Foglio trimestrale sul Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro (1879-1967) - Frate Minore Conventuale - Direzione e Redazione: Convento San Francesco - Piazza San Francesco 3 A - 25122 Brescia - Italia Tel. 030.29.26.701 - Fax 030.29.26.780 - Direttore Responsabile: p. GIANFRANCO CATTOZZO - Redazione: p. LUCIO CONDOLO - Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 3 del 1998 Autorizzazione dei Superiori - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 DCB Brescia Anno VII, n. 4, DICEMBRE 2004 - Realizzazione Grafica: Cidiemme/Brescia - Stampa: Grafica Sette/Bagnolo Mella (Bs) Dagli scritti Celeste Bambino, fa’ che ti amiamo quanto tu ci ami. Donaci il tuo amore e ci basta! Accoglici tutti nel tuo cuore e ricolmaci del tuo amore. Vieni a restaurare ciò che di noi è caduto in rovina, perché con il tuo aiuto possiamo vivere in santità. Sii buono con le anime accecate dalle tenebre: fa’ scendere su di loro la fiamma del tuo amore. Dio onnipotente, da’ alle tue creature il dono dell’amore, perché vedano nel Bambino Gesù il tuo Figlio diletto, mandato per la nostra redenzione. (Diario 1960, q96, 43.50.53) Giacomo Bulgaro 1879-1967 4/2004 Natale nel c Sacra Famiglia, Convento S. Francesco, Brescia Negli scritti di fra Giacomo il mistero del Natale è meditato con tonalità tipicamente francescane. Nell’Incarnazione del Signore, il Servo di Dio sente anzitutto l’amore sconfinato che indusse il Verbo Eterno a farsi uomo. Pur di stare con noi, Cristo annientò se stesso fino ad assumere la condizione umana. Questo processo di infinito abbassamento, voluto per amore, dovrebbe commuovere ogni uomo e indurlo a corrispondere a tanta divina benevolenza. Il 27 dicembre del 1965 fra Giacomo così commentò la festa appena celebrata: “Il mio amore - dice Gesù - è tutto per voi, dall’alto son disceso per voi, gioisco a rimanere con voi, il mio cuore è pieno d’amore per voi”. Il Servo di Dio viveva con incanto la realtà dell’amore trinitario che ha ideato l’Incarnazione. Mentre si preparava alla novena di Natale, nel 1964 scrisse: “Il giorno del santo Natale del Signore così dirai a Dio Padre: O Dio onnipotente, fa’ scendere su tutta l’umanità il tuo dolce amore”. Nell’opuscolo delle preghiere composte dal Servo di Dio è registrata, con ripetitiva abbondanza, l’intenzione di fra Giacomo di fare qualcosa perché tutti gli uomini giungano alla conoscenza dell’ amore di Dio. Era convinto che solo questo li avrebbe distolti dal torpore interiore e li avrebbe infiammati d’amore verso il Signore. Pochi giorni prima della morte, ancora una volta fra Giacomo scrisse: “È nato il Signore. Egli ha dato I frati di San Francesco Le augurano la pienezza della pace che il Signore ha portato in terra fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 2 cuore di fra Giacomo al mondo l’Eterno Amore, perché i figli del divin Padre siano tutti pieni d’amore”. Nelle riflessioni di fra Giacomo un’altra insistenza è riservata all’umiltà e alla povertà del Natale. Negli ultimi anni della sua vita, impossibilitato a scendere in chiesa, godeva il piccolo presepio che i frati allestivano nella sua celletta. La vita nascosta, laboriosa e servizievole della Santa Famiglia fu l’ideale della sua esistenza. Nel 1956 aveva scritto: “Sii ritirato nel nascondimento, come Gesù. Fa’ i tuoi doveri nel silenzio e nel nascondimento, per imitare il tuo Signore Gesù”. Nelle feste natalizie dello stesso anno volle ripetere a se stesso: “Il Signore è venuto al mondo per te e tu devi fare tue le sue lezioni: lezioni di povertà, di umiltà, di sottomissione, di amore. Sii amorevole con tutti, sottomesso ai superiori e agli inferiori, sii esatto nei tuoi doveri, dimostra l’amore ai poveri dando loro tutto ciò che puoi dare”. Queste sono solo brevi citazioni di un dialogo ininterrotto che consolidò fra Giacomo nel proposito di rivivere l’esperienza della Santa Famiglia di Nazaret. Con tutto se stesso, cercò di adeguare il suo comportamento alla vita nascosta di Gesù, di Maria e di Giuseppe, convinto che questa fosse la missione della sua esistenza: “Il Signore ha scelto per te questa via, il più profondo nascondimento, perché tu possa imitare il tuo divin Redentore”. Nella nascita di Gesù fra Giacomo contempla infine la riconciliazione avvenuta tra Dio e l’umanità. La scuola teologica francescana nel Natale del Signore evidenzia le nozze tra la natura divina e quella umana. L’uomo fu scacciato dall’Eden quando antepose la sua volontà a quella di Dio, spezzando i vincoli d’amicizia con il suo Signore. Nell’ Incarnazione del Verbo Eterno viene riallacciata questa familiarità con Dio e tutti gli uomini, membra dell’unico corpo che è Cristo, divengono i “figli prediletti”, oggetto della compiacenza divina. Anche per l’umile portinaio del confra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 3 Natività, S. Francesco, Brescia vento di Brescia l'Incarnazione è il definitivo anello di congiunzione tra il cielo e la terra: in Gesù Bambino si riannodano i vincoli tra Dio e gli uomini. Nell’ultimo Natale della sua vita, fra Giacomo commentò: “È nato un bambino pieno d’amore: è il Figlio di Dio. Tutti i cuori e le stelle celesti gli fanno corona, dicendo con gioia: È nato il nostro Creatore. Ecco, arrivano gli angeli con celestiale amore, cantano l’inno al loro divino Signore. L’inferno è sbigottito d’orrore, perché rifugge dall’amore. Avanzano con gioia i cuori miti, protesi in adorazione al divino Signore. Il Padre celeste accoglie l’umana natura, benedicendola. Sia resa lode alla Trinità Santissima, che ha donato all’umanità il più dolce amore. Dio onnipotente ha portato a compimento l’opera sua, facendo della natura umana l’oggetto del suo amore”. Anche in questa pagina fra Giacomo dimostra il volto francescano della sua spiritualità. Natale a S. Francesco, Brescia Lo spirito del Natale Dal diario di fra Giacomo trascriviamo alcuni pensieri che condensano la sua volontà di vivere nell’umiltà e nella povertà del Natale. ● “Ti ho mandato come missionario d’amore, ti ho condotto in un posto solitario. Tu mi dirai: “Che cosa devo fare?”. Sii mite, modesto, nascosto: ecco la tua missione”. ● “Sii nascosto ad ogni umana creatura, pensa solo ad amare il Signore sotto l’obbedienza dei tuoi superiori. In questo annichilamento di te stesso sta la tua vocazione”. ● “Mi trovo in una pienezza di gioia con certi santi, come san Giuseppe, san Francesco... Li amo tutti, ma quelli più umili e più nascosti, questi il mio cuore predilige e mi avvicino a loro con tutta la simpatia. Sento l’attrattiva di questo loro abbassamento, li amo per il loro nascondimento d’amore nel Signore”. Mentre scrive questo, una voce dice a fra Giacomo: “Sta’ tranquillo, anche tu sei partecipe della medesima loro vocazione, anche la tua è come la loro”. fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 4 Cappella dell'Immacolata, S. Francesco, Brescia Nel servizio militare Quando fra Giacomo compì vent’anni, fu convocato per la visita militare che si svolse nell’attuale Distretto Militare di Brescia, in via Callegari. Giacomo, che era allora uno sconosciuto calzolaio, fu rinviato ad una visita successiva perché di costituzione debole. L’anno dopo, il 24 luglio del 1900, dovette ripresentarsi in caserma e fu giudicato di costituzione troppo debole per il servizio militare. Quando poi scoppiò la prima guerra mondiale, fu richiamato alle armi e destinato al servizio della Croce Rossa Italiana in qualità di inserviente. Il 29 settembre 1915 prese servizio tra i soldati feriti che dal fronte venivano trasportati a Brescia. L’ospedale militare sorgeva fuori città, in via degli Infettivi, e accoglieva soldati ustionati dai gas o menomati da amputazioni. Giacomo trascorse tutto il tempo della guerra in questo asilo di disperazione. Poco prima, nel dicembre del 1913, la Madonna aveva cambiato la sua vita e l’aveva ricondotto tra le braccia del Buon Pastore, come la pecorella smarrita del vangelo. Giacomo visse quegli anni con il fervore del convertito. Nella sua autobiografia, narrata in terza persona, egli confida: “Il tempo più orrido che l’uomo abbia potuto sognare è certamente quello della conflagrazione delle Nazioni, ossia la guerra mondiale. Questo tempo così orrido, grigio e oscuro, faceva inorridire. La pecorella smarrita veniva trasportata dal celeste Pastore su di un altissimo monte, il monte della Carità. La pecorella si trovava sul monte, collocatavi dal suo divino celeste Pastore. Soccorreva i suoi simili che, scampati al flagello, trovavano rifugio sul monte e ricevevano soccorsi. Ed ella, con tutta dolcezza e sollecitudine, prodigava ai suoi simili quanto le veniva dato. Si dava tutto a tutti, senza badare a se stessa. Passava le notti accanto agli Giacomo n.di 4 - giorno DICEMBRE li 2004 -4 agonizzanti, raccomandandoli al fra Signore; ser- Don Ettore con padre Lucio viva minutamente nei loro bisogni e seppelliva i morti, compiendo così le opere di misericordia. Ogni sera raccoglieva quelli in via di guarigione in un piccolo oratorio nel quale c’era il Santissimo. Si ringraziava insieme Dio e la Madonna, con la recita del santo Rosario. Ma alla fine anche la pecorella si ammalò. Il morbo contagioso s’impossessò di lei e la povera pecorella veniva trasportata nel Lazzaretto, fuori della città antica. La pecorella ricuperò la salute e vedendosi perfettamente guarita, proruppe in un inno di lode al suo Sommo Signore: “O mio Signore, adesso che sono guarita, che cosa farò? Come ringraziarti per gli innumerevoli benefici che mi hai elargito? Tu hai preservato me, che da solo potrei essere stato la causa di tanto male! Prostrato nell’abisso del mio nulla, o mio Signore, ti chiedo umilmente perdono dei miei gravissimi peccati. Ma la tua misericordia è molto più grande del male che ho fatto”. Alzai timidamente gli occhi bagnati di lacrime e mi sentii divinamente stretto al suo divin seno. In quell’istante fui rapito e mi trovai tra cielo e terra. I miei sguardi si estendevano su tutto l’universo e vidi che dalla faccia della terra salivano in alto tutte le maledizioni che gli uomini rivolgevano al Sommo Dio. Inorridito a tale spettacolo, allargavo le braccia per impedire che le maledizioni salissero in alto. Ed ebbi la sua dilezione. Il cielo era sempre sereno per me, anche quando era nuvoloso”. Giacomo concluse il servizio militare con l’acquisizione d’una vocazione: impedire in qualche modo che dall’umanità venisse riversato veleno su Dio. Aveva 39 anni: con questa visione si stava precisando la sua missione. a sinistra: Il Vescovo di Brescia nella festa dell'Immacolata a destra: Il Sindaco di Brescia accende i ceri votivi - sotto: Il Vescovo Sanguineti, il Sindaco Corsini e il Presidente della Provincia Cavalli fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 5 Nella vita di fra Giacomo Don Ettore Capitanio Il 19 ottobre scorso è morto don Ettore Capitanio, parroco emerito di Corticelle Pieve, il paese natale di fra Giacomo. Don Ettore era nato a Lovere (Bg) nel 1912 e fu ordinato sacerdote a Brescia nel 1935. Dal 1936 al 1942 servì la parrocchia di Iseo, poi quella di Bossico. Nel 1957 fu nominato parroco di Corticelle Pieve, dove rimase fino al 1983. Passò infine alla cura pastorale della piccola comunità di San Vigilio di Rogno, che dovette abbandonare per malattia nel 1999. Ebbe numerosi ed amichevoli contatti con fra Giacomo, che conobbe nel 1933 quando, studente nel seminario diocesano, frequentava il convento di San Francesco per incontrare alcuni suoi compagni di scuola. Il giovane chierico era impressionato dalla serenità, dalla pietà e carità del portinaio del convento, che era appunto fra Giacomo. Quando poi don Ettore divenne parroco di Corticelle Pieve, cominciò a visitare regolarmente il Servo di Dio, che lo accoglieva sempre con grande gioia esclamando: “È arrivato il mio parroco!”. Negli ultimi anni di vita di fra Giacomo, quando gli acciacchi non gli permisero più di scendere in portineria, don Ettore saliva nella sua celletta e i due restavano a lungo in lieta compagnia. Don Ettore lo aggiornava sui programmi della parrocchia e gli elencava i malati. In quelle conversazioni il buon parroco maturò la convinzione della santità di fra Giacomo. Nella deposizione al processo canonico, don Ettore testimoniò di aver desiderato di seppellire il Servo di Dio nel santuario della Madonna di Corticelle Pieve e di averne parlato anche con fra Giacomo. Nel 1979 presentò ai frati del convento di Brescia la richiesta di trasferire i resti mortali del Servo di Dio dal cimitero cittadino alla sua chiesa parrocchiale. Evidentemente i frati risposero che, in caso di traslazione del corpo di fra Giacomo, questi sarebbe stato inumato nella chiesa francescana nella quale era santamente vissuto. Dopo 26 anni di servizio pastorale a Corticelle Pieve, stimato e amato da tutti, don Ettore salì a San Vigilio di Rogno, paesello di montagna abitato da 26 famiglie. Quando potè dotare la chiesetta di cinque nuove campane, in una di esse volle fissare nel bronzo anche il nome di fra Giacomo. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Brescia, nella casa che accoglie i sacerdoti anziani e malati. Nelle nostre visite, parlava sempre volentieri di fra Giacomo, del suo sorriso, delle sue genuflessioni prolungate ed edificanti. “Sembrava un san Francesco”, ci diceva, indicandoci il quadretto del Servo di Dio che teneva in camera. Carico di meriti, morì a 92 anni. Dal nostro Santuario ● Agli inizi di novembre, la signora G.M. avvertì un dolore alla spina dorsale. Dapprima era un malore leggero, ma poi divenne acuto e bruciante. Non riusciva a lenirlo. Venne alla tomba di fra Giacomo per chiedere aiuto e gli promise che avrebbe visitato la chiesa ogni mattina, per un mese intero, se le fosse passato quel male doloroso. Così avvenne: il male sparì immediatamente e in un paio di giorni si risolse anche un dolorino che perdurava alla spina dorsale. Il foglio settimanale “La Domenica” Diffuso in tante parrocchie italiane, il 7 novembre scorso ha pubblicato un breve profilo di fra Giacomo. Sono bastate quelle poche righe per far giungere in convento numerose richieste di informazioni sulla figura del Servo di Dio. Ben volentieri abbiamo spedito schede e opuscoli su fra Giacomo, lieti di poter far conoscere a nuovi amici il “poverello” di Brescia. Le preghiere di fra Giacomo A meno di un anno dalla pubblicazione dell’opuscolo “In preghiera con fra Giacomo”, è stato necessario provvedere alla ristampa del volumetto. L’opera, curata da p. Lucio, raccoglie 88 preghiere scritte dal Servo di Dio. Può essere richiesta al nostro convento. Il calendario francescano Celebra la festa di Tutti i Santi francescani ogni 29 novembre, anniversario dell’approvazione della regola di san Francesco da parte di Papa Onorio. In quel giorno una decina di terziari francescani hanno emesso la loro professione di vita evangelica, entrando così a far parte della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare del nostro convento. La fraternità, costituita da 130 professi, è guidata dall’assistente spirituale p. Annibale Marini. Nella stessa liturgia 4 giovani hanno pronunciato la promessa della Gioventù Francescana, il movimento giovanile che si ispira agli ideali di san Francesco e che, animato da p. Giancarlo Paris, riunisce una trentina di giovani. Nel giorno dell’Immacolata È stato rinnovato l’atto di affidamen- Missione cattolica di Fergana, Uzbekistan Convento francescano di S. Pietroburgo - Russia to a Maria della città di Brescia. Dal 1522 il rito si svolge nel nostro santuario, con la partecipazione del vescovo, del sindaco, delle autorità e di una folla di fedeli. La predicazione dei francescani e la loro devozione alla Madonna, ereditata dagli esempi e dagli scritti di san Francesco, hanno dato origine a questa tradizione che, pur secolare, è ancora molto seguita. A nome della città, il sindaco offre a Maria due ceri votivi; a nome della Madonna, il vescovo benedice la città e dona ai presenti una rosa bianca, segno di predilezione della Beata Vergine Maria. ● Suor G.F. con commozione ha portato a fra Giacomo la foto del pronipote D., un sorridente bimbo di un anno. Quando la nipote della suora seppe d’essere incinta, ne rimase felicissima. Nella prima ecografia tutto parve in ordine, ma nelle successive aumentarono le preoccupazioni. La ginecologa rilevava una macchia troppo estesa sulla testa del bimbo Pro missioni Nelle feste natalizie i frati di San Francesco sono soliti inviare un biglietto di ringraziamento ai benefattori delle missioni francescane. Circa 500 bresciani sostengono mensilmente le cinque missioni che sono state affidate alle cure della nostra comunità, in Argentina, Brasile, Ghana, Russia e Uzbekistan. Con il loro contributo, i benefattori consentono ai nostri confratelli missionari di dare pane e formazione a più di 500 bambini e ragazzi in gravi difficoltà. Anche da questo foglio rinnoviamo la riconoscenza a chi sostiene le missioni. Viveri per i poveri di Buenos Aires, Argentina fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 6 Riconoscenti al Signore e pronosticava la nascita di un portatore di handicap. I genitori si rivolsero allora ad uno specialista di Milano, che confermò l’esattezza della lettura fatta dalla ginecologa. Tristezza e tanti interrogativi si abbatterono su quella famiglia. La suora allora cominciò a pregare fortemente fra Giacomo e invitò la nipote a fare altrettanto. Ogni domenica suor G. passava il pomeriggio nella cappella che accoglie la tomba del Servo di Dio. Insistette con la nipote perché continuasse la gestazione, convinta che il Signore avrebbe esaudito l’intercessione del Servo di Dio. L’ultima ecografia segnalò ancor più distintamente la macchia sulla testa. Poi, il 10 ottobre del 2003, nacque D., bello, sano, normale. Tutti i parenti lì presenti scoppiarono in un pianto liberatorio. Ora il bambino comincia a muovere i primi passi, pieno di vivacità. Ha due grandi occhi intelligenti ed un sorri- so angelico. Suor G. ringrazia il Signore e fra Giacomo. ● Un’anziana signora, C.C., è solita venire nel nostro santuario ogni mattina per la messa e ogni sera alla preghiera del rosario. Abita a poche centinaia di metri dalla chiesa ed entrando sosta sempre accanto alla tomba di fra Giacomo. L’anno scorso si accorse che le diventava sempre più difficile raggiungere la chiesa, a causa di forti dolori alle gambe, indebolite da una serie di interventi chirurgici subiti in passato. Un giorno, addolorata, ne parlò con fra Giacomo e gli domandò la grazia di poter continuare a pregare in chiesa. Da quel momento non sentì più i dolori. Ogni giorno visita fra Giacomo, lieta di poterlo incontrare in casa sua. ● La signora F.M. ringrazia fra Giacomo perché il figlio ha trovato lavoro. Da tan- to tempo il giovane era alla ricerca di una occupazione. L’alternarsi di speranze e delusioni l’avevano reso nervoso ed aggressivo, in famiglia e con gli amici. La mamma l’aveva infine portato sulla tomba di fra Giacomo: insieme avevano pregato e un frate li aveva benedetti. Dopo qualche settimana il giovane fu assunto da una piccola azienda, nella quale si trova bene. ● Le preghiere di fra Giacomo hanno raggiunto il cuore di T.S. La moglie, signora C., ha raccomandato lungamente al Servo di Dio la fede del marito, che da anni non si accostava ai sacramenti. In occasione della commemorazione di Tutti i Defunti, con sorpresa dei famigliari, il signore domandò d’essere accompagnato in chiesa. Pregò a lungo e si confessò. Da allora ogni domenica partecipa alla Messa e alla comunione e, in casa, recita il rosario con la moglie. L'intercessione di fra Giacomo fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 7 Dal registro dei fedeli Accanto alla tomba di fra Giacomo, un registro accoglie le preghiere e la riconoscenza di tanti fedeli ● Grazie, fra Giacomo, per avermi fatto incontrare chi mi ha riavvicinato al Signore. Aiutami a condividere con lui un progetto di amore. ● Caro fra Giacomo, grazie dal profondo del nostro cuore. Finalmente, dopo tanti anni di attesa, a maggio saremo genitori. Una gioia immensa abita la nostra casa. Continueremo a ringraziarti e a pregarti. I miracoli avvengono davvero! Grazie. ● Ti raccomando le mie due care amiche che si trovano in gravissime difficoltà, l’una per un trauma cranico, l’altra per un tumore. Prega per noi. ● Caro fra Giacomo, ti domando di intercedere presso Dio la grazia della mia guarigione e quella dell’aumento dell’amore verso il Signore. Grazie. ● Santo frate, sento forte la tua mano accanto a me. Segui il cammino della mia conversione, non lasciarmi mai. ● Aiutami, fra Giacomo, ad essere più serena nel portare la mia croce. Grazie. ● Fra Giacomo, prega perché nella nostra famiglia regni l’amore, la pace, la santità delle anime e dei corpi. ● Caro fra Giacomo, grazie perché sento sempre più forte la tua presenza accanto a me. Aiutami a superare le difficoltà in cui mi trovo, aiutami a riparare gli errori fatti, causati dall’entusiasmo, dalla fame di successo, dall’oblio del timore di Dio. Sono pentito e ricorro alla tua intercessione. Grazie, “agnellino” buono, buono. ● Caro fra Giacomo, mi rivolgo a te con il cuore in mano. Tu, che fosti tanto umile e buono, bussa al cuore della Madonna, domanda per me la grazia di guarire e le grazie necessarie ai miei cari. ● Caro fra Giacomo, ti affido mio fratello in questo momento di grande prova. Intercedi per lui presso la Vergine Immacolata, che si è chinata sulla tua povertà, affinché gli doni sollievo nel corpo e nello spirito. Ti sento vicino. ● Sto di nuovo preparandomi a subire un altro intervento chirurgico. Mi dà forza, caro fra Giacomo, sentirti vicino. Grazie. ● Caro Fra Giacomo, ti affido mio nipote che verrà battezzato domenica prossima. Prega per i suoi genitori, perché sappiano educarlo secondo gli insegnamenti della Chiesa, con l’esempio e con la preghiera. Per la vostra corrispondenza con noi, scrivete a: fra Giacomo - Convento San Francesco Piazza San Francesco 3/A 25122 BRESCIA - Italia tel. 030.29.26.701 - fax 030.29.26.780 CHIESA SAN FRANCESCO - BRESCIA ORARI DI APERTURA giorni feriali: 6,30-11,30; 15,00-19,30 giorni festivi: 7,30-12,30; 15,30-19,30 SANTE MESSE feriali: ore 7 - 9 - 10 - 18,30 festive: 8 - 9,30 - 10,30 - 11,30 - 18.30 Negli orari di apertura è sempre disponibile un confessore Per raggiungere il santuario: dall’autostrada seguire le indicazioni per il Centro storico della città dalla stazione ferroviaria in pochi minuti a piedi Anniversari di fra Giacomo Negli ultimi giorni di gennaio si commemorano gli anniversari di nascita (29 gennaio) e di morte (27 gennaio) del Servo di Dio. Proponiamo: lunedì 24 gennaio, ore 20,30 nella chiesa San Francesco, preghiera con fra Giacomo nello spirito di Assisi, per la pace dei cuori venerdì 28 gennaio nel pomeriggio, pellegrinaggio in pullman a Corticelle Pieve, paese natale del Servo di Dio. Alle ore 16, santa messa nella chiesa parrocchiale domenica 30 gennaio ore 17.30, transito di fra Giacomo ore 18.30, santa Messa solenne CCP n. 15515257, intestato a: Istituto Lombardo delle Missioni Estere dei Frati Minori Conventuali P.ta San Francesco d’Assisi 3/A 25122 BRESCIA In INTERNET il nostro indirizzo è: www.fragiacomo.net e-mail: [email protected] Il foglio trimestrale “fra Giacomo” Ringraziamo di cuore chi ci aiuta nella promozione della causa di canonizzazione del Servo di Dio. Ad ogni numero del foglio “fra Giacomo” accludiamo il bollettino del conto corrente postale, non per sollecitare offerte, ma per praticità dei nostri lettori e su loro suggerimento. Caro amico, a norma della Legge 675/96, Le comunichiamo che il suo nominativo è stato inserito nella banca dati di DICEMBRE 2004 del bollettino “fra Giacomo”, che li tratterà per i propri fini promozionali. I dati potranno essere elaborati anche da terzi. Lei avrà diritto gratuitamente a verificare, modificare o cancellare i suoi dati, facendone richiesta a noi. viene inviato gratuitamente a chi ne fa richiesta. Ci informi ● se Le spediamo il foglio con l’indirizzo non esatto ● se preferisce non riceverlo più ● se è venuta a mancare la persona alla quale è indirizzato Ogni 27 del mese alle ore 18.30 nel nostro santuario viene celebrata la santa Messa secondo le intenzioni di quanti si raccomandano alla preghiera del Servo di Dio