(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Società Cooperativa Sociale “Fenice”
SEDE LEGALE: via Fimia n. 42 – 95128 CATANIA (CT)
Tel: 095/432483 – Fax: 095/7164827; email: [email protected]
sito web: www.coopfenice.com
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ01682
Albo regionale degli enti di servizio
civile
Regione Sicilia
4^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“Contro corrente”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: A - Assistenza
Aree di intervento: 01 Anziani; 06 Disabili.
1
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Contesto territoriale:
L’ambito territoriale di riferimento entro il quale si realizza il progetto è costituito
dal Comune di Catania, nel quale la scrivente cooperativa gestisce i servizi di
assistenza domiciliare in favore di anziani e disabili.
COMUNE DI CATANIA:
Catania, seconda città e secondo porto della Sicilia dopo Palermo, è il principale
mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo, con numerose industrie
alimentari, chimiche (fertilizzanti) e tessili. La provincia, che comprende 58 comuni
in un territorio prevalentemente collinare e montuoso, è dedita all'agricoltura, che
produce agrumi, uva, olive, frutta, ortaggi e cereali.
Oggi Catania conta 293.458 abitanti, di cui 58.033 anziani (Popolazione con più di
65 anni - dati DEMO ISTAT - Anno 2011).
I dati confermano gli studi di settore e l’esistenza della cosiddetta piramide
rovesciata che, negli ultimi anni, ha assunto una forma a salvadanaio con notevoli
strozzature nelle classi giovani, un certo rinpinguamento nelle classi mature ed un
forte incremento delle classi senili.
Gli stessi indici di vecchiaia sono poco al di sotto della media nazionale (143%) e
molto al di sopra di quella regionale (117%).
Catania fa parte del Distretto Socio Sanitario n. 16 costituito dai Comuni di Motta e
Misterbianco, con una popolazione complessiva di 356.466 abitanti.
Catania fa parte del Distretto Socio Sanitario n. 16 costituito dai Comuni di Motta e
Misterbianco, con una popolazione complessiva di 354.806 abitanti.
Tutti gli ambiti più importanti e indispensabili nella vita di un disabile presentano
enormi lacune per la sua vita quotidiana e per la realizzazione di progetti futuri.
Le risorse sanitarie nel territorio comunale a cui afferisce gran parte della
popolazione dell’intera provincia, sono rappresentate da tre grandi poli ospedalieri,
numerose
RSA e servizi territoriali quali consultori familiari, poliambulatorio,
D.S.M., SERT.
Le risorse sociali sono: Centri Diurni per minori-disabili-anziani, Centri Pronta
Accoglienza, Mense sociali, Strutture residenziali per minori-anziani-inabili, Centri
ricreativi e culturali per minori-anziani.
2
La provincia di Catania inoltre presenta una situazione di sottodotazione di strutture
e servizi a favore dei disabili, rispecchiando la situazione generale dell’intera
regione.
Per quanto riguarda la famiglia, nonostante rimanga ancora, in queste zone, un
valore sociale ed affettivo forte e ben radicato, sta via via perdendo il ruolo di
supporto che aveva nel passato. I Servizi sociali dei comuni del distretto n. 16 hanno
fatto emergere la solitudine come problematica principale che investe anziani e
disabili, seguita dall’enorme gap esistente nel rapporto fra bisogni e servizio reso.
Contesto settoriale:
Il contesto settoriale è costituito dalle principali aree di impegno sociale della
cooperativa: anziani e disabili.
Da anni la scrivente cooperativa eroga, in convenzione con il Comune di Catania, il
servizio di assistenza domiciliare, attualmente, rispettivamente per 90 anziani e 15
disabili e, da qualche mese, gestisce anche il servizio di assistenza domiciliare
integrata in favore di n. 4 anziani.
Per quanto riguarda gli anziani assistiti, presentano per lo più patologie cronico –
degenerative ed invalidanti quali Alzheimer, Parkinson, ictus cerebrale, ma anche
malattie cardiovascolari, psichiatriche e neurologiche. Per quanto l’area della
disabilità, per lo più essa è motoria e psico – sensoriale.
L’ente presenta una struttura organizzativa solida che poggia su personale
qualificato e con anni di esperienza nel settore, su un team di esperti impegnati
nelle attività di progettazione sociale e di monitoraggio/valutazione.
Le basi di questa struttura sono radicate anche in collaborazioni e relazioni umane e
professionali con enti locali, del terzo settore e del privato sociale.
L’organico previsto per lo svolgimento dei servizi resi annovera le seguenti figure
professionali:
n. 27 dipendenti:
 n. 1 assistente sociale
 n. 4 ausiliari
 n. 1 autista
 n. 21 OSA
3
Descrizione della rete formale ed informale con cui si collaborerà per realizzare il
progetto:
Per la realizzazione del progetto, come tra l’altro emerge in dettaglio dai protocolli
di collaborazione prodotti nell’allegato n. 5, la cooperativa sarà collaborata
attivamente da:
 Istituto Comprensivo “Federico De Roberto”
 Associazione di volontariato “Come Ginestre”
 Associazione di volontariato “Pantere Verdi”
 Info Group
 ASMA
 tipografia “Zappalà”
 Università Kore di Enna
Le risorse fanno tutte parte della rete che si è costruita negli anni e che si basa su
connessioni di carattere informativo, di condivisione di progettualità e di obblighi
burocratici. Tutti gli enti coinvolti hanno un ruolo attivo nelle diverse articolazioni
del progetto di servizio civile, ma anche in numerose altre progettualità che la
scrivente cooperativa porta avanti nell’ambito della propria mission.
A questi si aggiungono le reti informali con le quali la cooperativa collabora
attivamente:
 Caritas locale;
 famiglie degli utenti.
Queste ultime avranno un ruolo importante nel progetto di servizio civile, in quanto
sosterranno, con il loro impegno attivo, i progetti personalizzati di valorizzazione
delle capacità residue dei loro congiunti ed i piani di assistenza/cura e di
inserimento/reinserimento socio – relazionale.
DESTINATARI DEL PROGETTO:
 n. 90 anziani (attraverso il S.A.D.);
 n. 15 disabili (attraverso il S.A.D.);
 n. 100 anziani/disabili/caregivers (attraverso il servizio di segretariato
sociale);
 n. 10 anziani/disabili (attraverso il potenziamento del S.A.D.);
 n. 4 anziani (attraverso l’A.D.I.);
 n. 30 giovani (attraverso i corsi di formazione al volontariato “I colori di un
4
sogno”);
 n. 100 giovani (attraverso la campagna di sensibilizzazione/promozione del
servizio civile e del volontariato in genere).
BENEFICIARI DEL PROGETTO:
 n. 100 famiglie di anziani;
 n. 15 famiglie di disabili;
 n. 4 enti no profit;
 comunità locale del Comune di Catania;
 ente.
5
7) Obiettivi del progetto:
Di seguito si riportano dati importanti dai quali è possibile rilevare il rapporto tra
beneficiari/destinatari
attualmente
raggiunti
dall’ente
e
beneficiari/destinatari
potenzialmente raggiungibili attraverso il nuovo progetto di servizio civile:
beneficiari/destinatari attuali:
 n. 90 anziani (attraverso il S.A.D.);
 n. 15 disabili (attraverso il S.A.D.);
 n. 4 anziani (attraverso l’A.D.I.)
beneficiari/destinatari potenziali (in aggiunta a quelli già assistiti):
 n. 100 anziani/disabili/caregivers (attraverso il servizio di segretariato sociale);
 n. 30 giovani (attraverso i corsi di formazione al volontariato “I colori di un
sogno”);
 n. 100 giovani (attraverso la campagna di sensibilizzazione/promozione del
servizio civile e del volontariato in genere);
 n. 100 famiglie di anziani;
 n. 15 famiglie di disabili.
Obiettivi generali del progetto:
 Promuovere la cultura dell’accoglienza e del rispetto della diversità;
 Promuovere il miglioramento della qualità della vita delle persone anziane e
disabili;
 Migliorare e incrementare l’offerta dei servizi socio-assistenziali rivolti ad
anziani e disabili;
 Ridurre al minimo l’istituzionalizzazione consentendo al soggetto anziano o
disabile di vivere una vita libera, ma parzialmente protetta;
 Favorire, nei destinatari, una maggiore consapevolezza e tutela dei propri diritti
umani e sociali;
 Promuovere l’asse operativo ricerca – azione come risposta concreta alle sfide
della società moderna;
 Promuovere l’aumento del livello di autodeterminazione degli utenti dei servizi;
 Migliorare la qualità relazionale nei servizi agli anziani ed alla persona
diversamente abile;
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 Incentivare l’esperienza della solidarietà sociale;
 Valorizzare il lavoro di rete con le realtà locali;
 Promuovere la cultura della cittadinanza che coinvolga i volontari/e del Servizio
Civile Nazionale in quanto soggetti appartenenti a un contesto sociale in grado di
compiere azioni fondate sui principi della nostra Costituzione Repubblicana;
 Costruire una cultura del servizio e della partecipazione attiva;
 Attivare un gruppo attivo capace di realizzare e diffondere efficacemente la
suddetta cultura attraverso la costruzione di processi di influenza che consentano
ai vari attori sociali, che compongono il contesto nel quale sarà realizzato il
progetto, di confrontarsi con i contenuti espressi dallo stesso;
 Promuovere modelli operativi d’integrazione tra leggi sociali (es. Legge 104/92 Legge 64/01 Legge 328/00) a vantaggio di particolari categorie della nostra
collettività;
 Contrastare i fenomeni di esclusione e di emarginazione sociale.
Obiettivi specifici:
A) Aumento dei servizi di assistenza, compagnia e socializzazione attraverso le
seguenti attività:
-
Servizi di segretariato sociale;
-
Potenziamento del servizio di assistenza domiciliare in favore di anziani e
disabili;
-
Potenziamento del servizio di disbrigo pratiche in favore di anziani e disabili;
-
Definire programmi personalizzati di potenziamento delle capacità residue e di
empowerment, in favore di anziani e disabili assistiti.
Risultati attesi
Indicatori di risultato
1.1. Raggiungere, attraverso il servizio di
1.1. n. richieste pervenute (scala
segretariato sociale, n. 100
nominale); tipologia della domanda
anziani/disabili.
(scala ordinale), n. interventi mensili
1.2.Rispondere ad almeno il 50% delle
(scala di rapporto).
richieste di disbrigo pratiche
1.2 n. soggetti raggiunti dal servizio
pervenute.
(scala nominale); tipologia della
1.3.Coinvolgere almeno n. 10
domanda (scala ordinale); n. interventi
anziani/disabili assistiti in programmi
mensili; (scala di rapporto).
personalizzati di potenziamento delle
1.4 n. soggetti coinvolti (scala
capacità residue e di empowerment.
nominale); attività proposte con
cadenza mensile agli utenti (scala
nominale); livello di partecipazione
(scala ordinale); percezione del livello
di utilità delle attività, da parte
dell’utente, sulla propria qualità di vita
(scala ordinale); livello di
7
soddisfazione dell’utente (scala
ordinale).
(scala ordinale); livello di
soddisfazione dell’utente (scala
ordinale).
B) Aumento del livello di informazione e di coinvolgimento sui temi che interessano
i settori anziani e disabili, attraverso le seguenti attività:
-
Osservazione, studio e lavoro di ricerca.
-
Incontri di sensibilizzazione nelle scuole.
-
Corso di formazione al volontariato “I colori di un sogno”.
Risultati attesi
1. Raggiungere almeno 100 alunni.
2. Maggiore conoscenza della
qualità di vita di anziani e disabili
nei Comuni di operatività
dell’ente.
3. Coinvolgere almeno 30 giovani in
attività di volontariato e di
cittadinanza attiva.
Indicatori di risultato
1. n. istituti scolastici coinvolti
(scala nominale); n. alunni
raggiunti (scala nominale).
2. n. ricerche concluse (scala
nominale); n. anziani/disabili
raggiunti per l’attività di
ricerca (scala nominale); n.
caregivers raggiunti per
l’attività di ricerca (scala
nominale).
3. n. partecipanti ad ogni corso
(scala nominale); frequenza
alle lezioni teoriche (scala
ordinale); livello di interesse
dichiarato dai partecipanti sui
temi del corso, ex ante ed ex
post (scale ordinale e di
rapporto); n. partecipanti
rimasti presso l’ente come
volontari anche dopo la
conclusione del corso (scala di
rapporto).
C) Contribuire alla creazione di una rete di servizi integrati. Attività:

informatizzazione dei dati relativi ai servizi presenti a livello distrettuale e locale;

gestione in rete dei casi complessi;

promozione di progettualità comuni e condivise;

promozione di momenti di incontro, scambio e confronto.
Risultati attesi
1.1 Raggiungere le diverse realtà
locali e distrettuali impegnati nelle
aree di azione della cooperativa;
1.2 Coinvolgere almeno 3 realtà
sociali contattate in progettualità
condivise;
1.3 Gestire in rete almeno il 40%
dei casi complessi.
Indicatori di efficacia e di efficienza
1.1 n. servizi coinvolti (scala ordinale);
n. servizi coinvolti per comune del
distretto (scala nominale); tipologia dei
servizi coinvolti (scala nominale); risorse
private coinvolte (scala nominale); 8
tipologia del contributo messo a
disposizione (scala nominale).
1.2 n. progettualità condivise (scala
1.2 Coinvolgere almeno 3 realtà
sociali contattate in progettualità
condivise;
1.3 Gestire in rete almeno il 40%
dei casi complessi.
servizi coinvolti (scala nominale); risorse
private coinvolte (scala nominale);
tipologia del contributo messo a
disposizione (scala nominale).
1.2 n. progettualità condivise (scala
nominale); tipologia delle progettualità
condivise (scala nominale.
1.3 n. casi personalizzati gestiti in rete
(scala di rapporto); tipologia casi gestiti
in rete (scala di rapporto); reti
formali/informali coinvolte (scala
nominale).
D) Crescita umana e personale del volontario di servizio civile. Attività:

contenuti psico – pedagogici nella formazione generale e nella formazione
specifica;

laboratori esperenziali e di contatto emozionale nella formazione generale;

simulazioni su ruoli di responsabilità;

role playing su vissuti altri dal proprio;

presentazione e promozione di un modello centrato sulla persona e
sull’autodeterminazione della stessa piuttosto che sulla semplice assistenza, per
favorire l’attenzione sugli aspetti psicologici, sociali, emozionali ed affettivi;

sperimentazione del potere del linguaggio non verbale (il corpo) e paraverbale,
per facilitare i processi di conoscenza globale di sé e comprendere le dinamiche
relazionali frutto di un modello sistemico;

giochi di ruolo e di gruppo: la forza della cittadinanza attiva e dello stare insieme.
Risultati attesi
Indicatori di risultato
1.1 Interiorizzazione da parte di ciascun
1.1 livello di conoscenza ex ante (scala
volontario di servizio civile di
ordinale); livello di conoscenza ex post
almeno l’80% dei contenuti del
(scala di rapporto); livello di crescita
percorso formativo generale e
professionale auspicata/raggiunta (scala di
specifico svolto.
rapporto).
1.2 Coinvolgimento dei volontari di
1.2 utilità percepita delle attività proposte
servizio civile in esperienze di
per favorire l’incontro emotivo con sé e
contatto con proprio mondo interiore
l’altro (scala ordinale); livello di
e con l’altro.
cambiamento di sé percepito (scala
1.3 Aumento in almeno il 50% dei
ordinale).
volontari di servizio civile
1.3 modello di vita dichiarato ex ante
comportamenti di cittadinanza
(scala nominale); modello di vita
attiva.
dichiarato ex post (scala di rapporto);
1.4 Aumento del livello di coscienza
crescita umana dichiarata (scala ordinale);
civica.
volontà di impegnarsi nel sociale (scala
1.5 Percezione del livello di
nominale); livello di coinvolgimento
cambiamento/crescita personale.
rilevato nei rapporti con l’altro (scala
9
ordinale).
1.4 rapporto ex ante ed ex post sul senso
civico del giovane (scala ordinale e di
rapporto).
cambiamento/crescita personale.
rilevato nei rapporti con l’altro (scala
ordinale).
1.4 rapporto ex ante ed ex post sul senso
civico del giovane (scala ordinale e di
rapporto).
1.5 livello di cambiamento/crescita
personale (scala ordinale); segno –
positivo/negativo del cambiamento
ottenuto (scala nominale).
E) Favorire la partecipazione al servizio civile di giovani con minori opportunità.
Attività:

predisposizione di strumenti di selezione dei volontari di servizio civile
funzionali a garantire pari opportunità;

definizione di strumenti di selezione atti a valutare attentamente capacità attuali e
risorse potenziali attraverso le quali il giovane, con una situazione di partenza
sfavorevole, opportunamente stimolato ed accompagnato, potrebbe colmare il gap
iniziale e valorizzare l’esperienza di volontariato in termini di crescita umana;

stabilire la presenza di n. 1 posto in favore di giovani con minori opportunità.
Risultati attesi
1.1 Presenza di almeno un giovane con
minori opportunità.
Indicatori di efficacia e di efficienza
1.1. situazione di partenza del giovane
(scala nominale); livello di autostima ex
ante/livello di autostima ex post (scala di
rapporto);
livello di inserimento auspicato/ottenuto
nelle attività progettuali (scala ordinale);
livello di crescita umana dichiarato (scala
ordinale); livello di crescita umana
rilevato (scala ordinale).
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Obiettivi specifici che ci si prefigge di raggiungere con i Volontari in
Servizio Civile:
-
fare sperimentare/interiorizzare le tre dimensioni della persona: ESSERE,
SAPERE E FARE;
-
fare sperimentare le dinamiche positive dell’incontro con la “diversità”;
-
fare sperimentare la dimensione dell’essere rispetto a quella dell’avere legata
esclusivamente a logiche di guadagno e profitto personale;
-
fare appassionare al sociale, alle sue sfide e all’impegno serio e responsabile a
mettersi in gioco in prima persona con gesti concreti e con una critica costruttiva;
-
fare riflettere sui concetti di giustizia, impegno sociale, solidarietà, partecipazione
responsabile, cittadinanza sociale e dignità della persona;
-
fare interiorizzare e sperimentare i valori della relazione e della condivisione;
-
fare sperimentare l’empatia ed il con – tatto con le emozioni anche forti (dolore,
perdita, sconfitta, scoramento, etc…);
-
fare trovare dentro di sé e negli altri le risorse, la forza ed il coraggio per
affrontare le prove della vita;
-
far aprire nel proprio io finestre di dialogo anche rispetto a chi è molto diverso
per razza, cultura, religione, sesso, opinioni, ecc…
-
fare sperimentare un percorso di crescita personale attraverso la valorizzazione
delle risorse/potenzialità;
-
creare percorsi “protetti” di sperimentazione del mondo del lavoro e delle sue
dinamiche interne ed esterne.
Il progetto è pensato per essere tempo opportuno e luogo di incontro tra le esigenze di
crescita del giovane e le sfide della società attuale.
Nell’era dell’immagine e dell’artificiale, del potere incontrastato dell’avere sull’essere,
del tutto e subito, i segnali inquietanti dello sfruttamento incontrastato delle risorse, della
crescente piaga della povertà e dell’imperare della solitudine, sembrano lasciare ormai
indifferenti, spettatori disincantati e rassegnati di una realtà che va a rotoli. A chi spetta
fare il primo passo? La rinuncia alla dimensione pedagogica comporta una forma di
ammutinamento paradossale: in una nave che procede a vista, senza mappe, ad
ammutinarsi sono i capitani, le guide, chi ha diretto l’imbarcazione verso la deriva.
In queste situazioni, c’è sempre la tentazione di rispondere puntando l’indice lontano da
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sé, individuando in altri doveri e responsabilità. Per chi come noi, da anni, lavora
instancabilmente nel sociale, dentro le facce stanche e sofferenti degli anziani, le stanze
grigie di disabili spenti dalle barriere, non solo architettoniche ma anche culturali,
giocare a “scarica barile” è un lusso sterile che non ci si può permettere. Come
Christoper Lasch, nel suo “La cultura del narcisismo”, riteniamo che “Il vero valore
della saggezza accumulata nel corso della vita sta nel poterla tramandare alle
generazioni future”. E ciò, non solo è necessario ma anche doveroso, soprattutto oggi, in
una società nella quale i giovani sono lacerati, anonimi, divisi, implicati in prestazioni
impersonali, divorati dall’automatismo del consumo che li costringe ad una sorta di
bulimia. I giovani sono lacerati perché costretti ad aprirsi e chiudersi a compartimenti
stagni, entro codici dati, in contesti prestazionali unilaterali ed autoreferenziali. È la
società complessa che costringe, costantemente, ad assumere e dismettere, a seconda dei
casi, la propria identità. Dentro questo quadro si avverte forte un bisogno di sensatezza,
auto – riferimento, di una filosofia capace di incrociare dimensioni della vita, di
penetrare ambiti vitali, di intrecciare sfere dell’esistenza.
“Contro corrente” è l’espressione di un cammino pensato per accompagnare i giovani, ed
anche noi, scalatori di infinito, in un nuovo viaggio alla ricerca di sé che, come dice U.
Galimberti, siamo i primi stranieri di noi stessi, e all’incontro con l’Altro che, talvolta è il
riflesso delle nostre paure, l’immagine severa di ciò che non siamo o di ciò che non
vorremmo mai essere, il grillo parlante della nostra coscienza.
Oggi si vive nell’a – progettualità, in un “qui ed ora” banalizzato e sminuito, sbriciolato
in mille pezzi di carta che raccogliamo a testa bassa, ripiegati su noi stessi, dando le
spalle al resto del mondo. E in questo gioco a fari spenti si perde tanto di sé e degli altri.
A perdersi è tutto un mondo di emozioni, storie, linguaggi, contatti che ci renderebbero
più umani, vicini a noi stessi ed agli altri. A perderci siamo noi, sonnambuli erranti tra le
vie di una notte che sembra non finire mai.
Ma la vita non è una continua sottrazione a risultato zero. Non è un cerchio chiuso o un
cielo scuro. E siamo convinti che chi come noi ha questa consapevolezza abbia il dovere
di trasmetterla agli altri. Dosi massicce di ottimismo contro il disincanto, la crisi, le paure
e il buio. E porte aperte a chi il futuro oltre ad avercelo in tasca deve viverlo nel cuore.
Il progetto di servizio civile sarà, ancora una volta, la terra ferma dei nostri sogni, le
colline delle nostre sfide, il mare dei nostri valori, i sentieri dei nostri obiettivi, il cielo
nel quale le nuvole disegnano i volti e le storie delle persone di cui abbiamo cura. E’ un
tuffo nella realtà quello che vogliamo proporre ai giovani, un viaggio mozzafiato tra i
12
fondali della nostra società e gli abissi costruiti dal silenzio, dal pessimismo,
dall’egoismo e dalla corruzione delle coscienze. Niente barriere, niente film in bianco e
nero, solo realtà vera, fatta di contatto con le persone, di ascolto di storie, di confronto
con l’autorità, la libertà, l’ingiustizia, il senso di impotenza, di sfida con il proprio mondo
e quello della diversità.
Il progetto “Contro corrente” sosterrà la volontà dei giovani di mettersi in gioco, sarà per
loro lo spettro camaleontico della realtà, l’anello di congiunzione di mondi lontani e
diversi, il caleidoscopio di storie e di emozioni, il ponte che congiunge il mare di tante
incertezze e paure alla terra ferma. Oggi ai giovani viene insegnato a camuffare i
sentimenti, vergognarsi delle debolezze, ostentare fiducia, diffidare di tutto e di tutti,
nascondere le emozioni, impegnarsi per essere qualcuno. Noi vogliamo proporre una
filosofia diversa fatta di semplicità, di vite piene di senso e di significato anche se
provate dalla malattia, fermate su una carrozzina, incastrate dentro labirinti di perché,
esasperate da ingiustizie quotidiane e tradite da sacro santi diritti negati. Siamo convinti
che il contatto con chi è più fragile e vive una situazione di bisogno sia la dimensione
pedagogica più efficace per aiutare i giovani a riscoprire il valore di gesti e parole, di
relazioni semplici ed autentiche, ed accendere in loro la volontà per un impegno serio e
responsabile, come volontari e come cittadini, per la propria patria, per il proprio paese.
Centrale in questo contesto educativo e formativo è la figura dell’OLP chiamata a
svolgere una delicata attività di affiancamento continuo, di rinforzo dei successi, di
osservazione/analisi dei comportamenti e delle dinamiche relazionali, di organizzazione
di piccole sessioni formative e di rinforzo costante della motivazione al miglioramento.
Inoltre, la scrivente cooperativa favorirà l’accesso all’esperienza di servizio civile a
giovani a rischio di esclusione sociale e/o in condizioni di disabilità, valorizzando le
differenze piuttosto che resettarle entro distruttivi processi di omologazione. Tale
proposito sarà perseguito con mirate azioni previste al box 18 e, nello specifico,
attraverso l’adozione di un mirato sistema di selezione che al punto 5 dei criteri di
selezione, alla voce “valutazione colloquio”, prevede un’apposita tabella “Minori
opportunità” alla quale poter assegnare un coefficiente numerico massimo di 6 punti.
I volontari di servizio civile saranno attivamente coinvolti nelle diverse fasi in cui si
realizza il progetto:
-
Progettazione e concertazione;
-
Co – programmazione;
13
-
Gestione;
-
Controllo e verifica dei risultati (monitoraggio);
-
Valutazione e riprogrammazione.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Si riportano, di seguito, le attività specifiche che vedranno coinvolti i volontari del
servizio civile e per le quali si rilevano i potenziali destinatari e le peculiari
caratteristiche psico – pedagogiche per le quali sono state pensate, in vista del
perseguimento degli obiettivi specifici:
AMBITO: Servizi di Assistenza Domiciliare anche Integrata in favore di
Anziani/Disabili
ATTIVITA’:
-
Assistenza domiciliare: supporto alle attività di assistenza svolte presso il
domicilio degli anziani e dei disabili seguiti.
I benefici riguardano non solo il numero di anziani che sarà possibile
raggiungere, ma anche la possibilità di offrire una maggiore attenzione,
soprattutto a quegli anziani/disabili più bisognosi, perché in condizioni di
totale non autosufficienza e/o privi di rete di supporto. Considerando che i
momenti di festa sono quelli in cui maggiormente pesano tristezza, nostalgia,
solitudine, si richiede ai volontari di servizio civile la disponibilità a
prestare servizio anche in occasione di qualche festività (connessione con il
box 15).
In questo contesto operativo i giovani volontari del servizio civile potranno
sperimentare di essere importanti per qualcuno, avvertire che il proprio
servizio è un dono prezioso ed una luce fondamentale negli abissi del dolore
e della solitudine di tanti anziani e disabili. Questo rapporto costituirà un
ponte umano e generazionale dal forte contenuto educativo e formativo.
14
-
Disbrigo pratiche: il potenziamento di questo servizio, ad oggi
particolarmente richiesto, consentirà di raggiungere quegli anziani/disabili
anche non utenti della cooperativa, la cui autonomia è intaccata e/o che sono
privi di una rete primaria e secondaria di supporto. Attraverso questo
servizio sarà possibile svolgere attività di ordinaria amministrazione quali
pagamenti, acquisto farmaci e generi di prima necessità. Il servizio proverà a
rispondere ad almeno il 50% delle richieste pervenute e a soddisfare quelle
che pervengono da zone/quartieri periferici. Il confronto con la malattia, la
perdita dell’autonomia e di affetti darà al giovane volontario di servizio
civile un’importante dimensione emotiva e cognitiva nella quale ri –
apprezzare ciò che si è e ciò che si ha, imparare a non dare tutto per
scontato, a cogliere l’importanza dei piccoli gesti e delle parole sincere, ad
esercitare la pazienza e a costruire legami solidi ed autentici.
-
Servizio di socializzazione e potenziamento autonomia: oggi il modello
bio – medico sembra aver spostato l’attenzione da una visione volta a
rispondere alla globalità dei bisogni espressi dalle persone anziane non
autosufficienti e dai disabili, ad una che si limita a fronteggiare i problemi
medico assistenziali creati dalle condizioni di salute all’interno della
famiglia e della società. A questo paradigma il nostro progetto risponde con
un servizio pensato per portare nelle case di anziani e disabili attività e
laboratori tesi a valorizzare e favorire le capacità residue e l’autonomia,
unitamente alla fuoriuscita da situazioni di isolamento e di emarginazione
sociale. Alle attività di pianificazione degli interventi collaborerà, con
personale specializzato, l’Associazione “Come Ginestre” (protocollo
allegato n. 5). In questa micro – attività i giovani del servizio civile saranno
impegnati nella promozione di laboratori personalizzati con attività
occupazionali, scolastiche, di conoscenza/potenziamento dei livelli di
autonomia non intaccati dalla malattia. Obiettivo importante sul quale si
lavorerà insieme è anche quello di favorire la conoscenza del territorio e la
socializzazione. Si punta a coinvolgere almeno 10 anziani/disabili. I giovani
avranno la possibilità di toccare con mano quanta forza, dignità e coraggio
possano esistere in persone duramente provate, in continua sfida con se
stessi e col mondo per guadagnarsi, ogni giorno, un pezzo di vita, attimi di
“normalità”. Ciò che per noi è scontato, per qualcun altro è una vittoria,
15
frutto di una dura partita.
-
Studio e ricerca: conoscere è la base primaria per poter progettare interventi
e servizi realmente rispondenti alle necessità dei destinatari. Convinti di ciò
si vuole coinvolgere i volontari del servizio civile in attività di studio e di
ricerca sulle condizioni sociali delle persone anziane e disabili per rilevare la
globalità dei loro bisogni, i vissuti associati all’esperienza di vita in
condizioni di fragilità e dipendenza, le aspettative nei confronti di servizi ed
operatori. In questo l’ente sarà affiancato da due enti: Infor Group e AMA
(Associazione Malati Alzheimer) i quali metteranno a disposizione del
progetto esperienza, competenza nel settore e risorse umane (allegato
protocollo n. 5). I volontari del servizio civile saranno coinvolti nella
sperimentazione dell’approccio bottom – up, nella scoperta dei metodi e
delle tecniche della ricerca sociale, nella valorizzazione dei vissuti delle
persone, nell’elaborazione dei dati quanti – qualitativi raccolti e nella
previsione e pianificazione partecipata di attività progettuali.
-
Corsi di formazione al volontariato “I colori di un sogno”: promozione
della cultura della cittadinanza attiva, responsabile e della solidarietà sociale,
attraverso due corsi teorico – pratici di complessive 40 ore, in favore di n. 30
soggetti di età compresa tra i 16 ed i 35 anni. All’organizzazione ed alla
realizzazione concreta dei corsi collaborerà l’Associazione “Pantere Verdi”
ed alle attività di promozione e sensibilizzazione l’Istituto Comprensivo “F.
De Roberto” (protocolli allegato n. 5). I volontari di servizio civile saranno
impegnati nelle fasi di organizzazione e promozione dei corsi, nella parte
teorica attraverso la condivisione dell’esperienza personale di servizio
volontario e nella parte pratica come “tutor” dei ragazzi. Quest’ultima
attività è pensata per aiutare i giovani nel processo di sviluppo del senso di
responsabilità e di cura di una persona diversa da sé.
Attività comuni a tutti gli ambiti sono:
-
sensibilizzazione/promozione del servizio civile
-
formazione generale
-
formazione specifica
Si riporta lo schema logico – temporale (diagramma di Gantt) delle
attività sopra descritte:
ATTIVITA’
MESI
16
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12
Accoglienza/conoscenza contesto
operativo
Incontri informativi sul servizio
civile
Formazione generale
Formazione specifica
Assistenza domiciliare anziani e
disabili
Servizio di disbrigo pratiche
Servizio di
autonomizzazione/socializzazione
Studio e ricerca sociale
Corso di formazione al
volontariato “I colori di un
sogno”
ATTIVITA’ LEGATE ALL’OBIETTIVO DELLA PARTECIPAZIONE AL
S.C. DA PARTE DI GIOVANI CON MINORI OPPORTUNITA’:
Considerando la scelta (connessa al box 18) di garantire/tutelare la partecipazione al
servizio civile dei giovani con le seguenti minori opportunità: socio – culturali,
reinserimento post – affido ai servizi sociali e migranti di seconda generazione con
cittadinanza italiana, si ritiene per queste di non prevedere attività specifiche, in
quanto si crede che i percorsi formativi previsti dal servizio civile e il supporto
garantito da O.L.P. e altre risorse impegnate nel progetto (es. tutor), garantiranno il
loro pieno coinvolgimento in tutte le attività previste dal progetto.
Nel caso, invece, di giovani con disabilità (certificata), si prevede il loro inserimento
nelle seguenti attività:
-
supporto logistico – organizzativo nella predisposizione dei piani di lavoro;
-
segretariato sociale;
-
accoglienza richieste per il servizio di disbrigo pratiche;
-
elaborazione materiale per diffusione dei risultati;
-
predisposizione del materiale per le campagne di sensibilizzazione e
pubblicizzazione del servizio civile e dei corsi di formazione al volontariato.
L’attività di monitoraggio, con la proposizione di schede ad hoc, sull’espressione e
la conoscenza di sé, consentirà di tracciare il percorso del volontario con minori
opportunità e di accompagnarlo con preziosi momenti di feedback, di elaborazione e
di progettazione personale.
PIANO DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO
17
Il progetto prevede un articolato impianto programmatico strutturato in fasi
concatenare tra loro, necessarie al raggiungimento degli obiettivi generali e specifici
definiti. Si riportano, in dettaglio, i piani di attuazione e le relative attività previste,
nello svolgimento delle quali ci si avvarrà anche delle risorse umane dipendenti e
volontarie già presenti nelle realtà lavorative della scrivente cooperativa (vedi
approfondimento box 8.3):
 PIANO DI ATTUAZIONE A: PROMOZIONE/SENSIBILIZZAZIONE –
PUBBLICITA’ (preliminare all’avvio del progetto)
-
Realizzazione di locandine e di brochure descrittive del bando e dei principi
del servizio civile;
-
Diffusione delle locandine e delle brochure nei locali pubblici, negli uffici,
nelle organizzazioni no profit e nelle scuole superiori dei Comuni del
Distretto;
-
Diffusione del bando tramite il sito della Cooperativa;
-
Incontro con i giovani di sensibilizzazione e di informazione sul bando di
servizio civile e sugli ambiti di intervento della cooperativa;
-
Attivazione presso la sede legale ed operativa della cooperativa di uno
sportello di informazione sul bando del servizio civile nazionale e di
assistenza alla compilazione dei moduli. Il servizio, realizzato attraverso il
personale amministrativo, sarà attivo tre giorni la settimana per complessive
nove ore.
 PIANO
DI
ATTUAZIONE
B:
GESTIONE
ASPETTI
ORGANIZZATIVO - FUNZIONALI
Si tratta di una fase propedeutica all’implementazione del progetto consistente
nell’esecuzione di diverse attività:
-
riunione tra i soci della cooperativa per definire le modalità di accoglienza e
di inserimento dei volontari di servizio civile negli ambiti lavorativi
dell’ente; percorsi di accompagnamento personalizzati e di gruppo;
costruzione di strumenti di monitoraggio/valutazione dell’esperienza di
servizio civile;
-
riunione generale con il personale dipendente per informarlo sui compiti, le
funzioni e le responsabilità in capo a ciascun volontario di servizio civile;
-
incontri specifici con gli O.L.P., il formatore generale ed il responsabile del
18
monitoraggio;
-
preparazione del materiale amministrativo (schede, registri presenza,
calendari di lavoro, etc…);
-
messa a punto del materiale didattico/formativo per la formazione;
-
predisposizione degli strumenti di cui ci si avvarrà per la formazione.
 PIANO DI ATTUAZIONE C: ACCOGLIENZA – FORMAZIONE
L’intento del periodo di accoglienza è quello di promuovere l’apertura tra O.L.P. e il
volontario creando le premesse per un percorso progettuale solido. Il risultato atteso
dal periodo di accoglienza è l’apertura all’altro, la testimonianza di una stima
reciproca come premessa di solidità del percorso progettuale. Sarà adottata una
comunicazione circolare atta a favorire la conoscenza ed il confronto utilissimi nel
superamento dei momenti critici. Attività:
-
accoglienza dei volontari di servizio civile attraverso un incontro con tutti gli
operatori impegnati nel progetto;
-
accompagnamento dei volontari di servizio civile, da parte del responsabile
dell’ente e degli O.L.P., alla conoscenza dettagliata della struttura
cooperativa, dell’organigramma, dei servizi erogati, dell’utenza, delle
progettualità in cantiere, degli obiettivi e finalità perseguite;
-
precisazione dei diritti, dei compiti e delle responsabilità/doveri in capo a
ciascun volontario di servizio civile;
-
formazione generale e specifica dei volontari;
-
primo
approccio
con
le
metodologie/tecniche
(colloqui,
riunione,
programmazione, equipe) e gli strumenti di lavoro (schede, questionari,
raccoglitori, database);
-
primo approccio programmato ed accompagnato nell’ambito dei contesti
attuativi del progetto;
-
concertazione dei piani di lavoro;
-
feedback sull’impatto all’ingresso.
 PIANO DI ATTUAZIONE D: INIZIO DEL SERVIZIO
Avverrà mediante l’articolazione del progetto in piani di servizio in modo da offrire
ai volontari di servizio civile una base tangibile dell’esperienza che giorno dopo
giorno si sviluppa. Nella consapevolezza che un progetto che si articola per un anno
19
può avere momenti di discontinuità e di impasse, si avrà la gestione quotidiana delle
attività di monitoraggio con i volontari e con tutti gli attori coinvolti nel progetto.
Attività nello specifico:
-
programmazione partecipata e concertata delle attività congiuntamente con
gli attori impegnati nel servizio;
-
mappatura delle risorse del territorio in termini di risorse umane e strutturali;
-
individuazione delle potenziali risorse del pubblico, del privato sociale e del
no profit da coinvolgere nel progetto e nelle progettualità ad esso correlate;
-
messa
a
punto
concertata
delle
modalità
e
degli
strumenti
di
verifica/valutazione dell’esperienza di servizio civile;
-
avvio indipendente di ciascun volontario alle funzioni da svolgere;
-
coinvolgimento
dei
volontari
di
servizio
civile
nelle
riunioni
programmatiche/valutative dei servizi erogati dalla cooperativa e su
eventuali nuove progettualità, stimolando la sfera ideativo/propositiva e
critico/costruttiva;
-
coinvolgimento dei volontari nella dimensione del gruppo di lavoro e
dell’equipe multiprofessionale;
-
feedback/verifica.
 PIANO DI ATTUAZIONE E: VERIFICA/VALUTAZIONE
-
incontri trimestrali tra volontari di servizio civile, O.L.P. e responsabile del
monitoraggio, per fare il punto sul lavoro svolto, su quanto interiorizzato e
su eventuali difficoltà incontrate;
-
relazioni mensili dei volontari di servizio civile;
-
somministrazione di questionari di verifica nel 3° - 6° e 9°- 12° mese;
-
elaborato finale sull’esperienza vissuta, su quanto interiorizzato e sulle
emozioni provate. Spazio anche ai feedback sui quali la cooperativa potrà
riflettere e migliorare, sull’accoglienza ricevuta da ogni volontario, sulla
capacità organizzativo/gestionale dell’ente, sulle capacità dell’ente di
rendere partecipi ed accompagnare ciascun volontario in un percorso
positivo di crescita umana e professionale;
-
elaborazione del materiale relativo all’attività di monitoraggio interno;
-
bilancio di esperienza;
-
certificazione competenze acquisite.
20
 PIANO DI ATTUAZIONE F: DIFFUSIONE DEI RISULTATI
-
Raccolta del materiale prodotto;
-
Elaborazione del materiale tecnico prodotto;
-
Stampa di un report finale sui risultati raggiunti dal progetto rispetto a:
volontari del servizio civile, contesti operativi dell’ente, comunità locale;
-
Creazione di un dvd con foto, video, pensieri ed esperienze dei volontari di
servizio civile e delle figure dell’ente impegnati nel progetto;
-
Stampa dell’opuscolo “Il mondo che vorrei …”;
-
Diffusione del materiale prodotto tramite il sito della cooperativa e
nell’ambito della festa finale;
-
Invio report finale e dvd alla Regione Sicilia.
Dei piani di attuazione su specificati si riporta, di seguito, in dettaglio, il
diagramma di Gantt:
ATTIVITA’
1°
TRIMESTRE
2°
TRIMESTRE
3°
TRIMESTRE
4°
TRIMESTRE
Piano di
attuazione B
Piano di
attuazione C
Piano di
attuazione D
Piano di
attuazione E
Piano di
attuazione F
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Si riportano, di seguito, le risorse umane individuate come necessarie per
l’espletamento delle attività sopraelencate, distinte per numero, qualifica e status
rispetto all’ente, nell’ambito dei singoli settori d’intervento:
AMBITO
ATTIVITA’
N.
QUALIFICA
STATUS
OPERATOR
RISPETT
E/I
O
21
ALL’ENT
E
Gestione
progetto
di
servizio
civile
Assistenza
anziani/disa
Helios
Contatti Ufficio
Nazionale
Servizio Civile e
Regione.
Collante tra
volontari del
servizio civile ed
ente
1
Tutoring
1
Assistente sociale
Dipendente
Assistenza
domiciliare
Disbrigo pratiche
2
Dipendenti
Servizio di
socializzazione e
potenziamento
dell’autonomia
1
Operatori Socio
Assistenziali
Addetti al
segretariato
sociale
Assistente sociale
1
Educatore
professionale
Dipendente
Predisposizione
strumenti di ricerca,
messa a punto di
metodi e tecniche,
strutturazione dei
questionari/interviste,
elaborazione dati.
1
Assistente sociale
Dipendente
1
Sociologo
Consulente
esterno
Promozione
1
Docente
Esterno
al
volontariato
2
Tutors
Volontari
Corso di
formazione “I
colori di un
sogno”
Dipendente
amministrativ
o
1
Operatore
Dipendente
informatico
2
bili
Studio e ricerca
sociale
Assistente
Dipendenti
Dipendente
TOT FIGURE 12
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Si riportano le attività previste per i volontari e strutturate per il raggiungimento
degli obiettivi esplicitati al box 7) definite all’interno di ogni singolo ambito di
intervento:
AMBITI: Assistenza Domiciliare, anche integrata, ad anziani e disabili.
22
N. VOLONTARI DA IMPIEGARE: 8
RUOLO DEL VOLONTARIO DI SERVIZIO CIVILE: supporto/affiancamento agli
operatori, ricerca/valorizzazione risorse locali; programmazione; sondaggi sui livelli
di gradimento dei servizi resi; attività di verifica e riprogrammazione; rilevazione
bisogni e ricerca di soluzioni efficaci.
ATTIVITA’ DA SVOLGERE:
-
servizio di socializzazione/potenziamento autonomia;
attività di programmazione e di progettazione personalizzata (P.A.I. –
P.E.I.);
-
supporto del diversamente abile nel difficile lavoro di valorizzazione del sé,
di ricerca e/o di potenziamento del proprio livello di autostima e di
educazione e, laddove sia possibile, di conquista dell’autonomia personale;
-
ricerca/mappatura/contatti risorse del territorio;
-
-
supporto nel disbrigo pratiche;
attività di promozione/sensibilizzazione del servizio civile nazionale;
-
-
segretariato sociale;
attività di studio e ricerca sociale;
attività di programmazione e progettazione di interventi/servizi risultanti
come necessari dall’attività di ricerca sociale;
-
supporto nelle attività di promozione/sensibilizzazione del Servizio Civile
Nazionale;
-
supporto nella parte pratica dei corsi di formazione al volontariato “I colori
di un sogno”;
-
rilevazione del livello di soddisfacimento dell’utenza rilevabile attraverso la
somministrazione di questionari, human satisfaction, check list.
ATTIVITA’ SPECIFICHE LEGATE ALL’OBIETTIVO DELLA
CRESCITA PERSONALE DEL GIOVANE VOLONTARIO DI
SERVIZIO CIVILE (Allegato n.2)
Data l’importanza ed il valore delle relazioni per la crescita dei giovani, si
prevedono periodici momenti di incontro, di socializzazione dei contenuti e delle
emozioni dell’esperienza di servizio civile, nonché occasioni di cooperazione di
23
partecipazione attiva alle attività d’equipe.
Durante gli incontri ci si avvarrà di una metodologia aperta che sappia parlare lo
stesso linguaggio dei giovani e creare dei ponti con gli aspetti più fragili e complessi
delle loro personalità in via di definizione.
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
8
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
8
12) Numero posti con solo vitto:
0
30
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
6
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
•
disponibilità a missioni con mezzi dell’ente
•
flessibilità oraria (turni mattina/pomeriggio/sera)
•
disponibilità eventuale impegno giorni festivi (le motivazioni sono indicate
al box 8.1)
•
diligenza e riservatezza
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scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia