Foglio trimestrale sul Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro (1879-1967) - Frate Minore Conventuale - Direzione e Redazione: Convento San Francesco - Piazza San Francesco 3 A - 25122 Brescia - Italia
Tel. 030.29.26.701 - Fax 030.29.26.780 - Direttore Responsabile: p. GIANFRANCO CATTOZZO - Redazione: p. LUCIO CONDOLO - Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 3 del 1998
Autorizzazione dei Superiori - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 DCB Brescia
Anno VII, n. 4, DICEMBRE 2004 - Realizzazione Grafica: Cidiemme/Brescia - Stampa: Grafica Sette/Bagnolo Mella (Bs)
Dagli scritti
Celeste Bambino,
fa’ che ti amiamo
quanto tu ci ami.
Donaci il tuo amore
e ci basta!
Accoglici tutti
nel tuo cuore
e ricolmaci
del tuo amore.
Vieni a restaurare
ciò che di noi
è caduto in rovina,
perché con il tuo aiuto
possiamo vivere
in santità.
Sii buono con le anime
accecate dalle tenebre:
fa’ scendere su di loro
la fiamma del tuo amore.
Dio onnipotente,
da’ alle tue creature
il dono dell’amore,
perché vedano
nel Bambino Gesù
il tuo Figlio diletto,
mandato per la nostra
redenzione.
(Diario 1960, q96, 43.50.53)
Giacomo Bulgaro 1879-1967
4/2004
Natale nel c
Sacra Famiglia,
Convento S. Francesco,
Brescia
Negli scritti di fra Giacomo il mistero del Natale è meditato con tonalità tipicamente francescane.
Nell’Incarnazione del Signore, il Servo di Dio sente
anzitutto l’amore sconfinato che indusse il Verbo Eterno
a farsi uomo. Pur di stare con noi, Cristo annientò se
stesso fino ad assumere la condizione umana. Questo
processo di infinito abbassamento, voluto per amore,
dovrebbe commuovere ogni uomo e indurlo a corrispondere a tanta divina benevolenza.
Il 27 dicembre del 1965 fra Giacomo così commentò la
festa appena celebrata: “Il mio amore - dice Gesù - è
tutto per voi, dall’alto son disceso per voi, gioisco a rimanere con voi, il mio cuore è pieno d’amore per voi”.
Il Servo di Dio viveva con incanto la realtà dell’amore
trinitario che ha ideato l’Incarnazione.
Mentre si preparava alla novena di Natale, nel 1964
scrisse: “Il giorno del santo Natale del Signore così dirai
a Dio Padre: O Dio onnipotente, fa’ scendere su tutta
l’umanità il tuo dolce amore”.
Nell’opuscolo delle preghiere composte dal Servo di
Dio è registrata, con ripetitiva abbondanza, l’intenzione di fra Giacomo di fare qualcosa perché tutti gli uomini giungano alla conoscenza dell’ amore di Dio. Era
convinto che solo questo li avrebbe distolti dal torpore
interiore e li avrebbe infiammati d’amore verso il Signore. Pochi giorni prima della morte, ancora una volta fra Giacomo scrisse: “È nato il Signore. Egli ha dato
I frati di San Francesco
Le augurano la pienezza della pace che il Signore ha portato in terra
fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 2
cuore di fra Giacomo
al mondo l’Eterno Amore, perché i
figli del divin Padre siano tutti pieni d’amore”.
Nelle riflessioni di fra Giacomo
un’altra insistenza è riservata all’umiltà e alla povertà del Natale.
Negli ultimi anni della sua vita, impossibilitato a scendere in chiesa,
godeva il piccolo presepio che i frati
allestivano nella sua celletta. La vita nascosta, laboriosa e servizievole
della Santa Famiglia fu l’ideale della
sua esistenza. Nel 1956 aveva scritto: “Sii ritirato nel nascondimento,
come Gesù.
Fa’ i tuoi doveri nel silenzio e nel
nascondimento, per imitare il tuo
Signore Gesù”. Nelle feste natalizie dello stesso anno volle ripetere a se stesso: “Il Signore è venuto
al mondo per te e tu devi fare tue
le sue lezioni: lezioni di povertà, di
umiltà, di sottomissione, di amore.
Sii amorevole con tutti, sottomesso
ai superiori e agli inferiori, sii esatto nei tuoi doveri, dimostra l’amore
ai poveri dando loro tutto ciò che
puoi dare”.
Queste sono solo brevi citazioni di
un dialogo ininterrotto che consolidò
fra Giacomo nel proposito di rivivere
l’esperienza della Santa Famiglia di
Nazaret. Con tutto se stesso, cercò
di adeguare il suo comportamento
alla vita nascosta di Gesù, di Maria
e di Giuseppe, convinto che questa fosse la missione della sua esistenza: “Il Signore ha scelto per te
questa via, il più profondo nascondimento, perché tu possa imitare il
tuo divin Redentore”.
Nella nascita di Gesù fra Giacomo contempla infine la riconciliazione avvenuta tra Dio e l’umanità. La
scuola teologica francescana nel Natale del Signore evidenzia le nozze
tra la natura divina e quella umana.
L’uomo fu scacciato dall’Eden quando antepose la sua volontà a quella
di Dio, spezzando i vincoli d’amicizia con il suo Signore. Nell’ Incarnazione del Verbo Eterno viene riallacciata questa familiarità con Dio e
tutti gli uomini, membra dell’unico
corpo che è Cristo, divengono i “figli prediletti”, oggetto della compiacenza divina.
Anche per l’umile portinaio del confra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 3
Natività, S. Francesco, Brescia
vento di Brescia l'Incarnazione è il
definitivo anello di congiunzione tra
il cielo e la terra: in Gesù Bambino
si riannodano i vincoli tra Dio e gli
uomini. Nell’ultimo Natale della sua
vita, fra Giacomo commentò: “È nato un bambino pieno d’amore: è il
Figlio di Dio. Tutti i cuori e le stelle
celesti gli fanno corona, dicendo con
gioia: È nato il nostro Creatore. Ecco, arrivano gli angeli con celestiale
amore, cantano l’inno al loro divino
Signore. L’inferno è sbigottito d’orrore, perché rifugge dall’amore.
Avanzano con gioia i cuori miti,
protesi in adorazione al divino Signore.
Il Padre celeste accoglie l’umana natura, benedicendola.
Sia resa lode alla Trinità Santissima,
che ha donato all’umanità il più dolce amore. Dio onnipotente ha portato a compimento l’opera sua, facendo della natura umana l’oggetto
del suo amore”.
Anche in questa pagina fra Giacomo
dimostra il volto francescano della
sua spiritualità.
Natale a S. Francesco, Brescia
Lo spirito del Natale
Dal diario di fra Giacomo trascriviamo alcuni
pensieri che condensano la sua volontà di vivere
nell’umiltà e nella povertà del Natale.
● “Ti ho mandato come missionario d’amore, ti
ho condotto in un posto solitario. Tu mi dirai:
“Che cosa devo fare?”. Sii mite, modesto, nascosto: ecco la tua missione”.
● “Sii nascosto ad ogni umana creatura, pensa
solo ad amare il Signore sotto l’obbedienza dei
tuoi superiori. In questo annichilamento di te
stesso sta la tua vocazione”.
● “Mi trovo in una pienezza di gioia con certi santi, come san Giuseppe, san Francesco...
Li amo tutti, ma quelli più umili e più nascosti, questi il mio cuore predilige e mi avvicino
a loro con tutta la simpatia. Sento l’attrattiva
di questo loro abbassamento, li amo per il loro
nascondimento d’amore nel Signore”.
Mentre scrive questo, una voce dice a fra Giacomo: “Sta’ tranquillo, anche tu sei partecipe
della medesima loro vocazione, anche la tua è
come la loro”.
fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 4
Cappella
dell'Immacolata,
S. Francesco,
Brescia
Nel servizio
militare
Quando fra Giacomo compì vent’anni, fu convocato per la
visita militare che si svolse nell’attuale Distretto Militare di
Brescia, in via Callegari. Giacomo, che era allora uno sconosciuto calzolaio, fu rinviato ad una visita successiva perché
di costituzione debole. L’anno dopo, il 24 luglio del 1900, dovette ripresentarsi in caserma e fu giudicato di costituzione
troppo debole per il servizio militare. Quando poi scoppiò la
prima guerra mondiale, fu richiamato alle armi e destinato
al servizio della Croce Rossa Italiana in qualità di inserviente. Il 29 settembre 1915 prese servizio tra i soldati feriti che
dal fronte venivano trasportati a Brescia. L’ospedale militare
sorgeva fuori città, in via degli Infettivi, e accoglieva soldati
ustionati dai gas o menomati da amputazioni. Giacomo trascorse tutto il tempo della guerra in questo asilo di disperazione. Poco prima, nel dicembre del 1913, la Madonna aveva cambiato la sua vita e l’aveva ricondotto tra le braccia
del Buon Pastore, come la pecorella smarrita del vangelo.
Giacomo visse quegli anni con il fervore del convertito. Nella sua autobiografia, narrata in terza persona, egli confida:
“Il tempo più orrido che l’uomo abbia potuto sognare è certamente quello della conflagrazione delle Nazioni, ossia la
guerra mondiale. Questo tempo così orrido, grigio e oscuro, faceva inorridire. La pecorella smarrita veniva trasportata dal celeste Pastore su di un altissimo monte, il monte
della Carità. La pecorella si trovava sul monte, collocatavi
dal suo divino celeste Pastore. Soccorreva i suoi simili che,
scampati al flagello, trovavano rifugio sul monte e ricevevano soccorsi. Ed ella, con tutta dolcezza e sollecitudine, prodigava ai suoi simili quanto le veniva dato. Si dava tutto a
tutti, senza badare a se stessa. Passava le notti accanto agli
Giacomo n.di
4 - giorno
DICEMBRE li
2004
-4
agonizzanti, raccomandandoli al fra
Signore;
ser-
Don Ettore
con padre Lucio
viva minutamente nei loro bisogni e seppelliva i morti,
compiendo così le opere di misericordia. Ogni sera raccoglieva quelli in via di guarigione in un piccolo oratorio
nel quale c’era il Santissimo. Si ringraziava insieme Dio
e la Madonna, con la recita del santo Rosario.
Ma alla fine anche la pecorella si ammalò. Il morbo contagioso s’impossessò di lei e la povera pecorella veniva trasportata nel Lazzaretto, fuori della città antica. La
pecorella ricuperò la salute e vedendosi perfettamente
guarita, proruppe in un inno di lode al suo Sommo Signore: “O mio Signore, adesso che sono guarita, che cosa
farò? Come ringraziarti per gli innumerevoli benefici che
mi hai elargito? Tu hai preservato me, che da solo potrei
essere stato la causa di tanto male! Prostrato nell’abisso
del mio nulla, o mio Signore, ti chiedo umilmente perdono dei miei gravissimi peccati. Ma la tua misericordia
è molto più grande del male che ho fatto”. Alzai timidamente gli occhi bagnati di lacrime e mi sentii divinamente
stretto al suo divin seno. In quell’istante fui rapito e mi
trovai tra cielo e terra. I miei sguardi si estendevano su
tutto l’universo e vidi che dalla faccia della terra salivano in alto tutte le maledizioni che gli uomini rivolgevano
al Sommo Dio. Inorridito a tale spettacolo, allargavo le
braccia per impedire che le maledizioni salissero in alto.
Ed ebbi la sua dilezione. Il cielo era sempre sereno per
me, anche quando era nuvoloso”. Giacomo concluse il
servizio militare con l’acquisizione d’una vocazione: impedire in qualche modo che dall’umanità venisse riversato veleno su Dio. Aveva 39 anni: con questa visione
si stava precisando la sua missione.
a sinistra: Il Vescovo di Brescia nella festa dell'Immacolata
a destra: Il Sindaco di Brescia accende i ceri votivi - sotto: Il Vescovo Sanguineti,
il Sindaco Corsini e il Presidente della Provincia Cavalli
fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 5
Nella vita di
fra Giacomo
Don Ettore
Capitanio
Il 19 ottobre scorso è morto don Ettore Capitanio, parroco
emerito di Corticelle Pieve, il paese natale di fra Giacomo.
Don Ettore era nato a Lovere (Bg) nel 1912 e fu ordinato
sacerdote a Brescia nel 1935. Dal 1936 al 1942 servì la parrocchia di Iseo, poi quella di Bossico. Nel 1957 fu nominato
parroco di Corticelle Pieve, dove rimase fino al 1983. Passò infine alla cura pastorale della piccola comunità di San
Vigilio di Rogno, che dovette abbandonare per malattia nel
1999. Ebbe numerosi ed amichevoli contatti con fra Giacomo, che conobbe nel 1933 quando, studente nel seminario
diocesano, frequentava il convento di San Francesco per
incontrare alcuni suoi compagni di scuola. Il giovane chierico era impressionato dalla serenità, dalla pietà e carità
del portinaio del convento, che era appunto fra Giacomo.
Quando poi don Ettore divenne parroco di Corticelle Pieve,
cominciò a visitare regolarmente il Servo di Dio, che lo accoglieva sempre con grande gioia esclamando: “È arrivato il mio parroco!”. Negli ultimi anni di vita di fra Giacomo,
quando gli acciacchi non gli permisero più di scendere in
portineria, don Ettore saliva nella sua celletta e i due restavano a lungo in lieta compagnia. Don Ettore lo aggiornava
sui programmi della parrocchia e gli elencava i malati. In
quelle conversazioni il buon parroco maturò la convinzione
della santità di fra Giacomo. Nella deposizione al processo
canonico, don Ettore testimoniò di aver desiderato di seppellire il Servo di Dio nel santuario della Madonna di Corticelle Pieve e di averne parlato anche con fra Giacomo. Nel
1979 presentò ai frati del convento di Brescia la richiesta
di trasferire i resti mortali del Servo di Dio dal cimitero cittadino alla sua chiesa parrocchiale. Evidentemente i frati
risposero che, in caso di traslazione del corpo di fra Giacomo, questi sarebbe stato inumato nella chiesa francescana
nella quale era santamente vissuto. Dopo 26 anni di servizio pastorale a Corticelle Pieve, stimato e amato da tutti,
don Ettore salì a San Vigilio di Rogno, paesello di montagna abitato da 26 famiglie. Quando potè dotare la chiesetta di cinque nuove campane, in una di esse volle fissare
nel bronzo anche il nome di fra Giacomo. Negli ultimi anni
di vita si ritirò a Brescia, nella casa che accoglie i sacerdoti
anziani e malati. Nelle nostre visite, parlava sempre volentieri di fra Giacomo, del suo sorriso, delle sue genuflessioni
prolungate ed edificanti. “Sembrava un san Francesco”, ci
diceva, indicandoci il quadretto del Servo di Dio che teneva
in camera. Carico di meriti, morì a 92 anni.
Dal nostro Santuario
● Agli inizi di novembre, la signora G.M.
avvertì un dolore alla spina dorsale.
Dapprima era un malore leggero, ma poi
divenne acuto e bruciante. Non riusciva
a lenirlo. Venne alla tomba di fra Giacomo per chiedere aiuto e gli promise che
avrebbe visitato la chiesa ogni mattina,
per un mese intero, se le fosse passato quel male doloroso. Così avvenne: il
male sparì immediatamente e in un paio
di giorni si risolse anche un dolorino che
perdurava alla spina dorsale.
Il foglio settimanale
“La Domenica”
Diffuso in tante parrocchie italiane, il
7 novembre scorso ha pubblicato un
breve profilo di fra Giacomo. Sono bastate quelle poche righe per far giungere in convento numerose richieste
di informazioni sulla figura del Servo
di Dio. Ben volentieri abbiamo spedito
schede e opuscoli su fra Giacomo, lieti
di poter far conoscere a nuovi amici il
“poverello” di Brescia.
Le preghiere
di fra Giacomo
A meno di un anno dalla pubblicazione dell’opuscolo “In preghiera con fra
Giacomo”, è stato necessario provvedere alla ristampa del volumetto.
L’opera, curata da p. Lucio, raccoglie 88 preghiere scritte dal Servo
di Dio. Può essere richiesta al nostro
convento.
Il calendario francescano
Celebra la festa di Tutti i Santi francescani ogni 29 novembre, anniversario dell’approvazione della regola
di san Francesco da parte di Papa
Onorio. In quel giorno una decina di
terziari francescani hanno emesso la
loro professione di vita evangelica,
entrando così a far parte della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare del nostro convento. La fraternità,
costituita da 130 professi, è guidata
dall’assistente spirituale p. Annibale
Marini. Nella stessa liturgia 4 giovani
hanno pronunciato la promessa della
Gioventù Francescana, il movimento giovanile che si ispira agli ideali di
san Francesco e che, animato da p.
Giancarlo Paris, riunisce una trentina di giovani.
Nel giorno
dell’Immacolata
È stato rinnovato l’atto di affidamen-
Missione cattolica di Fergana, Uzbekistan
Convento francescano
di S. Pietroburgo - Russia
to a Maria della città di Brescia. Dal
1522 il rito si svolge nel nostro santuario, con la partecipazione del vescovo, del sindaco, delle autorità e
di una folla di fedeli. La predicazione
dei francescani e la loro devozione alla Madonna, ereditata dagli esempi e
dagli scritti di san Francesco, hanno
dato origine a questa tradizione che,
pur secolare, è ancora molto seguita.
A nome della città, il sindaco offre a
Maria due ceri votivi; a nome della
Madonna, il vescovo benedice la città e dona ai presenti una rosa bianca, segno di predilezione della Beata
Vergine Maria.
● Suor G.F. con commozione ha portato
a fra Giacomo la foto del pronipote D.,
un sorridente bimbo di un anno. Quando
la nipote della suora seppe d’essere incinta, ne rimase felicissima. Nella prima
ecografia tutto parve in ordine, ma nelle
successive aumentarono le preoccupazioni. La ginecologa rilevava una macchia troppo estesa sulla testa del bimbo
Pro missioni
Nelle feste natalizie i frati di San Francesco sono soliti inviare un biglietto
di ringraziamento ai benefattori delle
missioni francescane. Circa 500 bresciani sostengono mensilmente le
cinque missioni che sono state affidate alle cure della nostra comunità,
in Argentina, Brasile, Ghana, Russia
e Uzbekistan. Con il loro contributo, i
benefattori consentono ai nostri confratelli missionari di dare pane e formazione a più di 500 bambini e ragazzi in gravi difficoltà. Anche da questo
foglio rinnoviamo la riconoscenza a
chi sostiene le missioni.
Viveri per i poveri
di Buenos Aires,
Argentina
fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 6
Riconoscenti al Signore
e pronosticava la nascita di un portatore
di handicap. I genitori si rivolsero allora ad uno specialista di Milano, che confermò l’esattezza della lettura fatta dalla
ginecologa. Tristezza e tanti interrogativi si abbatterono su quella famiglia. La
suora allora cominciò a pregare fortemente fra Giacomo e invitò la nipote a
fare altrettanto. Ogni domenica suor G.
passava il pomeriggio nella cappella che
accoglie la tomba del Servo di Dio. Insistette con la nipote perché continuasse la gestazione, convinta che il Signore avrebbe esaudito l’intercessione del
Servo di Dio. L’ultima ecografia segnalò
ancor più distintamente la macchia sulla
testa. Poi, il 10 ottobre del 2003, nacque
D., bello, sano, normale. Tutti i parenti lì
presenti scoppiarono in un pianto liberatorio. Ora il bambino comincia a muovere i primi passi, pieno di vivacità. Ha
due grandi occhi intelligenti ed un sorri-
so angelico. Suor G. ringrazia il Signore
e fra Giacomo.
● Un’anziana signora, C.C., è solita venire
nel nostro santuario ogni mattina per la
messa e ogni sera alla preghiera del rosario. Abita a poche centinaia di metri dalla
chiesa ed entrando sosta sempre accanto
alla tomba di fra Giacomo. L’anno scorso
si accorse che le diventava sempre più
difficile raggiungere la chiesa, a causa
di forti dolori alle gambe, indebolite da
una serie di interventi chirurgici subiti in
passato. Un giorno, addolorata, ne parlò
con fra Giacomo e gli domandò la grazia
di poter continuare a pregare in chiesa.
Da quel momento non sentì più i dolori.
Ogni giorno visita fra Giacomo, lieta di
poterlo incontrare in casa sua.
● La signora F.M. ringrazia fra Giacomo
perché il figlio ha trovato lavoro. Da tan-
to tempo il giovane era alla ricerca di una
occupazione. L’alternarsi di speranze e delusioni l’avevano reso nervoso ed aggressivo, in famiglia e con gli amici. La mamma
l’aveva infine portato sulla tomba di fra
Giacomo: insieme avevano pregato e un
frate li aveva benedetti. Dopo qualche settimana il giovane fu assunto da una piccola
azienda, nella quale si trova bene.
● Le preghiere di fra Giacomo hanno
raggiunto il cuore di T.S. La moglie, signora C., ha raccomandato lungamente
al Servo di Dio la fede del marito, che da
anni non si accostava ai sacramenti. In
occasione della commemorazione di Tutti i Defunti, con sorpresa dei famigliari,
il signore domandò d’essere accompagnato in chiesa. Pregò a lungo e si confessò. Da allora ogni domenica partecipa
alla Messa e alla comunione e, in casa,
recita il rosario con la moglie.
L'intercessione di fra Giacomo
fra Giacomo n. 4 - DICEMBRE 2004 - 7
Dal registro dei fedeli
Accanto alla tomba di fra Giacomo, un registro accoglie
le preghiere e la riconoscenza di tanti fedeli
● Grazie, fra Giacomo, per avermi fatto incontrare
chi mi ha riavvicinato al Signore.
Aiutami a condividere con lui un progetto di amore.
● Caro fra Giacomo, grazie dal profondo del nostro cuore.
Finalmente, dopo tanti anni di attesa, a maggio saremo genitori.
Una gioia immensa abita la nostra casa. Continueremo a
ringraziarti e a pregarti. I miracoli avvengono davvero! Grazie.
● Ti raccomando le mie due care amiche che si trovano
in gravissime difficoltà, l’una per un trauma cranico,
l’altra per un tumore. Prega per noi.
● Caro fra Giacomo, ti domando di intercedere presso Dio
la grazia della mia guarigione e quella dell’aumento dell’amore
verso il Signore. Grazie.
● Santo frate, sento forte la tua mano accanto a me.
Segui il cammino della mia conversione, non lasciarmi mai.
● Aiutami, fra Giacomo, ad essere più serena nel portare
la mia croce. Grazie.
● Fra Giacomo, prega perché nella nostra famiglia regni l’amore,
la pace, la santità delle anime e dei corpi.
● Caro fra Giacomo, grazie perché sento sempre più forte la tua
presenza accanto a me. Aiutami a superare le difficoltà in cui mi
trovo, aiutami a riparare gli errori fatti, causati dall’entusiasmo,
dalla fame di successo, dall’oblio del timore di Dio. Sono pentito
e ricorro alla tua intercessione. Grazie, “agnellino” buono, buono.
● Caro fra Giacomo, mi rivolgo a te con il cuore in mano. Tu, che
fosti tanto umile e buono, bussa al cuore della Madonna, domanda
per me la grazia di guarire e le grazie necessarie ai miei cari.
● Caro fra Giacomo, ti affido mio fratello in questo momento
di grande prova. Intercedi per lui presso la Vergine Immacolata,
che si è chinata sulla tua povertà, affinché gli doni sollievo
nel corpo e nello spirito. Ti sento vicino.
● Sto di nuovo preparandomi a subire un altro intervento
chirurgico. Mi dà forza, caro fra Giacomo, sentirti vicino. Grazie.
● Caro Fra Giacomo, ti affido mio nipote che verrà battezzato
domenica prossima. Prega per i suoi genitori,
perché sappiano educarlo secondo gli insegnamenti della Chiesa,
con l’esempio e con la preghiera.
Per la vostra corrispondenza con noi,
scrivete a:
fra Giacomo - Convento San Francesco
Piazza San Francesco 3/A
25122 BRESCIA - Italia
tel. 030.29.26.701 - fax 030.29.26.780
CHIESA SAN FRANCESCO - BRESCIA
ORARI DI APERTURA
giorni feriali: 6,30-11,30; 15,00-19,30
giorni festivi: 7,30-12,30; 15,30-19,30
SANTE MESSE
feriali: ore 7 - 9 - 10 - 18,30
festive: 8 - 9,30 - 10,30 - 11,30 - 18.30
Negli orari di apertura è sempre disponibile un confessore
Per raggiungere il santuario:
dall’autostrada
seguire le indicazioni per il Centro storico della città
dalla stazione ferroviaria
in pochi minuti a piedi
Anniversari di fra Giacomo
Negli ultimi giorni di gennaio si commemorano
gli anniversari di nascita (29 gennaio)
e di morte (27 gennaio)
del Servo di Dio. Proponiamo:
lunedì 24 gennaio, ore 20,30
nella chiesa San Francesco, preghiera con fra Giacomo
nello spirito di Assisi, per la pace dei cuori
venerdì 28 gennaio
nel pomeriggio, pellegrinaggio in pullman a Corticelle
Pieve, paese natale del Servo di Dio. Alle ore 16,
santa messa nella chiesa parrocchiale
domenica 30 gennaio
ore 17.30, transito di fra Giacomo
ore 18.30, santa Messa solenne
CCP n. 15515257, intestato a:
Istituto Lombardo delle Missioni Estere
dei Frati Minori Conventuali
P.ta San Francesco d’Assisi 3/A
25122 BRESCIA
In INTERNET il nostro indirizzo è:
www.fragiacomo.net
e-mail: [email protected]
Il foglio trimestrale “fra Giacomo”
Ringraziamo di cuore chi ci aiuta nella promozione
della causa di canonizzazione del Servo di Dio.
Ad ogni numero del foglio “fra Giacomo” accludiamo
il bollettino del conto corrente postale,
non per sollecitare offerte,
ma per praticità dei nostri lettori
e su loro suggerimento.
Caro amico, a norma della Legge 675/96, Le comunichiamo
che il suo nominativo è stato inserito nella banca dati di DICEMBRE 2004
del bollettino “fra Giacomo”, che li tratterà per i propri fini promozionali.
I dati potranno essere elaborati anche da terzi.
Lei avrà diritto gratuitamente a verificare,
modificare o cancellare i suoi dati, facendone richiesta a noi.
viene inviato gratuitamente a chi ne fa richiesta.
Ci informi
● se Le spediamo il foglio con l’indirizzo non esatto
● se preferisce non riceverlo più
● se è venuta a mancare la persona
alla quale è indirizzato
Ogni 27 del mese
alle ore 18.30 nel nostro santuario
viene celebrata la santa Messa secondo
le intenzioni di quanti si raccomandano
alla preghiera del Servo di Dio
Scarica

fra Giacomo 4 2004-2.indd