Piemonte 10.090.028,00 Valle d'Aosta 142.112,00 P.A. Bolzano 3.369.557,00 P.A. Trento 3.225.349,00 Lombardia 27.487.612,00 Veneto 11.736.023,00 Friuli-Venezia Giulia 2.329.857,00 Liguria 1.249.506,00 Emilia-Romagna 5.351.651,00 Toscana 2.284.297,00 Umbria 271.422,00 Marche 971.243,00 Lazio 7.094.632,00 Abruzzo 431.980,00 Molise 202.716,00 Campania 1.139.655,00 Puglia 1.542.201,00 Basilicata 96.294,00 Calabria 495.884,00 Sicilia 7.186.687,00 Sardegna 301294 TOTALE 87.000.000,00 Disposizioni comuni “Una quota pari fino al 10% delle risorse assegnate può essere riservata per le azioni di sistema collegate all'attuazione del diritto dovere all'istruzione e alla formazione non coperte da altri finanziamenti di origine nazionale o comunitaria." (Art. 1 comma 5 del decreto del 17 dicembre 2015). Il MLPS provvederà a trasferire le risorse alle Regioni entro l’anno 2015, previa trasmissione della copia del decreto di ripartizione dei finanziamenti. (art. 2 comma 1) Le risorse saranno trasferite previa comunicazione da parte delle Regioni al MLPS degli specifici capitoli di entrata e uscita aventi ad oggetto il finanziamento dei percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere nell’IeFP, nonché degli “estremi dei decreti di impegno, assunti con atti amministrativi giuridicamente vincolanti riferiti alle risorse da trasferire”. (art. 2 comma 2). La mancata comunicazione di tali dati entro il 15 novembre 2016 comporterà il disimpegno delle risorse assegnate (art. 2 comma 3) Ciascuna Regione è tenuta ad inviare al Ministero del lavoro entro il 30 giugno 2016 un apposito rapporto annuale elaborato secondo linee guida del MLPS in collaborazione con l’ISFOL (art. 2 comma 4, primo periodo) Sulla base di tali rapporti il MLPS con la collaborazione dell'ISFOL elaborerà il documento di monitoraggio nazionale sul diritto-dovere previsto dall'art. 7 del D. Lgs 76/05. (art. 2 comma 4, terzo periodo) La presentazione dei documenti di monitoraggio è condizione per il trasferimento delle risorse finanziarie alle regioni per gli anni successivi (art. 2 comma 5). decreto direttore generale 417 del 17 dicembre 2015 risorse 2015 diritto dovere e sperimentazione apprendistato iefp