TRAM TURISTICI
TRASPORTO PUBBLICO
TRAM A POTENZIALITÀ TURISTICA
Il legame fra l’uso turistico della città e il trasporto pubblico urbano è spesso inesistente o
non previsto, anche se a volte, come a Venezia, è proprio quest’ultimo a subirne le
conseguenze, ma nel mondo esistono esperienze che mostrano, anche se in modo sporadico
o parziale, come sia possibile un uso razionale e potenzialmente remunerativo
Ben difficilmente quando si parla di trasporti pubblici si
pensa ad uno strumento per valorizzare la fruizione turistica delle città. L’immagine del tram e dell’autobus, specialmente in Italia, è legata alla necessità di spostarsi per
lavoro o per studio, spesso in condizioni di disagio per il
sovraffollamento, per l’irregolarità del servizio, per le lunghe attese alle fermate, per le difficoltà’ nel procurarsi i
documenti di viaggio.
I piani e progetti che affrontano in modo integrato la
questione della mobilità nelle aree urbane tendono oggi
a ridare forza al trasporto pubblico per risolvere i problemi di traffico e di inquinamento cercando di acquisire
utenza agendo sia sulla qualità del servizio offerto sia
soprattutto attraverso politiche di dissuasione all’uso
dell’auto, politiche efficaci soprattutto sui pendolari che
si spostano regolarmente dalla periferia verso il centro
città e permangono a destinazione per diverse ore. È
molto più difficile che il trasporto pubblico riesca a conquistare gli automobilisti che si spostano per affari, acquisti, visite e per altri motivi non regolari, e del resto questa
componente di traffico privato può essere meglio accettata una volta risolti i problemi di traffico e di sosta dei pendolari. Non sono però pochi i casi in cui la mobilità di
tipo turistico determina seri problemi funzionali ed ambientali per l’afflusso e la
sosta selvaggia di auto e di pullman turistici
in strade e piazze dei centri storici.
Ammirevoli, ma con scarsi risultati, sono le iniziative
intraprese da quelle
Aziende di trasporto
che hanno istituito
biglietti giornalieri a
prezzo scontato e che hanno pubblicato orari e
guide illustrative dei percorsi degli autobus corredate da informazioni su monumenti, musei,
alberghi, ristoranti; ad esempio la Gvu di
Utrecht, in Olanda, ha pubblicato una collana di opuscoli turistici illustrativi con i
monumenti presenti lungo diverse linee di
autobus, ed anche l’Atm di Milano alcuni
anni fa ha realizzato una guida turistica
sulla linea tranviaria 15.
Iniziative anch’esse importanti riguardano una migliore diffusione dei
documenti di viaggio: in Francia e in
Germania il conducente vende il
biglietto a bordo (con sovrapprezzo),
mentre in Svizzera e in Olanda esistono biglietti giornalieri validi in più
città, che consentono ai turisti di spostarsi senza la preoccupazione di
doversi procurare ogni volta i biglietti
e di studiare norme tariffarie a volte
incomprensibili agli stessi residenti.
Esistono comunque alcune esperienze
interessanti ed efficaci di
utilizzo del trasporto pubblico a fini turistici, che partono
da due presupposti: l’offerta di servizi diversificati da quelli ordinari,
da commisurare alle esigenze del turista in termini di percorsi, fermate, velocità e informazione (il mezzo
dev’esser e
Gli opuscoli di alcune
linee di autobus a Utrecht,
con informazioni sui
luoghi e monumenti
presenti lungo il percorso.
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sufficientemente lento e panoramico da
consentire di percepire adeguatamente
il paesaggio urbano e al contempo ci
deve essere una guida che illustri il percorso) e soprattutto la consapevolezza
per il turista che il viaggio che sta effettuando non è solo occasione per visitare la città ma è di
per se stesso un momento irripetibile di fruizione turistica della città.
In effetti un viaggio sugli autobus a due piani di Londra,
sui cable-cars di San Francisco o sui variopinti piccoli
tram di Lisbona fa parte integrante di una visita turistica
di queste città, e ciò va a merito di queste città che hanno
saputo conservare e valorizzare quelle peculiarità delle
proprie reti di trasporto pubblico che oggi sono universalmente riconosciute come parte integrante del paesaggio urbano e a volte tutelate alla stessa stregua dei monumenti nazionali.
Ma al di là di questi casi eccezionali, può essere relativamente semplice in molte città istituire servizi di trasporto
pubblico turistico di successo, con un impegno di risorse
anche modesto.
Una delle esperienze più interessanti è quella di
Rotterdam, dove da alcuni anni è in funzione una linea
tranviaria turistica che collega la stazione ferroviaria al
porto, con un percorso circolare della durata di 30 minuti che tocca i punti più interessanti della città ed è abbinabile a un giro turistico in battello nel porto. Il successo di
questo servizio è determinato da tre elementi: innanzitutto la frequenza è regolare (in estate il servizio, denominato “linea 15”, si svolge tutti i giorni con partenze ogni
45 minuti e fermate a richiesta lungo il percorso), in
secondo luogo è utilizzabile con un normale biglietto da
2 fiorini (circa 1700 lire), senza bisogno di prenotazione,
e in terzo luogo viene utilizzato materiale rotabile storico,
conservato e rigorosamente restaurato dalla locale azienda di trasporto (Ret), guidato da personale in divisa
d’epoca (il tipo di vettura cambia ogni giorno). Si tratta
di un servizio in stridente contrasto con il paesaggio urbano di Rotterdam, caratterizzato da edifici moderni
costruiti sulle macerie della città antica rasa al suolo
durante l’ultima guerra: i tram sono uno dei pochi elementi storici sopravvissuti.
Il successo del tram turistico di Rotterdam e di altre esperienze simili, quali quelle di Stoccolma e di New Orleans,
ha indotto diverse città di tutto il mondo ad intraprendere analoghe iniziative; alcune realizzazioni si sono però
rivelate fallimentari, come quella tentata a Milano nel
1984 e non riuscita a causa dell’elevato costo del biglietto
(25 mila lire), della necessità di doversi prenotare, con
partenza obbligata dal capolinea (i turisti spesso non
sono sufficientemente informati oppure amano decidere
all’ultimo momento) e la sporadicità del servizio (una o
due volte al giorno e non tutti i giorni). Al successo di
una linea turistica contribuisce in misura decisiva l’originalità del materiale rotabile, che offre al turista l’occasione per visitare un museo dei trasporti vivente, con
un’esperienza di viaggio di altri tempi che dona alla visita
della città un fascino del tutto particolare.
Purtroppo poche aziende in Italia hanno saputo conservare il proprio materiale rotabile ritenendolo degno di
rappresentare una memoria storica della città e purtroppo, in diversi casi in cui ciò è avvenuto, i restauri compiuti
a fini puramente estetici o funzionali alla circolabilità ne
hanno compromesso l’autenticità, non essendo stato
attribuito al restauro del veicolo lo stesso rigore che si
conviene al restauro di un edificio storico o di un’opera
d’arte.
Persino nelle città americane nelle quali, a partire dagli
anni Ottanta, il tram è stato reintrodotto, in versione
moderna, a 30 o 40 anni di distanza dall’abbandono, si
è sentita l’esigenza di attivare servizi di tipo turistico
Pianta della linea
tranviaria turistica di
Rotterdam e vista del
vecchio tram utilizzato
per questo servizio.
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sulla parte di percorso più
interessante, scontrandosi però con il problema di utilizzare materiale rotabile adatto per questo tipo di servizi. In mancanza di vetture originali, alcune città si sono
orientate sull’acquisto di tram storici provenienti da
altre città: ad esempio la californiana San Josè ha
messo in servizio turistico vetture provenienti da
Melbourne e da Milano.
Altrove, come a Portland, si è addirittura deciso di
acquistare vetture moderne costruite in stile di inizio
secolo, al costo di oltre 200 mila dollari per vettura (in
questo settore operano ditte specializzate, quali la
Gomaco Trolley Company).
Accanto alle linee turistiche vere e proprie, alcune città
hanno istituito servizi di tram-ristorante, particolarmente graditi non solo a gruppi di turisti che intendono
visitare la città in modo molto originale, ma anche a
coloro che vogliono organizzare una serata fra amici
per festeggiare un avvenimento. L’esempio più significativo è quello di Melbourne, città australiana dotata di
una rete tranviaria molto estesa (225 chilometri di
linee)
sulla quale circola regolarmente
un antico tram extraurbano provvisto di tavolini per il
tè al pomeriggio e per la cena alla sera. In Europa si
citano i casi di Berna e di Basilea, quest’ultimo svolto
ad orario fisso con cadenza settimanale, e in Italia il
“Ristotram” di Torino, allestito su una vettura degli
anni Cinquanta riarredata da Giugiaro, che presta servizio su prenotazione su un percorso che prevede, oltre
al giro della città, un viaggio sul tram per Superga e un
giro in battello sul Po.
Enzo Porcu
Esterno e interno del
“Ristotram” di Torino e,
in alto, vista del tram
ristorante di Melbourne.
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